Tante ore di sostegno non garantiscono sempre un’inclusione di qualità, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Caro Gianluca,
con la presente, ti segnalo un interessante articolo del 31 Dicembre 2016 su La Sicilia di Catania, intitolato “Dal giudice per dare un’istruzione a mia figlia autistica”.
Ti sarò grato se vorrai dare a queste mie poche parole diffusione tramite la stampa associativa dell’UICI.
Grato sempre per il lavoro di sensibilizzazione che l’Unione svolge, ti saluto cordialmente e formulo al Presidente Barbuto fervidissimi auguri per il nuovo anno.

Accogliendo di buon grado la richiesta dell’Avv. Nocera della FISH, di seguito riportiamo integralmente la sua lettera e, naturalmente, aspettiamo i sicuramente numerosissimi commenti ed interventi dei nostri lettori su tale “delicata” vicenda:

“Con riferimento all’articolo apparso su La Sicilia di Catania il 31 Dicembre 2016, intitolato “Dal giudice per dare un’istruzione a mia figlia autistica”, debbo sinceramente manifestare il mio pensiero che non concorda col plauso dei più per questa sentenza.
Infatti l’articolo di Carmen Greco ha un incipit condivisibilissimo denunciando l’alternarsi criminale di docenti per il sostegno nel corso dei primi mesi dell’anno scolastico; poi però il resto dell’articolo riguarda la vittoria ottenuta tramite il conseguimento di tante ore di sostegno quante sono le ore di insegnamento; e questo tema, che con la sacrosanta denuncia della discontinuità didattica, non ha nulla ha che fare, non mi trova concorde. Perchè ? Presto detto: l’inclusione scolastica come l’abbiamo voluta e realizzata negli ultimi anni Sessanta e primi Settanta era fondata sul principio che gli alunni con disabilità siano alunni della classe e quindi dei docenti della classe come gli altri alunni. Infatti inizialmente non esistevano i docenti per il sostegno che cominciarono ad operare di fatto alla fine del 75 e poi legalmente con la l.n. 517/77. Il progetto di vita inclusiva era predisposto e realizzato sostanzialmente dai docenti curricolari che non avevano classi affollate e per i quali il Ministero di allora aveva organizzato moltissimi corsi di aggiornamento sulle prime esperienze  ed i primi studi di didattiche inclusive, avviati tra i primi da Andrea Canevaro dell’Università di Bologna.
Purtroppo nei decenni successivi  le classi cominciarono a divenire sempre più affollate , anche con la compresenza di più di un alunno con disabilità ed i corsi di aggiornamento cominciarono a ridursi di numero; contemporaneamente i docenti curricolari, approfittando della crescente presenza di docenti per il sostegno che venivano specializzandosi, cominciarono  a ritrarsi da quegli iniziali interventi didattici, delegandoli sempre più ai docenti per il sostegno. Ciò con l’andar del tempo ha fatto sì che tutta la presa in carico del progetto inclusivo gravasse esclusivamente, specie nelle scuole secondarie sui docenti per il sostegno, siano essi specializzati o meno.
Di conseguenza, quando a causa dei crescenti tagli alla spesa pubblica le ore di sostegno andarono sempre più riducendosi, gli alunni con disabilità venivano abbandonati  sempre più a sè stessi in fondo alla classe o, raggruppati nelle aule di sostegno; tutto ciò ha costituito una palese crescente violazione della lettera e dello spirito  della normativa sull’inclusione scolastica. Di qui le giuste reazioni dei genitori che si sono rivolti sempre più ai giudici per ottenere uncrescente numero di ore di sostegno, sino a pervenire a sentenze , come questa, che ritengono di garantire il diritto all’inclusione, assegnando lo stesso numero di ore di sostegno pari al numero di ore di lezione.
Ciò sta producendo un totale disinteresse dei docenti curricolari per il progetto inclusivo ed una mancata inclusione sostanziale degli alunni con disabilità. Tanto è vero che sempre più i genitori parlano del ” proprio ” docente per il sostegno.
Può darsi che i più giovani ritengano l’attuale situazione e l’attuale sentenza un passo avanti nella conquista del diritto all’inclusione scolastica ; io però  la penso diversamente , poichè ho sperimentato, da minorato della vista, l’inclusione  nel profondo Sud a Gela in Sicilia, negli anni Cinquanta , quando la normativa inclusiva era inesistente anche nella mente del legislatore,  ed ho realizzato tale inclusione solo con i miei docenti curricolari di allora e coi miei compagni di classe, coi quali ancora, a quasi ottant’anni, mi ritrovo a parlare, in forza dell’amicizia nata tra i banchidi scuola e poi all’università.
Mi permetto pertanto, se si vuole accogliere il consiglio di un vecchio, di non brindare a questi falsi successi, ma di battersi per una seria ripresa della formazione iniziale ed in servizio dei docenti curricolari sulle didattiche inclusive; non penso assolutamente a rinunciare alla preziosa figura dei docenti per il sostegno; ma, come dice la loro denominazione , essi debbono essere ” di sostegno  “ai colleghi curricolari ” per l’inclusione tra loro degli alunni con e senza disabilità; oggi , e sfido chiunque a smentirmi, essi sono divenuti i sostituti dei veri artefici dell’inclusione che debbono essere i docenti curricolari. E sentenze come questa, purtroppo rafforzano nelle famiglie, nell’opinione pubblica e,addirittura, negli stessi docenti curricolari, l’idea che più sono le ore di sostegno assegnate, più cresce la qualità dell’inclusione.
Voglio sperare che il piano nazionale di formazione obbligatoria in servizio avviato dal MIUR a seguito della l.n. 107 sulla Buona Scuola, riesca a colmare il vuoto lasciato nella formazione delle didattiche inclusive dei docenti curricolari e gli indicatori di qualità dell’inclusione che l’emanando decreto delegato dovrà individuare  permettano di tornare  a misurare il livello dei valori  iniziali dell’inclusione scolastica  realizzati quotidianamente nelle classi di oggi.”
Salvatore Nocera
Esperto Inclusione scolastica della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)

Nel 2016, tre cari amici ci hanno lasciato, di Luciano Romanelli

Autore: Luciano Romanelli

Il 2017 è appena iniziato e il mio pensiero corre ancora al 2016, durante il quale, tre cari amici musicisti, qui di Genova, ci hanno lasciato: i Maestri, Giorgio Martini, Giuseppe Delucchi, (detto Pino), e Melchiorre Pasquero, (detto Marco). Sono scomparsi, rispettivamente: il 29 gennaio, il 13 aprile e il 18 dicembre.
Si trattava di tre personalità che, pur molto diverse fra loro, erano accomunate dalla passione per la musica e dalla conseguente professione di musicista.
Martini, dall’attività pianistica ottimamente poliedrica, che spaziava dalla musica classica al Jazz,dall’operetta alle canzoni, (che non di rado componeva), fra l’altro per diversi anni ha guidato un suo gruppo musicale Jazz, con il quale ha tenuto concerti in varie località d’Italia; è stato anche consulente musicale della Casa Discografica “Fonit Cetra”.
Egli ha svolto anche per molti anni l’insegnamento di Educazione Musicale nella Scuola Media Inferiore.
In anni lontani ha collaborato con l’U.I.C.I., ricoprendo anche la carica di Presidente della Sezione Provinciale di Genova.
Giuseppe Delucchi, (per gli amici, Pino), è stato a sua volta un ottimo insegnante di Scuola Media Inferiore. Personalità molto schiva e riservata, in possesso di un non indifferente talento pianistico, per un eccesso di modestia non ha mai voluto esibirsi in pubblico, preferendo farlo soltanto a casa, nel corso di piccole riunioni fra amici.
Negli ultimi anni settanta e nei primi ottanta, è stato Consigliere dell’U.I.C.I., per la Sezione Provinciale di Genova.
Pino era anche un grande appassionato delle tecnologie della comunicazione, legate alla registrazione e alla riproduzione sonora, di cui era un grande esperto.
Melchiorre Pasquero, (Marco, per gli amici),era un musicista straordinario: eccellente pianista, dotato, oltre tutto di un orecchio finissimo, (aveva “l’orecchio assoluto”), per tantissimi anni è stato insegnante di Pianoforte Principale, prima, presso il conservatorio di Piacenza, poi presso quello di Genova, “Niccolò Paganini”. Cattedra ottenuta a seguito di partecipazione brillante a concorsi pianistici e ad una attività concertistica svolta in Italia e all’estero.
Nell’anno 2000, durante le manifestazioni svoltesi a Genova, in occasione dell’ottantesimo anniversario di fondazione dell’U.I.C.I.,ha eseguito presso il Teatro “Carlo Felice”, il “Concerto N.2, in Fa minore”, di Frédéric Chopin, insieme con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo.
Marco ha fondato inoltre, alcuni gruppi vocali e strumentali che ha guidato per vari anni, (uno dei quali egli ha condotto, praticamente sino alla vigilia della sua dipartita). In questo ambito, spaziando in un repertorio vastissimo, comprendente genere classico, musical, sacro e liturgico, ha rivelato anche una capacità straordinaria di arrangiatore, trascrittore e adattatore musicale.
Tutti e tre i musicisti, sia pure in tempi diversi, provenivano dalla Scuola di Musica dell’Istituto “David Chiossone”, di Genova, la quale scuola, che ha formato anche il sottoscritto, aveva conosciuto il suo massimo fulgore negli anni quaranta, cinquanta e sessanta, , per estinguersi, poi, con il giungere degli anni settanta.
Scrivo queste righe a nome della Sezione Territoriale di Genova dell’U.I.C.I., di cui faccio parte; ma specialmente perché, come collega musicista e soprattutto come amico di Giorgio, Pino e Marco, intendo delineare il profilo delle loro figure, a beneficio di chi non li ha conosciuti. Non ho difficoltà a confessare che vengo colto da particolare commozione nel rievocare la loro personalità professionale ed umana. La scomparsa dei tre nostri amici, (per Martini e per Pasquero, inattesa ed improvvisa, mentre per Delucchi, sicuramente e drammaticamente annunciata da una relativamente breve quanto inesorabile malattia), ha lasciato un vuoto ed un rimpianto incolmabili in tutti noi, loro amici.

Luciano Romanelli

Bologna – Giovedì 12 gennaio – proiezione audiodescritta del film “La nostra terra”

Giovedì 12 gennaio 2017 alle ore 18.00, presso il Salone Bentivoglio dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, verrà proiettato il film “La nostra terra”, diretto da Giulio Manfredonia. La storia è ispirata alle esperienze delle cooperative nate sulle terre confiscate alle mafie in molte zone d’Italia.

La proiezione sarà resa accessibile agli spettatori con disabilità visiva grazie all’audiodescrizione prodotta dalla cooperativa sociale BigBang e scaricabile gratuitamente dalla app Moviereading.

L’evento è realizzato grazie al contributo di Coop Alleanza 3.0 e con il supporto di Libera, dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza e di Radio Oltre.

A seguire, verrà offerto un piccolo aperitivo nella sala d’attesa dell’Istituto e sarà possibile visitare il Museo Tolomeo: un ambiente tra installazione intermediale interattiva e arte ambientale, dove raccontare in forma emozionale la storia dell’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza”, attraverso il patrimonio degli oggetti usati nel corso degli anni.

“L’accessibilità dell’audiovisivo in Italia è ancora una chimera. Nonostante la convenzione ONU sui diritti per le persone con disabilità preveda il diritto per i disabili ad una piena fruizione dei prodotti culturali (art. 30), ad oggi in Italia sono poche le opere audiovisive che vengono rese accessibili. Speriamo che l’approvazione della nuova legge sul cinema, in cui sono state recepite le indicazioni proposte anche dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, porti ad una maggiore attenzione al tema. Un intervento in tal senso potrebbe anche creare posti di lavoro per disabili visivi come audiodescrittori e formatori, una professione che come cooperativa stiamo cercando di portare avanti col nostro lavoro” dichiara Irene Balbo, presidente non vedente della cooperativa.

L’audiodescrizione de “La nostra terra” è realizzata secondo il metodo sviluppato dal team della Cooperativa sociale BigBang – Universo Accessibile, che prevede il coinvolgimento attivo di professionisti non vedenti. La voce della descrizione è di Margaret Collina.

Slash Radio web: trasmissioni settimana 16-20 gennaio 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 17 mercoledì 18 e giovedì 19 gennaio andranno in onda, su Slashradio, dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox. In particolare segnaliamo:
Martedì 17 dalle ore 16.00 nel corso di Slashbox, verrà presentato, in collaborazione con il nostro Ufficio Affari Internazionali, con la presenza della responsabile Francesca Sbianchi e di diversi altri ospiti sia italiani che stranieri, il progetto SportAbility;
Giovedì 19, sempre all’interno del contenitore Slashbox, torna, a partire dalle 16.00, la rubrica “Scodinzolando”, curata dalla commissione nazionale cani guida. Diversi gli ospiti di questa prima puntata del 2017, tra i quali il Medico Allergologo Valerio Beltrami.
Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli, oltre che da Irene Balbo, per ciò che concerne “Scodinzolando”.
Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta il numero: 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale, sulla pagina Facebook Slash Radio Web, sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

Vi aspettiamo numerosi!

Comunicazione per nuova APP accessibile di Trenitalia, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Sono contento di aver potuto  constatare e, conseguentemente, potervi informare che grazie al canale aperto con il settore IT di Trenitalia, il Gruppo OSI di UICI ha tempestivamente segnalato i problemi di accessibilità ed usabilità dell’APP per IOS ottenendo la formazione di un gruppo di lavoro bilaterale con i tecnici di Trenitalia, al fine di evitare qualunque problema di inaccessibilità.
Il gruppo OSI di UICI monitorerà e collaborerà in maniera costante affinché anche i servizi erogati attraverso i canali web possano raggiungere e mantenere la completa accessibilità ed usabilità.  Già a partire dal mese scorso quanti normalmente si servono delle applicazioni di Trenitalia per utilizzarne i servizi rispetto ad orari e prenotazioni, avranno potuto notare come queste siano state nuovamente aggiornate e rese utilizzabili anche dalle persone con problemi di vista.
Si è trattato di un risultato ottenuto con molta celerità e che fa ben sperare per il prossimo futuro grazie appunto alla collaborazione che si è instaurata fra i componenti del gruppo OSI che con notevole entusiasmo e bravura seguono questa ed altre attività sull’accessibilità e RFI  che ringrazio per la disponibilità.
E’ anche frutto di soddisfazione rilevare come all’ottenimento di questi risultati abbia contribuito la collaborazione tra il gruppo OSI e la commissione per l’Autonomia e la Vita Indipendente.  Al fine di rendere questi risultati sempre più concreti ed operativi, chiedo anche a quanti sono interessati di segnalarci eventuali disfunzioni che si verificassero dopo il nostro intervento nei confronti dei siti e delle applicazioni di cui il gruppo Osi si occupa di volta in volta.
Grazie a tutti e ancora un complimento a tutti gli operatori e i volontari che sono intervenuti in questa specifica situazione.

Teatro del Lido di Ostia – Sabato 14 gennaio ore 21 Giuditta Cambieri in “Nel silenzio basta un segno”

Risate accessibili al 100% per non udenti e udenti insieme con Giuditta Cambieri e Mally Mieli e con Nicla Gabriello e Tiziana De Chiara – interpreti LIS

incursioni in scena di allievi del laboratorio teatrale Teatro oltre la barriera del suono Lorenzo Frulloni, Alice Giordano, Federica Lista, Elena Paganin, Giorgia Cirelli, Valentina Modesti, Edoardo Galassi, Emanuela Arma

Cabaret al femminile, per ridere insieme oltre la barriera della comunicazione. Serata accessibile ad un pubblico di non udenti e udenti.

Con il suo cabaret divertente e irriverente, Giuditta Cambieri… cambia-ieri, cambia-oggi… spera di continuare a cambiare anche domani, senza smettere mai di sognare e dunque cercare la “felicità”. Coinvolge in questa ricerca anche la sua amica Mally. Sono due amiche molto diverse: una giovane e l’altra cinquantenne, una romantica sognatrice e l’altra smaliziata realista, una sorda e l’altra udente. Ma l’essere donne, le rende profondamente simili e complici nell’eterna ricerca della felicità. Ma la felicità, si sa, è sfuggente. E nell’inseguirla e scovarla si ritrovano a fare “ragionamenti circolari” paradossali e iperbolici sull’amore, monologhi provocatori e ironici sulla quotidianità, il mondo del lavoro, i figli, sull’età che avanza, e sugli uomini che non cambiano mai. E poi, si domanderanno…ma se è vero che esiste il punto G… Che è un punto che può dare la pura felicità, allora sto Punto: Dov’è?… Chi l’ha visto? Se tutti dicono che “C’è, ma non si vede”. Significa che per trovarlo basta aver fede nella “sua” esistenza? E…perché si chiama Punto G?… forse perché lo trovi alla GS? E se riesci a raccoglierne 5 000 di questi punti, ti regalano una lavatrice?

Giuditta Cambieri da diversi anni porta in scena un cabaret particolare, un cabaret ‘diversamente comico’ che supera la barriera della comunicazione tra sordi e udenti. Utilizzando diverse lingue contemporaneamente, l’italiano parlato, la LIS (lingua dei segni italiana) e il linguaggio del corpo, fa arrivare le sue riflessioni comiche ad un pubblico di sordi ed udenti assieme. I suoi spettacoli sono occasione d’incontro tra due mondi diversi, quello dei sordi e degli udenti, che vivono però in un unico mondo. Questo! Che ultimamente pare non goda tanto di ottima salute. Stessi problemi, stesse paure, stesse speranze. L’integrazione tra le diversità comincia proprio nel momento in cui riconosciamo la similitudine con l’altro e magari insieme riusciamo pure a riderne!

TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
Via delle Sirene, 22 – Ostia

Info e prenotazioni
Tel. 060608 – 06.5646962
promozione@teatrodellido.it
www.teatrodellido.it  –  Libra Esva ha rilevato un possibile tentativo di phishing da “www.casadeiteatri.roma.it” www.teatriincomune.it

Biglietti
intero 10 euro, ridotto 7 euroteatro ragazzi intero 7 euro, ridotto 5 euro
Laboratori 10 euro al giorno per partecipante salvo diversa indicazione
Spettacoli ad ingresso gratuito segnalati in calendario

Tutte le mostre sono ad ingresso gratuito
visitabili in orario di biglietteria (da venerdì a domenica dalle 16 alle 20)

Per una formazione “universitaria” degli educatori degli alunni con disabilità sensoriale, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Come riportato da uno studio diffuso dall’ISTAT qualche settimana fa, gli alunni italiani con disabilità che hanno frequentato le scuole primarie e secondarie nell’anno scolastico 2015-2016 sono stati 155.971, mentre gli insegnanti per il sostegno sono arrivati a quota 82.000, uno ogni due alunni disabili.
Si tratta di numeri in crescita (nell’anno scolastico 2001-2002 gli allievi con disabilità erano circa un punto percentuale in meno) che portano inevitabilmente ad influenzare anche la didattica e il supporto a questa tipologia di alunni.
Ne deriva che la loro forte presenza nell’odierna scuola “per tutti e per ciascuno” fa si che essi vadano attentamente accolti ed “interpretati” da docenti ed educatori adeguatamente formati, in grado di saper riconoscere la qualità dei modelli progettuali che la Pedagogia speciale e la Didattica inclusiva promuovono in ambito scolastico ed extrascolastico.
L’esigenza di una formazione specifica e di una preparazione più adeguata dei docenti per il sostegno e degli “assistenti alla comunicazione” e degli educatori degli studenti disabili è resa ancor più cogente e necessaria dal fatto che, seppur assistiamo ad una crescita esponenziale del numero degli insegnanti specializzati (come evidenziato dal sopraccitato recente studio ISTAT), l’equazione “più sostegno = più inclusione” sembra non funzionare affatto nel presente “sistema scolastico” italiano.
Infatti, allo stato attuale, siamo ancora tristemente e desolatamente costretti ad imbatterci il più delle volte in educatori e docenti con un’inappropriata preparazione ed una formazione inadeguata ad assicurare un’inclusione scolastica di qualità ai ragazzi con disabilità del terzo Millennio.
Il messaggio della “normale” Didattica inclusiva stenta ancora a decollare nelle nostre scuole e ci scontriamo di sovente con interventi didattici inclusivi esclusivamente “episodici” e che hanno soltanto il carattere dell’urgenza e dell’emergenza.
Proprio per sopperire ed ovviare a tali gravi criticità formative, l’Università di Urbino “Carlo Bo” ha organizzato per il corrente anno accademico il Master di I livello in “Pedagogia speciale e Didattica inclusiva per alunni disabili sensoriali”, che oggi proponiamo ai nostri lettori con questo articolo e che sarà presentato l’11 Gennaio p.v. All’evento, che si terrà presso l’aula magna del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Urbino “Carlo Bo” dalle ore 15 alle ore 19, interverranno, oltre agli studenti del Master ed alle rappresentanze accademiche, anche esponenti delle sedi locali dell’UICI e dell’ENS.
Il Corso è rivolto a coloro che desiderano acquisire specifiche conoscenze e competenze “speciali” sull’educazione, rieducazione del bambino sordo e cieco e sulle pratiche inclusive (metodi, strategie, modalità operative, etc…), ovvero a: dirigenti scolastici e docenti in servizio nelle scuole di ogni ordine e grado, educatori (dei servizi per l’infanzia, professionali e sociali), animatori socio-culturali, assistenti sociali, psicologi, pedagogisti, sociologi e a tutte le figure professionali che lavorano con le persone con “bisogni educativi speciali”, disabili compresi.
Possono partecipare al Master anche genitori con esperienze maturate nello specifico settore delle disabilità sensoriali, genitori con figli sordi e/o ciechi, operatori ed esperti ASL e delle associazioni.
Il titolo richiesto è la laurea triennale, specialistica, magistrale o di vecchio ordinamento o titolo equipollente.
Per la partecipazione in qualità di “uditore” non è richiesto il possesso dello specifico titolo di studio suindicato, ma solo il possesso del diploma di scuola secondaria superiore.
I docenti del corso, estremamente qualificati, provengono sia dal mondo accademico (Proff. Patrizia Gaspari, Roberta Caldin, Patrizia Sandri, Manuela Valentini Piccolo) sia da quello delle associazioni accreditate (Proff. Eleonora Borromeo, Rosanna Giovanditto, Ilaria Rosa Russo). Accanto a questi è previsto l’intervento di due medici specialistici per le lezioni di competenza.
Il Master ha avuto inizio il 30/11 u.s., e dopo la pausa natalizia, le lezioni riprenderanno l’11 Gennaio 2017, data in cui si terrà appunto la presentazione ufficiale.
Il corso, che si svolgerà fino a Maggio 2017, prevede 1500 ore di impegno complessivo pari a 60 crediti formativi universitari (CFU).
Il nostro auspicio è che tale Master, voluto fortemente dal Presidente Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) Mario Barbuto e dal Consigliere Nazionale Maria Mencarini, possa diventare un “modello formativo” da esportare a tutti gli Atenei del nostro Paese.
In tal senso, nelle more della tanto agognata definizione da parte del MIUR del profilo professionale dell’”assistente alla comunicazione” ex art 13 comma 3 della 104, stabilita dalla Legge 107 del 2015, il Master in “Pedagogia speciale e Didattica inclusiva” dell’Università di Urbino pare andare senza dubbio nella direzione dell’offerta formativa da fornire a quella figura di I livello “necessaria” al sostegno degli alunni/studenti con disabilità sensoriale (minorati della vista e non udenti), che il Network per l’Inclusione Scolastica (NIS) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti avrebbe individuato nel cosiddetto “educatore alla comunicazione” per i disabili sensoriali.
Infatti, è nostra assoluta convinzione che solo una formazione e preparazione più specifica ed “universitaria” di tali operatori (oltre che naturalmente anche dei docenti per il sostegno) potrà garantire ai nostri ragazzi un più proficuo ed efficace processo d’inclusione.
Al riguardo, solo per completezza d’informazione, si rammenta ai nostri lettori, come tra l’altro già argomentato in altri nostri precedenti articoli, che il NIS dell’UICI sta lavorando pure sulla definizione del profilo e del percorso formativo di una figura di II livello a supporto dell’inclusione scolastica dei ragazzi minorati della vista, consistente nell’”esperto in scienze tiflologiche”, titolo che è già possibile conseguire grazie alla “lungimirante” esperienza pilota del Master di II livello in Typhlology Skille Educator dell’Unimol di Campobasso.
Il riconoscimento normativo dei profili professionali di I e II livello di cui sopra, è stato proposto dal Network per l’Inclusione Scolastica in un emendamento recentemente presentato al Senato alla PDL 2656 approvata alla Camera nel Giugno dello scorso anno.
Infine, “last but not least”, per la grande disponibilità e l’eccezionale sensibilità nell’aver recepito le nostre “pressanti” richieste, consentendo l’immediata attivazione del Corso in “Pedagogia speciale e Didattica inclusiva per alunni disabili sensoriali”, si ringraziano sentitamente e vivamente la Prof.ssa Mirca Montanari dell’Ufficio “Alta Formazione Post laurea e Pergamene” ed il Direttore del Master Prof.ssa Patrizia Gaspari dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Dipartimento di Studi Umanistici.

Reggio Emilia – Il coraggio di sognare con Dio

“Il sogno di Dio si realizza nella storia con la cura dei nonni e dei bambini”

Domenica 15 Gennaio a Reggio Emilia l’incontro di preparazione alla Giornata per la Vita 2017

Sognare il futuro partendo dalla cura dei nonni e dei bambini, rispettivamente memoria storica e speranza del domani. Dalle parole di Papa Francesco sul valore della famiglia parte il cuore del messaggio del Consiglio permanente CEI – dal titolo “Donne e uomini per la vita nel solco di Santa Teresa di Calcutta” – per la 39ª Giornata nazionale per la Vita che si celebrerà il prossimo 5 febbraio.
In preparazione alla Giornata per la Vita 2017, il Centro di Aiuto alla Vita di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano di Pastorale Familiare della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, organizza per domenica 15 Gennaio alle 16.30 all’Oratorio cittadino di Via Adua un incontro di formazione per famiglie e volontari del CAV, attraverso riflessioni e testimonianze. Per i bambini sono previsti laboratori sul tema della vita.

Il coraggio di sognare con Dio - Locandina

Il coraggio di sognare con Dio – Locandina

Questionario per Armadio Smart, per ipovedenti e non vedenti

Un gruppo di ricercatori della Facoltà di Ingegneria Gestionale dell’Università di Pisa ha predisposto un questionario per avere un riscontro sull’utilità di un “Armadio Smart”, al fine di verificare se e quanto possa essere utile ai disabili visivi.

Per aiutare questo pool di sperimentatori, facendo loro verificare se l’idea che hanno avuto è rispondente alle effettive esigenze dei disabili visivi, basta compilare un apposito questionario, preparato da loro e reso disponibile alla seguente pagina: https://docs.google.com/forms/d/11SBfF4Ulf-azp5RuhD1Xg9tM8zQc9yF3Niwa7T1CHGU/viewform?edit_requested=true

La compilazione del form è molto semplice, per cui, chi desiderasse rendersi utile, può utilizzare il link sopra indicato per collegarsi alla pagina e compilarlo. In questa stessa pagina, inoltre, è possibile trovare la descrizione e l’ideazione del progetto.

Irifor del Trentino – “La bottega dei sogni”

IRIFOR e il Coro Pasubio
Il 13 gennaio 2017 alle 20.30 presso la Sala Filarmonica di Via Verdi a Trento si terrà la presentazione del cd del Coro Pasubio “La Bottega dei Sogni”, realizzato con l’orgoglioso contributo della Cooperativa Sociale IRIFOR del Trentino Onlus.
Questo lavoro musicale, il settimo nella storia della compagine corale della Vallarsa, conclude alla grande il 2016, anno del cinquantesimo compleanno del Coro Pasubio, da sempre vicino alla realtà della Cooperativa e ospite speciale in molte manifestazioni e ricorrenze nelle quali ha sempre portato il proprio mix perfetto tra tradizione e originalità.
La presentazione nella splendida sala del capoluogo è un’occasione speciale per far conoscere questa serie di canzoni, preziose creature del Maestro Ivan Cobbe che, vivendo in prima persona la disabilità visiva, ha studiato musica grazie al linguaggio Braille e non ha smesso di fabbricare sogni nella sua bottega. È nato così un insieme di inediti che mescolano testi ricercati, legati alla tradizione del Trentino e in particolare della Vallarsa, con musiche in grado di avvolgere l’ascoltatore, accompagnandolo alla scoperta di paesaggi e immagini sulle note calde e profonde, tipiche della tradizione corale.
La Cooperativa IRIFOR ha promosso questo lavoro nella forza della consapevolezza che l’integrazione può essere veicolata attraverso numerosi canali e che la musica è quello che più di tutti non conosce confini.
L’evento è aperto al pubblico.