Giornata Mondiale della Vista, di Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,
delle fandonie contenute nella nota inviata ieri a firma Giuseppe Castronovo, soltanto un dettaglio corrisponde al vero:
Sì, abbiamo incontrato lui e Matteo Piovella il 6 settembre e non il 5 come erroneamente avevo scritto.
Personalmente sono uscito da quell’incontro così offeso, insultato, sconvolto, da aver iniziato subito, evidentemente, un sano processo di rimozione.
Ma non sono le offese personali a me che hanno importanza…
qui contano l’arroganza, l’intimidazione, la minaccia aperta verso l’Unione, verso noi tutti, verso migliaia di dirigenti e soci in tutta Italia…
Ora si pretende perfino di dare ordini in casa nostra!!!
Ora si pretende di dirci come e con chi, noi abbiamo diritto di organizzare le nostre iniziative, le nostre manifestazioni, i nostri eventi.
Ed è singolare che a farlo sia gente che non si è mai confrontata con il consenso popolare e che occupa i posti che occupa per cooptazione dall’alto o per nomina nelle segrete stanze.
Questo piccolo Presidente dell’Unione, il Consiglio nazionale, la Direzione nazionale, sono sostenuti da un consenso elettorale chiaro e larghissimo manifestato in congresso e parlano quindi a nome e per conto di tutti voi.
E questo Presidente, questo Consiglio, questa Direzione nazionale non intendono farsi minacciare da nessuno, né tanto meno essere i camerieri di nessuno.
Il tempo dell’arroganza, della minaccia, della ritorsione, è tramontato per sempre!
Se ne facciano una ragione questi ultimi patetici residui di un modo di operare che è morto e sepolto, perché voi lo avete sepolto sotto la vostra volontà, determinazione, fermezza.
Di eventuali denunce di costoro sarei e saremmo soltanto fieri.
Ce ne faremmo una medaglia al merito!
A tutte e a tutti raccomando di proseguire sulla linea che la nostra dirigenza, eletta e non cooptata, ha delineato e ha scelto.
Non dobbiamo annullare o fermare gli eventi previsti, ma semplicemente svolgerli solo e soltanto come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Se il materiale informativo reca la sigla IAPB noi dobbiamo diffonderlo lo stesso. Perché quello è materiale nostro. Perché la IAPB è nostra. Perché la maggioranza assoluta degli oculisti che ci sono accanto, desidera solo lavorare insieme a noi, in solidale armonia, per il maggior benessere dei cittadini italiani.
Ogni eventuale azione ritorsiva, ovunque dovesse avere luogo, sarà curata e fatta propria dalla Direzione e dalla Presidenza nazionale che se ne faranno carico nei modi più opportuni.
Convocherò per il 10 ottobre una riunione straordinaria della Direzione nazionale per adottare ogni ulteriore provvedimento, anche sulla base delle indicazioni che la prossima assemblea nazionale dei quadri dirigenti vorrà darci.
C’è un modo semplice, corretto e rapido di risolvere questa controversia con gli attuali presidenti di SOI e di IAPB se davvero ci stanno a cuore gli interessi della cittadinanza e il rispetto per migliaia e migliaia di nostri soci, utenti, oculisti e professionisti del settore:
semplicemente, si concordi uno statuto IAPB dove Unione e Soi abbiano pari rappresentanza in seno all’organismo dirigente dell’Agenzia.
Ogni altro argomento suona diversivo, dilatorio, mistificatorio, come fumo negli occhi che i ciechi e gli ipovedenti non si lasceranno più gettare.
Teniamo duro e facciamo rispettare i valori e la Storia di una associazione che da cento anni lavora al servizio dei ciechi senza aver mai permesso a nessuno di darci ordini a casa nostra!
“Mai sopra di noi senza di noi!”
Mario Barbuto – Presidente Nazionale

Per completezza di informazione di seguito si riportano i link per consultare le lettere inviate da IAPB Italia Onlus ai Comitati Regionali e Provinciali IAPB Italia, ai Consigli Regionali e Provinciali UICI e alla Presidenza Nazionale UICI:

Lettera di risposta al Comunicato UICI n. 133-2018

Lettera con oggetto: Giornata Mondiale della Vista 11 ottobre 2018

Tutti in classe, di Mario Barbuto

Ecco: il suono della campanella che segna la fine delle vacanze e proietta tutti nel nuovo anno scolastico.
Qualche momento prima di quel suono è bello sentire il brusìo spensierato fatto di tanti racconti di avventure estive, di posti visitati, di piccoli e grandi innamoramenti conosciuti, ritrovati, perduti…
Le piccole voci di bimbi aggrappati alla mano di mamma o di papà, i quali sembrano chiedere conforto nel momento che segna il primo distacco dal nido familiare, il primo passo verso il futuro.
Ecco: la campanella è suonata! E ora, in quei corridoi, scende il silenzio… Un altro anno inizia…
Va tutto bene? Ahimè, no!
Per i tanti alunni con disabilità e per le loro famiglie, spesso le sorprese arrivano proprio quando si entra in classe.
Per i nostri bambini che entrano in classe per la prima volta, oltre a dover fare i conti con i nuovi ambienti e con le persone che li animano, c’è, non di rado, la sorpresa amara dell’assenza dell’insegnante di sostegno, mentre dell’assistente all’autonomia, ad esempio, non si ha alcuna notizia.
Altri ragazzi devono sopportare la mancanza dei libri di testo in caratteri Braille o ingranditi e quindi misurare subito la disuguaglianza rispetto ai loro compagni.
Una volta sono i fondi che mancano. Una volta le amministrazioni che ritardano o latitano addirittura… Passato il primo momento di sconforto e di rabbia, è proprio nelle nostre sedi e con i nostri dirigenti dell’Unione che le famiglie devono trovare quel conforto, ascolto, aiuto, per affrontare e superare, tutti insieme, gli ostacoli della burocrazia, il silenzio delle istituzioni, l’insensibilità dei tanti che ancora occupano posti chiave nell’amministrazione e nelle strutture organizzative.
In un momento così importante per la vita dei propri figli, in quel corridoio che unisce e divide le aule della Scuola, ogni mamma, ogni papà, vorrebbe potersi arricchire del sorriso luminoso della propria creatura che prova ad apprendere, a crescere come tutti i suoi compagni, senza dover subire l’umiliazione della “diversità”, la discriminazione che proviene da un Diritto calpestato.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, fin dalla sua nascita, ha sempre perseguito quale primo e fondamentale obiettivo della propria esistenza l’istruzione; da assicurare a tutti e nelle forme più ampie.
In questi ultimi anni l’Unione ha dovuto fronteggiare il cambiamento epocale verificatosi con il superamento delle scuole speciali e si è impegnata a fondo per rimuovere gli innumerevoli ostacoli e le altissime barriere che pregiudicano i processi di formazione e di crescita dei nostri ragazzi.
Attraverso l’azione delle istituzioni collegate quali la Biblioteca Braille di Monza, il Libro Parlato, gli Istituti e la Federazione pro Ciechi, l’I.Ri.Fo.R., La Stamperia Braille di Catania e tante altre, si è cercato di colmare, almeno in parte, le inefficienze di un sistema scolastico impreparato, per non dire delle carenze profonde delle istituzioni locali, chiamate a fornire servizi di supporto essenziali per garantire un reale processo di inclusione che inizia con la conquista dell’autonomia personale, prosegue con il Diritto ai libri di testo fin dal primo giorno di Scuola, si concretizza quando qualcuno davvero è in grado di insegnarti a leggere e scrivere.
Per vari decenni l’istruzione e la formazione dei ciechi e degli ipovedenti si sono realizzate entro appositi istituti e in seno a scuole speciali. Quel modello, quelle scuole, quegli istituti abbiamo combattuto e contrastato per donare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi un futuro più ricco, più esaltante, più normale, in seno alla propria famiglia e a contatto con il proprio territorio. Ma chiediamo e vogliamo che quel futuro sia davvero più ricco ed esaltante. Senza perdere nulla delle precedenti conquiste, aggiungendovi quanto di buono proviene da una vita personale svolta in condizioni di parità e di inclusione.
Spesso invece, dietro al processo di inclusione si annidano tutte quelle inadempienze che lo rendono troppo difficoltoso e a volte, addirittura dannoso, compromettendo perfino quanto già le vecchie e inaccettabili scuole speciali degli ancor più vecchi istituti sono comunque riuscite a garantire per oltre mezzo secolo.
Il 23 agosto scorso, dopo lunghissime insistenze e un laborioso processo di elaborazione, a nome di tutte le istituzioni dell’ecosistema della disabilità visiva, abbiamo sottoscritto con il MIUR un protocollo che riconosce all’Unione la titolarità delle azioni volte a favorire i processi di inclusione scolastica e agli enti collegati l’operatività in materia di predisposizione dei testi, fornitura del materiale speciale, formazione degli insegnanti, ecc…
Ci incamminiamo dunque, su questo nuovo sentiero di collaborazione con il mondo della Scuola, consapevoli delle difficoltà e degli ostacoli che ci attendono, ma ben decisi a non abdicare al nostro ruolo e alle nostre responsabilità per cercare un futuro migliore; per non rimpiangere un passato in chiaroscuro.
A tutto il personale operante nel campo dell’istruzione e in particolare ai docenti di sostegno, chiediamo di essere “ali e non trappole” per i nostri ragazzi. Alle istituzioni tutte, un appello a non vanificare le buone pratiche che potrebbero discendere dall’intesa con il MIUR: non soffochiamo la Scuola di burocrazia, ma offriamo invece disponibilità, affidabilità, certezze…
Un percorso dove i nostri ragazzi possano sorridere e gioire con gli altri; che consenta loro di entrare a Scuola con gioia e alle famiglie restituisca la dovuta serenità nella certezza, finalmente, di una Scuola di tutti e per tutti.
Buon anno scolastico e buon lavoro a tutti.

Lavoro, disabilità visiva: costi!, a cura di Valter Calò

Parlare di lavoro è un argomento attuale che purtroppo si esprime solo nella sua negatività, ovvero disoccupazione e ricerca esasperata di una collocazione spesso di ripiego, che non si allinea con il livello di studio raggiunto e spesso accettato per disperazione, senza prospettive di realizzazione e di raggiungimento di un obiettivo, che permane per molti solo un sogno.
Con questo articolo si vuole dimostrare che l’assunzione di una persona con disabilità visiva non è un obbligo sociale, ma una vera e propria opportunità.
La tecnologia e l’innalzamento del livello di studio delle persone con disabilità visiva ci pone rispetto al mercato del lavoro come una vera e propria occasione per tutti gli operatori soffocati dal costo del lavoro in Italia e alla ricerca di validi collaboratori da inserire nell’organico aziendale.
Cosa può fare una persona con disabilità visiva?
Con un normale personal computer o un dispositivo mobile e ausili per la lettura dello schermo, una persona con disabilità visiva può occupare diverse mansioni all’interno di una azienda o attività commerciale che richiedano l’utilizzo dell’informatica, ivi comprese le mansioni dirigenziali e direttive, in piccole e grandi aziende o in strutture pubbliche.
Il mercato dell’e-commerce è in forte sviluppo; anche le piccole aziende potrebbero essere interessate: la gestione telefonica e delle pratiche tramite un normale PC potrebbe essere la soluzione giusta, per impiegare una persona con disabilità visiva, così come la gestione interna di siti aziendali che spesso vengono trascurati.
Molte ancora possono essere le possibilità di impiego all’interno di una azienda, considerando che numerose persone con disabilità visiva conoscono più di una lingua o che hanno parecchie competenze informatiche: per chi non lo sapesse, già quasi 30 anni fa sono stati formati programmatori con disabilità visiva.
I programmi informatici di una azienda girano attorno a 3 o 4 Software di facile apprendimento, se accessibili.
Le persone con un deficit visivo costituiscono una risorsa e un valore aggiunto per un’azienda che, ad esempio, voglia apparire all’avanguardia nell’innovazione digitale, perché potrà elaborare elettronicamente tutti i dati, evitando di stampare migliaia di documenti cartacei e risparmiando così spazio e risorse economiche.
Un non vedente è in grado di muoversi autonomamente, sia per raggiungere il posto di lavoro, sia all’interno dell’azienda, con un dispendio di risorse da parte della stessa o dei colleghi praticamente nullo, se non per poche norme di buon senso, soprattutto nel primo periodo chiamato di adattamento ambientale.
Costi
Riporto sotto il costo reale di una persona con disabilità visiva per una azienda, raffrontato con il costo di un normale dipendente senza incentivo.
Gli incentivi per le nuove assunzioni di disabili:
Al fine di promuovere l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro, il Legislatore ha introdotto un’agevolazione contributiva a favore dei datori di lavoro che li assumono.
In particolare, l’articolo 10, comma 1, lettera a) del D.Lgs n. 151 del 14 settembre 2015 (attuativo del “Jobs Act”), modificando l’articolo 13 della Legge n. 68/1999, ha ridefinito la disciplina (misura e durata) relativa all’incentivo per i datori di lavoro che assumono persone con disabilità, prevedendone l’erogazione mediante conguaglio con i contributi dovuti dal datore di lavoro all’INPS. Dal primo gennaio 2016, l’incentivo è gestito dall’INPS. È concesso a domanda un incentivo per periodo di trentasei mesi:

SOGGETTI BENEFICIARI
Possono beneficiare dell’incentivo per l’assunzione di lavoratori disabili i datori di lavoro privati, compresi i soggetti non imprenditori (quali, ad esempio, associazioni culturali, politiche o sindacali, associazioni di volontariato, studi professionali, ecc.) e gli enti pubblici economici (EPE), in quanto a questi ultimi si applica la disciplina dei datori di lavoro privati, a prescindere dalla circostanza che siano soggetti (o meno) all’obbligo di assunzione previsto dalla Legge n. 68/1999.

Chi ha diritto alla fruizione del beneficio
L’incentivo spetta, a favore del datore di lavoro, esclusivamente per le assunzioni di:
lavoratori disabili con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% o minorazioni ascritte dalla 1′ alla 3′ categoria delle tabelle allegate al DPR n. 915/1978 (Testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra);
lavoratori disabili con una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79% o minorazioni ascritte dalla 4′ alla 6′ categoria delle tabelle allegate al DPR n. 915/1978 (Testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra);
lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%. Rapporti di lavoro A Assunzioni con contratto a tempo indeterminato

Quali sono gli incentivi per i datori di lavoro
Si propongono di seguito le schede per il calcolo del costo di un dipendente “agevolato”, con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%, assunto con contratto a tempo pieno e indeterminato applicando i CCNL Terziario Confcommercio, Metalmeccanica Aziende artigiane, Metalmeccanica Aziende Industriali.
Il costo così calcolato viene confrontato con quello di un lavoratore assunto a tempo indeterminato per il quale non si beneficia di alcuna agevolazione e viene evidenziato il risparmio a favore del datore di lavoro.

SETTORE TERZIARIO
lavoratore inquadrato al IV livello con un retribuzione lorda mensile pari a euro 1.618,75 (paga base pari a euro 1.092,46 + contingenza pari a euro 524,22 + terzo elemento pari a euro 2,07) come stabilito in sede di Accordo di rinnovo del 30 marzo 2015.
L’importo tiene conto di tutte le tranche di aumento stabilite in sede di rinnovo del CCNL, nonché del differimento a marzo 2018 della tranche inizialmente dovuta per il mese di novembre 2016, stabilito dagli Accordi integrativi del 24 ottobre 2016 e del 16 settembre 2017. Il CCNL applicato prevede, inoltre, sia la 13esima che la 14esima mensilità nonché, ovviamente, il TFR (a tale riguardo, si è ipotizzato che il lavoratore abbia optato per il mantenimento in azienda del TFR).

Gli incentivi per i datori di lavoro
Riporto di seguito i totali senza entrare nei dettagli, chi volesse approfondire troverà a fondo pagina i testi da consultare.

ipotesi: lavoratore con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% assunto a tempo indeterminato – applicazione incentivo INPS pari al 70% dell’imponibile previdenziale
SETTORE COMMERCIO – Azienda fino a 5 dipendenti
Costo totale per assunzione senza agevolazione: 31.067 €
Costo totale per assunzione disabile: 15.203 €
Risparmio: 15.864 €
SETTORE COMMERCIO – Azienda da 5 a 15 dipendenti
Costo totale per assunzione senza agevolazione: 31.135 €
Costo totale per assunzione disabile: 15.271 €
Risparmio: 15.864 €
SETTORE COMMERCIO – Azienda con più di 15 dipendenti
Costo totale per assunzione senza agevolazione: 31.165 €
Costo totale per assunzione disabile: 15.301 €
Risparmio: 15.864 €
SETTORE METALMECCANICO ARTIGIANATO
Costo totale azienda per assunzione senza agevolazione: 24.865 €
Costo totale azienda per assunzione disabile: 12.600 €
Risparmio: 12.265 €
SETTORE METALMECCANICO INDUSTRIA
Costo totale azienda per assunzione senza agevolazione: 31.585 €
Costo totale azienda per assunzione disabile: 16.489 €
Risparmio: 15.096 €

Bibliografia:
Il file prospetto calcolo disabili è tratto dal seguente libro:
GLI INCENTIVI PER I DATORI DI LAVORO – IV Edizione. Editore: SEAC, anno: 2018
Ho consultato anche la guida nel sito del Ministero del Lavoro, facilmente accessibile e scaricabile.
Il professionista del settore che mi ha indirizzato e supportato è il dott. Daniele De Martin, al quale vanno i miei ringraziamenti.

Hanno collaborato:
dott. Marco Pronello, componente Commissione NAL/UICI
dott. Daniele De Martin, Commercialista

Comincia un nuovo anno scolastico e parte una nuova sfida per la Biblioteca, di Pietro Piscitelli

In questi giorni le scuole riaprono i battenti e qualche milione di ragazzi si riverserà nelle aule. È anche cominciata la fila presso le librerie per l’acquisto dei testi scolastici.
Per i non vedenti la procedura è ovviamente diversa, niente cartoleria, ma la rincorsa ai pochissimi centri specializzati che in Italia sono in grado di produrre libri di testo nelle versioni accessibili per i minorati della vista.
Tra questi la Biblioteca “Regina Margherita” è certamente di gran lunga il più importante per storia, vocazione, missione ad essa affidata dallo Stato.
Essere un Ente privato a controllo pubblico impone alla Biblioteca il rispetto delle regole e delle leggi, in particolare, quella sul diritto d’autore che impone a chi vuole produrre una diversa versione del testo, la richiesta di specifica autorizzazione dell’Editore.
Le stime valutate sui dati degli anni scorsi dicono che oltre il 70% degli studenti disabili visivi si rivolgono alla Biblioteca per ottenere i libri di testo e questa distribuisce ogni anno oltre 13.000 titoli di cui almeno 4.000 sono di nuova produzione.
Da qui la presenza di un catalogo di testi già disponibili nelle versioni in sistema braille, a caratteri ingranditi per gli ipovedenti o in versione digitale che possono ridurre notevolmente i costi a carico della collettività.
Per questo la struttura organizzativa della Biblioteca si è mossa per tempo e già da febbraio sta raccogliendo, vagliando ed avviando richieste di fornitura che ci provengono dalle Scuole, dalle Famiglie e dalle Istituzioni Locali.
Al momento la Biblioteca opera in regime di convenzione con Regioni, Comini ed altri Enti Pubblici, risponde a richieste di fornitura da parte di chiunque.
I principali servizi oggi attivi sono:
• la produzione di testi di studio su supporto cartaceo in sistema braille (servizio per cui è previsto un concorso spese)
• la produzione di testi di studio su supporto cartaceo a caratteri ingranditi per ipovedenti (servizio personalizzato realizzato su misura delle residue capacità visive dell’alunno) braille (servizio per cui è previsto un concorso spese)
• la produzione di testi di studio su supporto digitale da utilizzare con ausili informatici come la barra braille, il sintetizzatore vocale e/o il software ingrandente. (servizio gratuito realizzato in collaborazione con gli Editori)
Ma qual è la vera sfida che come ogni anno la Biblioteca si appresta ad affrontare? Certamente la qualità delle trascrizioni e la tempestività nelle consegne.
Sul versante della qualità La Biblioteca ha realizzato uno specifico “manuale di trascrizione” che fissa sia le regole per una buona trascrizione e per le adeguate modifiche tiflologiche del testo, che quelle per i livelli di qualità e per i collaudi resi obbligatori da quest’anno. Ma non basta. Insieme all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la Biblioteca ha sottoscritto una specifica convenzione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca finalizzata anche al miglioramento della qualità dei testi ad uso dei non vedenti e degli Ipovedenti.
Per assicurare forniture più tempestive, la Biblioteca ha snellito le proprie procedure interne e ha collaborato con i Centri di Trascrizione per la formazione di nuovi operatori.
Inoltre una recente decisione del CdA ha stabilito che per gli alunni delle prime due classi della scuola primaria che chiedono testi su supporto cartaceo, gli stessi vengano forniti a titolo gratuito. Si tratta di oltre 120 studenti sul territorio nazionale che impegneranno la Biblioteca nella produzione di oltre 1.000 libri. È una misura finanziariamente impegnativa che però riduce fortemente i tempi di attesa perché evita l’intervento dell’Ente Locale e quindi abolisce la necessità dei preventivi e delle gare.
Ma all’ordinario, spesso, dobbiamo aggiungere lo “straordinario”. È di questi giorni la notizia circolata su alcuni organi di informazione di un giovane studente padovano a cui nessuno poteva garantire la fornitura del libro. Su segnalazione della Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la Biblioteca ha assunto l’onere della fornitura e provveduto a produrre i testi necessari. Il giovane studente riceverà i libri necessari il giorno prima dell’inizio delle lezioni.
Quanto fatto basterà per vincere la sfida? Certamente no, ma quanto messo in campo rappresenta un ulteriore passo verso quell’obiettivo che vuole i libri per gli studenti disabili visivi pronti con il suono della prima campanella.

Vicenza – Una bella esperienza, di Marina Tescari

Giornata particolare quella di sabato 22 Settembre per un buon gruppo di soci della sezione territoriale di Vicenza dell’UICI.
Ritrovatosi non lontano dalla stazione ferroviaria si è diretto presso il Palazzo Barbaran Da Porto, situato poco dopo l’inizio di una delle più belle vie di Vicenza, chiamata non a caso Contrà Porti.
All’interno di questo stupendo edificio, l’unico di cui Palladio sia riuscito a vederne il completamento, ha sede il CISA, Centro Internazionale di Studi Architettonici, intitolato appunto ad Andrea Palladio e contiene un importante museo, denominato “Palladium museum”.
Il nostro gruppo quindi, accompagnato da una giovane ma preparatissima guida, ha fatto il suo ingresso al museo, peraltro in forma gratuita per il non o l’ipo vedente ed il relativo accompagnatore.
Nelle varie sale visitate è stato quindi possibile avvicinarsi al grande genio innovatore che è stato Palladio, la cui impronta ha caratterizzato l’architettura non solo italiana, ma anche europea e persino statunitense.
È stato detto non a caso avvicinarsi, perché la caratteristica di questo museo è quella di presentare le fabbriche sia private che pubbliche che religiose del Palladio sotto forma di modelli lignei in scala ridotta, non solo da vedere, ma soprattutto da toccare.
È stato emozionante quindi vedere i nostri soci percorrere con le mani i contorni della “Rotonda”, della “Basilica”, della “Villa Emo” a Badoer, oppure tuffarsi letteralmente dentro la grande riproduzione della chiesa del “Redentore” di Venezia.
Questo è stato il valore aggiunto della mostra: poter visionare le opere esposte con le mani. Un’esperienza senz’altro da reiterare, ovviamente anche in altri contesti.
Un piacevole incontro conviviale, peraltro presso il ristorante di un nostro socio, ha degnamente concluso questa indimenticabile giornata.

Museo Omero – Ottobre: eventi, incontri dedicati all’arte contemporanea, alla scultura tattile, all’Opera e una mostra

Eventi per famiglie:
– Piccole storie da museo
2 ottobre ore 17 – Festa dei nonni
Per bambini 2 – 8 anni.
Chiudi gli occhi, apri le orecchie e allunga le mani. Pronto per accarezzare libri speciali e gigantesche sculture? In ogni stanza c’è qualcosa da fare… “nonna mia” che avventura!
Attività gratuita. Non è necessaria la prenotazione.
Toccare è prezioso
14 ottobre ore 10,30 e 16,30 – FAMU Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo
Per bambini 5 – 10 anni.
– Toccare è prezioso. Preziosi sono “i particolari” delle nostre sculture, dettagli che sfuggono agli occhi, sempre di corsa, ma non alla lente delle nostre “preziose” mani. In questa giornata ti chiediamo di indossare i panni del “Cercatore d’arte” colui che utilizza al meglio occhi e mani per scovare i particolari delle opere d’arte!
Attività gratuita. Prenotazione obbligatoria Tel. e whatsapp 335 569 69 85

Eventi per adulti:
– L’arte contemporanea e la scoperta dei valori della tattilità
13 ottobre ore 17 – Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI
In occasione della recente pubblicazione dal titolo “L’arte contemporanea e la scoperta dei valori della tattilità” di Aldo Grassini, Andrea Sòcrati, Annalisa Trasatti per Armando editore, il Museo propone un approccio multisensoriale ed interattivo ad alcune opere della sezione di arte contemporanea tra cui le sculture di Marino Marini, Giorgio De Chirico, Girolamo Ciulla e Valeriano Trubbriani che verranno esplorate tattilmente e senza l’ausilio della vista per poi essere riprodotte attraverso il disegno.
Attività gratuita. Prenotazione obbligatoria Tel. 071 28 11 935 email: didattica@museoomero.it
– Leandro Sperduti – La scultura tattile
22 e 23 ottobre ore 18 – In collaborazione con Ankon Cultura
Due incontri dedicati interamente alla scultura, sin dall’inizio della storia dell’umanità una delle Arti nobili.
La Forma dell’Arte
22 ottobre ore 18 – ingresso libero
L’evoluzione formale dell’arte figurativa e della scultura in particolare attraverso i secoli dell’antichità, in una continua ricerca della perfezione naturalistica, dalla Grecia Arcaica alla Tarda Romanità; dalla fissità dello stile detto “severo” alla “conquista dello spazio” e della volumetria dell’ellenismo.
Come gli artisti “toccavano” le loro opere
23 ottobre ore 18 – ingresso libero
Il rapporto dei grandi maestri dell’arte non è solo “forma” né estetica; quasi tutti gli scultori, fin dall’antichità, ebbero con i loro capolavori un rapporto assolutamente “tattile” e per questo alcuni scelsero l’uso della terracotta o della bronzistica, plasmando le loro opere a mani nude. Perfino coloro che lavorarono il marmo, però, non rinunciarono a questo legame e per questo elaborarono tecniche per “sentire” la pietra.
Visita guidata al Museo
23 ottobre ore 17
A cura di Leandro Sperduti e Annalisa Trasatti.
Costo: 4 euro a persona, gratuito disabili e accompagnatori.
Prenotazione obbligatoria 0712811935 e-mail: info@museoomero.it
– A passeggio nel mondo dell’opera
17 e 24 ottobre ore 17,30
Cinque incontri dedicati all’opera a cura di Aldo Grassini.
Rossini, il suo tempo, la sua opera
17 ottobre ore 17,30 – ingresso libero
Fabio Brisighelli
Rossini e il passaggio tra il vecchio e il nuovo mondo, tra le eredità del melodramma di derivazione barocca e i fermenti del Romanticismo alle porte; La categoria saliente del buffo e la vocazione / sperimentazione della musa drammatica, negli anni napoletani di libertà compositiva. L’esperienza in terra di Francia; i lunghi anni del silenzio creativo, rotto dai significativi bagliori del “sacro”; Rossini dalla personalità complessa e sfaccettata.
Franco Corelli: una voce fatale
24 ottobre ore 17,30 – ingresso libero
Antonio Luccarini – Daria Della Croce
Immagini, suoni, aneddoti sulla straordinaria parabola artistica di uno dei più grandi tenori del Novecento. A 15 anni dalla sua scomparsa un omaggio ed un ricordo dalla sua Città che poco lo ricorda.
Gli incontri con l’opera continuano il 7 e 21 novembre, 5 dicembre.
– Inaugurazione mostra
Forma mentis arte in braille
27 ottobre ore 17
La mostra nasce da un’idea degli artisti Sandro Bartolacci e Claudio Fazzini.
Il progetto prevede il coinvolgimento di vari artisti di riconosciuta fama, i quali sono chiamati a creare un’opera, realizzata con il proprio linguaggio espressivo, che accolga nella composizione anche un brano scritto in Braille. L’opera, quindi, potrà essere goduta e percepita attraverso l’impiego di due sensi, sia visivamente che tattilmente, leggendo con le mani un aforisma, un concetto filosofico, una riflessione dell’artista o un verso poetico.
A cura di Massimo Bignardi.
Organizzazione Associazione Don Quijote.
Ingresso libero.
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 2 – 60121 Ancona
www.museoomero.it
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Ottobre 2018: mese della psicologia, con Progetto Crescere studi aperti e incontri a Reggio Emilia

10 ottobre 2018: Giornata Nazionale della Psicologia
“Ascoltarsi ed ascoltare: la persona al centro della propria vita”

Iniziative ed eventi a Reggio Emilia e provincia per tutto il mese di ottobre.
La cooperativa sociale Progetto Crescere promuove quattro incontri sul tema dell’ascolto e del benessere della persona e aderisce all’iniziativa “studi aperti”.

Reggio Emilia, 27 settembre 2018 – Il 10 ottobre di ogni anno ricorre la Giornata Nazionale della Psicologia, istituita per favorire il confronto e la sensibilizzazione sulle tematiche di cui si occupa la professione psicologica. Quest’anno, la comunità professionale degli psicologi italiani, attraverso l’Ordine Nazionale, ha voluto dedicare la Giornata al tema dell’ascolto, nella consapevolezza che l’ascolto di noi stessi e degli altri costituisce elemento imprescindibile per creare reti, sviluppare sinergie e per promuovere la coesione sociale. Il tema del 2018 è: “Ascoltarsi ed ascoltare: la persona al centro della propria vita”.

“Sempre più travolti dalle vicende della vita quotidiana – sostiene Maria Teresa Faccin, responsabile del Servizio di Psicologia Clinica e Psicoterapia della cooperativa sociale Progetto Crescere – permettiamo alle emozioni di dirigere le azioni, pensiamo di essere protagonisti della vita e delle nostre scelte, invece spesso reagiamo in modo impulsivo agli eventi. Questo non ci rende nè liberi né tantomeno felici. Per trovare la serenità – continua Faccin – dobbiamo seguire la strada dell’ascolto. Guardando nel nostro intimo, superiamo le paure e le insicurezze e liberiamo le qualità personali che ci permettono di affrontare la vita con consapevolezza. Ascoltare se stessi e l’altro è una scelta, richiede coraggio, ma questo coraggio è sempre ripagato. Come psicologi sappiamo bene quanto sia difficile intraprendere questa via, tuttavia siamo consapevoli che questa sia la strada che conduce al benessere personale e relazionale”.

In occasione della Giornata Nazionale della Psicologia, a Reggio Emilia e provincia sono in programma diversi eventi che mirano a promuovere l’ascolto come strumento per lo sviluppo umano della persona. La cooperativa sociale Progetto Crescere aderisce all’iniziativa “studi aperti” e per tutto il mese di ottobre offre ai cittadini la possibilità di usufruire di un primo incontro gratuito di ascolto psicologico presso le proprie strutture. Inoltre, organizza a Reggio Emilia e Sassuolo quattro serate gratuite sul tema: “Le forme dell’ascolto: promuovere la capacità di ascolto di sé e dell’altro per raggiungere una migliore qualità della vita”.

Il calendario degli incontri:

03 ottobre 2018 – dalle 20.30 alle 22.00
Lo psicologo si racconta. Che cosa significa ascoltarsi e ascoltare la persona nella sua centralità.
Sede incontro: Progetto Crescere, Via Kennedy 17, Reggio Emilia

10 ottobre 2018 – dalle 20.30 alle 22.00
L’ascolto del corpo e delle emozioni. La mindfulness come strumento di consapevolezza e benessere (esperienza pratica guidata).
Sede incontro Progetto Crescere, Via Kennedy 17, Reggio Emilia

17 ottobre 2018 – dalle 19.30 alle 21.00 (segue aperitivo)
Neomamma e neopapà. Dalla gravidanza al primo anno di vita, una relazione che nasce dall’ascolto di sé e del bambino.
Sede incontro: Progetto Crescere, Via Polo 17/A, Sassuolo

24 ottobre 2018, dalle 20.30 alle 22.00
Gli adolescenti e l’ascolto rifiutato. Le sfide dei genitori verso una nuova relazione.
Sede incontro: Progetto Crescere, Via Kennedy 17, Reggio Emilia

Per informazioni ed iscrizioni:
tel: 0522 326028 – mazzaperlini@progettocrescere.re.it – www.progettocrescere.re.it
Numero posti limitato, iscrizione obbligatoria

Ipotesi di riforma delle pensioni

La pensione anticipata quota 100, ambita e desiderata da molti lavoratori vicini al pensionamento, rischia di trasformarsi in uno svantaggio: all’idea iniziale, che prevedeva la possibilità di ottenere la pensione al semplice raggiungimento della quota 100, senza vincoli di età o di contribuzione minima, si è ora sostituita la proposta che prevede il pensionamento con quota 100, con un’età minima di 64 anni ed una contribuzione minima di 36 anni. Non solo: i contributi figurativi validi per il diritto alla pensione non potranno superare i 3 anni nell’arco della vita lavorativa e si dovrà applicare il ricalcolo contributivo dal 1996. Inoltre, secondo una delle più recenti ipotesi, la pensione quota 100 sostituisce la pensione anticipata ordinaria, quella che ad oggi può essere ottenuta con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne: questo comporterebbe, in pratica, l’addio alla pensione prima dei 64 anni di età. L’addio dovrebbe riguardare anche la pensione anticipata contributiva, quella che attualmente può essere raggiunta con 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi, dai soli lavoratori soggetti al calcolo contributivo della pensione. E la pensione anticipata precoci quota 41? Il requisito contributivo dovrebbe essere portato a 42 anni di contributi e la possibilità di ottenere il trattamento estesa anche ai lavoratori non precoci, ma appartenenti alle sole categorie tutelate. Addio anche all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico pagato dallo Stato che può essere richiesto dai 63 anni di età, mentre l’Ape volontario proseguirà, ma solo sino al 31 dicembre 2019. Restano un’incognita, invece, la proroga dell’opzione Donna e la nona salvaguardia. Tante opzioni “sul piatto”, dunque, ma ancora nulla di certo: cerchiamo allora di fare il punto della situazione sulla pensione anticipata e di capire quali saranno le nuove regole e che fine faranno i nuovi trattamenti.

Indice
• 1 Quota 100: come funziona
• 2 La quota 100 sostituisce la pensione anticipata?
• 3 La quota 100 sostituisce la pensione anticipata contributiva?
• 4 Quota 41 e quota 42: quale pensione?
• 5 Ape volontario, sino a quando può essere richiesto?
• 6 Ape sociale, sino a quando può essere richiesto?
• 7 L’opzione Donna sarà prorogata?
• 8 La nona salvaguardia sarà attuata?
• 9 Pensione anticipata addetti ai lavori usuranti e notturni: cambia qualcosa?

Quota 100: come funziona
La pensione quota 100 consiste nella possibilità di uscire dal lavoro quando la quota, cioè la somma dell’età e degli anni di contributi, è uguale a 100. Potrebbe pensionarsi con la quota 100, ad esempio, chi ha 60 anni di età e 40 anni di contributi, o chi possiede 63 anni di età e 37 di contributi, o 65 anni di età e 35 anni di contributi. Purtroppo, però, per assicurare la sostenibilità della quota 100, è stato previsto un limite d’età minimo di 64 anni, assieme a un minimo di 36 anni di contributi.
Inoltre, la pensione dovrebbe essere ricalcolata col sistema contributivo, normalmente penalizzante, per le annualità dal 1996 in poi, a prescindere dal possesso di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995: calcolo misto, dunque, anche per chi avrebbe diritto al sistema retributivo sino al 2011. Questa novità non creerà problemi a quei contribuenti che hanno già diritto al calcolo misto della pensione (ossia al calcolo retributivo sino al 31 dicembre 1995, poi contributivo, in quanto possiedono meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995), ma potrebbe portare delle penalizzazioni tutt’altro che irrilevanti a chi, possedendo almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, ad oggi ha diritto al calcolo retributivo della prestazione sino al 31 dicembre 2011.
La quota 100 sostituisce la pensione anticipata?
Ad oggi, non è stato chiarito se la pensione quota 100 si affiancherà alla pensione anticipata ordinaria già esistente, oppure se la sostituirà. Nel secondo caso, a perderci sarebbero i pensionati con carriere lunghe e continuative, che dovrebbero attendere i 64 anni per uscire dal lavoro, anziché uscire con 42 anni e 10 mesi di contributi (o 41 anni e 10 mesi se donne). Perderebbero inoltre i lavoratori aventi diritto al calcolo retributivo, che verrebbe di fatto cancellato per la pensione anticipata e resterebbe in piedi per la sola pensione di vecchiaia.
La quota 100 sostituisce la pensione anticipata contributiva?
Non si sa nemmeno se la quota 100, oltre a sostituire la pensione anticipata ordinaria, sostituirà la pensione anticipata contributiva, alla quale hanno diritto i lavoratori che:
• non possiedono contributi precedenti al 1996, oppure hanno versato contribuzione solo presso la gestione Separata Inps o hanno optato per il computo in questa gestione;
• possiedono almeno 20 anni di contributi;
• hanno almeno 63 anni e 7 mesi di età;
• hanno diritto a una pensione almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale.
Quota 41 e quota 42: quale pensione?
La pensione quota 41 è la pensione anticipata riservata ai lavoratori precoci, cioè a coloro che possiedono almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro versati prima del compimento del 19° anno di età. Ad oggi, per ottenere la pensione anticipata quota 41 bisogna appartenere a una delle seguenti categorie tutelate: disoccupati di lungo corso, caregiver (che curano un familiare convivente disabile sino al 2° grado), invalidi dal 74%, addetti ai lavori gravosi, addetti ai lavori usuranti.

Istruzione – Riparto fondi alunni disabili, di Marco Condidorio

Semaforo verde alla ripartizione dei fondi destinati per i servizi di sostegno all’inclusione scolastica

Si è finalmente acceso il semaforo verde per la ripartizione del fondo, pari a 75 milioni d’euro al quale ha fatto riferimento lo stesso Ministro Bussetti nell’ultima riunione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica su sollecitazione della stessa compagine associativa presente al tavolo dei lavori, FAND e FISH in primis: Fu proprio il Ministro ad assicurare che presto sarebbero stati ripartiti circa 75 milioni, dichiarando che gli stessi erano già stati stanziati.
E infatti è notizia di queste ultime ore quella secondo cui il Consiglio dei Ministri di ieri, oltre ad aver approvato in un unico decreto legge le misure volute dal Ministro degli Interni, Salvini (decreto sicurezza e immigrazione), Confermando quanto dichiarato dal Ministro Bussetti in seno all’Osservatorio, ha adottato il DPCM sui contributi agli enti territoriali per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità, in mancanza della prevista intesa nella Conferenza unificata.
La politica ha superata se stessa abbandonando l’esaltazione inutile di taluni tecnicismi ministeriali e di quelli della conferenza unificata, per dar credito alla capacità di saper cogliere i segnali del territorio, che spesso soffre proprio di quel mancato dialogo interistituzionale e burocratico tra i diversi apparati dello stato e quei tecnicismi imposti dalla burocrazia o dalla politica, sempre più spesso alleate in un circolo perverso di competenze/incompetenze e gerarchie.
Notizia, questa, che l’intero comparto associativo accoglie con una certa soddisfazione, se pure la consapevolezza “dell’insufficienza”, che ancora una volta rimarca l’inadeguatezza del fondo sia piuttosto chiara ed oggettiva: occorrerebbero ben oltre i centocinquanta milioni d’euro per poter dare una risposta al Paese circa le criticità e i bisogni della scuola in materia di inclusione scolastica e dei servizi a sostegno della stessa.
Tuttavia apprezziamo l’azione governativa che, accanto ad alcune emergenze del nostro Bel Paese, nella scaletta della riunione del Consiglio dei Ministri ha posto un tema altrettanto emergenziale: i fondi per gli alunni con disabilità;
E così finalmente il diritto allo studio passa anche attraverso il fondo dedicato; il diritto degli alunni e degli studenti in situazione di disabilità sensoriale e/o fisica diventa il punto importante dell’agenda del Consiglio dei Ministri tenutasi ieri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, visto il mancato raggiungimento nei termini previsti dell’intesa nella Conferenza unificata, a norma dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
così viene deciso di dare seguito alla ripartizione e lo fa, ovviamente con un proprio decreto a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Lo Stesso ha deliberato l’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il quale
reca “Il Riparto del contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 a favore delle Regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali che esercitano le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche e sensoriali”.
Il decreto è stato predisposto a norma dell’articolo 1, comma 947 della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
A questa nostra Unione in sede regionale e con la cooperazione delle sedi territoriali, corre l’obbligo di applicare l’azione statutaria e di vigilare sull’utilizzo dei fondi erogati alle regioni, presidiando con intelligenza e competenza, secondo gli strumenti associativi a disposizione, non solo le attività e conseguenti decisioni della politica degli organi istituzionali ma anche le attività di quei tavoli tecnici ai quali è affidata la progettazione e scrittura di linee guida, finalizzate a regolare finanziamenti e servizi in favore dell’inclusione scolastica; vigilare, nel nostro caso non significa produrre una politica nella politica, piuttosto una progettazione scientifica e tecnica dei bisogni didattici ed educativi in favore dei nostri alunni ciechi assoluti, parziali, ipovedenti gravi e/o con una qualche minorazione aggiuntiva, che sappia incidere sulle scelte progettuali, sappia pianificare e inserirsi in quei processi sociali atti a guidare e a promuovere il diritto alla cittadinanza, anche per le persone in situazione di disabilità, per le quali le pari opportunità didattico-educative rappresentano la risorsa irripetibile per il perseguimento dell’autonomia personale, intellettiva e umana.

Per rendere operativa e migliorativa l’azione associativa degli addetti ai lavori riporto di seguito la tabella afferente la ripartizione dei 75 milioni di euro:

Abruzzo:
Chieti 975.695,28
L’Aquila 617.589,72
Pescara 699.684,70
Teramo 691.036,61
Totale: 2.984.006,31

Basilicata:
Matera 233.826,66
Potenza 549.088,87
Totale: 782.915,54

Calabria:
Catanzaro 347.299,67
Cosenza 974.820,52
Crotone 133.116,99
Reggio di Calabria 951.955,48
Vibo Valentia 191.161,67
Totale: 2.598.354,34

Campania:
Avellino 632.338,76
Benevento 415.785,55
Caserta 1.494.206,14
Napoli 5.228.378,96
Salerno 1.124.371,17
Totale: 8.895.080,57

Emilia-Romagna:
Bologna 1.189.214,10
Ferrara 518.947,64
Forlì 351.895,80
Modena 975.410,85
Parma 579.430,21
Piacenza 331.873,70
Ravenna 458.049,53
Reggio Emilia 901.976,47
Rimini 445.327,32
Totale: 5.752.125,63

Lazio:
Frosinone 878.923,26
Latina 1.038.274,76
Rieti 346.708,67
Roma 6.965.160,47
Viterbo 451.541,45
Totale: 9.680.608,60

Liguria:
Genova 1.344.704,85
Imperia 257.704,99
La Spezia 263.650,00
Savona 445.126,87
Totale: 2.311.186,70

Lombardia:
Bergamo 1.235.909,46
Brescia 2.263.645,50
Como 730.588,25
Cremona 659.089,49
Lecco 321.699,18
Lodi 677.511,88
Mantova 562.407,44
Milano 3.590.975,06
Monza e Brianza 1.035.463,97
Pavia 606.977,14
Sondrio 293.771,65
Varese 982.999,60
Totale: 12.535.559,50

Marche:
Ancona 737.388,15
Ascoli Piceno 367.762,78
Fermo 228.779,64
Macerata 523.007,58
Pesaro-Urbino 538.194,83
Totale: 2.395.132,98

Molise:
Campobasso 420.262,45
Isernia 102.663,21
Totale: 522.925,66

Piemonte:
Alessandria 344.567,07
Asti 384.761,41
Biella 318.749,82
Cuneo 953.421,71
Novara 537.008,76
Torino 2.671.693,55
Verbania 300.623,53
Vercelli 459.050,57
Totale: 5.969.876,43

Puglia:
Bari 2.420.203,50
Barletta Andria Trani 671.995,85
Brindisi 875.444,05
Foggia 1.476.093,87
Lecce 1.337.112,17
Taranto 892.399,82
Totale: 7.673.249,25

Toscana:
Arezzo 539.345,00
Firenze 1.332.522,93
Grosseto 275.710,29
Livorno 502.943,44
Lucca 541.422,16
Massa-Carrara 307.332,61
Pisa 535.406,04
Pistoia 649.854,04
Prato 352.083,96
Siena 416.887,45
Totale: 5.453.507,94

Umbria:
Perugia 1.108.373,07
Terni 275.497,72
Totale: 1.383.870,80

Veneto:
Belluno 313.329,24
Padova 935.317,74
Rovigo 443.646,83
Treviso 955.276,83
Venezia 1.059.448,47
Verona 1.154.633,80
Vicenza 1.199.946,67
Totale: 6.061.599,59

totale complessivo: 75.000.000,00

Torino – Raccontare la vita di chi non vede usando lo strumento visivo per eccellenza: la telecamera. Possibile? Secondo noi, sì

Giovedì 4 ottobre (ore 17) nella sede di corso Vittorio Emanuele II 63 (Torino), l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino presenta un filmato informativo, incentrato sulla vita quotidiana delle persone con disabilità visiva.
Il lavoro nasce da una semplice constatazione: è difficile parlare di cecità senza cadere in qualche stereotipo. Spesso, nel descrivere le persone cieche, si rischia di ritrarle o come dei “poveretti da compatire”, oppure, all’estremo opposto, come dei “supereroi con i superpoteri”. Nessuno di questi due atteggiamenti ha molto a che fare con la realtà. Ma se esistesse una terza via? E se chiedessimo ai diretti interessati di accompagnarci, per qualche istante, nel loro mondo?
Ideato da UICI Torino, realizzato dal giornalista e cineoperatore Giovanni Marmina, il filmato affronta sei aspetti della disabilità visiva, attraverso altrettante sezioni: cecità e ipovisione; mobilità; scuola; lavoro; vita domestica; buone pratiche. Ovviamente non pretende di essere un racconto esaustivo, ma un “assaggio”, magari preludio a un dialogo più personale e approfondito.
Saremmo davvero felici di potervi incontrare durante la presentazione del filmato. Per questioni organizzative, vi chiediamo solo la cortesia di confermare la vostra presenza, tramite l’ufficio stampa. Di seguito i contatti:

Lorenzo Montanaro
Ufficio Stampa UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) – Sezione Provinciale di Torino
333 447 99 48
ufficio.stampa@uictorino.it – lorenzo.montanaro@gmail.com