L’estate avanza, ma l’inclusione non va in ferie, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Con il presente contributo, chi scrive prende spunto da un recente “garbato” scambio di vedute “vacanziere” avuto con un caro amico sui principali “buchi” del recente Decreto attuativo della Buona Scuola sull’inclusione scolastica.
D’altronde, che la confusione regni sovrana, a causa del succitato D.Lgs n. 66/2017, è sotto gli occhi di tutti, specialmente dei più autorevoli esperti di inclusione che, senza alcuna remora, l’hanno definito una “leggina” che evita solo il peggio.
E questo, perchè il suddetto Decreto legislativo n. 66/17 lascia irrisolti alcuni degli atavici “mali scolastici” del sostegno italiano, rispetto ai quali, neppure il clima spensierato delle vacanze e la “canicola” estiva devono farci abbassare la guardia e spegnere i riflettori.
Innanzitutto, mi riferisco al problema della formazione specifica iniziale ed in servizio di tutto il personale scolastico (e non solo dei docenti per il sostegno) sulla Didattica inclusiva e sulla Pedagogia speciale.
La formazione iniziale universitaria  specifica degli insegnanti per il sostegno della scuola dell’infanzia e primaria sarà caratterizzata da un aumento dei crediti formativi sulla Didattica inclusiva e sulla Pedagogia speciale dagli attuali 60 a 120 (art 12 D.Lgs n. 66 del 2017).
Lo stesso aumento di crediti, tuttavia, non è stato previsto dall’art 10 dell’altro Decreto attuativo della Buona Scuola n. 59/17 (nuove modalità di arruolamento e reclutamento dei docenti) per la formazione specifica sull’inclusione degli insegnanti specializzati della scuola secondaria di I° e II°. Inoltre, il loro percorso di inserimento lavorativo (il nuovo e farraginoso FIT) sarà più incentrato sulla quantità e sul numero dei crediti più che sulla qualità ed efficacia didattica dei contenuti.
Anche la formazione generalizzata di tutti i docenti di ruolo, degli ATA e dei dirigenti scolastici sulla Didattica inclusiva è stabilita solo “simbolicamente” dalla Buona Scuola, perchè essa, sbagliando, nonne fa loro obbligo.
Stanti così le cose,il problema e ora quello di capire se, con questa “benedetta” neonata delega sull’inclusione ci sarà un effettivo cambiamento qualitativo.
Voglio dire che la sola assegnazione dell’insegnante di sostegno con un numero congruo di ore all’alunno/studente con disabilità non è sufficiente a garantire il loro successo scolastico e formativo, se:
1) la medesima delega sull’inclusione della Buona Scuola fa finta di dimenticarsi che i docenti per il sostegno sono sovente insegnanti “in deroga”, in “messa a disposizione”, in esubero dalle altre classi di concorso ed utilizzati “pescando” dalle graduatorie di circolo e d’Istituto, anche
se non specializzati ed abilitati.
Tale situazione è gravissima e va assolutamente denunciata (e non solo con questo semplice articolo di giornale) e fa sì che l’attuale inefficace e deficitario sistema del sostegno, composto da oltre il 40% di insegnanti specializzati? precari e fondato sulla loro appartenenza all’organico di fatto e non a quello di diritto, si automanteneva vergognosamente, “legittimando” le famiglie dei nostri ragazzi a presentare ripetutamente ricorso alle autorità giudiziarie. 2) la presenza del docente per il sostegno non è affiancata da un contesto veramente “inclusivo”. Al riguardo, a parere di chi scrive, la nomina dell’insegnante specializzato, seppur rappresentando un “sacrosanto” diritto assolutamente esigibile dai nostri ragazzi e dalle loro famiglie, da sola rischia di essere quasi inutile e di ingenerare “false” aspettative nei genitori dei nostri ragazzi e di ripetere le “distorsioni” e gli sbagli dell’attuale modello dell’inclusione scolastica, che hanno finito per provocare i “deprecabili” fenomeni della “deresponsabilizzazione” dei docenti curricolari rispetto ai loro alunni con disabilità e la perversa “delega” al solo collega di sostegno dei loro insegnamenti e delle loro valutazioni.
Quello che avrebbe dovuto promuovere il D.Lgs n. 66/17 e che colpevolmente non ha fatto, a mio avviso, è invece la promozione di un “contesto” veramente accogliente ed inclusivo, dove il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) possa essere finalmente parte integrante della progettazione, della didattica e della valutazione delle Istituzioni scolastiche italiane e, dunque, anche dei loro Piani Triennali dell’Offerta Formativa.
Con la delega sull’inclusione, al contrario, non è avvenuto nulla di tutto ciò: i CTS sono scandalosamente scomparsi dalla circolazione (e con loro la possibilità di aprire al loro interno anche “sportelli tiflodidattici” per alunni con disabilità visiva), sono stati sostituiti da “ectoplasmatiche” Scuole Polo e nessun accenno si fa a finanziamenti a sostegno di servizi extrascolastici di supporto all’inclusione degli alunni con disabilità (quali potrebbero essere ad esempio i17 Centri di Consulenza Tiflodidattica della Federazione Pro Ciechi e della Biblioteca “Regina Margherita” e gli ex Istituti dei ciechi).
Per non parlare della “vexata quaestio” della continuità didattica, da tutti invocata, ma quasi mai attuata concretamente a scuola per gli studenti disabili.
Circa la spinosa questione della continuità, mentre la prima bozza di decreto prevedeva un vincolo decennale sul sostegno per gli insegnanti, ora nel testo definitivo, entrato in vigore il 31 maggio u.s., all’art. 14, il Governo ha deciso di mantenere l’attuale “vincolo quinquennale” (sul ruolo e non nella stessa scuola), nelle more di superarlo definitivamente, al momento dell’entrata a regime della nuova disciplina della formazione iniziale e del reclutamento degli insegnanti. Inoltre, i contratti a tempo determinato potranno poi essere reiterati “a docenti supplenti più volte nel corso dell’anno scolastico successivo». Come dire: “Evviva la “supplentite”!
Ancora, all’articolo 14 dello Schema iniziale di Decreto 378 (continuità didattica) si aggiunge oggi nel testo definitivo del Decreto n. 66/17 che «al fine di garantire la continuità didattica durante l’anno scolastico, si applica l’articolo 461 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994»: almeno per tutto l’anno l’insegnante di sostegno dovrebbe rimanere lo stesso.
Insomma, il D.Lgs n. 66/17 non solo sconfessa la stessa legge della Buona Scuola, di cui è un Decreto attuativo (l’art 1 comma 181 della Legge 107/15, che trae origine dalla pdl n. 2444 della FISH e della FAND, infatti, prevede il vincolo del docente per il sostegno all’intero segmento formativo seguito dall’alunno), ma finisce pervicacemente per provocare il perdurare delle attuali “criticità” del sistema dell’inclusione, a causa delle quali i nostri ragazzi sono costretti, ogni anno, a cambiare insegnanti specializzati ed a ricominciare sempre tutto da capo ed a non avere una “continuità del contesto extrascolastico”, facendo convincere pertanto i loro genitori che l’insegnante specializzato sia l’unica risorsa a disposizione dei loro figli.
Credo dunque che, di fronte alle attuali “aberrazioni e contraddizioni del nostro modello di inclusione, solo quelle che con l’amico Luciano Paschetta definiamo “continuità di contesto” (inclusivo) e “continuità di presenza” di un docente per il sostegno adeguatamente preparato e formato sulle esigenze specifiche degli alunni/studenti con disabilità del Terzo millennio possano loro assicurare un’effettiva difesa della continuità didattica e del loro diritto allo studio.
In definitiva, la verità è che, senza una funzione ed un ruolo ben definiti ed una formazione specifica non solo “quantitativa” dei docenti per il sostegno, senza un piano strutturale ed a lungo termine di loro assunzione e “stabilizzazione, senza investimenti seri ed efficaci sul contesto e sui servizi territoriali extrascolastici a supporto del processo d’inclusione degli allievi con disabilità e senza alcuna garanzia per loro di un’adeguata ed effettiva continuità didattica, nessuna riforma del sostegno potrà mai realisticamente assicurare per ogni alunno quelle condizioni di “pari opportunità” nel raggiungimento del massimo “possibile” dei traguardi d’istruzione, tanto decantate dalla recente normativa italiana sull’autonomia scolastica e soprattutto dal Decreto attuativo della Buona Scuola.

Fisioterapia un tramonto annunciato, di Gianni Laiolo

Autore: Gianni Laiolo

 

Buongiorno  amici volevo sottoporre alla Vostra attenzione il declino della professione del fisioterapista, che tanto ha dato ai ciechi italiani. La nostra associazione , non ha saputo leggere i cambiamenti che erano in atto nelle scienze riabilitative,  per farla breve siamo  passati da corsi professionali a un percorso universitario,  torto o a ragione questo lavoro ha  dato dignità.   L’unione italiana ciechi non è avvezza ai cambiamenti, non riesce a tener testa alle continue mutazioni che avvengono nel   mondo.  Oggi per un cieco è quasi impossibile frequentare un corso di laurea in fisioterapia,   perché  i test d’ingresso sono inaccessibili. Abbiamo fatto grandi proclami, ma non siamo stati in grado di rimuovere questo problema, parole né sono state dette tante, ma i nostri giovani non sanno che strada intraprendere. L’ateneo novarese, avrebbe dato la disponibilità per  inserire degli studenti non vedenti al corso di laurea in fisioterapia, ma per le ragioni che non conosco questo progetto è fallito miseramente.  Oggi chi vuole fare questa professione può solo frequentare l’università di Firenze, che ci riserva cinque posti. Signori dobbiamo lavorare affinché venga rispettata la normativa sulla accessibilità dei concorsi, ma purtroppo non vedo la volontà da parte della  dirigenza dell’unione italiana ciechi e ipovedenti   Nell’affrontare seriamente questo grave  problema. Nel giro di dieci anni questa  attività  sparirà, non siamo stati in grado di creare i presupposti affinché tutto ciò non avvenisse. Il lavoro è troppo importante non si scherza  sulla pelle della gente, si fanno delle politiche associative serie,  mantenendo e sviluppando una professione che potrebbe dare ancora molto al mondo dei  disabili della vista.

Gianni Laiolo

Bergamo – XV edizione BergamoScienza: 30 settembre – 15 ottobre 2017

Da sabato 30 settembre a domenica 15 ottobre torna la XV edizione di BergamoScienza, il festival di divulgazione scientifica organizzato dall’Associazione BergamoScienza.
Per 16 giorni, un ampio palinsesto di eventi, aperti gratuitamente al pubblico, animerà la città di Bergamo: laboratori, conferenze, mostre, spettacoli e incontri con Premi Nobel e scienziati di fama internazionale che affronteranno tematiche scientifiche e tecnologiche con un linguaggio accessibile a tutti e in modo interdisciplinare.

Il primo nome annunciato è quello del Premio Nobel per la Medicina 2007 Mario Renato Capecchi, genetista italiano, naturalizzato in America, ideatore del gene targeting, tecnica che consente di ottenere specifiche mutazioni genetiche nei topi per lo studio di malattie umane come il cancro e il diabete. Il suo intervento si terrà il 13 ottobre, in concomitanza al G7 dell’agricoltura ospitato negli stessi giorni dalla città di Bergamo.

Attesi al festival: Thomas Albright, del Salk Institute for Biological Studies in California che parlerà di neuroscienze forensi e comportamento violento; il fisico danese Klaus Mølmer con una lectio dal titolo La fisica quantistica spiegata a un bambino; la biologa cellulare israeliana Maya Schuldiner mostrerà al pubblico come sono strutturate le cellule umane; Timothy Mousseau (University of South Carolina), che ha studiato a fondo le conseguenze ecologiche ed evoluzionistiche di disastri nucleari come Chernobyl, descriverà le caratteristiche degli ecosistemi post-nucleari; l’ingegnere elettrotecnico svizzero Edoardo Charbon interverrà su La rivelazione dei singoli fotoni per lo studio dei nanomateriali.

Sul tema della microbiologia e delle malattie autoimmuni dialogheranno l’endocrinologa dell’Università di Cardiff Marian Ludgate e il biochimico Julian Marchesi dell’Imperial College di Londra; mentre il biologo americano Paul Falkowski svelerà come i microbi abbiano reso la terra abitabile. Giuseppe Ippolito, direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, indagherà il rapporto tra migrazioni e malattie infettive, argomento sul quale si confronteranno anche l’esperto Didier Pittet e Thierry Crouzet, scrittore che ha documentato la ricerca di Pittet sull’importanza vitale di Lavarsi le mani.

Di cervello felice e vita felice parlerà Wendy Suzuki docente di scienze neurali e psicologia al Center for Neural Science di New York.

Il filosofo Luciano Floridi, esperto di Big Data all’Oxford Internet Institute, rifletterà sulla delicata questione etica e sociale della privacy in rete.

Sulle nuove frontiere dello Spazio, argomento saliente di BergamoScienza, interverranno Patrizia Caraveo, astrofisica dell’INAF ed esperta di astronomia, Matthew Greenhouse astrofisico del Goddard Space Flight Center della Nasa e Roberto Battiston Presidente ASI.

BergamoScienza non è solo conferenze: per la sezione “Che spettacolo la scienza” non mancheranno eventi con artisti di fama internazionale tra cui il chitarrista statunitense Pat Metheny.

Il programma completo sarà online a partire da fine agosto: www.bergamoscienza.it

Ufficio stampa Delos – tel. 02.8052151 – delos@delosrp.it – www.delosrp.it

Sport – Al via il 40° Campionato Italiano assoluto estivo di nuoto paralimpico

Si svolgerà a Lodi, dal 14 al 16 luglio, il 40° Campionato Italiano Assoluto Estivo di Nuoto Paralimpico con la partecipazione di oltre 180 atleti.
La nostra giovane socia Martina Rabbolini si cimenterà,nella categoria S11 – non vedenti, nelle seguenti gare:
– 100 dorso
– 100 rana
– 400 stile libero
– 200 misti

IMPIANTO GARA
Piscina “Faustina Sporting Club”
viale Giovanni Piermarini 6/8
Lodi

Torino – Comunicato stampa: Tassista rifiuta di far salire a bordo una persona cieca con cane guida

L’UICI Torino: “Discriminazione inaccettabile”

«Sulla mia vettura non salgono animali, punto e basta!». Con questo secco rifiuto, pochi giorni fa, un tassista di Torino ha impedito a una persona cieca, accompagnata dal suo cane guida, di salire a bordo. Peccato che ai cani guida, insostituibili compagni di viaggio per tanti non vedenti, la legge riconosca il libero accesso in tutti i locali e i mezzi di trasporto pubblici. Taxi compresi, ovviamente. Così l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino è costretta, per l’ennesima volta, a prendere posizione contro un fenomeno spiacevole, che già in passato aveva fatto discutere. Da notare che, per una persona cieca, il taxi non è certo un lusso, ma, almeno in certi casi, è una necessità. In una città grande come Torino, dove gli ausili per disabili visivi (ad esempio semafori sonori e percorsi tattili) sono diffusi solo a macchia di leopardo, spostarsi autonomamente rimane, per chi non vede, un’impresa tutt’altro che semplice. Se anche i taxi diventano inaccessibili, la mobilità urbana rischia di trasformarsi in un serio problema.

Ne sa qualcosa Paolo Rivalta, 48 anni, torinese, non vedente, impiegato come professionista della riabilitazione presso l’ospedale Mauriziano. «Lo scorso 30 giugno, nel pomeriggio, avevo un impegno importante e non potevo permettermi di arrivare tardi – racconta – Così, per essere sicuro di raggiungere la destinazione in tempo e senza problemi, ho chiamato un taxi». Come sempre, Paolo era accompagnato dal fedele Gas, splendido esemplare di labrador nero che da un anno e mezzo lo affianca negli spostamenti quotidiani. «Premetto che solitamente, quando chiamo la centrale per richiedere l’invio del taxi, segnalo la presenza del cane, cosa che però comporta tempi d’attesa piuttosto lunghi. Poiché avevo fretta, in questo caso ho evitato la comunicazione, consapevole che, come previsto dalla legge, il tassista avrebbe dovuto in ogni caso far salire a bordo sia me sia Gas». Ma all’arrivo della vettura, la sorpresa è stata amara. «Il conducente non ha voluto saperne. Mi ha detto di essere allergico al pelo dei cani e che, comunque, sulla sua auto gli animali non erano graditi. Prima che potessi ribattere, è ripartito ed è andato via, lasciandomi in strada». Così è stato necessario chiamare nuovamente la centrale e richiedere l’invio di una seconda vettura.

Un episodio isolato? Purtroppo sembra di no. «Già in passato – ricorda Rivalta – avevo assistito a scene simili. A volte, quando ci avviciniamo a un parcheggio di taxi e i conducenti notano che abbiamo il cane guida, fanno finta di non vederci. Nei casi peggiori scappano via, nemmeno fossimo degli appestati. Ho anche ricevuto obiezioni piuttosto singolari, tipo “il suo cane è troppo grosso”. “Troppo grosso? Ma è un cane non un bisonte”. Vorrei precisare che, se il tragitto è breve e se il modello di auto lo consente, Gas può tranquillamente sistemarsi nel vano posteriore, di solito adibito a bagagliaio». Quella sollevata dai non vedenti non è certo una generica polemica contro la categoria dei tassisti, «che il più delle volte svolgono il loro lavoro con grande professionalità. Purtroppo, però, possono bastare pochi casi di inadempienza per renderci la vita difficile»

E dire che, nei mesi scorsi, l’UICI di Torino aveva chiesto e ottenuto un incontro con le cooperative che gestiscono il servizio taxi. L’Associazione aveva invitato i conducenti a un atteggiamento più collaborativo e aveva ricevuto precise rassicurazioni, che però, a quanto pare, non sono state sufficienti. «Vigileremo perché episodi come questo non si ripetano e, se necessario, faremo sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali – sottolinea l’avvocato Franco Lepore, presidente UICI Torino – La legge n. 37 del 1974, così come integrata e modificata dalla legge n. 60 del 2006, stabilisce che la persona priva della vista ha il diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico, senza dover pagare per l’animale alcun biglietto. Ricordiamoci che i cani guida sono, a tutti gli effetti, gli “occhi di chi non vede”. Non è uno slogan, ma semplicemente la realtà. Ed è inaccettabile che le persone cieche continuino a subire queste discriminazioni».

Ufficio Stampa: Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 – ufficio.stampa@uictorino.it – lorenzo.montanaro@gmail.com

Beni Culturali – Biennale Arteinsieme: Arti in ConTATTO

Domenica 16 luglio ore 16, Pinacoteca
Nazionale di Ferrara
Una città di collezionisti. Da una selezione di dipinti, alla storia del collezionismo ferrarese,
attraverso alcune delle figure di maggior spicco e delle famiglie di amanti dell’arte.
La Biennale Arteinsieme – cultura e culture senza barriere è promossa dal Museo Tattile Statale Omero – TACTUS Centro per le Arti Contemporanee, la Multisensorialità e l’Interculturalità, in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo tramite la Direzione Generale Educazione e Ricerca – Servizio I, Ufficio Studi – Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio (Sed) e la Direzione Generale arte e
architettura contemporanee e periferie urbane e la Direzione Generale Musei – Servizio II – Gestione e Valorizzazione dei Musei e dei Luoghi della Cultura e con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed in collaborazione, per le iniziative nella Regione Marche, con il Liceo Artistico “Edgardo Mannucci” di Ancona e l’ARISM (Associazione Regionale Insegnanti Specializzati delle Marche).
Nata nel 2003, Anno Europeo del Disabile, ha lo scopo di favorire l’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità e di quelle svantaggiate per provenienza da culture altre attraverso la valorizzazione dell’arte e dei beni culturali, con particolare riferimento all’arte contemporanea.
Alla VII edizione della Biennale Arteinsieme, che vede come testimonial i maestri Mimmo Paladino e Salvatore Accardo, aderiscono anche le Gallerie Estensi con i percorsi tattili Arti in ConTatto, a cura dell’Ufficio Servizi Educativi della Gallerie Estensi, presso la Galleria Estense di Modena e la Pinacoteca di Ferrara.
I percorsi, articolati su una selezione delle principali opere pittoriche delle collezioni, consistono in una serie di riproduzioni in scala ridotta, per ricreare le immagini a rilievo con materiali eterogenei (cartoni, stoffe, carte speciali), e sono elaborati e condotti dalla dott.ssa Rita Cassani.
Posti limitati, consigliata la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni: Rita Cassani, 0532205844; rita.cassani@beniculturali.it
http://bit.ly/2rPh0N2

Proiezioni accessibili al Tuscia Film Fest

Appuntamento cinematografico molto atteso, il Tuscia Film Fest è arrivato quest’anno alla sua quattordicesima edizione. Il programma, ricco di proiezioni, prevede un parterre di ospiti che va da Gianni Amelio e  Michele Placido, da PIF aFicarra e Picone, da Kim Rossi Stuart a Roberto Faenza.
L’edizione 2017 sarà contrassegnata da una particolare attenzione all’accessibilità della programmazione. Sottotitoli e audiodescrizioni per gli spettatori con disabilità sensoriale, infatti, saranno garantiti da MovieReading (Gruppo Servizi Audiovisivi, di cui fanno parte anche Artis-Project e CulturAbile).
Il 10 luglio sarà la volta de “In Guerra per Amore”, la straordinaria opera che vede protagonisti PIF – che ne è anche regista – e Miriam Leone. Il 13 luglio Ficarra e Picone saranno presenti alla proiezione de “L’ora legale”, commedia amara sull’immobilità del nostro Paese. Per entrambi i titoli MovieReading garantisce sottotitoli e audiodescrizioni.
Il 12 luglio è la volta di “Tutto quello che vuoi”, l’applauditissima commedia di Francesco Bruni, mentre il 15 luglio tocca a “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, dall’omonimo libro di Gramellini. Per questi due titoli MovieReading garantisce i sottotitoli per non udenti.
Mauro Morucci, direttore del Tuscia Film Fest:
“Siamo molto soddisfatti che buona parte della programmazione del Festival sia accessibile quest’anno, in continuità con quanto viene fatto nel resto d’Europa e in modo decisamente innovativo, grazie a MovieReading. Offrire la possibilità a tutti di godere dell’esperienza filmica è da sempre tra gli obiettivi del nostro Festival.”
Sottotitoli e audiodescrizioni possono essere scaricati gratuitamente dall’applicazione MovieReading (gratuita per smartphone o tablet Apple e Android). All’inizio del film, basterà premere sul titolo del film nella sezione “My Movies”
Per chi avesse bisogno di maggiori chiarimenti, o di un dispositivo per la lettura dei sottotitoli o l’ascolto dell’audiodescrizione, lo staff di MovieReading è a disposizione all’indirizzo info@moviereading.com oppure allo 0761-1916348
Per maggiori informazioni sulla programmazione, sulla biglietteria e sugli eventi del Tuscia Film Fest cliccare http://www.tusciafilmfest.com/

 

Corso formativo “la via del benessere e della guarigione”

L’IRIFOr (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) della Lombardia, su proposta della Coordinatrice della Commissione Regionale Massofisioterapisti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mirella Gavioli, propone il corso formativo dal titolo “La via del benessere e della guarigione”.
Il Corso, della durata di 40 ore, si rivolge non solo a professionisti sanitari (fisioterapisti e possessori di titoli equipollenti, massofisioterapisti, personale infermieristico), ma anche a tutti coloro che intendano acquisire competenze professionali e personali nell’ambito della gestione dell’ansia, dello stress e del burn-out al fine di migliorare la propria relazione d’aiuto nella professione o in vista di una migliore gestione degli stati emotivi personali.
Il corso è aperto ad un numero massimo di 25 partecipanti, ma la sua realizzazione è subordinata al raggiungimento di un numero minimo di adesioni pari a 20.
Il corso prevede complessivamente 40 ore di didattica teorico-pratica suddivise in 2 moduli da 20 ore ciascuno.
– SEDE DI SVOLGIMENTO
Milano, via Mozart 16 (Sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia)
– DATE E ORARI
• 1° MODULO
venerdì 27 ottobre: dalle 8.45 alle 18.30
sabato 28 ottobre: dalle 8.45 alle 18.30
domenica 29 ottobre: dalle 8.45 alle 13.30
• 2° MODULO
venerdì 24 novembre: dalle 8.45 alle 18.30
sabato 25 novembre: dalle 8.45 alle 18.30
domenica 26 novembre: dalle 8.45 alle 14.00

PROGRAMMA DIDATTICO
Il corso, attraverso metodologie innovative basate su respiro, suoni, movimenti, tecniche mentali, tecniche di counceling tecniche di coaching, tecniche psicologiche,tecniche di pensiero positivo, e applicazione delle nuove scoperte delle neuroscienze, consente di ritrovare uno stato di benessere, sciogliere tensioni, allentare lo stress, recuperare più velocemente dai traumi fisici e psichici, ottenere una tranquillità di fondo e l’energia necessaria ad affrontare le piccole e le grandi avversità della vita e delle problematiche di salute, sia per i pazienti che per gli operatori. Un operatore stressato non è in grado di svolgere al meglio le sue funzioni e un paziente stressato non è in grado di procedere verso la guarigione e/o il miglioramento della patologia.
Lo stress e l’ansia non sono di per sé stati emotivi negativi: permettono di proteggerci dalle minacce esterne preparandoci all’azione, o di agire al meglio di noi stessi per affrontare una situazione o un’attività importante. Ci consentono, inoltre, di impegnarci al meglio nell’affrontare le varie attività quotidiane, i processi di guarigione e i compiti che svolgiamo e che dobbiamo portare a termine spesso con e per gli altri.
Tuttavia, può accadere che lo stress e l’ansia diventino così forti da trasformarsi in un blocco per le nostre capacità e per la possibilità di guarigione oppure creare uno stato di allarme esagerato rispetto alla situazione reale, o senza un motivo apparente.
Ognuno di noi risponde allo stress con modalità differenti che possono portare ad accentuare l’ansia; per questo è importante conoscere il proprio modo di affrontare gli eventi della vita.
Nel corso dell’ evento formativo, si acquisiranno: metodi semplici ed efficaci finalizzati alla presa di coscienza di convinzioni, atteggiamenti e abitudini che influenzano il diverso modo di vivere e di reagire ai problemi. Si apprenderanno tecniche per favorire il processo di guarigione del paziente, ed il miglior mantenimento delle abilità professionali dell’operatore sanitario.
Fortunatamente, le abitudini possono essere spezzate, imparando ad esercitare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei propri stati mentali. Non si tratta quindi soltanto di imparare qualche esercizio meramente tecnico, una sequenza di movimenti o un modo di respirare da attuare ogni tanto, ma un modo più funzionale di vivere, di essere presenti a se stessi nella quotidianità e nella propria professione.
Le tecniche di rilassamento che verranno insegnate sono caratterizzate dalla facilità d’uso e dall’applicabilità in ogni contesto, risultando utilizzabili anche in presenza di altri, in quanto non osservabili dall’esterno, così come potranno essere trasferite anche ai propri pazienti-clienti, interlocutori e/o familiari, per ampliare il risultato terapeutico e personale.
Un corso raccomandato quindi a tutti, professionisti sanitari e non, (anche a chi ritiene di essere immune dallo stress), per essere quanto più efficaci sul lavoro e poter trasferire questa efficacia ai propri pazienti, collaboratori in equipe, oltre che nella comune vita di relazione sociale.
Essendo stato richiesto l’accreditamento E.C.M. per le professioni sanitarie, al termine del corso è prevista una verifica consistente in domande a risposta multipla sugli argomenti trattati e una verifica pratica ove il docente proporrà la simulazione di casi e la corretta esecuzione delle tecniche insegnate.
Per informazioni sulle modalità di iscrizione: sito web http://iriforlombardia.blogspot.it;
contatto email segreteria_irifor@uicilombardia.org
telefono 02/76.01.18.93

Napoli – Presentazione di Cromnia

Ieri, presso i locali della Sezione Provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si è svolta la presentazione di Cromnia. Nelle ultime settimane si è tanto parlato di questo applicativo che andrebbe a promuovere l’autonomia dei disabili visivi, infatti, esso nasce proprio in seno alle problematiche legate alla minorazione visiva. Cromnia viene alla luce, soltanto, dopo cinque settimane di lavoro, grazie alla spiccata sensibilità di un gruppo di giovani ingegneri della Developer Academy che decidono di creare un’App che discrimini i colori affinché le persone con deficit visivo possano conoscere, abbinare, distinguere, in piena autonomia, i colori. Questa idea è stata accolta con molto entusiasmo dalla Commissione Ausili, Nuove Tecnologie di Napoli che ha stretto una collaborazione con gli sviluppatori dell’App realizzando dei test con i Soci dell’Uici, i quali hanno presenziato numerosi alla presentazione, insieme ai giornalisti e a tante altre persone che hanno gremito il salone della Sezione Provinciale Uici di Napoli durante la presentazione. Erano presenti i docenti che hanno coadiuvato gli sviluppatori durante i mesi di lavoro, StefanoPerna e Ignazio Finizio; gli sviluppatori dell’App, Andrea Aletto, Michele Massuzzi, Raffaele Martone, Luigi Fornaro, Mattia Picariello e Pasquale Tramontano; il Presidente della Sezione Uici di Napoli, Mario Mirabile; Gaetano Cannavacciuolo, Componente Ufficio di Presidenza UICI Campania; il Referente Nazionale della Commissione Ausili, Nuove Tecnologie, componente del Gruppo OSI Giuseppe Fornaro e il Coordinatore della stessa Commissione, Nunziante Esposito; Il comune di Napoli, nella persona di Marisa Scognamiglio. Cromnia ha riscosso un grande successo, infatti, in tanti hanno già scaricato questa prima versione presente sull’App Store da qualche giorno e i pareri sono stati unanime, Cromnia è molto attendibile, rileva con esattezza colori e sfumature. L’auspicio è quello di stringere future collaborazioni tra la Developer Academy e l’Uici affinché si possa trovare una strada nella Tecnologia che favorisca l’autonomia dei minorati della vista.

Cromnia
La nuova app che dà voce ai colori.
Cromnia è un’app nata per migliorare l’autonomia delle persone non vedenti. Cromnia permette di riconoscere colori, luce e trame dei capi ed è completamente accessibile.
Scaricala sull’App Store
www.cromnia-app.com
Invia i tuoi feedback all’email info@cromnia-app.com
La Commissione Ausili, Nuove Tecnologie di Napoli

 

Festival Il Giullare 2017

Quando nel 2008 con timidezza ma coraggio abbiamo proposto il primo Festival Il Giullare, non pensavamo che nel 2017 avremmo realizzato la IX edizione di quello che oggi è il Festival Nazionale del Teatro Contro Ogni Barriera: festival crediamo unico nel suo genere e dopo il Festival Internazionale delle Abilità Differenti di Carpi, il più longevo in Italia.
Come nel format sperimentato fin dalla sua nascita, sono due le sezioni in cui si sviluppa il festival: una dedicata agli eventi collaterali e l’altra con la gara/esibizione delle compagnie selezionate provenienti da ogni parte di Italia nella settimana tra il 17 e il 23 luglio prossimi.

Tutto avrà inizio il prossimo 6 luglio, presso il Centro Jobel, alle ore 21.00 con lo spettacolo teatrale fuori concorso “Vite di Condominio”, per la regia di Maria Elena Germinario, a cura del Centro di Salute Mentale Trani – Bisceglie della Asl/Bat: lo spettacolo, che è il risultato conclusivo di un laboratorio teatrale, racconta la vita di 9 persone, che vivono tutte nello stesso condominio e le cui storie, di ordinaria indifferenza, si intrecciano fino ad incontrarsi in una sorta di ritrovata convivialità e pacifica convivenza.

A partire invece da lunedì 10 luglio e fino al giorno 23, presso alcune attività commerciali di C.so Vittorio Emanuele e C.so Italia, saranno esposte in vetrina opere irregolari di artisti disabili.

Non mancherà la formazione con i workshop “Il Giullare tra arti e terapia” destinati ad operatori e persone con disabilità con almeno due anni di esperienza nel campo artistico/teatrale che il 10 luglio e dal 17 al 23 si realizzeranno presso il Centro Jobel e che avranno come docenti i registi/responsabili delle compagnie teatrali partecipanti al Festival (necessaria iscrizione)

L’11 luglio è, invece, il momento di un gradito ritorno del nostro Festival. Presso Palazzo San Giorgio, alle ore 20.30, Nicole Orlando presenterà il suo libro “Vietato dire non ce la faccio”, con letture dell’attrice Bianca Nappi e reading musicali del duo Chiara Aurora (violoncello) e Debora Di Cugno (voce). L’evento è gratuito, ma sarà necessario prenotarsi telefonando allo 0883/501407 o tramite mail (info@ilgiullare.it).

Il 13 luglio presso il Centro Jobel, alle ore 21.00, la compagnia teatrale del Centro Jobel, condotta da Marco Colonna, presenta il suo tradizionale annuale spettacolo “La mia Terra”: una commedia in atto unico che è una dichiarazione d’amore alla nostra Puglia, dedicata alla nostra cultura, la nostra musica, la nostra comicità, alle nostre radici. Dalle musiche ai testi ed infine ai colori, questo spettacolo regala un tributo speciale ad una terra che ha dato i natali a grandi personaggi che nella storia hanno arricchito la nostra Puglia, rendendola unica e amata per i suoi pregi e a volte odiata per i suoi difetti, ma che nonostante tutto, lascia l’indelebile amore nei suoi confronti.

Il 14 luglio sarà una giornata ricca di appuntamenti: alle ore 18.00, in Piazza Plebiscito, si svolgerà il consueto momento di animazione e festa per i bambini a cura di tutte le realtà partner del Festival “Il Giullare dei Piccoli”. In contemporanea, alle ore 19.00, in Via San Giorgio, partirà la 5° edizione della “Passeggiata in Carrozzina” con gli amministratori pubblici. Alle ore 20.30, infine, da Piazza Plebiscito partirà una parata/spettacolo di Giullari che si snoderà per le vie del centro storico realizzata con il contributo del CSV San Nicola di Bari.

Il 15 luglio ci sarà le seconda edizione del Quadrangolare di calcio “Un calcio oltre la barriera”. Tra le squadre ospiti di quest’anno saranno presenti:
La nazionale di calcio per ragazzi con problemi di salute mentale che, lo scorso anno, ha partecipato al primo mondiale di categoria ad Osaka.
La “Gargano 2000”, squadra di calcio per ragazzi con sindrome di Down di Giovinazzo in collaborazione con una delegazione dell’Anpis.
Una squadra composta dai migranti rifugiati accolti sul territorio dalla Coop. Sociale e di Solidarietà Impresa Sociale “MigrantesLiberi”
Una squadra in rappresentanza delle Istituzioni e di giornalisti della Provincia BT

Alle ore 21.30, sempre il 15 luglio, ci sarà la presentazione di “Crazy for football” il documentario vincitore del David di Donatello nella categoria Miglior Documentario alla presenza del regista Volfango de Biasi (regista e sceneggiatore altresì di film come Iago, Come tu mi vuoi, Natale col Boss, ecc.) e il responsabile della Nazionale per persone con problemi di Salute Mentale dott. Santo Rullo, a cui si ispira il documentario. L’evento è gratuito, ma sarà necessario prenotarsi telefonando allo 0883/501407 o tramite mail (info@ilgiullare.it).

Dal 17 luglio al 22 luglio, presso il Centro Jobel, alle ore 21.00, parte la settimana centrale del Festival, con l’esibizione degli spettacoli in gara provenienti da Caserta, Rovereto, Osimo, Anversa degli Abruzzi, Reggio Calabria precedute come sempre da un anteprima.
Il tutto si concluderà il 23 luglio, con la serata finale di premiazione, alla presenza di ospiti noti e meno noti tra cui Nicoletta e Silvia le ballerine finaliste di Italia got’s talent.

Nei prossimi comunicati seguiranno gli aggiornamenti con tutte le info e i dettagli dei vari eventi, che ad oggi godono del patrocinio gratuito del Comune di Trani e di un piccolo contributo da parte di alcuni sponsor.

Che il giullare abbia inizio allora e come ogni evento che si rispetti, per la regia di Marco Colonna, le riprese di Filippo Di Lernia e il montaggio di Daniele di Chiano, cominciamo con lo Spot del Festival Il Giullare 2017 al link: https://www.youtube.com/watch?v=ySXNebyq6T0

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