Resoconto missione Congo 2015, di Ada Nardin

Autore: Ada Nardin

In continuità con la missione 2013, quest’anno la Magic amor ha deciso di proseguire gli interventi  rivolti all’INAV, l’istituto dei ciechi di Kinshasa in Repubblica Democratica del Congo, avendo lasciato in sospeso  alcune importanti consegne e ritenendo opportuno confermare la mia presenza al fine di effettuare il necessario follow up.
Gli obiettivi principali erano i seguenti:
in primo luogo consegnare sia il materiale da me ricevuto nel corso dei due anni successivi al precedente viaggio, sia  quello che da tempo giaceva all’interno del container bloccato a 300 km dalla capitale a causa di pretestuosi cavilli burocratici.
In secondo luogo si è ravvisata la necessità di effettuare un’ulteriore sessione di formazione rivolta al personale del centro.
Sin dal mio arrivo all’InAv (Istituto, ho potuto rendermi conto piacevolmente che si sono verificati dei cambiamenti in meglio: la struttura è stata riammodernata e resa maggiormente accogliente, sicura e pulita, e, soprattutto, sono stati attivati alcuni corsi di formazione continua per tutti i dipendenti, ivi compresi quelli appartenenti ai 26 centri affiliati all’istituto operanti nelle popolose periferie della città.
Il nuovo Direttore Generale mi ha inserita volentieri nel ben strutturato programma di formazione continua che prevede 4 pomeriggi a settimana, ciascuno dei quali dedicato alle diverse figure presenti: personale amministrativo, docenti, inquadratori, e responsabili dei 26 centri periferici.
La richiesta, proprio perché giunta dal dirigente scolastico e non da me, mi ha resa particolarmente orgogliosa in quanto in passato un simile atteggiamento propositivo  sembrava essere quasi inconcepibile.
Con enorme soddisfazione ho appreso che il programma di formazione continua ha avuto inizio dopo la mia partenza nel 2013, dato che sta a significare che sono riuscita nell’intento di  trasferire un metodo in grado di fare sistema, quindi  non più legato all’improvvisazione.
Ho dunque avuto l’importante occasione di verificare le competenze acquisite dal personale formato due anni orsono, e di entrare in contatto con figure professionali che, per mancanza di tempo o pianificazione, non era stato possibile preparare nel corso della prima missione.
In merito al materiale ancora da consegnare, oltre a quello tiflodidattico e musicale come compassi, diapason, tavole a rilievo per il riconoscimento tattile di Braille e figure varie, erano presenti dispositivi informatici quali uno scanner, una stampante braille, ed un display Braille che, connessi ed installati al computer precedentemente portato, potranno costituire il futuro centro stampa della scuola.
Sono stati altresì recapitati 120 bastoni bianchi telescopici messi a disposizione dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti onlus, dono molto gradito in quanto esiste una vera penuria di ausili per la mobilità.
Al mattino ho assistito alla formazione in orientamento e mobilità effettuata dagli assistenti formati nel 2013 a beneficio dei ragazzi più grandi e degli adulti che hanno perso la vista da poco, potendo così verificare l’efficacia degli insegnamenti precedentemente impartiti ed apportare alcuni piccoli correttivi.
Al pomeriggio mi sono dedicata alla formazione frontale in aula, differenziata a seconda della tipologia di dipendenti, ma comunque imperniata sulla percezione della realtà da parte dei ciechi ed ipovedenti tramite i sensi extravisivi, sull’impiego delle tecnologie assistive, sulle tecniche di orientamento e mobilità e su quelle per accompagnare correttamente un privo della vista.
Inoltre ho stimolato dibattiti sugli aspetti caratteriali ed emotivi, discussioni ricche di spunti  da cui sono emerse molteplici difficoltà espresse dal personale nel rapportarsi con gli utenti non vedenti a causa delle loro peculiarità caratteriali e non solo.
Le domande erano incentrate su questioni delicate quali segnalare con la dovuta delicatezza ma decisione la trascuratezza nella cura della persona; come insegnare a gestire la casa e la cucina; come contenere l’aggressività nelle richieste continue di aiuto e, a volte, di denaro; come porsi di fronte alla sfiducia dei disabili visivi nei confronti dei colleghi vedenti.
Ho quindi suggerito di non esitare a fornire risposte, magari scomode, ma giustamente severe verso richieste improprie, di attivare corsi di autonomia personale e di economia domestica, di coinvolgere maggiormente le famiglie nel processo di emancipazione dei loro cari.
In conclusione ho proposto un giorno supplementare da dedicare all’attività fisica, stranamente negletta in un continente pieno di atleti, proposta che alcuni insegnanti ed assistenti hanno accolto con entusiasmo.
Ho illustrato e fatto eseguire esercizi di stretching e a corpo libero, andature ed allunghi e corsa con guida, mostrando che, con i dovuti accorgimenti di sicurezza, anche chi non vede può compiere ogni genere di attività, anche agonistica.
A tal proposito ho accennato agli sport praticati da ciechi ed ipovedenti ed ho appreso che alcuni ragazzi giocano a calcio e a goalball, anche se in numero limitato a causa del timore di farsi male.
A titolo meramente esemplificativo, ho eseguito una piccola dimostrazione della corsa sulle basi nel gioco del baseball giocato da ciechi, disciplina adattata in Italia agli inizi degli anni 90, che ha destato autentica curiosità negli insegnanti ed assistenti.
Durante la settimana ho incontrato il segretario generale del ministero degli affari sociali a cui ho ribadito l’importanza di sostenere economicamente l’INav e soprattutto di sensibilizzare la popolazione congolese tramite l’impiego di pubblicità progresso su aspetti concernenti la produttività dei disabili visivi, seriamente discriminati a causa della loro condizione.
Ho chiesto di rimediare alla carenza di semafori in città, grave mancanza che mette in pericolo i pedoni in genere e quelli ciechi in specie i quali vanno salvaguardati anche a causa della scarsa o nulla attenzione degli automobilisti in corsa.
Dai risultati ottenuti e dai commenti entusiastici dei docenti ed assistenti formati, posso ritenere la missione 2015 completamente riuscita e, a meno che la mia presenza non verrà richiesta per altre motivazioni, conclusa.
L’associazione magic Amor ringrazia i donatori privati che mi hanno consentito di rifornire di materiale didattico l’istituto, l’unione Italiana Ciechi e Ipovedenti che ha donato i bastoni bianchi, la sede provinciale di Genova ed il Consiglio regionale della Liguria che hanno contribuito all’acquisto del mio biglietto aereo e alle spese di soggiorno, e naturalmente l’INAV tutto che mi ha permesso di entrare nella sua vita organizzativa.
Ada Nardin

Pluriminorati: un incontro importante, di Angela Pimpinella

Autore: Angela Pimpinella

Incontro della commissione sordociechi EBU

La Commissione Sordociechi dell’EBU si è riunita a Tirrenia (Pisa) dal 6 all’8 febbraio 2015.
E vi hanno partecipato:
Wolfgang Angermann, Presidente dell’EBU, Board link person;
Geir Jensen, membro di Commissione, Presidente della Federazione Mondiale dei Sordociechi ;
Boryana Koskina membro di Commissione;
Angela Pimpinella, Presidente della Commissione;
Sergey Sirotkin membro di Commissione.

Erano inoltre presenti Sanya Tarczaj, Presidente dell’EDBU e Barbara Verna ( in qualità di osservatore), componente del gruppo giovani sordociechi della Lega del Filo d’Oro e del Comitato Esecutivo dell’EDBU.

In questa occasione si è potuto discutere di:

– cooperazione con la European Deafblind Union (EDBU);
– sordocecità come disabilità unica;
– risoluzioni del Forum delle Donne Sordocieche;
– risoluzioni della VII Conferenza Sordociechi dell’Unione Europea dei Ciechi;
– attività previste, assegnazione di compiti ai componenti della commissione;
– attività riguardanti le persone sordocieche nei diversi paesi. Buone prassi dal 2011;
– appunti per le attività da svolgere nel prossimo mandato di lavoro.
Incontrarsi e discutere di tutti questi punti ha fatto emergere aspetti molto importanti, infatti si è sottolineata l’importanza della continuità del lavoro svolto dalla Commissione Sordociechi EBU e che questa abbia anche in futuro l’opportunità di continuarlo. Inoltre è stato importante cercare di impostare una collaborazione più attiva con l’Unione dei sordociechi e la necessità di realizzare eventi congiunti EBU ed EDBU.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo evento in particolare l’UICI che ha finanziato questo incontro.
Dott.ssa Angela Pimpinella

L’EDF fa appello per la parità e la piena inclusione delle donne con disabilità, a cura dell’EDF

Autore: a cura dell'EDF

-Comunicato stampa EDF-

In occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra l’8 marzo, il Forum Europeo della Disabilità (EDF) chiede la parità e la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni e le politiche dell’Unione europea e degli Stati membri.

Questo è un anno speciale. Il 2015, infatti, non è solo l’anno in cui il mondo approverà un nuovo “quadro internazionale per lo sviluppo” che farà seguito agli Obiettivi di sviluppo del Millennio, ma anche l’anno in cui si celebra il XX anniversario della Piattaforma d’azione di Pechino, che mira a portare alla luce le disuguaglianze strutturali e le violazioni dei diritti umani cui devono far fronte tutte le donne e le giovani e a preparare il terreno per azioni concrete volte a realizzare la parità di genere.

Oggi, quando guardiamo a questa piattaforma d’azione, ci uniamo alle organizzazioni delle donne in tutto il mondo nel chiedere un maggiore impegno per i diritti delle donne e la parità di genere. Vorremmo inoltre sottolineare quanto sia essenziale rendere inclusiva la Piattaforma e difendere i diritti delle donne e delle giovani di tutte le età, con particolare attenzione alle donne che subiscono discriminazioni multiple, come le donne e le giovani con disabilità e quelle che sono assistenti informali delle persone con disabilità.

Ancora persistono leggi discriminatorie e pratiche tradizionali dannose, così come i consueti stereotipi negativi di genere. Molte donne incontrano ostacoli al godimento dei loro diritti umani e alla piena uguaglianza, a causa di fattori quali la disabilità e possono essere svantaggiate ed emarginate per ignoranza, per il mancato riconoscimento dei loro diritti umani e per gli ostacoli che incontrano nell’accesso alle informazioni e ai meccanismi di ricorso in caso di violazione dei loro diritti.
Molte donne, comprese le donne con disabilità, sono particolarmente colpite da disastri ambientali, da gravi malattie infettive e da varie forme di violenza.
I diritti riproduttivi delle donne e delle giovani non vengono riconosciuti correttamente secondo la loro definizione al punto 95 della Piattaforma d’azione di Pechino e ci sono barriere al loro pieno godimento. Alcune donne e giovani continuano a incontrare ostacoli nel tentativo di avere giustizia e nell’esercizio dei loro diritti umani, a causa di fattori quali la disabilità.

“Quando si tratta di diritti delle donne, dobbiamo fare in modo che le donne e le ragazze con disabilità siano incluse in ogni discussione e in ogni misura adottata per affrontare la disuguaglianza. Perché? Le donne con disabilità sono studentesse, lavoratrici, madri, badanti, attiviste politiche ed esperte dei propri problemi. Sappiamo che le donne e le giovani con disabilità sono a maggior rischio di povertà, hanno maggiori probabilità di vedersi negare l’accesso a un’istruzione di qualità, sono più esposte alla violenza, alla discriminazione e alla privazione della capacità giuridica. Se vogliamo che Pechino + 20 affronti alla radice le cause della disuguaglianza, le donne e le giovani con disabilità devono essere pienamente incluse, conformemente alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), ed è necessario affrontare tutte le forme di discriminazione multipla che esse subiscono” ha dichiarato Ana Peláez, componente del Comitato esecutivo e presidente della Commissione Donne del Forum Europeo della Disabilità, che rappresenterà quest’anno l’EDF al summit Pechino +20.

L’EDF vuole celebrare questa giornata chiedendo la piena inclusione delle donne e delle giovani con disabilità in tutte le azioni per affrontare la disuguaglianza di genere e sollecita l’Unione europea e gli Stati membri a intraprendere un attento esame dei progressi e delle difficoltà incontrate in questo senso.

L’impegno dell’EDF a promuovere i diritti delle donne e delle giovani è affermato nel II Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea

http://cms.horus.be/files/99909/MediaArchive/Members%20Room/women%20committee/2ndmanifestoEN.doc
…..
On the occasion of the International Women’s Day on 8 March, EDF calls for equality & full inclusion of women with disabilities! Read more:
http://bit.ly/1MbMfUh

FID- 80 milioni di persone con disabilità chiedono tecnologie dell’informazione e della comunicazione accessibili, Redazionale

Autore: Redazionale

Lettonia 21 febbraio 2015 | Il movimento europeo della disabilità si è riunito questo fine settimana a Jurmala, in Lettonia, per la riunione del Consiglio Direttivo del Forum Europeo della Disabilità dell’EDF. Prima della riunione, si è tenuta una conferenza europea sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per le persone con disabilità che ha riunito più di 150 partecipanti provenienti da tutta Europa. Intitolata “Un continente digitale inclusivo”, la conferenza ha aperto il dialogo tra rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità e decisori a livello europeo e nazionale. La conferenza è stata organizzata nel quadro della Presidenza lettone dell’UE che ha messo all’ordine del giorno l’Europa digitale con le sue priorità. Hanno aperto i lavori Gunta Anca, vicepresidente dell’EDF e presidente del Consiglio Direttivo di “Sustento”, l’organizzazione lettone delle persone con disabilità; Uldis Augulis, ministro lettone del Welfare; Iveta Grigule, eurodeputata lettone; e Rodolfo Cattani, Segretario Generale dell’EDF e coordinatore del gruppo di esperti TIC della stessa associazione. “In Lettonia, la disabilità è spesso legata solo ai servizi sociali e sanitari. Si parla di pensioni e indennità di invalidità, e, talvolta, di occupazione. Solo molto raramente la gente riesce a comprendere quanto importanti possano essere le soluzioni TIC nelle attività quotidiane delle persone con disabilità. I sistemi di navigazione, ad esempio, aiutano le persone non vedenti a muoversi in ambienti diversi; le soluzioni per la casa intelligente permettono alle persone con gravi disabilità fisiche di gestire la vita di tutti i giorni, mentre le persone sorde possono utilizzare anche applicazioni speciali nei telefoni cellulari. Non ci resta che riconoscere queste possibilità”, ha affermato la Vicepresidente EDF, Gunta Anca. Il Segretario Generale EDF, Rodolfo Cattani, ha sottolineato l’estrema importanza del diritto di inclusione delle persone con disabilità nella cosiddetta Società digitale e basata sulla conoscenza, così come nel mercato unico digitale, quali consumatori e cittadini con pari diritti: “A questo scopo, abbiamo bisogno di un quadro giuridico forte e vincolante che consenta l’innovazione e garantisca la disponibilità di tecnologie accessibili per le persone con disabilità. È essenziale che le iniziative europee adeguate alle esigenze future riguardanti le TIC riconoscano e integrino l’accessibilità quale elemento chiave alla stessa stregua degli altri, come la privacy e la sicurezza che sono sempre incorporate nella legislazione di questo settore.” Il ministro lettone del Welfare, Uldis Augulis, ha sottolineato che durante la Presidenza lettone maggiore attenzione dovrebbe essere prestata alle politiche sulla disabilità, al fine di incoraggiare e rafforzare l’impegno dell’UE per risolvere i problemi delle pari opportunità delle persone con disabilità: “Pertanto, durante la presidenza, in varie discussioni ci occuperemo di questioni come le opportunità di occupazione delle persone con disabilità, i diritti dei bambini con disabilità, nonché le questioni digitali. In particolare, sottolineeremo l’importanza dell’istruzione inclusiva, che è una via per l’occupazione e l’indipendenza.” L’eurodeputata Iveta Grigule, da parte sua, ha dichiarato: “Oggi tutti noi abbiamo l’opportunità di valutare insieme i risultati conseguiti nell’ultimo anno e discutere di ciò che può essere fatto in questo anno per far sì che le persone con disabilità siano maggiormente incluse nella società e nel mercato del lavoro comune. Solo quando ogni membro della nostra società si sente necessario, protetto e rispettato, solo allora possiamo dire di vivere in uno stato sociale sicuro ed efficace. Questo è il percorso che dobbiamo fare insieme “. La conferenza ha rafforzato l’impegno del movimento della disabilità a promuovere a tutti i livelli un’Agenda digitale inclusiva per l’Europa che in ogni fase includa le persone con disabilità. Niente su di noi senza di noi!
Il testo delle relazioni in lingua inglese si possono prelevare qui:

http://bit.ly/1zVAbiH

Le foto si possono vedere qui:

http://bit.ly/1AuSajH

Giornata Mondiale del Braille, Redazionale

Segue traduzione del comunicato stampa dell’Unione Mondiale dei Ciechi del 4 gennaio 2015: Da circa 200 anni i non vedenti possono imparare a leggere e scrivere utilizzando il Braille. Il Braille è un sistema di alfabeto tattile di 6 punti in una combinazione 3×2 utilizzato per rappresentare lettere, numeri e simboli nella maggior parte delle lingue del mondo. Esso ha un ruolo essenziale nella vita di milioni di persone non vedenti in tutto il mondo perché permette loro di accedere ai testi scritti e di studiare allo stesso modo dei loro pari vedenti. Il Braille è stato inventato da un giovane cieco, Louis Braille, all’età di 15 anni (nel 1824). A quel tempo, Louis era iscritto all’Istituto per Giovani Ciechi di Parigi e rivendicava il diritto di leggere libri proprio come gli altri ragazzi: si dedicò così a concepire un alfabeto tattile che avrebbe dovuto essere facile da imparare, da riprodurre e da utilizzare.

Per gli studenti non vedenti il Braille è la chiave per l’alfabetizzazione e l’occupazione futura; tuttavia, le leggi vigenti sul diritto d’autore obbligano le scuole a chiedere il permesso di riprodurre i libri in formati accessibili, come il braille o la stampa ingrandita e così se un paese non riconosce un’eccezione al diritto d’autore per gli utenti non vedenti viene a generarsi un grave ostacolo per l’educazione dei bambini ciechi e ipovedenti, i quali potrebbero non avere accesso ai libri e ai materiali didattici di cui hanno bisogno. Inoltre, i libri in braille prodotti dalle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti in un paese come il Perù non possono, per esempio, essere condivisi con un altro paese come l’Argentina. Così ciascun paese ha bisogno di produrre i propri libri accessibili, creando duplicazioni inutili e il lievitare dei costi, che potrebbero essere invece ridotti se i libri di testo in Braille potessero essere condivisi tra i diversi paesi.

Per diversi anni l’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU) ha lavorato insieme con altre organizzazioni internazionali e con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) per la messa a punto di un trattato che dovrebbe eliminare questi ostacoli per l’accesso alla conoscenza a livello mondiale. Il risultato è stato il Trattato di Marrakech, adottato dall’OMPI nel giugno 2013.

Il Trattato di Marrakech è un accordo internazionale sul diritto d’autore che entrerà in vigore appena verrà ratificato da 20 paesi. I paesi che ratificano il trattato saranno tenuti a riconoscere una deroga alla normativa nazionale sul diritto d’autore relativa alla produzione di libri in formato accessibile per le persone non vedenti e le persone con difficoltà di lettura dei testi a stampa senza bisogno del permesso dei detentori del diritto d’autore. Il trattato di Marrakech riconosce inoltre alle biblioteche per ciechi e alle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti il diritto di condividere le versioni accessibili dei libri e di altre opere tra diversi paesi, anche in questo caso senza la necessità di ottenere il permesso da parte dei detentori del diritto d’autore.

Ad oggi il trattato di Marrakech è stato firmato da 81 paesi ma ratificato soltanto da 4: India, El Salvador, Emirati Arabi Uniti e Uruguay. La WBU è riconoscente a questi paesi per aver riconosciuto l’importanza di questo trattato per i loro cittadini con disabilità visiva e difficoltà di lettura dei testi a stampa, tuttavia, perché questo trattato divenga realmente efficace è necessario che tutti i paesi lo ratifichino,  così che milioni di libri possano essere prodotti in braille e in altri formati accessibili. Solo i paesi che ratificano il trattato possono usarlo a vantaggio dei propri cittadini ciechi, quindi esortiamo tutti i paesi a ratificare nel 2015 questo trattato di importanza fondamentale. Maggiori informazioni, compreso l’intero testo del Trattato di Marrakesh, sono disponibili sul sito della WBU: http://www.worldblindunion.org/English/our-work/our-priorities/Pages /right-2-read-campaign.aspx.

In questa Giornata Mondiale del Braille, la WBU rivolge un appello generale perché nei vari paesi vengano presi contatti con i governi per fare sapere loro che il Diritto di Leggere è un importante diritto umano per tutte le persone e chiedere loro di firmare e ratificare il Trattato di Marrakech per facilitare l’accesso alle opere pubblicate da parte delle persone cieche, ipovedenti o con altre difficoltà di lettura dei testi a stampa. La Giornata Mondiale del Braille viene celebrata ogni anno il 4 gennaio in onore di Louis Braille, l’inventore del Braille, nato in quello stesso giorno nel 1809.

The World Blind Union (WBU) è l’organizzazione mondiale che rappresenta circa 285 milioni di persone cieche e ipovedenti nel mondo. I suoi membri sono organizzazioni di persone non vedenti che tutelano i propri diritti in prima persona e  organizzazioni che sono al servizio dei non vedenti in oltre 190 paesi insieme ad alcune organizzazioni internazionali che operano nel campo della disabilità visiva.

Per ulteriori informazioni contattare:

Marianne McQuillan,

Manager, Communications & Fund Development

Marianne.mcquillan@wbuoffice.org

L’Unione Europea dei Ciechi pubblica il rapporto ‘Accesso negato’di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

‘È tempo per l’Unione Europea di smetterla di ignorare le persone non vedenti!’ proclama l’Unione Europea dei Ciechi.
Bruxelles, 11 novembre 2014. L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) ha fatto appello oggi alle istituzioni europee perché intervengano urgentemente e predispongano una legislazione che ponga fine alla discriminazione che affligge le persone cieche e ipovedenti e che comprenda una serie di misure affinché tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse.
Un rapporto pubblicato oggi a sostegno di un intervento legislativo in tal senso mostra che nel 2014 30 milioni di europei ciechi e ipovedenti continuano a incontrare quotidianamente ostacoli discriminatori e immotivati nell’accesso ai beni, ai servizi e alle informazioni, anche on-line. Il rapporto elenca quali sono queste barriere, per es. i bancomat e i distributori automatici di biglietti, i siti web e le applicazioni, i televisori e gli elettrodomestici come il forno a microonde o la lavatrice, se non predisposti appositamente perché siano accessibili.
Sorprendentemente, la ricerca dell’EBU evidenzia che anche le istituzioni dell’UE vengono meno abitualmente all’impegno di rendere accessibili le loro informazioni ai ciechi e agli ipovedenti. In particolare, i test eseguiti sulle pagine del sito della Commissione e del Consiglio Europei hanno evidenziato risultati, rispettivamente, “molto poco” e “in nessuna misura” accessibili.
“È tempo per l’UE di porre in essere una normativa che ponga fine a questa discriminazione – e che assicuri che tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse “, dice il Presidente EBU Wolfgang Angermann.
Oggi e domani i membri ciechi e ipovedenti dell’EBU saranno nel Parlamento europeo per offrire agli eurodeputati una serie di “appuntamenti al buio”. L’evento, sponsorizzato dall’On. Catherine Stihler e organizzato in collaborazione con l’On. Rosa Estarás, offre l’opportunità di brevi incontri al buio (non a fine romantico)che hanno lo scopo di mettere in evidenza le barriere quotidiane che le persone cieche e ipovedenti si trovano ad affrontare e che l’UE può contribuire a rimuovere attraverso la legislazione e l’applicazione delle norme e delle tecnologie esistenti.
L’EBU chiede a tutti gli europarlamentari – molti dei quali si sono già espressi a favore – di appoggiare la sua richiesta di una legislazione vincolante e di rapida applicazione per porre fine all’emarginazione delle persone cieche e ipovedenti.
“Era il gennaio 2011 quando la Commissione promise la predisposizione di un Atto europeo sull’accessibilità per rimuovere le barriere che affrontiamo nella ricerca di informazioni, quando utilizziamo beni e servizi e quando viaggiamo”, dice Angermann, “ma siamo ancora in attesa – ora è tempo per l’UE di smetterla di ignorarci! ”
Il rapporto è disponibile sul sito dell’EBU al link: http://www.euroblind.org/news/nr/2397.
Per maggiori informazioni si prega di contattare: María Sendín Valle, Burson Marsteller, Maria.sendin-valle@bm.com; +32 (0) 488 948 865

Secondo Congresso Internazionale sull’università e la disabilità, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 27 e il 28 Novembre 2014 si terrà a Madrid il Secondo Congresso Internazionale sull’Università e la Disabilità, organizzato dalla Fondazione ONCE per la cooperazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
Il Congresso si propone di promuovere sia l’accesso e la partecipazione delle persone con disabilità agli studi universitari, sia azioni e politiche che favoriscano una maggiore inclusione nei sistemi universitari, conformemente a quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Tra gli argomenti specificamente trattati, la qualità dei servizi per la disabilità nelle università, l’inclusione dei principi di Design for All e accessibilità universale nei curricula universitari, l’inclusione di laureati con disabilità nel mercato del lavoro, l’accesso alle informazioni e alla ricerca nelle università riguardo la disabilità.
L’obiettivo è di individuare e far conoscere le migliori pratiche in materia di inclusione nelle università, di diffondere i risultati delle più importanti ricerche, di dare visibilità alle innovazioni applicate al settore della disabilità.
Ulteriori informazioni sul sito del Congresso al seguente link:
http://ciud.fundaciononce.es/home_en.html.

FID: Nuovi post nella pagina facebook del FID, di Rodolfo Cattani

Autore: Rodolfo Cattani

Cari Amici,
Vi invito a collegarvi alla nostra pagina facebook
(https://www.facebook.com/forumitalianodisabilitai per leggere, e possibilmente condividere, i seguenti post pubblicati di recente:

– Persone con disabilità in viaggio: fateci sapere se i vostri diritti sono stati violati!
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA STUDI SUL TURISMO ACCESSIBILE
– DUE ANNI DI PRESIDENZA EDF DELL’ALLEANZA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ
– ENTRA IN VIGORE LA DIRETTIVA UE SUI DIRITTI DEI CONSUMATORI
INCLUSION INTERNATIONAL PUBBLICA RAPPORTO MONDIALE SUL DIRITTO DI DECIDERE
Rodolfo Cattani Presidente
Forum Italiano sulla Disabilità (FID) – Italian Disability Forum

 

Il Parlamento europeo e il Consiglio europeo approvano la bozza di regolamento relativo al livello sonoro dei veicoli a motore, Redazionale

Autore: Redazionale

Il 2 aprile 2014 il Parlamento europeo ha apposto il suo sigillo sul testo di compromesso al Regolamento relativo al livello sonoro dei veicoli a motore (COM (2011) 856), presentato in seconda lettura. Il testo era stato negoziato e concordato attraverso un processo di Dialogo a Tre tra le istituzioni europee già nel novembre 2013. Il documento legislativo adottato in plenaria contiene due elementi che sono di fondamentale importanza per la sicurezza degli utenti della strada più vulnerabili:

1) Sistema di allarme acustico per veicoli (Acoustic Vehicle Alerting System – A.V.A.S.): le case automobilistiche saranno tenute a installare questo sistema sui nuovi modelli di auto ibride ed elettriche a partire dal 1 luglio 2019 e su tutte le auto ibride ed elettriche che saranno prodotte dal 1 luglio 2021.

2) Interruttore acceso-spento: questo interruttore, che consente al conducente di disattivare l’A.V.A.S., diverrà obbligatorio. Tuttavia, grazie agli sforzi dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU), è stata definita una clausola secondo la quale al riavvio del veicolo l’A.V.A.S. entrerà in funzione di default.

Il risultato è chiaramente inferiore a quello che l’EBU aveva auspicato, malgrado la pressante campagna dell’organizzazione E’ evidente che le preoccupazioni di ordine ambientale hanno fatto pendere la bilancia a favore dell’interruttore e questo è un peccato perché, come una recente ricerca svolta presso l’Università di Dresda dimostra, è possibile, con una progettazione accorta, disegnare un A.V.A.S. in grado di garantire un grado di udibilità sufficiente pur mantenendo il livello sonoro entro i nuovi limiti stabiliti dal Regolamento.

Con l’adozione del Regolamento, la campagna dell’EBU dovrà concentrarsi sulla Commissione europea e sugli Stati membri. Per quanto riguarda la Commissione europea, essa è autorizzata dal Regolamento a rivedere le disposizioni relative all’A.V.A.S. e inserire dei requisiti più dettagliati per le prestazioni dello stesso e dei sistemi di sicurezza attiva.

 

Rodolfo Cattani nuovo Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 15 aprile 2014 l’Assemblea dei Soci del Forum Italiano sulla Disabilità (FID) ha eletto all’unanimità il prof. Rodolfo Cattani quale suo Presidente. Il prof. Cattani subentra in questa carica in rappresentanza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti fino alla fine del mandato che scade nel 2015, dopo le dimissioni per motivi di salute del prof. Tommaso Daniele che l’aveva ricoperta sin dalla fondazione del FID nel 2008. “Il mio  pensiero va con profonda stima e riconoscenza all’operato di Tommaso Daniele che è stato per tanti anni alla guida del FID. Mi auguro di poter seguire degnamente il suo esempio di dedizione e  competenza. Ringrazio gli amici che mi hanno concesso la loro fiducia e mi impegnerò al massimo per superare insieme a loro le sfide che ci aspettano”, ha dichiarato il prof. Cattani.

Patrizia Cegna