La sala telefonica virtuale “parla, un amico ti ascolta” 98. 90. 50 della Commissione nazionale anziani spalanca le sue porte, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Sono trascorsi 3 anni e sei mesi da quando la nostra sala 98. 90. 50 “parla, un amico ti ascolta” voluta dalla Commissione nazionale anziani ha iniziato la propria offerta di ascolto e la programmazione di incontri tematici su numerosi argomenti di interesse generale e di informazione.
Due anni di accoglienza e di promozione svolta con sollecitudine amichevole da dodici moderatori che hanno consentito e ancora favoriscono l’apertura pomeridiana cinque giorni la settimana e promuovono la diminuzione dell’isolamento e della solitudine.
Da tempo abbiamo avvertito il bisogno di conoscere le esigenze e le proposte di tutti i frequentatori abituali, ma ancor più i desideri e le necessità di tutti coloro che non hanno ancora gradito l’invito di essere presenti, di quanti non hanno ancora inteso far propria l’offerta del nostro servizio, di vivere comunitariamente momenti di confronto e di dialogo.
La sala spalanca perciò le sue porte per accogliere tutti, ma proprio tutti e, in particolare, coloro che non hanno ancora voluto conoscere la gioia dell’incontro e del contatto che, sebbene telefonico, sappiamo quanto possa agevolare l’apertura personale e favorire l’assunzione di informazioni utili.
Vogliamo soffermarci sulle vostre attese, apprendere le vostre esigenze personali, le vostre indicazioni per rendere sempre più utile e adeguato il nostro servizio.
Sì, perché la nostra sala offre un vero e proprio servizio di ascolto e presta la massima attenzione ai suggerimenti e alle urgenze di tutti e di ciascuno.
Non sembrerà vero, ma durante questo periodo di attività è stato possibile organizzare conferenze di carattere culturale e sociale, aprirci all’attività associativa, conoscere le caratteristiche particolari di carattere informatico, soddisfare il desiderio di conoscere le nostre città, abitudini, costumi e folklore delle nostre regioni, assaporare la gioia della comunicazione e dell’interscambio.
La sala favorisce quindi la massima apertura e sviluppa il bisogno di dialogo, di interscambio e di amicizia.
Le possibilità promozionali sono tante e variegate, ma avvertiamo con sempre maggiore urgenza che questa nostra iniziativa venga conosciuta, utilizzata e integrata dalla partecipazione di tutti.
I giorni scorrono velocemente e ogni occasione perduta difficilmente si potrà ritrovare.
Diviene perciò sempre più necessario che questa iniziativa venga conosciuta, diffusa e valorizzata perché davvero possa raggiungere la sua finalità sostanziale: sconfiggere l’isolamento o comunque la solitudine e favorire lo sgorgare fluente di quell’acqua rigenerante che l’amicizia e i contatti interpersonali sanno offrire per placare la nostra sete esistenziale.
So perfettamente di non dire cose particolarmente nuove, anzi, sono pensieri e situazioni purtroppo antiche, ma so altrettanto che, nel momento di rinnovamento e spesso di disorientamento socio-culturale che stiamo attraversando dobbiamo tentare di rivitalizzare il concetto irrinunciabile di “comunità” e di contatto , di confronto e di effettiva conoscenza.
Chiediamo perciò alle nostre rappresentanze territoriali e a tutti coloro che credono nell’utilità di promuovere davvero il dialogo, l’amicizia e il confronto di venire a conoscere questa nostra attività, di vivere con i nostri moderatori e con molti di noi momenti di incontro e di amicizia. Portateci le vostre esperienze e le vostre situazioni di vita, parlateci di voi e troverete un dialogo aperto e rigenerante.

Per conoscere le modalità di accesso potete scrivermi o telefonarmi: sono a vostra disposizione e sarò lieto di fornire ogni eventuale
informazione. Aiutateci a rendere sempre più efficace il nostro impegno.
Cesare Barca
Email: barcacesare39@libero.it

Ascoli e Fermo – Assemblea 2016

L’Assemblea 2016 è convocata per il giorno 3 aprile 2016, alle ore 09:15 presso l’Auditorium Comunale di San Benedetto del Tronto – Viale de Gaspari 124.
Ordine del giorno
• Saluto del Presidente Sezionale, Cristiano Vittori
• Nomina del Presidente, del Vicepresidente e di 3 scrutatori vedenti dell’Assemblea
• Lettura delle relazioni Morale e Finanziaria anno 2015.
• Dibattito sulle relazioni.
• Votazione delle relazioni.
• Varie ed eventuali.
Convocazione dell’Assemblea
Bilancio Consuntivo 2015
Relazione morale 2015
Notiziario della Sezione I ° 2016

Lettera aperta al Presidente Mario Barbuto, di Aldo Grassini

Autore: Aldo Grassini

Ancona, 11 marzo 2016
Caro Presidente,
fortunatamente il lungo confronto con il Parlamento nazionale per il finanziamento del Museo Omero si è concluso positivamente garantendo alla nostra istituzione culturale un futuro più sereno.
In un recente passato avevo dovuto lamentare una scarsa sensibilità da parte dell’UICI per i problemi del nostro museo tattile, ma questa volta devo riconoscere con molto piacere che l’intervento dell’UICI ha portato i frutti che attendevamo. Quando si lavora facendo squadra i risultati non possono mancare e io voglio ringraziare molto sentitamente per il tuo impegno e per quello dell’Associazione e di tutti quei dirigenti che in questa battaglia hanno investito il tempo e la passione necessari per incalzare gli organi parlamentari e gli ambienti del Ministero e per orientarli verso la soluzione da noi auspicata.
In particolare è giusto sottolineare l’impegno di Stefano Tortini che insieme ad altri amici ha tallonato con intelligenza e determinazione le persone giuste.
Con questa azione l’UICI riconosce ancora una volta il ruolo insostituibile del Museo Omero nella formazione culturale dei ciechi italiani individuando in esso una preziosa risorsa che potrà essere utilizzata con sempre maggiore efficacia.
Con amicizia il saluto più cordiale
Aldo Grassini
Presidente Museo Tattile Statale Omero
Nota del Presidente Nazionale

Caro Aldo,
non posso che ribadire la mia felicità e la soddisfazione dell’intero gruppo dirigente nazionale per il brillante risultato che abbiamo ottenuto, lavorando tutti insieme e che assicura al nostro Museo Omero un futuro più sereno.
Come tu hai opportunamente sottolineato, il nostro è un lavoro di squadra e le donne e gli uomini scelti dal Congresso e dal Consiglio Nazionale per svolgerlo stanno già dando prova di talento, impegno e tenacia, in un quadro di crescita personale e collettiva che lascia ben sperare per il futuro dell’Unione e delle istituzioni collegate.
Quanto è accaduto negli ultimi mesi in relazione al finanziamento del Museo Omero rappresenta un esempio splendido di collaborazione e di fiducia reciproca che ha consentito il mantenimento dei finanziamenti statali previsti, senza tuttavia arrecare danno ad altri e principalmente all’Unione, mediante scriteriate ed egoistiche azioni e iniziative parlamentari di dubbia efficacia sostanziale e di pessima rappresentazione della nostra immagine generale.
Altri episodi, nello stesso periodo, purtroppo, hanno contemplato scenari differenti, con organizzazioni che vantano lo svolgimento di attività in favore dei ciechi e degli ipovedenti, protese tuttavia a sottrarre fondi direttamente all’Unione, attraverso un comportamento altamente censurabile che poteva mettere in forse perfino la certezza stessa delle risorse che lo Stato ha inteso destinare alle nostre attività.
La Biblioteca di Monza, il Museo Omero, la Federazione pro Ciechi, hanno offerto ancora una volta un esempio della vera collaborazione solidale, in spirito di reciproca lealtà che desidero additare come la via maestra per il raggiungimento degli obiettivi comuni, innanzitutto nel rispetto dell’integrità e della dignità degli altri e comunque, sempre sotto la bandiera dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Con orgoglio, oggi più di ieri, seguiamo l’attività del Museo Omero, intenzionati a contribuire alla sua valorizzazione in modo sempre maggiore ed efficace sia in Italia che all’estero, dando spazio alla professionalità e al talento di operatori e dirigenti, felici di sentirli parte attiva della comune famiglia dell’Unione.

Con stima e affetto.

Mario Barbuto – Presidente Nazionale

Corso di formazione sull’accessibilita’ ai beni culturali Tredicesima edizione, Anno 2016

14 e 15 aprile – I modulo: L’accessibilità al patrimonio museale e l’educazione artistica ed estetica delle persone con minorazione visiva.
16 aprile – II modulo: Beni culturali e turismo: come renderli accessibili alle persone sorde

ORARI
Giovedì 14 aprile ore 11.00 – 13.30 e 14.30 – 19.00 Venerdì 15 aprile ore
9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 Sabato 16 aprile ore 9.00 – 13.00

Sede: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
Il corso propone a docenti, operatori museali, educatori e guide turistiche autorizzate, un momento formativo di alto livello per conoscere le tecnologie, gli strumenti, i metodi e le esperienze nazionali e internazionali nell’ambito dell’accessibilità al patrimonio culturale, dell’educazione dell’arte alle persone non vedenti, ipovedenti e sorde e del turismo accessibile.
Tra i relatori saranno presenti per il MiBACT Gabriella Cetorelli, Lucia Baracco (Presidente Lettura Agevolata Onlus), Loretta Secchi (Museo Tattile di Pittura antica e moderna Anteros dell’Istituto dei ciechi “F. Cavazza”) e Nicoletta Grassi del Centro tiflodidattico di Pesaro. NOVITA’ il primo modulo si arricchisce includendo la trattazione delle persone sordocieche con un esperto relatore della Lega del Filo d’Oro.
Ospiti di questa edizione con un intervento dal titolo “Uffizi da toccare”, Fabrizio Paolucci, funzionario archeologo responsabile del Dipartimento di antichità classica delle Gallerie degli Uffizi.
Nella giornata di sabato, i relatori saranno: Consuelo Agnesi (Membro dell’osservatorio sull’Accessibilità dell’Ente Nazionale Sordi, OSA), con un intervento sulla “Progettazione inclusiva dei musei e degli spazi culturali per le persone sorde, linee guida per la fruizione museale e per l’interazione con le persone sorde – norme comportamentali”; Valentina Bani Esperienze pratiche: la realizzazione delle visite guidate e delle iniziative culturale inclusive per le persone sorde; Stefania Fadda – Direttrice CABBS Onlus, Introduzione alla persona sorda, approcci e metodologie di comunicazione ed educazione, esperienze di laboratori didattici per bambini sordi e sordociechi.
Per il modulo di sabato 16 aprile è garantito il servizio di traduzione in e da Lingua dei Segni Italiana. Chi avesse ulteriori e specifiche esigenze è invitato a segnalarlo nella scheda di iscrizione.

Iscrizione e pagamento:
I modulo
Durata complessiva: 15 ore.
Attestato di partecipazione: con almeno 12 ore di frequenza.
Numero minimo di partecipanti: 30.
Numero massimo di partecipanti: 60.
Costo: euro 81,97 + IVA 22% = 100,00 euro. Disabili gratuito.

II modulo
Durata complessiva: 4 ore.
Attestato di partecipazione: con 4 ore di frequenza.
Numero minimo di partecipanti: 30.
Numero massimo di partecipanti: 60.
Costo: euro 24,59 + IVA 22% = 30,00 euro. Disabili gratuito.
E’ possibile iscriversi separatamente e ricevere relativi attestati.

Sconti soci ICOM e ANISA del 20 % .

Modalità di pagamento:
Versamento sul c/c postale intestato a Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio, 28 60121 Ancona – c/c n°
01020425599 Bonifico Poste Italiane SpA – IBAN: IT50W0760102600001020425599; dall’estero
Codice: BIC/SWIFT BPPIITRRXXX W0760102600001020425599 Bonifico BANCA CARIGE Corso Garibaldi ANCONA intestato a Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio, 28 60121 Ancona – IBAN:
IT15B0343102601000000671680

Causale del pagamento: “Iscrizione Corso Accessibilità 2016 + specificare il modulo”

La scheda d’iscrizione e la ricevuta del versamento dovrà pervenire entro il
31 marzo 2016 tramite email: info@museoomero.it Il corso si configura come formazione di base sulle tematiche trattate. I corsisti che lo desiderano, potranno accedere ai corsi di approfondimento che verranno successivamente attivati. L’iniziativa si svolge in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Nazionale, del Servizio Civile Regionale Garanzia Giovani e i soci dell’Associazione Per il Museo Tattile Statale ONLUS.
Per ulteriori informazioni contattare la segreteria dal lunedì al venerdì ore 9-13 e martedì e giovedì anche ore 15-17. Telefono 071 2811935 email info@museoomero.it

LINK CON MODULI DA SCARICARE:
http://www.museoomero.it/main?p=corsi_accessibilita_2016

Siena – Visto! N. 10 marzo 2016

Periodico di informazione della sezione di Siena – numero 10 – marzo 2016

Direttrice responsabile: Susanna Guarino
Registrazione Tribunale di Siena n. 3 del 5/8/2014.

Con il contributo di: ESTRA

Sezione Cavaliere Attilio Borelli
Viale Cavour, 134 Siena
Telefono 0577 46181
e-mail: uicsi@uiciechi.it
Sito internet: www.uicisiena.org

PERSONAGGI: Intervista ad Aleandro Baldi Non amarmi “perché vivo all’ombra”
Aleandro potresti raccontare la tua avventura musicale e soprattutto quanto è stato importante per te la partecipazione e la vittoria a Sanremo?
“La mia avventura musicale è cominciata da quando mi sono accorto di avere la passione per la musica. Passione che ho scoperto già da quando avevo i primi pianoforti giocattolo, le prime chitarre. Poi si è unita la mia curiosità di volere sperimentare, di voler provare cose nuove, di voler sempre in qualche modo aggiornarmi, acculturarmi sulle novità. Questo mi ha portato a studiare la chitarra, a inseguire il sogno di voler frequentare il conservatorio; un sogno che si è potuto realizzare solo dopo Sanremo.
Credo che la partecipazione al festival di Sanremo non sia un traguardo ma semplicemente una delle tante promozioni discografiche, anche se oggi credo sia rimasta l’unica opportunità per la crisi che c’è in Italia. E’ stata un’esperienza importantissima perché è stata emozionante, determinante e perché per ogni artista, come si suol dire, dà il là all’inizio di una carriera oppure la fine. O te la crea o te la stronca.
In quel momento percepisci che la tua vita artistica si gioca tutta lì. Ma la vita artistica non è solo Sanremo, un artista non deve pensare solo a stare su un palco di fronte a tanta gente o di fronte ai teleschermi, ma pensare anche a quello che vive, a quello che scrive e a quello che gli rende emozione, l’emozione che si può incontrare nella vita di tutti i giorni”.
Ci racconti un episodio di quel festival.?“Di Sanremo ne ho fatti cinque e di episodi ce ne sono stati tanti. Quindi l’esperienza non è solo quella dei due vincenti ma di tutti e cinque. Ovviamente in quelli che ho vinto ci sono stati bei tributi. L’esperienza che posso raccontare più bella è quella di avere i complimenti dalle persone che prima vedevo come divi, e che mai avrei creduto di raggiungere: Sandro Ciotti, Fabrizio De Andrè, Modugno, e tanti e tanti personaggi del mondo dello spettacolo.
Persone che mai mi sarei aspettato di incontrare mi facevano i complimenti.
L’esperienza che posso raccontare è quella del ’92 quando, alle prove, tutta la stampa diceva che saremmo stati eliminati. Il giorno dopo, invece, abbiamo avuto un grossissimo riconoscimento da parte del pubblico e da parte della critica, vincendo addirittura Sanremo”.
Nella canzone che più si ricorda di te c’era una frase che diceva “Non amarmi perché io vivo all’ombra”; cosa puoi dire ai lettori rispetto alla disabilità visiva e alla solidarietà che la gente dovrebbe dare alle persone più deboli, alla nostra organizzazione l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti?
“Questa frase riguarda una cosa alla quale io tengo molto che è il modo di amare. I modi di amare ce ne sono tanti, però ci sono dei modi sbagliati e dei modi buoni. Anche se si dice “io amo”, l’amore sbagliato a volte fa anche dei danni. Quindi “non amarmi perché vivo all’ombra” vuol dire non amarmi per qualche cosa che riguarda il mio stato ma per la persona, per quello che ti trasmetto. Molte volte quando si fa del bene, o delle opere di solidarietà, lo si fa per puro altruismo ma a volte per quello che nella psicologia è chiamata una proiezione di noi stessi: ci si immedesima in una persona non vedente o in una persona con una disabilità diversa e scatta la molla di fare del bene. L’amore vero, invece, è quello per la persona in quanto tale, nella sua totalità.
Quando tutti ci chiedono “ma fate delle feste di beneficenza?” rispondo con la battuta “io voglio vedere le persone in faccia” perché voglio amare le persone, voglio innamorarmi delle persone per come sono, per come vivono. Non fare della beneficenza, dando dei soldi che poi, a volte, ne va a scapito del lavoro stesso, a chi non conosco o a una persona perché la mantenga.
Quanti genitori, quanti papà soprattutto, dicono ai figli “ma io ti ho accudito” “sì ma io non ti ho visto come il mio papà, non mi hai cresciuto, non mi hai allevato”. L’amore è importante. Non amarmi per le proiezioni della coscienza, non amarmi perché non so, hai paura di andare all’inferno ma amami per quello che io sono, per quello che ti trasmetto”.
Chiudiamo con un appello di Aleandro Baldi ai lettori affinché sostengano l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
“Penso che il migliore appello che posso fare a tutte le persone, a quelle non vedenti e a quelle che vogliono avere un approccio con i non vedenti o con tutte le persone che hanno bisogno di un particolare aiuto sia: “ama la persona per quello che è e non per quello che per te potrebbe rappresentare”.
Quando avremo il tuo prossimo album?
“Sto creando…”.
L’intervista si conclude con l’invito a pubblicare il prossimo album insieme all’associazione.
Massimo Vita
È SINDACO DI CUNEO: Federico Borgna, il coraggio di mettersi in gioco
“Sono cieco ma guardo avanti”
In pochi possono vantare di essere diventati sindaco di una città di 60mila abitanti a soli 38 anni, specialmente se il primo cittadino, ripeto a soli 38 anni, ha un’esperienza che in pochi possono vantare. Ha iniziato già dai tempi della scuola: rappresentante di classe e poi di istituto. Poi assessore al bilancio, patrimonio e politiche sociali in un comune vicino a Cuneo e consigliere della Comunità Montana. Quando si candida alle elezioni regionali è il più votato della lista. E quando spariscono le Province, viene nominato dai colleghi dei comuni presidente provinciale. Una carriera brillante per chiunque.
Federico Borgna è cieco. Cieco totale. Adesso ha 42 anni ed ha iniziato ad avere problemi con la vista a 12, quando su di lui è calato un responso che non lasciava scampo: retinite. Gli ultimi bagliori di luce li ha lasciati sui libri dell’università, laurea in giurisprudenza. Poi c’è stata l’elettronica a supportarlo, e la capacità di entrare in empatia con la gente. Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus è stato consigliere provinciale, poi consigliere regionale, presidente regionale e consigliere nazionale, nonché vicepresidente provinciale della Federazione delle associazioni nazionali disabili.
Conosce bene Siena e si definisce contradaiolo della Selva per il rapporto che la contrada ha con la città di Cuneo.
Sindaco come si rapporta con la sua disabilità?
“Da sempre porto avanti l’idea dell’integrazione vera. La vita è una gara sui cento metri, poi c’è chi porta uno zaino più leggero e uno più pesante. Chi porta lo zaino più pesante deve avere dei vantaggi, poi però, stabilite le regole, una gara è una gara. Quindi è giusto avere aiuti per l’autonomia, sussidi per l’integrazione scolastica, poi però ce la dobbiamo giocare. Questa è la regola base. Io sono stato una testa dura e lo devo ai miei genitori e all’Unione Ciechi, dove ho incontrato persone che mi hanno spiegato che portare il bastone bianco non è una vergogna e che è importante imparare ad essere autonomi nella
vita quotidiana perché ne avrei avuto un vantaggio”.? candidatura a sindaco di un non vedente come è stata vissuta dalla città?
“La mia candidatura a sindaco è nata in un contesto politico particolare, ed è stata un po’ a sorpresa. Oltretutto a Cuneo io vivo ma non ero conosciuto. Quindi, quando hanno deciso di candidare proprio me, il primo passo da spiegare era che un perfetto sconosciuto, fuori dagli schemi di partito, era pure cieco.
La prima cosa che abbiamo fatto è impostare la campagna elettorale sfidando la città, tappezzando la città di manifesti con la mia faccia e lo slogan “Cuneo guarda avanti”. Hanno pensato che fossi impazzito.
Da un sondaggio ad un mese dal voto si è visto che poca gente sapeva che ero cieco, e di coloro che lo sapevano il 10% mi avrebbe votato a prescindere, il 10% non mi avrebbe mai votato perché avere un sindaco cieco per un capoluogo di provincia è inconcepibile, e all’80% non importava niente della mia vista, voleva sapere solo il programma. Questo dimostra che la gran parte dei cittadini ti misura per quello che dici e per quello che fai, non per come sei”.
Ci sono comunque cose che lei, rispetto ad altri suoi colleghi, non può fare….
“Chiunque ha dei limiti, chi ha una disabilità ha dei limiti e infatti certe cose non posso farle, ma nessuno può fare tutto da solo. Ho una squadra, assessori e collaboratori. Nella vita bisogna anche sapersi far aiutare indipendentemente se uno abbia o no una disabilità”.
Questa sua forza, essere riuscito dove altri dicono ‘io non ce la potrò fare mai’, deve essere da spinta per chi si trova nella sua situazione?
“Se uno dice ‘tanto non ce la faccio’ è lui il primo a non volercela fare. Bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco e quando ti metti in gioco devi sapere che puoi vincere o puoi perdere, ma vale per tutti, non solo per chi ha una disabilità. Di sicuro se uno le partite non le gioca non le può vincere, non perde ma non vincerà mai”.
Susanna Guarino
Wolfgang Fasser, l’esperto dell’invisibile che apre il mondo
Fisioterapista, scrittore, musicoterapeuta: “Ognuno di noi ha un contributo da dare”
Wolfgang Fasser, fisioterapista, musicoterapeuta, scrittore, custode di un eremo nel cuore del Casentino e, oltre a tutto questo, anche cieco.
Wolfgang, com’è arrivato a svolgere la professione di fisioterapista, che a volte molte persone non vedenti vivono come una costrizione?
“All’inizio per partire, per avere una professione di base con la quale potevo lanciarmi verso la vita, era un po’ una ricerca, provavo e sperimentavo un po’, fino a che sono arrivato a dire, ok la fisioterapia sarà la mia vita. E’ la mia vita. Non è facile, non era facile una volta e non è facile oggi, perché anche oggi non abbiamo così tante professioni a disposizione, ma io credo che alla fine il fattore più importante è se siamo capaci “di innamorarci in quello che stiamo facendo”. A me è successo così, perciò io dico: se non ho 30 professioni da scegliere, credo sia più importante saper “innamorarsi di quello che sto facendo”, quello che mi è possibile, di saper giocare bene la partita dentro ai limiti. Da qui sono partito. All’inizio ero interessato al settore della riabilitazione e alle tecniche manuali, allora ho fatto corsi di terapia manuale e lavorato in centri di riabilitazione. Poi sapevo di voler lavorare all’estero, in situazioni di disagio come l’Africa e così quando sono stato pronto, dopo aver fatto sufficienti esperienze cliniche, allora sono partito. In seguito ho integrato la musica, perché sapevo che parte della guarigione, oltre che fisica, necessita anche di qualcosa per l’anima, allora ho studiato la musicoterapia. Mi sono interessato alla psicologia dei sistemi per capire il rapporto di dipendenza ed interdipendenza tra il malato, la famiglia e il collettivo, per comprendere le dinamiche che sottendono al potenziale di ammalarsi e di guarire dell’individuo. Non mi sono limitato a pensare “Io sono un fisioterapista, massaggiatore, faccio così”, mi sono invece dedicato a questo lavoro attraverso l’incontro con i malati. Con loro ho incontrato nuove domande alle quali volevo rispondere, dunque studiando e facendo nuove esperienze mi son dato risposte”.
Ha scritto due libri, il primo intitolato “Invisibile agli occhi”, in collaborazione con il giornalista Massimo Orlandi. Quale significato hanno avuto per lei le pietre di fuoco e che cosa intende con l’espressione “esperti dell’invisibile”?
“Inizio con l’ultima, legata a questo bellissimo libro di Jacques Lusseyran “Et la lumière fut” che credo in italiano significhi “Luce Ritrovata”. Era uno scrittore francese non vedente, ha vissuto anche l’esperienza del lager. In questo suo bellissimo libro riflette su qual è il contributo del non vedente nella nostra società, partendo dall’idea che ognuno di noi ha un contributo da dare. Nessuna vita è senza senso, ogni esistenza è un contributo alla grande esistenza di tutti noi, alla società. Allora lui si chiede: qual è il contributo del non vedente alla società di oggi? E lo descrive dicendo che il non vedente è “l’esperto dell’invisibile”, lui può parlare di quello che non si vede, perché lui per natura è destinato ad aprirsi a ciò che non si vede e da questa prospettiva ha da contribuire alla società. Infatti tutti insieme abbiamo uno sguardo più ampio verso la vita, chi non vede è complementare con la sua vista di chi vede. Quando avevo 18 anni ed ero insicuro, perché in quanto ipovedente c’è sempre il dilemma che non si vede quello che non si vede, un caro amico non vedente, che mi insegnava anche il braille e ad andare con il bastone – spiega Wolfgang – mi ha proposto di leggere questo libro perché secondo lui poteva essere una sorgente per me.
Leggerlo mi ha convinto che, se sei l’esperto dell’invisibile, c’è tutto il mondo aperto a te.
Sull’altro aspetto, le pietre di fuoco: ero piccolo, avevo 5-6 anni, cresciuto in montagna, a Glaros in Svizzera. Nel paese c’è questa tradizione, quando gli sposi escono dalla chiesa e salgono sul pullman per andare a mangiare, dai finestrini lanciano delle caramelle con colori accesi, blu, rosso, verde e giallo. Tutti i bambini del paese corrono dietro al pullman e raccolgono le caramelle. Io non vedevo le cose che volavano, perché la retinite pigmentosa stringe la visione a tunnel e logicamente non ho preso mai nulla. Quel giorno tornando alla chiesa e muovendo un po’ le foglie in terra ho trovato 3 di queste caramelle e sono stato felicissimo. Questo era un simbolo, in quel momento anche io sentivo che allora c’è una via per me. Mi sono sentito avvolto da una grande fiducia. Tornando a casa e raccontandolo alla mamma, lei mi ha detto una frase molto importante: “per te ci sarà sempre una via possibile, una via aperta”. Le pietre di fuoco sono state una prima consapevolezza che la mia vita sarà anche diversa da quella degli altri, ma andrà bene così”.
Elena Ferroni
(l’intervista continua sul prossimo numero)
L’ASSOCIAZIONE: Storia dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
Una storia di passione civile
Novantacinque anni fa nasceva a Genova la nostra associazione per la lungimirante opera di un militare: Aurelio Nicolodi diventato cieco per lo scoppio di una granata nella trincea. La ragione fondante fu quella di riunire i ciechi sotto la stessa bandiera per conquistare il diritto alla cittadinanza. Per raggiungere questo obiettivo, Aurelio Nicolodi indicò due strade principali: l’istruzione e il lavoro. Per raggiungere queste mete, era necessario che ai ciechi fosse riconosciuta la piena capacità giuridica di agire dato che gli era negata. Nel tempo sono state tante le battaglie che l’associazione ha dovuto combattere tra mille difficoltà di ordine sociale e politico. Grazie alla nostra azione nel tempo, i ciechi e gli ipovedenti hanno potuto studiare, lavorare e aver riconosciuto un assegno di accompagnamento a parziale risarcimento della disabilità. La possibilità di istruirsi ha tolto i ciechi dagli angoli delle strade e li ha condotti fino alle cattedre universitarie. I ciechi hanno accesso alle professioni più diverse e sempre maggiori grazie all’avvento delle nuove tecnologie. Da prima il lavoro ai centralini, alla massofisioterapia, alla musica e poi la docenza e le libere professioni. Oggi abbiamo ciechi e ipovedenti liberi imprenditori, psicologi e informatici ma anche ciechi che hanno conseguito grandi risultati nello sport a vari livelli. Nonostante tante conquiste e tanto lavoro, non si può dire che le difficoltà siano finite e che si siano raggiunte le pari opportunità. Le difficoltà oggi esistenti sono dovute, più che al deficit, comunque grave, alle grandi fasce di incultura della nostra società civile e della sua classe dirigente. Molti progressi sono avvenuti nell’ambito della prevenzione perché la nostra associazione ha voluto, sin dalla sua nascita, porsi l’obiettivo della prevenzione per far diminuire le persone con deficit visivo. I risultati sono sensibilmente visibili perché nel nostro Paese come in tutto l’occidente diminuiscono i ciechi assoluti e aumentano i ciechi parziali o gli ipovedenti. Abbiamo però un problema sempre crescente: i soggetti con minorazioni plurime spesso molto gravi che la struttura socio-sanitaria del nostro Paese fa fatica a prendere in carico in modo incisivo e qualitativamente sufficiente.
La sezione di Siena, come tutte le altre in Italia, si preoccupa di seguire la categoria con attenzione a tutte le fasce di età e in particolare segue i ragazzi in età scolare e gli anziani. I settori sopra indicati hanno una loro specificità che comporta un impegno sia professionale che economico al quale facciamo fronte con un massiccio lavoro di relazione con le istituzioni pubbliche. Senza il sostegno economico, professionale e personale di chi ci sta intorno non sarebbe possibile realizzare i nostri progetti. Per tutto questo chiediamo che ci venga donato il cinque per mille nella dichiarazione dei redditi; che ci vengano destinate offerte volontarie; che si pensi a noi per lasciti e donazioni; che si pensi a noi per mettere a disposizione un’ora del proprio tempo o la propria capacità professionale.
Come ci insegna la nostra storia e i nostri documenti congressuali, ci impegniamo per migliorare la vivibilità delle nostre zone di competenza a partire da Siena e fino al paese più sperduto del territorio in sinergia con le pubbliche amministrazioni e soprattutto con le associazioni della disabilità.
Spesso la vivibilità del territorio, oltre a essere legata a scelte urbanistiche discutibili, è legata alla insensibilità di chi parcheggia sui marciapiedi, di chi lascia gli escrementi dei cani per strada, di chi lascia materiali esposti davanti ai negozi che intralciano il cammino di chi viaggia con il bastone. Spesso capita di dover segnalare disservizi legati a un cattivo funzionamento della macchina burocratica e per questo facciamo appello a tutti affinché quando si notano disservizi o insensibilità non si giri la testa dall’altra parte pensando che il problema non ci riguardi.
A Siena esistono due associazioni che dovrebbero occuparsi di disabili visivi ma per molti i ciechi sono quelli di Ravacciano dove tanti anni fa vi era un glorioso istituto. In realtà a Ravacciano esiste una associazione che si chiama “tutela ciechi” e poi esistiamo noi che abbiamo la sede in viale Cavour, 134. Noi ci siamo fatti conoscere per le nostre azioni concrete e possiamo essere conosciuti tramite il nostro sito internet o visitando la nostra sede.
Mi piace concludere questo articolo riportando quando mi ha detto una nostra associata molto anziana: “da quando frequento l’associazione provo tanta gioia e tanta voglia di vivere”. A te che leggi voglio dire: dacci una mano a migliorare sempre di più la vita dei disabili visivi della provincia di Siena.
Massimo Vita
Articoli pubblicati su:
# Siena – Marzo 2016 – Anno 2 numero 10
#Siena Dir. Responsabile Duccio Rugani
RIEL PUBLISHING, rete imprese editoria locale, Banchi di Sopra 31 – 53100 Siena
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Ascoli e Fermo – 8° Gran Gala di Beneficenza Venerdì 18 marzo 2016 ore 21:00 Ospiti della serata: Vittorio Il Fenomeno e Stellina

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in collaborazione con la Cooperativa Sociale Con-Tatto Center e del BB Disco Dinner di Cupra Marittima organizzano per il 18 Marzo Ore 21:00.
Mission
C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà.
Albert Einstein
La frase esprime perfettamente la determinazione che il Presidente della sezione interprovinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo Cristiano Vittori adotta per garantire e promuovere sempre nuove opportunità a tutte le persone non vedenti e ipovedenti, anche con disabilità aggiuntive.
Adotta un progetto
“ABILMENTE”
Il progetto vuole realizzare un laboratorio di attività manuali, creazioni con la creta, rilegatura, l’uso di ausili e strumenti tiflodidattici, ecc.
Per sostenere le attività del laboratorio ABILMENTE, puoi dare un aiuto concreto e mirato, partecipando alla serata di beneficienza che si terrà il 18 Marzo.
Adottando il progetto puoi contribuire insieme all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti a creare nuove opportunità per chi vive in condizioni di marginalità ed esclusione per la mancanza della vista!

Univoc – Convegno Le tecnologie informatiche al servizio dei non vedenti per la produzione di spartiti musicali Pisa, 1 marzo 2016, di Mauro Marchesi

Autore: Mauro Marchesi

“Le tecnologie informatiche al servizio dei non vedenti per la produzione di spartiti musicali” è stato il tema di un convegno svoltosi – presso l’Area della ricerca CNR di Pisa – l’1 marzo 2016.
L’iniziativa, organizzata dalla sezione U.N.I.VO.C. di Bologna, con il supporto dell’ISTI CNR “A Faedo” di Pisa ed in collaborazione con la sezione UICI di Pisa, con il patrocinio della Direzione Scolastica per La Toscana del Miur, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle principali istituzioni europee e giapponesi attive nell’ambito della produzione di spartiti musicali Braille e della ricerca per la realizzazione di strumenti informatici allo scopo finalizzati.
Al convegno hanno infatti partecipato:
– Toshiyuki Gotoh e Naoyoshi Tamura, della Graduate School of Environment and Information Sciences YOKOHAMA National University (Giappone), che hanno illustrato il BrailleMUSE;
– Matthias Leopold, della Biblioteca di Lipsia (Germania), che ha presentato il loro sistema Da Capo;
– Lia Cariboni, della Biblioteca di Zurigo (Svizzera), che ha svolto una relazione sul tema “La produzione di musica Braille in Svizzera, nel cuore dell’Europa”;
– Gianluca Casalino, della Biblioteca Italiana per Ciechi di Monza, che ha svolto una relazione sul tema “Il Polo Musicale: centro di ricerca e produzione musicale Braille in Italia”;
– Geert Maessen, della Biblioteca Dedicon di Amsterdam, che ha presentato i servizi offerti da tale istituzione;
– Barbara Leporini, dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” di Pisa, ha affrontato il tema “Accessibilità e usabilità delle interfacce utente”;
– Paolo Razzuoli, che ha illustrato il software Bme2;
– Mario Lang, un programmatore austriaco che ha realizzato i software Freedots e Braille Music Compiler.
Come si vede, a Pisa si sono ritrovati i protagonisti delle esperienze più importanti ed innovative del settore a livello mondiale.
L’iniziativa è stata possibile grazie al verificarsi di una serie di circostanze favorevoli, che abbiamo saputo cogliere, e che abbiamo voluto incanalare in una iniziativa che non si limitasse ad una mera vetrina espositiva, ma che, più ambiziosamente, potesse costituire il punto di ancoraggio per dar vita a quel circolo virtuoso di collaborazioni e di coordinamento, necessari per superare l’attuale frammentazione delle esperienze, in favore di un lavoro di rete che veda coinvolti i principali ricercatori del settore.
A tal fine, nei due giorni successivi al convegno pubblico, è stata creata un’occasione di confronto a livello tecnico fra tutti i partecipanti.
Al termine, è stato approvato unanimemente un documento conclusivo che detta un percorso che, se sarà coerentemente percorso, certamente porterà buoni frutti per fornitori di servizi e singoli utenti.
Il convegno è stato aperto dai saluti di Mauro Marchesi, presidente U.N.I.VO.c. di Bologna e referente del Servizio Ottavio Orioli, e da Claudio Montani, direttore dell’ISTI CNR di Pisa. Un folto e qualificato pubblico ha partecipato all’iniziativa. Un pubblico attento e non certamente passivo. Molte sono state infatti le domande ed approfondita è risultata la discussione.
Un pubblico formato da studenti, fruitori di musica Braille, docenti di sostegno, genitori.
Erano presenti Antonio Quatraro ed Elena Ferroni, in rappresentanza della presidenza nazionale UICI.
Infine, ma non certo per ultimo, un ringraziamento particolare va agli sponsor: la Andrea Bocelli Foundation, Associazione Retina Italia Onlus e Associazione U.N.I.VO.C. Nazionale.
Senza di loro non saremmo riusciti a dar vita a questa iniziativa che, ci si perdoni la presunzione, ci pare non abbia precedenti, quantomeno in tempi recenti.

Mauro Marchesi

Torino – Giornata di prevenzione del glaucoma: 428 persone visitate. Miglior risultato di sempre

Torino – 12 Marzo 2016. Ben 428 persone sono state visitate gratuitamente da uno staff di oculisti durante la giornata di prevenzione organizzata dall’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB). L’appuntamento, inserito nella Settimana Mondiale del Glaucoma (6-12 marzo) è stato accolto dai Torinesi con grande interesse: questa mattina, alle 10.30, dopo mezz’ora dall’inizio della manifestazione, 130 persone si erano già messe in coda davanti al gazebo UICI allestito in piazza Castello. A metà pomeriggio erano state ampiamente superate le 300 visite.
“E’ il miglior risultato da quando proponiamo questa iniziativa – commenta soddisfatto il presidente UICI Torino, Franco Lepore – Da tempo abbiamo deciso di scendere in strada, in mezzo alle gente, per offrire a tutti la possibilità di una visita gratuita. Solo così, infatti, è possibile combattere gravi malattie degli occhi come il glaucoma, definito ‘il ladro silenzioso della vista’ perché nella fase iniziale può anche non presentare alcun sintomo. Ecco allora l’importanza della prevenzione. Il risultato di oggi ci spinge a proseguire in questo cammino”.

Torino – Notiziario audio 011News

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 10/2016 del 11/03/2016.
Di seguito il link:

Tra gli argomenti trattati
A Torino un accordo sull’inclusione scolastica degli studenti disabili. Il presidente UICI Torino Franco Lepore: “E’ un buon punto di partenza, ma servono azioni più concrete”.
Telefoni iPhone, computer Mac, autonomia domestica e Braille: ecco i nuovi corsi UICI Torino per migliorare la vita quotidiana dei disabili visivi
Il Palazzo Reale di Torino sempre più accogliente per i disabili visivi: non solo giornate dedicate, ma anche possibilità di visite tattili in qualunque momento dell’anno
Buon ascolto

Torino – Comunicati dell’11 marzo 2016

1) Corsi Mac, iPhone, autonomia domestica e Braille
2) Corso di Pasticceria
3) Incontro Gruppo Anziani
4) Tessere regionali di libera circolazione anche agli ipovedenti gravi
5) “Il velo dipinto”
6) Test su applicazioni smartphone – ricerca di personale ipovedente
7) Sabato 12 marzo: giornata di prevenzione in piazza Castello
8) Dispositivo Pos per pagamenti
9) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
10) Sportello legale
11) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
12) Accompagnamenti UNIVoC
13) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia fra Ciechi e
Vedenti

Corsi Mac, iPhone, autonomia domestica e Braille Come avevamo preannunciato, stanno per iniziare vari corsi, tutti organizzati dalla nostra sezione. Si tratta di preziose occasioni per migliorare la propria autonomia e ampliare i propri orizzonti. Due dei percorsi formativi sono incentrati sulla tecnologia. Il corso per l’uso dell’I-phone (telefono di ultima generazione prodotto da Apple) si svolgerà nei locali della sezione tra marzo e giugno, durerà 10 ore suddivise in cinque incontri con cadenza distanziata, così da dare ai partecipanti il tempo di sperimentare le conoscenze apprese. E’
aperto a un massimo di 6 disabili visivi, che devono essere già muniti di I-phone. Si svolgerà invece nelle aule informatiche di corso san Martino 4 il corso per l’uso dei computer Mac, in 10 incontri settimanali tra marzo e giugno per un totale di 20 ore. Possono partecipare 4 persone, che useranno i computer presenti nella struttura, più un eventuale quinto iscritto, che però dovrà essere munito di un suo computer portatile Mac. Comunichiamo inoltre che sono ancora disponibili alcuni posti per i corsi di cucina e autonomia domestica (che si terrà presso il Centro di Riabilitazione Visiva dell’ospedale oftalmico) e per il corso di Braille. Entrambi sono aperti a piccoli gruppi di persone e hanno una durata di 20 ore. Ricordiamo che tutti i corsi sono tenuti da persone qualificate, molte delle quali con disabilità visiva, e hanno un taglio fortemente pratico, pensato per venire incontro alle necessità quotidiane. Gli orari verranno concordati anche in base al numero e alle esigenze dei partecipanti. Per tutti e quattro i corsi è necessario iscriversi contattando entro lunedì 21 marzo la nostra segreteria al numero 011 53 55 67.

Corso di pasticceria
La nostra sezione organizza un corso di pasticceria pensato principalmente per persone con disabilità visiva (ma in caso di disponibilità di posti le porte sono aperte anche ai vedenti). Questa interessante esperienza, rivolta per il momento a un massimo di 10 partecipanti, si svolgerà presso il centro di formazione professionale Engim, in corso Palestro 14 a Torino. Il corso è strutturato in 5 incontri, per un totale di 20 ore. L’appuntamento è il venerdì, dalle 14.30 alle 18.30 a partire dal 22 aprile. La quota di partecipazione intera sarebbe di 200 Euro, ma la nostra sezione ha deciso di contribuire riducendo il costo a 100 Euro per i soci Uici Torino. La quota sarà invece di 150 Euro per eventuali disabili visivi non iscritti all’Uici o non in regola con il tesseramento. Per iscriversi è necessario contattare la nostra segreteria al numero 011 53 55 67 entro giovedì 31 marzo.
Incontro Gruppo Anziani
Giovedì 24 marzo dalle ore 15,30 alle 17,30, in occasione delle festività pasquali, il Gruppo anziani organizza un piccolo rinfresco per scambiarci gli auguri di una serena Pasqua. Le adesioni dovranno pervenire in segreteria telefonando al numero 011/535567 entro mercoledì 23 marzo.

Tessere regionali di libera circolazione anche agli ipovedenti gravi Una buona notizia sul fronte della mobilità: anche gli ipovedenti gravi, i cosiddetti “decimisti”, potranno d’ora in poi usufruire della tessera regionale di libera circolazione. A differenza dei ciechi assoluti e dei ciechi parziali, non avranno diritto ad un accompagnatore, ma la nuova normativa rappresenta comunque un decisivo passo verso l’equità. La delibera del 15 febbraio, che include i decimisti nel servizio, recepisce le indicazioni delle associazioni di categoria. In particolare l’UICI del Piemonte, attraverso il comitato autonomie, ha tenuto serrati contatti con l’amministrazione regionale. Per poter accedere al servizio i decimisti dovranno presentare il verbale attestante la condizione di disabilità.
Maggiori informazioni sul nostro sito www.uictorino.it

“Il velo dipinto”
Giovedì 17 marzo, a partire dalle ore 17, nei locali sezionali di corso Vittorio Emanuele 63, si tiene un incontro di riflessione e confronto dal titolo “Il velo dipinto: illusioni e realtà della vita di coppia”.
L’appuntamento è organizzato dal Comitato Pari Opportunità Uici Torino e prevede l’intervento di tre psicologi psicoterapeuti. Come costruire relazioni affettive libere da reciproche dipendenze? Dove trovare la forza per essere pienamente se stessi nel rapporto col partner e con i figli?
Quanto può incidere su queste dinamiche, già complesse, la condizione di disabilità? Ecco alcuni dei temi che verranno trattati. E’ previsto anche un momento di dibattito in cui dar spazio a domande e osservazioni dei presenti. La partecipazione è gratuita, ma è necessario prenotare, contattando, entro lunedì 14 marzo, la nostra segreteria al numero 011 53 55 67.

Test su applicazioni smartphone – ricerca di personale ipovedente Informiamo tutti gli interessati che la nostra sezione è stata contattata da una società informatica per un’interessante opportunità lavorativa. Dovremmo individuare uno o due ipovedenti che si offrano per testare applicazioni per smartphone Android e iPhone. La collaborazione prevede un contratto a tempo determinato da tre a sei mesi. Requisito indispensabile: i candidati devono essere esperti utilizzatori di smartphone e APP. Coloro che fossero interessati possono contattare la nostra segreteria, comunicando cognome, nome e numero di telefono.

Sabato 12 marzo: giornata di prevenzione in piazza Castello Dal 6 al 12 marzo 2016 ricorre la Settimana Mondiale del Glaucoma, un’iniziativa promossa a livello internazionale per consolidare la lotta contro una malattia degli occhi particolarmente grave e invalidante.
L’UICI di Torino, in collaborazione con IAPB Italia (Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) ha deciso di aderire alla manifestazione e di dare il suo contributo, organizzando una giornata di prevenzione e informazione.
Sabato 12 marzo dalle 10 alle 18, in piazza Castello a Torino (lato via Accademia delle Scienze, vicino al Monumento ai Cavalieri d’Italia) uno staff di oculisti effettuerà visite gratuite rivolte a tutti i cittadini. In particolare verrà misurata la pressione endoculare, un parametro fondamentale per la diagnosi del glaucoma. Presso il gazebo UICI Torino saranno inoltre distribuiti materiali informativi sulle principali malattie degli occhi e sulla disabilità visiva, un mondo spesso ancora ignorato o conosciuto solo attraverso stereotipi.
Dispositivo Pos per pagamenti
Informiamo che è stato attivato presso la nostra sezione il dispositivo Pos per pagamenti con bancomat e carte di credito. La nuova dotazione rappresenta un piccolo ma prezioso passo in avanti sul fronte della tecnologia, un modo per venire incontro alle esigenze dei soci e rendere i nostri servizi sempre più accessibili.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono a disposizione dei soci per fornire assistenza, consulenze o informazioni, sia telefoniche sia su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
(previo appuntamento telefonico)
– Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore
18.00
– Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore
17.30
– Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00
(previo appuntamento telefonico)
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
– Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore
18.00

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!! In questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiustizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice districarsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente.
Pertanto, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonchè Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17:00 alle ore 18:00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’iniziativa “dilloalpresidente” va proprio nella direzione di un contatto diretto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che sia accolta con favore dalla base associativa.
Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore
19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare
333/7773309 oppure alla signora Stefania al numero 338/3173605.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie
attività:

Mercoledì 16 Marzo SALONE TURCHESE – ore 21 – In collaborazione con la Famija Turineisa.
Si esibirà un gruppo musicale con cantanti e pianista che presenteranno un programma di canzoni molto interessanti, di Gipo Farassino e Fred Buscaglione, che vanno a ritroso nel tempo e sapranno ancora darci tante emozioni. Portate il vostro calore ed i vostri applausi; vi aspettiamo numerosi!

Mercoledì 23 Marzo – SERATA DEGLI AUGURI DI BUONA PASQUA – ORE 21 Il circolo offrirà il brindisi e le colombe, nel segno della pace e dell’amicizia.
Nella stessa serata, nel Salone Turchese, vi sarà la Corale ENSEMBLE DEL GIGLIO diretta da Livio Cavallo con un programma Classico e Neoclassico.

Mercoledì 30 Marzo – ELEZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO Ci auguriamo di ritrovarci veramente in tanti, per questo importante appuntamento in cui potrete esprimere il vostro voto verso i candidati. Due nuovi Soci saranno in lista, per portare al Circolo muove proposte e la loro attiva collaborazione.
La Segreteria U.I.C.I. – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus Sezione Provinciale di Torino C.so Vittorio Emanuele II, 63 – 10128 Torino tel. 011/535567 – fax 011/5617583
e-mail: uicto@uiciechi.it – sito: www.uictorino.it
Facebook: www.facebook.com/uicitorino – Twitter: @uicitorino Ci auguriamo che Tu abbia gradito ricevere questo messaggio. Se invece preferisci non ricevere più comunicazioni di questa natura da UICI Torino Ti invitiamo a esprimere la Tua volontà di disiscrizione scrivendo a comunicazione@uictorino.it e il Tuo nominativo sarà eliminato dai nostri database nel giro di qualche giorno.
Informativa Privacy – Ai sensi del D. Lgs n. 196/2003 (Codice Privacy) Ti precisiamo che le informazioni contenute in questo messaggio sono riservate e ad uso esclusivo del destinatario. Qualora il messaggio in parola Ti fosse pervenuto per errore, Ti preghiamo di eliminarlo senza copiarlo e di non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione. Grazie