Napoli – Principesse per un giorno – Visita guidata a Villa Pignatelli

Nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Donna , sabato 5 marzo, su proposta della Commissione per le pari opportunità, abbiamo organizzato una visita al museo Pignatelli in Napoli. Nel bel giardino all’inglese che circonda la villa, siamo stati accolti dalla vice-direttrice dott.ssa Rosanna Naclerio, che ci ha dato il benvenuto e ci ha affidato alla dott.ssa Tiziana Beato, specializzata nella guida di visite tattili. Era una bella giornata anche se un po’ ventosa e ascoltare la storia della villa godendo del sole era molto piacevole. Abbiamo toccato i fiori delle camelie per cui il giardino della villa è famoso. Poi siamo entrati nell’edificio dopo aver salito le scale di marmo sorvegliate da due belle statue di cani. E’ stato come fare un salto nel passato. La dott.ssa Beato ci ha fatto sentire come ospiti dell’ultima principessa di casa Pignatelli, come se fossimo appena scesi dalle carrozze e quindi introdotti nella teoria di saloni riccamente arredati e decorati. Un tripudio squisitamente settecentesco di oro, sete, specchi e ancora oro! Consolles di legno finemente scolpite, camini in marmo guarniti da orologi in bronzo dorato, sontuosi candelabri a molteplici fiamme, divani e poltrone tappezzati con preziose sete di San Leucio. Siamo entrati nella bella sala da pranzo con l’enorme tavola imbandita con delicate stoviglie francesi e magnifici bicchieri di cristallo recanti lo stemma di casa Pignatelli: tre pignatte; ebbene sì , tre comuni pentole di coccio!
E ancora la biblioteca dove, durante i ricevimenti, si rifugiavano gli uomini a parlare di cose da maschi, a bere cognac , a giocare a biliardo e a fumare. L’odore sarebbe stato assorbito dagli splendidi pannelli di cuoio lavorato a sbalzo. Nel contempo, le donne si sarebbero trattenute nell’attiguo salottino a bere rosolio e a ciacolare.
Siamo poi saliti al piano superiore dove erano gli appartamenti privati della famiglia. Qui di recente hanno arredato alcune sale con i mobili originali ottocenteschi. Infatti abbiamo potuto ammirare il salottino privato del principe dove troneggia un raro esempio di cassaforte in noce e ancora librerie che ospitano preziosi volumi antichi. La sorpresa è stata la sala da bagno: di incredibile modernità il gusto del mobile con doppio lavabo , ma la meraviglia è stata toccare la vasca del principe ricavata da un unico enorme blocco di marmo completa da delfini da cui usciva il getto d’acqua.
Ma la visita non è finita con gli appartamenti come avrebbe dovuto, la nostra guida infatti, ci ha voluto regalare anche un assaggio del ricco museo delle carrozze che è parte della Villa Pignatelli. Ci ha mostrato dunque, un elegante coupè usato per recarsi a teatro, gli interni sono addirittura tappezzati in seta! Ancora non è stato realizzato un percorso tattile di questo museo, ma appena sarà pronto ci inviteranno a testarlo e noi non vediamo l’ora.
Abbiamo degnamente concluso la visita con una bella pizza a via Partenope dove il nostro presidente ha voluto omaggiare le signore con un apprezzatissimo ramo di mimosa.
Per chi vuole saperne di più su questo luogo ecco il link istituzionale:

Museo Pignatelli – Polo museale della Campania

Roberta Cotronei (Commissione Pari Opportunità)

Il dialetto dei padri: le nostre radici, di Mena Mascia

Autore: Mena Mascia

La commissione per le pari opportunità che il consiglio provinciale di Campobasso mi ha incaricato di coordinare, ieri, otto marzo, ha celebrato la giornata internazionale della donna, chiamando a raccolta i soci per assistere ad un recital di poesie e canzoni dialettali che attori non professionisti ci hanno regalato.
Oltre ogni aspettativa, la partecipazione è stata divertente e coinvolgente al punto che tutti si sono sentiti parte attiva di un fuori programma fissato, che, benché precedentemente deciso, ha subito variazioni che hanno soddisfatto a pieno l’uditorio.
C’era una volta… Fin da quando ci è possibile ricordare, proprio così aveva inizio ogni favola degna di tal nome, ricordate?
Con le tante suggestioni che il titolo di questa manifestazione personalmente mi ha provocato, senza sentirmi un panda in estinzione, come purtroppo la mia età vorrebbe, promuovendola, avevo voglia di ricordare il com’eravamo, per riflettere con gli astanti sul come siamo, per conoscerci meglio, dati i cambiamenti sopravvenuti nella vita di tutti noi.
C’erano una volta i genitori anziani dei quali, accettando i ruoli che mano a mano, impercettibilmente, ma inesorabilmente, andavano cambiando, i figli si facevano un vanto di occuparsi, mentre ora nascono come funghi quegli strani luoghi che eufemisticamente continuiamo a definire case di riposo. Senza nulla togliere a quelle che funzionano, e per fortuna ce ne sono, le cronache ce ne propongono tante altre nelle quali i maltrattamenti sono all’ordine del giorno.
Prima che la massificazione ci consigliasse di non distinguerci gli uni dagli altri, c’era una volta il piacere di comunicare attraverso il dialetto paesano di cui si è perduto l’uso, oltre alla comprensione degli idiomi, ma dei quali ieri, con le calde voci monacilionesi di Nando e di Rita che in dialetto scrivono, dello jelsesi Luigi che attraverso la chitarra ci allietava tutti, recitando con indicibile espressività monologhi di vita vissuta, di Nunzia e Giuseppe che, in oratinese hanno cantato antichi stornelli, della verace campobassana Pina che ha dedicato alla giornata dolcissime constatazioni personali, di Giovanni che nel dialetto di Montefalcone ci ha recitato delicatissime liriche, di Rosaria che, sebbene con voce un po’ cambiata dall’età, ci ha cantato una vecchia nenia molisana, del timido Lucio che ha voluto dedicare alle donne presenti una canzone di De Gregori , senza tema di essere smentiti, abbiamo considerato dei regali preziosi ogni esibizione, attraverso le quali, ognuno di loro hanno voluto darci un saggio della passione per la ricerca delle proprie radici.
Dopo aver brindato all’essere stati insieme tanto piacevolmente, ci siamo lasciati sperando di cuore in un prossimo incontro.
C’era una volta, ma spero ci sia sempre, la voglia di tutti di partecipare alle iniziative che ci proponiamo di promuovere su altri temi, unicamente per il piacere di vederci per stare insieme.
In conclusione, da parte mia mi auguravo ancora un grazie a tutti, nella speranza di rivederci in una prossima, gradita occasione.

Mena Mascia

Trento, giornata della donna 2016, di Luciana Brida

Autore: Luciana Brida

Durante l’incontro tenutosi sabato 5 marzo alla presenza di una trentina di persone, si è sviluppato il tema della violenza sulle donne.
La scelta è caduta su questo argomento in considerazione dei dati statistici presentati a Trento il 25 novembre, i quali dimostrano che il fenomeno è tutt’altro che trascurabile anche nella nostra provincia.
La sociologa Barbara Bastarelli, responsabile del locale centro antiviolenza e l’avvocata Elena Biagioni, che collabora con questa struttura, hanno introdotto il tema inquadrando questa preoccupante realtà ed offrendo alcuni strumenti per conoscerla ed affrontarla con consapevolezza.
Nell’introdurre la mattinata di lavoro, dopo il saluto del Presidente sezionale Dario Trentini, la responsabile delle pari opportunità Luciana Brida ha ricordato come i non ed ipovedenti, e fra loro le donne, debbano non soltanto acquisire la consapevolezza di quanto loro può accadere in termini di violenza subita, ma anche conoscere le possibilità di uscire da tale baratro ed essere veicolo di informazione per chi nel loro giro di conoscenze è vittima di eventi e situazioni di disagio tanto gravi.
Un altro modo insomma, per divenire sempre più cittadini consapevoli e conoscere le opportunità di affrontare attivamente i temi sociali più scottanti del momento.
Quella della violenza sulle donne è una realtà che fatica ancora ad emergere come evidenziato negli
Interventi delle relatrici, perciò anche una maggiore attenzione a ciò che accade intorno a noi può aiutare le vittime ad uscire dall’isolamento, pur trattandosi di un comportamento spesso difficile da mettere in atto.
Luciana Brida

In viaggio con il nostro cane guida, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Da circa due anni la Comunità Europea ha voluto mettere ordine sulla movimentazione degli animali da compagnia, regolamentando con la normativa che riporto sotto, tutte le movimentazioni non commerciali compresi anche i cani guida per i ciechi.
Uniche categorie di cani nominate sono i cani poliziotto e i cani da soccorso, che in ogni caso hanno alcune agevolazioni, ma che in sostanza devono ugualmente sottostare a questa normativa.
Per movimentazioni non commerciale, come facilmente si deduce, si intende un fine di lucro ovvero di compravendita degli animali, che nel nostro caso non interessa, ma lascio questa terminologia affinché sia chiaro il fine della legge e a quali categorie è rivolta.
La regolamentazione è abbastanza complessa e dal 2013 ha avuto già parecchie modifiche attuative, specialmente tra gli stati non comunitari.

REGOLAMENTO (UE) N. 576-577/2013
movimentazione non commerciale tra i Paesi membri dell’Unione europea degli animali da compagnia, in particolare di cani, gatti e furetti, nonché l’introduzione e la reintroduzione, nei Paesi Comunitari, di tali animali, provenienti dai Paesi terzi.
Come descritto dal titolo, la movimentazione riguarda i cani che circolano nel territorio Comunitario, oppure che escano dallo stesso e attenzione, che rientrano nel territorio Comunitario, questo passaggio non è da sottovalutare, in quanto se un cane guida esce dal territorio comunitario, per rientrare viene sottoposto a controlli come se entrasse in zona Comunitaria per la prima volta.

In generale:
Gli animali da compagnia devono essere accompagnati dal proprietario o da persona autorizzata in maniera scritta., gli animali possono viaggiare anche soli ma il proprietario o la persona autorizzata devono dimostrare che accompagnano l’animale massimo 5 giorni prima o dopo la partenza dell’animale stesso.
Il numero massimo di animali ammesso per la movimentazione per ogni proprietario è 5.
Il numero di 5 animali può aumentare solo in caso di gare o esposizioni o stage di allenamento debitamente certificate.
Importante per la movimentazione gli animali devono:
.1 essere marcati con tatuaggio leggibile avvenuto prima del 3 luglio 2011, o impianto trasponditore.
.2 essere vaccinati contro la rabbia, solo dopo la marcatura, conformemente al regolamento.
.3 se adottate, misure sanitarie preventive per malattie o infezioni diverse dalla rabbia.
.4 avere un documento di identificazione, rilasciato dal veterinario ufficiale , passaporto. Oppure certificato o foglio di identificazione conforme a questo regolamento, se proveniente da paesi terzi rilasciato da autorità competenti.
E’ vietato introdurre in Italia, sia dai Paesi membri dell’Unione Europea che dai Paesi terzi,
animali non vaccinati contro la rabbia.

Animali che entrano in uno stato membro da un paese terzo.
Si dividono in due gruppi, uno Nazioni che si attengono scrupolosamente a questo regolamento e un secondo gruppo di Nazioni che non si attengono a questo regolamento.
Al secondo gruppo viene fatto un controllo ulteriore per la prevenzione della diffusione della rabbia, che è la titolazione dei suoi anticorpi (prelievo di sangue).
Gli animali con questo esame della titolazione degli anticorpi, devono entrare in uno stato membro solo attraverso il luogo di ingresso e controllo dei viaggiatori, all”entrata vengono registrati in apposito registro per data e identificazione.
Il prelievo del sangue per la titolazione degli anticorpi si può fare solo dopo 30 giorni dalla vaccinazione e l’esame può essere fatto solo da laboratori autorizzati.
Il certificato di titolazione non può essere più vecchio di tre mesi, se il cane guida è correttamente vaccinato contro la rabbia, la validità della titolazione degli anticorpi segue la copertura del vaccino antirabbico, quindi non scade dopo tre mesi.
Attenzione: se noi con il nostro cane guida andiamo in Russia per quattro mesi e il nostro cane guida non è correttamente vaccinato contro la rabbia, al rientro in territorio Comunitario, ci verrà richiesta la titolazione degli anticorpi, in quanto il certificato fatto in Italia, ha una validità di tre mesi, quindi prima di partire bisogna sapere dove fare la titolazione anticorpale e che soprattutto il laboratorio sia riconosciuto, altrimenti il nostro animale non rientrerà in territorio Comunitario.
Ripeto Nota importante: se il cane è sottoposto regolarmente alla vaccinazione antirabbica, la titolazione anticorpale non scade dopo tre mesi, ma ha validità uguale alla profilassi vaccinale correttamente eseguita.
Questo esempio, spero renda chiaro il fatto che la movimentazione del nostro animale potrebbe risultare al quanto complicata, quindi prima della partenza, informatevi bene, presso gli uffici del Servizio Veterinario ASL più vicini.

PASSAPORTO dei cani
Il documento di identificazione o passaporto è rilasciato solo da un veterinario ufficiale, cosi composto:
.luogo e data di posizionamento del tatuaggio o trasponditore
.codice alfanumerico del tatuaggio o trasponditore
.dati obiettivi di identificazione dell’animale, nome, età, razza, sesso, colore ecc..
.nome, recapito e firma del proprietario
.nome, recapito firma veterinario ufficiale che rilascia il documento
.data e dettagli vaccinazione antirabbica
.data prelievo sangue per titolazione anticorpi quando richiesta
.conformità sulla prevenzione di malattie diverse dalla rabbia quando richiesta
Il passaporto deve avere un codice numerico ISO dello stato di rilascio e un numero alfanumerico unico. Il veterinario ufficiale che rilascia il documento deve mantenere il registro dei dati almeno per 3 anni, deve certificare il numero di identificazione, tatuaggio o trasponditore, che i dati richiesti siano compilati correttamente e ci sia la firma del proprietario.
I documenti di identificazione in bianco vengono rilasciati solo ai veterinari ufficiali del servizio Veterinario dell’ASL.

CONTROLLI
il proprietario deve mettere a disposizione, dell’autorità competente, l’animale per i controlli e i relativi documenti che accompagnano l’animale.
Se gli animali entrano in uno stato membro da uno stato terzo non autorizzato, possono entrare solo dagli ingressi dei viaggiatori e devono presentarsi all’autorità competente.
Se un animale parte da Bolzano e con il suo proprietario va in un paese terzo come la Giorgia, per rientrare in un paese membro deve avere la titolazione degli anticorpi contro la rabbia e tutti i documenti in regola è quindi importante che prima della partenza il proprietario faccia eseguire la titolazione degli anticorpi da un
laboratorio autorizzato. La titolazione degli anticorpi ha una validità massima di tre mesi. Se lo stesso animale parte da Bolzano e va in uno stato membro,
al proprietario è sempre consigliabile di rivolgersi al veterinario ufficiale dichiarando la movimentazione dell’animale, indicando il luogo, la durata del viaggio ed eventuali movimentazioni fuori dallo stato stesso.

Riassumendo:
prima della partenza con un cane verso un paese comunitario o extracomunitario è necessario mettersi in contatto con un med. Veterinario ASL, per tutto ciò che
riguarda il profilo sanitario e le certificazioni necessarie, oltre che far controllare la validità dei documenti in nostro possesso.
La regolamentazione Europea sopracitata è in continuo mutevole aggiornamento, quindi deve rimanere chiaro al lettore che un viaggio con il proprio cane, sia in Paesi Comunitari Che Extracomunitari, deve essere preparato con congruo anticipo.
Rivolgersi sempre ai veterinari competenti dell’ASL, in quanto ci possono essere continui aggiornamenti attuativi della normativa e quanto sopracitato potrebbe avere una dovuta evoluzione.
Come consiglio personale, vi invito anche ad informarvi sulle regolamentazioni interne di eventuali vettori aerei, in quanto non esiste una normativa unica, ma in sostanza fanno quello che vogliono.
Ultimo consiglio che provo a darvi e di informarvi bene sulle normative vigenti nel paese che volete visitare, riguardanti i cani guida.
Potete informarvi autonomamente ricercando qualche associazione di non vedenti del paese che andrete a visitare, scrivendogli una normalissima e-mail, sono convinto che in breve tempo avrete delle risposte esaustive, altrimenti coinvolgete l’ambasciata Italiana o scrivete all’Ambasciata in Italia del Paese che volete visitare o rivolgersi anche all’Ufficio affari internazionali della nostra Unione.

Augurandovi buon viaggio, ricordatevi di portare con voi sempre una borraccia con acqua, un po’ di mangime e le buste per la raccolta delle feci, anche se la raccolta di queste ultime non è obbligatoria, risulta essere se possibile, un forte segnale di civiltà.

Valter Calò
Questo articolo è stato scritto con la supervisione del Servizio Veterinario Aziendale
della Provincia Autonoma di Bolzano

Banana e la sua personale ricerca di felicità – A Cinema senza Barriere il divertente film di Andrea Jublin

Torna l’appuntamento con Cinema senza Barriere®. Martedì 15 marzo alle ore 20 presso la Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan della Città metropolitana di Milano (Viale Vittorio Veneto, 2) in programma la commedia italiana Banana di Andrea Jublin, candidato nel 2008 agli Oscar con il suo corto Il Supplente.

Banana è un ragazzino convinto che nella vita si debba a tutti i costi cercare la felicità, almeno per qualcosa, non per tutto. Sicuramente nel calcio, dove i suoi piedi “a banana” non aiutano e nella conquista della sua compagna di classe che rischia la bocciatura. Quale modo migliore per attirare la sua attenzione se non salvarla dall’insufficienza in italiano?

Ideata da A.I.A.C.E. MILANO in collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UIC (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti) e sostenuta negli anni dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Cinema senza Barriere® è l’unica rassegna cinematografica accessibile a tutti. A Milano è sostenuta dal Settore Cultura e dal Settore Formazione Lavoro, attraverso il Piano Emergo, della Città metropolitana di Milano.
Un servizio culturale continuativo per le persone con disabilità sensoriali, cui è stata resa possibile la visione dei film, grazie all’audiocommento e alla sottotitolatura di film di normale distribuzione in sala. La parte tecnica è a cura di Raggio Verde di Roma. Anche i normodotati possono provare la visione audiocommentata del film, prenotando cuffia e mascherina oscura occhi. (La priorità per la prenotazione cuffie è ai fruitori non vedenti).
Si ringrazia Good Films per la cortese collaborazione.

Prossimi appuntamenti: 19 aprile, 24 maggio, 21 giugno.

Ingresso gratuito per disabili e accompagnatori
Ingresso: 5,50 euro (senza obbligo di tessera)
Prenotazione cuffie giorni feriali c/o Cineteca: tel. 02 87242114
Per informazioni: Cinema senza Barriere® by A.I.A.C.E. Milano tel. 02 76115394 – www.cinemasenzabarriere.it – info@mostrainvideo.com

I materiali stampa sono scaricabili dall’AREA PRESS del sito http://cinecult.scrittoio.com

Uffici Stampa:
– Lo Scrittoio – tel. + 39 02 78622290-91
Alessandra Olivi – cell. +39 347 4305496 – ufficiostampa@scrittoio.net

una scena del film

una scena del film

L’informatica che ci ha portato oltre le barriere The imitation game a Cinema senza Barriere

Uno dei film più apprezzati della scorsa stagione cinematografica è il protagonista del nuovo appuntamento con Cinema senza Barriere. Martedì 15 marzo alle ore 18.45 presso Cinema dei Piccoli (Viale della Pineta, 15) in programma The imitation game di Morten Tyldum, vincitore dell’Oscar 2015 per la miglior sceneggiatura non originale.

In scena l’incredibile storia del matematico Alan Turing, uno dei padri dell’informatica. Insieme alla sua squadra, Turing riuscì a decifrare il codice segreto nazista Enigma, contribuendo ad accelerare la fine del conflitto e salvare migliaia di vite.

Ideata da A.I.A.C.E. MILANO in collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UIC (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti) e sostenuta negli anni dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Cinema senza Barriere® è l’unica rassegna cinematografica accessibile a tutti. A Roma è realizzato grazie al contributo di Raggio Verde Sottotitoli e con il patrocinio di ADV – Associazione Disabili Visivi Onlus. Un servizio culturale continuativo per le persone con disabilità sensoriali, cui è stata resa possibile la fruizione dei film, grazie all’audiodescrizione e alla sottotitolatura di film di normale distribuzione in sala. La parte tecnica è a cura di Raggio Verde Sottotitoli di Roma.
Si ringrazia Videa per la cortese collaborazione.

Prossimi appuntamenti: 19 aprile, 17 maggio, 14 giugno.

Ingresso gratuito per tutti fino ad esaurimento posti.
Per informazioni:
Cinema dei Piccoli tel. 06 8553485 – info@cinemadeipiccoli.it
Raggio Verde Sottotitoli: tel. 06 70399241 – info@raggioverde.org
Cinema Senza Barriere® by A.I.A.C.E. Milano: tel. 02 76115394 – info@mostrainvideo.com – www.cinemasenzabarriere.it

I materiali stampa sono scaricabili dall’AREA PRESS del sito http://cinecult.scrittoio.com
Ufficio Stampa: Lo Scrittoio sas – tel. +39 02 78622290-91
Alessandra Olivi – cell. +39 347 4305496 – ufficiostampa@scrittoio.net

una scena del film

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Giornata Internazionale della Donna Unione Ciechi e Ipovedenti: Contro il femminicidio e gli stereotipi di genere

Ogni anno, alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, ci troviamo a riflettere sull’importanza della parità di genere, a celebrare i successi delle donne e a ricordare quanto ancora sia necessario fare per garantire pari diritti in ogni ambito della vita.

“Nel nostro Paese – afferma la responsabile della Commissione Pari opportunità dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Luisa Bartolucci – dobbiamo lavorare ancora molto a sostegno del diritto delle donne e delle bambine non vedenti a vivere libere dalla violenza. La violenza contro le donne con disabilità è ancora difficile da monitorare e da affrontare. Questo è in parte dovuto al fatto che le donne con disabilità non appaiono nei campioni delle ricerche generali sulla relazione tra violenza e genere. Tuttavia, i dati resi disponibili da una ricerca condotta anche in Italia qualche tempo fa dimostrano che le donne con disabilità sono soggette a diverse forme di abuso caratterizzate da valori particolarmente elevati: più spesso, più a lungo, in più modi e da parte di più persone. Questo vale anche per le donne non vedenti e ipovedenti. E il progetto Daphne, condotto in alcuni paesi europei tra cui l’Italia, lo ha dimostrato. Oltre alle diverse forme di violenza di genere di cui possono cadere vittime le donne vedenti, le donne cieche e ipovedenti si confrontano anche con la violenza legata alla disabilità. Questi e altri fattori fanno sì che le donne cieche e ipovedenti siano esposte a un rischio altissimo di subire abusi. Essere cieche o ipovedenti significa, in taluni casi, anche dover dipendere da altri per ricevere supporto o assistenza in determinate attività, o circostanze; avere una disabilità visiva può comportare anche avere molte più difficoltà e meno possibilità di fuggire, di reagire contro un’aggressione o di trovare aiuto. Alle donne cieche e ipovedenti sono offerte meno garanzie per la loro sicurezza e non tutte si sentono tranquille a sufficienza per denunciare gli abusi, temendo per la loro incolumità”.

“Dobbiamo anche lottare per ottenere forme di realizzazione della donna un po’ più complete – continua Luisa Bartolucci. Esiste un’immagine femminile, veicolata principalmente dalla televisione ma anche dagli altri media, iper legata a stereotipi – di bellezza, di autonomia, di competitività, realizzazione personale – che non corrisponde alla realtà e quotidianità di nessuna donna o quasi e ciò contribuisce a  penalizzare le donne disabili, che erroneamente e pregiudizialmente vengono considerate quasi di serie b, ignorando le enormi potenzialità e l’elevatissimo grado di professionalità che invece sono  in grado di raggiungere e mettere a disposizione della società. Le donne cieche ed ipovedenti, sono, al pari di tutte le altre donne, anche affermate professioniste nei più svariati campi, così come sanno e possono essere ottime madri, mogli o compagne di vita. Straordinarie ed assolutamente affidabili”.

Sono moltissime le attività organizzate dalle sezioni locali e regionali dell’Unione in occasione di questa giornata, in collaborazione con le Consulte regionali o con le Commissioni pari opportunità per riflettere su questo tema. Il raggiungimento delle pari opportunità è un percorso lungo e pieno di ostacoli, che deve essere affrontato giorno dopo giorno, e non solo in occasione dell’8 marzo.

Al via il 1° torneo nazionale individuale di showdown “Abilmente Sportivi (Memorial Donato Gianfredi)”

Si svolgerà, dal 4 al 6 marzo a Tito in provincia di Potenza, il 1° Torneo Nazionale Individuale di Showdown “Abilmente Sportivi (Memorial Donato Gianfredi)”.
Saranno presenti anche i nostri giocatori Sonya Tranchina, Alfonso Giorgio e Gianluca Russo.
Le partite si disputeranno presso l’hotel Residence Santa Loja (C/da Santa Loya sn, 85050 Tito-PZ).

Da giovedì 3 marzo – proiezioni Marie Heurtin accessibili

In 20 cinema in tutta Italia, il film “Marie Heurtin – Dal buio alla luce” sarà proiettato in una versione pienamente accessibile a sordi e ciechi grazie alle Cooperative Sociali BigBang – Universo Accessibile e Eyes Made e ad una rete di partner, istituzionali e non, attivata intorno all’iniziativa. Il 3 marzo è un giorno importante per l’accessibilità dell’audiovisivo in Italia. Il film “Marie Heurtin – Dal buio alla luce”
di Jean Pierre Améris con Isabelle Carrè e l’attrice sorda Ariana Rivoire, distribuito dalla Mediterranea Production di Angelo Bassi, verrà proiettato in 20 sale con sottotitoli per i sordi e audiodescrizione per i ciechi. Marie Heurtin, storia vera di una ragazza sordocieca ambientata nella Francia di fine ‘800, è stato reso accessibile ai disabili sensoriali attraverso una collaborazione tra due cooperative sociali, BigBang – Universo Accessibile e Eyes Made, entrambe nate grazie al bando Culturability della Fondazione Unipolis.
In Italia, come in Francia, il film esce in sala accompagnato da un’iniziativa di responsabilità sociale da parte del distributore italiano che, vista la particolarità della tematica toccata da Améris, si è affiancato a realtà istituzionali – come la Lega del filo d’oro e l’Istituto Statale per Sordi di Roma – e non, con il duplice obiettivo di sensibilizzare il pubblico tradizionale alla tematica dell’accessibilità e di raggiungere un pubblico nuovo, generalmente escluso dall’offerta culturale, il pubblico con disabilità sensoriale.
Attraverso la collaborazione delle cooperative Eyes Made e Big Bang è stata infatti garantita al pubblico sordo e cieco, in modalità differenti e per tutta la programmazione in sala, l’accessibilità del film. In occasione dell’uscita del film, il 3 marzo, i cinema delle principali città organizzeranno proiezioni sottotitolate per le persone sorde mentre per le persone cieche sarà possibile ascoltare in cuffia l’audiodescrizione del film – realizzata nell’ambito del progetto Film Voices della cooperativa BigBang – avendo così la possibilità di “vedere attraverso il suono” le scene prive di dialogo del film. La traccia audio dell’audiodescrizione e i sottotitoli in italiano saranno gratuitamente scaricabili su smartphone e tablet grazie al supporto dell’app Moviereading. L’accessibilità dell’audiovisivo in Italia è ancora una chimera, tuttavia oggi l’80% delle informazioni vengono veicolate attraverso immagini, per questo il cinema e la televisione sono strumenti decisivi per l’integrazione dell’individuo nel proprio contesto socioculturale. Avere accesso al prodotto culturale significa avere accesso ad un patrimonio comune. L’accessibilità alla fruizione di prodotti culturali e la possibilità di contribuire attivamente alla realizzazione degli stessi rappresentano, per una persona con disabilità sensoriale, il raggiungimento di un traguardo fondamentale per la sua inclusione, sociale e lavorativa, ed un passo fondamentale nel processo di superamento delle “differenze”. BigBang – Universo Accessibile Nato a Bologna nel 2009, dalla consapevolezza dell’importanza giocata dal consumo culturale e di intrattenimento nel processo di integrazione sociale, Film Voices è stato il primo progetto della Cooperativa Sociale Big Bang impegnata nella promozione dell’accessibilità, in particolar modo ai disabili sensoriali della vista. I professionisti impegnati nel progetto si sono formati con i maggiori esperti internazionali nell’ambito dell’audio descrizione, ovvero la traduzione in parole, delle scene prive di audio nei film, e per questo inaccessibili al pubblico non vedente. Nell’ambito del progetto sono già stati audiodescritti i film italiani Benvenuti al Sud, Boris e American Hustle, l’apparenza inganna. Nel 2010 Film Voices, patrocinato dall’Unione Ciechi e Ipovedenti, ha vinto il Kublai Award come Miglior progetto creativo, assegnato dal Ministero dello Sviluppo Economico e, nel 2014 il progetto è stato tra i vincitori del bando Culturability di Fondazione Unipolis, grazie a cui è nata la cooperativa sociale Big Bang. Eyes Made Eyes Made è una cooperativa sociale nata nel 2015 come spin-off del CINEDEAF – Festival Internazionale del Cinema Sordo un evento unico in Italia, giunto alla sua 4° edizione, interamente dedicato al rapporto tra cinema e sordità e promosso dall’Istituto Statale per Sordi di Roma. Composta da under 35 sordi e udenti, punta sulla cultura come strumento di innovazione sociale e inclusione valorizzando le abilità visive, amplificate e potenziate nelle persone sorde, la lingua e la cultura sorda. Eyes Made si occupa infatti di distribuzione di opere di Cinema Sordo, produzioni in lingua dei segni, comunicazione accessibile, consulenza e formazione professionale in campo culturale e creativo. E’ stata inserita, tra le pratiche innovative di Segnali di Futuro, nella sezione speciale di Comunità Italia alla Triennale di Milano. Recentemente ha supportato la comunicazione della campagna di crowdfunding su Kickstarter per la realizzazione del documentario “Inner Me” di Antonio Spanò; per “Marie Heurtin” ha curato la comunicazione accessibile verso la comunità sorda (es. trailer in LIS) Contatti Big Bang bigbanguniversoaccessibile@gmail.com
www.universo-accessibile.it

Venezia e il ghetto ebraico. Significato storico, politico e sociale, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Abbiamo già avuto modo di conoscere e apprezzare il prof. Antonio Soligon, storico particolarmente affermato conferenziere accattivante quando, l’anno scorso, ha accettato di intervenire nella nostra sala telefonica 98 90 50 raccogliendo il nostro plauso e il nostro entusiasmo facendoci conoscere la nascita e l’attività storica di Venezia imperniata sull’economia del sale.
Avremo la gioia di averlo ancora con noi giovedì 10 marzo alle ore 18 per disegnare un altro aspetto di notevole importanza, utile per approfondire il processo dinamico di Venezia e il suo divenire socio-economico soffermando la nostra attenzione sull’importanza e il valore sociale e politico del ghetto ebraico tuttora esistente in questa meravigliosa nostra città.
Riporto di seguito la breve annotazione che il Prof. Antonio Soligon mi ha gentilmente trasmesso.
***

IL GHETTO DI VENEZIA
Gli ebrei, perseguitati ovunque specie dopo la peste del 1348, trovavano in Veneto un’ospitalità meno intollerante.
Erano feneratori perché, non potendo investire in beni immobili, disponevano di molto denaro liquido. Da qui la fama
di usurai e strozzini.
A Venezia, con l’eccezione di alcuni brevi periodi nel ‘300, gli ebrei non potevano risiedere. Dovevano abitare a Treviso o a Mestre.
Tutto cambiò con la guerra della Lega di Cambrai, quando si permise loro di rifugiarsi in città.
Terminato il pericolo, si “inventa” il Ghetto per riunirli tutti in un sol luogo facile da controllare. Il Ghetto Nuovo è infatti una piccola isola.
Ghetto (parola che significa in realtà “fonderia”) divenne in tutto il mondo sinonimo negativo di segregazione, ma il Ghetto fu in realtà per gli Ebrei di Venezia un luogo in cui vivere, certamente sorvegliati, ma anche sicuri e protetti. Divenne così la loro patria.
Il Ghetto ebraico di Venezia fu il primo al mondo, poi imitato in molte nazioni d’Europa. Sorse infatti il 29 marzo 1516, per cui fra pochissimo ne ricorderemo i 500 anni. E’ diviso in 3 parti: Ghetto Nuovo (1516), Ghetto Vecchio (1541 e 1589), Ghetto Nuovissimo (1633). Gli ebrei che vi vivevano arrivarono ad essere addirittura 4.000, tantissimi. Per questo le loro case, non potendo superare i confini
assegnati, si svilupparono in altezza fino a 8 piani. Sono le case-torri di Venezia.
Chi “aprì” il Ghetto? Napoleone!
Portava uguaglianza, libertà e fraternità anche per gli ebrei
***!
Sono certo che, anche in questo incontro, il Prof. Soligon susciterà il nostro interesse e appagherà il nostro desiderio di conoscere situazioni e circostanze storiche che hanno caratterizzato un lungo periodo, tanto discusso e variegato delle vicende storiche italiane.
Vi aspetto perciò in molti giovedì 10 marzo alle ore 18.
Come sempre chi avesse necessità di conoscere dettagli per partecipare e il pin di ingresso può scrivere o telefonare a me o agli amici Nunziante Esposito e Pino Servidio
NON PERDETE QUESTA OCCASIONE!.
Cesare Barca

Cesare Barca email: barcacesare39@libero.it tel. 329 20 50 972
Nunziante Esposito email:nunziante.esposito@alice.it cell.349 23 351
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