Torino – Giornata mondiale della vista: a Torino oltre 300 persone visitate

Il presidente Lepore: «Bilancio positivo. Andiamo avanti con la prevenzione»
Bilancio decisamente positivo per le iniziative di prevenzione organizzate dall’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino, in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB), durante la Giornata Mondiale della Vista. 303 persone sono state visitate gratuitamente da uno staff di oculisti presso il gazebo allestito in piazza Castello. Molti cittadini, inoltre, hanno potuto dialogare con il personale UICI Torino, ricevere opuscoli informativi e conoscere i tanti ambiti d’intervento dell’associazione.
A corollario di questa iniziativa si è svolto un convegno dedicato alle malattie oftalmiche degli adulti (questo era infatti il tema della Giornata della Vista 2015). Con grande chiarezza e con un linguaggio accessibile a tutti, il professor Savino D’Amelio, direttore del Dipartimento Malattie Oculistiche dell’Ospedale Oftalmico di Torino, ha illustrato alcune tra le più diffuse patologie degli occhi come la cataratta, il glaucoma e la degenerazione maculare senile. Per ciascuna malattia sono state brevemente descritte cause e possibili trattamenti. In vari passaggi del suo intervento, il professor D’Amelio ha evidenziato come una capillare prevenzione, uno stile di vita sano e una diagnosi precoce possano limitare l’insorgere nella popolazione adulta di cecità e ipovisione.
«Ecco allora l’importanza delle nostre proposte – ha affermato, in conclusione, il presidente provinciale UICI Franco Lepore – L’attenzione e l’interesse con cui, di anno in anno, i cittadini seguono le giornate di prevenzione ci stimolano ad andare avanti. Inoltre questi appuntamenti sono l’occasione per aprire una finestra sulla complessa realtà della disabilità visiva, al di là di stereotipi e luoghi comuni».

 

gazebo allestito in p.zza Castello

gazebo allestito in p.zza Castello

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 36/2015 del 9/10/2015.
Di seguito il link: http://www.uictorino.it/011news/011news1536.mp3

Tra gli argomenti trattati:
Un incontro con la Banca d’Italia per conoscere la nuova banconota da 20 Euro e imparare ad evitare i falsi
Il Lions Club di Collegno regala un cane guida a una persona cieca
Entra nel vivo il progetto ACT Accessible Theatre: tre laboratori per aspiranti attori ciechi e ipovedenti
Ad Alba e a Canelli con l’U.N.I.Vo.C., per conoscere le meraviglie della nostra terra
Buon ascolto.

Brevi considerazioni del Presidente Nazionale sul recente articolo a firma Rodolfo Cattani e Claudio Romano, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Ho letto con interesse il contributo di Rudy e di Claudio.
Rudy e Claudio ben sanno quale e quanta sia la mia stima verso di loro. Quanto il mio affetto per loro.
Non so se sia un mistero, ma considerato che non vi sono ragioni perché lo rimanga, a Claudio, fin dalle prime settimane, ho chiesto con affettuosa insistenza di accettare la carica di vice presidente di questi diciotto mesi vissuti pericolosamente.
A Rudy ho più e più volte ribadito quanto sia ancora necessaria e preziosa la sua attività in seno all’Unione, oggi come domani.
Subito dopo la mia elezione, inoltre, ho riscontrato che le dimissioni di Tommaso avevano praticamente sancito anche il cambio della presidenza nazionale del Forum Italiano della Disabilità (FID), in pratica già assegnata ad altri e solo in attesa della prima riunione per consacrarne il passaggio.
Mi sono battuto come un leone perché invece quella presidenza fosse conservata alla nostra Unione e perché vi fosse eletto Rudy.
E sono stato felice di esserci riuscito.
Per non dire della mia soddisfazione quando Rudy, da me consultato, accettò di entrare in Direzione insieme agli amici Francesco Fratta e Adoriano Corradetti.
A Claudio e a Rudy, dunque, che sempre ringrazio per la reciprocità di affetto e per il sostegno leale a questo presidente, desidero soltanto offrire un paio di elementi di riflessione, traendo spunto dal loro scritto.
Circa la mia proposta di una candidatura in tandem con Nicola per il Congresso del 2015, da me formulata nel novembre del 2013, diversamente da quanto mi è stato risposto allora e da quanto lo stesso Nicola ha più volte ribadito nelle assemblee precongressuali, senza che io abbia mai replicato, non è vero che essa giungesse fuori tempo massimo, dato che alla presidenza io ero stato già candidato nel 2010 con un risultato che consideravo estremamente lusinghiero e dunque degno di una continuazione e di una continuità.
Quando si costituisce un tandem per crearvi intorno una squadra e raggiungere un obiettivo, dire che deve prima nascere il programma e poi devono venire le indicazioni dei ruoli, ha lo stesso effetto di chiedersi se siano nate prima le uova o le galline.
Non scomoderei dunque la democrazia per giustificare il rifiuto della proposta, in sé del tutto legittimo, che non necessita appunto di alcuna, ulteriore giustificazione.
Quanto a patti di consultazione tra cosiddetti alleati, nel ribadire che il 15 marzo non fu sottoscritto alcun accordo in tal senso, anzi, non furono sottoscritti accordi di nessun genere, – e fu proprio quella, la grande novità – ho già detto a Nicola che ritengo sia stato un mio errore non sentirlo più spesso nei mesi passati.
Mi sono gettato a capo fitto nel lavoro quotidiano che mi ha assorbito tutto il tempo e forse ho un po’ trascurato i rapporti politico-associativi con gli alleati.
Anche se, devo dire, da questi ultimi, non è che mi vennero molte sollecitazioni a sentirci e incontrarci.
Del resto, appena eletto, ho interrotto immediatamente i miei rapporti associativi con i miei amici e sostenitori di UICI Rinnovamento. Sì, quelli che mi avevano regalato il lusinghiero risultato del 2010.
Non ho partecipato più alle loro riunioni e alle loro attività, ho quasi intralciato la loro conferenza di Napoli del novembre 2014 e non ho mai concordato con nessuno di loro, collegialmente, alcuna decisione associativa, grande, media o piccola che fosse.
Eppure da loro non ho mai avuto una scenata di gelosia!
Non ho mai ricevuto richieste di alcun genere e perfino ora, sotto Congresso, stanno facendo un lavoro certosino di raccolta di tutti gli indirizzi email dei congressisti, traendoli dalle pagine del nostro sito web, pur consapevoli che avrebbero potuto chiedermeli e risparmiare ore di noiosa fatica.
Ma forse perché altrettanto consapevoli del fatto che avrebbero ricevuto da me un netto rifiuto.
Questa cristallina correttezza è la migliore risposta al dubbio che Rudy e Claudio sollevano, troppo malignamente, circa l’attaccamento e la lealtà di queste persone all’Unione e ai loro dirigenti, chiunque essi siano e saranno.
Attaccamento segnato sempre, però, da menti libere e spirito critico.
E tuttavia senza alcuna pretesa di essere consultati preventivamente e collegialmente.
Quanto alle modalità di definizione delle candidature, già troppe volte ho spiegato come lo Statuto Sociale non conferisca alcun potere in merito ai consigli regionali. Anzi, lo stesso concetto di “delegazioni”, troppo spesso usato e abusato in passato, costituisce un vulnus, una ferita al disposto Statutario, poiché non è prevista l’elezione di alcuna delegazione al Congresso, ma soltanto di delegati singoli, i quali portano la responsabilità delle loro scelte unicamente verso se stessi e verso le assemblee sezionali che li hanno eletti.
Posto che, stando alle regole attuali, chiunque ha facoltà di candidarsi alle cariche di dirigente nazionale, ho cercato di indicare quali criteri, a mio avviso, dovrebbero prevalere nelle scelte e nel voto del Congresso.
Li ricordo ancora una volta:
competenza, disponibilità, territorialità.
Potrei infatti elencare qui parecchi nomi di candidati e candidabili che, secondo me, non appartengono e non rappresentano alcuno specifico territorio, ma l’insieme dell’unità associativa e delle esigenze nazionali alle quali dare risposta, proprio per la loro competenza e per la loro disponibilità.
Se altri, comunque, vogliono continuare ad agire e a scegliere come si è fatto in passato, ovviamente è un loro diritto. A condizione che non lo impongano a nessuno sulla base di una supposta lealtà a decisioni e indicazioni di Consigli regionali che, ove davvero adottate, si configurerebbero come contrarie al dettato Statutario.
E richiamo sul punto, in particolare, l’attenzione soprattutto di Rudy e di Claudio i quali ben comprendono come questa mia posizione sia del tutto contraria a miei possibili interessi elettorali.
Tanto per sottolineare, come dicono loro, che “in democrazia contano i voti”.
No, amici, in democrazia e nella nostra Unione, contano prima di tutto le idee, le azioni, il passato e la storia di ognuno di noi.
I voti, se vengono, vengono dopo. E ne sono soltanto una conseguenza.
Altre modalità per raccogliere voti, non ne conosco e preferisco non conoscerne.
Mario Barbuto

Vediamoci alla radio: lunedì 12 ottobre 2015 ore 19.30 su RadioRadio

Lunedì 12 ottobre 2015 riprenderà, su RadioRadio 104.500 fm – www.radioradio.it e piattaforma sky, “Vediamoci alla radio”: STORIE, ESPERIENZE, SAPORI SCONOSCIUTI… DA VEDERE, ALLA RADIO.
“Vediamoci alla radio”, come è noto, è una trasmissione congiunta di RadioRadio e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, volta a far conoscere le diverse tematiche e problematiche legate alla cecità e all’ipovisione attraverso esempi, storie e situazioni da raccontare possibilmente in positivo.
La trasmissione è condotta da Stefano Molinari, una delle punte di diamante dell’emittente, e da Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale e responsabile del settore Informazione e Comunicazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS.
“Vediamoci alla radio” si sta dimostrando una nuova ed importante occasione per farci conoscere meglio e per abbattere, insieme agli amici di RadioRadio, i muri e le barriere dei pregiudizi e dei luoghi comuni che da sempre condizionano la vita e la quotidianità di ciechi e ipovedenti. Nel corso della puntata di lunedì 12 ottobre si parlerà anche, in vista delle iniziative legate alla giornata del cane guida, di questi straordinari amici a quattro zampe e delle difficoltà che i loro conduttori ancora oggi sono costretti ad dover superare. Sarà ospite, tra gli altri, il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, dott. Mario Barbuto.
Gli ascoltatori potranno interagire con i conduttori e gli ospiti mediante sms da inviare, durante la trasmissione, al numero 3775-104500, o tramite telefono componendo lo 06-8833033.
Vi attendiamo numerosi lunedì 12 ottobre su Radioradio alle 19.30 in punto!

Centro di Documentazione Giuridica – Accessibilità dei Servizi nella Pubblica Amministrazione – riferimenti normativi, di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

Riteniamo utile riepilogare qui le principali norme di riferimento sugli obiettivi di accessibilità che le Amministrazioni Pubbliche devono perseguire e rispettare per facilitare l’attività lavorativa dei propri dipendenti con disabilità, al fine di offrire una maggior tutela ai nostri lavoratori non vedenti e ipovedenti.
La redazione di questo documento si è resa possibile grazie al lavoro svolto dai nostri rappresentanti che partecipano con assiduità ai tavoli tecnici presso il Ministero del Lavoro e presso l’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale).
Le sottostanti indicazioni normative desiderano richiamare i principali elementi di riferimento ai quali devono attenersi i datori di lavoro pubblici e privati, al fine di mettere a disposizione dei lavoratori con disabilità la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche nei casi di telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte, nel rispetto della normativa vigente.

L’articolo 1 della legge n. 4 del 9 gennaio 2004, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, si basa sul principio costituzionale di uguaglianza e afferma che “la Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
E’ tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione”.
La legge 4/2004, art. 2, comma a, definisce “l’accessibilità, come la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che, a causa di disabilità, utilizzano tecnologie assistive o configurazioni particolari”.
Inoltre la legge 4/2004, art. 2, comma b, definisce le tecnologie assistive come “gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici”.

Il decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012, “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, introduce, nella sezione II “Amministrazione digitale e dati di tipo aperto”, all’art. 9 “Documenti informatici, dati di tipo aperto e inclusione digitale”, comma 4, alcune modificazioni della legge 4/2004, in relazione ai seguenti articoli della stessa:
– all’articolo 3, comma 1, si estende l’obbligo di garantire l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici, già previsto per le Pubbliche Amministrazioni, a tutti i soggetti che usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l’erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet;
– all’articolo 4, comma 4, si demanda all’Agenzia per l’Italia Digitale il compito di stabilire le specifiche tecniche delle postazioni, nel rispetto della normativa internazionale, con riguardo all’obbligo dei datori di lavoro pubblici e privati di porre a disposizione del dipendente con disabilità la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistiva adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte;
– l’articolo 4, comma 5, è sostituito con
“I datori di lavoro pubblici provvedono all’attuazione del comma 4 nell’ambito delle specifiche dotazioni di bilancio destinate alla realizzazione e allo sviluppo del sistema informatico”.
Il citato decreto n. 179 apporta anche, all’art. 9, comma 6, alcune modificazioni al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, “Codice dell’amministrazione digitale” con riferimento all’articolo 23-ter riguardante i documenti amministrativi informatici e dispone che i documenti di cui al presente articolo devono essere fruibili, indipendentemente dalle condizioni di disabilità personale, applicando i criteri di accessibilità definiti nei requisiti tecnici di cui all’art. 11 della legge 4/2004.
Inoltre, lo stesso decreto n. 179, all’art. 9, comma 7, introduce a carico delle Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di pubblicare sul proprio sito Web, entro il 31 marzo di ogni anno, gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente che l’amministrazione stessa si prefigge di raggiungere e lo stato di attuazione del piano per l’utilizzo del telelavoro.
Infine il decreto n. 179, all’art. 9, comma 8, prevede che gli interessati che rilevino inadempienze in ordine all’accessibilità dei servizi erogati, ne facciano segnalazione all’Agenzia per l’Italia digitale. Qualora l’Agenzia ritenga la segnalazione fondata sulla base dell’osservanza dei 12 requisiti previsti dal decreto ministeriale del 20 marzo 2013, “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità degli strumenti informatici”, richiederà all’amministrazione l’adeguamento dei servizi, concedendo un termine temporale non superiore a novanta giorni.
Con riferimento a tali obblighi l’Agenzia per l’Italia Digitale ha predisposto una circolare, la n. 61/2013, nella quale si riassumono le modifiche normative apportate dal decreto legge n. 179, fornendo due allegati, A e B, rispettivamente progettati uno per aiutare le amministrazioni a censire lo stato di accessibilità attuale dei sistemi informatici (siti Web, documentazione, postazioni di lavoro, intranet, postazioni pubbliche); l’altro per predisporre uno schema di obiettivi da raggiungere per la soluzione dei problemi individuati.

Con tali premesse si possono meglio evidenziare gli elementi utili per un’analisi compiuta, relativa all’adeguamento e adattamento delle postazione di lavoro del dipendente con disabilità, nell’intento di agevolare l’identificazione della strumentazione e delle tecnologie assistive più idonee in funzione dello svolgimento delle mansioni assegnate.

Paolo Colombo

Presentata ufficialmente la candidatura di Nicola Stilla alla Presidenza Nazionale U.I.C.I., di Massimiliano Penna

Autore: Massimiliano Penna

L’UNIONE CHE VORREI. VERA PARTECIPAZIONE PER UN VERO CAMBIAMENTO
Era questo il titolo dell’evento di presentazione ufficiale della candidatura di Nicola Stilla, Presidente del Consiglio Regionale Lombardo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, alla Presidenza nazionale dell’Associazione svoltosi sabato 3 ottobre presso la sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, e già il titolo stesso contiene tutti gli elementi che hanno caratterizzato il clima dell’intera giornata.
“Soffia il vento del Congresso, ma questo vento non deve spazzare l’elemento principale: i temi”, ha affermato il Commissario dell’Istituto dei Ciechi di Milano Rodolfo Masto nel suo intervento di apertura in veste di moderatore. E si può certamente dire che, almeno qui, l’auspicio del Cav. Masto ha avuto esito felice. Al di là delle singole tematiche trattate, l’intero dibattito ha avuto come filo conduttore il confronto. Un confronto attivo, scevro di polemiche sterili e prive di ogni utilità per l’Associazione; un momento dai toni pacati nel quale si è perseguito un solo ed unico intento: dare il proprio contributo, ognuno con le proprie conoscenze e con le proprie esperienze, per costruire tassello dopo tassello quel mosaico di idee che dovrà essere il riferimento per l’azione della nuova dirigenza associativa che scaturirà dal XXIII Congresso che si svolgerà a novembre.
Afferma Stilla: “In termini di “certezza, tutela ed esigibilità dei diritti delle persone con disabilità visiva la fase che stiamo attraversando non è delle più felici. Sempre più spesso, infatti, i diritti acquisiti vengono messi in discussione subordinandoli a revisioni di spesa ed esigenze di bilancio, che inesorabilmente si traducono in tagli selvaggi ai servizi ad esse rivolti. Se a ciò si aggiunge la campagna condotta contro i falsi invalidi, che spesso ha finito per diffondere una concezione distorta secondo la quale tutte le persone con disabilità (veri invalidi compresi) sarebbero dei privilegiati per via dei benefici concessi, ci si rende perfettamente conto dell’assoluta urgenza di un confronto approfondito sul ruolo che l’Unione sarà chiamata a svolgere nell’immediato futuro”.
Da dove prendere le mosse? Guardando il futuro non si potrà che iniziare investendo sul presente, ovvero sulle nuove generazioni, e pertanto un’azione forte e decisa andrà posta in essere nel sensibilizzare le istituzioni affinché pongano fine alle innumerevoli incertezze presenti nell’erogazione dei servizi di supporto all’integrazione scolastica.
Come ben evidenziato dal Direttore Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, Prof. Giancarlo Abba, attualmente vi è una forte tendenza a segmentare le esigenze dell’alunno non vedente o ipovedente. Al contrario, a tutti i livelli andrà rivendicata con forza e con la massima convinzione la “specificità” di quest’ultimo dal punto di vista didattico e pedagogico, ma considerandolo come una persona che in ambito scolastico sta sviluppando la propria individualità, coltivando i propri interessi e ampliando le proprie conoscenze. Non un “soggetto da assistere, ma una PERSONA A TUTTI GLI EFFETTI”.
L’alunno, infatti, necessita non solo di un insegnante di sostegno adeguatamente formato (il che, stante la situazione attuale, è già una grande conquista), ma anche di un apparato di strumenti che gli permettono un corretto apprendimento delle conoscenze (personal computer dotato di sintesi vocale e/o display Braille, videoingranditore, testi in Braille o a caratteri ingranditi, tavole tattili per l’apprendimento della geometria, ecc.). Tutti strumenti di estrema importanza, ma che vanno presentati agli stessi insegnanti in maniera adeguata in modo che questi ultimi possano insegnarne il corretto utilizzo ai loro alunni. E’ proprio in questa fase che appare in tutta la sua evidenza la fondamentale importanza dei servizi svolti dai tiflologi, figure indispensabili poiché in possesso di quel bagaglio di conoscenze che permette loro di svolgere quella funzione importantissima di “raccordo” fra alunno, famiglia e corpo docente.
Il passo successivo verso una piena inclusione sociale è l’ingresso nel mondo lavorativo dove, come nella scuola, risulta fondamentale un’adeguata formazione inerente non solo le problematiche delle persone non vedenti ed ipovedenti, ma che sia mirata a far conoscere a fondo ai responsabili per l’inserimento lavorativo degli enti preposti, nonché alle aziende, le potenzialità di queste ultime e le enormi opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Notevole interesse ha suscitato anche l’intervento del Responsabile del Polo Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano Franco Lisi, che con estrema lucidità e precisione ha trattato l’estrema rilevanza dei principali problemi connessi all’accessibilità. Spesso si tende a pensare che il concetto di accessibilità indichi un aspetto a se stante, magari riferito solamente all’ambito tecnologico. Al contrario, l’accessibilità può senza ombra di dubbio essere considerato un elemento trasversale che interessa svariati aspetti della nostra quotidianità: dagli spazi al tempo libero, dalla scuola al lavoro, alla cultura e così via. Insieme al concetto di accessibilità, non va nel modo più assoluto trascurata l’usabilità di tutto quanto la quotidianità ci presenta. Un esempio emblematico, come opportunamente evidenziato dal dott. Lisi, riguarda i percorsi predisposti per favorire la mobilità delle persone con disabilità visiva in parchi, musei, ecc..
“Sovente, afferma Lisi, si tende a dare per dato acquisito che un determinato spazio sia accessibile solo perché è stata effettuata preventivamente la mappatura di quest’ultimo. Al contrario l’accessibilità, e con essa la piena fruibilità di uno spazio, presuppone uno studio approfondito da parte di esperti qualificati, che assicurino il rispetto di determinati standard. Solo facendo questo si può garantire una vera accessibilità, che con sé garantisce altresì una vera usabilità del suddetto spazio”. L’esempio proposto è emblematico, e può essere esteso ad altri ambiti come i servizi (bancomat, telecomunicazioni, ecc.) per i quali molto spesso viene garantita un’accessibilità solo teorica.
tutto questo deve spronare l’Associazione affinché si faccia portatrice delle esigenze delle persone con disabilità visiva, le quali reclamano a gran voce un’accessibilità che non sia solo sporadica e di facciata, ma che si concretizzi nella moltitudine di ambiti della vita quotidiana e tramite la quale ognuno possa compiere, passo dopo passo, il percorso che dovrebbe portare ad una buona autonomia e alla concreta inclusione sociale.
Le tematiche proposte sono di indubbia importanza, e hanno suscitato notevole interesse dando vita ad un dibattito pacato e partecipato sia grazie agli interventi dei presenti in sala, sia grazie a quelli di coloro che ascoltavano la diretta streaming dell’evento e tramite e-mail hanno potuto porre quesiti direttamente al candidato Stilla, che al termine dell’evento, rispondendo ad alcune domande, ha espresso viva soddisfazione per l’ottima riuscita dell’iniziativa. Dichiara infatti Stilla:
“Constato con vivo piacere l’interesse suscitato dall’evento di oggi e l’ampia partecipazione avutasi. Credo che quanto abbiamo vissuto noi in sala, e gli ascoltatori da casa, abbia una sola chiave di lettura: confronto nel rispetto reciproco. In questo senso faccio mie senza alcuna esitazione le parole di Rodolfo Cattani, che con estrema puntualità e con la massima lucidità hanno riassunto lo spirito della giornata. Penso che il messaggio lanciato oggi sia chiaro: un incondizionato, forte, e deciso NO alle polemiche, agli attacchi personali e ai colpi bassi che non hanno altro effetto se non creare divisioni interne all’Associazione. Totale disponibilità, invece, ad un confronto aperto, serio, e senza preconcetti verso le idee altrui. Nel totale rispetto di tutti, qualunque risultato scaturisca dal XXIII Congresso, sono fermamente convinto che sia giunto il momento di avviare un dialogo per giungere a scelte comuni, assumendo nella massima collegialità decisioni che richiederanno coraggio e onestà intellettuale da parte di tutti, tutti nessuno escluso”.
Fra i temi affrontati, nel suo programma quale ritiene richieda la priorità assoluta?
“La giornata ha offerto ampi spunti di riflessione. Sia gli interventi che le successive 3 ore di dibattito ancora una volta, ma ne sono sempre stato convinto, mi hanno fatto capire che le persone non vedenti ed ipovedenti non chiedono semplicemente considerazione. Non chiedono cortese attenzione, non chiedono buone azioni di circostanza, ma chiedono azioni concrete. Chiedono, e noi dobbiamo farci interpreti di queste richieste, che sia loro offerto un percorso che li porti alla piena inclusione sociale. I temi emersi, a mio modo di vedere, non vanno considerati singolarmente, ma come componenti di questo percorso! E allora da dove partire? Dalle famiglie dei nostri ragazzi. Il futuro sono proprio loro, ed è nostro preciso dovere far sentire ai nostri ragazzi, proprio tramite le loro famiglie, la presenza dell’Associazione garantendo loro il massimo sostegno soprattutto in questo momento di enorme incertezza per quanto concerne i servizi di supporto all’inclusione scolastica. Le prime risposte concrete ritengo debbano riguardare proprio la scuola, poiché dalla scuola inizia la vera formazione della persona che, se adeguatamente supportata, acquisisce tutto quell’insieme di conoscenze che le permetteranno non solo di avere una buona cultura, ma di formare il proprio carattere e la propria personalità. Proprio per questo ringrazio di cuore le famiglie che oggi coi loro bimbi sono state presenti a Milano; tramite loro ho sentito la vicinanza di tutte le famiglie, e a queste dico una cosa semplice: avete, e avrete sempre, il massimo sostegno da parte della nostra e vostra Unione”.
Al di là delle linee programmatiche, al di là delle considerazioni inerenti i singoli settori, la giornata di sabato ha avuto un filo conduttore unico, solido e infrangibile: il confronto. Non una serie di enunciazioni altisonanti, non la proposta della panacea di tutti i mali dell’Associazione, e nemmeno l’annuncio di un treno dei desideri con destinazione sicura sul quale affannarsi a salire. Al contrario, un momento di vero confronto, nel quale ognuno ha potuto dare il proprio contributo senza timore, nella massima serenità e con la consapevolezza di non essere giudicato in alcun modo. Se questa esperienza sarà estesa, se diverrà un modello da adottare per tutte le future scelte associative, allora l’Associazione potrà proporsi alla base associativa con maggior credibilità, gettando così le basi del VERO CAMBIAMENTO.
Le linee programmatiche predisposte da Nicola Stilla sono consultabili sul suo blog all’indirizzo www.lunionechevorrei.blogspot.it, dove è possibile anche scaricare i file audio relativi all’evento di sabato 3 ottobre.

Massimiliano Penna

Firmato il protocollo d’intesa tra l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus (Uici) e il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi (CNOP)

Roma, 8 ottobre 2015

E’ stato firmato questa mattina presso la sede della Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il protocollo d’intesa tra l’UICI e CNOP – Consiglio nazionale Ordine degli psicologi volto all’attivazione di un servizio di sostegno psicologico a favore dei genitori e delle famiglie dei bambini e dei ragazzi ciechi e ipovedenti attraverso psicologi e psicoterapeuti professionisti.
Il momento in cui un genitore riceve la notizia che il proprio figlio ha un disturbo visivo costituisce un’esperienza traumatica, accompagnata da un susseguirsi di emozioni forti: il dolore per la perdita della possibilità di essere genitori di un figlio sano; il senso di colpa legato al timore che il deficit sia dovuto ad un problema genetico non precedentemente diagnosticato; l’ansia e la paura per l’incolumità fisica del bambino/ragazzo e per quello che gli riserverà il futuro nella sfera affettiva e lavorativa. La situazione poi si complica ulteriormente se al deficit visivo si aggiungono altre minorazioni.
In che modo quindi assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l’atteggiamento corretto? Come si può evitare il progressivo aumento del trauma psicologico?
“Il protocollo d’intesa tra UICI e CNOP nasce proprio per rispondere a queste domande – afferma Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione. Offriremo un servizio capillare in tutte le regioni d’Italia, per dare supporto alla parte più debole, rappresentata dai bambini e dalle loro famiglie. Troppo spesso ci dimentichiamo delle famiglie, che quotidianamente si trovano a dover affrontare i problemi derivanti dalla cecità dei loro figli”.
“È un’iniziativa importante che crea nuovi spazi professionali per la nostra categoria e, contemporaneamente, apre un contesto di impegno sociale di qualità” – dichiara Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale Ordine degli psicologi. “Sul sito del CNOP e su quelli degli Ordini territoriali saranno prossimamente pubblicate le news sul tema e i format per le adesioni da parte dei Colleghi interessati”.

Un ringraziamento da parte dei presidenti Giardina e Barbuto va a Katia Caravello, psicologa e psicoterapeuta, referente nazionale del Gruppo di lavoro attivato presso l’UICI, e al vice-presidente dell’Unione Luigi Gelmini, per aver dato il via a questo importante progetto di sostegno.

Sostenitori e scudieri, di Rodolfo Cattani e Claudio Romano

Autore: Rodolfo Cattani e Claudio Romano

Dobbiamo ammettere di aver letto con qualche iniziale curiosità e interesse, ma con crescente delusione, sul giornale UICI l’articolo “Ma cos’è una partecipazione vera?” a firma del neoeletto componente della Direzione Nazionale Francesco Fratta.

A dire la verità, dal titolo dell’articolo era lecito attendersi qualcosa di più dei soliti logori argomenti, rispolverati non a caso un mese prima del XXIII Congresso.

Essendo stati chiamati in causa da Fratta nel suo scritto in quanto sostenitori di Nicola Stilla, mentre lasciamo a Nicola se ne avrà la voglia e il tempo di chiarire ciò che riterrà opportuno chiarire, non possiamo esimerci da parte nostra, confidando nella pazienza dei lettori, di commentare alcuni passaggi dell’articolo in oggetto.

1. Il 15 settembre 2014 a Bologna c’eravamo anche noi e, con buona pace di Fratta, circa l’esito della riunione, rimandiamo al comunicato sottoscritto congiuntamente e liberamente da Barbuto e Stilla, evitando così che ognuno la racconti come più gli conviene. Più interessante, invece, ci pare chiedere a Fratta perché, nella sua ricostruzione storica degli avvenimenti più significativi, egli non faccia alcun cenno alla riunione del novembre 2013 a Bologna, nel corso della quale Barbuto propose a Stilla di andare al XXIII Congresso con le candidature dello stesso Barbuto alla presidenza nazionale e di Stilla alla vicepresidenza.
E’ lecito chiedersi se gli amici di UICI rinnovamento furono consultati prima di quell’incontro sulla proposta di accordo e, più specificatamente nel merito della stessa? Infatti, se Stilla avesse accettato, forse che l’Unione avrebbe avuto una leadership nata dal basso come Fratta legittimamente sembra auspicare?
Tuttavia Nicola non accettò, facendo notare che prima di discutere sui nomi, era opportuno concordare sul programma e soprattutto su un percorso condiviso per giungere al confronto congressuale con posizioni chiare e concordate.
Seguirono gli incontri allargati dell’11 gennaio 2014 a Milano ed alla luce delle dimissioni di Tommaso Daniele, quella del 2 marzo 2014 a Bologna.

2. Per quanto riguarda il rilievo circa la mancata collegialità da parte di Barbuto dopo la sua elezione alla presidenza nazionale, ci preme semplicemente ribadire che il rilievo espresso da Stilla e dai suoi sostenitori e non solo, non riguardava ovviamente la gestione degli organi collegiali, ma gli impegni di consultazione e di collaborazione che avevano preceduto quella elezione. L’intesa che portò all’elezione di Mario Barbuto, infatti, era il frutto di un accordo tra i sostenitori dello stesso Barbuto e di Stilla con l’impegno da entrambe le parti a ricercare una candidatura condivisa in sede congressuale. Tra i presupposti di quell’accordo vi era che, data la straordinarietà della situazione associativa venutasi a creare, Mario e Nicola avrebbero mantenuto una regolare consultazione all’interno dello schieramento che aveva determinato l’elezione di Barbuto. Ed è proprio questa carenza di consultazione e di dialogo su questioni di notevole importanza associativa a cui si riferisce Stilla e non alla gestione degli organi associativi, su cui non intendiamo esprimerci.

3. Ma chi sono quei sostenitori di Stilla che non hanno ritenuto o che non ritengono gli amici di Barbuto “fautori di un “vero” rinnovamento”?
In realtà, per chiarirlo, basterebbe rispondere a una semplice domanda: se non ci fosse stata una visione comune di intendere il ruolo dell’associazione, avremmo mai compiuto un tratto di strada insieme? Avremmo mai dato fiducia a Mario Barbuto affidandogli la responsabilità di gestire l’Unione fino al Congresso? Non sarà che proprio Fratta non sia stato mai convinto dell’opportunità di stringere accordi con Stilla e i suoi sostenitori?

4. Per quanto riguarda l’elaborazione del programma del candidato Stilla, sarà egli stesso a darne conto quando e come riterrà di farlo; ci auguriamo comunque che in occasione dell’iniziativa di sabato3 ottobre a Milano, Nicola abbia potuto soddisfare anche i legittimi interrogativi di Francesco Fratta.

5. Noi non crediamo che la scelta di autocandidarsi al consiglio nazionale prima o dopo l’apertura del Congresso abbia una valenza etico-associativa superiore alla scelta di farlo con il sostegno dei rispettivi consigli regionali, i quali sono indubbiamente l’espressione democratica dei ciechi e degli ipovedenti delle rispettive regioni. O non è così?

6. In ordine alla polemica circa l’opportunità di accordi tra le delegazioni, riteniamo opportuno sottoscrivere in toto l’articolo di Stilla “Presidenzialismo o democrazia rappresentativa? Riflessioni per una scelta responsabile“ ed a quello rimandiamo l’amico Francesco Fratta e tutti gli appassionati all’argomento.
Riguardo poi al sostegno che l’avvocato Terranova deciderà di dare come delegato al Congresso, non ci sembra particolarmente sconveniente cercare di ottenerlo per Stilla. In democrazia sono i voti che contano e tutti noi per primi dovremmo prenderne atto.
In fine, vorremmo rassicurare Fratta che le persone che il Consiglio regionale lombardo ha inteso sostenere, e cioè Rodolfo Masto, Erica Monteneri e Claudio Romano, non hanno alcuna intenzione di attendere la vigilia del Congresso per rendere pubblica la propria candidatura al Consiglio nazionale, in quanto lo hanno già fatto.

Noi, il 15 marzo 2014, Mario Barbuto l’abbiamo votato convintamente e non siamo affatto pentiti di averlo fatto. Siamo stati sempre e continueremo a essere leali nei suoi confronti se il Congresso lo rieleggerà alla presidenza nazionale.
Ma siamo davvero sicuri che l’amico Fratta ed il “cerchio magico” di Barbuto farebbero lo stesso nel caso fosse Stilla il prossimo Presidente nazionale?

Tranquilli, noi voteremo e chiederemo di votare Nicola Stilla quale Presidente perché egli ha le capacità e il temperamento per essere un buon presidente.

In conclusione, su una cosa almeno concordiamo con Francesco Fratta:
“Ai delegati del XXIII Congresso spetta comunque l’ultima parola………”…… ed i delegati farebbero bene a ringraziare Francesco per questo generoso riconoscimento.
Per ora stia sereno, lo ringraziamo noi.

Rodolfo Cattani
Claudio Romano

Giornata Nazionale del cane guida 16 ottobre 2015 – Passeggiata per le vie di Roma e dimostrazione delle scuole cani guida in Piazza del Campidoglio

Il 16 ottobre si celebra la Giornata nazionale del cane guida per ciechi.
La giornata, istituita dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nel 2006, “è un’occasione importante per portare all’attenzione del grande pubblico il tema della mobilità e della facile circolazione – dichiara il presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto. Il cane guida è una grande conquista di libertà per tante persone che hanno difficoltà a muoversi. Tutelare questa nostra libertà significa garantire il diritto di andare con i nostri cani in ogni luogo aperto al pubblico: ristoranti, mezzi di trasporto, scale mobili, alberghi, ecc.”.

Il cane guida è “un vero compagno di libertà”, sempre disponibile e pronto ad assecondare le necessità di autonomia e di mobilità. Purtroppo però, ancora oggi, spesso, non viene permesso al non vedente accompagnato dal cane guida di entrare in un ristorante, di prendere un taxi o di utilizzare mezzi di trasporto pubblico, nonostante l’esistenza di una legge.
Si tratta dell’articolo unico della Legge n. 37/1974, aggiornata poi con la legge 60/2006, che recita: “Il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico”.

“Ogni rifiuto di questa nostra libertà – continua Barbuto – costituisce una violazione dei nostri diritti umani basilari. A questi diritti non potremo mai rinunciare e sarà nostro dovere difenderli in ogni sede e con ogni mezzo.”

In occasione della giornata, la Sezione Provinciale di Roma dell’Unione organizza una passeggiata per le vie del centro di Roma, cui parteciperanno i soci accompagnati dai loro cani guida. Il percorso partirà alle ore 9 dalla sede dell’UICI di Via Mentana 2 e si concluderà alle 11.30 in Piazza del Campidoglio, dove il Presidente dell’Assemblea Capitolina ed alcuni assessori incontreranno la delegazione per un breve saluto. Alle ore 12.00, sempre in Piazza del Campidoglio, ci sarà una dimostrazione delle scuole cani guida.
Nel pomeriggio, su SlashRadio (web radio dell’Unione) andrà in onda una trasmissione radiofonica con la partecipazione delle scuole cani guida e l’intervento telefonico degli utenti di tutta Italia.

“Il cane guida, oltre ad essere un amico impagabile, è anche un ausilio insostituibile per la mobilità del non vedente – dichiara il Presidente della Sezione di Roma dell’Unione, Giuliano Frittelli. Purtroppo, a volte, questa realtà non è sufficientemente conosciuta e accolta, per questo riteniamo che questo momento di incontro con la cittadinanza lungo il percorso e, poi al termine con le rappresentanze istituzionali, possa essere un momento di fondamentale sensibilizzazione della città.”

Caserta – “Vista, luce dei miei occhi” – 8 ottobre giornata mondiale della vista

La Sezione provinciale di Caserta dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (U.I.C.I) e la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B.), con il Patrocinio morale della Provincia di Caserta, organizzano il convegno: “Vista, luce dei miei occhi” in occasione della celebrazione dell’otto ottobre, quale giornata mondiale della vista, dalle ore 09.00 alle 14.00 presso la Sala Giunta della Provincia di Caserta, con la partecipazione di:
• Dr. Decio Capobianco, MedicoOftalmologo, responsabile centro glaucoma ASL NA1 PSI Napoli Est, socio fondatore della Associazione Campana Glaucoma e consigliere del direttivo della Società Italiana del Glaucoma;
• Dr. Vincenzo Rao, Medico Oftalmologo, primario del dipartimento oculistico dell’ospedale di Maddaloni;
• Dr. Ferdinando Romano, Medico Oftalmologo, primario del dipartimento di oculistica dell’ospedale di Caserta e direttore del centro di ipovisione di Caserta;
• D.ssa Anna Patrizia Farina, responsabile del centro tiflo-didattico della biblioteca per ciechi Reggina Margherita di Monza;
oltre al convegno dove saranno trattate tematiche inerenti all’individuazione delle patologie visive invalidanti, nonché l’esposizione di una panoramica sulle tipologie di interventi e cure farmacologiche, utili alla salvaguardia della vista, la U.I.C.I. e la I.A.P.B. nella stessa giornata, grazie al partenariato della A.N.PREVi. in piazza Dante dalle ore 09.00 alle 18.00 offriranno all’intera cittadinanza uno screening visivo gratuito.
Presso l’unità mobile oftalmica sarà effettuato un check up visivo per individuare precocemente eventuali patologie che interferiscono con il processo di acquisizione dell’immagine compromettendo il normale funzionamento e/o sviluppo dell’apparato visivo. Infine, i volontari distribuiranno gratuitamente opuscoli che, oltre ad informare la cittadinanza sulle patologie visive invalidanti, sui centri di eccellenza ove si potranno seguire i pazienti nelle varie fasi evolutive della malattia con la proposta di interventi ad hoc per la totale o parziale guarigione, tenteranno di aiutare il lettore nell’individuazione di quei sintomi silenti e a volte ritenuti causa di mali minori che però provocano la perdita parziale o totale della vista.
L’obiettivo delle attrici di questa giornata è la diffusione di una cultura della prevenzione della cecità con l’individuazione di rapide diagnosi e il tempestivo uso delle cure per la salvaguardia della vista di ogni individuo.
PROGRAMMA
08 OTTOBRE 2015: GIORNATA MONDIALE DELLA VISTA
CONVEGNO: “VISTA, LUCE DEI MIEI OCCHI”
Sala Giunta Provincia di Caserta
C.so Trieste 133 81100 Caserta
ore 09.00: Saluti delle autorità
ore 09.15: Presentazione del convegno
Avv. Giulia Antonella Cannavaleore 09.30: Patologie visive invalidanti: diagnosi e relativi interventi medici
Dr. Decio Capobianco ore 10.00: Il glaucoma, prevenzione e cura
Dr. Vincenzo Rao ore 10.30: Diagnosi e riabilitazione nel centro di ipovisione
Dr. Ferdinando Romano ore 11.00: La tiflologia didattica a favore dei disabili visivi nei percorsi di studio
D.ssa Anna Patrizia Farina
ore 11:30: coffee break
ore 11.45: Dibattito sui temi trattati con partecipazione dell’uditorio
ore 12.30: Chiusura dei lavori
Si ringraziano:
la Provincia di Caserta per la concessione gratuita della sala e per il patrocinio morale
Il Comune di Caserta per la concessione del suolo pubblico.
il Ristorante “Il Cortile” (Via Galilei 24 81100 Caserta) che nel sostenere l’iniziativa ha offerto il “Coffee Break.