Gli Indicatori di qualità dell’inclusione degli alunni/studenti disabili visivi, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Sono pronti gli “Indicatori di qualità” dell’inclusione degli alunni/studenti disabili visivi, elaborati dallo scrivente ed approvati dal Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) dell’UICI nella sua ultima seduta. Nel contempo, il Network sta lavorando alacremente sulla predisposizione di un “vademecum” sui servizi e su tutti i punti di riferimento a cui potranno rivolgersi i genitori e gli operatori coinvolti nel processo di inclusione scolastica dei bambini/ragazzi ciechi e/o ipovedenti.
Rammento che nei mesi scorsi sono state predisposte pure le Linee guida dei servizi di supporto e di consulenza educativa e tiflologica e che è in dirittura d’arrivo anche la stesura definitiva dei criteri di valutazione del grado di qualità dell’inclusione degli allievi minorati della vista.
Gli “indicatori di qualità” di seguito elencati rappresentano un documento frutto della sintesi di diverse sensibilità e competenze. Un modello di “esemplare collegialità, di “strategica” unità d’intenti e di logica di “rete”, che è l’idea di fondo che ha ispirato il nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto, quando all’inizio del 2016, ha promosso la nascita del “Network per l’Inclusione Scolastica” (NIS) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Sforzo collaborativo e spirito di condivisione e d’impegno comune che, a mio modesto avviso, in queste settimane di intenso dibattito al MIUR sulla riforma del sostegno, dovranno animare pure la politica scolastica di tutte le associazioni storiche dei disabili, nell’unico interesse delle persone con disabilità italiane e per farci vincere le difficili sfide della modernità e dell’inclusione scolastica del presente e del futuro.
Nel ringraziare sentitamente per l’enorme passione e per l’eccezionale impegno i miei colleghi del NIS Giancarlo Abba, Vincenzo Bizzi, Michele Borra, Roberta Caldin, Marco Condidorio, Luciano Paschetta, Pietro Piscitelli, Stefano Salmeri e Lorenza Vettor, non mi resta che augurarvi buona lettura.

Indicatori di qualità dell’inclusione scolastica dei disabili visivi:
Il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) — espressione degli Enti: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, I.Ri.Fo.R e Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” — individua i seguenti “indicatori di qualità per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva”.
Dovranno essere garantiti:

A) L’assegnazione, da parte dello Stato, sin dall’inizio dell’anno scolastico e per il tramite dell’Amministrazione scolastica, dei docenti per il sostegno agli studenti disabili visivi, frequentanti la scuola statale di ogni ordine e grado, per assicurare il loro diritto all’educazione e all’istruzione certificata ai sensi dell’articolo 13 della  legge n.104 del 1992.

B) L’assegnazione agli alunni con disabilità sensoriale, da parte degli Enti locali, del personale dedicato all’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione, come previsto dall’articolo 13, comma 3, della legge  n.104 del 1992.

C) L’istituzione da parte del MIUR della figura dell’”esperto in scienze tiflologiche” o, quantomeno, di una figura che possegga competenze di base in tiflopedagogia e tiflodidattica.

D) La qualità della formazione delle figure professionali dell’assistente alla comunicazione dei disabili sensoriali e dell’”esperto in scienze tiflologiche” attraverso la certificazione delle loro competenze, rilasciata dall’Università, dopo la frequenza di appositi master. Tale certificazione delle competenze, con il rilascio dei due rispettivi titoli, costituiscono la “patente abilitante” all’esercizio della loro professione.

E) L’uniformità, su tutto il territorio nazionale, della definizione dei profili professionali del personale destinato all’accompagnamento, alla comunicazione, ed all’assistenza specialistica degli alunni con disabilità visiva (l’assistente all’autonomia ed alla comunicazione e l’esperto in scienze tiflologiche), attraverso l’individuazione di specifici percorsi formativi propedeutici allo svolgimento dei compiti assegnati (punto D).

F) La definizione da parte delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di un Piano Annuale d’Inclusività (PAI) che sia parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

G) L’istituzione da parte del MIUR di uno Sportello di Consulenza Tiflodidattica, presso i CTS esistenti su tutto il territorio nazionale, per fornire informazioni ed assistenza di base agli studenti disabili visivi ed alle loro famiglie.

H) La creazione da parte degli Enti Locali, nell’ambito della programmazione regionale, di un Centro di Consulenza Tiflodidattica (ove possibile per ogni provincia o città metropolitana, o comunque di almeno uno per Regione) in modo da favorire la costituzione di una rete tra tutti gli Enti e le strutture deputati al processo di inclusione scolastica degli studenti minorati della vista del territorio.

I) L’applicazione, da parte degli Enti locali, del Dlgs 30 marzo 2001, n. 165 e della Legge 4 del 9 gennaio 2004 (c.d. Legge Stanca) sull’accessibilità, sulla fruibilità ed usabilità degli strumenti tecnologici e degli spazi fisici delle istituzioni scolastiche.

J) L’efficienza e la qualità del materiale tiflodidattico e tifloinformatico, negli Istituti di ogni ordine e grado, ad uso degli studenti con disabilità visiva, determinato dallo studio di progettazione tiflologica e di realizzazione sostenibile in termini di costo, distribuzione e reperibilità effettuato da un “esperto in scienze tiflologiche”.

K) La periodica manutenzione tecnica del materiale tiflodidattico e delle tecnologie assistive delle scuole di ogni ordine e grado, per assicurarne le condizioni di funzionalità, l’aggiornamento costante e l’efficienza dello stato strutturale.

L) L’obbligo del rilascio da parte del venditore alle scuole, agli Enti locali, alle Asl ed ai privati di una “garanzia”, contenente le seguenti informazioni relative agli strumenti tecnologici, tiflotecnici ed ai sussidi tiflodidattici: costruttore, costo, anno di produzione, eventuale venditore ed ovviamente, anche il libretto delle istruzioni trascritto in formato accessibile. Tale “documento d’identità” delle attrezzature tifloinformatiche e dei sussidi tiflodidattici costituisce il loro certificato di qualità.

M) L’effettuazione di azioni finalizzate all’educazione, formazione ed istruzione dei disabili visivi, che tengano conto della condizione di cecità o di ipovisione, volte al successo formativo ed al processo inclusivo degli studenti minorati della vista sarà specifico e di tipo tiflopedagogico nel metodo e nell’applicazione, ed avrà come certificatore dei risultati l’equipe “tiflopsicopedagogica”.

N) L’obbligo del rispetto da parte delle scuole private “paritarie” della normativa nazionale e delle leggi regionali vigenti in materia di diritto allo studio scolastico degli alunni/studenti con disabilità.

Inaugurazione della sede della Biblioteca Nazionale dei ciechi Regina Margherita

Si informa che, in occasione dell’inaugurazione della sede della Biblioteca Nazionale dei Ciechi Regina Margherita e della nuova strumentazione per la stampa, rilegatura e confezione automatizzata di libri e riviste, Slash Radio trasmetterà la diretta a partire dalle ore 16,30 del 9 novembre.
All’evento, saranno presenti il Presidente Nazionale, la Direzione Nazionale e il Consiglio della Biblioteca.
La trasmissione potrà essere ascoltata all’indirizzo: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.

Irifor del Trentino – Dark On The Road Tiflosystem – Il 9 e 10 novembrein piazza Montecitorio a Roma

Il nuovo “Sapore del Buio” di IRIFOR
Su invito del Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati Mario Marazziti (Demo.S), il 9 e 10 novembre dalle 9.00 alle 19.00, la Cooperativa Sociale IRIFOR del Trentino Onlus, che si occupa di riabilitazione di persone cieche e ipovedenti, sarà a Roma, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera, per offrire ai parlamentari e a tutti coloro che lo vorranno, l’esperienza del “bar al buio” a bordo di Dark on the Road Tiflosystem, il nuovo mezzo speciale per le attività di sensibilizzazione a favore di persone che vivono forme più o meno marcate di disabilità visiva. L’evento è realizzato in collaborazione con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera e con il supporto della Provincia di Trento e del Comune di Trento.
Dark on the Road è un mezzo speciale attrezzato come un bar al buio itinerante all’interno del quale, nell’oscurità più completa e affidandosi a camerieri ciechi e ipovedenti, è possibile farsi guidare alla degustazione di bevande, vini e prodotti della tradizione enogastronomica nazionale e trentina. Un modo per sperimentare per un momento la condizione della disabilità visiva, ma nello stesso tempo scoprirne le potenzialità e riscoprire la forza degli altri sensi, spesso relegati in secondo piano dalla vista. E anche un modo per rovesciare i ruoli classici di “accompagnato” e “accompagnatore” legati a tale condizione.
Il veicolo, dalle caratteristiche tecnologiche e dal design all’avanguardia, è una location perfetta per degustazioni al buio ed è stato realizzato grazie al contributo di numerose realtà e aziende come il main sponsor Tiflosystem, azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di tecnologie che aiutano le persone disabili a vivere meglio.
Il mezzo speciale di IRIFOR, inoltre, costituirà un’occasione di occupazione per i giovani ciechi e ipovedenti trentini aiutandoli così a valorizzare le proprie capacità, attraverso un lavoro qualificato e a stretto contatto con il pubblico, mostrando come la disabilità può essere una risorsa.
Dark on the Road punta a raggiungere il maggior numero di persone, per regalare loro la possibilità di cogliere forti emozioni a quattro sensi, presentare le attività della Cooperativa e degli sponsor e parlare di disabilità in termini positivi. Un’avventura partita tanti anni fa proprio insieme agli amici della Tiflosystem con la prima cena al buio in Italia e che oggi vede ancora IRIFOR all’avanguardia nella realizzazione di progetti di inclusione delle persone con difficoltà visive non solo in Italia ma anche in Europa: lo scorso ottobre la Cooperativa ha vinto il “Vision for Equality” promosso dall’Ebu, l’Unione Ciechi europea, per i servizi e le attività rivolte sia ai disabili visivi sia alla società in generale.
Con Dark on the Road Tiflosystem, IRIFOR darà il suo contributo alla campagna “Io sostengo #trento18” perché Trento capitale della cultura è anche città sociale e inclusiva, in grado di abbattere le barriere e superare le mura della disabilità.

il mezzo speciale Dark on the road

il mezzo speciale Dark on the road

Incontro con Papa Francesco dei giovani del Servizio Civile Nazionale – Roma 26 novembre 2016

Si informa che sul sito dell’Ufficio per il Servizio Civile Nazionale è stato pubblicato, in data 4 novembre 2016, una comunicazione che dà notizia dell’incontro del Papa con i giovani del Servizio Civile Nazionale previsto per sabato 26 novembre 2016, alle ore 12,00, presso l’Aula Paolo VI (Sala Nervi) della Città del Vaticano.
Si interessano tutte le Strutture, in particolare quelle della Regione Lazio, che impiegano volontari del Servizio Civile a dare la massima diffusione alla predetta comunicazione al fine di assicurare una visibile presenza dei giovani che collaborano alla realizzazione dei nostri progetti.
E’ auspicabile che all’incontro partecipino anche i Dirigenti e il Personale che, a vario titolo, seguono i giovani nell’esperienza di Servizio Civile.
Per essere presenti all’incontro è necessario accreditarsi entro le ore 20 del 23 novembre p.v. secondo le modalità che sono indicate dall’USCN.
Ai fini della compilazione del file word su carta intestata, che ogni Struttura provvederà a compilare e ad inoltrare direttamente alla casella di posta elettronica udienzapapa2016@serviziocivile.it, si ricorda che il codice del nostro Ente è: NZ00028.
Nello stesso avviso, cui si fa rinvio, sono fornite ulteriori indicazioni e precisazioni in merito alle partecipazioni (singoli o per gruppo) e ai riconoscimenti previsti per i volontari che parteciperanno all’Udienza mentre nonè previsto alcun rimborso spese.

Fa bene al sociale il Sì? E ai disabili?, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Da mesi ormai si parla del referendum costituzionale ma nella maggior parte dei casi non sentiamo riflessioni tecnicamente comprensibili bensì polemiche personalistiche che lasciano il tempo che trovano.
Io vorrei aprire una riflessione su quanto questa riforma costituzionale e la riforma elettorale possano incidere sulla vita dei disabili e sul vasto mondo del sociale.
La prima motivazione è legata ai carrozzoni che vengono finalmente eliminati dopo anni di polemiche: le provincie e il CNEL.
Due strutture che tanti hanno definito inutili. Io penso che il CNEL non ha mai giustificato la sua esistenza e anche ultimamente si sono aumentato lo stipendio.
Sulle provincie io la penso diversamente da molti perché le provincie assicuravano un coordinamento territoriale soprattutto nel sociale e adesso il territorio è troppo frazionato.
A mio avviso andavano eliminati i tanti piccoli comuni che sono solo fonte di spreco e di clientelismo.
Si elimina poi, il vergognoso balletto del sistema bicamerale che troppo spesso è stato la scusa per non approvare leggi importanti.
Chi ritiene che la riforma sia di tipo centralista e antidemocratica, dovrebbe spiegare cosa vi è di anti democratico nello stabilire che una maggioranza scelta dal popolo possa governare senza i ricattucci che oggi si vedono nel regime politico italiano.
In termini di riordino del sistema sociale è importante la ridefinizione delle competenze in materia di sanità oggi troppo dispersive.
Un vantaggio per tutti noi è la semplificazione del sistema burocratico e istituzionale ma anche la velocizzazione del sistema legislativo per renderlo più al passo con i tempi.
Penso che la nostra radio abbia fatto bene a programmare un approfondimento in materia perché così possiamo farci una opinione matura perché informata.
Io voto sì, dunque, perché dopo tanti anni di chiacchiere, finalmente si opera un cambiamento reale del sistema istituzionale anche se si doveva e poteva fare di più.

Ciechi e ipovedenti hanno il diritto di far apporre sui farmaci l’etichetta adesiva in caratteri braille La norma è sancita dal Decreto ministeriale del 13 aprile 2007, di Alfredo Sensales

Autore: Alfredo Sensales

Sabato 22 ottobre 2016, la trasmissione televisiva “Striscia la notizia” ha mandato in onda il servizio di Antonio Casanova sulla mancanza, in tre farmacie di Bologna, dei contenitori di etichette adesive con caratteri braille da apporre sulle confezioni dei farmaci per ciechi e ipovedenti.
Mercoledì 26 ottobre, la notizia è stata ripresa da Simona Zazzetta sul quotidiano elettronico Farmacista33.
L’articolo ha richiamato l’obbligo di apporre etichette adesive con caratteri braille sulle confezioni dei farmaci per ciechi e ipovedenti disposto dal Decreto ministeriale del 13 aprile 2007 e dal successivo accordo tra le Associazioni, la Federazione e la Società che operano nel settore farmaceutico:
Farmindustria, l’Associazione nazionale delle imprese del farmaco aderente a Confindustria;
Assogenerici, l’Associazione nazionale industrie farmaci generici e biosimilari;
Anifa, l’Associazione nazionale dell’industria dei farmaci che si possono acquistare senza obbligo di ricetta medica;
Federfarma, la Federazione nazionale delle farmacie private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale;
Assofarm, l’Associazione nazionale che rappresenta a livello istituzionale e sindacale le Aziende speciali, i Consorzi, e i Servizi farmaceutici e le Società che gestiscono le farmacie pubbliche;
Assinde, la Società che provvede alla raccolta, controllo e avvio a smaltimento dei rifiuti farmaceutici e liquida alle Farmacie e alle Aziende Distributrici l’indennizzo dei medicinali scaduti.
In base a quel Decreto e all’accordo tra Associazioni, Federazione e Società farmaceutiche, la Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi) e la sezione di Roma di Federfarma hanno inviato ai propri iscritti una circolare nella quale ribadiscono che Assinde è tenuta a spedire ai farmacisti, ogni anno a ottobre, il libro di etichette adesive con le date di scadenza in chiaro e in caratteri braille da applicare sui farmaci.
In concreto:
1) i ciechi e gli ipovedenti possono verificare che Assinde abbia inviato o invii le etichette relative agli anni che vanno dal gennaio 2017 al dicembre 2022;
2) in caso di esaurimento delle scorte, deterioramento, smarrimento, ecc., i farmacisti hanno il diritto di richiedere ad Assinde un ulteriore invio, specificando mese o mesi e anno;
3) i costi derivanti spettano alle aziende farmaceutiche.

Incontro con Daniele Regolo, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Commissione NAL (nuove attività lavorative) Coordinatore dott. Valter Calò

Abbiamo programmato una serie di incontri tra i componenti della commissione NAL e personaggi che possano essere presi da esempio o che stimolino tutti noi in quella ricerca di miglioramento personale che ci possa dare del valore aggiunto nella vita di tutti i giorni.
Non vogliamo considerarli e non sono supereroi, ma persone che nonostante una disabilità sono riusciti ugualmente ad emergere fuori da stereotipi e preconcetti comuni.
Iniziamo con il dott. Daniele Regolo, fondatore di un sito già a molti conosciuto, ma non a tutti, www.jobmetoo.com.
Buona lettura
Valter

Jobmetoo: la nuova frontiera dell’e-recruiting per le persone con disabilità
(Intervista a Daniele Regolo, di Eleonora Ballocchi)
Dedichiamo questo spazio ad un progetto imprenditoriale, unico nel suo genere, che riteniamo debba avere quanta più visibilità possibile: Jobmetoo – Disabili e lavoro, il recruiting per Categorie Protette!

Jobmetoo è un’agenzia di ricerca e selezione, riconosciuta dal Ministero del Lavoro, che utilizza una piattaforma web sulla quale viene facilitato l’incontro tra candidati appartenenti alle categorie protette, tra cui vi sono le persone con disabilità, con il mondo del lavoro e delle imprese.
La piattaforma web si struttura su due frangenti: lato candidati e lato aziende. Ai candidati è data l’opportunità di creare gratis un profilo, raccontarsi e descrivere competenze, abilità ed ambizioni, quindi ricevere tutte le offerte di lavoro compatibili. Lato aziende, Jobmetoo si prefigge di trasformare gli obblighi occupazionali di legge in opportunità di crescita e produttività, oltre a rappresentare una vetrina su valori aziendali e mission a finalità sociale.
Una società quindi di e-recruiting, ossia di collocamento attuato attraverso servizi online. Jobmetoo è molto di più… e chi meglio del Presidente e fondatore, Daniele Regolo, poteva spiegarci tutto di questa realtà di successo?

Prima di passare all’intervista, permettetemi una nota personale. Daniele, oltre che un imprenditore tenace ed un esperto delle tematiche relative all’inserimento occupazionale delle persone con disabilità, è per me soprattutto un amico e lo ringrazio di aver accettato l’invito per questa intervista.

***

E – Jobmetoo nasce nel 2012 dalla tua caparbietà e spirito d’iniziativa: puoi ripercorrere con noi le tappe principali che ti hanno portato a costruire una realtà di successo com’è senza dubbio quella di Jobmetoo oggi?

D – Per dirla con una frase semplice e chiara, Jobmetoo è quel portale di cui io avrei avuto bisogno nella ricerca di un lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche conseguita a Macerata, ho conosciuto quindici anni di esperienze lavorative poco organiche, fino all’assunzione a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione in seguito ad un concorso pubblico. Purtroppo, la mansione che mi venne affidata era assai poco compatibile con la mia sordità profonda: addetto allo sportello di front office. Dopo anni duri e logoranti dovuti ad una collocazione impropria (basti pensare alla fatica di leggere labialmente i dati personali degli utenti e inserirli al pc), ho preso la prima vera decisione adulta della mia vita e mi sono dimesso da un impiego a tempo indeterminato per fondare Jobmetoo. Ho iniziato da solo, poi siamo cresciuti fino a diventare la realtà di oggi, realtà che deve percorrere ancora molta strada.

E – In una recente intervista che hai rilasciato a Superando.it, è emerso che, quando vi vengono affidate selezioni di personale, ben l’86% di queste ha esito positivo. Quindi, il mondo del lavoro non è così chiuso come viene dipinto. Ovviamente tali possibilità, riprendendo sempre la tua intervista, sono più elevate per i candidati istruiti e specializzati. Alla luce di questi dati ed in base alla tua esperienza, com’è cambiato negli ultimi anni il rapporto tra aziende e lavoratori con disabilità?

D – Da “ex figlio della Legge 68” devo essere sincero: le aziende mi venivano descritte come alieni insensibili ai problemi dei disabili. Nel ruolo ricoperto oggi, devo dire che non è esattamente così. Le aziende sono composte da persone, e la maggior parte di queste è molto sensibile al tema della disabilità e della diversità in generale. Quello che manca sono gli strumenti e riferimenti adeguati per ottenere le migliori soluzioni. Confermo che per chi è istruito e specializzato è più facile entrare nel mondo del lavoro, ma è anche vero che persone con disabilità pesanti possono essere ben collocate, come sta a dimostrare la significativa esperienza dell’Hotel a Sei stelle. Sempre sul versante sindrome di Down, come Jobmetoo abbiamo seguito la selezione di personale per le farmacie di Milano, insieme al network WoW! Wonderful Work, Fondazione Adecco e Fondazione Guido Muralti.

E – Nella pagina youtube di Jobmetoo, è stato pubblicato un video molto carino nel quale parli del tuo supereroe preferito: Paperinik, affermando che ciò che ti è sempre piaciuto è il fatto che il personaggio che sta dietro questo supereroe è Paperino, il papero più sfortunato (e simpatico) della banda Disney. Una bella frase, quasi un monito, che hai detto è che “…il supereroe è una persona che costruisce il proprio successo a partire dalle sue debolezze”. Colgo l’occasione per chiederti: quali consigli ti senti di dare a tutte quelle persone con disabilità che si affacciano sul mondo del lavoro, affinché riescano a trasformare la loro disabilità, qualcosa che di primo acchito può essere visto come una debolezza, in un’opportunità… Ovviamente, oltre ad iscriversi subito a Jobmetoo… 🙂

D – Prima di tutto occorre dire che una adeguata autostima è un buon punto di partenza. Ho incontrato persone con fior di curricula ma poco fiduciose nei propri mezzi e possibilità. Questo non va bene. E non è giusto. Più nello specifico, il mio suggerimento è di evitare la teoria secondo la quale “ogni lavoro va bene”. Bisogna mettere l’azienda nelle condizioni di valutarci per ciò che vogliamo e sappiamo fare, anche perché è molto più facile dire che si vuol fare un lavoro e trovarlo piuttosto che aprirsi ad ogni possibilità in modo irrealistico. Questi sono i presupposti, il resto viene da sé.

E -tra gli obiettivi della Commissione NAL (Nuove Attività Lavorative) dell’UICI vi è quello di individuare nuove professioni che spostino il baricentro occupazionale delle persone con minorazione visiva dai due capisaldi lavorativi del centralinista e del masso fisioterapista. Quali possono essere, secondo te, ambiti sui quali puntare e, perciò, che possono essere presi in considerazione già dalla scelta dei percorsi formativi dei giovani con problematiche visive?

D – Jobmetoo si propone come una novità anche per la composizione del suo team: persone senza disabilità, persone con disabilità e persone con disabilità in famiglia. Abbiamo avuto per diversi mesi una tirocinante non vedente, di supporto al servizio recruiting. La ragazza in questione esaminava i curricula, faceva interviste telefoniche, smistava le richieste degli utenti, pubblicava annunci e molto altro ancora. Ora lavora in un’agenzia che si occupa di customer care. Insomma, ho citato un solo esempio per dire che i casi possono essere molteplici.

E – Un altro degli obiettivi principali della Commissione NAL è quello legato a riconoscere la possibilità di carriera anche per le persone con disabilità. Pensi che le realtà aziendali siano pronte a questo? Cosa si può concretamente fare per rendere fisiologico l’avanzamento di carriera anche per i lavoratori con disabilità, ovviamente meritevoli, sfondando quella sorta di “soffitto di cristallo” che impedisce oggi come oggi il percorso di crescita a questi professionisti?

D – Domanda centrata e difficile. È vero, ci concentriamo tutti molto sul momento dell’assunzione, e poi, quasi con un sospiro di sollievo, ci lasciamo tutto alle spalle. Ma, come dici tu, se è impedita la possibilità di fare carriera in modo meritato, prima o poi i problemi vengono a galla, non solo per il candidato ma anche per l’azienda. L’unica soluzione sta nel costruire, quotidianamente e faticosamente, in modo appassionato, una cultura globale sulla e della persona con disabilità, cercando di evitare ogni possibile discriminazione. La stessa Convenzione ONU sottolinea l’importanza di avere possibilità di carriera come tutti gli altri.

E – Uno sguardo alla situazione normativa italiana attuale: nel dicembre 2014, in un’interessante intervista che hai rilasciato ad Access Emotion, affermavi testualmente che: “Le categorie “protette” sono talmente protette che non hanno chiare possibilità di ingresso nel mondo del lavoro!”. Era un’affermazione ovviamente ironica, tuttavia, non possiamo nascondere che la norma italiana, per quanto molto avanzata se confrontata con le discipline in vigore in molti altri Paesi, abbia indubbiamente delle pecche. Alla luce dei buoni propositi enunciati nel Job Act (L. n. 183/2014) ed il suo recepimento nei decreti attuativi (in particolare, D.Lgs. n. 151/2015), a tuo parere, quali opportunità di miglioramento sono state colte e, viceversa, quali aspetti importanti sono stati tralasciati?

D – Il Jobs Act ha un forte impatto sulla Legge 68. Sicuramente andare a modificare e migliorare le impalcature legislative che riguardano la disabilità in generale è veramente difficile, ma un cambio era necessario dopo le delusioni che la Legge 68 ha portato. Vorrei essere chiaro: che il Jobs Act abbia lasciato insoddisfatte molte sigle associazionistiche a causa della spinta sulla chiamata nominativa, è un dato di fatto che non si può negare. D’altra parte abbiamo, finalmente, la revisione integrale degli incentivi, insieme ad altri accorgimenti relativi all’aumento della base di computo e alla previsione di un responsabile per l’inserimento mirato. La mia risposta finale quindi è: dobbiamo aspettare qualche anno, inutile tirare le somme troppo presto. Ora abbiamo queste norme, cerchiamo di conoscerle, diffonderle e applicarle. Di sicuro la Legge 68 aveva bisogno di una scossa.

E – Concludiamo con uno sguardo al futuro: il lavoro, come affermato da te in un’intervista alla Fondazione Marco Vigorelli, è la chiave principale per cambiare il modo di pensare la disabilità perché “… decreta la completa autonomia della persona e il suo ruolo nella società.”. Jobmetoo è sicuramente un ottimo strumento con molteplici sfaccettature: una piattaforma di e-recruiting e matching domanda-offerta di lavoro, un blog che parla di disabilità e sociale, uno spazio (People) di raccolta delle testimonianze di persone e aziende che si sono incontrate grazie al portale, una pagina Facebook aggiornata… Quali altre novità avete in cantiere?

D – In effetti con Jobmetoo People, col blog e la pagina Facebook vogliamo portare una visione moderna della disabilità, leggera, se così si può dire. Una visione che si ispira alla Convenzione delle Nazioni Unite, che splendidamente illumina tutti noi – disabili e non – con un nuovo paradigma. Stiamo lavorando perché il sito sia sempre più funzionale e accessibile, con annunci attinenti e mirati, affinché il candidato con disabilità sia sempre maggiormente considerato un lavoratore come tutti gli altri. Manteniamo molto elevata l’attenzione al match, considerando anche le reali compatibilità tra caratteristiche del candidato e mansione richiesta dall’azienda, così come, laddove necessario, lavoriamo sulla cultura aziendale. In generale, vogliamo evolvere muovendo i passi giusti, e questo richiede un continuo scambio con gli utenti: rispondiamo sempre alle loro domande e alle loro osservazioni sia sul social che per posta elettronica.

E –Il mercato del lavoro è sempre più flessibile e votato all’internazionalità. Ad oggi, Jobmetoo è perlopiù legato al contesto italiano, seppur siano presenti varie offerte di lavoro di aziende multinazionali. Guardando al domani: un Jobmetoo oltre i confini nazionali ti piacerebbe?

D – E’ uno dei nostri obiettivi. E quando pensiamo se non sia eccessivo, subito mi viene in mente il mio amico Antonino che, non vedente, gira l’Europa con bastone e smartphone.

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Jobmetoo: la nuova frontiera dell’e-recruiting per le persone con disabilità
(Intervista a Daniele Regolo, di Eleonora Ballocchi)

Dedichiamo questo post ad un progetto imprenditoriale, unico nel suo genere, che riteniamo debba avere quanta più visibilità possibile: Jobmetoo – Disabili e lavoro, il recruiting per Categorie Protette!

Jobmetoo è un’agenzia di ricerca e selezione, riconosciuta dal Ministero del Lavoro, che utilizza una piattaforma web sulla quale viene facilitato l’incontro tra candidati appartenenti alle categorie protette, tra cui vi sono le persone con disabilità, con il mondo del lavoro e delle imprese.
La piattaforma web si struttura su due frangenti: lato candidati e lato aziende. Ai candidati è data l’opportunità di creare gratis un profilo, raccontarsi e descrivere competenze, abilità ed ambizioni, quindi ricevere tutte le offerte di lavoro compatibili. Lato aziende, Jobmetoo si prefigge di trasformare gli obblighi occupazionali di legge in opportunità di crescita e produttività, oltre a rappresentare una vetrina su valori aziendali e mission a finalità sociale.
Una società quindi di e-recruiting, ossia di collocamento attuato attraverso servizi online. Jobmetoo è molto di più… e chi meglio del Presidente e fondatore, Daniele Regolo, poteva spiegarci tutto di questa realtà di successo?

Prima di passare all’intervista, permettetemi una nota personale. Daniele, oltre che un imprenditore tenace ed un esperto delle tematiche relative all’inserimento occupazionale delle persone con disabilità, è per me soprattutto un amico e lo ringrazio di aver accettato l’invito per questa intervista.

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E – Jobmetoo nasce nel 2012 dalla tua caparbietà e spirito d’iniziativa: puoi ripercorrere con noi le tappe principali che ti hanno portato a costruire una realtà di successo com’è senza dubbio quella di Jobmetoo oggi?

D – Per dirla con una frase semplice e chiara, Jobmetoo è quel portale di cui io avrei avuto bisogno nella ricerca di un lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche conseguita a Macerata, ho conosciuto quindici anni di esperienze lavorative poco organiche, fino all’assunzione a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione in seguito ad un concorso pubblico. Purtroppo, la mansione che mi venne affidata era assai poco compatibile con la mia sordità profonda: addetto allo sportello di front office. Dopo anni duri e logoranti dovuti ad una collocazione impropria (basti pensare alla fatica di leggere labialmente i dati personali degli utenti e inserirli al pc), ho preso la prima vera decisione adulta della mia vita e mi sono dimesso da un impiego a tempo indeterminato per fondare Jobmetoo. Ho iniziato da solo, poi siamo cresciuti fino a diventare la realtà di oggi, realtà che deve percorrere ancora molta strada.

E – In una recente intervista che hai rilasciato a Superando.it, è emerso che, quando vi vengono affidate selezioni di personale, ben l’86% di queste ha esito positivo. Quindi, il mondo del lavoro non è così chiuso come viene dipinto. Ovviamente tali possibilità, riprendendo sempre la tua intervista, sono più elevate per i candidati istruiti e specializzati. Alla luce di questi dati ed in base alla tua esperienza, com’è cambiato negli ultimi anni il rapporto tra aziende e lavoratori con disabilità?

D – Da “ex figlio della Legge 68” devo essere sincero: le aziende mi venivano descritte come alieni insensibili ai problemi dei disabili. Nel ruolo ricoperto oggi, devo dire che non è esattamente così. Le aziende sono composte da persone, e la maggior parte di queste è molto sensibile al tema della disabilità e della diversità in generale. Quello che manca sono gli strumenti e riferimenti adeguati per ottenere le migliori soluzioni. Confermo che per chi è istruito e specializzato è più facile entrare nel mondo del lavoro, ma è anche vero che persone con disabilità pesanti possono essere ben collocate, come sta a dimostrare la significativa esperienza dell’Hotel a Sei stelle. Sempre sul versante sindrome di Down, come Jobmetoo abbiamo seguito la selezione di personale per le farmacie di Milano, insieme al network WoW! Wonderful Work, Fondazione Adecco e Fondazione Guido Muralti.

E – Nella pagina youtube di Jobmetoo, è stato pubblicato un video molto carino nel quale parli del tuo supereroe preferito: Paperinik, affermando che ciò che ti è sempre piaciuto è il fatto che il personaggio che sta dietro questo supereroe è Paperino, il papero più sfortunato (e simpatico) della banda Disney. Una bella frase, quasi un monito, che hai detto è che “…il supereroe è una persona che costruisce il proprio successo a partire dalle sue debolezze”. Colgo l’occasione per chiederti: quali consigli ti senti di dare a tutte quelle persone con disabilità che si affacciano sul mondo del lavoro, affinché riescano a trasformare la loro disabilità, qualcosa che di primo acchito può essere visto come una debolezza, in un’opportunità… Ovviamente, oltre ad iscriversi subito a Jobmetoo… 🙂

D – Prima di tutto occorre dire che una adeguata autostima è un buon punto di partenza. Ho incontrato persone con fior di curricula ma poco fiduciose nei propri mezzi e possibilità. Questo non va bene. E non è giusto. Più nello specifico, il mio suggerimento è di evitare la teoria secondo la quale “ogni lavoro va bene”. Bisogna mettere l’azienda nelle condizioni di valutarci per ciò che vogliamo e sappiamo fare, anche perché è molto più facile dire che si vuol fare un lavoro e trovarlo piuttosto che aprirsi ad ogni possibilità in modo irrealistico. Questi sono i presupposti, il resto viene da sé.

E -tra gli obiettivi della Commissione NAL (Nuove Attività Lavorative) dell’UICI vi è quello di individuare nuove professioni che spostino il baricentro occupazionale delle persone con minorazione visiva dai due capisaldi lavorativi del centralinista e del masso fisioterapista. Quali possono essere, secondo te, ambiti sui quali puntare e, perciò, che possono essere presi in considerazione già dalla scelta dei percorsi formativi dei giovani con problematiche visive?

D – Jobmetoo si propone come una novità anche per la composizione del suo team: persone senza disabilità, persone con disabilità e persone con disabilità in famiglia. Abbiamo avuto per diversi mesi una tirocinante non vedente, di supporto al servizio recruiting. La ragazza in questione esaminava i curricula, faceva interviste telefoniche, smistava le richieste degli utenti, pubblicava annunci e molto altro ancora. Ora lavora in un’agenzia che si occupa di customer care. Insomma, ho citato un solo esempio per dire che i casi possono essere molteplici.

E – Un altro degli obiettivi principali della Commissione NAL è quello legato a riconoscere la possibilità di carriera anche per le persone con disabilità. Pensi che le realtà aziendali siano pronte a questo? Cosa si può concretamente fare per rendere fisiologico l’avanzamento di carriera anche per i lavoratori con disabilità, ovviamente meritevoli, sfondando quella sorta di “soffitto di cristallo” che impedisce oggi come oggi il percorso di crescita a questi professionisti?

D – Domanda centrata e difficile. È vero, ci concentriamo tutti molto sul momento dell’assunzione, e poi, quasi con un sospiro di sollievo, ci lasciamo tutto alle spalle. Ma, come dici tu, se è impedita la possibilità di fare carriera in modo meritato, prima o poi i problemi vengono a galla, non solo per il candidato ma anche per l’azienda. L’unica soluzione sta nel costruire, quotidianamente e faticosamente, in modo appassionato, una cultura globale sulla e della persona con disabilità, cercando di evitare ogni possibile discriminazione. La stessa Convenzione ONU sottolinea l’importanza di avere possibilità di carriera come tutti gli altri.

E – Uno sguardo alla situazione normativa italiana attuale: nel dicembre 2014, in un’interessante intervista che hai rilasciato ad Access Emotion, affermavi testualmente che: “Le categorie “protette” sono talmente protette che non hanno chiare possibilità di ingresso nel mondo del lavoro!”. Era un’affermazione ovviamente ironica, tuttavia, non possiamo nascondere che la norma italiana, per quanto molto avanzata se confrontata con le discipline in vigore in molti altri Paesi, abbia indubbiamente delle pecche. Alla luce dei buoni propositi enunciati nel Job Act (L. n. 183/2014) ed il suo recepimento nei decreti attuativi (in particolare, D.Lgs. n. 151/2015), a tuo parere, quali opportunità di miglioramento sono state colte e, viceversa, quali aspetti importanti sono stati tralasciati?

D – Il Jobs Act ha un forte impatto sulla Legge 68. Sicuramente andare a modificare e migliorare le impalcature legislative che riguardano la disabilità in generale è veramente difficile, ma un cambio era necessario dopo le delusioni che la Legge 68 ha portato. Vorrei essere chiaro: che il Jobs Act abbia lasciato insoddisfatte molte sigle associazionistiche a causa della spinta sulla chiamata nominativa, è un dato di fatto che non si può negare. D’altra parte abbiamo, finalmente, la revisione integrale degli incentivi, insieme ad altri accorgimenti relativi all’aumento della base di computo e alla previsione di un responsabile per l’inserimento mirato. La mia risposta finale quindi è: dobbiamo aspettare qualche anno, inutile tirare le somme troppo presto. Ora abbiamo queste norme, cerchiamo di conoscerle, diffonderle e applicarle. Di sicuro la Legge 68 aveva bisogno di una scossa.

E – Concludiamo con uno sguardo al futuro: il lavoro, come affermato da te in un’intervista alla Fondazione Marco Vigorelli, è la chiave principale per cambiare il modo di pensare la disabilità perché “… decreta la completa autonomia della persona e il suo ruolo nella società.”. Jobmetoo è sicuramente un ottimo strumento con molteplici sfaccettature: una piattaforma di e-recruiting e matching domanda-offerta di lavoro, un blog che parla di disabilità e sociale, uno spazio (People) di raccolta delle testimonianze di persone e aziende che si sono incontrate grazie al portale, una pagina Facebook aggiornata… Quali altre novità avete in cantiere?

D – In effetti con Jobmetoo People, col blog e la pagina Facebook vogliamo portare una visione moderna della disabilità, leggera, se così si può dire. Una visione che si ispira alla Convenzione delle Nazioni Unite, che splendidamente illumina tutti noi – disabili e non – con un nuovo paradigma. Stiamo lavorando perché il sito sia sempre più funzionale e accessibile, con annunci attinenti e mirati, affinché il candidato con disabilità sia sempre maggiormente considerato un lavoratore come tutti gli altri. Manteniamo molto elevata l’attenzione al match, considerando anche le reali compatibilità tra caratteristiche del candidato e mansione richiesta dall’azienda, così come, laddove necessario, lavoriamo sulla cultura aziendale. In generale, vogliamo evolvere muovendo i passi giusti, e questo richiede un continuo scambio con gli utenti: rispondiamo sempre alle loro domande e alle loro osservazioni sia sul social che per posta elettronica.

E –Il mercato del lavoro è sempre più flessibile e votato all’internazionalità. Ad oggi, Jobmetoo è perlopiù legato al contesto italiano, seppur siano presenti varie offerte di lavoro di aziende multinazionali. Guardando al domani: un Jobmetoo oltre i confini nazionali ti piacerebbe?

D – E’ uno dei nostri obiettivi. E quando pensiamo se non sia eccessivo, subito mi viene in mente il mio amico Antonino che, non vedente, gira l’Europa con bastone e smartphone.

***

Mi auguro che questa sia stata una bella chiacchierata utile a far conoscere una realtà imprenditoriale interessante, un servizio utile ed una vera e propria opportunità per quanti vogliano davvero mettersi in gioco.

Grazie infinite a Daniele, per la disponibilità ed il tempo che ci ha dedicato ed un grande “in bocca al lupo” per l’importante lavoro che porta avanti con il suo team e per tutte le sfide future che gli auguriamo di vincere.

Mi auguro che questa sia stata una bella chiacchierata utile a far conoscere una realtà imprenditoriale interessante, un servizio utile ed una vera e propria opportunità per quanti vogliano davvero mettersi in gioco.

Grazie infinite a Daniele, per la disponibilità ed il tempo che ci ha dedicato ed un grande “in bocca al lupo” per l’importante lavoro che porta avanti con il suo team e per tutte le sfide future che gli auguriamo di vincere.

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 40/2016 di venerdì 04/11/2016. Di seguito il link:

In primo piano
Incontro tecnico tra la nostra sezione e il Comune di Torino sul tema della mobilità. Dai delegati UICI, proposte e suggerimenti per i lavori in via Nizza e l’installazione di semafori sonori
Il 12 novembre giornata intensa per la nostra sezione. Parteciperemo a un’iniziativa di prevenzione organizzata dall’Ospedale Oftalmico e a un laboratorio sulla disabilità sensoriale proposto dalla Diocesi
Ascoltare la realtà. Lunedì 7 novembre un’intera serata dedicata agli audiodocumentari

Grazie buon ascolto

Torino – Comunicati del 4 novembre 2016

La Segreteria U.I.C.I. – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus Sezione Provinciale di Torino C.so Vittorio Emanuele II, 63 – 10128 Torino tel. 011/535567 – fax 011/5617583
e-mail: uicto@uiciechi.it – sito: www.uictorino.it
Facebook: www.facebook.com/uicitorino – Twitter: @uicitorino

COMUNICATI DEL 4 NOVEMBRE 2016
1) Spostamento incontro con Disability Manager Gtt
2) Decennale della Rappresentanza di Ciriè: presentazione della nuova
dirigenza UICI Torino ai soci del Ciriacese
3) Giornata di prevenzione – Ospedale Oftalmico
4) Aspettando convegno Diocesano sulla Disabilità: attività
laboratoriali
5) Convegno Apple Store
6) Visita al Planetario
7) Corsi di Inglese
8) Gita a Novi Ligure
9) Comitato pari opportunità e associazione Verba
10) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
11) Sportello legale
12) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
13) Accompagnamenti UNIVoC
14) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia fra Ciechi e
Vedenti

Spostamento incontro con il Disability Manager Gtt Nuovo appuntamento martedì 8 novembre A causa di un impegno istituzionale, l’incontro con l’ingegner Guido Bordone, disability manager Gtt (Gruppo Trasporti Torino), inizialmente fissato per giovedì 3 novembre, è stato posticipato a martedì 8 novembre. L’appuntamento è alle ore 17 nei locali di corso Vittorio Emanuele 63. La partecipazione è libera, fino a esaurimento posti. Per iscriversi è necessario contattare la nostra segreteria al numero 011 53 55 67 entro lunedì 7 novembre.

Decennale della Rappresentanza di Ciriè:
presentazione della nuova dirigenza UICI Torino ai soci del Ciriacese Una buona notizia per i nostri soci che vivono nella zona del Ciriacese e delle Valli di Lanzo. La rappresentanza di Ciriè, che si trova in corso Nazioni Unite 32, sta per riprendere la sua attività. I giorni di apertura sono il secondo e il quarto giovedì del mese, dalle 15.30 alle 17. Il 10 novembre la nuova dirigenza incontrerà i soci, i quali potranno esprimere le loro considerazioni ed esigenze. L’incontro si concluderà con un piccolo rinfresco. Vi ricordiamo che la rappresentanza di Ciriè potrà fornire agli iscritti assistenza in molti ambiti, tra i quali le pratiche amministrative legate alla minorazione visiva, il rinnovo delle concessioni ferroviarie, del contrassegno parcheggio per disabili, della tessera associativa. Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 348 42 73 230.

Giornata di prevenzione – Ospedale Oftalmico Sabato 12 novembre, all’Ospedale Oftalmico di Torino, si terrà una giornata di prevenzione e sensibilizzazione sulle malattie degli occhi, con particolare attenzione per le maculopatie. Dalle 8.30 alle 15.30, negli ambulatori di via Juvarra 19, uno staff di specialisti effettuerà vari controlli oculistici, tra i quali il test di Amsler, utile per valutare lo stato di salute della retina, il controllo del visus e l’esame dell’OCT, che viene usato per la diagnosi di diverse malattie, tra cui il glaucoma. La nostra sezione UICI Torino sarà presente all’iniziativa con uno stand informativo.

Aspettando convegno Diocesano sulla Disabilità: attività laboratoriali Nelle prossime settimane le sezioni UICI e I.Ri.Fo.R. saranno coinvolte in una serie di iniziative organizzate dalla Diocesi di Torino per la Giornata Mondiale della Disabilità. Il momento culminante sarà un convegno in programma sabato 3 dicembre. In preparazione di questo evento, sono stati progettati tre laboratori a tema. Il primo laboratorio sarà incentrato sulla disabilità sensoriale e si svolgerà sabato 12 novembre, dalle 9.00 alle
12.30 presso la parrocchia Madonna dei Poveri, in via Vespucci 17 a Collegno. E’ in questo contesto che la nostra sezione, dopo aver fornito ai partecipanti un inquadramento generale sulla disabilità visiva, proporrà simulazioni di ipovisione e una colazione al buio. Inoltre verranno raccontate e mostrate esperienze sulla vita quotidiana di chi non vede o vede poco. La parrocchia è raggiungibile in metropolitana, scendendo alla stazione Paradiso.

Convegno Apple Store
Mercoledì 16 novembre (dalle ore 15), presso l’Apple Store di via Roma, 82 si terrà un convegno sulle nuove tecnologie a servizio della disabilità visiva. L’appuntamento, promosso dall’associazione Abilitando, è organizzato con il patrocinio dell’UICI Torino e si aprirà con un intervento del presidente Franco Lepore. Durante i lavori verranno illustrati, tra l’altro, i più recenti prodotti Apple, noti per il loro elevato livello di accessibilità. Inoltre ci saranno testimonianze dal mondo dell’università e del lavoro.

Visita al planetario
L’I.Ri.Fo.R. Torino propone per domenica 13 novembre una visita al Planetario – Museo dell’Astronomia di Pino Torinese (via dell’Osservatorio 30). L’appuntamento è alle ore 14.30 direttamente davanti al museo.
Recentemente questa storica istituzione ha rinnovato i suoi spazi e i suoi strumenti per renderli accessibili ai disabili visivi: la visita sarà dunque occasione per scoprire queste novità. Inoltre i primi 20 iscritti potranno partecipare a un laboratorio sulla storia dell’universo, adatto sia ai bambini che agli adulti e strutturato con una particolare attenzione per i ciechi e gli ipovedenti. L’I.Ri.Fo.R. copre interamente la spesa per il laboratorio, mentre il biglietto d’ingresso al museo (7 Euro a persona) è a carico dei partecipanti. Non è previsto in questa occasione il servizio di accompagnamento. Per iscriversi è necessario contattare i nostri uffici, telefonando al numero 011 53 55 67 entro martedì 8 novembre.

Corsi di Inglese
Volete imparare l’inglese?!! È in arrivo un’opportunità: riprendono i corsi di inglese. Se siete interessati potete segnalarci il vostro nominativo, entro e non oltre il 21 novembre prossimo, e verrete contattati per un colloquio al fine di formare gruppi omogenei per interesse e competenza e per stabilire le modalità di erogazione del corso.

Gita a Novi Ligure
L’UNIVOC, unitamente al comitato degli anziani, organizza per il giorno 13 novembre 2016 una gita a Novi Ligure. La partenza è prevista per le ore 8.00 in corso Vittorio Emanuele 63, con arrivo a Novi Ligure per le ore 10.00 e il rientro a Torino è previsto per le ore 19:00.
La mattina sarà possibile visitare il Museo dei Campionissimi, dopodiché si svolgerà il pranzo in un locale del luogo e nel pomeriggio sarà possibile visitare una cantina del Gavi.
La quota di partecipazione è di 30 euro, comprensivi di tutto. Per le prenotazioni, fino a esaurimento posti, è possibile telefonare a Laura al numero 3337773309. Vi aspettiamo numerosi

Comitato pari opportunità e associazione Verba Recentemente sono state poste le basi per una collaborazione tra il comitato pari opportunità della nostra sezione e l’associazione Verba, che da oltre quindici anni offre un aiuto concreto alle donne più fragili e più sole. Tra le tante, preziose iniziative, va segnalato l’ambulatorio Fior di Loto, che garantisce prestazioni ginecologiche alle donne disabili. La struttura, gestita in collaborazione con l’Asl Torino 1, si trova in via Silvio Pellico 28: offre visite gratuite e consulenze su vari temi, dalla gravidanza alle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, presso la sede dell’associazione Verba, in via San Marino 10, esiste uno sportello di ascolto rivolto alle donne vittime di violenza, che lì possono trovare assistenza psicologica e legale.
Per saperne di più potete contattare le referenti del nostro comitato pari opportunità, oppure direttamente la responsabile dell’associazione, Giada Morandi, al numero 011 011 28 007.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono a disposizione dei soci per fornire assistenza, consulenze o informazioni, telefoniche o su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
– Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
(previo appuntamento telefonico)
– Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore
18.00 (previo appuntamento telefonico)
– Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore
17.30 (previo appuntamento telefonico)
– Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00
(previo appuntamento telefonico)
– Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
(previo appuntamento telefonico)
– Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore
18.00 (previo appuntamento telefonico)

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!! In questi ultimi tempi, anche in conseguenza della grave crisi economica in cui versa il Paese, si stanno moltiplicando le ingiustizie subite dai comuni cittadini. Non è affatto semplice districarsi in una giungla di leggi, decreti, regolamenti, che tra l’altro cambiano velocemente.
Pertanto, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha disposto l’apertura di uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonché Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. L’iniziativa “dilloalpresidente” va proprio nella direzione di un contatto diretto, immediato, personale e informale: ci auguriamo che sia accolta con favore dalla base associativa.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore
19 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare
333/7773309 oppure alla signora Enza al numero 339/6836001.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie
attività:

Sabato 5 Novembre SALONE TURCHESE – ore 17,00 – L’Associazione
Concertante e la Famija Turineisa Presentano: “IL POETA DELLE PICCOLE COSE” con Elena Zegna voce recitante ed Eliana Grasso al pianoforte .

Lunedì 7 Novembre RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO.

Mercoledì 9 Novembre SALONE TURCHESE – ore21 – SERATA MUSICALE Il Maestro Luca Pozzi ci intratterrà con una BREVE STORIA DELLA MUSICA ed eseguirà al pianoforte celebri brani di MOZART, BACH, HAYDIN, CHOPIN e BEETHOVEN.

Mercoledì 16 Novembre ANTICHI RIMEDI E NUOVE FRONTIERE incontro con la Dot.ssa Francesca Vercelli che ci intratterrà su un argomento oggi molto sentito, ovvero l’erboristeria e precisamente le innumerevoli preparazioni fatte sulla base di antiche ricette.
Vi invitiamo a partecipare numerosi a questa interessante serata per apprendere preziosi consigli per la nostra salute, bene primario della nostra esistenza.

Mercoledì 23 Novembre SALONE TURCHESE – ore 21,00 – SERATA TEATRALE Torna fra noi la COMPAGNIA QUINTAPERTA diretta da Elena Paoli che ripresenterà a grande richiesta, la versione del capolavoro di Reginald Rose: “In attesa di verdetto”. Un lavoro improntato sui sentimenti e le emozioni che coinvolgono una giuria chiamata a pronunciare un verdetto nei confronti di un giovane ragazzo accusato di parricidio. Seguirà un dibattito fra il pubblico e gli attori, allo scopo di stimolare la riflessione in ciascuno di noi , giurati e non.

Domenica 27 Novembre PRANZO SOCIALE – ore 13,00 Ristorante della Famjia Turineisa – Vi aspettiamo tutti a questo importante momento della nostra vita associativa ovvero l’incontro conviviale fra iscritti, parenti ed amici per scambiarsi idee e progetti utili allo sviluppo del nostro sodalizio.
PER PRENOTAZIONI: – Vito Angelillo tel.: 011-7412838 – cell. 3474313039
– Aldo Molinaro “ 011-758975
– cell. 3381665783

Mercoledì 30 Novembre CRUCIVERBONE
Facciamo cosa gradita a tutti gli appassionati di questo gioco in cui non manca mai una sana ed amichevole competizione tra i partecipanti. I punteggi ottenuti dai singoli giocatori verranno sommati a quelli acquisiti nei giochi precedenti.

“Stella d’argento al merito sportivo” Fitarco al nostro Gsd

In occasione dell’Assemblea Nazionale Ordinaria 2016 della Fitarco, che avrà luogo a Roma il 6 novembre, il GSD Non Vedenti Milano ONLUS riceverà la “Stella d’argento al Merito Sportivo” per i successi conseguiti.
Ritireranno l’importante riconoscimento la nostra atleta Loredana Ruisi e il nostro tecnico Armando Bonechi.
A tutto il nostro movimento arcieristico vanno i più sinceri complimenti per questo grande risultato.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano

tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO
Codice Fiscale: 97063940155