U.I.C.I. Catania – Noi siamo qui

Autore: Simonetta Cormaci

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Sezione UICI di Catania ha voluto dare il proprio contributo.

L’evento, organizzato presso la sede catanese, è partito dall’intento di riunire alcune associazioni locali della disabilità per metterle a parte del lavoro sulle questioni di genere e sullo Sportello donna in cogestione con il Centro antiviolenza Thamaia di cui si è data notizia in passato.

Ritenendo importante riprendere le relazioni con altre associazioni, sono state invitate l’AIPD (Associazione italiana persone down), l’ANFFAS (Associazione nazionale persone con disturbo cognitivo e relazionale), l’ENS (Ente nazionale sordi) e – naturalmente – l’associazione Centro antiviolenza Thamaia volendo significare già nel titolo i nostri intendimenti.

“Noi siamo qui” significa più cose: la nostra posizione di massima apertura e disponibilità verso la città, una realtà di servizi che già offriamo alla collettività e di altri servizi in divenire. Siamo qui, rispetto alle questioni di genere che investono le ragazze, le donne ancorché le madri di figlie/i con disabilità per andare insieme verso una maggiore consapevolezza, autodeterminazione, autostima. E ancora Siamo qui per parlare delle violenze e discriminazioni contro le donne con disabilità in quanto fenomeno non ancora sufficientemente indagato.

Ieri pomeriggio abbiamo accolto cordialmente tutte le persone intervenute in presenza: socie e soci, alcune componenti il nostro Consiglio e il vice Presidente, una delegazione di donne UICI siracusane accompagnate dal presidente Carmelo Fangano, alcune mamme con le loro figlie down accompagnate dalla presidente Aida Fazio e dall’assistente sociale Angela Li Rosi, una delegazione di donne sorde con il presidente Sebastiano Manciagli; quindi sono state salutate le presenze da remoto (oltre alcune amiche la Consigliera nazionale Alina Pulcini, la presidente Thamaia Anna Agosta, l’interprete Lis che ha tradotto in simultanea aiutandoci a comunicare con il gruppo ENS che si trovava in sala).

Dopo i saluti la nostra Presidente Rita Puglisi ha espresso la sua soddisfazione per l’incontro con più associazioni e per il lavoro sulle questioni di genere che si sta portando avanti; ha osservato come le discriminazioni, per noi donne con disabilità o madri di figlie/i con disabilità, si subiscono in ogni fase della vita sommandosi spesso nel dispositivo tossico di discriminazioni in quanto donne e in quanto disabili e tutto ciò con un impatto enorme sulle vite e sul benessere personale. Si è parlato, ad esempio delle discriminazioni e inadeguatezze del mondo sanitario e di come spesso le donne disabili non possono rivendicare alcuna privacy su aspetti oltremodo sensibili della salute…

Chi scrive ha riportato l’esperienza fin qui svolta, ha sottolineato l’importanza della sensibilità della Presidenza e del Consiglio che hanno accolto e consentito alcune attività di lavoro di arricchimento e di consapevolezza sul fenomeno delle discriminazioni multiple e delle violenze fino ad oggi poco conosciuto perché esistono pochissimi dati scientifici in proposito. Chi scrive ha proseguito aggiornando sul lavoro di consapevolezza e formazione svolto per arrivare a impostare uno Sportello donna, privo di barriere, dunque inclusivo per donne con e senza disabilità della nostra città; attualmente ci si sta formando allo Sportello in quattro donne: la nostra Assistente sociale Silvia Scordo, le socie psicologhe Cetty Giannone e Susanna Nania e la sottoscritta. Quindi abbiamo seguito l’intervento della presidente Thamaia che ha descritto il lavoro del Centro antiviolenza e comunicato la buona notizia del superamento del progetto presentato alla Fondazione con il sud per il contrasto alle violenze di genere ribadendo l’importanza di una formazione specifica sulle disabilità E l’importanza della complementarietà per affrontare fenomeni discriminatori e/o violenze su donne disabili. La Giannone ha riflettuto su come sia importante cominciare ad imparare un linguaggio più rivelatore dei fenomeni discriminatori e come sia importante il percorso di individuazione delle stesse. La Scordo è intervenuta ribadendo l’importanza dell’autostima altro aspetto che dobbiamo imparare a migliorare o costruire. Tutti gli ulteriori interventi hanno evidenziato l’importanza di questo approccio multiforme al fenomeno, hanno confermato come nella vita di ogni giorno e in ogni aspetto si subiscano pregiudizi e stereotipi che impattano sulle nostre vite creando sofferenza e isolamento.

Si è trattato di un incontro un po’ sperimentale in quanto abbiamo messo insieme diverse disabilità affrontando qualche criticità per poterci relazionare ma dimostrando, allo stesso tempo, che bisogna insistere su questa strada verso una comunicazione universale e inclusiva. Abbiamo trasmesso un video con la testimonianza drammatica di una giovane con disabilità vittima di violenza psicologica e economica e di maltrattamenti dalla sua famiglia che si è conclusa bene quando lei ha denunciato e ha cambiato vita. Il pomeriggio si è avviato alla conclusione con un piccolo rinfresco e l’impegno di ritrovarsi ancora per affrontare insieme le tematiche di genere. Ancora una volta abbiamo sperimentato la forza e l’energia che si sprigiona mettendo insieme forze, saperi e esperienze. Per concludere vogliamo esprimere un sentito ringraziamento al personale dell’UICI e al Servizio civile di Catania: senza il contributo di tutte e tutti loro non avremmo costruito un così gradito momento di incontro e riflessione.

Pubblicato il 29/11/2022.