Legge 113/1985 – Cittadini extracomunitari – accesso al lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione

Si informa che sono state superate le resistenze del Ministero della Giustizia nei confronti dell’avviamento al lavoro di un cittadino extracomunitario non vedente in qualità di centralinista telefonico, per assenza del requisito della cittadinanza italiana.
Abbiamo infatti dimostrato agli Uffici Generali del Ministero che per lo svolgimento di compiti esecutivi che non implichino la partecipazione all’esercizio di pubblici poteri o l’esercizio di funzioni di interesse nazionale, non è condizione pregiudizievole all’assunzione il mancato possesso della cittadinanza italiana, nel senso che occorre accordare ampia tutela antidiscriminatoria nel diritto al lavoro e nell’accesso al lavoro a cittadini extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia.
La cittadinanza italiana di cui all’art. 2 del DPR n. 1994/n. 487, al DPCM 7 febbraio 1994 n. 174 e soprattutto al Decreto Legislativo N. 165/2001, non rappresenta, infatti, più un requisito fondamentale qualora emerga con evidenza il fatto che la qualifica da ricoprire <non partecipa dell’in-sé del pubblico potere, poiché non ha ad oggetto l’esercizio di funzioni implicanti l’esercizio della discrezionalità, vuoi tecnica, vuoi amministrativa, bensì si sostanzia integralmente nell’adempimento di mansioni d’ordine>.
E, quindi nella fattispecie concreta, <la qualifica di centralinista telefonico non partecipa dell’in-sé del pubblico potere, poiché non ha a oggetto l’esercizio di funzioni implicanti l’esercizio della discrezionalità, vuoi tecnica, vuoi amministrativa, bensì si sostanzia integralmente nell’adempimento di mansioni d’ordine>.
Colgo l’occasione per riportare ampio stralcio dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Siena del 3 settembre 2012, la quale pare degna della massima considerazione.
Numerose sono le fonti normative, amministrative e giurisprudenziali a cui ci siamo appellati:
Convenzione OIL n. 143/1975
DPR N. 487/1994, art. 2, comma 1, relativamente ai soggetti appartenenti all’Unione Europea
Decreto Legislativo n. 286 del 1998 in particolare art. 2 comma 3
Decreto Legislativo n. 215/2003 in recepimento delle due direttive europee contro la discriminazione numeri 43 e 78 del 2000
Decreto Legislativo n. 30 del 2007

parere Funzione Pubblica n. 196 del 28 settembre 2004
pareri UNAR del 31 luglio 2010 e del 6 giugno 2011

Tribunale di Siena 3 settembre 2012 (cit.)