Cuneo: Mostra fotografica “Le camere oscure. Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico”, Redazionale

Autore: Redazionale

A giugno si inaugura a Cuneo una mostra fotografica e multimediale dal titolo “Le camere oscure. Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico”.

Essa avrà un approccio particolare e sarà accessibile anche ai disabili visivi, per i quali è stato studiato un percorso di fruizione attraverso la realizzazione di versioni a rilievo di alcune opere più significative, pannelli informativi in braille e visite accompagnate da personale appositamente formato.

INFO MOSTRA
Titolo: Le camere oscure. Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico

Sede: Complesso Monumentale di San Francesco, via Santa Maria 10, Cuneo

Date e orari di apertura: sabato 14 giugno – domenica 14 settembre 2014; martedì, giovedì e venerdì 16-19, sabato: 10.30-13 e 16-19?domenica e festivi: 16-19. Chiusa lunedì e mercoledì.

Su prenotazione al tel. 0171.634175 visite guidate gratuite per non vedenti il sabato e la domenica alle ore 16, 17 e 18.

Inaugurazione venerdì 13 giugno ore 17.30.

Ingresso: libero

Venezia: Museo Arte Orientale- visita guidata, Redazionale

Autore: Redazionale

Nella programmazione delle attività del Museo d’Arte Orientale è stata inserita nel mese di giugno una visita guidata dedicata a non vedenti e ipovedenti:

Sabato 28 giugno 2014 ore 16:00 – Uno scrigno di tesori: selezione di oggetti per comprendere stili, materiali, tecniche. Visita guidata gratuita per ipovedenti e non vedenti.
A cura di Severina Bortolato

SOLO SU APPUNTAMENTO tel. 041 5241173 Per motivi organizzativi telefonare entro e non oltre le ore 18:00 del giorno venerdì 27 giugno.

Non perdetevi l’ ultimo appuntamento prima della pausa estiva, i percorsi didattici e le visite guidate riprenderanno a Settembre!
Vi aspettiamo!
Museo d’Arte Orientale di Venezia
sestiere Santa Croce, 2076 – 30135 Venezia
tel. e fax: +39 041 5241173
e-mail: sspsae-ve.orientale@beniculturali.it

 

Lettera della FAND per richiesta incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di Giovanni Pagano

Autore: Giovanni Pagano

Signor Presidente,
Il Governo ha, di recente, presentato un documento in cui sono state delineate le linee guida di riforma del Terzo settore.

Si tratta dell’ipotesi di riforma strutturale e funzionale di un sistema complesso di organismi con l’obiettivo di costruire un nuovo Welfare partecipativo, fondato su una governance sociale allargata alla partecipazione dei corpi intermedi al processo decisionale ed attuativo delle politiche sociali.

La Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità (FAND) che raggruppa le associazioni storiche di categorie e più rappresentative sul territorio nazionale, nel condividere le finalità del documento chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri di poter essere ricevuta in un incontro – prima della seduta del Consiglio dei Ministri del 27 giugno 2014 – per esprimere le proprie valutazioni ed offrire il proprio apporto ad una ipotesi di riforma complessiva dello Stato sociale ad oltre 20 anni da quella delineata con la legge n. 328/2000.

Sicuri di un positivo riscontro, si formulano gli auguri di buon lavoro.

Il Presidente Nazionale FAND
Giovanni Pagano

Centro di Documentazione Giuridica: Linee guida sulla riforma del terzo settore, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

E’ stata finalmente avviata la “rivoluzione” del Terzo settore”. Il Governo Renzi ha enunciato rendendole pubbliche le linee guida della riforma che non sarà “blindata” ma aperta alla consultazione online, che è già partita il 13 maggio e si concluderà il 13 giugno 2014, con la predisposizione di un disegno di legge delega da portare in Consiglio dei ministri il 27 giugno prossimo.
In un documento di sette pagine, pubblicato sul sito del Governo, di cui si riporta il testo integrale, è stata delineata l’idea di Terzo settore, che in realtà, “è il primo”.
Secondo il premier Renzi il profit e non profit possono oggi “declinarsi in modo nuovo e complementare per rafforzare i diritti di cittadinanza attraverso la costruzione di reti solidali nelle quali lo Stato, le Regioni e i Comuni e le diverse associazioni e organizzazioni del terzo settore collaborino in modo sistematico per elevare i livelli di protezione sociale, combattere le vecchie e nuove forme di esclusione e consentire a tutti i cittadini di sviluppare le proprie potenzialità”.
La riforma si prefigge il raggiungimento di tre obiettivi principali:
La costituzione di un nuovo welfare di marcato spessore partecipativo, capace di valorizzare lo straordinario potenziale di crescita e occupazione dell’economia sociale e delle attività svolte dal Terzo settore e di “premiare in modo sistematico con adeguati incentivi e strumenti di sostegno tutti i comportamenti donativi” dei cittadini e delle imprese.
Potenziare il 5 per mille – importante forma di sostegno al non profit – eliminando tra l’altro il tetto massimo di spesa, semplificando le procedure e obbligando i beneficiari a pubblicare online i propri bilanci.
Riformare il Codice Civile, nella parte che riguarda gli enti del non profit; aggiornare la legge 266 del 1991 sul volontariato; rivedere la legge 383 del 2000 sulle associazioni di promozione sociale; istituire una Authority del Terzo Settore.
Con l’attuazione di tali punti riformatori si farà decollare l’impresa sociale, promuovendone tra l’altro il relativo fondo, ampliando le categorie di lavoratori svantaggiati, riconoscendo le coop sociali come imprese sociali di diritto. Ancora, dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore.
Si ridisegnerà, dunque, in modo più chiaro l’identità, non solo giuridica, del terzo settore, specificando meglio i confini tra volontariato e cooperazione sociale, tra associazionismo di promozione sociale e impresa sociale, dando inoltre stabilità e ampliamento alle le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, assicurando la trasparenza, eliminando contraddizioni e ambiguità e fugando i rischi di elusione.

Particolare interesse è la riforma del Servizio civile contenuta nel testo, che con il ddl del 27 giugno, sarà universale, durerà 8 mesi e sarà aperto anche agli stranieri.
Il Governo Renzi propone una modifica all’attuale istituto del Servizio civile. Sarà universale per i giovani tra i 18 e i 29 anni, e accessibile anche agli stranieri.
La differenza rispetto al servizio civile attuale, è che i giovani potranno prestare la propria opera presso tutte le associazioni di volontariato e del Terzo settore in generale non solo presso quelle accreditate.
Nella proposta di riforma del governo il nuovo Servizio civile universale dovrà essere “garantito ai giovani che lo richiedono” e intendano “confrontarsi con l’impegno civile, per la formazione di una coscienza pubblica e civica”. Nel progetto di riforma si prevede l’impiego massimo di 100.000 giovani all’anno per il primo triennio dall’istituzione del Servizio.
I tempi di servizio si ridurranno dagli attuali 12 mesi ad otto eventualmente prorogabili per altri quattro, ciò per consentire ai giovani una esperienza significativa ma che non li tenga bloccati per troppo tempo.
Chi presterà il servizio civile non riceverà più la retribuzione, ma dei benefit analoghi ai crediti formativi universitari; ai tirocini universitari e professionali. Tali benefit riconosceranno al volontario le competenze acquisite durante l’espletamento del servizio.
Si prevede inoltre la stipula di accordi tra le Regioni e le Province autonome con le Associazioni di categorie degli imprenditori, con le associazioni delle cooperative e del terzo settore per facilitare il futuro ingresso sul mercato del lavoro dei volontari e per realizzare tirocini o corsi di formazione
Interessante è anche la possibilità di prestare il servizio in uno dei Paesi dell’Unione Europea avente il Servizio Civile volontario in regime di reciprocità.
Questa proposta di riforma è molto simile a quella presentata dall’U.I.C.I. Onlus nei mesi scorsi ed è senz’altro da valutare positivamente.
Invece ad avviso di chi scrive occorre prestare molta attenzione ai punti 8 e 26 delle linee guida di riforma. Essi sembrano aprire la strada a che le indennità di accompagnamento vengano sostituite da forniture di voucher. Tale possibilità è da valutare negativamente in quanto limiterebbe la libertà di scelta e l’efficacia dell’assistenza e di fatto creerebbe un concreto ostacolo all’inclusione sociale delle persone disabili.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

 

articolo giornale di brescia 28 maggio – Testimonianza

articolo giornale di brescia 28 maggio

TESTIMONE

«Ogni anniversario provo ancora una grande commozione»

«Come colpito da un fulmine Salvato dai corpi delle vittime»

Il racconto di Claudio Romano che quella mattina si trovava vicino al cestino con la bomba. Schegge nelle gambe e nell’addome

All’improvviso ho sentito una vibrazione in tutto il corpo, come se mi avesse colpito un fulmine». Sono le 10.12 di martedì 28 maggio 1974 in piazza della Loggia. Claudio Romano è un operaio della Cip Zoo, un’azienda con mille e cinquecento addetti che produce mangimi. Ha 23 anni, è ipovedente, sposato da pochi mesi. Militante del Pci, sindacalizzato, ha aderito allo sciopero generale antifascista. Alle 9 inforca la bicicletta della moglie e lascia la casa di via Chiusure, direzione piazzale Repubblica, sotto la sede della Cgil, da dove partirà il corteo. In piazza della Loggia comincia il comizio. Piove. Come tanti altri dal centro della piazza si sposta sotto i portici, appena un metro e mezzo lontano dal cestino dei rifiuti e dalla colonna di marmo. Davanti ha una fila di persone. Sul palco, da pochi minuti, sta parlando Franco Castrezzati: «A Milano una bomba…». Claudio sente la frase e poi viene investito da quel tremore che lo scaraventa a terra. Le 10.12.

«Non capivo nulla. Mi sono alzato, ho fatto pochi passi in vicolo Beccaria, poi, d’istinto, sono corso verso la piazzetta della Bella Italia. Sono entrato nel negozio di un barbiere. “Gli occhi, gli occhi”, mi urlavano, mi ricordo che io li tenevo coperti con le mani». È sotto choc, esce dal negozio vagando senza meta. Ha il timpano destro perforato, schegge nelle gambe e nell’addome che sanguinano, i pantaloni strappati. Sente voci confuse, grida spaventate. «Ad un certo punto qualcuno mi prese sottobraccio, caricandomi su un’auto con altre due persone ferite». Una Fiat 128 Bianca. «Polizia, perché alla radio di servizio, in via S. Faustino, sentivo parlare di possibili problemi anche in altre parti della città». Incrociano le prime ambulanze dirette in piazza a sirene spiegate. «Sono stato fra i primi feriti ad arrivare al Civile. Non sono sicuro, ma credo che sull’auto con me ci fosse Vittorio Zambarda». Morirà il 15 giugno.

Claudio Romano ci racconta quella giornata. Siamo in piazza, vicino alla colonna dell’eccidio. «Ogni volta mi emoziono, sento un brivido lungo la schiena». È stato per anni presidente dell’Unione Ciechi di Brescia, adesso è un dirigente nazionale. Più volte testimone ai processi per la Strage. «Mi sono salvato grazie a quelle persone che erano davanti a me. Loro sono state falciate dalla bomba». Mentre Claudio viene portato in ospedale, in piazza restano i corpi di Giulietta Banzi, Livia Bottardi, Clementina Calzari, Euplo Natali, Bartolomeo Talenti, Alberto Trebeschi. Luigi Pinto morirà quattro giorni dopo. «Al Pronto soccorso c’era una grande agitazione. Capii dalle parole delle infermiere che stavano arrivando molti altri feriti». Claudio riceve le prime medicazioni e viene parcheggiato in corsia. Non è grave. Alla sera, finalmente, un chirurgo toglie le schegge e cuce le ferite. «Ho ancora una grossa scheggia nell’addome, in profondità. I medici mi dissero che non avrebbe dato problemi, era meglio lasciarla».

Stordito sul lettino, non avverte molto dolore: «La cosa più fastidiosa era il timpano rotto. Sentivo la mia e le altre voci come se avessi l’eco in testa. Insopportabile». Durante il pomeriggio arrivano gli amici, i compagni e i parenti. Rivelano l’origine e le dimensioni della tragedia. «In manifestazione c’erano anche due miei fratelli, che seppero da amici comuni ch’ero in ospedale. Avvertirono mia moglie. Quando arrivò in corsia avevo le gambe coperte da un lenzuolo verde: pensò me le avessero amputate». Il 31 maggio segue i funerali in diretta tv. C’è la contestazione alle autorità. «Fossi stato in piazza avrei fischiato anch’io. Quei fischi manifestavano la sfiducia della gente nello Stato dopo i tanti episodi di stragismo e gli attentati». Il pomeriggio, in ospedale, il presidente della Repubblica, Giovanni Leone, e il presidente del Consiglio, Mariano Rumor, visitano i feriti. «Mi ricordo che il primario, indicandomi, disse a Leone: “Questo ha avuto le schegge intelligenti”. Già, me l’ero cavata». Dopo dieci giorni, ancora con qualche drenaggio nelle gambe, Romano firma e lascia il Civile. «Appena fui in grado volli andare in piazza Loggia. Volevo fare i conti con ciò che era successo». L’elaborazione del lutto e dell’evento arriva due anni dopo. «C’è un momento preciso. Quando, durante la commemorazione, alle 10.12 dal palco chiamarono i nomi dei Caduti. Piansi come un bambino».

Anche oggi sarà in piazza. «Provo sempre una grande commozione. Per i morti, le sofferenze, ma anche per la capacità della città di ricordare. Per la sua volontà di testimoniare il valore della libertà». La Strage, anche se non è una consolazione, «è almeno servita per accrescere la sensibilità democratica di Brescia contro il fascismo e la violenza. Un aspetto che ha messo profonde radici culturali».

 

Enrico Mirani

 

Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi – Assemblea Ordinaria, di Rodolfo Masto

Autore: Rodolfo Masto

Roma, 8 aprile 2014

Relazione del Consiglio di Amministrazione,

Carissimi amici,
al termine del mandato amministrativo avviato nel gennaio 2010, riteniamo utile richiamare, seppur succintamente, in occasione della presentazione della tradizionale relazione annuale, i fatti più significativi che nel corso dell’ultimo quadriennio hanno condizionato la vita della nostra Federazione, senza comunque trascurare l’analisi degli avvenimenti del 2013 che tanta parte avranno nel futuro della nostra Organizzazione.

Sin dall’inizio di questo incarico, abbiamo navigato in acque tempestose: nella relazione sull’attività del 2010 lamentavamo la decurtazione dei contributi previsti per legge a seguito dell’introduzione da parte del Governo dei tagli lineari ai quali si aggiungeva nel 2011 la rilevazione da parte del Ministero del Welfare, del presunto doppio finanziamento quantificato in euro 1.400.000, oltre interessi, percepiti dalla Federazione nel triennio 2005/2008, per i quali l’Avvocatura dello Stato chiedeva l’immediata restituzione.

A conclusione di un faticoso iter burocratico, siamo riusciti ad ottenere l’accettazione da parte del Ministero del Welfare – a onor del vero particolarmente collaborativo – di un piano di rientro comprendente un periodo di 8 anni (€ 175.000 annuali, oltre interessi), scongiurando così il rischio del blocco delle attività della Federazione.
L’imprevista situazione di crisi è stata affrontata con lucidità. Le attività sono state stabilizzate senza ricorrere a soluzioni drastiche particolarmente dolorose per il personale, garantendo, comunque, qualità e continuità dei servizi erogati e portando avanti progetti di alto valore educativo e culturale.

Non sembri riduttivo per una Istituzione come la nostra – che destina il proprio operato alle persone disabili visive soprattutto nel più delicato momento della vita, quello della crescita – introdurre la presente relazione a partire da dati economici. Crediamo sia imprescindibile farlo, fondamentalmente, per due aspetti. Il primo riconducibile ai dati numerico-quantitativi con i quali siamo obbligati a fare i conti, il secondo legato a sentimenti di fiducia e di soddisfazione rispetto al lavoro svolto.

I Centri di Consulenza Tiflodidattica
La Federazione vanta cinque Centri di Consulenza. Agli storici Centri istituti presso: l’Istituto “Serafico”di Assisi, l’Istituto “Luigi Configliachi” di Padova e l’Unione Italiana Ciechi di Foggia si sono aggiunti in questi anni quello presso il Centro Provinciale “Gino Messeni Localzo” di Rutigliano, in provincia di Bari, e l’Istituto “Florio e Salamone” di Palermo, oggi perfettamente integrati con la più ampia rete esistente che comprende altresì i dodici Centri di Consulenza afferenti alla Biblioteca Italiana per i Ciechi Regina Margherita.
In particolare, i Centri facenti capo alla Federazione prestano servizi di consulenza diretta ad oltre ottocento studenti. Consapevoli delle tante differenze che caratterizzano i servizi scolastici rivolti ai ragazzi non vedenti, spesso legate alla sensibilità dei vari territori, la Federazione e la Biblioteca, per ovvie questioni di equità, hanno cercato di offrire un servizio omogeneo, portando sempre nel cuore il desiderio di aprire nuovi Centri.

La crisi economica ha di fatto impedito la realizzazione di questo alto obiettivo al quale comunque continueremo a guardare con speranza.
A tal proposito, la Federazione e la Biblioteca dovranno sollecitare l’apertura di un Tavolo tecnico, con il Ministero dell’Istruzione, volto a chiarire, in ogni aspetto, il ruolo dei Centri di Consulenza Tiflodidattica, divenuti nei rispettivi territori, presìdi ormai indispensabili per garantire l’offerta del servizio tiflologico agli studenti ciechi e ipovedenti.

Le professioni tiflologiche
La grande confusione esistente intorno alle professioni deputate all’educazione e alla formazione dei ragazzi con disabilità visiva fa crescere l’esigenza, avvertita da tutte le nostre Istituzioni, di riproporre con determinazione il problema di un’unica scuola di metodo riconosciuta da tutti.

Al di là dei compiti che il Ministero dell’Istruzione ha affidato ad alcuni Atenei relativamente all’organizzazione di corsi specifici per insegnanti curriculari e di sostegno, rimane insoluto il problema del riconoscimento giuridico della figura professionale del Tiflologo. L’insostituibile ruolo del Tiflologo nell’educazione e nella formazione degli studenti disabili visivi ripropone l’annoso tema dei profili professionali, oggi più che mai decisivo in considerazione delle tante criticità che vive la scuola e delle inevitabili ricadute che queste hanno nei confronti degli studenti più fragili.

L’IRIFOR, la Biblioteca Regina Margherita e la Federazione hanno recentemente sottoscritto un protocollo d’intesa che, se dettagliatamente sviluppato, potrebbe costituire il primo passo verso la definizione del problema.

Il Centro di produzione
Il nuovo Centro di produzione di via Mirri, superati i limiti logistici della sede precedente, negli ultimi anni si è dotato, gradualmente, delle più moderne tecnologie che hanno consentito di realizzare progetti innovativi riferiti, in generale, al mondo dell’arte, ed in particolare al tema dell’accessibilità ai siti museali. Tra questi progetti si ricorda la collaborazione intrapresa con i Musei Vaticani che ha condotto al consolidamento dello specifico know-how nel settore della rappresentazione tattile e tridimensionale delle opere architettoniche.
Ricordiamo ancora, in proposito, la sottoscrizione del protocollo di intesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, naturalmente, ha aperto nuovi orizzonti all’attività della Federazione.

Tra i tanti progetti realizzati ricordiamo ancora la progettazione e la fornitura dei kit salvavita dati in dotazione a tutti gli aeromobili Alitalia e AirOne.
Sempre nell’ultimo periodo, è proseguita la realizzazione di nuove matrici in resina, più resistenti al termoform.

Ogni anno gli utenti interessati alla fornitura di materiale tiflodidattico sono circa 1.800. In parte le richieste vengono soddisfatte attraverso la modalità del bonus, in parte con l’acquisto.
A breve, il Centro,dovrà affrontare il problema del rinnovo del catalogo per renderlo più aderente alle mutate necessità.

I libri tattili

Dopo l’esperienza del progetto internazionale Tactus, la Federazione ha proseguito l’autonoma realizzazione di libri tattili dedicati alla prima infanzia che tanto interesse hanno suscitato tra le famiglie e tra gli editori specializzati. Da qui l’intervento dell’Associazione Enel Cuore che con un significativo finanziamento ha permesso la creazione di cinque libri tattili, distribuiti gratuitamente in mille copie per ciascun titolo alle nostre Istituzioni, alle ludoteche, Ai reparti pediatrici degli ospedali e alle più importanti biblioteche del Paese.

L’unanime attenzione rivolta ai libri tattili ha portato la Federazione a promuovere la mostra Di che colore è il vento, allestita a Roma presso la Casina di Raffaello. Al di là dell’interesse per i libri tattili, particolare successo hanno riscosso i laboratori organizzati per le tante scolaresche intervenute. Analogo successo è stato registrato a Reggio Emilia presso il Centro Malagutti ed a Bologna presso il Palazzo della Borsa.
Il positivo riscontro ottenuto dalla mostra Di che colore è il vento ha spinto Enel Cuore ad estendere la collaborazione con la Federazione sponsorizzando la mostra laboratorio A spasso con le dita che ha portato finora in dieci città italiane opere e libri ideati da diversi artisti ispirati dalle parole della solidarietà. Questa fase progettuale condotta con Enel Cuore si concluderà a Milano, con l’ultima tappa della mostra A spasso con le dita, indicativamente, nel prossimo mese di maggio e con la pubblicazione di un nuovo libro tattile intitolato Sette stella.

Nel settembre scorso, si è tenuta a Genova la seconda edizione del concorso Tocca a te che premiando ogni anno alcuni prototipi di libri tattili, permette alla Federazione di scegliere le migliori opere da pubblicare.

Nel concludere l’argomento, si evidenzia l’importanza per il nostro Ente di poter accedere quanto prima ai finanziamenti destinati all’editoria speciale che favorirebbe l’ulteriore sviluppo di questo settore.

Innovazione e Ricerca
Nell’ambito della Ricerca si è dato avvio al progetto Tiflopedia finalizzato alla raccolta su piattaforma, di dati, informazioni e contenuti sui servizi e sui saperi che costituiscono il patrimonio culturale dei non vedenti nel nostro Paese a partire proprio dai tesori custoditi dalle Istituzioni federate.

Tiflopedia non costituisce una mera raccolta documentale, ma nasce con l’obiettivo di coinvolgere i tiflologi, ancora in servizio e non, che sono da tempo testimoni attivi del progresso culturale e sociale dei cittadini con disabilità visiva.

L’innovazione in questo contesto potrebbe essere favorita dall’iscrizione della nostra Istituzione nel registro degli Enti di Ricerca presso il Ministero dell’Istruzione, in grado di offrire nuove opportunità anche sotto il profilo dei finanziamenti.

I temi del lavoro
In questo settore la Federazione e le Istituzioni federate dovranno supportare l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – sia a livello centrale che periferico -, affinché le prerogative previste dalle leggi 113/1985 e 68/1999 siano salvaguardate.

Vivendo oggi un periodo di grave crisi occupazionale, il nostro mondo, che deve pretendere la rigorosa applicazione delle norme previste per l’avviamento obbligatorio al lavoro, nel contempo è chiamato a promuovere azioni di crescita culturale volte a far superare i pregiudizi che il comparto imprenditoriale ancora nutre nei confronti delle persone con disabilità visiva.

In riferimento al mondo dell’impresa, le Istituzioni federate sono tenute a ricoprire due ruoli: il primo inerente il settore della formazione che, accanto all’organizzazione dei tradizionali corsi, deve recuperare i principi della legge Salvi e senza indugio programmare i corsi dedicati alle nuove professioni; l’altro, essendo le nostre Istituzioni vere e proprie Aziende, consistente nell’offrire ai nostri ragazzi appena diplomati o laureati mirati progetti di tirocinio che permetterebbero agli stessi di vantare, al momento della ricerca di lavoro, effettive e consolidate esperienze.

Mobilità ovvero libertà

Nel processo di formazione, inteso nella sua accezione più ampia, la mobilità nelle persone con disabilità visiva assume importanza vitale. Di fronte a una realtà che vede il nostro Paese fra quelli che hanno investito meno per il superamento delle barriere architettoniche, sia per mancanza di risorse finanziarie che per oggettivi limiti di intervento dovuti al rilievo storico ambientale dei nostri centri cittadini, la libera circolazione delle persone non vedenti e ipovedenti risulta particolarmente compromessa.

Alla luce di ciò, mentre appare evidente la necessità di continuare a sostenere con slancio le attività degli Enti interessati all’addestramento dei cani guida, come, ad esempio, il Centro Regionale Helen Keller di Messina, è determinante che tutte le nostre Istituzioni prevedano l’organizzazione di corsi di mobilità e orientamento non più a carattere occasionale, ma ordinamentale, inseriti cioè, in un contesto di servizio erogato con continuità.

La Federazione dovrà altresì offrire pieno sostegno all’Unione nel promuovere progetti tecnologicamente avanzati, testandone l’affidabilità, miranti alla migliore mobilità dei ciechi.

Progetti che abbiano la caratteristica dell’innovazione insieme a quella della reale applicabilità, vagliate appunto da organismi che, grazie alla riconosciuta autorevolezza e competenza, siano in grado di valutarne la concretezza e fattibilità.

Politiche di prevenzione

Considerato il ruolo rilevante delle politiche a sostegno della prevenzione della disabilità visiva, in questi anni la Federazione ha sempre condiviso pienamente le campagne di divulgazione e sensibilizzazione condotte dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, in accordo con il Ministero della Salute. Tale specifica collaborazione dovrà ulteriormente essere sviluppata anche attraverso la valorizzazione dei numerosi contatti che la Federazione ha instaurato nel corso degli anni con gli Istituti scolastici di tutto il Paese.

Plurihandicap

L’eco dell’ultimo convegno organizzato ad Assisi su questa realtà è ancora vivissima, segno di una situazione che diventa ogni giorno più grave e che un’ Istituzione come la nostra non può assolutamente sottovalutare. Le conseguenze della crisi economica incidono pesantemente soprattutto su questo settore che da una parte registra un rallentamento nell’erogazione dei servizi e dall’altra annota un costante aumento del numero di bambini interessati da pluridisabilità. Al di là dei vari gradi di disabilità, è indispensabile, per definire una corretta metodologia di intervento, tenere presenti le più recenti informazioni provenienti dal mondo della medicina prenatale e pediatrica che segnalano l’incremento delle nascite pretermine che associano molto spesso condizioni di pluridisabilità.

Definitivamente superato l’orientamento di rispondere a questo bisogno solo attraverso l’azione di pochi centri specializzati, la nostra Federazione deve promuovere la prioritaria creazione di specifici servizi di prossimità in grado di non allontanare, per quanto possibile, i ragazzi dalle loro famiglie. Per raggiungere questo obiettivo il ruolo delle nostre Istituzioni risulta strategico per la possibilità di costituire una rete che si avvalga delle esperienze e delle professionalità maturate presso realtà già specializzate come quelle, ad esempio, dell’Istituto “Serafico” di Assisi, l’Istituto “Rittmeyer” di Trieste e l’Istituto “David Chiossone” di Genova.
Nel rispetto dei ruoli, superando miopi pregiudizi e campanilismi, per questa finalità potrebbe essere strategico istituire rapporti formali anche con la Lega del Filo d’oro.

Il Centro polifunzionale di alta specializzazione

Trascorsi otto anni dall’erogazione da parte del Ministero dell’Interno del primo finanziamento per il Centro polifunzionale di alta specializzazione, previsto dalla legge 28/12/2005, n. 278, è ormai tempo di pervenire ad una chiara definizione.
A tal proposito è doveroso ribadire che questa Federazione in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 1 comma 3, della norma sopracitata ha sempre puntualmente rendicontato al Ministero competente circa la corretta gestione della pratica.

Al di là delle responsabilità circa i ritardi, ascrivibili al Comune di Roma e alla Regione Lazio, che più volte hanno garantito per iscritto, al Presidente Nazionale dell’Unione, Tommaso Daniele, la rapida soluzione del problema riferito, ricordiamolo, alla disponibilità del terreno, oggi nuove norme inserite nelle varie leggi di stabilità impongono decisioni in tempi brevissimi.

Le scelte fin qui assunte sono state prese sempre in perfetta sintonia con la Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Governare il presente significa, oggi, avviare una rapida interlocuzione con il Ministero dell’Interno, sempre particolarmente collaborativo, affinché la risorsa dei 5.000.000 di euro, tanto preziosa soprattutto in questi momenti di grave crisi, possa comunque essere impegnata a favore dei cittadini ciechi e ipovedenti.

Anziani

Il convegno Occhio della mente, tenuto a Genova negli anni scorsi, ha conferito il giusto rilievo alle prestazioni specialistiche erogate da tante Istituzioni federate in favore dei cittadini anziani con disabilità visiva. Nell’occasione, geriatri, oculisti e sociologi hanno evidenziato quanto il problema degli anziani portatori di handicap visivo non sia limitato al numero di persone entro il quale abitualmente identifichiamo la cecità, ma, a seguito dell’innalzamento dell’aspettativa di vita, molto più ampio, tanto da dover predisporre servizi specialistici anche nelle RSA non dedicate.

Nella circostanza, i responsabili delle nostre RSA, al di là delle dimensioni, hanno messo a punto un prontuario di buone prassi poi adottato dal Ministero della Salute.
Questo importante risultato deve indurre la Federazione a riproporre la problematica degli anziani nel futuro, facendo tesoro delle diverse esperienze maturate dalle Istituzioni federate.

Il ripensamento da parte del Governo intorno alla questione del Titolo V – che potrebbe riportare, almeno parzialmente, a livello centrale le competenze del comparto socio-assistenziale, oggi delegate alle Regioni – vedrebbe accresciuto il ruolo della nostra Associazione anche in questo settore, poiché essa potrebbe costituire lo strumento attraverso il quale si andrebbe a richiedere al Ministero della Salute l’applicazione di parametri omogenei nella definizione delle abilità residue utile per il corretto riconoscimento economico della quota sanitaria.

Il nuovo Statuto

A seguito del definitivo pronunciamento nel merito dello stato giuridico della Federazione da parte del Ministero dell’Istruzione, nel luglio scorso, in occasione dell’Assemblea Federale tenutasi a Trieste, si è approvato il nuovo Statuto che ha sancito la natura privatistica della nostra Istituzione. Dopo l’espletamento delle pratiche notarili, nel mese di settembre si è provveduto ad informare l’Agenzia delle Entrate di Roma, che ne ha preso atto, circa l’adozione del nuovo Statuto contenente le norme necessarie all’iscrizione nel registro delle Onlus.

Successivamente si è intrapreso l’iter presso la Prefettura di Roma finalizzato alla iscrizione della Federazione nel registro delle persone giuridiche. Nel febbraio scorso la Prefettura ha chiesto di integrare lo Statuto con le norme previste dall’art. 20 del codice civile in materia di quorum nel caso di assemblee straordinarie. Il Consiglio di Amministrazione in forza della delega conferita nel corso dell’ultima Assemblea ha provveduto, con specifica delibera, ad apportare allo Statuto la modifica richiesta, provvedimento che questa Assemblea oggi è chiamata a ratificare.

Uno sguardo al futuro

Supportata da una grande idealità che trova sintesi nell’azione quotidiana delle Istituzioni federate impegnate ogni giorno con coraggio nel superamento di piccole e grandi difficoltà che spesso ne minano persino l’esistenza, la Federazione deve superare il momento contingente per essere da traino a tutto il settore affinché, attraverso lungimiranti azioni di rete, anche improntate alla solidarietà, ciascuna realtà ritrovi la consapevolezza del proprio ruolo nel superiore interesse dei ciechi e degli ipovedenti i quali, nel faticoso cammino verso l’inclusione possibile, devono percepire le nostre Istituzioni come imprescindibili strumenti di promozione culturale e di riscatto.

Per raggiungere questo obiettivo la Federazione dovrà affrontare con decisione il rinnovamento della propria organizzazione, definendo altresì le questioni di carattere logistico – come ad esempio l’accorpamento delle sedi romane mediante l’acquisto di un unico immobile in grado di ospitare gli uffici, il Centro di Produzione ed una piccola foresteria – ispirandosi a criteri di efficienza-efficacia e mirando alla ottimizzazione delle risorse esistenti e alla ricerca di nuove fonti di finanziamento. In particolare, riguardo i contributi economici, oltre alla salvaguardia di quelli pubblici previsti, sarà opportuno, seguendo l’esempio di alcune Istituzioni federate come quella dell’Istituto “Rittmeyer” di Trieste, porre grande attenzione ai fondi comunitari, sviluppando accordi finalizzati con Istituzioni europee del settore.
Ovviamente, poiché i progetti europei riguarderanno servizi, per la loro realizzazione il ruolo delle Istituzioni federate sarà strategico.

Analogamente, tenendo presente la felice esperienza condotta con l’Associazione Enel Cuore, sarà necessario rivolgere attenzione ai possibili finanziamenti di natura privata sviluppando opportune politiche fundraising.

Carissimi, abbiamo cercato di tradurre in questa breve relazione quattro anni di fervente attività, aprendo una finestra sull’immediato futuro, certi che gli obiettivi prefissati non rientrano nel libro dei sogni, ma siano conquiste alla portata della nostra Federazione che, recuperando autonomia politica e capacità progettuale, sarà in grado di rafforzare l’immagine positiva conquistata in tanti anni di attività. Il contributo del lavoro di tutti potrà farci raggiungere la meta.

In conclusione, mentre ci apprestiamo a chiedere il vostro giudizio riteniamo doveroso ringraziare tutti i collaboratori della Federazione e assicurandovi che qui c’è stato l’impegno di tutti e se in qualcosa abbiamo mancato, così come diceva il poeta, “certo non s’è fatto apposta”.

 

 

A tutti gli amici non vedenti e non solo!, di Morena Burattini

Autore: Morena Burattini

Nell’ambito delle iniziative programmatiche che la Monlus Onlus vuole portare avanti nel 2014
Staffetta di nuoto solidale.
Una bracciata in più per una speranza da realizzare.
Alla staffetta, possono partecipare bambini, adulti, anziani e persone con disabilità, non è una gara competitiva. I partecipanti non saranno suddivisi in nessun tipo di categorie, in tal modo la Monlus – Promozione arte, cultura, sport e spettacolo per non vedenti Onlus – vuole abbattere le discriminazioni, trovando dei punti di socializzazione, integrazione, nell’ambito della socialità solidale. Auspico che tutti gli amici non vedenti, possano partecipare numerosi per aiutare altri non vedenti meno fortunati di noi.

La staffetta servirà a finanziare, il progetto (ridare la luce) nell’ambito oculistico pediatrico. A favore degli aiuti umanitari, in collaborazione tra ospedale Fatebenefratelli, aeronautica militare e ospedale
S. Camillo-Forlanini di Roma, in africa subequatoriale. Per le operazioni alla cataratta in quei paesi primaria fonte di cecità. A questa meritoria attività si unisce un’importante azione di formazione a favore sia degli operatori sanitari locali che dei giovani chirurghi italiani favorendo l’arricchimento del loro patrimonio culturale e professionale.
presenzierà all’evento, il primario dell’ospedale romano il professor vincenzo Petitti il quale esporrà il progetto che andremo a sostenere. Il ricavato sarà consegnato alla fine della manifestazione al professor Petitti.

Testo locandina

 

Staffetta di nuoto solidale
La gara è aperta a tutti: bambini, adulti, anziani e persone con disabilità senza suddivisioni di categoria. Il ricavato sarà devoluto per contribuire alla missione umanitaria in Africa Subequatoriale per il progetto “ridare la luce”.
In collaborazione con “aeronautica militare” ed Associazione “Fate Bene Fratelli”. Presenzierà il Professor Vincenzo Petitti Primario del S. Camillo di Roma
Domenica 22 Giugno 2014
Dalle ore 16,30 (inizio gara ore 17,30)
Quota di partecipazione € 5,00
Al termine verrà offerto un buffet ed intrattenimento con graditi ospiti del mondo dello spettacolo

UNA BRACCIATA IN Più PER UNA SPERANZA DA REALIZZARE.
Presso la Piscina Comunale G. Passeroni
Via Mar Rosso 68, Ostia lido-Roma tel.06 56 67 660
Direttore responsabile: Marco Braccalenti
Per chi volesse contribuire pur non partecipando può farlo a traverso
C/C bancario: IT37X0832703231000000006792 causale: Staffetta solidale.
Per info e prenotazioni:
presidente.monlus@gmail.com
cellulare 347 18 69 902
si ringrazia:
COMUNE DI ROMA MUNICIPIO X
BANCA BCC ROMA
CONI
COME…TE EVENTI

 

Milano: Seminario Servizi al Lavoro, di Franco Lisi

Autore: Franco Lisi

L’Istituto dei Ciechi di Milano è lieto di invitare la S.V. al seminario:
“Presentazione dei servizi al lavoro e del modello di intervento per l’inserimento/riqualificazione professionale a favore di persone con disabilità visiva”
VENERDÌ, 6 GIUGNO 2014 – ORE 9.00 / 13.00 – VIA VIVAIO 7, MILANO
L’Istituto dei Ciechi di Milano, con il contributo della Provincia di Milano, ha svolto un’analisi ragionata delle esperienze condotte in 10 anni di attività nell’ambito dei servizi al lavoro. Lo studio ha consentito di strutturare un modello di intervento inerente all’inserimento e alla riqualificazione professionale delle persone disabili visive.
Il seminario si rivolge a persone non vedenti e ipovedenti, associazioni, istituzioni, mondo aziendale e sindacale e ha lo scopo di presentare le molteplici variabili che nelle differenti situazioni determinano le modalità di intervento sia sulla persona che presso la struttura, nonché le attività del Raggruppamento dei Servizi al Lavoro costituito da Istituto dei Ciechi di Milano, Consiglio Regionale Lombardo e Sezioni Provinciali di Brescia e Varese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus.
L’incontro sarà occasione per:
* far conoscere i servizi al lavoro;
* condividere il modello di intervento;
* “toccare con mano” le soluzioni di tecnologia assistiva e riflettere sulle problematiche afferenti l’accessibilità;
* evidenziare l’utilità di azioni propedeutiche all’inserimento/riqualificazione lavorativa della persona con disabilità visiva;
* sensibilizzare il mondo aziendale.
Programma:
9.00 – Registrazione partecipanti
9.30 – Intervengono:
* Rodolfo Masto – Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano
* Paolo Del Nero – Assessore Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro Provincia di Milano
* Nicola Stilla – Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Consiglio Regionale Lombardia
* Maria Cristina Pinoschi – Direttore Settore Formazione e Lavoro Provincia di Milano
* Giancarlo Abba – Direttore Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano
* Franco Lisi – Responsabile dei Servizi al Lavoro dell’Istituto dei Ciechi di Milano
* Docenti/operatori dell’Istituto dei Ciechi di Milano
* Testimonianze di datori di lavoro e di lavoratori
Nel corso della mattinata, inoltre, le aziende e tutti gli interessati potranno incontrare individualmente gli operatori, confrontarsi con datori di lavoro che hanno fruito dei servizi, visionare e sperimentare le varie soluzioni di accesso al mondo digitale messe a disposizione dall’attuale tecnologia assistiva (computer, display braille portatili, sintesi vocali, smartphone, tablet, ecc.), nonché le relative applicazioni nel mondo del lavoro. Saranno predisposte diverse postazioni dimostrative con il contributo del Centro Regionale Tiflotecnico dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.
Nell’ambito dell’attività di ricerca, in collaborazione con il laboratorio di Physical Computing, dipartimento di design del Politecnico di Milano, sarà illustrata la tecnologia di stampa 3D e le sue possibili applicazioni per l’autonomia dei non vedenti.
La partecipazione al seminario è libera, tuttavia, per motivi organizzativi, è gradita una preregistrazione alla mail: sportello.lavoro@istciechimilano.it indicando nominativo/i ed Ente di appartenenza.

Nel corso della mattinata Dialogo nel Buio offrirà ai partecipanti un caffè al buio.
Per informazioni e chiarimenti, contattare il responsabile dell’evento: dr. Franco Lisi
Email: centro.informatico@istciechimilano.it – franco.lisi@istciechimilano.it
Tel:   02.77.22.63.35
www.twitter.com/francolisi63

 

Torino: l’U.N.I.Vo.C. cerca volontari, di Lorenzo Montanaro

Autore: Lorenzo Montanaro

Un aiuto silenzioso ma insostituibile per i disabili visivi

Attraversare la strada, prendere un autobus o un treno, fare la spesa in un supermercato, andare dal medico, in banca, alla posta o anche solo fare una passeggiata: ecco alcune attività che un vedente svolge in modo automatico e forse senza attribuire loro grande importanza. Ma per chi non vede queste semplici azioni sono in realtà tutt’altro che semplici, possono nascondere ostacoli difficili da superare, qualche volta insormontabili. Ecco allora l’importanza dell’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi), associazione che, grazie a una rete di volontari, offre accompagnamento ai disabili visivi, soprattutto ai più soli. Per portare avanti la sua insostituibile attività, la sezione torinese U.N.I.Vo.C. è alla ricerca di nuovi volontari, persone che vogliano condividere questo straordinario progetto di solidarietà e di incontro.

Nata ad Assisi nel 1992, l’associazione U.N.I.Vo.C. organizza un’attività di accompagnamento personale e gratuito a favore dei ciechi e più in generale dei minorati della vista. E’ presente su tutto il territorio nazionale con circa 60 sezioni provinciali e 3.500 soci volontari. Non ha fini di lucro (nemmeno indiretto). Ha come unico obiettivo il superamento degli ostacoli che impediscono la piena integrazione sociale, culturale e lavorativa dei disabili visivi. L’opera dei volontari, dunque, non si limita a un semplice disbrigo di faccende quotidiane, ma è orientata all’amicizia, alla condivisione e alla vicinanza (soprattutto con le persone che, per varie ragioni, trascorrono da sole gran parte della giornata). Possono diventare soci U.N.I.Vo.C i cittadini maggiorenni che facciano domanda di adesione, impegnandosi a condividere obiettivi e finalità dell’associazione e a destinare una parte del loro tempo libero al volontariato.

A Torino l’U.N.I.Vo.C. si trova presso la sede dell’UICI (Unione italiana Ciechi e Ipovedenti), in corso Vittorio Emanuele II 63. Gli interessati possono telefonare al numero 011 53 55 67 oppure scrivere una e-mail all’indirizzo univocto@univoc.it. Per maggiori informazioni è anche possibile consultare il sito www.uictorino.it
Ufficio Stampa: Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 – ufficio.stampa@uictorino.it – lorenzo.montanaro@gmail.com

Napoli: 23-27 giugno 2014 corso di alfabetizzazione informatica, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

23-27 giugno 2014

Il Rotary Club Napoli organizza nei giorni dal 23 al 27 giugno 2014 un corso di informatica di base e per l’utilizzo dell’iphone rivolto a persone non vedenti ed ipovedenti. Il corso è stato pensato per utenti che vogliono apprendere le tecniche di base per l’utilizzo del sistema Windows e le nuove metodologie Apple. In quest’ultimo caso, gli interessati devono essere già provvisti di iphone da utilizzare in aula per le esercitazioni.
Il corso è completamente gratuito e si terrà presso i locali dell’Università di Napoli “Federico II” siti in piazzale Tecchio. Le lezioni si svolgeranno dalle ore 09.00 alle ore 16.30.
Per maggiori informazioni e per iscriversi al corso, contattare la responsabile Antonella Improta ai seguenti recapiti: 3346048860 0817862881 ( quest’ultimo recapito il lunedì e il mercoledì dalle 17 alle 19), e-mail antonella.improta@alice.it.