Giornata Mondiale del Braille, Redazionale

Segue traduzione del comunicato stampa dell’Unione Mondiale dei Ciechi del 4 gennaio 2015: Da circa 200 anni i non vedenti possono imparare a leggere e scrivere utilizzando il Braille. Il Braille è un sistema di alfabeto tattile di 6 punti in una combinazione 3×2 utilizzato per rappresentare lettere, numeri e simboli nella maggior parte delle lingue del mondo. Esso ha un ruolo essenziale nella vita di milioni di persone non vedenti in tutto il mondo perché permette loro di accedere ai testi scritti e di studiare allo stesso modo dei loro pari vedenti. Il Braille è stato inventato da un giovane cieco, Louis Braille, all’età di 15 anni (nel 1824). A quel tempo, Louis era iscritto all’Istituto per Giovani Ciechi di Parigi e rivendicava il diritto di leggere libri proprio come gli altri ragazzi: si dedicò così a concepire un alfabeto tattile che avrebbe dovuto essere facile da imparare, da riprodurre e da utilizzare.

Per gli studenti non vedenti il Braille è la chiave per l’alfabetizzazione e l’occupazione futura; tuttavia, le leggi vigenti sul diritto d’autore obbligano le scuole a chiedere il permesso di riprodurre i libri in formati accessibili, come il braille o la stampa ingrandita e così se un paese non riconosce un’eccezione al diritto d’autore per gli utenti non vedenti viene a generarsi un grave ostacolo per l’educazione dei bambini ciechi e ipovedenti, i quali potrebbero non avere accesso ai libri e ai materiali didattici di cui hanno bisogno. Inoltre, i libri in braille prodotti dalle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti in un paese come il Perù non possono, per esempio, essere condivisi con un altro paese come l’Argentina. Così ciascun paese ha bisogno di produrre i propri libri accessibili, creando duplicazioni inutili e il lievitare dei costi, che potrebbero essere invece ridotti se i libri di testo in Braille potessero essere condivisi tra i diversi paesi.

Per diversi anni l’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU) ha lavorato insieme con altre organizzazioni internazionali e con l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) per la messa a punto di un trattato che dovrebbe eliminare questi ostacoli per l’accesso alla conoscenza a livello mondiale. Il risultato è stato il Trattato di Marrakech, adottato dall’OMPI nel giugno 2013.

Il Trattato di Marrakech è un accordo internazionale sul diritto d’autore che entrerà in vigore appena verrà ratificato da 20 paesi. I paesi che ratificano il trattato saranno tenuti a riconoscere una deroga alla normativa nazionale sul diritto d’autore relativa alla produzione di libri in formato accessibile per le persone non vedenti e le persone con difficoltà di lettura dei testi a stampa senza bisogno del permesso dei detentori del diritto d’autore. Il trattato di Marrakech riconosce inoltre alle biblioteche per ciechi e alle organizzazioni al servizio delle persone non vedenti il diritto di condividere le versioni accessibili dei libri e di altre opere tra diversi paesi, anche in questo caso senza la necessità di ottenere il permesso da parte dei detentori del diritto d’autore.

Ad oggi il trattato di Marrakech è stato firmato da 81 paesi ma ratificato soltanto da 4: India, El Salvador, Emirati Arabi Uniti e Uruguay. La WBU è riconoscente a questi paesi per aver riconosciuto l’importanza di questo trattato per i loro cittadini con disabilità visiva e difficoltà di lettura dei testi a stampa, tuttavia, perché questo trattato divenga realmente efficace è necessario che tutti i paesi lo ratifichino,  così che milioni di libri possano essere prodotti in braille e in altri formati accessibili. Solo i paesi che ratificano il trattato possono usarlo a vantaggio dei propri cittadini ciechi, quindi esortiamo tutti i paesi a ratificare nel 2015 questo trattato di importanza fondamentale. Maggiori informazioni, compreso l’intero testo del Trattato di Marrakesh, sono disponibili sul sito della WBU: http://www.worldblindunion.org/English/our-work/our-priorities/Pages /right-2-read-campaign.aspx.

In questa Giornata Mondiale del Braille, la WBU rivolge un appello generale perché nei vari paesi vengano presi contatti con i governi per fare sapere loro che il Diritto di Leggere è un importante diritto umano per tutte le persone e chiedere loro di firmare e ratificare il Trattato di Marrakech per facilitare l’accesso alle opere pubblicate da parte delle persone cieche, ipovedenti o con altre difficoltà di lettura dei testi a stampa. La Giornata Mondiale del Braille viene celebrata ogni anno il 4 gennaio in onore di Louis Braille, l’inventore del Braille, nato in quello stesso giorno nel 1809.

The World Blind Union (WBU) è l’organizzazione mondiale che rappresenta circa 285 milioni di persone cieche e ipovedenti nel mondo. I suoi membri sono organizzazioni di persone non vedenti che tutelano i propri diritti in prima persona e  organizzazioni che sono al servizio dei non vedenti in oltre 190 paesi insieme ad alcune organizzazioni internazionali che operano nel campo della disabilità visiva.

Per ulteriori informazioni contattare:

Marianne McQuillan,

Manager, Communications & Fund Development

Marianne.mcquillan@wbuoffice.org

L’Unione Europea dei Ciechi pubblica il rapporto ‘Accesso negato’di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

‘È tempo per l’Unione Europea di smetterla di ignorare le persone non vedenti!’ proclama l’Unione Europea dei Ciechi.
Bruxelles, 11 novembre 2014. L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) ha fatto appello oggi alle istituzioni europee perché intervengano urgentemente e predispongano una legislazione che ponga fine alla discriminazione che affligge le persone cieche e ipovedenti e che comprenda una serie di misure affinché tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse.
Un rapporto pubblicato oggi a sostegno di un intervento legislativo in tal senso mostra che nel 2014 30 milioni di europei ciechi e ipovedenti continuano a incontrare quotidianamente ostacoli discriminatori e immotivati nell’accesso ai beni, ai servizi e alle informazioni, anche on-line. Il rapporto elenca quali sono queste barriere, per es. i bancomat e i distributori automatici di biglietti, i siti web e le applicazioni, i televisori e gli elettrodomestici come il forno a microonde o la lavatrice, se non predisposti appositamente perché siano accessibili.
Sorprendentemente, la ricerca dell’EBU evidenzia che anche le istituzioni dell’UE vengono meno abitualmente all’impegno di rendere accessibili le loro informazioni ai ciechi e agli ipovedenti. In particolare, i test eseguiti sulle pagine del sito della Commissione e del Consiglio Europei hanno evidenziato risultati, rispettivamente, “molto poco” e “in nessuna misura” accessibili.
“È tempo per l’UE di porre in essere una normativa che ponga fine a questa discriminazione – e che assicuri che tale discriminazione sia bandita in seno alle istituzioni europee stesse “, dice il Presidente EBU Wolfgang Angermann.
Oggi e domani i membri ciechi e ipovedenti dell’EBU saranno nel Parlamento europeo per offrire agli eurodeputati una serie di “appuntamenti al buio”. L’evento, sponsorizzato dall’On. Catherine Stihler e organizzato in collaborazione con l’On. Rosa Estarás, offre l’opportunità di brevi incontri al buio (non a fine romantico)che hanno lo scopo di mettere in evidenza le barriere quotidiane che le persone cieche e ipovedenti si trovano ad affrontare e che l’UE può contribuire a rimuovere attraverso la legislazione e l’applicazione delle norme e delle tecnologie esistenti.
L’EBU chiede a tutti gli europarlamentari – molti dei quali si sono già espressi a favore – di appoggiare la sua richiesta di una legislazione vincolante e di rapida applicazione per porre fine all’emarginazione delle persone cieche e ipovedenti.
“Era il gennaio 2011 quando la Commissione promise la predisposizione di un Atto europeo sull’accessibilità per rimuovere le barriere che affrontiamo nella ricerca di informazioni, quando utilizziamo beni e servizi e quando viaggiamo”, dice Angermann, “ma siamo ancora in attesa – ora è tempo per l’UE di smetterla di ignorarci! ”
Il rapporto è disponibile sul sito dell’EBU al link: http://www.euroblind.org/news/nr/2397.
Per maggiori informazioni si prega di contattare: María Sendín Valle, Burson Marsteller, Maria.sendin-valle@bm.com; +32 (0) 488 948 865

Secondo Congresso Internazionale sull’università e la disabilità, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 27 e il 28 Novembre 2014 si terrà a Madrid il Secondo Congresso Internazionale sull’Università e la Disabilità, organizzato dalla Fondazione ONCE per la cooperazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
Il Congresso si propone di promuovere sia l’accesso e la partecipazione delle persone con disabilità agli studi universitari, sia azioni e politiche che favoriscano una maggiore inclusione nei sistemi universitari, conformemente a quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Tra gli argomenti specificamente trattati, la qualità dei servizi per la disabilità nelle università, l’inclusione dei principi di Design for All e accessibilità universale nei curricula universitari, l’inclusione di laureati con disabilità nel mercato del lavoro, l’accesso alle informazioni e alla ricerca nelle università riguardo la disabilità.
L’obiettivo è di individuare e far conoscere le migliori pratiche in materia di inclusione nelle università, di diffondere i risultati delle più importanti ricerche, di dare visibilità alle innovazioni applicate al settore della disabilità.
Ulteriori informazioni sul sito del Congresso al seguente link:
http://ciud.fundaciononce.es/home_en.html.

FID: Nuovi post nella pagina facebook del FID, di Rodolfo Cattani

Autore: Rodolfo Cattani

Cari Amici,
Vi invito a collegarvi alla nostra pagina facebook
(https://www.facebook.com/forumitalianodisabilitai per leggere, e possibilmente condividere, i seguenti post pubblicati di recente:

– Persone con disabilità in viaggio: fateci sapere se i vostri diritti sono stati violati!
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA STUDI SUL TURISMO ACCESSIBILE
– DUE ANNI DI PRESIDENZA EDF DELL’ALLEANZA INTERNAZIONALE DELLA DISABILITÀ
– ENTRA IN VIGORE LA DIRETTIVA UE SUI DIRITTI DEI CONSUMATORI
INCLUSION INTERNATIONAL PUBBLICA RAPPORTO MONDIALE SUL DIRITTO DI DECIDERE
Rodolfo Cattani Presidente
Forum Italiano sulla Disabilità (FID) – Italian Disability Forum

 

Il Parlamento europeo e il Consiglio europeo approvano la bozza di regolamento relativo al livello sonoro dei veicoli a motore, Redazionale

Autore: Redazionale

Il 2 aprile 2014 il Parlamento europeo ha apposto il suo sigillo sul testo di compromesso al Regolamento relativo al livello sonoro dei veicoli a motore (COM (2011) 856), presentato in seconda lettura. Il testo era stato negoziato e concordato attraverso un processo di Dialogo a Tre tra le istituzioni europee già nel novembre 2013. Il documento legislativo adottato in plenaria contiene due elementi che sono di fondamentale importanza per la sicurezza degli utenti della strada più vulnerabili:

1) Sistema di allarme acustico per veicoli (Acoustic Vehicle Alerting System – A.V.A.S.): le case automobilistiche saranno tenute a installare questo sistema sui nuovi modelli di auto ibride ed elettriche a partire dal 1 luglio 2019 e su tutte le auto ibride ed elettriche che saranno prodotte dal 1 luglio 2021.

2) Interruttore acceso-spento: questo interruttore, che consente al conducente di disattivare l’A.V.A.S., diverrà obbligatorio. Tuttavia, grazie agli sforzi dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU), è stata definita una clausola secondo la quale al riavvio del veicolo l’A.V.A.S. entrerà in funzione di default.

Il risultato è chiaramente inferiore a quello che l’EBU aveva auspicato, malgrado la pressante campagna dell’organizzazione E’ evidente che le preoccupazioni di ordine ambientale hanno fatto pendere la bilancia a favore dell’interruttore e questo è un peccato perché, come una recente ricerca svolta presso l’Università di Dresda dimostra, è possibile, con una progettazione accorta, disegnare un A.V.A.S. in grado di garantire un grado di udibilità sufficiente pur mantenendo il livello sonoro entro i nuovi limiti stabiliti dal Regolamento.

Con l’adozione del Regolamento, la campagna dell’EBU dovrà concentrarsi sulla Commissione europea e sugli Stati membri. Per quanto riguarda la Commissione europea, essa è autorizzata dal Regolamento a rivedere le disposizioni relative all’A.V.A.S. e inserire dei requisiti più dettagliati per le prestazioni dello stesso e dei sistemi di sicurezza attiva.

 

Rodolfo Cattani nuovo Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità, di Patrizia Cegna

Autore: Patrizia Cegna

Il 15 aprile 2014 l’Assemblea dei Soci del Forum Italiano sulla Disabilità (FID) ha eletto all’unanimità il prof. Rodolfo Cattani quale suo Presidente. Il prof. Cattani subentra in questa carica in rappresentanza dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti fino alla fine del mandato che scade nel 2015, dopo le dimissioni per motivi di salute del prof. Tommaso Daniele che l’aveva ricoperta sin dalla fondazione del FID nel 2008. “Il mio  pensiero va con profonda stima e riconoscenza all’operato di Tommaso Daniele che è stato per tanti anni alla guida del FID. Mi auguro di poter seguire degnamente il suo esempio di dedizione e  competenza. Ringrazio gli amici che mi hanno concesso la loro fiducia e mi impegnerò al massimo per superare insieme a loro le sfide che ci aspettano”, ha dichiarato il prof. Cattani.

Patrizia Cegna

Lettera del FID ai candidati alle elezioni europee 2014, di Rodolfo Cattani

Autore: Rodolfo Cattani

Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), del quale è Presidente  il prof. Rodolfo Cattani dell’Unione Italiana dei Ciechi e  degli Ipovedenti, ha inviato ai candidati alle elezioni europee  2014 una lettera per presentare loro le priorità assolute che costituiscono il fulcro del Manifesto del Forum Europeo della Disabilità e per chiedere la loro posizione sulle questioni fondamentali relative all’inclusione  e partecipazione alla società  delle persone con disabilità.

La lettera è anche stata pubblicata nella pagina Facebook del FID (https://www.facebook.com/forumitalianodisabilita); le risposte dei candidati sono man mano inserite nei commenti del relativo post.
Ai Candidati alle Elezioni Europee 2014

Oggetto:   Cinque  priorità assolute delle persone con disabilità per i candidati al Parlamento Europeo.  Che cosa intende fare Lei per gli 80 milioni di cittadini europei con disabilità?

 

Gentile candidata/o,

Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), l’organizzazione nazionale che rappresenta l’Italia nel movimento europeo delle persone con disabilità, si rivolge a Lei ora che le  elezioni europee sono sempre più prossime.
La campagna elettorale europea è un’occasione unica per i futuri deputati di assumere impegni forti per cambiamenti concreti volti a garantire che i cittadini europei con disabilità godano pienamente dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.
Vi sono  80 milioni di persone con disabilità nell’Unione europea (16% della popolazione) e una famiglia su quattro ha tra i propri componenti una persona con  disabilità. Le persone con disabilità desiderano  essere cittadini attivi e, in quanto parte di un folto gruppo, faranno sentire il loro peso alle elezioni.
Negli ultimi cinque anni il Parlamento europeo ha dimostrato un forte impegno a garantire pari diritti e opportunità per le persone con disabilità. Tra il 2009 e il 2014, esso è stato infatti determinante per l’adozione delle normative nei settori di  trasporti, TIC,  fondi strutturali e appalti pubblici, ognuna delle quali produrrà una reale differenza nella vita quotidiana di milioni di persone con disabilità.
Il movimento della disabilità conta sui futuri deputati affinché il Parlamento continui a essere lo strenuo difensore dei diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità,  che l’UE ha ratificato nel 2010.
In quanto candidata/o alle elezioni europee, siamo ansiosi di conoscere la  Sua posizione sulle questioni fondamentali relative alla nostra inclusione e partecipazione alla società .
Le cinque priorità assolute che seguono costituiscono  il fulcro del Manifesto (http://cms.horus.be/files/99909/MediaArchive/EDF%20Manifesto%20on%20EU%20elections%20IT.doc )  del Forum Europeo della Disabilità, l’organizzazione che rappresenta le persone con disabilità a livello dell’UE .
Il Forum Italiano sulla Disabilità diffonderà le risposte che ci saranno fatte pervenire .

Cordiali saluti,

Rodolfo Cattani
Presidente

Alleg: 1
EST- (RC/PC/pc)
S:\Affari Internazionali\Cegna\Patrizia-14\FID\Elezioni europee 2014\Candidati_Elezioni europee 2014.doc
Che cosa intende fare Lei per gli 80 milioni di cittadini europei con disabilità ?

Cinque  priorità assolute delle persone con disabilità per i candidati al Parlamento Europeo.

La crisi e le persone con disabilità

Pur non essendo responsabili della crisi, le persone con disabilità sono le prime a farne le spese. Milioni di esse  sono state gettate in una condizione di maggiore povertà  ed esclusione. Le misure di austerità promosse dall’UE, in particolare i drastici tagli a servizi sociali e benefici, non hanno fatto altro che aggravare le loro condizioni di vita e godimento dei diritti umani. L’Unione Europea non è riuscita a proteggere le persone con disabilità.

1 . Quali misure Lei intende sostenere in modo da cambiare le attuali politiche dell’UE al fine di proteggere dalla crisi le persone con disabilità?

Lei intende fare appello al Governo italiano affinché esso escluda da qualsiasi taglio di bilancio i servizi e benefici connessi alla disabilità, dato che gli stessi sono essenziali per consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente alla vita sociale?
Promuovere  e rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD )

L’UE e 25 Stati membri dell’UE sono Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e hanno di  conseguenza  l’obbligo di promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione stessa. La UN CRPD è il primo e unico trattato sui diritti umani concluso dall’UE. In quanto tale, essa non solo costituisce un precedente, ma stabilisce anche uno standard dell’impegno dell’UE.  L’UE ha acquisito importanti responsabilità e deve tener fede alla sua immagine di  campione dei diritti  umani.

2 . Che cosa farà Lei per promuovere, all’interno del Parlamento, ma anche nei confronti della Commissione e dei governi nazionali, una piena e incondizionata attuazione della UN CRPD ?
Niente su di noi senza di noi: garantire la partecipazione delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano

In applicazione dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le autorità dell’UE devono coinvolgere le persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, nella progettazione, adozione, attuazione e valutazione della legislazione e delle politiche per l’attuazione della Convenzione e in tutti i processi decisionali che le riguardano.
L’Intergruppo Parlamentare sulla Disabilità, costituito nel 1980 è un intergruppo storico, numeroso e attivo, un’utile piattaforma per la discussione tra i deputati europei e le Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD) .

3. Lei si impegna  a incontrare, almeno una volta l’ anno, sia il Forum Europeo della Disabilità, sia Il Forum Italiano sulla Disabilità, in modo da garantire il significativo coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative in merito alle decisioni che le riguardano?

Lei si impegna, se eletta/o, a sostenere attivamente la ricostituzione dell’Intergruppo sulla Disabilità per la prossima legislatura e a farne parte?
Rendere il mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità

Viaggiare, studiare o vivere in un altro paese, una delle libertà fondamentali dell’Unione europea e uno dei più grandi benefici per i cittadini dell’Unione europea, non è una realtà per le persone con disabilità o per le famiglie di cui fa parte  una persona con disabilità. Le persone con disabilità incontrano enormi ostacoli per accedere a beni e servizi con la stessa facilità con cui vi accede qualsiasi altro cittadino: ostacoli alla libera circolazione delle persone e alla libera fruizione di prodotti accessibili e servizi dedicati .

4 . Lei intende promuovere beni e servizi (compresi i servizi di trasporto) accessibili a tutti e sostenere la rapida adozione dell’Atto europeo sull’Accessibilità (European Accessibility Act) e della direttiva UE sulla accessibilità dei siti web degli enti pubblici?

Renderà accessibili il Suo  sito web e i Suoi canali di comunicazione ?
Rimuovere le discriminazioni relative al diritto di voto e di eleggibilità

Nel maggio 2014, milioni di persone con disabilità non saranno in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di diversi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, dibattiti inaccessibili durante la campagna elettorale o altre restrizioni legali, in violazione dei Trattati dell’Unione Europea, della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità .

5 . Lei prenderà l’iniziativa per garantire che il Governo elimini le restrizioni giuridiche e pratiche che impediscono alle persone con disabilità in Italia di godere dei diritti fondamentali di voto e di eleggibilità?

 

 

Lettera aperta ai candidati alla Presidenza della Commissione Europea – Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Autore: Comunicato Stampa del Forum Europeo della Disabilità

Futuro Presidente della Commissione,
Che cosa intende fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
Bruxelles, 30 aprile 2014 | L’EDF si è rivolto ai principali candidati nominati dai partiti politici europei per la presidenza della Commissione Europea – Jean Claude Juncker (PPE – Partito Popolare Europeo), Martin Schulz (S&D – Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici), Guy Verhofstadt (ALDE – Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), Ska Keller / José Bové (Verdi/Alleanza Libera Europea) e Alexis Tsipras (Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica).
In azione congiunta con alcuni dei suoi membri nazionali, l’EDF ha sottoposto loro cinque domande chiave basate sul Manifesto dell’EDF, chiedendo di delineare la visione e i programmi che hanno in relazione alle persone con disabilità in Europa, ma anche di assumersi degli impegni da realizzare nell’ambito di queste cinque aree:
1. La protezione delle persone con disabilità dalla crisi
2. L’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
3. La rimozione delle discriminazioni riguardanti il diritto di votare e di essere eletti 4. La realizzazione di un mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità
5. Garantire il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano
Trova più sotto le cinque priorità!
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile.
Aderisci alla nostra campagna qui!
Martin Schulz, S&D
Jean-Claude Juncker, PPE
Guy Verhofstadt, ALDE
Ska Keller e José Bové, Verdi Europei
Alexis Tsipras, Sinistra Europea

 

Che cosa intendete fare per 80 milioni di cittadini europei con disabilità?
IL MOVIMENTO DELLA DISABILITÀ PRESENTA CINQUE PRIORITÀ ASSOLUTE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il Forum Europeo della Disabilità (EDF), l’organizzazione europea che rappresenta le persone con disabilità in Europa, si rivolge a voi all’approssimarsi delle elezioni europee.
Voi siete stati scelti dai partiti politici europei come candidati per la Presidenza della Commissione Europea; in questo anno di cambiamenti per l’Unione Europea, i cittadini europei con disabilità hanno bisogno con urgenza di conoscere qual è la vostra posizione sulle questioni fondamentali relative alla loro inclusione e partecipazione nella società.
Nell’Unione Europea vi sono 80 milioni di persone con disabilità, che costituiscono il 16% della popolazione, e una famiglia su quattro ha tra i propri componenti una persona con disabilità. Le persone con disabilità desiderano essere cittadini attivi e, in quanto parte di un gruppo molto numeroso, possono far sentire il loro peso alle elezioni.
L’EDF diffonderà ampiamente le domande e le risposte dei candidati attraverso i mezzi di comunicazione dell’Unione Europea e attraverso i propri membri, mettendo a disposizione delle persone con disabilità le risposte dei candidati in formato accessibile. Per i candidati la campagna elettorale europea rappresenta un’occasione unica per assumere impegni forti verso cambiamenti concreti volti a garantire che i cittadini europei con disabilità godano pienamente dei loro diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.
La crisi e le persone con disabilità
Pur non essendo responsabili della crisi, le persone con disabilità sono le prime a farne le spese. Milioni di esse sono state confinate in una condizione di ancora più profonda povertà ed esclusione. Le misure di austerità promosse dall’UE, in particolare i drastici tagli ai servizi e alla previdenza sociale, non hanno fatto altro che aggravare le loro condizioni di vita e ledere i loro diritti umani. L’Unione Europea non è riuscita a proteggere le persone con disabilità.
1. Si impegna a includere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità, con obiettivi principali dedicati nella revisione intermedia della strategia Europa 2020?
Quali altre misure intende promuovere per modificare le attuali politiche al fine di garantire un percorso per uscire dalla crisi rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle persone con disabilità?
Promuovere, proteggere e rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD )

Come Stato Parte della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (UN CRPD) l’UE ha l’obbligo di promuovere, proteggere e rispettare i diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione stessa. La UN CRPD è il primo e unico trattato sui diritti umani concluso dall’UE. In quanto tale, essa non solo costituisce un precedente, ma stabilisce anche uno standard dell’impegno dell’UE. L’UE si è assunta importanti responsabilità e deve tener fede alla sua immagine di difensore dei diritti umani.

2. Procederà alla riorganizzazione amministrativa e politica della Commissione, creando una Direzione per le questioni della disabilità e nominando un Vicepresidente della Commissione tra le cui responsabilità rientrino le persone con disabilità (che abbia competenze speciali per l’integrazione dei diritti della disabilità in tutti i settori e per il coordinamento degli altri Commissari) in riconoscimento dell’eccezionale condizione della UN CRPD come componente dell’ordinamento giuridico dell’UE?
Quali altre misure intende proporre per garantire la piena attuazione della UN CRPD?

Rimuovere le discriminazioni relative al diritto di voto e di eleggibilità

Nel maggio 2014, milioni di persone con disabilità non saranno in grado di esercitare il proprio diritto di voto a causa di diversi ostacoli: seggi elettorali inaccessibili, procedure di voto inaccessibili, dibattiti di campagna elettorale inaccessibili o altre restrizioni legali che violano i Trattati dell’Unione Europea, la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e la UN CRPD.

3. Si impegna a intervenire in maniera incisiva (attraverso, per esempio, l’adozione a livello comunitario di linee guida chiare) per garantire che gli Stati membri eliminino le restrizioni che impediscono alle persone con disabilità di godere dei diritti fondamentali di voto e di eleggibilità, garantiti dai Trattati e dalla Carta dell’UE?

Rendere il mercato unico dell’UE accessibile alle persone con disabilità

Viaggiare, studiare o vivere in un altro paese, una delle libertà fondamentali dell’Unione europea e uno dei più grandi benefici per i cittadini dell’Unione europea, non è una realtà per le persone con disabilità o per le famiglie di cui fa parte una persona con disabilità. Le persone con disabilità incontrano enormi ostacoli nell’accedere a beni e servizi con la stessa facilità con cui vi accede qualsiasi altro cittadino: ostacoli alla libera circolazione delle persone (per es. le condizioni di accesso ai trasporti), ostacoli alla libera circolazione delle merci (per es. l’accessibilità dei telefoni, degli apparecchi domestici o delle etichette), ostacoli al libero movimento dei servizi (per es. l’accessibilità all’ambiente costruito, all’e-commerce, ai servizi turistici).

4. Come Presidente della Commissione, promuoverà l’accessibilità per tutti dei beni e dei servizi (compresi i trasporti) e farà pressione perché vengono approvati in tempi brevi l’Atto Europeo sull’Accessibilità (European Accessibility Act) e la direttiva comunitaria sull’accessibilità dei siti web degli enti pubblici?
Garantisce il suo impegno a rendere le istituzioni dell’UE (compresi i loro siti web e canali di comunicazione) completamente accessibili alle persone con disabilità?

Niente su di noi senza di noi: garantire la partecipazione delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano

In applicazione dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, le autorità dell’UE hanno l’obbligo di coinvolgere le persone con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, nella formulazione, approvazione, attuazione e valutazione delle leggi e delle politiche finalizzate all’attuazione della Convenzione e in qualunque processo decisionale che le riguardi.
Nel 2012, il Presidente della Commissione Europea ha partecipato al primo incontro dello ”Stato dell’Unione sulla disabilità”, che ha riunito i Presidenti delle tre principali istituzioni (la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo) e l’EDF. Questa riunione ad alto livello ha dimostrato l’impegno dell’Unione Europea ad adottare una politica ambiziosa e a lungo termine per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità e a lavorare mano nella mano con i disabili stessi nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. I tre presidenti si sono impegnati a ripetere l’incontro. Il Presidente della Commissione Europea si è inoltre impegnato ad organizzare ogni due anni un incontro dell’EDF con i Direttori Generali della Commissione Europea e uno con il Collegio dei Commissari, per valutare i progressi nell’attuazione della UN CRPD.

5. Si impegna a partecipare, a nome della Commissione, a un incontro dello ‘Stato dell’Unione sulla disabilità’ nel 2015?
Organizzerà un secondo incontro dei Direttori Generali della Commissione Europea con l’EDF e inviterà l’EDF a un incontro sulla disabilità del gruppo inter-servizi della Commissione Europea?
Quali altri processi di consultazione intende stabilire in modo da garantire il concreto coinvolgimento delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni rappresentative nelle decisioni che le riguardano?

Elezioni Europee 2014, Redazionale

Autore: Redazionale

MANIFESTO EDF:
LE PRIORITÀ ASSOLUTE DEL MOVIMENTO DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
MANIFESTO PER LE ELEZIONI EUROPEE 2014

Nell’Unione Europea le persone con disabilità sono 80 milioni (16% della popolazione ). Una famiglia su quattro ha al suo interno una persona con disabilità. La campagna per le elezioni europee rappresenta un’opportunità unica per i candidati al Parlamento Europeo di assumere impegni stringenti di cambiamento al fine di garantire ai cittadini europei con disabilità il pieno godimento dei diritti civili, politici, sociali, economici e culturali. L’EDF fa appello ai candidati al Parlamento europeo e ai partiti politici perché inseriscano nei programmi elettorali per le elezioni europee 2014 le seguenti priorità.

LE NOSTRE PRIORITÀ ASSOLUTE

1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

2. La riforma delle politiche economiche e sociali europee per garantire la protezione e il godimento dei diritti umani degli europei con disabilità.

3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti, attraverso:
– lo European Accessibility Act, l’attesissima legislazione Europea sull’accessibilità di beni e servizi nell’ambito del mercato interno della UE,
– la proposta, di Direttiva sull’accessibilità dei siti web pubblici, una legislazione di importanza cruciale all’interno dell’ Agenda Digitale dell’UE, attualmente in fase di trattativa.
– l’accessibilità dei trasporti e delle infrastrutture,
– la rimozione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie,
– l’eliminazione degli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

4. L’adozione della proposta di Direttiva generale contro la discriminazione, una legge dell’UE da tempo attesa, concepita per proteggere, fra le altre, le persone con disabilità dalla discriminazione in ogni ambito di vita.

5. La ratifica immediata del Protocollo Opzionale della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità da parte dell’Unione Europea e di tutti gli Stati membri che, pur avendo ratificato la Convenzione, devono ancora ratificare il Protocollo Opzionale, il quale prevede procedure importanti per rafforzare la Convenzione.

6. La strutturazione nelle istituzioni europee di meccanismi per garantire in tutte le legislazioni e le politiche l’ottemperanza alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nonché il coinvolgimento delle persone con disabilità
1. La promozione di una concezione inclusiva, sostenibile e democratica dell’Europa.

Lo European Disability Forum ha messo in guardia da tempo sulla trasformazione, ormai avvenuta, della crisi economica in crisi sociale e dei diritti umani. Disoccupazione, povertà ed esclusione sono alle stelle in tutta l’Unione. Le misure di austerità nell’UE hanno minato la coesione sociale. L’Unione Europea è percepita dai cittadini come la diretta responsabile del deterioramento degli standard di vita.

Inoltre, la strategia europea ha indebolito profondamente la democrazia nell’UE: il Parlamento europeo e le istituzioni che rappresentano i cittadini europei sono stati aggirati dai governi. Alla Troika, un’istituzione invisibile, che non viene eletta e non deve rendere conto del proprio operato, sono stati dati poteri immensi. Nuovi strumenti europei, come il Patto di Bilancio europeo e il Meccanismo europeo di stabilità, sono stati adottati al di fuori delle procedure democratiche comunitarie. La mancanza di legittimazione democratica degli atti dell’ UE, unitamente a una politica che ha incrementato l’esclusione e le ineguaglianze, ha scosso le fondamenta stesse dell’Unione Europea e ha contribuito direttamente alla nascita in tutti i paesi dell’Unione di movimenti populisti ed euroscettici.

L’ EDF esorta l’UE ad abbandonare la politica attuale e a riportare al cuore delle sue azioni le persone, l’inclusione, la solidarietà, l’eguaglianza e la legittimazione democratica. È questo l’unico modo per recuperare la fiducia dei cittadini.

L’EDF partecipa all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini (EYCA) e fa appello all’UE perché metta in atto le raccomandazioni dell’ EYCA.1
2. La riforma delle politiche europee di risanamento economico per garantire la protezione dei cittadini europei con disabilità – che non sono responsabili della crisi .

– Riformare il processo del Semestre Europeo per raggiungere una maggiore coerenza fra le politiche macroeconomiche europee e gli obbiettivi d’inclusione e riduzione della povertà.

La politica Europea per contrastare la crisi ha enfatizzato il consolidamento di bilancio attraverso tagli alla spesa. Le persone con disabilità e le loro famiglie, che non hanno avuto alcuna responsabilità nel determinare la crisi, hanno dovuto far fronte a tagli drastici dei servizi e dell’assistenza sociale, che hanno prodotto un incremento della disoccupazione e un ritorno alla segregazione negli istituti, in cui le persone con disabilità sono private della libertà e del diritto di decidere della propria vita. Milioni di persone con disabilità sono state rigettate nella povertà e nell’esclusione sociale.

I servizi sociali sono essenziali per la vita indipendente e la piena partecipazione nella società delle persone con disabilità, diritti garantiti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità, ratificata dall’UE nonché da 25 dei suoi Stati membri.

Le politiche macroeconomiche dell’ UE ignorano le persone con disabilità, compromettendo così ogni progresso verso l’adempimento della Convenzione ONU, malgrado alcuni accenni positivi in altre politiche. Le politiche economiche e sociali dell’UE devono comprendere misure specifiche per promuovere il sostegno all’occupazione e il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale. L’ UE deve misurare e monitorare le prestazioni degli Stati membri in queste aree.
* Adottare nuovi obiettivi relativi alle persone con disabilità nella prossima revisione della Strategia Europea 2020 – il solo modo di evitarne il fallimento.

Gli obiettivi principali della Strategia Europea 2020 – innalzare il tasso di occupazione della popolazione europea al 75% facendo uscire 20 milioni di persone dalla povertà e riducendo l’abbandono scolastico precoce al di sotto del 10% – non possono essere raggiunti senza coinvolgere gli 80 milioni di europei con disabilità, che rappresentano il 16% della popolazione dell’UE.

La revisione della Strategia europea 2020 deve comprendere una strategia specifica per l’occupazione, l’inclusione sociale e la riduzione della povertà delle persone con disabilità con obiettivi specificamente dedicati, sul modello della Garanzia per i Giovani dell’UE.2
3. L’accessibilità di beni e servizi per tutti.

* Adottare una proposta legislativa sull’accessibilità (European Accessibility Act).

L’UE deve ancora mantenere le promesse su questa legislazione europea già programmata che dovrà stabilire requisiti comuni di accessibilità di beni e servizi in tutti i paesi dell’UE. La proposta di legge avrebbe dovuto uscire nel 2012 e ci si attende ora che veda la luce nel 2014. È arrivato il momento di agire! Le aspettative degli interessati sulla legislazione e il suo potenziale economico sono enormi. Integrando più persone nella forza lavoro attiva e contribuendo a incrementare i consumi delle persone con disabilità, l’accessibilità favorisce la crescita economica, oltre a essere una questione di diritti fondamentali: la libertà di movimento delle persone con disabilità è una delle libertà fondamentali dell’UE, ma le persone con disabilità non possono esercitarne pienamente e liberamente il diritto. La maggior parte dei beni del mercato interno dell’UE non sono accessibili alle persone con disabilità .

L’EDF esorta l’UE ad adottare al più presto una legislazione solida e vincolante con un approccio olistico a copertura del maggior numero possibile di beni e servizi. Anche l’ Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini fa appello per l’adozione dell’Atto.

* Accessibilità delle tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC): adottare e mettere in atto la proposta di direttiva dell’UE
sull’accessibilità dei siti internet pubblici

L’accesso ai siti internet è diventato un aspetto cruciale della partecipazione nella società. La proposta di direttiva sull’accessibilità dei siti internet del settore pubblico permetterà a tutti i cittadini, compresi quelli con disabilità, di accedere più facilmente ai servizi disponibili al pubblico. L’EDF esorta il Consiglio e il Parlamento Europei ad adottare la proposta legislativa entro il termine dell’attuale legislatura e a garantirne poi la piena attuazione e applicazione .

Un migliore accesso alle TIC è potenzialmente in grado di stimolare l’occupazione e l’accesso all’istruzione, alla cultura e all’informazione, permettendo alle persone con disabilità di essere cittadini più attivi e impegnati, di partecipare pienamente alla società e di vivere in modo più indipendente.

* Accessibilità dei trasporti e degli edifici.

L’ EDF fa appello affinché sia reso possibile per tutti viaggiare spontaneamente e in modo indipendente, attraverso l’istituzione di una catena ininterrotta di trasporti accessibili in tutta l’UE. Mezzi di trasporto e ambiente costruito accessibili permetteranno alle persone con disabilità, come anche alla popolazione che invecchia, di studiare e lavorare all’estero e di contribuire a incrementare il turismo e l’economia nel suo insieme, determinando una situazione vantaggiosa sia per le persone con disabilità che per gli Stati membri.

* Rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie

L’EDF esorta l’UE a sviluppare politiche e regolamenti comuni che realizzino concretamente la libertà di movimento delle persone con disabilità, in particolare semplificando le procedure di accesso e trasferimento da un paese all’altro delle indennità e delle assistenze, compresi gli assistenti personali.

L’EDF fa appello affinché sia istituita una Carta Europea per la mobilità delle persone con disabilità con un mutuo riconoscimento delle gratuità e degli sconti nell’ambito dei trasporti, della cultura e del turismo.

* Rimuovere gli ostacoli all’utilizzo dei fondi dell’UE per le persone con disabilità

Tutti i fondi dell’UE devono sostenere politiche d’inclusione delle persone con disabilità e non devono creare nuove barriere o discriminazioni.

4. L’adozione della proposta di Direttiva del Consiglio per l’attuazione del principio di pari trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, a disabilità, l’età o l’orientamento sessuale.

L’EDF, analogamente all’Alleanza per l’Anno Europeo dei Cittadini, esorta l’UE ad adottare la proposta di Direttiva, così come emendata dal Parlamento europeo, che mira a proteggere le persone con disabilità (fra altri gruppi) contro la discriminazione in tutte le aree della vita al di fuori del mercato del lavoro.

L’attuale legislazione dell’UE copre solo la discriminazione in ambito lavorativo. Questa lacuna nella protezione contro la discriminazione delle persone con disabilità deve essere affrontata e la rete di protezione deve essere completata allargandola anche all’ambito della protezione sociale e delle cure sanitarie, dei benefici sociali, dell’accesso a e della fornitura di beni e servizi disponibili per il pubblico, compresi gli alloggi e l’istruzione.
5. L’immediata ratifica da parte dell’UE e di tutti gli Stati membri del Protocollo Opzionale della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Le persone con disabilità devono essere protette tramite i diritti umani che sono loro conferiti nella prima Convenzione sui diritti delle persone con Disabilità legalmente vincolante per l’Unione Europea e per i 25 Stati membri che l’hanno ratificata.

L’EDF fa appello all’UE perché ratifichi immediatamente il Protocollo Opzionale, che introduce le procedure per rafforzare l’attuazione della Convenzione e prevede rimedi efficaci a favore degli individui i cui diritti umani sono stati violati.
6. L’istituzione di meccanismi per inserire proattivamente la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità in tutte le aree delle politiche dell’UE e nazionali e per assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità in tutte le decisioni che le riguardano.

L’UE deve svolgere un ruolo esemplare nell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità – il primo trattato sui Diritti Umani che essa abbia mai ratificato – e deve adottare nel suo lavoro un approccio basato sui diritti umani.

L’UE ha il dovere di mettere proattivamente in pratica la Convenzione sia in termini di lavoro interno che anche di revisione e modifica di tutte le leggi e le pratiche esistenti che discriminano le persone con disabilità, nonché attraverso la formulazione di nuove leggi, politiche e programmi in linea con la Convenzione.

Poiché la Convenzione investe quasi tutte le aree della politica della UE, è necessario stabilire nuovi strumenti e meccanismi istituzionali per garantirne un’attuazione piena e coerente e per assicurare la conformità alla Convenzione della legislazione e delle politiche dell’UE, siano esse nuove o preesistenti.

* Commissione Europea:

L’assetto amministrativo e politico attuale della Commissione deve essere potenziato per garantire l’osservanza diffusa e appropriata dei diritti delle persone con disabilità in tutti i settori tramite l’istituzione di una Direzione Generale responsabile per le questioni della disabilità, nonché tramite l‘attribuzione della responsabilità sulle questioni della disabilità a un vice-presidente della Commissione con competenze specifiche per l’attuazione diffusa dei diritti delle persone con disabilità e il coordinamento con gli altri Commissari.

* Parlamento Europeo

Il PE deve confermare l’istituzione di una Task force inter-Commissioni efficace e dotata di poteri sull’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità allo scopo di garantire, promuovere e stimolare l’attuazione piena e coerente della Convenzione , in particolare svolgendo un ruolo di coordinamento orizzontale fra le Commissioni del PE . La Task force deve coinvolgere strettamente l’EDF.
– L’EDF fa anche appello perché venga ricostituito l’Inter-gruppo del PE sulla Disabilità, che è uno degli inter-gruppi più vecchi (creato nel 1980), più ampi e più attivi.

> Nulla su di noi senza di noi: assicurare il coinvolgimento delle persone con disabilità nelle decisioni che le riguardano.
In ottemperanza dell’articolo 4.3 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, le autorità dell’UE devono coinvolgere le persone con disabilità nei processi decisionali e nella compilazione, adozione, attuazione e valutazione della legislazione e delle politiche che hanno un impatto, diretto o indiretto, sulla loro vita.

Ogni nuovo meccanismo stabilito nell’ambito delle Istituzioni europee per attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità deve coinvolgere l’EDF, l’organizzazione rappresentativa delle persone con disabilità in Europa.
Il diritto di voto e di partecipazione delle persone con disabilità alla vita politica e pubblica

Nel maggio 2014, molte persone con disabilità non avranno accesso al diritto di voto.
L’EDF ricorda che l’articolo 29 della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità contempla il diritto di voto e di partecipazione alla vita politica e pubblica delle persone con disabilità su base di uguaglianza con gli altri.

Gli Stati membri dell’UE hanno l’obbligo di rimuovere le barriere:
* emendando le legislazioni nazionali che privano le persone con disabilità della capacità legale e del diritto di voto e rimpiazzandole con leggi e pratiche di sostegno alla presa di decisioni;
* approntando sezioni elettorali, procedure di voto, materiali e luoghi dedicati alle campagne elettorali accessibili;
* mettendo in atto misure che garantiscano alle persone con disabilità che vivono in istituto di potersi iscrivere alle liste elettorali e di poter votare.

 

Lo European Disability Forum (EDF) è l’organizzazione ombrello europea che rappresenta gli interessi di milioni di persone con disabilità in Europa. la missione dell’EDF è di assicurare alle persone con disabilità il pieno accesso ai diritti umani e fondamentali attraverso il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche in Europa. L’EDF è membro dell’ International Disability Alliance (IDA) e attualmente ne presiede l’organo di governo.

1 Il Forum Italiano sulla Disabilità (FID), il consiglio nazionale delle persone con disabilità che rappresenta l’Italia nell’EDF, partecipa all’Alleanza Italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini: http://www.ey2013-italia.eu/
2 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1079&langId=it

 

Silvia Mattia vincitrice del I Festival Mondiale per i Ciechi “Sounds from the Heart”, Redazionale

Autore: Redazionale

Silvia Mattia, l’artista non vedente vincitrice nel 2007 del concorso canoro nazionale indetto dall’Unione e della quale sempre l’Unione stessa ha prodotto il primo disco “Ama!”, ha vinto il prestigioso I Festival Mondiale per i Ciechi “Sounds from the Heart” organizzato dai club Lions della città di Cracovia (Polonia), tenutosi dal 18 al 20 novembre 2013. La cantante italiana si è aggiudicata il terzo premio del concorso, dopo Grazvydas Sidiniauskas della Lituania e Anna Rossa della Polonia. Il concorso ha visto la partecipazione di circa trenta artisti, provenienti da Italia, Islanda, Lituania, Polonia, Romania, Stati Uniti, Svezia, Ucraina e Ungheria. Un plauso particolare va ai club Lions italiani che si sono mobilitati per garantire la partecipazione di quattro artisti del nostro paese.
Sul sito del concorso http://lionsfestival.jordan.pl/en/home è possibile prendere visione di due filmati del festival.