Legge 113/1985 – Cittadini extracomunitari – accesso al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione

Si informa che sono state superate le resistenze del Ministero della Giustizia nei confronti dell’avviamento al lavoro di un cittadino extracomunitario non vedente in qualità di centralinista telefonico, per assenza del requisito della cittadinanza italiana.
Abbiamo infatti dimostrato agli Uffici Generali del Ministero che per lo svolgimento di compiti esecutivi che non implichino la partecipazione all’esercizio di pubblici poteri o l’esercizio di funzioni di interesse nazionale, non è condizione pregiudizievole all’assunzione il mancato possesso della cittadinanza italiana, nel senso che occorre accordare ampia tutela antidiscriminatoria nel diritto al lavoro e nell’accesso al lavoro a cittadini extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia.
La cittadinanza italiana di cui all’art. 2 del DPR n. 1994/n. 487, al DPCM 7 febbraio 1994 n. 174 e soprattutto al Decreto Legislativo N. 165/2001, non rappresenta, infatti, più un requisito fondamentale qualora emerga con evidenza il fatto che la qualifica da ricoprire <non partecipa dell’in-sé del pubblico potere, poiché non ha ad oggetto l’esercizio di funzioni implicanti l’esercizio della discrezionalità, vuoi tecnica, vuoi amministrativa, bensì si sostanzia integralmente nell’adempimento di mansioni d’ordine>.
E, quindi nella fattispecie concreta, <la qualifica di centralinista telefonico non partecipa dell’in-sé del pubblico potere, poiché non ha a oggetto l’esercizio di funzioni implicanti l’esercizio della discrezionalità, vuoi tecnica, vuoi amministrativa, bensì si sostanzia integralmente nell’adempimento di mansioni d’ordine>.
Colgo l’occasione per riportare ampio stralcio dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Siena del 3 settembre 2012, la quale pare degna della massima considerazione.
Numerose sono le fonti normative, amministrative e giurisprudenziali a cui ci siamo appellati:
Convenzione OIL n. 143/1975
DPR N. 487/1994, art. 2, comma 1, relativamente ai soggetti appartenenti all’Unione Europea
Decreto Legislativo n. 286 del 1998 in particolare art. 2 comma 3
Decreto Legislativo n. 215/2003 in recepimento delle due direttive europee contro la discriminazione numeri 43 e 78 del 2000
Decreto Legislativo n. 30 del 2007

parere Funzione Pubblica n. 196 del 28 settembre 2004
pareri UNAR del 31 luglio 2010 e del 6 giugno 2011

Tribunale di Siena 3 settembre 2012 (cit.)

 

SlashRadio Web palinsesto settimana dal 18 al 22 Dicembre 2017

Anche nella settimana  dal 18  al 22  Dicembre  2017  inizieremo le nostre trasmissioni  alle 9.00 in punto,  con la rubrica Almanaccando , a seguire, il Meteo e subito dopo  Spotlight, notizie in primo piano. Vi rammentiamo che Spotlight va in onda  dal lunedì al venerdì  dalle 9.30 alle 10.30

Nel corso del  programma  si è  soliti offrire  ai nostri ascoltatori una rassegna stampa ragionata di periodici e quotidiani, con approfondimenti di temi di stretta attualità e anche di settore, quali: sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, resi possibili grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura.

A tal proposito segnaliamo la puntata di Spotight di lunedì 18 dicembre in cui parleremo di sport con Federica Afflitto, giornalista e conduttrice del programma Meeting su Teleroma56 mentre martedì 19 dicembre, per l’approfondimento cultura e libri, saranno con noi gli amici di RadioLibri.it

Nei pomeriggi di martedì 19 e  mercoledì   20   Dicembre  potrete ascoltare due  nuove puntate di Slashbox, il nostro magico contenitore pomeridiano.  Vi  segnaliamo questa volta:

Martedì 19 alle 15.00 ci diffonderemo sulla presentazione di un protocollo di intesa tra l’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti ONLUS  e l’Associazione Bancari Italiani. saranno nostri ospiti, tra gli altri:  il dott.  Giustino Trincia, Direzione Strategie e Mercati Finanziari Responsabile Ufficio Rapporti con i Consumatori e Responsabilità Sociale di Impresa, e la dott.ssa Chiara Mambelli, in rappresentanza dell’ABI.

Note su Abi
L’Associazione bancaria italiana è una associazione volontaria senza finalità di lucro che opera per promuovere la conoscenza e la coscienza dei valori sociali e dei comportamenti ispirati ai principi della sana e corretta imprenditorialità, nonché la realizzazione di un mercato libero e concorrenziale.
L’ABI – quale Associazione volontaria di banche e intermediari finanziari – è estranea all’attività bancaria compiuta dai propri Associati, non possiede banche dati relative ai rapporti bancari intrattenuti con la clientela e non riceve alcuna comunicazione da parte delle autorità, comprese quelle di vigilanza.

Alle 16.00, torna il salotto letterario di slash radio web; avremo, infatti, il piacere di presentare il romanzo di Gabriele Orsi “Ali di Piombo” edito da Armando Curcio Editore

Trama di Ali di Piombo
Sullo sfondo di una Roma mondana e disinibita si muove la storia di Mattia, un giovane universitario annoiato e con poca voglia di studiare. Tra feste in maschera e pericolose giostre alcoliche, sempre alla ricerca di una ragazza disponibile a terminare in bellezza una serata, la sregolata vita di Mattia prosegue senza intoppi. Ma le cose, si sa, possono mutare all’improvviso: in seguito a una rissa finita male, Mattia si vede costretto a intraprendere un rapporto non facile con Lara, una ragazza affetta da disturbi alimentari che con i suoi segreti e le sue verità lo porterà a fare i conti, oltre che con la malattia di lei, anche con se stesso. Dolore, delusioni, amore, l’incontro con l'”altro” diverso da noi: “Ali di piombo” è un romanzo che racconta con ironia le incertezze e le paure di una generazione alle prese con una realtà percepita sempre più distante ma allo stesso tempo inspiegabilmente difficile da lasciarsi alle spalle.

Note sull’autore

Gabriele Orsi, classe 1991, si è laureato in Lettere classiche all’università “La Sapienza” di Roma con una tesi in letteratura greca. Sin da giovanissimo si appassiona alla lettura, ma solo con la fine del liceo e l’inizio degli studi universitari nasce in lui il desiderio di scrivere un romanzo che abbia come protagonista un giovane ragazzo in bilico tra l’adolescenza e il mondo degli adulti. Prima di dedicarsi ad Ali di piombo, suo primo romanzo, ha riempito innumerevoli quaderni di pensieri e trame di storie che ha poi riposto nel cassetto nella speranza, chissà, di rimettervi mano in futuro. Attualmente vive a Roma, dove si è laureato in Filologia moderna.

Mercoledì 20 dicembre sempre all’interno di Slashbox a partire   dalle 15.30 sino  alle 17.30 andrà in onda,  dopo alcuni mesi di pausa , “Scodinzolando” realizzata con la collaborazione della commissione nazionale cani guida. Durante il pomeriggio intervisteremo Emilio Ortiz, l’autore del libro “Attraverso i miei piccoli occhi”, in cui la voce narrante è proprio il suo compagno di vita e di cammino a quattro zampe. Porteremo la memoria sulle emozioni della XII giornata del cane guida vissute in Piazza San Pietro insieme a Papa Francesco e ci faremo poi raccontare dai componenti della commissione cani guida che vi hanno preso parte, la conferenza annuale della European Guide Dog Federation svoltasi dal 30 novembre al 2 dicembre a Malta.
Daremo infine spazio alle esperienze dei conduttori di cani guida che si sono recati in vari autogrill durante la campagna di sensibilizzazione realizzata l’estate scorsa, per saggiare la conoscenza della popolazione in viaggio, rispetto alla funzione e alle caratteristiche di questi meravigliosi animali che ci aiutano nel movimento ogni giorno.

Giovedì 21 dicembre dedicheremo la giornata all’interazione con i nostri ascoltatori, insieme ai quali festeggeremo il Natale. Chi lo desidererà potrà intervenire in trasmissione, a partire dalle 10.30,  a mezzo telefono o via e-mail o ancora tramite messaggio da inviare sul form. Sarà possibile richiedere brani musicali, consigliare letture o dare ricette tipicamente natalizie, ma soprattutto sarà bello scambiarci gli auguri.  Vi saranno anche semplici e simpatici giochi con premi interessanti. Vi rammentiamo che è  possibile segnalare  l’intenzione di  partecipare alla trasmissione, onde consentirci di scalettare al meglio gli interventi, inviando una e-mail all’indirizzo diretta@uiciechi.it, o telefonando ai numeri 06-69988353, 06-6791758, nei giorni precedenti.

Venerdì 22 dicembre, alle 10.30,  al termine di Spotlight, il terzo componente dell’ufficio di presidenza nazionale, Eugenio Saltarel informerà gli ascoltatori relativamente ai lavori della direzione nazionale di giovedì 21.

Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli, con il prezioso apporto di Irene balbo, per quanto riguarda “scodinzolando”.

 

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con quesiti e contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:

– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.

– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti le trasmissioni, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it

– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.

 

Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Oppure accendere la nostra app Slash Radio Web di Erasmo di Donato.

Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:

sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale

sulla pagina Facebook Slash Radio Web sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione

ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

 

Vi aspettiamo numerosi!

 

UICI Sant’Anastasia – Fidati di lui, di Sandra Minichi

Autore: Sandra Minichini

“C’è qualcosa nel corpo del cavallo che fa bene all’animo dell’uomo”, è con questa frase del celebre letterato tedesco, Goethe, che esordisce il Progetto di Pet Therapy, “Fidati di lui…ciecamente”, realizzato dal Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia; iniziato lo scorso mese di Maggio c.a. e terminato lo scorso mese di Novembre, il Progetto ha visto come protagonisti i Soci, Ciechi ed Ipovedenti dell’Uici, i quali hanno svolto il percorso con un animale dalle rare caratteristiche, fiero, elegante, affettuoso non solo con i suoi simili ma anche con gli esseri umani e con una straordinaria capacità di adattamento: il cavallo.
Ma cos’è la Pet Therapy?
Il termine è stato coniato nel 1953 in America da uno psichiatra infantile di nome Boris Levinson e designa oggi una serie complessa di interventi volti a migliorare la salute psicofisica dell’uomo e basati sull’utilizzo del rapporto uomo-animale. In realtà, l’uso degli animali da compagnia (pets) come supporto ad altre forme di terapia affonda le sue radici in tempi molto lontani: una forma storica di terapia con gli animali è quella che veniva utilizzata già da Ippocrate il quale consigliava, per combattere problemi d’insonnia, di mancanza di energia e sintomi legati allo stress, una forma molto spontanea e destrutturata di quella che oggi è l’ippoterapia.
Quest’ultima è stata sperimentata nel diciannovesimo secolo anche in Francia per supportare efficacemente la riabilitazione di portatori di handicap neurologici, ma ancora prima altre forme di utilizzo degli animali per migliorare le condizioni di salute dei pazienti sono state rintracciate in altri paesi in cui, soprattutto cani e gatti, riuscivano spontaneamente a produrre il miglioramento dell’umore di persone con problemi psichici.
Le Attività Assistite con Animali (AAA), note anche come Animal Assisted Activities, consistono in attività educative e/o ricreative svolte con la presenza attiva di animali e finalizzate a migliorare la qualità della vita dei destinatari. Questo tipo di interventi non necessitano di obiettivi specifici per ogni visita o incontro, ma prevedono comunque sempre degli obiettivi globali di miglioramento, lasciando più spazio alla spontaneità e all’improvvisazione rispetto alla durata delle attività programmate.
Oggi, la Pet Therapy è tanto in voga, a volte per “moda” , ma quando, invece, viene praticata nella sua effettiva ratio, essa apporta molteplici benefici soprattutto in casi di persone affette da handicap; infatti, non a caso, Pet Therapy e disabilità rappresentano due inscindibili binomi capaci di apportare straordinari benefici alla mente e al corpo della persona portatrice di una o più minorazioni, fisica e/o sensoriale; in questi casi, i benevoli effetti sono:
diminuzione dell’ansia;
riduzione dell’aggressività e agitazione;
riduzione dell’apatia;
miglioramento dell’attenzione;
riduzione della percezione del dolore;
riduzione della spasticità;
aumento dell’autostima;
miglioramento delle capacità motorie e dell’abilità manuale;
favorisce la socializzazione.
Ciò considerato, non poteva mancare l’attenzione, in questo senso, del Presidio dell’Unione Italiane dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) di Sant’Anastasia, dedito al benessere e all’autonomia dei suoi Soci, ed è proprio per tale ragione che, “Fidati di lui…ciecamente” ha voluto essere, per i disabili visivi, la sintesi di tutte quelle attività necessarie per
il recupero dell’autonomia, della propriocezione e della spazialità, del coordinamento e, non meno importante, dell’integrazione e della socializzazione; ed ecco come, l’Uici e A.S.D. Real Vesuviana, con Presidente Giuseppe Fornaro, avviano il protocollo d’intesa con A.S.D. La Fattoria, Associazione dilettantistica sportiva equestre, autorizzata per attività E.D.A, con responsabile Salvatore Sdino.
Il Progetto, coordinato dalla referente Sandra Minichini, ha avuto la durata di sette mesi con un incontro mensile in cui, grazie all’attività E.D.A.
(Equitazione Diversamente Abili), i partecipanti, ragazzi ed adulti, minorati della vista, hanno recuperato una comunicazione autentica, semplice, profonda, basata sulla corporeità, sulla spontaneità; giocando insieme, in un ambiente sereno, divertente, affettivo, dove la presenza del cavallo ha creato costantemente circostanze ed occasioni nuove di diverse comunicazioni, divertenti e stimolanti. Nella relazione utente-cavallo si è instaurato un importante canale di contatto corporeo attraverso il quale si è acquisito controllo e fiducia di sé, si è favorito un arricchimento sensoriale ed emotivo, si è stimolata una riorganizzazione delle strutture psichiche in un clima relazionale che ha permesso di lasciarsi andare.
Questo, un Progetto che ha tanto entusiasmato i partecipanti e che si è rivelato un vero successo, ha strappato la promessa del Presidio Uici di Sant’Anastasia di un remake nella prossima primavera 2018.
Sandra Minichini

Fish – Il Programma di Azione sulla Disabilità finalmente è legge

“Questo è il punto di arrivo, ma ancor più il punto di partenza.” Così inizia il suo commento Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, a margine della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di ieri del secondo Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.

“L’adozione del Programma come decreto del Presidente della Repubblica e, finalmente, la formale pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è il punto finale di uno scrupoloso e appassionato lavoro dell’Osservatorio Nazionale sulla Disabilità. FISH e molti altri hanno partecipato attivamente alla elaborazione di questo documento che vuole rappresentare da un lato la confermata espressione di diritti umani e di cittadinanza, dall’altro essere un riferimento anche organizzativo per il cambiamento delle politiche e dei servizi in una logica inclusiva.”

Da qualche settimana è stato anche ricostituito lo stesso Osservatorio presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Come si combinano i due provvedimenti?

“Anche in questo senso il Programma costituisce un nuovo punto di partenza per il Parlamento, il Governo, i Ministeri, le Regioni, i Comuni e vari altri attori istituzionali cui sono indicate specifiche linee di azioni concrete. – conclude Falabella – Ma è anche per noi una cartina di tornasole, uno strumento ulteriore per monitorare e stimolare l’avanzamento dell’applicazione del Programma e dei principi della Convenzione ONU. Lo faremo sia nell’Osservatorio che proseguendo la nostra quotidiana e incessante attività.”

 

 

13 dicembre 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

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Vibo Valentia – Volontariato, integrazione, cultura: a Vibo Valentia un Convegno, un Calendario e tante testimonianze d’altruismo e di vita, di Pierfrancesco Greco

Autore: Pierfrancesco Greco

La Tavola rotonda, svoltasi lo scorso 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, e impreziosita dalla partecipazione d’insigni relatori, ha costituito l’occasione più bella per presentare il raffinato almanacco 2018 promosso dalla Sezione territoriale dell’UICI e incentrato sulle esperienze di sei personalità risultate capaci di superare le barriere che hanno lastricato il loro percorso e diventare esempi di speranza e riscatto per tanti di noi.
Da Vibo Valentia
Un’articolata discussione, sulla dimensione del volontariato e dell’integrazione, tra soggetti abituati ad andare oltre il mero enunciato verbale, essendo, piuttosto, adusi a fare, a organizzare, a costruire, ad agire nell’orizzonte sociale proteso verso la promozione dell’individuo, delle sue specificità, della sua unicità e, in ultima analisi, della sua libertà: la tavola rotonda, dal tema “Volontariato: gesti altruistici o testimonianza di vita?”, svoltasi, presso il Centro di Aggregazione Sociale “Solidarietà e Amicizia” di Vibo Valentia, nel pomeriggio di domenica 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, non è stato un mero contenitore di parole e buoni propositi. Proprio no! Promosso dalla Sezione Territoriale “Giovanni Barberio” dell’UICI e ingemmata dal contributo di autorevoli ospiti e relatori, i quali hanno trattato la tematica con una non comune acribia e una schiettezza non disgiunta da intenti costruttivi, tale seminario ha rappresentato uno dei tanti squarci di chiarore che l’esistenza stessa di quest’Associazione riesce a portare in seno a una società ombrosa, sovente refrattaria a porsi domande e a cercare soluzioni riguardo alla diffusa realtà del disagio e alla conseguente necessità di socializzazione tra le nostre individualità, diverse nell’essenza soggettiva, e, tuttavia, uguali nel diritto a vivere ogni aspetto della vita, gioioso o drammatico che sia, pienamente, con quella intensità e quella dignità connaturate alla nostra condizione umana e, in questo caso, splendidamente affrescate in un prezioso calendario, realizzato dalla sezione Territoriale UICI di Vibo Valentia; un calendario che “parla” di persone non vedenti, le quali, valicando ogni steccato, sono riuscite a rendere i loro talenti visibili a tutti, affermandosi in molteplici ambiti professionali e ad assurgere a figure paradigmatiche di quel proficuo processo d’integrazione verso cui tutti dobbiamo guardare senza alcun dubbio e tendere con ferma determinazione. Già, l’integrazione: un sostantivo che indica sacrificio, cultura, audacia, ovviamente amore. “Non è facile declinare l’integrazione, perché dietro l’integrazione c’è un mondo”, ha evidenziato, in proposito, nella sua appassionata relazione, elaborata sulla base di una riflessione inerente all’approccio al disagio e ai segni d’integrazione, la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI; “un mondo – ha proseguito la Dirigente, che ha, nell’occasione, rappresentato la Presidenza Nazionale UICI – di analisi, di sforzi, d’idee, di fatti, a cui dare respiro quotidianamente, soprattutto in una realtà come la Calabria, ove urgente è la necessità di integrare non solo i disabili, ma ogni persona, al cospetto di un’universalità ove le difficoltà nell’affrontare i vari aspetti del quotidiano risultano generalizzati, non affliggenti specifiche categorie. Giornate come queste servono certamente a sensibilizzare le coscienze su tali argomenti, ma vanno articolate nel complesso della nostra attività, di tutela e sostegno, che l’UICI, da quasi cento anni, e altre associazioni di analoga natura hanno posto come essenza della loro presenza nella realtà italiana; una presenza costante di un grande movimento di pensiero, opinioni e azioni chiamato a garantire effettiva applicazione all’importante corpus di regole, di principi, di leggi relative alla disabilità, ad annullare la dicotomia tra quello che è formale e quello che è sostanziale, a cercare di rendere sempre meno marcata l’accezione di limite connotante il disabile; una presenza, che, nel caso dell’Associazione a cui appartengo, ha prodotto una forza rivendicativa tale da ottenere leggi a nostra tutela, come l’integrazione scolastica, il collocamento mirato, i sussidi economici per il titolo della disabilità, come tante altre risultanze che si collocano in un quadro ove, e su questo ritornerò dopo, le spinosità, dovute a un’ancora lacunosa interazione con le istituzioni, tuttora permangono. Ma, innanzitutto, cerchiamo di dare ulteriori elementi nell’esplicitazione dei motivi che chiamano tutti a occuparsi della disabilità. Oggi non siamo qui a definire la disabilità: ognuno di noi, per il vissuto diretto, familiare o amicale, la conosce, sia essa sensoriale, fisica o psichica. Partiamo dal mio caso, inerente alla minorazione sensoriale visiva, che l’Organizzazione mondiale della Sanità definisce come la minorazione peggiore, perché il limite, la privazione della vista impedisce alla persona l’accesso in qualsiasi ambito sociale, se non correttamente supportata e attrezzata, quindi guidata a un apprendimento diverso, a un’esplorazione diversa, a una conoscenza diversa della società e dello spazio circostante. Il discorso della diversità viene fuori a questo punto e diventa negativo nel momento in cui il contesto sociale non è attrezzato a ottimizzare tale limite, a far funzionare, questo è il termine esatto, le peculiarità che esso, invece, schiude. Come osserva, in proposito l’OMS, mentre la minorazione è qualcosa che va a incidere sulla persona, l’handicap è, piuttosto, qualcosa che la persona riceve. Io, noi, quindi, veniamo definiti handicappati quando, nel contesto sociale, non siamo dotati di quegli strumenti funzionali al superamento del nostro limite. Questo è il punto nodale della questione concernente l’approccio alla realtà della disabilità, a cui dare sbocco attraverso specifici processi d’integrazione, per dare a ognuno di noi la possibilità di agire autonomamente nella società, per poter studiare, lavorare, vivere, dare forma al nostro progetto di vita. Qui è intervenuta l’ONU, che ha anche istituito nel 1981 la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, a pronunciarsi su tale questione, che è prima di tutto morale, affinché tutte le Nazioni del mondo lavorino sinergicamente, sulla base di un modello unico, sancito nel 2006, per rendere le situazioni sociali idonee a consentire a tutte le donne e a tutti gli uomini di avere pari diritti e opportunità, ossia lo spiegamento della medesima libertà a ogni membro della famiglia umana. Purtroppo, questi principi, in certi ambienti, non si traducono in concreta positività, dando luogo a stantie derive di marginalizzazione, soprattutto quando gli Enti, come i comuni o le Asl, non riescono ad affrontare efficacemente determinate questioni, non essendo in grado di dare quel sostegno costante che le Associazioni, come, nel mio caso, l’UICI, sono, invece, maggiormente preparate a offrire, fungendo, secondo il principio di sussidiarietà, da agenzie esecutive di quel lavoro di tutela che lo Stato non fa. Attività, questa, che, naturalmente, sarà possibile elargire solo fino a quando queste associazioni, riunite nella FAND, riusciranno a trovare i mezzi che permettono loro di lavorare, assestandosi nel rivolgimento normativo che le sta interessando. In questo senso, occorre mettere a fattor comune quei fondi, che lo Stato mette a disposizione di queste associazioni, insieme con quello che noi progettiamo e a tutto ciò che deve essere seguito, anche direttamente, dalle istituzioni. I problemi, e qui mi riallaccio al ragionamento che stavo svolgendo prima, sorgono nel momento in cui alcune azioni poste in essere dalle nostre associazioni devono necessariamente intersecarsi con quelle degli Enti Locali. Nel momento in cui noi abbiamo l’esigenza di integrarci nel nostro contesto quotidiano, per forza di cose appaiono necessarie le relazioni positive che impostiamo con le Asl e gli Enti locali. Faccio un esempio: c’è tanto bisogno di azioni per l’autonomia e la mobilità dei ciechi e degli ipovedenti, un tema forte e a noi molto caro che, però, non è normato a livello nazionale; in pratica la riabilitazione di un cieco non è considerata un’esigenza vitale. Al contrario, in ogni sede locale, in ogni Asl regionale, dovrebbero esistere protocolli d’intesa con la Regione volti allo sviluppo di progetti dedicati al recupero funzionale del disabile visivo, indispensabili alla definizione di efficaci percorsi riabilitativi in cui l’uso di supporti, come il bastone bianco, trovasse simbiotica interazione con quell’atteggiamento di cura e vicinanza che le nostre associazioni, e gli organismi di volontariato, non faranno mai mancare. Tutto questo darebbe un grande impulso al reale affrancamento del disabile dal disagio e sarebbe elemento denotante un elevato grado di civiltà in una prospettiva complessiva, soprattutto dinanzi a contesti cittadini realmente fruibili, privi di barriere architettoniche, e a realtà sociali depurate da quelle convenzioni subculturali veicolanti l’idea della disabilità come elemento di esclusione sociale, in certi casi da nascondere sulla scorta di un illogico concetto di vergogna che le nostre associazioni si trovano ogni giorno a dover combattere e confutare, segnatamente nella nostra regione. Insomma, noi, come Associazioni, dobbiamo far fronte continuamente a problematiche, a lacune vecchie e nuove, di natura strutturale e normativa, morale e culturale, in un sistema ove la riabilitazione finisce con l’essere esclusivamente compito nostro: compito a cui assolviamo con passione, coscienza e competenza; compito che però, da sole, le Associazioni non possono assolvere in maniera capillare su tutti i territori. Questa è una questione veramente seria, che io ho voluto sottolineare in questa sede, perché laddove c’è spazio e possibilità di veicolare questi messaggi forti noi lo facciamo, nella speranza di far giungere i nostri appelli a quegli interlocutori investiti dalla responsabilità di aiutarci ad approcciare adeguatamente ogni disagio e a dare segnali fattuali in tema d’integrazione. Non dobbiamo stancarci mai di riflettere, di discutere, di insistere, di fare, perché il mondo è per tutti, perché la felicità è per tutti, perché la Vita è per tutti”. Insomma, l’impegno, da parte di tutti, società civile e istituzioni, è qualcosa di apicale importanza nel lungo e arduo cammino verso un tempo finalmente mondato dal soffio dell’effettiva assimilazione tra persone, punti di vista, particolarità, emozioni, trovante vigore nell’impetuoso battito d’ali di quella “buona volontà” in cui risiede la nostra umanità. Ma sperare è possibile, se facciamo tesoro delle testimonianze di altruismo e di servizio che a volte, come domenica 3 dicembre, rischiarano il grigiore della rassegnazione, splendendo nel firmamento dei nostri pensieri come Astri di Solidarietà, di Impegno, di Vita, di “buona volontà”, appunto. Sì, sperare è possibile, soprattutto se consideriamo coloro i quali di questa “buona volontà” sono indefessi alfieri, avendo votato una parte della loro esistenza all’assistenza, all’aiuto, al sostegno degli altri, di quel prossimo che gran parte di noi, sovente, fa finta di non vedere; stiamo parlando di quei giovani, donne e uomini, il cui appellativo è già indicativo della loro vocazione, o meglio, della loro missione nel dare concreta testimonianza di “buona volontà”: essi sono i volontari, i quali, come ha evidenziato, nella sua relazione sulla strutturazione del volontariato tra attualità e prospettive, Roberto Garzelli, presidente del Centro Servizi per il Volontariato di Vibo Valentia, “sono quelle sentinelle, che sospingono la società, gli Enti a rendere meno gravose le difficoltà cagionate da quelle barriere che condizionano negativamente la vita di tutti, non solo dei disabili. Una funzione, quella del volontariato che recentemente è stata oggetto di un intervento di riforma; in relazione a ciò, pur sottolineando la positività insita nel Codice del Terzo Settore, che ha regolamentato il complesso panorama del servizio volontario, va francamente posto l’accento anche sui limiti di questa legge, che, avendo provocato un po’ di confusione su quello che è un caposaldo del volontariato, cioè la gratuità, rischia di stritolare le piccole associazioni. Ecco perché occorre studiare a fondo questo nuova normativa, facendo, nel frattempo, rete: solo così – ha concluso Garzulli – potremo garantire efficacia ai nostri sforzi, alle nostre idee, ai nostri progetti, ai nostri valori; solo così, solo lavorando insieme, potremo fare qualcosa di veramente bello per tutti”. E se il giornalista e sociologo Maurizio Bonanno, moderatore dell’incontro, ha visto, nella “partecipazione dei rappresentanti di tante associazioni, un passo giusto in direzione dell’appello lanciato dal Consigliere Palummo e dal presidente Garzulli”, Rocco Deluca, presidente della sezione territoriale UICI di Vibo Valentia, ha osservato come “l’attenzione degli altri può veramente rendere la vita migliore e la società più bella. Nella nostra individualità – ha proseguito Deluca – siamo resi uguali dalle nostre anime e dall’Amore che esse possono esprimere. Quell’Amore che permette d’affrontare ogni difficoltà, come le barriere che ogni giorno ostacolano il nostro cammino; quell’amore in grado di liberarci dal disagio, il medesimo a cui non dobbiamo arrenderci solo per il fatto di essere stati un po’ meno fortunati degli altri; è con l’amore che si potrà trovare la luce e condividere la gioia”. E’ su tali premesse che è nato il Calendario 2018 “Senza Barriere, Insieme per un Mondo senza Limiti – Esperienze di Vita che abbattono il buio”, un toccante spaccato di quella sensibilità, di quell’ingegno, di quell’indole, di quella forza che ha permesso a sei persone di andare oltre ogni ostacolo, trovando la propria strada e coronandola col successo. Un calendario con i crismi di un raffinato almanacco, che, a prescindere dalle foto e dalle testimonianze dei protagonisti, in esso contenute, è estremamente espressivo, contestualmente all’auspicabile evoluzione dei nostri giorni verso una società sempre più integrata, giacché le esperienze, su cui lo scorrere dei mesi pone l’attenzione, ci narrano segmenti d’esistenza in cui le difficoltà affrontate e brillantemente superate non sono state solo quelle legate all’handicap, ma anche altre, relative, ad esempio, anche alla complessità del territorio ove si sono mossi i primi passi di certi percorsi, in altre parole a questa terra di Calabria, di cui, come già accennato, ha parlato, proprio in tali termini, Annamaria Palummo nel suo intervento, di cui è opportuno reiterare uno stralcio, allorché ha riaffermato come “è da questa terra di Calabria che dobbiamo percorrere queste tappe d’integrazione, perché qui c’è bisogno di rendere realmente e pienamente parte attiva del consesso umano non solo coloro i quali sono portatori di una qualche forma di disabilità. Da quello che conosciamo, da quello che tutti quanti viviamo ogni giorno, dalle criticità che tocchiamo appare cristallino come sia necessario, da parte nostra, integrare proprio il cittadino calabrese nel mondo: nel mondo del lavoro, nella scuola, nella cultura, nella sanità, in ogni ambito, insomma, della socialità. Il disagio che viviamo come calabresi, si aggrega, quindi, precisamente al nostro disagio come portatori di handicap”. E, in questo senso, il summenzionato calendario, introdotto, durante i lavori, da un emozionante filmato, costituisce un possente segnale, soprattutto se consideriamo che tra le sei esperienze proposte ve n’è una riguardante un vedente, il quale, nello specifico, è soprattutto un giovane, un atleta olimpionico calabrese, cosentino, rispondente al nome, decisamente noto, di Giovanni Tocci, talentuoso tuffatore del Centro Sportivo dell’Esercito e dell’ A.S.D. “Cosenza Nuoto”, rappresentato, nel corso del simposio di Vibo Valentia, dalla pallanuotista Giulia Gorlero, portiere del Cosenza e della Nazionale, e da Marco Capanna allenatore della squadra femminile del Cosenza. Un’esperienza, quella di Tocci, che, nel calendario, si integra, è il caso di scriverlo, alla perfezione con quelle di altri cinque professionisti, i seguenti: Alessandro Macedonio, prolifico scrittore; la già citata Annamaria Palummo, la quale, oltre che nella vita associativa e nel lavoro quotidiano, durante gli anni è stata attiva anche come docente, alquanto apprezzata, nei Corsi di Tiflopedagogia presso l’Università della Calabria; Simone Gentile, appassionato docente di Chitarra; Anna Barbaro, poliedrica e solare sportiva; Giuseppe Pastafiglia, stimato psicologo del lavoro. Cinque persone, cinque cittadini esemplari, capaci di infrangere con passione e caparbietà l’oscurità in cui i loro occhi e una società, quella sì, veramente cieca sembravano averli perennemente relegati. Loro cinque e Giovanni Tocci: sei personalità forti, sei passioni, sei dimostrazioni di perseveranza, sei incitamenti a non rinunciare, in nessun caso, ai propri sogni. Importanti, al riguardo, le parole pronunciate da Annamaria Palummo, in merito al suo percorso esperienziale, alla stregua delle altre vite presentate nel calendario, le quali, o di persona o attraverso contributi audio e video, hanno portato il loro saluto al numeroso pubblico che ha assistito al convegno: “Sacrificio e impegno della felicità sono il segno: queste parole – ha spiegato la Dirigente Nazionale dell’UICI – rendono perfettamente, meglio di tante altre elaborazioni verbali, la dimensione precipuamente caratterizzante non solo la mia attività accademica e associativa, bensì la mia vita, che trova la sua strada attraverso i percorsi quotidiani, sovente increspati dai piccoli e grandi ostacoli cagionati dalla mia ipovisione, a lungo fonte di sofferenza e amarezza. Eppure, la mia condizione, filtrata dall’incedere del tempo, da debolezza s’è trasfigurata in forza, nella mia forza: la forza di trovare uno scopo in ogni giorno; la forza di trovare Amore nella comprensione degli altri e con gli altri; la forza di trovare linfa vitale nell’aiutare le sorelle e i fratelli chiamati, come me, a scorgere, in qualche modo, la luce nelle aurore che non si vedono; la forza di ottimizzare le competenze, acquisite nella caparbietà dello studio e affinate nella ricerca e sul campo dell’esistenza, insegnando, anzi, indicando, da una cattedra universitaria, che, durante le lezioni, lascio sempre accessibile alla presenza e alle esperienze del mondo che ci circonda, a tante ragazze e a tanti ragazzi la bellezza di essere utili ai bisognosi, ai più deboli, a coloro i quali rischiano di finire ai margini di questa rutilante società contemporanea; la forza di trovare in tutto questo una fonte di speranza, un orizzonte di vita; soprattutto, la Forza di vedere, comunque, brillare in ogni momento quella Luce che dona calore a ogni battito del nostro Cuore. Coraggio – ha concluso la dottoressa Palummo –, la strada è lunga: andiamo Avanti!”. Una strada che la Sezione territoriale di Vibo sta percorrendo da tempo, anche attraverso questo strumento del Calendario: “Grazie alle testimonianze contenute nel Calendario 2016 e in quello 2017 – ha argomentato Rocco Deluca – , abbiamo posto all’attenzione di tutti il tema delle barriere architettoniche e mentali, queste ultime spesso più resistenti delle prime ma certamente non insuperabili. Abbiamo dimostrato ciò attraverso foto di persone non vedenti impegnate nelle varie attività da noi organizzate. Abbiamo divulgato immagini divenute segni indelebili di abbattimento di ogni erronea concezione della diversità. Questa terza edizione del Calendario intende proseguire sulla strada di una nuova cultura, percorso mai abbastanza agevole, poiché caratterizzato da insidie vecchie e nuove. Per fare ciò, dopo aver reso visibile l’Io posso nel contesto di attività associative e di gruppo, entriamo nella vita quotidiana di quanti, nel lavoro, nell’arte, nello sport, nelle piccole grandi azioni contaminate da ostacoli, sono vincenti: sì, perché ogni semplice passo può divenire un’impresa. Un’impresa da dover compiere solo con la propria determinazione. Così, ogni foto del calendario, frutto prezioso di vita intensamente vissuta, potrà infondere forza e coraggio a quanti si sentono deboli dinanzi alle difficoltà di ogni giorno. Ogni foto, ogni attimo carpito potrà rappresentare una piccola fiammella per illuminare il cammino di ciascuno di noi, particolarmente dei più giovani”. Un cammino che la Sezione UICI vibonese intende continuare speditamente, con l’attività quotidiana a favore degli associati e dei non vedenti in genere, con le tante campagne di prevenzione, con momenti di riflessione, divulgazione e studio, quale la tavola rotonda e il calendario in oggetto, e anche con manifestazioni più “leggere”, quali quelle previste in occasione delle imminenti Festività Natalizie, con un cartellone ove spicca la “Tumbulata Calabrisi”, la cui XIX edizione, programmata per il prossimo 5 gennaio, Vigilia dell’Epifania, alle ore 16.00, presso l’Auditorium dello Spirito Santo, è stata annunciata, a margine dell’incontro, dal Segretario Territoriale dell’UICI Paolo Massaria. Attività, queste, che, unitamente a quelle animate dalle altre associazioni, dal Servizio volontario, dalla “buona volontà” di tante donne e tanti uomini, donano linfa al Cuore, ritemprano lo spirito, inducono, come s’è già scritto, a sperare: a sperare che la contemporaneità riesca ad affrancarsi dall’ottenebrante velo della “disabilità morale”, quella tipologia di disabilità generalizzata, endemica, simile a una forma d’insalubre senso comune, che spesso impedisce a tanti cosiddetti “normali” di “vedere”, perfino di sfuggita, con gli occhi della sensibilità coloro i quali, sono, invece, loro malgrado impossibilitati a vedere i nostri volti e, tuttavia, perfettamente in grado di “sentire” la freddezza dell’indifferenza, conseguente alla “inabilità morale” di cui si diceva poc’anzi, o, viceversa, il calore di un sentimento, d’affetto o d’amore che sia, capace di spazzare via ogni velo e di far volare lo sguardo del nostro animo lontano, lontanissimo, fino ad abbracciare tutto il mondo, fino a planare sul dolce mare della solidarietà e dell’altruismo; quel mare ove tuffarsi, senza paura, con coraggio, consci delle problematiche da affrontare ma con la serena certezza di fare la cosa giusta, colorando di sole la volta della nostra Umanità. Non è sempre facile, non sarà sempre facile, però è doveroso, anzi è vitale: d’altronde, adoperando la stessa immagine metaforica che Giovanni Tocci ha affidato al Calendario, “ tuffarsi è sempre un rischio, ma fa superare le barriere e può far vincere… nello sport e nella vita”. E noi, con la forza della buona volontà, della cultura, del senso civico, la nostra sfida quotidiana dobbiamo vincerla. Per sempre!
Pierfrancesco Greco

Il tavolo dei relatori

Foto di gruppo finale, con relatori, ospiti… e Calendario

Catania – 13 dicembre: oltre la retorica, di Simonetta Cormaci

Autore: Simonetta Cormaci

Il 13 dicembre è una giornata il cui contenuto simbolico abbraccia inevitabilmente non vedenti e ipovedenti e dunque la nostra Associazione. Immagino che su tutto il territorio si saranno svolti incontri, eventi, manifestazioni…
Ho il piacere di raccontare alle lettrici e lettori del Corriere dei ciechi on line la giornata catanese di Santa Lucia.
Nella mattina Una Unità Mobile con oculista volontario ha sostato all’interno della Casa circondariale di Piazza Lanza (CT) offrendo uno screening della vista ai detenuti; la nostra Presidente prof.ssa Rita Puglisi, che aveva fortemente voluto questo momento concreto di solidarietà, ha partecipato all’ingresso dell’Unità Mobile incontrando la Direttrice e le altre cariche del carcere. Nell’arco di tempo autorizzato sono stati visitati 30 detenuti.
Nella stessa mattinata l’Arcivescovo di Catania ha celebrato una Messa presso la Chiesa di S. Lucia dedicando una particolare riflessione ai non vedenti e ipovedenti.
Il pomeriggio, nei locali della Sezione abbiamo assistito ad un importante momento e cioè l’attesissima inaugurazione del nuovo ascensore totalmente accessibile. Come è noto la Sezione di Catania ospita un Centro di riabilitazione per pluriminorati con molteplici attività e equipe pluridisciplinare. Da molto tempo si sentiva l’esigenza di consentire ai carrozzati un comodo e sicuro accesso ai piani superiori e finalmente ci si è arrivati. Bisognava essere presenti per notare la gioia di alcuni bambini in sedia a rotelle che con i loro genitori si introducevano nell’ascensore per salire ai piani…
Abbiamo sperimentato con mano, ancora una volta, che accessibilità vuol dire inclusione e sicurezza, vuol dire accoglienza, vuol dire serenità.
Il pomeriggio è proseguito con un momento festoso di condivisione e convivialità allietato dal canto di un tenore che ci ha omaggiato della sua presenza artistica.
Dunque una bella giornata vitale e intensa all’insegna di solidarietà e condivisione.
14 dicembre 2017 Simonetta Cormaci per la Sezione UICI Catania

un momento festoso del pomeriggio

Un week-end di nuoto!

La Polisportiva Bresciana No Frontiere Onlus Asd organizzerà il prossimo 17 dicembre 2017 il “8° Meeting Internazionale di Brescia”.
La manifestazione è aperta agli atleti con disabilità fisica, intellettivo/relazionale e visiva provenienti dall’Italia e da alcune delegazioni straniere.

La nostra giovane nuotatrice Martina Rabbolini parteciperà, nella categoria S11 (non vedenti), alle seguenti gare:
– 100 stile libero
– 100 dorso
Impianto gare:
“Centro Natatorio PALASYSTEMA – Piscina Comunale di Via Rodi –
Brescia
Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org

Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO

 

13 dicembre Giornata Nazionale del Cieco. L’occasione per svelare il quotidiano di 300 mila ciechi e 1,5 milioni di ipovedenti

Sono ancora molte le problematiche che le persone con disabilità visiva devono affrontare, una di queste i falsi miti da sfatare.
Per parlare realmente di inclusione, ecco un vademecum sui temi positivi che non si conoscono sulla cecità, dall’amore allo sport al lavoro

Roma, 12 dicembre 2017 – Meglio chiamarli ciechi o non vedenti? Possono praticare sport? Falso cieco mandava SMS… Sono domande che ancora ci facciamo e titoli di giornali che ancora leggiamo, perché nell’immaginario collettivo il binomio cieco – vita autonoma è difficile da immaginare in un ambito scolastico, lavorativo, sportivo, ma anche in quello affettivo.
Sono oltre 300 mila i ciechi e circa 1 milione e mezzo gli ipovedenti che oggi in Italia vivono la loro esistenza incontrando ancora molte difficoltà. Per questo la ricorrenza di mercoledì prossimo, la Giornata Nazionale del Cieco rappresenta per l’UICI un’occasione per promuovere la diffusione della cultura dell’accessibilità e dell’inclusione sociale, nonché per fare chiarezza su alcuni luoghi comuni che accompagnano le persone cieche e ipovedenti. A partire dall’espressione con cui definirle.
Il linguaggio: cieco o non vedente o privo della vista?
Dire non vedente invece di cieco non cambia la realtà di chi vive una situazione di minorazione sensoriale, né contribuisce a ridurre lo svantaggio potenziale dovuto alla minorazione. È per questo che l’associazione da sempre si chiama Unione Italiana Ciechi (e ipovedenti). Più che ricorrere ai giri di parole è fondamentale garantire a tutti uguali diritti e pari opportunità.
A scuola: studenti non geni
Capita ancora oggi di leggere la celebrazione del successo di una studentessa non vedente che si è laureata. La laurea di una persona non vedente fa ancora notizia? Uno studente con disabilità visiva, se messo nelle condizioni giuste, può seguire un normale iter scolastico senza per questo essere un fenomeno.
Tecnologia: falso cieco mandava SMS
Le nuove tecnologie hanno decisamente migliorato la vita delle persone con disabilità visiva. Un cieco può facilmente leggere e inviare un sms, scrivere una mail, navigare su internet, e molto altro. E lo può fare in totale autonomia grazie all’utilizzo di software accessibili che permettono per esempio, la riproduzione vocale dello schermo. Se il criterio per individuare un falso cieco è l’uso di uno smartphone, non ci siamo.
Mobilità: accompagnati, ma anche no!
Autonomia, tra le molte cose, vuol dire poter uscire di casa da soli, con l’ausilio del bastone bianco o del cane guida, prendere un autobus per andare al lavoro o al cinema (sempre che nelle città ci siano gli indicatori sonori alle fermate e ai semafori), e non sempre e solo farsi accompagnare. E’ necessario ovviamente essere dotati di un buon senso dell’orientamento e per questo si possono frequentare corsi specifici.
Lavoro: non solo centralinisti
Il lavoro come diritto e come opportunità è l’unica strada da percorrere per una vera emancipazione civile e per un’effettiva indipendenza delle persone con disabilità visiva. Ma oggi in Italia per i ciechi e gli ipovedenti il lavoro è diventato un’emergenza assoluta: sono oltre il 75% le persone con disabilità visiva disoccupate o in cerca di occupazione, una percentuale che aumenta ulteriormente se si parla di giovani. Le professioni che i ciechi possono praticare non sono solo quelle di centralinista o massofisioterapista, ma se un lavoratore con disabilità visiva ha a disposizione gli strumenti necessari, può svolgere molte più professioni qualificate di quelle che ci si immagina.
Sport: anche il tiro con l’arco
L’attività sportiva è ancora più importante per una persona con disabilità visiva. E’ fondamentale per accrescere l’autostima e le relazioni sociali, per orientarsi e muoversi nello spazio. Oltre agli sport dedicati (torball, calcio a 5, .), i ciechi praticano molte altre attività fisiche: atletica leggera, judo, nuoto, sci di fondo e talvolta anche alpino, tiro con l’arco, potendo annoverare anche atleti paralimpici in alcune di queste discipline.
Affettività: santi o badanti
Se l’uomo che sposa una non vedente è un santo, la donna che sposa un cieco è la sua badante. Passerà la sua vita nuziale nella paziente cura del marito non vedente. Di fronte a questi matrimoni, il gossip è alimentato dalla domanda: ma perché avrà sposato proprio un non vedente? Si amano. Quest’affermazione non è ancora fra le risposte.
Casa: falsa cieca stendeva i panni sul balcone
Una persona non vedente può anche occuparsi, pressoché in autonomia, della cura delle persone e della casa, dei figli seguendoli nei compiti e nei giochi, cucinare e svolgere molte altre attività tra le mura domestiche. Non diciamo nulla di nuovo quando ricordiamo l’episodio di una persona non vedente che è stata tacciata come falsa invalida perché “sorpresa” a stendere i panni sul balcone. Non è un falso cieco chi tira fuori la chiave e apre la porta di casa, come non lo è chi pianta un ombrellone sulla spiaggia o stende i panni sul balcone.

“Per chi non ha contatti con persone cieche o ipovedenti risulta ancora difficile pensare a loro come soggetti che lavorano, vanno al cinema e a teatro, hanno famiglia, accudiscono casa, sottolinea Mario Barbuto, Presidente UICI. “In questa ricorrenza diventa importante sottolineare che i diritti dei ciechi sono uguali a quelli di tutti, cambiano solo le modalità con cui vengono esercitate, come per esempio nello studio, che necessita della presenza di determinati ausili affinché questo diritto sia praticabile. Lo stile di vita delle persone cieche e ipovedenti è cambiato significativamente negli ultimi anni soprattutto grazie allo sviluppo della tecnologia, ma questo non è sufficiente a garantire la loro inclusione sociale; per questo è necessaria una trasformazione culturale, che renda la nostra società davvero accessibile a tutti”, conclude Barbuto.

 

 

Assunzioni nel settore pubblico (GU 91, 92 – Serie Speciale – Concorsi ed Esami)

Tipologia di richiesta: Concorso pubblico per N. 1 posto di “istruttore amministrativo” a tempo indeterminato e parziale, categoria C, posizione economica C1, riservato ai disabili di cui all’art. 1 della legge 68/1999
(rif. GU n. 91 del 28-11-2017)
Sede di lavoro: Comune di Sulmona (AQ)
Requisiti richiesti:
iscrizione nelle liste della legge n. 68/1999;
diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità);
Il bando è consultabile alla pagina www.comune.sulmona.aq.it
Modalità di partecipazione: per esami. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, alternativamente:
consegna a mano presso il Protocollo Generale del Comune medesimo;
per mezzo raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata al Dirigente del 1° Settore – Amministrativo e Legale – del Comune di Sulmona- Via Mazara, 21 – 67039 Sulmona (AQ).
Sulla busta i candidati dovranno riportare la seguente dicitura: “Concorso pubblico, per esami, per l’assunzione a tempo indeterminato e parziale nella misura dell’83,33% di n. 1 unità di personale, profilo professionale di “Istruttore Amministrativo” – Categoria “C”- Posizione economica di accesso “C1”, esclusivamente riservato ai soggetti disabili (categorie protette) di cui all’art. 1 della Legge 68/99”.
La raccomandata dovrà essere recapitata all’Ufficio Protocollo entro e non oltre il quinto giorno successivo a quello di scadenza del bando.
A mezzo PEC al seguente indirizzo: protocollo@pec.comune.sulmona.aq.it
Nell’oggetto andrà riportata la seguente dicitura: Concorso pubblico, per esami, per l’assunzione a tempo indeterminato e parziale nella misura dell’83,33% di n. 1 unità di personale, profilo professionale di “Istruttore Amministrativo” – Categoria “C”- Posizione economica di accesso “C1”, esclusivamente riservato ai soggetti disabili (categorie protette) di cui all’art. 1 della Legge 68/99”.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata da una casella elettronica PEC appartenente al candidato. I documenti firmati elettronicamente dovranno essere prodotti in formato PDF non modificabile
Scadenza: 28 dicembre 2017
Informazioni utili: presso l’Ufficio del Personale (responsabile del procedimento dott.ssa Stefania Spinosa tel. 0864/242233; e-mail: s.spinosa@comune.sulmona.aq.it)

Tipologia di richiesta: Concorso pubblico per N. 4 posti di “assistente amministrativo”, categoria C, riservato ai disabili di cui all’art. 1 della legge 68/1999
(rif. GU n. 91 del 28-11-2017)
Sede di lavoro: Asl 5 “Spezzino” di La Spezia
Requisiti richiesti:
iscrizione nelle liste della legge n. 68/1999;
diploma di istruzione secondaria superiore (diploma di maturità);
conoscenza della lingua inglese
Il bando è consultabile alla pagina www.asl5.liguria.it
Modalità di partecipazione: per titoli ed esami. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, alternativamente:
consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo dell’Azienda medesima;
per mezzo raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata all’Azienda Sanitaria Locale n. 5 Spezzino – S.C. Gestione Risorse Umane – Via B. Fazio, 30 – 19121 La Spezia.
a mezzo PEC al seguente indirizzo: concorsi@pec.asl5.liguria.it
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata da una casella elettronica PEC appartenente al candidato. Nell’oggetto deve essere indicato chiaramente il concorso a cui si intende partecipare.
Scadenza: 28 dicembre 2017
Informazioni utili: presso la S.C. Gestione Risorse Umane dell’ASL 5 – Spezzino- Ufficio Concorsi tel. 0187/533571/3537.

Tipologia di richiesta: Concorso pubblico, a copertura della quota d’obbligo prevista per legge, per N. 1 posto di “collaboratore amministrativo” a tempo indeterminato e parziale (19 ore settimanali), categoria B3, riservato ai disabili di cui all’art. 1 della legge 68/1999
(rif. GU n. 91 del 28-11-2017)
Sede di lavoro: Comune di Osio Sotto (BG)
Requisiti richiesti:
iscrizione nelle liste della legge n. 68/1999 presso un qualsiasi Servizio per il Collocamento Mirato;
diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità).
Il bando è consultabile alla pagina www.comune.osiosotto.bg.it
Modalità di partecipazione: per titoli ed esami. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, alternativamente:
consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del comune medesimo;
per mezzo raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata al Comune di Osio Sotto – Piazza Papa Giovanni XXIII, 1 – 24046 Osio Sotto (BG).
Sulla busta i candidati dovranno riportare la seguente dicitura: “Concorso pubblico, per soli esami per l’assunzione a tempo indeterminato e part time 19 ore settimanali di n. 1 collaboratore amministrativo – categoria B3 da assegnare all’Area I “Affari Generali, Cultura, Commercio”.
a mezzo PEC al seguente indirizzo: comune.osiosotto@pec.regione.lombardia.it
Nell’oggetto andrà riportata la seguente dicitura: “Concorso pubblico, per soli esami per l’assunzione a tempo indeterminato e part time 19 ore settimanali di n. 1 collaboratore amministrativo – categoria B3 da assegnare all’Area I “Affari Generali, Cultura, Commercio”.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata da una casella elettronica PEC appartenente al candidato. I documenti firmati elettronicamente dovranno essere prodotti in formato PDF non modificabile
Scadenza: 28 dicembre 2017
Informazioni utili: presso l’Ufficio Segreteria tel. 035/4185901; e-mail: segreteria@comune.osiosotto.bg.it)

Tipologia di richiesta: Concorso pubblico, per N. 1 unità di personale “tecnico-amministrativo”, categoria C, posizione economica 1, a tempo indeterminato e pieno, riservato ai disabili di cui all’art. 1 della legge 68/1999
(rif. GU n. 92 dell’01-12-2017)
Sede di lavoro: Università di Camerino (MC)
Requisiti richiesti:
iscrizione nelle liste della legge n. 68/1999;
diploma di istruzione secondaria di secondo grado (diploma di maturità);
Il bando è consultabile alla pagina www.unicam.it
Modalità di partecipazione: per esami. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, alternativamente:
consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del Campus universitario sede del Rettorato – Via D’Accorso, 16;
per mezzo raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata all’Università degli studi – Via D’Accorso, 16 (Campus universitario sede del Rettorato) – 62032 Camerino (MC).
Sulla busta i candidati dovranno riportare la seguente dicitura: “Concorso Ufficio stampa, comunicazione e attività culturali”.
a mezzo PEC al seguente indirizzo: protocollo@pec.unicam.it
Nell’oggetto andrà riportata la seguente dicitura: “Concorso Ufficio stampa, comunicazione e attività culturali”.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata da una casella elettronica PEC appartenente al candidato. I documenti firmati elettronicamente dovranno essere prodotti in formato PDF.
Il messaggio più i file allegati non dovranno pesare complessivamente più di due megabyte
Scadenza: 2 gennaio 2018
Informazioni utili: al numero 0737402028; e-mail: pierluigi.palombi@unicam.it

 

Mantova – “La vista ha dei nuovi alleati: unità elementari di membrana amniotica: i primi risultati preliminari a sei mesi”

Incontro Presso auditorium Monteverdi conservatorio Lucio Campiani di Mantova venerdì 15 dicembre, alle ore 15.30

 

Le nuove prospettive terapeutiche per le malattie dell’occhio, erano già state presentate lo scorso 13 ottobre, presso la sala congressi del green park, in occasione della giornata mondiale della vista, promossa dall’unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus sezione di Mantova, in collaborazione con Iapb italia onlus, il dr. Emiliano Ghinelli e il dr. Francesco Laudando dell’ospedale civile di volta mantovana.

Venerdì 15 dicembre, alle ore 15.30, presso l’auditorium del conservatorio Lucio Campiani di via conciliazione n. 33 a Mantova, in prossimità della 6° giornata regionale per la prevenzione e la riabilitazione delle malattie della vista, 59° giornata del cieco, festa di santa lucia, patrona dei ciechi e degli oculisti, la stessa associazione U.i.c.i e gli stessi medici, ripropongono alla cittadinanza un interessante incontro, per illustrare innovative terapie per la cura di gravi patologie oculari, nonché i primi risultati a sei mesi dall’adozione di questa metodica a beneficio e a salvaguardia di alcune patologie che possono portare più facilmente alla perdita della vista.
“Consideriamo questi incontri, oltre che doverosi al servizio dei soci e della cittadinanza, particolarmente importanti per il ruolo che riveste e che riconosciamo alla prevenzione”, dichiara la presidente U.i.c.i Mirella Gavioli, “per tanto, nel ringraziare il dr. Ghinelli ed il dr. Laudando ed il direttore Guerrino nicchio per la disponibilità ad offrire una corretta informazione che va oltre ad una pura illusione, invitiamo la cittadinanza a partecipare numerosa”.