Con il sostegno dell’Unione nasce la biblioteca accessibile dell’Università di Tunisi

Grazie all’impegno dell’Unione e della Biblioteca Nazionale per Ciechi Regina Margherita, a partire da quest’anno accademico gli studenti ciechi e ipovedenti dell’Università La Manouba di Tunisi potranno impegnarsi nello studio diretto di numerosi dei nostri classici utilizzando formati adatti a loro. L’iniziativa, condotta sotto il patrocinio dell’Istituto di Cultura dell’Ambasciata italiana, ha portato alla creazione di un biblioteca di libri parlati e in Braille all’interno del dipartimento di italianistica dell’università. L’impegno dei nostri enti ha ricevuto l’elogio della Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi e del Decano della Facoltà di Lettere dell’Università La Manouba. Particolarmente apprezzato e condiviso è stato il contenuto del messaggio scritto per l’occasione dal Presidente dell’Unione Mario Barbuto e letto durante la cerimonia di inaugurazione, avvenuta lo scorso 27 settembre. Riportiamo di seguito il testo del messaggio:
“Quando l’Istituto di Cultura Italiana di Tunisi ci ha proposto di collaborare con lui per istituire una biblioteca accessibile per gli studenti non vedenti presso l’Università La Manouba di Tunisi, abbiamo aderito con entusiasmo al progetto, coinvolgendo anche la Biblioteca Nazionale per i Ciechi di Monza. Fin dalla fondazione della nostra associazione, abbiamo ritenuto la cultura e l’educazione le chiavi per l’inclusione delle persone con disabilità visiva nella vita sociale e lavorativa. Per questo, la possibilità prospettataci dall’Istituto di Cultura Italiano di dare un contributo concreto e durevole alla formazione delle persone non vedenti tunisine ci è parsa una preziosa occasione per estendere al di fuori dell’Italia lo sforzo che l’Unione compie ogni giorno da più di novant’anni nel nostro paese. Siamo lieti inoltre che il nostro sforzo in questo caso contribuisca ad un’altra importante missione, quella della diffusione della conoscenza della lingua italiana nel mondo. Anche se non siamo presenti con voi in questo momento importante per l’Università La Manouba, vogliamo estendere il nostro saluto e il nostro augurio di successo a tutte le istituzioni coinvolte e a tutti gli studenti non vedenti che beneficeranno d’ora in poi della lettura in autonomia delle opere dei nostri celebri scrittori classici, ascoltandole o facendo scorrere le loro dita sui puntini inventati dal grande Louis Braille”.
È’ importante sapere che lo studio della lingua italiana è molto diffuso in Tunisia; esso è scelto come lingua opzionale da circa 40.000 studenti delle scuole superiori e da circa un migliaio di studenti universitari, che lo sceglie come seconda lingua di studio.

 

Entra in vigore la Direttiva UE sui libri accessibili, presto la loro condivisione diventerà una realtà in Europa

All’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE del 20 settembre 2017 della Direttiva e del Regolamento per l’attuazione del Trattato di Marrakech, la Commissione europea ha pubblicato una pagina web dove vengono illustrati entrambi i testi legislativi: https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/implementation-marrakesh-treaty-eu-law.
La Direttiva e il Regolamento sono entrati in vigore l’11 ottobre 2017 e gli Stati membri hanno un anno di tempo per trasporre questa normativa nel rispettivo quadro legislativo nazionale. Passati questi 12 mesi, anche se non tutti i 28 Stati membri avessero integrato la legislazione europea nella loro normativa nazionale, l’Unione Europea depositerà la propria ratifica del Trattato di Marrakech presso l’Ufficio internazionale dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) a Ginevra, diventando una delle parti contraenti del Trattato. Questo significherà che tutti i 28 Stati membri dovranno rispettare i criteri di riferimento per le eccezioni al copyright che il Trattato riconosce alle persone con difficoltà di lettura di testi a stampa e verrà costituito un quadro giuridico per la condivisione transfrontaliera dei libri accessibili all’interno e fuori dall’UE. I paesi UE si aggiungeranno dunque ai 31 paesi che stanno già beneficiando del Trattato, estendendo i suoi benefici a più di un terzo della popolazione mondiale, con il risultato che sempre più persone con difficoltà di lettura di testi a stampa godranno di un numero maggiore di pubblicazioni accessibili. Beneficiando anche degli standard e delle tecnologie sviluppate dal Consorzio DAISY, molti Stati membri hanno già attivato lo scambio internazionale di libri migliorando l’efficacia dei propri servizi bibliotecari e contribuendo a ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla cultura a livello mondiale.

Concorso europeo di temi sul Braille EBU/ONKYO 2017: annunciati i vincitori

Siamo lieti di comunicare che la giuria costituita dall’EBU per la valutazione degli elaborati selezionati dalle varie giurie nazionali per la fase finale del concorso, tra i cinquantacinque temi pervenuti da 19 paesi diversi, ha scelto quale vincitore del primo premio assoluto un elaborato trasmesso dalla nostra Unione, il tema di Marina Valenti dal titolo:  “Braille…an essential tool for the visually impaired or blind”, che si riporta di seguito nella versione originale in inglese e nella versione tradotta in italiano.

Titolo: Braille…an essential tool for the visually impaired or blind.
Why is it the trend nowadays to tell the visually impaired/ blind and their families that Braille is out of date, unnecessary and complicated? Is Braille really no longer a useful and essential tool for people who have little or no sight?
I live in Northern Italy and my daughter was born visually impaired. She has cone rod dystrophy which is a degenerative eye condition and the syndrome she has usually leads to a serious hearing disability too. The doctors underlined early on that one of the constructive steps we could take was to make sure that she learnt Braille as soon as possible. To me it seemed obvious that that was what we would be doing.
As of nursery school, in Italy, a blind/visually impaired child is assigned a professional figure called a typhlologist who is supposedly an expert on all that which is necessary for the inclusion of blind students in the classroom. The exact responsibility of this person is somewhat mystifying but I had imagined that he/she would encourage and promote the use of Braille. In the mainstream classroom, children with sensory problems in Italy are provided with a special needs teacher and another assistant who is responsible to the typhlologist and carries out his or her instructions. We were very fortunate to be assigned a really talented and competent assistant who not only started teaching our daughter Braille, but in a very jocose, fun way, involved the whole class. Right from the beginning it became clear however that the typhlologist did not share the assistant’s enthusiasm for Braille but in fact she began to obstacle the procedure. She argued that visually impaired children should be encouraged to use their remaining sight and that it was psychologically negative and stressful for the visually impaired to have to learn Braille. The assistant and the typhlologist did not see eye to eye and we realised that the assistant’s days were numbered. She left before our daughter completed primary school and there was no longer anyone able to continue with Braille at school. The typhlologist insisted adamently that Braille was too difficult, too stressful, unneccessary, obsolete and insinuated that we were unfair and ambitious parents to expect her to learn this code. We had our daughter continue with braille at home privately but this meant that she was not able to use it at school as a tool. Once you know the rudiments of Braille you have to use it regularly as it’s a skill which requires practice and maintenance if you want to be on a par with your peers.
My daughter is now in her second last year of language high school. She has always been able to cope with mainstream school as she is bright, motiviated and does not have cognitive difficulties.
She hardly has any sight now and can no longer rely on an enlarged document, her hearing has worsened and she now needs a hearing aid too. She is fortunate to have understanding, helpful teachers, special needs teachers and a very caring assistant. Had she had Braille at her finger tips she would be much more autonomous now, instead she has to be supported by many to make school material accessible.
I would like to reach all those parents who are in doubt as to whether the effort of learning Braille is necessary. I would like all those parents who are told that Braille is superfluous to reflect on the following: The school system lacks qualified instructors, resources and time needed to teach braille in the classroom. In most cases braille is discouraged because special needs teachers/assistants do not know braille and they have not been given the right tools to work with. In most cases they too have been brainwashed into thinking braille a waste of time and effort. It is much easier to tell parents
that braille is obsolete than to have to justify that the school or service cannot provide it beacuse it’s an expense.
I find it perplexing that a person with an academic background should consider braille ‘ too difficult’. Shouldn’t music or physics or maths be removed from school for sighted pupils then because it’s generally considered difficult?
Language learning requires 4 skills: writing, reading, listening and speaking. Each skill presents a different cognitive activity and if you are learning a foreign language you are at an enormous disadvantage if you are only able to listen to the spoken language. A foreign language spoken does not allow you to discern the various words. Learning a language like English as a foreign language can be a real headache because there is little correspondence between the phonetics and spelling.
You need to have something ‘tangible’ to be able to organise new language, spelling and structure.
Karen Wolfe of the American Foundation for the Blind reports:” You can’t be literate just listening.
Literacy helps us to communicate and to think. You will never be truly literate without Braille”.
Technology has advanced by leaps and bounds but screen readers and recorders cannot replace the ability to read and write. When giving a speech Braille is the only way to collect thoughts on paper.
Braille is necessary to identify labels, medicine packages, follow directions around a city, read menus in restaurants and so on.
Partially sighted children are forced into bad posture which in the case of our daughter caused bad scoliosis. Eye strain, headaches are part of each day and it is heart breaking watching your child try fathom out what is written on a screen. Braille allows good posture and the visually impaired can save their remainig sight for TV or other pleasure activities.
When Braille is presented to a blind/ v.i child by a competent person and the child understands it’s importance for him, it is neither too difficult nor a strain. Children accept it as natural. Robert Englebretson, Prof of Linguistics at Rice University explained in a presentation:” While sighted children learned to read and write in print is seemed just so natural that I should learn to read and write Braille.” Englebretson speaks about having a core attitude, valuing Braille as both natural and necessary.
Blind individuals deserve a chance at equality, and Braille provides them with this. Listening alone is not enough!

TRADUZIONE DALL’ORIGINALE INGLESE
Titolo: Braille…uno strumento essenziale per gli ipovedenti o i ciechi
Perché c’è oggi la tendenza di dire ai non vedenti e alle loro famiglie che il Braille ormai è sorpassato, inutile e complesso? Davvero il Braille non è più uno strumento utile ed essenziale per coloro che hanno poca o nessuna vista residua?
Vivo nell’Italia settentrionale e mia figlia è nata con una disabilità visiva. Ha la distrofia dei coni, una condizione degenerativa dell’occhio e la sindrome da cui è affetta porta solitamente ad acquisire anche una grave disabilità uditiva. I medici hanno presto insistito sul fatto che una delle azioni più costruttive che potevamo compiere era assicurarci che lei imparasse il Braille il più presto possibile.
A me sembrava ovvio che fosse quello che avremmo fatto.
Nella scuola materna, in Italia, al bambino cieco / ipovedente è assegnata una figura professionale chiamata tiflologo che è presumibilmente un esperto su tutto ciò che è necessario per l’inclusione di studenti ciechi in classe. La responsabilità esatta di questa persona non è molto chiara, ma avevo immaginato che lui o lei avrebbero incoraggiato e promosso l’uso del Braille. In Italia i bambini con problemi sensoriali sono affiancati nelle classi integrate da un insegnante di sostegno e da un altro assistente che agisce sotto la guida del tiflologo e segue le sue istruzioni. Siamo stati molto fortunati a vederci assegnati un’assistente di grande bravura e competenza che non solo ha iniziato a insegnare alla nostra figlia il Braille ma, in modo molto divertente e giocoso, ha coinvolto tutta la classe. Fin dall’inizio, tuttavia, è stato evidente che la tiflologa non condivideva l’entusiasmo dell’assistente per il Braille e in concreto cominciava a ostacolare questo processo. Sosteneva che i bambini con disabilità visiva dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare la loro vista residua e che sia psicologicamente negativo e stressante per gli ipovedenti dover imparare il Braille. L’assistente e la tiflologa erano in disaccordo e ci siamo resi conto che i giorni dell’assistente erano contati. È andata via prima che nostra figlia completasse la scuola primaria e non c’è più stato nessuno in grado di continuare a lavorare con il Braille a scuola. La tiflologa era irremovibile nella sua opinione che il Braille fosse troppo difficile, troppo stressante, inutile, obsoleto e insinuava che eravamo dei genitori ingiusti e ambiziosi se ci aspettavamo che lei imparasse questo codice. Nostra figlia ha continuato a studiare il Braille a casa privatamente, ma questo ha significato che non le è stato possibile utilizzarlo a scuola come strumento. Una volta che si conoscono i rudimenti del Braille, è necessario utilizzarlo regolarmente dato che è un’abilità che richiede pratica continua se si vuole essere alla pari con i propri coetanei.
Mia figlia è ora al secondo anno del liceo linguistico. È sempre stata in grado di affrontare la scuola integrata e dato che è intelligente, motivata e non ha difficoltà cognitive. Adesso non ha quasi più residuo visivo e non può più affidarsi ai documenti ingranditi, il suo udito è peggiorato e ha bisogno anche di un apparecchio acustico. È fortunata perché ha accanto a sé comprensione, insegnanti disponibili ad aiutarla, insegnanti di sostegno e un assistente molto attento. Se avesse acquisito padronanza del Braille, sarebbe molto più autonoma adesso, mentre invece ha bisogno dell’aiuto di molte persone perché il materiale scolastico le sia accessibile.
Vorrei farmi ascoltare da tutti quei genitori che sono in dubbio sul fatto che sia necessario lo sforzo di apprendimento del Braille. Vorrei che tutti quei genitori a cui viene detto che il Braille è superfluo riflettano su quanto segue:
il sistema scolastico manca di istruttori qualificati, risorse e tempi necessari per insegnare il Braille in classe. Nella maggior parte dei casi l’apprendimento del Braille viene scoraggiato perché gli insegnanti/assistenti di sostegno non conoscono il Braille e non sono stati dati loro gli strumenti giusti per lavorare con esso. Nella maggior parte dei casi anche loro hanno subìto un lavaggio del cervello per convincerli che il Braille è uno spreco di tempo e di energie. È molto più facile dire ai genitori che il Braille è obsoleto piuttosto che dover giustificare il fatto che la scuola o il servizio non lo può mettere a disposizione perché rappresenta una spesa.
Trovo sorprendente che una persona con studi universitari alle spalle consideri il Braille “troppo difficile”. Allora anche la musica, la fisica o la matematica dovrebbero essere eliminate dalle scuole frequentate dagli alunni vedenti perché sono generalmente considerate difficili?
L’apprendimento delle lingue richiede 4 abilità: scrivere, leggere, ascoltare e parlare. Ciascuna abilità comporta una distinta attività cognitiva e se si impara una lingua straniera ci si trova molto male se si è solo in grado di ascoltare la lingua parlata. Ascoltare una lingua straniera non ti permette di discernere le diverse parole. Imparare una lingua straniera come l’inglese può diventare un vero mal di testa perché c’è poca corrispondenza tra la fonetica e l’ortografia. Devi avere qualcosa di “tangibile” per poter organizzare una nuova lingua, con la sua ortografia e struttura.
Karen Wolfe della Fondazione americana per i Ciechi asserisce: “Non si può essere istruiti solo con l’ascolto. Il saper leggere e scrivere ci aiuta a comunicare e a pensare. Non sarai mai veramente istruito senza il Braille “.
La tecnologia è avanzata a grandi passi, ma i lettori di schermo e i registratori non possono sostituire la capacità di leggere e scrivere. Quando si fa un discorso, il Braille è l’unico modo per appuntare sulla carta i propri pensieri. Il Braille è necessario per leggere etichette, confezioni di medicinali, seguire indicazioni in una città, leggere i menu dei ristoranti e così via.
I bambini ipovedenti sono costretti ad una cattiva postura che nel caso di nostra figlia ha causato una brutta scoliosi. Affaticamento dell’occhio e le emicranie fanno parte della quotidianità e fa male al cuore guardare il tuo bambino che cerca di decifrare ciò che è scritto su uno schermo. Il Braille consente una buona postura e gli ipovedenti possono riservare la loro vista residua per la TV o altre attività del tempo libero.
Quando il Braille viene mostrato a un bambino cieco o ipovedente da una persona competente e il bambino capisce che è una cosa importante per lui, non è né troppo difficile né un peso. I bambini lo accettano come una cosa naturale. Robert Englebretson, professore di linguistica presso l’Università Rice ha spiegato durante una conferenza: “Mentre i bambini vedenti imparavano a leggere e scrivere in nero è sembrato così naturale che io dovessi imparare a leggere e scrivere in Braille”. Englebretson parla di agire secondo un valore fondamentale, la valorizzazione del Braille per il suo fatto di essere naturale e necessario.
Ai ciechi vanno offerte pari opportunità e il Braille fa sì che questo avvenga. L’ascolto da solo non basta!

Atto europeo sull’accessibilità, molti miglioramenti ma non è tutto OK

I membri del Parlamento europeo hanno votato il 14 settembre 2017 in sessione plenaria gli emendamenti in merito alla proposta di Direttiva sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative ai requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi (COM 615 final), ossia l’Atto Europeo sull’Accessibilità. La relazione finale è stata adottata con 537 voti a favore, 89 astensioni e 12 voti contrari. La plenaria del Parlamento ha dato al relatore dell’Atto sull’Accessibilità, on. Morten Lokkegaard, il mandato di iniziare i negoziati con il Consiglio il prima possibile.
Benché la plenaria abbia concordato su diversi emendamenti che hanno migliorato la proposta della Commissione e la relazione iniziale del Comitato per il Mercato Interno e la Protezione del Consumatore (IMCO), altri miglioramenti proposti dall’Unione Europea dei Ciechi (EBU), dal movimento della disabilità e da quello dei consumatori sono stati respinti.
L’Unione Europea dei Ciechi e il Forum Europeo della Disabilità (EDF), con il sostegno in Italia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS e del Forum Italiano sulla Disabilità, hanno condotto una intensa campagna di sensibilizzazione per convincere i membri del Parlamento europeo ad ascoltare le voci dei cittadini europei con disabilità e ad adottare un Atto sull’Accessibilità ambizioso e forte. L’EBU e l’EDF si stanno prendendo ancora un po’ di tempo per un’analisi più approfondita e accurata degli emendamenti e del testo finale. Nel frattempo, è riportato qui di seguito un breve aggiornamento dell’EDF sulle cinque priorità principali della sua campagna:
1. Applicabilità dell’Atto sull’Accessibilità ad altre leggi dell’Unione, come ad esempio gli appalti pubblici o i Fondi Strutturali dell’Unione europea. Questo punto è stato adottato, ora tutta la legislazione dell’Unione Europea che tratta di accessibilità dovrebbe essere in linea con i requisiti di accessibilità dell’Atto.
2. Adozione di una clausola forte e vincolante per l’ambiente costruito. Questo punto è stato adottato, nel senso che i requisiti di accessibilità dell’Atto sull’Accessibilità si applicheranno non solo ai prodotti e servizi, ma anche all’ambiente costruito nel quale sono collocati, ad es. non dovrebbe essere reso accessibile solo lo sportello bancomat, ma anche l’edificio della banca dove lo sportello stesso si trova. Tuttavia ciò riguarda solo gli edifici nuovi e ristrutturati inerenti i servizi bancari, telefonici e di trasporto.
3. Applicazione dei requisiti di accessibilità da parte delle microimprese e delle piccole e medie imprese (PMI). Questo punto è stato respinto. Le microimprese saranno escluse dall’Atto e non dovranno rendere accessibili i loro prodotti e servizi (come il commercio elettronico e i libri elettronici). Per quanto riguarda le PMI, esse dovranno informare le autorità nel caso i loro prodotti e servizi non siano accessibili.
4. Accessibilità dei trasporti. Ci sono stati dei miglioramenti, ma alcune richieste sulle definizioni sono state respinte. Ciò significa che importanti mezzi di trasporto, come metro, tram o autobus locali, restano esclusi dalla legge. Tuttavia, i requisiti relativi al trasporto nell’allegato I sono stati migliorati rispetto alla relazione iniziale del Comitato per il Mercato Interno e la Protezione del Consumatore (IMCO) ed è stato confermato che i principali requisiti di accessibilità del trasporto rimarranno nell’Atto.
5. Inclusione dei requisiti di accessibilità relativi a settori specifici nell’allegato I. Non ci sono state modifiche sostanziali al testo dell’allegato I nella sezione Servizi Media Audiovisivi.

 

Concorso internazionale di temi sul Braille 2017 – L’EBU rende noti i vincitori

Traduciamo di seguito il comunicato dell’Unione Europea dei Ciechi:
“L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) è orgogliosa e lieta di annunciare i vincitori della sezione europea del Concorso mondiale di temi sul Braille. Questo concorso è un’iniziativa mondiale organizzata e finanziata dalla Onkyo Corporation e da The Braille Mainichi, due aziende giapponesi impegnate attivamente nella promozione del Braille. La sezione europea del concorso è gestita dall’EBU.
Nell’offrire ai partecipanti l’opportunità di esprimere quale ruolo abbia avuto il Braille nella loro vita, il concorso ha lo scopo di incoraggiarne l’utilizzo in ogni fase della vita. Quest’ anno sono stati ricevuti 55 elaborati da 19 diversi paesi, di qualità così alta, come negli anni precedenti, da rendere il lavoro della giuria di selezione dei lavori molto difficile
Ecco la lista completa dei vincitori del 2017 :
Primo premio Otsuki
Marina Valenti (Italia): Braille… uno strumento essenziale per gli ipovedenti o i ciechi
Premio per opera di eccellenza
Categoria giovani:
Oleg Suvorin, (Russia): Lettera a Louis Braille
Categoria senior:
Boldizsar Szentgali-Toth, (Ungheria): Ciao Reni
Premio per opera di merito
Categoria giovanile:
Zuzana Fährerová, (Slovacchia): Puntini come il migliore dei regali?
James Scholes, (Regno Unito): Puntini rurali
Categoria senior:
Francisco Javier García Pajares, (Spagna): Il numero di cose che entrano in sei puntini è stupefacente!
William Lyons, (Svezia): Il ritardatario
Gli elaborati di altri due concorrenti hanno ricevuto un apprezzamento particolare da parte della giuria:
Milan Linhart, (Repubblica Ceca): La fine dei bei vecchi tempi o Basta guardare e vedere
Ivana Vinko, (Croazia): Il migliore amico
Cogliamo l’occasione non solo per congratularci con i nostri vincitori, ma anche per complimentarci con tutti i partecipanti e speriamo di avere ancora più concorrenti il prossimo anno. I saggi premiati possono essere scaricati da: http://www.euroblind.org/projects-and-activities/activities/nr/210”.

Settimana della musica ad Hannover, Germania, 28 luglio – 5 agosto 2018 (scadenza 30 novembre 2017)

“Il DBSV-Musikclub è la settimana della musica classica, pop, rap. Partecipando potrai esercitarti su composizioni polifoniche per voce e strumenti e insieme a te produrremo la musica che ti piace e che puoi cantare e suonare. Faremo un’escursione per conoscere la città di Hannover e al termine terremo un concerto pubblico. Per partecipare all’evento devi saper parlare il tedesco o l’inglese ad un buon livello poiché la attività si svolgeranno in queste due lingue. Alla settimana musicale possono partecipare anche persone minorenni, a condizione che i genitori abbiano dato il loro consenso scritto.

Il DBSV-Musikclub sarà ospitato dal Centro di formazione per adulti “Stephansstift” (ZEB), Kirchröder Straße 44, 30625 Hannover (Germania), sito web www.stephansstift.de. Ci saranno degli assistenti in loco, ma è richiesta una buona mobilità negli ambienti conosciuti e autonomia nelle attività quotidiane. Il coordinatore dello stage è Michael Kuhlmann, musicista e capo coro cieco. La quota di partecipazione è di 130,00 euro (comprendente il vitto, l’alloggio e le attività dello stage), ma  la DBSV potrà rimborsare 50,00 euro dei tuoi costi di viaggio. Un eventuale accompagnatore dovrà pagare la tua stessa quota di partecipazione. Per maggiori chiarimenti ti preghiamo di contattare Reiner Delgado, ai seguenti recapiti: email r.delgado@dbsv.org o telefono 0049-30-285387-240.

Le iscrizioni sono aperte fino al 30/11/2017. Per candidarti dovrai leggere con attenzione il regolamento allegato e compilare e inviare la scheda di seguito riportata (in lingua inglese) al sig. Torsten Resa all’email t.resa@dbsv.org. Ti preghiamo inoltre di inviare una  registrazione (non professionale) di una canzone o di un pezzo musicale da te eseguiti in file audio o caricato su piattaforma online per aiutarci nella preparazione della settimana della musica.

Dato il numero limitato dei posti disponibili, è consigliabile procedere all’iscrizione al più presto possibile. L’iscrizione è effettiva solo dopo aver ricevuto la conferma di ammissione da parte della DBSV per iscritto”.

Copia delle candidature dovrà essere inviata anche all’Ufficio Relazioni Internazionali dell’UICI all’email: inter@uiciechi.it.

 

Regolamento
Condizioni di partecipazione
Iscrizione
L’iscrizione viene effettuata per iscritto alla DBSV ed è vincolante. In caso di un numero di iscrizioni superiore a quello dei posti disponibili, la DBSV si riserva di avviare una procedura di selezione. Una volta completata l’iscrizione, il/la partecipante riceverà una conferma scritta. Il diritto a partecipare si determina solo previa conferma scritta da parte di DBSV e il puntuale pagamento della quota di partecipazione.
Le prenotazioni delle camere saranno effettuate esclusivamente dalla DBSV. Solo le camere prenotate tramite la DBSV possono essere fatturate.
In caso di cancellazione prima del completamento dell’iscrizione, il/la partecipante non dovrà in nessun caso sostenere dei costi. In caso di cancellazione prima del completamento dell’iscrizione, qualora la DBSV fosse impossibilitata a cancellare senza aggravio di spesa le camere già prenotate, al/alla partecipante saranno addebitati i costi derivanti. Eventuali sostituzioni dei referenti e modifiche al programma delle manifestazioni non danno ai partecipanti il diritto di cancellare la propria iscrizione o di ridurre la propria quota di partecipazione.
In caso di presenza di partecipanti minorenni, i genitori affidano la sorveglianza dei figli alla direzione dell’organizzazione. I genitori devono informare la DBSV di tutte le cose importanti che riguardino i minori, come malattie, allergie, medicine e cose simili, al fine di permettere agli organizzatori di prendersi cura di loro nel miglior modo possibile. I minorenni devono seguire le istruzioni della direzione dell’organizzazione e se non lo fanno possono essere esclusi dalla manifestazione e rimandati a casa prima del tempo a spese dei genitori.
Condizioni di pagamento
La quota di partecipazione sarà pagata entro la data indicata nella lettera di conferma o nella relativa fattura. La quota di partecipazione è a carico del/della partecipante. Solo in caso di registrazione effettuata a termini di legge dall’associazione nazionale o locale, DBSV fatturerà le quote di partecipazione a tale associazione.
La quota per gli accompagnatori è la stessa di quella prevista per i partecipanti.
Cancellazione
La DBSV si riserva il diritto di cancellare un evento, per esempio in caso di numero di adesioni insufficiente o di malattia. In tal caso, i pagamenti già effettuati saranno rimborsati. È esclusa qualsiasi ulteriore richiesta di risarcimento danni.

Raccolta dei dati
All’atto della registrazione, il/la partecipante presta il proprio consenso affinché:
– il proprio nome e indirizzo completo di recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica, nonché altre informazioni relative alla manifestazione siano raccolti e memorizzati da DBSV
– il proprio nome e indirizzo siano trasmessi alla sede della manifestazione per la gestione della prenotazione
– tutti i partecipanti ricevano un elenco dei partecipanti completo di nomi, numeri di telefono e indirizzi di posta elettronica
Qualora non intendesse prestare il Suo consenso all’acquisizione e/o al trasferimento dei Suoi dati, La preghiamo di comunicarcelo.

Scheda in lingua inglese
Send till 30.11.2017 per mail, post oder fax to:
Deutscher Blinden- und Sehbehindertenverband e. V. – Torsten Resa
Rungestr. 19 – 10179 Berlin
Mail: t.resa@dbsv.org – Fax: 0049-30-285387-273

 

Name:

Adress:

 

Phone:

E-Mail:

Date of Birth:

Accompaning Person, Name and Adress :

 

I play the following Instruments:

 

I will bring the following Instruments with me:

Please mark the correct things!

[ ] I sing in a Choir

My Voice:
[ ] Alto [ ] Sopran
[ ] Bass [ ] Tenor

I use music notation
[ ] in Braille
[ ] in normal Print

Online link of my musical activities:

[ ] I come with Guide Dog

[ ] I agree that photos and audio recordings of me will be published on DBSV-Jugendclub-Facebook-Fanpage and in other Media of DBSV-Jugendclubs.

prefered room: [ ] Single Room [ ] Dubble Room

 

Additional Remarks like Alergies, Deseases, Medication:

 

I register to the Music Week and agree to the following participation rules.

Date, Signature

 

Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità

Per impulso dell’EBU (Unione Europea dei Ciechi), la nostra Unione svilupperà specifiche azioni di diffusione di informazioni relative al ruolo e agli obiettivi di tutela della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Procederemo, in primo luogo, alla traduzione in lingua italiana del testo “The UNCRPD – a new look at our human rights”, di circa 23 pagine.
Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non vedenti e ipovedenti tra i diciotto e i trentacinque anni, disponibili a effettuare dall’originale inglese la traduzione in lingua italiana, per la quale è previsto anche un piccolo compenso, potranno inviare, entro il 23 luglio prossimo, una comunicazione di interesse al nostro Ufficio Relazioni Internazionali all’email:

inter@uiciechi.it.

Nella comunicazione di interesse, sarà bene indicare i propri dati anagrafici, l’email e il recapito telefonico.

 

Resoconto dell’Assemblea Generale e della Conferenza “La nostra via per l’uguaglianza in Europa” dell’Unione Europea dei Sordociechi (EDBU), di Angela Pimpinella

Autore: Angela Pimpinella

DBU. Erano presenti 19 delegazioni nazionali di cui 10 con diritto di voto. Questi sono stati giorni in cui l’EDBU ha dovuto rieleggere il nuovo organo esecutivo, presentare il piano strategico per i prossimi 5 anni e apportare anche modifiche importanti nel proprio statuto. Una di queste per esempio è la riduzione dei componenti dell’esecutivo da 9 a 5. Sono stati eletti: Presidente Sanya Tarczay (Croazia), Vicepresidente Francisco Trigueros Molina (Spagna) e componenti del Comitato Esecutivo Peter van Houtte (Belgio), Riku Virtanen (Finlandia) e Tamás Gangl (Ungheria). Ulteriori modifiche allo Statuto sono incluse nel nuovo piano di azione di cui vi riporto notizie qui sotto.
La missione dell’EDBU è quella di far sì che i sordociechi escano dall’isolamento e che abbiano accesso a servizi di interpretariato di qualità, alla riabilitazione, alla cultura e all’integrazione sociale, elementi importanti per la presenza attiva della persona sordocieca nella società. Infatti il sordocieco deve essere protagonista con diritti e obblighi nella società. Questi ideali si conformano molto ai principi contenuti nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Obiettivi dell’EDBU nei prossimi anni:
• Aumentare la visibilità a livello nazionale ed europeo sulla base del concetto “Niente su di noi senza di noi”
• Far crescere l’organizzazione, attraverso il potenziamento delle capacità dei sordociechi, tramite servizi di interpretariato di qualità, una buona organizzazione e comunicazione interna, l’elaborazione di metodologie per l’organizzazione degli eventi e l’erogazione di formazione.
• Collaborare con altre organizzazioni (Istituzioni UE, EDF, EBU, EUD, EDbN, EFSLI, WASLI, DbI…)
• Esercitare una pressione politica affinché le necessità specifiche dei sordociechi vengano conosciute e affinché le loro necessità nella vita quotidiana vengano tenute in conto nella predisposizione delle politiche
• Promuovere la creazione di associazioni di sordociechi autonome nei paesi europei dove esse non sono state ancora fondate
• Promuovere la ricerca sui dati statistici relativi alla popolazione sordocieca in Europa
• Attuare una strategia di reperimento fondi da investire nelle attività dell’EDBU
• Stabilire dell’ufficio centrale dell’EDBU a Bruxelles in Belgio per poter avere accesso ai fondi comunitari per le ONG europee.
Sono stati approvati inoltre i rapporti di lavoro dal 2013 al 2017, tra cui il rapporto della Presidente, da cui emerge l’importanza del lavoro svolto, e il rapporto del Tesoriere, da cui si desume che le risorse economiche sono molto scarse e che l’EDBU si avvale principalmente del lavoro di volontari.
E’ stata inoltre approvata la proposta di fissare al 22 ottobre  la data della Giornata Europea dei Sordociechi, per ricordare l’anniversario della fondazione dell’EDBU. La Giornata Internazionale dei Sordociechi rimane invece il 27 giugno, data di nascita di Helen Keller.
La prossima assemblea generale si terrà in Spagna nel 2018  in coincidenza con l’Assemblea Generale della Federazione Mondiale dei Sordociechi.
Al termine dei lavori dell’Assemblea Generale ha avuto luogo dal 7 al 9 giugno la Conferenza dell’EDBU “La nostra via per l’uguaglianza in Europa”.La prima relazione plenaria è stata tenuta da Liisa Kauppinen e ha riguardato i lavori di preparazione della Convenzione ONU e l’influenza esercitata da alcune persone sordocieche che ha portato all’introduzione nell’articolo 24 sull’educazione della menzione dei sordociechi come gruppo i cui bisogni speciali devono essere tenuti in conto per un’istruzione efficace. I lavori sono continuati con la relazione di Dimitar Parapanov, che ha messo in evidenza l’importanza della formazione degli interpreti e per questo ha illustrato un progetto realizzato con l’Unione Ungherede dei Sordociechi, che ha fornito formazione e quindi la possibilità di avere in Bulgaria interpreti per sordociechi con una adeguata formazione. Parapanov ha inoltre menzionato la grande difficoltà incontrata a far riconoscere la sordocecità come disabilità a se stante. Nel pomeriggio del 7 si è tenuto il workshop di Barbara Verna sul bastone rosso-bianco per i sordociechi. Dalla relazione di Barbara è scaturita la necessità  di realizzare una ricerca nei vari paesi sulla tipologia del bastone utilizzato dalle persone sordocieche, perché durante il workshop è emerso che ogni paese ha un bastone di colore diverso. E’  molto importante che anche il bastone sia uguale in tutti i paesi d’Europa, in Italia già da alcuni anni stato introdotto il bastone bianco e rosso per le persone sordocieche ed esso è menzionato anche nel Codice Stradale . Poi si è passati a parlare, con le due relatrici Bibbi Hagerupsen e Aashild Johansen, della comunicazione aptica,  che permette di trasmettere informazioni soprattutto ambientali tramite una simbologia tattile che prevede la pressione della mano su diverse parti del corpo. Tale metodologia è stata sviluppata nei paesi del Nord. Per certe situazioni la comunicazione aptica è molto importante, perché, utilizzando la schiena come una lavagna, è possibile avere una visualizzazione degli ambienti e delle strutture che con le sole parole rimarrebbe più astratta. Il giorno 8 a mattina abbiamo ricominciato i lavori con la relazione di Francisco Trigueros Molina (Spagna), che ha prima parlato dell’identità delle persone sordocieche, fornendone una descrizione, e poi ha raccontato l’esperienza in Spagna di come si è realizzata l’attuale Federazione Spagnola dei Sordociechi. Di seguito Sanna Paasonen (Finlandia) ha presentato i risultati del progetto  sulla violenza domestica nei confronti delle persone con disabilità. Nel pomeriggio sono seguiti il forum delle donne e il forum dei giovani, che hanno affrontato le tematiche di questi gruppi.
Al termine di questa esperienza le informazioni ricevute sono state tantissime e ho potuto notare il grande lavoro di rete che l’EDBU riesce a realizzare. Sono stati trasmessi contenuti molto importanti che sicuramente a ogni partecipante potranno essere utili per migliorare le condizioni dei sordociechi nel proprio paese. Per me è fantastico che tante persone di paesi diversi riescano a comunicare con sistemi differenti ma soprattutto a lavorare per un obiettivo in comune: migliorare la qualità di vita delle persone sordocieche.
Per me è stato importante portare la presenza dell’UICI presso l’EDBU, a cui siamo iscritti come membri associati. Ciò offre alla nostra associazione la possibilità di contribuire e partecipare allo sviluppo dell’EDBU stessa e quindi dei sordociechi in Europa.

Unione Mondiale dei Ciechi – Candidature per il ruolo di Amministratore Delegato (CEO)

Penny Hartin, attuale amministratore delegato (CEO) dell’Unione Mondiale dei Ciechi “World Blind Union” (WBU), prossimamente si ritirerà dagli impegni lavorativi. La WBU ha pertanto dato inizio a un processo di selezione per individuare un sostituto che verrà assunto tra la metà e la fine del 2018.
La sede lavorativa è a Toronto, Ontario, Canada, presso gli uffici della WBU.
La WBU è particolarmente interessata a ricevere candidature di persone non vedenti e ipovedenti che siano in possesso di ottima conoscenza scritta e parlata della lingua inglese.
L’ulteriore conoscenza di una o di entrambe le altre lingue usate dalla WBU, francese e spagnolo, sarà considerata un elemento preferenziale.
La candidatura deve essere presentata in lingua inglese, corredata del proprio dettagliato curriculum vitae e accompagnata da una “lettera di candidatura” che metta in evidenza l’interesse e l’idoneità per il ruolo da svolgere, includendo anche i nomi e i contatti di almeno tre persone in grado di fornire specifiche referenze.
Le caratteristiche e i requisiti richiesti per il ruolo, sono indicati di seguito in dettaglio.
Chi fosse interessato, entro il 1° agosto 2017, dovrà spedire la proposta di candidatura al presidente WBU Fredric K. Schroeder, all’indirizzo
president@wbu.ngo

CAREER OPPORTUNITY

CHIEF EXECUTIVE OFFICER, WORLD BLIND UNION
(Application deadline – August 1, 2017)

The Organization
The World Blind Union (WBU) is an international not-for-profit, charitable organization representing the estimated 285 million people who are blind or have low vision worldwide. The WBU is recognized as the international voice of blind and partially sighted persons speaking on their behalf at the United Nations, UN Agencies and other international organizations.
Its mission is achieved with and through its members – organizations of blind and partially sighted persons and organizations providing services to blind and partially sighted persons in over 190 countries and through six Regional Unions. The six WBU Regions are: Africa, Asia, East Asia/Pacific, Europe, Latin America and North America/Caribbean.
WBU’s vision is that “People who are blind or partially sighted can participate fully in any aspect of life we choose”. This is achieved through work in our four strategic priorities of: Human Rights & Representation; Capacity Building; Accessibility (Information, Technology & Environment); and Resource Sharing and Collaboration.

The Position
The World Blind Union is seeking a Chief Executive Officer who will replace the incumbent CEO upon her retirement. The position is based at WBU’s international headquarters located in Toronto, Ontario Canada
Reporting directly to the President of the World Blind Union, the CEO will have the following responsibilities and requirements:

Responsibilities:
• The CEO shall be responsible for the overall operational and financial management of the WBU including human resources, budgeting, monitoring and reporting on financial performance.
• The CEO shall manage and monitor the legal requirements of the WBU Corporation in Canada, ensuring compliance with bylaws, remittal of required reporting and the like.
• The CEO shall be responsible for supporting and communicating with the WBU Officers, Executive and its committees and arranging for their meetings.
• The CEO shall provide organizational, planning and implementation support for the WBU quadrennial General Assembly of members.
• The CEO shall maintain ongoing contact with the President, the Officers and the Regional Unions of the WBU, providing support and advice as required.
• The CEO shall support the WBU Strategic Planning process, providing advice and support to the priority and objective leaders as required and supporting the development and monitoring of the quadrennial workplan.
• The CEO shall develop and manage project proposals and support resource generation initiatives in cooperation with the Officers and the Resource Generation Committee.
• The CEO shall be responsible for the membership of the WBU in cooperation with the Secretary General.
• The CEO shall ensure adherence to all WBU policies, positions and procedures as well as the provisions of the WBU Constitution and will provide advice and input regarding these as appropriate.
• The CEO shall be responsible for the coordination of all aspects of communications, including publications, social media and the WBU website, ensuring that communications to the membership and the public are provided in the WBU’s three working languages of English, French and Spanish.
• The CEO shall liaise with external partners and represent the WBU as appropriate and as requested.
• The CEO shall perform those other such duties as deemed appropriate and delegated by the Assembly, the Executive and the President from time to time.

Requirements:
• Post-secondary education in a related field.
• At least five years relevant management experience.
• Must have extensive experience related to blindness or low vision.
• Must have an ability to travel independently at the international level and with reasonable frequency.
• Must be an independent worker who can work to the President’s requirements taking advice as well as providing advice.
• Can demonstrate organizational, administrative and financial expertise at a senior management level.
• Can demonstrate experience in leading and mentoring staff, including those who may be located in other parts of the world.
• Can demonstrate skills in research, information collection and presentation in both written and verbal form.
• Can demonstrate experience and understanding of the disability sector environment and the ways in which a world-wide movement operates.
• Can demonstrate a sound knowledge of blindness issues emanating from different cultures, income levels and geographic locations.
• Can demonstrate experience in working with governance boards and committees.
• Project management experience.
• Experience in strategic planning, monitoring and evaluation.
• Is comfortable both with providing high level direction and support as well as hands-on implementation and delivery.
• Fluent English oral and written skills are essential; skills in one or both of WBU’s other working languages of French and Spanish are an asset.

Applications
Applicants should include a detailed curriculum vitae; the names and contact details of three (3) referees (which will only be contacted if the applicant is being considered for an interview and he/she will be notified of this in advance). We also request a letter of candidature indicating interest in and suitability for the position. All applications must be submitted in English and must be submitted electronically in MS Word format only. Applications that have inaccessible attachments will be rejected.

People living with blindness or partial sight are strongly encouraged to apply.

Applications should be directed to:
Dr. Fredric K Schroeder
President, World Blind Union
president@wbu.ngo

Application Deadline: August 1, 2017

Start Date: To be negotiated

Note: A detailed position description can be requested by interested candidates from the CEO of WBU at penny.hartin@wbu.ngo

GaragErasmus presenta al Parlamento europeo la community che lavorerà al futuro di Erasmus+

Si chiama “Erasmus+ Generation on-line meeting point” e coinvolgerà tutto il mondo legato al celebre programma di mobilità: studenti, ex studenti, docenti, istituzioni, europarlamentari e organizzazioni studentesche dei 28 Paesi dell’Unione europea. Si tratta della community on-line che la Commissione europea e la Fondazione garagErasmus, il professional network dei talenti europei, hanno presentato nella prestigiosa location del Parlamento europeo di Strasburgo in occasione delle celebrazioni per il XXX Anniversario del programma Erasmus+, a cui hanno partecipato delegazioni provenienti da tutti i Paesi UE.
La community, ospitata sulla piattaforma WeTipp, è molto ambiziosa: sviluppa al suo interno, sin da oggi, dibattiti lanciati dagli attori coinvolti nel programma di mobilità, soprattutto ex studenti Erasmus ed inoltre accoglie osservazioni e suggerimenti che possano contribuire ad arricchire e migliorare il progetto più amato dai giovani universitari.
Qualcosa già si muove per il futuro di Erasmus: il Commissario europeo a Education, Culture, Youth and Sport, ha lanciato segnali positivi in vista del nuovo programma che, presumibilmente, tra il 2020 e il 2027, accompagnerà i sogni di altri milioni di giovani europei: “L’obiettivo è raddoppiare, per il prossimo settennato, i fondi per Erasmus+, portando l’investimento dell’Unione europea, su questo capitolo, a 30 miliardi di Euro (rispetto ai 14,7 del periodo 2014-2020)”.

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