GDL Trenitalia, interno al Gruppo di lavoro Osi, Simone Dal Maso

Notizie a sintesi di un incontro avuto con i responsabili di Trenitalia:

Questo gruppo, occupandosi dello stato dell’accessibilità del sito web e dell’app di Trenitalia, ha partecipato ad una riunione con chi si occupa di questo genere di questioni all’interno di Trenitalia stessa.

E’ possibile, quindi, fornire qualche ragguaglio in merito allo stato dei lavori in corso:

Per quanto riguarda l’app per iPhone, come sapete è ritornata accessibile, ma non risulta ancora possibile conoscere né binario del treno, né fermate intermedie.

Riguardo al binario, ci è stato detto che questa informazione non è più presente nemmeno per chi vede, perché è stata rimossa, sia dall’app, sia dal sito web. Questo perché le informazioni non risultavano attendibili, a causa dei frequenti cambi del binario di partenza dell’ultimo minuto.

Ci hanno riferito che stanno studiando un modo per reinserire l’informazione con gli aggiornamenti futuri, implementando una informazione attendibile e in tempo reale. Dobbiamo attendere e per ora su questo non possiamo farci molto.

Sul punto dell’impossibilità di vedere le fermate intermedie di un treno hanno assicurato che risolveranno con i prossimi aggiornamenti, e ci sentiamo abbastanza fiduciosi in tal senso.

Per quel che riguarda il sito web, sono già state sistemate finalmente un po’ di questioni molto antipatiche, vedi la data di viaggio che prima era necessario selezionarla tramite calendario, ora è diventato un semplice campo di testo da inserirsi nella forma giorno trattino mese trattino anno.

Anche la selezione della concessione speciale terza risulta più agevole, mentre dev’essere migliorata la funzione di pagamento e su questo ci lavoriamo nei prossimi giorni.

Continuate a mandare segnalazioni, avendo un canale aperto e funzionale con l’azienda, si cercherà di ottenere il possibile per risolvere i problemi, visto che è nell’interesse di tutti.

Per il Gruppo OSI:
Simone Dal Maso.

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Comunicazione per nuova APP accessibile di Trenitalia, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Sono contento di aver potuto  constatare e, conseguentemente, potervi informare che grazie al canale aperto con il settore IT di Trenitalia, il Gruppo OSI di UICI ha tempestivamente segnalato i problemi di accessibilità ed usabilità dell’APP per IOS ottenendo la formazione di un gruppo di lavoro bilaterale con i tecnici di Trenitalia, al fine di evitare qualunque problema di inaccessibilità.
Il gruppo OSI di UICI monitorerà e collaborerà in maniera costante affinché anche i servizi erogati attraverso i canali web possano raggiungere e mantenere la completa accessibilità ed usabilità.  Già a partire dal mese scorso quanti normalmente si servono delle applicazioni di Trenitalia per utilizzarne i servizi rispetto ad orari e prenotazioni, avranno potuto notare come queste siano state nuovamente aggiornate e rese utilizzabili anche dalle persone con problemi di vista.
Si è trattato di un risultato ottenuto con molta celerità e che fa ben sperare per il prossimo futuro grazie appunto alla collaborazione che si è instaurata fra i componenti del gruppo OSI che con notevole entusiasmo e bravura seguono questa ed altre attività sull’accessibilità e RFI  che ringrazio per la disponibilità.
E’ anche frutto di soddisfazione rilevare come all’ottenimento di questi risultati abbia contribuito la collaborazione tra il gruppo OSI e la commissione per l’Autonomia e la Vita Indipendente.  Al fine di rendere questi risultati sempre più concreti ed operativi, chiedo anche a quanti sono interessati di segnalarci eventuali disfunzioni che si verificassero dopo il nostro intervento nei confronti dei siti e delle applicazioni di cui il gruppo Osi si occupa di volta in volta.
Grazie a tutti e ancora un complimento a tutti gli operatori e i volontari che sono intervenuti in questa specifica situazione.

Gruppo OSI: informazioni, Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Il Gruppo OSI, che ormai da tempo dedica il suo lavoro all’accessibilità con indiscutibili competenze, vanta diversi progetti portati a compimento con successo, rendendo accessibile sitiweb e App.

Il gruppo ha elaborato 12 richieste di valutazioni tra siti e portali, e sono in corso  diverse collaborazioni; inoltre, il gruppo lavora fianco a fianco col settore Information Technology (IT),  affinché i servizi offerti dai sitiweb possano raggiungere un alto livello di accessibilità; un esempio è Trenitalia ed Esselunga acasa.Grazie a questa collaborazione, per quanto riguarda Trenitalia, si è riusciti a segnalare ledifficoltà di accessibilità causate dall’applicazione sia per la consultazionedegli orari che per l’acquisto dei biglietti e si sta lavorando per la risoluzione dei problemi riscontrati.

Il gruppo OSI risponderà in maniera efficace alle richieste provenienti da tutto il territorio nazionaleed infine effettuerà un’azione di verifica per l’accessibilità dei siti relativi alle scuole e delle diverse piattaforme, compreso il servizio È-learning .

Sarete aggiornati, progressivamente, dei lavori e delle attività del gruppo, sulla pagina ufficiale e suFb.

Pagina:

http://www.uiciechi.it/osi/

FB.: https://www.facebook.com/groups/960282964007281/

E-mail: osi@uiciechi.it

Per il Gruppo OSI: Giuseppe Fornaro

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Procedura per la richiesta della valutazione siti web ed applicazioni

Al fine di garantire la corretta operatività del Gruppo di lavoro OSI, si ritiene necessario richiedere alle strutture territoriali dell’Unione e a tutti gli organi di riferimento, nonché ai soggetti esterni all’Unione che intendessero attivare il gruppo, circa l’accessibilità di siti web o applicazioni, di avvalersi solo ed unicamente dell’indirizzo mail osi@uiciechi.it, non saranno prese in carico richieste inoltrate ad altri indirizzi.

Si segnala inoltre che, sia il Componente della Direzione Nazionale nonché coordinatore del Gruppo di lavoro OSI Vincenzo Zoccano che il responsabile operativo Massimiliano Martines rimangono a disposizione per ogni informazione ai seguenti indirizzi: vincenzo.zoccano@uiciechi.itmassimiliano.martines@uiciechi.it

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Sintesi dei lavori tra le commissioni Osi, Nuove attività lavorativi e nuove tecnologie – 20 ottobre 2016, di Valter Calò, Vincenzo Zoccano e Nunziante Esposito

Autore: Valter Calò, Vincenzo Zoccano e Nunziante Esposito

Giovedì 20 ottobre 2016 alle ore 21:00 si è svolta una teleconferenza tra le commissioni OSI, Nuove attività lavorative e nuove tecnologie.
Presenti i rispettivi coordinatori, Vincenzo Zoccano, Valter Calò e Nunziante Esposito.
Brunico, Napoli e Trieste in un click erano connesse, in 60 minuti di confronto sono state messe le basi progettuali ritenute dai partecipanti molto interessanti, più che un progetto un sogno che aleggia dentro di noi minorati della vista da sempre.
Oggetto della discussione: Accessibilità degli Elettrodomestici.
Novità? genio e maestria dei coordinatori? Assolutamente no!!!
Argomento vecchio e discusso ampiamente. Questa convocazione, di tre commissioni, nasce da un documento inviato a Valter Calò, redatto da Marco Pronello e Tamara Lovasco.
La discussione tra i coordinatori è stata vivace e molto tecnica affrontando in breve tempo gli aspetti essenziali di questa tematica, poche chiacchiere e tutti e tre sul pezzo, affrontando e approfondendo i temi reali di come si deve sviluppare un progetto.
Nell’analisi fatta è stato evidenziato da tutti e tre i partecipanti che i percorsi progettuali sono diversi, che la fine o il traguardo da raggiungere è lungo, difficile e tutto da disegnare, ma nessuno dei tre si è dimostrato spaventato, anzi è apparsa chiaramente la voglia di sviscerare, approfondire, sperando di risolvere questa nostra grande problematica.
Dopo riflessioni ed approfondimenti si è concordato ad unanimità che, per il momento, le strade da seguire sono tre
.1 redigere una proposta di legge
.2 andare porta a porta dalle piccole e grandi industrie del settore spiegando le nostre problematiche e le potenzialità che hanno i numeri della disabilità.
.3 creare un marchio che identifichi un elettrodomestico accessibile
A riguardo sono state espresse opinioni su quale fosse la migliore strada da seguire, ma si è deciso ad unanimità che in questa prima fase non verrà esclusa nessuna idea o proposta, in quanto spesso queste tematiche viaggiano su percorsi paralleli.
Sono stati suddivisi i compiti, calendarizzati questi primi passi, cercando di avere più materiale possibile da analizzare.
Valter Calò si è proposto di fornire in tempi brevi, tutto il materiale normativo esistente sulla materia, infatti internamente alla sua commissione sono presenti avvocati e laureati in giurisprudenza.
Il forte interesse di Valter è quello di collocare internamente al progetto persone con disabilità visiva
Vincenzo e Nunziante si sono dimostrati entusiasti che la finalità sia tra noi e per noi, confermando che dentro UICI ci sono parecchie risorse umane che vanno evidenziate.
Vincenzo Zoccano e Nunziante Esposito si concentreranno invece sulle parti tecniche di come proporre ed interagire con le ditte di elettrodomestici fornendo un supporto tecnico e modalità di attuazione delle nostre idee sull’accessibilità.
Verranno da loro analizzate principalmente due percorsi:
.1 chip parlanti da inserire negli elettrodomestici.
.2 utilizzo di Smartphone per interagire con gli elettrodomestici
Verranno prese in esame parecchi parametri quali: costi di installazione, destinazione d’uso, difficoltà di interagire, sicurezza ed affidabilità con altri parametri di interesse per noi minorati della vista, ma non solo in quanto bisognerà pensare e coinvolgere altre disabilità finalizzando le nostre problematiche verso un design for all.
Nel frattempo, avendo già in corso contatti con la ditta che produce il bimby, cui abbiamo già inviato una richiesta con il test di accessibilità, con Elettrolux con cui ci incontriamo come Unione tra Gennaio e Febbraio 2016, e con Wirpool, che ha già realizzato un prototipo di App per comandare gli elettrodomestici da rendere accessibile, continueremo a sensibilizzare le ditte produttrici.
Tra le altre cose attenzionate, ci sono da seguire gli sviluppi di tutti quegli elettrodomestici, televisori in testa, che, tramite sistema operativo Android, vanno nella direzione della progettazione ForAll.
Verrete informati puntualmente sugli sviluppi di questa idea e ci piacerebbe coinvolgervi ricevendo da voi proposte e suggerimenti.
Valter, Vincenzo, Nunziante

Quanto è difficile avere l’accessibilità dei siti dai Webmaster!, di Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

Autore: Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

Sono ormai più di 15 anni che mi occupo di questo problema che ci tocca vivere da quando Internet è diventata grafica e piena di effetti speciali che speciali non sono affatto, ma ancora oggi mi trovo a sorprendermi per quello che accade.
Purtroppo, non solo molti programmatori non sono ben informati, ma spesso capita loro di incappare in persone che li consigliano in modo insufficiente, quando non addirittura sbagliato.
Tanto per cominciare, quando sono obbligati a fare un sito accessibile, ed hanno bisogno di consigli per programmare un sito che non crei problemi a nessuno – compresi noi disabili della vista -, e si rivolgono al Gruppo OSI, non è raro che debbano rivedere tutto.
Quello che è capitato in questi giorni con il sito di Air France, invece, rasenta l’incredibile. Infatti, nel giro di tre giorni, proprio il week-end scorso, i tecnici di questo sito hanno apportato una modifica che, praticamente, ha reso inaccessibile il sito.
Raccontarvi un po’ la storia di quello che è avvenuto, vi farà rendere conto di quanto sia difficile avere quello che cerchiamo ormai da anni: l’accessibilità.
L’articolo che segue e che mi fa piacere farvi leggere, è scaturito da quello che è scritto nella premessa dell’articolo stesso.
Infatti, avendo avuto notizia dell’accessibilità completa di questo sito per l’acquisto dei biglietti per voli di linea con Air France da un redattore di Uiciechi.it, Giovanni Clerici, gli ho immediatamente chiesto un articolo che facesse risaltare l’accessibilità del sito, visto che di siti di questo tipo accessibili non ne esistono.
L’articolo Giovanni me lo ha preparato in men che non si dica, anche perché è facile scrivere di cose positive e spontanee.
Contrariamente a tante volte in cui non si riesce ad ottenerla, questa volta l’accessibilità i programmatori l’hanno fornita senza che nessuno la chiedesse… peccato che a distanza di pochi giorni, ci siamo dovuti ricredere. Infatti, l’accessibilità che avevamo trovato sul sito e solo per caso, l’abbiamo persa in un battibaleno.
Sono certo che chi ha programmato il sito di Air France sia competente in tema di accessibilità e, quindi, non avrà alcun problema a rimettere tutto apposto nel giro di breve tempo – e quindi presto potremo tornare a navigare un sito pienamente accessibile – ma per ora l’articolo di Giovanni non è più valido e rimane in sospeso per Uiciechi.it fino a quando i tecnici, già contattati, non rimetteranno a posto quello che hanno modificato.
Intanto, in attesa di avere finalmente un portale di questo tipo completamente accessibile, potete leggere quello che stava per uscire nel prossimo numero di Uiciechi.it che è in lavorazione. Ecco l’articolo:
Air France: sito con accessibilità eccellente.
Di Giovanni Clerici.

Nota del Coordinatore di Redazione:

Quando Giovanni mi ha inviato questo articolo, mi è venuto spontaneo chiedere come era venuto in contatto con questo sito ed ho avuto questa risposta che pubblico solo perché è bello avere dei collaboratori come lui che hanno sempre piacere a divulgare le conoscenze, soprattutto quando ci aiutano a vivere meglio la nostra disabilità.
La sua risposta l’ho molto apprezzata ed eccola di seguito:
“Personalmente in questi anni mi è capitato spesso di cercare e poi acquistare qualche biglietto aereo, ma, pur non essendo un dilettante nell’uso del computer, ho sempre trovato difficoltà soprattutto nell’acquisto dei biglietti, tanto da dovermi far aiutare sempre da un vedente.

In questo periodo stavo cercando un biglietto per andare in Venezuela e ho cercato su Internet, trovando dei prezzi buoni con Air Europa, Iberia, tap portugal, ma in questi tre siti trovo praticamente impossibile acquistare un biglietto per questioni di accessibilità.
Sono poi capitato sul sito di Air France che ho inserito come link nell’articolo che ti ho inviato e veramente sono rimasto stupito dalla semplicità, sia nel cercare il volo, sia nella scelta delle varie opzioni, ma anche per le spiegazioni sulle varie tipologie di biglietto.
Dall’inizio alla fine acquistare un biglietto è veramente un gioco da ragazzi. Inoltre, quando si acquista il biglietto di questa compagnia sul sito, si può anche verificare la parte della consultazione e modifica della prenotazione, e non ho dubbi che sarà anch’essa accessibile.”.
Il coordinatore Editoriale: Nunziante Esposito.

Il mondo dell’aereonautica civile negli anni si è molto ampliato e oggi, viaggiare in aereo, può risultare più economico rispetto ad altri mezzi di trasporto.
Con l’avvento di internet prima, degli smartphone poi, sono attualmente possibili comparazioni di prezzi offerti da molti siti e applicazioni con i quali inserendo pochi dati ci offrono una panoramica dei prezzi migliori filtrabili a secondo delle nostre preferenze.
Tutto semplice fino a qui, per chi però si avvale di uno screen reader e dell’accessibilità dei siti e delle applicazioni ne fa una questione primaria e le difficoltà che si incontrano in questo mondo non sono poche.
Per quanto riguarda la ricerca e la comparazione voli alcune applicazioni per smart phone e alcuni siti risultano abbastanza accessibili, quando però si tratta di acquistare il biglietto le cose si fanno decisamente più critiche e se qualcuno vuole avvalersi dei siti ufficiali delle varie compagnie aeree nella maggior parte dei casi l’accessibilità e un vero optional per non dire una vera e propria rarità.
Per quanto riguarda i siti ufficiali delle compagnie aere ne ho consultati parecchi e il mio verdetto personale è che raramente si può riuscire a cercare una tratta e a completare l’acquisto del biglietto in autonomia utilizzando uno screen reader, premesso che utilizzo un Mac con Voice over.
Fino a qualche giorno fa, come mi capita spesso di dedurre, credevo che per qualche strano motivo non si potesse raggiungere un alto grado di accessibilità in questo campo, finché, sono capitato sul sito italiano di Air France, dove per magia, anche se più che definirla magia la ritengo professionalità, ho scoperto un’accessibilità del sito che parte dalla ricerca all’acquisto finale del biglietto, potendo avere in ogni particolare della procedura un grado di accessibilità e informazioni che posso solo ritenerlo eccellente.
Ora, sicuramente l’acquisto di un biglietto aereo non può essere relegato alla sola accessibilità, ci sono molti fattori, probabilmente per primo il prezzo del biglietto, i quali possono dirottare la nostra scelta su altre compagnie, ho ritenuto però importante segnalarvi questa opportunità per capire che l’accessibilità potrebbe essere raggiunta ovunque nel mondo di internet e se così non è non è per altri motivi se non per una scarsa attenzione a questo tema.
Quasi tutte le compagnie aeree oggi offrono servizi di assistenza per disabili, peccato che però non si ritenga opportuna dare a un sito ufficiale di una compagnia aerea quel grado di accessibilità come quello che offre il sito di Air France, per un mio parere strettamente personale capisco che il sito privato del Signor Brambilla possa anche essere poco accessibile ma credo che manca una legge europea che obblighi determinate aziende, sì private, ma di interesse pubblico, a rispettare quei canoni di accessibilità che Air France ci dimostra di poter avere.
Nel sito di cui sotto vi riporto il collegamento potete in modo semplice scegliere il tipo di volo, partenza e arrivo, date di andata e ritorno, persone, classe, tutto in modo ordinato, scegliere il volo che ritenete più opportuno acquistando in piena autonomia anche delle opzioni, compresi i posti, anche se per quanto riguarda il posto o conoscete già la sigla dei sedili oppure è necessario un occhio vedente per visionare la mappa dell’aereo, inserire i dati dei passeggeri, dei documenti, richiedere assistenza per chi ne ha diritto o necessità, pagare con vari metodi, il tutto come detto, in maniera semplice, autonoma e ordinata.
Se anche non acquisteremo un biglietto almeno abbiamo una ulteriore prova che sebbene la maggior parte di questi siti ha una scarsa accessibilità non è perché impossibile per questione di tecnologie di programmazione ma per una mancanza di volontà.
Nel caso vogliate consultare e navigare questo sito per valutarne direttamente voi l’accessibilità e perché no, magari per farvi un bel viaggio, vi riporto il collegamento che vi porterà alla pagina in Italiano di Air France cliccando qui: http://www.airfrance.it/cgi-bin/AF/IT/it/common/home/voli/biglietto-aereo.do?

Giovanni Clerici e Nunziante Esposito

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Osi – Esselunga collabora con il gruppo OSI per l’accessibilità del suo sito di E-commerce

Continua la collaborazione tra Esselunga ed il gruppo OSI per rendere accessibile sito di E-commerce Esselunga a casa.

https://www.esselungaacasa.it/ecommerce/nav/welcome/index.html

Questo sodalizio continuerà nel tempo, grazie ad una stretta intesa che renderà possibile non solo il mantenimento dell’attuale livello di accessibilità, ormai raggiunto per la maggior parte di piattaforme; ma proseguirà nel tempo grazie ad un protocollo di intesa che sarà formalizzato a breve, il quale permetterà di seguire fin dal suo sviluppo le evoluzioni tecnologiche che Esselunga vorrà implementare, così da continuare a garantire un alto grado di accessibilità per tutti i disabili visivi.

Il Gruppo di lavoro OSI dovrà essere da supporto tecnico alla Direzione Nazionale nonché accompagnare le sfide della tecnologia e dell’accessibilità, che non saranno più legate solamente al web, ma spazieranno ai dispositivi mobili, alle APP, ai werables ed all’internet delle cose.
Per maggiori informazioni o richieste potete scrivere a osi@uiciechi.it

www.uiciechi.it/osi/

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La Commissione OSI è morta?, di Nunziante Esposito

Autore: Nunziante Esposito

Tante persone mi stanno telefonando perché, avendo notato che nella circolare del Presidente Nazionale Mario Barbuto non c’è la Commissione OSI, mi pongono questa domanda. La risposta è senz’altro no.
Premessa.
Per chi ci conosce da tanti anni, sa anche che siamo rimasti i soliti e restiamo a disposizione per le esigenze associative, perché come tecnici dell’accessibilità siamo stati formati proprio per questo motivo.
Con le ultime vicende associative, Congresso, elezione dei componenti la Direzione Nazionale e gli incarichi ai coordinatori delle varie Commissioni Nazionali, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti ha avuto un bel rinnovo nei suoi dirigenti e non solo.
Infatti, uno dei cambiamenti è proprio l’eliminazione della Commissione OSI come tale, ma è stata trasformata in Gruppo OSI, un gruppo tecnico con la possibilità di inserire al suo interno persone preparate sui controlli di accessibilità dei siti e dei software.
Oltre a cambiare nome che è stato trasformato da Commissione OSI in Gruppo OSI, è stato cambiato anche il coordinatore. Infatti, il coordinamento di tale Gruppo è stato affidato al componente la Direzione Nazionale Sig. Vincenzo Zoccano che riorganizzerà il Gruppo OSI secondo le direttive ricevute.
Mi è venuta voglia di scrivere una breve storia a grosse linee per questa Commissione speciale, se vogliamo un po’ strana e fuori dai canoni associativi, perché dalla sua costituzione ne ho fatto parte, dedicando al lavoro fatto nei quindici anni di durata, tutta quella attenzione e quella passione che serve per le cose importanti per la nostra autonomia.
In sostanza sono molto orgoglioso di aver fatto parte per tanti anni di questo gruppo di tecnici e, interpretando sicuramente anche il pensiero degli altri, penso che saranno orgogliosi anche tutti gli altri per averne fatto parte.
Ciò premesso, spero di non annoiarvi con un po’ di storia associativa. Si, proprio storia associativa, visto che questa commissione ha scritto una bella pagina per l’accessibilità dei siti Internet e non solo. infatti, gli ultimi traguardi già raggiunti sono il software accessibile per il dispositivo di Firma Digitale di Poste Italiane ed i quattro registri digitali on-line per gli insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, tra non molto, è previsto per il 15 Gennaio la prima apertura ai dipendenti, abbiamo quasi concluso il lavoro per il sito di EsseLunga che a metà dicembre dell’anno scorso stavamo ancora lavorando io e Massimiliano Martines, ipovedente della ex Commissione.
Ma vediamo come abbiamo iniziato e come abbiamo portato avanti il lavoro che ci ha sempre entusiasmato fin dall’inizio, quando Internet che diventava grafico era una novità e con i nuovi screen-reader siamo partiti come Donchisciotte contro i mulini al vento.
E, manco a dirlo, tante persone, anche all’interno della nostra associazione, non ci hanno mai considerati utili alla causa accessibilità, anzi, il più delle volte ci hanno anche contrastato. Ma non importa, tanto sono poi i risultati che mettono in evidenza il lavoro svolto per 15 anni. Forse avremmo dovuto lavorare molto meno ad aiutare tanti tecnici programmatori a fare accessibilità e avremmo dovuto fare più pubblicità multimediale per far conoscere il nostro lavoro che, per lo più è stato fatto in sordina e senza enfasi.
Purtroppo, proprio perché si tratta del Web, solo evidenziando attraverso le pagine internet certe cose si riesce a far rumore e a farsi considerare all’improvviso esperti di accessibilità, devo convenire che l’errore commesso è stato quello di mancata pubblicità idonea all’importanza dell’argomento e del lavoro che è stato fatto .
Però, nel frattempo abbiamo fatto concretamente tantissima divulgazione teorica e pratica dell’accessibilità dei siti e dei software Web e non ci siamo limitati solo a creare un sito con il quale mettere alla berlina chi non faceva accessibilità. Il sito lo abbiamo sempre avuto ed è ancora in funzione e lo sarà fino a quando non lo chiuderemo: http://www.uiciechi.it/osi/ e non contiene nemmeno tutto il lavoro fatto negli anni: un sito serio che ha mostrato a tanti webmaster cosa non fare per impedire ai ciechi e agli ipovedenti di usufruire del Web. Abbiamo sbagliato, dovevamo fare una semplice pagina dove evidenziare i buoni ed i cattivi e, secondo alcuni, avremmo fatto meglio ed avremmo ottenuto più risultati. Ma, rimanendo concreti come lo siamo sempre stati, vediamo negli anni cosa è stato fatto.
Anche se non sembra essere passato tanto tempo, sono passati ben 15 anni ed i componenti, io compreso, abbiamo tutti un bel gruzzolo di anni in più.
Un altro motivo per cui sto scrivendo questa breve storia è per testimoniare a tanti giovani il lavoro fatto in tanti anni, perché non è farsi fare un sito, fare un sondaggio, fare reclami stupidi all’agenzia dell’accessibilità che si risolvono i problemi. Tanti anni mi hanno insegnato che se non si affrontano i problemi in modo adeguato con chi ha la possibilità di nascondersi dietro al dito, non si arriva da nessuna parte. Infatti, basta che un Webmaster può addurre problemi di sicurezza e si è fregati in partenza se non sappiamo come indurlo a fare accessibilità.
Quando nel 2000 fummo chiamati dal Presidente di allora, Prof. Tommaso Daniele, demmo la disponibilità a fare dei test ai siti più di 40 persone e dopo qualche incontro preliminare per organizzare il lavoro, facemmo i test ai siti che scegliemmo noi stessi di testare.
Ricordo che in questi incontri preparatori, quando ci si consultava tra noi, quasi nessuno aveva La linea ISDN che consentiva di viaggiare a 64 bit al secondo e usavamo tutti i modem che promettevano 36 K bit al secondo, ma quasi mai raggiungevano tali velocità.
Ragazzi, come è cambiata la nostra vita, ormai siamo pressoché sempre connessi e quasi sempre usiamo la banda larga e qualche volta quella larghissima.
Terminati i test che facemmo con tanta cura e passione con le attrezzature che avevamo, quasi mai completamente adeguate al lavoro da fare, venne organizzato il convegno di Palermo nel mese di Aprile del 2001.
In quella occasione, quando i responsabili della Pubblica Amministrazione chiesero al nostro Presidente di avere un Gruppo di persone contenuto con cui interloquire ed avere un certo filtraggio delle richieste di accessibilità, il Prof. Tommaso Daniele ci invitò a partecipare a tale Gruppo che inizialmente fu chiamato Gruppo di contatto. Tra le persone che alzarono la mano, furono scelti: Gaetano Contestabile, Giuseppe Fornaro, Nunziante Esposito, Massimiliano Martines e Massimo Vettoretti.
Dopo pochi mesi, chiedemmo ed ottenemmo di fare un corso per imparare l’HTML riferito all’accessibilità ed il dott. Salvatore Romano che ci coordinava, ci fece organizzare un corso adeguato ad apprendere cognizioni di accessibilità che in quel periodo cominciavano a essere richieste per consentire a tutti di usufruire di quello che offriva Internet.
A Roma, per la partecipazione al corso che si tenne nella sede IRIFOR di allora, dei cinque componenti scelti al Convegno di Palermo, ne arrivarono solo quattro, perché nel frattempo il componente Massimo Vettoretti decise di non partecipare ne al corso, ne al Gruppo. Tanto per darne notizia, fu nel 2001 che fu costruito l’attuale sito http://www.uiciechi.it/ e fu proprio l’ingegnere Lorenzo Foti che lo stava costruendo a farci il corso.
Dopo poco tempo la Direzione nazionale decise di modificare il Gruppo di contatto in Commissione OSI e fummo invitati a Roma a partecipare alla prima riunione di Commissione con la quale stabilimmo assieme al dott. Salvatore Romano come iniziare a lavorare per l’accessibilità.
Inizialmente avevamo molte richieste di partecipazione ai convegni nei quali dovevamo parlare di accessibilità, ma devo dire che erano altri tempi ed i rapporti tra noi e la sede centrale erano soggetti a timbri, protocolli e lungaggini varie, nonché alle decisioni della Direzione Nazionale e il permesso per partecipare al convegno arrivava quasi sempre dopo che il convegno era terminato.
Migliorati questi rapporti, i quattro componenti della Commissione OSI cominciarono a partecipare ai convegni, riportando i problemi che cominciavamo ad avere nella navigazione dei siti a causa della grafica spinta che si cominciava ad inserire nelle pagine HTML.
Le manifestazioni che si svolgevano sul territorio nazionale erano tante per cui si andava a parlare di accessibilità a turno. Tra i convegni più importanti, abbiamo partecipato a quelli del Web-it che si tenevano a Padova, a quelli che si tenevano alla fiera di Milano e tanti altri in giro per l’Italia, per parlare di accessibilità pressoché ovunque, perché non c’era un convegno al quale non eravamo invitati.
Quando nel 2004 fu approvata la legge 4/2004, chiamata anche “Legge Stanca”, sembrava aver risolto tutti i problemi per l’accessibilità dei siti e non solo. Praticamente ci eravamo solo illusi, per non aver fatto i conti con una legge che, non sanzionando praticamente nessuno, ne tantomeno obbligava a fare accessibilità se i siti venivano fatti in casa, praticamente, è stata fino ad un paio di anni fa completamente inutile. Non è che ora ci protegge, ma dopo aver adeguato i decreti attuativi, abbiamo l’agenzia dell’accessibilità che interviene e, quando si tratta di siti pubblici, obbliga a fare accessibilità secondo la legge.
Dopo i primi cinque anni, sollecitato da tante parti, il Presidente Daniele integrò un quinto componente della commissione con un consigliere della sezione di Roma Alessandro Baldi, e due nostri conoscenti, Nicola Ferrando e Luca Davanzo, che frequentavano assieme a noi l’unica lista tecnica esistente per i disabili visivi: UicTech.
Quando si è insediata la nuova Commissione OSI, decidemmo con il dott. Salvatore Romano di allargare le attività di cui ci dovevamo occupare, per cui è stato creata la pagina Osservatorio Siti Internet, http://www.uiciechi.it/osi/, venne creata la lista di Yahoogroups, uic-helpexpress, venne avviato il servizio telefonico su numero verde, e decidemmo anche di dividerci i compiti per lavorare meglio producendo test di accessibilità per chiunque ce li chiedeva.
Di lavori ne abbiamo fatti tanti, basta guardare sul sito OSI, e, tra essi ne abbiamo seguiti alcuni di una certa importanza per l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti italiani. Tra quelli che ricordo di più, anche perché li ho seguiti personalmente assieme agli altri componenti della commissione, mi fa piacere ricordare:
– Partecipazione al Gruppo IRIFOR per la firma digitale accessibile, quella ottenuta da Infocert e che non ci hanno più aggiornata e che non possiamo più usare.
– Accessibilità dei dispositivi ATM di Poste Italiane, che, ufficiosamente ho saputo che sono ancora in costruzione.
– Accessibilità dei bancomat parlanti che tante banche stanno usando da anni.
– Accessibilità degli ATM a guida vocale degli uffici postali, lavoro terminato ed in fase di attuazione su tutto il territorio.
– Accessibilità dei siti del Governo, della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
– Accessibilità di tanti siti e, grazie al nostro contributo assieme a quello di altre associazioni, abbiamo contribuito a rendere più accessibile il Web in generale.
– Accessibilità dei CMS, che abbiamo contribuito a renderli più accessibili, collaborando con programmatori Web che in quel periodo lavoravano nelle comunità di sviluppo di Plone, WordPres, Drupal e Joombla, i più diffusi CMS del Web.
– Personalmente ho personalizzato il CMS ItCms Vigile con il quale ho programmato i siti UICI di Napoli e della Campania.
Negli ultimi cinque anni i lavori si sono un po’ rallentati, forse perché siamo ancora aumentati di numero o forse perché qualche componente del gruppo si era impegnato per altre cose associative, o perché qualcuno si era scocciato, o perché qualcun altro riteneva questo gruppo inutile, alla fine solo perché la passione per l’accessibilità era ed è innata in alcuni di noi, forse abbiamo ottenuto i risultati migliori.
Infine, proprio mentre la commissione OSI terminava il suo mandato come commissione, abbiamo avuto la fortuna di ottenere i risultati migliori e proprio quando personalmente non me lo sarei più aspettato.
Le attività, al momento del Congresso cessate quasi completamente, sono state portate avanti fino a metà Dicembre, concludendo nell’ultimo anno tre importantissimi lavori:
– 4 registri scolastici accessibili: Spaggiari, ARGO, AXIOS e Nuvola.
– Firma Digitale di Poste Italiane Accessibile.
– Sito di e-commerce EsseLunga accessibile.
Chiuso il 2015 con questi importanti risultati, rimasti quasi tutti nel Gruppo OSI, siamo in attesa che il coordinatore del gruppo ci faccia conoscere gli altri componenti che si aggiungeranno a noi e che ci dia le direttive per continuare il lavoro che la Direzione Nazionale ed il Presidente Mario barbuto hanno previsto per questo gruppo di tecnici.
Quindi, tirando le conclusioni, la Commissione OSI non è affatto morta, anzi, si è rinnovata, si è rinforzata e continuerà a lavorare per rimanere a guardia della cosa più importante che dobbiamo superare in questo momento: l’accessibilità che non è più quella dei soli siti Internet. Infatti, il discorso accessibilità riguarda sempre ed anche i siti Internet, ma non riguardando più solo i siti, c’è bisogno di stare all’erta per quella individuata in tutte le cose che la rivoluzione tecnologica in atto già da qualche anno ci ha fatto temere, mettendoci in crisi esistenziale, con il rischio di farci restare esclusi da questo processo di rinnovamento epocale che vede tutti i dispositivi interconnessi in rete.

Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it

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Firma Digitale accessibile di Poste e breve storia, di Nunziante Esposito

Autore: Nunziante Esposito

Con sviluppi molto repentini, anche noi disabili visivi possiamo usufruire, in modo sempre più appropriato, delle nuove tecnologie. E questo, ci aiuta tantissimo a vivere molto meglio la nostra disabilità.
A tal proposito, vedi tutti gli apparecchi mobili di nuova generazione quali tablet e smartphone, che ci consentono di portare in tasca uno strumento che, praticamente ci consente di fare tutto quello che fanno tutti: email, navigazione internet, chattare, usare applicativi di ogni genere per farsi aiutare nel quotidiano, quali previsioni, letture di documenti cartacei, eccetera, oltre ovviamente alla possibilità di telefonare ed usufruire degli SMS ormai quasi in disuso.
Di contro, uno strumento giuridico molto importante e che sarebbe dovuto essere già di per se accessibile, proprio per i disabili visivi ed il guadagno di autonomia che consente, ha avuto vicissitudini molto controverse: il dispositivo di Firma Digitale.
Questo strumento già obbligatorio per tutti i professionisti dal 2007, quali Notai, Avvocati, Ragionieri, Fiscalisti, eccetera, a breve dovrebbe essere reso obbligatorio anche per tutti i cittadini, nell’ottica dell’informatizzazione prevista dall’agenda digitale del nostro attuale Governo.
Al di là della obbligatorietà o meno di questo importante strumento giuridico, per noi disabili della vista, questo è uno strumento che ci fa fare un salto di qualità nella privacy mai avuto prima. Infatti, con questo strumento abbiamo la possibilità di firmare qualsiasi atto giuridico senza avere bisogno di testimoni. Insomma, abbiamo la possibilità di leggere personalmente un documento, e solo quando si è certi di quello che stiamo per firmare, possiamo apporre la firma indelebile al documento, come se apponessimo una firma autografa.
E’ chiaro che per poter usare questo strumento giuridico è necessario dotarsi del dispositivo e saper usare un computer.
Personalmente, nell’ambito delle attività della Commissione OSI, mi occupo dell’accessibilità del dispositivo di Firma digitale Accessibile dal 2003, quando la nostra Unione, tramite l’IRIFOR, decise di mettere in campo un gruppo di esperti per tutelare i disabili visivi dai problemi di accessibilità.
L’intento, ovviamente, era quello di far comprendere ai Gestori di questo strumento informatico quali erano i problemi di accessibilità che dovevano far risolvere dai loro programmatori.
Inutile dire che, nonostante la “Legge 4/2004”, detta anche “Legge Stanca”, imponesse già dal 2004 l’accessibilità per software, dispositivi e navigazione Internet, tutti i dispositivi di firma digitali risultarono inaccessibili. Fin dai primi mesi di lavoro, il GDL IRIFOR per la firma digitale, sotto la guida attenta e professionale del compianto amico, avvocato Giorgio Rognetta, analizzò con test accurati i dispositivi di Firma digitale di Poste Italiane e di Infocert, i maggiori gestori di questo strumento giuridico, fornendo ai rispettivi responsabili di settore le indicazioni per le modifiche da apportare ai loro prodotti.
Mentre da Poste Italiane riuscimmo ad avere solo vaghe promesse di intervento, avemmo dopo qualche tempo rispondenza da Infocert che, dopo molta insistenza da parte nostra, fece programmare un software parallelo a quello che usavano tutti. Questo software, nonostante le nostre perplessità, era accessibile e ci consentiva di gestire il dispositivo di Firma Digitale su pendrive.
I timori iniziali, si rivelarono fondati solo dopo appena due anni. Infatti, la probabilità che il software parallelo fosse abbandonato e non più aggiornato si presentò puntuale così come avevamo temuto all’inizio. Nel 2009, si verificò proprio quello che avevamo temuto e che avevamo anche fatto presente ad Infocert: il software accessibile, anche se consente tutt’ora di firmare un documento in modo accessibile, non consente di apporre una firma valida.
Capirete certamente quale fu lo sconforto da parte nostra quando ci rendemmo conto che tre anni di lavoro, fatti assieme ai programmatori per far comprendere quali erano i nostri problemi, erano stati buttati al vento. Inoltre, non ci è stato più possibile avere contatti con qualche responsabile del dispositivo di firma digitale di Infocert, sia perché nel frattempo erano cambiati i dirigenti, sia perché tutte le Camere di Commercio avevano abbandonato la distribuzione di questo dispositivo.
Quando si crede in qualche cosa, e qui stiamo parlando di una di quelle cose molto importanti per la nostra autonomia, non ci si rassegna facilmente, quindi, ho cominciato a pensare di testare i dispositivi di Firma digitale remota che nel 2009cominciavano ad apparire sui siti dei gestori.
Approfittando di una promozione che faceva Poste italiane per i possessori di Postepay e di Bancoposta, ho aderito per poter testare il dispositivo di Firma digitale remota che veniva concesso in modalità gratuita per un periodo di tempo.
Avendo la Postepay ho sottoscritto per un anno in modalità gratuita questo dispositivo di Firma Digitale e ne ho potuto accertare l’accessibilità praticamente totale. Ne ho dato immediatamente informazione tramite i canali associativi ed ho avuto anche la possibilità, tramite il Presidente di Catanzaro, Luciana Loprete, di tenere un corso a 15 persone per insegnare loro l’utilizzo di questo dispositivo. Personalmente l’ho usato dal 2010 allo scorso Agosto 2015.
Alcuni mesi dopo aver tenuto quel corso, mi sono reso conto che Poste Italiane non consentiva più di sottoscrivere il dispositivo, anche se tutti quelli che lo avevano sottoscritto potevano continuare ad usarlo.
Nel frattempo, avendo il timore di perdere di nuovo l’accessibilità di questo strumento che uso ormai dal 2004, mi sono attivato per cercare di contattare qualche responsabile di Poste Italiane cui poter chiedere spiegazioni e, magari, anche cercare di vedere se era possibile continuare a commercializzare il dispositivo di firma remota unico completamente accessibile che stavo in quel momento usando con molta soddisfazione.
Per avere questo contatto, mi sono rivolto alla dr.ssa Giuseppina Russo dei Servizi Integrati di Poste italiane a Napoli, ufficio con il quale sono in contatto dal 2006, quando abbiamo eseguito i test per il terminale ATM intelligente ed accessibile di Poste, ed ho potuto parlare con il dott. Gabriele Pasquarelli, account Manager Vendite Centro-Sud di PosteCom.
La mia prima richiesta che feci al mio interlocutore, una persona squisita e molto attenta ai problemi dei disabili, è stata quella di poter continuare a commercializzare il dispositivo di firma digitale remota che, inconsapevolmente, avevano programmato accessibile in modo completo.
La risposta che mi fu data è stata precisa e perentoria: Il dispositivo di firma digitale remota sarebbe stato dismesso, perché il software “Firma OK” che stavano commercializzando su pendrive era completamente accessibile.
Avendo provato questo software mesi prima ed avendo già constatato che tale software era completamente trasparente allo screen-reader, come d’altronde avevamo già verificato anni prima con il nostro primo approccio con Poste italiane e il loro dispositivo di firma digitale, mi fu molto facile controbattere, dicendo che il software era totalmente inaccessibile.
Il dott. Pasquarelli ha preteso una email che attestasse questa inaccessibilità che andavo affermando. Avuta tale email ufficiale come componente della Commissione OSI, mi ha fatto chiamare dalla ditta Bit4ID, realizzatrice del software.
Dopo il contatto con uno dei responsabili di questa ditta, avendo constatato la massima disponibilità ad accogliere le indicazioni per cercare di rendere accessibile il software che era privo di qualsiasi indicazione per uno screen-reader, mi sono reso conto che questa volta ero stato fortunato ad incontrare queste persone: un dirigente di Poste Italiane molto disponibile ad ascoltarmi e risolvere i nostri problemi ed una ditta con persone molto competenti e capaci di risolvere realmente i problemi presenti in questo software.
Mi sono subito prodigato a dare alla ditta tutte le informazioni che sono solito dare quando qualcuno ci contatta per capire cos’è l’accessibilità per i disabili visivi ed ho collaborato con questa ditta per circa otto mesi, coinvolgendo anche uno degli ipovedenti della Commissione OSI che aveva anch’egli fatto parte del GDL IRIFOR: Massimiliano Martines.
Dopo pochi mesi, in totale ne sono passati nove, abbiamo avuto le modifiche sostanziali al software tali da poterlo usare quasi completamente con gli screen-reader NVDA e Jaws. Forniti gli ulteriori suggerimenti per eliminare i problemi residui, il software è stato reso completamente accessibile con gli screen-reader NVDA e Jaws a fine Luglio 2015.

L’utilizzo del software è di una semplicità unica. In pratica si tratta di una pendrive che contiene al suo interno una sim simile a quelle telefoniche ed una memoria nella quale è contenuto il software portatile per il dispositivo di Firma Digitale. Inoltre, sempre nella memoria della pendrive, sono contenuti i software portatili Mozilla Firefox e Mozilla Thunderbird, nonché i documenti di manualistica per l’utilizzo del dispositivo.
Per chi sa utilizzare in modo sufficiente un computer, con un minimo di apprendimento, può usare questo dispositivo di firma digitale accessibile senza problemi. Inoltre, con i software contenuti nella pendrive, se si aggiunge una versione portatile di NVDA, il possessore del dispositivo può firmare un documento su qualsiasi computer e senza installare nessun software.
Se poi si considera che può avere a sua disposizione su qualsiasi macchina anche i software necessari per poter navigare su Internet e per gestire la propria posta elettronica con i software di casa Mozilla appositamente configurati per le sue esigenze, si capisce immediatamente quali vantaggi si hanno.
Anche se abbiamo dovuto lavorare un poco per far capire alla software-house i problemi di accessibilità che erano presenti nel software, dobbiamo ritenerci soddisfatti, perché ora abbiamo di nuovo un Dispositivo di firma digitale accessibile con il quale salvaguardare la nostra privacy.
Per il raggiungimento di questo obbiettivo, dobbiamo ringraziare la sensibilità e la disponibilità del dott. Gabriele Pasquarelli e la competenza dei programmatori della ditta Bit4ID: il primo per aver imposto alla ditta di rendere accessibile il software, i programmatori per aver realizzato l’accessibilità del software. Sono anni che chiedevo ai programmatori di poter avere un software di questo tipo accessibile e tutti mi hanno sempre preso in giro dicendo che un software Java non consente l’accessibilità.
Come vi renderete conto da soli quando userete questo dispositivo, anche con questi tipi di software l’accessibilità si può fare e la si può fare anche in modo completo, per far usare il dispositivo anche ad un cieco assoluto che riesce ad usare un computer in modo sufficiente.
Per il futuro prossimo, spero che l’IRIFOR farà un programma di divulgazione di questo importante strumento giuridico per tutta l’Unione, partendo proprio dai dirigenti associativi, in modo da evitare di continuare ad usare il dispositivo di Infocert o di Aruba, entrambi inaccessibili.
Purtroppo, tutti quelli che hanno sottoscritto prima di Agosto 2015 un dispositivo di firma digitale su pendrive, si sono trovati tra le mani uno strumento usabile solo con la vista, quindi, sono stati costretti ad usare il dispositivo di firma digitale con l’aiuto di un vedente, quindi, in pratica si fanno firmare i documenti da una persona di fiducia vedente. Questa pratica abbastanza diffusa, mette in seria discussione la privacy di chi accetta di farsi sostituire, e chi si comporta in questo modo molto probabilmente non si rende conto di quello che fa.
In pratica avviene quello che è avvenuto quando ci siamo ritrovati con il dispositivo di firma digitale di Infocert aggiornato e con il software che non potevamo più usare in autonomia come prima. Lo stesso dicasi per il dispositivo di firma digitale di Aruba su pendrive: praticamente il software è trasparente allo screen-reader e lo si può usare solo con la vista.
Ora che l’accessibilità di questo strumento giuridico è reale ed è a portata di mano, la si può chiedere in tutti gli uffici postali, direi che un altro passo avanti importante lo abbiamo fatto e cercheremo di salvaguardarlo con cura per il futuro.

Nunziante esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it

Pubblicato in OSI

Chromevox: Screen-reader per Google Chrome e accessibilità

Chromevox: Screen-reader per Google Chrome e accessibilità.

 

Anche se  le leggi ci sono, non ci spieghiamo per quale motivo, ancora oggi, ci sono tanti ignoranti in materia di accessibilità. Eppure, dopo tanto impegno profuso per far capire a tutti i nostri problemi per l’utilizzo delle nuove tecnologie, ci è difficile credere che questa ignoranza si ostenti in buona fede.

 

Lo devo dire per forza, anche perché Dovremmo essere tutti uguali davanti alle leggi, ma praticamente non lo siamo. Si può anche pensare di fare a meno, per esempio di un sito ludico, di un software che non serve per cose importanti, ma quando si tratta di lavoro, si dovrebbe essere tutti concordi e tutti dovrebbero pensare a fare accessibilità, per consentire ai disabili visivi che lavorano di poter lavorare con serenità e con profitto. Ma niente di tutto ciò.

 

La cosa che più colpisce, quando fai presente i problemi, ancora oggi cercano di farti sentire non adeguato, non capace di usare gli strumenti assistivi, insomma, un continuo giustificarsi con arroganza e menefreghismo, addossando al disabile la colpa di tutto quello che non riesce a fare.

 

Eppure è così semplice e basterebbe rispettare quelle poche regole che sono dettate dalla legge 4/2004 detta anche legge Stanca.

 

Forse leggendo il titolo di questo articolo, a questo punto qualcuno si chiederà per quale motivo sto parlando di accessibilità e non del plug-in che è in pratica uno screen-reader locale, interno al solo browser Google Chrome.

 

Ed è anche vero, ma questo plug-in, ha molta attinenza con un problema avuto dagli insegnanti che devono usare i registri on-line che inizialmente non erano completamente accessibili.

 

Ormai siamo al secondo anno che nelle scuole si parla di registri digitali, in pratica registri on-line, e i docenti di ogni ordine e grado li devono usare per quel processo di informatizzazione che si sta applicando a tutta la pubblica amministrazione, compresa la scuola.

 

Il primo anno è stato di prova e, durante tale periodo, gli insegnanti e noi della Commissione OSI chiamati in causa, abbiamo avuto modo di evidenziare tutti i problemi di accessibilità incontrati. Di tutti i problemi rilevati e verificati, ne sono state informate le ditte che vendono questi software usati dalle scuole, soprattutto quelle ditte che vendono i registri previsti per le piattaforme più utilizzate.

 

Per  il secondo anno, l’utilizzo dei registri on-line è stato obbligatorio, ma i registri, tranne uno che viene anche usato poco, non sono ancora completamente accessibili, anche se le varie ditte hanno apportato la maggior parte delle modifiche di accessibilità richieste.

 

L’unica cosa positiva in questa problematica affrontata, è proprio la scoperta di questo plug-in: Chromevox, una sorte di screen-reader che funziona solo all’interno del browser Google Chrome.

 

In verità Google Chrome lo possiamo anche utilizzare con i normali screen-reader, per esempio Jaws o NVDA e funziona molto bene, ma questo plug-in, pur non essendo un vero screen-reader utilizzabile come i veri lettori di schermo, all’interno di Google Chrome, ci consente di leggere correttamente i siti quando sono programmati in tecnologia ARIA.

 

La scoperta di questo plug-in l’hanno fatta i tecnici della società ARGO Software sulla propria piattaforma , quando hanno programmato i loro registri con la tecnologia ARIA e si sono resi conto che con i normali screen-reader non era possibile gestire quasi nulla. Però, una volta trovato questo plug-in è risultato tutto abbastanza semplice e, per le cose programmate in modo completo, tutte le operazioni da eseguire risultano tutte accessibili.

 

Ancora oggi i registri non sono completamente accessibili, e le varie ditte ci stanno lavorando, ma questa è tutta un’altra cosa. La Commissione OSI sta continuando a seguire il problema molto da vicino e non demorde.

 

Ma veniamo a questo software che può dare una mano quando siamo sui siti programmati in tecnologia ARIA. Questo plug-in, paragonabile abbastanza ad uno screen-reader,  funzionante ovviamente  solo all’interno di Google Chrome, non è difficile da installare, mentre non è tanto semplice impostarne la lingua italiana se non si ha abbastanza dimestichezza nell’usare questo browser di navigazione con lo screen-reader Jaws o con altro screen-reader.

 

Ecco di seguito spiegato come attivare questo plug-in nel browser Google Chrome e come impostarne la lingua italiana.

 

Installazione di Chromevox.

 

Per installare Chromevox dobbiamo avere installata una versione abbastanza recente di Google Chrome. Attualmente è disponibile la versione 42 ed il file per la sua installazione è disponibile tra i software del mese di questo giornale, versione su CdRom.

 

Una volta installato Google Chrome, fare come segue:

 

Avviare il software Google Chrome, dando invio sull’icona che trovate sul desktop.

 

Appena si apre la schermata principale, premere control più L, scrivere Chromevox e premere invio.

 

Dalla lista dei link che Google Chrome ha trovato, selezionate il link per andare al sito del plug-in Chromevox. Dovreste trovare direttamente il link per installare lo screen-reader. In ogni caso sul sito in lingua inglese di Chromevox, trovate il link per eseguire l’installazione del plug-in.

 

Una volta installato Chromevox, al riavvio del browser Google Chrome, comincerà a parlare la sintesi con voce femminile e in lingua inglese. Questa è la prova pratica che Chromevox è stato installato e che sta funzionando.

 

Essendo attivate due sintesi, quella dello screen-reader che si usa abitualmente e quella di Chromevox, per chi non è avvezzo a problemi del genere, può avere molta difficoltà ad ascoltare, quindi, se non riesce proprio a capire, meglio se si fa aiutare da un vedente.

 

Come impostare la lingua italiana in Chromevox.

 

Essendo un componente aggiuntivo di Google Chrome, per impostare la lingua italiana in Chromevox, dobbiamo entrare nella gestione di tali componenti, quindi, faremo come segue:

 

Premere alt per aprire i menu e premere freccia su fino ad altri strumenti, sottomenu.

 

Premere freccia destra e poi freccia giù. Siamo sulla voce estensioni e premere invio.

 

Si apre la gestione delle estensioni. Con freccia giù, portarsi sul link opzioni che si trova dopo la scritta “Chromevox dare voce a Chrome”, e premere invio.

 

Con il tasto tab, raggiungere la casella combinata “Modifica la voce scegliendo una delle opzioni che seguono, casella combinata, English”. Siccome non si capisce bene la lettura di due sintesi in simultanea, soprattutto per chi non comprende bene le lingue, spostarsi prima con freccia giù, e poi premendo tab e shift più tab, farsi leggere da Jaws o altro screen-reader quale lingua è stata scelta. Se si riesce ad avere calma, premendo freccia giù e si aspetta si arriva sulla voce della casella combinata “Google in italiano”.

 

Con tab e shift più tab, si passa su tutti gli altri campi e si possono leggere tutti i comandi che sono possibili, tra cui si può scegliere anche il tipo di set di comandi.

 

Chiudere Google Chrome e riaprirlo per verificare che tutto funzioni, quindi, aprire un sito ed accertarsi che la sintesi di Chromevox parli in italiano.

 

Una volta impostato lo screen-reader Chromevox in italiano, ad ogni avvio la voce femminile parlerà, per cui, se si volessero fare delle prove, bisogna per lo meno copiarsi tutti i comandi che sono possibili con questo screen-reader ed usarli all’interno di Google Chrome. Ovviamente, per non avere problemi di interferenza tra le sintesi, è utile scaricare Jaws o altro screen-reader, prima o dopo aver avviato Google Chrome.

 

Per poter copiare i comandi di Chromevox si può virtualizzare la finestra e si fa un copia ed incolla dalla finestra virtualizzata ad un documento di testo.

 

Se si sceglie la terza modalità di set di comandi da tastiera, per disattivare/attivare Chromevox, il comando è alt più shift più F4.

 

Nunziante Esposito

nunziante.esposito@uiciechi.it