Museo Omero: Pasqua e Pasquetta al Museo con tante attività gratuite

Il Museo Tattile Statale Omero, come al solito ad ingresso libero, sarà aperto a Pasqua e il Lunedì dell’Angelo con il seguente orario 10-13 e 16-19.
Tante e varie sono le attività gratuite per famiglie, con bambini di tutte le età: “Arrivi e partenze. Ancona città di mare”, una proposta per riscoprire la città attraverso poesie e sculture; l’intrigante gioco investigativo a base di Braille “Lo strano caso della mela d’oro perduta” e la speciale guida “Animali da museo”.
Inoltre le famiglie con bambini nello spettro autistico troveranno il percorso “Aprimi”, studiato per far vivere al meglio l’esperienza nel museo.
Infine tutti avranno la possibilità di godersi una passeggiata tattile nella storia della scultura e dell’architettura lungo le sale del Museo Omero, ospitato negli splendidi spazi della Mole.
Vi aspettiamo con le stesse attività e gli stessi orari anche il 25 aprile.

INFO
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona
telefono 071 28 11 93 5
cellulare anche con whatsapp 335 56 96 985.
#museoomero Facebook, Twitter, Instagram

C N L P – “La vigilia di Ognissanti”, di Charles Williams

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “La vigilia di Ognissanti”, di Charles Williams – Numero Catalogo: 90285

Il 30 ottobre del 1945 due giovani amiche si incontrano in una Londra deserta. Lester Furnival è irritata perché suo marito Richard è in ritardo, mentre Evelyn Mercer, un po’ confusa, continua a blaterare nervosamente. All’improvviso le due realizzano di essere rimaste uccise nell’impatto di un incidente aereo e da quel momento la loro si trasforma in una vicenda soprannaturale, in cui i vivi e i morti possono vedersi, parlarsi, condizionarsi. Nella notte stregata che precede Ognissanti i due mondi, la Londra reale e “la Città”, ovvero la Londra spettrale, si ritrovano mescolati a causa degli intenti malefici del mago e negromante Simon il Chierico. L’ultimo romanzo di Charles Williams è un pellegrinaggio mistico attraverso i sogni e gli incubi, la trasposizione su piani fantastici dell’eterno conflitto tra bene e male.

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C N L P – “La libertà sospesa”, di Renato Foschi

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “La libertà sospesa”, di Renato Foschi – Numero Catalogo: 90284

“Potrebbe succedere a chiunque nel nostro Paese: attraversi in macchina l’isola pedonale, contravvenendo al codice della strada, e invece di essere multato vieni inseguito e arrestato da vigili urbani, carabinieri e guardia costiera sulla spiaggia. Poi, con il TSO, sei rinchiuso nel reparto di psichiatria dell’ospedale della tua zona, sedato, legato, non ti viene dato né da bere, né da mangiare, ai familiari è impedito di visitarti”… Così scrive Giuseppe Galzerano nel suo intervento in questo libro. Galzerano descrive l’esperienza di un suo amico, Francesco Mastrogiovanni, maestro elementare, morto dopo più di quattro giorni di letto di contenzione cui era stato costretto per un TSO. Il processo contro i responsabili della “reclusione” è in corso.

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C N L P – “Leone”, di Paola Mastrocola

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Leone”, di Paola Mastrocola – Numero Catalogo: 90260

Lo spettacolo del mondo nelle mani di un bambino. Leone ha sei anni e ogni tanto, senza una ragione, si mette a pregare nei luoghi più impensati. Lo fa perché ha paura, perché desidera, perché si sente solo? Sua madre, che non crede, continua a interrogarsi, mentre vive la sua vita frenetica di donna separata, tutta presa dal lavoro e dalle fatiche quotidiane. Leone prega, e le cose che chiede un po’ si avverano. Si sarebbero avverate comunque? E quanto conta il filo segreto che lega una nonna e un nipotino? L’unica certezza è che il mondo intorno cambia, e nessuno sarà più com’era. Paola Mastrocola ha scritto un romanzo sul potere dirompente del credere in qualcosa. E noi lettori siamo chiamati a chiederci cosa sia questa preghiera ingenua e laica, questo gesto così spontaneo e naturale che riguarda tutti noi, al di là di qualsiasi fede. Quale sia l’essenza della magia che, a volte, sembra circondare le nostre vite. Un quartiere che si chiama il Bussolo e può essere ovunque, in qualsiasi città. Oggi, ai giorni nostri. Una madre e un figlio. Lei, Katia, una donna sola di trentasei anni, presa dal lavoro, separata dal marito, pochi soldi, poco tempo, sempre di corsa, appesa a sogni nebulosi che non osa sognare fino in fondo. Lui, Leone, un bambino di sei anni solitario e timido, sottile come un giunco. Un giorno, in mezzo a tutta la gente che passa, alle auto, sotto le luci intermittenti degli alberi di Natale, si mette a pregare. E la madre scopre, con stupore e vergogna, che lo fa spesso, un po’ ovunque. Si apparta, s’inginocchia, e prega. Per strada, al cinema, in bagno. Prega quand’è preoccupato, quando gli manca la nonna e il gioco del comò. O quando vorrebbe un bacio. O quando desidera aiutare qualcuno. La voce circola in fretta. Leone diventa «il bambino che prega», lo scandalo della scuola, del quartiere intero. Molti lo deridono, ma molti, anche, iniziano a confessargli i loro desideri. Come fa la vita, Leone può esaudire le richieste o deluderle, avverare i sogni o lasciarli inesauditi.

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C N L P – “Il nostro momento imperfetto”, di Federica Bosco

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Il nostro momento imperfetto”, di Federica Bosco – Numero Catalogo: 90247

Credeva di avere tutto sotto controllo: il suo amato lavoro come professoressa di fisica all’università, una famiglia impegnativa ma sempre presente, e un uomo solido accanto con cui pensare al futuro. Una esistenza senza troppi scossoni che, varcata la soglia dei quarant’anni, ti regala quella stabilità agognata a lungo. Stabilità che credi di meritarti. Fino al giorno in cui il suo castello di carte crolla a causa di un colpo di vento inaspettato. Un colpo di vento che spalanca la finestra, gonfia la tenda e butta giù tutti gli oggetti rigorosamente ordinati sulle mensole. Un colpo di vento che abbatte la sua relazione d’amore e una buona dose delle sue certezze di donna, insieme alla fiducia, la stima e l’illusoria certezza di conoscere l’altro. E allora meglio tirare i remi in barca, meglio smettere di provare, ricominciare, mettersi in gioco, quando il dolore è tanto forte da paralizzarti. Invece è proprio fra quei dettagli ormai stonati della sua vita che le cose succedono, e l’improvvisa custodia dei nipoti, deliziosi e impacciatissimi nerd, le regala una maternità che arriva quando ormai il desiderio era stato da tempo riposto in soffitta. Porta con sé anche una rivoluzione imprevista fatta di domande, richieste d’affetto e rassicurazione e lezioni in piscina osservate con orgoglio dagli spalti. Ed è proprio tra quegli spalti che incontra Lorenzo con i suoi modi gentili e il suo ottimismo senza freni. Lorenzo e il suo divorzio ancora fresco, una ex moglie malvagia come una strega e una figlia adolescente capricciosa e viziata. Tante cose li accomunano, ma tante li dividono. Perché è poco per loro il tempo da dedicare all’amore. Perché ci vuole coraggio per ricalcolare il percorso e azzardare un cammino alternativo e sconosciuto, che rischia di portarti fuori strada, ma anche a vedere panorami inaspettati e bellissimi. Perché a volte la felicità risiede nella magia di un momento imperfetto.

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C N L P – “Inseguendo l’arcobaleno”, di Amelia Impellizzeri

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Inseguendo l’arcobaleno”, di Amelia Impellizzeri – Numero Catalogo: 90187

Da Amelia Impellizzeri, la scrittrice degli animali – Premio Braille 2012, Premio Voci per i cavalli 2016 e Menzione speciale Premio Un libro per il Cinema 2016 La storia commovente e a lieto fine di Ivano, un bambino che perde la vista a causa di un terribile trauma emotivo, e di Fiammella, salvata dai maltrattamenti, che diverrà il suo cane guida e dovrà fare una difficile scelta. Intorno a loro ruotano altri personaggi, intrecciandosi le vicende umane sullo sfondo di una scuola cani guida per ciechi immaginaria sul lago di Como, che trae però spunto reale dal Centro cani guida Helen Keller di Messina, di cui l’autrice è ambasciatrice morale. Sì, doveva trattarsi di un gioco. Un che di atavico dentro di me, inafferrabile come i giochi mutevoli creati dalla luna sulla superficie del lago nelle notti prive di nebbia, mi suggeriva che doveva essere qualcosa di più impegnativo: un lavoro, forse un sacrificio, che tuttavia era anche una libera scelta. E poi, fu come se ci fossimo conosciuti da sempre, come se tra noi ci fosse un’intesa naturale, collaudata da un linguaggio soltanto nostro. Lui afferrò un ciuffo di peli sulla mia nuca e, posizionandosi alla mia sinistra: «Mi aiuti a tornare a casa?» mi domandò con voce esile.

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C N L P – “Oltre la Bibbia”, di Mario Liverani

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Oltre la Bibbia”, di Mario Liverani – Numero Catalogo: 90155

“Questo testo riconduce la nascita d’Israele alla sua realtà storica. Tenendo assieme la critica letteraria dei racconti biblici, l’apporto dell’archeologia e dell’epigrafia e i criteri della moderna metodologia storiografica, Liverani riporta i materiali testuali all’epoca della loro redazione, ricostruisce l’evoluzione delle ideologie politiche e religiose in progressione di tempo, inserisce saldamente la storia d’Israele nel suo contesto antico-orientale. Emergono così la storia normale dei due piccoli regni di Giuda e d’Israele, analoga a quella di tanti altri piccoli regni locali, e la storia inventata, che gli esuli giudei costruirono durante e dopo l’esilio in Babilonia. Gerico non è crollata al suono delle trombe di Giosuè, la conquista della Terra Promessa non è mai avvenuta così come narrato, Salomone non aveva un grande regno e forse il Dio del Sinai un tempo aveva anche una compagna. Il libro di Mario Liverani, sintesi di lavori in corso da anni tra gli archeologi israeliani e non, è fatto per provocare una scossa a quanti si sono nutriti per decenni di quel filone che nel dopoguerra fu trionfalmente inaugurato da testi come “La Bibbia aveva ragione” di Werner Keller.

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Un impegno senza età, di Mario Barbuto

I due terzi dei ciechi e degli ipovedenti in Italia sono ultrasessantenni.
L’età che avanza costituisce il primo fattore di riduzione della capacità visiva.
Le cause non sono sempre imputabili al normale processo di invecchiamento, ma derivano magari da una scarsa attenzione per la salute dei propri occhi.
Misure di prevenzione della cecità e delle malattie legate alla vista costituiscono la prima e più importante linea di difesa contro le aggressioni dovute all’invecchiamento anagrafico e al radicarsi di fenomeni patologici.
Acquisita malauguratamente la cecità o la riduzione della capacità visiva, accanto alle provvidenze pubbliche, spesso inadeguate, l’Unione si adopera per ridurre il disagio di una condizione di disabilità e per offrire servizi e opportunità tali da continuare a dare un senso all’esistenza.
Le provvidenze pubbliche di maggior rilievo sono: l’indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti e l’assegno speciale per i ventesimisti, cioè per le persone con capacità visiva fino a un ventesimo.
Le case di riposo e i centri diurni sono in numero modestissimo e nella stragrande maggioranza delle situazioni non sono in grado di offrire ospitalità e accoglienza per ragioni di ristrettezza ricettiva.
Tra le iniziative più rilevanti poste in essere dall’Unione e dalle istituzioni collegate, ricordiamo due soggiorni marini annuali a Tirrenia, un periodico audio dedicato, Senior, la compagnia quotidiana di parecchie ore di trasmissione in diretta di SlashRadio, l’accesso al vasto catalogo dei libri parlati, la realizzazione di una “sala virtuale” di incontro e dialogo.
Quest’anno una iniziativa speciale dell’Irifor ha portato alla emissione di un bando nazionale che offre alle sezioni territoriali in tutta Italia risorse sufficienti a sviluppare iniziative di supporto legate alla cura del corpo e del benessere fisico, alla vita di relazione, all’uso delle tecnologie, alla lettura e alla cultura, ecc…
Ben consapevoli della grande distanza tra realizzazioni e bisogni, abbiamo comunque promosso un’azione organica e coordinata di supporto, per offrire alle persone anziane, soprattutto nel caso di rapida riduzione o perdita del proprio residuo visivo, maggiori occasioni di vivere un’esistenza quotidiana normale, pur in presenza di una inaspettata condizione di disabilità tanto grave quanto scarsamente gestibile.
Reagire! È l’imperativo che deve improntare l’impegno di una persona colpita da cecità improvvisa o da graduale perdita della vista.
Reagire grazie alla forza del carattere, alla determinazione, al sostegno dell’ambiente circostante, al supporto di specialisti che, quando necessario, sappiano disegnare e attuare percorsi di riabilitazione e di recupero.
Nel prossimo mese di giugno, in concomitanza con il soggiorno marino di Tirrenia, organizzeremo un meeting specifico sul tema, con la presenza della nostra commissione nazionale e dei coordinatori delle commissioni regionali con il preciso intento di tenere al centro della nostra attenzione le problematiche relative alla terza, quarta e quinta età, ma soprattutto le persone, con la loro umanità, il loro vissuto individuale, gli affanni e le preoccupazioni di una esistenza quotidiana pur sempre difficile e spesso molto tribolata.
Prevenzione, riabilitazione, servizi, sono alcune delle parole chiave più importanti nell’affrontare la tematica della terza età, purché ogni intervento sia mirato innanzitutto a infrangere la pericolosa barriera dell’isolamento e della solitudine che spesso finisce per frapporsi tra la persona e il mondo circostante e ne provoca il più profondo senso di frustrazione e inutilità.
L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, nei limiti delle proprie capacità e dei mezzi a disposizione, opera e opererà per tenere altissima l’attenzione su queste tematiche, alla ricerca delle risposte più efficaci, adeguate alla situazione delle persone che hanno completato la parabola della propria vita lavorativa, ma che hanno ancora tanto da offrire sia nell’ambito della propria famiglia e dell’ambiente circostante, sia anche, perché no, in seno alla nostra Associazione che saprà valorizzare ogni apporto e ogni contributo conforme al proprio spirito di volontariato e di dedizione alla causa del miglioramento delle condizioni indotte dalla disabilità visiva.

In ricordo di Francesco Fratta, di Vincenzo Massa

Il 21 marzo u.s. il Centro Nazionale del Libro Parlato è stato intitolato, al compianto Francesco Fratta alla presenza dei componenti della Direzione Nazionale e del personale della sede nazionale. Il presidente nazionale UICI, Mario Barbuto, ha interrotto i lavori della Direzione Nazionale, che si stavano svolgendo nel salone Enzo Tioli presso la sede nazionale, e anche in collegamento con gli ascoltatori di Slash Radio e alla presenza dei familiari di Francesco Fratta ha voluto ricordare l’uomo, l’amico, il dirigente con queste parole:

“Un anno fa abbiamo accompagnato il nostro caro amico e componente della Direzione Francesco Fratta nel suo viaggio eterno e abbiamo salutato con tristezza e con dolore questa scomparsa che ha tolto a ciascuno di noi un pezzo dei propri sentimenti, un pezzo dei propri affetti, oltre ad aver tolto alla intera nostra associazione una componente importante proprio per la competenza, la cultura, ma anche per la pacatezza, la mitezza, la chiarezza di ragionamento che accompagnavano sempre l’opera, l’azione, gli interventi, la riflessione di Francesco.
Oggi siamo qui per compiere un’azione che rende onore a tutta la nostra Unione, perché dimostra come l’Unione sappia ricordare, ed avere sempre presenti nella memoria, i suoi figli migliori, i figli che si sono spesi perché l’Unione fosse ogni giorno di più un tantino migliore, un pochino più vicina alle persone, un pochino più attenta ai bisogni di ciascuno. E in questo senso l’opera di Francesco si era concentrata soprattutto in quello che era forse uno dei suoi momenti ai quali teneva di più: il Libro Parlato, la diffusione della cultura; si è adoperato tanto perché il Libro Parlato arrivasse direttamente alle nostre sezioni e consentisse di rappresentare un elemento di servizio ai nostri soci che le sezioni prima di tutto dovevano e potevano offrire. Francesco, poi, si è impegnato, oltre che su tutte le tematiche generali dell’Unione, su tutti gli aspetti dell’accessibilità, della cultura, dei musei, del cinema, della televisione, ha dato tanto perché il tema dell’accessibilità, del diritto a fruire della cultura, della conoscenza, fosse un diritto vero, reale e conquistato.
Credo che il modo migliore di onorare Francesco sia, da parte nostra, quello di lavorare tutti i giorni perché l’Unione sia un po’ di più come lui la desiderava, come lui la sognava e cioè un’associazione di persone che al di là del loro modo di pensare, di agire, delle loro visioni personali della società, fossero persone solidali tra loro, persone che camminano giorno per giorno, gomito a gomito, che dividono spesso la stessa area, lo stesso pane, gli stessi profumi e che quindi hanno il diritto e il dovere di stare insieme per migliorare la vita di tutti.
Il modo più concreto che abbiamo ritenuto giusto per onorare il ricordo di Francesco, l’insegnamento di Francesco e la presenza di Francesco, non nel nostro passato ma nel nostro futuro, è stato quello di intitolargli il nostro Centro Nazionale del Libro Parlato, un orgoglio, un fiore all’occhiello di questa associazione e di legarlo per sempre al nome, alla figura e al ricordo di Francesco. Oggi compiremo questo atto, che non è un atto formale, non è la scopertura e la messa in evidenza di una targa, ma è un momento perché l’Unione possa dire a se stessa e a tutti quelli che ci guardano, che i suoi figli migliori sono nel nostro cuore, sono insieme a noi e Francesco è il primo tra questi.
Katia Caravello proseguirà l’opera di Francesco, c’è da farsi tremare le vene e i polsi in questo proseguire, ma siamo certi che con l’aiuto e il sostegno di tutti riusciremo a fare quanto Francesco avrebbe desiderato.
Da oggi formalmente il Centro porta il nome di Francesco, è nel cuore dell’Unione, nel cuore della sua struttura della sua sede nazionale. Da oggi Francesco Fratta per sempre è componente di questa Direzione Nazionale.
Caro Francesco ci piace immaginarti abitare una stella nel cielo da dove vegli su di noi e sull’associazione per la quale ti sei speso fino all’ultimo”.

Forte è la commozione di tutti al termine dell’intervento del presidente Barbuto, con voce rotta dall’emozione, ha chiesto alla nuova responsabile del servizio, Katia Caravello, alla figlia, Irene, e alla moglie di Francesco, Rosalba, di intervenire. Questa la testimonianza di Katia Caravello. “È difficile intervenire dopo le belle parole dette dal Presidente e poi perché, nonostante sia passato un anno, faccio ancora molta fatica a parlare di Francesco. Per me sicuramente è un grandissimo onore aver preso in mano il lavoro di Francesco e mi impegnerò per portarlo avanti come lui avrebbe voluto anche se non è semplice perché il vuoto, anche culturale, lasciato da lui è difficile da colmare, ma ci metterò tutto il mio impegno. Negli anni abbiamo collaborato tanto insieme e un pochino so quali erano le sue intenzioni, i suoi desideri, quindi mi auguro veramente di poter fare un buon lavoro e sono molto orgogliosa di poterlo fare”.
La parola passa a Irene Fratta che racconta di suo padre. “Quello che posso dire è che io spesso, soprattutto negli ultimi anni, ho accompagnato nei vari viaggi in giro per l’Italia il mio papà e qualche volta c’era anche Michela, la piccolina, e molto spesso ci siamo trovati in musei, in situazioni in cui lui era molto attivo e ho potuto con piacere toccare con mano anch’io insieme a lui quello che era un suo grande desiderio, cioè portare l’arte a tutti. Questo in realtà si vedeva anche nella sua vita privata, dove l’amore per l’arte è un qualcosa che da lui e dalla mia mamma mi è stato trasmesso in modi molto differenti e come spesso è, noi figli, siamo i figli di quello che i nostri genitori ci insegnano, ci comunicano, ci passano ogni giorno. Quello che ho imparato dal mio papà sono tantissime cose e una di queste era il rispetto e l’apertura mentale verso qualunque tipo di persona, dove ognuno di noi è una persona con le sue difficoltà, con i suoi limiti, con le sue differenze culturali e quant’altro. È importantissimo riuscire a dare a tutti la possibilità di godere di qualcosa che per noi è importante, che può essere l’arte, la musica… Spero, anzi ne sono sicura, che Katia porterà avanti questo compito con dedizione, anche frutto degli insegnamenti e di tutte le chiacchiere che ha fatto negli anni con papà. Vi ringrazio di cuore per questa intitolazione che non è solo il momento in cui scopriremo la targa, ma tutto quello che ne consegue”.
Le parole conclusive spettano alla moglie di Francesco, Rosalba. “Ho conosciuto Francesco quando eravamo al liceo e quindi ho seguito il suo crescere, siamo cresciuti insieme, abbiamo fatto un percorso dal buio alla luce, siamo tornati al buio… ma quello che io voglio dirvi è che lui ci ha sempre trasmesso un senso di amore enorme. In quest’anno di assenza io ho potuto vedere come abbia seminato questo amore, anche le persone più incredibili, più improbabili, i suoi allievi che incontro mi raccontano dei pezzi della sua vita. Il giorno in cui c’è stata la cerimonia di congedo dal suo corpo eravate molti di voi presenti, non ricordo i visi, ma ricordo le parole di Mario che mi hanno toccato profondamente e credo che esprimessero il pensiero di molti. Io lo sento vivo, nel senso che è diventato qualcos’altro ma è con noi e ci trasmette energia; mi viene da dire: se il grano non muore qui il grano sta germogliando, germoglia nelle figlie, nei progetti e nel vostro impegno quotidiano perché la cultura, il sapere, sono stati il cardine della sua vita. Un pezzo della sua biblioteca, che era una biblioteca ricchissima, è stata restituita al liceo dove lui ha insegnato, perché i libri tornassero ai giovani, perché la sua biblioteca fosse ancora utilizzata, così come altre cose che gli appartenevano, anche gli strumenti musicali che verranno toccati e usati da Michela. Grazie per questa bellissima cerimonia e buona vita a tutti.”
Scoperta la targa, la commemorazione di Francesco Fratta è stata conclusa dalla musicista di casa, la figlia Michela, che ha regalato a tutti due brani musicali eseguiti al pianoforte commuovendo tutti gli amici che negli anni avevano potuto apprezzarne le doti artistiche.

News: Home Care Premium 2019 – Assistenza Domiciliare

Si comunica che è stato pubblicato dall’INPS il bando pubblico per il progetto “Home Care Premium 2019 Assistenza Domiciliare”, riservato ai dipendenti e pensionati pubblici e ai loro coniugi, parenti ed affini di 1° grado (figli, genitori, fratelli) non autosufficienti.
Il progetto si concretizzerà con l’erogazione di contributi economici mensili (prestazione prevalente) in favore dei soggetti non autosufficienti, maggiorenni o minorenni, disabili in condizione di non autosufficienza finalizzati al rimborso delle spese sostenute per l’assunzione di un assistente domiciliare con contratto di lavoro domestico (il contributo economico mensile sarà erogato in base al grado di disabilità del beneficiario e al valore ISEE); ovvero, accedere ai servizi messi a disposizione dalle realtà territoriali, o da enti convenzionati con l’INPS
(prestazioni integrative).
Il programma avrà decorrenza dal 1° luglio 2019 al 30 giugno 2022.
I passaggi da seguire per aderire al bando sono i seguenti:
– Iscrizione alla Banca Dati dell’INPS: questo consentirà all’Istituto di riconoscere il richiedente della prestazione. Qualora il beneficiario non coincidesse con il titolare della prestazione è necessario che quest’ultimo provveda ad iscrivere il beneficiario al Programma utilizzando il servizio “Accesso ai Servizi di Welfare”;
– Inoltro domanda mediante il sito dell’INPS: alla domanda occorrerà allegare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la determinazione dell’ISEE, riferita al nucleo familiare di appartenenza del beneficiario; in caso contrario i beneficiari saranno collocati, dall’INPS, nella fascia d’ISEE più elevata;
– Inoltro dei dati relativi al lavoratore: in sede di presentazione della domanda occorrerà riportare gli estremi del lavoratore a cui si vorrà affidare l’assistenza domiciliare.
La domanda di partecipazione al bando deve essere presentata esclusivamente per via telematica (previo rilascio di un “PIN” dispositivo richiesto on line o rilasciato direttamente presso gli sportelli delle sedi INPS), attraverso i seguenti canali:
– servizio online dedicato, alla pagina www.inps.it (alla Sezione “Domande Welfare in un click”);
– Contact Center dell’INPS chiamando il numero verde 803-164 (gratuito da rete fissa), oppure il numero 06164164 (a pagamento da rete mobile);
– Patronati, i quali dovranno indicare i riferimenti dell’attestazione ISEE e gli estremi del verbale che certifica lo stato di invalidità.
La procedura per l’acquisizione sarà attiva fino al 30 aprile 2019.
La graduatoria dei beneficiari ammessi alla prestazione sarà pubblicata sul sito dell’INPS entro il 28 maggio 2019.