Siena: Festa di Carnevale, Redazionale

Autore: Redazionale

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione di Siena organizza per  Martedì 4 Marzo 2014 alle ore 16.00 nei locali della Sezione in Viale Cavour, 134 l una festa di Carnevale.

 

“Facciamo festa tra scherzi, giochi e sollazzi,…ci divertiremo come pazzi!”

 

Programma

 

Accoglienza: a ciascun ospite verrà consegnata una maschera di cartone da indossare.

 

I nostri Giochi:

 

– Giochi di parole;

 

– Gara “Indovina la Maschera” Chi indovinerà riceverà un piccolo premio per ricordo.

 

Tutto ciò sarà arricchito da balli e canti accompagnati dalla musica di Alessandro e dalla voce di Martina.

 

Vi aspettiamo numerosi, grandi e piccini, soci e familiari, perché più siamo, più ci divertiamo.

Congedo straordinario anche per zii e affini, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Anche parenti e affini entro il terzo grado conviventi di persone con grave disabilità possono godere di un congedo straordinario, «in caso di mancanza, decesso, o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati» dalla legge, per prendersi cura del disabile. Lo ha sancito la Corte Costituzionale, con la sentenza 203 del 2013, dichiarando illegittimo un articolo del Testo unico in materia di sostegno della paternità e della maternità. La Corte ha stabilito l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del Decreto Legislativo 151 del 2001 su riposi e permessi per i figli con handicap grave. Una norma che garantisce questo diritto al coniuge e poi al padre o alla madre, ai figli e ai fratelli, ma non agli altri parenti e affini, come per esempio agli zii.

 

«La limitazione della sfera soggettiva vigente» osserva la Consulta «può pregiudicare l’assistenza del disabile grave in ambito familiare, allorché nessuno di tali soggetti sia disponibile o in condizione di prendersi cura dello stesso». La dichiarazione di illegittimità costituzionale «è volta precisamente a consentire che, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti menzionati nella disposizione censurata, e rispettando il rigoroso ordine di priorità da essa prestabilito, un parente o affine entro il terzo grado, convivente con il disabile, possa sopperire alle esigenze di cura dell’assistito, sospendendo l’attività lavorativa per un tempo determinato, beneficiando di un’adeguata tranquillità sul piano economico».

 

Per queste ragioni la Consulta ha dichiarato «l’illegittimità costituzionale dell’art. 42, comma 5, del Dlgs 26 marzo 2001, n. 151 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità, a norma dell’art. 15 della Legge 8 marzo 2000, n. 53), nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto, e alle condizioni ivi stabilite, il parente o l’affine entro il terzo grado convivente, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti degli altri soggetti individuati dalla disposizione impugnata, idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave».

 

Il caso all’attenzione della Consulta aveva avuto origine dal ricorso di un assistente capo di Polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Palmi, contro due decreti del Ministero della Giustizia: il primo aveva rigettato l’istanza presentata per poter assistere lo zio materno, il secondo prevedeva il congedo straordinario per assistenza a disabile e la contestuale decadenza da ogni trattamento economico. La persona da assistere non era il padre, ma lo zio, e per questo la richiesta era stata respinta. La questione era finita per questo di fronte alla Consulta.

 

a cura di Paolo Colombo

(coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Ipovisione: fra ambito clinico, medico-legale e vita quotidiana, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Il convegno svoltosi nell’Aula Magna dell’Università Sapienza di Roma

 

 

Questa che segue era la premessa al Convegno sull’ipovisione organizzato dalla nostra Unione, nello specifico dalla Commissione Nazionale Ipovedenti, dalla sezione Italiana della IAPB e dall’Università Sapienza di Roma, tenutosi lo scorso primo febbraio a Roma:

 

“L’ipovisione si colloca in un’area “grigia”, a metà tra il vedere e il non vedere; che la si consideri una condizione medico-clinica o una condizione esistenziale, in entrambi i casi porta con sé il segno dell’incertezza. La condizione dell’ipovedente risulta, comunque vada, di difficile definizione.

 

Da una parte infatti, la valutazione medico-legale della minorazione visiva non è un “automatismo”, ma richiede una corretta applicazione della normativa e soprattutto conoscenza ed esperienza in campo clinico da parte dell’oculista. Un’errata certificazione dello stato di minorazione visiva, e la conseguente presentazione di documentazione incompleta o imprecisa alla Commissione di Prima istanza per l’accertamento dello stato di minorato della vista, può determinare per il soggetto interessato il ritardo o addirittura il rigetto della concessione di benefici a lui spettanti, con una grave ricaduta nel suo quotidiano.

 

Quotidiano, che per l’ipovedente serba già difficoltà infinite, di cui sovente la massa delle persone vedenti è all’oscuro: si è d’altronde abituati a prendere in considerazione gli estremi (in questo caso il vedere e il non vedere), e a tralasciare quello che sta in mezzo.

 

Il convegno affronterà quindi, nella sua seconda parte, alcune tematiche di particolare interesse legate alla vita quotidiana dell’ipovedente, passando da temi poco battuti, ma cruciali, come la maternità per una donna ipovedente ad altri più comuni come quelli legati all’autonomia del minorato della vista in ambito domestico, visto però dalla parte di una specialista della progettazione ambientale”.

 

Il copione, direi, è stato rispettato appieno, anche grazie alla qualità degli interventi da parte degli specialisti che sono stati chiamati a relazionare: oculisti, medici legali, in rappresentanza sia dell’Inps che delle commissioni di prima istanza dell’ASL, professionisti, accademici universitari e collaboratori del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva della IAPB. La partecipazione al convegno è stata foltissima, oltre ogni rosea aspettativa, segno che il tema trattato è particolarmente sentito sia dalla base associativa che dagli addetti ai lavori; tra il pubblico, oltre ai soci dell’Unione, erano infatti presenti numerosi oculisti e medici legali. Tra l’altro, al termine del convegno è stata ravvisata la necessità di incontrarsi nuovamente, limitando però il numero degli interventi, per dare risposta alle numerosissime richieste di precisazione che, per mancanza di tempo, non è stato possibile esaurire.

 

Soprattutto la prima parte del convegno è stata alquanto dibattuta e ha evidenziato le difficoltà che gli oculisti incontrano nel fornire una documentazione corretta ed esaustiva riguardante la minorazione visiva dei pazienti. Le cause di tale difficoltà sono diverse: prima di tutto la mancanza di uno standard omogeneo  sul territorio nazionale per quanto riguarda la strumentazione e la tecnologia utilizzate nelle valutazioni, un fatto che rende altrettanto disomogenea la certificazione fornita. Anche la richiesta dell’Inps di avere certificazioni rilasciate solo dai medici operanti nel settore pubblico ha contribuito a rendere problematiche le procedure.

Recentemente poi, si è aggiunta un’ulteriore criticità alla lista, connessa ai casi dei cosiddetti falsi ciechi balzati agli onori delle cronache: le indagini relative hanno spesso coinvolto gli oculisti certificatori, fino ad arrivare, in taluni, fortunatamente isolati frangenti, anche alla carcerazione di questi ultimi.

Tutto ciò ha gettato scompiglio e timore nel mondo dell’oftalmologia, e a pagarne le conseguenze sono, naturalmente, gli “aventi diritto”, che non riescono ad ottenere le certificazioni in un tempo ragionevole.

La conclusione è che sarebbe necessario fare estrema chiarezza nella metodica accertativa: per far questo, il primo passo potrebbe essere quello di uniformare le modalità su tutto il territorio nazionale. E’ un compito difficile, ma dovrà essere necessariamente portato a termine per poter dare risposte soddisfacenti a chi ne ha diritto.

 

La seconda parte del convegno ha trattato alcune tematiche care alle persone ipovedenti, che riguardano nello specifico la quotidianità; sono stati affrontati il tema della maternità delle donne ipovedenti, dell’iniziale difficoltà in cui si trovano le persone ipovedenti,  in bilico tra il vedere e il non vedere, con la paura del buio che ne consegue; è stato poi toccato il complesso ambito delle patologie sistemiche, che possono avere una ricaduta sull’apparato visivo. L’ultima relazione ha trattato il tema dell’autonomia domestica delle persone ipovedenti, dalla prospettiva qualificata di un architetto progettista di ambienti.

 

La Commissione Nazionale Ipovedenti della nostra Unione, considerato il successo dell’evento, proporrà, entro il corrente anno, l’organizzazione di un nuovo convegno per tornare a  trattare le problematiche oggi esistenti.

 

Angelo Mombelli

In vista del Congresso nazionale: come ci prepariamo?, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

In vista del prossimo Congresso si sono fatte varie riflessioni, ancora poche, ma oggi il quadro è radicalmente mutato a causa dell’imprevisto stop del presidente Daniele.

 

Auspico una sua rapida ripresa ma ritengo che se il suo rientro dovesse tardare l’associazione dovrebbe aprire un momento di confronto su come deve essere gestita questa fase così delicata per l’intera organizzazione.

 

Se Daniele era in postazione di comando, poteva anche essere schierato a favore di questo o quel candidato, di questa o quella cordata, ma sarebbe comunque stato un non candidato.

 

Oggi di fatto, la condizione di partenza rischia di non essere paritaria per chi volesse avanzare la propria candidatura perché il vice presidente, legittimamente si candida a succedere a Daniele.

 

Vorrei poter dire che lo spazio per il confronto esiste per tutti ma nei fatti così non è.

Faccio appello a tutti i dirigenti nazionali e ai presidenti regionali affinché il prossimo consiglio nazionale venga svolto il prima possibile e apra una riflessione su questi temi per poter dare all’associazione quella forza che gli manca per l’assenza di Daniele.

 

Il quadro di riferimento politico nazionale è così complesso che non possiamo permetterci di avere una struttura organizzativa precaria e non condivisa.

 

So di essere impopolare se affermo che al presidente nazionale non si possono concedere altre proroghe perché questo danneggerebbe l’associazione.

 

Se, invece, Daniele dovesse essere in condizioni di riprendere il timone, come auspico, perché questo significherebbe una buona notizia per la sua salute, abbiamo il dovere di chiedergli di strutturare un percorso che porti l’associazione al congresso con il massimo di agibilità per tutti i candidati alla presidenza e al consiglio nazionale.

 

Per quanto riguarda le candidature sin qui in campo, penso che sarebbe necessario poter aprire un confronto per poter giungere al congresso con due candidati, due squadre e due programmi.

 

Mi auguro, per il bene dell’associazione che questa occasione storica non venga depauperata a causa di egoismi personalistici.

 

Massimo Vita

Nasce il Forum regionale del Terzo Settore della Valle d’Aosta, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Sabato 18 gennaio si è svolto ad Aosta l’incontro che ha portato alla costituzione del Forum regionale del Terzo settore della Valle d’Aosta. Con il Forum della Valle d’Aosta sale a 19 il numero dei Forum regionali presenti sul territorio. “Un numero importante che testimonia, a livello locale, l’importanza del radicamento sul territorio e la necessità, per il terzo settore, di strutturarsi  per poter interagire in maniera più efficace e con maggiore autorevolezza con le istituzioni, e a livello nazionale, la crescita della base di rappresentanza del terzo settore italiano” commenta il Portavoce nazionale Pietro Barbieri, che saluta la nuova realtà regionale. Il nuovo Forum regionale, che raccoglie oltre 30 realtà tra associazioni e cooperative del territorio, ha eletto come portavoce Francesca Testa (Uisp) e Andrea Borney (Csv) . Nel coordinamento regionale, l’assemblea ha eletto David Catani, Giancarlo Civiero, Sabina Fazari, Riccardo Jacquemod, Fabio Protasoni, Ivan Rollandin, Luisa Trione.
Anna Monterubbianesi

“Verdi: 200 anni, ma non li dimostra!”, di Luciano Romanelli

Autore: Luciano Romanelli

Nei mesi di ottobre e novembre 2013, a cura dell’U.I.C.I. (Sezione Provinciale di Genova e Consiglio Regionale della Liguria), nonché dell’Istituto David Chiossone, sempre di Genova, si è svolta, nel capoluogo ligure, una importante rassegna in onore di Giuseppe Verdi. Infatti, in occasione del bicentenario della nascita del più grande Operista italiano, (ricorrente il 10 ottobre 2013), un gruppo di ex allievi – musicisti e non – dell’Istituto David Chiossone di Genova, ha formato un Comitato Organizzatore, per realizzare una serie di eventi in omaggio al Maestro. E’ nato così il progetto “Verdi: 200 anni, ma non li dimostra!” articolato in sei manifestazioni, comprendenti concerti, conferenze, dibattiti, tavole rotonde; tali eventi hanno avuto luogo negli ultimi tre sabati, sia di ottobre, sia di novembre.
      L’iniziativa, che ha fruito del patrocinio della Regione Liguria e di quello della G.O.G. (Giovine Orchestra Genovese, la quale ha fornito anche un sostegno), ha goduto di una rilevante risonanza sulla stampa ed ha riscosso un grande successo di pubblico.
    L’idea ha tratto spunto dal fatto che nel 1901, Giuseppe Verdi, alla sua morte, lasciò la cospicua somma, (per quei tempi), di 10.000 lire all’Istituto Chiossone, che egli conosceva bene, apprezzandone l’attività musicale, già allora piuttosto fiorente. Per cui l’Istituto, dopo aver commissionato al grande scultore Giulio Monteverde, la realizzazione di un busto in bronzo del Maestro di Busseto, intitolò a Giuseppe Verdi l’auditorium dell’Istituto stesso, collocandovi il busto realizzato dal Monteverde, nel 1902.
    Inoltre, nel 1911, la allora neonata Società dei Concerti “G.O.G., Giovine Orchestra Genovese, (fondata dal Frate Barnabita Padre Giovanni Semeria), iniziò la sua attività concertistica, proprio nell’Auditorium dell’Istituto Chiossone. La G.O.G., poi, in questi cento anni, è diventata uno degli enti più importanti d’Italia, dal punto di vista dell’organizzazione di recitals e concerti. I più grandi interpreti del ‘900 si sono esibiti a Genova, nel prestigioso teatro Carlo Felice, portati dalla G.O.G. Dobbiamo tener conto, altresì, che nei settant’anni successivi alla scomparsa di Verdi, al Chiossone si è sviluppata ulteriormente la Scuola di Musica, venendo a costituire un po’ la punta di diamante dell’Istituto medesimo. Decine e decine di musicisti (compreso chi scrive), formatisi in tale scuola e poi diplomatisi nei vari Conservatori Statali, si sono dedicati all’insegnamento nella Scuola Pubblica, nonché nei Conservatori. In alcuni casi hanno svolto anche una pregevole attività concertistica.
    Tali coincidenze e convergenze di motivazioni, hanno spinto noi, ex allievi, a promuovere l’iniziativa della Celebrazione, in grande, del bicentenario.
    Fra i sostenitori della manifestazione occorre menzionare anche il Caffè-bar Klayngutti, locale storico di Genova. Verdi, nel periodo in cui visse nella nostra città, era un assiduo frequentatore di tale locale, di cui apprezzava i prodotti. Dal momento, quindi che Klaynguti inventò un nuovo tipo di brioche alla crema di nocciola denominandola Falstaff, – in onore del Maestro e della sua ultima opera – il Comitato organizzatore ha pensato di effettuare la presentazione alla stampa del progetto “Verdi: 200 anni, ma non li dimostra”, proprio presso Klainguti..In occasione di tale presentazione,l’antico  caffè genovese, ha offerto al Comitato, agli artisti presenti e ai giornalisti, una colazione imperniata sulla brioche Falstaff. Il tutto è avvenuto proprio nella storica e preziosa sala dove Verdi consumava abitualmente le sue prime colazioni, in prevalenza  a base della ormai famosa Falstaff, e dove viene conservato un autografo del bussetano, contenente  vivi apprezzamenti per tale brioche.
     Nella nostra Celebrazione verdiana sono state coinvolte figure di primissimo piano della cultura musicale e non, della città di Genova, e non solo; ad esempio, in qualità di relatori: Raffaele Mellace, – collaboratore del Teatro alla Scala di Milano e Docente di Storia della Musica e Musicologia, presso l’Università di Genova; Roberto Iovino, critico musicale per il quotidiano “La Repubblica” e Docente di Storia della Musica presso il Conservatorio N. Paganini, di Genova, Marco Sciaccaluga, attore e regista di fama nazionale, condirettore del Teatro Stabile di Genova; Barbara Catellani, critico musicale, giornalista, addetto stampa del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
Fra gli interpreti che hanno partecipato, si sono potuti annoverare alcuni cantanti lirici in carriera, anche  a livello internazionale, quali il soprano Chiara Bisso e il baritono Gabriele Nani, nonché il Quintetto Jazz “Verdi in Jazz”, di Milano, il quale vanta un’attività nazionale ed internazionale di grande prestigio, e che, il 30 novembre, ha concluso l’intera rassegna con un concerto di qualità straordinaria. Si è trattato di un finale autenticamente pirotecnico, con i Maestri Paolo Tomelleri al clarinetto, Rudy Migliardi al trombone, Davide Corini al pianoforte, Tommy Bradascio alla batteria e Luca Garlaschelli al contrabbasso. Il Quintetto ha proposto la musica di Verdi in una chiave inedita, rivisitandola in un’ottica jazzistica; punto di vista creativo, dal quale appariva niente affatto deturpata, o profanata. Le improvvisazioni partivano sempre dai temi originali, ripercorsi attraverso una luce inconsueta che ne conservava, comunque, tutto il “profumo”poetico e compositivo dell’origine.
     Nel corso dell’intera rassegna dedicata a Verdi, anche la presenza artistica di noi, ex allievi, in qualità di esecutori, è stata piuttosto rilevante; dai pianisti, i Maestri:   Luciano Lanfranchi, Melchiorre Pasquero, Rosalba Mareno, Giorgio Martini e dal sottoscritto, (che, in qualità di Direttore artistico, ha condotto anche la maggior parte delle serate), ai cantanti, il Maestro  Oliviero Dell’Amico e la giovane Luana Bucchieri.
La ragione principale che ha mosso il Comitato Organizzatore, del quale hanno fatto parte anche il Presidente sezionale U.I.C.I. di Genova, Dr. Eugenio Saltarel, (in qualità di Coordinatore amministrativo), nonché il Presidente Regionale U.I.C.I., Dr. Marino Tambuscio, e i soci, il Prof. Carlo Merisio e, il Dr. Lino Mazzocchi, è stata quella di cogliere un’importante occasione, per la realtà dei non vedenti. Cioè, in questo caso, con la collaborazione pronta e disponibilissima dei già menzionati esponenti della musica e della cultura, il Comitato ha voluto realizzare una manifestazione aperta a tutte le componenti, provenienti, sia dalla realtà deiprivi della vista, sia da quella dei vedenti: una collaborazione che fosse emblematicamente feconda di risultati significativi. Il nostro Comitato, cioè, ha inteso sottolineare chiaramente, agli occhi della società civile, il fatto che il mondo dei ciechi e degli ipovedenti, non sia solamente destinatario passivo di assistenze, o di provvidenze sociali, ma sia pienamente capace di proporsi autonomamente quale soggetto, produttore di cultura e di beni fruibili per tutti. Infatti l’Auditorium “Giuseppe Verdi” – presso l’Istituto Chiossone – dove hanno avuto luogo le manifestazioni, era ogni volta gremito da un pubblico cittadino entusiasta, che chiedeva di essere sempre informato circa le attività che si potrebbero programmare nel futuro. Pubblico, al quale, come del resto stiamo facendo qui con voi, gentili lettori, abbiamo comunicato che le registrazioni di tutte le serate della rassegna, sono scaricabili, perché reperibili sul sito del Consiglio Regionale U.I.C.I. della Liguria, all’indirizzo: www.uiciliguria.it; entrando quindi nel sito, occorre cliccare sul link area download, per trovare tutti i link afferenti le varie serate.
    A mio avviso, – e a quello di tutto il Comitato – dovremmo realizzare più spesso attività e manifestazioni  di questo tipo che possono ulteriormente qualificare la nostra presenza nella società, riscattando l’immagine che di noi, ancora troppo spesso, prevale, agli occhi e nella mente dell’opinione pubblica. Teniamo conto che fra i non vedenti vi sono anche tante altre risorse creative da proporre alla società; risorse assai qualificate, come, ad esempio, quelle di carattere poetico e letterario. Ovviamente dobbiamo sempre aver presente la necessità, imprescindibile ed ineludibile, di offrire al pubblico espressioni di alta qualità, scevre, cioè, da facili dilettantismi e da superficiali pressappochismi, che talvolta caratterizzano certe proposte sul piano artistico.
    “Verdi:200 anni, ma non li dimostra”, ha voluto sottolineare la vitalità della musica del grande Maestro di Busseto, la quale fa parte di tutta una cultura da riscoprire e rilanciare, specialmente presso i giovani. Una cultura musicale che va al di là del tempo e che resiste a tutte le mode stagionali, così effimere nel loro esprimersi.
    A conclusione del presente scritto, mi sentirei di affermare che la nostra integrazione può passare, anche, a volte, attraverso la risonanza e le implicazioni di manifestazioni artistiche, quali “Verdi: 200 anni, ma non li dimostra”, poiché, forse, talora, può valere non poco un momento in cui la gente ha provato intense e piacevoli emozioni, quale base, o spunto, per costituire occasioni di ripensamento e di riflessione circa il rapporto con le persone portatrici di disabilità. Occasioni, quindi, che possono dilatare su una più larga scala, l’effetto di  articoli o saggi,(ancorché importantissimi), non di rado, però, fruibili e fruiti soltanto intellettualmente, e comunque, in prevalenza,  da un numero talvolta ristretto di addetti ai lavori.
    Prof. Luciano Romanelli

 

Pensioni ed indennità spettanti ai ciechi civili – Nuovi importi per il 2014, di Giuseppe Terranova

Autore: Giuseppe Terranova

Si comunica che con circolare INPS N. 7 del 17 gennaio 2014, sono stati resi noti i rinnovi delle provvidenze economiche spettanti, fra l’altro, ai ciechi civili nell’anno 2014 (all’Allegato 4, Tabella M).
La ritardata comunicazione dei nuovi importi sta nel fatto che l’Istituto ha avviato solo alla fine dello scorso dicembre le operazioni di ricalcolo dei trattamenti pensionistici per adeguarne l’ammontare a quanto stabilito in via definitiva dalla Legge di Stabilità (Legge N. 147 del 27 dicembre 2013), tenuto conto della necessità di effettuare le procedure in tempo utile per il pagamento della mensilità di gennaio 2014.
Come già annunciato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 20 novembre 2013 (pubblicato in GU N. 280 del 29 novembre 2013), il rinnovo delle prestazioni categoria INVCIV per l’anno 2014 sono state calcolate applicando l’indice di rivalutazione stimato, in via previsionale, dall’ISTAT, in:
+ 2,0 per cento per i limiti di reddito
+ 1,2 per cento per le pensioni
+ 2,09 per cento pe le indennità
Pertanto, i nuovi importi delle pensioni e delle indennità in pagamento a favore degli ciechi civili risultano come segue:
Limite di reddito personale lordo annuo per il diritto alla pensione 16.449,85 euro
Limite di reddito personale lordo annuo per gli ipovedenti gravi con solo assegno a vita ad esaurimento 7.908,64 euro
Indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti 863,85 euro
Indennità speciale per i ciechi parziali ventesimisti 200,04 euro
L’INPS ha ribadito che le indennità sono indipendenti da redditi.
Pensione per i ciechi assoluti ricoverati e ciechi parziali ventesimisti 279,19 euro
Pensione per i ciechi assoluti non ricoverati 301,91 euro
Assegno a vita ad esaurimento 207,19 euro
Sulla base del citato decreto del 20 novembre, è stato confermato nella misura del +3,0 per cento l’aumento definitivo di perequazione automatica per l’anno scorso. Nessun conguaglio è stato pertanto effettuato rispetto alla rivalutazione attribuita in via previsionale per il 2013.
In materia di maggiorazioni sociali, si informa che i soggetti pensionati disagiati, come previsto dall’art. 38 della legge N. 448/2001, Finanziaria 2002, come modificato dall’articolo 5, comma 5, della legge n. 127/2007), dal 1° gennaio 2014 avranno diritto al c.d. “incremento al milione”, con un aumento di pensione, a concorrenza, fino ad arrivare ad un massimo di 637,82 euro mensili.
La X di aumento mensile spettante varia a seconda della pensione su cui viene applicata (trattamento minimo, pensione invalidità civile, assegno sociale, etc). Ad es, per i ciechi totali non ricoverati che hanno come fonte di reddito unicamente 301,91 euro mensili (con esclusione dell’indennità
di accompagnamento che non fa reddito) l’aumento della pensione sarà pari a +335,91 euro per arrivare, a 637,82 euro mensili; per i titolari della sola pensione da cieco parziale o per i ciechi totali ricoverati che percepiscono solo 279,19 euro mensili (sempre con esclusione delle indennità) l’aumento sarà di +358,63 euro, per arrivare appunto a 637,82 euro mensili.
 Occorre, però, essere in possesso dei seguenti requisiti:
status visivo: cecità totale ovvero cecità parziale
età: per i ciechi totali 60 anni (fasce 6, 7, 10 e 11), per i ciechi parziali 70 anni (fasce 8, 12, 13, 16 e 17)
reddito: per l’anno 2014 se pensionato solo 8.291,66 euro; se pensionato coniugato, il limite reddituale deve essere inferiore a 14.110,59 euro.
Modalità di calcolo: Ad es. per un pensionato cieco totale solo e non ricoverato, il cui unico reddito derivi da pensione INVCIV, il limite per beneficiare dell’incremento è dato da:
301,91 euro pensione INVCIV x13 mensilità + aumento di +335,91 euro x13 mensilità= 8.291,66 euro.
Per lo stesso pensionato cieco totale, in condizioni economiche disagiate ma coniugato, il limite per beneficiare dell’incremento è dato da:
301,91 euro pensione INVCIV x13 mensilità + aumento di +335,91 euro x13 mensilità= 8.291,66 + 447,61 euro di assegno sociale x13 mensilità=5.818,93 euro (per la quota della moglie, a reddito bassissimo)–> 14.110,59 euro.
Ad es., Ad es. per un pensionato cieco parziale solo, il cui unico reddito derivi da pensione INVCIV, il limite per beneficiare dell’incremento è dato da:
279,19 euro pensione INVCIV x13 mensilità + aumento di +358,63 euro x13 mensilità= 8.291,66 euro.
Per lo stesso pensionato cieco parziale, in condizioni economiche disagiate ma coniugato, il limite per beneficiare dell’incremento è dato da:
279,19 euro pensione INVCIV x13 mensilità + aumento di +358,63 euro x13 mensilità= 8.291,66 + 447,61 euro di assegno sociale x13 mensilità=5.818,93 euro (per la quota della moglie, a reddito bassissimo) –> 14.110,59 euro.
Tra i redditi computati sono annoverati i redditi soggetti ad Irpef ma anche quelli esenti. Non vengono, invece, computati nel medesimo limite reddituale la rendita della casa di abitazione, la pensione di guerra, gli assegni familiari e l’assegno per il nucleo familiare, nonché la indennità speciale per i ciechi parziali ventesimisti e di accompagnamento per i ciechi assoluti erogate al solo titolo della minorazione.
N.B. L’INPS eroga d’ufficio questi aumenti solo per i pensionati che già usufruiscono delle maggiorazioni sociali. Chi invece non ha mai goduto di tali maggiorazioni, dovrà presentare una domanda, direttamente o tramite patronato ovvero tramite la Sezione UICI autorizzata, all’INPS. Le domande presentate permettono di ottenere la maggiorazione con decorrenza dal mese successivo alla data di presentazione.
Possono dunque richiedere la maggiorazione coloro che siano titolari di pensioni sociali, trattamento minimo e assegno sociale, fermi restando i requisiti necessari di reddito ed età.

Blindpad: al via il progetto europeo per la realizzazione di dispositivi tattili per far percepire contenuti grafici a persone ipovedenti o non vedenti L’iniziativa che vede capofila l’IIT è volta a migliorare la qualità della vita delle persone con gravi disturbi della vista e non solo. Partner italiano l’Istituto David Chiossone Onlus, Redazionale

Autore: Redazionale

Genova, 17 gennaio 2014 – Partenza ufficiale all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) del progetto europeo di tre anni BLINDPAD, dedicato alla realizzazione di dispositivi per ipovedenti e non vedenti che stimolano il senso del tatto, permettendo di migliorare  la fruizione di informazioni grafiche e, di conseguenza, la qualità della vita delle persone che soffrono di gravi disturbi della vista, attraverso una tecnologia unica nel suo genere. Il progetto si sviluppa nell’ambito del programma della Commissione Europea “ICT Work programme 2013” del Settimo Programma Quadro e vede impegnato un consorzio internazionale composto da istituti di ricerca, di riabilitazione e aziende, coordinato dall’IIT di Genova. 
BLINDPAD, che è l’acronimo di “Personal Assistive Device for BLIND and visually impaired people” (dispositivo assistivo personale per ciechi e ipovedenti), ha l’obiettivo di introdurre nuove superfici touchable nei dispositivi digitali mobili, in grado di trasmettere contenuti grafici semplici attraverso sensazioni tattili. Il nuovo strumento sarà concepito in tutti gli aspetti chiave necessari alla realizzazione di un oggetto pratico e trasferibile nella vita delle persone disabili: nuovi materiali, un disegno che risponda alle esigenze degli utenti, efficienza energetica e costi contenuti.
Nell’era del web e dei dispositivi elettronici moderni, infatti, è diventato difficile per le persone con gravi disturbi visivi, approcciarsi e utilizzare i contenuti grafici veicolati da strumenti che favoriscono il senso della vista. BLINDPAD vuole realizzare un’alternativa che sfrutta il senso del tatto per trasmettere le informazioni grafiche necessarie a comprendere concetti astratti (quali ad esempio quello della forma geometrica) o acquisire informazioni sull’ambiente circostante (ad esempio la presenza e localizzazione di una porta). La superficie del dispositivo sarà costituita da una griglia di elementi indipendenti che permettono di programmare e variare la forma rappresentata, sollecitando la sensibilità tattile e permettendo all’utente di percepire la figura.
“BLINDPAD coinvolge competenze scientifiche differenti e istituti che hanno come obiettivo della delle loro attività il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità”, afferma Luca Brayda, ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnologia e coordinatore del progetto. “Il nostro obiettivo è sviluppare una nuova classe di dispositivi digitali che stimolino il senso de tatto,   progettati per favorire l’inclusione sociale attraverso un uso mirato ed efficace delle sensorialità residue. Possiamo sfruttare tutti gli aspetti positivi che l’interazione tra uomo e macchina porta per lo sviluppo della conoscenza, e applicarlo al potenziamento delle tecnologie applicate all’istruzione”.
BLINDPAD potrà essere collegato a dispositivi mobili già presenti sul mercato ed è destinato a diventare un dispositivo utile a migliorare la conoscenza e anche l’indipendenza delle persone affette da disabilità visive e, potenzialmente, ad aumentare le loro possibilità di impiego e di inserimento sociale.
All’Istituto Italiano di Tecnologia il progetto sarà seguito dagli scienziati della sede centrale a Genova, nello specifico dei dipartimenti di Robotics, Brain and Cognitive Sciences e di Nanofisica, nonché del Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari a Lecce. Gli scienziati dell’IIT si occuperanno sia dell’interazione tra l’utente finale e il dispositivo BLINDPAD, sia della realizzazione di parte della matrice di stimolatori tattili.
Partner italiano è l’Istituto David Chiossone Onlus che avrà ruolo centrale nell’interazione tra ricercatore e persone con disabilità. Grazie a questa partnership  il prototipo BLINDPAD sarà, infatti, concepito e verificato nella sua efficacia direttamente con i potenziali utenti.
 Gli altri partner del progetto sono: Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera, GeoMobile GmbH in Germania, Fundacja Instytut Rozwoju Regionalnego (FIRR) in Polonia, ATEKNEA Invention and Research Centre Ltd. in Ungheria.
Per saperne di più sul progetto europeo http://blindpad.eu/
ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è una Fondazione di diritto privato istituita congiuntamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. Lo staff complessivo di IIT conta 1233 persone. L’area scientifica è rappresentata da circa l’85% del personale. Il 43% dei ricercatori proviene dall’estero: per il 27% stranieri da circa 50 Paesi e per il 16% italiani rientrati.
La produzione di IIT vanta più di 3500 pubblicazioni e 127 invenzioni che hanno originato 209 brevetti. Nella sede di Genova collaborano dipartimenti di Robotica (“Robotica, Cervello e Scienze Cognitive” e “Robotica Avanzata”), dipartimenti orientati alle scienze della vita (“Neuroscienze e Tecnologie del Cervello”, e “Scoperta e Sviluppo Farmaci”) e facility di “Nanochimica”, “Nanofisica”, “Nanostrutture”, “Pattern Analysis & Computer Vision” e “iCub Facility”. Dal 2009 l’attività scientifica è stata ulteriormente rafforzata con la creazione di dieci centri di ricerca nel territorio nazionale (a Torino, Milano, Trento, Parma, Roma, Pisa, Napoli, Lecce) che, unitamente al Laboratorio Centrale di Genova, sviluppano le nuove piattaforme del piano scientifico 2012-2014.
ISTITUTO DAVID CHIOSSONE
L’Istituto David Chiossone, fondato a Genova nel 1868 quale Istituto dei ciechi, è oggi un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, centro di eccellenza a livello nazionale per le problematiche gravi della vista. Si occupa di prevenzione, ricerca e riabilitazione, ovvero si impegna per fornire alla persona con problematiche visive e ai suoi familiari, tutti gli strumenti, le strategie e il sostegno psicologico per affrontare il problema visivo, in modo da consentire, oltre al recupero e mantenimento del massimo residuo visivo, anche lo sviluppo armonico in tutte le fasi della crescita e la piena integrazione prima scolastica e poi sociale.
I due Centri di Riabilitazione delle Disabilità Visive, per l’età adulta ed età evolutiva, dell’Istituto Chiossone operano – in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale – erogando prestazioni di tipo ambulatoriale ed extramurale, ad oltre 400 utenti l’anno, proveniente dal territorio regionale ed extra regionale. L’Istituto Chiossone, inoltre, offre servizi residenziali per un totale di 215 posti letto, ed è impegnato in progetti di ricerca e di sperimentazione di nuove tecniche riabilitative in collaborazione con principali Istituti di ricerca del territorio.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa IIT
Weber Shandwick: Costanza Bajlo/ Simona Mercandalli
cbajlo@webershandwick.com; smercandalli@webershandwick.com
tel. 02. 573781

Sport: Riprende l’attività agonistica con due importanti eventi sportivi, a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Autore: a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Dal 16 al 19 gennaio si svolgerà a Pajulahti (Finlandia) un importante Torneo Internazionale di showdown che vedrà la partecipazione del nostro socio Domenico Leo e del tecnico Maurizio Regondi.
Nel week-end sono previsti, dal 18 al 19 gennaio, i Campionati Italiani Indoor PARA-ARCHERY con la partecipazione dei nostri atleti Susanna Prada, Loredana Ruisi, Diego Chiapello (autore lo scorso 4 gennaio a Venegono Superiore di 385 punti, primato personale e record italiano indoor di categoria) e Ivan Nesossi (esordio fuori gara) con le rispettive guide-tecnici Maurizio Nardin, Armando Bonechi, Mario Porotti e Laura De Leonardis.
Concludiamo comunicando che il nostro Gruppo Sportivo, in virtù di cinque titoli italiani conquistati dall’inizio dell’attività agonistica nella Fitarco, riceverà prossimamente la Stella di Bronzo al Merito Sportivo.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org

 

Caserta: Corsi di alfabetizzazione informatica e per l’utilizzo del software denominato “WINGUIDO”, di Vincenzo Grillo

Autore: Vincenzo Grillo

Si informa che la locale sezione U.I.C.I. CASERTA, organizza corsi di alfabetizzazione informatica e per l’utilizzo del software denominato “WINGUIDO”.
I corsi dedicati al software WINGUIDO si terranno il lunedì nella fascia oraria 13 – 30, 17 – 30;
mentre quelli di alfabetizzazione informatica con l’utilizzo dello screen reader si terranno il giovedì dalle 15 – 30 alle 17 – 30.
Entrambi i corsi avranno una durata di 20 ore (max 2 ore a lezione).
I giorni e gli orari sono flessibili a seconda delle esigenze dei docenti e dei destinatari delle attività stesse.
Le attività di alfabetizzazione informatica e di utilizzo del software WINGUIDO avranno inizio a partire dal 20 gennaio c.a.
Dette attività si rivolgono ai non vedenti e agli ipovedenti, e a coloro che decideranno di partecipare è richiesto un contributo di euro 30, qualora in regola con il tesseramento 2014, mentre di euro 50 a tutti gli altri.
Il versamento è possibile effettuarlo sul conto corrente bancario, sotto indicato.
Per ulteriori chiarimenti e delucidazioni, è possibile contattare:
 Vincenzo Grillo
 cel. 345 43 22 726
 e-mail: grillovincenzo1@gmail.com