Condizioni Generali di trasporto dei passeggeri di Trenitalia – concessione Carta Blu

Grazie all’intervento della Commissione Autonomia, e in particolare della coordinatrice Annita Ventura, siamo riusciti, contrariamente a quanto inizialmente previsto, ad includere i ciechi assoluti tra coloro che potranno ottenere e utilizzare la Carta Blu. A partire dallo scorso 21 giugno sono state modificate le Condizioni Generali di Trasporto dei Passeggeri di Trenitalia relativamente alle categorie autorizzate a richiedere la Carta Blu, nelle quali ora rientrano anche i ciechi assoluti. La Carta Blu può essere richiesta da persone con disabilità residenti in Italia e titolari dell’indennità di accompagnamento, di cui alla legge 18/1980 e successive modifiche e integrazioni, in particolare della legge 508/1988. La Carta viene rilasciata dagli Uffici Assistenza e, dove non presenti, dalle biglietterie di stazione. Per dimostrare di rientrare nelle categorie che possono usufruire della Carta Blu, è necessario consegnare:

  • copia fotostatica del certificato rilasciato, dalle competenti Commissioni Mediche ASL o del verbale di accertamento di invalidità civile inviato dall’INPS, attestante il riconoscimento della persona a rientrare nelle categorie di cui all’art 1 della legge 18/80 e successive modifiche e integrazioni, in particolare della Legge n. 508/1988, o altra idonea certificazione attestante tale titolarità;
  • copia fotostatica del documento di identità personale;
  • Modulo “Carta Blu” debitamente compilato e sottoscritto dal richiedente in conformità alla normativa in materia di protezione dei dati personali di cui al Regolamento UE 2016/679 e al Decreto legislativo 30 Giugno 2003 n° 196, come modificato dal Decreto legislativo 101/2018.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito di Trenitalia alla sezione La guida del viaggiatore.

La Carta Blu è gratuita e valida cinque anni. Consente di far viaggiare gratuitamente l’accompagnatore. Per i viaggi sui treni Intercity, Intercity Notte, Frecciabianca, Frecciargento e Frecciarossa, in 1^ e in 2^ classe, nei livelli di servizio Business, Premium e Standard e nei servizi cuccetta o vagone letto, viene rilasciato un unico biglietto Base al prezzo intero, valido per il titolare e il suo accompagnatore.

Nel caso di treni regionali viene rilasciato un unico biglietto a prezzo intero a tariffa regionale o tariffa regionale con applicazione sovraregionale, valido per due persone.
Sono esclusi dalle riduzioni il livello di servizio Executive e le vetture Excelsior.

Per i viaggi sui treni nazionali, se il titolare della Carta Blu è un bambino (fino a 15 anni non compiuti), il biglietto viene emesso con lo sconto del 50% e l’accompagnatore – che deve essere maggiorenne – viaggia sempre gratuitamente.

Autonomia personale e mondo del lavoro: un binomio imprescindibile, di Valeria Tranfa

Quale ruolo per il tiflologo nell’acquisizione delle competenze relative alla sfera delle autonomie?

Quando pensiamo ad un giovane non vedente che si affaccia al mondo del lavoro, quali sono i requisiti che deve possedere? È sicuramente importante che sia preparato, ma le competenze relazionali e sociali che gli vengono richieste sono forse meno importanti? Tra le altre riflessioni ci siamo soffermati a parlare di questo durante il Convegno “Istruzione, Formazione e Lavoro” svoltosi presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, il 30 novembre scorso.
Cosa significa quindi diventare persone autonome? Nel percorso di istruzione e di formazione di un ipovedente o di un non vedente, quanto è importante dedicare tempo e risorse al raggiungimento di buoni livelli di autonomia?
La risposta, solo apparentemente ovvia, è che nessuno può arrivare preparato ad affrontare il mondo del lavoro se non viene formato ed educato fin da piccolo a raggiungere buoni livelli di indipendenza.
Questo principio vale per tutti i bambini e i ragazzi, vale in tutti gli ordini di scuola, in proporzione all’età e alla propria condizione, a maggior ragione vale, ed è importante, per chi ha una disabilità visiva e quindi accede alla realtà in modo differente.
Da sempre infatti l’Istituto dei Ciechi di Milano si è occupato, e si preoccupa anche oggi, di formare i ragazzi minorati della vista non solo offrendo loro gli strumenti di studio più adatti, ma soprattutto curando la dimensione dell’autonomia personale, suggerendo strategie opportune per superare le difficoltà che la mancanza della vista pone, offrendo al mondo della scuola e alle famiglie un punto di vista attento a non cedere alla tentazione di sostituirsi a…, di fare al posto di.
Spesso insegnanti e genitori cadono in questo errore senza neppure accorgersi, perché “il ragazzo è in difficoltà”, “ci mette tanto tempo…”, “non ci vede, quindi è impossibile che ci riesca da solo…”
Con la vita di Istituto e con la scuola speciale prima, e con il servizio di Consulenza Tiflopedagogica poi, nelle scuole di ogni ordine e grado, i Tiflologi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, secondo un modello di intervento che è diventato oggi esempio per tutta la Regione Lombardia, affiancano insegnanti di sostegno, assistenti alla comunicazione e operatori, che lavorano nella scuola, affinché ad ogni singolo bambino e ragazzo ipovedente e non vedente si insegni quanto sia importante imparare non soltanto discipline e contenuti scolastici, ma anche e soprattutto abilità di autonomia personale e sociale per poter affrontare la vita con le giuste competenze.
Oggi indubbiamente il mondo del lavoro è cambiato, richiede capacità di adattamento, richiede flessibilità, autostima e ottime capacità di relazione.
Il mercato del lavoro è in continua evoluzione, esistono occupazioni che solo 20 anni fa non esistevano e, si dice, che tra altri 20 esisteranno mestieri che ancora non sono stati inventati. Trovare lavoro è difficile e la ricerca è molto selettiva.
Dall’altra parte la società tende a iperproteggere i giovani, vengono chiamati ancora “ragazzi” i trentenni e i trentacinquenni che, soltanto qualche anno fa erano già padri di famiglia, vivevano fuori casa ed erano completamente indipendenti sul piano economico di fronte alla collettività. A maggior ragione perché non rimandare l’emancipazione dei ragazzi che non vedono? Non è forse giusto scoraggiare la loro indipendenza e procrastinare il distacco dalla famiglia? Farli sentire sicuri soltanto a casa, proteggerli dal mondo cattivo, evitando loro qualche frustrazione in più, rispetto a quelle che incontrano già tutti i giorni?
È anche in questo senso che prende significato la proposta dell’intervento tiflologico.
Fin dalla primissima infanzia, infatti, è preziosa la figura del Tiflologo che insiste nel sottolineare quanto sia importante conquistare mano a mano la propria autonomia.
È il tiflologo quindi che, prendendo in carico un bambino o un ragazzo, attraverso una periodica osservazione a scuola, attraverso il dialogo con la famiglia, attraverso i momenti di scambio con gli insegnanti, partecipando alla programmazione degli obiettivi didattici e non, e confrontandosi con gli altri specialisti, ha la preziosa opportunità di offrire un nuovo punto di vista, non si stanca di sottolineare come non sia la minorazione visiva a rendere un cieco poco autonomo, ma la difficoltà, conscia o inconscia, ad investire di più sul raggiungimento anche di altre competenze…
Fin dalla scuola dell’infanzia, e per tutti i successivi ordini di scuola, oltre che occuparsi di fornire indicazioni sui percorsi didattici e sui materiali specifici per stimolare il bambino ad apprendere e a sviluppare le proprie capacità cognitive, il tiflologo sottolinea come sia importante che la scuola verifichi prima, ed incentivi poi, competenze rivolte ad avere cura di sé. Imparare a vestirsi e svestirsi da solo quando si è piccoli, lavarsi ed asciugarsi le mani ed il viso significheranno da grandi saper curare il proprio aspetto, vestirsi con cura, saper abbinare i colori con gusto, imparare a truccarsi…
È sempre il tiflologo che fornisce indicazioni specifiche affinché il bambino impari a muoversi con sicurezza negli ambienti scolastici, perché diventi capace di raggiungere da solo il proprio banco, conosca il percorso per andare in bagno, sia in grado di riporre il materiale utilizzato al posto giusto. Una volta divenuto adulto, quel ragazzo potrà quindi essere in grado di uscire da solo senza paura, potrà imparare la strada per andare in ufficio, saprà tenere in ordine la sua scrivania, e si muoverà con disinvoltura negli spazi della quotidianità.
Il tiflologo poi si preoccupa di verificare le capacità di ogni bambino di mangiare da solo, di usare le posate in modo corretto, suggerisce il momento opportuno per insegnargli a versare l’acqua, invita gli insegnanti a richiedergli di mantenere una buona postura a tavola. Queste competenze, acquisite in modo adeguato all’età cronologica di ciascuno, e man mano fatte proprie, permettono un domani di andare a mangiare con i colleghi, di recarsi al ristorante con amici e parenti senza dipendere da nessuno, senza paura di doversi vergognare. Sentirsi adeguati in mezzo agli altri significa aumentare il proprio livello di autostima, prerequisito fondamentale, tra gli altri, per inserirsi positivamente anche nel mondo del lavoro.
Imparare a studiare in autonomia da ragazzini, padroneggiare una postazione informatica personalizzata, usare software specifici, approcciarsi ad internet, utilizzare al meglio le opportunità che il mondo dell’informatica mette a disposizione, significa da adulti accedere ad una gamma sempre più vasta di opportunità lavorative, diventare più competitivi sul mercato del lavoro. Anche di questo si cura il tiflologo, affiancato, a partire più o meno dal terzo anno della scuola primaria, dal tifloinformatico.
Diventare capaci di progettare la propria giornata e la propria settimana, decidere in piena coscienza quali attività e quali amici frequentare nel tempo libero, sentirsi davvero padroni di sé perché si è consapevoli dei propri limiti ma anche delle proprie risorse sono bagaglio indispensabile per affrontare a testa alta la vita.
Essere autonomi nelle relazioni con gli altri da piccolo significa imparare a controllare un’eventuale stereotipia, vuole dire tenere la testa alta e diritta, voltarsi sempre in direzione di chi sta parlando, non interrompere l’altro, mantenere un adeguato tono di voce.
Da grande queste competenze si tradurranno nell’apparire sicuri di sé, nel possedere buone capacità di autocontrollo, nel poter imparare a parlare in pubblico senza vergognarsi, e così via.
Tutte queste capacità vengono acquisite con gradualità, giorno dopo giorno, passo dopo passo, con l’aiuto di chi, certo del risultato, con molta dolcezza ma con altrettanta fermezza, indica la strada giusta, accompagna fisicamente il gesto di chi ancora non possiede la tecnica, fornisce indicazioni verbali fino a che i risultati non sono stati raggiunti.
L’importante è poter cominciare questo percorso fin dall’infanzia per evitare che, affacciandosi alla vita adulta e poi anche al mondo del lavoro, si rischi di non avere abbastanza tempo per colmare le lacune, per evitare che di quel ragazzo o di quella ragazza si debba dire “è intelligente, è capace, impara in fretta però…”
È auspicabile quindi che ogni scuola, dove è inserito un ragazzo con difficoltà visiva, così come prevede la nostra normativa regionale, possa usufruire del Servizio di Consulenza Tiflopedagogica. Servirsi della Consulenza significa proprio potersi confrontare con un tiflologo che aiuti gli insegnanti e tutto il personale scolastico a porre l’accento, tra gli altri aspetti, anche sulle problematiche relative all’autonomia, significa venire incoraggiati a mettersi in gioco sempre, nonostante le difficoltà e i limiti, accanto alle famiglie, per crescere ragazzi preparati sul piano degli apprendimenti, ma anche e soprattutto, su quello personale, perché davvero persone capaci di diventare autonome, protagoniste appieno della propria vita e non fruitori passivi di un’esistenza determinata da altri.

Valeria Tranfa
Tiflologa dell’Istituto dei Ciechi di Milano

Anche Agli Asini Piace Giallo: Un nuovo cammino accessibile per ipo + non + normo vedenti

Nel maggio 2016 NoisyVision ha promosso un cammino lungo la Via degli Dei, per non vedenti e ipovedenti, Anche Agli Dei Piace Giallo.
L’evento è stato uno strepitoso successo, grazie all´aiuto dei volotnari del CAI Bologna Est, sezione Mario Fantini e al supporto di molte persone e istituzioni dei luoghi attraversati, tra cui le amministrazioni comunali.
Successo anche dal punto di vista della sensibilizzazione sul tema dell´accessibilità e mobilità per gli ipovedenti, parole chiave della campagna #YellowTheWorld, iniziata da NoisyVision nel 2014.
Con il supporto di Appennino Slow, l´iniziativa è diventata un format ripetibile, con il nome In Montagna Siamo Tutti Uguali, che nel 2019 sarà ripetuta a Maggio e November.
Vi invitiamo a tenere d´occhio il sito di Appennino Slow e di NoisyVision per sapere quando saranno aperte le iscrizioni.
Siamo a scrivervi per annunciare un nuovo evento, che vuole riprendere la scia di queste iniziative, visto che ha preso forma proprio da sinergie nate durante il cammino.
In questa occasione collaboreremo con Nino Guidi, camminatore, Guida Alpina Escursionistica, fondatore dell´associazione Montagne di Legami, che offre, tra le tante iniziative, trekking con asini.
Eccoci qui, pronti, per colorare di giallo, ovvero rendere accessibile un nuovo cammino. Vogliamo provare questa esperienza con gli asini, perché se agli Dei piace Giallo, siamo certi che

ANCHE AGLI ASINI PIACE GIALLO
70 chilometri in 4 giorni lungo la Via di transumanza con gli asini,
dalla campagna pisana, attraverso le colline, fino al mare.

Un viaggio a piedi, accessibile e inclusivo
per non | ipo | normo vedenti.
Dal 28 al 31 Marzo 2019.

Di seguito il programma:
1° giorno
La campagna pisana e le prime colline
7h, 22km (+100 mt)
L’itinerario inizia dalla Asineria “Il paese dei Balocchi” e si sviluppa per i primi chilometri in una valle pianeggiante caratterizzata da casali e fattorie. Coltivi e filari di pioppi lasciano, dopo, il posto ai boschi di leccio e, con lievi saliscendi, si arriva sul poggio da cui domina il borgo caratteristico di Lorenzana (Pisa). I tempi di percorrenza sono sempre indicati escluso le soste e sono calcolati sul passo di camminatore medio oltre alla priorità che l’asino si riserva nel dettare la velocità di marcia.
La sistemazione nel borgo è realizzata attraverso un sistema di albergo diffuso in residenze situate nel centro storico dove potrete incontrare gli abitanti e stabilire relazioni per approfondire la conoscenza del territorio. La cena e la colazione sono servite in struttura caratteristica dove si possono consumare pietanze tipiche toscane preparate con ingredienti scelti in modo accurato a cominciare dal pane prodotto con farine di grani antichi. A metà della prima tappa è prevista la visita alla più antica fattoria medicea ancora esistente e attiva dove si consumerà la degustazione dei loro prodotti (vini, salumi e formaggi) e questa sosta coinciderà con la pausa pranzo.

2° giorno
Panorami superlativi e non solo.
6 h, 18 km (+ 130 mt)
Da Lorenzana a Orciano Pisano, una tappa superlativa con panorami da cartolina, visita a fattorie storiche e arrivo in agriturismo di qualità che curerà la sistemazione in camera al pari della ristorazione gestita e organizzata con prodotti propri o di realtà locali. Un suggestivo soggiorno in un luogo incantato dove sembra il tempo si sia fermato. Lo sarà per noi che potremo godere del ritmo lento del viaggio e dei silenzi dell’agriturismo che ci ospita ai margini di un caratteristico borgo..

3° giorno
In silenzio ad osservare gli uccelli in riva al lago!
6h, 18 km (+150 mt. – 150 mt.)
Altra splendida tappa con altre incredibili visuali sulle colline e il mare oltre alla visita di un sito di particolare pregio naturalistico quale l’Oasi Lipu del Lago di Santa Luce e il borgo caratteristico e ricco di storia di Rosignano Marittimo dove soggiorneremo prima di raggiungere il mar Tirreno.

4° giorno
Alla fine il Mare!!
3h, 9km ( -140 mt.)
Dal borgo di Rosignano Marittimo si scende per boschi e coltivi per arrivare sul mare dove potremo rilassarci per alcune ore e tentare… il primo bagno di stagione!

Note: Si consiglia di arrivare la sera prima alloggiando presso B&B nelle vicinanze di Marciana di Cascina oppure presso l’asineria “Il paese dei balocchi” con contributo a donativo (sistemazione spartana nelle tende messe a disposizione dall’associazione o in struttura vicina, necessario saccopelo materassino e asciugamano) dove sarete svegliati dal raglio delle vostre prossime compagne di viaggio, Pippa e Lulù.
Il viaggio inizia a Marciana di Cascina (PI) ore 08.30 (puntuali) e finisce a Rosignano Solvay ore 15 circa. dove si trova anche la stazione FS linea tirrenica Roma-Genova con diramazione a Pisa per Firenze.

Al seguente link è possibile scaricare il programma completo e i dettagli organizzativi:
Programma_completo_ANCHE_AGLI_ASINI_PIACE_GIALLO

Per iscrizioni scaricare il modulo al link che segue, da inviare agli indirizzi email delle associazioni presenti nel modulo stesso:
Richiesta iscrizione_ANCHE AGLI ASINI PIACE GIALLO

Ecco il link con tutte le informazioni, all’interno del quale c’è un simpatico video promozionale.

Anche Agli Asini Piace Giallo – Un nuovo cammino accessibile

Irifor – Attività formative anno 2018-19: Corso di formazione per Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale

Questo Istituto ha in programma l’organizzazione di un corso per formare Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale.
Il corso, della durata di 900 ore, si svolgerà a Tirrenia.
Il requisito richiesto per l’iscrizione è il possesso del diploma di scuola secondaria superiore.
Gli interessati sono pregati di inviare la loro preadesione entro e non oltre il 10 Dicembre prossimo inviando una mail a archivio@irifor.eu.

4 ottobre: “La skarrozzata: Una passeggiata per provare la disabilità”

La CPD, Consulta per le Persone in Difficoltà terrà una Conferenza Stampa domani, 4 ottobre 2018, alle ore 11.00 presso la Sala delle Colonne, Comune di Torino, Piazza Palazzo di Città 1:

SKARROZZATA – Una passeggiata per provare la disabilità: un’iniziativa tesa all’inclusione sociale e coerente con l’Art. 30 della Convenzione ONU sui Diritti della Persona con Disabilità. L’evento consiste in una semplice passeggiata di gruppo nelle città, su carrozzina o qualsiasi mezzo non a motore come passeggini, tricicli, monocicli, rollerblade e skateboard; è un sistema di sensibilizzazione non-formale.

Interverranno:
Sonia Schellino – Assessora al Walfare della Città di Torino
Alberto Sacco – Assessore al Commercio della Città di Torino
Gabriele Piovano – Presidente CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà Onlus
Roberto Ariagno – Responsabile Marketing Officina Ortopedica Maria Adelaide

Verona città accessibile: modelli di sviluppo economico e sociale

Domenica 14 ottobre alla Gran Guardia la presentazione del manifesto per una città a misura di tutti nell’ambito del convegno sull’accessibilità organizzato da “Yeah”

Un manifesto per rendere Verona una città a misura di tutti: l’iniziativa sarà presentata domenica 14 ottobre al Palazzo della Gran Guardia, con inizio alle ore 15, nell’ambito del convegno “Verona Città Accessibile: modelli di sviluppo economico e sociale” organizzato da “Yeah”, cooperativa sociale attiva da anni nel settore dell’accessibilità, con il patrocinio della Regione del Veneto e del Comune di Verona.
Nel dibattito, a cui è stato invitato anche il Ministro per la Famiglia e la Disabilità, on. Lorenzo Fontana.interverranno, tra gli altri, il sindaco di Verona Federico Sboarina,l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala, il presidente degli Albergatori veronesi Giulio Cavara, il presidente dell’Associazione Trasporti Massimo Roncucci, il presidente di ATV Massimo Bettarello, oltre a numerosi esperti del settore, tecnici, rappresentanti di categoria e operatori sociali.
Cosa si sta facendo per eliminare le barriere e migliorare l’accessibilità a Verona? Il convegno, divenuto ormai un appuntamento fisso dell’autunno veronese, ha l’obiettivo di fare il punto sui progetti e le iniziative in corso, promuovendo la cultura dell’accessibilità e favorendo il confronto fra istituzioni, associazioni di persone con disabilità e realtà economiche.
Saranno analizzate diverse tipologie di barriere (architettoniche, percettive, digitali e culturali) e le opportunità per superarle, attraverso esempi concreti di buone pratiche in particolare nell’ambito del turismo e dei trasporti.
I relatori e tutti i partecipanti saranno invitati a prendere un impegno morale con la città nel fare ciascuno la propria parte, sottoscrivendo il manifesto “#VERONA Città ACCESSIBILE” che pone obiettivi, ambiziosi ma raggiungibili, sul fronte dell’accessibilità intesa come opportunità di crescita e di sviluppo.
Il convegno sarà dunque un importante momento di confronto e di assunzione di responsabilità per il futuro, ma anche l’occasione per premiare l’impegno concreto: quest’anno infatti sarà conferito per la prima volta il Premio “Verona Accessibility Awards”. A riceverlo saranno le realtà che più si sono distinte nel 2018 nella realizzazione di concreti progetti di accessibilità.
L’ingresso al convegno è gratuito ed è necessario registrarsi. Per le persone con disabilità che desiderano partecipare all’evento autonomamente è previsto un servizio di accompagnamento. Durante il convegno sarà inoltre disponibile la sottotitolazione.

Per informazioni e registrazione: http://www.progettoyeah.it/it/news/87-verona-citta-accessibile-2018.html

Contatti con i media:
Mob. 340 48 48 773
Mail.: ufficiostampa@progettoyeah.it info@progettoyeah.it

locandina dell’evento

YEAH COOPERATIVA SOCIALE
Yeah è un ramo aziendale di Cooperativa Sociale Quid specializzato nella fornitura di servizi per l’accessibilità e l’inclusione di persone con disabilità.
Abbattere le barriere relazionali, digitali e fisiche: questa è la mission di Yeah che opera attraverso attività di consulenza, ideazione e gestione progetti nell’ambito dell’accessibilità; corsi di preparazione per strutture pubbliche e private, per riconoscere e soddisfare le esigenze di utenti con disabilità; attività di consulenza per garantire fruibilità e accessibilità dei servizi; interventi per l’abbattimento delle barriere fisiche, relazionali e digitali (accessibilità di informazioni e siti web), con particolare riguardo alle proposte di turismo accessibile.
I fondatori di Yeah, Marco Andreoli e Fabio Lotti, hanno tenuto lezioni per master universitari negli atenei di Verona, Brescia, IUL e IULM. Yeah organizza annualmente a Verona il convegno “Turismo accessibile veronese: modelli di sviluppo”, corsi su accessibilità e turismo accessibile, e fornisce attività di consulenza a strutture ricettive, aziende di trasporto sia pubblico che privato, parchi di divertimento. La cooperativa si è aggiudicata il premio Innoval 2012 per le start up più innovative, e il premio “I colori delle idee” 2014, organizzato e conferito da “Progetto di vita – Fondazione Cattolica per i giovani”.

Mantova – Comunicato stampa: Autonomia – Sostegno ai giovani “Cerchiamo sostenitori”!

Progetto cofinanziato da fondazione comunità mantovana nell’ambito del bando 1-2018 assistenza sociale

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Ets-Aps Sezione Territoriale di Mantova, ente di tutela morale e materiale per le persone con disabilità visiva, è stata una delle tante realtà che, partecipando al bando di fondazione relativo all’assistenza sociale, tra le altre, si è vista riconoscere un impegno di cofinanziamento del progetto denominato «Autonomia – Sostegno ai giovani», grazie al quale, una ventina di giovani con disabilità visiva, e un numero sicuramente considerevole di alunni del territorio provinciale, potranno beneficiare di una formazione del tutto speciale nella sua realizzazione. Per rendere concreta la destinazione del contributo deliberato da Fondazione Comunità Mantovana, gli enti selezionati devono promuovere una raccolta di donazioni a favore dei propri progetti pari al 10% di quanto deliberato, a testimonianza che anche il territorio li consideri meritevoli. Quindi, oltre alle nostre risorse e al cofinanziamento di Fondazione, per poter realizzare il nostro progetto, cerchiamo donatori che altrettanto ne valorizzino il significato e gli obiettivi:
1. attivare percorsi educativo/didattici di formazione rivolti a circa 20 giovani con disabilità visiva in età compresa tra i 6 e i 30 anni, finalizzati alla conquista di autonomie e competenze, avvalendoci di personale qualificato;
2. promuovere e sviluppare attività di sensibilizzazione presso scuole e-o attraverso iniziative finalizzate alla conoscenza e alla condivisione esperienziale delle problematiche correlate alla disabilità visiva, abilità, strumenti ed opportunità.
Con questo progetto, che necessita di un considerevole investimento economico oltre che di risorse umane, intendiamo valorizzare attitudini, potenzialità, competenze, strategie, sensibilità e abilità di giovani non vedenti e ipovedenti, che si vogliono mettere in gioco ed a confronto con il resto della società, attraverso strumenti e sperimentazioni pratiche, in un percorso di conoscenza, maggior consapevolezza e condivisione, che possa essere svolto nei confronti delle specifiche diversità e diverse-abilità. La valorizzazione delle diversità, l’attenzione alle problematiche che mirano anche a supportare le famiglie a fronte dei cambiamenti sociali e tecnologici in atto, spesso discriminanti, sono fondamentali per poter favorire la costruzione di una maggior identità ed inclusione di ogni individuo che deve sentire riconosciute le pari opportunità e la propria dignità.

Azioni
Sono due i percorsi che intendiamo attuare:
1. Percorso di autonomia personale volto a far incontrare i bambini/ragazzi non vedenti e ipovedenti in un contesto appropriato, nel quale possano confrontarsi tra pari e acquisire conoscenze e fare esperienze di vita quotidiana, per favorire una presente e futura condotta più autonoma.
Nello specifico, gli ambiti che verranno presi in considerazione sono:
– Attività di autonomia domestica;
– Autonomia nella gestione della persona;
– Autonomia nel riordino degli ambienti; corsi di cucina;
– Orientamento e mobilità in ambienti interni ed esterni; laboratori creativi e di attività manipolative; sviluppo all’uso delle tecnologie di supporto in relazione alle fasce d’età; esperienze di visite culturali e sensoriali inclusive.
2. Coinvolgere concretamente e sensibilizzare i ragazzi delle scuole primarie e secondarie, affinché possano acquisire una più spontanea competenza concettuale e relazionale che potrà facilitare il loro approccio con la disabilità visiva, attraverso un confronto diretto con persone che ne sono affette, con la proposta di esperienze ludico-educative concordate con i presidi scolastici più recettivi ed interessati (percorsi sensoriali al buio, conoscenza di materiali, strumenti, strategie e situazioni favorenti e sfavorenti una buona qualità di vita oggettiva, soggettiva realmente inclusiva e comunitaria).

Se anche tu vuoi essere protagonista nella costruzione di tutte queste opportunità e degli importanti risultati che ne deriveranno e che avranno una sempre più positiva ricaduta sulla nostra collettività, non esitare! Sostieni il nostro progetto attraverso una libera donazione sul conto corrente bancario della Fondazione Comunità Mantovana
Iban: IT 83 C033 5901 6001 0000 0017 731
Entro il 30 novembre 2018 specificando nella causale “UICIMANTOVA: Autonomia – Sostegno ai giovani”.

La sezione territoriale U.I.C.I. di Mantova, tutti i ragazzi e le famiglie che ne beneficeranno in modo diretto ed indiretto e l’intera comunità ringrazia fin d’ora per la concreta considerazione.

Caserta – Nuovi fondi per la viabilità della città: progetto Universal Access, di Vincenzo del Piano

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta lietamente ha appreso dalla stampa che La Giunta comunale di Caserta, con la delibera 114/2018, ha approvato il progetto esecutivo per la messa in sicurezza delle strade:
via Ruta, via De Cillis, via Fusco, via San Pietro ad Montes, via San Rocco (Staturano), via Pozzo (Casertavecchia), via Sardegna, via Fratelli Correra, via San Francesco d’Assisi, via Eleuterio Ruggiero, via Amendola (ingresso via Tescione), via Camusso, via San Pietro, via Dario Russo, via Cardinale San Severino (Pozzovetere), via Congrega (Pozzovetere), via Carlo Pisacane (Pozzovetere), via Ferdinando Rossi (Casola), via Mirri (Pozzovetere), via Passionisti, via San Leucio, via Monticello, viale Ellittico, viale Carlo III, via Vivaldi (I tratto), via Acquaviva, via Elpidio Jenco, via Pasolini, via Salvator Rosa, via Bernini, via degli Antichi Platani, via Generale Pasquale Tenga, via Martiri Salesiani, via don Luigi Sturzo, via Enrico Tazzoli, piazza Cavour, via Vescovo Natale, via Fabio Filzi, via Dei Giardini, via Giardini, via Concezione, via Amendola, via Cappuccini, via Antonio Marino, via Galatina (dal civico 4 al civico 20), piazza Tredici (dal civico 4 al civico 11), via Aia Vecchia (dal civico al 35), via Tedeschi (dal civico 2 al 22), via Caprio Maddalono (dal civico 158 al 120), via Pasquariello (dal civico 2 al 4), via Don Sapone, via Campania (dal civico 28 al 148), via Unità Italiana, via Ferrarecce, via Sud piazza d’Armi, via San Gennaro, via Marconi, via Laviano, via Marchesiello, viale Lincoln II tratto, via Tenente Politano (continuazione via Sud piazza d’Armi), via Assunta, viale Cappiello, via Giotto, via Lodati, via Tina Pica, via Marconi, via Biscardi.
Sembra che per questi lavori saranno stanziati ben 13 milioni di euro grazie ai fondi europei e si prevede il rifacimento e la messa in sicurezza di tutte le strade segnalate tra le più urgenti.
Una città così importante come Caserta, non poteva che intervenire in maniera così massiccia, con un progetto che salvaguarda i cittadini con o senza disabilità, nell’accesso di strade che si trovano in condizioni impercorribili.
Auspichiamo che l’Amministrazione, i tecnici e i progettisti, oltre a mettere in sicurezza dette strade, eseguino una vera progettazione di accessibilità universale, abbattendo qualsiasi forma di barriera architettonica e sensopercettiva, garantendo non solo la libera e sicura circolazione delle persone con disabilità, ma anche ai cittadini con ridotte capacità motorie (anziani, cardiopatici, bambini, ecc.).
Facciamo questo appello, in considerazione anche del mancato confronto attuato dall’Amministrazione nei confronti dell’l’U.I.C.I. casertana, in merito ai i percorsi tattilo-plantari installati nel Centro Commerciale Naturale.
A tal proposito, e a seguito di un nostro incontro con il sig. Sindaco e successivamente con il dirigente ai LL.PP., l’Amministrazione si era presa l’impegno di intervenire per una riorganizzazione dei percorsi stessi, in quanto obsoleti, non a norma UNI e addirittura pericolosi per le persone con disabilità visiva.
Ebbene, nonostante le varie relazioni tecniche presentate dalla commissione U.I.CI. barriere architettoniche e senso-percettive e cani guida,nelle quali si indicavano soluzioni e interventi mirati, l’Amministrazione e gli uffici preposti, hanno fatto cadere nel dimenticatoio i vari inviti al confronto.
Si spera che questa volta il sig. Sindaco non si distragga a guardare da un’altra parte, bensì, si impegni come stabilito dalla Convenzione ONU a creare un tavolo di lavoro con tutte le Associazioni e i cittadini del territorio, puntando ad un obiettivo comune: “una città per tutti!”

Il responsabile commissione barriere architettoniche e sensopercettive e cani guida U.I.C.I. Caserta
Vincenzo del Piano

Napoli – Corso di Autonomia in Cucina seconda edizione: un piccolo sogno che si duplica!, di Antonella Improta

Autore: Antonella Improta

Le Rappresentanze di Portici ed Ercolano (NA) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, anche quest’anno, grazie all’ospitalità della Cooperativa Bambù e al ricavato dello spettacolo teatrale organizzato annualmente dalla Filodrammatica UICI, sono riuscite ad organizzare un Corso di Autonomia in Cucina. Carmen, Anna, Valentina e Mena le protagoniste e fruitrici di questa seconda edizione che, come loro stesse hanno dichiarato, ha soddisfatto le loro aspettative. “Ho conosciuto altre persone che hanno le mie stesse difficoltà e condividerle con loro mi ha fatto sentire meno sola e mi ha incoraggiato a superarle… avevo paura di camminare con il bastone bianco, ma la piccola prova che ci ha fatto fare Gianni mi ha fatto capire che tutto sommato non è così terribile!… questo corso mi ha insegnato che un non vedente non solo può cucinare, ma affrontando le proprie paure può fare tantissime cose… Un corso utile ed incoraggiante fatto da una bellissima persona, Gianni Vitiello…. Una nota negativa c’è, è durato troppo poco!”: queste, le dichiarazioni delle corsiste, che dopo 4 lezioni stavano imparando tra l’altro anche a conoscersi meglio e che alla fine si sono salutate con un po’ di dispiacere. Gianni Vitiello, Istruttore di Orientamento, Mobilità e autonomia personale, componente dell’Associazione Aniomap, che tutela appunto questa professione, ha dimostrato a pieno la sua preparazione e sensibilità, non limitandosi all’autonomia in cucina, ma ritagliando del tempo anche per dimostrazioni pratiche con il bastone bianco; spiegazioni su diverse modalità che permettono il riconoscimento delle banconote; consigli pratici sul come truccarsi!! Questa, come la maggior parte delle attività dell’Uici, i laboratori, le gite, lo sport sono tutti aspetti che hanno un’unica finalità… far comprendere l’importanza dell’Autonomia, la chiave universale che apre tutte le porte!

Irifor – Bando per il finanziamento di iniziative riabilitative di base di Orientamento e Mobilità e Autonomia Personale

Bando per il finanziamento di iniziative riabilitative di base di Orientamento e Mobilità e Autonomia Personale, della durata di 30 ore, rivolte a disabili visivi.

PRESENTAZIONE
Il Consiglio di Amministrazione Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. intende proseguire nella sperimentazione di nuove modalità di realizzazione delle attività che possano affiancarsi alle tradizionali forme di sostegno e incentivo alle proprie strutture territoriali.
Pertanto, volendo porre in essere azioni strategiche generali razionalizzando al contempo le risorse finanziarie disponibili per le iniziative formative e riabilitative, indice un Bando per il finanziamento di iniziative riabilitative di orientamento, mobilità e autonomia personale, della durata media di 30 ore, rivolte a disabili visivi.

Art.1 – Destinatari
L’iniziativa è rivolta a n.100 disabili visivi (ciechi e ipovedenti) residenti in Italia.

Art.2 – Finalità dell’intervento
La realtà quotidiana è un quadro ricco di contesti, relazioni, diversificato per ciascun individuo, in cui si compiono azioni, spesso ripetitive e consuete, che danno forma e contenuto ad ogni singola esistenza.
Gestire le pratiche quotidiane significa pensare, programmare, predisporre ed esercitare molte competenze: organizzare le attività, consumare i pasti, avere cura della propria persona, recarsi a scuola o al lavoro, frequentare esercizi pubblici, uscire per gli acquisti, sbrigare semplici commissioni, raggiungere luoghi di interesse, passeggiare, usare mezzi pubblici, attraversare strade, incontrare amici, ecc.
Situazioni di ipovisione e cecità si presentano spesso come un ostacolo difficile verso la realizzazione di desideri, bisogni e necessità, causa le specifiche conseguenze che le compromissioni strutturali e funzionali della vista operano su ricerca, rilevamento e utilizzo delle informazioni ambientali.
L’acquisizione di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane diviene finalità prioritaria di un corso di Orientamento, Mobilità e Autonomia Personale, che cerca di soddisfare il desiderio di affrontare e vivere autonomamente la propria quotidianità da parte del disabile visivo.

Art.3 – Obiettivi generali
Gli obiettivi dell’intervento possono essere individuati sia a breve che a lungo termine.
A breve termine ci si propone, concordemente con altri interventi riabilitativi ed educativi, di controllare e di creare le migliori condizioni per far acquisire:
– i requisiti fondamentali e minimi per l’ organizzazione spaziale motoria e concettuale;
– le abilità minime per l’autonomia personale;
– la correttezza posturale sia statica che dinamica;
– sviluppo delle capacità senso-percettive;
– uso funzionale del potenziale residuo visivo (in caso di ipovisione).
A lungo termine, l’intervento si pone come propedeutico al Corso di autonomia personale e di orientamento e mobilità, e si propone di far acquisire:
– i concetti logici spazio-temporali, di urbanistica e di viabilità;
– le abilità legate alla cura e igiene personali,
– abitudini atte all’organizzazione e pianificazione del proprio tempo,
– tecniche d’uso di strumenti per la mobilità;
– abilità sociali.

Art.4 – Figure professionali coinvolte
La realizzazione degli interventi riabilitativi oggetto del presente Bando potrà essere effettuata unicamente dagli Istruttori di O&M e AP iscritti all’Albo Nazionale I.Ri.Fo.R. degli Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale o, in mancanza, da personale qualificato proveniente da altre esperienze, per un totale di 3000 h di attività complessiva.

Art.5 – Strutture finanziabili
Potranno presentare richiesta di accesso ai finanziamenti previsti dal presente Bando unicamente le strutture regionali dell’I.Ri.Fo.R., nella misura massima di un Corso nelle regioni fino a due province e, per le regioni con più di due province, massimo un corso ogni due province .
Le regioni o le sedi territoriali che hanno in essere convenzioni con enti pubblici per lo svolgimento di tali corsi, o le regioni in cui ci sono centri per la riabilitazione visiva, non possono presentare progetti.

Art.6 – Modalità di erogazione del servizio
Ogni singolo utente usufruirà, in media di 30 ore di O&M e AP distribuite a seconda delle esigenze delle persone interessate e alle disponibilità del territorio.

Art.7 – Risorse finanziarie
Il Consiglio di Amministrazione Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. ha stabilito di assegnare a questo Bando un budget complessivo di € 75.000,00.
Il contributo I.Ri.Fo.R. riconosciuto per ogni utente con le caratteristiche sopra esposte (art.1 del presente Bando) è di euro 750,00 a cui dovrà aggiungersi un cofinanziamento, almeno di pari importo, per le spese di soggiorno, vitto e trasporto degli Istruttori di O&M e AP e altre esigenze.

Si segnala che, nel caso in cui l’ammontare totale dei progetti pervenuti dovesse essere superiore al budget complessivo destinato al Bando, il Consiglio di Amministrazione Nazionale potrà adottare un criterio generale per decurtare ogni progetto in modo proporzionale.

Art.8 – Durata del Bando
Il Bando si attiva con la sua pubblicazione e resta valido fino al 31 Gennaio 2018.
Nel periodo di vigenza del Bando le strutture interessate potranno inviare le richieste di finanziamento delle iniziative esclusivamente via posta elettronica certificata, all’indirizzo: archivio@pec.irifor.eu

L’I.Ri.Fo.R. Nazionale si riserva la possibilità di chiedere integrazioni e/o chiarimenti alle strutture richiedenti.
Successivamente sarà stilato l’elenco delle strutture richiedenti per la valutazione da parte del Consiglio di Amministrazione Nazionale, nella prima seduta utile.
Alle strutture ammesse sarà inviata comunicazione nelle forme consuete e, contestualmente, sarà erogato il 50% del finanziamento.
Il saldo sarà erogato a conclusione delle attività riabilitative, secondo le modalità indicate nel successivo articolo 9.2.

Art.9 – DOCUMENTAZIONE DA INVIARE

9.1. – Documentazione per la richiesta del finanziamento
Sotto l’aspetto documentale, per la richiesta dei finanziamenti dovranno essere inviati:
1) formulario I.Ri.Fo.R. contenente l’indicazione dei costi, degli obiettivi attesi e dei metodi per la verifica del loro conseguimento;
2) progetto contenente il budget di previsione dei costi e i nominativi degli Istruttori previsti con accettazione dell’incarico e del compenso;
3) attestazione del cofinanziamento esterno (se il cofinanziamento è assicurato da una struttura uici o collaterale, occorre l’atto deliberativo e, se proviene da altri enti o privati, da idonea dichiarazione);
4) Attestati di invalidità dei soggetti interessati rilasciati da ente pubblico.
Tale documentazione dovrà essere inviata alla Sede nazionale avvalendosi di posta elettronica certificata da recapitare al seguente indirizzo: archivio@pec.irifor.eu
La mancata osservanza di tale requisito d’accesso per la presentazione dei progetti ne determina il non accoglimento.

9.2. – Documentazione per la richiesta del saldo
A conclusione delle attività, il saldo sarà erogato previa presentazione a questa Sede nazionale dei seguenti documenti:
a) Relazione conclusiva del coordinatore dell’iniziativa riabilitativa
b) Nota dei dati sintetici
c) Questionari di valutazione (a cura dei formatori/operatori)
d) Questionari di gradimento (a cura degli utenti).