Gli Indicatori di qualità dell’inclusione degli alunni/studenti disabili visivi, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Sono pronti gli “Indicatori di qualità” dell’inclusione degli alunni/studenti disabili visivi, elaborati dallo scrivente ed approvati dal Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) dell’UICI nella sua ultima seduta. Nel contempo, il Network sta lavorando alacremente sulla predisposizione di un “vademecum” sui servizi e su tutti i punti di riferimento a cui potranno rivolgersi i genitori e gli operatori coinvolti nel processo di inclusione scolastica dei bambini/ragazzi ciechi e/o ipovedenti.
Rammento che nei mesi scorsi sono state predisposte pure le Linee guida dei servizi di supporto e di consulenza educativa e tiflologica e che è in dirittura d’arrivo anche la stesura definitiva dei criteri di valutazione del grado di qualità dell’inclusione degli allievi minorati della vista.
Gli “indicatori di qualità” di seguito elencati rappresentano un documento frutto della sintesi di diverse sensibilità e competenze. Un modello di “esemplare collegialità, di “strategica” unità d’intenti e di logica di “rete”, che è l’idea di fondo che ha ispirato il nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto, quando all’inizio del 2016, ha promosso la nascita del “Network per l’Inclusione Scolastica” (NIS) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Sforzo collaborativo e spirito di condivisione e d’impegno comune che, a mio modesto avviso, in queste settimane di intenso dibattito al MIUR sulla riforma del sostegno, dovranno animare pure la politica scolastica di tutte le associazioni storiche dei disabili, nell’unico interesse delle persone con disabilità italiane e per farci vincere le difficili sfide della modernità e dell’inclusione scolastica del presente e del futuro.
Nel ringraziare sentitamente per l’enorme passione e per l’eccezionale impegno i miei colleghi del NIS Giancarlo Abba, Vincenzo Bizzi, Michele Borra, Roberta Caldin, Marco Condidorio, Luciano Paschetta, Pietro Piscitelli, Stefano Salmeri e Lorenza Vettor, non mi resta che augurarvi buona lettura.

Indicatori di qualità dell’inclusione scolastica dei disabili visivi:
Il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) — espressione degli Enti: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, I.Ri.Fo.R e Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” — individua i seguenti “indicatori di qualità per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva”.
Dovranno essere garantiti:

A) L’assegnazione, da parte dello Stato, sin dall’inizio dell’anno scolastico e per il tramite dell’Amministrazione scolastica, dei docenti per il sostegno agli studenti disabili visivi, frequentanti la scuola statale di ogni ordine e grado, per assicurare il loro diritto all’educazione e all’istruzione certificata ai sensi dell’articolo 13 della  legge n.104 del 1992.

B) L’assegnazione agli alunni con disabilità sensoriale, da parte degli Enti locali, del personale dedicato all’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione, come previsto dall’articolo 13, comma 3, della legge  n.104 del 1992.

C) L’istituzione da parte del MIUR della figura dell’”esperto in scienze tiflologiche” o, quantomeno, di una figura che possegga competenze di base in tiflopedagogia e tiflodidattica.

D) La qualità della formazione delle figure professionali dell’assistente alla comunicazione dei disabili sensoriali e dell’”esperto in scienze tiflologiche” attraverso la certificazione delle loro competenze, rilasciata dall’Università, dopo la frequenza di appositi master. Tale certificazione delle competenze, con il rilascio dei due rispettivi titoli, costituiscono la “patente abilitante” all’esercizio della loro professione.

E) L’uniformità, su tutto il territorio nazionale, della definizione dei profili professionali del personale destinato all’accompagnamento, alla comunicazione, ed all’assistenza specialistica degli alunni con disabilità visiva (l’assistente all’autonomia ed alla comunicazione e l’esperto in scienze tiflologiche), attraverso l’individuazione di specifici percorsi formativi propedeutici allo svolgimento dei compiti assegnati (punto D).

F) La definizione da parte delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di un Piano Annuale d’Inclusività (PAI) che sia parte integrante del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

G) L’istituzione da parte del MIUR di uno Sportello di Consulenza Tiflodidattica, presso i CTS esistenti su tutto il territorio nazionale, per fornire informazioni ed assistenza di base agli studenti disabili visivi ed alle loro famiglie.

H) La creazione da parte degli Enti Locali, nell’ambito della programmazione regionale, di un Centro di Consulenza Tiflodidattica (ove possibile per ogni provincia o città metropolitana, o comunque di almeno uno per Regione) in modo da favorire la costituzione di una rete tra tutti gli Enti e le strutture deputati al processo di inclusione scolastica degli studenti minorati della vista del territorio.

I) L’applicazione, da parte degli Enti locali, del Dlgs 30 marzo 2001, n. 165 e della Legge 4 del 9 gennaio 2004 (c.d. Legge Stanca) sull’accessibilità, sulla fruibilità ed usabilità degli strumenti tecnologici e degli spazi fisici delle istituzioni scolastiche.

J) L’efficienza e la qualità del materiale tiflodidattico e tifloinformatico, negli Istituti di ogni ordine e grado, ad uso degli studenti con disabilità visiva, determinato dallo studio di progettazione tiflologica e di realizzazione sostenibile in termini di costo, distribuzione e reperibilità effettuato da un “esperto in scienze tiflologiche”.

K) La periodica manutenzione tecnica del materiale tiflodidattico e delle tecnologie assistive delle scuole di ogni ordine e grado, per assicurarne le condizioni di funzionalità, l’aggiornamento costante e l’efficienza dello stato strutturale.

L) L’obbligo del rilascio da parte del venditore alle scuole, agli Enti locali, alle Asl ed ai privati di una “garanzia”, contenente le seguenti informazioni relative agli strumenti tecnologici, tiflotecnici ed ai sussidi tiflodidattici: costruttore, costo, anno di produzione, eventuale venditore ed ovviamente, anche il libretto delle istruzioni trascritto in formato accessibile. Tale “documento d’identità” delle attrezzature tifloinformatiche e dei sussidi tiflodidattici costituisce il loro certificato di qualità.

M) L’effettuazione di azioni finalizzate all’educazione, formazione ed istruzione dei disabili visivi, che tengano conto della condizione di cecità o di ipovisione, volte al successo formativo ed al processo inclusivo degli studenti minorati della vista sarà specifico e di tipo tiflopedagogico nel metodo e nell’applicazione, ed avrà come certificatore dei risultati l’equipe “tiflopsicopedagogica”.

N) L’obbligo del rispetto da parte delle scuole private “paritarie” della normativa nazionale e delle leggi regionali vigenti in materia di diritto allo studio scolastico degli alunni/studenti con disabilità.