Napoli – “Scuola e lavoro: due importanti eventi a Napoli”

L’Unità Territoriale di Coordinamento (U.T.C.) organizza, per approfondire le tematiche connesse al processo di inclusione scolastica degli alunni minorati della vista, un evento per venerdì 2 dicembre 2016 alle ore 8,30 alla sede Provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus sita in Napoli alla via San Giuseppe dei Nudi n° 80.
Ad un anno dall’entrata in vigore delle disposizioni contenute nella legge n° 107/2015 e considerate alcune richieste pervenute dai genitori degli alunni con disabilità visiva, si è ritenuto opportuno dare a questa riunione annuale la forma seminariale con la partecipazione di una psicologa che affronterà le tematiche relazionali e favorirà il dibattito tra genitori, docenti ed esperti partecipanti all’incontro seminariale; di uno specialista di tecniche e strategie per lo sviluppo dell’autonomia, mobilità ed orientamento delle persone con disabilità visiva che illustrerà, attraverso esempi concreti, come e quanto una persona cieca o ipovedente possa conquistare un evoluto grado di autonomia; della responsabile dell’istruzione e formazione della Sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli Silvana Piscopo, alla quale sarà, invece, affidato il compito di evidenziare la profonda connessione tra crescita culturale e necessità di autonomia personale per lo sviluppo armonico e di autostima di tutti i ragazzi in età scolare.

All’evento prenderà parte anche la Prof.ssa Annamaria Palmieri, assessore all’istruzione del Comune di Napoli.

A latere del Seminario, inoltre, sarà allestita una mostra di ausili per l’inclusione degli alunni con disabilità visiva.

Nel pomeriggio, a partire dalle 15, invece si terrà, sempre nella sede dell’UICI sezione provinciale di Napoli in via S. Giuseppe dei Nudi 80, un incontro finalizzato alla collocazione dei giovani disabili visivi nel mondo del lavoro.
Quest’ultimo evento, si colloca nell’ambito di un interessante progetto coordinato dall’Unione Europea dei Ciechi, che ha visto la propria realizzazione a Tirrenia nel maggio 2016.

Tale evento, al quale sono invitati tutti i giovani con disabilità visiva, si è reso ancora più importante alla luce del bel lavoro che, in poco più di un anno, sta facendo la commissione nazionale UICI sulle nuove attività lavorative, che sta cercando di aprire, ai giovani ciechi ed ipovedenti, l’accesso a figure professionali alternative a quelle tradizionali di centralinista telefonico e massiofisioterapista, come quella, ad esempio, di perito trascrittore e perito fonico.

Per contatti Gianluca Fava (addetto alla comunicazione U.I.C.I. sezione provinciale di Napoli) 3394867416

Irifor del Trentino – Dicembre 2016

Il Bar al buio ai mercatini di Natale di Trento
Il Natale di dark on the road dal 08/12/2016 al 18/12/2016

Dark on the Road – Tiflosystem festeggia il Natale e sarà presente ai mercatini di Natale per regalare a tutti i visitatori l’esperienza del bar al buio.
All’interno del mezzo, nell’oscurità più completa e affidandosi a camerieri ciechi e ipovedenti, è possibile farsi guidare alla degustazione di bevande, vini e prodotti della tradizione enogastronomica trentina. Un modo per sperimentare per un momento la condizione della disabilità visiva, ma nello stesso tempo scoprirne le potenzialità e riscoprire la forza degli altri sensi, spesso relegati in secondo piano dalla vista. E anche un modo per rovesciare i ruoli classici di “accompagnato” e “accompagnatore” legati a tale condizione.
Vi aspettiamo:
dall’8 all’11 dicembre in Piazza d’Arogno dalle 9 alle 19;
dal 16 al 18 dicembre in Piazza Santa Maria Maggiore dalle 9 alle 19.
Tornano i concerti al buio
1 dicembre: Francesco Patella Trio!
“Dark Notes – La musica illumina l’anima”.
Tornano i concerti al buio a marchio IRIFOR: il primo dicembre il buio della sala Rossa ospiterà nuovamente il Francesco Patella Trio, che regalerà uno spettacolo energico e coinvolgente, spaziando tra rock, pop, soul e blues.
L’inizio dello spettacolo è previsto per le ore 20.30 (ritrovo ore 20.00), presso la Sala Rossa in via della Malvasia 15. L’ingresso è a offerta libera, ma con prenotazione obbligatoria, chiamando lo 0461/1959595.
Vi aspettiamo numerosi!

FISH: più fondi per la non autosufficienza!

“Domiciliarità, diritto a sostegni intensivi, integrazione dei servizi sociali, sanitari, del territorio, supporto alle famiglie in cui sia presente una persona con disabilità grave, contrasto alla segregazione ed alla ospedalizzazione impropria: sono questi gli obiettivi centrali del Piano per la non autosufficienza che ci attendiamo e che sono condivisi con molte organizzazioni dell’impegno civile”, riflette Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
Un’esigenza crescente, una vera emergenza quella delle politiche per la cosiddetta non autosufficienza che ha spinto il Parlamento a consolidare nel 2015 l’apposito Fondo rendendolo strutturale con 400 milioni di euro di stanziamento annuale.
“Finalmente è stato attivato un Tavolo per costruire un Piano che definisca politiche e servizi per la non autosufficienza tentando di fissare – con la necessaria collaborazione con le Regioni – livelli essenziali che garantiscano pari trattamento in tutto il Paese, ma che consentano anche di razionalizzare e integrare il Fondo con altre risorse.”
Al Tavolo FISH partecipa assieme a molte altre organizzazioni, alle Regioni, a INPS, ai Ministeri della Salute e del Lavoro e delle Politiche sociali.
Nonostante l’apprezzabile sforzo di rendere strutturale il Fondo e l’aumento – dal 2017 – della destinazione di ulteriori 50 milioni, è convinzione consolidata che la cifra finale (450 milioni) sia ancora insufficiente a traguardare politiche che escano dalla sperimentazione.
“Per questo motivo – secondo FISH e non solo – è da sostenere l’emendamento del sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Il sottosegretario Franca Biondelli, che da vicino segue i lavori del Tavolo, ha presentato un emendamento per aumentare di ulteriori 200 milioni il Fondo per la non autosufficienza. FISH caldeggia l’emendamento e augura che possa trovare accoglimento prima in ambito governativo e poi nella discussione parlamentare.”
“Oltre a proseguire la sua attività di sensibilizzazione presso tutte le forze politiche e presso l’Esecutivo, FISH esprime vicinanza e solidarietà al Comitato 16 novembre che da domani inizierà – davanti al Ministero dell’Economia – un presidio a sostegno dell’emendamento Biondelli”, conclude Vincenzo Falabella.

29 novembre 2016
FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap www.fishonlus.it http://www.fishonlus.it/?ref=hml>
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COMUNICATO STAMPA – Si rafforza la collaborazione tra l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e l’Associazione Italiana Editori in vista dell’attuazione del Trattato di Marrakech in Italia

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) e l’Associazione Italiana Editori (AIE) rafforzano la loro collaborazione definendo un percorso condiviso per raggiungere gli obiettivi di inclusione e di pari opportunità delle persone con disabilità visive.
Sono stati infatti rinnovati in questi giorni due accordi per la produzione delle versioni accessibili di libri da parte della Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita di Monza. Il primo, dedicato ai libri di testo e siglato per la prima volta nel 2001, fa sì che più dell’85% dei testi richiesti siano forniti dagli editori scolastici alla Biblioteca in versione digitale rendendo più agevole e rapida la produzione delle versioni accessibili. Il secondo prevede invece la produzione annua di 100 novità e best seller in versione Braille per il prestito bibliotecario.
AIE e UICI hanno siglato ieri un Memorandum d’intesa<http://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda105-3826-2016.11.29/Memorandum%20di%20intesa%20AIE%20UICI.pdf?IDUNI=aufr0qrxnpzcx1pmtmap14mv2866> (in allegato) sui principi per l’attuazione del Trattato di Marrakech e dell’Accessibility Act europeo. Si tratta di due novità normative oggi in discussione nell’Unione europea di grande valore per facilitare la lettura dei libri da parte delle persone non vedenti, con disabilità visive o altre difficoltà per accedere ai testi a stampa.
L’obiettivo, sottolineano le due associazioni, è di offrire ai 362 mila non vedenti e agli 1,5 milioni di ipovedenti italiani la possibilità di accedere agli stessi titoli, negli stessi modi e tempi di un qualunque altro lettore.
Il Memorandum evidenzia come la fiducia e la collaborazione tra gli editori e gli enti al servizio delle persone con disabilità visive siano la chiave per lo sviluppo di politiche efficaci. Per questo chiedono che le procedure di autorizzazione delle organizzazioni abilitate a produrre libri accessibili tengano conto del requisito della fiducia tra le parti, nel solco del Memorandum di intesa promosso dalla Commissione europea nel 2010<http://www.aie.it/Portals/_default/Skede/Allegati/Skeda105-3825-2016.11.29/EU%20Stakeholders%20Dialogue%20Memorandum%20of%20Understanding.pdf?IDUNI=aufr0qrxnpzcx1pmtmap14mv4604>.
Richiamano inoltre alla responsabilità e all’efficienza, giacché lo spreco di risorse in questo ambito è particolarmente grave. A tal fine bisogna evitare che siano prodotte nuove versioni di opere già disponibili in formato accessibile a meno che non sia necessario per soddisfare esigenze particolari di singoli lettori.
Infine, sottolineano l’importanza di coordinare le norme sul diritto d’autore con quelle del cd Accessibility Act, che stabilisce obblighi in tema di accessibilità delle pubblicazioni, richiamando anche le pubbliche amministrazioni a seguire quanto molti editori privati già fanno.
“Siamo convinti che un paese che esclude una parte dei cittadini dall’accesso ai libri non è solo iniquo, è più povero culturalmente”, ha dichiarato il Presidente AIE Federico Motta. “Ciascuno deve assumersi la propria responsabilità: la nostra è nel produrre ebook direttamente accessibili e nel collaborare con gli enti preposti alla produzione di versioni speciali quando il primo obiettivo non è raggiungibile. In Italia lo facciamo come in nessun altro paese al mondo grazie all’amicizia e alla collaborazione con l’UICI”.
“La lunga e sperimentata collaborazione tra UICI e AIE dimostra quanto il rapporto di reciproca fiducia sia essenziale per un vero progredire della tematica del Diritto alla lettura per tutti”, ha commentato il presidente UICI Mario Barbuto. “Le leggi sono fondamentali, ma l’intesa e il rapporto fiduciario tra i diversi attori rende tali leggi davvero operanti e talvolta è addirittura in grado di anticiparle, come è accaduto da noi in Italia, soprattutto negli ultimi quindici anni.”

Milano, 29 novembre 2016
Per informazioni,
Daniela Poli, Ufficio stampa AIE
Tel.(+39) 02 89280823 – cell.(+39) 335 1242614
daniela.poli@aie.it<mailto:daniela.poli@aie.it>
www.aie.it<http://www.aie.it>

Torino – Visita Armeria Reale

Giovedì 1 dicembre (ore 10 e ore 16) sarà possibile effettuare gratuitamente una visita tattile nei Musei Reali di Torino dal titolo “Il bello sensibile. Viaggio tra i capolavori dell’Armeria Reale”  per approfondire la storia dell’Armeria, gli spazi di allestimento ed alcuni straordinari manufatti recuperati per l’occasione dai depositi. Il punto di ritrovo sarà nella biglietteria dei Musei Reali di Torino; è richiesta la prenotazione obbligatoria all’indirizzo email:  pr-to.info@beniculturali.it
La Segreteria U.I.C.I. – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus
Sezione Provinciale di Torino
C.so Vittorio Emanuele II, 63 – 10128 Torino
tel. 011/535567  –  fax 011/5617583
e-mail: uicto@uiciechi.it  –  sito: www.uictorino.it
Facebook: www.facebook.com/uicitorino  –  Twitter: @uicitorino

“Showdown & Scherma”, Tirrenia 23 dicembre 2016

L’ASD Olympic Beach Tirrenia e il club Scuola Scherma Di Ciolo organizzano presso Hotel Olympic Beach e/o Centro Federale F.I.S.P.I.C., sito in Via delle Orchidee 44 56128 Tirrenia Pisa,
Inizio ore 10:00 Promozione dello sport per persone con minorazione visiva “Showdown & Scherma”.

La società Sportiva Dilettantistica OLYMPIC BEACH TIRRENIA, organizza il giorno 23 dicembre 2016 alle ore 10:00 presso la propria sede legale e sportiva, in via delle Orchidee 44 – 56128 Tirrenia Pisa, la sua prima manifestazione promozionale con le discipline dello Showdown e della scherma per non vedenti e ipovedenti, rivolta a tutta la cittadinanza, alle scuole di primo e secondo grado e agli studenti della facoltà di scienze motorie dell’università di Pisa, i quali quest’ultimi potranno cogliere l’opportunità per il loro tirocinio, di dare un supporto tecnico alla nostra società sportiva.
Questa manifestazione rientra nel calendario delle manifestazioni sportive di “Pisa Città Europea Dello Sport 2016”, per il mese di Dicembre.
L’obbiettivo della manifestazione è quello di avvicinare le persone non vedenti e ipovedenti a queste due discipline sportive, facendole conoscere e provare.
L’evento è rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, alla cittadinanza, alle persone diversamente abili e in particolar modo quelle con minorazione visiva.
La manifestazione è stata organizzata in stretta collaborazione con la società sportiva Club scherma Di Ciolo Pisa, del Professor Alessandro Di Ciolo, affiliata alla federazione scherma.
Questa giornata di lancio per noi, sarà come augurio natalizio e del primo anno di attività agonistica, ed esprime la volontà di dare un seguito costruttivo e continuativo al nostro già iniziato percorso sportivo, sperando che tra questi giovani universitari della facoltà di scienze motorie, ci sia qualcuno che abbia voglia di intraprendere una collaborazione effettiva con noi, come tecnico dello showdown e che tale collaborazione duri nel tempo.

Il Presidente dell’ASD Olympic Beach
Luigi Loglisci

A.S.D. OLYMPIC BEACH TIRRENIA
Sede Legale Via Delle Orchidee 44 56128 Tirrenia Pisa
Tel. 050 322 70
Fax. 050 374 85
E-mail pi003@fispic.it
asdolympicbeachtirrenia@gmail.com

Atleti dell' A.S.D. OLYMPIC BEACH TIRRENIA

gli atleti dell’ A.S.D. OLYMPIC BEACH TIRRENIA

Risultati finali della XIV edizione del Torneo di Scopone Scientifico

L’avvincente e appassionante  14sima edizione del Torneo Nazionale di Scopone Scientifico, decisa ….all’ultima scopa,  è stata vinta dalla coppia della regione Lombardia, composta da Maurizio Viganò e  Danilo Vanoni che ha superato per un solo punto la finalista Pugliese, formata da Paolo Pizzuto e Luigi Raone.
Alla fase conclusiva di questa edizione hanno partecipato quindici delle sedici coppie previste, giunte alle finali dopo le qualificazioni che si sono svolte a livello sezionale e regionale.
Le coppie finaliste si sono sfidate in un girone unico all’italiana semplice, ogni coppia, pertanto, ha affrontato tutte le altre, in  una unica partita, senza rivincita.
Al termine di ciascun incontro sono stati assegnati tre punti alla coppia vincente, zero punti alla coppia perdente e un punto a ciascuna coppia, in caso di pareggio. La classifica finale, in allegato, riporta i punti totalizzati da ciascuna coppia nel corso della fase finale. Sulla regolarità della competizione, hanno vigilato il giudice unico Hubert Perfler, il giudice unico delegato Giuseppe Pinto, coadiuvati dall’attenta e volontaria vigilanza dei giudici di tavolo. A tutti gli organizzatori, ad ogni livello ed ai giocatori che si sono cimentati in ogni fase del campionato, va il più vivo ringraziamento e apprezzamento da parte della  Presidenza Nazionale e dell’Unione tutta, per la disponibilità , l’impegno e la partecipazione ad un evento simpatico e gioioso, che consente a tanti nostri soci di stare insieme e di vivere ore di lieta serenità.
La fase finale della quindicesima edizione del torneo, come da tradizione, si svolgerà in Lombardia, regione detentrice del titolo, con l’auspicio che la partecipazione sia, se possibile,  più ampia.

Classifica finale 14sima edizione torneo di scopone scientifico
Paestum 11/13 Novembre 2016

1) LOMBARDIA 34 punti
2) PUGLIA 33 punti
3) CAMPANIA (1) 31 punti
4) CAMPANIA (2) 27 punti
5) SICILIA 26 punti
6) CALABRIA 25 punti
7) PIEMONTE 21 punti
8) FRIULI V.G. 20 punti
9) UMBRIA 19 punti
10) BASILICATA 19 punti
11) LAZIO 15 punti
12) MARCHE 15 punti
13) MOLISE 13 punti
14) ABRUZZO 7 punti
15) EMILIA R. 3 punti
16) VENETO 0 punti

Una proposta “sostenibile” per migliorare l’inclusione, di Gianluca Rapisarda

La preparazione iniziale degli insegnanti curricolari ed un ruolo “definitivo” del docente per il sostegno.
Di recente, tanti sono gli incontri ed i seminari organizzati dalle associazioni di e per persone con disabilità per riflettere, discutere ed avanzare proposte in merito all’ormai (si spera) imminente riforma dell’inclusione scolastica.
Personalmente, ho la convinzione che la riflessione sull’attuale “sistema” del sostegno non può che essere animata dalla certezza da tutti condivisa di non doversi “trincerare” nella tutela ad ogni costo dell’esistente o in rimpianti del passato ma che, al contrario, bisogna guardare avanti con “realismo” per garantire il migliore futuro possibile all’inclusione scolastica degli alunni/studenti disabili italiani.
E per raggiungere tale obiettivo, a mio avviso, non servono riforme “rivoluzionarie od opere “faraoniche”, quanto piuttosto una proposta “sostenibile” per l’inclusione, compatibile con le profonde trasformazioni in atto, ma che sia di qualità e, soprattutto rispondente alla necessità di dover provvedere con urgenza e quanto prima possibile ad un adeguato supporto ai nostri ragazzi, alle loro famiglie ed alle scuole da essi frequentate.
Fortemente persuaso di ciò, la proposta per l’inclusione, che di seguito riporto, è il frutto non tanto di mere “elucubrazioni” mentali, ma della mia esperienza concreta a stretto contatto con la faticosa quotidianità didattica degli allievi con disabilità. Essa si basa sui seguenti tre pilastri portanti:
una preparazione iniziale sulle diverse tematiche della disabilità da parte dei docenti curricolari ed un percorso formativo universitario specifico dei futuri insegnanti per il sostegno, che permetta loro l’accesso ad un ruolo “definitivo”,
una riorganizzazione dell’intero “contesto” dell’inclusione, con la creazione di “centri di servizio” specializzati,
La formazione ed il riconoscimento di specifiche “figure” per il supporto e l’inclusione scolastica dei disabili.
E’ pleonastico sottolineare che una delle più pressanti e cogenti richieste delle famiglie dei nostri ragazzi è l’indifferibile ed inderogabile esigenza di una maggiore specializzazione dei docenti titolari e per il sostegno, di una loro maggiore continuità e della cessazione del perverso meccanismo della delega all’insegnante di sostegno dell’alunno con disabilità.
Oggi, infatti, a causa dell’inadeguatezza professionale dei docenti curricolari della scuola di ogni ordine e grado nella presa in carico degli alunni/studenti disabili, dovuta alla mancanza del possesso di specifiche competenze didattico-pedagogiche, tecnico-metodologiche, di comunicazione e di relazione, assistiamo sovente e desolatamente alla “pericolosa” china della loro delega del ragazzo con disabilità al solo docente per il sostegno, con il suo conseguente isolamento dal resto della classe e lo svolgimento delle sue attività didattiche esclusivamente nelle tristemente note “aule del sostegno”.
Come se non bastasse, a tali elementi di grave criticità, si aggiunge spesso la scarsa preparazione dei docenti di sostegno, risultato di una loro formazione che, dall’iniziale carattere “polivalente” dei “corsi biennali” della fine degli anni Ottanta ed inizio Novanta del secolo scorso, oggi, prima con le SIS ed ora con i corsi di perfezionamento, è diventata indifferenziata, troppo generica, incapace di dare risposte idonee ed efficaci ai bisogni educativi particolari e specifici delle singole disabilità
Per non parlare della “precarietà ed ambiguità del ruolo e della funzione dei docenti italiani per il sostegno. Essi hanno l’obbligo di restare sul sostegno per cinque anni, ma non nella stessa scuola e non entrano a far parte dell’organico di diritto, restando nel limbo del cosiddetto “organico provinciale”.
Inoltre, relativamente alla loro funzione, persino loro non sanno bene se il loro compito sia quello di docenti della didattica disciplinare o di docenti a supporto dell’insegnante titolare della disciplina nella progettazione ed attuazione di percorsi formativi inclusivi.
Al riguardo, io ritengo che tali “ambiguità” possano essere superate, come suggerito dalla recente proposta di legge 2444 presentata dalla FISH e dalla FAND, solo adoperandosi con tutte le forze nel migliorare la qualità del livello di inclusione scolastica dei nostri ragazzi. E questo significativo traguardo, a detta della FISH e della FAND, ed io sono totalmente d’accordo con la loro proposta, può essere perseguito attraverso una preparazione iniziale di base di tutti i futuri docenti curricolari sulle specifiche problematiche riferibili alla disabilità, da garantire già all’Università con la frequenza di appositi moduli disciplinari in Pedagogia speciale e Didattica inclusiva, che rilascino almeno 30 CFU. Ma, soprattutto, ancora più ragguardevole sarebbe l’attivazione di uno specifico percorso formativo universitario per i futuri docenti per il sostegno, con la possibilità di accedere ad un ruolo ed ad una “carriera” definita e di permanere all’interno della medesima scuola per almeno cinque anni.
Questa separazione dei ruoli e delle carriere dei docenti curricolari e per il sostegno non determinerebbe una deriva verso la “medicalizzazione” e “sanitarizzazione” del percorso formativo degli insegnanti di sostegno, come denunciato di recente da qualche detrattore della proposta di legge di cui sopra, al contrario, secondo me, rafforzerebbe e qualificherebbe ulteriormente le loro competenze pedagogiche e didattiche, rendendoli finalmente “progettisti ed attuatori” di modelli veramente inclusivi, capaci di supportare il collega titolare ed il C.D.C. e di contribuire all’elaborazione di un PTOF veramente “accogliente” per tutti.
D’altra parte, non considero utile dal punto di vista pedagogico e didattico il sistema della “cattedra mista” proposto dalla legge 107, in quanto tale modalità organizzativa, a mio modesto avviso, risulterebbe poco praticabile ed efficace per quei ragazzi disabili che abbisognano di un rapporto uno a uno con il loro docente e per quelli per i quali, il PEI, il terapista e la famiglia valutano inopportuno lavorare con più insegnanti curricolari di riferimento. Ma, in particolar modo, ritengo quella della “cattedra mista” una soluzione didattica sbagliata, perché più centrata sulle esigenze di “gratificazione” professionale dell’insegnante che sugli effettivi bisogni formativi specifici degli alunni/studenti con disabilità, che, con siffatto modello scolastico, rischierebbero di non avere né un sostegno, né insegnamenti disciplinari idonei e sufficienti.
Per quanto concerne la preparazione e l’aggiornamento dei circa 750000 docenti italiani in servizio (curricolari e per il sostegno) sulle diverse problematiche della disabilità, invece, le recentissime risorse della “Carta del prof” e del “Piano Triennale di Formazione obbligatoria”, che ha tra le sue priorità tematiche anche l’inclusione scolastica, potrebbero costituire e sicuramente costituiranno un’altra “arma vincente” a disposizione del sistema educativo di istruzione per implementare e fornire agli insegnanti che già lavorano una formazione più adeguata sulla disabilità.
Formazione specifica obbligatoria sulle diverse tematiche della disabilità, che io reputo debba essere estesa a tutto il personale della scuola in servizio, ivi compresi i Dirigenti scolastici, gli assistenti tecnico-amministrativi ed i collaboratori scolastici.

2) La riorganizzazione del “contesto” dell’inclusione scolastica.
Nell’ambito della prossima Legge delega sul sostegno, un ineludibile aspetto da attenzionare è l’improcrastinabile impellenza di dover rafforzare e “riorganizzare” il contesto dell’inclusione scolastica.
Infatti, la sola assegnazione dell’insegnante di sostegno all’alunno/studente con disabilità non è sufficiente a garantire il loro successo scolastico e formativo, se non affiancata da un contesto veramente “inclusivo”.
La nomina del docente per il sostegno, seppur rappresentando un “sacrosanto” diritto assolutamente esigibile dai nostri ragazzi e dalle loro famiglie, da sola rischia di essere quasi inutile e di ripetere le “distorsioni” e gli sbagli dell’attuale modello dell’inclusione scolastica, che hanno finito per provocare i “deprecabili” fenomeni della “deresponsabilizzazione” dei docenti curricolari rispetto ai suoi alunni con disabilità e la sopraccitata “delega” al solo collega di sostegno dei loro insegnamenti e delle loro valutazioni.
Come egregiamente scritto da Luciano Paschetta in un suo recente articolo pubblicato sulle pagine del giornale Superando.it, intitolato “Dal docente di sostegno al sostegno del contesto”, anch’io concordo nell’affermare che soltanto in un “contesto” scolastico veramente inclusivo ed accogliente, dove il PAI sia parte integrante della progettazione, della didattica e della valutazione delle Istituzioni scolastiche italiane e, dunque, anche dei loro Piani Triennali dell’Offerta Formativa, si potranno realisticamente garantire per tutti e per ciascuno quelle condizioni di “pari opportunità” nel raggiungimento del massimo “possibile” dei traguardi d’istruzione, tanto decantate da tutta la più recente normativa italiana sull’autonomia scolastica.
Da questo punto di vista, dovrà essere particolare cura del MIUR mettere tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado nelle “reali” condizioni di “sfruttare” al meglio tutti gli strumenti che l’autonomia (fino alla recentissima e criticatissima Buona Scuola) loro consente per implementare e migliorare la qualità del processo di inclusione scolastica dei disabili, creando strutture organizzative flessibili e più confacenti alle effettive esigenze formative dei diversi alunni ed utilizzando in modo “funzionale” l’organico “potenziato” per la progettazione e realizzazione di percorsi personalizzati ed individualizzati, di insegnamenti aggiuntivi ed opzionali, per classi aperte e parallele, per gruppi omogenei ed eterogenei e di attività didattiche laboratoriali e curricolari ed extracurricolari integrative.
Insomma, io credo che solo un “contesto” così strutturato possa favorire e promuovere, accanto all’indispensabile presenza del docente per il sostegno, una didattica finalmente “inclusiva” e “for all”.
Tuttavia, “riorganizzare” il contesto del sostegno significa pure creare dei “centri di servizio” specializzati, dei luoghi cioè dove è possibile fornire adeguata, efficace ed efficiente consulenza specifica agli allievi con disabilità, ai loro genitori, ai loro docenti curricolari e di sostegno e, più in generale all’intero contesto scolastico.
Restando ancorato alla realtà che seguo più da vicino, da disabile visivo ed anche da Consigliere nazionale della Federazione delle Istituzioni Pro Ciechi, devo dire che noi non siamo rimasti a “guardare” e fermi con le mani in mano e che, a proposito della necessità di istituire dei centri “specializzati” in favore dei nostri ragazzi, sin dal 1997, grazie alla legge 284, in stretta sinergia con la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”, abbiamo creato ben 17 “Centri di Consulenza Tiflodidattica” (CCT), distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Ciononostante, l’intenso e prezioso lavoro del Network per l’Inclusione Scolastica (NIS), fortemente voluto all’inizio di quest’anno dal Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) Mario Barbuto, ha evidenziato come tali CCT siano ancora poco collegati tra di loro e forniscano un servizio di consulenza difforme e disomogeneo.
Di qui, la necessità di ottimizzare le loro risorse e competenze, creando appunto il sopramenzionato NIS, con il difficile ma “improrogabile” compito di definire le Linee guida dei servizi dei nostri CCT, gli “indicatori di qualità” dell’inclusione scolastica degli studenti ciechi ed ipovedenti ed i criteri di valutazione dei servizi erogati dai nostri Centri di Consulenza Tiflodidattica.
Un altro “mast” del Network per l’Inclusione Scolastica” dell’UICI è anche quello di cercare di “omogeneizzare” le singole potenzialità dei nostri CCT con tutte le realtà pro ciechi, per dare vita ad un un unico “sistema”, che noi abbiamo ipotizzato strutturato a più livelli di competenze e territoriali (comprendente a livello regionale ed interregionale oltre che i Centri di Consulenza Tiflodidattica, anche gli ex Istituti dei ciechi ed ovviamente, in ambito nazionale, l’I.Ri.Fo.R., la Biblioteca “Regina Margherita”, il Centro di Produzione del materiale didattico della Federazione ed il Centro Nazionale del Libro Parlato dell’UICI).
Naturalmente, questa nostra “rete di servizi” a più livelli, che io auspico realizzarsi quanto prima pure per le altre disabilità, non potrà e dovrà rimanere “isolata” dal resto dei “centri di servizio territoriali a supporto dell’inclusione scolastica, già esistenti ed istituiti dal MIUR e, diciamo così, non propriamente riconducibili alle Istituzioni pro ciechi.
Operare separatamente sarebbe da parte nostra un “sesquipedale” errore e, consentitemi un pizzico di ironia, anche una clamorosa “svista”.
Consapevoli di ciò e ben lungi da atteggiamenti di “splendido” isolamento”, è nostra ferma intenzione “fare “squadra” con tutte le altre Associazioni di e per disabili, affinché insieme si pretenda dal MIUR la realizzazione all’interno dei CTS, CTI e CTR, così come è già avvenuto per l’autismo, di appositi “sportelli” competenti per le singole disabilità. E ciò, perché tali strutture del sostegno periferiche del MIUR stentano ancora a “decollare”, rappresentando a tutt’oggi soltanto delle “potenzialità” costose ed inefficaci del processo d’inclusione scolastica dei nostri ragazzi.

3) Il riconoscimento di “figure” specifiche a supporto dell’inclusione scolastica.
Di recente, l’ultimo, ma non per questo meno rilevante, impegno del NIS dell’UICI sta riguardando la definizione del percorso formativo e del profilo di “figure specifiche” per l’organizzazione del sostegno al processo di inclusione dei disabili visivi, argomento che coinvolge tra l’altro, come spiegherò tra poco, pure gli alunni non udenti e disabili sensoriali in generale.
Mi riferisco al “pedagogista esperto in scienze tiflologiche” ed all’”educatore (od assistente) alla comunicazione”, previsto dall’art 13 comma 3 della legge 104 del 1992 e la cui definizione è stabilita dalla 107 del 2015.
Infatti, la maggiore facilità dell’assegnazione del docente per il sostegno, ed il fatto che la nomina dell’assistente alla comunicazione, ex art 13 comma c della 104, dipenda dagli EE.LL. (pertanto più incerta), ha fatto quasi del tutto dimenticare l’esistenza di tale figura.
Per tale motivo, l’assistente alla comunicazione non si è mai imposto come operatore “necessario” per il supporto all’inclusione scolastica dei ragazzi disabili sensoriali, restando sempre confinato ai margini di tale processo, e costretto ad una costante precarietà di ruolo e di formazione.
Certi dell’urgenza di dover ovviare a questa grave criticità, noi del NIS dell’UICI stiamo profondendo ogni nostra energia nel tentare di “riesumare” tale “figura” professionale, definendone il profilo ed il percorso formativo. Così, abbiamo individuato l’”educatore alla comunicazione per i disabili sensoriali come la figura di I° livello del sostegno degli alunni/studenti con disabilità sensoriale.
Il titolo di “educatore alla comunicazione” viene rilasciato a tutti coloro che, in possesso di qualsiasi Laurea triennale, decidano di frequentare un Master universitario di I° livello di 1500 ore, che rilasci loro 60 CFU.
L’”educatore alla comunicazione” possiede una formazione di tipo tecnico-strumentale ed ha una conoscenza di base della Pedagogia speciale e della Didattica inclusiva. L’I.Ri.Fo.R. sta lavorando alacremente con lo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano di Venezia) per l’attivazione (in Convenzione) di un corso formativo per “educatori alla comunicazione per i disabili sensoriali”, di qualità e veramente spendibile nel mondo del lavoro.
Parallelamente alla definizione del profilo e del percorso formativo dell’”educatore alla comunicazione”, invochiamo l’aiuto di tutte le associazioni di e per disabili per fare “pressione” sul MIUR, perché il riconoscimento di questa figura professionale diventi finalmente realtà.
Occorre inoltre sollecitare la Conferenza Stato-Regioni, perché le Regioni istituzionalizzino una volta per tutte il profilo dell’”educatore/assistente alla comunicazione e, conseguentemente, obblighino le cooperative che gestiscono il servizio di assistenza scolastica e postscolastica ad assumere tali operatori come “figure” necessarie al processo di inclusione dei disabili sensoriali.
Successivamente, sarà premura dell’I.Ri.Fo.R. proporre agli Educatori alla comunicazione, in possesso pure di una Laurea in Scienze della Formazione, Scienze dell’educazione ed in Pedagogia, agli Educatori specializzati, ed ai docenti curricolari e di sostegno la frequenza di un Master universitario di II° livello di 1500 ore per il conseguimento del titolo di Pedagogista esperto in scienze tiflologiche.
Tale Master universitario rilascia 60 CFU e fornisce una formazione più specifica di quello di I° livello in “educatore alla comunicazione”.
Infatti, l’”esperto in scienze tiflologiche” ha il compito di progettare, realizzare e monitorare l’intero progetto di vita del disabile visivo e, quindi, è la figura di II° livello del suo processo di inclusione scolastica. Un primo modello formativo di tale figura è stato già tracciato dall’I.Ri.Fo.R., che, grazie all’interessamento di Marco Condidorio, Coordinatore della Commissione Istruzione dell’UICI, ha attivato in Convenzione con l’Umimol di Campobasso il riuscito Master in Typhlology Skilled Educator.
Io ritengo che queste due tipologie di “educatori” dovrebbero poter operare, oltre che a scuola ed a casa dei nostri ragazzi, ovviamente anche nei nostri CCT e nei “centri di servizio” specializzati nelle singole disabilità (da me tanto auspicati) e nei CTS, CTI e CTR, garantendo un concreto ed adeguato supporto al sistema scolastico.
In conclusione, a mio parere, solo se il MIUR prenderà seriamente in considerazione nella prossima legge delega sull’inclusione scolastica l’istituzione di un ruolo “definitivo del docente per il sostegno, la riorganizzazione e la ristrutturazione del contesto scolastico, anche con la creazione per ogni tipo di disabilità di “centri di servizio” specializzati e la formazione ed il riconoscimento di figure specifiche “necessarie” al sostegno, potrà garantire il pieno successo scolastico e formativo degli alunni/studenti con disabilità del nostro Paese.

Irifor – Il Glaucoma, una malattia neurodegenerativa? Trani, venerdì 2 dicembre 2016

È gradito comunicare che l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione ONLUS con il Patrocinio della Direzione Generale della Asl Bat organizza venerdì 02 dicembre 2016, alle ore 17,00, a Trani, presso la Sala Convegni dell’Hotel “San Paolo al Convento”, un convegno dal titolo:
“Il glaucoma, una malattia neurodegenerativa?” secondo il programma di seguito riportato.
VENERDI 2 DICEMBRE- ore 17.00
Sala Convegni dell’Hotel “San Paolo al Convento”
Via Statuti Marittimi 111 – Trani

Programma dell’evento:

SALUTI del dott. Massimo Vita, Vice Presidente Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. ONLUS.

SALUTI del dott. Ottavio Narracci, Direttore Generale della ASL BAT.

INTRODUZIONE AI LAVORI
Dott. Vito Felice Montaruli, Direttore Medico Oftalmologia P.O. Barletta.

RELAZIONE del Prof. Paolo Frezzotti (Responsabile Centro Antiglaucoma del Policlinico – Università degli Studi di Siena), in merito ad una ricerca, cofinanziata dall’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione, sugli aspetti clinici e neurodegenerativi del Glaucoma.

COORDINA l’incontro il dott. Francesco Giangualano, Direttore Organizzativo Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. ONLUS.

Ascoli e Fermo – “Sport e disabilità visiva” Sabato 3 dicembre 2016

SPORT…TIVAMENTE  Sabato 3 Dicembre 2016
Civitanova Marche (MC)
…vieni e…VEDRAI che ti diverti!!

Convegno dal titolo “Sport e disabilità visiva”
Teatro Conti – Civitanova Marche (MC)

Programma

Mattina

Ore 9:30 Saluti del Sindaco e dell’Assessore allo Sport del Comune di Civitanova Marche, del Presidente dell’UICI ONLUS Nazionale, del Presidente Regionale UICI ONLUS Marche, della Vice Presidente del CONI Regionale Marche, del Presidente del CIP Marche e del Presidente della FISPIC Marche

Coordina gli interventi la Dott.ssa Emanuela Storani

Ore 10:00 Dott. Luca Savoiardi (Presidente Comitato Italiano Paraolimpico – CIP Marche) “Sport ed integrazione: possibilità e nodi problematici”

Ore 10:20 Medico dello sport (nominativo da confermare) “La medicina e lo sport al servizio della persona disabile”

Ore 10:40 Dott.ssa Laura Cionna (Nutrizionista) “Sana alimentazione e sport: un binomio perfetto”

Ore 11:00 coffe break

Ore 11:20 Dott.ssa Sabrina Monachesi (Psicologa dello sport) “Le declinazioni dello sport: la psicologia come sostegno a ogni livello dello sport dei disabili, dall’alto agonismo al fitness”

Ore 11:40 Dott.ssa Daniela Testa (Insegnante di educazione fisica) “Sport e Disabilità nel mondo della Scuola: come possono le istituzioni scolastiche tramite il corpo docente, soprattutto, avvicinare il diversamente abile e la famiglia allo sport”

Ore 12:00 Dott.ssa Emanuela Storani (Tecnico di riabilitazione per la mobilita e l’orientamento, psicologa) “Disabilità e attività sportiva: da avversarie a compagne di squadra – L’importanza dell’orientamento allo sport”

Ore 12:20 Testimonianza di Andrea Cionna (atleta paralimpico) e di altri sportivi non vedenti e ipovedenti

Pomeriggio

Dalle ore 14:30 presso il Centro Sportivo Santa Maria Apparente di Civitanova Marche (MC) sarà possibile sperimentare le principali discipline sportive praticabili da persone non vedenti o ipovedenti quali ad esempio: judo, tiro con l’arco, calcetto, tennis, torball, showdown, fitness.

Per adesioni e informazioni contattare l’UICI ONLUS Marche

Telefono: 071 53144 – E-mail: uicmarc@uiciechi.it
Per chi è interessato a partecipare si prega dare conferma alla signora Erika chiamando L ‘Unione di Ascoli Piceno – Fermo allo 0736250133.
La conferma dovrà essere data entro e non oltre mercoledì 30 dicembre per poter organizzare al meglio sia il trasporto che il pranzo essendo entrambi completamente gratuiti.

Evento realizzato con il patrocinio della Regione Marche