Caro Tommaso, soltanto un “Grazie!”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Caro Tommaso,

ho letto e riletto tante volte la tua lettera di dimissioni. Me la sono girata e rigirata in testa per giorni, provando a immaginare il tuo stato d’animo mentre la scrivevi.

Sono certo che questa sarà stata la tua decisione più sofferta, la tua scelta più difficile, la tua sfida più grande.

Eppure di scelte, di sfide, di decisioni ne hai prese a migliaia nei tanti anni alla guida della nostra Unione.

Lasciare il timone della nave proprio quando era quasi in vista del porto dove l’avresti ormeggiata in acque sicure per l’ultima volta, prima di consegnarla alla persona designata a sostituirti, deve esserti costato una sofferenza enorme.

Eppure, ancora e sempre, hai voluto far prevalere su tutto, il tuo spirito di appartenenza alla nostra grande famiglia; il tuo senso del Dovere verso l’Associazione che hai amato e servito per tanto tempo.

Con parole semplici, con la cordialità e la stima che hanno sempre improntato i nostri dialoghi, lasciami soltanto dirti, forte e chiaro, dinanzi a tutti, GRAZIE!

Grazie per esserci stato sempre, in tutti questi anni.

Grazie per averci guidato; per aver portato le bandiere dell’Unione sempre più avanti, sempre più in alto, rincorrendo il tuo, e il nostro sogno di eguaglianza, emancipazione, dignità.

Di cuore, grazie, per avere mostrato a me personalmente la pratica dell’umiltà, rispettandomi quale tuo competitore, in un rapporto che hai preteso alla pari, quando invece avresti potuto giocare con me come il gatto che gioca col topo.

Grazie, infine, per la fiducia che hai voluto riporre in tutti noi, limitandoti semplicemente a sollecitare l’elezione del nuovo presidente, senza somministrarci soluzioni preconfezionate, nella certezza che i consiglieri  Nazionali sapranno scegliere la persona giusta con l’intelligenza, la saggezza e il coraggio che Tu ci hai sempre insegnato con la parola e con l’esempio.

Avevo sperato e creduto possibile il tuo ritorno, soprattutto dopo il nostro recentissimo colloquio, durante il quale mi pareva proprio di percepire una vera gioia nelle tue parole mentre mi raccontavi dei progressi verso la completa guarigione.

Adesso, purtroppo, so che non sarà.

So del compito immane che ci attende. Della nostra nuova responsabilità che deve renderci più uniti, più leali, più degni…

Per tanti anni sei stato per noi come un faro nella notte.

Ma proprio Tu ci hai spesso ricordato che non serve maledire il buio.

E noi, dunque, ora, come tante piccole fiaccole, troveremo la forza per rischiarare quel buio e continuare a illuminare il cammino dei ciechi e degli ipovedenti italiani verso nuovi traguardi di civiltà, con la tenacia e l’orgoglio che Tu ci hai sempre mostrato.

Certo di interpretare il sentimento di tutti, voglio aggiungere al tuo “arrivederci” una sola parola:

ARRIVEDERCI A PRESTO!

Le bandiere dell’Unione hanno ancora voglia di garrire nel vento.

E tu sarai presto, di nuovo in prima fila accanto a noi.

Un abbraccio fraterno.

Mario Barbuto

Cambia la musica!, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Questa volta non si tratta di una metafora, come quando si vuol dire che tutto cambia apparentemente: cambiano i suonatori ma…

Qui si tratta proprio degli studi musicali per i ciechi.

L’IRIFOR di Firenze, insieme alla locale sezione, come molte altre nostre sezioni peraltro, da tempo è impegnato a promuovere il rilancio degli studi musicali fra i nostri giovani e meno giovani. Nonostante la musica sia la forma d’arte totalmente accessibile ai ciechi, gli studi musicali, in Italia come nel resto d’Europa sono in rapida decadenza.

Eppure lo studio di uno strumento ha effetti positivi su tutte le sfere della persona, e non solo sulla sfera della creatività, come è ovvio.

Suonare bene uno strumento richiede una grande manualità, ma richiede anche concentrazione, memoria, attenzione, prontezza di riflessi, capacità di ascoltare e di ascoltarsi, oggi sempre più rara. Capire la musica poi chiama in gioco processi mentali più sofisticati di quanto non appaia a prima vista. Studi recenti sottolineano una correlazione positiva fra capacità di comporre musica e pensiero divergente, oggi così importante per reagire ai continui cambiamenti della nostra società.

Capire la musica significa anche abituarsi a seguire più fili contemporaneamente (nel caso della musica polifonica).

E per chi non vede, proprio attraverso l’ascolto attento è possibile quanto meno farsi una idea intorno ai principali aspetti visivi del reale: contrasto, sfumatura, effetto legato alla prospettiva; senza dire del grande contributo culturale derivante dallo studio della musica, per comprendere meglio i principali movimenti letterari e artistici.

Una delle difficoltà maggiori che scoraggiano chi voglia intraprendere gli studi musicali è costituita dalla notazione Braille, per cui quasi tutti i ciechi che fanno musica la fanno ad orecchio, o con l’aiuto di un amico, o maestro, o genitore, che legge o registra la descrizione dello spartito in nero, che viene memorizzata. Questa tecnica è conosciuta in Europa come “musica parlata”.

L’ostacolo maggiore per chi vuole intraprendere gli studi musicali consiste nel fatto che la notazione musicale Braille, unica via per la lettura diretta e personale, non permette il passaggio immediato fra segno e suono.

In altri termini, mentre se leggo un libro sento dentro di me le parole che sto leggendo, se leggo uno spartito in Braille, il passaggio fra la lettura e l’ascolto interiore è molto più complesso e richiede grande sforzo mentale.

Questo fa sì che, dopo qualche timido tentativo, quasi tutti continuano a far musica, ma solo ad orecchio.

Ma fare musica solo ad orecchio è come imparare una lingua straniera senza saperla leggere e scrivere, quindi rinunciando ad entrare nella lingua, a comprenderne lo spirito.

Per fortuna le nuove tecnologie informatiche, applicate agli studi musicali dei ciechi, hanno aperto davvero prospettive impensabili fino a qualche decennio fa. Prendendo spunto e slancio da tali nuove opportunità, IRIFOR Firenze attualmente è impegnato in due progetti:

“Restituire la musica ai ciechi”, cofinanziato da Banca della Comunicazione, che sta epr concludersi;

“MUS4VIP” (studi musicali per persone con disabilità visiva). Questo secondo è un progetto europeo di due anni, iniziato a novembre 2012, in partenariato con scuole ed università di Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia.

Per l’Italia siamo in partenariato con il Conservatorio Pollini di Padova, che coordina il progetto, e con Arca Progetti di Verona, società specializzata in progettazione e realizzazione di software accessibile.

“Restituire la musica ai ciechi” si rivolge ad 8 ragazzi Toscani, che hanno già un insegnante di musica e che conoscono il Braille letterario. Il progetto prevede lezioni e supervisione a domicilio da parte di una équipe formata da un non vedente ed un vedente esperti, consulenza interattiva a distanza, produzione di spartiti in Braille con difficoltà graduate, approccio alle nuove tecnologie specifiche.

“MUS4VIP” invece si muove in una ottica più ampia, in quanto, partendo dai risultati di precedenti progetti Europei, e dal programma BME2, sviluppato appunto da Arca Progetti Verona, anche con il contributo della nostra Biblioteca di Monza, mira a realizzare tutti quegli strumenti didattici per rilanciare gli studi musicali.

In particolare, il progetto realizzerà:

– unità didattiche interattive per principianti, che conoscano solo il Braille letterario; – – un corso di teoria musicale multimediale (esempi audio e tavole in rilievo), con particolari accorgimenti per studenti non vedenti; – – una guida multimediale per insegnanti vedenti, per metterli in condizione di essere di aiuto allo studente non vedente con maggior preparazione; – – un forum per scambio di idee e di materiali. – – Conclusioni

Chissà cosa avrei potuto fare se da giovane avessi avuto strumenti così efficienti per imparare la musica. Oggi scrivere la musica è davvero un gioco da ragazzi: la scrivi e la senti lì per lì.

Quando ero ragazzo io capire una regola di armonia richiedeva tempo e grande fatica, e alla fine non sempre la capivi.

Non nascondo l’entusiasmo che provo lavorando alla realizzazione di un piccolo grande sogno. Però al tempo stesso mi rendo conto che la tecnologia è come un tappeto mobile. Non appena ci sali lui va dove vuole. E infatti: il software va coltivato, come una pianta delicata. E’ già l’ora di pensare alle piattaforme mobili. E poi … Insomma, il traguardo ti sfugge proprio quando lo stai per toccare.

Eppure io credo che, se la nostra organizzazione è arrivata dove è arrivata, significa che ha energie, intelligenza e concordia attorno agli obiettivi vitali.

Ora il sogno non è più studiare musica con la tecnologia, ma è quello di trovare le risorse per non farsi superare da questa.

Riferimenti:

www.music4vip.org Per ulteriori informazioni: firenze@irifor.eu

Il Presidente Prof. Antonio Quatraro

Da assistiti ad assistenti, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Succede ai fisioterapisti non vedenti e ipovedenti che anche quest’anno, spinti dalla passione per lo sport e per la propria professione, metteranno a disposizione le proprie mani per ridurre lo stress muscolare agli atleti che prenderanno parte alla xx edizione della Maratona di Roma.
Per la terza volta i professionisti con minorazione visiva svolgeranno la propria attività, gomito a gomito, con i colleghi vedenti.
Promotrice dell’iniziativa è A.I.FI ed in particolare A.I.FI Lazio, l’associazione professionale di categoria più importante sul territorio nazionale.
Il successo delle esperienze precedenti, riportato dai diversi articoli pubblicati dalle riviste di A.I.FI e U.I.C.I. hanno spinto il Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti Soci U.I.C.I. a farsi portavoce presso la Direzione Nazionale della richiesta di un contributo, consistente nello stanziamento di una somma, da consentire la stampa del logo dell’U.I.C.I., a fianco a quello dell’associazione dei Fisioterapisti, su tutte le magliette dei professionisti presenti alla manifestazione.
L’avvenuto accoglimento della richiesta da prova del riconoscimento dell’importanza di tale atto, capace di favorire ulteriormente i rapporti fra i due sodalizi e di far percepire ai Soci professionisti la vicinanza dell’Unione..
Se nelle due esperienze precedenti la partecipazione numerica dei professionisti con problemi visivi è stata adeguata, l’entusiasmo trasmesso da coloro che vi anno preso parte, ha prodotto, per quest’anno, un ulteriore incremento dei partecipanti.
Saranno  presenti professionisti rappresentativi delle tre principali aree geografiche: nord, sud e centro.
A questo punto non resta che augurare il successo a tutti i partecipanti e un buon lavoro agli organizzatori.
Alfio Pulvirenti

Venezia: Marzo 2014 -Visite guidate per ipovedenti e non vedenti al Museo d’Arte Orientale, a cura di S. Bortolato

Autore: a cura di S. Bortolato

Nella programmazione delle attività del Museo d’Arte Orientale è stata inserita nel mese di marzo una visita guidata dedicata a ipovedenti e non vedenti che ha come tema la musica e gli strumenti musicali giapponesi: Sabato 22 Marzo 2014 ore 15:30 – La musica e gli strumenti del Giappone Edo: esplorazione e ascolto. Visita guidata gratuita per ipovedenti e non vedenti. SOLO SU APPUNTAMENTO tel. 041 5241173 Per motivi organizzativi telefonare entro e non oltre le ore 18:00 del giorno venerdì 21 marzo. A cura di S. Bortolato

Vi aspettiamo!

Museo d’Arte Orientale di Venezia sestiere Santa Croce, 2076 – 30135 Venezia tel. e fax: +39 041 5241173 e-mail: sspsae-ve.orientale@beniculturali.it

Lettera aperta al Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, professor Tommaso Daniele, di Orlando Paladino

Autore: Orlando Paladino

Gentile e caro Presidente,
ho appena terminato di leggere, confesso con qualche apprensione, il  Suo messaggio di rinvio del rientro in sede, e già il monitor del computer mi annuncia un titolo del Giornale UICI  on-line: ” Dimissioni irrevocabili del Presidente Nazionale”.
Di fronte a questo Suo gesto, che conferma e sottolinea la Sua levatura morale, mi sono passati davanti alla mente i venti  anni di lavoro al suo fianco, e si è rinnovata la meraviglia dall’aver sempre constatato che ogni realizzazione, ogni conquista, anche la più ardua, lungi dal generare un momento di rilassatezza e di stasi, rappresentava per Lei un incentivo a sempre più e meglio operare.
Nella mia lunga attività di lavoro sono stato a fianco di molti presidenti, ma in nessuno  ho potuto constatare, almeno in così alto grado, le doti che ritengo La contraddistinguano: l’assoluta indifferenza al proprio se stesso, e l’essere per Lei ogni traguardo conseguito non  un motivo di appagamento, ma uno stimolo ad ulteriori mete, a superare ogni volta il confine raggiunto.

È stato per me un privilegio ed una esaltante avventura essere stato per così lungo tempo accanto al Suo straordinario operare.
Nel Suo saluto Ella, signor Presidente,  si richiama ad un concetto che Le è caro e che è stato  di guida  al suo operare: in ogni bandiera c’è un’anima.
Mi lasci dire che nella bandiera dell’Unione vi sono la Sua anima e l’amore che Lei  ha saputo donarle. Quest’anima vi resterà a lungo ed è con essa e per essa che i Suoi successori dovranno confrontarsi e saranno valutati.
Mi creda sempre Suo
Orlando Paladino

Parma: Giornata sulla neve a Pratospilla, di Stefano Curti

Autore: Stefano Curti

“L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione di Parma, in collaborazione con la UISP Area Neve di Parma e il patrocinio del Comune e della Provincia organizza, per Domenica 23 febbraio 2014, una straordinaria giornata sulla neve.
L’iniziativa intende promuovere tra le persone con grave disabilità visiva, soprattutto tra i più giovani, le attività sportive, in particolare quelle legate al mondo della neve, agevolmente praticabili negli impianti sciistici presenti sulle montagne parmensi, col fine di sollecitare ciascuno dei partecipanti a sviluppare e consolidare la propria autonomia personale, indispensabile strumento per l’integrazione sociale dei ciechi e degli ipovedenti.
L’iniziativa, estesa ad altre associazioni del territorio che si dedicano alla cura e al benessere di persone con diverse disabilità, sarà inoltre una straordinaria occasione per giovani e adulti diversi per vivere assieme la stessa emozionante esperienza, una giornata sulla neve durante la quale incontrarsi, conoscersi e confrontarsi sulle difficoltà derivanti dalle differenti disabilità, sull’impegno personale e sulle risorse necessarie per affrontarle e vincerle, conquistando per sé e per gli altri, ogni giorno, uno spazio e un sorriso in più.
A Prato Spilla, saranno presenti giovani promesse dello sci regionale e particolarmente di quello parmense.
Domenica 23 febbraio 2014, si partirà da Parma la mattina alle 8, per raggiungere il rifugio di Prato Spilla attorno alle 10.
I partecipanti, suddivisi in gruppi, con maestri, guide e accompagnatori, potranno dedicarsi a:
1. Sci di fondo.
2. Passeggiata con le ciaspole per il bosco.
3. Primo approccio con la neve sulle piste della scuola di sci.
4. I più ardimentosi potranno cimentarsi con la discesa e lo slittino.
Alle 13,30 è previsto un pranzo frugale presso il rifugio.
Dopo, chi lo desidera potrà tornare sulle piste per un’oretta.
La partenza da Prato Spilla è prevista per le ore 17, per giungere a Parma attorno alle ore 19”.
Stefano Curti

Imperia: VII giornata nazionale del Braille!, Redazionale

Autore: Redazionale

Incontro dell’Unione Italiana Ciechi provinciale per la 7a giornata nazionale riservata al ‘Braille’
Ha incontrato, grazie all’interessamento della maestra Piera Amerio, gli alunni della classe IV/B della scuola elementare primaria Nazario Sauro di Castelvecchio di Imperia per parlare del grande inventore francese.
Oggi ricorre la 7a giornata Nazionale riservata al Braille istituita dal Parlamento italiano con la legge 126 del 3 agosto 2007 per ribadire l’importanza di questo fondamentale alfabeto per le persone con problemi alla vista.
A tal proposito, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus, sezione provinciale di Imperia, ieri ha incontrato, grazie all’interessamento della maestra Piera Amerio, gli alunni della classe IV/B della scuola elementare primaria Nazario Sauro di Castelvecchio di Imperia per parlare del grande inventore francese, spiegare come si utilizza il Braille nella lettura e nella scrittura, esporre i progressi tecnologici e le attività che possono essere svolte da coloro che hanno problematiche visive. Il Presidente sezionale Cesare Longordo ha introdotto e ha moderato l’incontro, il Socio Giancarlo Vitale ha dimostrato come si scrive in Braille con la tavoletta e come si legge con le dita leggendo magistralmente la favola del leone e del topo, mentre il Vice-Presidente sezionale Fabrizio D’Alessandro ha risposto alle tante domande e ha raccontato la vita di Louis Braille che per completezza riportiamo. Egli nacque a Coupvray il 04 gennaio del 1809. Suo padre, Simon-René Braille, era un sellaio e all’età di tre anni il giovane Louis si infortunò all’occhio sinistro nell’officina paterna. A causa dell’estendersi dell’infezione perse la vista anche all’occhio destro e divenne cieco. A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (Istituto per giovani ciechi) a Parigi. Si trattava di uno dei primi centri specializzati per persone non vedenti, ma le condizioni di vita non erano delle migliori. Ai ragazzi della scuola veniva insegnato a leggere con il metodo di Valentin Haüy che consisteva nel leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero, ma messi in risalto da un filo di rame posto sull’altro lato del foglio. Questo metodo però non permetteva alle persone di scrivere.
Fin da ragazzo dimostrò di essere un abile suonatore di organo e infatti si esibiva nelle cerimonie religiose. Nel 1821 un militare, Charles Barbier de la Serre, visitò la scuola e descrisse un metodo per trasmettere messaggi in rilievo basato su dodici punti usato dalle forze armate per i dispacci notturni e ciò ispirò Louis il quale inventò il metodo basato sui sei punti che porta ancora il suo cognome. Il beneficio più rilevante rispetto al metodo Haüy era che permetteva sia di leggere sia di scrivere. Più tardi Braille ideò un’estensione del metodo per la matematica (Nemeth Braille) e per le note musicali (Codice musicale Braille). Nel 1827 divenne professore presso lo stesso istituto dove era ricoverato. Louis Braille morì di tubercolosi a Parigi il 06 gennaio del 1852. Il professore, per la sua rivoluzionaria invenzione, dal 1952 è sepolto presso il Pantheon a Parigi. Nel 2009, duecentenario della sua nascita, sia l’Italia che il Belgio gli hanno dedicato una moneta commemorativa da due Euro.

Non occorre permesso per abbattere barriere, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Il permesso per abbattere le barriere architettoniche non occorre. A stabilirlo è la terza sezione penale della Corte di Cassazione con sentenza n. 38360 del 18 settembre 2013. La Suprema Corte ha, poi, sottolineato che per quanto concerne la definizione di «barriere architettoniche» per i soggetti disabili, deve ricordarsi che: «le opere funzionali all’eliminazione delle barriere architettoniche sono solo quelle tecnicamente necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e non quelle dirette alla migliore fruibilità dell’edificio e alla maggior comodità dei residenti» (si veda anche Tar Campania, Salerno, sez. 2, 19 aprile 2013, n. 952; Tar Abruzzo, Pescara, sez. 1, 24 febbraio 2012, n. 87; Tar Abruzzo, L’Aquila, sez. 1, 8 novembre 2011, n. 526). Ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera b), del Dpr n. 380 del 2001, tali opere rientrano nell’attività edilizia libera qualora «consistano in interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio».

Qualora vi sia, invece, la realizzazione di rampe o ascensori esterni o manufatti che comunque comportino un’alterazione della sagoma dell’edificio, trattandosi di opere non ricomprese nell’art. 10 trova applicazione l’art. 22 dello stesso Dpr, a norma del quale sono realizzabili mediante denuncia di inizio attività gli interventi non riconducibili all’elenco di cui all’art. 10 e all’art. 6.

I giudici osservano, poi, che a tale disposizione si sovrappone oggi l’art. 19 della Legge n. 241 del 1990, come modificato dal Dl n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 122 del 2010, il quale consente che, per le opere soggette a Dia ordinaria, si proceda, in via semplificata, con Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Tale è l’interpretazione autentica data dall’art. 5, comma 2, lettera c), del Dl n. 70 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 106 del 2011, il quale prevede che: «Le disposizioni di cui all’articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 si interpretano nel senso che le stesse si applicano alle denunce di inizio attività in materia edilizia disciplinate dal Dpr 6 giugno 2001, n. 380, con esclusione dei casi in cui le denunce stesse, in base alla normativa statale o regionale, siano alternative o sostitutive del permesso di costruire».

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Campionati Italiani Assoluti Invernali, a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Autore: a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano

I prossimi Campionati Italiani Assoluti Invernali si terranno sabato 22 e domenica 23 febbraio a Como. La nostra giovane nuotatrice Martina Rabbolini parteciperà, nella categoria S12 (ipovedenti), alle seguenti gare: 100 dorso e 100 farfalla,. IMPIANTO GARA : Piscina Comunale Muggiò (Como), Piazza Atleti Azzurri

 

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

 

Caserta: La scherma anche per i ciechi e gli ipovedenti della provincia di Caserta, di Vincenzo Grillo

Autore: Vincenzo Grillo

La scherma per disabili visivi è una nuova disciplina che ha una forma pionieristica che sta assumendo sempre di più una concretezza nel mondo dello sport per disabili. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta da sempre impegnata nella promozione dello sport come momento associativo e di benessere della persona, intuisce che, il progetto posto in essere grazie all’interessamento del consigliere dell’U.N.I.Vo.C. di Caserta sig. Rosario Benenati e la disponibilità del “Club Scherma San Nicola” nella persona dell’avvocato Vincenzo Agata (Vice Presidente del club scherma) si è certi che si potrà fare molta strada insieme. Gli atleti non vedenti, infatti, possono sviluppare al meglio le proprie potenzialità, accrescendo il proprio livello di orientamento e mobilità. L’attività schermistica può essere svolta sin da bambini, oltre che da giovani e da adulti. Infatti, le lezioni individuali e di gruppo per i non vedenti non presentano particolari differenze con quelle normalmente svolte in sala. Tecnici sportivi che si occupano di disabili hanno verificato la effettiva praticabilità e gli effetti positivi che produce la scherma nel soggetto disabile visivo che la pratica: maggiore sicurezza, migliore concentrazione, aumento dell’autostima. Giovedì 13 febbraio appena trascorso si è tenuta una dimostrazione pratica presso il Club scherma San Nicola.

La dimostrazione ha coinvolto 8 soci della locale sezione U.I.C.I. Caserta, che hanno potuto constatare e verificare direttamente in pedana le sensazioni di un’attività così nobile ed antica come la scherma. Si tratta di uno sport che si pratica senza correre alcun rischio e che prevede una preparazione atletica   utile per un sano sviluppo fisico. Gli interessati si possono rivolgere all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta, che già promuove sport  per tutti, come tiro con l’arco con la società arcieri normanni di Aversa, difesa personale con l’associazione MEISEI JUKU, di Caserta. Per ulteriori info contattare il consigliere U.I.C.I. allo sport sig.  Vincenzo Grillo

grillovincenzo1@gmail.co