Modello EAS. Aperta una finestra fino al 31 Dicembre 2012, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 13 dicembre 2012
Nelle scorse settimane si è tenuto un Tavolo di incontro tra Agenzia delle Entrate e Forum del Terzo Settore.
Tra i temi all'ordine del giorno anche la questione del Modello EAS e chiarimenti rispetto all'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis.
 
Ieri l'Agenzia delle Entrate ha diramato la risoluzione n. 110/E/2012 (come da allegato) che riesamina il perimetro dell'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis per gli enti che non abbiano ancora provveduto all'invio del modello EAS, confermando il termine del 31 dicembre 2012 (30 settembre a regime) per l'annualità corrente, versando contestualmente la sanzione pari a euro 258,00, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2, comma 1 del D.L. n. 16 del 2012.

All.1

AGENZIA DELLE ENTRATE

RISOLUZIONE N. 110/E

Roma, 12 DICEMBRE 2012

OGGETTO: Modello EAS – Chiarimenti in merito all'applicabilità dell'istituto
della remissione in bonis.
Sono pervenute alla scrivente, da parte del Forum del terzo settore, richieste
di chiarimenti in merito all'applicabilità dell'istituto della remissione in bonis:
1) agli enti che non abbiano provveduto ad inviare il Modello EAS;
2) agli enti che abbiano inviato il Modello EAS oltre i termini previsti.
L'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, al fine di consentire
gli opportuni controlli, ha introdotto per gli enti privati non commerciali di tipo
associativo che applicano, in presenza dei requisiti richiesti, le disposizioni di cui
all'articolo 148 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e all'articolo 4, quarto
comma, secondo periodo, e sesto comma, del decreto del Presidente della
Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, l'onere di comunicare all'Agenzia delle entrate
dati e notizie rilevanti ai fini fiscali, mediante un apposito modello (Modello EAS)
approvato con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate del 2
settembre 2009.
Direzione Centrale Normativa
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Il comma 2 dello stesso articolo 30 ha previsto che con il medesimo
provvedimento fossero stabiliti "i tempi e le modalità di trasmissione del modello".
Con specifico riferimento ai termini di presentazione del Modello EAS, il
richiamato provvedimento del 2 settembre 2009 aveva stabilito che il modello
avrebbe dovuto essere presentato:
– per gli enti già costituiti alla data di entrata in vigore del citato D.L. n. 185
del 2008, entro il 30 ottobre 2009;
– per gli enti costituitisi dopo l'entrata in vigore del citato D.L. n. 185, entro
sessanta giorni dalla data di costituzione e, qualora il termine del sessantesimo
giorno fosse scaduto prima del 30 ottobre 2009, entro quest'ultima data.
In forza dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n.
225, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10 e della tabella
allegata allo stesso decreto-legge, i termini per la presentazione del modello EAS,
stabiliti dal provvedimento del 2 settembre 2009 e modificati dai successivi
provvedimenti del 29 ottobre 2009 e del 21 dicembre 2009, sono stati ulteriormente
prorogati al 31 marzo 2011.
Con circolare n. 6/E del 24 febbraio 2011, par. 2.1, è stato precisato che, per
effetto dell'anzidetta proroga, i nuovi termini per la presentazione del modello EAS
sono i seguenti:
– entro il 31 marzo 2011, per gli enti già costituiti alla data di entrata in
vigore del D.L. n. 185 del 2008 (29 novembre 2008);
– entro il 31 marzo 2011, per gli enti costituitisi dopo l'entrata in vigore
dello stesso D.L. n. 185 del 2008, qualora il sessantesimo giorno dalla
data di costituzione fosse scaduto prima del 31 marzo 2011;
– entro sessanta giorni dalla data di costituzione, per gli enti per i quali il
termine di sessanta giorni dalla costituzione scada a decorrere dal 31
marzo 2011, cioè in data 31 marzo 2011 o in data successiva.
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L'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito con
modificazioni dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, ha introdotto l'istituto della
remissione in bonis, al fine di evitare che mere dimenticanze relative a
comunicazioni ovvero, in generale, ad adempimenti formali non eseguiti
tempestivamente precludano al contribuente la possibilità di fruire di benefici fiscali
o di regimi opzionali.
Ai sensi dell'anzidetta disposizione, infatti, "la fruizione di benefici di natura
fiscale o l'accesso a regimi fiscali opzionali, subordinati all'obbligo di preventiva
comunicazione ovvero ad altro adempimento di natura formale non
tempestivamente eseguiti, non è preclusa, sempre che la violazione non sia stata
constatata o non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività
amministrative di accertamento delle quali l'autore dell'inadempimento abbia avuto
formale conoscenza, laddove il contribuente:
a) abbia i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento;
b) effettui la comunicazione ovvero esegua l'adempimento richiesto entro il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile;
c) versi contestualmente l'importo pari alla misura minima della sanzione
stabilita dall'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre
1997, n. 471, secondo le modalità stabilite dall'articolo 17 del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, esclusa la
compensazione ivi prevista".
La relazione illustrativa al D.L. n. 16 del 2012, nell'individuare, a titolo
esemplificativo, alcune fattispecie alle quali l'istituto della remissione in bonis
risulta applicabile, ha espressamente richiamato l'omesso invio del Modello EAS.
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Tanto premesso, in ordine alle questioni sollevate, si formulano le seguenti
risposte.
1) Enti che non hanno inviato il Modello EAS
La circolare n. 38/E del 28 settembre 2012, recante i primi chiarimenti in
merito alla remissione in bonis, al paragrafo 1.3.1, ha precisato che per beneficiare
di tale istituto gli enti associativi in possesso dei requisiti sostanziali richiesti dalla
norma, che non hanno inviato il Modello EAS entro i termini previsti, possono fruire
comunque dei benefici fiscali ad essi riservati, inoltrando il suddetto modello entro il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile (ossia, la prima
dichiarazione dei redditi il cui termine di presentazione scade successivamente al
termine previsto per effettuare la comunicazione) e versando contestualmente una
sanzione (pari a euro 258,00).
La stessa circolare n. 38, al successivo paragrafo 1.4., ha chiarito che l'istituto
in commento trova applicazione anche con riferimento alle irregolarità per le quali al
2 marzo 2012 (data di entrata in vigore del D.L. n. 16 del 2012) fosse scaduto il
termine di presentazione della prima dichiarazione utile, ma non fosse ancora
scaduto quello di presentazione della dichiarazione riguardante il periodo di imposta
nel quale l'adempimento è stato omesso (per i soggetti con il periodo d'imposta
coincidente con l'anno solare, tale termine era quello del 30 settembre 2012).
Tuttavia, la circolare n. 38 del 2012, al medesimo paragrafo 1.4, ha precisato
che, in considerazione dell'incertezza interpretativa in merito all'individuazione del
termine entro il quale sanare l'adempimento omesso nonché in attuazione dei
principi di tutela dell'affidamento e della buona fede, in sede di prima applicazione
della norma, il termine entro cui regolarizzare gli adempimenti omessi è quello del
31 dicembre 2012.
Pertanto, conformemente all'indirizzo interpretativo fornito con la citata
circolare n. 38, si conferma che gli enti che non abbiano ancora provveduto all'invio
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del Modello EAS possano adempiere all'onere della trasmissione di detto modello
entro il 31 dicembre 2012, versando contestualmente la sanzione pari a euro 258,00,
fermo restando il possesso dei requisiti previsti dal citato articolo 2, comma 1, del
D.L. n. 16 del 2012.
Si vedano gli esempi riportati nella seguente tabella, in cui sono illustrate,
con riferimento ad enti costituiti in epoche diverse, le scadenze per fruire della
remissione in bonis (mediante la presentazione del Modello EAS e il contestuale
versamento della sanzione prevista).
Tabella 1
Remissione in bonis
Caso
Data
costituzione
Scadenza presentazione
Modello EAS Presentazione
Modello EAS
Pagamento
sanzione
1 15/02/2006 31/03/2011 31/12/2012 31/12/2012
2 04/03/2011 03/05/2011 31/12/2012 31/12/2012
3 08/06/2012 07/08/2012 31/12/2012 31/12/2012
4 01/08/2012 30/09/2012 30/09/2013 30/09/2013
In relazione al caso n. 4, si fa presente che tale soluzione assume rilevanza
anche "a regime", nelle ipotesi in cui il sessantesimo giorno dalla data di
costituzione dell'ente coincida con il termine per la presentazione della
dichiarazione dei redditi, ovvero cada in data successiva. In tali casi, infatti, la
presentazione del Modello EAS mediante remissione in bonis potrà avvenire entro il
termine di presentazione della successiva dichiarazione dei redditi.
2) Enti che hanno inviato il Modello EAS oltre i termini
Relativamente al quesito sub 2), si fa presente che i soggetti che hanno
inviato il Modello EAS oltre i termini previsti e vogliano sanare la propria posizione
fruendo dell'istituto della remissione in bonis non sono tenuti a presentare
nuovamente detto modello di comunicazione – fatti salvi i casi di variazione dei dati
precedentemente comunicati (v. punto 3.3 del provvedimento 2 settembre 2009,
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citato) – ma, fermo restando il possesso dei requisiti previsti dal citato articolo 2,
comma 1, del D.L. n. 16 del 2012, devono versare unicamente la sanzione pari a
euro 258,00 entro i termini individuati, secondo i criteri precedentemente illustrati.
Si vedano gli esempi riportati nella seguente tabella, in cui sono illustrate, in
relazione ad enti costituiti in epoche diverse che hanno provveduto a presentare
tardivamente il Modello Eas, i relativi termini per fruire della remissione in bonis.
Tabella 2
Remissione in bonis
Caso
Data
costituzione
Scadenza presentazione
Modello EAS
Data presentazione
Modello EAS Presentazione
Modello EAS
Pagamento
sanzione
1 15/02/2006 31/03/2011 10/05/2011 31/12/2012
2 04/03/2011 03/05/2011 10/05/2011 31/12/2012
3 08/06/2012 07/08/2012 28/08/2012 31/12/2012
4 01/08/2012 30/09/2012 10/10/2012 30/09/2013
Da ultimo, si ricorda che, come precisato con la risoluzione n. 46/E dell'11
maggio 2012, il versamento della sanzione in parola va effettuato mediante Modello
F24 utilizzando il codice tributo 8114. Il codice tributo è esposto nella sezione
"Erario" del Modello F24, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate
nella colonna "Importi a debito versati" con indicazione nel campo "Anno di
riferimento" dell'anno per cui si effettua il versamento nel formato "AAAA" (ad
esempio, nel caso n. 2, andrà indicato "2011").
* * *
Le Direzioni regionali vigileranno affinché i principi enunciati e le istruzioni
fornite con la presente risoluzione vengano puntualmente osservati dalle Direzioni
provinciali e dagli Uffici dipendenti.
IL DIRETTORE CENTRALE

 
 
 

Visita del FID al Parlamento europeo, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

On.le Vincenzo Iovine
vincenzo.iovine@europarl.europa.eu
 
 
 
 
Carissimo Onorevole,
 
 
Mi rivolgo a Te per esprimerti i miei più sinceri e caldi ringraziamenti per aver inserito la delegazione del FID nel programma visitatori del Parlamento europeo, permettendoci così di usufruire del relativo contributo spese e di partecipare il 5 dicembre scorso al III Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.
La visita del 4 dicembre si è svolta nel migliore dei modi grazie anche all'impegno della Tua assistente, la quale mi ha informato che purtroppo eri stato trattenuto in Italia per impegni pregressi.
Mi avrebbe fatto estremamente piacere avere l'opportunità di scambiare qualche parola con Te a Bruxelles e ringraziarti di persona, ma confido che si presenterà presto l'occasione di incontrarci di nuovo.
Ti allego intanto, pensando di farti cosa gradita, la circolare che ho diffuso al mio ritorno e il testo della risoluzione approvata nel corso della manifestazione del 5 dicembre.
 
Cari saluti.
 
     IL PRESIDENTE
 prof. Tommaso Daniele
 
 
All: 2

 

 

 

 

 

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS
Presidenza Nazionale
PN (TD/ts/pc)

CIRCOLARE 315

OGGETTO: Terzo Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità.

Carissimi,

 Sono appena rientrato da Bruxelles dove ho partecipato, il giorno 5 dicembre, all'evento in oggetto nella mia veste di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID). Con me una folta delegazione del FID. Tutti abbiamo potuto partecipare grazie alla sensibilità di un parlamentare europeo delle mie terre, on.le Vincenzo Iovine, che ha messo a disposizione della nostra delegazione una parte della quota di inviti di cui dispone ogni parlamentare. L'invito comporta la partecipazione a una visita al Parlamento europeo, alla quale abbiamo preso parte il 4 dicembre, nonché un congruo contributo spese.
Come prevedevo, avendo partecipato alle due edizioni precedenti, è stata una bella esperienza: erano presenti delegazioni provenienti da ogni parte d'Europa, circa 500 persone. Sono stati due giorni laboriosi e faticosi che si sono conclusi, a mio avviso, con il segno più, avendo incassato la adesione di moltissimi parlamentari sulle tematiche della disabilità più urgenti. Tutti, infatti, hanno riconosciuto che non è giusto far pagare ai disabili il prezzo della crisi economica che attraversa l'intero pianeta. Tutti hanno riconosciuto che i diritti umani devono essere rispettati a prescindere dalla disponibilità delle risorse economiche. Tutti si sono impegnati a mettere all'ordine del giorno le questioni che ci riguardano: la direttiva trasversale sulla non discriminazione,  la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020 , la Strategia Europa 2020 che ha tra i suoi punti di forza l'istruzione, l'occupazione e la lotta alla povertà. In particolare, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, si è impegnato sul tema della libera circolazione in Europa e sulla rapida approvazione di un Atto legislativo europeo sull'accessibilità (European Accessibility Act).
Prima dell'adozione della risoluzione finale, che sarà disponibile tra breve in versione italiana sul nostro sito, vi sono stati moltissimi interventi di parlamentari e di disabili; ognuno di noi ha avuto a disposizione solo due minuti.
 Penso di farvi cosa gradita trascrivendovi il mio brevissimo intervento tenuto a braccio.
"Signor Presidente, Signore e Signori,
a questo punto del dibattito diventa davvero difficile dire qualcosa di originale. In ogni caso sono qui nella veste di Presidente del Forum Italiano della Disabilità per denunciare con forza il totale abbandono delle politiche sociali a favore dei disabili da parte del nostro Governo. Il principio del "Niente su di noi, senza di noi" è stato stravolto, capovolto ed è diventato "Tutto su di noi, senza di noi". Il Governo senza di noi ha azzerato lo stato sociale riducendo alla dimensione del niente il fondo sulle politiche sociali, sulla non autosufficienza, sulla occupazione dei disabili, sul servizio civile volontario; senza di noi il Governo ha messo in discussione le provvidenze dei disabili: indennità di accompagnamento, pensione, detrazioni fiscali; senza di noi il Governo ha posto in essere una feroce campagna contro i disabili, falsi e non, ritenuti responsabili di aver impedito la crescita nel nostro paese. E tutto questo, nonostante che l'Italia sia stata fra i paesi che hanno firmato e ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e abbia costituito un organismo per l'attuazione della Convenzione e per il suo monitoraggio. Signor Presidente, rivolgo un caldo appello al Parlamento ed alle altre istituzioni europee affinché si faccia carico di garantire i diritti delle persone con disabilità e di impedire che si facciano pagare ai più deboli gli effetti di una crisi economica di cui i disabili non sono responsabili. Chiediamo, quindi, una inversione di tendenza a 360°; chiediamo che l'Europa investa sulla disabilità, perché se cresce il Welfare, cresce anche l'Europa. Le persone con disabilità che producono reddito rappresentano una risorsa per l'economia dell'intero pianeta. Per compiere questa rivoluzione copernicana non serve inventare la ruota, è sufficiente riscoprire il valore della solidarietà e metterlo a servizio dei disabili; la solidarietà di cui si parla sempre meno da quando il mondo è dominato dall'economia e dalla finanza, rappresenta un fiore all'occhiello della civiltà mediterranea che affonda la sue radici nei principi e nei valori del cristianesimo. Noi auspichiamo che a partire da oggi, l'uomo, con la sua dignità, con i suoi valori, diventi il principio e la fine di ogni politica sociale. Siamo qui per lanciare questa sfida, siamo qui per nutrire questa speranza."

Cordiali saluti.
 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

 

 

 

 

 

 

 

RISOLUZIONE
Una visione per il prossimo decennio
Attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in tempi di crisi

Preambolo

In occasione del terzo Parlamento Europeo delle persone con disabilità, noi qui riuniti a Bruxelles il 5 dicembre 2012, nel numero di più di 450 delegati delle Organizzazioni delle Persone con Disabilità (OPD), che rappresentano gli 80 milioni di persone con disabilità che vivono in Europa;

Considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il suo protocollo opzionale sono stati adottati il ??13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificati già da 126 paesi, tra cui 24 Stati membri dell'UE e dall'Unione europea, mentre gli altri tre sono firmatari;

Riconoscendo che la Convenzione è uno strumento integrale dei diritti umani che copre i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, che è il primo trattato internazionale sui diritti umani di cui l'UE è parte  e che comporta obblighi sulle materie che rientrano nelle competenze esclusive e condivise dell'Unione, la sua legislazione e le sue politiche attuali e future, oltre che nei confronti delle proprie istituzioni;

Evidenziando che l'Europa si estende anche al di là dei confini dell'UE e che il nostro impegno è rivolto anche alle persone con disabilità e alle loro organizzazioni in tutti gli altri paesi europei e che ci batteremo insieme con loro per la piena attuazione della Convenzione in tutto il continente;

Preso atto degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione europea e dalla Carta dei diritti fondamentali per intraprendere azioni contro la discriminazione basata sulla disabilità e realizzare azioni positive verso l'inclusione (mainstreaming) della disabilità in  tutte le politiche, i programmi e le leggi;

Sottolineando l'importanza del ruolo del Parlamento europeo, che è l'istituzione legislativa che viene eletta direttamente dai cittadini, compresi quelli con disabilità;

Considerando che l'UE presenterà nel 2013 il suo primo rapporto periodico sull'attuazione della Convenzione che sarà esaminato dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, il quale, dopo un costruttivo dialogo con i rappresentanti dell'UE e tenuto conto del punto di vista delle OPD e di altre organizzazioni della società civile, formulerà osservazioni finali (comprese le principali aree critiche e le relative raccomandazioni);

Osservando che il Consiglio dell'Unione europea dovrebbe stabilire un Quadro di Riferimento (Framework) per monitorare, proteggere e promuovere l'attuazione della Convenzione, che comprenderà la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, il Mediatore europeo, così come l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e il Forum europeo della disabilità;

Considerando che le persone con disabilità devono essere messe in grado di godere di tutti i diritti umani allo stesso modo degli altri cittadini, a tutti i livelli dei processi decisionali e delle competenze, comprese quelle delle autorità locali, regionali, nazionali ed europee;

Osservando che donne e uomini con disabilità sono soggetti a molteplici forme di discriminazione e che a questo riguardo devono essere adottate misure per assicurare il loro pieno e pari godimento di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali;

Riconoscendo che le persone con disabilità, in particolare donne e ragazze con disabilità, sono spesso esposte a un maggior rischio di trattamenti violenti, lesioni e abusi, abbandono e negligenza, maltrattamento e sfruttamento sia all'interno sia all'esterno della propria abitazione;

Sottolineando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite in misura sproporzionatamente dura dall'attuale crisi economica, di cui non sono responsabili, con il conseguente abbassamento del tenore di vita, maggiore disoccupazione, tagli a prestazioni e servizi e minacce ai loro diritti sociali e umani;

Sottolineando che le misure di austerità costituiscono un abuso e una  violazione diretta dei diritti delle persone con disabilità sanciti dalla Convenzione e ricordando che tutti gli Stati membri dell'UE sono parti del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e che hanno per legge l'obbligo di migliorare progressivamente, in modo sistematico, l'accesso universale ai beni e servizi essenziali, quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio e la sicurezza sociale, nonché di garantire giuste e favorevoli condizioni di lavoro, senza alcuna discriminazione;

Sottolineando che il consolidamento fiscale ed economico non dovrebbe essere raggiunto a spese dei diritti umani e sociali, e che vi è la necessità di un approccio coordinato di tutte le Istituzioni  e degli Stati Membri dell'UE per lo sviluppo di una visione a lungo termine, che garantisca l'inclusione sociale di tutti i cittadini, in particolare delle persone con disabilità;

Evidenziando il ruolo positivo che i cittadini con disabilità possono svolgere per il superamento della crisi, qualora venga fatto salvo il loro diritto alla partecipazione e alla vita indipendente;

Evidenziando che l'attuale situazione economica e la crisi in atto non possono essere usati come scusa per non attuare la Convenzione;

Ricordando, alla vigilia dell'Anno europeo della cittadinanza, che i cittadini con disabilità, a causa dell'inaccessibilità dei trasporti, delle infrastrutture e dei beni e servizi a livello pubblico e privato, devono affrontare spesso ostacoli insormontabili per l'esercizio del loro diritto fondamentale di circolazione all'interno dell'Unione per visitare o trasferirsi in un altro paese per lavoro, studio o tempo libero, di accedere ai servizi e all'informazione, di costituire e gestire proprie aziende e di votare e di essere eletti;

Esprimendo preoccupazione per la carenza di servizi di prossimità per le persone con disabilità e le loro famiglie in molti paesi europei e per la mancanza di progressi in molti paesi europei nel passaggio dagli istituti ai servizi di vita indipendente nella comunità;

Sottolineata la necessità di rispettare gli obblighi sanciti dall'articolo 4.3 della Convenzione, coinvolgendo le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative, in tutte le decisioni che li riguardano;

Ricordando l'impegno degli Stati Parti della Convenzione delle Nazioni Unite di garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità adottando e verificando misure di legge e amministrative, politiche e programmi;

Sottolineando che l'UE attraverso le sue politiche e la sua legislazione non influenza soltanto la vita delle persone con disabilità in Europa, ma può anche contribuire a migliorare la vita delle persone con disabilità nei paesi in  sviluppo, attraverso un efficace approccio di inclusione della disabilità in tutte le dimensioni della cooperazione internazionale.

Risoluzione

Facciamo appello  alle istituzioni e agli organismi consultivi dell'Unione europea, nell'ambito delle proprie attribuzioni e competenze, agli Stati membri dell'UE, alle parti sociali, alla società civile, alle ONG, alle Organizzazioni delle Persone con Disabilità e alle altre parti interessate affinché adottino misure adeguate per garantire la piena attuazione dei diritti delle persone con disabilità in Europa e in tutte le organizzazioni internazionali di cui le istituzioni europee ed i suoi membri fanno parte, riconoscendo quanto segue:

I. L'Unione Europea, per uscire dalla crisi, deve adottare una nuova strategia per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale delle  persone con disabilità

* Operando per la revisione della strategia UE per l'occupazione, la crescita e l'inclusione sociale (Europa 2020), e per la strategia europea sulla disabilità 2010-2020, ponendo solide basi per i diritti umani e sociali, con particolare attenzione alle persone con disabilità e realizzando investimenti a lungo termine per misure sociali volte alla partecipazione e alla vita indipendente, ad esempio per l'abitazione, la sanità, l'istruzione e l'occupazione tenendo presente il reale impatto dell'attuale crisi sui diritti economici, sociali e umani;
* Affermando che la partecipazione dei cittadini è la base fondamentale della democrazia ed è parte dello sviluppo sostenibile della società;
* Esprimendosi a favore di un investimento a lungo termine in misure sociali, tra le quali il sostegno al reddito e ai servizi per la partecipazione,  la vita indipendente e l'inclusione nella comunità delle persone con disabilità, indipendentemente dall'età o da qualsiasi altra condizione sociale;
* Riconoscendo la necessità di un'educazione adeguata, pienamente inclusiva e accessibile a tutti i livelli, compresa l'istruzione superiore, adattata ai bisogni del singolo sin dall'infanzia, fattore chiave per l'entrata o il rientro nel mercato del lavoro e per diventare cittadini produttivi, così come la necessità di programmi di apprendimento permanente pienamente accessibili in tutte le fasi della vita;
* Promovendo pari diritti e accesso a tutte le forme di lavoro per le persone con disabilità;
* Proponendo e adottando misure che favoriscano la piena e attiva partecipazione al lavoro delle persone con disabilità, compresi coloro che necessitano di sostegno intensivo e  le persone con disabilità psicosociali, sia attraverso la riforma delle misure di protezione sociale, consentendo così alle persone con disabilità di accedere a, recuperare e mantenere un'occupazione di propria scelta, sia per mezzo dello sviluppo di ulteriori incentivi e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro;
* Considerando che, a causa degli elevati tassi di disoccupazione e della diffusa mancanza di partecipazione al mercato del lavoro delle donne con disabilità, sono necessarie sia misure trasversali, sia misure positive allo scopo di promuovere la formazione professionale, l'assunzione, l'accesso all'occupazione, il mantenimento del posto di lavoro, la parità di retribuzione a parità di lavoro, l'adattamento ragionevole sul posto di lavoro e un giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita privata;
* Chiedendo lo sviluppo di misure specifiche per le giovani e i giovani con disabilità, nonché per gli anziani con disabilità che devono affrontare maggiori ostacoli per accedere al mercato del lavoro o mantenerlo;
* Sottolineando la necessità di istituire servizi di vita indipendente sparsi in tutto il territorio delle diverse regioni europee, sviluppati in collaborazione e con la partecipazione delle persone con disabilità;
* Contrastando le disuguaglianze in materia di salute per le donne e gli uomini con disabilità attraverso l'inclusione e la  promozione di servizi sanitari e di prevenzione accessibili;
* Promovendo lo sviluppo di ulteriori dati statistici e indicatori sui diversi tipi di disabilità a livello dell'UE e degli Stati Membri secondo il dettato della Convenzione, al fine di porre in atto rinnovate ed efficaci misure politiche adeguate alle esigenze dei singoli individui;
* Rivedendo l'indagine annuale di crescita, le raccomandazioni sui programmi nazionali di riforma e le conclusioni del Vertice europeo di primavera, alla luce dei diritti delle persone con disabilità.

II.  L'Unione Europea deve garantire che il sostegno finanziario venga utilizzato in primo luogo per occuparsi dei cittadini più bisognosi sia nell'Unione europea, sia nei paesi partner e non crei maggiore esclusione

* Assicurando un adeguato finanziamento UE per le attuali sfide legate ai diritti umani e sociali e garantendo che il bilancio dell'UE non dia origine a ulteriori ostacoli e restrizioni per le persone con disabilità;
* Includendo disposizioni che permettano la costruzione o la ristrutturazione di infrastrutture, mezzi di trasporto, beni e servizi in attuazione dei principi della progettazione per tutti e l'accessibilità sia dei fondi strutturali in tutta l'Unione e all'interno degli Stati Membri, sia dei programmi di aiuto esterno;
* Assicurandosi che i fondi strutturali sostengano il processo di transizione dall'assistenza negli istituti all'assistenza basata nella comunità, la coesione sociale e la parità di genere;
* Garantendo che i futuri programmi di ricerca nell'ambito di Horizon 2020 comprendano come priorità lo sviluppo della progettazione per tutti, di prodotti e ambienti accessibili e di tecnologie assistive.

III.  L'Unione Europea deve assicurare il pieno e pari godimento dei diritti umani da parte delle persone con disabilità

* Garantendo che la Convenzione sia pienamente attuata a livello comunitario e negli Stati Membri;
* Creando uno specifico strumento di valutazione di impatto sull'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che comprenda la prospettiva della parità di genere;
* Garantendo che il Consiglio approvi la ratifica, da parte dell'UE, del protocollo opzionale della Convenzione;
* Operando per l'adozione di una direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite;
* Promovendo la revisione della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro, con la garanzia che il rifiuto di un adattamento ragionevole sia considerato una forma di discriminazione e creando una maggiore chiarezza giuridica della definizione di disabilità;
* Adottando un regolamento UE volto ad ottenere che i servizi sociali europei offerti nel mercato interno siano in conformità con la Convenzione;
* Rivedendo le prassi per l'occupazione e la formazione delle persone con disabilità e i relativi adattamenti ragionevoli nelle istituzioni dell'UE e in particolare presso il Parlamento europeo, comprese le sue rappresentanze negli Stati Membri;
* Garantendo la parità di accesso per i minori con disabilità nelle scuole europee;
* Facendo in modo che le sedi e gli strumenti di comunicazione delle istituzioni europee divengano un modello di accessibilità universale in Europa;
* Garantendo che gli organi consultivi dell'UE (Comitato economico e sociale e Comitato delle regioni) creino, nell'esercizio delle proprie competenze;
* Garantendo che le parti sociali adottino un accordo quadro sull'attuazione della Convenzione nell'UE.

IV.  L'Unione Europea deve attuare pienamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità

* Adottando un Atto Europeo sull'Accessibilità forte e giuridicamente vincolante in consultazione con le organizzazioni delle persone con disabilità, che contenga requisiti, collegati a standard europei, rivolti ai produttori e ai fornitori di servizi pubblici e privati e garantendo l'accesso sia all'ambiente virtuale sia all'ambiente costruito e a quello naturale, nonché l'interoperabilità e la compatibilità con le tecnologie assistive, e l'inclusione di corretti meccanismi di applicazione e di ricorso;
* Adottando misure di incentivazione che permetteranno di rafforzare lo sviluppo di beni e servizi accessibili e il rinnovamento delle infrastrutture, in particolare attraverso l'utilizzo di fondi di sviluppo regionale, di Reti transeuropee e dei regolamenti sugli appalti pubblici;
* Adottando una direttiva forte e vincolante sull'accessibilità per le persone con disabilità di siti web pubblici e che forniscono servizi al pubblico;
* Facendo in modo che tutte le forme di comunicazione e le lingue delle persone con disabilità come definiti all'articolo 2 della Convenzione siano considerati validi nei processi decisionali;
* Stabilendo i requisiti per l'accessibilità per tutte le persone con disabilità sia delle elezioni del Parlamento europeo, sia delle informazioni diffuse da partiti politici e candidati;
* Promovendo il pari riconoscimento davanti alla legge e il diritto delle persone con disabilità alla capacità giuridica, introducendo il concetto di sostegno al processo decisionale, eliminando così il modello basato sui tutori (guardian-based) e sulla privazione della capacità giuridica, permettendo alle persone con disabilità di prendere le proprie decisioni sul mantenimento della fertilità, sul diritto alla maternità sulle relazioni di coppia, sulla possibilità di ereditare, di controllare i propri affari finanziari, di godere di parità di accesso al credito e all'esercizio del diritto di voto;
* Rafforzando le disposizioni relative all'accessibilità dei programmi di scambio per lo studio, il lavoro, la produzione di media e la ricerca nell'Unione europea, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento delle persone con disabilità;
* Facendo appello ai media affinché nell'ambito della propria responsabilità sociale d'impresa promuovano l'accesso alle nuove tecnologie;
* Incoraggiando i media ad assumere persone con disabilità ed informare la società sulla realtà che vivono gli 80 milioni di persone con disabilità in Europa;
* Garantendo che tutte le leggi e le politiche volte a promuovere la parità tra donne e uomini includano la prospettiva della disabilità e garantendo che tutte le misure per le persone con disabilità includano la dimensione della parità di genere.

V. L'Unione Europea deve garantire il sostegno politico per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

* Tenendo nel 2013  un secondo Stato dell'Unione sulla Disabilità con la partecipazione dei tre presidenti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio europeo, insieme con l'EDF;
* Garantendo che il Consiglio dell'Unione europea discuta e adotti una risoluzione sull'attuazione della Convenzione e sulla crisi e la disabilità;
* Adottando una risoluzione sul rapporto periodico dell'UE sull'attuazione della Convenzione che faccia appello alle organizzazioni delle persone con disabilità affinché portino i propri punti di vista e  monitorino sia le diverse fasi di revisione delle Nazioni Unite, sia l'adozione delle raccomandazioni all'UE del Comitato delle Nazioni sui Diritti delle Persone con disabilità;
* Organizzando un dibattito in plenaria al Parlamento europeo sul rapporto sull'attuazione della Convenzione elaborato dalla Commissione europea per sottoporlo al pertinente Comitato delle Nazioni Unite, invitando le organizzazioni delle persone con disabilità ad esprimere le proprie opinioni;
* Prevedendo un dibattito sulla attuazione da parte dell'UE della Convenzione quando il Parlamento europeo si riunisce con i parlamenti nazionali, tenendo presente l'impatto a livello nazionale della legislazione e delle politiche dell'UE;
* Creando una task force sulla attuazione della Convenzione, composta da membri del Parlamento europeo, coordinata dalla Commissione per le petizioni, in qualità di membro del Quadro di Riferimento, e comprensiva di membri della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della Sottocommissione per i diritti dell'uomo;
* Organizzando, in ciascun mandato del Parlamento europeo, il Parlamento europeo delle persone con disabilità.

54/MA Giornata Nazionale del Cieco: celebrazione a Napoli e Provincia, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Nell'ambito delle celebrazioni per la 54/ma Giornata Nazionale del Cieco, la Sezione Provinciale di Napoli dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha programmato una serie di iniziative in tutta la Provincia finalizzate a favorire l'aggregazione dei soci e a sensibilizzare l'intera cittadinanza sulle problematiche connesse con la minorazione visiva. Si inizia mercoledì 12 dicembre a Castellammare di Stabia, dove la locale rappresentanza dopo la celebrazione della Santa messa che avverrà alle ore 18.30 nella Cattedrale, ha organizzato un incontro-dibattito presso il Palazzetto del mare che coinvolgerà soci e dirigenti dell'unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e le autorità politiche del luogo. Giovedì 13 dicembre alle ore 10.00 il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe celebrerà una Santa Messa in onore di Santa Lucia nella Chiesa di Santa Teresa adiacente all'Istituto per ciechi Paolo Colosimo. Dopo la Santa Messa, presso tale istituto, gli alunni saranno protagonisti di una intensa giornata ricca di attività, tra le quali: una visita guidata all'interno dell'antico complesso, laboratori sensoriali, gare sportive e per finire uno spettacolo teatrale. Venerdì 14 dicembre sarà la volta della rappresentanza di Pompei con la celebrazione della Santa messa. Nella mattinata di sabato 15 dicembre presso il Liceo Scientifico Nobel di Torre del Greco la locale rappresentanza in collaborazione con l'U.N.I.Vo.C. ha programmato un incontro con gli alunni dell'istituto al fine di sensibilizzare questi ultimi  sulla realtà dei disabili visivi e per cercare di avvicinare i giovani al volontariato.- Nel pomeriggio della stessa giornata a San Giuseppe Vesuviano verrà celebrata una Santa Messa e successivamente i soci potranno prendere parte ad un incontro con i dirigenti dell'Unione e le autorità locali. Domenica mattina sarà la volta della rappresentanza di Ercolano che, presso la Casa Canonica sita in corso Italia, organizzerà un bar al buio, una suggestiva esperienza multisensoriale in cui volontari non vedenti accompagneranno gli ospiti vedenti in un viaggio alla scoperta dei sensi nascosti. Le manifestazioni si concluderanno nella giornata di lunedì 17 dicembre in cui presso la rappresentanza di Sant'Anastasia si svolgerà un incontro di fine d'anno con una tombolata ed un rinfresco, mentre la rappresentanza per i comuni di Portici e San Giorgio a Cremano inaugurerà la nuova sede associativa messa a disposizione dal comune di Portici all'interno di villa Savonarola.
Mario Mirabile
 

Caserta: Concorso rivolto a studenti delle scuole di ogni ordine e grado, Redazionale

Autore: Redazionale

Si comunica che l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, con l'obiettivo di stimolare una riflessione sulle difficoltà incontrate dal cieco nel proprio cammino, ha organizzato un concorso rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. L'iniziativa prevede l'invio di un elaborato a forma libera (di tipo testuale, grafico, pittorico, musicale, ecc.) che risponda alle seguenti domande:

– Classe Quinta della Scuola Primaria: Il tuo gruppo di amici conosce un bambino non vedente: quale gioco potreste organizzare per far partecipare anche lui?

– Classe Terza della Scuola Secondaria di I grado: Un/a tuo/a amico/a da poco ti ha detto che ha un problema di vista: quali sono le emozioni che provi ascoltando questa notizia? Come pensi che cambierà la sua vita? In che modo pensi di poterlo supportare?

– Classe Quinta della Scuola Secondaria di II grado:
1.La tua scuola è stata prescelta per la realizzazione di una attività in collaborazione on l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Anche la tua classe è chiamata a partecipare attivamente. Di quali attività vi farete promotori per l'integrazione e l'emancipazione di chi vive in con questo tipo di handicap?
2. La cecità è … sai veramente cosa è in grado di fare una persona cieca o ipovedente? In base al tuo piano di studi che cosa pensi che potresti realizzare?

Il 14 dicembre 2012, durante la manifestazione "S. Lucia Musa della Cultura", che si terrà presso la stessa sezione, sarà premiato un elaborato per ogni ordine di scuola.

Per ulteriori informazioni si può contattare il numero 0823.355762.

Caserta: LIV Giornata Nazionale del Cieco: Visite per la prevenzione del glaucoma e screening, Redazionale

Autore: Redazionale

Si comunica che la sezione provinciale dell'U.I.C.I. (Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti) di Caserta, in collaborazione con l'Ottica Lombardi,  in occasione della 54esima giornata nazionale del cieco – giovedì  13 dicembre, mettono a disposizione della cittadinanza tutta, un'unità mobile attrezzata per effettuare visite oculistiche per la prevenzione del glaucoma e lo screening della vista.
L'unità mobile sarà presente in piazza Margherita – 81100 Caserta, giovedì 13 dicembre, dalle ore 09:30 alle 18.

Un’Alleanza della società civile per mettere a frutto l’Anno europeo dei cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Tra qualche giorno si terrà la terza riunione dei rappresentanti delle associazioni aderenti alla rete  dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. L'Unione, insieme a un numero considerevole di altre associazioni e organizzazioni che racchiudono il mosaico variato degli interessi e delle problematiche sentite fortemente dalla società civile italiana hanno così risposto all'appello del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), del Forum del Terzo Settore e dell'ALDA, l'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale, a costituire un'alleanza, sul modello di quella europea, di organizzazioni e reti della società civile per far sì che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 diventi uno strumento per  fare progressi importanti verso una più piena, concreta ed efficace partecipazione della società civile alla presa di decisione e all'attuazione delle politiche a livello europeo, ma ancora di più all'interno di ciascun paese a ogni livello di governo, sia esso nazionale, regionale o locale.

Proprio per garantire che l'Anno Europeo dei Cittadini 2013, che celebra il ventesimo anniversario del principio di cittadinanza europea sancito nel Trattato di Maastricht,  venga inteso anche in Italia in questa accezione più ampia rispetto a quella della Commissione europea, circoscritta principalmente all'interno dei concetti di libera circolazione e di semplificazione burocratica, l'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo  dei Cittadini 2013 ha stabilito un proprio quadro operativo a cui tutte le associazioni e reti della società civile interessate possono dare il loro contributo.

Per definire e far conoscere all'esterno i propri scopi l'Alleanza italiana ha adottato la Dichiarazione "2013 Noi, cittadini d'Europa…" (presto pubblicata sul sito in costruzione http://www.ey2013-italia.eu/) concepita come documento che approfondisce la dimensione nazionale dei concetti e dei valori enunciati nel Manifesto dell'Alleanza europea  per l'Anno dei Cittadini 2013 (http://www.civic-forum.fr/site/images/stories/pdf/eyca2013_manifesto_it.pdf). In tale documento, sulla base legale dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona,  la  cittadinanza europea attiva e democratica è definita come 1)  coinvolgimento attivo dei cittadini alla vita della comunità e al suo governo, 2) uguaglianza in tutti gli aspetti della vita derivante dallo status di cittadino 3) capacità di influenzare i processi deliberativi e decisionali dell'UE attraverso l'elezione dei propri rappresentanti  al Parlamento europeo  4) principio che deve operare necessariamente anche a livello degli stati membri  con il pieno coinvolgimento di tutti i cittadini, compresi i gruppi più svantaggiati.

La Dichiarazione "2013 Noi cittadini d'Europa…" dell'Alleanza italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 dà una forma concreta in termini italiani agli enunciati del Manifesto europeo,  ed è, come lo definisce uno dei fondatori dell'Alleanza italiana il Presidente del CIME Pier Virgilio Dastoli, un cahier e al tempo stesso un cahier de doléances perché,  tracciando il legame tra il contenuto dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona e l'articolo 118 della nostra Costituzione che sancisce il principio dell'iniziativa cittadina  sulla base  della sussidiarietà tra istituzioni e cittadini, evidenzia come vi siano ancora ostacoli in Italia alla piena realizzazione di un dialogo e di una sinergia fruttuosi tra lo Stato e la società civile. 

In concreto, l'Alleanza italiana si prefigge di raggiungere  i suoi obiettivi sulla linea direttrice nazionale e su quella europea come segue: 
– Realizzare un promemoria per operare un'azione di sensibilizzazione presso  i partiti politici italiani in vista delle elezioni del prossimo anno perché il futuro Parlamento eletto ponga in essere misure atte a garantire un effettivo  esercizio della democrazia partecipativa da parte dei cittadini, compresa la questione dei diritti di cittadinanza degli individui dei paesi terzi.

–  Sollecitare i poteri pubblici italiani a creare forum tematici o "agorà dei cittadini" con poteri partecipativi in seno agli organi legislativi di ogni livello. Come prima azione l'Alleanza italiana sottoscriverà dei protocolli di intesa con enti locali.

– Aumentare la partecipazione dei cittadini tramite la collaborazione con i difensori  civici, contribuendo a costituire una loro rete nazionale

– Garantire l'applicazione in Italia della Convenzione di Aarhus per il diritto di consultazione sulle questioni ambientali.
http://europa.eu/legislation_summaries/environment/general_provisions/l28056_it.htm ) e del Codice di buona prassi  per la partecipazione civile al processo decisionale (http://www.coe.int/t/ngo/source/code_italian_final.pdf)
– Organizzare direttamente e stimolare  l'organizzazione da parte dei componenti dell'Alleanza italiana di iniziative di diffusione di informazioni sui vantaggi derivanti dalla cittadinanza europea per gli studenti, i lavoratori, i consumatori, gli imprenditori, ecc.  nonché le opportunità da essa offerta di influire nella delineazione di normative e nel processo decisionale (petizioni e consultazioni europee)

– Lavorare di concerto con istanze europee per far sì che  vengano creati degli strumenti per l'applicazione concreta non solo dell'articolo 11 del Trattato di Lisbona, ma anche di quegli articoli del Trattato relativi alla non discriminazione e ai servizi di interesse generale,  in vista anche dell'auspicata evoluzione del ruolo del Parlamento europeo in una prospettiva di unione politica costituzionale sopranazionale "che abbia al suo centro una democrazia … rappresentativa, partecipativa, paritaria e di prossimità". 

 
Nella realizzazione della sua struttura operativa, l'Alleanza italiana ha tenuto conto del dibattito avuto in precedenza sui temi percepiti dalla società civile italiana come indissociabili dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza e ha costituito dei gruppi di lavoro che dovranno occuparsi del ruolo dei giovani, della parità di genere,  del volontariato, del lavoro e della formazione, dello sviluppo sostenibile e dell'ambiente, del dialogo con gli enti locali e regionali e della cultura.

L'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013 terrà una conferenza stampa di presentazione il 19 dicembre presso gli Uffici della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

Per le persone con disabilità, aderiscono all'Alleanza italiana la FISH, il FID e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS. In occasione dell'Anno europeo 2013, l'UIC intende  organizzare uno o più eventi che siano al contempo di sensibilizzazione e informazione sui diritti legati alla libera circolazione nell'Ue e il diritto di partecipazione attiva alla gestione dei beni pubblici nella specifica prospettiva delle persone con minorazione visiva. 

Manuela Esposito

 

Vico Equense- Giornata sulla Disabilità, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Vico Equense – in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale delle persone Disabili l'Amministrazione Comunale ha promosso ed organizzato una serie di eventi finalizzati a sensibilizzare l'intera cittadinanza sul complesso mondo della disabilità. A conclusione di una settimana di eventi, tra cui visite guidate in luoghi resi accessibili ed esperienze laboratoriali, giovedì 6 dicembre si è svolto un convegno di studio dal titolo: "Cultura senza ostacoli, cultura per tutti". Il convegno, dal titolo molto eloquente, è stato moderato dall'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Vico Equense Marinella Cioffi ed ha visto la partecipazione di dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo universitario, rappresentanti di varie consulte e rappresentanti di associazioni e fondazioni che operano quotidianamente nel campo della disabilità tra le quali L'unione Italiana dei ciechi e degli Ipovedenti, la Fondazione SINAPSI, l'Associazione Tutti a Scuola, l'Associazione italiana Persone Down, l'Associazione AICOTE. Tutti gli interventi hanno focalizzato l'attenzione su quanto stabilito dalla Convenzione delle nazioni unite sui Diritti delle persone con Disabilità, evidenziando come nella realtà italiana, sono ancora moltissime le difficoltà quotidiane che le persone diversamente abili sono costrette ad affrontare a causa di normative carenti, burocrazie contraddittorie e mentalità classiste di cui è intriso il Paese. Al termine del pomeriggio di dibattito, sono stati consegnati gli attestati del corso per l'apprendimento del metodo di lettura e scrittura braille svolto in collaborazione con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e gli intervenuti al convegno hanno avuto modo di partecipare ad un percorso multisensoriale organizzato dall'U.N.I.Vo.C. di Napoli.
Mario Mirabile
 

I soci a scuola di Unione, Redazionale

Autore: Redazionale

L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha avviato, con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il progetto "formazione dei membri dell'associazione sulla mission dell'Unione".
Questo progetto è l'ideale prosecuzione del progetto conclusosi nel luglio scorso riguardante la formazione dei quadri associativi, e mira al recupero della spinta ideale e dei motivi fondanti che hanno portato alla nascita nel 1920 dell'allora Unione Italiana dei Ciechi. Motivi fondanti che si concretano nella piena "integrazione sociale" e nella integrale conquista delle "pari opportunità". L'attività formativa, che verterà in particolare sulla storia, sulle conquiste e sui nuovi traguardi che l'Unione si è prefissa, anche con particolare attenzione al complesso fenomeno dell'ipovisione si svolgerà fino all'agosto del 2013 e coinvolgerà tutti i soci, in modo da renderli partecipi della vita dell'Associazione, in modo da farne dei "missionari" della ragion d'essere dell'Unione.
Il corso sarà presentato dal Presidente Nazionale dell'Unione, professor Tommaso Daniele, e dal responsabile del progetto in diretta audio (www.uiciechi.it/radio/radio.asp) il 20 dicembre alle ore 9.