Ancona – Hackcessibility Days

Il gruppo DevMarche (gruppo sviluppatori software della regione Marche) in collaborazione alla Sezione Territoriale UICI e IRiFor Ancona in occasione del Global Accessibility Awareness Day (GAAD), il 19 e 20 maggio organizzano una manifestazione di sensibilizzazione sull’Accessibilità e sulle Disabilità Visive rivolta a sviluppatori software, designer, makers e affini. Parliamo di manifestazione perché ci saranno diverse iniziative: – sessioni e laboratori con cui imparare la teoria e fare un po’ di pratica, con il supporto di esperti nelle varie tecnologie e con la possibilità di creare un confronto fra utenti disabili e sviluppatori esperti, per capire se ciò che viene sviluppato è effettivamente accessibile. Parleremo ad esempio di ux e design, sviluppo (web, mobile, desktop), IoT e realizzazione di dispositivi per migliorare la qualità della vita delle persone con delle disabilità. – esperienze “sensoriali” per comprendere meglio, in prima persona, cosa significhi vivere con delle disabilità: tra queste, ci saranno ad esempio una “cena al buio” e delle visite guidate la Museo Tattile Statale Omero. – CoderDojo: dato che i piccoli di oggi saranno gli “hacker” di domani, abbiamo organizzato delle iniziative apposite per trasmettergli, oltre la passione per la tecnologia, anche l’importanza di temi come l’accessibilità! La manifestazione si svolgerà ad Ancona il 19 e 20 maggio (venerdì e sabato). Maggiori informazioni, nonché le modalità di iscrizione (gratuita) all’evento, sono disponibili su http://hackcessibilitydays.it/

Agrigento – Assemblea sezionale dei soci 2017, di Giuseppe Vitello

Autore: Giuseppe Vitello

Si è svolta presso il Sole Mediterraneo Resort, nella splendida cornice di Siculiana Marina, sabato 29 aprile 2017, l’Assemblea ordinaria dei Soci della Sezione Territoriale di Agrigento.
Un’Assemblea come al solito partecipata, ma anche di una certa importanza, poiché doveva provvedere ad eleggere il proprio rappresentante in seno al nuovo  consiglio regionale UICI della Sicilia.
Per il rinnovo di tale carica, non sono state presentate delle liste,  garantendo così il diritto a tutti i soci in regola col pagamento, di poter presentare la propria candidatura direttamente in assemblea.
Vi è stato un solo candidato, il dott. Innocenzo Ferraro, che ha ricevuto, a parte 2 schede nulle,  l’unanimità dei voti.
Il dott.  Ferraro andrà quindi a completare la compagine del nuovo Consiglio, che si insedierà a Caltanissetta, nel pomeriggio del 18 maggio, con la partecipazione del Presidente Nazionale, che ci onorerà con la sua presenza.
Si eleggerà in quella seduta  la nuova Direzione Regionale, stavolta tra i 12 eletti e non fra i componenti di diritto, come avveniva di prassi nel passato.
Auspichiamo che il nuovo Consiglio possa procedere a lavorare con serenità. per affrontare e possibilmente risolvere, i tantissimi problemi dei ciechi siciliani, e non debba
attardarsi in sterili polemiche e inutili diatribe.

Buon lavoro!!!

Giuseppe Vitello

Festival internazionale delle abilità differenti 2017 Impossibile ma Visibile

Le città di Carpi, Correggio, Maranello, Modena, Pavullo e Bologna ospiteranno IMPOSSIBILE MA VISIBILE, la 19a edizione del Festival Internazionale delle Abilità Differenti, organizzato dalla Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi (MO).
La proposta per il 2017 comprenderà spettacoli di danza, musica e teatro, laboratori, proiezioni di film, presentazioni di libri, incontri e testimonianze. Si tratta della diciannovesima edizione della manifestazione dedicata all’eccellenza nella differenza, laddove è possibile incontrare artisti che non si sono arresi o nascosti di fronte al proprio limite, bensì lo hanno conosciuto, accolto e superato, investendo sui propri talenti e perseguendo i propri desideri. La manifestazione dal titolo IMPOSSIBILE MA VISIBILE offre un nutrito palinsesto che prevede spazi dedicati alle arti performative con spettacoli e concorsi di teatro, musica e danza e momenti di approfondimento sul tema della disabilità attraverso la presentazione di libri e film. Durante la manifestazione saranno organizzati laboratori dedicati a scuole e centri diurni al fine di creare e consolidare importanti sinergie con i giovani realtà del settore e non.
Di seguito il concept di IMPOSSIBILE MA VISIBILE secondo il presidente Sergio Zini:

La Bellezza che passa attraverso le fragilità e le crepe dell’esistenza
delle vite esplicitamente imperfette dei nostri artisti
(che non è altro che una versione della vita implicitamente
imperfetta di tutti noi), va ad illuminare le vite di ciascuno di noi e questo
ridona una luce diversa al reale che non è più così
ordinario né definito dalle categorie fino ad ora comprese,
categorie spesso imposte da un pensiero forte che si insinua
nella nostra mente, camuffato da nostra opinione. Il reale
perciò riemerge e ti costringe ad essere di nuovo visto, per
quel che veramente è: un’Altra cosa.
Questi artisti ci parlano di libertà, che non è la libertà coatta che ci tocca
vivere oggi, affollata ma vuota, movimentata ma insensata,
forse buona, ma di una bontà tirannica che non lascia
posto all’io. Ci parlano della libertà di un uomo che capisce
che dipende. Dipende da quella luce che trapassa le nostre
ferite e che tratteggia intorno a noi ciò che siamo e non ciò
che pretendiamo di essere.
“Suonate le campane che ancora possono suonare, dimenticate
la vostra offerta perfetta: c’è una crepa, una crepa
in ogni cosa è così che entra la luce” [Leonard Cohen, Anthem]
Ma da dove viene la luce? Chi ce la dà? “Dio disse: «Sia la
luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e
separò la luce dalle tenebre” [Libro della Genesi, 1,3-4]
E questa luce si vede anche oggi, sulla faccia degli uomini liberi.

L’offerta culturale del Festival si articola nei due ambiti delle Arti performative e degli Approfondimenti che spaziano nei seguenti settori: Arte, Cinematografia, Letteratura, Musica, Danza, Teatro, Istruzione, Salute, Terzo settore, Imprenditoria e Agricoltura. Le varie proposte, infatti, coinvolgeranno esponenti delle scuole primarie di primo grado, dell’università, del mondo produttivo, del primo e del secondo settore.

• ARTI PERFORMATIVE:
Il nutrito palinsesto delle arti performative consta di tre spettacoli musicali, due spettacoli teatrali e un concorso multidisciplinare. Presso il teatro Asioli di Correggio viene confermato il concorso Open Festival che vede confrontarsi nell’ambito del teatro e della danza compagnie emergenti, composte da persone con disabilità e non. Il Teatro comunale di Carpi ospita lo spettacolo multidisciplinare proposto dalla compagnia musicale “Flame the Band” di New York e dalla compagnia di danza “Ego Sum” di Siena, presentato da Claudia Penoni, sostenitrice e testimonial del Festival da numerose edizioni. La musica sarà protagonista anche nella giornata di Casa Mantovani dedicata ai laboratori multidisciplinari e allo spettacolo musicale con il gruppo Concordanze. Gli spettacoli teatrali proporranno sperimentazioni e pièce classiche. Da un lato la Compagnia teatrale Manolibera si esibirà presso il Teatro Comunale di Carpi con Bertoldo, uno spettacolo comico della tradizione popolare, dall’altro lato la Compagnia Teatrale Talentho rappresenterà “Amore e Psiche” in un ventaglio di nuance tra tragedia e realtà, teatro fisico e drammaturgico. La Band musicale Ladri di Carrozzelle, farà una doppia data, portando il Festival a Pavullo nel Frignano e concludendo la kermesse a Carpi.

• APPROFONDIMENTI:
l momenti di approfondimento, oltre a riconfermare le giornate dedicate ai laboratori (lab-day), proporranno la presentazione di libri, la visione di film a tema, serate dedicate al dialogo intersettoriale tra mondo dell’arte, della cultura, dell’imprenditoria, dell’agricoltura e del terzo settore.
Le città di Carpi e Bologna ospiteranno il film “Life, Animated”, un’importante testimonianza di comunicazione possibile all’interno dello spettro autistico.

Maranello farà da cornice all’incontro con gli autori de “Il mio principe” e “Zigulì”. La serata, moderata dal giornalista e scrittore Pino Ciociola, farà il punto sulla situazione a cinque anni dalla pubblicazione.
Porteranno la loro testimonianza “IMPOSSIBILE MA VISIBILE” l’artista paraolimpica Cecilia Camellini, Enrico Craighero, padre di due figli con importante disabilità, e Silvia Chiodin, autrice e regista del documentario “Cristina il racconto di una malattia” tratto dal libro di Cristina Marcato, autrice del libro “Non spegnere la luce. Viaggio introspettivo in una psicosi”. Protagonista Cristina e il successo di “malata guarita nella malattia” grazie ai ricordi di quello che era e che è stato; usando le tinte della normalità e i colori della primavera e di fine estate. Ne è risultato un racconto corale; tante voci e un’unica protagonista: lei.
La città di Modena ospiterà il Convegno di Psichiatria “Chi ha paura dello spettro dell’autismo?” al quale interverranno Emma La Macchia, Stefano Lassi, Paolo Stagi e Ciro Ruggerini.
Due giornate intere saranno dedicate a laboratori multidisciplinari aperti a scuole e centri socio-riabilitativi presso Villa Chierici. Nella fattispecie trattasi di:
– IO sono arte – Cooperativa Sociale Nazareno

– Pet Therapy – Lune Nuove

– Gruppo Fiaba – Cooperativa Sociale Nazareno

– Cake Design – Cooperativa Sociale Nazareno

– Il thè del Cappellaio Matto – Gisella Casadei

– Narra-tela, leggende in valigia – Gisella Casadei

– Oggettistica in feltro – Cooperativa Sociale Nazareno

– Carta artigianale – Cooperativa Sociale Nazareno

– Sound Beam – Prove D’Orchestra – Cooperativa Sociale Nazareno

– L’Orto biodinamico- Cooperativa Sociale Nazareno

– Metodanza – Pietro Zini, Luna Latina

-Danza in armonia – Paola Zanelli e Pietro Zini

– Art Decò – Cooperativa Sociale Nazareno

Il Festival conferma il proprio respiro intersettoriale promuovendo un dialogo sulla responsabilità sociale di impresa presso la sede di Angelo Po – Grandi cucine industriali al quale interverranno i rappresentanti di affermate imprese nazionali ed internazionali: Dr. Ausbüettel, Perfetti – Look-o-Look e BB Group.

Programma
Il palinsesto del Festival che si svolgerà dal 2 maggio al 1° giugno nelle città di Carpi, Correggio, Modena, Maranello, Bologna e Pavullo propone in estrema sintesi i seguenti eventi:

Martedì 2, giovedì 4, martedì 9, giovedì 18 e giovedì 25 maggio 2017
Ore 10:30-12:30.
Laboratorio ludico-interattivo “Tu sei speciale” promosso da “Laboratorio all’Opera della Cooperativa Nazareno” presso le scuole elementari di Carpi (MO).

Venerdì 5 maggio 2017. Ore 18.00
Concerto e S. Messa in Duomo con Orchestra” Scià Scià” guidata dal maestro Enrico Tanella, Scuole Alberto Pio e Coro dell’Istituto Figlie della Provvidenza, Carpi (MO).

Martedì 9 maggio 2017 Ore 20.30.
Proiezione film “Life, Animated”, a seguire dibattito Marino Neri, presso Multisala Space City, Carpi (MO).

Giovedì 11 maggio 2017.Ore 9.00-18.00.
Concorso Open Festival, “Teatro Asioli” Corso Cavour, 9 – 42015 di Correggio (RE).

Sabato 13 maggio 2017. Ore 17:00.
Presentazione dei libri “Il mio principe” e “Zigulì” e dialogo con gli autori Gina Codovilli e Massimiliano Verga. Moderatore Pino Ciociola, giornalista e scrittore, presso Biblioteca Comunale Mabic, Viale Vittorio Veneto, 5 – 41053 Maranello (MO).

Domenica 14 maggio 2017 Ore 16.00.
Proiezione del film-documentario “Life, Animated” (USA/2016, 91’), nell’ambito del Festival Human Right Night e di Schermi e Lavagne- Il cineclub per bambini e ragazzi della Cineteca di Bologna.
Presso Cinema Lumiere, Piazzetta Pier Paolo Pasolini 2b.

Martedì 16 maggio 2017. Ore 21.00
Spettacolo teatrale “Amore e Psiche” della Compagnia Twinkly della scuola Talentho di Modena, presso Auditorium Enzo Ferrari, Via Nazionale, 78-41053 Maranello (MO).

Venerdì 19 maggio 2017. Ore 20.30
Confronto e dialogo con Enrico Craighero, Cecilia Camellini e Silvia Chiodin, presso Bistrot Nazareno, Via Bollitora Interna 130- 41012 Carpi (MO).

Lunedì 22 maggio 2017. Ore 19.00
Il vantaggio di essere impresa responsabile.
Incontro con S.Kohorst di Dr.Ausbuettel, M. Bartoletti di BB Group, A. Hulzebosch e D. Wibier di Perfetti look-o-look, presso Angelo Po Grandi Cucine Industriali “Angelo Po”, Carpi (MO).

Mercoledì 24 maggio 2017. Ore 21.00
Spettacolo teatrale “Bertoldo” della Compagnia Manolibera della Cooperativa Nazareno presso Teatro Comunale di Carpi (MO).

Venerdì 26 maggio 2017. Ore 21.00
Serata musicale con Ensamble Concordanze
Casa Maria Domenica Mantovani, Via S. Barbara 9- 40137 Bologna (BO).

Sabato 27 maggio 2017. Ore 10.00
Convegno di psichiatria “Chi ha paura dello spettro dell’autismo?”
Intervengono: Emma Lamacchia, Stefano Lassi, Paolo Stagi, Ciro Ruggerini, presso la Fondazione Collegio S. Carlo, Via S. Carlo,5 – 41121 Modena. L’evento è
accreditato per n.4 crediti ECM. Info: Marianna Monti 3492372296- marianna.monti@cfpmorphe.it

Martedì 30 maggio 2017. Ore 21.00
Spettacolo musicale con “Flame The Band” (USA) e Compagnia di Danza “Ego Sum” di Siena, presenta Claudia Penoni, presso Teatro Comunale di Carpi (MO).

Mercoledì 31 maggio 2017. Ore 10.00 – 15.45
Laboratori multidisciplinari presso Villa Chierici, Carpi (MO).

Ore 12.30 Brunch con conversazione preparato dalla Brigata Gust-abili e Cfp Nazareno, con la partecipazione del Prof. Luca Falsconi, presso Bistrò Nazareno, Via Bollitora Interna 130 – 41012 Carpi (MO).
Ore 20.30 Concerto della band “Ladri di Carrozzelle”
Pavullo nel Frignano (MO).

Giovedì 1 giugno 2017. Ore 10.00-15.45
Laboratori multidisciplinari presso Villa Chierici, Carpi (MO).

Ore 21:00. Evento conclusivo con la band “Ladri di Carrozzelle” presso Bistrò Nazareno, Via Bollitora Interna 130 – 41012 Carpi (MO).

Domenica 4 giugno. Ore 10.00
Santa Messa di Pentecoste presso Piazza San Pietro, Città del Vaticano
Orchesta Scià Scià guidata dal maestro Enrico Tanella, Scuole medie “Alberto Pio” e coro dell’Istituto figlie della Provvidenza parteciperanno alla Funzione presieduta da Papa Francesco eseguendo alcuni brani insieme al Coro della Cappella Pontificia Sistina.

Direzione e organizzazione: Carlotta Sabbatini e Chiara Pescatore
Comunicazione: Valeria Quartuccio
Segreteria organizzativa e info: Giulia Girotti +39 059 66 47 74 +39 348 16 13 252 giulia.girotti@nazareno-coopsociale.it
Cooperativa Sociale Nazareno, via Bollitora Interna 130, 41012, Carpi (MO), Italy,
Tel. +39 059 664774; Fax. +39 059 664772
www.nazareno-coopsociale.it
www.facebook.com/festivaldelleabilitadifferenti
www.facebook.com/Nazareno.coopsociale

Ascoli e Fermo – Gita in Salento 1 – 2 – 3 – 4 giugno 2017

Programma della gita nel Salento dal 1 al 4 giugno 2017 organizzata dalla Commissione Turismo Sociale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione interprovinciale di Ascoli Piceno e Fermo

GALLIPOLI: – Adagiata in parte su di un’isoletta, che ne costituisce il nucleo più antico, ed in parte su una penisola, che si protende sullo Jonio, distendendosi lungo la strada che la collega ad Alezio, sino al porto, Gallipoli è un felice connubio di vecchio e nuovo, di tradizione e modernità, sintetizzato in quell’enorme, moderno palazzone di vetro che domina il porto ed il centro antico e che è diventa to, negli ultimi decenni, il simbolo di questa splendida cittadina.
I monumenti di maggiore interesse storico e artistico che fanno parte dell’itinerario sono: Le mura, il centro storico con i palazzi barocchi, la cattedra le dedicata a Sant’Agata con i suoi 1000 mq di tele, la chiesa di san Francesco, la confraternita della Purità, la fontana antica, il castello (esterno)

SANTA MARIA DI LEUCA: – Lungo la strada che costeggia il m are, è ricca di bellissime ville, risalenti ai primi del secolo e su l promontorio dove oggi c’è il Santuario De Finibus Terrae, un tempo sorgeva il tempio pagano dedicato alla dea Minerva.
Dal santuario si scende lungo la scalinata monumentale (270 gradini) dove è collocata la colonna terminale dell’acquedotto pugliese.

LECCE: – Capoluogo del Basso Salento o, come si chiamava molto tempo fa, della Terra d’Otranto. È una città barocca, famosa per la sorprendente ricchezza architettonica dei suoi nobili palazzi, incastonati come gemme nel dedalo di strade del centro anti co.
La visita guidata si svolge in un percorso per le stradine del centro storico tra palazzi settecenteschi e chiese barocche.
L’itinerario ha inizio da Porta Napoli e prosegue per Via Palmieri dove si trovano i più interessanti palazzi barocchi, tra cui palazzo Guarini, Palmieri e Marrese.
Via Palmieri porta in Piazza Duomo, una delle piazze più belle d’Italia, circondata dal Duomo, dall’ex Palazzo del seminario (oggi biblioteca e museo diocesano) e dalla residenza del vescovo.
La visita prosegue verso l’ex convento dei Teatini e la chiesa di sant’Irene, fino a giungere alla basilica di santa Croce simbolo del barocco leccese e a Piazza sant’Oronzo con l’anfiteatro romano, il sedile, la Chiesetta di San Marco, la colonna di Sant’Oronzo. Nel pomeriggio l’itinerario prosegue verso la Chiesa di San Matteo. il teatro rom ano, la chiesa di santa Teresa, la chiesa di Sant’Anna con l’ex conservatorio e la chiesa del Rosario e porta Rudie.

OTRANTO: – Oltre ad essere la città più ad Oriente d’Italia è, sicuramente, una delle più belle e storicamente interessanti del Salento. Di origini antichissime, che risalirebbero a ben prima della colonizzazione greca di queste terre, deve il suo nome ad un rigagnolo d’acqua che sfocia in prossimità del porto: l’Idro. L’antica Hydruntum, fu, nei secoli, una splendida cittadina e, per la sua particolare posizione geografica, porta d’ingresso in Italia delle popolazioni provenienti da Oriente. I monumenti di maggiore interesse storico e artistico che fanno parte dell’itinerario sono: La Porta Alfonsina, la cattedrale con il mosaico, il Castello (esterno), la Chiesa di San Pietro (esterno)

PROGRAMMA

1 giugno: partenza da Fermo ore 13,00 raccolta dei partecipanti nei luoghi convenuti, sosta in autostrada, arrivo a Gallipoli ore 21,00, sistemazione in camera, drink di benvenuto e cena in ristorante dell’hotel. Serata libera
2 giugno: prima colazione, incontro co n la guida che ci accompagnerà durante la mattinata nella visita alla città di Gallpoli, trasferimento in pullman a Santa Maria di Leuca= per pranzo di pesce in ristorante del luogo e visita guidata della città. Rientro in hotel per la cena con menù tipico. Serata libera
3 giugno: prima colazione, incontro con la guida e trasferimento in pullman a Lecce per la visita della città. Pranzo in ristorante dentro le mura. Nel pomeriggio, proseguimento della visita e rientro in hotel per la cena a base di pesce. Serata libera
4 giugno: prima colazione, ritiro dei bagagli, incontro con la guida e trasferimento in pullman a Otranto per la visita della città. Pranzo in ristorante poco lontano dal centro e inizio del viaggio verso casa. Sosta in autostrada per la cena. Arrivo previsto entro la mezzanotte.

ESPERIENZA MULTI-SENSORIALE

Cari amici, vi confermo che, dopo il pranzo a base pesce presso il ristorante dell’hotel Terminal di Santa Maria di Leuca, potremo fare una simpatica esperienza multi-sensoriale denominata “le mani in pasta”. Avremo infatti, inclusa nel prezzo, l’opportunità di una lezione di cucina nelle scuderie di Villa La Meridiana (pavimento originale in pietra, le antiche mangiatoie, il carretto per il pane…) e, mettendo letteralmente le mani in pasta, imparare dallo chef come fare: orecchiette, sagne torte, minchiareddhi, maritati, tria. Ci sarà poi la degustazione di rosoli e ratafiaà , liquori tipici del luogo, a base di fico d’India, di rose, di mandarino…, selezionate da “La Dispensa Caroli”.
Insomma un vero spasso per i nostri sensi!

QU OTE DI PARTECIPAZIONE
50 partecipanti € 270,00
40 partecipanti € 295,00
30 partecipanti € 320,00

LA QUOTA COMPRENDE
pullman GT 50 posti
hotel 4 stelle mezza pensione, drink di benvenuto
due pranzi in ristorante con menù a base di specialità gastronomiche salenti ne, uno a base di pesce
torta e brindisi dell’arrivederci
guida turistica per due intere giornate (2-3 giugno) e mezza (4 giugno)
parcheggio pullman a Lecce
assicurazione

Prenotazioni e anticipo 100 euro entro il 30 aprile 2017

Per info e prenotazioni si prega di contattare:
la Sig.ra Anna De Marco tel. 3358135736
la Sig.ra Sara Lupi tel. 3402217430
la Sig.ra Giuliana Pelliccioni tel. 3286889490

Runner in vista – Al via la prima corsa di fundraising a favore dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti

Roma, 27 aprile 2017 – Presentato oggi a Roma “Runner in Vista”, il progetto di fundraising in favore dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, promosso da undici Centri Commerciali, ideato da Larry Smith Italia e Proxima spa, e patrocinato dal CONI e dal CIP.

Una 5 km, da correre o camminare, con partenza e arrivo nell’area esterna di ciascuno degli 11 Centri Commerciali gestiti da Larry Smith che partecipano alla prima edizione di questa iniziativa. Una maratonina aperta a tutti: famiglie, sportivi e principianti, vedenti e non vedenti. Un tour che da maggio a luglio attraverserà l’Italia in lungo e in largo: prima tappa a Roma il 6 maggio, ultima il primo luglio in provincia di Verbania, passando per Bergamo, Firenze e Sassari, solo per citare alcune delle città coinvolte. Una camminata non competitiva, che può esser corsa da soli o in compagnia, che si può percorrere accompagnando un non vedente o provando l’esperienza di correre al buio indossando sugli occhi lo scaldacollo-fascia consegnato il giorno della gara. L’obiettivo è quello di diffondere i valori dell’inclusione sociale e del diritto alla mobilità. Lo sport, e non è un caso che sia proprio la corsa, diventa quindi il linguaggio universale per promuovere un mondo senza barriere, che sappia rispettare, ascoltare e valorizzare tutte le persone nelle loro diversità.

Ad aprire i lavori Christian Recalcati, Amministratore Delegato Larry Smith Italia, società che gestisce gli undici centri commerciali coinvolti e tra i promotori dell’iniziativa. “L’evoluzione delle gallerie commerciali ci porta da tempo a impegnarci anche nel sostegno di iniziative legate ad azioni di charity, nonché di valorizzazione e scoperta dei territori. I Centri Commerciali non sono solo più un punto di riferimento per lo shopping, ma realtà oramai più complesse e articolate, che cercano di soddisfare esigenze anche di carattere ecologico, sociale e culturale dei propri visitatori con iniziative e servizi dedicati. Runner in vista è un progetto innovativo, coinvolgente ma anche divertente, capace di unire persone di ogni età per un obiettivo davvero nobile: sensibilizzare per un mondo vivibile e accessibile a tutti, anche ai non vedenti. E siamo davvero orgogliosi di essere tra gli ideatori e sviluppatori di questo evento”.

Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, intervenendo in collegamento ha portato i suoi ringraziamenti. “Grazie a questo progetto si contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva in Italia. Le risorse raccolte ci permetteranno, infatti, di sviluppare un’intensa azione di promozione delle attività fisiche, motorie e sportive per tutte le persone non vedenti e ipovedenti e a realizzare progetti sportivi che risultano particolarmente preziosi per assicurare uno sviluppo armonico e integrale della personalità e della crescita”.
Con questa iniziativa saranno finanziati in particolare i progetti del programma Esplora realizzato dall’UICI che, attraverso attività sportive ed esplorative, aiutano bambini e ragazzi con disabilità visiva ad acquisire una maggiore consapevolezza dell’ambiente circostante e a raggiungere indipendenza ed autonomia.

Emilio Mori, Senior Account di Proxima spa, nel suo intervento ha sottolineato come “I progetti più straordinari sono quelli che nascono dai sogni e dalle passioni. Lo sport, l’amore per il proprio territorio e la solidarietà sono stati i concetti primari a cui ci siamo ispirati per ideare e realizzare Runner in Vista. Un grande lavoro di squadra fra Proxima, Larry Smith Italia, l’UICI, le istituzioni locali e le decine di associazioni di volontariato presenti nelle città coinvolte. Lavorare a quattro mani con il cliente ad un progetto che abbia l’ambizione di lanciare un messaggio di solidarietà e regalare a dei bambini non vedenti la possibilità di costruirsi un futuro migliore, sono le cose che più amiamo del nostro mestiere”.

A portare i saluti del CONI, Fabio Pagliara Segretario Generale FIDAL, Federazione Italiana di atletica leggera “La cosa più bella della atletica è che unisce. Ecco, la corsa è democratica: bastano un paio di scarpette per correre. Per questo, quando ci sono iniziative di alto profilo sociale, noi ci siamo. A partire da Runner in vista, i prossimi mesi sono ricchi di appuntamenti importanti: il 22 maggio saremo alla corsa del ricordo a Palermo per i 25 anni della strage di capaci e il 17 settembre con il comune di Roma e il Vaticano organizzeremo la mezza maratona di Roma via Pacis, un collegamento simbolico fra le tre religioni  con una corsa.”

La conferenza stampa di presentazione è stata anche l’occasione per illustrare l’accessibilità del sito www.runnerinvista.it, un sistema replicabile in altre realtà e contesti, ha sottolineato Vincenzo Zoccano Coordinatore del Gruppo di lavoro OSI, l’Osservatorio dei siti internet dell’UICI nato per affrontare le sfide della tecnologia e dell’accessibilità, non più legate solamente al web, ma anche ai device, alle APP e ai wearables. “Il sistema ideato garantisce la possibilità di ottenere siti accessibili ai disabili visivi e non solo e dimostra ancora una volta che non è necessario costruire un sito ad hoc, ma che le persone con disabilità possono utilizzare un sito “standard” se opportunamente progettato” conclude Zoccano “un sito accessibile, esteticamente accattivante e senza costi aggiuntivi”.

Motivi e aspetti dell’affezione e della disaffezione associativa, di Francesco Fratta

Autore: Francesco Fratta

Sarà capitato più di una volta, e non solo a me, di chiedersi per quale motivo una certa persona cieca o ipovedente, che conosciamo piuttosto bene, stimiamo per la sua cultura e/o la sua preparazione in qualche campo specifico – e della quale magari siamo pure amici – si tenga lontano dalla nostra associazione e non voglia neppure prendere in considerazionel’eventualità di farne parte e di metterle a disposizione le proprie competenze.
Quella che segue vuol essere una riflessione prima di tutto sul d’onde derivi un tale atteggiamento, e, in secondo luogo, sul se e sul come lo si possa eventualmente modificare in modo da attrarre verso l’UICI persone che costituirebbero indubbiamente per essa nuove ed utili risorse.
Innanzi tutto chiediamoci: sono sempre TUTTE buone le ragioni dell’attaccamento all’UICI, e sono sempre e soltanto deplorevoli le ragioni di chi invece sceglie di restarne fuori? Proviamo a metterle entrambe sul tavolo con quanta più possibile obiettività e sforzandoci di tenere da parte i pregiudizi.

In prima battuta possiamo dire che vi sono ragioni buone e meno buone da entrambe le parti.

La scelta di entrare in e di appartenere ad una associazione come la nostra, può essere dettata dall’avvertire acutamente certi problemi legati alla presenza della menomazione visiva e dal rendersi conto che una risposta basata su strategie personali, ancorchè efficace per bravura soggettiva e per circostanze fortunate (un buon contesto sociale, buone amicizie, ecc.), è troppo aleatoria, e che occorrono pertanto garanzie legislative che individualmente non siamo in grado di ottenere, e pertanto entriamo in una associazione abbastanza grande e forte da esser capace di portare avanti iniziative a questo livello. E fin qui nulla da dire: si tratta di ottime ragioni: desiderare di liberarsi quanto più è possibile dalle limitazioni connesse alla condizione di cecità, e confidare in una azione comune e organizzata è senz’altro segno di buon senso e di maturità civile. Tuttavia non sempre ciò si traduce in vero e proprio impegno nella vita associativa e in assunzione diretta di responsabilità al suo interno. E ciò sta comunque nell’ordine delle cose. Chiameremo questo atteggiamento “affezione moderata”, e possiamo aggiungere fin d’ora che essa è contraddistinta da notevole stabilità.
Ma vi possono essere anche altre ragioni, un po’ meno encomiabili, anche se umanamente comprensibilissime: quelle di chi non pensa affatto ad un percorso di emancipazione e di conquiste crescenti di autonomia, ma solo ad avere qualche agevolazione in più, di tipo prevalentemente economico, che semplicemente gli permetta di vivere un po’ più comodamente dentro la sua condizione e i suoi limiti, senza minimamente proporsi di superarli, ma anzi brandendoli come un’arma per rivendicare sempre più agevolazioni e vantaggi di tipo economico e nient’altro. Tra i soci di questo genere è frequente l’atteggiamento da un lato estremamente passivo, rispetto a qualsivoglia impegno associativo anche minimo venga loro richiesto e implicante ovviamente la delega totale ai dirigenti di ogni ordine e grado, dall’altro la facile critica dell’operato della dirigenza medesima, accusata spesso – più a torto che a ragione – di fare poco o niente, come i bambini che pretendono dalla mamma la soddisfazione piena e immediata dei loro desideri, senza ovviamente chiedersi quanto siano legittimi e quanto realizzabili. Chiameremo tale atteggiamento “affezione precaria”, poichè dettata spesso (ma non solo) da mera convenienza legata a momenti e bisogni contingenti (avvio della pratica pensionistica, ricerca di un posto di lavoro, necessità di trasferimento, accesso ad agevolazioni fiscali, ecc.), dopodichè tali persone non si vedono più, neppure alle assemblee annuali – e magari per anni non rinnovano neppure la tessera associativa -, fino al prossimo bisogno. Precaria anche perchè spesso queste persone vanno e vengono da una associazione all’altra, con periodi di latitanza pressochè totale da tutte le associazioni di categoria. Potremmo aggiungere che in esse non è ben chiaro il senso e il significato dell’associazione, per cui la trattano un po’ come la mutua: è lì, un servizio a disposizione, se sto male ci vado, se no me ne sto a casa mia, e ritengo di aver tutte le ragioni di lamentarmene quando non mi da quel che vorrei e che ritengo mio indiscutibile diritto.
E tuttavia, è proprio l’avvertire, sia pur confusamente, la limitatezza delle proprie risorse soggettive e di quelle del proprio specifico contesto sociale, che bene o male, anche se a fasi alterne, tiene queste persone legate alla nostra e/o ad altra associazione.
E’ al quanto evidente che questo tipo di affezione o disaffezione, (i termini hanno qui un valore quasi equivalente) precaria, è ben diversa dalla disaffezione netta di chi, proteso ad una emancipazione piena e puntando al massimo di autonomia ed integrazione sociale, pensa non solo di poter contare esclusivamente sulle proprie risorse e di non aver quindi bisogno di alcuna associazione, ma anzi teme che l’entrare a farne parte e magari assumere un ruolo attivo in essa lo rinchiuda in una logica di ghetto, riassorbendolo al suo interno e togliendogli tempo per dedicarsi al proprio entourage amicale e ai propri interessi personali.

Colui che abbiamo appena definito “nettamente disaffezionato” è come se dicesse: “io sono Tizio, amico, marito, amante di Tale, tal’altra e tal’altra ancora, me la cavo discretamente e son riconosciuto per le mie passioni e le mie capacità…; nell’associazione divento prima di tutto un cieco, costretto a rappresentare anche chi non sento affatto come affine a me e vicino ai miei interessi e all’esterno dell’associazione apparirei inevitabilmente simile a chi non sento affatto di rassomigliare, identificato per lo più e mio malgrado con quella immagine di essere limitato, debole e bisognoso da cui invece è tutta la vita che cerco con ogni mezzo di emanciparmi”. Una persona simile accetterebbe – forse – di appartenere a una associazione di categoria solo a condizione che vi facessero parte – specie nel suo gruppo dirigente – esclusivamente persone che, come lui, fossero protese principalmente verso la vita all’esterno dell’associazione stessa. Ne risulta inevitabilmente un’intima contraddizione, poichè, pur rendendosi eventualmente conto dell’importanza di un’azione politica e culturale collettiva e strutturata, una tale persona sente la vita associativa, il prendersicura della sua organizzazione e della sua continuità, come contrastante con le sue ambizioni più profonde: egli non cerca l’affermazione del proprio progetto emancipativo all’interno dell’associazione, diventandone magari dirigente, ma cerca di affermarsi nella vita comune, nella sua professione, nella sua personale rete relazionale, come individuo libero e largamente autosufficente.
E’ chiaro infatti che assumere cariche e incarichi dentro una qualsivoglia organizzazione comporta necessariamente una conoscenza approfondita non solo delle tematiche specifiche e delle sue regole di funzionamento, ma anche delle caratteristiche dei soci e dei suoi dirigenti ai vari livelli, ottenibile solo attraverso una frequentazione piuttosto intensiva delle strutture e della vita associativa: insomma, non si può starci dentro a metà. Tuttavia ragioni siffatte per restarne fuori non sono nè incomprensibili nè condannabili a priori: è indfatti tutt’altro che facile venire a capo della contraddizione tra il dedicarsi interamente all’impegno personale della propria emancipazione e il dedicare gran parte del proprio tempo alle varie questioni della vita associativa, che per loro natura comportano anche non pochi momenti nè emancipativi nè gratificanti, nei quali l’impegno profuso appare spropositato rispetto ai risultati conseguiti.

Ed ora chiediamoci: che cosa muove chi sceglie di dedicarsi completamente all’impegno associativo, con tutto ciò che comporta in termini di dispendio di tempo e di frequentazioni obbligate? Qui il discorso si fa ancora più complesso, poichè, oltre alle motivazioni – diciamo – ideali, entrano in gioco inevitabilmente anche ambizioni e modi di fare di tipo personale, e non è detto che le prime siano sempre e per tutti quelle realmente prioritarie, nonostante non si trovi praticamente nessuno disposto ad ammettere una simile eventualità. Ammesso dunque (ma non senza riserve concesso) che tutti i dirigenti d’ogni ordine e grado siano animati in primo luogo dal desiderio di rendere sempre più forte ed efficente l’associazione con l’obiettivo principale di favorire la maggior emancipazione ed autonomia possibile di tutti i ciechi e gli ipovedenti, soffermiamoci a considerare il tipo di “Affezione” di quei dirigenti di vario livello che, per ovvi motivi, non possono rientrare nè nella categoria degli “affezionati precari”, nè in quella dei “disaffezionati netti”. Si tratta dunque di quelli che all’inizio di queste riflessioni abbiamo definito “affezionati moderati”? Neppure, mi pare, poichè essi non sembrano vivere particolari contraddizioni interiori, e dedicano tutto o quasi il loro tempo alla vita associativa. Non solo, ma ambiscono spesso a riconfermare e possibilmente ad ampliare sempre più il proprio ruolo al suo interno. Ed anche questo è assolutamente umano e comprensibile: nessuno si mette in gioco se non è spinto da un pizzico almeno di ambizione personale di affermarsi tra quanti aspirano ad acquisire una certa carica ritenuta più o meno importante.
Ma il problema, ovviamente, non è questo. Il problema sorge quando – come in politica – si considera la carica conquistata come occasione per affermare un qualche proprio potere personale, più che un’incombenza che pone di fronte a precise responsabilità, non solo e non tanto verso i vari gradi della gerarchia, quanto in primo luogo verso i soci. A questo proposito va detto che particolarmente importante e delicato è il ruolo dei consigli e dei presidenti sezionali, poichè sono loro ad avere il contatto più diretto e quotidiano col corpo associativo, tanto da costituirne la vera spina dorsale. E’ a questo livello, prima di tutto, che occorrerebbe trovare in modo largamente diffuso un tipo di affezione associativa che definirei “netta ed equilibrata”. Non “moderata”, che non basta per mettere in campo la dedixione e il tempo necessario, nè, tanto meno, “precaria”, poichè ondivaga e biecamente rivendicativa. Netta, dunque non disposta a mettere in discussione l’appartenenza e l’impegno associativo all’insorgere di difficoltà o di venti di dissenso verso il proprio operato, ma “equilibrata”, nel senso che deve stare sì in ascolto dei bisogni e delle richieste della base – anche di quelle provenienti dagli “affezionati precari” -, ma non dimenticando mai di farsi promotrice di iniziative autenticamente volte all’emancipazione dei disabili visivi, anche quando esse provengono per così dire dall’esterno, ovvero dai “disaffezionati netti”. Guai se si perde questo equilibrio, se si diventa sordi alle critiche, se ci si rinchiude nel proprio ruolo difendendolo con ogni mezzo efacendo indebitamente appello all’unità associativa pur di metterlo al riparo da possibili ridimensionamenti: così si scivola inevitabilmente verso un’affezione sì fortissima, ma determinata più dall’attaccamento personale alla propria posizione di potere all’interno della gerarchia associativa che da un’autentica adesione alla causa dell’emancipazione dei ciechi e degli ipovedenti, si cominciano a trattare tutte le questioni in modo strumentale (a seconda che siano più o meno funzionali alla conservazione del proprio status, e si finisce col trattare questo o quel socio, questo o quel consigliere a seconda che lo si senta come amico (ovvero fedele alleato e sostenitore( o semplicemente come nemico.
Un’affezione siffatta avrebbe come effetto interno, quindi, la progressiva emarginazione di tutti i “non amici”, guardati con sospetto e ostacolati in ogni modo nelle loro eventuali iniziative ed ambizioni, e come effetto esterno quello di convincere vieppiù i perplessi e gli esitanti – e tanto più se dotati di buone competenze e capacità – a scegliere di allontanarsi sempre di più da ogni ipotesi di coinvolgimento nella vita associativa.
Dirigenti simili, laddove esistono (e qualcuno ne esiste davvero), pur se “affezionatissimi”, non si può dire che costituiscano fattori positivi di coesione interna e di capacità attrattiva di nuove ed utili risorse umane esterne. In più non offrono una gran bella immagine del cieco, assai meno di quella offerta da chi magari non parrtecipa alla vita associativa ma per come conduce la sua vita professionale e relazionale , è rispettato e financo ammirato nella realtà in cui vive.
Quando parliamo di rinnovamento, allora, per prima cosa sforziamoci tutti, dirigenti e non, di promuovere a tutti i livelli un’affezione quanto più possibile netta ed equilibrata, ricordandoci delle contraddizioni che essa obbliga a gestire e dell’impegno che comporta il mantenerla e il diffonderla. Solo a partire da essa, infatti, possiamo sperare di rafforzare la coesione interna e di attrarre verso l’Unione nuove risorse capaci di arricchirla di sempre nuove esperienze e competenze.

Francesco Fratta

Video dell’Unione Europea dei Ciechi per la promozione della parità di genere

L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) intende realizzare entro il 2017 un video in lingua inglese per promuovere la parità di genere e l’autoaffermazione femminile. Il titolo del videoprogetto è “Le strade che conducono al vertice: un video sulla leadership delle donne cieche  e ipovedenti” e mostrerà alcune interviste a donne con disabilità visiva di diversi paesi europei che hanno ruoli di alto livello o ricoprono incarichi di responsabilità in campo lavorativo, sportivo e artistico. Nella loro testimonianza dovranno raccontare le difficoltà che affrontano quotidianamente e le strategie che attuano per affermarsi, dare consigli e mandare un messaggio che sarà d’ispirazione per le altre donne cieche e ipovedenti.

L’EBU invita  tutte le donne cieche e ipovedenti disponibili a condividere il racconto dei propri successi a  contribuire alla realizzazione del video con una propria videoregistrazione in lingua inglese. I video ricevuti verranno selezionati e una parte di loro sarà inserita nel video finale che verrà messo a punto dall’EBU.

Le donne interessate a prendere parte a questa iniziativa dovranno prima di tutto inviare una dichiarazione di interesse scritta in lingua inglese e indirizzata a Romain Ferretti, Responsabile Progetti dell’EBU, all’email ebuprojects@euroblind.org  entro il 12 maggio 2017 con copia all’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Unione a inter@uiciechi.it. Nella dichiarazione sarà necessario indicare i seguenti dati: nazione, nome, età, se si è cieca  o ipovedente, professione, eventuali note particolari e l’indirizzo e-mail dove venire contattate. In un secondo momento verranno inviate ulteriori linee guida e istruzioni alle interessate

Fish – Manovrina: ri-scompaiono i Fondi sociali

“La vicenda dei Fondi Sociali e del loro aumento, poi del loro taglio, quindi della loro reintegrazione, degli accordi fra Stato e Regioni per recuperare la dovuta capienza sembra non avere mai fine ingenerando un clima a dir poco imbarazzante.”
Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, si riferisce ovviamente alla cosiddetta “manovrina”, cioè al decreto legge 50/2017 pubblicato in Gazzetta il 24 aprile scorso e approdato oggi all’esame della Camera.
La sorpresa e la stizza sono motivate dai numeri e dal loro significato politico.
Ci si aspettava infatti che nel maxi-decreto il Governo avrebbe realmente previsto 210 milioni di euro per integrare i recenti tagli che hanno ridotto ad un terzo il Fondo nazionale per le politiche sociali e i 38 milioni per garantire l’assistenza e il trasporto degli alunni con disabilità nel prossimo anno scolastico.
Queste almeno erano le promesse che il Governo, e in particolare il MEF, avevano assunto con le Regioni affinché queste da parte loro integrassero il Fondo per la non autosufficienza per 50 milioni di euro riportandolo a 500. Ma niente di tutto ciò.
“Oltre ad augurarci che il Parlamento ripari a questa bizzarra dimenticanza, restituendo un senso alla lealtà dei confronti istituzionali, confidiamo che le Regioni, forti della lacuna del Governo, ritirino la loro disponibilità frutto di una specifica e documentata intesa.”
Ma la preoccupazione maggiore è l’inaccettabile ipotesi che manchino le risorse per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità: “Su questo, con più forza, la FISH darà battaglia, se necessario anche nelle aule dei tribunali.”

26 aprile 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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“La Notte dei Musei” al Polo Tattile Borges della Stamperia Regionale di Catania

Cultura, arte e integrazione saranno protagoniste a Catania sabato 29 Aprile per una notte speciale “La notte dei musei”. L’evento organizzato dal comune di Catania interesserà tutti i musei civici e i siti monumentali della città. Anche il  Museo Tattile Borges, sito in Via Etnea 602, aderirà all’iniziativa aprendo le porte ai visitatori dalle 19.00 alle 24.00, senza obbligo di prenotazione, offrendo loro un’opportunità di visita e di scoperta all’interno di una struttura unica nel meridione. Il museo, ospita numerosi plastici architettonici, interamente realizzati dalla Stamperia Regionale Braille di Catania (strumento indispensabile per non vedenti siciliani e non per la loro integrazione culturale e sociale). Le opere tridimensionali di bellezze architettoniche europee e mondiali, in gran parte dei più significativi monumenti della Sicilia, tutte fruibili al tatto, sono esposti in una sorta di passeggiata “virtuale”, suddivisa per sale e sezioni che permettono di scoprire forme, proporzioni, dimensioni e caratteristiche che coinvolgono e incuriosiscono tutti i visitatori, siano essi non vedenti o vedenti. Una inconsueta “duplicazione”di un’opera d’arte e una stimolazione multisensoriale, favorita sia dalla visione sinottica dell’opera sia dalla possibilità di apprezzarla tramite il tatto. Il percorso continua poi con un “Giardino Sensoriale”, ove bendati, è possibile provare nuove sensazioni  ed emozioni attraverso gli altri sensi (tatto, udito ed olfatto), fino a giungere al primo “Bar al buio” permanente e successivamente al laboratorio didattico all’interno dello Showroom “Frammenti di Luce” dove i non vedenti potranno conoscere e acquistare tutti i presidi tecnologici per la loro autonomia.
Costo del biglietto intero €3,50, biglietto ridotto €2,50 per under 12, gruppi oltre 10 persone, studenti, giornalisti, forze dell’ordine ed over 65, biglietto gratuito per disabili e loro accompagnatori, bambini under 10 ed insegnanti in visita didattica.
Un’emozione unica, quella del Polo Tattile Multimediale, che dà la possibilità ai visitatori vedenti, ma anche con disabilità visiva, di vivere una nuova esperienza alla scoperta dei sensi grazie a questa realtà sensoriale che permette altresì di scoprire un modo diverso di fare integrazione.
Link evento: https://www.facebook.com/events/696545280548901/.
Addetto stampa Maria Francesca Greco
STAMPERIA REGIONALE BRAILLE
CATANIA Tel. +39 095500177 – 3488970520
Fax +39 095509881
www.stamperiabrailleuic.it
visite.polotattile@stamperiabrailleuic.it