ASL BRESCIA – Esclusione non vedenti – Rettifica bando di concorso, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Siamo lieti di comunicare che la nostra sezione di BRESCIA ha portato a termine con successo la propria azione nei confronti della locale ASL su una questione di immotivata esclusione dei non vedenti da un bando di concorso.
Il bando in esame, pubblicato in GU – 4^ serie speciale – Concorsi ed Esami – n. 10 del 5.2.2013 e teso alla assunzione di un dirigente amministrativo, aveva previsto implicitamente l'esclusione dei non vedenti, con la richiesta, tra i requisiti, del possesso della patente B per l'espletamento delle mansioni assegnate.
Tenendo presente che, a meno di particolari specificità di settore, il profilo di amministrativo può essere adempiuto da un non vedente anche all'esterno con l'ausilio di un accompagnatore o del cane guida, la nostra sezione è ricorsa in via amministrativa avverso la clausola del bando asseritamente illegittima, chiedendone la eliminazione, forte della normativa a supporto (ad es. legge n. 120/1991, art. 1 sulla idoneità fisica all'impiego, salvo la natura ostativa dei compiti che la posizione di lavoro potrebbe comportare; legge n. 67/2006 sulla non discriminazione).
La posizione dell'Unione si basa soprattutto sulla consapevolezza che i lavoratori non vedenti siano dotati di autonomia decisionale per assumere la responsabilità e i poteri di una gestione operativa connessa al raggiungimento di risultati certi e verificabili; infatti, la disabilità visiva non inficia il livello di performance e la realizzazione degli obiettivi assegnati all'ufficio, sempre compatibilmente, come è ovvio, alle limitazioni dell'handicap.
Ciò considerato, la ASL di BRESCIA ha compreso e accolto le nostre rimostranze e con decreto del D.G. n. 120 del 7.3.2013 ha eliminato il periodo contestato: <Data la particolare natura dei compiti assegnai che la posizione di lavoro comporta, la condizione di privo della vista costituisce inidoneità fisica all'impiego (Legge n. 120/1991)> (spesso c'è un uso strumentale e tutt'altro che appropriato della legge n. 120/1991, con il rischio di ottenere una interpretazione fuorviante).
Con lo stesso decreto è stata altresì disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione.
Tutti coloro che siano interessati potranno reperire a breve il nuovo bando di concorso sul BURL, GU e sito web ASL di BRESCIA.
Più in generale, casi di immotivata esclusione di candidati non vedenti sulla base di requisiti e mansioni non bene dettagliati sono frequenti e ci sembrano indotti più che altro dalla superficialità e dalla incompetenza di chi redige il bando.
La nostra attenzione come Associazione di categoria è quella di intervenire tempestivamente nei confronti delle amministrazioni in causa, seguendo il buon esempio di BRESCIA, per affermare i giusti diritti e gli interessi di quanti, pur se con difficoltà visive, intendano concorrere per un profilo professionale a loro confacente.
Sentiti ringraziamenti a tutte quelle strutture UICI così attive sul territorio per la loro azione di rappresentanza e tutela.

Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

DOSSIER: UNIONE EUROPEA E DISABILITA’,di Aldo Patriciello – Deputato al parlamento europeo

Autore: Aldo Patriciello

 
Azioni sociali per gruppi destinatari: disabilità e invecchiamento

L'handicap costituisce una realtà dai molteplici aspetti. A seconda dei casi, esso può colpire gli individui durante tutta la loro esistenza ovvero modificare la parte terminale della loro vita. In generale, gli individui non sono tutti uguali di fronte all'handicap e all'invecchiamento, in termini di condizioni di vita e di lavoro. L'Unione europea è chiamata a far fronte a sconvolgimenti demografici senza precedenti che avranno ripercussioni importanti su tutta la società. A livello europeo, le istituzioni contribuiscono alla realizzazione, da parte degli Stati membri, di una società accessibile a tutti, migliorando la cooperazione con questi ultimi e fra di loro, nonché incoraggiando la raccolta, lo scambio e l'elaborazione di dati comparabili, di statistiche e di buone procedure da seguire.

Strategia europea sulla disabilità (2010-2020)
La nuova strategia europea sulla disabilità punta a migliorare l'inclusione sociale, il benessere e il pieno esercizio dei diritti delle persone disabili. A tal fine, la strategia prevede un'azione complementare a livello europeo e nazionale.
ATTO
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 15 novembre 2010 "Strategia europea sulla disabilità 2010-2020: un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere" [COM(2010) 636def. – Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale].
SINTESI
La Commissione presenta una strategia volta a rafforzare la partecipazione delle persone disabili alla società e all'economia e a migliorare il pieno esercizio dei loro diritti.
La strategia si basa sull'attuazione effettiva della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Inoltre, l'azione della Commissione rientra nell'ambito della strategia Europa 2020 e si fonda sulle disposizioni della Carta europea dei diritti fondamentali e del trattato di Lisbona.
Al fine di favorire l'inclusione delle persone disabili, la Commissione ha individuato otto aree d'azione congiunta tra l'UE e gli Stati membri. Le aree sono state definite in base all'analisi dei risultati del piano d'azione dell'UE a favore delle persone disabili (2003-2010) e delle consultazioni tenute con gli Stati membri.
Accessibilità
Le persone disabili devono avere accesso ai beni, ai servizi e ai dispositivi di assistenza. Inoltre, deve essere assicurato loro, su una base di uguaglianza con gli altri, l'accesso ai trasporti, alle strutture, alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Partecipazione
Le persone con disabilità devono poter esercitare pienamente i loro diritti fondamentali legati alla cittadinanza dell'Unione. Questa strategia deve contribuire a:
* eliminare gli ostacoli alla mobilità delle persone disabili, in qualità di individui, consumatori, studenti, attori economici e politici;
* garantire la qualità dell'assistenza ospedaliera e dell'accoglienza in residenze specializzate, grazie al finanziamento dei fondi strutturali;
* garantire l'accessibilità di organizzazioni, strutture e servizi, inclusi quelli sportivi e culturali.
Uguaglianza
Occorre attuare una serie di politiche attive per promuovere l'uguaglianza a livello europeo e negli Stati membri. La Commissione garantirà inoltre la piena applicazione della legislazione europea in materia di lotta contro le discriminazioni fondate sulla disabilità e, in particolare, della direttiva 2000/78/CE a favore della parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro.
Occupazione
L'azione europea deve permettere un aumento del numero dei lavoratori disabili sul mercato del lavoro aperto, in particolare attraverso l'elaborazione di politiche attive dell'occupazione e il miglioramento dell'accessibilità ai luoghi di lavoro.
È necessario inoltre agire in collaborazione con le parti sociali per favorire la mobilità intraprofessionale (anche nei laboratori protetti), incoraggiare il lavoro autonomo e migliorare la qualità del lavoro.
Istruzione e formazione
Gli allievi e gli studenti disabili devono disporre di un sistema d'istruzione accessibile e programmi d'istruzione permanente. Di conseguenza, la strategia sostiene l'accessibilità dei sistemi educativi generali, le misure di accompagnamento individuale e la formazione delle figure professionali del sistema educativo.
Inoltre, occorre informare meglio i disabili in merito alle possibilità di formazione e di mobilità, soprattutto nell'ambito dell'iniziativa Gioventù in movimento e della strategia Istruzione e formazione 2020.
Protezione sociale
I sistemi di protezione sociale possono compensare le disparità di reddito, i rischi di povertà ed esclusione sociale ai quali sono esposti i disabili. In questo contesto, è necessario valutare le prestazioni e la sostenibilità dei sistemi di protezione sociale, compresi i sistemi pensionistici, i programmi di alloggio sociale e l'accesso ai servizi di base.
La strategia incoraggia l'utilizzo dei fondi strutturali e l'adozione di misure nazionali adattate.
Salute
Le persone con disabilità devono disporre di un accesso equo ai servizi e alle strutture sanitarie, compresi i centri di salute mentale. Per garantire questo principio di uguaglianza, i servizi devono avere un prezzo accessibile ed essere adeguati alle necessità specifiche delle persone.
Inoltre, particolare attenzione va dedicata alla salute e alla sicurezza dei lavoratori disabili.
Azione esterna
L'UE si impegna a promuovere i diritti delle persone disabili a livello internazionale. Essa agisce soprattutto nell'ambito della politica di allargamento, di vicinato e di aiuti allo sviluppo, oltre che in seno a istanze internazionali come il Consiglio d'Europa e l'ONU.
Attuazione
La strategia si fonda sull'impegno comune delle istituzioni dell'UE e degli Stati membri. Le loro azioni comuni puntano a:
* sensibilizzare la società sulle problematiche legate alla disabilità e a promuovere i diritti dei disabili;
* sviluppare le possibilità di finanziamento europeo;
* migliorare la raccolta e il trattamento dei dati statistici;
* assicurare il monitoraggio dell'attuazione della convenzione delle Nazioni Unite negli Stati membri e in seno alle istituzioni europee.
Link utili:
http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/disability_and_old_age/em0047_it.htm

Tutela dei diritti e delle libertà delle persone con disabilità a livello internazionale
L'Unione europea è membro della convenzione delle Nazioni Unite che deve garantire il rispetto dei diritti e delle libertà delle persone con disabilità. Tale convenzione deve inoltre assicurare il loro benessere sociale e la loro protezione giuridica.
ATTO
Decisione 2010/48/CEdel Consiglio, del 26 novembre 2009, relativa alla conclusione, da parte della Comunità europea, della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
SINTESI
L'Unione europea (UE) ha aderito alla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questa convenzione internazionale mira a garantire che le persone con disabilità godano ditutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.
A tal fine, la convenzione si basa su una serie di principi:
* il rispetto per la dignità, l'autonomia e l'indipendenza delle persone;
* la non discriminazione;
* la partecipazione e l'inclusione nella società;
* il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone;
* la parità di opportunità;
* l'accessibilità, soprattutto dei trasporti, dell'informazione e delle comunicazioni, delle apparecchiature e dei servizi pubblici nelle aree urbane e rurali;
* la parità tra uomini e donne;
* il rispetto per l'identità dei minori con disabilità e per lo sviluppo delle loro capacità.
Gli Stati che hanno aderito alla convenzione adottano tutte le misure necessarie per garantire il progressivo rispetto di questi principi. Essi si impegnano inoltre ad agire a favore dei diritti economici, sociali e culturali delle persone con disabilità.
Inoltre, le persone con disabilità devono essere consultate durante l'elaborazione e l'attuazione della legislazione e delle politiche che le riguardano.
Protezione contro le discriminazioni
Ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità è vietata, e le persone con disabilità ricevono una protezione giuridica effettiva sulla base dell'uguaglianza con le altre persone.
La convenzione contiene disposizioni specifiche relativamente a due gruppi di popolazione:
* ledonne con disabilità, che sono soggette a discriminazioni multiple. Devono essere adottate misure per garantire il loro pieno sviluppo e la loro indipendenza;
* i minori con disabilità, che hanno diritto alla protezione del loro superiore interesse in caso di decisioni che li riguardano e godono anche del diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni e di ricevere un aiuto adeguato.
Gli Stati parti alla convenzione si impegnano a combattere gli stereotipi e a fare conoscere meglio le capacità delle persone con disabilità.
Diritti riconosciuti dalla convenzione
La convenzione afferma una serie di diritti e di libertà che devono essere riconosciuti alle persone con disabilità. Si tratta in particolare:
* del diritto alla vita;
* della protezione in situazioni di rischio e di emergenza umanitaria;
* delriconoscimento della personalità e della capacità giuridica, soprattutto al fine di accedere alla proprietà e alla libera gestione finanziaria, sempre restando protetti dagli abusi;
* dell'accesso alla giustizia attraverso accomodamenti procedurali;
* dellalibertà e della sicurezza;
* del diritto di non essere sottoposti a tortura, a pene o trattamenti crudeli inumani o degradanti;
* del diritto di non essere sottoposti a sfruttamento, violenza e maltrattamenti;
* dellaprotezione dell'integrità fisica e mentale;
* del diritto di circolare liberamente, di scegliere il luogo di residenza e la nazionalità;
* della vita indipendente e dell'inclusione nella società;
* della mobilità personale, in particolare attraverso apparati e tecnologie di supporto alla mobilità;
* dellalibertà di espressione e di accesso all'informazione;
* del rispetto della vita privata;
* del rispetto del domicilio e della vita familiare;
* del diritto all'istruzione;
* dell'accesso ai servizi sanitari,
* dell'abilitazione e della riabilitazione, attraverso la piena realizzazione del potenziale fisico, mentale, sociale e professionale;
* del diritto al lavoro, senza discriminazioni e in condizioni eque e favorevoli;
* del diritto ad adeguati livelli di vita e alla protezione sociale;
* della partecipazione alla vita politica e pubblica, comprese le votazioni e le elezioni;
* della partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport.
Applicazione della convenzione
Azioni di cooperazione internazionale possono essere condotte a favore delle persone con disabilità, in particolare in partenariato con le organizzazioni internazionali e regionali competenti.
Gli Stati prevedono uno o più punti di contatto nazionali per informare il pubblico circa la convenzione. Essi istituiscono un meccanismo indipendente di monitoraggio dell'attuazione della convenzione. La società civile deve essere pienamente coinvolta nel processo di monitoraggio delle azioni.
Infine, ogni Stato deve presentare un rapporto dettagliato sulle misure prese per adempiere ai propri obblighi, entro due anni dalla sua adesione alla convenzione.
Contesto
La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità (articolo 21). Riconosce inoltre il diritto delle persone con disabilità all'autonomia, all'inclusione sociale e professionale e alla partecipazione alla vita della comunità (articolo 26). Il trattato di Lisbona attribuisce alla Carta lo stesso valore giuridico dei trattati (articolo 6 del trattato sull'UE).
Link utili:
http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/disability_and_old_age/em0029_it.htm

Parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro
1) OBIETTIVO
Instaurare un quadro generale per garantire il rispetto della parità di trattamento tra le persone dell'Unione europea indipendentemente dalla razza e dalla loro origine etnica, dalla loro religione o dalle loro convinzioni personali, dai loro eventuali handicap, dall'età o dalle loro tendenze sessuali, in materia di accesso a un impiego o a una professione, di promozione, di formazione professionale, di condizioni di occupazione e di lavoro e di affiliazione a taluni organismi.
2) MISURE DELLA COMMISSIONE
Direttiva del Consiglio del 27 novembre 2001 relativa alla creazione di un quadro generale a favore della parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro.
3) CONTENUTO
La lotta contro le discriminazioni costituisce una sfida importante per l'Unione europea. L'Unione infatti si basa sui principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e sullo stato di diritto. L'UE, di conseguenza, dovrà adottare tutti i provvedimenti necessari per combattere qualsiasi tipo di discriminazione, soprattutto se queste riguardano l'occupazione e il mercato del lavoro.
L'occupazione e il lavoro costituiscono elementi essenziali per garantire pari opportunità a tutti e contribuiscono in vasta misura alla piena partecipazione dei cittadini alla vita economica, sociale e culturale. Numerosi casi di discriminazione possono tuttavia essere constatati sui mercati dell'occupazione e del lavoro.
L'articolo 13 del Trattato CE, introdotto dal Trattato di Amsterdam, concede poteri specifici alla Comunità onde combattere le discriminazioni fondate sul sesso, sulla razza o sull'origine etnica, sulla religione o sulle convinzioni personali, sugli handicap, sull'età o sulle tendenze sessuali.
La presente proposta di direttiva riguarda un pacchetto di misure destinate a lottare contro le discriminazioni. Oltre alla presente proposta di direttiva, il pacchetto comprende una comunicazione della Commissione che presenta il quadro generale dell'azione intrapresa, una direttiva riguardante il principio di parità di trattamento senza distinzione di razza o di origine etnica ( (ES) (DE) (EN) (FR))e un programma di azione di lotta contro le discriminazioni per il periodo 2001-2006.
Gli Stati membri vietano la discriminazione in materia di occupazione e di lavoro. Tuttavia la portata di questo divieto, il suo contenuto e la forza esecutiva variano. La presente direttiva intende quindi stabilire un quadro generale minimo in questo settore.
Campo di applicazione
La proposta concerne i seguenti settori:
* le condizioni di accesso ad attività autonome o dipendenti, anche in materia di promozione;
* la formazione professionale;
* le condizioni di occupazione e di lavoro (comprese le condizioni di remunerazione e di licenziamento);
* l'affiliazione e l'implicazione in un'organizzazione di datori di lavoro o di lavoratori o qualsiasi altra organizzazione professionale.
Essi si applicano al settore pubblico e a quello privato, compresi gli organismi pubblici tanto quanto un lavoro remunerato o di beneficenza.
Essa non tiene conto delle discriminazioni basate sul sesso in quanto questo principio costituisce già l'oggetto di una legislazione comunitaria (in particolare la direttiva 76/207/CEE sulla parità di trattamento tra uomini e donne riguardo all'accesso all'occupazione, alla formazione e alla promozione professionali ( (ES) (DE) (EN) (FR))e alle condizioni di lavoro e la direttiva 86/613/CEE sulla parità di trattamento tra uomini e donne che esercitano un'attività autonoma, compresa un'attività agricola ( (ES) (DE) (EN) (FR))).
Concetto di discriminazione
La proposta di direttiva riguarda sia la discriminazione diretta (differenza di trattamento basata su una caratteristica precisa) sia la discriminazione indiretta (disposizione, criterio o pratica apparentemente neutra ma suscettibile di produrre un effetto sfavorevole per una o più persone determinate o anche l'istigazione alla discriminazione). Le molestie che costituiscono un ambiente ostile, sono considerate una discriminazione. Sistemazioni ragionevoli sono previste per garantire il principio di parità di trattamento per le persone handicappate limitandole ai casi che non prevedono difficoltà ingiustificate.
Casi di differenze di trattamento autorizzate
– Esigenza professionale essenziale
In taluni casi, differenze di trattamento possono essere giustificate quando la natura del posto di lavoro o le condizioni nelle quali si svolge il lavoro lo giustifichino.
– Differenze di trattamento basate sull'età
Tali differenze di trattamento sono ammesse quando sono giustificate obiettivamente, appropriate e necessarie alla realizzazione di obiettivi legittimi sul mercato del lavoro (garantire la tutela dei giovani o dei lavoratori anziani, fissazione di esigenze sulla durata dell'esperienza professionale, ecc.).
– Azioni positive
Gli Stati membri hanno il diritto di mantenere e di adottare misure volte a prevenire o a correggere le situazioni di ineguaglianza esistenti (misure destinate a promuovere l'integrazione dei giovani, il passaggio dall'attività professionale al pensionamento, ecc.).
Prescrizioni minime
La proposta contiene una clausola di "non regressione" concernente gli Stati membri che applicano una legislazione la quale prevede un livello di protezione più elevato di quello garantito dalla direttiva.
Ricorso e applicazione del diritto
Malgrado l'affermazione del principio di parità di trattamento tra uomini e donne sancito dal diritto comunitario, l'applicazione di questo principio si è dimostrata estremamente difficile nei fatti. Tenendo conto di queste difficoltà, la proposta prevede una serie di meccanismi per garantire l'efficacia dei diritti introdotti in materia di lotta contro le discriminazioni.
Questi meccanismi riguardano:
* il miglioramento della difesa dei diritti con un rafforzamento dell'accesso alla giustizia o a procedure di conciliazione (sia individuale che dando la possibilità ad organizzazioni di esercitare questo diritto per conto di una vittima);
* la gestione dell'onere della prova: una volta stabiliti questi fatti che consentono di presumere l'esistenza di una discriminazione, l'onere della prova riguarda nuovamente la parte convenuta, conformemente alla direttiva 97/80 e della giurisprudenza della Corte di Giustizia nel caso di discriminazione basata sul sesso;
* la protezione delle vittime dalla discriminazione contro le rappresaglie e in particolare contro i licenziamenti;
* la diffusione di informazioni adeguate sulle disposizioni della direttiva, una volta approvata, agli organismi di formazione professionale e d'insegnamento e sul luogo di lavoro.
Il ruolo delle parti sociali è estremamente importante in materia di lotta contro le discriminazioni. Di conseguenza gli Stati membri devono adottare misure per incoraggiare il dialogo tra le parti sociali al fine di promuovere la parità di trattamento con il controllo delle pratiche sul luogo di lavoro, con la messa in atto di codici di condotta, lo scambio di esperienze e di buone pratiche, ecc.
Le disposizioni discriminatorie nazionali devono essere soppresse o dichiarate nulle e come non avvenute. Sanzioni saranno previste dagli Stati membri in caso di violazione del principio di parità di trattamento.
Gli Stati membri comunicano alla Commissione tutte le informazioni necessarie alla messa a punto di una relazione in seno al Parlamento europeo e al Consiglio relativa all'applicazione della direttiva, entro un termine di due anni a decorrere dalla sua entrata in vigore, successivamente ogni cinque anni.
La proposta di direttiva contiene una scheda di valutazione dell'impatto della proposta sulle imprese, in particolare le piccole e medie imprese.
4) SCADENZA FISSATA PER L'APPLICAZIONE DELLA LEGISLAZIONE NEGLI STATI MEMBRI
02.12.2003
5) DATA DI ENTRATA IN VIGORE (se diversa dalla precedente)
02.12.2000
6) RIFERIMENTI
Gazzetta ufficiale L 303, 02.12.2000
Link utili:
http://europa.eu/legislation_summaries/employment_and_social_policy/disability_and_old_age/c10823_it.htm

PARLAMENTO EUROPEO

IT

SCHEDA DI DEPOSITO DI UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

INTERROGAZIONI ORALI
Destinatario:
CONSIGLIO
COMMISSIONE
Interrogazione con richiesta di
risposta orale seguita da discussione (art. 115)
INTERROGAZIONI SCRITTE
Destinatario:
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO
CONSIGLIO
COMMISSIONE
VICEPRESIDENTE / ALTO RAPPRESENTANTE
Interrogazione con richiesta di
risposta scritta (art. 117)
Interrogazione prioritaria (art. 117, par. 4)
AUTORE(I): On. Aldo PATRICIELLO
OGGETTO:
(da indicare) Accesso ai libri per ipovedenti
TESTO:
L´Associazione europea dei ciechi (EBU) ha posto ripetutamente l´attenzione sull´importanza dell´adozione
da parte dell´Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO) di un trattato internazionale
vincolante al fine di garantire alle persone cieche, ipovedenti e con difficoltà di lettura di poter usufruire
liberamente dei libri scritti in Braille, a grandi caratteri e in formato audio prodotti in tutti i Paesi e protetti
dal diritto d'autore. Attualmente, le statistiche dicono che solo il 5% dei libri sul mercato sono accessibili ai
ciechi e agli ipovedenti dei paesi sviluppati, e meno dell'1% dei testi è disponibile per le persone con
problemi di vista nei paesi in via di sviluppo.
La Commissione petizioni ha presentato nel gennaio 2012 una interrogazione alla Commissione europea e al
Consiglio europeo per chiedere chiarimenti circa la loro posizione nell'ambito dei negoziati WIPO.
Inoltre, la Commissione petizioni ha redatto una risoluzione che è stata approvata il 16 febbraio 2012 dalla
plenaria del Parlamento europeo, nella quale si chiede al Consiglio e alla Commissione di promuovere un
trattato WIPO giuridicamente vincolante sulla disciplina per il copyright per i libri e le stampe prodotti per i
ciechi e ipovedenti.
L'Organizzazione Mondiale per la Proprietà intellettuale (WIPO) sta considerando l'adozione di tale trattato,
ma fino a ora alcuni fra i membri europei di tale organizzazione si sono opposti a standard globali e
stringenti che sanciscano un tale diritto. Per questo i testi disponibili in formato Braille, a caratteri ingranditi
o in digitale, restano sempre troppo pochi e la situazione non è omogenea da Paese a Paese.
In occasione della discussione in Commissione petizioni del 12 luglio 2012, la Commissione europea si è
detta pronta ad essere investita di un mandato da parte del Consiglio europeo per negoziare un trattato
WIPO vincolante che garantisca l'accesso ai libri per ciechi e ipovedenti, modificando nettamente la sua
posizione precedentemente espressa a favore di un trattato facoltativo.
Tutto ciò premesso, voglia la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
-ritiene la Commissione che sia necessario verificare il livello di attuazione di tali policies a livello
comunitario?
-ritiene la Commissione che la stipula di un trattato vincolante con la WIPO sia sufficiente a garantire la
piena accessibilità ai libri da parte dei ciechi e degli ipovedenti?
-quali eventuali ulteriori misure intende la Commissione adottare a favore di questa categoria?
Firma(e): Data: 06/03/2013

6° meeting online dei lettori di Kaleidos – mercoledì 6 marzo 2013 ore 15,30, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

I settori Informazione e Comunicazione, Stampa Sonora e Libro Parlato in sinergia con la Commissione Nazionale per le Pari Opportunità organizzano per mercoledì 6 marzo 2013, con inizio alle ore 15,30 il 6° meeting dei lettori di "Kaleîdos".
La trasmissione pensata anche in vista della ricorrenza della Giornata Internazionale della donna vedrà la partecipazione, oltre che del Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, delle componenti la Commissione nazionale per le  Pari Opportunità, oltreché delle rappresentanti regionali e provinciali del settore le quali socializzeranno le esperienze e le attività svolte nel territorio in materia di Pari Opportunità.
Naturalmente nel corso del programma verrà data risposta ai quesiti, alle e-mail ed alle telefonate dei nostri ascoltatori i quali potranno scrivere e/o prenotarsi per intervenire, anche nei giorni immediatamente precedenti o contattando la sig.ra Mariolina Lombardi ai numeri di telefono 06 69988376 oppure 06 69988411 od inviando e-mail al nostro consueto indirizzo diretta@uiciechi.it o, ancora, utilizzando nel corso del programma la nostra linea aperta 06 69988353, o l'apposito form di "Parla con l'Unione".
La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci.
Anche questa trasmissione diverrà un cd realizzato in formato mp3. Chi volesse riceverlo a titolo assolutamente gratuito, può farne richiesta sin da ora al nostro ufficio stampa, o scrivendo in braille all'indirizzo Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Via Borgognona 38 – 00187 Roma o inviando una e-mail all'indirizzo ustampa@uiciechi.it, o telefonando al numero 06 69988376.
Le e-mail maggiormente significative, inoltre, diverranno parte di un numero speciale di "Kaleîdos", che, quindi sarà scritto proprio dai nostri lettori e/o ascoltatori.
Vi attendiamo numerosi dunque, nella speranza di scambiarci opinioni, buone prassi, nell'auspicio di costruire qualcosa insieme e, perché no, anche di conoscerci meglio e comunicare in forma più diretta.
Appuntamento, dunque, alle 15,30 del 6 marzo!
Per collegarsi sarà sufficiente digitare la stringa http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Si invitano le strutture in indirizzo a dare alla presente circolare la massima diffusione tra i soci ed i componenti i comitati delle pari  opportunità  ed a favorire in ogni modo la partecipazione diretta alla trasmissione delle rappresentanti regionali e provinciali, nonché la creazione nelle sezioni od in altri luoghi di gruppi di ascolto.

Cordiali saluti

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Napoli: VI Giornata Nazionale del Braille, di Pietro Piscitelli

Autore: Pietro Piscitelli

Il 21 febbraio scorso nel teatro Cilea di Napoli, in località Vomero, pieno in ogni suo ordine di posto, si è tenuto un convegno sulla VI Giornata Nazionale del Braille voluto dalla Sede Centrale dell'UICI, dal Club del Braille, con la partecipazione del Consiglio Regionale dell'UICI della Campania che ha curato l'intera organizzazione. Aperti i lavori, il Prof. Pietro Piscitelli, presidente del Consiglio Regionale dell'UICI della Campania, nonché presidente della Biblioteca Italiana per ciechi, Regina Margherita ONLUS, con un'ampia ed approfondita prolusione ha sottolineato l'universalità ed il valore del Braille e la figura del suo inventore; ha poi evidenziato l'opera svolta dalla Biblioteca Regina Margherita per il contributo dato sin dalla sua fondazione alla cultura dei minorati della vista e per l'attuale opera che svolge per l'integrazione degli alunni videolesi inseriti nella Scuola comune mediante i suoi centri di consulenza tifodidattici ed i centri di trascrizione che forniscono i testi scolastici nella versione Braille per i non vedenti, nella versione ingrandita per gli ipovedenti, ed in quella digitale utilizzata dai minorati della vista che usano il pc. Ha preso poi la parola il presidente nazionale del Sodalizio, Prof. Tommaso Daniele, che ha sottolineato le carenze della Scuola pubblica nei confronti degli alunni ciechi, ai quali, tra l'altro, non è garantito il diritto di esercitare le attività pratiche, come l'educazione fisica. Ha denunciato, inoltre, la non accessibilità e fruibilità dei testi scolastici digitali per gli alunni minorati della vista, come pure le difficoltà da parte dei docenti non vedenti per l'uso delle LIM e dei registri digitali. Forte è stato il suo appello verso le istituzioni affinché si facciano carico di creare le pari opportunità nei confronti delle persone disabili. Successivamente sono intervenuti il Cavalier di Gran Croce Rodolfo Masto, presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi, nonché commissario straordinario dell'Istituto dei Ciechi di Milano; Pino Nobile, direttore della Stamperia Braille siciliana e Tesoriere del Club del Braille, in sostituzione dell' Avv. Giuseppe Castronovo, Presidente dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, sezione italiana; Prof. Michele Borra, presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, sito in Bologna; Preside Luciano Paschetta, direttore dell' I.RI.FO.R.; tutti hanno esaltato la funzione ed il ruolo del proprio ente, a favore dei ciechi italiani. Tra le Autorità presenti hanno preso la parola l'Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Napoli, Prof. Filippo Monaco, l'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Napoli, Ins. Annamaria Palmieri, il vice Preffeto di Napoli, Dott. Vincenzo de Vivo, i quali hanno portato il saluto delle istituzioni di appartenenza. Piace sottolineare che, fra i presenti, spiccava una nutrita partecipazione di una rappresentanza di alunni dell'Istituto Magistrale "Galizia", di Nocera Inferiore, dell'Istituto Magistrale "Eduardo de Filippo" e del Liceo classico "Marco Galdi", di Cava dei Tirreni, dell'Istituto Superiore "Parmemide" di Vallo della Lucania, dell'Istituto Comprensivo "Mazzini-Don Milani", di San Valentino Torio, del Primo Circolo di Sarno e di Scafati, della Scuola Elementare "Orria", istituti nei quali sono inseriti discenti non vedenti. Altresì bello è stato notare, tra le scolaresche, un gruppo di Allievi Cadetti, in divisa, della Scuola Militare della "Nunziatella", accompagnati dal Comandante Colonnello Maurizio Napoletano, al quale sono stati donati, dal presidente Piscitelli, una copia in scrittura Braille della Costituzione Italiana, e dal presidente Daniele il libro, da egli stesso pubblicato, "Le parole che fanno bene al cuore". Grande entusiasmo tra i presenti si è manifestato quando una ragazza non vedente, Luciana Canonica, iscritta al 5° anno di Conservatorio, ha eseguito un intermezzo musicale con un interpretazione da grande artista. Le relazioni, che saranno pubblicate sulla rivista "Tiflologia per l'integrazione", edita dalla Biblioteca Regina Margherita, sono state tenute la prima, dal titolo "L'alfabeto Braille come uguaglianza e libertà", da Giancarlo Abba, Direttore Scientifico dell'Istituto per Ciechi di Milano, la seconda, dal titolo "Il Braille nel mondo della tecnologia", tenuta da Nunziante Esposito, membro della Commissione dell'UICI (O.S.I.), ed infine, la terza, dal titolo "La scrittura Braille: uno strumento anche per la musica", da Luigi Ricciardi, insegnante non vedente di educazione musicale; tali relazioni hanno evidenziato la forza ed il potere del sistema di scrittura e lettura Braille nei vari settori. A questo punto è intervenuto il presidente del Club del Braille, Dott. Nicola Stilla che, oltre ai dovuti ringraziamenti ai relatori, ha anche informato i presenti delle ragioni e degli obiettivi che hanno portato alla creazione del suddetto club. Al margine del convegno, il vice presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, dott. Mimmo di Falco, ha presentato l'ultimo lavoro editoriale del presidente Nazionale dell'UICI, Tommaso Daniele, dal titolo "Le parole che fanno bene al cuore" ed ha sottoposto l'autore ad un'interessante e significativa intervista da cui sono emersi tutta la sensibilità della persona ed il suo amore per la vita. In conclusione, ancora l'Ordine dei Giornalisti, ha omaggiato i presidenti Daniele e Piscitelli del Premio Giornalistico "Mimmo Castellano".
 

Incontro UICI-ABI, di Alessandro Locati

Autore: Alessandro Locati

Il giorno 15 febbraio presso la Presidenza Nazionale dell'Unione si è tenuto un incontro con rappresentanti dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana).
In un clima particolarmente cordiale e collaborativo sono state individuate strategie per sensibilizzare il personale delle banche sul comportamento da tenere nel caso si trovi ad operare con una persona cieca o ipovedente.
È stata posta particolare attenzione al problema della firma di atti da parte dei non vedenti, autonomamente o con l'ausilio di un assistente, ai sensi della legge n. 18 del 1975,con riferimento ad alcuni casi già segnalati in cui si sono registrati problemi od equivoci, quali, ad esempio, la sottoscrizione di assegni o l'apertura di un conto corrente.
In generale, poi, si sono affrontate anche le questioni relative alla scarsa accessibilità di taluni uffici, sia nel senso di presenza di barriere architettoniche, sia per la difficoltà di individuare lo sportello di interesse (ad es.: in caso di presenza di indicatori luminosi senza un avviso di chiamata del numero servito).
Su tali argomenti sarà redatta, di comune accordo, una lettera circolare da parte dell'ABI destinata a tutto il circuito bancario nella quale si provvederà a sensibilizzare ed informare tutto il personale sui diritti e sulle necessità dei ciechi e degli ipovedenti.
In futuro la collaborazione potrà essere ampliata anche a progetti nazionali od europei nello stesso settore di attività.

Alessandro Locati

Napoli: L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti celebra al Teatro Cilea di Napoli la Sesta Giornata Nazionale del braille – 21 febbraio 2013, di Vincenzo Massa

Autore: Vincenzo Massa

Il presidente regionale dell'UICI Campania ha annunciato che  la città di Napoli è stata scelta per celebrare la sesta giornata nazionale Braille, istituita con legge 126 del 3/8/2007 e che avrà luogo presso il Teatro Cilea giovedì 21 febbraio prossimo su iniziativa della Presidenza Nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti e degli enti ad essa collegati. 
Il  programma della manifestazione prevede:
-Ore 9,30  Presentazione dell'evento e saluto ai partecipanti:
Pietro Piscitelli Presidente Consiglio regionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Campania e Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi "Regina Margherita";
Tommaso Daniele Presidente Nazionale UIC e dell'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione per i non vedenti;
Rodolfo Masto Presidente della Federazione Naz.le delle Istituzioni pro Ciechi e Commissario Straordinario Istituto per Ciechi di Milano;
Giuseppe Castronovo Presidente IAPB Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità e Presidente della Stamperia Regionale Braille di Catania; Giuseppe Terranova – Presidente del Centro Regionale "Helen Keller" di Messina;
Borra Michele Presidente dell'Istituto "F. Cavazza" di Bologna;
-Saluto delle Autorità;
-Ore 11,00 – Relazione Giancarlo Abba : "Braille, l'alfabeto dell'uguaglianza e della  libertà";
-Ore 11,20 Relazione Nunziante Esposito: "Il Braille nel mondo della tecnologia";
–Ore 11,40 Relazione Luigi Ricciardi: "La scrittura Braille: uno strumento anche per la musica";
–Ore 12,00 Conclusioni Nicola Stilla, presidente Club Italiano del Braille;
A seguire alle ore 12,10
 L'Uici Campania in collaborazione con l'Associazione Giornalisti Campania Valle del Sarno: 
Presentazione del libro "Le parole che fanno bene al cuore" di Tommaso Daniele, presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti.
Il giornalista Mimmo Falco intervisterà l'autore;
A seguire, il Maestro Luigi Ricciardi, eseguirà al pianoforte una selezione di brani musicali.
               Il presidente regionale UICI Campania prof. Pietro Piscitelli comunica:
"L'UICI Campania e la città di Napoli, in particolare, hanno l'onore di ospitare per primi nel Mezzogiorno questo appuntamento nazionale che nelle varie edizioni ha assunto valenza di conoscenza, cultura e in qualche caso di denuncia rispetto ai temi di inclusione e integrazione sociale dei minorati della vista italiana. Mi auguro che la partecipazione sia massiccia e che le istituzioni sappiano ben discriminare l'azione e la valenza del nostro sodalizio che troppo spesso viene visto come avversario e non come alleato per la salvaguardia e tutela delle persone minorate della vista. A quanti non avessero la possibilità di essere presenti l'invito è  seguire sul nostro sito nazionale- www.uiciechi.it– nella rubrica parla con l'unione il link della diretta dal Teatro Cilea".

Vincenzo Massa

Napoli: Difendiamo il “Colosimo”, I docenti dell’Istituto statale di Istruzione superiore “Paolo Colosimo”

Autore: I docenti dell'Istituto statale di Istruzione superiore "Paolo Colosimo"

Caro direttore,
il corpo docente dell'Istituto Paolo Colosimo, avendo avuto notizia di un eventuale accorpamento di questa situazione scolastica, riunito nel Collegio dei docenti del 22 gennaio scorso, ha ritenuto necessario stilare un documento, insieme a tutto il personale Ata, per denunciare presso tutte le istituzioni competenti la gravità di una tale decisione, che porterebbe non solo a ledere i diritti di persone con disabilità visiva, ma a distruggere il bagaglio di tradizione, competenze e specificità legate a questa scuola. Il Colosimo di Napoli è una storica scuola avente particolare finalità per alunni non vedenti e ipovedenti. La minorazione visiva, a differenza delle altre tipologia di handicap, impone una competenza didattica di estrema specificità. Si comprende, facilmente, che tale peculiarità non può essere acquisita solo frequentando un corso di specializzazione, ma discende da anni di insegnamento agli alunni ciechi. La didattica deve fondare su tre assunti: la conoscenza del codice Braille, l'utilizzo dei nuovi sistemi tiflotecnici (screen reader vocali e display Braille) e soprattutto, sulla perfetta conoscenza delle dinamiche psico-relazionali dei giovani ciechi. L'integrazione scolastica degli alunni non vedenti nelle scuole normali, per aver successo, deve poter contare su un contesto socio-ambientale adatto, dove tutti gli interventi della scuola non rimangono una sterile trasmissione di competenze, ma permettano l'integrazione in un mondo che conosce e comprende gli strumenti specifici del diversamente abile. La scuola "Paolo Colosimo" di Napoli, avente particolari finalità per ciechi e ipovedenti, fornisce tali strumenti e titoli specifici, sicuramente spendibili nel mondo del lavoro in quanto leggi speciali garantiscono nella pianta organica di istituzioni pubbliche e private (ospedali, Asl, Inps, Inail, comuni, province, eccetera) dei posti riservati ai centralinisti e ai massofisioterapisti ciechi. La specificità di questa istituzione scolastica e la notevole varietà di problematiche legate al mondo dei non vedenti impongono una dirigenza scolastica esclusivamente dedicata a questa tipologia di scuola. Si tenga conto che il Colosimo di Napoli raccoglie, come platea, tutti i disabili visivi d'Italia. Il suo eventuale accorpamento, pertanto, condizionerebbe in maniera significativa la sopravvivenza di un polo speciale che, unico, fornisce ai non vedenti imprescindibili e reali opportunità di lavoro, socializzazione, autonomia e integrazione. Il Colosimo è nato grazie alla lungimiranza di coloro che all'inizio del secolo scorso hanno indirizzato il loro impegno alla crescita culturale e lavorativa del non vedente. Sarebbe , pertanto, paradossale, nel secolo delle pari opportunità, rendere vana l'azione di chi ha voluto integrare le persone non vedenti nella società e ignorare le esigenze di un'utenza che, pur presentando oggettive difficoltà, può contribuire come gli altri all'evoluzione civile. Il corpo docente e il personale Ata chiedono a tutte le istituzioni competenti di non essere responsabili, per pure ragioni economiche, del declino di questa realtà formativa, punto di riferimento per tutti i non vedenti in età scolastica e non.

I docenti dell'Istituto statale di Istruzione superiore "Paolo Colosimo" Napoli

Corriere del Mezzogiorno del 29-01-2013

 

“Qui le domande le faccio io!” doniamo pagine al Libro Parlato, di Luisa Bartolucci

Autore: Luisa Bartolucci

Carissimi amici,
Questa iniziativa è rivolta a tutti gli amanti della lettura e a quanti credono nell'importanza del Centro Nazionale del Libro Parlato. Di recente ho pubblicato a mie spese un libro dal titolo "Qui le domande le faccio io!".

Nel volume di 424 pagine, sono raccolte più di 60 interviste edite e no, da me realizzate con personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, della musica, della politica, della letteratura, del giornalismo, della radio e della televisione.

Il libro nasce non solo dai ripetuti inviti di molti di voi a raccogliere i pezzi più significativi da me pubblicati sui nostri periodici e non, in un unico volume, ma anche e soprattutto dal desiderio di contribuire in prima persona insieme a tanti di voi, a donare delle pagine al nostro Centro Nazionale del Libro Parlato.

Come sapete i tagli governativi hanno colpito duramente anche questo prezioso servizio così ho pensato che sarebbe bello ed importante se ciascuno di noi donasse alcune pagine al Libro Parlato. Come? Abbiamo realizzato una versione in cd audio ed una in cd contenente il testo in html di "Qui le domande le faccio io!".

Il libro sarà edito nella versione in formato elettronico html e nella versione audio, quale supplemento al periodico "Kaleidos". Il supplemento avrà sia nella versione audio, che in quella in html un costo di 10 euro, contro i 25 imposti dalla casa editrice per la versione cartacea.

L'intera somma che chi acquisterà il volume verserà sarà totalmente destinata alla produzione di libri audio in standard Daisy, da parte del Centro Nazionale del Libro Parlato dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Ciascuna delle opere prodotte con i proventi di "Qui le domande le faccio io!" recherà al proprio interno i nominativi di quanti, acquistando una delle due versioni di "Qui le domande le faccio io!", avranno contribuito alla produzione di un nuovo libro da mettere a disposizione di tutti tramite il Centro Nazionale del Libro Parlato.

Come acquistare il volume e donare quindi pagine al Libro Parlato? E' molto semplice: è sufficiente effettuare un versamento di 10 euro sul c. c. p. n. 279018 intestato a: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Via Borgognona 38 00187 Roma. Nella causale andrà inserito il titolo del libro "Qui le domande le faccio io!" seguito dalla dicitura cd audio, se si vuole ricevere la versione audio, o cd html se si vuole ricevere la versione in html.

Naturalmente è possibile acquistare in un'unica soluzione entrambe le versioni, indicandolo nella causale, così come richiedere più copie; è altresì possibile effettuare donazioni superiori alla cifra indicata, che naturalmente verranno destinate interamente alla produzione di libri audio in standard Daisy realizzati dal Centro Nazionale del Libro Parlato.

Per quanti volessero effettuare il versamento mediante bonifico bancario riportiamo le coordinate:
BANCA POPOLARE DI VICENZA – AG.8 ROMA –
IBAN IT14 A05728 03208 678570220571;
per quanti volessero, invece, utilizzare il postagiro le coordinate sono:
BANCO POSTA intestato a:
AMMINISTRAZIONE CORRIERE DEI CIECHI – IBAN IT77 Z07601 03200 000000279018.

Partecipiamo numerosi dunque, doniamo pagine al Centro Nazionale del Libro Parlato e diffondiamo l'iniziativa anche tra i nostri amici e conoscenti.

Più cultura, più informazione, più svago, più libri per tutti.

Per saperne di più e per dare la propria adesione si può inviare una e-mail all'indirizzo ustampa@uiciechi.it; sono inoltre stati creati un profilo ed una pagina su facebook recanti il titolo del libro. Tramite la nostra stampa associativa, le nostre circolari, il giornale elettronico (giornale.uici.it), il profilo e la pagina facebook verranno fornite informazioni, in tempo reale, sull'andamento dell'iniziativa.

Partecipiamo numerosi dunque, doniamo pagine tramite "Qui le domande le faccio io!".

Grazie.

Luisa Bartolucci

Abiterò in una smart city…, di Giuseppe Bilotti

Autore: Giuseppe Bilotti

L'evoluzione imperante e veloce del futuro impone anche a noi non vedenti ad  essere pronti a sfidare le nuove innovazioni che si stanno avvicinando per le nostre città.
Tutto cominciò nel 1854 con un'epidemia di colera che flagellava Londra e fermata grazie a quella che viene considerata la prima applicazione della città intelligente.
Un medico, John Snow, ebbe l'idea di mappare i casi di contagio direttamente sulla cartina della città.
Fu così che l'epicentro del contagio venne identificato in una fontana pubblica in Broad Street: con la chiusura della pompa, il numero di casi iniziò immediatamente a scendere.
È il primo caso significativo di utilizzo dei dati prodotti inconsapevolmente dalle persone per ottimizzare i servizi all'interno della città.
Energie rinnovabili, trasporti intelligenti e vocalizzati, servizi globalizzati e controllati da sistemi elaborati e gestiti  da sistemi elettronici: questi sono alcuni dei cuori pulsanti della sfida che si troveranno ad affrontare le città nel nuovo Millennio, il fulcro delle trasformazioni del futuro.
Agglomerati che cresceranno all'insegna dell'efficienza e del miglioramento della qualità della vita, attraverso l'uso intelligente  dello scambio dei dati. Ciò si potrà realizzare se noi cittadini  saremo ben istruiti e addestrati alla  condivisione e alla composizione  degli elementi che compongono una città.
Una ristrutturazione fatta di  infrastrutture e investimenti e di una governance che sia basata su una visione della strada verso la città intelligente, per tutto ciò la disponibilità delle tecnologie deve andare di pari passo con un cambio di prospettiva.
A partire "dal coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni e nelle scelte di indirizzo, sia con la semplice rilevazione dei comportamenti attraverso i sensori sia con la condivisione via social network.
Allora anche noi non vedenti siamo chiamati a destare interesse verso questa mutazione, preparandoci e dotandoci delle conoscenze per non rimanere soli e abbandonati dal progresso, perdendo  così il treno ad alta velocità delle smart City.

Giuseppe Bilotti