Assegnate le borse di studio “Beretta-Pistoresi”

Espletate tutte le procedure, siamo finalmente in grado di comunicare gli esiti della XX edizione del concorso alle borse di studio “Lidia Teresa Beretta ed Elena Pistoresi”.
Con vero piacere, annunciamo, dunque, che il premio da 2.500,00 euro e i due premi da 1.500,00 euro, riservati ai Soci della nostra Unione che, nel 2015, hanno conseguito la laurea magistrale, la laurea e il diploma di istruzione secondaria superiore, sono stati assegnati agli eccellenti:
Angelica Pozza, della UICI di Vicenza, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Verona, la laurea magistrale in lingue e letterature comparate europee ed extra-europee, con 110 con lode e votazione media agli esami di 29,3.
Gaetano Cimmino, della UICI di Napoli, che ha conseguito, presso l’Università “Federico II” di Napoli, la laurea in culture digitali e della comunicazione, con 110 con lode e votazione media agli esami di 29,2.
e Catia Valenzano, della UICI di Bari, che ha conseguito la maturità presso il Liceo Scientifico “Ilaria Alpi” di Rutigliano (Bari), con 100 con lode e votazione media al primo quadrimestre di 9,3.
La borsa di studio di 1.500,00 euro, riservata ai diplomati di Conservatorio e non assegnata per mancanza di aspiranti, è stata ripartita in parti uguali tra il secondo, il terzo e il quarto classificato nella graduatoria dei “Laureati di primo livello”, in ragione del fatto i tre candidati hanno conseguito la laurea con 110 con lode ed hanno riportato, agli esami intermedi, una votazione media uguale o lievemente inferiore a 29 trentesimi. Si sono aggiudicati i tre premi:
Raffaele Antonio Mele, della UICI di Taranto, che ha conseguito, presso l’Università “Aldo Moro” di Bari, la laurea in scienze della comunicazione e animazione socio-culturale;
Fabio Serafini, della UICI di Teramo, che ha conseguito, presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti e Pescara, la laurea in mediazione linguistica e comunicazione interculturale;
e Stefano Pirilli, della UICI di Novara, che ha conseguito, presso l’Università del Piemonte Orientale, la laurea in servizi giuridici per l’impresa.
Indipendentemente dall’esito della selezione, tutti i concorrenti hanno concluso gli studi con risultati buoni o, addirittura, ottimi.
Salutiamo, perciò, con uno scrosciante applauso:
Elisa Mutti della UICI di Brescia; Gioele Costantini della UICI di Venezia; Federico Bassani, Viviana Franchini e Maria Clara Ori della UICI di Roma; Luigia Vivenzio della UICI di Napoli; Gianluca Madio della UICI di Bari; e Maria Lucia Barbera e Maria Ellenia Calvino della UICI di Catania.
Cogliamo l’occasione, per dare pubblico riconoscimento ai vincitori ed ai concorrenti della passata edizione del concorso, rimasto oscurato dalle vicende congressuali dello scorso inverno.
Salutiamo, quindi, con una ola da stadio i vincitori delle borse di studio “Beretta-Pistoresi 2015”:
Samanta Seno, della UICI di Bergamo, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, la laurea magistrale in antropologia culturale ed etnologia, con voti 110 con lode e votazione media agli esami di 29,6.
Manuela Migliorati, della UICI di Bergamo, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Bergamo, la laurea in filosofia, con voti 110/110 con lode e votazione media agli esami di 29,0.
Antonella Fraccalvieri, della UICI di Bari, che ha conseguito, presso il Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari, il diploma accademico di canto, con voti 9/10 e votazione media agli esami intermedi di 8,0.
Caterina Tramontana, della UICI di Sondrio, che ha conseguito la maturità presso il Liceo Scientifico Statale “Carlo Donegani” di Sondio, con 100 e votazione media al primo quadrimestre di 9,2.
e Michele Mele, della UICI di Salerno, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Salerno, la laurea magistrale in matematica, con 110 con lode e votazione media agli esami di 29,2 e che ha ricevuto un premio fuori concorso per aver conseguito il titolo in una disciplina scientifica e per aver concluso gli studi universitari di secondo livello a soli ventitré anni.
Un caloroso applauso, infine, a tutti i partecipanti alla selezione del 2015:
Silvia Battaglio della UICI di Torino; Marta Zaro della UICI di Varese; Paolo Molteni della UICI di Como; Stefania Scelza della UICI Milano; Francesca Alberti Di Benedetto della UICI di Mantova; Federico Lazzaroni della UICI di Udine; Filippo Taddei della UICI di Firenze; Giulia Coltelli della UICI di Pisa; Denny Rinaldi della UICI di Arezzo; Lucia Di Mascio della UICI di Pescara; Francesca Santoro della UICI di Roma; la già menzionata Luigia Vivenzio della UICI Napoli; Marco Maenza della UICI di Barletta; Nicolò Fiume e Diego Sergio Orlando della UICI di Bari; Maria Aita della UICI di Siracusa; Giovanna Corraine della UICI di Nuoro e Maria Angelica Nioi della UICI di Cagliari.

Beni culturali – 16 dicembre: presentazione del libro Ok aprite le gabbie!

Museo Tattile Statale Omero di Ancona
Venerdì 16 Dicembre ore 18,30

Venerdì 16 dicembre alle ore 18,30 nella sala conferenze del Museo Tattile Statale Omero alla Mole Vanvitelliana verrà presentato il volume “Ok, aprite le gabbie” di Silvia Donati, edizione Guasco. Introducono Elena Casaccia e Carlo Pesco.
Il libro è un catalogo di battute, stralci di interrogazioni, estratti di lezioni che diventano, tratteggiati dalla penna tagliente di un’ironica professoressa, immagine della sconnessione del terzo millennio.
L’autrice, oltre a insegnare storia dell’arte nei licei, a danzare presso la Luna Dance Center e a scrivere libri, è stata reclamata con una singolare e gettonatissima petizione di studenti e genitori diretta al Ministro dell’istruzione: Non portateci via la nostra professoressa! che ha raccolto più di mille firme in tutta Italia.

L’autrice
Silvia Donati, classe ’83, padre romagnolo e madre abruzzese, consuma la sua esistenza oscillando tra la testardaggine e l’autoironia. Nasce e cresce (poco) nelle Marche, dove si dedicherà allo studio e in seguito all’insegnamento della danza, unica passione che la salverà più volte dai disastri scolastici. Il suo percorso scolastico non è da liceale modello: ammessa all’esame di maturità scientifica con 4 di matematica e 5 di fisica, nonostante un tragicomico esame di maturità concluso con il lancio dei libri in aria e la corsa urlante nel corridoio, non demorde e decide di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Macerata abilitandosi nella nobilissima arte dell’insegnamento.
Contro ogni pronostico diventa una professoressa di disegno e storia dell’arte e, peregrinando in vari licei, si trova a raccogliere tutte le “perle” di alunni, colleghi e collaboratori e, su consiglio del resto del mondo, a metterle insieme per realizzarne un libro.
Proprio lei, alla quale la prof di italiano, durante l’ultima interrogazione di letteratura su Montale, Saba, Ungaretti, case libri auto viaggi fogli di giornale… disse: “Donati, facciamo finta che non abbiamo neanche iniziato…”. Lei però non ci è cascata.

 

L’arte di essere, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

La fondazione Roma Sapienza in collaborazione con l’università di Roma ha ideato e portato avanti il progetto “L’arte di Essere”, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani ai temi della disabilità.
L’iniziativa ha coinvolto, attraverso la diffusione di un annuncio pubblico, i licei e gli istituti superiori di Roma, chiamati a collaborare attivamente per la realizzazione del progetto.
Gli studenti liceali sono stati invitati a partecipare all’iniziativa attraverso l’invio di bozzetti realizzati su supporto cartaceo e ispirati al tema della disabilità.
Guardare la disabilità attraverso gli occhi dei giovani rappresenta un momento di riflessione su quanto è stato realizzato per migliorare lo stile di vita di uomini e donne diversamente abili.
Sensibilizzare gli studenti liceali e universitari a temi così fortemente delicati è un principio di speranza per un futuro che sia più attento al valore della vita di ogni singolo individuo.
Presso la fondazione Roma Sapienza sono pervenute ben 26 opere da cinque istituti superiori romani, quali liceo scientifico e linguistico “Ascanio Landi”, l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “J. Von Neumann”, il Liceo Ginnasio Statale “Orazio”, il Liceo classico e Scientifico Statale “Socrate”, l’Istituto Professionale Statale “Stendhal”.
Le opere sono state esposte sabato 3 dicembre 2016 nella sala Odeion Museo dell’Arte Classica, Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Sapienza di Roma.
La visita delle opere è stata preceduta dalla conferenza tematica, durante la quale Germana Lancia, responsabile dello sportello dell’università Sapienza, Roma, dedicato ai diritti degli studenti Diversamente abili, ha presentato il suo volume intitolato “La via Crucis della disabilità”. Il testo è accessibile ai non vedenti in quanto l’autrice ha fatto realizzare il volume in formato audio. Il CD porta l’etichetta tipografica con le immagini di copertina.
I Lavori sono stati moderati dal Prof. Folco Biagini, Presidente della Fondazione Roma Sapienza. Sono intervenuti: Eugenio Gaudio, Magnifico Rettore, Anna Paola Mitterhofer, delegato per le iniziative in favore degli studenti diversamente abili, Marcello Barbanera, direttore del Museo dell’Arte Classica, Corrado Moretti, Pediatra d’urgenza e terapia intensiva pediatrica, Mario Morcellini, Pro Rettore alle comunicazioni istituzionali.
Al termine dei Lavori, il Prof. Folco Biagini, Presidente della Fondazione Roma Sapienza, ha ringraziato i dirigenti scolastici interessati e ha consegnato il certificato di riconoscimento del merito ad ogni studente, autore delle opere esposte.

E adesso, quale futuro per la delega sull’inclusione?, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Prima dell’attuale crisi di Governo, in occasione di un recente incontro con i sindacati, il Miur aveva annunciato che avrebbe messo mano alla legge delega sull’inclusione entro la fine dell’anno.
Trattasi naturalmente della delega prevista dal comma 181 della legge n.107/2015 – lettera c): promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione.
Durante la riunione di cui sopra, l’Amministrazione aveva fornito informazioni puntuali soprattutto su:
1. ruolo del personale docente di sostegno;
2. revisione dei criteri di inserimento nei ruoli del sostegno didattico;
3. revisione delle modalità e dei criteri relativi alla certificazione.
Il ruolo dei docenti per il sostegno dovrebbe essere ridefinito (dopo le dimissioni del premier Renzi il condizionale è d’”obbligo”) nella direzione di una loro formazione iniziale e continua, con specificità profonde e una conoscenza adeguata delle esigenze degli alunni disabili. Nel dettaglio, per tutti i gradi di istruzione, per poter insegnare sul posto di sostegno, dovrebbe essere obbligatorio conseguire 120 crediti formativi universitari sull’inclusione scolastica (oggi si diventa docenti di sostegno con soli 60 Cfu, ovvero 1 anno di specializzazione). Tutti i futuri docenti di ogni ordine e grado dovrebbero avere inoltre, nel loro percorso di formazione iniziale, crediti riguardanti le metodologie per l’inclusione.
Quanto alla revisione dei criteri di inserimento nei ruoli del sostegno didattico, l’obiettivo dichiarato dall’uscente Sottosegretario Faraone era quello di garantire la continuità del diritto allo studio degli allievi disabili, facendo sì che gli stessi abbiano lo stesso docente per il sostegno per l’intero ordine o grado di istruzione (quindi il medesimo insegnante per il sostegno per i 5 anni di scuola primaria, per i 3 anni di scuola secondaria di I grado e per i 5 anni della scuola secondaria di II grado).
Relativamente alla certificazione della disabilità, dovrebbe continuare ad essere effettuata dalle attuali commissioni mediche, ma con specialisti adeguati ai minori ossia pediatri e non geriatri. La stessa commissione, poi, integrata da personale scolastico, dovrebbe procedere ad una valutazione “diagnostico-funzionale”, in modo da definire la gravità della disabilità in rapporto alla scuola.
La summenzionata delega prevede anche altri aspetti quali:
– l’individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livelli di competenza istituzionale;
– la previsione di “indicatori di qualità” per l’autovalutazione e la valutazione dell’inclusione scolastica;
–la revisione e la razionalizzazione degli organismi operanti a livello territoriale per il supporto all’inclusione (CTS, CTI e CTR), con la costituzione di appositi Centri per l’Inclusione Scolastica;
– la previsione dell’obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugli aspetti pedagogico-didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica;
– la previsione dell’obbligo di formazione in servizio per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle specifiche competenze, sull’assistenza di base e sugli aspetti organizzativi ed educativo-relazionali relativi al processo di inclusione scolastica;
– la previsione della garanzia dell’istruzione domiciliare per gli alunni che si trovano nelle condizioni di cui all’articolo 12, comma 9, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Fin qui l’operato del Governo Renzi, anche se forse sarebbe più opportuno parlare solo di buone intenzioni considerato che, nonostante le sue rassicurazioni sulla pubblicazione della Delega sull’inclusione entro la fine dell’anno, l’unica cosa certa per noi persone con disabilità è che, prima delle sue dimissioni del 7 Dicembre u.s., quella “bozza” noi non l’avevamo ancora “vista” e che sul tema si era fatto finora solo “tanto rumore per nulla”.
E adesso, quale futuro per la delega sull’inclusione?
Innanzitutto, a scanso di equivoci, voglio subito precisare di non essere pregiudizialmente e pretestuosamente contrario ai principi ispiratori contenuti nella bozza di delega sull’inclusione proposta dall’uscente esecutivo che, anzi, condivido in buona parte.
Tuttavia, ritengo che essa fosse viziata da un “peccato originale”, perché pretendeva di “rivoluzionare” il sistema del sostegno, senza cercare un rapporto stretto e fattivo ed un coinvolgimento concreto di chi i problemi della scuola e dell’inclusione scolastica li vive sulla “propria pelle” ed in prima persona, come fanno quotidianamente le famiglie dei nostri alunni/studenti e le Associazioni di e per le persone con disabilità.
L’inclusione non può prescindere dallo sforzo collaborativo del MIUR, che deve essere sempre in grado di confrontarsi “a tutto tondo” e di attivare sinergie positive e cercare sintonie strategiche con tutto il contesto scolastico (dunque anche con gli allievi disabili, con i loro genitori e con chi li rappresenta), senza sconfinamenti in campi altrui e nell’unico interesse del loro diritto allo studio.
Non credo che, con il nascituro Governo, il processo di riforma del sostegno che si stava cercando di attuare si arresterà. Anzi, sono convinto che esso vada finalmente rafforzato e corroborato con il concorso e la partecipazione più ampia e collegiale possibile. L’inclusione scolastica, infatti, riguarda tutti, nessuno escluso.
Solo tenendo costantemente presente tale principio “supremo, qualsiasi Governo che verrà, sarà in grado di non proporci più soluzioni “solipsistiche” ed esclusivamente “emergenziali” sul sostegno, ma potrà finalmente promuovere una riorganizzazione strutturale, funzionale ed efficace del processo inclusivo degli allievi con disabilità del nostro Paese.
Il “regalo” di Natale più bello che auspico per le Associazioni di e per disabili è che, nell’ambito del prossimo Esecutivo, il nuovo Ministro per l’istruzione, l’Università e la ricerca riscopra la capacità “contrattuale” di coinvolgere e collaborare con tutte le componenti interne ed esterne della scuola, nel rispetto delle diverse competenze e funzioni, rivelandosi così determinante per il raggiungimento di risultati di qualità nell’erogazione dei servizi a supporto dell’inclusione scolastica, garantendone l’uniformità su tutto il territorio nazionale.
“Niente su di noi senza di noi”: è questo il motto del movimento internazionale delle persone con disabilità. Ed ancora “i disabili, come protagonisti delle loro vite, partecipi delle scelte politiche ed attori delle decisioni su di loro”. Ebbene, è giunto il momento di passare da questi “ammirevoli” slogan alle prassi operative in quanto, senza il nostro “modesto” ma competente contributo, qualsiasi Governo, di qualsivoglia “colore” politico, tenderà a considerare sempre l’inclusione scolastica come un “adempimento formale”, o peggio ancora, un mero procedimento contabile, basato soltanto sulla quantificazione numerica delle ore del sostegno. Devono essere, invece, gli interventi, le risorse, il piano sul ragazzo ed il “contesto nel loro insieme a dare misura della qualità dell’integrazione scolastica. Non solo quantità, quindi, ma anche e soprattutto “qualità del sostegno.
Tuttavia, il miracolo di questo obiettivo sarà possibile realizzarlo se sia al MIUR, sia all’interno delle nostre organizzazioni si smetterà di pensare una volta per tutte che non esistono un “io” ed un “tu, separati tra loro, ma solo un “Noi”.
Infatti, cooperando e lavorando insieme, potremo fare in modo che il Piano annuale dell’inclusività non sia, come adesso si verifica di sovente, solo un aspetto residuale e marginale del PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa). Al contrario, esso ne deve diventare parte integrante, retro-agendo sulle “ordinarie” pratiche didattiche, riorientando positivamente il percorso d’istruzione di ogni studente ed assicurando in siffatto modo il successo formativo di tutti e di ciascuno.
Soltanto una leadership educativa e “partecipativa” così forte sul tema dell’inclusione da parte del nuovo Governo può far si che l’interazione scuola- famiglia- Enti locali- Soggetti ed Associazioni del territorio (anche di e per persone con disabilità) non si riduca a prassi stanche e sterili, ma rappresenti un importante momento di condivisione ed impegno comune.

Applicazione gratuita per la conversione in Braille

Applicazione Braille
Applicazione gratuita per la conversione in Braille.
L’app android è stata resa accessibile con il contributo della Commissione Ausili e tecnologie e del Gruppo OSI. Tale app serve per insegnare il braille ad un vedente.
Ecco una breve descrizione:
Un applicazione Android che consente di convertire il testo in notazione Braille e viceversa. Consigliata per tutti coloro che vogliono conoscere e imparare questa notazione in modo semplice e veloce.
È possibile scaricarla gratuitamente dal Play Store al seguente indirizzo:
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.aiuspaktyn.braille
Un ringraziamento particolare a Giuseppe Romano per la disponibilità, la sensibilità e l’alta professionalità dimostrata.
Commissione Ausili e Tecnologie; Per informazioni o richieste potete scrivere a:
ausilietecnologie@uiciechi.it

Un primo e un terzo posto all’Italian Top Twelve di shodown

Si è svolto nel week-end, a Rigutino (AR) l’Italian Top Twelve di Showdown che ha visto i nostri soci Luca Liberali e Jessica Buttiglione conquistare rispettivamente il primo e il terzo posto.
Monica De Fazio si è piazzata quinta, Gianluca Russo settimo e Giuseppe Cesena dodicesimo.

Congratulazioni a tutti.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO

Gruppo OSI: informazioni, Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Il Gruppo OSI, che ormai da tempo dedica il suo lavoro all’accessibilità con indiscutibili competenze, vanta diversi progetti portati a compimento con successo, rendendo accessibile sitiweb e App.

Il gruppo ha elaborato 12 richieste di valutazioni tra siti e portali, e sono in corso  diverse collaborazioni; inoltre, il gruppo lavora fianco a fianco col settore Information Technology (IT),  affinché i servizi offerti dai sitiweb possano raggiungere un alto livello di accessibilità; un esempio è Trenitalia ed Esselunga acasa.Grazie a questa collaborazione, per quanto riguarda Trenitalia, si è riusciti a segnalare ledifficoltà di accessibilità causate dall’applicazione sia per la consultazionedegli orari che per l’acquisto dei biglietti e si sta lavorando per la risoluzione dei problemi riscontrati.

Il gruppo OSI risponderà in maniera efficace alle richieste provenienti da tutto il territorio nazionaleed infine effettuerà un’azione di verifica per l’accessibilità dei siti relativi alle scuole e delle diverse piattaforme, compreso il servizio È-learning .

Sarete aggiornati, progressivamente, dei lavori e delle attività del gruppo, sulla pagina ufficiale e suFb.

Pagina:

http://www.uiciechi.it/osi/

FB.: https://www.facebook.com/groups/960282964007281/

E-mail: osi@uiciechi.it

Per il Gruppo OSI: Giuseppe Fornaro

Pubblicato in OSI

Collaborare con le università per formare professionalmente figure di supporto per gli alunni ciechi e ipovedenti, di Silvana Piscopo e Mario Mirabile

Autore: Silvana Piscopo e Mario Mirabile

La Sezione provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, impegnata in modo continuo e multilaterale, sui problemi dell’inclusione scolastica dei ragazzi ciechi ed ipovedenti, venerdì 25 novembre ha incontrato studentesse e studenti della facoltà di Scienze dell’educazione presso l’Università degli studi Suororsola Benincasa di Napoli.
Tale incontro, frutto di una lunga e proficua collaborazione tra l’Uici napoletana e l’università, rappresenta una prima tappa di un programma di formazione che scaturisce dalla piena consapevolezza del ruolo che noi dell’UICI siamo chiamati a svolgere nel processo di trasformazione in atto dell’intero sistema scolastico e dell’importanza che rivestono le facoltà universitarie di Pedagogia, Scienze dell’educazione, Scienze della formazione, Psicologia, per tutto quanto attiene la professionalità di educatori-assistenti alla comunicazione e l’autonomia; docenti di sostegno; operatori con competenze tiflologiche; tiflologi.
Con convinzione, perciò, il presidente della Sezione di Napoli dott. Mario Mirabile e la responsabile per l’istruzione e la formazione prof.ssa Silvana Piscopo, si sono immediatamente rapportati alle studentesse e agli studenti che il professor Ciro Pizzo, nel corso di sua titolarità disciplinare “i modelli sociali delle disabilità” aveva previsto di affidarci per una prima lezione.
Abbiamo scelto la procedura del dialogo attivo fra noi e gli studenti per promuovere relazione di reciprocità, domande, reazioni;
Mario Mirabile, dopo una breve presentazione della mission dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l’informazione sui servizi che l’associazione è in grado di offrire anche con l’apporto della Biblioteca Regina Margherita, della Federazione pro ciechi e degli altri enti collegati, si è direttamente messo in gioco: attraverso la propria esperienza di vita attiva, le inevitabili alternanze esistenziali, ha evidenziato come si può conquistare l’autonomia organizzativa; una buona capacità di indipendenza nella gestione del quotidiano; un grande senso di appartenenza alla comunità attraverso l’impegno associativo che, in qualità di presidente di una sezione di oltre 2000 soci, richiede sensibilità, attenzione costante alle tante e diverse problematiche umane e, dunque, offre anche l’opportunità di imparare ad ascoltare e a far tesoro di tutte le altrui esperienze.
Silvana Piscopo ha affrontato, più specificamente, la relazione che gli studenti presenti potrebbero avere con l’inclusione scolastica degli allievi con le varie disabilità visive: la variabile della disabilità connessa ai contesti, la comunità scolastica come e quando può divenire inclusiva, cosa deve sapere e saper fare chi voglia intraprendere il percorso per svolgere attività educativa, di assistente all’autonomia e alla comunicazione, cosa potrà fare il consulente tiflologico. Queste sono state le coordinate da cui sono poi scaturite domande dal pubblico attento e motivato del quale hanno fatto parte anche il professor Pizzo, titolare del corso sui modelli sociali delle disabilità e la prof.ssa Carmela Pacelli, responsabile del servizio di Ateneo per le disabilità(SAAD) dell’Università degli Studi Suororsola Benincasa di Napoli.
Un’esperienza certamente positiva e arricchente per tutti; così l’hanno definita entrambi i professori con i quali ci siamo impegnati a continuare a svolgere incontri formativi e di sensibilizzazione.

Eletto il Comitato Nazionale Giovani

Il 24 novembre si sono riuniti, presso gli uffici della Presidenza Nazionale, i rappresentanti dei Comitati Regionali dei Giovani dell’Unione, per eleggere il Comitato Nazionale Giovani. Alla riunione, coordinata da Francesca Sbianchi, responsabile nazionale di settore, è intervenuto telefonicamente il Presidente Nazionale, Mario Barbuto, con un cordiale saluto ai presenti e l’augurio e la speranza che dai giovani arrivino alla Direzione progetti e propositi di crescita dell’Associazione. Il componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale, signor Eugenio Saltarel, ha partecipato alla riunione, ricordando ai presenti quanto l’Unione abbia a cuore i giovani minorati della vista che sono il futuro dell’Associazione.
Si è quindi proceduto alle candidature e alla elezione del Comitato Nazionale risulta così eletto:
Valentina Lelli – Lazio
Carolina Liberato – Liguria
Arianna Ramauro – Campania
Lucia Barbera – Sicilia
Zylfarari Krenare – Molise
Antonio Garofalo – Puglia
Michael Pellegrino – Marche.
Il Comitato Nazionale, così costituito, ha eletto il proprio coordinatore nella persona di Antonio Garofalo.

Risultati finali della XIV edizione del Torneo di Scopone Scientifico

L’avvincente e appassionante  14sima edizione del Torneo Nazionale di Scopone Scientifico, decisa ….all’ultima scopa,  è stata vinta dalla coppia della regione Lombardia, composta da Maurizio Viganò e  Danilo Vanoni che ha superato per un solo punto la finalista Pugliese, formata da Paolo Pizzuto e Luigi Raone.
Alla fase conclusiva di questa edizione hanno partecipato quindici delle sedici coppie previste, giunte alle finali dopo le qualificazioni che si sono svolte a livello sezionale e regionale.
Le coppie finaliste si sono sfidate in un girone unico all’italiana semplice, ogni coppia, pertanto, ha affrontato tutte le altre, in  una unica partita, senza rivincita.
Al termine di ciascun incontro sono stati assegnati tre punti alla coppia vincente, zero punti alla coppia perdente e un punto a ciascuna coppia, in caso di pareggio. La classifica finale, in allegato, riporta i punti totalizzati da ciascuna coppia nel corso della fase finale. Sulla regolarità della competizione, hanno vigilato il giudice unico Hubert Perfler, il giudice unico delegato Giuseppe Pinto, coadiuvati dall’attenta e volontaria vigilanza dei giudici di tavolo. A tutti gli organizzatori, ad ogni livello ed ai giocatori che si sono cimentati in ogni fase del campionato, va il più vivo ringraziamento e apprezzamento da parte della  Presidenza Nazionale e dell’Unione tutta, per la disponibilità , l’impegno e la partecipazione ad un evento simpatico e gioioso, che consente a tanti nostri soci di stare insieme e di vivere ore di lieta serenità.
La fase finale della quindicesima edizione del torneo, come da tradizione, si svolgerà in Lombardia, regione detentrice del titolo, con l’auspicio che la partecipazione sia, se possibile,  più ampia.

Classifica finale 14sima edizione torneo di scopone scientifico
Paestum 11/13 Novembre 2016

1) LOMBARDIA 34 punti
2) PUGLIA 33 punti
3) CAMPANIA (1) 31 punti
4) CAMPANIA (2) 27 punti
5) SICILIA 26 punti
6) CALABRIA 25 punti
7) PIEMONTE 21 punti
8) FRIULI V.G. 20 punti
9) UMBRIA 19 punti
10) BASILICATA 19 punti
11) LAZIO 15 punti
12) MARCHE 15 punti
13) MOLISE 13 punti
14) ABRUZZO 7 punti
15) EMILIA R. 3 punti
16) VENETO 0 punti