Roma – Una giornata particolare… Braille Paroliamone

Autore: Giuliano Frittelli

XIV Giornata Nazionale del Braille

Come da tradizione, la sezione di Roma, ha celebrato la Giornata Nazionale del Braille.

Una ricorrenza fondamentale per noi tutti, che nel tempo ha visto un susseguirsi di eventi nella nostra città.

E se quest’anno la pandemia ha impedito di festeggiarla in presenza, abbiamo trasformato questa difficoltà, in un’opportunità, facendo venire tanti bambini di scuole diverse, presso la nostra sede, in modalità virtuale, permettendogli di conoscere il braille.

L’evento si è svolto il 26 febbraio e ha visto la partecipazione di vari assessori del V° municipio e con gli interventi dell’assessore alla scuola di Roma Capitale Veronica Mammì, la Sindaca Virginia Raggi, e il nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto.

Il Braille è diventato protagonista in giochi di parole e numeri in cui le classi si sono date battaglia

L’emozione è stata forte, nel vedere la grande partecipazione dei bambini, volontari e dipendenti della sezione.

Non parliamo poi dei genitori che assistevano e incitavano tramite i social.

La prossima settimana mi recherò insieme all’Assessora alla Scuola e alle Politiche Sociali, presso l’istituto primario vincitore, per la premiazione.

Il vero premio però, lo abbiamo già ricevuto noi con una giornata veramente particolare.

Pablo Neruda, ha scritto i bambini che smettono di giocare, non sono bambini, gli adulti che hanno smesso di giocare hanno perso per sempre il bambino che hanno dentro di se.

Vi assicuro che grazie alla giornata del Braille, tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo evento, quel bambino lo hanno ritrovato.

Un seminario per ribadire l’importanza del Braille

Autore: Anna Buccheri

Quest’anno la Giornata che celebra il Braille in Sicilia è stata organizzata il 25 febbraio dal Consiglio Regionale UICI in collaborazione con la Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione dell’Università di Enna Kore. Si è trattato di un seminario online per il tirocinio interno degli studenti del Corso di Scienze della Formazione Primaria. L’incontro introdotto dalla Preside della Facoltà Marinella Muscarà è stato coordinato da Stefano Salmeri nella doppia veste di docente di Pedagogia generale e sociale della Kore e di Consigliere Nazionale UICI. Dopo i saluti del Rettore della Kore Giovanni Puglisi sono intervenuti: da Roma, il Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto e la Vice-Presidente Nazionale Linda Legname; da Milano il Presidente del Club Italiano del Braille Nicola Stilla; dal Polo Tattile Multimediale di Catania il Presidente del Consiglio Regionale UICI Sicilia Gaetano Minincleri, la Coordinatrice del Gruppo di Lavoro (GdL) Istruzione Regionale UICI Sicilia Rita Puglisi e il Presidente della Sezione Territoriale UICI di Enna Santino Di Gregorio; i docenti dell’Università Kore: Viviana La Rosa Coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Alessandra Lo Piccolo Direttrice del TFA specializzazione per il sostegno e Stefano Salmeri. Il seminario si è concluso con un workshop con i Lego Braille Bricks a cura del Responsabile del Centro di Consulenza Tiflodidattica (CCT) di Catania, Leonardo Sutera.

La Preside Muscarà ha ricordato l’attenzione alla differenza/diversità che l’Ateneo di Enna ha e ha sempre avuto e in particolare la Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione e specialmente il Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria, e ha ribadito l’impegno della Kore attraverso l’azione del professore Salmeri per promuovere il codice Braille, che nonostante le tecnologie rimane importante per la formazione dei bambini. Ha quindi ribadito un impegno sempre maggiore per mettere in campo azioni nell’offerta formativa e arricchire il profilo professionale dei laureati in Scienze della Formazione Primaria. Il Braille infatti non è e non può essere circoscritto soltanto al  sostegno.

Il Rettore Puglisi ha evidenziato che la ricerca di Braille di una modalità per far capire ad un altro la propria espressione non verbale che ha un contenuto (facendo quindi riferimento al padre della linguistica moderna, Ferdinand De Saussure) ha un alto valore culturale e comunicativo, che significa anche portare fuori dal recinto della diversità tutti coloro che hanno un problema legato alla visione. E il codice Braille è stato rivoluzionario e come ogni innovazione ha incontrato difficoltà per affermarsi ed essere riconosciuto. Il Rettore ha quindi concluso affermando con forza che va insegnato che l’individuo vale per sé, per la sua soggettività e ricchezza interiore, non per le sue caratteristiche esteriori e che la differenza è una questione di approccio alla vita quotidiana.

Il Presidente Nazionale UICI Barbuto ha ribadito l’importanza per gli studenti della lezione di Braille e del suo codice, che esprime il desiderio della conoscenza. Ha quindi offerto un breve excursus della storia del Braille tra precedenti tentativi e soluzioni e ostacoli che si sono frapposti alla sua affermazione come il migliore e più rispondente sistema di letto-scrittura per le persone con disabilità visiva. Il Presidente Barbuto ha invitato gli studenti ad essere flessibili, attenti e aperti alle innovazioni e ad assicurare la specificità degli interventi per la disabilità in generale e per ogni disabilità, concludendo che Braille insegna questo.

La Vice-Presidente Nazionale UICI Legname muovendosi nella prospettiva indicata dal Presidente Nazionale ribadisce il valore inclusivo del Braille che ha realizzato il sogno di rivincita della persona con disabilità visiva per il riconoscimento della dignità e delle pari opportunità come ogni essere umano. Ha quindi rilevato che gli ipovedenti fanno molta fatica ad accettare il Braille e vanno incoraggiati dagli insegnanti. Il Braille infatti non riguarda solo i ciechi assoluti, o gli ipovedenti gravi, perché il residuo visivo può essere usato per altre autonomie. Infine chiede al CRUS un protocollo per aprire ai CCT (veri laboratori esperienziali) per organizzare laboratori e per lo svolgimento delle tesi di laurea con argomento la disabilità visiva e si augura che sia possibile l’istituzione di cattedre di tiflopedagogia.

Il Presidente del Club Italiano del Braille Stilla ringrazia il Rettore della Kore per l’altissimo valore del suo intervento, menziona sia i soci fondatori del Club (nato nel 2003), tra i quali c’è la Stamperia Regionale Braille di Catania, sia la Giornata Internazionale della lingua madre istituita dall’UNESCO nel 1999 a difesa dell’identità linguistica. Tra i principali obiettivi del Club indica la promozione dei Musei del Braille (come quello di Coupvray e quello dell’Istituto di Milano). Propone infine la consegna al Rettore della tessera di socio onorario UICI e del Club.

Il Presidente Regionale UICI Sicilia Minincleri cita i tre CCT siciliani (Agrigento, Catania e Palermo) che si avvalgono di personale specializzato per la didattica con i non vedenti e gli ipovedenti e la Stamperia Regionale Braille di Catania che, oltre a fornire testi (in Braille, large print, audiolibri, formato elettronico), comprende il Polo Tattile Multimediale che a sua volta si articola in: Museo Tattile Borges, Bar al buio, Giardino sensoriale e Showroom. Accoglie la proposta del Presidente del Club Italiano del Braille Stilla che verrà discussa nel prossimo Consiglio Regionale.

Per la Coordinatrice del GdL Istruzione Regionale UICI Puglisi non si deve avere paura di essere diversi e di sentirsi diversi. Il Braille insegna che la diversità può essere valorizzata, ma è necessario per stare al passo con i tempi un raccordo dei servizi erogati anche in un momento difficile come quello di oggi.

Per il Presidente della Sezione Territoriale UICI di Enna Di Gregorio questa giornata è stata l’occasione per aggiungere un altro filo alla trama di un intreccio di rapporti già avviati e consolidati con l’Università Kore per una compartecipazione nella crescita culturale e sociale e nell’ottica di una cittadinanza attiva garantendo pari opportunità agli studenti con disabilità visiva per quanto riguarda i test d’ingresso (con stampa testi ingranditi o in Braille), la fornitura di ausili per ipovedenti, l’attività di mobilità e orientamento all’interno di ambienti in cui ci si troverà a vivere l’esperienza universitaria (plesso della Facoltà, aule, Biblioteca). Si è avviata negli anni una stretta collaborazione, che consente una proiezione nel futuro con possibili progetti anche con la nuova Facoltà di Medicina della Kore. La tiflologa della sezione, Marta Zocco, ha già curato Laboratori di Braille e sta svolgendo il Laboratorio 5 disabilità sensoriali nel TFA specializzazione per il sostegno. Il Presidente Di Gregorio auspica che si possa potenziare l’accoglienza sia per gli studenti sia per i professionisti che lavorano con la disabilità visiva, operando in sintonia e facendo rete. Ha concluso ribadendo l’importanza del Braille.

La Coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria La Rosa ha ribadito che la giornata costituisce un’opportunità importante per le suggestioni derivanti dagli interventi. La conoscenza e la padronanza dei linguaggi e delle metodologie sono un importante bagaglio per i maestri. Mentre strategie, percorsi e formazione sono indispensabili per redigere il Progetto di Vita più rispondente per ogni bambino e bambina.

Per la Direttrice del TFA specializzazione per il sostegno Lo Piccolo bisogna lavorare molto sulla sensibilizzazione e su più fronti, incrementando l’interesse per la tematica che non può essere prerogativa solo del sostegno. Il Braille ha una grande valenza educativa e inclusiva, che va sfruttata, andando quindi anche oltre il pregiudizio. Infine si augura che possa esserci uno spazio maggiore dedicato al Braille all’interno del TFA per il sostegno.

Come docente di Pedagogia generale e sociale Salmeri sottolinea che bisogna prendersi cura dell’altro e assumersene la responsabilità. È l’accesso alla cultura che permette di emanciparsi e dà la consapevolezza. E questo il Braille lo fa. Il non vedente deve essere se stesso ed è attraverso l’apprendimento che si diventa se stessi.

Il Responsabile CCT di Catania Sutera ha condotto un workshop con i Lego Braille Bricks, 512 mattoncini più la chiavetta per staccarli, frutto dell’attenzione e del lavoro della comunità educativa. Molte sono le possibilità di utilizzo: attività per i prerequisiti per il Braille, attività per l’apprendimento del Braille, attività legate al gioco che rende possibile l’apprendimento in modo divertente e coinvolgente. È stato quindi proiettato un breve video in cui Lorenzo Matteo Fisichella, di 9 anni, svolge con la sua educatrice Laura Sapienza un’attività con i Lego. Matteo compone le parole che indicano i mobili, la finestra e la porta della sua stanza, e fa la pianta della sua stanza.

Il professore Salmeri ha lasciato che fosse proprio Matteo a fare i saluti finali.

Basilicata – Resoconto della XIV Giornata Nazionale del Braille

Sabato 20 febbraio l’UICI di Basilicata ha celebrato la 14 giornata nazionale del braille  e organizzato un interessante e partecipatissimo seminario dal titolo “Storia di un codice universale” in collaborazione con la FNISM – Federazione Nazionale Insegnanti.
Il webinar, patrocinato dalla Presidenza del  consiglio della regione Basilicata, dalle province e dai comuni di Potenza e Matera  si è svolto su piattaforma zoom a partire dalle ore 15:00 ed  è stato trasmesso in diretta sulla pagina fb dell’UICI di Potenza (dove è tuttora disponibile) e su Slash Radio Web.

Il seminario è stato riconosciuto come attività formativa per il personale docente e non docente rientrante nelle 25 ore di formazione annuale previste dalla normativa vigente.

Nella prima parte dell’evento è stato riproposto il racconto “Filippo e Louis Braille” scritto dalla giornalista Fabiana Santangelo, con le illustrazioni di Pasquale Palese, edito da Erickson in collaborazione con IRIFOR.  Si è proceduto poi alla presentazione del volume pubblicato in occasione del Centenario UICI, “Dal buio alle luce”, scritto a quattro mani dai giornalisti Fabiana Santangelo e Vincenzo Massa. Il racconto “Filippo e Louis Braille” sarà simbolicamente donato in edizione limitata agli istituti comprensivi della regione mentre  il  volume dedicato al centenario sarà  donato a tutte le biblioteche della regione. Fra i relatori intervenuti nella prima parte del seminario, lo storico lucano Giampaolo D’Andrea, attuale consigliere del Ministro Franceschini, il quale ha sottolineato l’importanza delle biblioteche come luoghi di condivisione e custodia della cultura evidenziando la necessità di promuovere azioni concrete rispetto al tema dell’accessibilità anche in virtù di un precedente protocollo sottoscritto fra MIUR e UICI a livello nazionale.

La seconda parte dell’incontro è stata incentrata su tematiche più specifiche dell’ambito didattico e ha coinvolto sia docenti dell’UNIBAS  fra cui Domenico Milito, Direttore dei percorsi di specializzazione al sostegno per gli alunni con disabilità ed Emiliana Lisanti, docente di didattica e pedagogia speciale,  sia docenti di pedagogia,  di musica, tiflologi ed esperti di informatica di provenienza UICI.

Hanno relazionato Stefano Salmeri Professore Associato di Pedagogia generale e sociale, Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione, Università degli Studi di Enna “Kore, Beatrice Ferrazzano, responsabile centro di consulenza tiflodidattica di Foggia, Rosalucia Saracino, assistente tiflologa, centro di consulenza tiflodidattica di Rutigliano – Bari, Fernando Russo, già docente di musica di Melfi (PZ) e Giuseppe Rossini, responsabile della Società Cooperativa a responsabilità limitata “Aurelio Nicolodi” di Bari.


Hanno  trattato temi importanti come  la differenza di apprendimento tra vista e  tatto, i  prerequisiti per approcciarsi alla scrittura tattile, i giochi educativi inclusivi come ad esempio i mattoncini della lego con le lettere Braille, come realizzare  libri tattili; la rappresentazione del  reale e il passaggio alla simbolizzazione attraverso il disegno; come studiare la musica con il sistema Braille  e ancora gli ausili didattici e le più moderne strumentazioni informatiche. Insomma a tutti i partecipanti è stata fornita una vera e propria bussola di conoscenza che consentirà loro  di orientarsi nella  variegata realtà del Braille e in tutte le risorse e  servizi in favore degli alunni, delle famiglie e delle istituzioni scolastiche messe in campo dall’UICI, dai centri di consulenza tiflodidattica e tifloinformatica.

Il Braille quindi è sempre attuale e mai superato dalla tecnologia. “E’ esattamente ciò che serve al bambino non vedente per la costruzione del proprio bagaglio cognitivo, così come l’alfabeto grafico-visivo  lo è per chi vede”.

Salerno – Riflessioni sulla Giornata Nazionale del Braille

Autore: Mariangela Mandia

Salerno, 22 Febbraio 2021: Giornata Nazionale del Braille

Braille, un nuovo Rinascimento. La Salute è Cultura, innovare è realizzare, di Mariangela Mandia consigliera UICI Salerno-Riflessioni sulla celebrazione della XIV Giornata Nazionale del Braille.

Celebrazione della XIV giornata Nazionale del Braille. 22.01.2021

“Il metodo di scrittura e lettura per i non vedenti ed ipovedenti alla luce delle nuove tecnologie in informatica “.

In piattaforma Zoom, si è tenuto l’incontro seminariale moderato dalla sottoscritta, Mariangela Mandia, in veste anche di Consigliera UICI sez. Sa con delega alla comunicazione, con   il dibattito fra:

Presidente UICI  Sezione Territoriale di Salerno  Dr. Raffaele Rosa

Presidente Regionale UICI Campania e Presidente Nazionale Biblioteca Italiana per Ciechi ”R. margherita” di Monza, dr. Prof. Pietro Piscitelli

Consiglieri Sezionali e Regionali UICI Salerno e loro sedi.

Operatrici progetto Bloom Again

Docenti Curriculari e di Sostegno che operano su alunni disabili visivi

Genitori degli Alunni non vedenti ed ipovedenti della Provincia di Salerno.

“Il buongiorno si vede dal Mattino”.

Lunedì e direi sia il momento migliore per Dare alla Luce: la Conoscenza.

Braille, un codice, una storia che si genera dalla capacità del suo inventore Louis Braille.

Il Presidente Piscitelli, con estrema capacità culturale ed umana, focalizza sull’importanza del principio di Universalità del Codice Braille. Diritto alla Diversità, alla vera capacità di inclusione.

Si alternano nel dibattito Il Consigliere De Angelis, che, in qualità di esperto in tifloinformatica,  nel rispondere ad alcune domande degli alunni e docenti, dichiara che per l’approccio del non vedente e ipovedente all’informatica è necessario avere almeno competenze di base elementari, dalla serie: non dare mai nulla per scontato.

Serenità nell’uso del Braille, elementi tecnici ed una domanda, la mia fuori dal coro: come adattare gli strumenti digitali ad un progetto legato all’orto. La relazione fra voler uscire fuori da un momento esclusivamente digitale ed una manualità utile alla salute degli individui e fondamentale per autonomia personale e di preparazione al mondo del lavoro.

Domande alle quali, mi sono trovata a farmele, a seguito di esperienze dirette in ambito formativo e progettuale.

Cieco e società!

La società è cieca, ma noi siamo capaci di comunicare con metodo un concetto di civiltà cosi alto rappresentato dall’occasione Braille?

La riflessione, è stato il fil rouge della mia moderazione, innescando con delicata semplicità un senso di accoglienza.

Riscontrando interesse dai relatori per una modalità la mia, che, oltre a coordinare i lavori vi è il forte senso  del dovere. Ho ritenuto dal primo momento di voler far parte di questa associazione, con senso di complementarietà.

Il Presidente Raffaele Rosa, ha colto in noi una sinergia, oggi abbiamo assistito in maniera naturale ad un riscontro.

Un insegnante ha posto l’accento su come le attività debbano far parte della società civile, dando la sua disponibilità.

Testimonianze di studenti e insegnanti, un attimo in cui uno di questi ha notato un treno nello sfondo di uno dei relatori, anche qui una voce fuori dal coro…appartenente.

Un treno, il luogo dove io ed il Presidente Rosa ci siamo conosciuti, una stazione su cui si batte il tema dell’accessibilità a Sicignano degli Alburni e sapete… proprio nei dettagli, profondi, semplici, eleganti ci si riconosce e si può anzi si deve proseguire un viaggio verso un nuovo Rinascimento.

L’arte, la Bellezza e la competenza sono atti di libertà.

Fenomeni sociali, leggi e l’impegno di ciascuno di poter essere messo in condizione di fare… di fare meglio.

Centralità dell’uomo per una Nuova Normalità.

Mariangela Mandia

Consigliera Sezionale UICI Salerno

Salerno – Celebrazione della XIV Giornata Nazionale del Braille

Il giorno 22/02/2021 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 sulla piattaforma Zoom Meeting si è svolta la celebrazione della XIV Giornata Nazionale del Braille sotto forma di   incontro seminariale sul tema: ”Il metodo di scrittura e lettura braille per i non vedenti ed ipovedenti alla luce anche delle nuove tecnologie in informatica” secondo il seguente programma:

  • Saluti dei Dirigenti UICI
  • Interventi su:

a) importanza del metodo di scrittura e lettura braille(relatore dr. prof. Pietro Piscitelli Presidente nazionale della Biblioteca Italiana per ciechi “R. Margherita” di Monza);

b)importanza dell’informatica per i disabili  visivi(relatore esperto in Tifloinformatica consigliere regionale UICI Campania De Angelis Antonio);

  • esperienze da parte di alunni, genitori e docenti
  • dibattito.

La sezione ha invitato all’incontro i docenti di sostegno e curriculari dei vari alunni non vedenti ed ipovedenti che stanno partecipando al progetto “Bloom Again”, le famiglie e le Operatrici di sostegno domiciliare. Si è registrata la presenza di  oltre 40 partecipanti, che hanno molto apprezzato, durante il dibattito, le relazioni tenute dal Tiflologo  Dr. Prof.  Pietro Piscitelli,in qualità di Presidente Nazionale della Biblioteca Italiana per ciechi di Monza e dall’esperto  in Tifloinformatica, Antonio De Angelis.

Dopo i saluti del Presidente Sezionale, dottor Raffaele Rosa e del Vice presidente Francesco Cafaro, dando incarico di moderatrice alla dr.ssa Mariangela Mandia, consigliera sezionale addetta alla comunicazione, si sono sviluppati gli interventi dei due relatori. 

Dopo i due interventi dei relatori, sono state presentate due significative esperienze da parte di alunni che da quest’anno scolastico hanno perfezionato, il primo, la segnografia braille nel campo della musica e il secondo si è imbattuto per la prima volta nell’apprendimento del metodo braille, apprezzandone molto la sua utilità.

Durante, infine, il dibattito da alcuni interventi di docenti è stata messa in risalto la necessità di divulgare il più possibile il metodo braille, quale strumento di comunicazione non solo nel mondo della scuola ma anche nel contesto sociale, diffondendolo soprattutto nel mondo dei vedenti.

Considerazione finale: l’iniziativa, nonostante il periodo emergenziale, ha avuto un soddisfacente riscontro sia di ascolto che di partecipazione attiva.

Sicilia – Con Kore e Uici la Sicilia ricorda Louis Braille

Giovedì 25 la Giornata dedicata all’inventore della scrittura per i ciechi sarà celebrata con un evento organizzato dall’Università ennese. Sulla piattaforma meet i vertici dell’Ateneo e quelli dell’Unione ciechi e ipovedenti nazionale e regionale, docenti e tecnici e duecentocinquanta allievi. Anche un workshop con i mattoncini Lego in braille

Louis Braille ha consentito ai non vedenti di tutto il mondo di accedere direttamente e senza mediazioni alla Cultura, al Sapere umano. E questo studiando, approfondendo, grazie al metodo di lettura e scrittura da lui inventato”.

Lo ha detto il presidente regionale dell’Uici Gaetano Renzo Minincleri nel presentare le celebrazioni, in Sicilia, della Giornata del Braille, “quest’anno organizzata in collaborazione con la Facoltà di Studi Classici, linguistici e della formazione dell’Università Kore di Enna”.

L’evento, rivolto a duecentocinquanta studenti del Corso di Scienze della Formazione primaria, avrà luogo dalle 10,30 alle 12.30 di giovedì 25 febbraio on line sulla piattaforma meet.

L’incontro sarà aperto dai saluti del rettore Giovanni Puglisi e introdotto dalla preside della Facoltà Marinella Muscarà. Saranno presenti il presidente nazionale dell’Uici Mario Barbuto, la vicepresidente nazionale Linda Legname, il presidente del Club italiano del Braille Nicola Stilla, il presidente siciliano Minincleri, la coordinatrice regionale dell’Istruzione Rita Puglisi e il presidente dell’Uici di Enna Santino Di Gregorio.

Interverranno inoltre i docenti Viviana La Rosa, coordinatrice del corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria, Alessandra Lo Piccolo, direttrice del Corso di specializzazione per il sostegno, e Stefano Salmeri, che insegna Pedagogia generale nella Kore ed è consigliere nazionale dell’Uici.

“Il Braille – ha detto Salmeri – è un codice di lettura e di scrittura assolutamente non superabile, anche con le nuove tecnologie. Anzi, questi strumenti tecnologici sono complementari al Braille nonostante questo sia stato inventato nel lontano 1829. Ha quindi 192 anni di vita. Gloriosa perché ha permesso ai ciechi di diventare cittadini consapevoli e produttivi, con pari dignità rispetto agli altri, inserendosi in ruoli d’alto profilo sociale e culturale”.  

Il seminario si concluderà con un workshop con il Lego Braille Bricks a cura del responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica di Catania, Nando Sutera, che si servirà anche di un breve filmato per illustrare l’utilizzo dei mattoncini con un’educatrice.

Louis Braille, nato nella famiglia di un sellaio nel 1809, perdette la vista a causa di un’infezione contratta a tre anni. A dieci vinse una borsa di studio per l’Istituto di giovani ciechi di Parigi, ai quali veniva insegnato a leggere secondo il metodo tattile messo a punto da Valentin Haüy: grazie a un filo di rame posto sull’altro lato del foglio si dava rilievo alle lettere in nero. Il sistema non permetteva però ai non vedenti di scrivere. Per questo, a dodici anni, quando venne a sapere di un metodo militare per scrivere messaggi notturni in rilievo, cominciò a elaborarne uno uno basato su sei punti variamente combinati per corrispondere a lettere, numeri e note: il braille, nato nel 1929 e ancor oggi usato dai non vedenti di tutto il mondo. Così, a soli diciannove anni, il giovane Louis divenne professore nello stesso istituto, dove suonava anche l’organo durante le cerimonie religiose. Morì di tubercolosi a 43 anni e nel 1952 i francesi riconobbero la sua grandezza trasferendo le sue spoglie nel Pantheon di Parigi.

 Link Youtube

Filmato Braille https://youtu.be/0W96mmY7Oy8

Dichiarazione Minincleri https://youtu.be/hG-scZiLxW8

Dichiarazione Salmeri   https://youtu.be/Ll7SLp9_xjs

Catanzaro – UICI celebra la Giornata Nazionale del Braille

“Il Braille tra le mani…le mani che esplorano, ricordano, raccontano e trasmettono le emozioni che l’occhio non vede” 

La celebrazione della Giornata Nazionale del Braille è per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti un’emozione difficilmente comprensibile per chi non vive ogni giorno nel buio della cecità, e lo è perché purtroppo seppur l’informazione sia oramai costante e continuativa nel tempo, è usanza comune quella di affacciarsi ed approcciarsi ad un tema specifico solamente quanto ne si ha la necessità impellente.  

E’ pur vero però che una costante azione di sensibilizzazione e soprattutto di informazioni in un lasso di tempo che si può definire di medio periodo sortisce l’effetto desiderato ed è così che si può facilmente riassumere la XIV Giornata Nazionale del Braille celebrata dalla sezione catanzarese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con la collaborazione dell’Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi di Catanzaro ed il Consiglio Regionale della Calabria dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Un successo sperato, per alcuni versi inaspettato ma che ha colpito positivamente la compagine catanzarese dell’UICI che ha visto una corposa partecipazione di alunni, docenti e personalità di vario spessore e titolo. 

Partecipazione così copiosa da obbligare la commissione esaminatrice del concorso “Sfioro con le dita ed ogni cosa prende vita” a chiedere una proroga per la valutazione degli elaborati presentati perché si è resa necessaria una più approfondita esamina delle numerose partecipazioni. 

Un successo quindi, quello della XIV Giornata Nazionale del Braille, celebrata attraverso l’oramai noto approfondimento culturale “Non ci vedo…ma ci credo” che ideato da Luciana Loprete, condotto da Antonella Mascaro e giunto alla sua XIII puntata ha disseminato un approfondito dibattito sullo strumento che ancora oggi, a distanza di 200 anni dalla sua scoperta è un elemento fondamentale nella vita del cieco e del suo approccio alla cultura ed al sapere. 

Ad aprire i lavori insieme alla già Presidente Luciana Loprete ed alla moderatrice Antonella Mascaro sono stati gli interventi di autorità come l’On.le Wanda Ferro Deputata della Repubblica Italiana che non ha voluto mancare nell’inviare il suo saluto, il già Prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Gianluca Gallo che sempre attento alle tematiche della disabilità ha esposto quelle che sono le azioni in cantiere del suo dipartimento, l’Ass.re Regionale all’ambiente Sergio De Caprio che nell’inviare un suo messaggio di saluto ha auspicato in una inclusione sociale sempre più attenta, la Prof.ssa Anna Maria Murdaca responsabile del corso di specializzazione dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro per docenti di sostegno e che vede la collaborazione anche dell’UICI ed infine ma non per ultima l’ispettrice dell’USR Calabria Prof.ssa Giannicola che ha manifestato la totale disponibilità dell’Ufficio Scolastico a recepire e risolvere le problematiche degli alunni con disabilità visive e plurime e che nel suo intervento in rappresentanza della Direttrice Maria Rita Calvosa si è complimentata per il lavoro costante dell’UICI e per il concorso che ha voluto abbracciare tutti gli alunni della provincia di Catanzaro.  Non hanno fatto mancare inoltre la loro vicinanza e il loro supporto attraverso un messaggio di saluto e di riconoscenza per l’operato dell’UICI sul territorio il Direttore della Banca d’Italia di Catanzaro Sergio Magarelli, il Presidente Avis Regionale Calabria Rocco Chiriano, il Vice Presidente AIA Catanzaro Francesco Minio ed il Presidente UICI Calabria Pietro Testa.

Presenti in veste di relatori sono stati anche i vertici nazionali dell’UICI che nel 2020 ha celebrato il suo primo centenario nonché i massimi esponenti delle più importanti e storiche associazioni italiane che da sempre si occupano di tutti gli aspetti della vita di tutti i ciechi, gli ipovedenti e pluriminorati. 

A prendere la parola sono stati dunque il Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto che ha informato dell’attenzione del Governo nei confronti della disabilità attraverso la neo Ministra Erica Stefani che ha presenziato alla celebrazione dell’evento promosso dalla Presidenza Nazionale, la Vice Presidente Nazionale Linda Legname che nel suo saluto ha portato a conoscenza delle numerose iniziative realizzate per la medesima giornata su tutto il territorio nazionale e parlando della sua personale esperienza ha richiamato ad una attenzione particolare nei confronti del braille per i soggetti con ipovisione grave quale strumento per preservare il proprio residuo visivo.  

Illustri inoltre gli interventi del Presidente del Club Italiano del Braille Nicola Stilla che ha esposto le motivazioni di una legge ad hoc per la celebrazione della giornata e del ruolo del Club nella disseminazione di uno strumento “pensato da un cieco per tutti i ciechi” e che seppur il progresso tecnologico sia sempre all’avanguardia non perde mai la sua specificità, il Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita” di Monza Pietro Piscitelli che ho sottolineato l’importanza ancora odierna dell’uso del braille quale strumento poliedrico che facilmente si adotta allo studio di ogni materia che sia essa umanistica o scientifica, il Presidente della Federazione Nazionale della Istituzioni Pro Ciechi Rodofo Masto che nel rimembrare elementi storici della vita del cieco, ha sottolineato l’importanza dell’invenzione del braille nonché la prerogativa di avere un ente come la Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro ciechi che proprio quest’anno compie i suoi primi 100 anni e che nell’interesse di tutti i ciechi si occupi della diffusione della scolarizzazione e della cultura nella vita del disabile visivo auspicando che in un futuro non così lontano anche la Calabria si possa dotare di una istituzione di pari valore, e poi Luciana Loprete docente braille e formatrice che nel suo intervento di apertura ha proposto un breve excursus sulle reazioni dell’opinione pubblica dalla prima celebrazione ad oggi e di come la sezione di Catanzaro si sia sempre battuta per la difesa e la diffusione del braille. 

Per quanto attiene tematiche prettamente di carattere tecnico sono intervenuti esperti come la Consigliera Nazionale Annamaria Palummo che ha chiarito la posizione del Braille nei confronti delle persone ipovedenti e richiamando la particolare condizione che lo stesso vive nella sua classificazione di intermezzo tra la cecità assoluta e la normodotazione e Carlo Bruni tiflologo ed esperto informatico che ha concentrato il suo intervento sulle tecnologie assistive per ciechi e ipovedenti e che per il loro uso necessitano di una conoscenza di base del braille. 

Infine dal punto di vista dell’esperienza vissuta quale monito per le nuove generazioni sono intervenuti la Presidente dell’UICI Catanzarese Concetta Loprete che ha incentrato il suo intervento in un mix tra esperienza quale musicista cieca e tecnicismo quale docente non solo di musica ma anche di sostegno e che nello esporre i propri contenuti ha rimarcato la poliedricità del braille nell’approcciarsi alle varie esigenze del cieco, divenendo strumento non solo per la lettura e scrittura di un semplice testo ma anche per lo studio della musica, della matematica e di tutte le altre materie oggetto di studi. Interessanti infine i contributi resi dalla Prof.ssa Rosanna Fabiano che ha chiarito quale debba essere il ruolo della scuola nella formazione di un alunno disabile e di Fabio De Dominicis che essendosi affermato nel campo della matematica e dell’informatica data la sua esperienza anche professionale che l’ha visto trasferirsi in Belgio per lavorare con aziende di rilievo internazionale ha voluto lanciare un messaggio ai giovani richiamandoli ad una sempre costante formazione personale. 

A concludere il ricco parterre di interventi, che sono stati intervallati da momenti di intrattenimento a cura di alcune bambine socie dell’UICI, di Luciana Loprete, Lidia Travaglio e Mascaro Karol Grazia è stato il Prof. Franco Cimino storico amico dell’associazione che nel ricordare anche il primo concorso realizzato nel suo istituto nell’anno 2017 ha sollevato importanti tematiche legate al ruolo che l’istituzione scolastica deve avere nell’accattivare i giovani verso tematiche così importanti e soprattutto necessarie alla formazione personale di coloro che avranno il dovere di rendere la nostra società sempre di più a misura d’uomo. 

Collage delle persone collegate

Campobasso – XIV Giornata Nazionale del Braille

L’ Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti  onlus- aps 

Sezione Territoriale di Campobasso vi invita a partecipare al seminario online : 

IL MONDO SULLA PUNTA DELLE MIE DITA  

Per la  XIV Giornata Nazionale del Braille  

22 FEBBRAIO 2021 ORE 15.00  

TRAMITE GOOGLE MEET : https://meet.google.com/noq-wver-nyc  

SALUTI ISTITUZIONALI :  

Linda Legname   

Vice Presidente Nazionale Uici   

Gaetano Accardo   

Presidente Regionale UICI Molise   

Raffaella Petti   

Responsabile inclusione Ufficio Scolastico Regionale Molise   

INTERVENTI :  

Miriam Gianfagna : Il Braille nel gioco  

Coordinatrice Centro Documentazione Handicap di Campobasso  

Vincenzo Grande:   L’ Inclusione scolastica   

Coordinatore dell’ Ambito Territoriale Sociale di Isernia  

Sabella Costantina : L’utilità dell’insegnante di sostegno negli istituti di scuola superiore 

Docente a contratto Scienze della Formazione Primaria e Corso per la specializzazione  sostegno  UNIMOL Campobasso 

Miranda Sparvieri : La mia esperienza scolastica con il braille   

Insegnante di sostegno  presso scuola primaria Montenero di Bisaccia 

Giovina Tomaciello : Impariamo costruendo ( presentazione Lego Braille Bricks)  

Responsabile Centro di Consulenza Tiflodidattica del Molise   

CONDUCE I LAVORI : MENA MASCIA 

VICE PRESIDENTE DELLA SEZIONE TERRITORIALE DI CAMPOBASSO 

Catanzaro – XIV Giornata Nazionale del Braille

Autore: Annamaria Palummo

Simposio “Il Braille tra le mani … le mani che esplorano, ricordano, raccontano e trasmettono le emozioni che l’occhio non vede”

Relazione sul tema “Il braille e l’ipovisione:  sublimazione di conoscenza e interazioni di percezioni”

A cura della

Dottoressa ANNAMARIA PALUMMO

Consigliere Nazionale UICI

Buonasera a tutti!

L’emergenza pandemica che stiamo vivendo ha, momentaneamente, modificato le nostre abitudini e anche il nostro modo di relazionarci. In altri tempi questo simposio sarebbe stato condito dai nostri abbracci, dalla reciproca prossimità, dal calore che solo essa può dare. Per ora dobbiamo accontentarci di ascoltarci e sentirci vicini attraverso questo mezzo virtuale, attraverso il solo senso dell’udito, ovvero una delle finestre in cui si sostanzia la nostra relazione col mondo, attraverso cui soffia la brezza della conoscenza. Oggi io parlerò di altri sensi, di altre finestre sul mondo, sulla realtà, sulla conoscenza, nella sua più ampia accezione, sperando di adoperare al meglio lo spazio che gli amici di Catanzaro hanno affidato alle mie riflessioni; spazio che mi offre l’opportunità di focalizzare l’attenzione su alcuni punti di una tematica che mi appassiona da sempre … Già, i punti: il punto di partenza di questo breve contributo sono proprio (chiedo venia per il gioco di parole)  i punti, o meglio i puntini, quelli che il genio di Louis Braille ci ha regalato; sono i puntini del suo sistema di letto-scrittura le pietre miliari che, dagli anni ’20 del diciannovesimo secolo, hanno guidato e tuttora guidano i non vedenti sulla strada della conoscenza, la medesima in cui germoglia l’autonomia, da cui, a sua volta trovano respiro l’integrazione, l’opportunità di personale realizzazione, insomma, la possibilità di inseguire e realizzare i propri sogni e, in definitiva, la piena libertà.  Il braille è, dunque, la bussola che apre l’orizzonte della libertà all’esistenza dei non vedenti. E non solo a loro … Ecco, siamo arrivati al fulcro della tematica che voglio brevemente affrontare insieme a voi: la funzione, l’importanza del braille, di tale coreografia vitale, afferentemente alla dimensione dell’ipovisione, quella che da tanti lustri accompagna la mia quotidianità, il mio lavoro, le mie passioni. Diciamolo subito: l’ipovisione è una condizione particolare, sia rispetto all’universo della cecità, sia riguardo al firmamento della normodotazione; in altre parole, l’ipovedente se nel primo caso, quello concernente la cecità, è, soprattutto, il cieco che vede, dall’altra prospettiva, quella della normale capacità visiva, egli è preminentemente il vedente che non vede. Insomma, in un ogni caso, gli ipovedenti vivono una sorta di limbo esistenziale dovuto a tali ossimoriche connotazioni in cui, va sottolineato, si annidano potenziali e, sovente, poco considerati ostacoli nel percorso, già di per sé arduo, dell’autonomia e dell’integrazione predette. Ma di questo oggi non voglio e non devo parlare: oggi voglio parlare di opportunità inerenti alla categoria dell’ipovisione. Opportunità come quelle che schiude il sistema braille; opportunità che aprono prospettive sorprendenti, anche per gli ipovedenti; prospettive che trovano genesi nell’interazione fenomenica di due mondi sensoriali diversi, seppur complementari: il tatto e la vista. Come evidenzia Enzo Tioli in uno dei suoi tanti illuminanti scritti, pur esistendo leggi comuni riguardo alla percezione, il mondo sensoriale del tatto risulta autonomo relativamente a quello della vista e degli altri sensi. Questo significa che se da un versante il mondo percepito con il tatto è lo stesso, con lo stesso ordine, del mondo percepito da chi vede, dall’altro lato ogni organo di senso percepisce qualità specifiche. In altre parole, laddove nel non vedente la percezione aptica è, per così dire, allo stato puro, in coloro che vedono, essa “collabora” sempre con la vista. Da tale “collaborazione”, praticamente inconsapevole in chi vede, hanno avuto origine, evidenzia Tioli, “gli errori di coloro che credono di trovare corrispondenze fra fenomeni appartenenti ai due mondi sensoriali”.  Ebbene, nell’ipovedente tale collaborazione è, a differenza che nel non vedente, una realtà quotidiana e, differentemente rispetto al vedente, decisamente consapevole, per ragioni legate, ovviamente, al deficit visivo presente, il quale alza quella sorta di soglia di attenzione che una normale capacità visiva tende, invece, ad abbassare. Una collaborazione completa, potremmo dire, quella riguardante l’ipovedente, in grado, se non proprio di definire una precisa corrispondenza fenomenica tra sensi, quanto meno di rendere, in certi casi, non solo congruenti presupposti ed “esiti” sensoriali differenti, ma anche più definita, più precisa, più esaustiva la capacità conoscitiva soggettiva. Ecco, uno di questi casi è il braille: tale collaborazione sensoriale trova, infatti, la sua apoteosi allorché l’ipovedente va a confrontarsi con i puntini; un’apoteosi che si sprigiona nell’interazione individuale delle percezioni poco fa tratteggiate, in cui trova linfa una vera, profonda appagante sublimazione di conoscenza. Conoscenza multiforme dal punto di vista tecnico, dovuta alla capacità di affrontare l’appropinquamento alla sfera dei puntini in forma diversa rispetto al non vedente, consolidando l’apprendimento e ottimizzando la capacità di lettura oltre che con una percezione tattile più sviluppata, tipica del disabile della vista, anche attraverso il residuo visivo, che risulta sottoposto a un minore sforzo in rapporto alla lettura effettuata soltanto per mezzo di esso, oppure compensando, grazie al residuo medesimo, l’eventuale difficoltà di rapportarsi esclusivamente tattilmente con i puntini (esercizio decisamente complicato dopo una certa età, come evidenziato da tanti esperti del settore tiflologico, come Vincenzo Bizzi, che ritroveremo più avanti); e, poi, sopratutto nell’ambito scolastico e accademico, conoscenza dei contenuti, delle idee, delle scienze, della cultura, del sapere, insomma, adoperando le opzioni sensoriali congiuntamente, oppure prediligendo, di volta in volta, una rispetto a un’altra, a seconda del contesto con cui ci si deve rapportare o della materia che si deve trattare. Conoscenza resa più agevole e immediata dalla collaborazione sensoriale, quella che ogni qualvolta poggio i polpastrelli su un foglio vergato dai puntini in rilievo, riempie il mio cuore e i miei pensieri di emozione, di voglia, di gioia: emozione di conoscere, voglia di crescere, gioia di avere sempre nuove opportunità. Quella conoscenza, quella crescita, quelle opportunità che  rendono tutti noi, ciechi e ipovedenti, parte del mondo, parte della Storia, parte del nostro destino, quello che è nelle nostre mani, nei nostri polpastrelli, in quei puntini che gli ipovedenti sono capaci di vedere, oltre che di toccare, trovandosi nelle condizioni di veicolare nel vissuto delle sorelle e dei fratelli, a cui i contorni visivi del reale sono sensorialmente preclusi, il racconto delle esperienze disegnate dalla luce, ricevendo in cambio il sospiro interiore che permette a chi non vede di disegnare una prospettiva di realtà originale, forse più vera, sicuramente più bella. Ecco spiegato il plurale: “interazioni” e non “interazione” di percezioni. Già, perché le percezioni in cui, non solo attraverso il braille, si sublimano la conoscenza, anzi, le conoscenze, sono quelle che si fondono nell’incontro delle individualità, delle esperienze e delle evoluzioni che connotano la vita e la formazione di ogni singolo individuo, trovando sintesi in tale incontro, cogliendo la luce nella capacità di volare, insieme, ognuno sorretto dalle proprie specificità, abilità e attitudini, oltre la coltre delle ombre, quelle in cui la solitudine può precipitare ogni essere umano e che è doveroso fugare. Un dovere che deve essere anche un fattore a cui educare, fin dall’infanzia. Un ambito questo, ove utilissime sono le considerazioni del già citato Vincenzo Bizzi, il quale ha dedicato tante pagine alla relazione tra la condizione dell’ipovisione e il sistema braille, ponendo l’accento sull’opportunità e sulle modalità di introdurre il bambino ipovedente allo studio e all’uso del braille, in particolare laddove il  quadro oculistico risulti severo e variamente caratterizzato da ridottissima acutezza visiva, alterazioni campimetriche, disturbi della sensibilità cromatica e luminosa, disturbi della motilità, evoluzione della patologia difficilmente controllabile. In questi casi, evidenzia Bizzi, pur “senza scomodare importanti teorie sulla valenza compensativa offerta dalla sinergia intersensoriale, penso che un po’ di buon senso potrebbe già orientare le scelte di strumentalità verso una completa valorizzazione nel bambino di ogni sua risorsa senso-percettiva disponibile: tattile, visiva, uditiva, motoria… Cerchiamo di andare oltre il primo impulso di aiutarlo per forza a vedere. Rendiamoci conto che questo anelito comprensibilissimo, rischia però di andare ad insistere proprio sull’ambito sensoriale più vulnerato, mentre ben altre sorprendenti risorse potrebbero sostenere il suo gioco, la sua corsa, il suo studio… Incoraggiamo il bambino a essere protagonista di se stesso e a saper scegliere, di volta in volta, le modalità sensoriali più convenienti per conoscere con piacere. Anche a scuola avrebbe bisogno di una metodologia aperta. Potrebbe  con vantaggio utilizzare la scrittura e la lettura Braille, soprattutto in quelle materie che richiedono un’analisi attenta del testo: matematica, grammatica, lingue straniere, ma poi ancora filosofia, latino… Potrebbe valorizzare il piccolo residuo visivo per apporre  con la penna le risposte ai questionari o per il piacere di saper scrivere qualcosa come i compagni. Ma anche per il piacere di osservare, disegnare, giocare, o per leggere qualche breve brano o un articolo di argomento coinvolgente, o per sfogliare un fumetto o una rivista, magari con l’aiuto di un videoingranditore o di una lente. Altre materie infine si apprendono discretamente potenziando pian piano  nel bambino la capacità di ascolto, anche di testi registrati”.  Del resto, conclude Bizzi, incoraggiare “i bambini ad usare anche le mani per conoscere e per fare è un indirizzo pedagogico indiscusso e affermato, da Platone a Piaget. Nel bambino con disabilità visiva ha addirittura una valenza compensativa e promuove un potenziamento integrato e concreto della sua conoscenza più significativa e vivace, con risultati sorprendenti. Permettere, anzi incoraggiare in famiglia l’azione esplorativa aptica ad un bambino ipovedente grave, promuoverà in lui un effetto liberatorio perché gli farà intuire di essere amato e rispettato proprio così come è, e non come avremmo voluto che fosse”.

Vado a concludere … Sarebbero ancora tante le parole da pronunciare, le riflessioni da proporre, le emozioni da condividere in merito al tema che ho cercato di sviluppare in questo spazio temporale, ma preferisco fermarmi qui, lasciando al vostro cuore e ai vostri pensieri l’elaborazione di ulteriori considerazioni, da condividere magari in altre occasioni, quando sarà possibile abbracciarci, quando potremo riaffacciarci, sfiorarci attraverso le altre finestre sensoriali, che la pandemia ha solo socchiuso e da cui una nuova brezza inizia a fare capolino.

19 febbraio 2021

Catania – XIV Giornata Nazionale del Braille

Autore: Simonetta Cormaci

Il braille tra gioco e inclusione

Fare o non fare? E come la mettiamo con la pandemia e con la sicurezza?E pensare
solo un anno fa…
Proprio così, un anno fa, da Catania partivano gli eventi per il centenario dell’UICI in
occasione della Giornata del braille, la grande invenzione rivoluzionaria che ha
cambiato le vite di tante persone cieche nel mondo.
Poi è arrivato il covid – ancora non debellato. “Ma non possiamo fermarci davanti alla
paura del fare, piuttosto dobbiamo raccogliere la Sfida”. Così ha pensato la Presidente
Rita Puglisi e dal bisogno di reagire , di recuperare in qualche modo la vicinanza fisica
negata dal covid è venuta fuori un’idea luminosa realizzata grazie al lavoro congiunto
di tante persone che si sono spese, a vario titolo, per la realizzazione della Giornata
che vi raccontiamo in cronaca.
L’idea parte dal pensiero di ricominciare dai bambini e le bambine ipo e non vedenti o
anche pluridisabili, sicuramente fra le categorie più colpite e danneggiate
dall’immobilismo causato dal covid e dal conseguenziale blocco di qualsiasi attività.
Si riparte allora dal gioco,dal divertimento dall’inclusione invitando oltre ad un piccolo
gruppo di nostri bambini anche qualche bimba e bimbo normodotati.
Oltre che dal personale, il servizio civile e i tanti assistenti, i bambini hanno trovato
all’ingresso l’omino con il carretto dello zucchero filato che ha distribuito bacchette
con il soffice vaporoso zucchero. A seguire un gruppo di clown circensi che hanno
eseguito degli scherzi a suon di musica, dopo questo gioioso e divertente inizio i
bambini, sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza, sono stati accompagnati ai
tavoli dei laboratori e precisamente:
Dall’aptica al braille
La musica tra suono e silenzio
Conosciamo l’arte manipolando l’argilla
Scopriamo la cucina con sapori e profumi
Un libro tattile da realizzare insieme.
Mentre i bambini si esercitavano nei vari laboratori giocando, in mansarda si è svolto
un momento di incontro e scambio. Avendo realizzato un gemellaggio con la Sezione
di Oristano e, grazie alla tecnologia, ci si è collegati con Oristano dove era in
svolgimento ugualmente la giornata braille. E ancora, grazie ad una piattaforma web,
abbiamo ricevuto i calorosi e sentiti saluti di Presidente e vice Presidente nazionale
Mario Barbuto e Linda Legname rammaricati di non poter essere presenti ma
apprezzando calorosamente l’iniziativa. Dopo i saluti delle autorità cittadine delle due
sezioni gemellate,i saluti della Presidente e Presidenti sezionali, la Direttrice della
Biblioteca ha descritto il progetto che vede un partenariato tra l’UICI di Catania e la
Biblioteca Comunale Vincenzo Bellini affinché si costruisca un percorso accessibile e
inclusivo all’interno della stessa e, per sottolineare il grande valore della lettura,un
reading di una fiaba dello scrittore siciliano Luigi Capuana grazie all’attrice Chiaraluce
Fiorito. Non sono mancati i saluti della Presidenza e Consiglio regionale espressi dalla
consigliera Rosy Lattuga e del nostro concittadino neo Consigliere nazionale Stefano
Salmeri. Sono seguiti altri interventi da parte di operatrici specializzate, una mamma a
nome di tutti i genitori di bambini della nostra Sezione, il tutto condotto e scandito
dalla conduttrice la giornalista Sarah Donzuso da sempre vicina alla nostra UICI e al
mondo del volontariato.
Ieri abbiamo abbattuto barriere fisiche e lanciato ponti collegando due isole,
facilitando nel gioco l’incontro tra bambini con disabilità e non, provocando menti e
cuori su come ripartire anche con il covid ma in sicurezza e senza lasciare indietro
nessuno. E non è forse questo il grande messaggio e valore insuperato che un giorno
ha lanciato Louis Braille con il suo codice? Non è stato ed è ancora così che riusciamo,
pure con tanta volontà e impegno, a metterci in pari e studiare, conoscere la realtà,
integrarci, recuperare dignità e diritti di cittadinanza? Pensiamo proprio di si e per
questo ringraziamo il braille di esserci.
Doveroso ma sinceramente grato il ringraziamento della Presidente a quanti,
numerosissimi, si sono spesi per la riuscita della giornata dando la migliore
testimonianza di come lavorando insieme con entusiasmo e passione si possano
realizzare cose buone e belle.

Foto scattata durante il laboratorio creativo