Lavoratori non vedenti – art. 1, comma 6, del decreto legislativo n. 503/1992, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Gent.mo Mauro dr NORI
Direttore Centrale INPS

INPS
Via Ciro il Grande, 21
00144 ROMA

OGGETTO: Lavoratori non vedenti – art. 1, comma 6, del decreto legislativo n. 503/1992:
deroghe all’elevazione di requisiti di assicurazione e di contribuzione – Accesso al pensionamento di vecchiaia

Gentile dottore,

mi permetto di disturbarLa nuovamente per cercare di pervenire ad un chiarimento sulle deroghe all’elevazione dei requisiti di assicurazione e di contribuzione in materia di accesso alla pensione di vecchiaia, riservate ai lavoratori non vedenti.
Il problema è così riassunto: dalle sezioni provinciali UICI ci hanno informato del fatto che, in sede di ricezione di n. domande di pensione di vecchiaia presentate da lavoratori non vedenti del settore privato, alcuni responsabili INPS regionali e provinciali non hanno voluto riconoscere le norme di maggior favore loro riservate, ritenendo che le deroghe previste dal decreto legislativo n. 503/1992 siano decadute con la riforma Fornero, ad eccezione delle categorie indicate alla circolare INPS n. 16 del 2013, in favore delle quali viene invece fatto salvo il diritto ad un’anzianità contributiva minima di 15 anni anziché 20 per il perfezionamento dell’età pensionabile prevista per la generalità dei lavoratori (cfr. art. 24 della legge n. 214/2011, di conversione del decreto legge 6.12.2011, n. 201).
Tra le categorie di lavoratori in elenco alla circolare INPS n. 16/2013, beneficiari del trattamento in deroga sui requisiti di assicurazione e di contribuzione, non sono presenti i lavoratori ciechi totali, ciechi parziali e gli ipovedenti gravi.
Al responsabile INPS di turno i nostri referenti periferici hanno contestato la non pertinenza della applicazione di tale circolare n. 16 del 2013 alla trattazione di domande di pensione di vecchiaia da parte di lavoratori non vedenti, per i quali invece deve valere quanto l’Istituto aveva precedentemente precisato con circolare n. 35 del 14.3.2012, al punto 1.1.1: <nulla è modificato in materia di età anagrafica e di disciplina delle decorrenze per i seguenti soggetti>, tra cui <i non vedenti> (cfr. art. 1, comma 6, del decreto legislativo n. 503 del 1992; circolare n. 65 del 1995 – è stato fatto notare che la circolare INPS n. 16 del 2013 interessa, invece, altre categorie professionali previste all’art. 2, comma 3, del citato decreto legislativo n. 503 del 1992).
Pertanto, a nostro avviso, in linea generale non devono essere esclusi i lavoratori non vedenti dalla deroga all’elevazione dei requisiti di assicurazione e di contribuzione relativa all’innalzamento a 20 anni previsto dalla Riforma Fornero. A tale riguardo, dunque, non ci sembra corretta l’interpretazione restrittiva della norma che limita codesto Istituto ad attenersi unicamente alle più recenti disposizioni operative contenute nella circolare INPS n. 16/2013 rispetto alla generalità dei lavoratori, compresi i minorati della vista.
La posizione dell’Unione, sulla quale chiediamo un Vostro autorevole parere positivo, è la seguente: per tali lavoratori rimangono confermati i requisiti per la vecchiaia previsti dalla previgente normativa (R.D.L. n. 636/1939, convertito nella legge n. 1272/1939, come modificato dall’art. 2 della legge n. 218/1952 e mantenuto in vigore dall’art. 1, comma 6, del decreto legislativo n. 503/1992), che codesto Istituto ha poi recepito, in termini operativi, con la circolare n. 35/2012, specificatamente al par. 1.1.1.
Parliamo, quindi, del requisito anagrafico di 50 anni per le donne e 55 anni per gli uomini e di una base contributiva minima di 10 anni, dal momento del riconoscimento medico-legale dello stato di cecità.
Ciò posto, a decorrere dal 1° gennaio 2013, anche nei confronti dei soggetti non vedenti, i requisiti anagrafici per il perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia devono essere adeguati agli incrementi della speranza di vita stabiliti con decreto ministeriale 6.12.2011, in attuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78.
Nulla cambia ai fini dell’applicazione dei quattro mesi di anzianità figurativa per ogni anno, a richiesta del lavoratore non vedente (art. 9, comma 2, legge n. 113/1985 e art. 2 legge n. 120/1991), per il cui diritto si deve fare riferimento all’epoca del verbale medico-legale di cecità civile ovvero, in alternativa, per determinate categorie professionali all’iscrizione all’albo professionale di categoria <… che agisce come atto costitutivo e, di conseguenza, anche certificativo delle condizioni determinanti l’accesso ai benefici di cui alla citata legge n. 113/85 …” (cfr. Dipartimento per la Funzione Pubblica ? Servizio I ??Reparto I del 21 febbraio 1987, Attuazione dell’art. 9 della legge 29 marzo 1985, n. 113. Benefici pensionistici ai centralinisti non vedenti).
 Resta da comprendere bene, invece, come tale disciplina agevolativa possa armonizzarsi con le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 12 del decreto legge n. 78/2010, così come convertito nella legge n. 122/2010, che comportano il diritto all’uscita effettiva dal lavoro (c.d. finestra mobile personalizzata) decorsi 12 mesi dalla maturazione dei prescritti requisiti (durante i quali il lavoratore continua a prestare servizio, con versamento contributivo in capo al datore di lavoro), con riguardo ai soli lavoratori non vedenti che presentano domanda di vecchiaia.
Tutto ciò considerato, non possiamo che ribadire, ancora una volta, che la conoscenza completa delle modalità che disciplinano tale fattispecie di accesso al pensionamento, oltre che rispondere ad uno specifico e ben noto dettato normativo, risulterebbe essenziale per la corretta azione di rappresentanza e tutela svolta dall’UICI.
Vorremmo, quindi, pregarLa di voler frapporre i Suoi buoni uffici per fare definitivamente chiarezza su una questione che si trascina ormai da troppo tempo e, se possibile, per concordare un breve incontro con Lei nelle modalità che Le risulteranno più comode.

Restiamo in attesa di un cortese cenno di riscontro e, ringraziandoLa ancora per l’attenzione, Le porgiamo i più distinti saluti.

         IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Bari: Il miglior amico del cane, di Luigi Iurlo

Autore: Luigi Iurlo

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Bari, informa che il Centro Diurno Socio educativo Riabilitativo per persone non vedenti pluriminorate dell’Istituzione per Videolesi  Messeni-Localzo di Rutigliano, gestito dall’U.I.C.I. e finanziato dalla Provincia di Bari, esporrà, domenica 13 ottobre,  nell’ambito dell’evento Il Miglior Amico del Cane, a Rutigliano, presso in Piazza 20 settembre, dalle ore 9 alle 22, i manufatti realizzati dagli utenti del suddetto Centro durante le attività di impagliatura, intreccio, modellatura in argilla. Gli utenti sono intimi amici di Mela, una cagna Coccolona di razza Samoiedo, loro maestra espertissima in Pet Therapy, collaboratrice dell’Associazione Custodi del Creato.
Pertanto genitori, operatori, cani, loro migliori amici, possessori di cani guida e quanti vogliano sono invitati a partecipare all’evento.
 
Luigi Iurlo

Bari: Cinema senza Barriere, di Luigi Iurlo

Autore: Luigi Iurlo

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Bari, informa che primo film in programma per Cinema Senza Barriere è Basilicata: coast to coast.
Di seguito la scheda del film.
 
Trama del film Basilicata coast to coast: 
Basilicata coast to coast è una commedia musicale, un viaggio denso di imprevisti e di incontri inaspettati che porta una combriccola di musicisti a mettersi in viaggio per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al film. Il viaggio avrà per tutti un valore terapeutico. Basilicata coast to coast è una commedia corale, picaresca e canterina, malinconica e stralunata, che tra gag esilaranti, sagaci dialoghi e amare constatazioni di vita, prende quota per crescere ininterrottamente fino all’epilogo a sorpresa.

Luigi Iurlo

 

Comunicato Stampa “QUI LE DOMANDE LE FACCIO IO!”, Redazionale

Autore: Redazionale

I libri non solo si leggono, si ascoltano. Una fruizione diversa, sonora e sensorialmente più ricca che consente anche a bambini e adulti non vedenti di vivere le avventure di Harry Potter, di appassionarsi ai gialli di Camilleri, o di lasciarsi emozionare da Dacia Maraini.

Dal 1957 è attivo il Centro Nazionale del Libro Parlato, un’organizzazione che ha permesso l’emancipazione culturale e sociale non solo dei non vedenti ma anche di tutte le persone che per età o ragioni diverse non possono leggere nel modo tradizionale.

Nonostante la centrale importanza di questa realtà, il Centro Nazionale del Libro Parlato rischia di chiudere per mancanza di fondi. Per attirare l’attenzione su questa grave situazione, la giornalista, Responsabile Politica del Centro e Coordinatrice dell’Ufficio Stampa dell’U.I.C.I., Luisa Bartolucci, si è attivata pubblicando un libro:  “Qui le domande le faccio io!” in cui raccoglie più di 60 interviste da lei realizzate a personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, della musica e della politica.

Luisa Bartolucci ha deciso di devolvere i proventi delle vendite del libro (disponibile in formato audio, html e stampa) al Centro Nazionale del Libro Parlato, spendendosi in prima persona per sostenere e far conoscere questa importante causa in molte città d’Italia, tra cui Ferrara.

Domenica 13 ottobre alle ore 11.00 in via Contrari 9,
 l’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Ferrara e il negozio di ottica Occhiali d’Oro, saranno lieti di presentare il libro
“Qui le domande le faccio io!” e di conoscerlo attraverso le parole dell’autrice.
Parteciperanno all’incontro il Presidente Regionale dell’Emilia Romagna dell’U.I.C.I Stefano Tortini e a Salvatore Romano, membro della Direzione Nazionale dell’U.I.C.I.

L’appuntamento, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara, è inserito all’interno del programma di “Intanto a Ferrara”, la serie di manifestazioni culturali collegate al  Festival di Internazionale.
In questa occasione sarà possibile acquistare il libro nel formato desiderato e approfondire il tema della lettura ad alta voce insieme a Luisa Bartolucci e Marco Trombini, Presidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Ferrara.
 
Per informazioni contattare Occhiali d’Oro al numero 0532/207056.

Invito presentazione libro “Qui le domande le faccio io!”, Redazionale

Autore: Redazionale

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Ferrara
Occhiali d’Oro
hanno il piacere di invitarLa alla presentazione del libro QUI LE DOMANDE LE FACCIO IO!
di Luisa Bartolucci
domenica 13 ottobre alle ore 11.00 in via Contrari 9, Ferrara presso il negozio Occhiali d’Oro
A seguire saremo lieti di offrire un aperitivo realizzato in collaborazione con l’Associazione Lo Specchio
Per informazioni 0532/207056

Ciascuno di noi legge un libro e trova cose diverse, scopre cose diverse ed inventa, alla fine dei conti, un ìa storia diversa per se stesso.
La cosa più straordinaria della lettura, in tutte le sue forme, è il suo carattere creativo, che invece non speso viene percepito.

Gianrico Carofiglio

Assegnate le borse di studio “Beretta-Pistoresi”, di Marinica Mecca

Autore: Marinica Mecca

Espletate tutte le fasi della XVII edizione del concorso alle borse di studio “Beretta-Pistoresi”, annunciamo con vero piacere che sono risultati vincitori del premio da 2.100,00 euro e dei tre premi da 1.300,00 euro, riservati ai Soci della nostra U.I.C.I. che, nel 2012, hanno concluso con merito gli studi specialistici, universitari, musicali e secondari superiori, gli eccellenti:
* Alberto Zanella, della Sezione di Trento, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Trento, la laurea magistrale in informatica, con voti 110/110 e lode con votazione media agli esami di 29,47;
* Federica Carbonin, della Sezione di Roma, che ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la laurea in lettere moderne, con voti 110/110 e lode e votazione media agli esami di 29,06;
* Paolo Leonardi, della Sezione di Roma, che ha conseguito, presso il Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma, il diploma in pianoforte con voti 10/10 e votazione media agli esami di 7,96;
* e Michela Montrasio, della Sezione di Monza, che ha conseguito, presso il Liceo Statale Linguistico “Carlo Porta” di Monza, la maturità linguistica con voti 100/100 e votazione media al primo quadrimestre di 8,35.
Indipendentemente dall’esito della selezione, tutti i concorrenti hanno conseguito risultati buoni o più che buoni.
Salutiamo, perciò, con un ben meritato applauso:
Ambrogio Riili, della Sezione di Torino; Emanuele Frasson, della Sezione di Varese; Anna Camagni, della Sezione di Como; Fabio Amato, della Sezione di Milano; Daniele Marabese, della Sezione di Rovigo; Giulia Coltelli,  della Sezione di Pisa; Lucia Radicchi, della Sezione di Perugia; Gennaro Attanasio e Anna Cimmino della Sezione di Napoli; Graziana Mauro, della Sezione di Bari; Martina Colazzo della Sezione di Lecce ed Antonina Musso, della Sezione di Palermo.
A tutti esprimiamo le più vive congratulazioni ed auguriamo un futuro pieno di serenità e di successi.

Marinica Mecca

13 ottobre: Giornata Nazionale delle famiglie al Museo, Redazionale

Autore: Redazionale

Il Museo Tattile Statale Omero aderisce al F@Mu –  Giornata Nazionale delle famiglie al Museo – promossa da KAT (Kidsarttourism.com) prevista per il 13 ottobre proponendo il laboratorio Tatto con-tatto ritratto. Tante facce tutte diverse: dall’arte greca a quella del novecento. Dopo averle osservate e toccate attentamente genitori e bambini proveranno a costruire il proprio autoritratto con l’argilla e uno specchio. Il laboratorio si svolge dalle 17,30 alle 19,30. Costo: 3,00 a persona, esclusi bambini 0-6 anni, disabili e loro accompagnatori. Prenotazione: obbligatoria.
Informazioni
Dove: Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.
Quando: Domenica 13 ottobre 2013.
Orario: 17.30 – 19.30.
Ingresso al Museo: gratuito.
Costo laboratorio: 3,00 a persona, esclusi bambini 0-6 anni, disabili e loro accompagnatori.
Prenotazione: obbligatoria.
Tel.  0712811935, email didattica@museoomero.it
Link esterni:
* www.famigliealmuseo.it
* www.kidsarttourism.com

MIRACOLO A MARRAKESH: CADE UN’ALTRA BARRIERA

Autore: Rodolfo Cattani

 Marrakesh, Marocco, 28 giugno 2013: la Conferenza Diplomatica dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) ha adottato uno storico trattato internazionale che sancisce il diritto delle persone cieche, ipovedenti o con difficoltà di lettura di accedere liberamente alle versioni in formato alternativo delle opere protette dal diritto d’autore. Si tratta di un evento straordinario, un successo che molti ritenevano impossibile. Ci sono voluti sei lunghi anni di faticosi negoziati che hanno messo a dura prova la tenacia e la ferma determinazione delle organizzazioni internazionali delle persone cieche, ipovedenti e dislessiche, ma alla fine l’intelligenza e il buon senso sono prevalsi sulla mentalità economicista, sui pregiudizi e sulle rigidità formali.

 

Il “Trattato di Marrakesh per facilitare l’accesso alle opere pubblicate, da parte delle persone con cieche, ipovedenti o con altre difficoltà di lettura” costituisce un importante riconoscimento del diritto delle persone disabili di accedere all’educazione, all’informazione e alla cultura sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.

 

Il Trattato ha l’obbiettivo di favorire il superamento della drammatica carenza di libri che affligge le persone cieche, ipovedenti o altrimenti disabili. Infatti, si è calcolato che solo poco più dell’1% dei libri pubblicati nel mondo sono disponibili in formati accessibili, una discriminazione a cui il Trattato intende por fine principalmente in due modi.

 

Primo, impegnare gli stati che aderiscono al Trattato a prevedere delle eccezioni al diritto d’autore a favore delle persone disabili interessate, riconoscendo a queste ultime e alle loro organizzazioni e agli enti preposti la facoltà di realizzare libri in formato accessibile, senza l’obbligo di richiedere l’autorizzazione preventiva dei detentori del copyright, l’autore o l’editore.

 

Secondo, gli stati aderenti devono autorizzare l’importazione e l’esportazione delle versioni accessibili di libri e pubblicazioni soggette al copyright senza il permesso dell’autore o dell’editore. Tale prassi consentirà di evitare che lo stesso libro sia trascritto o registrato più volte in paesi diversi, dal momento che i paesi che dispongono di un maggior numero di libri accessibili li potranno legalmente mettere a disposizione  degli utilizzatori in paesi con minori risorse, il che finora era vietato.

 

I libri accessibili saranno prodotti e gestiti preferibilmente da enti autorizzati, ma anche da singoli individui per proprio uso personale.

 

Il Trattato precisa (articolo 2(a)) quali pubblicazioni possono essere trascritte o distribuite liberamente: opere letterarie o artistiche in forma di testo, notazioni o illustrazioni relative pubblicate o altrimenti rese disponibili al pubblico con qualsiasi mezzo. La definizione comprende quindi libri, periodici e altre opere testuali similari, illustrazioni, grafici e spartiti musicali. Sono esclusi, ovviamente, i libri accessibili disponibili in commercio e i film. Il Trattato non consente di modificare il contenuto dell’opera, ad esempio per facilitarne la comprensione; solo il formato può essere modificato nella misura necessaria per rendere l’opera accessibile.

 

Il Trattato definisce chiaramente (articolo 2(b)) che cosa debba intendersi per “copia in formato accessibile”, ossia la copia di un’opera in una modalità o forma alternativa che consente alla persona beneficiaria di accedere all’opera, in modo efficace e confortevole così come a qualsiasi altra persona senza deficit visivo o altra difficoltà di lettura. La copia in formato accessibile può essere utilizzata esclusivamente dal beneficiario. L’integrità originale dell’opera deve essere rispettata, fatte salve le modifiche necessarie per rendere l’opera accessibile nel formato alternativo rispondente alle esigenze del beneficiario.

 

La definizione di “ente autorizzato” (art. 2.c) è molto importante e precisa, in quanto il ruolo dello stesso è cruciale nel Trattato.  Deve trattarsi di un ente pubblico autorizzato o riconosciuto dal governo che fornisce alle persone beneficiarie istruzione, formazione professionale, forme alternative di lettura e accesso all’informazione senza fini di lucro. Comprende altresì istituzioni pubbliche e organizzazioni senza fini di lucro che forniscono alle persone beneficiarie gli stessi servizi come attività primaria o obbligo istituzionale. Per essere considerato un ente autorizzato non è prevista alcuna procedura di certificazione, ma è sufficiente rispettare gli ampi criteri dell’articolo 2.c.

 

La definizione del termine “persona beneficiaria” è piuttosto ampia e si riferisce a persone in situazioni di disabilità tali da interferire con l’effettiva capacità di leggere un testo pubblicato. Essa comprende persone cieche, ipovedenti, con difficoltà di lettura (dislessia) o affette da una disabilità fisica che impedisce loro di tenere un libro, di girare le pagine o inquadrare il testo.

 

L’articolo 4 stabilisce chiaramente gli obblighi degli stati che ratificano il Trattato (Stati parte). Questi ultimi devono porre in essere le eccezioni nazionali alla legislazione in materia di diritto d’autore che rendano possibile agli enti autorizzati di realizzare copie accessibili di opere pubblicate senza dover richiedere l’autorizzazione da parte dei detentori del copyright. Tali norme esistono, ad esempio, negli Stati Uniti oppure negli Stati Membri dell’Unione Europea per effetto della trasposizione della direttiva sul diritto d’autore 2001/29/CE .

 

Gli articoli 5 e 6 sanciscono il diritto di scambiare libri in formato accessibile tra uno stato e un altro, sia tra enti autorizzati, sia tra enti autorizzati e singole persone residenti all’estero.

 

L’articolo 7 si riferisce alle misure tecnologiche di protezione che hanno lo scopo di impedire la libera circolazione o l’utilizzazione illegale dei libri digitali. Purtroppo questi blocchi possono automaticamente impedire l’accesso legittimo a un’opera da parte delle persone disabili che utilizzano ausili assistivi quali la sintesi vocale o il display braille. L’articolo 7 stabilisce quindi che è legale aggirare o eliminare ove ciò è possibile tali blocchi in modo che una persona beneficiaria possa comunque accedere al libro e solo a tale scopo.

 

Un blocco particolarmente efficace è il cosiddetto “Three-Step Test” (test dei tre passi), che tuttavia è utilizzato solo per testi particolari.

 

L’articolo 8 tutela il diritto alla privacy delle persone beneficiarie del Trattato.

 

La tutela dei ragionevoli interessi dei detentori del diritto d’autore è garantita dal fatto che i libri in formato accessibile cui il Trattato si riferisce possono essere utilizzati esclusivamente dalle persone beneficiarie e che gli enti autorizzati devono verificare la legittimità dell’uso di tali libri e scoraggiare la riproduzione e la distribuzione di copie illegali.

 

Gli Stati parte del Trattato possono, ma non sono tenuti a emanare norme per vietare l’importazione di opere accessibili che sono disponibili in commercio in tale formato nel paese stesso. Gli stati che intendono adottare tali norme devono comunicarlo formalmente all’OMPI. Non vi è alcuna limitazione di tal genere riguardo all’esportazione di libri in formato accessibile.

 

Ora che il Trattato è stato adottato dall’OMPI è necessario che i singoli stati lo ratifichino e lo attuino. Infatti, il Trattato avrà conseguenze significative per quanto attiene all’accessibilità’ di testi fondamentali per l’educazione, la formazione e la crescita culturale delle persone beneficiarie in quei paesi in cui ancor oggi la loro fruizione è condizionata da difficoltà economiche e vincoli legali. Sarà più facile per i centri di produzione rispondere prontamente alle richieste degli utenti, ma sarà anche finalmente legale trasferire fuori dei suoi confini i libri prodotti in un dato paese. Ciò sarà particolarmente importante per i libri prodotti in lingue a larga diffusione, come l’inglese, lo spagnolo, il francese, il portoghese, il russo, il cinese, il bengalese, l’indonesiano, lo swahili ecc.

 

Il Trattato sarà particolarmente importante per quei paesi dove i servizi in favore dei ciechi e degli ipovedenti sono del tutto o in parte carenti. Questi paesi più poveri beneficeranno grandemente dell’accesso alle più ampie collezioni bibliografiche presenti in paesi più grandi e ricchi.

 

In conclusione, il Trattato di Marrakesh consentirà di ridurre la carenza di libri accessibili nel mondo e allo stesso tempo di rendere più agevole la produzione di libri accessibili in molti paesi dove ancora ciò non avviene. La creazione di una vasta area di interscambio ridurrà i costi ampliando il bacino di utenza e favorendo lo sviluppo culturale e sociale dei ciechi e degli ipovedenti.

 

Ma perché ciò accada è necessario che il Trattato sia sottoscritto, ratificato e attuato. È importante che i governi, le istituzioni educative, formative e culturali, i centri di produzione e le  organizzazioni rappresentative si attivino per trarre il massimo vantaggio possibile da questo nuovo strumento internazionale. Perché esso entri in vigore è richiesta la ratifica di 20 stati, dopo di che qualsiasi stato potrà aderirvi.

 

L’Unione Mondiale dei Ciechi è stata l’ispiratrice e la guida della campagna che ha richiesto l’impegno di ingenti risorse umane e finanziarie e l’Unione Europea dei Ciechi non è stata da meno. Il ruolo svolto dal Royal National Institute of Blind People (RNIB – il Regio Istituto Nazionale dei Ciechi) è stato determinante per ottenere il sostegno formale da parte del Parlamento Europeo, vincere l’iniziale freddezza della Commissione Europea e la pervicace riluttanza di quasi tutti gli stati membri dell’UE. Anche l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si è impegnata al massimo, inviando innumerevoli lettere ai ministri competenti e ottenendo alcuni utili incontri chiarificatori. Ora possiamo far conoscere  all’estero il ricco patrimonio bibliografico accessibile del Centro Nazionale del Libro Parlato e della Biblioteca Italiana per i Ciechi di Monza; ma anche per i ciechi e ipovedenti italiani sarà più facile richiedere all’estero i libri desiderati.

 

Anche da noi, dove vi è sempre stata una sensibilità positiva riguardo alla possibilità di trascrivere in Braille e registrare su supporto analogico i libri per i ciechi e dove tutte le eccezioni previste dalla Direttiva 2001/29/CE  sono state trasposte correttamente, il Trattato di Marrakesh porta qualcosa di nuovo: anche l’uso del  materiale su supporto digitale accessibile non è soggetto a vincoli o limitazioni e può essere liberamente fruito sia in Italia, sia all’estero.

 

Un’ultima considerazione riguarda l’atteggiamento degli editori, i quali avrebbero preferito risolvere la questione sulla base di una raccomandazione non vincolante che salvaguardasse la discrezionalità dell’autorizzazione. Il fatto è che ormai è ampiamente dimostrato che soltanto norme giuridiche obbligatorie garantiscono risultati certi e il rispetto della dignità intrinseca e dei diritti delle persone disabili.

 

Abbiamo dalla nostra la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e intendiamo avvalercene con ragionevole determinazione ogniqualvolta siamo chiamati a difendere i nostri diritti..

 

DAVID CHIOSSONE PER I CIECHI E GLI IPOVEDENTI. COMUNICATO STAMPA

Autore: Sezione di Genova

ISTITUTO DAVID CHIOSSONE ONLUS – E’ stata inaugurata oggi la nuova stanza “Snoezelen” nel centro di riabilitazione per l’età evolutiva di Villa Chiossone.

Uno spazio speciale per aiutare con un approccio multisensoriale i bambini disabili visivi a interagire con l’ambiente e i pluridisabili gravi a comunicare non verbalmente.

Genova, 23 settembre 2013 – E’ stata inaugurata oggi alle ore 12, a Villa Chiossone (Corso Italia 10), il centro di riabilitazione per l’età evolutiva dell’Istituto David Chiossone, la nuova stanza “Snoezelen”: uno spazio multisensoriale, con particolari luci, colori, profumi, suoni e musiche, dedicato alla riabilitazione e alla stimolazione sensoriale dei bambini disabili e pluridisabili visivi.

La stanza rappresenta un nuovo strumento, duttile ed efficace, per aiutare sia i bambini disabili visivi a conoscere e ad interagire con l’ambiente, sia i piccoli pluridisabili gravi a comunicare non verbalmente, attraverso esperienze sensoriali in un’atmosfera di fiducia e di distensione.

Il neologismo “Snoezelen” deriva da due verbi olandesi snoffelen (annusare) e edoezelen (sonnecchiare, lasciarsi andare). Questo approccio terapeutico è stato sviluppato in Olanda per sostenere lo sviluppo senso-psicomotorio del bambino con disabilità grave, facilitando il rilassamento, l’orientamento spaziale e temporale, l’interazione con l’ambiente e la comunicazione non verbale.

Realizzata grazie al contributo di sostenitori privati, la stanza “Snoezelen” va ad arricchire la molteplicità di servizi offerti dall’Istituto in Villa Chiossone dove, attraverso l’applicazione delle terapie e attività riabilitative più avanzate, vengono affrontati i problemi di percezione dei neonati, dei bambini e degli adolescenti, in un ambiente sereno ed attento alle loro esigenze. Il centro di riabilitazione per l’età evolutiva di Villa Chiossone – in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale – offre assistenza a oltre 220 utenti all’anno, provenienti da tutta la Liguria e da fuori regione.

E’ questo un importante tassello nel processo di potenziamento dell’Istituto David Chiossone che nel corso degli ultimi anni sta progressivamente coinvolgendo tutte le sue strutture, con l’obiettivo di fornire ai disabili visivi di ogni età un servizio di assistenza di livello qualitativo sempre più alto, confermandosi centro di eccellenza all’avanguardia a livello nazionale.

Per ulteriori informazioni: www.chiossone.it

Incontro con il Vicedirettore della RAI, Antonio Marano

Autore: Presidente Nazionale

Oggi, 2 ottobre alle ore 11,30 il Presidente Nazionale ha incontrato il Vicedirettore Generale della RAI al quale ha esposto il problema delle audio descrizioni come risulta dalla lettera che segue.

Il Direttore pur dando prova di non essere molto informato ha chiesto un resoconto sullo stato dell’arte e  si è impegnato ad occuparsene.

 “Gentile Direttore,

come ho avuto occasione di accennarLe nella mia lettera di ringraziamento per la Sua partecipazione al Premio Braille, le audiodescrizioni per i ciechi rappresentano una modalità importante per fruire dei programmi televisivi per la parte che si riferisce alle immagini.

            Nella imminenza del contratto di servizio RAI-STATO, Le faccio presente che mentre per i sordi all’art. 13 lettere a) e b) si garantisce la titolazione del 70% della programmazione televisiva, per i ciechi alla lettera c) si parla genericamente di un incremento dell’offerta della programmazione garantendone anche la ricezione. Le chiedo di valutare la possibilità che anche per i ciechi si stabilisca la percentuale del 70% come per i sordi.

            Per quel che riguarda la ricezione delle audiodescrizioni, la nostra Unione ha chiesto ed ottenuto che le stesse fossero messe in onda in un canale dedicato; ora, però, accade che i ciechi non riescono ad accedere al digitale ed al canale satellitare per mancanza di decoder accessibili. Mi risulta che produrre un decoder accessibile ha un costo di circa 150.000 Euro. Mi permetto timidamente di avanzare l’ipotesi che la RAI si faccia carico della produzione di tale decoder  che potrebbe essere anche direttamente o indirettamente dalla RAI commercializzato. Nel caso che tale ipotesi non fosse praticabile, La prego di valutare la possibilità di trasmettere, nelle more, le audiodescrizioni su un canale radiofonico ad esempio GR Parlamento le cui frequenze sono generalmente disponibili.

            Nella speranza di essere stato chiaro nella sintesi e nel ringraziarLa per l’attenzione che l’Azienda vorrà dedicare ad una fascia di utenti di circa due milioni tra ciechi ed ipovedenti, La saluto cordialmente.”