Grazie Rodolfo

Autore: Linda Legname

Caro Rodolfo,

Mi spiace non essere qui presente di persona per darti l’ultimo saluto. Quel saluto che, in verità, ti avrebbe dato con immensa commozione il presidente Mario Barbuto. Il tuo caro amico Mario. Quello che mi ha parlato tante volte di te e di voi due, delle vostre peripezie per le vie di Roma, di Bologna, del mondo…

Quello che ha costruito con te il vostro ultimo capolavoro comune: la presidenza dell’Unione Europea dei Ciechi. Una funzione che forse avresti dovuto ricoprire già molti anni fa, come Mario suole ripetere spesso, ma che comunque è giunta a rendere onore, sia pure tardivo, al tuo lavoro e al tuo impegno.

Invece sono io, la vicepresidente, che per avventura si trova a renderti l’ultimo omaggio, in un ruolo il cui peso proprio tu, meglio di chiunque altro, potevi e puoi capire, avendolo ricoperto con perizia ed efficacia per tanti anni nella nostra Unione accanto a due diversi presidenti che hai coadiuvato sempre con lealtà, secondo i tuoi valori più cristallini.

Ti porto e ti porteremo nel nostro cuore, Rudy caro. Ora e sempre.

Difficilmente dimenticherò e dimenticheremo i tuoi consigli, la tua voce, la tua attenzione per i temi della disabilità visiva; il tuo lavoro sempre puntuale, preciso, rigoroso. La tua voce profonda e forse un po’ burbera, la tua mole imponente che a me, giovane dirigente alcuni anni fa, incuteva rispetto e un pizzico di timidezza.

Anche quando la nostra casa comune forse non è stata con te tanto magnanima, tu hai sempre continuato a lavorare e perseguito gli obiettivi con una visione chiara, netta, lucida, da uomo di Unione.

Non vi è compito più delicato di quello di contribuire alla crescita di un’associazione. E tu l’hai assolto con il tuo impegno, con il tempo, con dedizione e perseveranza.

Una vita spesa con noi e per noi.

Hai saputo parlare a tantissimi ciechi e ipovedenti in Italia e nel mondo con la tua parola penetrante e con le tante lingue che conoscevi.

Grazie, ti dico e ti diciamo soltanto Grazie.

Lasci un vuoto infinito e incolmabile.

Seguici, sorreggici, sussurraci i tuoi consigli preziosi.

Noi li ascolteremo.

Alla tua cara Anna, a Massimiliano, alla tua famiglia, un immenso abbraccio.

Buon viaggio, amico di tutti noi.

Riposa in pace.

CONTRIBUTO DEI LETTORI – Manifesto costitutivo uniti per l’Unione

Il futuro dell’UICI non può attendere!

L’agibilità democratica è il presupposto in cui trova la propria ragion d’essere ogni consesso civico e rappresentativo. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), la più importante associazione di carattere morale a cui fanno riferimento le persone con disabilità visiva associate e non in Italia, riconosce nel Consiglio Nazionale, l’organo di indirizzo politico e di controllo. Il Consiglio Nazionale UICI risulta, pertanto, investito di un ruolo, di una responsabilità di rilevante portata, morale e politica; responsabilità che si estrinseca nell’interlocuzione che l’Unione deve tenere aperta e attiva nei confronti di partiti ed entità istituzionali, nell’adempimento della funzione di tutela, rivendicazione e promozione dei diritti e degli interessi delle persone cieche, ipovedenti e con disabilità complesse, contestualmente, ad una natura associativa orientata alla più rigorosa apartiticità e aconfessionalità. 

Gli enunciati principi di apartiticità dell’UICI sono stati lesi nelle settimane appena trascorse e continuano ad essere violati da colui che dovrebbe essere il massimo garante della salvaguardia dell’associazione e degli interessi delle persone con disabilità visiva. 

La candidatura di Mario Barbuto, che avrebbe dovuto essere ancorata ad una scelta meramente personale, è stata sempre veicolata, attraverso i mezzi di comunicazione, come candidatura del Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti. Del resto senza il nome della nostra associazione sarebbe stato difficile ottenere un’investitura di tale livello, ragion per cui si è ben guardato dal dimettersi dalla carica di Presidente Nazionale UICI.

Non arginando siffatta dinamica, il Dottor Barbuto, rappresentante legale UICI, ha tradito la storia, i valori e la natura del sodalizio, creando le condizioni attraverso cui procedere all’annullamento dell’agibilità democratica, in seno al Consiglio Nazionale, agibilità già compressa negli ultimi anni dall’oligarchia, o meglio, dalla coriacea diarchia, costituita dal Presidente e dalla Vicepresidente, che ormai gestiscono l’UICI con criteri privatistici ed escludenti. 

Sono evidenti le manifestazioni della deriva autoritaria che ormai paralizza l’UICI, delegittimandola e impoverendola in termini di autorevolezza, presso associati, simpatizzanti, cittadini ed interlocutori:

 – Il mancato preavviso al Consiglio Nazionale da parte del Presidente Barbuto della sua intenzione di candidarsi;

 – La mancata comunicazione dell’avvenuta candidatura, appresa dai Consiglieri soltanto attraverso i media;

 – L’ostinata opposizione da parte di Barbuto e della Vicepresidente alla convocazione di un Consiglio straordinario, già regolarmente richiesto da 18 Consiglieri in ossequio alle norme statutarie, finalizzato a valutare l’impatto della situazione determinatasi. 

Il costituendo gruppo consiliare “Uniti per l’Unione”, intende arginare e bloccare questa deriva, al fine di rinsaldare la vocazione universalistica, inclusiva e autenticamente democratica che da centodue anni caratterizza l’UICI negli ambiti associativo, politico e sociale. 

Il futuro dell’Unione non può più attendere: l’esistenza, la quotidianità, la felicità di tante persone sono infinitamente più importanti delle ambizioni individuali e dei calcoli politici di chiunque; il futuro dell’Unione ha bisogno di nuovo slancio; a questo slancio le componenti e i componenti di “Uniti per l’Unione” lavorano e lavoreranno con professionalità, competenza, passione e dedizione, per dare alla nostra amata Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti fresca forza propulsiva, nuova vitalità, rinnovata fiducia, per un pronto ripristino dello spirito inclusivo e della democratica agibilità.

I Consiglieri aderenti ad Uniti per l’Unione auspicano che il percorso intrapreso possa essere condiviso anche da altri Consiglieri Nazionali; invitano i soci a non compiere gesti impulsivi ed eclatanti, perché, oggi più che mai, è giunto il momento di stringerci attorno alla nostra Unione per superare “tutti insieme” questo momento di grande difficoltà.

Il Gruppo Consiliare UICI “Uniti per l’Unione”

Francesca Sbianchi

Calisi Chiara

Callegaro Roberto

Calò Valter

Cola Claudio

Colantonio Gabriele

Corradetti Adoriano

Esposito Nunziante

Fornaro Giuseppe

Lacorte Paolo

Lapietra Giuseppe

Lepore Franco

Palummo Annamaria

Pulcini Alina

Testa Pietro

Vittori Cristiano

Vivaldi Arturo

Zoccano Vincenzo

RICHIESTA DIMISSIONI PRESIDENTE NAZIONALE UICI MARIO BARBUTO

L’evoluzione delle vicende politiche, che nelle ultime settimane hanno posto in primo piano, anche all’attenzione dei media nazionali, il Presidente Mario Barbuto, a seguito della sua candidatura alle prossime elezioni politiche, ha  prodotto nell’UICI, sia a livello dirigenziale sia tra la base, un dibattito animato che s’è presto tramutato in frattura; ciò anche in conseguenza della singolare gestione comunicativa e del discutibile atteggiamento tenuto dal Presidente precedentemente e successivamente al suo ingresso nell’arena politica.

Una scelta, quella relativa alla candidatura, che il Presidente Barbuto avrebbe fatto bene a condividere, per ovvie ragioni di opportunità, col Consiglio Nazionale UICI, e a seguito della quale egli, a prescindere da quanto non prescritto in merito dalle norme statutarie, avrebbe dovuto immediatamente rassegnare le dimissioni dalla sua carica associativa, nel rispetto, tra l’altro, dell’apartiticità prevista, questa sì, nel nostro Statuto.

Invece, niente di tutto questo:

il Presidente, col supporto della Vicepresidente e della maggioranza della direzione, ha rifiutato ogni proficua interlocuzione col Consiglio, adottando la strategia della chiusura a ogni confronto e rigettando con albagia la prospettiva delle dimissioni, inventandosi l’istituto dell’”autosospensione” dalla carica, non previsto dallo statuto, ma utilissimo nel consentire, nonostante un formale disimpegno associativo, a lui la prosecuzione del suo incarico presidenziale e ai suoi nuovi riferimenti politici di usare, propagandando la sua carica associativa, il nome, la storia, l’autorevolezza dell’UICI per fini elettorali. Una circostanza, questa, che è confliggente con l’apartiticità dell’Unione, prevista dallo Statuto, a cui Barbuto e i pochi prescelti si appellano continuamente, rifuggendo, contemporaneamente, da altre valutazioni di carattere etico.

Ebbene, in questo caso, la sua candidatura non solo mina l’unità dell’UICI, non solo va a infrangere ogni norma etica e di opportunità, ma si pone in antitesi con quanto prescritto dallo statuto: per cui le dimissioni del Presidente rispondono non solo a un presupposto etico, non solo all’esigenza di  salvaguardare la democraticità, l’integrità e il futuro dell’Unione, ma anche alla necessità di dare piena corresponsione a quanto prescritto dallo Statuto in relazione all’assoluta apartiticità dell’UICI, che, in considerazione della sua centralità nell’esistenza delle persone con disabilità visiva, ha necessità di liberarsi da ogni pulsione autoritaria, da ogni personalismo, da ogni compromissione politica, al fine di affrontare nel migliore dei modi le sfide che ci attendono e la loro evoluzione.

In rappresentanza del Gruppo del Consiglio Nazionale UICI “Uniti per l’Unione”

Francesca Sbianchi

COMUNICATO DELLA PRESIDENZA NAZIONALE

Giunge notizia a questa Presidenza Nazionale della costituzione di un gruppo organizzato, “uniti per l’Unione”, animato da alcuni consiglieri nazionali.

Fatte salve le libertà democratiche di tutti, nella circostanza, corre l’obbligo di rilevare quanto segue:

1) in seno al Consiglio Nazionale, secondo le norme dello Statuto vigente, gruppi organizzati e denominati potrebbero sussistere e operare solo in conseguenza della presentazione di liste in Congresso e conseguente, eventuale elezione di consiglieri appartenenti a tali liste.

2) In ossequio al dettato statutario, questa Presidenza non può riconoscere alcun gruppo organizzato operante nell’ambito dell’Unione, dentro e/o fuori dal Consiglio Nazionale.

3) Ciascun consigliere nazionale eletto dal Congresso il quale decida di venire meno al vincolo di lista che ne ha consentito candidatura ed elezione, opererà esclusivamente a titolo personale e solo a tale titolo risponderà dei propri atti e comportamenti associativi.

Qualcuno, nei giorni scorsi, a gran voce lanciava accuse contro altri che, a suo dire, agivano per dividere l’Unione. Chi opera per la divisione è ora palese a tutti, come prima e più di prima.

Coerenza vorrebbe che, coloro i quali non si riconoscono più nella lista che ha ricevuto il mandato congressuale traessero le dovute e coerenti conseguenze. Ma la coerenza è moneta molto rara, dalla quale ci si può anche allontanare, pur di portare a compimento i propri piani e disegni.

Per quanto mi riguarda, rimarrò rigorosamente fedele al rispetto e all’osservanza della nostra Carta statutaria da parte di tutti; continuerò ad attuare le risoluzioni della Direzione e a concretizzare in politiche attive gli indirizzi ricevuti dal Consiglio Nazionale, in particolare con i documenti approvati il 9 e il 29 agosto; manterrò immutata la mia fiducia nell’unità di tutti i dirigenti, nazionali, regionali e territoriali che saranno con me in questo difficile e paziente lavoro, sempre e solo nel superiore interesse dell’Unione.

In proposito, basterebbe solo richiamare la necessità di mettere in sicurezza la legge di bilancio 2023 per apprezzare a pieno il valore dell’unità associativa e la necessità di rimanere saldi e compatti intorno agli Organi associativi democraticamente costituiti e accanto a questa Vicepresidente.

Quanti continuano ad agire per gruppi separati e contrapposti si pongono al di fuori della normale dialettica associativa e dimostrano di avere in spregio il mandato ben preciso del Consiglio nazionale, espresso con la risoluzione approvata il 29 agosto, contenente un richiamo forte alla necessità dell’unità associativa.

L’Unione non si ferma! Va avanti con determinazione per raggiungere altri e alti traguardi e per garantire funzionalità alle strutture territoriali e regionali.

A ciascuno, nel proprio cuore e con la propria razionalità, l’onere di trarre le conclusioni.

Cari saluti

Linda Legname – Vice Presidente Nazionale

Acquisto di sussidi e ausili didattici per alunni con disabilità (Decreto 2339/22)

L’Ufficio IV della Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il Decreto n° 2339 del 20/7/2022 recante “Indicazioni operative per l’avvio delle attività anno scolastico 2022-2023” per “l’acquisto di sussidi didattici (art. 13, comma 1, lett. b) legge 104/92) e per l’acquisizione di servizi necessari al loro miglior impiego, alle istituzioni scolastiche che accolgano alunni e studenti con disabilità“ tramite i fondi di 10 milioni di Euro per ciascuno degli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024, previsti dalla l. n° 178/20, art. 1, comma 962.

      Il Decreto descrive le procedure da seguire per il ricorso a tali fondi da parte delle scuole, tramite i CTS (Centri Territoriali di Supporto) e sulla base dei singoli PEI degli alunni.

      In particolare esso invita gli USR (Uffici Scolastici Regionali) ad aprire i bandi per le scuole a partire dal 25 luglio e comunque entro il 15 settembre in vista dell’inizio del prossimo anno scolastico.

      Il Decreto è molto importante, poiché applica l’art. 13 della l. N° 104/92 che prevede espressamente la fornitura di sussidi e ausili didattici alle scuole.

E’ altresì interessante poiché si incentra sull’intervento dei CTS (Centri Territoriali di Supporto) che, quali scuole-polo di reti di scuole, possono acquistare tali ausili e sussidi didattici per metterli a disposizione delle scuole della rete tramite una banca-dati a turni di anno in anno, tramite prestiti gratuiti, secondo le necessità delle singole scuole.

      Raccomandiamo ai consulenti e operatori tiflodidattici, ai responsabili del settore Istruzione e alle famiglie, qualora siano necessari ausili e sussidi, di attivare le scuole interessate per sollecitare urgentemente i relativi Uffici Scolastici Regionali a emanare i bandi per la richiesta di tali fondi in tempo utile per l’inizio del prossimo anno scolastico, come suggerito dallo stesso Ministero.

U.I.C.I. Salerno – Un’altra bella esperienza in barca a vela

Autore: Raffaele Rosa

È stato un connubio perfetto quello nato tra la Sezione Territoriale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Salerno e la Lega Navale di Salerno, che sotto la guida dell’avv. Gianpiero Meo, ha organizzato, per il secondo anno consecutivo, una giornata dedicata al mare ed alla navigazione a vela.

Il 23 luglio, a meno di un mese dalla prima uscita di giugno, trenta partecipanti su 13 imbarcazioni – tra cui quella dell’amico Meo e suo figlio Marco – hanno potuto godere della splendida giornata estiva e del racconto di naviganti esperti, degli approfondimenti sulla terminologia nautica e le descrizioni della bellezza paesaggistica della costiera amalfitana.

La navigazione sotto costa è durata circa quattro ore, a Cetara alcuni partecipanti hanno potuto anche rinfrescarsi in mare, prima di rientrare alla Lega Navale.

Qui si è tenuto un momento conviviale durante il quale il Presidente Raffaele Rosa insieme alla consigliera Brigida Conza e i rappresentanti zonali Domenico Manfredini e Umberto Palladino, hanno ringraziato tutti i soci partecipanti e calorosamente salutato gli armatori che hanno permesso questa splendida avventura a vele spiegate.

È stata un’altra bella esperienza di vita inclusiva vissuta a contatto con la natura e con le persone che vogliono sentirsi solidali con la nostra categoria.

Siamo sicuri che in futuro potremo offrire ad altri soci e familiari dei soci occasioni di condivisione di momenti belli di vita all’aperto.

Cogliamo l’occasione per ringraziare sinceramente e con profonda stima i soci della Lega Navale di Salerno, che non fanno mai mancare il loro supporto non solo tecnico ma anche e soprattutto morale.

U.I.C.I. Torino – Laura e gli origami ad occhi chiusi

L’antica arte giapponese diventa accessibile a chi non vede

Con delicatezza e precisione le dita si muovono, sicure, lungo il foglio, finché, piega dopo piega, passaggio dopo passaggio, ecco d’improvviso comparire una bellissima gru, simbolo di amore, amicizia, prosperità. C’è da rimanere incantati a osservare la naturalezza con cui Laura Scatà, persona con disabilità visiva, socia e amica dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino, realizza gli origami, ripercorrendo i gesti di quell’antica disciplina giapponese al confine tra arte e meditazione. Ciò che Laura fa è il risultato di una grande passione e di un costante allenamento. Sì, perché recepire, memorizzare ed eseguire alla perfezione i complessi procedimenti nascosti dietro agli origami non è affatto semplice per una persona cieca. Ma l’esperienza di Laura ci conferma che, in questo come in tantissimi altri ambiti del vivere, costanza, impegno e buona manualità possono perfettamente sopperire alla mancanza della vista.

«Ho iniziato ad appassionarmi agli origami da bambina, quando ancora vedevo» racconta la protagonista di questa storia. «Ricordo perfettamente quel giorno in cui, alle elementari, venne in classe un maestro e ci mostrò come piegare la carta fino a ottenere un uccellino che sbatteva le ali quando gli si tirava la coda. La settimana successiva tornò e fu la volta di una rana che saltava. Ne rimasi letteralmente conquistata e appena tornata a casa volli subito provare». Non fu un innamoramento passeggero, ma una vera passione, «tanto che, qualche tempo dopo, per Natale, mia mamma mi regalò un libro che insegnava come realizzare alcuni origami. Mi misi subito all’opera e in poco tempo, complice anche la testardaggine che da sempre mi accompagna, riuscii a produrre parecchie di quelle figure».

Negli anni successivi, però, Laura inizia ad avere seri problemi di vista: comincia per lei un periodo di grande prova e quella passione di bimba, di fronte a esigenze molto più urgenti e pratiche, viene accantonata. Deve passare molto tempo prima che Laura, ormai adulta e completamente non vedente, trovi il tempo e la calma per riaccendere la scintilla. «Nel 2015, quasi per caso, navigando in rete, ho letto un articolo che narrava l’antica leggenda giapponese delle 1.000 gru. In sostanza, la leggenda afferma che se una persona riesce a realizzare 1.000 gru fatte con gli origami, può esprimere un desiderio e quel desiderio si avvererà. Ho pensato che potesse essere una buona occasione». Così, ecco ricomparire i fogli da piegare. Con sorpresa Laura scopre che, nonostante gli anni trascorsi, molti dei gesti alla base degli origami sono ancora lì, abbastanza chiari nella sua memoria: accade, a volte, con le azioni imparate nell’infanzia.

«Da gennaio 2016 sono ripartita dalle gru: tre al giorno, fino ad arrivare a 1.000. A novembre avevo concluso la mia piccola impresa e nel frattempo – scherza Laura – avevo praticamente riempito di gru tutti i miei spazi di vita: le allineavo sui mobili in casa, le disponevo sulla scrivania al lavoro, le regalavo ad amici, parenti e colleghi. In quel periodo mi sono resa conto che, per una persona non vedente, forse più ancora che per tutti gli altri, una volta acquisita la pratica necessaria, gli origami diventavano un esercizio meditativo, un modo per sviluppare la propria manualità e prendere contatto con una parte di sé».

È alla luce di questa consapevolezza che Laura ha deciso di approfondire ulteriormente la sua passione. «Grazie anche all’aiuto di un’amica giapponese, sto imparando figure nuove e sempre più complesse». Così sono nate idee particolari: oggetti di arredamento, piccoli gioielli fatti con la carta e altre deliziose idee da regalare. Parte di questo lavoro è visibile sul profilo Instagram @aruasl135 “Gli origami ad occhi chiusi”. Non solo. È nata anche un’altra idea, finora inedita: un corso di origami appositamente ideato per persone cieche e ipovedenti. «All’inizio non pensavo a una proposta specifica per chi non vede. Va però sottolineato che i materiali tradizionali di apprendimento, come libri o tutorial sul web, sono completamente inaccessibili ai disabili visivi. Così mi sono detta che sarebbe stato bello mettere a disposizione di altri ciò che ho imparato e condividere la mia passione». Detto, fatto. Recentemente, presso l’UICI di Torino, si è svolto un corso (limitato a 5 persone) di avvicinamento agli origami, organizzato dall’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione, la Riabilitazione), nell’ambito del progetto “Insieme per un sorriso” (realizzato con il sostegno della Città di Torino) e tenuto proprio da Laura Scatà. «Rispetto all’apprendimento per i vedenti, è opportuno descrivere con accuratezza ogni procedimento, piega dopo piega. E poi controllare, con il tatto, che i partecipanti lo eseguano correttamente. Per questo è necessario un numero di allievi contenuto». La prima edizione del corso, tenutosi nel mese di maggio, ha riscosso molto successo tra i partecipanti tanto che già si sta pensando di proporre un nuovo corso in autunno.

U.I.C.I. Salerno – Settimana dell’amicizia

Autore: Ciro Risi

L’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Salerno ha organizzato dal 10 al 17 luglio un soggiorno estivo in Calabria presso l’hotel Estella club situato in Montepaone lido in provincia di Catanzaro, dal titolo “La settimana dell’amicizia”.

Siamo partiti al mattino da Salerno con il bus, per poi arrivare lì nel pomeriggio.

Erano presenti con noi, due nostri consiglieri: Sergio Giordano e Italo Petrosino, i quali non hanno fatto mancare il loro supporto nella riuscita di questa vacanza.

Arrivati all’hotel la direttrice è stata molto gentile nell’accoglienza, offrendoci da bere per poi illustrarci quelle che erano le nostre camere.

Dopo aver sistemato i bagagli, provati dal viaggio, abbiamo deciso di riposare un po’.

Successivamente abbiamo effettuato l’esplorazione della struttura, arrivati in spiaggia e sistemati ognuno nella propria postazione, abbiamo avuto il nostro primo momento di aggregazione, in cui abbiamo conosciuto una nuova socia che è entrata a far parte della nostra famiglia, all’inizio si sentiva un po’ a disagio ma con il tempo ha iniziato a scoprire questa nuova realtà e a integrarsi.

Il momento più importante di questa prima giornata di vacanza si raggiunge con la cena dove siamo stati finalmente tutti insieme.

I giorni successivi sono trascorsi tra passeggiate sul lungomare, gelati, viaggio verso una cittadina vicina chiamata Soverato e a un ristorante tipico di pesce, tutti eventi organizzati dallo stesso gruppo di vacanza.

Infatti in questi sette giorni abbiamo avuto molti momenti di confronto sotto vari aspetti che riguardano il mondo della cecità:

Autonomia domestica;

Panoramica sul mondo del Braille;

Approccio alle nuove tecnologie come uso del PC e dello Smartphone.

Tutti abbiamo trovato la struttura accessibile per noi “non vedenti” ed anche per tutte le altre tipologie di disabilità.

Ascoltando le varie sensazioni dei partecipanti, è stato chiaro che tutti hanno avuto una bella esperienza, soprattutto dopo due anni di pandemia.

Abbiamo mangiato bene, ci siamo divertiti e nessuno voleva tornare a casa, tutti noi, avevamo bisogno di stare insieme in modo spensierato.

U.I.C.I. Mantova – L’arte da vedere con le mani

Autore: Mirella Gavioli

L’arte è da vedere con le mani a luci spente: “Da queste parti è vietato non toccare”

Esperienza sensoriale al buio grazie alla collaborazione fra lo scultore Ruggero Marrani e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. In Mostra opere interattive e rumorose

Una mostra da vedere anche con le mani e con le orecchie. Opera da toccare, da sentire perché l’arte si gusta in molti modi. Lo ha dimostrato l’artista Ruggero Marrani, con la sua esposizione dedicata all’esplorazione culturale al buio, inaugurata il mese scorso alla galleria Arianna Sartori di Mantova il 25 e il 28 giugno, un gruppo di non vedenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Mantova è stato coinvolto in questa esperienza, accompagnando visitatori vedenti bendati in questa insolita esperienza.

La mostra è stata realizzata appunto in collaborazione con la sezione mantovana dell’associazione, col patrocinio del comune e del Lions Club Andrea Mantegna. Lo scultore Marrani ha guidato l’esplorazione tattile delle opere esposte, dando così la possibilità a chi non le può apprezzare attraverso la vista di poterle conoscere con l’uso del tatto e dell’udito.

Le sculture esposte fino all’8 luglio analizzavano vari aspetti del vivere e del creare. Si parla di “aerosculture, sculture interattive e sculture rumorose”. L’esposizione era interattiva. La parola d’ordine, vietato non toccare. Le sculture interattive e rumorose hanno coinvolto lo spettatore che ha potuto così intervenire in prima persona sull’opera, ruotandola, scomponendola, e anche suonandola.

Per uno scultore, creare con le mani è del tutto normale. Marrani vuole che anche lo spettatore comprenda, senta e veda, attraverso il tatto, l’udito: “Non solo le mani sanno vedere ma… sanno anche pensare!”. Ed è proprio attraverso il tatto e ciò che questo senso può trasmettere sia alle persone che non vedono – sia a coloro che, anche solo per pochi minuti, vengono privati della vista attraverso una benda oscurante – che si possono percepire dettagli quali liscio e il ruvido. Le diverse tipologie di superfici e lavorazioni, forme e dimensioni, i materiali e sviluppare riflessioni, interpretazioni, emozionali autentiche e non condizionate da uno sguardo spesso veloce e superficiale.

Toccare un’opera, poterla conoscere nei particolari più nascosti, è un’esperienza unica, ti fa entrare in profonda relazione con l’artista. Se ne possono ascoltare le sfaccettature materiali e concettuali in modo più completo e coinvolgente, più da protagonista della mostra che da semplice visitatore o spettatore. Le persone vedenti hanno espresso un piacere conosciuto e inaspettato, un’esperienza certamente più completa, lenta, attenta, profonda, attraverso la quale si entra in sintonia con la scultura e con lo scultore, con i diversi materiali spesso irriconoscibili al solo uso della vista. Che è distratta primariamente dalla percezione dei colori, così come le diverse sensazioni trasmesse dall’individuazione di dettagli e dei materiali non sempre facili da individuare e apprezzare.

Mai come in questa mostra, ci è stato possibile conoscere e interagire così bene con le opere esposte. Gli approfondimenti scambiati direttamente con lo scultore ci hanno aperto un mondo a noi per lo più sconosciuto. Opportunità che, con la nostra presenza ed esperienza abbiamo offerto con piacere e soddisfazione al pubblico che ha partecipato con entusiasmo. Si è potuto meglio comprendere il valore degli altri sensi a supporto della vista, la sensibilità e le potenzialità che si possono comunque avere in sua mancanza.

U.I.C.I. Catania – I lidi della Plaia dove sosterà il camper

Autore: Giuseppe Lazzaro Danzuso

Sabato 23 luglio secondo appuntamento con “La prevenzione non va in vacanza”: l’unità mobile oftalmica dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, munita di dispositivi anti-Covid, è stata davanti al lido Arcobaleno. Ad agosto gli altri appuntamenti della campagna condotta con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità

Sabato 23 luglio secondo appuntamento sul lungomare della Plaia a Catania con gli screening oculistici gratuiti dell’edizione 2022 de “La prevenzione non va in vacanza”, campagna lanciata dal Consiglio regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con la collaborazione dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.

“Con la campagna di quest’anno – ha ricordato il presidente regionale Gaetano Renzo Minincleri – abbiamo cominciato martedì scorso, quando la nostra unità mobile oftalmica, un camper perfettamente attrezzato per le visite specialistiche, ha sostato davanti al lido Arcobaleno, dove rimarrà anche oggi fino alle 13”.

Come già lo scorso anno, il camper è munito di dispositivi per la sicurezza anti-Covid – una speciale lampada a fessura, disinfettanti a base di sostanze cloro-attive, materiali usa e getta comprese le mascherine – per garantire la massima sicurezza dei pazienti e degli operatori.

“In agosto, poi – ha aggiunto Minincleri – il camper offrirà visite gratuite, sempre dalle 9 alle 13, il 2 davanti al lido Aurora, il 4 davanti al lido Verde, il 5 davanti al lido Polifemo, l’8 davanti al lido Azzurro per poi tornare il 12 al lido Arcobaleno, chiudendo così questa campagna dal notevole significato sociale”.

“Gli appuntamenti con gli screening gratuiti – ha sottolineato l’oculista Lucia Scalia – sono complessivamente sette. Nel primo abbiamo già avuto una buona risposta, in particolare da anziani e bambini. Ma ci aspettiamo un incremento delle richieste di visita. In estate, al mare, bisogna sì divertirsi, ma anche proteggere i nostri occhi dal sole e dalla sabbia. Così, sul camper, sottoponiamo i pazienti a una serie di esami per escludere miopia, ipermetropia, astigmatismo, ma anche per prevenire patologie meno conosciute”.

È opportuno che, in particolare i giovani, facciano controllare i propri occhi, sottoposti a stress anche per l’uso sempre più frequente di schermi a luce blu: pc, tablet e smartphone.

E uno dei pazienti della prima giornata della campagna, il signor Spitalieri, ha lanciato un appello alle mamme di San Giorgio, Librino “e di tutte le zone vicine alla Plaia” perché facciano visitare i loro bambini.

“La prevenzione di oggi – ha detto – potrà evitare domani delle malattie agli occhi ai vostri ragazzi”.

Al termine della visita, infine, vengono donati ai pazienti dei cappellini con il logo dell’iniziativa.

U.I.C.I. Brescia – Vedere l’arte: chi ha detto che serve la vista?

Il progetto frutto della collaborazione tra Accademia Laba, Cfp Vantini, Scuola di arte sacra di Firenze e UICI di Brescia

Una mostra al Museo Diocesano “Sculture dall’invisibile” e un workshop per ciechi e ipovedenti innovativo.

“Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a ciò che vedi: gli occhi vedono soltanto ciò che è limitato”. Da scoprire, invece, c’è molto di più: un universo sinestesico cui accedere attraverso “passi dell’arte”, testimonianza di una possibilità per ribadire forte e chiaro che “la disabilità non è un mondo a parte, ma è una parte del mondo”.

E, al contempo, “l’arte un diritto di cittadinanza che va esteso al massimo e con ogni mezzo, affinché tutti possano avere l’occasione di viverla da protagonisti”.

Così, in continuità di intenti con la nostra “Sculture dall’invisibile”, allestita fino al 18 Luglio al Museo Diocesano di Brescia, durante il fine settimana il progetto frutto della collaborazione tra accademia di Belle Arti Laba, Cfp Rodolfo Vantini, Scuola di Arte Sacra di Firenze, patrocinato dall’UICI (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti), sezione territoriale di Brescia, si è concretizzato in un nuovo, sperimentale momento di incontro e confronto sul campo andato in scena proprio nelle aule della Laba e nel laboratorio della stessa Vantini di Rezzato. Dove per quattro giorni, da mattina a sera, ha preso forma un workshop per non vedenti e ipovedenti, che ha delineato un percorso originale e all’avanguardia senza frontiere e senza barriere. Entrato nel vivo prima con la lavorazione dell’argilla, quindi plasmando il marmo di Botticino, materia d’elezione, capace di esprimersi attraverso molteplici sfumature sensoriali colte da Alessandro Tornello Vicepresidente dell’UICI, Marco Venturelli, Renato Hagman e Matteo Vezzoli.

Ovvero gli apprendisti scultori che si sono dati da fare con precisione, curiosità e tanta passione, lavorando di fino affiancati dai docenti della Scuola d’Arte Sacra di Firenze (Fernando Cidoncha Pérez, Massimo Gulisano), dall’artista ipovedente Antonio Ruggeri e, contestualmente, anche dai docenti di scultura della Vantini (Silvia Maffioli, Angelo Bordonari e Pietro Maccioni) con alcuni studenti Laba come assistenti (Domenico Barreca, Luna Belotti e Luca Passeri).

Comune il soggetto scelto per l’opera: una mano. Da realizzare con grande meticolosità e altrettanta sensibilità, tra colpi di martello e scalpello, rafforzando il meccanismo di appropriazione e ricostruzione della composizione.

Il workshop che, fra i tanti momenti significativi ha contemplato anche una visita al museo del marmo di Botticino assieme al direttore Maurizio Bettinzoli e un incontro con l’artista Giuseppe Tregambe, non rimarrà ovviamente un episodio isolato. Al contrario, apre la strada ad una pianificazione già focalizzata e destinata a nuovi sviluppi. Come hanno sottolineato Marcello Menni e Lara Vianelli, rispettivamente direttore dell’Accademia di Belle Arti Laba e direttrice della Scuola Vantini: “Il nostro convincimento è che non vi sono ostacoli o tabù che non possano essere affrontati con intelligenza, competenza e rispetto”.

Slash Radio Web – Conversazioni d’arte

Per il ciclo: Mediterraneo. Culture, scambi e immaginari condivisi

Mangiare nel Mediterraneo: diete, cibi e cultura immateriale

28 luglio 2022 – ore 16.00-18.30

Il 28 luglio dalle 16.00 alle 18.30 su Slash Radio Web andrà in onda il secondo appuntamento del programma “Conversazioni d’Arte”, per il ciclo: “Mediterraneo. Culture, scambi e immaginari condivisi”, per divulgare i tratti tipici della civiltà mediterranea, patrimonio condiviso da tante diverse realtà culturali che si affacciano sul mare interno.

La seconda tappa di questo viaggio affronterà il tema del cibo, trattando nello specifico: la Dieta Mediterranea, che dal 16 novembre 2010 è nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Ad avanzare la candidatura sono state Italia, Spagna, Grecia e Marocco e nel 2013 si sono aggiunti Cipro, Croazia e Portogallo, infatti il Comitato Intergovernativo della Convenzione UNESCO sul Patrimonio Culturale Immateriale ha riconosciuto nella Dieta Mediterranea, uno dei tratti peculiari della cultura del Mare nostrum.

La Dieta Mediterranea è stata così definita: “un insieme di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola, che comprendono le coltivazioni, il raccolto, la pesca, la conservazione, lavorazione, la preparazione e, in particolare, il consumo degli alimenti. […] caratterizzata da un modello nutrizionale che è rimasto costante nel tempo e nello spazio, […] la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) riguarda più che i semplici alimenti. Essa promuove l’interazione sociale, […] ha dato origine a un considerevole corpo di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. Si tratta di un sistema radicato nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali legate alla pesca e all’agricoltura nelle comunità mediterranee […]”.

Apriremo la puntata con un brano tratto da Les surprises d’Hérodote di Lucien Febvre (1940), per concentrare l’attenzione del pubblico su un paradosso: quei frutti, quelle piante, quegli alberi, costitutivi nel nostro immaginario del paesaggio mediterraneo, sono in realtà stati importati da terre lontane.

Seguirà un intervento di Leandro Ventura, storico dell’arte del Ministero della Cultura e direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che affronterà il rapporto tra Dieta Mediterranea e sistemi culturali delle regioni interessate. Ci parlerà delle tradizioni enogastronomiche italiane cui l’Istituto, attraverso il Geoportale della Cultura Alimentare (www.culturalimentare.beniculturali.it), sta dedicando un progetto di mappatura e documentazione: si tratta di un racconto delle storie e delle tradizioni che si nascondono dietro un prodotto o un piatto tipico.

Sarà la volta, quindi, di Stefano Pisani, sindaco di Pollica-Acciaroli, oltre che referente degli Elementi italiani del Patrimonio Culturale immateriale dell’UNESCO. Lui parlerà del Festival della Dieta Mediterranea, una piattaforma che vuole diffondere tale patrimonio, dando risalto ai numerosi attori del mondo scientifico, istituzionale e privato che da anni si battono per la tutela e la valorizzazione della Dieta Mediterranea in ogni suo aspetto: dalla dimensione culturale, alla valorizzazione delle filiere, importanti per il ruolo che svolgono.

Una seconda lettura, tratta dal Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe (1786-1788), offrirà una suggestiva evocazione di quegli elementi dello scenario mediterraneo, i limoni, i pesci e i crostacei, che tanto colpirono il celebre umanista tedesco.

Seguiranno gli interventi a cura dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS), tenuti da Marco Albanese, delegato dell’AIS Lecce e provincia, e dal sommelier leccese Antonio Tramacere, dedicati al ruolo del vino nel racconto della storia e delle tradizioni dei territori del Mediterraneo. Ci sarà il racconto del percorso che Tramacere ha affrontato per diventare il primo sommelier ipovedente dell’Associazione e si discuterà delle iniziative benefiche e di inclusività sociale promosse dall’AIS.

Come di consueto arricchiranno le Conversazioni d’arte le “pillole di SlashArt”. In questa trasmissione, curata da Alessia Varricchio del Museo Tattile Statale Omero e con il coordinamento di Annalisa Trasatti, si tratterà de La cultura della plastica: arte, design, ambiente.

La rubrica delle attività accessibili, attualmente in corso sul territorio nazionale, completerà l’incontro con l’intervento di Giorgia Corso, coordinatrice dei Servizi educativi e referente per l’accessibilità dei Musei Reali di Torino. La dott.ssa sarà chiamata a illustrare la visita tattile “Aggiungi un posto alla tavola del re: percorso inclusivo accessibile alle persone con disabilità visiva”, che narra la storia e la trasformazione dei cibi alla corte dei Savoia, dalla dispensa alla tavola del sovrano. La lettura delle ricette di due piatti tipici del territorio Piemontese, tratte da Cucina borghese semplice ed economica del famoso cuoco di corte Giovanni Vialardi (1886), arricchiranno la rubrica, mostrando come le ricette, e gli usi della cucina nobiliare, abbiano influenzato la cucina borghese.

Alla trasmissione, condotta da Luisa Bartolucci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, prenderanno parte: Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale – MiC; Stefano Pisani, sindaco di Pollica-Acciaroli, referente degli Elementi italiani del Patrimonio Culturale immateriale, Marco Albanese, delegato dell’Associazione Italiana Sommelier – Lecce e provincia, Antonio Tramacere, sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier – Lecce, Alessia Varricchio e Annalisa Trasatti del Museo Tattile Statale Omero di Ancona; Giorgia Corso, coordinatrice dei Servizi educativi e referente per l’accessibilità dei Musei Reali di Torino, Elisabetta Borgia della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, Servizio I Ufficio Studi – MiC.

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Gli ascoltatori potranno scegliere diverse modalità di intervento e partecipazione: tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-92092566, inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uici.it oppure compilando l’apposito modulo di Slashradio.

Il programma radiofonico è curato dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, Ufficio Studi – Centro per i servizi educativi (Sed) in collaborazione con Slash Radio Web, la radio ufficiale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS.

Il contenuto delle trasmissioni andate in onda può essere riascoltato sul sito del Sed all’indirizzo www.sed.beniculturali.it, sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS all’indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale e sulla pagina facebook di Slash Radio Web.