Vercelli: Lascia che il tuo cuore veda…, Redazionale

Autore: Redazionale

L’Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi di Vercelli,
grazie alla collaborazione di Associazione Culturale Aleph di Vercelli, Centro Servizi per il Volontariato di Vercelli, Museo Borgogna e Assicurazioni Generali di Vercelli
presenta:

Domenica 14 settembre, ore 16
Vercelli – Museo Borgogna

Lascia che il tuo cuore veda…

Lettura teatrale a cura dell’Associazione Culturale Aleph
con intervalli musicali eseguiti al pianoforte da Massimo Viazzo
Ingresso unico 10 euro
Su prenotazione, fino a esaurimento posti, dal 9 al 13 settembre, al numero 0161 252764

Il ricavato sarà devoluto all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Vercelli.

Crotone: L’avvocato Giorgio Rognetta ci ha per sempre lasciati. Da oggi i ciechi calabresi sono più soli, di Francesco Scicchitano

Autore: Francesco Scicchitano

Quando nella serata del 29 Agosto ho ricevuto una insolita telefonata dal suo collega Nunzio Denisi, non è stato difficile per me comprendere cosa potesse essere accaduto prima ancora che questi proferisse parola.
Ma chi era Giorgio Rognetta?
Figlio del compianto Pepè già Presidente della Sezione di Reggio Calabria per 25 anni, dal quale aveva evidentemente ereditato i grandi valori associativi della passione e dell’affetto alla causa del nostro sodalizio, svolgeva egregiamente ed in maniera encomiabile il gravoso ruolo di consulente legale nella nostra regione anche se il suo impegno nei confronti dei soci tutti e di noi dirigenti non conosceva limiti di tempo nel contesto di un lavoro che spaziava in tutti gli ambiti della vita associativa e che quando richiesto, non disdegnava di estendere oltre.
Era un uomo intelligente, sensibile e dotato di innata umanità, un professionista serio, puntuale e di sicura affidabilità, un amico fedele e sincero, capace di infondere in ognuno la giusta sicurezza e la tranquillità necessaria nei momenti di smarrimento e di sconforto.
Queste le doti non comuni di una figura esemplare ed unica, che si è rivelata per tutti un meraviglioso invidiabile e trainante faro di saggezza e di sapienza.
Forte del suo incommensurabile amore e dell’indiscusso senso di abnegazione per la causa dei ciechi italiani, in questo lungo e penoso periodo di sofferenza non ha mai smesso di essere al fianco di noi dirigenti nonostante le precarie condizioni di salute gli suggerissero prudenza.
Ecco perché ha continuato fino all’ultimo, a cibarci dei suoi saperi con quella grazia e quella disinteressata disponibilità che gli erano propri. valori unici e profondi, dei quali probabilmente abbiamo talora anche abusato.
Tutto questo, mentre un atroce destino cinico e baro gli consumava in maniera lenta e inesorabile l’esistenza.
Adesso che non c’è più, attorno a noi restano il vuoto, le lacrime ed il grande rimpianto di non averlo mai ringraziato abbastanza e per non aver avuto il tempo di conferirgli ogni meritato tributo quale dovuta riconoscenza per un’ineguagliabile opera svolta.
Che Dio lo abbia in gloria.
Alla sua cara consorte, all’anziana madre ed ai familiari tutti giungano da parte dei ciechi calabresi e dell’Unione tutta i sensi del più profondo cordoglio

Il Presidente Provinciale
Cav. Francesco Scicchitano

Siena: Installato un nuovo semaforo sonoro per ipovedenti, Redazionale

Autore: Redazionale

Un nuovo semaforo sonoro per ipovedenti è stato installato all’intersezione tra via Caduti di Vicobello e viale Cavour. L’intervento, sollecitato da una segnalazione di una residente, è stato deliberato dall’Osservatorio per l’abbattimento delle barriere architettoniche, istituito dalla Giunta comunale proprio per rispondere in maniera concreta alle problematiche legate alla disabilità.
All’unisono il presidente della sezione senese dell’UICI, Massimo Vita, e l’assessore al sociale Anna Ferretti: “Un’ulteriore conquista di diritti e civiltà, a favore dei concittadini più in difficoltà, a testimonianza dell’efficacia della nostra sinergia, e che costituisce un importante passo in avanti in termini di accessibilità della città”.
Fonte: sito Comune di Siena

 

Due ciechi atleti tentano ascesa al Re di Pietra, testimonianza di Livio Tesio

Autore: Livio Tesio

Allora proviamo.
Fiore un amico da tanto tempo. Lui vende olio ma sa vendere utopie: “perché non portiamo i nostri amici ciechi sul Monviso?” Fiore per fortuna è anche il Vice Presidente del CAI di Peveragno e sa sempre coinvolgere gli amici volontari quando necessita.
Domenico ed il Maestro pensano che la pensione o almeno un pezzo di tempo della stessa possa essere regalato agli altri: costruiscono tappe per avvicinarci al Monviso.
Claudio è un Educatore attento e capace: sa creare gruppo ed alleanze
Gianfranco è il Sindaco (era) della Boarelli , Presidente dell’assemblea del Consorzio e pensa più avanti: 150 anni fa una donna su Viso oggi è tempo che il Viso sia per tutti.
Nasce così un’idea, un gruppo, una utopia.
Arrivano tante adesioni. Le sezioni CAI :di Saluzzo che regala anche la maglietta commemorativa a tutte le partecipanti femmine, di Racconigi, di Savigliano. Troviamo Seba Audisio e Mario Cedro con la loro montagna-terapia.
Molti volontari. I muli di Luciano.
Si fanno i 5 trekking di preparazione, ci si conosce, ci si confronta.
E poi……
Poi si è al Quintino. Ore 3 e 30 sveglia. Ore 4 si parte. Emozione, paura, pensieri, fiducia….Piera e Gigi i più determinati.
Al Passo delle Sagnette arrivano le Guide Daniele Maccagno e Paolo Pernigotti insieme a Luca Maccagno, fratello di Daniele e ottimo alpinista. Tutti vengono per …..non so, sicuramente non per denaro, forse, come sostiene Gianfranco, per scrivere una nuova storica pagina del Monviso.
Io, Fiore, Diego, Marco, Monica abbiamo accompagnato più volte i non vedenti sui sentieri di montagna ma dall’Andreotti in su prendono in mano la situazione le guide. Guardo Piera e Gigi e mi chiedo come facciano a salire su tutte quelle pietre, li vedo inciampare, sbattere contro gli ostacoli, anche io inciampo mi lamento. Loro nulla , un passo dopo l’altro attaccati alla corda di Daniele e Paolo.
Si sale, si fatica.” Volete che ci fermiamo, nessuno ce lo ha ordinato?” Piera zittisce Fiore: “sono arrivata fino a qui ed ora si arriva in cima”. Le guide danno il loro assenso: sono dentro all’utopia anche loro.
La storia finisce in un pianto di emozione collettivo. Tutti in cima, si commuovono anche 3 ragazze della forestale che arrivano con noi dalla via Est.
Non so quanti pensieri mi siano passati nella testa in quel momento.Troppi? Nessuno?
Poi la lunghissima discesa e la risalita alle Sagnette. Il Rifugio Quintino Sella all’alto, sono le 20: arriviamo.
Al Quintino sono in tanti, facce di amici, colleghi, ragazzi.
Trovo Mario con il quale 25 anni fa salii sull’Argentera Nord. “Mario domani ci facciamo una foto su Viso Mozzo.” 25 anni dopo, ancora su una montana, ancora ad allargare orizzonti.
Ho ancora il tempo di emozionarmi un po’ guardando 2 ragazzi della comunità, un ragazzino ed una ragazzina correre in cima alla vetta e dimenticarsi delle cose brutte della vita.
Poi è una leggera pioggerellina,la lunga discesa, Claudio che ci aspetta al Pian del Re, i pulmini.
Ma oggi è qualcosa di più. E’ aver provato ad aprire strade, orizzonti, pensieri…..è aver provato a regalarci, tutti, una sana felicità. E’ aver sempre più la convinzione che bisogna provarci, che nel mondo ci sono un sacco di belle persone, che lo star bene nasce dal sentirsi vivi e che adesso…… bisogna pensare a qualcosa per il prossimo anno.

Grazie

Livio Tesio

 

Contributi dei lettori: Città metropolitane, una risposta da dare, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Come molti di voi sapranno, il prossimo anno entrano in funzione le città metropolitane e questa nuova organizzazione amministrativa certamente porterà delle novità nella strutturazione territoriale. In un primo momento ci sarà certamente confusione ma comunque vada, nulla sarà come adesso.
Penso che noi dovremmo prepararci per evitare che alla incertezza organizzativa del nuovo ente pubblico, si aggiunga la nostra inadeguatezza almeno strutturale.
Credo che sarebbe utile costruire le sezioni metropolitane per attrezzarci in modo adeguato.
Qualcuno potrebbe obiettare che per costruire le sezioni metropolitane, ci serve una modifica statutaria.
A me pare che questo non sia necessario se la faccenda viene concordata.
Le sezioni che si devono accorpare dovrebbero deliberare in tal senso e il consiglio regionale deliberare la soppressione delle sezioni interessate e la realizzazione di una nuova sezione, che noi dovremo chiamare provinciale, per rispetto allo statuto vigente.
Dopo questa procedura, il consiglio nazionale si dovrebbe esprimere e la cosa sarebbe completata.
Spero che dalla prossima riunione dei quadri dirigenti si possa compiere un passo verso questa direzione se davvero si vuole che l’associazione sia al passo con i tempi e in qualche modo, una volta tanto, li anticipi.
In questo modo daremmo anche una risposta alla esigenza di semplificazione della nostra struttura organizzativa e avendo un territorio più vasto, si possono anche più facilmente reperire dirigenti che si impegnino nella conduzione associativa.
Auspico che questa mia riflessione possa provocare un dibattito su questo tema molto importante.

Massimo Vita

Agrigento: iniziativa mare sicuro, Redazionale

Autore: Redazionale

Sabato 30 agosto 2014, ore 10,00 si organizzerà presso la Lega Navale di Sciacca in collaborazione con Stefano Turturici delegato dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Agrigento una giornata dedicata alla sicurezza in mare.

Si spiegheranno le regole per una sicura balneazione, la giornata prevede un’uscita in mare con un’imbarcazione della Lega Navale e a chiusura ci sarà il pranzo presso il ristorante sito alla Lega Navale.

Per adesione contattare UICI di Agrigento.
uicag@uiciechi.it
tel. 0922 605724-25

MOSTRA PASSAGGI Le parole dell’umanità attraverso la cultura ebraica, Redazionale

Autore: Redazionale

31 agosto – 14 dicembre 2014
Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana, Ancona Mostra multisensoriale a cura di Andrea Sòcrati

INAUGURAZIONE Domenica 31 agosto ore 19.
Intervengono:
Aldo Grassini, Presidente Museo Tattile Statale Omero Manfredo Coen, Presidente Comunità Ebraica Ancona Ram Ozeri, Responsabile Biennale Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme Con la partecipazione della cantante Maria Grazia Barboni.

Una mostra del Museo Tattile Statale Omero in collaborazione con la Comunità Ebraica di Ancona.

Un viaggio multisensoriale che accompagna il pubblico attraverso le millenarie e ricchissime suggestioni della cultura ebraica per ritrovarsi in quella che Marc Chagall definiva la quarta dimensione. Un mondo sottosopra dove all’anima, affrancata dal contingente e dal quotidiano, si rivela l’incanto del mondo.

Un grande patchwork di stoffa, (non una barriera), ci accoglie e vuole essere attraversato, per accompagnarci metaforicamente in quel viaggio interiore necessario per raggiungere una possibile differente dimensione, una quarta dimensione che metta il “mondo sottosopra”, dando spazio al sogno e all’immaginazione. Questo si propone l’installazione ideata e realizzata da Andrea Sòcrati, titolata appunto, Passaggi.

Quattro artisti di Gerusalemme portano in mostra la terra, i suoni, gli umori di Israele, con quattro opere: Chana Cromer, The Distaff Side, ispirato a “La donna di carattere” dal Libro dei Proverbi, in tema con la XV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica (14 settembre 2014); Ruth Schreiber, Love letters, lettere in porcellana con ispirate alle lettere lasciate nelle fenditure del Muro occidentale di Gerusalemme; Andi Arnovitz, Construct/Destruct. attraverso mattoni serigrafati con e sulle pietre della città vecchia ricorda il Tempio di Salomone; Neta Elkayan, artista tra musica e arti figurative, audio dal titolo Abuhatzeira, dedicato al rabbino El Yaakov Abuhatzeira.

Tre artisti che lavorano nelle Marche intervengono con incontri aperti al pubblico per raccontarsi e presentare le loro opere: Francesco Colonnelli, Giulietta Gheller e Bruno Mangiaterra.

L’adozione per alcune opere in mostra dalla tecnologia NFC, oltre ad esaltarne la multisensorialità favorirà l’accessibilità alle persone con disabilità, come nello spirito e nella missione del Museo Omero.

La mostra è inserita nel calendario del Festival Adriatico-Mediterraneo, con il sostegno dell’Ambasciata Israeliana di Roma e in collaborazione con la Biennale di Arte Ebraica Contemporanea di Gerusalemme e l’Associazione “Per il Museo Tattile Statale Omero”
Onlus e si svolge con il contributo del Servizio Civile Nazionale e del Servizio Volontario Europeo.

INFORMAZIONI
Periodo: 31 agosto – 14 dicembre 2014.
Orari: Fino al 15 settembre: dal martedì al venerdì ore 18 – 22; sabato e domenica ore 10 – 13; 18 – 22.
dal 16 settembre al 14 dicembre: dal martedì al sabato 16 – 19; domenica e festivi 10 – 13 e
16 – 19.

INGRESSO LIBERO
Sono previste visite guidate e attività laboratoriali a cura dei Servizi Educativi del Museo Tattile Statale Omero. Prenotazione obbligatoria. Costo di 3 euro a persona, esclusi disabili, docenti e accompagnatori.

LINK: http://www.museoomero.it/main?p=mostre-2014-passaggi-cultura-ebraica

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio, 28 60121 Ancona Tel + 39 071.2811935 Fax + 39 071.2818358 Email info@museoomero.it – didattica@museoomero.it
Sito: www.museoomero.it
Sito vocale 800 20 22 20

Una bussola per orientarsi- La legge 104 del 1992 e il quadro dei diritti dei disabili e dei loro familiari -seconda parte-, di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

Rubrica per genitori

Eccoci al secondo appuntamento con l’avv. Paolo Colombo-responsabile del Centro di Documentazione Giuridica e componente della Direzione Nazionale dell’UICI-che ci aiuterà a conoscere e comprendere quanto è previsto dalla legge 104/1992 (Legge-quadro per l’assistenza , l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) in tema di permessi lavorativi spettanti ai genitori di minori con disabilità.

Dopo il compimento del terzo anno e sino al compimento del diciottesimo anno di vita del bambino la madre lavoratrice o, in alternativa, il padre (che deve produrre al datore di lavoro entro 10 giorni una dichiarazione da cui risulta la rinuncia parziale o totale della madre a tale diritto), anche in caso di adozione, hanno diritto per l’assistenza di figlio disabile (ovvero anche parenti o affini entro il secondo grado, -in precedenza per norma introdotta dalla legge 183/210 entro il terzo grado- qualora i genitori siano anch’essi affetti da patologia invalidanti o siano deceduti o mancanti. D.lgs. 119/ l’art. 33 della legge 104/92 el’art. 33 del d.lgs. 151/2001), in situazione di gravità accertata dai competenti organi (2) e non ricoverati (nel ricovero sono compresi i ricoveri ospedalieri o in strutture adibite all’accoglimento degli handicappati seppur come centro riabilitativo diurno – vedi messaggi INPS 228 e 256 del 4 gennaio 2006), a tre giorni di permesso al mese (4), anche frazionati a mezza giornata o a ore sino al massimo delle 18 ore mensili (messaggio INPS 15995/2007), cumulativamente (l’alternatività non influenza il numero complessivo massimo dei giorni e di ore di permesso fruibili al mese). In successivo messaggio (INPS n.16866/2007) viene precisato che, fermo restando il diritto a tre giorni al mese di assenza 2011 che modifica indipendentemente dall’orario giornaliero o settimanale, il limite delle 18 ore opera per coloro che hanno un debito orario di 36 ore alla settimana in 6 giorni lavorativi. Pertanto in caso di differente distribuzione oraria del debito orario settimanale ovvero di orario normale di lavoro settimanale eccedente o inferiore alle 36 ore, la quantificazione del massimale orario mensile di permessi orari fruibili mensilmente verrà così determinato: orario normale di lavoro settimanale diviso il numero dei giorni lavorativi settimanali moltiplicato 3.
I tempi di utilizzo dei tre giorni di permesso mensile, anche frazionati a mezza giornata o a ore, che spettano di diritto in base alla legge 104/92, non rientrano nella discrezionalità del datore di lavoro, ma vengono scelti dall’avente diritto secondo le proprie necessità. L’indicazione dei giorni durante i quali si intende fruire dei permessi deve, di norma, essere comunicata in tempo utile per consentire di provvedere alla sostituzione e all’organizzazione del lavoro, a meno che il permesso non venga richiesto per improvvise ne sopravvenute necessità connesse alla disabilità. In tal caso la comunicazione va fatta prima dell’inizio del servizio.
Infatti, se da un lato la scelta dei giorni di fruizione dei permessi mensili deve contemperare la necessità di buon andamento dell’attività imprenditoriale e il diritto all’assistenza del disabile, dall’altro canto va tenuto presente che le esigenze di tutela del disabile prevalgono sempre sulle necessità dell’impresa in caso di improcrastinabili richieste di assistenza
Ministero del Lavoro – Interpello n. 31 del 6 luglio 2010
Se il ricovero viene interrotto per garantire delle visite specialistiche o delle terapie da effettuarsi all’esterno della casa di riposo ovvero presso strutture adeguate all’assistenza sanitaria o riabilitativa, tale ipotesi non può essere ricondotta alla previsione di cui all’art 33 e precisamente – non ricoverato in istituti specializzati a tempo pieno -. Infatti nella circostanza, in cui il disabile debba recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare delle visite e/o delle terapie si interrompe il requisito del tempo pieno del ricovero e si determina il necessario affidamento del disabile all’assistenza del familiare il quale, ricorrendone gli altri presupposti di legge, avrà diritto alla fruizione dei permessi (interpello Ministero del Lavoro 20 febbraio 2009 numero 13 e messaggio INPS 28 maggio 2010 numero 14480), ovviamente con la documentazione rilasciata dalla struttura che attesti le visite e/o le terapie effettuate.
Ricordiamo che la circolare INPS numero 155 al punto 3 prevede in ottemperanza a quanto previsto all’articolo 24 delle legge 183/2010 altre eccezioni:
ricovero a tempo pieno di un disabile in situazione di gravità in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
ricovero a tempo pieno di un minore con disabilità in situazione di gravità per il quale risulti documentato dai sanitari della struttura ospedaliera il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un famigliare, ipotesi peraltro già prevista per i bambini fino a 3 anni di età (circolare INPS numero 90 del 23 maggio 2007 al punto 7).
Con l’interpretazione dell’art. 33, comma 3 della legge 104/1992 e dell’art. 20 legge 53/2000, nell’ipotesi in cui un solo lavoratore presti assistenza a più individui portatori di handicap, il limite dei tre giorni mensili di congedo parentale previsti dalla legge 104/92 riguarda ciascun singolo individuo portatore di handicap, e pertanto il lavoratore che assiste più disabili può cumulare i giorni di permesso riconosciuti per ogni singolo portatore di handicap in situazione di gravità e non ricoverato a tempo pieno con prestazioni disgiunte (si intende per prestazione -disgiunta- quando la prestazione di due o più soggetti portatori di handicap può essere assicurata solo con modalità e in tempi diversi). In particolare, in precedenza, prima della circolare INPS numero 90/2007, i permessi disgiunti erano possibili solo se le cure erano contemporaneamente esclusivee continue per ciascun soggetto (5).
L’articolo 24 commi 2 e 3 della legge 183/2010 avrebbe attenuato l’importanza dei requisiti di -esclusività- e di -continuità- quali presupposti essenziali ai fini della concessione dei benefici per l’assistenza al disabile in situazione di gravità. Infatti per l’abrogazione parziale dell’articolo 20 comma 1 della legge 53/2000 i requisiti della continuità e della esclusività verrebbero meno.
Ne conseguirebbe che i permessi ex lege 104/1992 spetterebbero anche a chi, come nel caso di residenza in una località diversa, non si possa dimostrare la continuità della assistenza in quanto residente in comune diverso da quello dell’assistito.
Tuttavia secondo la circolare Brunetta (Dipartimento Funzione Pubblica circolare 13 del 6 dicembre 2010) sarebbe meglio tipizzato il concetto di esclusività dell’assistenza con la regola che i permessi possono essere accordati, salvo la previsione espressa di alcune eccezioni, ad un unico lavoratore (referente unico).
In casi di speciale gravità dell’handicap, qualora il dirigente del Centro medico legale ravvisi la effettiva necessità del bambino a cure che non possono essere garantite durante le sole ore dell’allattamento, è possibile cumulare i permessi orari ex lege 104/92 e i riposi orari per allattamento come da DLgs 151/01 per lo stesso figlio portatore di handicap (messaggio INPS n. 11784).
Secondo la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro (Interpello numero 41 del 15 maggio 2009) i permessi lavorativi ex art. 33 della Legge n. 104/1992 non spetterebbero ai tutori o amministratori di sostegno di persone con handicap in situazione di gravità.
I permessi sono coperti in base all’ articolo 19 lettera a) della legge 53/2000 da contribuzione figurativa (6).
In caso di contratto a part-time verticale, il numero dei giorni di permesso spettanti va proporzionalmente ridotto.
I permessi sono retribuiti e danno diritto alla maturazione dell’anzianità di servizio, ma non facevano maturare né le ferie e né la tredicesima (Informativa INPDAP numero 30/03). Con decorrenza 29 agosto 2003, data di entrata in vigore del decreto legislativo 216/2003 che introduce condizioni di maggior favore in base all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo numero 151/01 i permessi dal lavoro, mensili e orari, per l’assistenza a famigliari disabili non dovrebbero più decurtare né le ferie, né la tredicesima mensilità (Ministero del lavoro parere protocollo n. 15/0001920/04 poi sospeso e sottoposto al vaglio dell’Ufficio legislativo per l’impatto che ne potrebbe derivare).
La circolare numero 208 dell’8 marzo 2005 del Dipartimento della funzione pubblica-Ufficio per il personale della pubblica amministrazione, supportata dal parere favorevole dell’Avvocatura generale dello Stato (parere numero 142615 del 2 novembre 2004) precisa che la tredicesima mensilità dei dipendenti pubblici non subisce decurtazioni o riduzioni per il fatto di aver usufruito dei permessi previsti dalla legge per assistere i portatori di handicap all’ articolo 33 commi 2 e 3 della legge 104/92 (7). La lettera circolare del Ministero del lavoro 2 febbraio 2006, facendo riferimento al parere n. 3389/2005 emesso dalla sezione seconda del Consiglio di Stato ribadisce che non soggette a decurtazione le ferie e la tredicesima mensilità quando i riposi e i permessi previsti dall’art. 42 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 non sono cumulati con il congedo parentale.
Sono utili ai fini del trattamento di quiescenza, non sono invece valutabili né ai fini del trattamento di fine servizio (indennità premio di servizio ed indennità di buonuscita) né del TFR (Circolare n. 11 del 12 marzo 2001 della Direzione Centrale Prestazioni Previdenziali).

Casi particolari:
LAVORO NOTTURNO
Per l’art.17 della legge 5 febbraio 1999 numero 25 il lavoro notturno non deve essere obbligatoriamente prestato dalla lavoratrice o dal lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile.
TRASFORMAZIONE DEL CONTRATTO DI LAVORO
La legge di riforma del Welfare al comma 44 punto d) 3 prevede che il lavoratore o la lavoratrice convivente di età non superiore ai 13 anni o con figlio convivente con handicap come da articolo 3 della legge 104/1992 abbia la priorità nella richiesta di trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.
SCELTA DELLA SEDE DI LAVORO
Il genitore che assiste con continuità un figlio disabile ha diritto (art. 33 della legge 5 febbraio 1992 n. 104) a scegliere -ove possibile- la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso.
Inoltre da tenere presente che qualora un lavoratore pubblico con una situazione familiare già esistente che dà diritto ai permessi “ex lege” n. 104/1992, accetti un posto di lavoro fuori dalla propria sede e, di conseguenza, venga lì trasferito, non può poi rivendicare, in via prioritaria, il trasferimento nella vecchia sede per assistere il familiare handicappato (Cassazione sentenza numero 23526 del 2 novembre 2006).
Va inoltre tenuto presente (Tar Lazio sentenza 8639/2005) che la norma che prevede il diritto del parente di un disabile alla scelta della sede di lavoro, non contempla il diritto al trasferimento in corso di rapporto di lavoro ai fini dell’avvicinamento al famigliare bisognoso di assistenza. Il criterio ispiratore della decisione di accordare o meno il beneficio del trasferimento è quello di tutelare le situazioni di assistenza già esistenti, mentre esigenze successivamente insorte a causa della sopravvenienza di uno stato di disabilità non possono trovare soddisfazione in virtù dell’applicazione della previsione legislativa all’art. 33, comma 5, della legge n. 104/92. In particolare, la concessione del beneficio di cui all’art. 33, comma 5, della legge n. 104/92 non può in alcun caso prescindere dal riscontro di una già esistente situazione di assistenza continuativa ovvero dall’attualità dell’assistenza, sicché non può essere concesso ai dipendenti che, non assistendo con continuità un familiare, aspirino al trasferimento proprio al fine di poter instaurare detto rapporto di assistenza continuativa.
Il diritto del genitore o del familiare lavoratore che assiste con continuità un handicappato, di scegliere la sede lavorativa più vicino al proprio domicilio e di non essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso, non si configura come un diritto assoluto o illimitato perché detto diritto non può essere fatto valere allorquando, alla stregua della regola di un equo bilanciamento tra i diritti, tutti con rilevanza costituzionale, il suo esercizio finisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive o organizzative del datore di lavoro e per tradursi, soprattutto nei casi in cui si sia in presenza di rapporti di lavoro pubblico, con l’interesse della collettività.
Cassazione Civile Sez.Unite numero 7845 del 27 marzo 2008
E’illegittimo il trasferimento del lavoratore che assiste un familiare portatore di handicap anche non grave, qualora l’azienda non abbia prodotto alcun motivo che, in un bilanciamento degli interessi, possa giustificare la perdita di cure da parte del soggetto debole.
In particolare, il diritto del lavoratore a non essere trasferito ad altra sede lavorativa senza il suo consenso (articolo 33 comma 5 della legge 104/92) non può subire limitazioni anche allorquando la disabilità del familiare non si configuri come grave risultando la sua inamovibilità – nei termini in cui si configuri come espressione del diritto all’assistenza del familiare comunque disabile – giustificata dalla cura e dall’assistenza da parte del lavoratore al familiare con lui convivente, sempre che non risultino provate da parte del datore di lavoro – a fronte della natura e del grado di infermità (psico-fisica) del familiare – specifiche esigenza datoriali che, in un equilibrato bilanciamento tra interessi, risultino effettive, urgenti e comunque insuscettibili di essere diversamente soddisfatte.
Corte di Cassazione sez. Lavoro – Sentenza numero 9201 del 7 giugno 2012
L’articolo 24 della legge 183/2010 prevede ora che il lavoratore ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina non più al domicilio del lavoratore che presta assistenza, ma al domicilio della persona da assistere.

Avv. Paolo Colombo
Responsabile Centro di Documentazione Giuridica “G. Fucà”
cdg@uiciechi.it

Evento formativo nazionale per Fisioterapisti e altre professioni, a cura di Mirella Gavioli

Autore: a cura di Mirella Gavioli

(componente del comitato tecnico scientifico nazionale massofisioterapisti e fisioterapisti UICI
“Nonostante la disabilità: tra il voler star bene del malato e il desiderio di curare dell’operatore…per la possibile guarigione dalla sofferenza”. –
Si svolgerà a Tirrenia (PISA), nei giorni 18 19 20 ottobre e 28 29 novembre 2014,
un evento formativo accreditato nell’ambito del Programma nazionale di Educazione Continua in medicina (E.C.M.) dal titolo “Nonostante la disabilità: tra il voler star bene del malato e il desiderio di curare dell’operatore…per la possibile guarigione dalla sofferenza”.
L’iniziativa proposta dal Comitato tecnico scientifico nazionale Fisioterapisti e Massofisioterapisti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e sostenuta da I.RI.FO.R CENTRALE, è rivolta a tutti i Fisioterapisti e Massofisioterapisti, nonché agli operatori sanitari come medici, psicologi, infermieri, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, docenti, educatori, e a quanti, per formazione professionale o personale, intendano acquisire competenze nell’ambito della Logoterapia ed Analisi Esistenziale secondo la scuola di Viktor Frankl, (discente diretto di Freud), al fine di migliorare la propria capacità di costruire la Relazione d’Aiuto.
L’evento è articolato in due stage distinti per la durata complessiva di 40 ore formative residenziali, presso il Centro Studi e riabilitazione “G. Fucà – Le Torri” di Tirrenia (PI).
L’iscrizione al Corso prevede il versamento di una quota di Euro 100,00 per i soci U.I.C.I. in regola con il tesseramento 2014 e di Euro 150,00 per i non soci, oltre alle spese di viaggio, vitto e alloggio che saranno a carico dei singoli partecipanti.
La quota comprende la partecipazione alle attività di formazione, la fornitura del materiale didattico in formato accessibile, i coffee break e il conseguimento dei crediti E.C.M. previsti per le professioni sanitarie accreditate.
Il Corso ha lo scopo di proporre l’acquisizione del quadro teorico di riferimento della Logoterapia ed è finalizzato a individuarne i possibili campi di applicazione in ambito sanitàrio, educativo e della comunicazione.
La formazione nell’ambito dell’Educazione Terapeutica del Paziente, sull’impostazione clinica, metodologica e di pensiero derivante dal Logo Counseling, in particolare, è infatti finalizzata ad  aiutare i pazienti in ri-abilitazione clinica ed esistenziale a ri-affrontare al meglio, tanto le abilità residue, quanto il tempo presente e futuro, per poter godere della migliore qualità di vita possibile per se e per chi vi ruota attorno.
Il Saper comunicare per “lavorare meglio”, conoscere le competenze e le dinamiche relazionali nell’equipe inter-professionale, conoscere ed approfondire il Logo Counseling e le potenzialità da esso derivanti, saper gestire positivamente lo stress professionale e prevenire la sindrome del Burn out, sono aspetti di fondamentale importanza per chi opera in ambito sanitario o sociale, a contatto con la disabilità e la sofferenza altrui.
Oltre alla formazione di tipo frontale, i discenti avranno a disposizione un tutor per l’approfondimento personale e saranno indicati alcuni testi di particolare interesse circa le tematiche affrontate.
La docenza è affidata al Prof. Paologiovanni Monformoso, Psicologo ed esperto Counselor clinico, Logoterapeuta e Logo Analista Esistenziale, docente per le scuole di alta formazione in Psicoterapia Esistenziale, docente universitario per il personale sanitario.
In qualità di Codocente / tutor clinico interverrà il Dott. Stefano Maria Gasseri, Sociologo, formatore e Counselor clinico, Co-moderatore dell’Istituto per il LogoCounseling.
Al termine del secondo stage verrà rilasciato un attestato di partecipazione, che sarà propedeutico ad un ulteriore corso formativo per Logo Educatore assistenziale che si svolgerà, auspicabilmente, nel 2015.

Per maggiori informazioni e per inviare le iscrizioni che dovranno pervenire all’I.Ri.Fo.R. entro il 3 ottobre 2014, si può consultare il comunicato I.RI.FO.R n 14 del 28/07/2014 oppure contattare la responsabile del progetto all’indirizzo e-mail mirella.gavioli@gmail.com
Si potranno altresì acquisire anche la scheda di iscrizione, i riferimenti teorici del Logo Counseling e la sintesi dell’offerta alberghiera.
Considerati i molteplici “valori” legati alla formazione, all’aggregazione ed al confronto interprofessionale riconducibili a questo “evento”, oltre ad una “sana dose di divertimento” che certamente non mancherà, per non trascurare l’importanza della condivisione delle “questioni” di interesse specifico dei masso e fisioterapisti soci dell’UICI che avranno l’opportunità di ritrovarsi per l’assemblea nazionale di categoria che si terrà nella mattinata della domenica 30 novembre, si invitano tanto i singoli quanto le strutture potenzialmente interessate, a dare alla presente proposta la massima considerazione, diffusione e a favorirne la partecipazione.

Mirella Gavioli

Contributi dei lettori: società globale visione particolare – replica di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Caro Massimo,
non sei stato chiaro, sei stato chiarissimo!
E le tue parole sono manna per le mie orecchie….
Sì, dobbiamo compiere uno scatto di progresso e di evoluzione già dal prossimo congresso, già da prima, possibilmente…
Basta con le schermaglie personali e personalizzate!
Basta con la struttura ministero, pachidermica e inefficace.
Basta con gli organi dirigenti pletorici e paralizzanti.
Basta con il cumulo di cariche e di incarichi.

Mario Barbuto