U.I.C.I. Monza e Brianza – Inaugurata la Bottega dell’Arte

Autore: Barbara Apicella

Una bottega speciale dove i partecipanti realizzano capolavori abbattendo le barriere

8 giugno 2022. A Monza esiste una bottega speciale dove gli associati (e non solo), guidati da professionisti, scoprono talenti e passioni che neppure pensavano di avere, perché troppo spesso concentrati sui propri limiti e non sulle proprie potenzialità. Una bottega unica nel suo genere dove i disabili visivi insieme ai cosiddetti normodotati apprendono, si divertono e socializzano. Una bottega dove le barriere non esistono e spesso sono proprio le persone cieche e ipovedenti che “aiutano” chi non ha disabilità visiva a scoprire il mondo con occhi diversi.
Si chiama la Bottega dell’Arte il progetto promosso dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza. La sede di via Tonale è stata trasformata in una vera e propria bottega aperta a tutta la città dove vengono organizzati corsi di espressività, di danza, di pilates, trattamenti reiki, caffè letterario e palestra per la mente. Inoltre attività come conversazione in inglese, con un’insegnante madrelingua, e in autunno partirà anche un corso di pittura. Oltre agli appuntamenti conviviali (gettonatissimi) delle cene e degli aperitivi al buio in cui i commensali vedenti impareranno a conoscere, a gustare i piatti e a vivere la socialità a tavola anche totalmente al buio. Alcuni corsi, poi, possono essere seguiti anche da remoto, permettendo così a chi non può, per diversi motivi, raggiungere fisicamente la Bottega dell’Arte e vivere ugualmente questi momenti di aggregazione culturale, socialità e arricchimento personale.
“La nostra storica sede, e prima di tutto la nostra associazione, con il progetto della Bottega dell’Arte si apre alla città – spiega Silvana Oliva, presidente dell’Unione italiana ciechi di Monza e della Brianza -. Abbiamo deciso di aprire le porte della nostra casa ai monzesi e ai brianzoli. Li invitiamo a conoscere il nostro mondo vivendolo con noi. Facendogli testare che, anche se i nostri occhi vedono poco o in alcuni casi non vedono nulla, possiamo comunque conoscere quello che ci circonda in modo diverso, affinando altri sensi, superando quelli che solo all’apparenza sembrano limiti. Certi che possiamo crescere insieme, e vivere insieme esperienze importante purché sappiamo, in egual modo, abbattere le barriere mentali”.
Il prossimo appuntamento è per sabato 11 giugno alle 15.30 con il laboratorio di Espressione condotto da Max Brembilla. Ad oggi sono 9 i partecipanti di cui 4 persone vedenti che, bendate, sperimenteranno l’arte del palcoscenico, imparando a dare priorità agli altri sensi. Brembilla, attore con oltre 40 anni di carriera alle spalle e collaborazioni con artisti di fama nazionale e internazionale, condurrà i partecipanti alla scoperta di un teatro diverso da quello che siamo abituati ad immaginare. “Non sarà un corso di recitazione – precisa -. Il laboratorio sarà uno spazio dove ci si incontra e dove ci si racconta. Non dobbiamo diventare attori, ma attraverso il palcoscenico dobbiamo provare a far emergere ciò che è nascosto. Un dettaglio, una parola, un suono. A quel punto scatta la scintilla e in modo naturale il progetto: un teatro che diventa, perciò, un’opera artigianale”.
Tra i progetti più innovativi certamente la “palestra per la mente” condotto dalla psicologa Adriana Bortolotti. Un progetto dove, al centro, ci sono l’incontro, lo scambio e l’esperienza elementi fondamentali nella vita delle persone che, purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria per due anni sono stati messi da parte. “Il protagonista delle attività è il nostro cervello – spiega Bortolotti -. Come ci prendiamo cura del nostro corpo, dobbiamo imparare a prenderci cura anche del nostro cervello mantenendolo attivo e in forma, anche attraverso esperienze di condivisione. Gli allievi della Bottega dell’Arte verranno coinvolti in attività, giochi, ed esercizi per allenare il cervello a tutte le età, imparando anche a capire e comprendere come cambia con il passare degli anni e come fare per tenerlo in forma”. In Bottega verranno anche organizzati incontri durante i quali si apprenderanno quelle “pillole” della salute da portare a casa e da “assumere” ogni giorno per imparare a mantenere in salute la nostra preziosa materia grigia.
Infine entra a far parte della Bottega dell’Arte una delle punte di diamante delle attività promosse negli ultimi anni dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza: Si tratta del progetto Svista Dance. Il corso di danza inizialmente pensato solo per le persone con disabilità visiva, adesso si apre a tutti, ampliando le lezioni non solo alla danza classica, ma anche ad altri generi. “È un’evoluzione del progetto iniziale – spiega Virginia Fumagalli, una delle insegnanti -. Dove l’obiettivo sarà far lavorare insieme persone con disabilità visiva e persone normodotate, e insieme realizzare una coreografia. È possibile e noi vogliamo portarlo avanti. Certi che, durante le lezioni, aiuteremo gli allievi a far emergere attraverso il corpo e lo spazio le parti più emotive di ciascuno. Da qui l’idea di lezioni con pochi allievi e due insegnanti, per garantire a ciascuno il proprio spazio fisico ed emotivo”. Lezioni che permetteranno agli insegnanti di “cucire” addosso ad ogni allievo un modello di danza personalizzato e ad hoc, con l’obiettivo di far vivere ad ognuno un momento di benessere, proprio come solo la danza riesce a regalare.
Attualmente sono operativi il corso di teatro, il caffè letterario, conversazione in inglese. Le altre attività partiranno da settembre. Per informazioni e iscrizioni telefonare in sede al numero 039.2326644

Pubblicato il 08/06/2022.

U.I.C.I. Napoli – Numero 4 del periodico “Oltre”

Autore: Mario Mirabile

Ed eccoci con un nuovo interessante numero del nostro periodico di informazione, ancora una volta ricco di spunti ed informazioni utili. In questo numero, la redazione e gli altri amici che hanno collaborato, hanno focalizzato la loro attenzione sull’istruzione dei disabili visivi, parlando degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia, dei servizi offerti dal centro di Consulenza Tiflodidattica, dei servizi offerti agli studenti con disabilità dall’Università della Campania Luigi Vanvitelli, delle tecnologie utili per una postazione per un alunno ipovedente. Si parla, quindi, del progetto di musicoterapia, della conclusione del percorso dedicato al sostegno psicologico e delle difficoltà che devono affrontare i disabili visivi e non solo, nell’utilizzare il servizio di trasporto pubblico. Ovviamente non poteva mancare la rubrica “Chiedilo all’Unione” con tanti consigli utili dati dai nostri dipendenti Carmine Montagna e Paola Capriglia.

Il link per scaricare il periodico:

https://www.uicinapoli.it/wp-content/uploads/2022/06/OLTRE-4.pdf

E allora, Buona lettura!

Pubblicato il 07/06/2022.

U.I.C.I. Monza e Brianza – In Brianza il roseto “visibile” anche alle persone non vedenti

Visite guidate da tutta la Lombardia per far ammirare le rose anche a chi non può vederle

In questo periodo dell’anno è un tripudio di colori e di profumi. E dietro a quei boccioli non c’è solo la bellezza della natura, ma anche una storia. Fiori che, grazie alla tecnologia, sono “visibili” anche alle persone cieche e ipovedenti. Questo meraviglioso “giardino inclusivo” è a Monza. È il roseto Niso Fumagalli che da un anno, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, permette anche alle persone con disabilità visiva di ammirare e conoscere la storia delle sue bellissime rose.

Visitatori da tutta la Lombardia

Come è capitato la settimana scorsa a un gruppo di una ventina di persone non vedenti e ipovedenti che sono arrivate da tutta la Lombardia per visitare questo gioiello monzese. Il roseto “visibile” ai non vedenti è stato inaugurato un anno fa: una cerimonia ufficiale alla quale erano presenti anche il presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, e la vice presidente nazionale Linda Legname. Il progetto era stato finanziato dall’Inner Wheel Monza e realizzato in collaborazione con l’Associazione italiana della rosa e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Monza e Brianza.

La tecnologia utilizzata

Un progetto unico nel suo genere che permette anche alle persone con disabilità visiva di poter ammirare le meravigliose rose grazie una mappa tattile posizionata all’ingresso del Roseto. Sulla mappa tattile è riportata la planimetria e la storia del Roseto, e l’individuazione delle 15 tappe previste per il percorso di visita. Sulla mappa c’è anche un QR code che rimanda a un testo che può essere riprodotto con un normale smartphone, con una App di sintesi vocale. I testi forniscono informazioni sul Roseto e sulla sua storia e hanno una descrizione delle 15 rose selezionate. I testi sono in inglese e in italiano, consentendo così di allargare la conoscenza delle rose e del Roseto anche ai visitatori stranieri. Le targhe poste davanti alle 15 rose selezionate sono scritte in Braille e in caratteri ingranditi (per i visitatori ipovedenti) e raccontano ai visitatori sempre attraverso il QR Code le caratteristiche della rosa. Un progetto che ha visto anche il coinvolgimento degli architetti Michela Vassena e Monica Patrini e dell’esperto di informatica Giuseppe Venuti. La stampa delle targhe e della mappa tattile è stata curata dalla Stamperia Braille di Catania dell’UICI, mentre i supporti per le targhe e delle mappe sono stati realizzati da un fabbro di Monza.

Un grande regalo

“Un grazie a Silvano Fumagalli presidente dell’Associazione italiana della rosa che ci ha onorato della sua presenza e ad alcune rappresentanti dell’Inner Wheel che hanno partecipato all’evento – commenta Silvana Oliva, presidente della sezione monzese dell’UICI -. Per i partecipanti, provenienti anche da altre sezioni della Lombardia, è stata un’esperienza carica di emozioni. Una bellissima giornata, tra i profumi delle magnifiche rose del Roseto, in questo periodo in piena fioritura. Un’occasione per poter ritornare alla normalità e all’aria aperta, godendo della bellezza della natura che oggi, grazie alla tecnologia, è accessibile anche a chi non può vedere”.

Pubblicato il 06/06/2022.

U.I.C.I. Grosseto – Presentazione libro “Gocce di luna”

La vicepresidente della sezione Uici di Grosseto, Luciana Pericci, presenterà il suo libro dal titolo “Gocce di luna” il pomeriggio del 9 giugno presso la Biblioteca Chelliana della città di Grosseto. Il libro è in versione cartacea, ebook versione epub e audio libro. La versione cartacea è stampata con caratteri favorenti la lettura delle persone anziane ed ipovedenti, su carta antiriflesso. Si può ordinare sullo store di you can print, su catalogo Mondadori, su Amazon. Il ricavato della vendita del libro andrà all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto.

Luciana Pericci ci parlerà del suo libro l’8 giugno alle ore 16.00 su Slash Radio Web.

Pubblicato il 06/06/2022.

U.I.C.I. Genova – “Ascoltami, ti racconto una storia”

Organizzata dalla Sezione Territoriale Uici di Genova, presso la Sala del Bi.Bi Service nel pieno centro di Genova, nei giorni scorsi si è svolta la premiazione della fase genovese del concorso “Ascoltami, ti racconto una storia”, giunto ormai alla 9ª edizione.

Il concorso, nato nel 2013 da un’idea di Cristina Minerva, ex maestra elementare e allora Presidente della Sezione Territoriale UICI di Chiavari e oggi alto dirigente nazionale UICI, dopo un paio d’anni ha visto la partecipazione della Sezione UICI di Genova, quindi in questi ultimi anni via via quella delle altre sezioni liguri.

Il concorso è rivolto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, ai quali viene richiesta la composizione di un racconto, che una volta scritto, verrà letto e registrato dall’autore o dagli autori, dando vita ad un audioracconto della durata massima di quattro minuti; di anno in anno vengono scelte tre parole che abbiano un significato importante, (quest’anno erano: abbraccio, fiducia e condivisione), parole che dovevano essere presenti nel testo di ciascun racconto. Il concorso si pone l’obbiettivo di fornire agli alunni un’occasione per esprimere la loro creatività e nel contempo di far loro conoscere la realtà di chi non vede, attraverso i contatti con le scuole che la realizzazione del concorso stesso comporta. Cioè l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti dimostra di aver qualcosa da offrire, di essere un soggetto in grado di favorire la produzione di cultura.

In questi ultimi anni gli audiolibri vengono fruiti da un pubblico sempre più ampio, che comprende anche una larghissima presenza di lettori vedenti; occorre quindi sgombrare l’equivoco che talvolta si era creato negli anni scorsi, riguardo la necessità che avrebbero avuto i non vedenti di ricevere degli audioracconti, per aver qualcosa da leggere.

La giuria di Genova era composta da due scrittrici genovesi di vaglia, (Maria Masella e Maria Teresa Valle, con all’attivo per ciascuna della pubblicazione di una trentina di libri), indi da Eugenio Saltarel, (laureato in lettere e già altissimo dirigente nazionale Uici), poi da Gianfranco Pino, avvocato e Consigliere delegato della Sezione di Genova, quindi da Luciano Romanelli, a sua volta laureato in pedagogia e diplomato in pianoforte, con attività in campo letterario e delle conferenze.

Sono pervenuti alla giuria novanta racconti distribuiti nelle tre categorie previste dal concorso; il livello di tali racconti, (specie per quelli provenienti dai licei), è stato molto alto, tanto da mettere in imbarazzo la giuria nello stilare la graduatoria finale: sono stati istituiti un quarto ed un quinto premio, aggiuntivi rispetto a quelli ufficiali, i primi tre classificati di ogni categoria, che rispettivamente hanno vinto un buono del valore di 120, 80 e 50 euro, si sono qualificati per la fase regionale.

I racconti premiati sono stati diffusi nella sala, ottenendo applausi molto sentiti. La premiazione, condotta da Luciano Romanelli che è anche il Vice Presidente della Sezione genovese, ha consentito un dialogo simpatico e molto spontaneo con i ragazzi.

All’evento hanno preso parte anche due esponenti del Comune di Genova:

l’assessore Giorgio Viale ed il consigliere Mario Baroni, a testimonianza della visibilità raggiunta e dell’interesse suscitato presso gli enti Locali, dalle iniziative dell’UICI di Genova.

Pubblicato il 06/06/2022.

U.I.C.I. Savona – Concorso di audio/narrativa “Ascoltami ti racconto una storia”

Il 21 maggio 2022 alle ore 10,30, presso la sala “Caduti di Nassiria” del palazzo della provincia di Savona, si sono svolte le premiazioni del concorso “Ascoltami ti racconto una storia”; tale concorso è organizzato dall’unione italiana ciechi ed ipovedenti della sezione territoriale di Savona ed è rivolto a  tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio. Questa iniziativa è nata molti anni fa presso la sezione territoriale di Chiavari, ma nel tempo ha coinvolto tutte le sezioni UIC della Liguria da Sanremo fino a La spezia.

Scopo di questo concorso è la realizzazione di un audio-racconto in formato MP3 della durata massima di 4 minuti di ascolto in cui devono essere contenute tre parole chiave che di anno in anno vengono stabilite dai referenti; quest’anno le parole chiave erano: abbraccio, fiducia e condivisione. 

La manifestazione si è svolta in un bel clima di festa alla presenza di alcune autorità tra cui il sindaco di Savona e la sindaca di Bergeggi, numerosi dirigenti scolastici delle scuole premiate, insegnanti e ovviamente tutti i bambini e tutti i ragazzi accompagnati dalle loro famiglie. Hanno ricevuto il premio accompagnato da una medaglia simbolica i primi tre classificati per le scuole elementari (tra cui Bistagno e Bergeggi), i primi tre classificati per le scuole medie (tra cui Ceriale e Albissola Marina) e i primi tre classificati per le scuole superiori (ITIS Savona).

La cerimonia delle premiazioni si è svolta in assoluta allegria, tante le emozioni e tanti i complimenti per tutti i partecipanti; per la sezione UIC di Savona l’incontro con le scuole è sempre un momento di grande importanza, sia per farsi conoscere sul territorio e sia per sensibilizzare bambini e ragazzi sulla tematica della disabilità visiva.

Speriamo che nei prossimi anni il concorso “Ascoltami ti racconto una storia” possa diffondersi sempre di più sul nostro territorio e che ci siano sempre più scuole partecipanti in modo da poter organizzare nuovamente una manifestazione così piena di sorrisi e di tanto entusiasmo.

Pubblicato il 27/05/2022.

Il Vescovo Attilio Nostro in visita all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

Un whatsapp per annunciare l’avvenuta elezione del nuovo direttivo sezionale U.I.C.I., gli auguri del Vescovo, la telefonata di saluto da parte del Presidente Giuseppe Bartucca e S.E. Attilio Nostro che dichiara: “Vi verrò a trovare”. È stato così che il Vescovo della Diocesi di Mileto – Nicotera e Tropea ha fatto visita ai dirigenti, al personale ed ai giovani del servizio civile presso i locali della sezione: è avvenuto tutto di slancio e con grande semplicità. Nessun autista o accompagnatore, zero convenevoli e discorsi preparati: tutto in assoluta naturalezza ed autenticità. Giuseppe Bartucca presenta i nuovi consiglieri, gli amici della segreteria ed i giovani volontari, soffermandosi brevemente sulle attività poste in essere dall’organizzazione su scala locale, su alcune idee e bisogni ed il prelato ascolta con grande attenzione, chiede alcuni dettagli e racconta delle esperienze personali. Accoglie i tre doni dell’U.I.C.I.: il libro di Francesco Gabriele “Inno alla vita”, che verrà presentato il prossimo primo luglio nelle versioni audio e braille; un centrino ricamato a mano da Lucia, che partecipa ai laboratori della Cooperativa Sociale “Fenice”; una tavoletta per la scrittura braille, riportante lo slogan della sezione “Il Sole c’è anche quando non si vede”. Poi, un brindisi, qualche foto ed un momento di preghiera: nulla di particolare, ma di speciale certamente sì! Di speciale c’è  la palpabile condivisione, il desiderio e la necessità di fare rete, l’aver sperimentato che camminare insieme non è solo bello ma è anche possibile. “L’U.I.C.I. ha Toccato una Testimonianza Viva ed ora Crede, ancora di più, che INSIEME SI PUO’!”   

Attività – La Musicoterapia, disabilità visive e aggiuntive: l’approccio multidisciplinare come migliore scelta d’intervento

Autore: cura di Iannaccone Anna e Marco Pappacena

L’I.Ri.Fo.R. Onlus nel suo impegno a sostenere i giovani con minorazioni plurime ha attivato per il 2021 una nuova edizione del Bando “Musicoterapia e disabilità complesse”, dove l’obiettivo principale dell’intervento è stato quello di garantire ai destinatari il benessere biopsicosociale ricercando, rafforzando, stimolando, implementando abilità fisiche, nonché comunicative, mentali, relazionali, emozionali spesso nascoste e poco valorizzate.

Il progetto si è svolto tra ottobre 2021 e marzo 2022 presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Salerno grazie all’impegno della Dott.ssa Mariangela Mandia, della Dott.ssa Margareta Russo e del Presidente il Dr. Raffaele Rosa che hanno avviato le attività musicoterapiche come strumento per contribuire alla crescita globale del giovane cieco, ipovedente con disabilità aggiuntive.

Sono state impegnate due figure professionali a conduzione delle attività: una Musicoterapeuta, la Dott.ssa Iannaccone Anna; e un Fisioterapista il Dott. Marco Pappacena. La musicoterapia stabilisce una comunicazione, favorisce lo sviluppo di relazioni umane, costruisce personalità più forti e più ricche, e favorisce i livelli più alti di crescita terapeutica caratterizzati da fiducia in se stessi e da indipendenza. Durante le attività di musicoterapia è stato utilizzato il parametro sonoro-corporeo-non verbale che è diventato strumento di crescita globale; sono state valorizzate diverse forme espressive attraverso il suono, il movimento, il ritmo, il canto, e attraverso la manipolazione di oggetti, il segno grafico ed il colore. I soggetti coinvolti avevano a disposizione uno spazio di ascolto attivo dove poter comunicare e mostrare la creatività attraverso la propria unicità, aumentando così l’autostima e la fiducia nelle proprie risorse personali. Sono state proposte esperienze di natura musicale, con l’ascolto di brani e improvvisazioni con strumenti musicali, dove, è stato possibile osservare risposte: fisiche, emotive, cognitive, mnestiche e comportamentali.

Un incontro individuale a settimana di 45 minuti dove le attività improvvisative a seconda dei casi duravano dai 15 ai 30 minuti, seguiva poi una fase dove era prevista un’attività con il colore che stimolava la mente attivando quelle aree che trattenevano quei ricordi di ipovisione del periodo dell’infanzia di alcuni partecipanti; oppure una fase dove era prevista un’attività corporea con delle basi musicali che favoriva capacità mnestiche e comportamentali.

Questo tipo di approccio, che ha coinvolto le diverse aree artistiche e musicoterapiche, ha stimolato le capacità espressive dei soggetti favorendo così il progredire della relazione terapeutica con i professionisti coinvolti. Attraverso l’espressività artistica e musicale sono stati prodotti dei significati condivisi, sono state individuate le reazioni dei soggetti alle varie stimolazioni ed il significato ad esse attribuito, si è riconosciuto l’apprendimento degli schemi assimilati nelle sedute di Musicoterapia e quelli portati fuori nei contesti di vita quotidiani. Gli individui coinvolti, con maggiore autostima e fiducia in sé stessi, hanno potuto riconoscere la propria comunicazione come dotata di senso e quindi come strumento di relazione. Sappiamo dalle neuroscienze che lo sviluppo delle strutture e delle funzioni cerebrali dipende dalle modalità con cui le esperienze, legate a relazioni interpersonali modellano i programmi di maturazione geneticamente determinati dal sistema nervoso. “Le connessioni umane plasmano lo sviluppo delle connessioni nervose, che danno origine alla mente” (D.J.Siegel 2001), e questo continua durante tutto l’arco della vita, per cui, attività come quelle musicoterapiche con attenzione poste alla relazione terapeutica contribuiscono sempre più efficacemente alla crescita globale del giovane cieco, ipovedente con disabilità aggiuntive.

Attività – La Lis e il codice Braille ora si studiano in classe

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari promuove due percorsi di formazione dedicati agli studenti e agli insegnanti

Due importanti progetti rivolti al mondo dell’istruzione e pensati con l’obiettivo di promuovere diverse forme di comunicazione in grado di rispondere alle nuove domande sociali.

I percorsi hanno già preso il via nell’Istituto Comprensivo numero 2 di Alghero e a breve partiranno anche negli istituti di San Giuseppe e del Pertini-Biasi di Sassari. Si tratta di due attività di formazione, rivolte al settore scolastico, volute dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari (Uici) con il Patrocinio e contributo di Fondazione Sardegna.

La prima, intitolata «Le tue mani mi parlano», è dedicata agli alunni delle scuole elementari con lo scopo di promuovere l’acquisizione della Lingua italiana dei segni (Lis).

La seconda, intitolata invece «Un ponte Sui canali della comunicazione», offre agli insegnanti una sorta di cassetta degli attrezzi riempita di competenze legate principalmente alla comunicazione emotiva e all’utilizzo del Codice Braille.

«Nel primo caso, la Lis è la lingua usata nella comunità sorda italiana, sfruttando la preziosa risorsa delle abilità visive che permette di aprire un canale di comunicazione non verbale alternativo – spiegano dall’Uici di Sassari. Uno dei punti di forza della comunicazione in Lis consiste nella possibilità di esprimere uno stato d’animo in modo immediato attraverso l’utilizzo del segno. La Lis è un canale comunicativo che può essere utilizzato non solo con i disabili uditivi, ma anche con i disabili cognitivi, quali gli autistici, per citare un caso particolare, ma anche dai cosiddetti normodotati, per applicazioni sia assistenziali che in altri contesti della quotidianità».

Il secondo progetto nasce invece da una presa di coscienza ben precisa, considerato che oggi è sempre più richiesto agli insegnanti un insieme di soft skills che accrescano il profilo identitari professionale.

«Questo ventaglio di competenze comprende abilità legate, oltre alla scienza e al metodo dell’insegnare, anche a competenze emotive e a competenze comunicative con un occhio particolare a chi è portatore di disabilità» proseguono ancora dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Sassari.

Due progetti, quelli appena avviati nelle scuole, che l’Uici ha voluto organizzare per via delle numerose richieste arrivate dallo stesso mondo dell’istruzione.

«Alla nostra associazione sono arrivate molte richieste di formazione in tal senso – sottolinea il presidente dell’Uici di Sassari, Franco Santoro – soprattutto da insegnanti che hanno manifestato l’esigenza di ricevere formazione sui canali comunicativi. Le statistiche nazionali degli osservatori scolastici confermano che su questi temi c’è un vuoto formativo. Con queste attività confermiamo il nostro impegno a favore del territorio e in particolare del mondo della scuola».

Attività – Polisportiva U.I.C.I. Torino

“Oltre la vista, Oltre la SLA”: la corsa per la ricerca che supera ogni barriera

Che non sia una corsa come tutte le altre lo si capisce dalle magliette ufficiali, su cui si possono percepire caratteri stampati in rilievo con l’alfabeto braille. Organizzata dalla Polisportiva U.I.C.I. Torino, “Oltre la vista, oltre la SLA” è, infatti, una manifestazione podistica che unisce spirito sportivo, inclusività e solidarietà a sostegno alla ricerca medica. Giunta alla sua XVII edizione, nata in memoria dell’atleta Piero Mallen (volontario e grande amico della Polisportiva), prevede la partecipazione di persone con e senza disabilità visiva. Insieme, fianco a fianco, in una corsa che, oltre a sensibilizzare sulla necessità di superare le barriere culturali, sostiene la ricerca contro la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Infatti, l’intero ricavato della manifestazione viene devoluto al CRESLA (Centro Ricerche Esperto sulla SLA) della Città della Salute di Torino, polo d’eccellenza a livello europeo. La Polisportiva ha già donato al gruppo di ricerca coordinato dal prof. Adriano Chiò più di 67.000 €. e l’edizione 2022 prosegue questa tradizione di impegno solidale. Nata nel 1980, la Polisportiva ASD U.I.C.I. Torino crede fermamente nello sport come strumento di integrazione e di crescita per le persone cieche e ipovedenti. Attraverso attività agonistiche e non è possibile stimolare in chi ha una disabilità visiva l’autonomia individuale, la percezione dello spazio, il senso dell’equilibrio, la socializzazione. La Polisportiva offre proposte accessibili per tante discipline sportive: nuoto, arti marziali, ginnastica, sport invernali, danza. Tutto questo con un forte senso di comunità e con uno spirito di gruppo che sa tenere insieme vedenti e non. Il suo Presidente Ivano Zardi, racconta che “Anche negli anni duri della pandemia abbiamo voluto tener fede alla nostra promessa. Dalla corsa sul posto nel salotto di casa, alle iniziative via Facebook, abbiamo inventato dei modi per sentirci uniti anche a distanza. Ma quest’anno, finalmente, con tutte le precauzioni necessarie e garantendo la piena sicurezza, possiamo ripartire in presenza e ci aspettiamo un’edizione molto speciale”.

“Oltre la vista, oltre la SLA” è una corsa aperta a tutti. Podisti professionisti o semplici camminatori, anche amici a 4 zampe e in più un percorso speciale riservato ai più piccoli. Tutti protagonisti di un evento unico, che per qualche ora invaderà festosamente i viali del Valentino riempiendoli di vita e di colori.

L’appuntamento è per lunedì 25 aprile, partenza ore 9.30, al parco del Valentino (Torino).

È possibile iscriversi direttamente il giorno dell’evento oppure, in anticipo, attraverso l’App Satispay (inquadrando il codice QR presente sulla locandina). Le quote di partecipazione che, lo ricordiamo, serviranno a sostenere la ricerca contro la SLA, sono di 12 € per gli adulti e 5 € per i bambini sotto i 14 anni. Ai primi 1.000 iscritti è garantito il pacco gara con maglietta ufficiale. La manifestazione è realizzata con il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 8.