CNLP – “A libro aperto”, di Massimo Recalcati

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “A libro aperto”, di Massimo Recalcati – Numero Catalogo: 90908

Un incontro è un evento che taglia il percorso di una vita rendendola diversa da com’era prima. Per questo ogni vero incontro è un incontro d’amore, perché ci trasforma. E, come ci trasformano le persone in carne e ossa, ci trasformano anche le idee e le parole. Sono esistite, per ciascuno di noi, letture che hanno cambiato radicalmente la nostra vita, che l’hanno resa diversa da prima. Perché quel libro mi scuote? Forse perché in esso trovo le risposte o le domande che mi attraversano. In questo senso, leggere non è solo conoscere altri mondi e altre vite, ma è anche incontrare inaspettatamente pezzi del nostro mondo e della nostra vita. Un libro è importante quando mostra i miei fantasmi, quando affonda, per qualche ragione obliqua, nel mio essere più riposto, sorprendendomi e rivelandomi quello che sapevo già ma che non avevo ancora le parole per dire. In queste pagine Recalcati racconta tutta la profondità di questa esperienza, aprendo anche lo scrigno dei suoi personali incontri di lettura e mostrandoci come leggere non sia erudizione, accumulazione, ma un modo per offrire alla vita l’occasione di un incontro con la parte più segreta di se stessa, rendendo possibile il suo rinnovamento, la sua espansione, l’acquisizione di una forma nuova. Perché un incontro con un libro è un incontro d’amore.

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CNLP – “Non serve nascondersi”, di Marco Proietti Mancini

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Non serve nascondersi”, di Marco Proietti Mancini – Numero Catalogo: 91557

Quattordici racconti in cui amore e morte si rincorrono, in cui la vita fluisce con forza e le emozioni travolgono i protagonisti, spesso regalando un finale sorprendente. “Non serve nascondersi” è dedicato a tutti coloro che si sentono in qualche modo “diversi”, perché ciascun racconto è la storia di una diversità e svela per noi il suo tesoro di dilemmi, esperienza e umanità. Storie forti, in cui i protagonisti si mostrano nudi, spesso soli di fronte al loro destino, perché non serve nascondersi, perché la vita, o prima o poi, ci trova sempre.

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CNLP – “Gli uomini di Mussolini”, di Davide Conti

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Gli uomini di Mussolini”, di Davide Conti – Numero Catalogo: 90807

Al termine della Seconda guerra mondiale molti tra i più alti vertici dell’esercito o degli apparati di forza del fascismo furono accusati di omicidi e torture, ma nessuno venne mai processato o epurato. Nessuno fu mai estradato all’estero o giudicato da un tribunale internazionale. Diversi di loro furono invece coscientemente reintegrati nei loro posti di responsabilità, dando corpo a quella «continuità dello Stato» che rappresentò una pesante ipoteca sull’Italia repubblicana.

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CNLP – “L’aula vuota”, di Ernesto Galli della Loggia

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “L’aula vuota”, di Ernesto Galli della Loggia – Numero Catalogo: 91492

Paragonare la scuola di qualche decennio fa a quella di oggi è uno sterile esercizio di nostalgia? O è forse l’unico vero modo per capire la più grande crisi della mediazione, la scomparsa dei corpi intermedi, che il nostro paese abbia mai attraversato? Come si collega il declino di ogni autorevolezza alla deriva delle istituzioni? Tra i più illustri storici italiani, Ernesto Galli della Loggia ricostruisce le vicende della scuola dall’Unità a oggi, smontando le interpretazioni più retrive su cosa fecero o dissero veramente personaggi chiave come Giovanni Gentile e don Milani, seguendo i salti mortali della politica da Berlinguer a Renzi, aiutandoci a distinguere tra ideologia e realtà, storia e invenzioni. Sullo sfondo, la modernità di un paese che ha scelto di distruggere la sua risorsa principale. E che oggi più che mai ha bisogno di rigenerarla.

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CNLP – “Il cuore del cacciatore”, di Laurens Van der Post

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Il cuore del cacciatore”, di Laurens Van der Post – Numero Catalogo: 91490

La storia di un viaggio in un grande deserto ostile, quello del Kalahari. «Terra della Grande Sete» alla ricerca degli ultimi esemplari dell’unico e quasi estinto primo popolo dell’Africa australe, i boscimani: antichissima stirpe di piccoli cacciatori nomadi, sterminata in maniera equanime da invasori neri e bianchi nel corso degli ultimi mille anni. Attraverso le loro storie, i loro miti, i loro sogni e l’appassionata descrizione del giornaliero rapporto con il deserto – la perenne, sfibrante ricerca dell’acqua, la caccia all’antilope, il legame indissolubile con gli animali e le stelle, anch’esse «grandi cacciatrici» – Van der Post è riuscito nell’impresa di farci entrare, almeno di sfuggita, nella mente di questi esseri remoti, ancora oggi testimonianza vivente di uno stato dell’umanità dietro il quale sarebbe difficile intravedere qualcosa di precedente. Quasi che la parola «boscimano», più che indicare l’appartenenza a un popolo o a un luogo, rappresentasse una modalità della mente a noi per sempre preclusa: quella in cui non sembra essere mai intervenuta una reale distinzione tra l’individuo che agisce e il mondo circostante, e dove chi agisce tutto sa, percepisce e sente sulla propria pelle, prima ancora che questo avvenga.

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CNLP – “I senza memoria”, di Geraldine Schwarz

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “I senza memoria”, di Geraldine Schwarz – Numero Catalogo: 90964

Nel 1938, Karl Schwarz, il nonno tedesco dell’autrice, rileva, nell’ambito del processo di arianizzazione voluto dai nazionalsocialisti, la piccola azienda di prodotti petroliferi di Julius Löbmann, pagandola assai meno di quanto in realtà valesse. E quando dopo la guerra questi, unico sopravvissuto della sua famiglia sterminata in un campo di concentramento, chiede di essere risarcito, Schwarz per anni si rifiuta di far fronte alle rivendicazioni del padrone di un tempo. Alla fine pagherà, ma in famiglia l’episodio verrà il più possibile nascosto e infine rimosso. Da questa situazione individuale prende avvio la ricognizione di Géraldine Schwarz, che allarga subito la visuale mettendo in evidenza come la «mancanza di memoria» della sua famiglia trovi un pendant nelle strategie politiche della Germania nel dopoguerra: Adenauer, il primo cancelliere tedesco, se da un lato vincola il paese alle democrazie occidentali, dall’altro in molti ambiti della vita pubblica tollera la presenza di importanti personaggi del regime hitleriano. Bisognerà attendere sino agli inizi degli anni Sessanta, prima che nell’opinione pubblica tedesca si avvii quella riflessione sulle proprie colpe che ha portato alla Germania contemporanea. Ma la disamina dell’autrice si sposta ben presto anche su altri paesi come l’Italia, dove per anni ha potuto tranquillamente essere rappresentato in Parlamento il Movimento sociale italiano, un partito che non nascondeva le sue radici fasciste; o l’Austria sempre ben attenta a negare l’entusiasmo con cui Hitler e le sue truppe vennero accolti il giorno dell’Anschluss o infine l’altro paese di origine di Géraldine Schwarz, la Francia, dove dietro il mito della resistenza si sono nascoste le precise responsabilità di molti cittadini: fra questi, forse, anche il nonno materno dell’autrice, di cui non si sa molto oltre al fatto che fu gendarme in una zona dove il governo di Vichy dava la caccia agli ebrei.

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Slash Radio Web – Conversazioni d’arte: “La moda va in scena”- 27 febbraio 2020 ore 15.00-17.00

per il ciclo “Di moda. Culture e società attraverso l’abito e non solo”

il 27 febbraio 2020, dalle 15.00 alle 17.30, andrà in onda su SlashRadio Web: ‘Conversazioni d’arte’.

Il quinto e ultimo appuntamento del ciclo “Di moda. Culture e società attraverso l’abito e non solo” avrà come tema: ‘La moda va in scena’.

Apriremo la trasmissione con le collezioni e le storie del museo della Moda e delle arti applicate di Gorizia, che è stato completamente riallestito in occasione del ventennale, per celebrare il quale è in essere una mostra che ne ripercorre la storia.

Scopriremo insieme pezzi unici come il torcitoio circolare da seta e una selezione di abiti scelti secondo i temi delle righe, dei quadri e dei fiori.

Si passerà quindi dal concetto di abito a quello di costume, per arrivare all’idea vera e propria della maschera di scena, con una panoramica su gusti, peculiarità e trasformazioni dal teatro greco al teatro di avanguardia.

Un focus particolare sarà dedicato all’opera, la forma di teatro più spettacolare. La racconteremo tramite la storia dei costumi di scena; osservando la loro rivisitazione negli anni del Settecento dovuta all’esigenza, fra il periodo Neoclassico e Romantico, di una maggiore aderenza stilistica ai soggetti delle rappresentazioni. Concluderemo con l’affermazione del costume d’arte tra Ottocento e Novecento.

Il tema offrirà l’occasione di tornare a parlare del progetto InclusivOpera, la proposta del Macerata Opera Festival per rendere accessibile a tutti le rappresentazioni in cartellone presso lo Sferisterio di Macerata. Non solo audiodescrizioni, ma anche incontri, visite e laboratori dentro e dietro le quinte per conoscere e toccare strumenti, scenografie ed abiti di scena.

Un ulteriore approfondimento presenterà lo sconfinamento ‘oltre l’opera’ della moda stessa nel corso del Novecento e la sua progressiva qualificazione come spettacolo attraverso il ruolo di artisti, couturiers e costumisti che hanno operato ‘sul palcoscenico’, nel senso più ampio e coinvolgente del termine.

A chiusura della trasmissione, infine, il consueto appuntamento con la ‘pillola di SlashArt’ a cura del Museo Tattile Statale Omero di Ancona.

Alla trasmissione, condotta da Luisa Bartolucci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, prenderanno parte: Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio Ricerca, Musei e Archivi storici dell’ERPaC  Friuli Venezia Giulia e Direttore del Museo della Moda e delle Arti applicate di Gorizia; Mariano Delle Rose, Giornalista e critico musicale; il Prof. Aldo Grassini Presidente del Museo  tattile Statale Omero di Ancona,  insieme alle sue collaboratrici  Giulia Cester e Francesca Graziani.   Elena Di Giovanni, Coordinatore del progetto InclusivOpera del Macerata Opera Festival e docente di Traduzione multimediale e accessibilità all’Università degli Studi di Macerata; Aldo Antonio Cobianchi, Segretario Generale della Società Italiana dei Francesisti e Direttore della rivista di francesistica Rencontres; Elisabetta Borgia e Marina Di Berardo del Centro per i servizi educativi, Direzione Generale Educazione e Ricerca, Servizio I Ufficio Studi – MiBACT.

Il programma radiofonico  nasce dalla collaborazione tra  Slash Radio Web, la radio ufficiale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS APS, e  il MIBACT, Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali, Ufficio Studi – Centro per i servizi educativi (Sed).

Il contenuto delle trasmissioni andate in onda può essere riascoltato sul sito del Sed all’indirizzo www.sed.beniculturali.it, sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS all’indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, sulla pagina facebook e sul canale you tube di Slash Radio Web.

Per ascoltare SlashRadioWeb sarà sufficiente digitare: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp (per chi utilizza il Mac, la stringa sarà: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u), o collegarsi con la pagina Fb di SlashRadioWeb (https://www.facebook.com/SlashRadioWeb/?fref=ts), oppure accendere la nostra app Slash Radio Web di Erasmo di Donato, che vi invitiamo a scaricare, onde averci sempre con voi!

O ancora, per i possessori dell’assistente vocale Alexa di Amazon è disponibile la skill di Slash Radio Web.

I comandi sono:

  • Alexa, AVVIA Slash Radio Web

oppure

  • Alexa APRI Slash Radio Web

di seguito il link di riferimento per Alexa Skill su Amazon Prime: https://www.amazon.it/dp/B07NS18BTQ/ref=sr_1_1_nodl…

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con quesiti e contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:

– Tramite telefono contattando durante la diretta il numero: 06-92092566

– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti le trasmissioni, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it

– Compilando l’apposito form di Slash Radio Web , o scrivendo sulla nostra pagina facebook Slash Radio Web (https://www.facebook.com/SlashRadioWeb/?fref=ts)

Comunicato stampa – L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti compie 100 anni

Previste centinaia di iniziative dal 21 febbraio, Giornata Nazionale del Braille a Catania fino al 24 ottobre a Genova con un grande concerto del Maestro Bocelli. Il Centenario coinvolgerà 17 città teatro di molteplici eventi, performance artistiche, eventi sportivi, laboratori ed esperienze sensoriali al buio, attività di prevenzione, dimostrazioni con i cani guida e iniziative culturali accanto a grandi nomi dello spettacolo e della cultura. Obiettivo: raccontare attraverso la disabilità visiva 100 anni di storia d’Italia, le battaglie vinte ma soprattutto le sfide future per una società senza barriere per tutti

Catania, 20 febbraio 2020 – L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) celebra quest’anno il Centenario della sua fondazione per portare la tematica della disabilità visiva al centro dell’interesse pubblico e favorire una presa di coscienza sempre più profonda e concreta per creare  pari opportunità per tutti.

Le celebrazioni del Centenario inizieranno il 21 febbraio a Catania in concomitanza con la XIII Giornata Nazionale del Braille con un grande evento inaugurale di approfondimento che toccherà i temi chiave dell’autonomia e dei diritti dei non vedenti. L’evento avrà un focus anche sul codice Braille, il sistema universale che ancora oggi permette alle persone con disabilità visiva di tutto il mondo di scrivere e leggere in totale autonomia e libertà.

Un Centenario di pari opportunità ed emancipazione verso la nuova frontiera della pluridisabilità in una società inclusiva

Il Centenario vuole essere innanzitutto un’occasione per condividere i valori di dignità, inclusione e uguaglianza alla base dell’impegno dell’UICI che nell’arco di un secolo ha promosso il processo di emancipazione delle persone con disabilità visiva, grazie a una panoramica sulle eccellenze nazionali in termini di strumenti, servizi, progetti e buone pratiche nel campo dell’istruzione del lavoro, della mobilità e dell’indipendenza, con una particolare attenzione ai progressi delle nuove tecnologie e soprattutto alla pluridisabilità. L’evento vuole stimolare una riflessione su quanto ancora resta da fare per creare una società senza barriere con una reale integrazione tra non vedenti e cittadini fino a tracciare nuove sfide future, in primo luogo quelle poste dalla pluridisabilità da affrontare con nuove logiche e competenze specializzate.

In 17 città esposizioni fotografiche e di opere d’arte tridimensionali, dimostrazioni con il cane guida, reading al buio, esperienze di donazione di voce per il “Libro parlato”, laboratori sensoriali e molto altro

La festosa carovana dell’UICI toccherà 17 città ruotando attorno a 6 aree tematiche: cultura, sport, tempo libero, inclusione lavorativa, arte e musica, prevenzione e ricerca. Coinvolgerà cittadini e istituzioni in un viaggio affascinante che per la prima volta racconterà un’Italia inedita di storia, coraggio, talenti e solidarietà. Al centro la mostra fotografica sulla storia dell’Unione con immagini di particolare rarità e forza quali ad esempio le prime trascrizioni in Braille e quelle di inizio novecento che ritraggono bambine cieche intente nell’arte del cucito. Grandi e piccini saranno coinvolti nell’esperienza del reading al buio con noti scrittori contemporanei e nell’iniziativa itinerante “Dona la tua voce” del Centro Nazionale Libro Parlato in cui le  voci di persone diventeranno nuove promesse di lettura per tanti non vedenti fruitori del libro parlato. Da segnalare come elemento di curiosità dai sapori antichi l’esperienza dei laboratori tematici sui vecchi mestieri; l’esposizione di tavole tattili della Federazione Nazionale Istituzioni Pro Ciechi per la creazione di un museo a misura dell’educazione dei bambini e il suo laboratorio educativo in collaborazione con Enel Cuore “A spasso con le dita” per il riconoscimento di oggetti e forme; il laboratorio “modellare per il Centenario” per partecipare alla grande opera collettiva che tappa per tappa si arricchirà di nuovi contributi; l’esposizione di “plastici architettonici” e traduzioni tridimensionali e in Braille di capolavori artistici che il non vedente può “toccare con mano”; le aree dedicate all’addestramento del cane guida per i non vedenti, un amico indispensabile per muoversi in libertà e sicurezza.

L’accento sulla prevenzione e sullo sport senza barriere

Suggestiva anche l’esperienza del “bar al buio” all’interno di un pullman per una pausa caffè “servita” da personale non vedente e l’opportunità di praticare sport come showdown, scherma e judo bendati e al fianco di atleti non vedenti. Ampio spazio verrà dato al tema della prevenzione grazie alla presenza di una Unità Mobile Oftalmica per lo screening e la rilevazione precoce dei difetti visivi con visite oculistiche gratuite. Il tema resterà vivo nei mesi a seguire anche attraverso eventi specifici e convegni in particolare l’8 maggio a Salerno.

Qui si farà il punto sul Progetto AMGO-AMeGliOcchi per la prevenzione dell’ambliopia (o “occhio pigro”) rivolto ai bambini nella primissima infanzia e coordinato a livello nazionale dall’Istituto dei ciechi “Francesco Cavazza”.

Grande spazio per arte, tecnologia e cultura con concerti prestigiosi dalla Scala di Milano al Carlo Felice di Genova con Bocelli

Importante anche il ruolo delle nuove tecnologie per una sempre maggiore autonomia dei disabili visivi grazie al contributo di INVAT, l’Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie di UICI. Di particolare impatto artistico ed emotivo i laboratori con la pittrice giapponese Liku Maria Takahashi, anche presidente della World Diversity Art Society. L’artista, apprezzata alla Biennale di Firenze per il suo lavoro che ha ripreso le fattezze della Monnalisa, ha ideato una tecnica di pittura unica al mondo che permette ai non vedenti di “vedere” e “sentire” le opere d’arte mixando granelli di sabbia di diverse dimensioni con oli essenziali colorati. Di grande prestigio, inoltre, le manifestazioni che toccheranno alcuni tra i maggiori teatri e luoghi italiani della cultura. Tra gli appuntamenti da segnalare: la serata di apertura il 21 Febbraio al Teatro Sangiorgi di Catania con Lina Sastri e il duo Berardi Casolari, la serata al Teatro alla Scala di Milano il 23 marzo; la presenza al Salone del Libro dal 14 al 18 maggio a Torino; l’esibizione del violinista non vedente, Takayoshi Wanami, al Parco della Musica il 29 maggio a Roma; il concerto di Andrea Bocelli al Teatro Carlo Felice di Genova, città che ha dato i natali all’IUCI. Molto forte, infine, il coinvolgimento del mondo della scuola, anche attraverso un concorso che inviterà gli studenti a raccontare la storia dei cento anni di UICI realizzando un fumetto tattile e alcuni numeri speciali delle sue riviste.

Il taglio del nastro il 21 febbraio a Catania con un grande convegno e performance artistiche

Le celebrazioni inizieranno il 21 febbraio a Catania con al mattino un simbolico taglio del nastro in Piazza Università e a seguire un convegno presso il Rettorato dell’Università alla presenza del Presidente dell’UICI Mario Barbuto, esperti ed istituzioni e che vedrà in apertura anche un simpatico videomessaggio di Fiorello. Tra i temi affrontati l’alternanza formativa, il valore del Codice Braille come strumento universale di emancipazione, la disabilità visiva nei bambini. “Emozione, orgoglio e trepidazione sono i sentimenti che provo nel dare inizio a queste celebrazioni – ha commentato Mario Barbuto Presidente UICI – Per la nostra associazione il Presidente è sempre stato qualcosa di più di una semplice figura istituzionale. È stato una guida, un punto di riferimento, un momento di conforto, un porto sicuro per tanti soci e dirigenti. Nel secolo appena trascorso i presidenti che si sono succeduti hanno sempre saputo interpretare brillantemente questo ruolo. Auguro a me stesso e a tutta l’associazione di essere all’altezza di questi giganti del passato”. Il “Villaggio” UICI stazionerà in piazza Università venerdi 21 e sabato 22. Il momento culminante sarà la serata al Teatro Sangiorgi venerdi 21 con la performance di Lina Sastri e altri artisti tra cui Gianfranco Berardi, il più importante attore teatrale non vedente già vincitore del prestigioso Premio UBU, insieme alla sua compagnia.

Le prossime tappe del Centenario: Catanzaro, Potenza, Bari via via risalendo  fino all’evento conclusivo a Genova il 24 ottobre

Queste le tappe successive a cui si aggiungeranno via via nuovi eventi in varie regioni: Catanzaro: 25 febbraio; Potenza: 27 febbraio, Bari: 2 Marzo; Napoli: 5 e 6 Marzo; Pescara: 9 Marzo; Ancona: 11 Marzo; Perugia: 13 Marzo; Firenze: 15 e 16 Marzo; Bologna: 18 Marzo; Padova: 20 Marzo; Milano: 22, 23 e 24 Marzo; Trieste: 27 Marzo; Salerno: 8 Maggio; Torino: 14-18 Maggio; Roma: 29 Maggio; 7 luglio: “notte viola” nelle principali città italiane; Genova: 24 ottobre.

Partner di eccellenza e sponsor di alto profilo

Il Centenario coinvolge una serie di partner di eccellenza: Biblioteca Regina Margherita (Monza), Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi (Roma), Istituto per la Ricerca la Formazione e la Riabilitazione (Roma), Museo Anteros presso l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza (Bologna), Centro Regionale Helen Keller (Messina), Stamperia Regionale Braille con il Polo Tattile Multimediale (Catania), Istituto dei Ciechi di Milano,  Club Italiano del Braille (Roma), Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie di UICI (Roma), Museo Tattile Statale Omero (Ancona), Fondazione Lia-Libri Italiani Accessibili (Milano). Supportano l’evento anche Voice Systems, Letismart e Proxima MaiTai, mentre sponsor ufficiali sono Banca d Italia, Enel Cuore, CocaCola, Semaforica, Icam e Fabiano Editore.

Dalla fondazione a Genova nel 1920, 100 anni di impegno UICI per l’uguaglianza e la libertà dei non vedenti

L’UICI viene fondata a Genova il 26 ottobre 1920 da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista durante la prima guerra mondiale e che, dopo essersi visto negare il diritto a poter lavorare,  iniziò ad avviare un percorso di consapevolezza e solidarietà tra i ciechi affinchè si unissero in un senso comune di rappresentanza. Da allora l’Unione persegue l’obiettivo di contribuire alla creazione di una società inclusiva che garantisca dignità e uguaglianza a tutti i cittadini ciechi e ipovedenti. Attraverso la sua sede nazionale di Roma, 21 sedi regionali e 107 territoriali UICI dà ascolto e sostegno alle persone affette da una disabilità che in Italia conta oltre 360 mila ciechi assoluti e un milione e mezzo di ipovedenti, lavorando in una logica di rete e coordinamento con altri soggetti attivi sul territorio.

Per informazioni

C. Banella: T. 3388768154 – caterinabanella@gmail.comUfficio stampa UICI – V.Massa, T. 366 589 9948 – vincenzo.massa5@alice.it

Parte da Catania il Centenario 1920-2020 dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Anna Buccheri

Autore: Anna Buccheri

Il 20 febbraio 2020 alla Conferenza Stampa nell’Aula Consiliare del Comune di Catania alle ore 10.30 erano presenti giornalisti, rappresentanti del Comune, i massimi dirigenti UICI e personalità cittadine.

La giornalista Sarah Donzuso ha condotto l’incontro, ha ringraziato i giornalisti presenti e le autorità, ha rilevato l’importanza della manifestazione che ha come prima di 17 tappe che percorreranno tutta l’Italia proprio Catania a riconoscimento dell’impegno della Sezione territoriale dell’UICI di Catania e della sua Presidente, Rita Puglisi, che ha trovato nelle istituzioni e nel Comune di Catania in particolare una fattiva collaborazione.

Il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Castiglione ha ringraziato il Presidente Nazionale UICI, Mario Barbuto, per aver scelto Catania, ha quindi salutato tutti i presenti: i Dirigenti UICI (Presidente Nazionale, Mario Barbuto; Presidente del Consiglio Regionale UICI Sicilia, Gaetano Minincleri; Presidente Sezione Territoriale di Catania, Rita Puglisi), l’Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche per la famiglia Giuseppe Lombardo, il Sovrintendente Teatro Massimo Bellini di Catania Giovanni Cultrera, i giornalisti Sarah Donzuso e Ruggero Sardo, il Direttore di Banca d’Italia Gennaro Gigante. Ha quindi portato i saluti del Sindaco Salvo Pogliese e del Consiglio Comunale.

L’Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche per la famiglia, Giuseppe Lombardo, ha riconosciuto l’UICI di Catania come una realtà fondamentale in grado di dare un contributo quotidiano anche al Comune per la programmazione delle attività in favore dei disabili grazie al dinamismo e alla determinazione della Presidente UICI Rita Puglisi. Ha quindi voluto ricordare due iniziative del Comune per le quali il contributo dell’UICI catanese potrà essere certamente decisivo: i piani personalizzati per i disabili e il centro diurno per i disabili.

È quindi intervenuta l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Attività e Beni Culturali, Pari Opportunità e Grandi Eventi, Barbara Mirabella, nel frattempo sopraggiunta, che ha rilevato che le pari opportunità non sono solo per le donne, ma anche per i disabili e ha invitato l’UICI ad essere parte attiva con i Dirigenti Scolastici per agire in modo sistemico e tempestivo in sinergia con il Comune.

A questo punto Sarah Donzuso ha salutato: il vice-Presidente del Consiglio Comunale Carmelo Nicotra che è subentrato al Presidente Castiglione che si è dovuto allontanare per impegni istituzionali, il Presidente della Commissione Servizi Sociali Seby Anastasi e il vice-Presidente della Commissione Servizi Sociali Daniele Bottino.

Il Presidente Nazionale UICI, Mario Barbuto, ha dato la giusta rilevanza a questa giornata di inizio dei festeggiamenti del Centenario e ha parlato di utopia, l’utopia di cancellare la cecità dal mondo. Il Centenario è allo stesso tempo punto di arrivo (misura dei risultati raggiunti) e punto di partenza (confine mobile tra ciò che si raggiunge e ciò che si deve ancora raggiungere). Ha sottolineato l’importanza del dialogo con la cittadinanza, ha ricordato gli sponsor dell’evento (Enel Cuore Onlus, Coca Cola, Banca d’Italia) e i numerosi partner (Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita, Stamperia Regionale Braille di Catania, Centro Nazionale del Libro Parlato, Museo Antheros, tra gli altri) e ha auspicato di incontrare migliaia di persone nei giorni 21 e 22 febbraio qui a Catania in piazza Università.

Il Presidente del Consiglio Regionale UICI Sicilia, Gaetano Minincleri, ha posto l’attenzione sul fatto che in cento anni l’UICI ha percorso un lungo cammino che ha condotto a numerose conquiste nel mondo del lavoro e della cultura sia come fruizione attraverso il Braille sia come produzione. Ha quindi ricordato il ruolo indispensabile svolto dalla Stamperia Regionale Braille di Catania per la trascrizione dei libri in Braille e in large print per i bambini e i ragazzi che studiano e del Centro Regionale Helen Keller di Messina per l’addestramento dei cani guida supporto imprescindibile per l’autonomia dei disabili visivi.

Il Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania Giovanni Cultrera ha dato un taglio personale al suo intervento ricordando gli anni di studio in comune con la Presidente UICI Puglisi, entrambi diplomati in pianoforte, e ha affermato con forza la valenza significativa dell’arte e della musica in particolare ricca di potenzialità.

Ruggero Sardo ha ringraziato per l’accoglienza riservata a lui e alla collega Donzuso, accolti dal sorriso, che è la migliore delle accoglienze perché esprime emozioni e avvicina.

Sarah Donzuso ha ricordato che il 21 febbraio è la Giornata Nazionale del Braille, ha quindi passato la parola a Nicola Stilla Presidente del Club Italiano del Braille che ha evidenziato le caratteristiche di accessibilità, completezza, universalità e versatilità del codice di lettura e scrittura Braille. Infatti il Braille è un alfabeto e come tale viene usato in tutte le lingue come testimonia il segnalibro con la scritta Braille=libertà in quattro lingue (italiano, russo, cinese e arabo) in omaggio con il Settimanale Sette del Corriere della Sera del 21 febbraio.   

La Presidente della Sezione Territoriale UICI di Catania Rita Puglisi infine ha parlato della responsabilità che richiede l’atto di rappresentare qualcuno: gli altri Presidenti UICI sul territorio, i Soci UICI, le persone, le istituzioni, i dipendenti UICI, i volontari del Servizio Civile, i medici e tutti coloro che a vario titolo sostengono e conducono la battaglia che l’UICI ha iniziato cento anni fa con Aurelio Nicolodi il fondatore dell’Associazione.

La vita non è un sogno, di Cesare Barca

Ada Fama e la sua splendida realizzazione umana e culturale.

È Questo il titolo che devo necessariamente utilizzare per l’incontro che avremo mercoledì  p.v. 26 febbraio alle ore 18 nella nostra sala virtuale anziani n.916562 per vivere un respiro rigenerante con una giovane donna che ha saputo lottare per conquistare una meta culturale e sociale di particolare rilievo.

Ma lasciamo che sia lei stessa ha parlarcene in questo suo breve profilo carico di simpatica vivacità.Chi avesse necessità di conoscere il pin d’ingresso potrà contattare Ignazio Cozzoli cell.338 500 31 88 o Nunziante Esposito cell. 349 672 3351 o interpellare il sottoscritto tel. 329 20 50 972

Grazie per l’attenzione e….non mancate, sarebbe un grave errore!                                                                                                                                                                                                                                                 Cesare Barca

“Sono Ada Fama e sono nata in Albania nel 1991. A poco più di quattro anni, con l’aiuto di angeli che sono tutt’ora tra i nostri amici più cari, sono arrivata in Italia con mio padre per cercare di dare una svolta alla malattia che mi stava portando via la vista: porto di Trieste, un uomo e una bambina, tante valigie piene di regali (modesti ma colmi di gratitudine) per gli amici che ci avrebbero ospitato da lì e per gli anni a venire, ogni volta che saremmo tornati.

Così, per cinque anni sono stata una pendolare un po’ speciale: da Korçe (Albania) dove viveva la mia famiglia, all’ospedale Borgo Trento di Verona, dove mi avevano in cura medici, infermieri e altri pazienti che facevano le collette per regalarmi giocattoli.

Finalmente, nel 2000 anche mia madre e mio fratello sono riusciti a venire in Italia e ci siamo stabiliti ad Arco, in provincia di Trento. È lì che ho iniziato un percorso di studi finalmente stabile, senza parentesi d’ospedale e con insegnanti preparati e volenterosi che tanto mi hanno dato.

Ho frequentato il liceo classico a Riva del Garda: la prima non vedente in Trentino, una dei primi – se non la prima – in Italia ad usare il computer per leggere e scrivere l’alfabeto greco. Le difficoltà sono state tante: non era semplice mettere appunto un software che rispondesse alle mie esigenze e, in verità, il supporto degli organi preposti a darmelo non è stato molto, ma – grazie anche all’incoraggiamento dei miei genitori e delle professoresse di greco – il percorso è stato comunque soddisfacente.

Mi sono iscritta alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Bologna perché volevo uscire da casa, subito dopo le scuole superiori. Bologna mi ha insegnato molto sulla vita autonoma, ad esempio a non vergognarmi quando sbagliavo qualcosa mentre andavo in giro con il bastone o – mio limite ancor più grande – a chiedere nel momento del bisogno.

Il percorso di studi, dal canto suo, è stato impegnativo ma davvero stimolante. Con display Braille, sintesi vocale e scanner come fedelissimi alleati, ho infilato gli esami uno dopo l’altro, con più o meno passione (dall’amore viscerale per il diritto costituzionale all’insofferenza per l’economia politica e il diritto tributario) e a luglio del quarto anno ho finito tutti gli esami obbligatori. Essere in corso ed avere una media molto alta mi ha permesso di partecipare al progetto di partnership tra Università di Bologna e King’s College London, che permette ai migliori studenti della facoltà di trascorrere il quinto anno a Londra per frequentare un master; in tal modo lo studente ottiene la doppia laurea, italiana e inglese.

L’anno a Londra è stato incredibilmente formativo, sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista personale. Lì, per la prima volta, ero davvero sola e, nonostante l’enorme quantità di amici con cui avevo stretto legami, ho dovuto misurarmi con tutti gli aspetti della mia disabilità.

Ne sono uscita più forte di quando sono partita, tanto che ho deciso di fare domanda di dottorato a Londra per prolungare la mia permanenza lì. Ho vinto un dottorato con borsa di studio al King’s College London ma, dopo quasi un anno, ho capito che non era la mia strada e ho scelto di tornare in Italia per seguire il mio sogno di sempre: fare il magistrato.

Per poter partecipare al concorso in magistratura, ho seguito un tirocinio formativo presso la Corte d’Appello di Bologna: un’esperienza di diciotto mesi che – tolte le difficoltà di misurarsi con un ambiente ancora troppo basato sulla carta stampata anziché sul digitale – mi ha insegnato forse di più di cinque anni di università.

A giugno ho partecipato al concorso in magistratura e sono in attesa dell’esito. A dicembre ho anche sostenuto l’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato e, anche in questo caso, aspetto gli esiti. Ad entrambe le prove, comunque, ho preteso di partecipare con i codici (codice civile, codice penale e codice amministrativo) in formato elettronico anziché cartaceo. Non è stato semplice convincere le commissioni che un file *.pdf o *.txt può essere controllato come qualsiasi stampato cartaceo e che, quindi, non mi avrebbe agevolata rispetto ai miei colleghi, ma infine ci sono riuscita.

Da poco più di un anno ho lasciato Bologna e sono tornata ad essere una pendolare speciale: mi sposto tra Riva del Garda, dove vive ancora la mia famiglia, e Rieti, dove vivo con il mio ragazzo, anche lui non vedente. Le difficoltà della vita quotidiana si sprecano, ma le sfide piacciono molto ad entrambi, quindi ce la spassiamo un mondo!”.