Musei torinesi: une esempio di accessibilità

Torino – Alla scoperta dei tesori per tutti

La nostra città ha lavorato molto bene, specialmente negli ultimi anni, per rendere accessibile alle persone disabili il suo patrimonio artistico e museale. Parliamo di un cantiere aperto e in continua evoluzione, all’interno del quale emergono sempre nuovi interventi per migliorare la fruibilità dell’eccezionale tesoro che la capitale sabauda ha prodotto in oltre duemila anni di storia. Tra le realtà maggiormente accessibili vanno senz’altro ricordati il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Reale, Palazzo Madama e il Castello di Rivoli.

Museo Nazionale del Cinema
Questa istituzione è attenta a diverse forme di disabilità. Per visitare al meglio il museo è consigliabile avere con sé uno smartphone (cioè un telefono di ultima generazione). Questo strumento infatti può essere usato per leggere degli appositi codici riportati accanto agli oggetti esposti, che vengono tradotti in descrizioni sonore. Il Museo del Cinema, uno tra i più accessibili d’Europa, si trova all’interno della Mole Antonelliana. Questo particolarissimo edificio è riprodotto in tre plastici che permttono a tutti, disabili visivi compresi, di capire come è avvenuta la sua costruzione.
www.museocinema.it

Palazzo Reale
A Palazzo Reale sono stati allestiti percorsi tattili relativi alla vita di corte, che permettono di esplorare la quotidianità della famiglia Savoia: la tavola del re, gli appartamenti delle regine. Le maestranze sono disponibili, su richiesta, a illustrare il percorso di visita a persone con disabilità visiva. Tra le opere da non perdere, va citata la riproduzione in rilievo di una splendida pala d’altare risalente al 1523, opera del pittore piemontese Defendente Ferrari.
www.poloreale.beniculturali.it

Palazzo Madama
Parliamo di un edificio sontuoso e magnifico, sede del primo Parlamento d’Italia. Anche in questo palazzo è possibile avvalersi dello smartphone per ascoltare la descrizione di oggetti e testimonianze artistiche lungo il percorso di visita. Inoltre sono presenti alcune mappe tattili, che possono essere richieste alle biglietterie. Di alcuni dipinti particolarmente significativi, come quelli del celebre pittore quattrocentesco Antonello da Messina, sono state realizzate riproduzioni in rilievo. Infine, in cima alla torre, sul lato rivolto verso via Po, sono state sistemate le riproduzioni in rilievo di alcune parti della città di Torino. A coronamento della visita, si può fare una passeggiata nello splendido giardino accessibile, dove si trovano piante che stimolano l’olfatto e i cui profumi rimandano alla freschezza delle nostre campagne.
www.palazzomadamatorino.it

Castello di Rivoli
Per accostarsi a questa residenza risulta molto utile il plastico del maniero, ricco di particolari, che rivela una struttura incompleta, unica tra le dimore sabaude. Un panello, accessibile a tutte le disabilità sensoriali, riproduce le varie parti del castello. Va inoltre segnalato che la responsabile della didattica è disponibile, su prenotazione, a condurre i visitatori con disabilità visiva tra le collezioni di arte moderna e contemporanea presenti negli spazi espositivi.
www.castellodirivoli.org

Gianni Laiolo
Responsabile Settore Cultura UICI Torino

Il Centro polifunzionale per ciechi pluridisabili è ora più vicino, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Cari amici,
è con grande soddisfazione ed immensa gioia che vi comunico che, da mercoledì 12 Ottobre 2016, la Federazione nazionale delle Istituzioni pro Ciechi ha finalmente completato il trasloco nei nuovi locali dell’immobile di Via Pollio 10.
Infatti, in occasione della nostra Assemblea Federale tenutasi lo scorso 12 Ottobre, abbiamo inaugurato ufficialmente la nostra nuova “casa”. Ora non possiamo più indugiare e per il nostro Segretario Arch. Fenici si prospetta un “bel” periodo di rilievi e di contatti per la realizzazione dell’opera da noi più agognata, e cioè del nostro Centro nazionale polifunzionale per ciechi pluriminorati.
Come più volte ribadito dal Presidente Rodolfo Masto e dal nostro Presidente Nazionale dell’UICI Mario Barbuto, da ora in poi, ultimato il trasferimento della Federazione dall’edificio di via Mirri nella nuova sede di via Pollio, l’obiettivo primario è l’allestimento in tempi brevi del Centro polifunzionale di cui sopra.
A tal proposito, sarebbe troppo lungo e triste rammentarvi in questo mio scritto le tante sofferenze ed umiliazioni che la nostra Unione e la Federazione hanno dovuto subire da dieci anni a questa parte per dare vita al “famoso” Centro per ciechi pluriminorati di Roma.
E tutto ciò a causa delle ostilità delle altre associazioni di minorati della vista e delle incomprensioni della politica e della burocrazia deputata ad erogare il finanziamento della Legge 278 alla Pro Ciechi.
Ma finalmente, la forza, l’autorevolezza e la caparbietà dell’UICI e della Federazione, più unite che mai in tale nobile causa, hanno trionfato, vincendo una battaglia che, diciamolo francamente, anche a molti di noi pareva perduta.
Ora invece, con l’apertura ufficiale dello spazioso immobile di Via Pollio 10 in Roma (circa 3500 metri quadri con terrazzo, cortili esterni e giardino), avvenuta lo scorso 12 Ottobre, per la Federazione tutte le “peripezie” e vicissitudini degli anni scorsi sembrano ormai acqua passata e sono alle nostre spalle, permettendoci di “guardare” al Centro non più come ad un sogno od ad un’”idea platonica”, ma come ad una “realtà” concreta, che tutti noi potremo toccare con mano in tempi molto rapidi.
Chi come noi si confronta ogni giorno con i tanti problemi, a volte irrisolvibili, dei nostri fratelli meno fortunati pluridisabili, conoscendo i drammi personali e la solitudine delle loro famiglie, mai come questa volta vive la consapevolezza di non poter fallire.
Dopo tanti anni d’attesa non ce lo perdonerebbe la storia e, soprattutto, non ce lo perdoneremmo noi stessi.
Le attese sono tante e non saranno certo soddisfatte soltanto dall’avvenuto trasloco e dal conseguente riposizionamento di laboratori ed uffici che, seppur necessari ed urgenti, costituivano solo una piccola parte del sogno “visionario” da realizzare.
Infatti, un Centro polifunzionale di alta specializzazione per la riabilitazione dei ciechi con disabilità aggiuntive è questo il nostro vero ed unico obiettivo! Un Istituto specialistico di innovazione per l’assistenza dei nostri “fratelli” più sfortunati ciechi con disabilità plurime, che, proprio per tali sue caratteristiche, non ha precedenti in Italia e che si porrà addirittura all’avanguardia rispetto alle analoghe strutture che operano già nel resto del mondo.
Al riguardo, noi del CDA della Federazione abbiamo già provveduto a costituire un Comitato tecnico scientifico di alto profilo (che coinvolge pure la FAND e la FISH), che ci supporti nella creazione di un Centro polifunzionale innovativo, che dia, così come dice la legge 278, un ruolo di assoluta rilevanza alla ricerca.
In tal senso, sarà utile il confronto con tutte le Istituzioni federate alla Pro Ciechi ed in primo piano con quelle del territorio, così come sarà strategico il ruolo dell’Unione per favorire il rapporto con le Università e gli Istituti nazionali di Ricerca.
Altrettanto “centrale” sarà il rapporto di collaborazione e l’unità d’intenti che saremo in grado di costruire con tutte quelle realtà ed organizzazioni (in primis La Lega del Filo doro) che, nel corso degli anni, hanno saputo guadagnare e conquistare tanta credibilità nel settore della cura delle persone con pluridisabilità. A loro non dovremo guardare con sospetto, invidia e gelosia, ma al contrario con atteggiamento di disponibilità al dialogo ed allo scambio di conoscenze e competenze, nell’assoluta convinzione che solo il confronto costruttivo, il rispetto reciproco e la condivisione possono contribuire alla crescita ed alle pari opportunità dei ciechi pluriminorati.
A noi “nuovi” dirigenti della Federazione e dell’UICI spettano dunque la grande responsabilità e la sapiente regia di un Centro polifunzionale che si ponga come “punto d’eccellenza” scientifico ed operativo a livello nazionale ed internazionale, foriero di speranza, luce e diritti per i ciechi pluridisabili italiani, in sintonia con le più importanti “conquiste di civiltà” ottenute dall’Unione negli ultimi decenni.
Amiche ed amici, qui si fa la Storia dei ciechi!

la nuova sede della Federazione

la nuova sede della Federazione

Seminario Nazionale “La parola agli ipovedenti”, Roma, 22 ottobre 2016 – Aula della Clinica Oculistica dell’Universita’ Sapienza di Roma – Policlinico Umberto I°

La Commissione Nazionale Ipovedenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in collaborazione con il Dipartimento Organi di Senso, Sezione Oftalmologia dell’Università Sapienza di Roma e la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecita’ IAPB Italia Onlus, ha organizzato il Seminario Nazionale “La parola agli ipovedenti” per sabato 22 ottobre p.v. presso l’Aula della Clinica Oculistica dell’Università Sapienza di Roma – Policlinico Umberto I° (ingresso da Via Lancisi). Al presente comunicato, si allega il programma dettagliato dell’evento.
Considerata l’importanza degli argomenti in trattazione si raccomanda a tutte le strutture di favorire la partecipazione dei soci interessati e soprattutto dei medici oculisti che collaborano con le nostre sezioni territoriali.
La partecipazione al Seminario è gratuita, mentre le eventuali spese sono a carico delle strutture invianti. Per ragioni organizzative si prega di comunicare la propria presenza all’evento alla segreteria organizzativa entro il 15 ottobre p.v. chiamando o scrivendo a:
IAPB – Sezione Italiana
dott.ssa Barbara AULETA
tel. 06.36.00.49.29 (digitare “1”)
e-mail: sezione.italiana@iapb.it

-Seminario Nazionale
“La parola agli ipovedenti”
Quarta edizione
Sabato 22 ottobre 2016
Aula della Clinica Oculistica
dell’Università Sapienza di Roma – Policlinico Umberto I°
(Ingresso da Via Lancisi)

Dipartimento Organi di Senso – Sezione Oftalmologia – Sapienza Università di Roma
Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia onlus
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus

PROGRAMMA

Ore 9.30 – Registrazione dei partecipanti
Ore 10.00 – Saluto delle Autorità
Prof.ssa Antonella Polimeni (Direttore DAI dell’Università Sapienza – Roma)
Prof. Giancarlo Cianfrone (Direttore DIU dell’Università Sapienza – Roma)
Dott. Mario Barbuto (Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus)
Avv. Giuseppe Castronovo (Presidente Nazionale Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia onlus)
Video intervento del Sottosegretario al Ministero della Salute, Vito De Filippo.
1° Sessione: moderano Michele Corcio, Adoriano Corradetti, Alessandro Lambiase
Ore 10,30 – “Le criticità per l’ipovedente nella normativa attuale” – Filippo Cruciani (Componente Commissione Nazionale Ipovedenti dell’UICI e Direzione IAPB – Università Sapienza);
Ore 10.45 – “Tecnologia e ipovisione – Strumenti per la risoluzione dell’ambiguità visiva” – Antonino Cotroneo (Componente Commissione Nazionale Ipovedenti dell’UICI);
Ore 11.00 – “La disabilità certificata e la disabilità vissuta” – Roberto Perilli (Oculista ASL Pescara);
Ore 11.15 – Dibattito
Ore 11.45 – “Progetto Eye Fitness”: la riabilitazione domiciliare” – Marco Sulfaro (Ortottista Polo Nazionale per la riabilitazione visiva IAPB Italia Onlus);
Ore 12.00 – “Le problematiche degli studenti ipovedenti” – Giancarlo Abba (già Direttore scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano);
Ore 12.15 – “L’ipovisione nel contesto internazionale: stato dell’arte e nuove prospettive” – Francesca Sbianchi (Coordinatrice Commissione Relazioni Internazionali dell’UICI);
Ore 12.30 – “Coppie/Genitori ipovedenti e dinamiche familiari” – Stefania Fortini (Psicologa-Psicoterapeuta Polo Nazionale per la riabilitazione visiva IAPB Italia Onlus);
Ore 12.45 – Dibattito
Ore 13.30 – Lunch offerto da IAPB Italia onlus.

2° Sessione: moderano Stefano Tortini, Filippo Cruciani e Alessandro Lambiase
Ore 14.30 – “L’alta tecnologia nell’ipovisione” – Leonardo Mastropasqua (Direttore della Clinica Oftalmologica-Centro Regionale di Eccellenza dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”);
Ore 14.45 – “Definirsi ipovedenti, tra vedere e non vedere” – Zaira Raiola (Componente Commissione Nazionale Ipovedenti dell’UICI);
Ore 15.00 – Testimonianze di due ipovedenti;
Ore 15.15 – “Le problematiche dell’ipovedente non più giovane” – Angelo Mombelli (Presidente Comitato Regionale IAPB della Lombardia);
Ore 15.30 – Dibattito;
Ore 16.00 – Conclusioni.

La partecipazione al convegno è gratuita, tuttavia, per ragioni organizzative, chi desidera partecipare, è pregato di segnalare il proprio nominativo alla Segreteria Organizzativa entro il 15 ottobre 2016, chiamando o scrivendo alla Segreteria IAPB Italia onlus, dr.ssa Barbara Auleta, tel. 0636004929 (digitare 1), e-mail: sezione.italiana@iapb.it.

Torino – Giovedì 13 ottobre, Giornata Mondiale della Vista, visite gratuite in piazza Castello

Anche quest’anno l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino, mantenendo fede ad un impegno che dura ormai da tempo, aderisce alla Giornata Mondiale della Vista, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB). Per l’occasione l’UICI Torino ha in programma un prezioso momento di prevenzione e informazione.
Giovedì 13 ottobre (dalle 10 alle 18.30) in piazza Castello (lato via Accademia delle Scienze, presso il monumento ai Cavalieri d’Italia), uno staff di oculisti effettuerà visite gratuite rivolte a tutti i cittadini. In particolare verrà misurata la pressione oculare, un parametro fondamentale per la diagnosi di alcune gravi malattie come il glaucoma.
Questa patologia, che nel mondo colpisce 55 milioni di persone, viene definita “il ladro silenzioso della vista”, perché spesso nella fase iniziale non dà alcun sintomo: solo diagnosticandola in tempo è possibile affrontarla e curarla. Presso il gazebo in piazza Castello sarà inoltre possibile incontrare lo staff UICI Torino, chiedere informazioni, ricevere opuscoli e altro materiale relativo alle malattie degli occhi e alla disabilità visiva.
«In un momento così difficile per tanti italiani, emerge più che mai la necessità di un presidio sanitario di strada, gratuito e accessibile a tutti – sottolinea il presidente UICI Torino, Franco Lepore – La salute degli occhi non è un lusso per pochi, ma un bene prezioso che va tutelato con ogni mezzo. Per questo siamo felici di dare il nostro contributo a un’iniziativa che coinvolge i cinque continenti. Solo incontrando le persone e dialogando con loro si può veramente promuovere la cultura della prevenzione».
L’iniziativa è realizzata col patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino

Modena- Diabete, alto rischio in vista

Circa 100 città italiane coinvolte per la Giornata Mondiale della Vista del 13 ottobre.
Check-up oculistici gratuiti in molte località per scongiurare la retinopatia diabetica, la prima causa di cecità in età lavorativa:
colpisce oltre un milione di persone solo in Italia Occhio al diabete che “ruba” la vista. Check-up oculistici gratuiti, tavole rotonde, incontri e tanto materiale informativo sarà distribuito per far conoscere l’importanza di una giusta prevenzione, il tutto per scongiurare il rischio di cecità causato dalla retinopatia diabetica.
Queste sono le attività che si terranno in circa 100 città in occasione della Giornata Mondiale della Vista promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una quarantina delle quali si svolgeranno i controlli oculari.
La Giornata si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute. Tutte le iniziative si svolgono in collaborazione con i Comitati della IAPB Italia onlus e le Sezioni provinciali dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti.
La retinopatia diabetica è la maggior causa di cecità in età lavorativa, ma può essere evitata grazie a controlli oculistici periodici.
L’occasione buona può essere proprio il 13 ottobre, quando per la prima volta in Italia è stata raggiunta un’elevata adesione, con iniziative d’informazione e prevenzione in moltissimi centri del nostro Paese: da Roma a Catania, passando per Napoli, Bari, Torino e tante altre città (si vedano: www.iapb.it o www.giornatamondialedellavista.it).
Il diabete è una malattia sempre più diffusa: colpisce, secondo gli ultimi dati OMS, 422 milioni di persone nel mondo e può avere effetti devastanti anche sulla vista. Solo in Italia sono affette da retinopatia diabetica almeno un milione di persone: è la prima causa di cecità in età lavorativa (20-65 anni) e colpisce circa 147 milioni di persone nel mondo. Per questo è fondamentale prestare attenzione agli stili di vita, compresa una corretta alimentazione.
“Tutti – afferma l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – devono recarsi dall’oculista. I controlli medici periodici sono essenziali soprattutto in caso di diabete. Questa Giornata mondiale è una manifestazione annuale a carattere sociale.
D’altronde la vista non è solo il senso che amiamo di più, ma è anche la nostra finestra principale sul mondo. Perderla significa minare l’autonomia personale e ciò non è accettabile”. La retinopatia diabetica è una malattia in cui i sintomi spesso compaiono tardivamente, quando le lesioni sono in fase avanzata e le possibilità di trattamento sono ridotte.
“I programmi di screening e i trattamenti precoci per la retinopatia diabetica, invece, consentono – prosegue Castronovo – di ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive che si sommano, ad esempio, a quelle renali e cardiache. Però questo richiede un miglioramento della rete dei diversi specialisti coinvolti nella gestione della persona diabetica, come medici di famiglia, diabetologi e oculisti. Investire oggi in prevenzione significa risparmiare domani:
preservare il bene prezioso della vista non è soltanto un dovere morale, ma anche un atto di saggia e lungimirante politica sanitaria perché evita l’incremento della spesa socio-sanitaria futura”.

Il 13 ottobre 2016 nei maggiori punti di interesse del centro di Modena sarà disponibile materiale informativo.

La Sezione Provinciale di Modena dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è a disposizione della cittadinanza con il servizio di patronato e il centro di distribuzione del Libro Parlato oltre che con convezioni con oculisti ed ortottisti.

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione Provinciale di Modena Via Don Lorenzo Milani, 54
41122 Modena
Tel: 059300012 Fax: 059260759
E-mail: uicmo@uiciechi.it
www.uicimodena.it

Fish – Videosorveglianza? No, grazie

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap osserva con preoccupazione culturale, politica e pratica l’accelerazione verso l’approvazione di una norma che prevede l’adozione della videosorveglianza negli asili-nido, nelle scuole d’infanzia e nelle strutture sanitarie e sociosanitarie destinate alle persone anziane o con disabilità. Il testo unificato di ben sette proposte di legge è all’esame in questi giorni delle Commissioni Lavoro, Istruzione, Affari Sociali della Camera per poi passare celermente all’approvazione dell’Aula.
Ancora poche le voci critiche: prevale l’adesione ad una tendenza dai toni demagogici che si appiattisce sulla presunta funzione deterrente delle videocamere negli asili, nelle stanze e sugli spazio sanitari e socio sanitari.
Sarebbe questa, secondo i proponenti, la soluzione per contrastare gli abusi e le violenze.
“È molto triste rilevare come, non riuscendo o volendo realmente intervenire sulla qualità dei servizi e non volendo impegnare risorse in questi obiettivi, si preferisca scegliere una pseudo-soluzione eclatante e demagogica. Questo è il punto centrale: la reale qualità dei servizi, tema del tutto eluso”, commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH.
“Riteniamo poi che questa proposta, oltre ad essere discutibile per il diritto alla riservatezza personale, reale e percepita, sia del tutto inadeguata ed inefficace a contrastare le cause profonde della violenza e degli abusi che purtroppo i fatti di cronaca, anche recenti, riportano.”
“Non intendiamo assolvere o attenuare le responsabilità individuali, ma riteniamo sia ormai il momento di interrogarsi invece sugli ambienti in cui questi reati vengono consumati e sulle loro origini. Nulla cambierà nelle istituzioni totali e segreganti, nelle strutture che inducono l’isolamento ove questi episodi di violenza, più o meno evidente, siano inevitabili e a ben poco servano le migliaia di telecamere che si intende installare”
Sono necessarie invece norme operative certe in termini di prevenzione e contrasto agli abusi, dei trattamenti degradanti, delle negligenze, dell’eccesso di sedazione, dell’abuso della contenzione, incidendo sulla formazione del personale, sull’aggiornamento continuo, sullo sviluppo delle competenze, sulla preparazione nella gestione dei cosiddetti “comportamenti problema”, sull’adozione di strumenti e metodi per il benessere degli operatori. Ed ancora, sulla trasparenza delle strutture e sul loro rapporto con il territorio di riferimento e la chiusura delle strutture segreganti. E promuovendo la reale inclusione delle persone con disabilità.
“Una proposta interamente da rigettare quella all’esame della Commissioni. Ne chiediamo l’accantonamento e l’inizio di una riflessione ben diversa su altre basi, con altri presupposti. Cogliamo l’evidenza dell’assenza di copertura economica (qualcuno ha fatto i conti?) e di impraticabilità operativa di questa proposta, per avviare un confronto più elevato culturalmente e politicamente”, conclude Falabella.
In effetti, per essere efficace la videosorveglianza dovrebbe essere istallata in tutti gli ambienti di tutti gli asili-nido, le scuole di infanzia, le strutture per disabili ed anziani. I filmati, stimabili in milioni di giga, dovrebbero essere conservati (non si sa per quanti anni) in modo criptato su server dedicati e messi a disposizione del Pubblico Ministero in caso di indagini o denunce. Tutto ciò, oltre al risibile effetto immediato ed all’improbabile efficacia futura, comporterebbe costi per i quali i proponenti non quantificano né prevedono alcuna copertura finanziaria.

10 ottobre 2016

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
www.fishonlus.it
www.facebook.com/fishonlus
twitter.com/fishonlus

Asti – Occhio al diabete che “ruba” la vista

Check-up oculistici gratuiti, tavole rotonde, incontri e tanto materiale informativo sarà distribuito per far conoscere l’importanza di una giusta prevenzione, il tutto per scongiurare il rischio di cecità causato dalla retinopatia diabetica. Queste sono le attività che si terranno in circa 100 città in occasione della Giornata Mondiale della Vista promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus insieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in una quarantina delle quali si svolgeranno icontrolli oculari.
La Giornata si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute. Tutte le iniziative si svolgono in collaborazione con i Comitati della IAPB Italia onlus e le Sezioni provinciali dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti.
La retinopatia diabetica è la maggior causa di cecità in età lavorativa, ma può essere evitata grazie a controlli oculistici periodici. L’occasione buona può essere proprio il 13 ottobre, quando per la prima volta in Italia è stata raggiunta un’elevata adesione, con iniziative d’informazione e prevenzione in moltissimi centri del nostro Paese: da Roma a Catania, passando per Napoli, Bari,Torino e tante altre città (si vedano: www.iapb.it o www.giornatamondialedellavista.it).
Il diabete è una malattia sempre più diffusa: colpisce, secondo gli ultimi dati OMS, 422 milioni di persone nel mondo e può avere effetti devastanti anche sulla vista. Solo in Italia sono affette da retinopatia diabetica almeno un milione di persone: è la prima causa di cecità in età lavorativa (20-65 anni) e colpisce circa 147 milioni di persone nel mondo. Per questo è fondamentale prestare attenzione agli stili di vita, compresa una corretta alimentazione.
D’altronde la vista non è solo il senso che amiamo di più, ma è anche la nostra finestra principale sul mondo. Perderla significa minare l’autonomia personale e ciò non è accettabile”. La retinopatia diabetica è una malattia in cui i sintomi spesso compaiono tardivamente, quando le lesioni sono in fase avanzata e le possibilità di trattamento sono ridotte.
I programmi discreening e i trattamenti precoci per la retinopatia diabetica, invece, consentono di ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive che si sommano, ad esempio, a quelle renali e cardiache. Però questo richiede un miglioramento della rete dei diversi specialisti coinvolti nella gestione della persona diabetica, come medici di famiglia, diabetologi e oculisti. Investire oggi in prevenzione significa risparmiare domani: preservare il bene prezioso della vista non è soltanto un dovere morale, ma anche un atto di saggia e lungimirante politica sanitaria perché evita l’incremento della spesa socio-sanitaria futura”.
Ad Asti, presso l’Ospedale Cardinal Massaia, giovedì  13 ottobre mattina sarà possibile effettuare uno screening visivo previa prenotazione presso la segreteria dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Asti, telefonando al numero 0141/592086 il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9 alle 12.
Nell’atrio dell’Ospedale sarà presente un banchetto informativo e l’accoglienza sarà curata dall’Unione Volontari pro Ciechi di Asti.

Progetto musei accessibili, di Linda Dametto

Autore: Linda Dametto

Nella mattinata di domenica 2 ottobre è stata organizzata dall’Associazione culturale La Girobussola, in collaborazione con 3DArcheolab ed il Museo Archelogogico Nazionale di Ferrara, l’inaugurazione di un percorso tattile all’interno della sezione del museo dedicata al mondo etrusco. Questa iniziativa segue all’inaugurazione di un medesimo progetto di accessibilità effettuata dagli stessi presso il Museo Etrusco di Marzabotto. Ad accoglierci sono stati i responsabili del progetto, Marta Giacomoni de La Girobussola, Giulio Bigliardi presidente di 3DArcheolab e la direttrice del museo Paola Desantis. In attesa dell’arrivo di tutte le persone iscritte alla visita guidata (era necessario iscriversi per tempo), siamo stati condotti all’interno di una grande sala dove la direttrice Desantis ci ha illustrato la storia del museo, conosciuto anche come il museo che illustra la storia dell’antica città di Spina. Successivamente è stato introdotto il progetto in questione, nato grazie alla fusione di intenti e volontà da parte di due realtà esperte nel settore dell’accessibilità, l’associazione La Girobussola, che si occupa di cultura e turismo accessibili e 3DArcheolab, laboratorio che utilizza le nuove tecnologie (rilievo 3d, modellazione 3d, stampa 3d, laser cutter) per rendere l’inclusione culturale sempre più facile e possibile.
Parlare di accessibilità significa prima di tutto togliere qualsiasi tipo di barriera, il che all’interno di un museo si può tradurre con l’eliminazione, dove possibile, delle teche di vetro che separano il fruitore dall’opera. Questo è un punto fondamentale sul quale sia Marta che Giulio hanno posto l’attenzione, il loro lavoro, infatti, si inserisce lì dove non è possibile effettuare questo tipo di operazione. Si cerca, dunque, di andare incontro a chi lavora all’interno del museo, creando progetti ad hoc che possano rendere le collezioni esposte accessibili anche a persone con disabilità visiva sfruttando nel migliore dei modi le risorse economiche disponibili (non investendo tutto nella realizzazione di un’unica riproduzione, ma distribuendo le risorse per realizzare più oggetti e quindi creando un percorso tattile più completo).
Dopo averci illustrato le modalità con le quali è nata la collaborazione con la direttrice Desantis (che aveva potuto prendere parte alla nascita del precedente progetto di accessibilità museale a Marzabotto), e aver specificato che il finanziamento per questo progetto è frutto del supermanto della selezione relativa ad un bando predisposto dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, siamo stati condotti all’interno della stanza che ospitava le riproduzioni ed il percorso tattile. In un angolo della sala sono stati predisposti alcuni reperti etruschi originali (anfora, vaso, piatto, mortaio e brocca), che ci è stato possibile toccare, in quanto messi in sicurezza su un ripiano. Ogni oggetto era accompagnato da una descrizione in braille e da un cartellino identificativo in nero (ma non in caratteri adatti a persone ipovedenti). I presenti hanno potuto constatare di persona le dimensioni ed i materiali con cui venivano realizzati i manufatti in epoca etrusca. Alcuni di essi presentano nella superficie esterna delle raffigurazioni che sono state riprodotte in schede tattili utilizzando la tecnica Minolta. La particolarità di queste schede è la presenza, in ognuna di esse, di un QR-code che, una volta selezionato con lo smartphone, riproduce un contenuto testuale che descrive la figura in oggetto e che può essere letto utilizzando la sintesi vocale. Le schede in questione non rigurdavano esclusivamente le raffigurazioni dei vasi ma anche la dimensione geometrica dei manufatti, alcune mappe relative all’occupazione etrusca dell’Italia, l’alfabeto etrusco ed effigi originali dell’epoca. Affianco alle schede sono state realizzate delle riproduzioni in 3D di statue e oggetti dell’epoca con l’utilizzo di diversi materiali (plastica, polvere di gesso, metallo e legno). Successivamente ci è stata data la possibilità di toccare con mano altri manufatti orginali (delle anfora poste al piano inferiore del museo) e di percorrere il labirinto del giardino, posto al centro del cortile del palazzo che ospita il museo archeologico. Si tratta di un labirinto ad un’unica entrata, quindi facilmente percorribile e dunque senza rischio di perdere l’orientamento, il che ha reso l’esperienza originale e rasserenante.
In conclusione si può ritenere il percorso ben fatto, realizzato pensando sia alle necessità di fruitori non vedenti che ipovedenti, sia alla possibilità di arricchimento personale per le persone vedenti che andranno al museo e che sceglieranno di vedere le preziosità etrusche con un nuovo punto di vista.

In memoria di Roberto Farroni nel quinto anniversario della sua morte

Presentazione del libro OLTRE IL LIMITE Viaggio con la Calamita Cosmica di Gino De Dominicis (2000-2010) di Carlo Bruscia

Domenica 16 ottobre ore 10,30
Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI Sala conferenze Museo Tattile Statale Omero Ancona

“Per esistere veramente le cose dovrebbero essere eterne, immortali, solo così non sarebbero solo delle verifiche di certe possibilità, ma veramente cose.” Gino De Dominicis

Intervengono:
Aldo Grassini, Presidente del Museo Tattile Statale Omero Giulio Colavolpe, giornalista RAI Franco Rustichelli, scienziato Carlo Bruscia, operatore culturale

Il libro, un inedito di 120 pagine, è una raccolta di fotografie e testi che racconta l’impegno di Carlo Bruscia, Presidente del Centro Una Arte Contemporanea di Fano, nel far conoscere al mondo uno capolavori del XX secolo, La Calamita Cosmica di Gino De Dominicis, (Ancona, 1947 — 1998).
Seguiremo il decennale viaggio dell’opera, fra Ancona, Milano, la Reggia di Versailles, il Belgio e il MAXXI di Roma, viaggio che sarebbe dovuto continuare grazie a Roberto Farroni, che si stava impegnando, prima della prematura scomparsa, nella possibile realizzazione di una versione della Calamita in lamina d’oro da esportare in tutto il mondo.

Ingresso libero.
L’evento è organizzato in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI.

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
tel. 0712811935 – info@museoomero.it
http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5476

Napoli – Sportello Turistico. Vedi Napoli e poi…..ritorna!, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Cari amici, dopo una fase sperimentale che ci ha visti impegnati nell’accoglienza di qualche gruppo di visitatori della città di Napoli, di Ercolano e Pozzuoli, aver ricevuto altre richieste da parte di singole persone interessate alle opportunità che offriamo,
ci sembra utile fornire a tutti i potenziali utenti dello sportello le informazioni utili per usufruire dei servizi
che possiamo proporre.
Lo Sportello è operativo presso la sede dell’U.N.I.Vo.C. in via Costantinopoli 19 e per essere contattati potrete telefonare al numero 081 19915172 o 3407547659 e, se non sarete risposti da persona fisica potrete lasciare messaggi in segreteria con la certezza che vi richiameremo velocemente
oppure inviare una mail a: info@univocdinapoli.org
Sarà l’UNIVOC a garantire la serietà del personale di cui avrete necessità come:
assistente di gruppo e per l’organizzazione, le informazioni, l’accoglienza e quant’altro sarà funzionale alle tipologie di soggiorni che vorrete richiedere;
ci occuperemo di personale competente da mettere a disposizione per visite a musei, luoghi di arte, di storia, di paesaggistica;
ci adopereremo per gli accompagnamenti quotidiani avvalendoci dei volontari;
ma potremo fare tutto ciò evitando dispersioni di contatti interpersonali che, pur sembrando più veloci e diretti, creerebbero, invece,
disfunzioni e sovrapposizioni di carattere organizzativo.
Tutti i contatti, dunque, vanno presi, come sopra esposto.
Vi invitiamo a consultare il nostro sito se volete saperne di più:
www.univocdinapoli.org
e, nell’augurarvi una buona programmazione di qualche breve e piacevole pausa
dalle fatiche quotidiane,
vi salutiamo cordialmente.

Silvana Piscopo