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Archivi autore: Simona
Siena: Insediamento consiglio sezione, di Massimo Vita
Si è insediato il nuovo consiglio della sezione di Siena che ha rieletto l’ufficio di presidenza che risulta essere così composto:
lo scrivente presidente con sei voti a favore e una scheda bianca; Enrico Giannelli vice presidente con sei voti e uno per Corbini; consigliere delegato Mario Petrini vedente con sei voti e uno per Corbini.
Lomonaco Biagio, Mancianti Marco e Luca Vannini effettivi
Massimo Vita
Palermo: Festa della donna – 8 marzo 2015, di Giuseppe Scaccia
Come da tradizione, anche quest’anno – su proposta della Commissione per le Pari Opportunità Uomo-Donna coordinata dalla consigliera provinciale Franca Maria Secci – la Sezione Provinciale di Palermo dell’U.I.C.I, ha organizzato una escursione socio culturale presso il Palazzo Reale di Palermo per celebrare così la giornata dedicata al riscatto sociale, culturale ed economico delle donne.
All’iniziativa hanno aderito, tra soci e accompagnatori palermitani, e un nutrito gruppo di amici della Sezione di Agrigento, una sessantina di persone che insieme ai dirigenti e dipendenti sezionali hanno potuto visitare alcuni ambienti del famoso Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Siciliano. Dopo avere partecipato nella Cappella Palatina alla celebrazione della Santa Messa in lingua latina, una bravissima guida turistica è riuscita con grande disinvoltura a descrivere a tutto il gruppo, e a far toccare laddove possibile, le meraviglie dei mosaici, dei dipinti e delle sculture della Cappella Palatina, degli appartamenti reali e dell’aula parlamentare denominata “Sala d’Ercole”.
La comitiva, dopo avere consumato un lauto pranzo e gustato dei dolci offerti dalla Sezione, si è sciolta tra saluti e abbracci portando ciascuno con sé la gioia di avere trascorso una bella giornata insieme (nonostante la pioggia e il freddo), e un bel mazzolino di mimose profumate anch’esso donato alle signore dalla Sezione Provinciale di Palermo della UICI.
Il Presidente
Giuseppe Scaccia
Napoli: Lo sport si apre a tutti, di Giuseppe Fornaro
L’A.S.D. Real Vesuviana e l’U.I.C.I. sezione Napoli, sede di Sant’Anastasia, col sostegno del Comune di Somma Vesuviana, danno l’avvio ad un progetto di carattere sportivo finalizzato al benessere della popolazione disabile.
Il progetto: “Open sport : oltre lo sguardo” si propone come un’opportunità di crescita sociale ed è rivolto alle persone con disabilità di diverso tipo
L’attività fisica diventa ancor più importante per le persone disabili per gli evidenti benefici che lo sport ha per il corpo ma soprattutto perché aiuta a non cadere nel terribile circolo della depressione.
Oltre a rappresentare un vero e proprio impegno nello sfidare i propri limiti, impegnarsi nello sport aiuta anche a superare la paura che inevitabilmente sovviene nell’affrontare i pregiudizi, evitando cosi il loro conseguente isolamento.
Fare sport aiuta ad allargare la propria cerchia di amici con benefici enormi sia dal punto di vista psicologico che dello sviluppo cognitivo e motorio.
Curare lo sport per disabili si rivela quindi un beneficio per tanti: Disabili, loro famiglie, scuole e infrastrutture, che beneficiano dei traguardi sociali raggiunti in tal senso.
Ricco di idee e di innovazioni, il progetto prevede incontri “multi-sport” per l’informazione sullo sport per disabilità anche vere e proprie competizioni amatoriali e professionali.
“Braccio di ferro “ e “Showdown” ( ping pong ad occhi chiusi) sono le discipline sportive prese in adozione per i tornei, praticabili a livello amatoriale ma anche agonistico, fruibili da persone normodotate o con deficit motorio e sensoriale. Prevista una preparazione atletica offerta da professionisti per lo sport per disabili , tornei provinciali per “Il braccio di ferro” e regionali per lo “show down”, in un clima di competizione sportiva che porterà sicuramente a nuove alleanze sociali e abbattimento di barriere culturali negative.
Mentre lo Show down si sta organizzando per la preparazione atletica, si avvicina intanto la data del primo evento in programma: Il torneo provinciale di “Braccio di ferro” previsto il prossimo giugno. Le iscrizioni sono aperte a tutti quelli che riescono a saltare oltre…..le barriere mentali
Per ulteriori info e partecipazioni ci si può rivolgere al responsabile del progetto: Giuseppe Fornaro E-mail: na013@fispic.it
cell. 373 5419953.
Milano: Seminario “Nuovi traguardi della formazione mirata”, Redazionale
27 marzo 2015
Programma
Welcome coffee
8.30 – Registrazione partecipanti
Coordinamento
Franco Lisi – Responsabile del Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano
9:30 – Saluti
Rodolfo Masto – Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Nicola Stilla – Presidente del Consiglio Regionale Lombardo Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Valentina Aprea – Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lombardia
10:00 – Relazioni
Lombardia Plus: un progetto innovativo per la professionalità e la formazione mirata
Giancarlo Abba – Direttore Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Come orientarsi nella scelta di una postazione informatica – uso privato
Ivana Cavallini – Tifloinformatico dell’Istituto dei Ciechi di Milan
Come orientarsi nella scelta di una postazione informatica – uso professionale
Francesco Cusati – Tifloinformatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Nuove procedure per l’accesso ai finanziamenti per la tecnologia ad uso privato
Alberto Piovani – Consigliere della Sezione provinciale di Milano UICI ONLUS
Quali linee di finanziamento per la dotazione di una postazione informatica in azienda
Italo Mangini – Collaboratore dell’Istituto dei Ciechi di Milano
La diffusione del digitale: una ricerca condivisa tra AICA e l’Istituto dei Ciechi di Milano
Giulio Occhini – Direttore dell’Associazione Italiana Calcolo Automatico
Muoversi in autonomia: un’abilità indispensabile per chi non vede
Leonardo Manselli – Istruttore di orientamento e mobilità – collaboratore dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Dalla progettazione accessibile alla normativa
Michela Vassena – Consulente per l’autonomia e le barriere architettoniche e sensoriali del Consiglio Regionale Lombardo UICI ONLUS
Iniziative: attività e scelte
Isabella Menichini – Direttore del Settore Servizi per le persone con Disabilità, salute mentale e domiciliarità del Comune di Milano
Sicurezza e disabilità: doveri delle aziende e diritti dei disabili
Luca Garavaglia – Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Soccorso alle persone disabili: indicazioni per la gestione delle emergenze
Savino Luisi – Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione Camera del Lavoro Metropolitana di Milano
Interverranno
Antonio Pariscenti: Sistemista dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Raul Pietrobon: Responsabile del Centro Regionale Tiflotecnico del Consiglio Regionale Lombardo UICI ONLUS
Gaetano Marchetto: Coordinatore della Commissione Autonomia del Consiglio Regionale Lombardo UICI ONLUS
Marinella Levi: Docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali del Politecnico di Milano
Sergio Mascetti: Chief Technology Officer di EveryWare Technologies dell’Università Statale di Milano
Fabio D’Agnano: Coordinatore Master Architettura Digitale dell’Università Iuav di Venezia
Daniele Croce: Ricercatore dell’Università di Palermo
Romano Giovannini: Project manager della società WINA S.r.l.
Lunch
13:00 – Workshop
- Soluzioni tecnologiche per la progettazione di postazioni informatiche: Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, Centro Tiflotecnico del Consiglio Regionale Lombardo UICI ONLUS
- Presentazione delle attività e dei progetti per favorire la mobilità dei non vedenti: Commissione Autonomia del Consiglio regionale lombardo UICI ONLUS
- La stampa 3D da toccare con mano: Politecnico di Milano
- Cross with me: EveryWare Technologies Università statale di Milano
- Progetto Tooteko: Università Iuav di Venezia
- Progetto Arianna – Insight: Università degli studi di Palermo
- Progetto WINA: WINA S.r.l.
Iscrizioni: sportello.lavoro@istciechimilano.it
Per informazioni: tel. 02 7722 6335 (segreteria Centro Informatico) – Istituto dei Ciechi di Milano, via Vivaio 7.
Civitavecchia: Realizzazione del progetto “Un libro per tutti”, di Mario Sartorelli
La Sezione Intercomunale dell’Unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti di Civitavecchia, grazie al finanziamento parziale della Fondazione CA.RI.CIV., realizza nei territorio dei cinque comuni di propria giurisdizione il progetto “UN LIBRO PER TUTTI”.
L’iniziativa vuole fornire ai ciechi, agli ipovedenti ed alle persone con difficoltà, gli strumenti idonei per superare gli ostacoli che impediscono la lettura autonoma di un libro, per scopo didattico, culturale o di piacere, attraverso l’accesso gratuito al catalogo del Centro Nazionale del Libro Parlato.
La sezione, su richiesta degli interessati, iscritti gratuitamente al servizio, effettua il download delle opere e le trasferisce su supporto magnetico o su riproduttore di file MP3 o DAISY.
Dopo un’ampia pubblicizzazione dell’iniziativa, si procederà con l’iscrizione gratuita di coloro che rientrano nelle condizioni previste per usufruire del servizio, che potranno essere dimostrate dai verbali di riconoscimento dell’invalidità per i ciechi e gli ipovedenti gravi e lievi, mentre, per le persone con difficoltà di lettura autonoma, basterà la certificazione del medico di base. Nel momento in cui gli iscritti al servizio inizieranno a richiedere audiolibri, si procederà alla fornitura in comodato gratuito di un lettore MP3 su cui verranno trasferite di volta in volta le opere. Ciò servirà a far crescere il numero dei lettori di libri tra le persone con problematiche visive, gravi o lievi.
Invitiamo tutti coloro che rientrano nelle condizioni previste dal progetto a prendere contatti con la locale sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il Presidente
Mario Sartorelli
Catania: Relazione conclusiva attività commissione istruzione, di Rita Puglisi – Coordinatrice – anni 2011-2015
Giunta al termine di quello che considero un percorso educativo e formativo lungo cinque anni e condotto con i bambini/ragazzi, le loro famiglie, un team di collaboratori (operatore dell’attività motoria, pedagogista, psicologa, esperta di aptica e Braille, educatori e responsabile per l’informatica), insegnanti e naturalmente tutto il personale e i dirigenti UICI, una relazione sul lavoro svolto è anche un modo per comunicare agli altri un’esperienza che può dare avvio ad un dialogo produttivo di riflessione nell’ambito educativo e formativo per poter costruire sempre meglio un futuro di autonomia, di crescita culturale e di affermazione sociale dei minorati della vista.
L’importanza dell’istruzione è ormai un dato riconosciuto, un’istruzione che non è fatta solo di contenuti culturali, ma che permette anche di acquisire capacità spendibili nella vita di tutti i giorni avendo appreso ad apprendere e a trovare soluzioni in situazioni di problem solving. Inoltre oggi nell’agire educativo con i minorati della vista vanno coniugate tradizione e innovazione. Se infatti non si può prescindere da quanto è stato teorizzato dalla tiflologia e sperimentato negli istituti che fornisce una solida base per un progetto educativo mirato e strutturato, la tradizione oggi va rivissuta e rivista alla luce delle nuove tecnologie informatiche. Infatti la stessa insostituibilità del Braille è sostenuta e amplificata dall’informatica e moltissimi programmi sono disponibili per diversi ambiti, per gli ipovedenti e per i pluriminorati. Inoltre non si deve dimenticare che i bambini e i ragazzi appartengono al loro tempo e quindi hanno i bisogni educativi di una generazione che appartiene ad una società con richieste e modelli che fanno riferimento a contesti complessi.
Il rapporto con le famiglie è stato molto fruttuoso perché le famiglie sono interlocutrici necessarie e risorse insostituibili per costruire davvero percorsi di crescita che abbiano continuità e significato, e le mamme specialmente negli anni sono diventate sempre più collaboranti, si sono fatte più consapevoli e in generale più informate sui problemi e sulle risorse dei propri figli, sapendo cosa aspettarsi, come poter raggiungere le mete, a chi rivolgersi e quando farlo.
Le attività svolte sono state di due tipi: uno più istituzionale e uno più sperimentale.
Rientrano nel primo gruppo:
– seguire il processo educativo dell’alunno e dello studente non vedente a scuola, in famiglia e nelle attività extrascolastiche;
– favorire una realizzazione personale e una buona integrazione sociale mediata dalla cultura e da un corretto uso dei sussidi;
– incontri con famiglie, insegnanti di sostegno e curriculari, educatori pomeridiani;
– consulenza nelle scuole;
– organizzazione di corsi di Braille.
Per quanto riguarda il secondo gruppo si tratta di attività che prendono spunto dalla tradizione lasciando largo margine alla sperimentazione e all’individualizzazione. Così si è dato ampio spazio all’aptica e all’acquisizione dei prerequisiti per il Braille per due ragioni sostanziali: perché il saper toccare è fondamentale per conoscere e per l’autonomia; perché il Braille non è solo il sistema di letto-scrittura più congeniale per i minorati della vista, ma permette anche di educare alla gestione e alla padronanza delle microprassie fungendo così a sua volta da prerequisito per ulteriori apprendimenti, non ultimo l’utilizzo della tastiera del computer.
L’aspetto informatico è stato particolarmente curato e organizzato in base alla situazione di partenza e all’età di ogni discente, differenziando livelli, richieste e proposte; una specifica attenzione è stata rivolta alla pluriminorazione. Così si sono organizzati corsi che hanno mirato:
– all’apprendimento della tastiera, dell’utilizzo della sintesi vocale o dell’ingrandimento delle lettere, della videoscrittura e lettura;
– all’apprendimento della navigazione su Internet;
– all’utilizzo di specifici programmi per le diverse discipline e tra queste grande cura è stata riservata alla matematica.
L’attività motoria era importante nei vecchi Istituti e prevedeva un esercizio quotidiano che andava a strutturare e a consolidare attraverso il gioco la dimensione spazio-temporale per un buon controllo corporeo sia nel macro-spazio che nel micro-spazio. Si è puntato quindi molto sull’attività motoria, in particolare con i bambini in età prescolare, ma anche con i più grandi per una strutturazione del sé corporeo, una corretta posturalità (basata anche su esercizi di equilibrio statico e dinamico), una migliore gestione della spazialità; per i pluriminorati l’intervento è stato mirato a una maggiore padronanza dello schema corporeo, al controllo dello spazio propriocettivo ed esterocettivo e allo sviluppo della prensione.
Si sono gettate le basi per un intervento quanto più possibile precoce che parta già dalla fascia 0-3 anni perché non è mai troppo presto per cominciare ad apprendere e soprattutto per imparare ad apprendere. In questa fascia di età infatti i bambini possono già acquisire comportamenti e competenze utili per l’autonomia e sviluppare (attraverso il gioco) capacità di relazione con il mondo e con gli altri, acquisizioni che risultano tutte efficaci per contrastare certi rischi che il deficit visivo pone primo tra tutti l’apatia che tanti bambini mostrano causata proprio da mancata o insufficiente stimolazione.
La consulenza pedagogica ha assicurato che si cogliessero e seguissero le indicazioni concrete che aiutano a conoscere e a riconoscere le modalità migliori per assecondare i tempi e la specificità degli apprendimenti in presenza della minorazione visiva, che richiede un’attenzione particolare per costruire un approccio multimodale e multisensoriale alla realtà, per uno sviluppo dei sensi vicarianti e per un corretto strutturarsi del proprio sé corporeo.
Per rafforzare e ampliare il ventaglio di proposte educative, riabilitative e ricreative è stato realizzato il progetto “Arricreamoci” che ha conosciuto, in questi cinque anni, quattro edizioni e si è avvalso della collaborazione del comune di Mascalucia (prov. di Catania), del supporto di alcuni sponsor (che hanno messo a disposizione materiali, spazi e merende per i bambini), del gruppo di lavoro. Il progetto non è mai stato uguale a se stesso cercando di diversificare, fermi restando alcuni elementi e obiettivi ritenuti imprescindibili. Si è quindi proceduto ad organizzare spazi e attività sia per i bambini che per i genitori.
Per i bambini sono stati curati gli aspetti relativi all’autocontrollo, all’educazione al movimento (schemi motori di base ed adattati), alla conoscenza, manipolazione e utilizzazione del materiale ludico, al rapporto con i fratelli, all’approfondimento dei concetti di spazio e tempo spesso alterati per una mancata o insufficiente o inadeguata strutturazione, al potenziamento delle sensazioni tattili e cinestesiche attraverso specifici giochi. Inoltre i bambini hanno avuto modo di sperimentare sensazioni nuove, di condividere e di divertirsi in generale apprendendo anche con le seguenti esperienze: campeggio, cucina, fattoria didattica, attività in acqua (a mare e in piscina).
I genitori hanno acquisito tecniche di rilassamento per sé e riabilitative per i loro figli; hanno appreso elementi di pedagogia, psicologia e tiflologia; sono stati coinvolti in attività di manipolazione; sono stati guidati nella delineazione e discussione delle prospettive e possibilità di crescita dei loro figli. Inoltre i genitori non solo hanno avuto l’occasione di instaurare rapporti di amicizia tra loro, ma hanno anche potuto esporre, trasmettere e discutere le proprie esperienze, essendosi costruita un’atmosfera tipica di gruppo di autoaiuto in cui vengono a mancare le normali ritrosie a parlare di cose personali sentendosi rassicurati dal fatto di trovarsi tra persone che possono capire perché vivono nella realtà quotidiana gli stessi problemi e quindi non giudicheranno, ma saranno anzi in grado di rispondere empaticamente in un clima di reciprocità.
La presenza dei fratelli ha dato modo di approfondire gli aspetti relazionali e le dinamiche intra-familiari che si creano tra i bambini, e tra i bambini e i genitori. Il fratello viene il più delle volte investito di responsabilità che non è in grado di gestire perché è a sua volta un bambino che va preparato quindi con informazioni adatte all’età e alla maturità affettiva e personale in modo da vivere l’handicap come una realtà della famiglia senza ansia o vergogna o senso di inadeguatezza o iper-protezione.
Un’altra esperienza attraverso la quale bambini e ragazzi hanno potuto imparare divertendosi è stata quella in barca a vela nel mare delle Isole Eolie con partenza da Lipari attraverso Vulcano e Panarea sul veliero “Lady Lauren” grazie all’Associazione “I Tetragonauti” Onlus, che operano in collaborazione con il Centro “Helen Keller” di Messina. L’esperienza in barca prova che si può imparare sempre anche in situazioni che non sono intenzionalmente strutturate per l’apprendimento e lasciano spazio alla dimensione ludico-ricreativa fondata sulla rispondenza sociale che permette di stare insieme e di progredire insieme come gruppo oltre che come individuo.
Infine si è curato l’aspetto della proiezione all’esterno attraverso articoli sul quotidiano cittadino, rapporti con la TV locale e l’organizzazione di eventi o la partecipazione a manifestazioni. In questo senso è certamente da ricordare la Giornata dell’infanzia (20 novembre 2014) ospitata in una delle scuole della città in partenariato con il Comune e il Provveditorato che ha visto i bambini protagonisti nella doppia veste di festeggiati e di interpreti/primi attori.
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Un anno dopo – sei mesi prima, di Mario Barbuto
Stiamo vivendo l’anno più importante per la nostra Associazione, quello dell’appuntamento congressuale.
Un congresso la cui qualità deriverà soprattutto dalle assemblee sezionali e dai delegati che vi parteciperanno.
Un congresso che nel mio ruolo di Presidente Nazionale intendo garantire a pieno nella sua democraticità, regolarità e imparzialità.
Nel rispetto di questo principio, dunque, ho deciso di non presenziare ad alcuna assemblea sezionale quest’anno, nonostante i graditissimi inviti a partecipare che ho ricevuto da tante parti, che ho molto apprezzato e dei quali ringrazio di vero cuore.
Ci siamo lasciati alle spalle un anno difficile e tuttavia ricco di successi significativi e risultati positivi, anche a dispetto dei “gufi” già pronti a pronosticare tempesta e sciagura sulla nostra Unione.
Un riferimento particolare a questo riguardo, merita la legge finanziaria 2015 che ci ha sorriso in modo lusinghiero, consentendoci di ricacciare indietro lo scetticismo disfattista di qualcuno, sempre pronto a godere delle sfortune altrui più che dei meriti propri.
Risultati che abbiamo potuto raggiungere grazie alla pazienza, alla tenacia, alla fiducia di tanti, ai quali l’Unione non sarà mai abbastanza grata.
Abbiamo tuttavia dinanzi a noi numerosi e importanti appuntamenti che ci attendono in questi mesi e che riguardano la vita quotidiana di molti, moltissimi ciechi e ipovedenti italiani*
Il diritto al lavoro, innanzitutto. Per chi lo sente a rischio e per chi attende ancora di entrare per la prima volta nel mondo produttivo con la celerità e la dignità che gli è dovuta.
La riforma della legge 113 e l’introduzione delle norme che favoriscano lo sviluppo dell’attività di operatore del benessere, sono per noi obiettivi prioritari e imprescindibili dei prossimi mesi.
Il Parlamento non può continuare con la logica dell’inerzia e del rinvio fin qui praticata.
Noi, da parte nostra, non possiamo più attendere…
Il diritto all’istruzione per i nostri bambini e per i nostri ragazzi; nel calore degli affetti della famiglia.
Vi è l’urgenza di ridefinire e riassegnare, da parte dello Stato, le competenze delle dismesse amministrazioni provinciali in materia di diritto allo studio, oggi troppe volte rimpallate da un ufficio all’altro e da un ente all’altro, con grande frustrazione dei tanti ragazzi, delle tante famiglie che vivono la quotidianità dell’incertezza e del disorientamento.
E ancora: il diritto alla mobilità autonoma; all’informazione; alla vita indipendente; alla cultura; al turismo accessibile; allo sport; al tempo libero.
Il diritto dei nostri giovani a un percorso di studi e di formazione mirato all’occupazione;
delle donne e delle ragazze a un’esistenza quotidiana non discriminata;
delle persone anziane a una quotidianità dignitosa e rispettata, oltre le barriere dell’isolamento e della solitudine;
degli ipovedenti a vedere tenuta in debito conto la loro condizione, spesso carica di disagio e a volte soggetta perfino a sospettose e umilianti vessazioni aggiuntive.
Il diritto a una attenzione nuova e sensibile, verso quei ragazzi e quelle persone con minorazioni plurime, che reclamano risposte concrete e immediate, ben al di là di un generico pietismo.
Il diritto ai livelli essenziali di assistenza per tutti; senza penalizzazioni e senza discriminazioni;
il diritto alla riforma del nomenclatore tariffario, attesa da oltre quindici anni e divenuta ormai indifferibile.
Il diritto a esigere quei diritti umani sanciti dalla Costituzione Italiana, dalla Carta dell’Unione Europea, dalla convenzione delle Nazioni Unite, ma ancora, troppo spesso, dimenticati o trascurati.
Quei diritti umani basilari, opportunamente richiamati dal nostro Presidente della Repubblica nel suo recente discorso di insediamento.
Quei diritti che non trovano ancora piena cittadinanza e che compete a noi saper tutelare tutti i santi giorni, con fermezza, determinazione, intelligenza…
Il 15 marzo di un anno fa, quando il Consiglio Nazionale mi ha voluto eleggere a grande maggioranza alla carica associativa più alta, nell’assumere la responsabilità massima alla guida dell’Unione, ho indicato tre obiettivi del mio breve mandato di presidente:
– la difesa dell’operatività dell’associazione e dei diritti conquistati;
– il sostegno e il supporto alle nostre sezioni sul territorio;
– l’organizzazione di un congresso autenticamente democratico, capace di assicurare la continuità e di promuovere il rinnovamento.
Sul primo punto abbiamo conseguito l’obiettivo con la legge di stabilità 2015 che assegna alla nostra Unione risorse finanziarie statali certe, per la durata minima di tre anni.
Sul secondo obiettivo, A sostegno del territorio abbiamo investito 600 mila Euro nel 2014 e messo a bilancio ben un milione di Euro per l’anno in corso, che distribuiremo nei prossimi mesi alle sezioni e ai consigli regionali.
Senza contare le risorse dedicate ai consulenti regionali e le svariate centinaia di migliaia di Euro che hanno ricevuto e riceveranno le nostre sedi territoriali grazie alle attività promosse e sviluppate dall’Irifor.
Ben sappiamo che questi interventi rappresentano solo l’aiuto immediato, in vista di un più vasto programma di stabilizzazione e di supporto che sappia offrire a tutte le nostre strutture territoriali, continuità del presente e certezza del futuro.
Un programma che richiederà la tenacia costruttiva di anni di lavoro, insieme al coraggio consapevole di scelte innovative immediate.
Il terzo obiettivo va dunque conseguito proprio in questa prospettiva, laddove il prossimo congresso ordinario di novembre dovrà assumere un significato speciale e straordinario, perché dovrà selezionare la nuova compagine di dirigenti nazionali che avrà il dovere di essere unita, compatta, efficiente, efficace.
Personalmente, mi sono messo a disposizione di questo progetto fin dal 15 marzo dell’anno passato, accettando di assumere la carica più alta, sia pure nelle condizioni difficili e a volte perfino ostili che devo fronteggiare quotidianamente e che tutti noi conoscevamo e conosciamo molto bene.
Proseguire oltre il congresso non dipende da me, ma dalla volontà del nostro corpo associativo.
Quando l’Unione chiama non si può fare finta di non sentire.
Le assemblee sezionali già in corso e gli incontri precongressuali interregionali dei prossimi tre mesi mi diranno con chiarezza se l’Unione ha ancora bisogno di me e se la mia presenza può ritenersi ancora utile alla grande causa dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Ricordo tuttavia, che al di là di questo piccolo presidente e di ogni singola persona, chi deve prevalere, sempre, è l’Unione!
Per il suo passato di gloria, per il suo presente di concretezza, per il suo futuro di speranza.
Se sapremo essere e conservarci uniti, vinceremo!
L’Unione vincerà!
Mario Barbuto – Presidente Nazionale
XXI edizione dell’Acea Maratona di Roma, di Alfio Pulvirenti
Oggi la capitale ha ospitato la ventunesima edizione della Maratona di Roma e, come avviene da diversi anni, l’Associazione Italiana Fisioterapisti, A.I.FI., regione Lazio ha offerto il servizio di assistenza riabilitativa destinato agli atleti. Fra i Fisioterapisti e gli studenti di Fisioterapia presenti, una cinquantina, erano compresi due professionisti con problemi visivi, Stefano Lulli e Alfio Pulvirenti. Sulle magliette, indossate dai Riabilitatori, era riportato sia il logo dell’Associazione professionale, sia il logo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Sicuramente ciò costituisce l’espressione dell’intesa fra le due associazioni ma soprattutto il riscontro della stima e della considerazione attribuita ai professionisti non vedenti. Le mani dei Riabilitatori hanno lavorato incessantemente dalle ore 11.30 alle ore 16.30, fin quanto non è stato esaurito il trattamento dell’ultimo atleta che si è presentato allo stent fisioterapico. Molti studenti hanno mostrato uno spiccato interesse nell’osservare le mani di Stefano Lulli che, durante il massaggio, si muovevano con particolare maestria e ciò ha trovato puntuale riscontro nell’espressione di gradimento da parte degli atleti. La manifestazione è stata animata dal susseguirsi di vari accadimenti come la partenza degli atleti, annunciata dallo speaker, l’ascolto delle canzoni romane e romanesche, proprio in quei luoghi che caratterizzano la storia antica della città eterna. Per la quarta volta consecutiva i non vedenti hanno varcato la soglia di confine fra la città ordinaria e la regione urbana destinata ad attività speciali. Alla richiesta da parte del personale di vigilanza, volta all’identificazione di coloro che si addentravano nelle aree di servizio, il Coordinatore del gruppo di fisioterapia ha risposto: “sono Fisioterapisti”. Questa espressione che può apparire irrilevante, pone in evidenza il progressivo superamento dei pregiudizi e l’attualizzazione di una categoria professionale che desidera crescere e consolidarsi all’insegna della coesione. La sfida si riproporrà nel 2016, successivamente al congresso Nazionale dell’U.I.C.I., e sicuramente la nuova squadra di Dirigenti sosterrà il proseguimento del percorso praticato, fin qui, con successo.
Riunione in Italia della Commissione EBU sui Diritti delle Persone Cieche e Ipovedenti, di Patrizia Cegna
Dal 13 al 15 marzo 2015 i componenti della Commissione sui Diritti delle Persone Cieche e Ipovedenti dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU) si sono ritrovati a Tirrenia presso le strutture dell’Olympic Beach-Centro Le Torri, dove si è tenuta l’ultima riunione presenziale della commissione nell’attuale mandato che si chiuderà con l’Assemblea Generale EBU prevista a Londra a fine ottobre.
Hanno partecipato ai lavori i rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità visiva di Albania, Austria, Bulgaria, Francia, Portogallo, Russia, Serbia e Regno Unito e, naturalmente, la rappresentante dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nella commissione, Cátia Lima.
Tra i punti all’ordine del giorno, la presentazione da parte di ciascun componente dello stato dell’arte dell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità nel proprio paese e l’analisi, in vista della redazione del rapporto finale, dello stato di avanzamento del piano d’azione della commissione che proprio nella Convenzione ha individuato il tema principale.
Nel mandato che si sta avviando alla conclusione, la commissione ha contribuito, tra l’altro, alla predisposizione di una scheda informativa sui diritti di compensazione/indennità e ha prodotto dei questionari per la raccolta e il successivo inserimento nell’apposita banca dati sul sito EBU, di informazioni in merito all’attuazione, nei vari paesi europei, degli articoli della Convenzione di maggiore rilevanza per le persone con disabilità visiva.
A conclusione della riunione è stato stabilito un calendario per lo svolgimento dei compiti affidati a ciascun componente e si è auspicato che alcuni progetti possano essere portati a termine nel prossimo mandato.
Il Vicepresidente EBU Alexander Neumyvakin, il componente del Direttivo EBU Sinan Tafaj, il presidente della commissione Philippe Chazal e tutti gli altri partecipanti hanno manifestato la loro piena soddisfazione per le condizioni in cui la riunione si è potuta svolgere e hanno espresso i più vivi ringraziamenti all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che l’ha organizzata, inviando al Presidente Nazionale i loro calorosi saluti.