Ascoli e Fermo – Continua il progetto “Marinando”

Si è deciso di concludere il progetto “Marinando” presso l’istituto alberghiero di San Benedetto del Tronto. In tale occasione,  lo chef non vedente Antonio Ciotola, promuoverà l’evento “Cucinando al Buio”.
Pertanto Lunedì 28 settembre siete tutti invitati a partecipare alla manifestazione che si terrà dalle ore 16:00 in poi. La giornata si svolgerà con l’attività di show cooking in cui si prevede il totale coinvolgimento degli ospiti nella preparazione dei piatti.
Dalle ore 20:00 ci sarà la cena conclusiva al prezzo di € 25,00.
E’ garantito il trasporto.
Si prega di prenotare entro e non oltre venerdì 25 Settembre alle ore 13:00, poiché i posti sono limitati ad un numero di 30.
Per info e prenotazioni chiamare Alessandra: 328-1546739

I Crocevia, di Mario Censabella

Autore: Mario Censabella

In un recente passato si era creata fra le sezioni dell’Unione Italiana Ciechi una sorta di gara intesa a ottenere nell’ambito di ciascuna circoscrizione il maggior numero di vie dedicate a «noi» cioè a personaggi che avevano avuto un ruolo nel miglioramento delle condizioni di vita dei non vedenti in Italia e nel mondo.
Ora mi rifaccio alla memoria, agli atti e configuro un quadro che si attiene alla sezione Unione Italiana Ciechi di Milano e quindi alla nostra Città.
In verità nel corso degli anni in relazione alle celebrazioni del nostro movimento erano intervenute sollecitazioni della Presidenza nazionale intese a ottenere vie intitolate ai personaggi che hanno reso grande la nostra Unione. Per quanto mi concerne la più sospirata e sofferta, vi erano state pressioni dalla Presidenza nazionale perché l’evento avvenisse entro una data prevista, è stata la via dedicata a Paolo Bentivoglio, uno dei fondatori della nostra Unione e secondo presidente nazionale dell’Associazione. Quel giorno, ne è ancora vivo in me il ricordo, l’evento è avvenuto contestualmente alla data di una assemblea sezionale: Paolo Bentivoglio – educatore – è in zona Forze Armate.
Un pullman ha trasferito un gruppo di ciechi: discorsi di circostanza del sindaco, di assessori, corona di fiori, applausi e un poco di commozione per me che ho effettuato un breve discorso di circostanza.
Le altre dedicazioni che ora elenco per storia e cronaca sono avvenute quasi per forza di inerzia quando cioè alle autorità competenti erano venute a noia le sollecitazioni dell’Unione di Milano. Avevamo richiesto nella circostanza del 150o dalla morte di Louis Braille che gli fosse intitolata Via Mozart nella quale ha sede l’Unione Ciechi di Milano e un’entrata del plesso del nostro Istituto dei Ciechi, la risposta … intitolate l’Istituto dei Ciechi a Braille.
Non sarebbe stato male, ma…
Ad un certo punto quando eravamo per tornare a rinnovare la richiesta ecco a renderci conto che un’intitolazione era già stata dedicata a Luigi Braille (zona Chiesa Rossa) gli è toccato, guarda la fantasia degli amministratori un… vicolo cieco.
Proseguendo nella mia ricerca vengo a imparare che pure Aurelio Nicolodi, primo Presidente e fondatore dell’Unione Italiana Ciechi ha la sua brava via (zona fra Affori e Bovisa) in verità un poco periferica ma si sa le vie assolutamente centrali toccano solo ai Cardinali.
Una recentissima intitolazione non ancora neppure inserita negli annuari è stata fatta per ricordare un cieco di guerra di recente scomparsa: medaglia d’oro Vincenzo Capelli (Piazza Gae Aulenti) una zona di recente realizzazione di gran struscio.
Conoscevo molto bene Vincenzo Capelli aveva in gran stima l’Unione; aveva perso la vista sul fronte greco era in possesso di un diploma di massofisioterapista conseguito all’Istituto dei Ciechi di Firenze. Vincenzo Capelli aveva ricoperto diversi incarichi nell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra; aveva vissuto intensamente gli anni bui della nostra città, conosceva particolari inediti che non mi ha mai potuto svelare relativi alla tragica morte del cieco di guerra Medaglia d’Oro della Repubblica Sociale Italiana Carlo Borsani freddato su un marciapiede della nostra città con il proprio cane guida.
A Limbiate la via nella quale ha sede la scuola Cani Guida dei Lions è intitolata a Maurizio Galimberti (aviatore) divenuto cieco per un incidente aviatorio e per diversi anni Presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Milano, gli sono stato fedele vicepresidente.
Non sempre eravamo d’accordo sulle decisioni da prendere, io per portarlo a condividere le mie tesi gli dicevo: «ascolta la tua coscienza», e lui che coscienza sporca che ho. E io di rimando ognuno ha la coscienza che si merita.
Era ingegnere uomo estremamente colto da lui ho imparato tante cose compresi l’atteggiamento e la postura da assumere quando in qualche circostanza mi era stato dato l’incarico di portare la bandiera italiana con insegne della nostra Associazione.
Galileo Galilei, cieco di Arcetri una via ormai datata nella toponomastica della nostra città (zona stazione centrale).
E’ morto nel 1642, ha perso la vista per aver scrutato a lungo l’Universo.
Anche Galileo come gli altri si è sacrificato per il miglioramento delle nostre condizioni di vita di tutti.
Mario Censabella

Invito ai candidati al Consiglio Nazionale, di Francesco Busetti, Silvana Piscopo e Giovanni Taverna

Autore: Francesco Busetti, Silvana Piscopo e Giovanni Taverna

I sottoscritti invitano tutti i candidati al consiglio nazionale a collaborare per costruire un insieme di proposte programmatiche comuni da sottoporre al congresso. La proposta di collaborazione si basa sui seguenti presupposti:
E’ ilCcongresso che ha l’obbligo e il potere statutario di approvare il programma del prossimo quinquennio, pertanto tutte le proposte individuali avanzate dai singoli consiglieri in pectore e dai candidati presidenti nazionali hanno puro significato di proposte che devono necessariamente integrarsi con quelle emergenti dal congresso.
– La consuetudine democratica ispirandosi ai principi della nostra carta costituzionale garantisce la possibilità di costituire forme di aggregazione, compresi gruppi omogenei e unitari  che si riconoscano in ideali, valori, programmi a sostegno e promozione di una linea politica associativa sostenendo il proprio candidato presidente eletto dal congresso unitamente ai delegati che liberamente hanno aderito al gruppo per il governo e le iniziative e risposte ai bisogni e alle esigenze dell’associazione.
Si ritiene pertanto sommamente opportuno che la preminenza congressuale sia rimarcata e rinforzata dalla condivisione di un programma comune da parte di un gruppo di candidati consiglieri che manifestano in tal modo una coesione basata su ipotesi concrete di soluzione dei problemi piuttosto che su apparentamenti e accordi impropri e non previsti dallo statuto.
Le proposte sottoscritte da un gruppo di candidati e sottoposte al dibattito congressuale hanno anche il senso di garantire maggiormente che gli eletti in consiglio non vi giungano ognuno con un suo programma personale, magari da sovrapporre a quello uscito dal congresso, ma che i futuri consiglieri si applichino a dar corso ai dettami congressuali programmatici nei quali potranno riconoscere anche, almeno in parte, punti derivanti dalle loro proposte, e assicurino inoltre una solida base numerica in appoggio allo svolgimento del programma stesso.
Ovviamente si reputa del tutto positivo che i candidati mantengano la piena libertà di occuparsi prevalentemente di campi di loro particolare interesse o di quelli ove le loro competenze individuali siano più sviluppate. Peraltro si ritiene di dover fornire comunque una base di proposte da integrare, soppiantare o ampliare prendendo come base della discussione sia i programmi individuali finora pubblicati sia le schede programmatiche emerse nel corso del convegno di Napoli del 2014, che saranno messe a disposizione di tutti gli aderenti all’iniziativa.
Infine, per trasparenza e chiarezza nei confronti dei delegati al congresso si richiede di indicare la preferenza per il candidato Mario Barbuto, con il quale si concorderanno le proposte programmatiche, mettendo in condizione il congresso di valutare senza opacità il candidato presidente, i consiglieri che intendono sostenerlo e le proposte programmatiche che il congresso è chiamato ad approvare.
Le adesioni possono essere inviate agli indirizzi mail che trovate dopo le firme, possibilmente entro il 27 settembre p. v. .

Busetti, Piscopo, Taverna

busetti.francesco@gmail.com
silvanapiscopo@alice.it
giovanni.taverna@alice.it

Presentazione candidatura a consigliere nazionale XXIII Congresso, di Simona Zanella

Autore: Simona Zanella

Con questa mia lettera sono a presentare ai membri del congresso nazionale dell’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti la mia candidatura per il Consiglio nazionale dell’Associazione che sarà da Voi eletto.
Sono Simona Zanella; sono affetta da glaucoma congenito che mi ha portato all’età di 13 anni a passare dalla condizione di ipovedente grave a quella di cieco assoluto. Ho 45 anni, sono residente a Feltre in provincia di Belluno. Ho conseguito il diploma presso l’Istituto magistrale Vittorino da Feltre e ho frequentato l’università di Padova nel corso di laurea in pedagogia con indirizzo filosofico. Sono socia dell’U.I.C.I praticamente da sempre e dai miei 24 anni in poi ho ricoperto ruoli dirigenziali in Associazione.
Ho ricoperto nei vari mandati la carica di consigliere provinciale per la sezione di Belluno o di vicepresidente della stessa occupandomi prima del settore dei giovani e in seguito di quello per le pari opportunità seguendo contemporaneamente il comitato per l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali dando attenzione negli ultimi anni al settore cani guida.
In questi vent’anni sono stata ininterrottamente anche rappresentante regionale per la mia sezione nel Consiglio regionale U.I.C.I. del Veneto nel quale ho curato gli stessi settori prima elencati nel corso degli anni. Ho ricoperto per l’ultimo anno e mezzo circa la carica di Vicepresidente regionale seguendo più da vicino il settore trasporti e mobilità e le problematiche legate al cane guida.
A livello provinciale mi sono dedicata alla sensibilizzazione verso le persone con disabilità visiva dei bambini e dei ragazzi nelle scuole di vari ordini intrattenendo numerosi incontri dove ho cercato di far conoscere agli alunni le difficoltà ma soprattutto le potenzialità dei non vedenti per far si che le barriere psicologiche e culturali cadano grazie a una migliore conoscenza della disabilità stessa. Significative in questo ambito sono state le lezioni tenute presso la facoltà di infermieristica di Feltre aventi lo scopo di avvicinare i futuri infermieri alla disabilità visiva per una migliore accoglienza e presa in carico del malato non vedente in ospedale.
Ho collaborato a lungo con l’amministrazione del Comune di Feltre per il posizionamento di percorsi tattilo-plantari e di semafori sonori in città in modo da agevolare la mobilità autonoma di ciechi e ipovedenti.
Mi sono occupata dell’organizzazione di svariate cene al buio prestando anche la mia opera di volontaria come cameriera riscontrando grande interesse nella cittadinanza e trovando soddisfazione nei risultati per l’opera di sensibilizzazione ottenuta. Ho organizzato eventi, in collaborazione con la Scuola Triveneta cani guida di Selvazzano, incontri aventi al centro il cane e le sue abilità in favore dell’uomo, in primis il cane guida, attirando l’attenzione non solo di centinaia di persone ma anche della stampa e delle televisioni locali.
In ambito regionale sono stata promotrice della campagna “non tutti sanno che…” composta di volantini e vetrofanie in varie lingue, rivolta ai negozianti, agli albergatori, ai ristoratori finalizzata a far meglio conoscere la legge che tutela il libero accesso del cane guida e del cieco in tutti i luoghi aperti al pubblico. La campagna si è potuta realizzare grazie a una parte di fondi da me fatti arrivare in Consiglio regionale in seguito alla denuncia di un episodio di discriminazione che ho subito essendomi stato vietato l’ingresso in un ristorante perché accompagnata dal mio cane guida. Un’altra parte di quel denaro ha finanziato degli incontri per i genitori di bambini non vedenti.
Sono stata una delle organizzatrici della manifestazione presso la stazione ferroviaria di Montebelluna “Un treno per tutti”, dove si reclamava la libertà di movimento per le persone con disabilità anche nelle stazioni minori ancora prive di qualsiasi accorgimento per il superamento delle barriere di tutti i tipi e di assistenza del personale sia di Trenitalia che di R.F.I. In seguito a questa manifestazione la stazione è stata dotata di percorsi per i non vedenti e di servizio di accompagnamento.
Dall’ottobre 2014 ad oggi, sono stata tra gli ideatori e promotori di un’iniziativa chiamata “Fotografa l’Impostore!”. Abbiamo raccolto da tutta Italia migliaia di testimonianze fotografiche relative al malcostume di chi parcheggia negli stalli per portatori di handicap senza averne diritto. Abbiamo contribuito con questa iniziativa a far parlare del problema. Sono usciti diversi servizi televisivi, molti articoli su vari quotidiani anche nazionali e dell’iniziativa si è occupata anche Slash Radio, nonché una puntata di “Vediamoci alla Radio”.
Non essendo stata eletta nel consiglio provinciale dell’unione di Belluno, da aprile 2015 ad oggi proseguo nella mia opera di sensibilizzazione sulle tematiche a me care collaborando con il coordinamento Handicap di Belluno e con la sezione di Treviso, dell’UICI per la quale svolgo a tutt’oggi l’incarico di responsabile per i cani guida e la mobilità e con la quale collaboro nell’ambito di un progetto finanziato da Coop Adriatica, grazie al quale andiamo nelle scuole a parlare di limiti e potenzialità delle persone con disabilità della vista.
Offro al Presidente, chiunque sia eletto, la mia esperienza e le mie competenze, maturate in oltre vent’anni di lavoro all’interno dell’Unione. Sono convinta che l’Unione, in un contesto nel quale sempre di più sono messi in discussione diritti e conquiste che avevamo dati per acquisiti, debba dotarsi di strumenti adatti per tornare ad essere quell’associazione di rivendicazione e difesa che chi ci ha preceduto aveva contribuito a costruire. Dobbiamo passare dalla logica del bisogno a quella del diritto ed è a questi principi guida che ispirerò il mio operato in seno al Consiglio nazionale, se i Signori Delegati al XXIII Congresso dell’UICI vorranno concedermi la Loro fiducia e la Loro preferenza.
Cordialmente, Simona Zanella.

Quali titoli ho scelto per il Congresso, di Katia Caravello

Autore: Katia Caravello

In continuità con l’attività associativa di questi ultimi 5 anni, ho deciso di proporre al XXIII Congresso del prossimo novembre la mia candidatura al Consiglio Nazionale.
Ciò che ritengo importante fare per il bene dell’Unione e, soprattutto, per il benessere degli ipovedenti e dei ciechi italiani lo potete leggere nel programma pubblicato nell’area del sito dell’Unione dedicata ai contributi delle candidate e dei candidati; in queste pagine, invece, vorrei cercare di trasmettervi i principi ed i valori ispiratori di quanto ho scritto nel documento programmatico.
E’ infatti relativamente semplice focalizzare i problemi da affrontare e individuare delle soluzioni, che spesso sono, se non uguali, molto simili a quelle proposte dagli altri candidati: la differenza sta nello spirito con cui si mettono in pratica tali soluzioni.
A tal fine, nella speranza di riuscire a chiarire qual è l’Associazione che vorrei e qual è l’animo con cui intendo affrontare il compito di Consigliere Nazionale se sarò eletta, ho deciso di condividere con voi le preferenze che ho espresso per la scelta del titolo del Congresso: esse, infatti rispecchiano fedelmente il modo con cui mi sono sempre occupata – anche da un punto di vista professionale – delle questioni inerenti la vita delle persone con deficit visivo.

“La persona… al centro”
Questa è stata, ed è tutt’ora, la mia prima scelta perché credo fortemente che rappresenti il punto cruciale.
L’U.I.C.I. – e di conseguenza i suoi rappresentanti – si debbono adoperare per far comprendere alla società civile che, prima di essere ciechi o ipovedenti, siamo Persone (non è un caso che l’abbia scritto con la lettera maiuscola).
Fermarsi alla disabilità, non solo esclude la possibilità di riconoscere la persona nella sua globalità, ma dà anche origine a tutti quei pregiudizi e stereotipi che fanno tanto male… soprattutto a coloro che sono più fragili.
Solo se sapremo trasmettere questo messaggio sarà più facile superare le barriere culturali con le quali ci troviamo quotidianamente a combattere e che rendono la nostra vita, già complicata dalla minorazione visiva, ancora più faticosa.

“Innanzitutto cittadini”
L’indicazione di questo titolo deriva sostanzialmente dalle stesse motivazioni che mi hanno portato a scegliere il titolo precedente, con una piccola ma significativa aggiunta:
l’essere cittadini tra i cittadini ci garantisce sicuramente dei diritti, ma ci attribuisce anche dei doveri… ed è importante non venir meno ad essi.
Non è accettabile pretendere il rispetto dei nostri diritti senza assolvere ai nostri doveri, dunque non possiamo pensare che a solo titolo della minorazione tutto ci sia dovuto.
Non è così che deve funzionare: se vogliamo che gli altri ci considerino cittadini tra i cittadini, noi dobbiamo fare la nostra parte (ovviamente ognuno sulla base delle proprie capacità).
Per le stesse ragioni, un altro titolo che mi piace è: “Nella società per i nostri diritti e i nostri doveri”.

“Insieme per una società inclusiva e solidale”
Ciò che mi ha attratto di questo titolo è il concetto di “unità).
Per creare una società inclusiva e solidale è importante agire insieme, dialogando e superando le diversità di idee, e quando superare le differenze non è possibile, fare in modo che esse non costituiscano un ostacolo alla comunicazione ed un motivo di scontro.
Dobbiamo metterci al fianco delle altre associazioni di e per persone con disabilità, degli altri movimenti sociali e, in generale, delle altre realtà del terzo settore, al fine di lottare insieme per la difesa dei diritti di tutti.
L’unificazione della FAND e della FISH costituirebbe un importante passo in questa direzione, ma sarebbe importante essere solidali anche con altre fasce deboli della popolazione (penso ad esempio ai lavoratori in genere, i quali vedono spesso violati i propri diritti).
Il dialogo ed il superamento delle differenze deve, a mio avviso, essere un obiettivo da perseguire anche all’interno del nostro sodalizio: troppe volte, infatti, la differenza di opinioni viene considerata un elemento di rottura anziché un’opportunità di arricchimento reciproco.
Per tutte queste ragioni, un altro titolo che mi piace è: “Dalla differenza delle idee all’unità dell’azione”.
Katia Caravello
Cell. 3773048009
Email: caravello.katia@gmail.com

Al via i servizi educativi 2015 – 2016 per le scuole

Tatto, corpo, plurisensorialità, materia, forma, emozione sono le parole chiave dei nostri laboratori.
Le attività, rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, sono accessibili a tutti gli alunni, condotte come momenti di integrazione e condivisione.

Visite e laboratori per le scuole di ogni ordine e grado

Nido e infanzia

– Gilla, l’argilla
Una FAVOLA per raccontare il Museo e una per presentare Gilla, la signora ARGILLA. Scopriamo insieme quanti scultori la usano e come puoi usarla anche tu. In laboratorio modelleremo divertenti “quadri”.

Primaria

– Curiosare con le mani e con gli occhi
Occorrente: 2 orecchie, 2 occhi, 2 mani. Sarà una VISITA emozionante ad occhi chiusi, in ascolto, a MANI tese! Sei pronto a fidarti e lasciarti guidare, scoprendo l’ARTE in modo nuovo?
– LIBRI TATTILI
Ti sfidiamo a costruire un LIBRO senza matita, senza penne e senza colori! Pensi di farcela? Al Museo potrai incontrare libri rari e ORIGINALI. In laboratorio ti insegneremo a realizzare un Libro Tattile da vedere e da toccare!
– il Museo delle meraviglie
Un giro al Museo per incontrare SCULTURE MERAVIGLIOSE, bizzarre, assurde, romantiche, strane, brutte, spaventose, fantastiche…poi in laboratorio con le tue mani e un po’ d’ARGILLA costruirai la tua scultura…la tua stranezza, la tua meraviglia.

Secondaria di primo e secondo grado

– Viaggio ad occhi chiusi
Hai mai osservato un oggetto avanti, dietro, da vicino e da lontano con le mani e ad occhi chiusi? Al Museo potrai “SENTIRE” una scultura in tanti modi diversi, usando occhi e mani in tutte le loro potenzialità.
– I segreti dello scultore
Vuoi sapere di che cosa sono fatte le sculture del Museo? Chi le ha fatte? E come le ha fatte? Se sei un tipo curioso vieni a mettere le mani in pasta! Ti faremo incontrare da vicino IL GESSO, un materiale non troppo conosciuto, le sue trasformazioni e i suoi usi in Scultura!

Laboratori di sempre

– Musica: orchestriamo le emozioni
(dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia al quinto anno della primaria) Al Museo tanti personaggi ci raccontano le loro storie attraverso la musica. Emozioni risuonano nelle sale: gioia, tristezza, allegria, paura e stanchezza. Muniamoci di strumenti e … musica Maestro!
– Braille: il ragazzo che leggeva con le dita (dal 4° anno della primaria all’ultimo anno della secondaria di secondo grado) C’era una volta Louis, un ragazzo cieco con una straordinaria intelligenza, tale da inventare un codice che tradurrà tutto l’alfabeto e permetterà ai non vedenti di leggere. Curiosi di conoscere la fine della storia? Una visita bendata alla collezione, una tavoletta, un punteruolo vi sveleranno il mistero del Braille.
– LIS – Lingua dei Segni Italiana
(dal 4° anno della primaria all’ultimo anno della secondaria di secondo grado) Un viaggio alla scoperta della sordità e della comunicazione visiva in tutte le sue forme. Si assaggerà la LIS (Lingua dei Segni Italiana) e si esploreranno le diverse potenzialità degli approcci visivi. Regola base è “Ascoltare con gli occhi”. Si arriverà ad animare quasi per magia le statue del Museo Omero, costruendo vere e proprie storie in cui confluiranno tutte le diverse tecniche di comunicazione visiva apprese.

Concorso E-Viva Varlo!
Gli alunni dai 6 ai 13 anni sono invitati a partecipare al Concorso E-Viva Carlo! per raccontare attraverso un video la vita emozionante di Carlo urbani, il medico marchigiano che è riuscito in un’impresa straordinaria.

Servizio di educazione artistica ed estetica per non vedenti Il servizio, gratuito, è rivolto agli alunni che frequentano le scuola, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, l’obiettivo è assicurare pari opportunità di crescita culturale e di integrazione sociale.

Numerosi anche i laboratori rivolti alle famiglie e alle associazioni disabili!

Il Museo Omero si trova all’interno della Mole Vanvitelliana, magnifica architettura settecentesca circondata dal mare.
L’ingresso al museo è libero. Tutte le attività sono a pagamento e con prenotazione obbligatoria. Costo: euro 3,70 a partecipante. Gratuito: docenti, disabili e loro accompagnatori. Durata media visita: 1 ora. Durata media laboratorio: 1,30 / 2 ore.

Info: Tel. 0712811935 , email didattica@museoomero.it sito www.museoomero.it Museo Tattile Statale Omero Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona

Il Rinascimento, le arti da imbandire: la prospettiva dei sapori – Domenica 27 Settembre 2015 ore 17.00

Il Rinascimento, le arti da imbandire: la prospettiva dei sapori Conversazione con lo storico dell’alimentazione Tommaso Lucchetti

Ad una settimana dalla chiusura la mostra “Il Rinascimento oltre l’immagine” presenta un evento dove il gusto ci guida tra i capolavori di quell’epoca dove il bello e il buono ritrovano una nuova essenza. Il professor Tommaso Lucchetti, storico dell’alimentazione e dell’arte conviviale, ci racconta un Rinascimento inedito, narrato attraverso le mense apparecchiate come percorsi narrati e figurati, con virtuosismi stilistici e riferimenti simbolici degni dei grandi affreschi e dei complessi scultorei. Un viaggio attraverso i capolavori dell’arte che culmina con l’assaggio conclusivo di prelibatezze caratteristiche di quei secoli.

ore 17.00 visita guidata alla mostra “Il Rinascimento oltre l’immagine”
a seguire conferenza del prof. Tommaso Lucchetti e rinfresco a cura dello chef Andrea Chiappa con prodotti enogastronomici della ditta “Rinascimento a tavola” di Daniela Storoni.

Iniziativa gratuita per i visitatori della mostra.

Ingresso:
intero: 6€
ridotto: 5 € gruppi minimo 10 persone, over 65 anni
ridottissimo: 3 € dai 6 ai1 9 anni, studenti universitari
gratuito: disabili e accompagnatori, dai 0 ai 6 anni

È gradita la prenotazione a info@museoomero.it

Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28
60121 Ancona – telefono 071 2811935

COMUNICATO STAMPA CONVEGNO: “LEGGERE: COME SI PUO’?” 1° ottobre 2015 – ore 9,30 Roma – Via Milano 76 c/o Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

“Leggere: come si può?” è il titolo del Convegno sulla lettura in programma a Roma il 1° ottobre 2015 presso la Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario. Il Convegno, organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato, la Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita” e la Fondazione LIA Libri Italiani Accessibili, ha ottenuto il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Lazio.

 

“Vogliamo raccontare la storia di un viaggio” – dichiara Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale dell’Unione e coordinatrice dei lavori del Convegno. “Ripercorreremo le diverse modalità di lettura per i ciechi e gli ipovedenti: un percorso che parte dal libro in Braille, passa per il Centro Nazionale del Libro Parlato e arriva al formato elettronico. Scrittori famosi, speaker e lettori ciechi e ipovedenti leggeranno alternativamente alcune pagine dello stesso libro, a testimonianza del fatto che molti sono i modi di lettura possibili, tutti altrettanto validi.”

 

Da un’indagine condotta alcuni anni fa per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dell’Associazione Italiana Editori, in collaborazione con la CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) su un campione di 1.505 persone (la più estesa mai condotta tra i Paesi Europei), risulta che i ciechi e gli ipovedenti leggono libri tre volte più di chi ci vede bene e che i formati digitali sono sempre più spesso i preferiti, rispetto al Braille e al testo a caratteri ingranditi, in particolare dalle fasce dei più giovani (18-34enni ma anche 35-50enni).

 

“L’accesso alla lettura è per noi disabili visivi un aspetto fondamentale – dichiara Mario Barbuto, Presidente Nazionale dell’Unione. Poter leggere in completa autonomia vuol dire avere le stesse opportunità di tutti per studiare, lavorare e accedere alle differenti modalità di svago”.

 

I destinatari del Convegno sono, da un lato i ciechi e gli ipovedenti che rappresentano la vasta platea dei fruitori primari, ma soprattutto l’intera cittadinanza, il vasto pubblico e gli “addetti ai lavori”, e le autorità competenti in materia, a diverso titolo.

 

Oltre ai rappresentanti della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza, dell’Associazione Italiana Editori, del Centro Nazionale del Libro Parlato, interverranno, tra gli altri, Mario Tozzi, scrittore, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Cristina Mussinelli, Segretario Generale Fondazione LIA, moderati da Ilario Di Giovambattista, Direttore Editoriale di RadioRadio che sarà media partner del Convegno.

 

Susanna Marcellini, giornalista e scrittrice, insieme a Roberto Pruzzo e Sandro Tovalieri, presenteranno il volume “Bomber”. La storia di un numero nove normale (o quasi); Roberto Renga, giornalista e scrittore presenterà il volume “La partita del diavolo” insieme a Chiara Bottini (coautrice) e a Stefano Molinari, mentre Sara Rattaro presenterà il volume “Niente è come te” (Premio Bancarella 2015).

Programma

9.30                 Apertura dei lavori

Luisa Bartolucci

Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Ilario Di Giovambattista

Direttore Editoriale RadioRadio

 

9.35                 Saluto di Marina Bicchieri

Direttore del Laboratorio di Chimica dell’Istituto Centrale per il Restauro

e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

 

9.45                 Saluto di Mario Barbuto

Presidente Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

 

9.50                 Saluto di Pietro Piscitelli

Presidente Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”

 

9.55                 Saluto di Cristina Mussinelli

Segretario Generale Fondazione LIA

 

10.00               Mario Tozzi

Scrittore, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Presentazione del volume

“Tecnobarocco”

 

10.30               Salvatore Romano

Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Modalità e criticità nell’accesso alla lettura di ciechi e ipovedenti

 

10.55               Giacomo Elmi

Capo Servizio Centro Nazionale del Libro Parlato

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Centro Nazionale del Libro Parlato: la pagina si fa voce

 

11.10               Susanna Marcellini

Giornalista e scrittrice

Roberto Pruzzo

Opinionista

Sandro Tovalieri

Allenatore

Presentazione del volume

“Bomber”. La storia di un numero nove normale (o quasi)

 

11.35               Coffee break

 

11.45               Maria Rita Zaldini

C.d.A. Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”

La Biblioteca per Ciechi “Regina Margherita”: una istituzione al servizio dell’istruzione e della cultura

 

12.05               Roberto Renga

Giornalista e scrittore

Chiara Bottini

Scrittrice

Stefano Molinari

Attore

Presentazione del volume

“La partita del diavolo”

 

12.30               Cristina Mussinelli

Segretario Generale Fondazione LIA

Fondazione Lia: lettura accessibile e digitale

 

12.50               Sara Rattaro

Scrittrice

Presentazione del volume

“Niente è come te”

(Premio Bancarella 2015)

 

13.20               Premiazione volontari e speaker del Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione                    Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

 

13.35               Presentazione percorso guidato al materiale

della collezione dell’ICRCPAL a cura del Laboratorio di Restauro, Direttore Lucilla Nuccetelli

Conclusioni

Al termine: percorso guidato

LOCANDINA 

Fish – Pensioni: attenzione ai caregiver familiari

In queste ore si fa sempre più diffusa la voce che vedrebbe un intervento normativo per rendere più flessibile l’uscita dal lavoro. Una misura che renderebbe meno stringenti i vincoli della cosiddetta Riforma Fornero favorendo maggiormente la pensione anticipata.
In particolare vi sarebbe l’intenzione di agevolare le lavoratrici donne e coloro che sono disoccupati a pochi anni dalla pensione.
“Un’apertura interessante – di cui si sottolinea da anni e da più parti l’esigenza – che ci auguriamo raggiunga il traguardo profilato.” commenta Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. “Ma questa dovrebbe essere anche l’occasione per prestare attenzione anche ai caregiver familiari che per anni hanno assicurato l’assistenza ai propri congiunti, colmando lacune evidenti di un sistema dei servizi sociali che raggiunge appena il 20% delle famiglie con persone con disabilità. A queste persone va assicurata una maggiore flessibilità in uscita senza che ciò li sanzioni dal punto di vista economico.”
“Questo intervento – prosegue Falabella – non deve però distrarre dalle profonde necessità di supporto alle famiglie ed ai caregiver familiari che hanno rinunciato ad un lavoro e che in molti casi vengono lasciati soli nella gestione di gravi situazioni spesso anche sanitarie. Per costoro vanno pensati e realizzati interventi specifici, mirati, che restituiscano loro quella libertà di cui spesso sono deprivati e che garantiscano una copertura previdenziale nel suo senso più ampio. Ma significa anche rafforzare le premesse per evitare che l’assistenza rimanga a carico delle persone e delle famiglie.”
L’attenzione di FISH va anche verso i lavoratori con disabilità: “Visto che si sta considerando l’ipotesi di intervenire su questi temi, vale la pena anche di chiarire la cogenza di una normativa che ci risulta formalmente ancora vigente. Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503/1992 prevede la possibilità per i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, con invalidità non inferiore all’80%, di anticipare l’età pensionabile (pensione di vecchiaia) a 55 anni per le donne e a 60 per gli uomini. Oltre a superare la disparità di trattamento fra dipendenti pubblici e privati, è opportuno che si precisi una volta per tutte che queste disposizioni non sono decadute con la Riforma Fornero.”
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Fish – Nuovo paradigma: gli esiti dell’incontro

Soddisfazione della FISH per il successo dell’incontro “Il nuovo paradigma della Convenzione ONU per l’accesso ai diritti ed il contrasto delle discriminazioni delle persone con disabilità” che si è tenuto a Roma il 16 settembre 2015.
L’obiettivo di FISH era – e rimane – quello di costruire una alleanza il più ampia possibile per realizzare nuove politiche, questa volta inclusive, per le persone con disabilità e rendere esigibili e tangibili i diritti richiamati dalla Convenzione ONU. Ciò richiede un impegno e una condivisione trasversale che coinvolga il più alto numero dei diretti interessati, delle istituzioni, del mondo associativo e sindacale, ma anche quello degli operatori e dei servizi. Non è un caso, quindi, che i relatori all’incontro siano stati individuati per la loro preparazione, esperienza, rappresentatività e che la direzione degli interventi fosse ben orientata sulla concretezza e focalizzata su temi circostanziati.
In tal senso già l’inquadramento di apertura di Vincenzo Falabella, presidente FISH, è stato stringente: il Programma di azione sulla disabilità, approvato già nel 2013, dovrebbe orientare le politiche per applicare il paradigma della Convenzione ONU in Italia. Ma il Programma reca le linee delle azioni e queste devono essere rese operative con atti a diverso livello e ambito di responsabilità istituzionale. È necessario passare dai principi alla pratica, analizzando i fenomeni con occhio critico, elaborando i dati disponibili, avanzando proposte sostenibili.
Non è un caso che all’incontro siano stati presentati e resi disponibili due approfondimenti tecnici (uno sulla “consistenza” del numero delle persone con disabilità, l’altro sulla spesa sociale per la disabilità) e un documento di lavoro per la futura riforma dei percorsi e dei criteri di riconoscimento della disabilità. I documenti sono disponibili nel sito FISH.
Dal primo approfondimento emerge un dato, evidenziato da Vincenzo Falabella e ripreso da molti relatori. Esistono in Italia circa 1 milione 100mila persone con limitazioni funzionali gravi che – pur essendo in possesso dei requisiti sanitari – non sono titolari di indennità di accompagnamento. Tale conclusione si ottiene comparando lo studio dell’ISTAT (Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi, luglio 2015) con il casellario dell’INPS.
Secondo ISTAT in Italia sono circa 3,1 milioni le persone con limitazioni funzionali gravi, mentre INPS eroga l’indennità di accompagnamento civile “solo” a poco più 1,9 milioni di persone.
Ma la stessa analisi di FISH “smonta” – numeri alla mano – anche le tesi degli “abusi territoriali” secondo cui la maggiore incidenza di indennità di accompagnamento in alcune aree del Paese deriverebbe da disomogeneità valutative.
Dal secondo documento sulla spesa sociale per la disabilità appare in modo netto da un lato un’Italia molto indietro rispetto alla media europea (sia rispetto alla spesa procapite sia all’incidenza sul PIL) e dall’altro una profonda disomogeneità territoriale sia quantitativa che qualitativa.
Forte interesse e prime condivisioni ha raccolto l’ipotesi di riforma dei percorsi per il riconoscimento della disabilità formulata nella sua struttura essenziale da FISH. Anche in questo caso la Federazione tenta di accelerare i tempi avanzando una proposta operativa e sostenibile.
L’analisi dell’attuale sistema di accertamento, verifica, riconoscimento di invalidità civile ed handicap non può che essere inclemente in quanto a tempi, costi, esiti, sovrastrutture e criteri valutativi.
L’intento, quindi, è quello di ridisegnare un percorso che sia sostenibile ed efficace/efficiente nell’interesse dei diritti delle persone con disabilità ma anche della qualità del sistema di protezione sociale attuale e futuro, capace di promuovere e migliorare l’equità e la trasparenza delle valutazioni.
Ci si propone innanzitutto di unificare i momenti e criteri valutativi di base (invalidità, handicap, disabilità, alunno con handicap) ma al contempo di disgiungere la valutazione di base dalla valutazione multidimensionale legata ai progetti individualizzati, strumenti essenziali per la reale inclusione.
Importante è anche responsabilizzare, monitorare le competenze valutative di base. La stessa valutazione di base passerebbe da collegiale a monocratica con una separazione dei percorsi valutativi di base per età (minori, adulti, anziani) affidandone il compito a medici con specifica e dimostrata competenza e formazione.
Grande rilevanza viene attribuita anche alla trasparenza delle informazioni, al controllo della qualità del lavoro di valutazione (sottoposto a indicatori), ai nuovi criteri e ai test da usare.
All’incontro è intervenuto il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che ha espresso apprezzamento sia per la qualità delle analisi di FISH che per la proposta avanzata che potrà essere la base di un confronto su qualcosa di concreto che tiene conto di sostenibilità e di miglioramento del sistema.
Richiamando il ruolo dell’Osservatorio Nazionale sulla disabilità, ne ha riconosciuto l’importanza non solo come sede di elaborazione, ma anche di supporto alle decisioni politiche. Ancora una volta Poletti ha sottolineato come ritenga essenziale valutare l’impatto delle norme in via di approvazione. Esso può essere diverso da quello che il Legislatore si attende e quindi deve sempre essere previsto un monitoraggio anche a posteriori. Poletti ha anche confermato – raccogliendo i preoccupati richiami di Falabella su varie emergenze – la massima attenzione del suo Dicastero oltre che del Governo riguardo alla disabilità.

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