La Commissione OSI è morta?, di Nunziante Esposito

Autore: Nunziante Esposito

Tante persone mi stanno telefonando perché, avendo notato che nella circolare del Presidente Nazionale Mario Barbuto non c’è la Commissione OSI, mi pongono questa domanda. La risposta è senz’altro no.
Premessa.
Per chi ci conosce da tanti anni, sa anche che siamo rimasti i soliti e restiamo a disposizione per le esigenze associative, perché come tecnici dell’accessibilità siamo stati formati proprio per questo motivo.
Con le ultime vicende associative, Congresso, elezione dei componenti la Direzione Nazionale e gli incarichi ai coordinatori delle varie Commissioni Nazionali, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti ha avuto un bel rinnovo nei suoi dirigenti e non solo.
Infatti, uno dei cambiamenti è proprio l’eliminazione della Commissione OSI come tale, ma è stata trasformata in Gruppo OSI, un gruppo tecnico con la possibilità di inserire al suo interno persone preparate sui controlli di accessibilità dei siti e dei software.
Oltre a cambiare nome che è stato trasformato da Commissione OSI in Gruppo OSI, è stato cambiato anche il coordinatore. Infatti, il coordinamento di tale Gruppo è stato affidato al componente la Direzione Nazionale Sig. Vincenzo Zoccano che riorganizzerà il Gruppo OSI secondo le direttive ricevute.
Mi è venuta voglia di scrivere una breve storia a grosse linee per questa Commissione speciale, se vogliamo un po’ strana e fuori dai canoni associativi, perché dalla sua costituzione ne ho fatto parte, dedicando al lavoro fatto nei quindici anni di durata, tutta quella attenzione e quella passione che serve per le cose importanti per la nostra autonomia.
In sostanza sono molto orgoglioso di aver fatto parte per tanti anni di questo gruppo di tecnici e, interpretando sicuramente anche il pensiero degli altri, penso che saranno orgogliosi anche tutti gli altri per averne fatto parte.
Ciò premesso, spero di non annoiarvi con un po’ di storia associativa. Si, proprio storia associativa, visto che questa commissione ha scritto una bella pagina per l’accessibilità dei siti Internet e non solo. infatti, gli ultimi traguardi già raggiunti sono il software accessibile per il dispositivo di Firma Digitale di Poste Italiane ed i quattro registri digitali on-line per gli insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, tra non molto, è previsto per il 15 Gennaio la prima apertura ai dipendenti, abbiamo quasi concluso il lavoro per il sito di EsseLunga che a metà dicembre dell’anno scorso stavamo ancora lavorando io e Massimiliano Martines, ipovedente della ex Commissione.
Ma vediamo come abbiamo iniziato e come abbiamo portato avanti il lavoro che ci ha sempre entusiasmato fin dall’inizio, quando Internet che diventava grafico era una novità e con i nuovi screen-reader siamo partiti come Donchisciotte contro i mulini al vento.
E, manco a dirlo, tante persone, anche all’interno della nostra associazione, non ci hanno mai considerati utili alla causa accessibilità, anzi, il più delle volte ci hanno anche contrastato. Ma non importa, tanto sono poi i risultati che mettono in evidenza il lavoro svolto per 15 anni. Forse avremmo dovuto lavorare molto meno ad aiutare tanti tecnici programmatori a fare accessibilità e avremmo dovuto fare più pubblicità multimediale per far conoscere il nostro lavoro che, per lo più è stato fatto in sordina e senza enfasi.
Purtroppo, proprio perché si tratta del Web, solo evidenziando attraverso le pagine internet certe cose si riesce a far rumore e a farsi considerare all’improvviso esperti di accessibilità, devo convenire che l’errore commesso è stato quello di mancata pubblicità idonea all’importanza dell’argomento e del lavoro che è stato fatto .
Però, nel frattempo abbiamo fatto concretamente tantissima divulgazione teorica e pratica dell’accessibilità dei siti e dei software Web e non ci siamo limitati solo a creare un sito con il quale mettere alla berlina chi non faceva accessibilità. Il sito lo abbiamo sempre avuto ed è ancora in funzione e lo sarà fino a quando non lo chiuderemo: http://www.uiciechi.it/osi/ e non contiene nemmeno tutto il lavoro fatto negli anni: un sito serio che ha mostrato a tanti webmaster cosa non fare per impedire ai ciechi e agli ipovedenti di usufruire del Web. Abbiamo sbagliato, dovevamo fare una semplice pagina dove evidenziare i buoni ed i cattivi e, secondo alcuni, avremmo fatto meglio ed avremmo ottenuto più risultati. Ma, rimanendo concreti come lo siamo sempre stati, vediamo negli anni cosa è stato fatto.
Anche se non sembra essere passato tanto tempo, sono passati ben 15 anni ed i componenti, io compreso, abbiamo tutti un bel gruzzolo di anni in più.
Un altro motivo per cui sto scrivendo questa breve storia è per testimoniare a tanti giovani il lavoro fatto in tanti anni, perché non è farsi fare un sito, fare un sondaggio, fare reclami stupidi all’agenzia dell’accessibilità che si risolvono i problemi. Tanti anni mi hanno insegnato che se non si affrontano i problemi in modo adeguato con chi ha la possibilità di nascondersi dietro al dito, non si arriva da nessuna parte. Infatti, basta che un Webmaster può addurre problemi di sicurezza e si è fregati in partenza se non sappiamo come indurlo a fare accessibilità.
Quando nel 2000 fummo chiamati dal Presidente di allora, Prof. Tommaso Daniele, demmo la disponibilità a fare dei test ai siti più di 40 persone e dopo qualche incontro preliminare per organizzare il lavoro, facemmo i test ai siti che scegliemmo noi stessi di testare.
Ricordo che in questi incontri preparatori, quando ci si consultava tra noi, quasi nessuno aveva La linea ISDN che consentiva di viaggiare a 64 bit al secondo e usavamo tutti i modem che promettevano 36 K bit al secondo, ma quasi mai raggiungevano tali velocità.
Ragazzi, come è cambiata la nostra vita, ormai siamo pressoché sempre connessi e quasi sempre usiamo la banda larga e qualche volta quella larghissima.
Terminati i test che facemmo con tanta cura e passione con le attrezzature che avevamo, quasi mai completamente adeguate al lavoro da fare, venne organizzato il convegno di Palermo nel mese di Aprile del 2001.
In quella occasione, quando i responsabili della Pubblica Amministrazione chiesero al nostro Presidente di avere un Gruppo di persone contenuto con cui interloquire ed avere un certo filtraggio delle richieste di accessibilità, il Prof. Tommaso Daniele ci invitò a partecipare a tale Gruppo che inizialmente fu chiamato Gruppo di contatto. Tra le persone che alzarono la mano, furono scelti: Gaetano Contestabile, Giuseppe Fornaro, Nunziante Esposito, Massimiliano Martines e Massimo Vettoretti.
Dopo pochi mesi, chiedemmo ed ottenemmo di fare un corso per imparare l’HTML riferito all’accessibilità ed il dott. Salvatore Romano che ci coordinava, ci fece organizzare un corso adeguato ad apprendere cognizioni di accessibilità che in quel periodo cominciavano a essere richieste per consentire a tutti di usufruire di quello che offriva Internet.
A Roma, per la partecipazione al corso che si tenne nella sede IRIFOR di allora, dei cinque componenti scelti al Convegno di Palermo, ne arrivarono solo quattro, perché nel frattempo il componente Massimo Vettoretti decise di non partecipare ne al corso, ne al Gruppo. Tanto per darne notizia, fu nel 2001 che fu costruito l’attuale sito http://www.uiciechi.it/ e fu proprio l’ingegnere Lorenzo Foti che lo stava costruendo a farci il corso.
Dopo poco tempo la Direzione nazionale decise di modificare il Gruppo di contatto in Commissione OSI e fummo invitati a Roma a partecipare alla prima riunione di Commissione con la quale stabilimmo assieme al dott. Salvatore Romano come iniziare a lavorare per l’accessibilità.
Inizialmente avevamo molte richieste di partecipazione ai convegni nei quali dovevamo parlare di accessibilità, ma devo dire che erano altri tempi ed i rapporti tra noi e la sede centrale erano soggetti a timbri, protocolli e lungaggini varie, nonché alle decisioni della Direzione Nazionale e il permesso per partecipare al convegno arrivava quasi sempre dopo che il convegno era terminato.
Migliorati questi rapporti, i quattro componenti della Commissione OSI cominciarono a partecipare ai convegni, riportando i problemi che cominciavamo ad avere nella navigazione dei siti a causa della grafica spinta che si cominciava ad inserire nelle pagine HTML.
Le manifestazioni che si svolgevano sul territorio nazionale erano tante per cui si andava a parlare di accessibilità a turno. Tra i convegni più importanti, abbiamo partecipato a quelli del Web-it che si tenevano a Padova, a quelli che si tenevano alla fiera di Milano e tanti altri in giro per l’Italia, per parlare di accessibilità pressoché ovunque, perché non c’era un convegno al quale non eravamo invitati.
Quando nel 2004 fu approvata la legge 4/2004, chiamata anche “Legge Stanca”, sembrava aver risolto tutti i problemi per l’accessibilità dei siti e non solo. Praticamente ci eravamo solo illusi, per non aver fatto i conti con una legge che, non sanzionando praticamente nessuno, ne tantomeno obbligava a fare accessibilità se i siti venivano fatti in casa, praticamente, è stata fino ad un paio di anni fa completamente inutile. Non è che ora ci protegge, ma dopo aver adeguato i decreti attuativi, abbiamo l’agenzia dell’accessibilità che interviene e, quando si tratta di siti pubblici, obbliga a fare accessibilità secondo la legge.
Dopo i primi cinque anni, sollecitato da tante parti, il Presidente Daniele integrò un quinto componente della commissione con un consigliere della sezione di Roma Alessandro Baldi, e due nostri conoscenti, Nicola Ferrando e Luca Davanzo, che frequentavano assieme a noi l’unica lista tecnica esistente per i disabili visivi: UicTech.
Quando si è insediata la nuova Commissione OSI, decidemmo con il dott. Salvatore Romano di allargare le attività di cui ci dovevamo occupare, per cui è stato creata la pagina Osservatorio Siti Internet, http://www.uiciechi.it/osi/, venne creata la lista di Yahoogroups, uic-helpexpress, venne avviato il servizio telefonico su numero verde, e decidemmo anche di dividerci i compiti per lavorare meglio producendo test di accessibilità per chiunque ce li chiedeva.
Di lavori ne abbiamo fatti tanti, basta guardare sul sito OSI, e, tra essi ne abbiamo seguiti alcuni di una certa importanza per l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti italiani. Tra quelli che ricordo di più, anche perché li ho seguiti personalmente assieme agli altri componenti della commissione, mi fa piacere ricordare:
– Partecipazione al Gruppo IRIFOR per la firma digitale accessibile, quella ottenuta da Infocert e che non ci hanno più aggiornata e che non possiamo più usare.
– Accessibilità dei dispositivi ATM di Poste Italiane, che, ufficiosamente ho saputo che sono ancora in costruzione.
– Accessibilità dei bancomat parlanti che tante banche stanno usando da anni.
– Accessibilità degli ATM a guida vocale degli uffici postali, lavoro terminato ed in fase di attuazione su tutto il territorio.
– Accessibilità dei siti del Governo, della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
– Accessibilità di tanti siti e, grazie al nostro contributo assieme a quello di altre associazioni, abbiamo contribuito a rendere più accessibile il Web in generale.
– Accessibilità dei CMS, che abbiamo contribuito a renderli più accessibili, collaborando con programmatori Web che in quel periodo lavoravano nelle comunità di sviluppo di Plone, WordPres, Drupal e Joombla, i più diffusi CMS del Web.
– Personalmente ho personalizzato il CMS ItCms Vigile con il quale ho programmato i siti UICI di Napoli e della Campania.
Negli ultimi cinque anni i lavori si sono un po’ rallentati, forse perché siamo ancora aumentati di numero o forse perché qualche componente del gruppo si era impegnato per altre cose associative, o perché qualcuno si era scocciato, o perché qualcun altro riteneva questo gruppo inutile, alla fine solo perché la passione per l’accessibilità era ed è innata in alcuni di noi, forse abbiamo ottenuto i risultati migliori.
Infine, proprio mentre la commissione OSI terminava il suo mandato come commissione, abbiamo avuto la fortuna di ottenere i risultati migliori e proprio quando personalmente non me lo sarei più aspettato.
Le attività, al momento del Congresso cessate quasi completamente, sono state portate avanti fino a metà Dicembre, concludendo nell’ultimo anno tre importantissimi lavori:
– 4 registri scolastici accessibili: Spaggiari, ARGO, AXIOS e Nuvola.
– Firma Digitale di Poste Italiane Accessibile.
– Sito di e-commerce EsseLunga accessibile.
Chiuso il 2015 con questi importanti risultati, rimasti quasi tutti nel Gruppo OSI, siamo in attesa che il coordinatore del gruppo ci faccia conoscere gli altri componenti che si aggiungeranno a noi e che ci dia le direttive per continuare il lavoro che la Direzione Nazionale ed il Presidente Mario barbuto hanno previsto per questo gruppo di tecnici.
Quindi, tirando le conclusioni, la Commissione OSI non è affatto morta, anzi, si è rinnovata, si è rinforzata e continuerà a lavorare per rimanere a guardia della cosa più importante che dobbiamo superare in questo momento: l’accessibilità che non è più quella dei soli siti Internet. Infatti, il discorso accessibilità riguarda sempre ed anche i siti Internet, ma non riguardando più solo i siti, c’è bisogno di stare all’erta per quella individuata in tutte le cose che la rivoluzione tecnologica in atto già da qualche anno ci ha fatto temere, mettendoci in crisi esistenziale, con il rischio di farci restare esclusi da questo processo di rinnovamento epocale che vede tutti i dispositivi interconnessi in rete.

Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it