Cura, Accessibilità e Pratiche sono i temi del corteo nazionale contro la violenza sulle donne e di genere, organizzato dal Movimento Non Una di Meno (NUDM) con la collaborazione del Disability Pride Network, che si terrà sabato 23 novembre 2024 a Roma.
Proprio nell’ottica di declinare in modo tangibile il tema pregnante dell’accessibilità, è stato predisposto uno spazio safe (spazio sicuro), costituito da un gruppo di persone di supporto, individuabili da una fascetta di colore bianco al braccio, che permetterà alle persone con disabilità di partecipare attivamente al corteo, ad esempio, guidando le persone cieche e ipovedenti lungo il percorso.
Per maggiori informazioni si può consultare la seguente pagina web:
Sabato 25 novembre, con inizio alle ore 10:00, presso la gigantesca panchina rossa ubicata in Piazza Ughetto di Riva ligure (IM), in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” è stato organizzato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della sezione territoriale di Imperia, col Patrocinio del Comune di Riva ligure e con la collaborazione del Centro antiviolenza provinciale, un incontro di sensibilizzazione dal titolo “Apri gli occhi, la violenza non è invisibile”.
Davanti ad un folto pubblico è intervenuta una rappresentanza dell’UICI sezionale per testimoniare come la piaga della violenza e dei maltrattamenti spesso colpisca anche donne (oltre a uomini) non vedenti. Un messaggio di maggiore attenzione verso queste persone che è stato sposato dal sindaco Giorgio Giuffra che ha detto: “Questa giornata che non deve essere scambiata come una ricorrenza tra le tante degli amministratori, è una giornata importante soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca. Sono le persone che hanno maggiori fragilità ad essere quelle più invisibili e silenziose di fronte a determinati tipi di abusi e violenze ed è giusto dare loro voce”. “Dobbiamo aprire tutti gli occhi su questa tematica, ha sottolineato il primo cittadino rivese, ognuno deve fare la propria parte. Gli uomini si devono rassegnare quando subiscono dei ‘no’, devono capire che tutti hanno diritto a vivere la propria libertà. In una società ideale, dovremmo pensare che nessun individuo sia costretto a subire angherie o violenze. Riva Ligure non ha grosse criticità sul territorio però non è mai il momento di abbassare la guardia”.
“Noi abbiamo soci particolarmente fragili, uomini e donne non vedenti o ipovedenti, rispetto alle persone normodotate. – ha aggiunto Fabrizio D’Alessandro, presidente provinciale per l’UICI – Siamo qui per dare un segnale di vicinanza a tutte le donne e alle persone con disabilità. Se dovessero essere in una condizione di bisogno, c’è il modo di essere aiutati. Vogliamo informare che se si è dentro il baratro della violenza, si può uscire. Ci vuole tanta pazienza e forza di volontà. Noi ci siamo. Ci occupiamo dei non vedenti da oltre 100 anni, in questi anni sono state fatte tante battaglie e noi continuiamo a lottare per le persone più fragili”.
Purtroppo la provincia di Imperia, quando si parla di violenza sulle donne, guadagna la maglia nera infatti la situazione sul nostro territorio rispecchia in maniera quasi speculare i dati nazionali, hanno confermato Claudia Menconi e Antonella Plateroti, del Centro Antiviolenza ISV. La nostra è anche una provincia piccola con tutta una serie di reati satellite, legati non solo al femminicidio ma anche allo stalking, maltrattamenti in famiglia, piuttosto che revenge porn. Riceviamo un numero importante di chiamate in cerca di aiuto. Il chatbot è un servizio utile che garantisce una forma completamente anonima e consente alle donne vittime di violenza di ottenere le prime informazioni su come muoversi, cosa fare, come organizzarsi. Abbiamo avuto più di 300 contatti con questo sistema. Una donna che subisce maltrattamenti o violenza deve rivolgersi a un centro come il nostro per poterle dare un aiuto concreto. Siamo il primo pronto soccorso”!
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti consapevole dell’assenza totale del tema della disabilità nel testo di legge in materia di violenza sulle donne, approvato ieri al Senato in via definitiva, sollecita e ottiene l’approvazione di un ordine del giorno che grazie alla sensibilità dei Senatori e delle Senatrici impegna il Governo a specifiche azioni di attenzione e tutela.
“Le donne con disabilità sono vittime delle stesse forme di violenza che subiscono le altre donne, ma con conseguenze amplificate in ragione della loro particolare vulnerabilità” dice il Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto.
Il Senato ha approvato un Ordine del giorno che impegna il Governo a valutare le misure più efficaci per superare le barriere che rendono alle donne con disabilità ancora più difficile denunciare e sottrarsi alle violenze di quanto lo sia per le donne che non hanno disabilità.
“Le donne con disabilità sono soggette a discriminazione multipla: in quanto donne e in quanto disabili – commenta Mario Barbuto Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Ben venga, quindi, l’Ordine del giorno del Senato che impegna il Governo a trovare soluzioni efficaci che controbilancino questa situazione di svantaggio. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità impegna gli Stati Parti (tra i quali l’Italia) a contrastare ogni forma di sfruttamento, violenza e maltrattamenti nei confronti delle persone con disabilità tenendo conto dell’età, del genere e del tipo di disabilità”.
La limitata capacità di difendersi e di fuggire, la paura di non essere credute e di essere abbandonate rende la denuncia della violenza più difficile. Molto spesso, inoltre, l’autore di una condotta violenta nei confronti di una donna con disabilità è un tutore, un amico, un operatore, un conoscente, il partner, un familiare o il caregiver. “Per le persone con disabilità – conclude Mario Barbuto – quest’ultima circostanza è la peggiore di tutte perché, oltre al dolore personale di ricevere violenza da chi dovrebbe proteggere e aiutare, pone la donna con disabilità davanti al dilemma cui la condizione di parziale o totale dipendenza la condanna: continuare a subire violenza o perdere chi si prende usualmente cura di lei?”.
Tra le azioni presentate nell’ordine del giorno sulle quali il Governo è stato impegnato dal Senato figurano: la necessità della piena accessibilità e fruibilità degli ambienti di accoglienza quali case rifugio, ospedali, posti di polizia; la pratica di azioni formative specifiche rivolte agli operatori dei centri di accoglienza, al personale di polizia e della magistratura, dei servizi sanitari e sociali, tenendo conto della specificità delle diverse disabilità che richiedano adeguate conoscenze e capacità di risposta appropriata; l’inasprimento delle sanzioni per i caregiver e operatori che approfittano del loro ruolo per commettere violenza; il rafforzamento della rete di relazione tra le associazioni di rappresentanza della disabilità che sono in grado di dare supporto e assistenza tarandoli sulle esigenze specifiche.
In occasione della ricorrenza del 25 novembre, la FAND di Catanzaro, federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità presieduta da Luciana Loprete, unitamente ai comitati pari opportunità delle associazioni aderenti, ha organizzato il convegno dal titolo: “Disabilità, violenza e molestia – la necessità di un aiuto non è accondiscendenza”.
Al centro la donna disabile, le sue reali necessità, le sue sofferenze, le sue difficoltà, il suo isolamento, le varie o specifiche forme di violenze subite, l’impossibilità e le paure nel denunciare.
Violenze che un disabile vede quotidianamente nei volti di un cargiver, di un coniuge, di un figlio, di un parente, di un assistente.
Dopo i saluti del Presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro avv. Gianmichele Bosco, la presidente Luciana Loprete ha introdotto il dibattito affermando che “Negare l’assistenza ad una persona non autosufficiente con una disabilità sensoriale o intellettiva, cercare di controllarla, di gestirla e di limitarla nella sua autonomia fisica ed economica sono aspetti specifici di una violenza molto spesso silenziosa.
È necessaria una formazione ed un’educazione affettiva anche per chi ha una disabilità affinché impari a distinguere ciò che è amore o affetto da una violenza. Molto spesso infatti, a causa della propria condizione, le donne disabili tendono a minimizzare un atteggiamento sbagliato sentendosi inadeguate, in difetto, in errore lasciando così che il colpevole resti impunito. Con questo incontro vogliamo ricordare che esistiamo e che con la nostra disabilità dobbiamo poter vivere con dignità al pari degli altri”.
Tra gli interventi che si sono susseguiti, l’educatore sessuale, dr. Maurizio Leuzzi che nella sua esposizione ha evidenziato il tema della prevenzione, dell’educazione e gli aspetti psicologici della vittima.
A seguire, il segretario regionale CGIL dott.ssa Caterina Vaiti che ha esposto le criticità, gli abusi, le discriminazioni sul luogo di lavoro accentuando la necessità di una legislazione che tuteli la donna e la famiglia.
Tra i saluti delle associazioni presenti: il presidente Anmil Luigi Francesco Cuomo, AIA in rappresentanza Felipe Salvatore Viapiana, per l’UICI la vicepresidente Lidia Travaglio, un omaggio inoltre da parte del laboratorio manuale dell’UICI, rappresentato dalla consigliera Patrizia Giuffré, consegnato alla Presidente FAND Luciana Loprete per l’impegno quotidiano e costante a favore di tutti i disabili.
Ad intervallare il prosieguo del convegno non sono mancati emozionanti momenti artistici quali: una poesia di Angela Ada Mantella, una rappresentazione a cura delle classi III e V C del Liceo Classico Galluppi per i quali si ringrazia la Pres. Rosetta Falbo e brani musicali eseguiti magistralmente al pianoforte dalla giovane pianista Mascaro Karol Grazia.
Della giornata rimane però un po’ di amarezza dovuta alla constatazione dell’assenza nella platea e in eventi così importanti, come quello odierno, dei rappresentanti istituzionali e sociali che forse considerano la disabilità un qualcosa che non intacca gli affetti personali.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Sezione UICI di Catania ha voluto dare il proprio contributo.
L’evento, organizzato presso la sede catanese, è partito dall’intento di riunire alcune associazioni locali della disabilità per metterle a parte del lavoro sulle questioni di genere e sullo Sportello donna in cogestione con il Centro antiviolenza Thamaia di cui si è data notizia in passato.
Ritenendo importante riprendere le relazioni con altre associazioni, sono state invitate l’AIPD (Associazione italiana persone down), l’ANFFAS (Associazione nazionale persone con disturbo cognitivo e relazionale), l’ENS (Ente nazionale sordi) e – naturalmente – l’associazione Centro antiviolenza Thamaia volendo significare già nel titolo i nostri intendimenti.
“Noi siamo qui” significa più cose: la nostra posizione di massima apertura e disponibilità verso la città, una realtà di servizi che già offriamo alla collettività e di altri servizi in divenire. Siamo qui, rispetto alle questioni di genere che investono le ragazze, le donne ancorché le madri di figlie/i con disabilità per andare insieme verso una maggiore consapevolezza, autodeterminazione, autostima. E ancora Siamo qui per parlare delle violenze e discriminazioni contro le donne con disabilità in quanto fenomeno non ancora sufficientemente indagato.
Ieri pomeriggio abbiamo accolto cordialmente tutte le persone intervenute in presenza: socie e soci, alcune componenti il nostro Consiglio e il vice Presidente, una delegazione di donne UICI siracusane accompagnate dal presidente Carmelo Fangano, alcune mamme con le loro figlie down accompagnate dalla presidente Aida Fazio e dall’assistente sociale Angela Li Rosi, una delegazione di donne sorde con il presidente Sebastiano Manciagli; quindi sono state salutate le presenze da remoto (oltre alcune amiche la Consigliera nazionale Alina Pulcini, la presidente Thamaia Anna Agosta, l’interprete Lis che ha tradotto in simultanea aiutandoci a comunicare con il gruppo ENS che si trovava in sala).
Dopo i saluti la nostra Presidente Rita Puglisi ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro con più associazioni e per il lavoro sulle questioni di genere che si sta portando avanti; ha osservato come le discriminazioni, per noi donne con disabilità o madri di figlie/i con disabilità, si subiscono in ogni fase della vita sommandosi spesso nel dispositivo tossico di discriminazioni in quanto donne e in quanto disabili e tutto ciò con un impatto enorme sulle vite e sul benessere personale. Si è parlato, ad esempio delle discriminazioni e inadeguatezze del mondo sanitario e di come spesso le donne disabili non possono rivendicare alcuna privacy su aspetti oltremodo sensibili della salute…
Chi scrive ha riportato l’esperienza fin qui svolta, ha sottolineato l’importanza della sensibilità della Presidenza e del Consiglio che hanno accolto e consentito alcune attività di lavoro di arricchimento e di consapevolezza sul fenomeno delle discriminazioni multiple e delle violenze fino ad oggi poco conosciuto perché esistono pochissimi dati scientifici in proposito. Chi scrive ha proseguito aggiornando sul lavoro di consapevolezza e formazione svolto per arrivare a impostare uno Sportello donna, privo di barriere, dunque inclusivo per donne con e senza disabilità della nostra città; attualmente ci si sta formando allo Sportello in quattro donne: la nostra Assistente sociale Silvia Scordo, le socie psicologhe Cetty Giannone e Susanna Nania e la sottoscritta. Quindi abbiamo seguito l’intervento della presidente Thamaia che ha descritto il lavoro del Centro antiviolenza e comunicato la buona notizia del superamento del progetto presentato alla Fondazione con il sud per il contrasto alle violenze di genere ribadendo l’importanza di una formazione specifica sulle disabilità E l’importanza della complementarietà per affrontare fenomeni discriminatori e/o violenze su donne disabili. La Giannone ha riflettuto su come sia importante cominciare ad imparare un linguaggio più rivelatore dei fenomeni discriminatori e come sia importante il percorso di individuazione delle stesse. La Scordo è intervenuta ribadendo l’importanza dell’autostima altro aspetto che dobbiamo imparare a migliorare o costruire. Tutti gli ulteriori interventi hanno evidenziato l’importanza di questo approccio multiforme al fenomeno, hanno confermato come nella vita di ogni giorno e in ogni aspetto si subiscano pregiudizi e stereotipi che impattano sulle nostre vite creando sofferenza e isolamento.
Si è trattato di un incontro un po’ sperimentale in quanto abbiamo messo insieme diverse disabilità affrontando qualche criticità per poterci relazionare ma dimostrando, allo stesso tempo, che bisogna insistere su questa strada verso una comunicazione universale e inclusiva. Abbiamo trasmesso un video con la testimonianza drammatica di una giovane con disabilità vittima di violenza psicologica e economica e di maltrattamenti dalla sua famiglia che si è conclusa bene quando lei ha denunciato e ha cambiato vita. Il pomeriggio si è avviato alla conclusione con un piccolo rinfresco e l’impegno di ritrovarsi ancora per affrontare insieme le tematiche di genere. Ancora una volta abbiamo sperimentato la forza e l’energia che si sprigiona mettendo insieme forze, saperi e esperienze. Per concludere vogliamo esprimere un sentito ringraziamento al personale dell’UICI e al Servizio civile di Catania: senza il contributo di tutte e tutti loro non avremmo costruito un così gradito momento di incontro e riflessione.
“Occhio alla comunicazione! Come una buona comunicazione può aiutare”. È il titolo del seminario organizzato dalla sezione territoriale di Bologna dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti APS in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Vittima o sopravvissuta sono due parole che vengono utilizzate per definire una donna che ha vissuto il dramma della violenza di genere, spesso violenza domestica. Quali delle due utilizzare? Sono termini intercambiabili?
No, definire una donna vittima o sopravvissuta è profondamente diverso. Il termine vittima implica passività; è una parola che contribuisce a diffondere lo stereotipo della donna che subisce violenza come una persona danneggiata, debole, da compatire. Sopravvissuta, al contrario, attribuisce alla donna un ruolo attivo, trasmette l’idea che sia libera e che abbia il controllo della propria vita.
Questo è solo un esempio di come dalla scelta delle parole, così come delle immagini, dipenda la costruzione del pensiero comune.
La comunicazione è uno strumento potente. Se viene mal utilizzata e concepita, anziché promuovere conoscenza ed essere di aiuto per chi è in difficoltà, diventa promotrice di pregiudizi e stereotipi.
Questo è il focus del seminario “Occhio alla Comunicazione! Come una buona comunicazione può aiutare.”, promosso dalla sezione territoriale di Bologna dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Durante l’incontro si affronterà anche il tema della promozione dell’autostima e dell’autodeterminazione, indispensabili per contrastare qualsiasi forma di violenza.
“Le persone con disabilità subiscono gli effetti di una comunicazione spesso distorta e stereotipata e, in tema di violenza di genere, raramente le campagne di sensibilizzazione pongono l’attenzione sulla violenza subita dalle donne con disabilità, che finiscono quindi per essere discriminate due volte. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare alla buona comunicazione questo seminario.” a dichiararlo è Andrea Prantoni, Presidente della sezione territoriale U.I.C.I. di Bologna.
All’incontro interverranno
Serena Bersani
Giornalista professionista, consigliera dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna e componente della rete Giulia Giornaliste.
Giovanna Cosenza
Professoressa ordinaria Dipartimento delle Arti, settore scientifico disciplinare FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGI.
Rossy K. K.
Componente della Commissione Pari Opportunità della sezione territoriale di Bologna dell’U.I.C.I. APS.
Anita Lombardi
Operatrice settore Accoglienza Casa delle donne per non subire violenza.
Modera
Katia Caravello
Coordinatrice della Commissione Pari Opportunità della sezione territoriale di Bologna dell’U.I.C.I.
Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Le lenti del pregiudizio.
Il seminario si terrà sabato 26 novembre 2022 dalle ore 10:00 alle ore 12:30 presso la sezione territoriale di Bologna dell’U.I.C.I. APS in via dell’Oro n.1.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la FAND di Catanzaro, federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità presieduta da Luciana Loprete, unitamente ai comitati pari opportunità delle associazioni aderenti organizza il convegno dal titolo “Disabilità, violenza e molestia” La necessità di un aiuto non è accondiscendenza.
Ne discuteremo insieme con diversi interventi a cura di:
– Luciana Loprete – La disabilità è anche donna
– Maurizio Leuzzi – Prevenzione della violenza di genere tramite l’educazione tra pari
– Caterina Vaiti – La donna vittima di abusi sui luoghi di lavoro
– Dibatti, riflessioni e saluti istituzionali dei responsabili P.O. delle associazioni aderenti.
A conclusione rappresentazione teatrale a cura della classe V° e III° C – Liceo Classico “Pasquale Galluppi” accompagnati per l’occasione al Pianoforte da Karol Grazia Mascaro.
Venerdì 25 Novembre ore 14:00
Sala Concerti – Comune di Catanzaro
Modera Antonella Mascaro
Il convegno sarà oggetto del programma Uici Cz “Non ci vedo ma ci Credo”.
Si informa inoltre che l’Uici e il Comitato Iapb di Catanzaro per l’occasione riservano la possibilità alle donne di sottoporsi a screening oculistici gratuiti giorno 26 Novembre dalle ore 9:00 alle 12:00 presso il gabinetto oculistico in via Gattoleo n. 2 previa prenotazione allo 0961721427.
“Non lasciamo indietro la disabilità…è un mondo che appartiene a tutti“
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – sabato 26.11.2022 ore 15.15
Per tenere alta l’attenzione contro la “piaga ancora dilagante” della violenza fisica e psicologica perpetrata sulle donne, e per offrire spunti di informazione e riflessione, la sezione U.I.C.I. di Mantova invita all’incontro organizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dal titolo “Uscire dalla violenza, è possibile?” organizzato per sabato 26/11/2022 ore 15.15 presso la sede sezionale UICI di Mantova, in Via della Conciliazione n.37 a Mantova e su piattaforma Zoom Meeting.
Programma:
ore 15.30 saluti della presidente UICI Mantova Mirella Gavioli
e della referente pari opportunità Helene Simon
ore 15. 45 Patrizia Aldrovandi – counselor
tratterà dalla violenza si può uscire, il percorso verso la libertà.
con la testimonianza diretta di Sumi, libera dalla violenza dopo un percorso lungo e doloroso
ore 16. 45 Dott.ssa Camilla Federici
violenza sulle donne e intersezionalità come potenziare l’efficacia degli interventi di empowerment
ore 17. 10 Avvocata Spadini Paola
fuoriuscita dalla violenza, novità legislativa
Al termine dibattito e aperitivo conclusivo
L’incontro è organizzato in collaborazione con la sezione UICI di Como che offrirà gli intermezzi musicali a cura del gruppo Orbite Sonore.