Museo Tattile Statale Omero di Ancona: A Pasqua veniteci a trovare!, Redazionale

Autore: Redazionale

Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona
vi augura Buona Pasqua e vi ricorda le aperture per le festività:

dal martedì al sabato 16 – 19;
domenica e festivi (Pasqua, Pasquetta e 25 aprile) 10 – 13 e 16 -19.

chiuso: l Maggio

Ingresso: libero.

Vi aspettiamo per visite al buio con i vostri amici: vi daremo una benda, qualche istruzione e tutta la collezione da toccare! Inoltre potrete visitare L’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto e la mostra internazionale di arte contemporanea “I Sensi dell’arte Art Senses”, promossa dall’Associazione culturale Art@ltro e dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Grosseto. L’esposizione presenta oltre 60 opere fra sculture, pitture con varie tecniche, bassorilievi, fotografie, installazioni e video realizzati da 30 artisti non vedenti, provenienti da 6 diversi Paesi (Italia, Slovenia, Estonia, Israele, Inghilterra, Finlandia) e parallelamente lavori di artisti vedenti capaci di creare opere adatte alla fruizione sensoriale.
I “Sensi dell’Arte| Art Senses” invita tutti a esplorare “altri” modi di sperimentare la realtà creativa valorizzando azioni ed emozioni capaci di dare significato a diversi materiali e linguaggi, attraverso la creazione intima ed espressiva di “altri occhi” e la relazione sociale.

INFO:
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
Tel. 071 28 11935
Email: didattica@museoomero.it
Sito: www.museoomero.it

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 12 aprile, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 12 aprile, presso il Centro Studi e Riabilitazione “Giuseppe Fucà” di Tirrenia, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal presidente Mario Barbuto con la collaborazione del vice presidente Giuseppe Terranova e del segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.

1) In apertura dei lavori, il Presidente ha riferito le seguenti comunicazioni:
a) all’interno della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, si sta costituendo un gruppo ristretto per accelerare l’iter della proposta di legge per riformare la legge 113/85; nei primi giorni della prossima settimana, è programmato un incontro tra lo stesso presidente Barbuto e la presentatrice della citata proposta di legge l’onorevole Gribaudo;
b) nei giorni scorsi si sono svolti incontri con alcuni parlamentari per capire quale percorso e quali possano essere gli strumenti più utili per giungere alla modifica di alcune norme penalizzanti le persone con disabilità ed in maniera particolare i non vedenti del nuovo regolamento I.S.E.E. Nel merito, la FAND ha concordato con la predetta azione e nello stesso tempo, è sostanzialmente contraria alla proposta di indire un referendum abrogativo delle menzionate norme come proposto dalla FISH;
c) analoga azione di sensibilizzazione dei gruppi parlamentari è in corso per consentire la presentazione di un provvedimento legislativo che stabilisca il rifinanziamento della Biblioteca Regina Margherita di Monza;
d) al fine di riproporre con determinazione al Governo ed in particolare al Ministero dell’Istruzione la ormai purtroppo nota problematica dell’inaccessibilità dei registri elettronici e dei testi scolastici, è in agenda un incontro con il Sottosegretario del citato Ministero onorevole Greggi;
e) è stato rinnovato per un ulteriore triennio il protocollo d’intesa tra l’Unione ed il Ministero delle Attività culturali per confermare e sviluppare attraverso le sempre più apprezzate ed interessanti trasmissioni della rubrica “Parla con l’Unione”, la preziosa collaborazione già in essere volta alla diffusione delle conoscenze in ambito artistico/culturale;
f) è stata rinnovata la convenzione tra l’Unione e l’Associazione italiana editori per la stampa braille dei libri scolastici da parte della Biblioteca di Monza;
g) il 3 aprile scorso si è tenuto al Senato a cura dell’I.Ri.Fo.R. un seminario organizzato per la presentazione del manuale relativo al corso di “perito fonico non vedente” promosso dalla sede toscana dell’istituto e riconosciuto dalla Regione Toscana; l’iniziativa ha riscosso un significativo successo sottolineato anche dalla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso;
h) a seguito della trasmissione “L’Arena” di domenica 6 aprile sui “falsi ciechi” condotta dal giornalista Massimo Giletti alla quale ha fatto seguito un comunicato stampa del presidente Barbuto, saranno assunte ulteriori “ferme” ed opportune iniziative affinché la RAI consenta all’Unione di chiarire in maniera corretta tutta la problematica connessa al tema dei veri e supposti falsi ciechi;
i) il rinnovato Consiglio d’amministrazione della Federazione delle Istituzioni pro Ciechi ha confermato Rodolfo Masto quale presidente e Hubert Perfler quale vice presidente della Federazione;
j) è stato rinnovato il Consiglio d’amministrazione del Club Italiano del Braille la cui Presidenza sarà affidata ancora a Nicola Stilla;
k) dopo le dimissioni di Tommaso Daniele da presidente del F.I.D., si profila la nomina di Rodolfo Cattani a ricoprire tale incarico.

2) Successivamente, la Direzione:
a) per quanto attiene alla necessità di rimodulare sotto il profilo organizzativo la Direzione Nazionale, ha concordato unanimemente che come stabilito dallo statuto dell’Unione, al presidente nazionale “spetta” di proporre alla Direzione la composizione del nuovo ufficio di presidenza resosi necessario dopo l’elezione di Mario Barbuto alla carica di presidente dell’Unione. Tale proposta verrà formalizzata nella prossima riunione della Direzione prevista per il 15 maggio; nella medesima circostanza, verranno anche ridefiniti alcuni incarichi di settore all’interno della stessa Direzione. In argomento, il vice presidente Terranova e la componente Bartolucci, si sono dichiarati disponibili a “rimettere'” a disposizione del presidente la loro carica di componenti dell’attuale Ufficio di Presidenza;
b) valutata la richiesta del presidente del Consiglio regionale della Sardegna volta a sollecitare un intervento della sede centrale per consentire al commissario straordinario della sezione di Sassari di poter continuare il suo mandato, ha deciso di rinviare allo stesso Consiglio regionale, l’adozione di una appropriata decisione;
c) considerata la necessità di affrontare complessivamente la situazione della stampa associativa, ha deliberato di prorogare al 31 dicembre 2014 la convenzione con la stamperia di Catania e di nominare un gruppo di lavoro ad hoc costituito da Barbuto, Bartolucci, Loche e Salvatore Romano;
d) preso atto dei problemi evidenziati dalla società Immaci (titolare del Lev) per quanto riguarda la propria segreteria, stabilisce di esternalizzare tale servizio;
e) ha nominato un gruppo di lavoro composto da Ceccato, Claudio Romano, Terranova e dal presidente del Consiglio della Liguria Tambuscio, per la valutazione e la definizione dei criteri di assegnazione del fondo sociale 2014;
f) in ordine al nuovo assetto territoriale e per meglio approfondire le conseguenze derivanti dalla legge da poco approvata dal Parlamento relativamente al riordino delle Province dopo l’emanazione della citata legge, ha nominato la presidente della sezione di Pesaro Mencarini, il presidente della sezione di Genova Saltarel, il presidente della sezione di Piacenza Taverna e il vice presidente Terranova componenti di un apposito gruppo di lavoro; il gruppo verrà completato con la nomina dei rappresentanti del Consiglio Nazionale convocato nel pomeriggio i cui lavori proseguiranno nella mattinata del giorno successivo;
g) ha deliberato di confermare i contributi ai centri territoriali del Libro Parlato di Sassari, Modena e Brescia;
h) ha deciso di accogliere la proposta del Comitato nazionale giovani mirata ad organizzare un convegno aperto ai comitati giovani del territorio per dibattere e condividere tematiche ed esperienze in ambito europeo ed alla relativa progettazione;
i) ha convenuto di “studiare” come organizzare il “rilancio” della radio web dell’Unione nell’ambito della quale saranno previste trasmissioni di vario genere. Tra l’altro, per offrire più informazioni e maggiori approfondimenti relativamente alle decisioni della Direzione, si è convenuto di fissare nei giorni seguenti ad ogni riunione, spazi informativi condotti dal presidente;
j) ha stabilito di autorizzare i gestori del centro “Fucà” di Tirrenia a compiere alcuni interventi straordinari alla struttura: in particolare al rifacimento della copertura della terrazza della torre “A” e all’impianto di climatizzazione della torre “B”. Inoltre, ha incaricato Ceccato di svolgere il compito di “interfaccia” tra i gestori del centro ed il presidente nazionale per quanto attiene alle eventuali esigenze di interventi di manutenzione straordinaria che si rendessero necessari alla normale conduzione del centro;
k) considerate le diffuse e serie difficoltà riscontrate dalle strutture provinciali a far svolgere le perizie estimative del patrimonio dall’Agenzia del territorio di competenza come deciso dalla Direzione nella sua riunione del 20 giugno 2013 (vedere circolare 168/2013), ha deliberato che tale documento potrà essere come in passato, redatto e sottoscritto quale perizia giurata da un tecnico abilitato (seguirà apposito comunicato);
l) ha condiviso la proposta di organizzare la XIX Edizione del Premio Braille a Roma tra la metà di ottobre e la metà di novembre introducendo auspicabili novità nell’organizzazione dell’evento;
m) ha nominato Loche, Paschetta e Terranova quali componenti della commissione per la valutazione degli elaborati del concorso europeo sul Braille organizzato dall’Unione Europea dei Ciechi e sponsorizzato dalla ditta Onkyo e dalla rivista “Braille Mainichi” giapponesi (vedere circolare 35/2014).

3) Concludendo l’impegnativa seduta, la Direzione ha trattato alcune pratiche inerenti alcuni contenziosi e diverse altre pratiche relative al patrimonio.
In argomento, considerata la fondamentale importanza che riveste il tema “patrimonio associativo”, ha ritenuto indispensabile dover compiere a breve, i dovuti approfondimenti circa tutti i complessi aspetti del caso e di definire linee guida da considerare nell’assumere per il futuro, ogni decisione di merito.

Claudio Romano

Tommaso Daniele Presidente Onorario, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Ho il piacere di comunicare che il Consiglio Nazionale, riunito a Tirrenia il 12/13 aprile u.s., in forma solenne, ha conferito a Tommaso Daniele il titolo di Presidente Onorario

– per l’impegno impareggiabile profuso nel corso degli anni della propria presidenza
– per il miglioramento delle condizioni di vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani
– per i risultati ineguagliati conseguiti dall’Unione sotto la sua guida.

Il Presidente Onorario, Tommaso Daniele, avrà facoltà di intervenire, dietro semplice invito, con pieno diritto di parola, alle riunioni degli organi associativi su tutto il territorio nazionale.
Cordiali saluti.
Mario Barbuto
Presidente Nazionale

 

Ordine del Giorno del Consiglio Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, p. Il Consiglio Nazionale, Il Presidente Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, riunito in data 12/13 aprile 2014, in merito alla trasmissione televisiva di RAI UNO “L’Arena”, del 6 aprile scorso, condotta dal giornalista Massimo Giletti, protesta vibratamente per le modalità di conduzione, apparse poco chiare e piuttosto superficiali che rischiano di diffondere false informazioni ed errati convincimenti nel pubblico dei telespettatori relativamente ai delicati temi dei cosiddetti “falsi ciechi” e addirittura del diritto a percepire l’indennità di accompagnamento.

Il Consiglio, inoltre, esprime sconcerto e disappunto per le modalità poco professionali con le quali è stata esclusa dalla trasmissione la presidenza nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, cioè la maggiore organizzazione di rappresentanza di ciechi e ipovedenti in Italia, deputata per legge a tutelarne gli interessi morali e materiali.

Il Consiglio, pertanto, chiede che venga ripristinata quanto prima la più corretta informazione sul tema, secondo le finalità di servizio pubblico svolto dalla RAI, offrendo all’Unione e ad altri soggetti che si ritenga utile aggiungere, un adeguato spazio televisivo tramite il quale poter fornire al vasto pubblico   le informazioni più ampie e complete, nel rispetto della dignità di tutti e a tutela di una fascia di cittadini posta oggi sotto accusa nella trasmissione in parola, con una faciloneria tanto semplicistica, quanto inaccettabile.

p. IL CONSIGLIO NAZIONALE
Il Presidente – Mario Barbuto

 

«Cross with me: l’app per le disabilità visive», di Clelia Mattara

Autore: Clelia Mattara

9 Aprile 2014, Milano- Fra i tantissimi progetti, ben 841, che stanno attualmente concorrendo al Premio Edison Start, concorso rivolto a Start-up innovative e micro-piccole imprese che svolgano la propria attività da almeno due anni e che cercano risorse finanziare per poter realizzare la loro idea, spicca Cross with me.

Cross with me è un’app che vuole aiutare le persone non vedenti e ipovedenti ad individuare e quindi attraversare le strisce pedonali con maggiore sicurezza.
In particolare si rivolge a persone con disabilità visive che vivono in aree urbane ed utilizzino lo smartphone nella loro vita quotidiana. E’ questa l’idea di Cristian Bernareggi, non vedente, che ha deciso di trasformare una difficoltà, in un’opportunità: attraversare la strada in autonomia. E così già da ormai due anni, ha iniziato questo progetto, che all’inizio aveva chiamato Zebra Localizer. Le strisce pedonali, infatti, rappresentano attualmente un rischio per i cittadini che hanno ridotte capacità visive, che a differenza degli incroci con semaforo (attraversabili grazie alle segnalazioni sonore previste, non offrono alcun tipo di supporto e sono spesso poco leggibili, o occupate da automobilisti non rispettosi del codice della strada o da cantieri o interruzioni.

Ma come funziona? L’app, attraverso la fotocamera integrata all’interno del telefono, individua ed indica vocalmente alla persona le strisce pedonali, che non sono percepibili attraverso il bastone bianco e l’orizzonte viene calcolato grazie agli accelerometri. La telecamera, infatti, riprende l’ambiente circostante e grazie ad un software specificamente progettato ne elabora i dati e stabilendo posizione e direzione dell’utente. A questo punto il Voice Over dello smartphone legge ad alta voce le istruzioni che guidano l’utente nell’attraversare correttamente le strisce.

Inoltre, l’applicazione dà la possibilità di condividere informazioni con gli altri utenti, come, per esempio, la presenza di ostacoli, lavori in corso e di segnalare alle autorità competenti criticità, affinché possano intervenire.
Questo progetto ha la potenzialità di poter aumentare la sicurezza dei pedoni con disabilità visive e di renderli più autonomi nei loro spostamenti quotidiani, soprattutto in città dove il traffico non è da sottovalutare.

Come dicevamo, il progetto è stato ideato da Cristian Bernareggi di Retina Italia Onlus, un informativo collaboratore presso il dipartimento di tecnologie informatiche dell’Università degli Studi di Milano dal 2007 e co-fondatore di “EveryWare Technologies” nel 2011, spin-off dello stesso dipartimento, da tempo è impegnato nello sviluppo di tecnologie informatiche in grado di aiutare persone con disabilità.

“Cross with me” ha avuto da poco l’accesso alla prima fase del concorso Edison Start e potrà quindi essere votato entro il 30 aprile 2014, data in cui verranno selezionati i 30 finalisti che potranno proseguire alla seconda fase.

Sono già state molte le persone che hanno espresso la propria preferenza per questa idea innovativa. Quindi cosa aspettate? Il vostro voto potrà contribuire a migliore la qualità della vita di molte persone!

Fonte: Assicurazioneauto.it

Clelia Mattara

 

 

Modena: Assemblea ordinaria dei Soci, dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Mariangela Lugli di Modena, di Leonardo Di Clemente e Sandro Perra.

Autore: Leonardo Di Clemente e Sandro Perra

Il giorno 29 marzo 2014, presso i locali della parrocchia del Gesù Redentore di Modena, si è tenuta l’Assemblea dei Soci della sezione Provinciale Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti di Modena.
Espletate le formalità di rito, nomina del Presidente, del Vice presidente e dei Questori di Sala, Il Presidente Sezionale Dott. Ivan Galiotto, ha fatto ascoltare ai convenuti, il saluto del nuovo Presidente Nazionale Dott.
Mario Barbuto.
Al termine del discorso del presidente Nazionale il Presidente Galiotto ha rivolto un saluto e un ringraziamento per quanto ha svolto il dimissionario Presidente Nazionale Prof. Tommaso Daniele.
Ospite dell’Assemblea è stato il Dott. Salvatore Romano componente la Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti.
Dopo il suo saluto a tutti i presenti, il Dott. Galiotto ha chiesto a una delle volontarie presenti di leggere i vari documenti da discutere e da approvare.
La Sig.ra Cristina ha letto la relazione morale che ha aperto il dibattito.
Gli argomenti discussi sono stati il comportamento non corretto di chi utilizza il nome ed il logo dell’associazione senza l’autorizzazione del Direttivo sezionale.
Il lavoro, in particolare dei posti per centralinisti che vengono resi indisponibili.
A questo proposito alcuni intervenuti sollecitano una presenza più incisiva della nostra associazione.
Si è dibattuto sul fatto che secondo alcuni soci la motivazione che viene utilizzata per evitare nuove assunzione di persone non vedenti, è che queste ne approfittano abusando della legge 104.
Altri invece sostengono che a prescindere da tutto ciò, si debba comunque lottare per aumentare o comunque mantenere i posti di lavoro già esistenti.
Altro argomento di discussione, sempre citato nella Relazione Morale, è stato quello relativo alla Cooperativa di lavoro e ai suoi rapporti con la nostra Associazione.
Alcuni Soci hanno chiesto chiarimenti circa le sue finalità, altri lo stato dei rapporti con il Consiglio di Amministrazione della stessa.
Il Presidente Galiotto, dichiara che da quando il Presidente Sezionale e Vicepresidente della Cooperativa si è dimesso senza informare il Consiglio dell’Unione, ha messo il Direttivo stesso, nella condizione di non poter interagire come dovrebbe, perché di fatto non più rappresentato.
Uno studente universitario ha posto la questione dei testi universitari e della loro fruibilità.
Il Dott. Romano ha spiegato la complessità nell’avere tempestivamente i testi a disposizione. E ha ricordato le difficoltà che riscontrano gli Insegnanti non vedenti nell’utilizzo dei registri elettronici.
Conclusa la votazione e l’approvazione dei documenti finanziari e della Relazione Morale, si è passati alle comunicazioni del Presidente che hanno riguardato l’organizzazione di una gita di 4 giorni nelle Marche, e la distribuzione delle uova di Pasqua.
Nelle varie, si è parlato di inclusione scolastica dei bambini non vedenti.
Il Consigliere Responsabile, Rossella Fontanesi, ha spiegato che non è sempre facile interagire con i genitori per informarli e per accompagnarli durante il percorso scolastico dei loro figli, sottolineando le difficoltà che si incontrano nel rapportarsi tra operatori scolastici asl e insegnanti. Al termine dell’assemblea, i presenti, 28, hanno pranzato in un altro locale sempre appartenente alla parrocchia ove è stato servito un ottimo pranzo grazie allo Chef e a chi ha servito ai tavoli.

articolo di Leonardo Di Clemente, e Sandro Perra.

 

L’assemblea dei Soci di Modena, “vista” dagli occhi di un socio Meneghino, di Angela Bruni Vicenzi

Autore: Angela Bruni Vicenzi

Sono Angela Bruni, militante a intermittenza nell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano. Da molto tempo non assistevo più a un’assemblea di soci, troppe lungaggini, troppi battibecchi, troppi discorsi che non portavano a nulla! Ma ogni tanto, la nostalgia prende e così, ho deciso di rituffarmi in questo genere di riunioni. Ma perché proprio a Milano? No, questa volta ho voluto essere trasgressiva, quindi, accettando di buon grado l’invito rivoltomi dal Presidente Ivan, eccomi decisa ad andare a Modena. Da studentessa diligente, mi sono letta tutti i documenti, mi sono caricata di entusiasmo e via!
Il giorno atteso è giunto: con mio marito Roberto, sulla nostra Car-retta, abbiamo cominciato il lungo viaggio. Non sapevamo che sarebbe stata un’avventura a dir poco degna di Ulisse: infatti, usciti a Modena sud, abbiamo seguito il navigatore, e mal ce n’incolse!… Ci siamo trovati a Serra Mazzone! A quel punto, la mia riflessione è stata: “ma se l’assemblea si svolge qui, l’Unione è davvero messa male”! Invece no, è stato solo un caso di omonimia: Viale Leonardo da Vinci esiste anche in quello sperduto paesino dell’appennino modenese e pensate, arriva addirittura fino al civico 460: una vera e propria stradona! E ora, che fare? Non ci siamo fatti prendere dallo scoramento e abbiamo reimpostato quell’ordigno infernale che va sotto il nome di navigatore, constatando che, se anche Ulisse ha usato tale strumento, risulta chiarissimo il perché ci abbia messo dieci anni per tornare a casa.
Questa volta ci è andata bene: al fin siam giunti! Eccoci: una bella saletta raccolta, all’interno di una chiesa modernissima, tanto moderna che non avevamo neppure capito fosse una chiesa. Tutti erano tranquilli, si respirava un clima di serena partecipazione, gli interventi sono stati ben coordinati, quindi tutto si è svolto nella più totale regolarità.
Il Presidente di assemblea, Dottor Salvatore Romano, era davvero soddisfatto dell’andamento della riunione, il Presidente della Sezione, Dottor Ivan Galliotto, era lieto per il numero dei soci partecipanti anche se, cosa del tutto naturale, avrebbe desiderato una presenza un po’ più massiccia.
Alla fine dell’assemblea, ecco il momento conviviale: qui, il mio cuore ha davvero esultato. Ho reincontrato amici che non vedevo da tempo, da quando, dall’Istituto Garibaldi di Reggio Emilia, mi sono trasferita a Milano. Ho rivisto Daniela, Marinella, Giuliano e tanti altri, ho passato momenti davvero sereni con Mirco, il mio storico amico di sempre. Ora voi vi chiederete: “e il marito?” Lui era lì presente, contento di vedermi contenta, contento di prender parte a questo mio mondo in cui non era entrato mai, se non di sfuggita.
Che dire poi del pranzo? Un autentico gioiellino: un’ottima pasta con ragù degno di una buona cuoca emiliana, un ottimo secondo, e una torta che, solo a guardarla, faceva ingrassare sette chili. Era proprio il classico dolce che sta in bocca cinque secondi e sui fianchi e sulla pancia, almeno per dieci anni. Inutile ricordare che tutto il pranzo è stato bagnato da un ottimo Lambrusco. Non va poi tralasciato il servizio: la mamma del nostro Presidente, coadiuvata da altre signore davvero in gamba, hanno servito il pranzo con una maestria e un garbo davvero professionali. Il nostro milanese Don Lisander, certamente non conta nel numero dei suoi camerieri, persone tanto gentili e disponibili, ma soprattutto tanto spontanee e sorridenti.
Naturalmente, non poteva mancare il dopo assemblea. Sempre sulla nostra car-retta, assieme al Presidente, siamo andati a casa di Mirco. Lì, a parte la meravigliosa accoglienza di un cagnolino magnifico, Orsetta, e di due micine tenerissime, abbiamo avuto l’incredibile benvenuto di Leocadia, persona semplice, con un cuore grande come un castello. Ho rivisto anche lei volentieri, da molto non la incontravo. Qui, voglio dire a casa Brunetti, assieme a Leocadia e ai suoi animalini, ci aspettava una torta di mele a dir poco ottima. E vai! Aggiungiamo chili a chili, ma come si può rifiutare tanto ben di Dio, anzi, tanto ben di Leocadia? Purtroppo però, il tempo e tiranno, il momento della partenza è giunto.
Ah, come mi sono sentita a casa! Ah, come ho respirato felice il profumo della mia Emilia!
Ho vissuto davvero una bella giornata, quindi Grazie, Ivan, grazie, Mirco, per avermi dato questa opportunità.
Spero proprio di poter dire: arrivederci al prossimo anno.
Angela Bruni Vicenzi

Colpo di scena: sconfessata la linea politica dell’ex presidente dimissionario prof. Daniele in occasione della elezione del nuovo presidente, di Vincenzo D’Alberto e risposta di Mario Barbuto, Presidente Nazionale

Autore: Vincenzo D'Alberto e risposta di Mario Barbuto, Presidente Nazionale

La linea politica e di programmazione decisa dal Congresso Nazionale e che si sarebbe dovuta concludere l’anno prossimo al termine dei 5 anni, è stata praticamente sconfitta e rinnegata dagli stessi Dirigenti che l’avevano scelta e votata Si chiude un 25ennio di storia associativa all’insegna del lungo periodo Daniele e Co. E’ quanto è emerso dal risultato della elezione a Presidente nazionale dell’Unione che ha visto contrapposti l’Avv. Terranova (continuatore della linea programmatica Daniele) e il Dott. Barbuto (oppositore storico della linea Daniele e Unione).
Sta di fatto che la linea è stata minata soprattutto dall’interno della Direzione N. tradendo così lo spirito congressuale e i risultati raggiunti sul piano dell’unità associativa e dei programmi, per mero opportunismo di maniera e di trasformismo.
Si apre un periodo difficile e pieno di incognite sul futuro dell’ Unione, che un primo risultato lo ha già raggiunto: si presenta spaccata all’opinione pubblica. Si ringrazia per l’ospitalità!

Un giovane aspirante Socio Vincenzo D’Alberto
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Caro Vincenzo,
ogni opinione, naturalmente, deve avere diritto di cittadinanza e spazio sui nostri mezzi di comunicazione.

I tuoi argomenti mi offrono l’occasione per chiarire a te, e a eventuali pochi altri, che non esiste alcuna spaccatura della nostra Unione dinanzi all’opinione pubblica.

Abbiamo proceduto secondo le indicazioni statutarie, esattamente come si fece ventotto anni fa, quando fu eletto per la prima volta il presidente Daniele.

Non riesco a leggere alcun “mero opportunismo” nell’episodio, ma più semplicemente una leale competizione tra due candidati che ha dato un risultato chiaro, consentendo la prosecuzione del cammino intrapreso non già quattro anni fa, ma ben novantaquattro anni or sono, cioè quando l’Unione è stata fondata per difendere e tutelare i diritti dei ciechi italiani.

Chiunque sia e sarà in futuro il presidente e il gruppo dirigente nazionale, nessuno si sognerà mai di venir meno a questo mandato, ricevuto dai padri fondatori e continuato con successo e onore fino a oggi.

Ti ringrazio e ti auguro ogni bene, con l’auspicio che tu abbia, nel frattempo, trasformato il titolo di “aspirante” in socio effettivo.

Se così è, benvenuto nella nostra grande famiglia.

Mario Barbuto
Presidente

UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI- Da figli disabili a figli con disabilità, di Katia Caravello

Autore: Katia Caravello

UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI
Rubrica per genitori.

Nell’articolo di oggi rifletteremo su come le parole che si utilizzano per definire una data situazione possano avere risvolti inaspettati.
Quando nasce un figlio con una qualsiasi disabilità – o comunque nel momento in cui essa diventa evidente – per il genitore la realtà si modifica in maniera radicale ed irreversibile: quello che ha di fronte non è più il proprio figlio, la persona in quanto tale viene spazzata via e rimane solo un cieco, un ipovedente, un sordo, un paraplegico e via dicendo. Ciò non accade consapevolmente, non avviene per cattiveria o per chissà qual altra attitudine negativa, ma è la conseguenza dello sconcerto e della paura che si provano quando la disabilità irrompe nella vita della famiglia.
Definire il proprio figlio “disabile” significa imprigionarlo in una condizione assai più invalidante di quella conseguente al deficit sensoriale, fisico o cognitivo di cui è portatore. E’ per questo motivo che l’utilizzo dell’espressione “figlio (o persona) con disabilità, invece di “figlio (o persona) disabile”, non è una sottigliezza linguistica, la semplice aggiunta di una preposizione e la sostituzione di un aggettivo con un sostantivo, ma è solo la presa d’atto della situazione. Descrivere il proprio figlio come “persona disabile” è come definirlo utilizzando una sineddoche (figura retorica che si ha quando si usa la parte per il tutto), è come dire “Inghilterra” anziché “Regno Unito” o “scafo” invece di “nave”: è innegabile che la disabilità sia una parte della persona che ne è portatrice (così come l’Inghilterra è una parte del Regno Unito e lo scafo della nave), ma non deve essere l’unico elemento che la identifica.
Utilizzare l’espressione “figlio con disabilità” significa andare oltre, accettare il deficit del proprio bambino/ragazzo, riconoscendogli lo status di persona al di là di esso; contrariamente, egli imparerà a leggere la realtà che lo circonda attraverso la lente della disabilità, attribuendo ad essa il potere di pervadere ed influenzare ogni aspetto della sua vita.

La disabilità pone evidentemente ed innegabilmente dei limiti, ma il pericolo di far coincidere la parte con il tutto-quindi il figlio con la sua disabilità-è quello di portare i genitori ad essere iperansiosi ed iperprotettivi, ossia eccessivamente preoccupati per l’incolumità fisica ed emotiva del figlio e, conseguentemente, il figlio una persona insicura, che non si sente in grado di fare nulla, che non si cimenta in attività nuove perché ha paura di farsi male e/o di vivere un fallimento, una persona eccessivamente egocentrica e con una bassa tolleranza alla frustrazione.
Pur essendo vero che la disabilità pone delle limitazioni nella capacità di compiere delle attività nel modo e nell’ampiezza considerati normali per un essere umano, non bisogna fare l’errore di negarla o anche solo di ignorarla. Vivere rifiutando di ammettere che il proprio figlio ha dei limiti nello svolgere alcune azioni o presenta delle anomalie nel proprio comportamento non lo aiuta, ma anzi lo espone a rischi e a frustrazioni inutili; il genitore che respinge o ignora il problema fisico o psichico del proprio figlio tenderà ad essere ipercritico-notando ed ingigantendo gli errori da lui commessi, senza mai accorgersi, incentivare o rinforzare i comportamenti positivi-o perfezionista-considerando sbagliato tutto ciò che non è perfetto al 100%, con il risultato che il bambino/ragazzo crescerà con un basso livello di autostima, avendo paura di essere disapprovato, con la convinzione di valere qualcosa e di essere degno dell’affetto altrui solo se eccelle in tutto quello che fa e, soprattutto, considerando una catastrofe la possibilità di sbagliare.
La disabilità non va negata ma accettata, solo così sarà possibile riconoscere, come è giusto che sia, al proprio figlio pregi e difetti, capacità e limiti, gratificandolo o punendolo in base all’adeguatezza del suo comportamento (questo fa sì che il figlio non tenda, per non rischiare di deludere i genitori, a delegare ed affidare completamente ad essi la tutela della propria cura e sicurezza e non sia passivo nei confronti di tutto ciò che lo circonda).
Concedetemi di concludere questo articolo parlando più da persona con disabilità che da psicoterapeuta. La disabilità non è certo una bella cosa, la vita è sicuramente più complicata, ma è anche una fonte di grandi soddisfazioni quando, magari dopo diversi tentativi e anche qualche fallimento, si riescono a superare con successo le sfide quotidiane. Trovo inoltre che l’aver bisogno, almeno in alcuni casi, dell’aiuto degli altri dia anche l’occasione per rendersi conto che il mondo non è popolato solo da brutte persone, che disprezzano il prossimo e che pensano solo a se stesse, ma che, al contrario, ve ne sono tante altre (a parer mio la maggioranza) pronte ad aiutare chi è in difficoltà: riempie il cuore ricevere aiuto da perfetti sconosciuti, che a volte fanno tenerezza tanto sono imbarazzati ed impacciati perché non sanno come aiutarti e magari lo fanno in maniera goffa, ma con un’autentica voglia di essere utili.
Dico ai genitori: educate i vostri figli ad apprezzare le piccole cose, a ridere anche dei propri ed altrui piccoli disastri… e vedrete che cresceranno nutrendo fiducia in sé, essendo capaci di affrontare le difficoltà ed avranno una vita serena, appagante e piena di tanti bei momenti.

Dott.ssa Katia Caravello
Psicologa-Psicoterapeuta. Opera in Lombardia nell’area della disabilità visiva, lavorando con ragazzi ciechi e ipovedenti e con i genitori. Componente del Gruppo di Lavoro per il Sostegno Psicologico ai Genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti.
e-mail: caravello.katia@gmail.com

 

Non licenziabile il disabile che fa troppe assenze, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Importante sentenza della Corte di cassazione (Sez. Lavoro n. 15269 del 12 settembre 2012) in materia di licenziamento di lavoratori disabili. Per i giudici di piazza Cavour, in caso di aggravamento delle condizioni di salute, il disabile può chiedere che venga accertata la compatibilità delle mansioni a lui affidate con il proprio stato di salute. Anche il datore di lavoro può chiedere che vengano accertate le condizioni di salute del disabile per verificare se, a causa delle sue minorazioni, possa continuare a essere utilizzato presso l’azienda. La richiesta di accertamento e il periodo necessario per il suo compimento non costituiscono causa di sospensione del rapporto di lavoro: esso può essere risolto nel caso in cui, anche attuando i possibili adattamenti dell’organizzazione del lavoro, l’apposita commissione accerti la definitiva impossibilità di reinserire il disabile all’interno dell’azienda. Il licenziamento dell’invalido assunto in base alla normativa sul collocamento obbligatorio segue la generale disciplina normativa e contrattuale solo quando è motivato dalla comune ipotesi di giusta causa e giustificato motivo, mentre, quando è determinato dall’aggravamento dell’infermità che ha dato luogo al collocamento obbligatorio, è legittimo solo per la perdita totale della capacità lavorativa o la situazione di pericolo per la salute e l’incolumità degli altri lavoratori o per la sicurezza degli impianti.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)