La Scuola del distanziamento sociale…, di Marco Condidorio

Autore: Marco Condidorio

Nei giorni scorsi leggo sui social network “la didattica a distanza è un ossimoro”.

Ma guarda un po’!

Certo, la didattica è per definizione relazione tra due o più persone le quali, per vivere in modo completo il percorso di istruzione ed educazione, si trovano in uno spazio: l’aula!

La didattica a distanza, poiché ogni persona di quella “relazione” educativa occupa, col proprio corpo uno spazio fisico diverso da quello d’ognuno dei componenti il gruppo, che virtualmente si ritrova in uno spazio virtuale, l’aula del prossimo futuro, come può vivere in modo diretto quella relazione educativa?

Dunque, o parliamo di didattica o parliamo di distanza; i due termini faticano, per la loro natura concettuale per cui sono stati pensati, a definire un binomio costruttivo che tenda ad un risultato scolastico degno di un percorso educativo reale.

La relazione tra bambini e maestra; tra alunni e insegnante; fra studenti e docente è qualcosa che supera ogni astrazione e progetto politico sul presente e futuro della e per la scuola: di fatto è costruzione fisica di linguaggi corporei; di lessici emozionali ed emozionanti; di relazioni umane di simpatia e antipatia; di sguardi generosi ed ammiccanti; di sfioramenti e fragranze; di carezze e scappellotti!

Punti di forza della stessa didattica.

E d’altro canto, è quella scolastica in presenza, la vera istruzione.

La didattica frontale è più di un concetto, è vita quotidiana fatta di incontro, affiatamento e di convivenza.

Come possiamo insegnare a conoscere e riconoscere le passioni? Come spieghi le emozioni ad un gruppo di alunni-studenti attraverso uno schermo di pixel?

No, gli stessi giganti della letteratura italiana, internazionale, hanno dedicato la loro vita a scrivere pur di trasmettere a noi e alle generazioni future i valori su cui l’uomo costruisce il proprio cammino; con cui l’uomo può comprendere meglio la propria natura di essere pensante.

Montessori ha spesa la vita per costruire un modello educativo, che tiene conto anzitutto della natura umana, poi quella della relazione.

Come insegni ad un bimbo la bellezza dell’alfabeto, i suoni e l’estetica delle singole letterine?

Come puoi guidarne  e accrescerne le conoscenze e le capacità di lettura, se lo hai lontano?

E l’esperienza del mondo fisico, come può essere mediata da uno spazio virtuale?

La morbidezza e la rigidità dei materiali; il loro peso, la loro consistenza.

La possibilità di manipolare materiali quali il pongo, il das, la creta e di farlo in gruppo con i propri compagni; di creare con loro e con loro di costruire storie e giochi.

Imparare a tenere in  mano un pennello, una matita.

Fare una riga, disegnare un cerchio piuttosto che una casetta.

Chiede il Piccolo Principe al pilota, nell’omonimo romanzo straordinario di Antoine de Saint-Exupéry

“Mi disegni una pecora?”

Ce la vedete voi una maestra, intenta a realizzare un disegno per un bimbo, lei nel cucinino di casa, il bimbo nel salottino di casa sua?

O magari, nel rispetto del distanziamento sociale, entrambi mascherati, uno su un banco, la maestra sull’altro?

 E il gioco, non è forse grida, risate, manate e abbracci?

La didattica è relazione, dunque anche  “frustrazione”.

Sentimento importantissimo per l’apprendimento.

La frustrazione da didattica,  vogliamo sostituirla con quella negativa dell’allontanamento?

La didattica è colore, disegno, manipolazione, orientamento, esplorazione, non solo corporea ma anche dell’ambiente, quello dell’aula, della scuola.

La didattica è costruzione di relazioni, non solo tra i compagni, ma anche con gli adulti, suoi maestri e anche il personale scolastico.

Tolleranza e comprensione.

Ascolto e riflessione.

Esposizione del proprio pensiero e l’accoglimento di quello altrui.

Il reciproco aiuto, mutuato e mediato da gesti e attenzioni, non può essere bagaglio esistenziale di una quotidianità virtuale o semi mascherata.

Anche poter vedere il proprio compagno piangere per magari asciugargli la lacrima sulla guancia, non ha un corrispettivo virtuale che possa surrogarne l’evento, il gesto fisico accompagnato dall’emozione.

È come chiedere ad un essere umano, nella fase di crescita, di imparare a riconoscere il sole e il rumore del mare attraverso una cartolina, un semplice film.

Il sapore è fisico, personale, immediato, non mediabile attraverso lo schermo freddo di un personal computer.

Il calore del vento, il freddo del ghiaccio, la sensazione che si prova nel tenere tra le dita i fiocchi di neve, non hanno altra realtà che possa trasmetterne l’esperienza.

Immaginiamo poi se quel bambino, alunno o studente è cieco assoluto o ipovedente grave, tutto ciò sarebbe davvero assurdo.

E noi?

Sin qui ho difesa la didattica a distanza, l’opera camaleontica che ha permesso di tenere vivo il dialogo scolastico, pur virtuale, con milioni di bambini, alunni e studenti.

L’ho difesa dalle prime illuminanti riflessioni di chi, pur non essendo protagonista attivo della didattica a distanza, sentenziava già dalle prime ore dell’evento straordinario, sull’inutilità della stessa didattica, richiamando i fondamenti pedagogici e didattici in nome di una verità, di cui chiunque svolga la professione docente con coscienza, conosce e dunque sa benissimo.

La didattica è relazione, anzitutto!

Questa sorta di mantra lo  ritrovavo ovunque, peccato che l’emergenza e il distanziamento sociale ci ha costretti in un isolamento educativo e dunque anche didattico, non per scelta, ma per imposizione. E allora, ogni disquisizione sui principi di una didattica, intesa come relazione, della prima ora, era quanto meno superflua se non irrispettosa nei riguardi degli stessi bambini, alunni e studenti, nonché del corpo docente tutto.

Stiamo dando il massimo, magari non sarà il meglio, potevamo fare di più, vero, ma quanto è stato fatto sin qui, e durerà sino agli esami di maturità, è davvero tantissimo.

Oggi però, giunti quasi al termine dell’anno scolastico, iniziano ad aggirarsi strani fantasmi per il paese e soprattutto negli ambienti ministeriali e non solo: Ma se il Paese ha reagito così bene alla didattica a distanza, perché non prendere in considerazione l’uso delle tecnologie e per proseguire con questa metodologia di istruzione?

Oppure, per risolvere i problemi legati alla sicurezza, definiamo un nuovo scenario scolastico: aule semi vuote in cui far stare metà o meno degli studenti di una classe; mentre l’altra metà seguirà la lezione da casa su piattaforma web.

Scenario che si presenterà così:

una bambina, mascherata, seduta al centro di una figura composta da cinque banchi.

Quello a cui è seduta la nostra bambina; un banco dietro e uno davanti; due ai lati, sinistro e destro. I quattro banchi rigorosamente vuoti, per consentire il distanziamento sociale di almeno un metro.

Potremmo definire la figura col concetto del segno matematico “più”. O, il che forse si addice meglio, al simbolo della “croce”.

Questa composizione si ripete tante volte quante ne sono consentite dallo spazio dell’aula.

Poi, di fronte a loro, rigorosamente mascherato, l’insegnante.

Cinque ore. Cinque lunghe e interminabili ore in cui gli alunni e gli studenti dovranno vivere la loro nuova scuola, quella di un carnevale senza alcun sorriso né emozioni.

Sulla cattedra, debitamente sistemato, il computer col quale lo stesso insegnante terrà lezione all’altra parte degli alunni o studenti.

Connessioni precarie per una didattica, per metà a distanza e per metà in rigorosa diretta mascherata!

Se, come è giusto che sia, la salute prima d’ogni cosa e al di sopra di tutto, iniziamo a mettere mano a un nuovo sistema di fare scuola, che non eserciti il distanziamento sociale come metodo per lo svolgimento di una didattica tradizionale, ma eventualmente per ripensare la stessa didattica tradizionale per trasformarla in qualcosa che non assomigli ad una emergenza, ma alla normalità, in cui la relazione continui a essere il perno educativo-didattico attorno cui costruire il percorso di istruzione per tutti i bambini, gli alunni e gli studenti della scuola italiana.

Marco Condidorio (Direttore Scientifico I.Ri.Fo.R Molise)

Nuove prospettive per i ciechi e ipovedenti del Lazio, con il S. Alessio trasformato in Azienda APS, di Carlo Carletti

Autore: Carlo Carletti

Alla legge regionale sul riordino degli Istituti di Assistenza e Beneficienza, (IPAB),ha fatto seguito la delibera della Giunta Regionale del Lazio, che ha trasformato il Centro S. Alessio, in “Azienda per i Servizi alla Persona disabile visiva S. Alessio- – margherita di Savoia”. La nuova Azienda(APS), con personalità giuridica di diritto Pubblico, gestione autonoma, sottoposta alla vigilanza della Regione, è stata inserita nel contesto della legislazione Regionale, per assicurare i servizi socio-assistenziali e riabilitativi, il diritto allo studio, la formazione delle persone con disabilita visiva e del proprio personale. Anche il decentramento dei servizi nell’ambito del territorio regionale, auspicato dall’Unione è stato introdotto nello Statuto della nuova Azienda. I servizi riabilitativi, attualmente, erogati nella sola sede di Roma, concluso l’iter delle pratiche in corso, potranno essere erogati presso le sedi decentrate nelle provincie ed anche presso il domicilio degli utenti. La Regione Lazio, entro 6 mesi, dovrà provvedere alla nomina del CdA, composto da tre componenti, 1 nominato dalla Regione con la funzione di Presidente, 1 dal Comune di Roma e uno dall’associazione dei ciechi più rappresentativa nel Lazio, che indiscutibilmente risulta essere l’Unione.

Lo Statuto prevede anche la presenza di un Comitato Tecnico Consultivo, del quale faranno parte tre rappresentanti dell’Unione e con uno ciascuno, altre associazioni e rappresentanti di utenti o loro famigliari, Per un totale di nove componenti. La Regione, nel deliberare la trasformazione del S. Alessio, ha eseguito la ricognizione sullo stato attuale dell’Ente, acquisendo i suoi tre ultimi bilanci, l’elenco del Personale, degli immobili e dei terreni, il cui valore catastale ammonta a 238 milioni di €, confluiti in un apposito “Fondo Immobiliare” gestito da una società vincitrice del Bando. Ha preso anche atto che Il valore della Sede operativa di Roma, non confluita nel Fondo ammonta a 22 milioni di €. Il trasformato Centro S. Alessio e le problematiche concernenti la disabilita visiva, inserite nel più ampio contesto della legislazione regionale, attribuiscono alla Regione Lazio la competenza e la responsabilità degli interventi di primaria importanza in favore delle persone con disabilita visiva. Penso, che l’azione sostenuta dall’Unione, di voler superare quel concetto di assistenzialismo e di beneficienza, riservato agli interventi in favore delle persone con handicaps, possa valorizzare la presenza delle persone cieche e ipovedenti nel contesto sociale. Altro importante risultato è stato quello della istituzione del Fondo Immobiliare, che priva gli amministratori della diretta gestione dell’immenso patrimonio, che assorbiva interamente le loro attenzioni. Questa scelta, fortemente voluta dall’Unione, ha consentito alle persone con disabilita visiva, di porsi al centro degli interessi della gestione politica e amministrativa dell’Ente. Essendomi occupato, insieme ai dirigenti dell’Unione del Lazio, delle vicende degli istituti romani, ho sempre caparbiamente agito con l’intento di conservare gli istituti stessi, il loro patrimonio immobiliare e le professionalità che vi operavano alla disponibilità dei ciechi e ipovedenti, favorendone la trasformazione e l’adeguamento alle nuove esigenze. Un percorso davvero faticoso, soprattutto quello volto a difendere l’integrità del patrimonio, sul quale si sono manifestati e avventati interessi di varia natura, che hanno trovato alleati e compari, anche nel nostro ambiente. Nei momenti di più alto scontro, il sostegno di alcuni organi di informazione è risultato essere di grande aiuto. Alcuni giornalisti, chiamati in causa per i loro scritti, hanno con me, condiviso anche la frequentazione delle aule del tribunale di Roma, dalle quali ne siamo usciti con sentenze favorevoli anche per gli interessi dell’ l’Ente. La difesa degli istituti e del relativo patrimonio, è stata condivisa e sostenuta da molti ciechi e ipovedenti del Lazio, indipendentemente dalle loro associazioni di appartenenza. Anche quando mi sono trovato a rappresentare altra Associazione, con i Dirigenti dell’Unione del Lazio, sono sempre risultati comuni gli obiettivi, concernenti gli interessi dei ciechi, seppur differenti le azioni per conseguirli. Rientrato nell’Unione, il Consiglio Regionale, presieduto da Annita Ventura, mi ha conferito l’incarico di rappresentare l’Unione nel Comitato di sorveglianza e programmazione del S. Alessio, insieme a Giuliano Frittelli e Claudio Cola, dirigenti della stessa Unione. Abbiamo operato in sinergia con gli altri componenti del Comitato, con il Presidente dell’Ente, Amedeo Piva e il direttore Antonio Organtini, nella redazione del nuovo statuto dell’Azienda, parte integrante della Delibera della Giunta della Regione, che consolida l’Unione nel suo ruolo di rappresentanza e di tutela. Ritengo che il positivo risultato, necessita di essere valorizzato e consolidato, per assicurare alle persone cieche e ipovedenti, la continuità e il miglioramento della natura pubblica dei servizi. Penso che soltanto l’attiva partecipazione delle persone cieche e ipovedenti alla vita associativa, la loro piena conoscenza e la consapevolezza del ruolo e del valore del nuovo Ente, potranno metterlo al sicuro dalle insidie, sempre dietro l’angolo per un sempre possibile ritorno al passato. Quell’Istituto, che non abbiamo voluto abbattere, ma conservare e trasformare oggi offre, oltre agli altri servizi, il sostegno per il diritto allo studio a 420 studenti ciechi e ipovedenti. Alla Regione Lazio, va riconosciuto il merito dell’importante e qualificante decisione di aver adottato la delibera che trasforma l’Ente facendo proprie le problematiche e le aspettative dei cittadini ciechi e ipovedenti. Sull’Unione, che ha rappresentato al meglio i problemi dei propri aderenti, ora ricade, l’onerosa responsabilità di dover partecipare alla diretta gestione della nuova Azienda (APs). Penso che l’Unione, per corrispondere al compito, dovrà organizzarsi per formare, informare e coinvolgere i dirigenti delle Sezioni, nelle nuove responsabilità, derivanti dalla coogestione dell’Azienda pubblica. Penso che l’Unione, dovrà estendere la sua presenza nei Comuni, trovando punti di riferimento nei soci disponibili a formarsi quali Consulenti alla pari, capaci di contribuire anche al censimento delle persone con disabilita visiva. Le Sezioni dovranno maggiormente cimentarsi nella raccolta dei dati, nello studio dei bisogni e delle aspettative dei loro aderenti, per rappresentarle alla nuova Azienda, affinché la stessa possa corrispondere adeguati servizi personalizzati, fruibili da ciascun utente, indipendentemente dal luogo di residenza. Al cospetto dell’Ente pubblico che eroga i servizi, l’Unione dovrà recuperare e valorizzare quel ruolo sindacale di rappresentanza e tutela, che l’ha resa essenziale punto di riferimento per le persone cieche e ipovedenti.

Torino – Comunicati del 29 maggio 2020

•          Riapertura sede UICI Torino

•          Chiusura uffici lunedì 1 giugno

•          Sospensione apertura prolungata primo giovedì del mese

•          Possibile riapertura CRV Ivrea

•          Campagna fiscale 2020

•          5X1000 all’UICI Torino

•          Ripresa accompagnamenti UniVoC e consegna spesa a domicilio

•          Spesa assistita e consegne a domicilio

•          Trasporto pubblico durante la “fase 2”

•          Newsletter UICI Torino

•          Estensione permessi legge 104 per maggio e giugno

Riapertura sede UICI Torino

Da alcune settimane la nostra associazione ha riaperto al pubblico i locali di corso Vittorio Emanuele II 63, con gli orari abituali, cioè il lunedì dalle 14 alle 18, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. E’ ritornato attivo anche il numero di telefono 011535567. Gli spazi della sezione sono stati adeguatamente sanificati e adattati per far fronte alle nuove esigenze. Tra le novità, in segreteria, nello sportello accoglienza, è stato collocato un pannello in plexiglas per favorire il distanziamento tra il pubblico e il personale UICI. Inoltre sono stati adottati accorgimenti per mantenere le distanze di sicurezza ed è stato installato un distributore di disinfettante per mani. La riapertura è sicuramente un segno di speranza, che ci spinge a guardare al futuro con fiducia. Dobbiamo tuttavia rilevare, che, purtroppo, l’emergenza non è affatto passata e il livello di allerta deve rimanere alto. Per questo raccomandiamo a tutti di usare il più possibile gli strumenti di comunicazione a distanza. Oltre al telefono della sezione, è attivo l’indirizzo mail uicto@uiciechi.it. In questa fase, l’accesso diretto agli uffici è giustificabile solo per questioni urgenti e può avvenire esclusivamente su appuntamento: prima di presentarsi in sezione, è necessario contattare telefonicamente la segreteria per fissare giorno e orario della visita. Ricordiamo inoltre che per entrare nei locali UICI Torino è necessario indossare la mascherina.

Chiusura uffici lunedì 1 giugno

Lunedì primo giugno, vigilia della Festa della Repubblica, gli uffici UICI Torino resteranno chiusi al pubblico per l’intera giornata. La sezione UICI Torino riaprirà, con i consueti orari, mercoledì 3 giugno.

Sospensione apertura prolungata primo giovedì del mese

A causa della difficile gestione degli spazi UICI in questa fase di emergenza, è temporaneamente sospesa l’apertura prolungata dei locali associativi fino alle ore 20, che abitualmente avveniva il primo giovedì di ogni mese. L’orario di chiusura è quindi fissato alle ore 18, come in tutti gli altri giorni. Sarà nostra cura informarvi tempestivamente, non appena sarà possibile ripristinare l’apertura prolungata.

Possibile riapertura CRV Ivrea

La nostra associazione è al lavoro per riprendere l’attività al Centro di Riabilitazione Visiva di Ivrea. Ci rendiamo conto dell’importanza che la struttura ricopre per i disabili visivi residenti nella zona e stiamo facendo tutto il possibile per riaprirla in tempi rapidi. D’altra parte è necessario agire con responsabilità, nel rispetto delle regole e creando le condizioni perché utenti e lavoratori possano incontrarsi in totale sicurezza. Salvo indicazioni diverse da parte delle locali autorità sanitarie, il Centro potrebbe riaprire giovedì 4 giugno. Naturalmente invitiamo tutti i soci a non recarsi presso la struttura prima di aver contattato la segreteria al numero 0125.414883, così da ricevere conferma sull’effettiva riapertura e conoscere le eventuali nuove modalità di accesso.

Campagna fiscale 2020

Siamo ormai entrati nel periodo della campagna fiscale, con le relative incombenze e i documenti da presentare. Anche quest’anno la nostra associazione ha rinnovato la convenzione con il CAF ANMIL per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Grazie a questo accordo è possibile ricevere assistenza nella presentazione delle domande per i modelli 730 e Unico. Ai nostri soci in regola con il tesseramento e ai loro familiari sono riservate tariffe agevolate. Lo sportello, comunque aperto a tutti i cittadini, riceve solo su prenotazione. Per fissare un appuntamento è necessario contattare la nostra segreteria al numero 011535567. Il tariffario e l’elenco dei documenti richiesti per la compilazione della dichiarazione dei redditi sono disponibili sul sito www.uictorino.it, ma potranno anche essere spediti via e-mail o ritirati presso i nostri uffici, in formato cartaceo.

Rispetto agli anni passati però, visto anche il delicato momento di emergenza in cui ci troviamo, dobbiamo segnalare alcune differenze, di cui è opportuno tener conto per fare le necessarie valutazioni. Nella nostra sede non sarà fisicamente presente un operatore del Caf, ma i documenti (meglio se già fotocopiati) saranno ritirati dagli incaricati, che poi li trasmetteranno all’ANMIL, insieme con la modulistica per la lavorazione. Inoltre ricordiamo che, salvo proroghe, il termine della campagna fiscale è fissato al 30 settembre: il CAF ANMIL garantisce la lavorazione solo entro tale data, con il rischio di non rientrare negli scaglioni intermedi che garantiscono il rimborso già entro giugno o luglio.

5×1000 all’UICI Torino

Anche quest’anno è possibile devolvere alla nostra associazione la quota del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Questo importante aiuto economico contribuirà a proseguire le tante attività che quotidianamente svolgiamo a fianco delle persone cieche e ipovedenti, con una speciale attenzione per gli anziani soli, i giovani con disabilità plurime e loro famiglie. Il codice fiscale da indicare sugli appositi moduli è 80089520011.

Soprattutto nella difficile situazione di emergenza in cui ci troviamo, bisogna fare ancora di più perché le persone disabili non vengano lasciate sole. Il 5×1000 è un aiuto decisivo. Grazie fin d’ora a chi vorrà fare questo gesto di fiducia verso la nostra associazione.

Ripresa accompagnamenti Univoc e consegna spesa a domicilio

Ora che le situazioni ambientali e le norme giuridiche lo consentono, la nostra sezione UNIVoC ha deciso di riprendere, almeno in parte, i servizi di accompagnamento per persone con disabilità visiva. Ovviamente i nostri volontari operano in assoluta sicurezza, usando tutti i necessari dispositivi di protezione. Analoghi accorgimenti sono richiesti ai disabili visivi che usufruiscono del servizio. Compatibilmente con la disponibilità di volontari, è possibile ottenere un affiancamento per ragioni di prima necessità, come visite mediche o disbrigo di pratiche in uffici pubblici. Sono invece ancora sospesi, per ragioni di sicurezza, gli accompagnamenti legati a passeggiate e attività di svago. Ci auguriamo di poter riattivare anche questi servizi, non appena le condizioni lo consentiranno. Per richiedere l’accompagnamento è necessario contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01).

Ricordiamo inoltre che è tuttora attivo il servizio di consegna a domicilio della spesa e di farmaci. Come accade dall’inizio dell’emergenza, il volontario che recapita i prodotti a casa ha cura di lasciarli fuori dalla porta dell’abitazione, così da evitare ogni possibile occasione di contagio. Per maggiori informazioni e per richiedere il servizio è possibile contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01) oppure la sig.ra Laura Nanni (al numero 333 777 33 09).

Spesa assistita e consegne a domicilio

Sempre a proposito di spesa e acquisti, ricordiamo alcune opportunità.

A Torino, il supermercato Carrefour di Corso Montecucco mantiene attivo il progetto “i miei occhi per la tua spesa”, che consente ai disabili visivi di fare acquisti con l’assistenza di un operatore Carrefour. Il servizio è gratuito ed è attivo il mercoledì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 19 (con un massimo di 4 assistenze per ogni turno). Per richiedere l’accompagnamento è necessario telefonare al numero 011 70 74 759 oppure 011 70 74 762. Ricordiamo che per accedere al supermercato è necessario indossare la mascherina.

Per chi abita nella zona del ciriacese, è attivo l’accordo che la nostra sezione ha recentemente sottoscritto con il supermercato Crai di San Francesco al Campo (via Torino 168). Le persone con disabilità visiva possono ordinare telefonicamente la spesa e riceverla a domicilio senza costi aggiuntivi, se i loro acquisti superano la cifra di 50 €. Gli ordini possono essere effettuati telefonando al numero 011 014 21 06 il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 18 e il martedì e il venerdì dalle 8 alle 10. Le consegne avvengono il martedì e il venerdì dopo le 10, previo accordo con i clienti. Inoltre sul sito www.confesercenti-to.it è disponibile una lista, divisa per Comuni, di negozi, piccoli e grandi, che effettuano consegne a domicilio.

Trasporto pubblico durante la “fase 2”

Nei giorni scorsi, con la nuova disability manager di Gtt, la dott. Rita Gambino, abbiamo esplorato le principali novità che interessano il trasporto pubblico cittadino in questa delicata fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Ci siamo occupati sia della metropolitana, sia dei mezzi di superficie. Va detto che inizialmente le istituzioni regionali e cittadine non hanno dedicato grande attenzione alle persone cieche e ipovedenti: quasi tutti gli accorgimenti adottati richiedono un approccio visivo. Il nostro Comitato Autonomie e Mobilità ha elaborato una serie di proposte di buon senso per rendere un po’ più agevoli gli spostamenti di chi non vede. Alcune di queste proposte sono già state accolte da Gtt, per altre (ad esempio, la possibilità di salire sui mezzi pubblici dalla porta anteriore per il cieco che si muove da solo o con cane guida) siamo ancora in attesa di risposta. Per maggiori informazioni rinviamo all’articolo “Trasporto pubblico e Covid-19: ecco che cosa cambia” pubblicato sul nostro sito internet www.uictorino.it.

Newsletter UICI Torino

La nostra associazione ha inaugurato un nuovo servizio di Newsletter, grazie al quale è possibile ricevere periodicamente, attraverso lo strumento delle e-mail, informazioni sui progetti e le attività che riguardano l’UICI Torino. L’opportunità è rivolta non soltanto ai soci (che già da tempo hanno la possibilità di ricevere in formato testuale il contenuto di questa segreteria), ma a tutti: parenti, amici, persone che a vario titolo sono entrate in contatto con la nostra realtà associativa o si occupano di accessibilità e inclusione. Per iscriversi alla newsletter è sufficiente inserire il proprio indirizzo e-mail nell’apposito spazio, sul sito internet www.uictorino.it.

Estensione permessi legge 104 per maggio e giugno

Per dare un sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie in questo delicato momento di emergenza, il Governo ha stabilito di estendere, anche per i mesi di maggio e giugno, i permessi retribuiti previsti dalla legge 104/1992. Il provvedimento è contenuto nel cosiddetto “Decreto Rilancio”. Ai 3 giorni mensili ordinari se ne aggiungono ulteriori 12. Quindi, analogamente a quanto già disposto per i mesi di marzo e aprile, per il periodo maggio-giugno sono previsti complessivamente 18 giorni: 3 per ogni mese più 12 distribuibili sul bimestre. L’estensione dei permessi si applica sia a chi assista un familiare con grave disabilità, sia ai lavoratori disabili, purché già in possesso del riconoscimento della legge 104.

Torino – Notiziario Audio 011News n. 21-2020

Al seguente link è possibile ascoltare il Notiziario Audio della sezione UICI di Torino del 29/05/2020:

https://www.uictorino.it/wp-content/uploads/2020/05/011NEWS-2020-21-1.mp3?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=011news-di-venerdi-2952020_71

In primo piano:

– La sezione al lavoro per riprendere le attività al Centro di Riabilitazione Visiva di Ivrea. Probabile riapertura il 4 giugno, ma si aspetta il via libera dalle autorità sanitarie;

– Un’applicazione per leggere lo spazio intorno e consulenze informatiche a distanza: in occasione della Giornata per l’Accessibilità Digitale, l’Unione Ciechi lancia due nuove collaborazioni;

– Incontrarsi a distanza: pienamente riuscito l’esperimento di conferenza tramite piattaforma Zoom lanciato dal nostro comitato informatico. Partecipanti soddisfatti. E già si pensa al futuro.

Buon ascolto!

“Gennariello” n. 6 giugno 2020

Si comunica che in data 29 maggio 2020 è stata inserita nel sito la rivista “Gennariello” n. 6 giugno 2020 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Biblioteca Italiana dei Ciechi “Regina Margherita” Onlus il file relativo in data 29 maggio 2020.

Il link diretto per il prelievo è il seguente:

http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2398

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

Non solo saluti (di Rita Lamusta)

C’era una volta

  – La pantera

  – I geni dei fiori

  – Le montagne innevate e l’uccello della felicità

Scelte da voi

  – Alice Cascherina

L’angolo della filastrocca

  – Filastrocca dell’estate

  – Filastrocca del mare

  – Conchiglie

Gioca con Giò il coniglietto

Per i più piccini Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Lazio – Il Sant’Alessio diventa azienda di servizi alla persona disabile visiva, determinante la sinergia con l’UICI

Claudio Cola, presidente dell’Uici del Lazio illustra il nuovo assetto del Sant’Alessio che, come Azienda di servizi alla persona avrà maggiori strumenti per intervenire a favore delle persone con disabilità visiva. L’Uici del Lazio è stata protagonista anche di questo processo che proietterà verso la modernità il Centro più rappresentativo d’Italia.

Archiviata definitivamente la lunga era dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, il Sant’Alessio – da poco trasformato in Asp – entra a pieno diritto nella modernità dei servizi resi alle persone con disabilità visiva.

La trasformazione da Ipab in Asp rafforza la Mission dell’Istituto che da oltre 150 anni si propone di realizzare il complesso di attività per promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone disabili visive, offrendo maggiori strumenti di intervento e rafforzando l’interlocuzione con le altre Istituzioni e con la grande galassia degli stakeholders, i quali più facilmente troveranno nel Sant’Alessio un moderno punto di riferimento.

In questo lungo processo politico-burocratico di trasformazione, anche l’Uici ha avuto un ruolo determinante. L’interlocuzione con la Regione Lazio, sempre positiva anche nei momenti più delicati, ha trovato le giuste risposte nei rappresentanti dell’Amministrazione Zingaretti che hanno mostrato di tenere in debita considerazione le nostre proposte.  A partire dal Consiglio di Amministrazione dell’Asp dove, a buon diritto, siederà un membro scelto dalla nostra associazione, quale “più rappresentativa” tra quelle dei ciechi. Il nostro rappresentante farà valere la voce dell’Uici, in quella sede dove troveranno posto gli altri due membri: uno nominato da Roma Capitale e il presidente, scelto dall’Ente Regionale.

Così come abbiamo ottenuto largo spazio di rappresentatività anche nel Comitato Consultivo di 9 membri, dove troveranno cittadinanza ben 3 componenti dal Consiglio Regionale del Lazio dell’Uici.

Tutto ciò si tradurrà in una maggiore capacità di incidere e di orientare le scelte del Sant’Alessio, Centro che grazie al lavoro indefesso realizzato negli ultimi 7 anni dall’attuale management, con il Comitato di Programmazione e Sorveglianza, ha saputo completamente ribaltare l’immagine dell’Istituto, ormai riconosciuto Ente pubblico di eccellenza per i servizi ai disabili visivi in tutta Italia.

Ora la scommessa sarà proiettare il Sant’Alessio nel futuro, realizzando una sinergia anche più stretta con Uici locali per rafforzarne la capacità di interlocuzione con le Istituzioni per garantire servizi sempre più moderni, puntali ed efficienti alle persone disabili visive.

Con questo obiettivo l’Uici è  pronta a lavorare, sin da subito e con crescente determinazione, per spingere l’Asp oltre questa emergenza sanitaria che richiede sforzi e sinergie davvero straordinarie.

Salerno – Bonus regione Campania ai pensionati

Questa Sezione, dopo aver attinto notizie in merito alla lodevole iniziativa di solidarietà deliberata dalla REGIONE CAMPANIA relativa al BONUS IN OGGETTO, riporta qui di seguito le notizie diffuse dalla Sede Provinciale dell’INPS di Salerno, come di seguito specificate:   

NOTIZIE DA INPS SEDE PROVINCIALE  DI SALERNO:

CRITERI DI DEFINIZIONE DELLA PLATEA DEI POTENZIALI BENEFICIARI

  1. PREREQUISITO:
    1. Residenza in Campania alla data del 30 aprile 2020
    1. Età superiore a 65 anni alla data del 30 aprile 2020.
  • REQUISITO:
    • Titolarità di pensione diretta, di vecchiaia integrata al trattamento minimo, e di trattamenti ad essa equiparati, quali i trattamenti di invalidità previdenziale, integrati al trattamento minimo (con esclusione delle pensioni di importo lordo inferiore al trattamento minimo e le pensioni di importo lordo comprese tra il trattamento minimo e 1.000 euro)
    • Titolarità di assegno sociale
    • Titolarità di pensione sociale
    • Titolarità di pensione di invalidità civile trasformata in assegno sociale per compimento dell’età.
    • L’importo complessivo dei trattamenti percepiti sopra descritti, comprese ulteriori rendite e prestazioni, deve essere inferiore a euro 1.000 mensili, ai sensi dell’art. 2.1 dell’accordo di collaborazione ex art. 15 L. 241/90 tra regione Campania e INPS, di cui il presente allegato costituisce parte integrante.
  • VERIFICA DELL’IMPORTO SOGLIA DI 1.000 EURO

Ai fini della verifica dell’importo soglia dei 1.000 euro mensili devono essere rilevate, oltre a quanto previsto nei precedenti punti 1 (Prerequisito) e 2 (Requisito):

  • La titolarità di altre prestazioni registrate nel Casellario Centrale delle Pensioni, con il relativo importo lordo quali, a titolo esemplificativo, prestazioni previdenziali e assistenziali erogate sia dall’INPS, quali pensioni ai superstiti o prestazioni di invalidità civile, sia da enti diversi dall’INPS (enti o casse professionali); titolarità di pensioni complementari o integrative; titolarità di pro rata estero.
    • La titolarità di trattamenti di famiglia
    • La concessione di maggiorazioni sociali
    • La titolarità di rendite INAIL
    • La titolarità di indennità erogate in qualità di invalidi civili (ad esempio, indennità di comunicazione o accompagno)
    • La titolarità di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza;
    • La titolarità di altre prestazioni e benefici registrati nel Casellario dell’Assistenza.
  • N.B. PER LA NOSTRA CATEGORIA, POSSONO EVENTUALMENTE OTTENERE IL BONUS PER I SOLI MESI DI MAGGIO E GIUGNO 2020 I CIECHI PARZIALI-VENTESIMISTI- CON UNA PENSIONE AL MINIMO O ALTRA PENSIONE COME SU INDICATO. SI PRECISA CHE  SONO ESCLUSI I CIECHI TOTALI CON INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO, PERCHE’ SUPERANO CON LA LORO PENSIONE E LA STESSA INDENNITA’ LA SOGLIA MASSIMA DI EURO MILLE MENSILI. COLORO CHE POTRANNO BENEFICIARE DEL SUDDETTO BONUS, RICEVERANNO  LA DIFFERENZA TRA L’IMPORTO ATTUALE  DELLA LORO PENSIONE  FINO ALLA SOGLIA MASSIMA DI EURO 1.000,00. SI RIBADISCE CHE TALE BONUS E’ SOLO PER I MESI DI MAGGIO E GIUGNO 2020.
  • Questa Presidenza intende stare sempre più vicino ai soci.

Il libro scolastico digitale: lo stato dell’arte, di Pietro Piscitelli

A 10 anni dalla firma del Protocollo d’intesa con L’Associazione Italiana degli Editori

L’uso del personal computer tra i giovani minorati della vista – anche grazie alle nuove e più prestazionali periferiche speciali – è cresciuto in maniera esponenziale.

La Biblioteca “Regina Margherita” si è trovata a fronteggiare una richiesta sempre crescente di testi di studio in versione digitale per affiancare o sostituire il testo cartaceo.

Per rispondere a questa richiesta la Biblioteca “Regina Margherita” ha istituito il “servizio nazionale del libro informatico” che provvede, secondo la richiesta dello studente, alla distribuzione di testi in formato PDF, DOC per non vedenti e DOC per ipovedenti.

  • Il formato PDF è esattamente quello fornito dall’Editore
  • Il formato DOC per non vedenti è un file convertito dal PDF dell’Editore in DOC e adattato alla lettura con il sintetizzatore vocale o con il display braille
  • Il formato DOC per ipovedenti è un file convertito dal PDF dell’Editore in DOC e adattato alla lettura con il personal computer e con il software ingrandente; senza immagini ma conservando, il colore e, quando possibile, la struttura delle tabelle e dei grafici.

Il primo aspetto che si intende evidenziare è quello della risposta degli Editori alla richiesta di file provenienti dalla Biblioteca desumibile dalla seguente tabella.

Tabella 1 – Richieste avanzate ai principali Editori e loro risposte

Gruppo EditorialeFile richiestiFile ricevuti% fornituraTempo minimoTempo massimi
De Agostini12912798,45%136
Eli595898,31%1143
Giunti3434100,00%157
Il Capitello3232100,00%128
La Scuola1079798,65%1223
Loescher878395,40%1141
Mondadori Education14914295,30%196
Pearson18718397,86%190
Principato292793,10%1111
Raffaello161593,75%123
Rizzoli1039693,20%184
Esselibri Simone151493,33%998
Wolters Kluivert262492,31%164
Zanichelli16916798,82%137
TOTALI1.1411.09996,31%1223

L’attenzione è subito attratta da tre dati generali.

a) la lusinghiera risposta dei grandi gruppi Editoriali che ormai soddisfano oltre il 96% delle richieste;

b) i tempi di risposta non sempre pienamente soddisfacenti;

c) 42 libri non sono disponibili e non possono essere forniti in versione digitale.

Più complessa è la situazione con i piccoli Editori con i quali si fa molta più fatica e da cui, a volte, riceviamo risposte parziali e tardive.

C’è anche un piccolo gruppo di Editori che continuano a rifiutarsi di concedere i file che vengono richiesti (circa 80 testi ogni anno).

È opportuno sottolineare come il rapporto con L’Associazione Italiana degli Editori vada sempre più migliorando, e che sono allo studio o in fase di avanzata realizzazione anche alcune importanti iniziative comuni per migliorare la qualità e la gamma dei servizi offerti.

Un altro aspetto riguarda le “preferenze” degli studenti in relazione all’ordine di scuola frequentato, che si evince dalla tabella seguente nella quale vengono illustrate tutte le richieste di libri di testo nelle diverse versioni (sia cartaceo che digitale) pervenute alla Biblioteca:

Tabella 2 – Richieste di trascrizione pervenute alla Biblioteca “Regina Margherita

ScuolaTesto cartaceoTesto digitaleTotale Alunni che hanno  fruito di libri    
alunniPercentualeAlunnipercentuale
Primaria32781,95%7218,05%399
Secondaria I° grado6516,13%33883,87%403
Secondaria II° grado468,14%51991,86%565
 438 986 1.367

È di tutta evidenza che nella scuola secondaria il testo digitale è il prevalente strumento di studio tra gli alunni minorati della vista.

Si ritiene utile segnalare anche un complementare vantaggio della scelta di studiare su testi digitali, dato che emerge dalla tabella seguente

Tabella 3 – Tipologia dei testi distribuiti

CartaceoDigitale
Totale alunniTotale  testiMedia testi per alunnoTotale alunniTotale testiMedia testi per alunno
4382.2315,09%98610.05710,12%

Ne discende che per gli alunni che scelgono il testo digitale è disponibile un’offerta formativa doppia rispetto a quanti scelgono la versione cartacea.

Certo l’accessibilità e l’autonoma fruibilità dei testi digitali – specialmente per alcune tipologie – non è ancora sufficiente. Per tutti i testi manca un adeguato accesso alla componente iconografica, per i testi scientifici anche un semplice accesso alla simbologia specifica; problemi questi su cui si sta lavorando ma su cui è necessario fare rete per unificare gli sforzi, i tentativi e le sperimentazioni che da molte parti si stanno compiendo.

Occorre intervenire anche nel processo di creazione del prodotto/libro per introdurre specifici accorgimenti che poi consentano un più semplice adattamento del file alle esigenze del non vedente, e questo è un argomento delicato che richiede un percorso complesso e l’investimento di importanti risorse finanziarie.

Sarà anche necessario stimolare la ricerca per nuovi applicativi che consentano il riconoscimento e l’acquisizione di tutte le simbologie presenti in un testo, anche di quelle altamente specifiche come quelle del greco antico, dell’arabo, ecc.

Tuttavia si può affermare che il percorso compiuto e le conquiste ormai acquisite che ci sono alle spalle, non sono marginali e, seppure con difficoltà, consentono agli studenti minorati della vista di tenere il passo con i loro coetanei. Ne sono piena dimostrazione i risultati di un sondaggio recentemente realizzato dalla Biblioteca “Regina Margherita” in modalità “anonima” su uno statisticamente significativo campione di utenti (ha risposto il 34,58% dei fruitori del servizio) che si riporta nella tabella seguente

Tabella 4 – Risultati del questionario (sintesi)

DomandaRisposte%
Il Questionario è compilato da: Genitore Scuola Utente Altro 222 48 55 16 341su 341 65,10% 14,08% 16,13% 4,69 —
Utente: Ipovedente Cieco234 107 341su 341 68,62% 31,38% —
Scuola frequentata: Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado Università/Libero prof.21 114 168 38 341su 341 6,16% 33,43% 49,27% 11,14% —
Tipo di ausilio informatico utilizzato: (Risposta multipla) Sintesi vocale Barra Braille Software ingrandente Altr0 su 443 37,43% 20,77% 27,54% 14,22%
I file forniti le risultano di semplice utilizzo? Sì No Abbastanza Non molto Altro Non risponde   Positivi (si + abbastanza) Negativi (No + Non molto)244 4 72 13 2 6 335 316 17su 335 72,84% 1,19% 21,49% 3,88% 0,60% 1,79% — 94,33% 5,07%
I tempi di fornitura dei file sono risultati adeguati alle sue esigenze? Sì No Abbastanza Non molto Altro Non risponde   Positivi (si + abbastanza) Negativi (No + Non molto)154 26 129 20 4 8 333 283 46Su 333   46,25% 7,81% 38,74% 6,01% 1,20% 2,40% — 84,98% 13,81%
Ritiene adeguata la qualità delle opere realizzate? Sì No Abbastanza Non molto Altro non risponde   Positivi (si + abbastanza) Negativi (No + Non molto)258 3 63 5 1 11 330 321 8su 330 78,18% 0,91% 19,09% 1,52% 0,39% 3,33%   97,27% 2,42%

È un buon risultato che però non deve illudere: la strada per la piena autonomia nello studio e nel lavoro attraverso il computer è ancora lunga e irta di difficoltà. Per sintetizzarla con una sola frase si può dire che “qualcosa è stato fatto ma … molto c’è ancora da fare”.

Irifor – Bando 2020 “Iniziative di Orientamento e Mobilità e AP”

Bando per il finanziamento di iniziative riabilitative di base di Orientamento e Mobilità e Autonomia Personale

PRESENTAZIONE

Il Consiglio di Amministrazione Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. indice il presente Bando per il finanziamento di iniziative riabilitative di Orientamento, Mobilità e Autonomia personale, della durata media di 30 ore, rivolte a disabili visivi.

Art.1 – Destinatari

L’iniziativa è rivolta a n.100 disabili visivi (ciechi e ipovedenti) residenti in Italia.

Art.2 – Finalità dell’intervento

La realtà quotidiana è un quadro ricco di contesti, relazioni, diversificato per ciascun individuo, in cui si compiono azioni, spesso ripetitive e consuete, che danno forma e contenuto ad ogni singola esistenza.

Gestire le pratiche quotidiane significa pensare, programmare, predisporre ed esercitare molte competenze: organizzare le attività, consumare i pasti, avere cura della propria persona, recarsi a scuola o al lavoro, frequentare esercizi pubblici, uscire per gli acquisti, sbrigare semplici commissioni, raggiungere luoghi di interesse, passeggiare, usare mezzi pubblici, attraversare strade, incontrare amici, ecc.

Situazioni di ipovisione e cecità si presentano spesso come un ostacolo difficile verso la realizzazione di desideri, bisogni e necessità, causa le specifiche conseguenze che le compromissioni strutturali e funzionali della vista operano su ricerca, rilevamento e utilizzo delle informazioni ambientali.

L’acquisizione di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane diviene finalità prioritaria di un corso di Orientamento, Mobilità e Autonomia Personale, che cerca di soddisfare il desiderio di affrontare e vivere autonomamente la propria quotidianità da parte del disabile visivo.

Art.3 – Obiettivi generali

Il presente Bando si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:

a) potenziare le capacità dei ciechi e degli ipovedenti nell’ambito dell’autonomia personale e domestica;

b) sviluppare le capacità dei ciechi e degli ipovedenti nell’ambito dell’orientamento e della mobilità.

Art.4 – Figure professionali coinvolte

La realizzazione degli interventi riabilitativi oggetto del presente Bando potrà essere effettuata unicamente dagli Istruttori di O&M e AP iscritti all’Albo Nazionale I.Ri.Fo.R. degli Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale o, in mancanza, da personale qualificato proveniente da altre esperienze, per un totale di 3000 h di attività complessiva.

Art.5 – Soggetti ammessi a partecipare

Possono rispondere al presente Bando unicamente le strutture regionali dell’I.Ri.Fo.R., nell’ambito della spesa programmata.

Le sedi regionali che hanno in essere convenzioni con enti pubblici per lo svolgimento di tali corsi non possono presentare progetti per le province interessate da tali situazioni.

Si precisa che potrà essere inoltrata richiesta di finanziamento per uno o più Corsi, tenendo presente che ogni Corso è costituito da n.2 iniziative individuali da 30 ore di O&M e AP.

Art.6 – Modalità di erogazione del servizio

Ogni singolo utente usufruirà, in media, di 30 ore di O&M e AP distribuite a seconda delle esigenze delle persone interessate e alle disponibilità del territorio.

Art.7 – Proposta sperimentale

Le strutture interessate a sperimentare formule e momenti riabilitativi con modalità a distanza, limitatamente ad attività di autonomia personale e domestica, possono inviare specifici progetti, nel rispetto dei parametri finanziari del Bando, avendo cura di descrivere in dettaglio le modalità, i tempi e gli strumenti che si intendono utilizzare.

Il Consiglio di Amministrazione nazionale, previa valutazione da parte del Comitato tecnico-scientifico, si riserva di finanziarne due, per favorire la sperimentazione nel settore.

I progetti sperimentali di formazione a distanza non sostituiscono quelli previsti dal corrente Bando, ma ne costituiscono eventualmente una aggiunta.

Art.8 – Risorse finanziarie disponibili

Il contributo I.Ri.Fo.R. riconosciuto per ogni utente con le caratteristiche sopra esposte (art.1 del presente Bando) è di euro 750,00 a cui dovrà aggiungersi un cofinanziamento, almeno di pari importo, per le spese di soggiorno, vitto e trasporto degli Istruttori di O&M e AP e altre esigenze.

Si segnala che, nel caso in cui l’ammontare totale dei progetti pervenuti dovesse essere superiore al budget complessivo destinato al Bando, il Consiglio di Amministrazione nazionale potrà adottare un criterio generale per decurtare ogni progetto in modo proporzionale.

Art.9 – Durata del Bando

Il Bando si attiva con la sua pubblicazione sul sito internet dell’Istituto, previa deliberazione del Consiglio di Amministrazione nazionale dell’I.Ri.Fo.R. e resta valido fino al 15 luglio 2020.

Nel periodo di vigenza del Bando le strutture interessate potranno inviare le richieste di finanziamento delle iniziative esclusivamente via posta elettronica certificata, all’indirizzo: archivio@pec.irifor.eu

La mancata osservanza di tale requisito d’accesso per la presentazione dei progetti ne determina il non accoglimento.

L’I.Ri.Fo.R. Nazionale si riserva la possibilità di chiedere integrazioni e/o chiarimenti alle strutture richiedenti.

Successivamente sarà stilato l’elenco delle strutture richiedenti per la valutazione da parte del Consiglio di Amministrazione nazionale, nella prima seduta utile.

Alle strutture ammesse sarà inviata comunicazione nelle forme consuete e, contestualmente, sarà erogato il 50% del finanziamento.

Il saldo sarà erogato a conclusione delle attività riabilitative, secondo le modalità indicate nel successivo articolo 10.2.

Art.10 – DOCUMENTAZIONE DA INVIARE

10.1. – Documentazione per la richiesta del finanziamento

Sotto l’aspetto documentale, per la richiesta dei finanziamenti dovranno essere inviati:

1) formulario I.Ri.Fo.R. contenente l’indicazione dei costi, delle sedi di svolgimento, degli obiettivi attesi e dei metodi per la verifica del loro conseguimento;

2) scheda progetto compilata in tutte le sue parti;

3) budget di previsione dei costi, i nominativi degli Istruttori previsti con accettazione dell’incarico e del compenso;

4) attestazione del cofinanziamento esterno (se il cofinanziamento è assicurato da una struttura UICI o collaterale, occorre l’atto deliberativo e, se proviene da altri enti o privati, da idonea dichiarazione);

5) attestati di invalidità dei soggetti interessati rilasciati da ente pubblico.

Tale documentazione dovrà essere inviata, come detto, tramite posta elettronica certificata da recapitare al seguente indirizzo: archivio@pec.irifor.eu

10.2. – Documentazione per la richiesta del saldo

A conclusione delle attività, il saldo sarà erogato previa presentazione, a questa Sede nazionale, dei seguenti documenti:

a) Relazione conclusiva del coordinatore dell’iniziativa riabilitativa

b) Nota dei dati sintetici

c) Questionari di valutazione (a cura degli Istruttori) d) Questionari di gradimento (a cura degli utenti).

Formulario.doc

Scheda_progetto.doc