Intervista a Nunziante Esposito, di Angela Pimpinella

Questa intervista è stata chiesta a Nunziante Esposito, Consigliere nazionale UICI, da Angela, per pubblicarla sul giornale “Voce Nostra”, a beneficio di tutti i sordociechi italiani ed i vedenti che seguono questa rivista.

Angela: Personalmente ti conosco, ma per il lettori di questo giornale ti chiederei di presentarti, perché non so se tutti ti conoscono e sanno quello che fai.
Nunziante: Ti descrivo a grosse linee la vita vissuta da vedente fino a 43 anni e ti descrivo a tappe circostanziate gli ultimi 23 anni da cieco assoluto. Per prima cosa ti dico che ho già compiuti i 65 anni e non mi pare vero di averli, anche se non è tanto il sentirseli gli anni addosso, ma è piuttosto la vita che te li fa pesare.
Diplomato Perito Elettrotecnico all’ITIS “G. Marconi” di Torre Annunziata (NA) nel 1970, Alpino nella Quarta Brigata Orobica di Merano (BZ) 1971-72, terminato il servizio militare fui assunto in una ditta di impianti nell’Alfa Sud di Pomigliano D’Arco (NA) dove costruimmo tutti gli impianti a catena per la produzione delle auto. Poi in seguito alle lotte sindacali di fine anni ’60/inizio anni ’70 fui assorbito nel 1975 dall’alfa Romeo. La storia ci insegna che a metà anni ’80 l’Alfa Romeo fu ceduta dallo stato alla FIAT Auto, per cui ho smesso di lavorare per la perdita della vista nel 1993 da dipendente FIAT.
Ho sempre lavorato sugli impianti industriali a catena già allora comandati con circuiti elettronici di fabbricazione tedesca (per la precisione della Siemens), impianti che in quel periodo erano usati anche dalle Ferrovie dello Stato. Nel frattempo ad inizio anni ’80 cominciarono ad arrivare nelle industrie i primi calcolatori a controllo numerico, i primi robot industriali, macchine automatiche di ogni tipo, insomma, quella evoluzione che poi, piano piano ci ha portato fino ai giorni nostri.
I primi problemi di vista si sono presentati assieme ai computer che, proprio per la peculiarità che hanno, ho quasi immediatamente capito che non li potevo usare e non sapevo come fare. Mi arrampicavo sugli specchi, mettevo la testa dentro al monitor, ma alla fine, come sarà capitato anche ad altri che vivono i miei problemi, mi sono dovuto arrendere all’evidenza.
Una volta lasciato il lavoro, dopo un periodo buio di circa un anno, passato per lo più tra televisore e radio ad ascoltare quanto veniva trasmesso, due amici radioamatori, Mimmo e Valter, mi hanno indicato l’allora Unione Italiana dei Ciechi, mi hanno insegnato il Braille, ma soprattutto mi hanno indicato che in quel periodo, inizio anni ’90, avevano costruito una scatoletta che faceva parlare il computer.
Ricordo ancora quella sera quando me lo dissero: non stavo nei miei panni e facevo domande agli amici di ogni genere sul computer parlante fino a rendermi conto che si era spalancata quella finestra che mi avrebbe riportato alla luce, dandomi quella speranza che sembrava ormai perduta.
Mi misi a letto, ma restai sveglio fino al mattino quando, forse anche con troppa prepotenza, feci svegliare presto anche mia moglie che fortunatamente non batté ciglio, e mi feci accompagnare alla mia ASL.
Non vi dico quanti colloqui, quanti pregiudizi, quanta amarezza nell’affrontare problemi burocratici che ancora oggi, come sappiamo tutti, ci fanno ancora tribolare quando ci occorrono ausili. Fu una lunga battaglia contro i burocrati, chi non li conosce, gente che diceva di capire, ma che non poteva farci nulla e non poteva prendersi la responsabilità di fornire ausili ad una persona non ancora riconosciuta disabile.
Però, forte dell’ostinatezza che mi contraddistingue in tutte le cose che faccio, dopo qualche mese di tribolazioni, riuscii ad ottenere prescrizione per la scatoletta che faceva parlare il computer e per lo scanner per leggere. Per i nostalgici, si trattava della sintesi Audiologic e di uno scanner a colori comandato in Windows 95 con delle routine MS/DOS.
Sembrava aver toccato il cielo con un dito, ma non era così, perché essendo cose nuove, sintesi esterna e scanner a colori, nessuno degli amici che nel frattempo avevo conosciuto mi ha saputo aiutare. C’è voluto un ingegnere della Telecom, mio concittadino, che in una mezz’ora mise in funzione la mia prima macchina parlante.
Ho quasi immediatamente messo in funzione tutte le mie conoscenze per una macchina con sistema operativo che già conoscevo, solo che in quel momento non mi serviva nessuno che mi leggesse lo schermo, perché c’era la sintesi vocale del programma Parla che mi forniva in voce quello che veniva prodotto a schermo.
Non passò molto tempo per allinearmi con le conoscenze da quando iniziai ad usare il mio primo Pentium, perché la passione per queste cose era innata, quindi, ho fatto poca fatica a rimettermi in carreggiata con le evoluzioni che si erano avute in quei 18-20 mesi che erano passati da quando avevo lasciato il lavoro.
Il resto è stato abbastanza semplice. Infatti, con i primi corsi fatti a Roma nella sede IRIFOR, con qualche corso fatto all’università Federico II che aveva ospitato i corsi Zotti, e soprattutto con i corsi che si potevano reperire come tutt’ora sulla rete, ho sempre studiato in base a quello che man mano serviva per poter fare meglio quello che serviva per la mia ed altrui autonomia.
A partire dal 2000, quando ho partecipato per la prima volta ad un lavoro di gruppo, il controllo dei primi siti grafici che ci mettevano in crisi già allora, di tempo ne è passato e di cose ne ho fatte e ne faccio.
Le cose principali che ho fatto te le elenco di seguito:
– Ho partecipato per 15 anni al Gruppo OSI come componente della Commissione OSI.
– Sono stato redattore per 5 anni del giornale di Informatica dell’Unione, il mensile Uiciechi.it, Diretto dal dott. Salvatore Romano, e ne ho assunto la direzione nel 2006. Tuttora sono il Direttore di Uiciechi.it, in attesa di sostituzione o conferma nei prossimi mesi.
Tra i lavori che ho seguito più da vicino all’interno della Commissione OSI sono:
– Accessibilità della firma digitale, culminata l’anno scorso nel dispositivo di firma digitale di Poste Italiane accessibile che ho contribuito personalmente a rendere accessibile per i non vedenti, collaborando con Massimiliano Martines, ipovedente della Commissione OSI che ha fatto il controllo di accessibilità per gli ipovedenti.
– Costruzione di vari siti Internet, tra i quali la sezione del Gruppo OSI ospitata sul sito UICI, (http://www.uiciechi.it/osi/), il sito del blog UICI (http://www.blog.uici.it) e quello del giornale on line (http://giornale.uici.it).
– Altri siti tra cui: quelli delle sezioni Provinciali di Napoli e Perugia, ed i siti Regionali dell’Umbria e della Campania.
Siccome un cieco assoluto non può fare tutto da solo, e parlo ovviamente della grafica dei siti, è bene sapere che mi sono sempre avvalso, per la grafica dei siti, della collaborazione di un vigile del Fuoco molto appassionato di programmazione WEB: il dott. Franco Carinato che collabora da anni con la ex commissione OSI.
Attraverso il giornale Uiciechi.it ho sempre divulgato in questi 15 anni un po’ di informatica di base ed avanzata con dei corsi scritti di mio pugno per aiutare chi è stato meno fortunato di me ad usare il computer. Tra di essi, il Corso da DOS a Windows, il corso per Windows Vista, il corso per Windows 7, e tantissimi articoli che spiegano il funzionamento di software e le procedure semplificate per usarli e, qualche volta, anche qualche spiegazione per Internet e per Facebook.
Al momento, nell’evoluzione che ha avuto la nostra Unione, avendo il Presidente nazionale Mario Barbuto deciso di dare a tutti la possibilità di candidarsi, mi sono proposto e sono stato eletto nel Consiglio Nazionale. Dopo il suo insediamento, la Direzione nazionale in carica, mi ha affidato il coordinamento della Commissione Ausili e Tecnologie, incarico che spero di riuscire ad assolvere come ho fatto per tante altre cose in precedenza e di riuscire a portare avanti le indicazioni che ha dato il Congresso con la risoluzione congressuale.

Angela: in cosa consiste il dispositivo di Firma Digitale e a cosa serve?
Nunziante: Il dispositivo di Firma digitale consiste in una pennetta USB, del tipo di quelle che contengono anche l’alloggiamento di una SIM-CARD come per quelle pennette che ci consentono di collegare un Pc ad Internet.
La SIM-CARD è il CIP che contiene i dati personali dell’utente che acquista il dispositivo, quali seriale, dati personali di identità compreso il codice fiscale, la registrazione al sito che fornisce il servizio, l’iscrizione al registro nazionale delle firme digitali, eccetera, insomma, tutti dati personali ed inconfutabili.
La firma digitale non serve se si va in un Ufficio Postale e si deve firmare la ricevuta, oppure se si va in Comune per un atto notorio e chiedono la firma in calce al documento che il funzionario del Comune deve sottoscrivere. Per queste cose, va bene la firma autografa che si appone nel punto in cui ci viene indicato dal funzionario che ci fa firmare.
Sicuramente la firma digitale in futuro la useremo per tutto, anche per le cose indicate sopra, e non credo che passeranno tanti anni prima che ciò avvenga. Però, si può usare già ora per tutte le transazioni, contratti, rogiti, tutti gli atti amministrativi e in tutti quei casi pubblici e privati dove occorre che due o più persone sottoscrivono un documento unico che stabilisce delle regole o dei patti da rispettare. Per esempio, tutti i rapporti tra le nostre sezioni UICI e la PA, devono, già oggi, essere firmati digitalmente.

Angela: Il dispositivo di Firma Digitale è già disponibile alla vendita? Se si, come si acquista e quanto costa?
Nunziante: Il dispositivo per la firma digitale è già acquistabile con due modalità: Sul sito di Poste http://www.poste.it
Questa modalità di acquisto prevede la registrazione al sito di Poste. In pratica si fa una comune registrazione al sito, dopodiché si può acquistare direttamente on line PosteKey con carta di credito. La procedura di acquisto, prevede di loggarsi come utente di Poste registrato, di compilare il contratto di acquisto direttamente on line e di pagare tramite carta di credito. Ultimata la procedura, alla email che viene richiesta in fase di compilazione del contratto, viene inviato un file PDF con il contratto precompilato da stampare. Una volta ricevuto tale contratto, lo si deve stampare in duplice copia e firmare i due documenti davanti al funzionario di Poste Italiane, al momento del ritiro del dispositivo. Assieme alla duplice copia del contratto, si devono consegnare anche una fotocopia della tessera di identità ed una fotocopia del codice fiscale.
Al momento del ritiro del dispositivo, ci viene consegnata la pendrive e a parte la Sim-Card con i dati. Inoltre, ancora a parte ed in un secondo momento, anche la busta cieca che contiene PIN, PUK, codice di Blocco e Codice di Sblocco.
Presso gli sportelli abilitati alla vendita di questo importante strumento per la nostra autonomia.
La procedura presso gli sportelli abilitati è alquanto semplificata, anche se in pratica viene eseguita la stessa procedura che si effettua on line. Infatti, la differenza sta nel fatto che tutta la compilazione del contratto la esegue l’impiegato postale preposto alla vendita, utilizzando le indicazioni che rileva dai documenti personali della persona che acquista il dispositivo.
Agli sportelli dove ci si rivolge, nel caso capitasse che non ne sanno ancora nulla, si deve parlare con il direttore e gli si deve dire di documentarsi presso gli uffici centrali di Roma. Inoltre, non c’è alcun bisogno di parlare di Dispositivo di Firma Digitale Accessibile, in quanto il software previsto è unico. Per la versione del software che si usa con Windows, è già disponibile sul sito di Poste la versione completamente accessibile.
Per il tipo di dispositivo, trattasi di quello su pendrive che si chiama PosteKey, corredato di software FirmaOK. Costa 72 euro per i primi tre anni, mentre si paga di meno per i rinnovi successivi, come per tutti i dispositivi di questo tipo. Al momento della consegna, assieme al dispositivo, viene rilasciata copia del contratto firmato e timbrato.

Angela: sai che i sordociechi utilizzano il display braille, quindi, possono utilizzare ugualmente il software di questo dispositivo, e quindi, usare la firma digitale?
Nunziante: personalmente non utilizzando un display braille, ho dovuto far verificare da chi utilizza questo dispositivo collegato al computer. Uno dei miei collaboratori del giornale Uiciechi.it, Giuseppe De Cola, già in possesso del dispositivo di firma digitale PosteKey di Poste Italiane, ha eseguito la verifica con il display braille, per accertare che il software fosse accessibile e per verificare che si potesse firmare in piena autonomia un documento digitale, anche senza avere l’assistenza in voce.
Dalla verifica effettuata, risulta tutto accessibile utilizzando normalmente la tastiera del computer ed il display braille in combinazione per poter leggere quello che viene prodotto a schermo.
Nel controllo minuzioso effettuato, è stato rilevato un solo problema che, però, può essere superato agevolmente: si tratta della verifica di un file firmato.
La verifica della validità di una firma apposta su un documento, si può effettuare sia tramite una pagina Internet messa a disposizione da uno dei gestori dei dispositivi di firma digitale, sia direttamente con il software FirmaOK.
Quando si effettua tramite Internet, per esempio si può usare la pagina di Infocert: https://www.firma.infocert.it/utenti/verifica.php non ci sono problemi per la verifica e la lettura dei dati di firma.
Quando invece si usa il software FirmaOK, con il display Braille, sul campo dove sono indicati tutti i dati di chi ha firmato il documento, non è possibile leggere i dati direttamente a schermo.
Però, essendo possibile salvare in un file PDF le indicazioni sui dati della firma apposta ad un documento, opzione prevista dal software, il problema viene risolto agevolmente e in piena autonomia. Infatti, quando si vuole controllare un file firmato, direttamente con il software FirmaOK, Prima si salva il file PDF con i dati di firma e poi lo si va a leggere sul disco con Acrobat Reader che non comporta problemi nella lettura tramite il display Braille.

Angela: previsto qualche corso per poter apprendere l’utilizzo di questo software per poter gestire in autonomia il dispositivo di Firma digitale?
Nunziante: poiché al momento è già obbligatorio firmare tutti i documenti di atti amministrativi tra la dirigenza della nostra associazione e la Pubblica Amministrazione, al momento è urgente informare e formare tutti i dirigenti associativi per consentire loro di utilizzare tale dispositivo all’occorrenza. A tale scopo, il Presidente Nazionale mi ha dato mandato di trasmettere a tutta la dirigenza associativa l’utilizzo di questo dispositivo e di formare per ogni regione, uno per ogni provincia, una figura tecnica che sia poi in grado di divulgare l’utilizzo del software anche tra i disabili visivi interessati all’utilizzo del dispositivo di firma digitale.
Sto contattando tutti i Presidenti Regionali per concordare con loro l’organizzazione di incontri mirati a farmi svolgere il compito che mi è stato affidato.
Al momento è stato già stabilito un incontro per il 16 Gennaio a Napoli per la dirigenza UICI e responsabili Ausili e Tecnologie della Campania, quello per il 30 Gennaio per la dirigenza e per i responsabili di Ausili e tecnologie della toscana e quello del 13 Febbraio a Bologna per le regioni di Emilia Romagna e Marche.
Prossimamente sarà anche programmata una trasmissione su SlashRadio per divulgare per tutti quelle informazioni tecniche giuridiche che completeranno l’informazione e la formazione per essere a conoscenza anche di questo aspetto dell’utilizzo della Firma Digitale.

Angela: ti ringrazio per quanto ci hai spiegato e ti auguro buon lavoro.

Angela Pimpinella