Sostegno psicologico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti

Autore: Redazionale

A. Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti.
In che modo assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l'atteggiamento corretto? Come incoraggiarlo ad essere protagonista della sua vita? Come si può evitare l'aggravamento del trauma psicologico?
Queste sono alcune delle domande che più frequentemente si pongono i genitori che si trovano ad iniziare una vita con un figlio cieco o ipovedente. Le difficoltà aumentano quando si tenta di trovare le risposte in una condizione emotiva di elevato stress.

Al fine di   dare una prima risposta, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha deciso di creare un servizio di Sostegno psicologico attraverso il quale offrire ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti (soci e non soci) un contatto telefonico con   un interlocutore qualificato, che possa aiutarli a districarsi tra le numerose  difficoltà connesse alla disabilità visiva del proprio figlio.

B. Chi risponderà.
Alle telefonate risponderanno professionisti psicologi che, avendo maturato negli anni esperienza nel campo  della disabilità visiva (lavorando con persone cieche o ipovedenti e con i loro familiari), hanno le competenze per aiutare il genitore a   identificare i propri bisogni e per valutare quale sia il tipo di intervento più adatto a rispondere ad essi (psicologico, pedagogico, assistenziale ecc.).

C. Come funziona.
Per accedere al servizio è necessario contattare, in base alla propria regione di residenza, il professionista al numero, nei giorni e negli orari indicati di seguito.
Ogni genitore avrà a disposizione un massimo di due colloqui telefonici, al termine dei quali, dopo un'analisi dei bisogni compiuta con il professionista che risponderà alla telefonata,  gli verranno date indicazioni circa la persona e/o il servizio che meglio risponde  alle sue esigenze.

D. Giorni e orari di apertura del servizio.

Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta
Katia Caravello
Ogni 2° e 4° mercoledì del mese
Dalle 10 alle 12
3773048009

Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria
Maria Luisa Gargiulo
Tutti i mercoledì 
Dalle 15:30 alle 16:30
3312211375

Basilicata, Campania, Toscana, Puglia
Vincenzo Rotolo
Ogni 1° e 3° venerdì del mese
Dalle 16:00 alle 19:00
0804974224
3334328108

Calabria, Marche, Sardegna, Sicilia
Giovanna Virga
Ogni 2° e 4° lunedì del mese
Dalle 9:00 alle 11:00
337899416

Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto
Roberta Zumiani
Ogni 2° e 4° venerdì del mese
Dalle 8.30 alle 10.30
04611959595
 

Parla con l’Unione: “Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti” – giovedì 12 aprile 2012 – ore 16,00

Autore: Tommaso Daniele

I settori Informazione e comunicazione, Stampa sonora e Libro Parlato, in collaborazione con il Gruppo di sostegno psicologico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti organizzano per giovedì 12 aprile 2012, con inizio alle ore 16,00 una trasmissione online dal titolo: "Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti" rivolta a soci e non.
La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci e vedrà la partecipazione, tra gli altri, del componente la Direzione Nazionale sig. Luigi Gelmini, responsabile del Gruppo, della dott.ssa Katia Caravello, della dott.ssa Maria Luisa Gargiulo,  del dott. Vincenzo Rotolo, della dott.ssa  Giovanna Virga, della dott.ssa Roberta Zumiani.
Nel corso del programma si procederà alla presentazione di questo importante nuovo servizio e verranno date indicazioni specifiche ai Presidenti regionali per la corretta individuazione di referenti territoriali.
Saranno inoltre fornite risposte ai quesiti degli ascoltatori i quali potranno scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta il numero di  telefono 06 69988353 o inviando e-mail anche nei giorni precedenti la trasmissione all'indirizzo: diretta@uiciechi.it  oppure compilando l'apposito form della rubrica "Parla con l'Unione".
Per collegarsi al link di Parla con l'Unione sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.
Quanti desiderassero prendere parte alla trasmissione per portare un contributo o esprimere un'opinione ma non fossero in condizione o in grado di collegarsi online, potranno contattare, nei giorni immediatamente precedenti, la sig.ra Mariolina Lombardi ai numeri telefonici 06 69988376 o 06 69988411 e, lasciando il proprio recapito telefonico, verranno richiamati nel corso del programma.
Vi attendiamo numerosi!
Si pregano le strutture in indirizzo di dare la massima diffusione alla presente circolare anche e soprattutto tra i genitori dei nostri associati e non e di favorire nelle Sezioni la creazione di folti gruppi di ascolto.
Cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Audiodescrizioni

Autore: Tommaso Daniele

RAI – RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.p.A.
Dr.ssa Lorenza Lei – Direttore  Generale RAI

OGGETTO: Audiodescrizioni

Gentile Direttore,

mi risulta che Lei abbia conoscenza della realtà dei ciechi attraverso l'Istituto "Francesco Cavazza" di Bologna; conosce bene, quindi, i condizionamenti della cecità e la loro gravità in un periodo storico caratterizzato dalla civiltà delle immagini: un muro assolutamente invalicabile per i ciechi. Certamente Lei comprende pienamente il valore che hanno per i ciechi le audiodescrizioni dei programmi televisivi previste dal contratto di servizio Stato/RAI. Adiodescrizioni inspiegabilmente interrotte a partire dal 6 febbraio.
Le sarà facile immaginare le proteste che quotidianamente pervengono alla nostra sede centrale da parte dei soci di tutta Italia che mi invitano ad organizzare una manifestazione di protesta presso la RAI e a denunciarla per interruzione di servizio pubblico.
Il 21 febbraio, in occasione della giornata nazionale del Braille, in un programma di RAI NEWS24 Le ho rivolto un appello invitandoLa a ripristinare le audiodescrizioni, appello ribadito il giorno dopo in un comunicato stampa. Entrambi rimasti senza risposta. Voglio immaginare che ciò sia accaduto perché Lei non ne abbia avuto notizia.
Le rinnovo la preghiera di intervenire immediatamente affinché i programmi televisivi siano nuovamente fruibili anche dai ciechi e venga ripristinato un diritto conquistato a fatica dopo anni di grande sensibilizzazione della RAI.
Mi risulta che la causa di questa grave omissione sia la controversia in atto con la Società CTT che ha provveduto sinora a realizzare le audiodescrizioni; naturalmente non entro nel merito della questione, chiedo solo che si trovi immediatamente, se esiste, un soluzione.
Pubblicherò la presente lettera sul nostro portare e non escludo che possano arrivarLe, da parte dei soci, lettere di protesta.
Nella speranza che Lei risolva con la massima urgenza possibile il problema, La saluto cordialmente.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Ciechi e falsi ciechi: che confusione

Autore: Mario Mirabile

Domenica 1 aprile nella trasmissione condotta da Massimo Giletti, che va in onda alle ore 14.00 su Rai 1, tutta Italia ha potuto assistere ad un'altra pagina a dir poco negativa della campagna mediatica che scredita, e non poco, i portatori di disabilità. Ieri si parlava, ancora una volta, del caso di una presunta falsa cieca scoperta dalla guardia di finanza in Emilia Romagna. In particolare sono state mandate in onda immagini che mostravano la signora, cieca assoluta, che tranquillamente guidava una bicicletta. Si è aperto dunque un dibattito che, nonostante la difesa tentata da un oculista e 2 avvocati di parte della presunta truffatrice, si è puntato il dito contro i falsi invalidi e i falsi ciechi. Fin qui nulla questio, sembrerebbe tutto normale per un talk show che cerca di far venire a galla i problemi che affliggono il paese. Il problema è che ancora una volta il dibattito è stato a dir poco monco è incompleto. Gli intervenuti, infatti a partire dal conduttore Giletti, parlando della categoria dei ciechi, hanno dato una serie di informazioni imprecise e hanno fatto intervenire in trasmissione, in rappresentanza dei ciechi, un certo Signor Pasqualino, una persona qualunque, la quale nonostante sia rispettabilissima, sicuramente non rappresenta i ciechi italiani, come avrebbe potuto farlo con una maggiore cognizione di causa, un dirigente dell'Unione. Ancora una volta si è dato un peso incredibile ad una presunta falsa cieca, ma non vengono tenute in alcun conto dai media le difficoltà che incontrano i veri disabili e in specie i veri ciechi assoluti e parziali. Ma quanti sono i ciechi a cui l'INPS ingiustamente ha revocato le indennità spettanti? Quante sono le situazioni di estremo ritardo con cui gli organi preposti riconoscono lo status di cecità di un cittadino? Quali sono i disagi e le umiliazioni che un vero cieco deve subbire a causa di procedure sbagliate e medici che fanno parte delle commissioni sanitarie senza avere alcuna competenza in materia oculistica? Certo in un periodo di crisi economica è davvero più semplice fare audience parlando di presunti falsi invalidi, piuttosto che parlare di uno stato sociale che ormai non esiste quasi più. A noi dirigenti dell'Unione tocca sempre di più l'arduo compito di sensibilizzare con tutti i mezzi possibili l'intera popolazione dei cosiddetti normodotati al fine di far comprendere loro limiti e potenzialità dei minorati della vista.

Una bussola per orientarsi.

Autore: Katia Caravello

Il momento in cui un genitore riceve la notizia che il proprio figlio  ha un disturbo visivo-sia che questo accada nei giorni o mesi successivi alla nascita, o più avanti, negli anni dell'infanzia o dell'adolescenza-costituisce un'esperienza traumatica, accompagnata da un susseguirsi di emozioni forti: il dolore, per la perdita della possibilità di essere genitore di un figlio sano; il senso di colpa, legato al timore che il deficit sia dovuto a un problema genetico non precedentemente individuato o da  condotte dannose tenute durante la gravidanza; l'ansia e la paura, per l'incolumità fisica del bambino/ragazzo e per ciò che gli riserverà il futuro nella sfera affettiva e lavorativa.
In che modo assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l'atteggiamento corretto? Come incoraggiarlo ad essere protagonista della sua vita? Come si può evitare l'aggravamento del trauma psicologico? Queste sono alcune delle domande che più frequentemente si pongono i genitori che si trovano ad iniziare una vita con un figlio cieco o ipovedente. Le difficoltà aumentano quando si tenta di trovare le risposte in una condizione emotiva di elevato stress.
E' come essere su una nave in mare aperto durante una tempesta:  senza una bussola che aiuti ad orientarsi non si può raggiungere un porto sicuro, dove sia possibile trovare ciò di cui si ha bisogno.
E' questo il compito che si è dato il Gruppo di Lavoro per il sostegno psicologico ai genitori nato in seno all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: essere  una bussola  che aiuti i genitori a orientarsi  nel mondo della disabilità visiva.
La definizione del nostro ruolo come gruppo di lavoro è stato il primo aspetto sul quale ci siamo confrontati, era impensabile ipotizzare che  un gruppo di 6 professionisti-con tutta la buona volontà e l'impegno messi in quest'attività-potesse farsi carico di un così gravoso compito, come è quello del dare aiuto e sostegno ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti distribuiti su tutto il  territorio nazionale.
E' così che è nata l'idea di attivare uno Sportello Telefonico che possa  costituire un primo contatto per quei genitori, alle prese con le mille difficoltà connesse all'essere madri o padri di un figlio con disabilità visiva, che, altrimenti, non saprebbero dove rivolgersi per trovare aiuto.
Chi deciderà di utilizzare questo servizio avrà la  possibilità di parlare con professionisti psicologi che, avendo negli anni accumulato esperienza nel campo della disabilità visiva, lavorando con persone cieche e ipovedenti e con i loro familiari, saranno in grado   di fornire  un aiuto per  focalizzare i propri bisogni e per individuare quale sia il tipo di intervento più adatto per farvi fronte (psicologico, pedagogico, assistenziale ecc.); al genitore che contatterà lo sportello, inoltre,  verranno fornite indicazioni specifiche riguardo alla persona e/o al servizio da contattare sul proprio territorio di residenza.

 

Lettera aperta ai ciechi e agli ipovedenti

Autore: Massimo Vita

Cari amici,
obiettivo di un'associazione è quello di avere tra i propri iscritti tutti coloro a cui si rivolge e nel nostro caso, vorremmo che tutti i disabili visivi fossero iscritti alla nostra organizzazione.
Mi pare però che, ormai da anni, si parla di come recuperare iscrizioni.
Questa ultima campagna lanciata dalla circolare Daniele, Terranova, a me pare parta con il piede sbagliato.
Perché penso che non si parta bene?
Perché in questa circolare io e credo anche voi, non trovate alcun suggerimento operativo.
Caro Tommaso, signor vice presidente, da voi mi sarei atteso suggerimenti pratici e richiami per quanti non fanno nulla per crescere. Mi attendevo soprattutto dei consigli pratici; mi aspettavo come dirigente di una piccola sezione, di sentirmi dire come possiamo agire nei confronti delle amministrazioni, come pagare i dipendenti.
Io ho una situazione sana economicamente e organizzativamente anche se non ho ereditato quello che oggi la sezione possiede ma è il frutto della fatica di anni. Proprio questo mi fa pensare che il vostro riferimento non sia più la sezione ma la grande Sicilia e la sede centrale.
A Roma per ogni settore avete un ufficio e a noi ci chiedete di riprodurre in loco tutte le vostre azioni ma noi non abbiamo tanti uffici e tanti dipendenti e spesso non abbiamo né uffici né dipendenti.
Sempre più sezioni sono in crisi economica e senza dipendenti.
Allora, credetemi, noi che viviamo in periferia attendiamo aiuti concreti che spesso non vengono né da voi né, soprattutto dal nostro livello regionale.
Le sedi regionali non ci aiutano né nella programmazione e neppure nella gestione delle nostre attività
Spesso ci sentiamo soli con i nostri problemi. Credetemi, conosciamo la storia della nostra gloriosa associazione perché l'abbiamo vissuta e per una piccola parte l'abbiamo fatta insieme a voi.
Personalmente ho vissuto l'epoca di Sala Borromini, di piazza Colonna quando arrestarono i nostri dirigenti, ricordo le lotte per l'integrazione scolastica e le manifestazioni a difesa dell'indennità di accompagnamento solo per citarne alcune ma per avere nuove adesioni non basta.
Oggi ci vuole un'associazione visibile sul territorio, un'associazione che si caratterizzi per le battaglie sulle barriere, che difenda il diritto alla salute, che si batta per i servizi di trasporto locale.
Dobbiamo fare delle nostre sezioni delle case di vetro aprendoci senza timore di essere contagiati. Dobbiamo, come dirigenti sezionali, regionali e nazionali, aprirci ai movimenti politici e culturali che agiscono sul territorio ai vari livelli perché solo così possiamo essere forti e incidere davvero sulle scelte politiche. Dobbiamo batterci perché il forum della disabilità cresca e si diffonda sul territorio. Dobbiamo dialogare con i sindacati e le forze politiche. In una parola ci vuole INCLUSIONE. Quando ho letto il quadro delle iscrizioni per regione, mi sono posto una domanda.
Se l'Unione ha circa 55mila iscritti, e se la Sicilia ne ha 35mila, dove sono finiti tutti gli iscritti delle altre regioni?
Possibile che una regione copra più del 50 per cento dei nostri iscritti?
Come mai da tanto tempo ci lamentiamo per il programma di anagrafica soci, per i suoi numerosi difetti e non facciamo nulla per cambiarlo?
Mi risulta che ci sono sezioni che, come quella di Siena, crescono regolarmente ma che ve ne sono altre che perdono soci in modo quasi altrettanto regolare. Perché non ci si vuole rendere conto che le nostre strutture sono occupate da persone stanche e fuori dal tempo?
Cosa deve accadere per chiamare le cose con nome e cognome?
La manutenzione straordinaria di cui si parla, ha dato risultati? Secondo quando dici, caro Tommaso, non ci sono stati risultati apprezzabili. Puoi continuare a pensare che sia solo colpa delle sezioni? Perché non si apre davvero la nostra organizzazione  al mondo esterno? Ci sono ancora sezioni che svolgono il consiglio sezionale chiuso al pubblico. Continuiamo a tenere le nostre riunioni nel chiuso delle nostre stanze e non ci rendiamo visibili.
Apriamoci dunque al nuovo che cresce, adeguiamoci ai tempi e proviamo a renderci disponibile anche all'ascolto di chi la pensa diversamente da noi.
Agiamo con maggiore trasparenza iniziando da Roma per finire alle sezioni. Diteci per esempio come si vota in direzione, fateci sapere cosa si dibatte e come la pensano i vari direttori; apriamo i consigli regionali al pubblico riunendoli in luoghi pubblici; facciamo partecipare di più i soci alle decisioni sezionali e apriamo le sezioni alle realtà locali.
Solo così potremo crescere e crescere in salute.
La circolare sui rimborsi spesa, ci fa pensare che ci sono stati rimborsi superiori a quelle tariffe e se così è, rendiamo pubblici tutti i compensi e i rimborsi.
Facciamo operazione di trasparenza e ne guadagneremo tutti senza voler compiere una caccia alle streghe ma per amore di verità. Chi scrive ha sottoscritto il manifesto del movimento rinnovamento, che ho contribuito a far nascere, ma l'ho fatto nella convinzione che la nostra associazione necessita di un dibattito vero e aperto.
Avanti tutta e tutti insieme per un futuro migliore. Noi passiamo, l'Unione deve restare; non miniamone le fondamenta.
 

Comunicazione della Redazione del “Quotidiano On Line”

Autore: Redazione "Quotidiano On Line"

Si avvisano gli utenti che si sono registrati alla newsletter, predisposta per la notifica di tutti gli articoli che vengono pubblicati su questo "Quotidiano On Line", che il problema tecnico è stato risolto.

 A partire dal pomeriggio di Lunedì 19 Marzo 2012, tutti coloro che si sono registrati al servizio, riceveranno per il momento una email ogni qualvolta viene pubblicato un articolo in una delle tante sezioni del "Quotidiano On Line", in attesa di definire la periodicità delle notifiche.

La redazione si scusa per gli inconvenienti e ringrazia tutti coloro che ci hanno fornito riscontri durante le fasi di risoluzione del problema.

Per la redazione: Nunziante Esposito.

Comunicato della redazione di “Giornale UICI On Line”

Autore: Nunziante Esposito

Avviso per gli utenti che hanno fatto la richiesta di iscrizione alla newsletter di questo quotidiano on line e non hanno avuto l'e-mail con la quale avrebbero dovuto confermare la loro iscrizione.
In seguito ad un problema tecnico durante il trasferimento del quotidiano per la sua pubblicazione, risolto oggi dopo le 13,00, il server non ha spedito le e-mail come avrebbe dovuto fare.
Per tutti coloro che si sono iscritti prima della risoluzione del problema, la loro iscrizione è stata confermata di ufficio, quindi, riceveranno normalmente le notifiche delle pubblicazioni sul giornale.
Se qualcuno si fosse iscritto due volte o volesse non avere le notifiche, può cancellarsi con il form che il sito mette a disposizione oppure può richiedere di essere cancellato inviando una comunicazione con il form predisposto per scrivere alla redazione.
Per coloro che si iscriveranno alla newsletter, da questo momento riceveranno normalmente l'e-mail con la quale devono confermare la loro iscrizione.
Per qualsiasi problema, si prega di scrivere alla redazione con il form suddetto.
La redazione si scusa e ringrazia tutti gli utenti per la comprensione e la collaborazione.

 

 

DA “MUSICA RIBELLE” A “SESSANTA”. Incontro con Eugenio Finardi.

Autore: Redazionale

Martedì 20 marzo, con inizio alle ore 17,00, sulla piattaforma web di "Parla con l'Unione", Eugenio Finardi incontrerà i nostri ascoltatori e presenterà il suo ultimo lavoro "Sessanta".
Come sempre vi sarà la possibilità di interagire con il nostro ospite o utilizzando, anche nei giorni precedenti, l'indirizzo email diretta@uiciechi.it o l'apposito form di Parla con l'Unione o, ancora, durante la trasmissione il numero telefonico 0669988353.
Un'occasione da non perdere!
Partecipate numerosi!