Commissione europea – Dichiarazione Giornata internazionale delle persone con disabilità: dichiarazione della Commissaria Thyssen

Bruxelles, 1° dicembre 2017
Consentire alle persone con disabilità di partecipare pienamente alla società è una delle più importanti sfide sociali che dobbiamo affrontare: bisogna fare ancora molto per eliminare la loro esclusione sociale.
La crescita inclusiva e l’equità sociale sono al cuore dell’agenda della Commissione europea, come recentemente confermato dalla proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali. La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio sostengono il principio secondo il quale le persone con disabilità hanno diritto a un sostegno al reddito che garantisca loro di vivere in condizioni dignitose, a servizi che permettano loro di integrarsi nel mercato del lavoro e nella società e a un ambiente di lavoro adeguato alle loro esigenze. L’impegno dalla Commissione deve pertanto essere accompagnato da iniziative da parte delle autorità nazionali, regionali e locali, in modo da garantire che le persone con disabilità non vengano escluse. Sarà anche indispensabile il coinvolgimento costante della società civile e delle organizzazioni del settore del lavoro.
L’Unione europea continua a rispettare gli obblighi assunti nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Nel contesto della strategia europea sulla disabilità 2010-2020, questa Commissione ha in particolare adottato importanti iniziative per contribuire a eliminare gli ostacoli all’accessibilità per le persone con disabilità. Due anni fa ho presentato la mia proposta per un atto europeo sull’accessibilità, che mira a rendere accessibili alle persone con disabilità prodotti e servizi fondamentali. È davvero giunto il momento che la mia proposta venga adottata da tutte le istituzioni dell’UE. A settembre il Parlamento europeo ha definito la sua posizione; sono fiduciosa che gli Stati membri raggiungeranno un accordo in occasione dell’imminente Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori” (EPSCO) del 7 dicembre. Il 2018 deve essere un anno decisivo per l’atto europeo sull’accessibilità, che apporterà miglioramenti concreti alla vita di così tante persone.
La Giornata internazionale delle persone con disabilità costituisce un’ottima occasione per dare loro voce. La Commissione europea organizza pertanto la Conferenza della Giornata europea delle persone con disabilità il 4 e 5 dicembre. Spero di poter contare sull’interesse e sull’ampio sostegno di tutti i soggetti interessati. Insieme guarderemo al futuro e rifletteremo su come costruire una società più inclusiva, più accessibile e più attenta al sociale.
Per ulteriori informazioni
Comunicato stampa: La Commissione propone di rendere i prodotti e i servizi maggiormente accessibili alle persone con disabilità
Pagina della DG Occupazione sulle persone con disabilità
Marianne Thyssen su Facebook e Twitter
STATEMENT/17/5046
Contatti per la stampa:
Christian WIGAND (+32 2 296 22 53)
Sara SOUMILLION (+32 2 296 70 94)
Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail

Seminario online sulla parità di genere dell’Unione Europea dei Ciechi

Il 14 dicembre prossimo, dalle 10.00 alle 12.00 l’Unione Europea dei Ciechi (EBU) terrà un seminario online su “Parità di genere e valorizzazione delle donne con disabilità visiva”.  Co-finanziato dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza della Commissione Europea, il seminario sarà condotto in lingua inglese dagli esperti dell’Associazione Svedese dei Ciechi.  Il programma del seminario è allegato al comunicato.

Chi fosse interessato a partecipare dovrà inviare il proprio nome, l’indirizzo email e il nome dell’organizzazione a cui si è affiliati a: ebuprojects@euroblind.org con copia a inter@uiciechi.it.
L’EBU farà del proprio meglio per accogliere tutte le richieste, tuttavia il numero di partecipanti potrebbe essere limitato.

Il seminario online sarà tenuto tramite il sistema di teleconferenza  WebEX della Cisco, per l’utilizzo del quale ai partecipanti verranno inviate adeguate istruzioni.

 

Quarto Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità, cittadini ed europarlamentari a confronto

Per la quarta volta il Forum Europeo della Disabilità (EDF) e il Parlamento europeo organizzano un evento che porterà i cittadini con disabilità nel cuore delle istituzioni UE, offrendo la possibilità di confrontarsi sulle politiche comunitarie e sul ruolo del Parlamento europeo nella promozione dei diritti delle persone con disabilità. Il 6 dicembre 2017 oltre 500 cittadini europei con disabilità siederanno nell’Emiciclo, la sala dove si riunisce il Parlamento europeo, e avranno la possibilità di intervenire durante le relazioni presentate da europarlamentari e da rappresentanti di alto livello delle altre istituzioni europee riguardanti i diritti dei cittadini con disabilità, come il diritto di voto e di partecipazione alla vita politica e pubblica, la Strategia Europea sulla Disabilità 2020-2030 e l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. Il Quarto Parlamento Europeo delle Persone con Disabilità (EPPD) verrà aperto dai discorsi di Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, e di Yannis Vardakastanis, Presidente dell’EDF.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sarà presente all’evento come parte della delegazione del Forum Italiano sulla Disabilità (FID).
La conferenza dell’EPPD verrà trasmessa in diretta sul canale di webTV del Parlamento Europeo (http://www.europarl.europa.eu/ep-live/en/schedule) con i sottotitoli e in lingua dei segni internazionale.

 

Borsa di studio internazionale per studenti e ricercatori con disabilità – scadenza 31 gennaio 2018

In collaborazione con il Forum Europeo della Disabilità (European Disability Forum), la società di software americana Oracle finanzierà anche per l’anno accademico 2017-2018 una borsa di studio destinata a studenti con disabilità con alto profitto, iscritti a una facoltà universitaria o con dottorato di ricerca nei settori dell’informatica,  dell’ingegneria informatica, della user experience e simili.
I candidati devono essere cittadini comunitari e risiedere in uno dei paesi dell’Unione Europea.
La borsa di studio, del valore di 7.000 Euro, sarà conferita a un progetto o a una tesi che tenga conto delle esigenze delle persone con disabilità in termini di accessibilità delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e/o in cui vengano proposte delle soluzioni per promuoverne l’accessibilità.
Il progetto deve far parte integrante del percorso di studi  dello studente (es. progetto come tesi, realizzazione del progetto come parte del corso di studi, ecc.)
I progetti possono essere già in fase di realizzazione o essere solo delle proposte.

Le tesi o i progetti verranno valutati secondo i seguenti criteri:

– livello accademico del candidato
– originalità del progetto
– qualità scientifica del progetto a partire dallo stato dell’arte
– modalità di considerazione delle diversificate esigenze delle persone con disabilità
– grado di innovatività e qualità del contributo che il progetto offre al miglioramento dell’accessibilità delle tecnologie per le persone con disabilità

La preferenza sarà data agli studenti che siano stati impegnati in un corso di studio durante l’intero anno accademico 2016-2017.
Possono presentare domanda, entro il 31 gennaio 2018, gli studenti con disabilità cittadini dell’UE e residenti in uno dei paesi comunitari, iscritti nell’anno accademico 2017-2018 presso un’università di un paese dell’UE, incluse le università online.

E’ gradito ricevere copia della eventuale candidatura presentata, al nostro indirizzo
inter@uiciechi.it.

 

 

Ulteriori indicazioni, comprese le modalità di presentazione della domanda, sono reperibili sul sito del Forum Europeo della Disabilità al seguente indirizzo:
http://www.edf-feph.org/31-january-deadline-apply-edf-oracle-e-accessibility-scholarship-students-disabilities.

 

Con il sostegno dell’Unione nasce la biblioteca accessibile dell’Università di Tunisi

Grazie all’impegno dell’Unione e della Biblioteca Nazionale per Ciechi Regina Margherita, a partire da quest’anno accademico gli studenti ciechi e ipovedenti dell’Università La Manouba di Tunisi potranno impegnarsi nello studio diretto di numerosi dei nostri classici utilizzando formati adatti a loro. L’iniziativa, condotta sotto il patrocinio dell’Istituto di Cultura dell’Ambasciata italiana, ha portato alla creazione di un biblioteca di libri parlati e in Braille all’interno del dipartimento di italianistica dell’università. L’impegno dei nostri enti ha ricevuto l’elogio della Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi e del Decano della Facoltà di Lettere dell’Università La Manouba. Particolarmente apprezzato e condiviso è stato il contenuto del messaggio scritto per l’occasione dal Presidente dell’Unione Mario Barbuto e letto durante la cerimonia di inaugurazione, avvenuta lo scorso 27 settembre. Riportiamo di seguito il testo del messaggio:
“Quando l’Istituto di Cultura Italiana di Tunisi ci ha proposto di collaborare con lui per istituire una biblioteca accessibile per gli studenti non vedenti presso l’Università La Manouba di Tunisi, abbiamo aderito con entusiasmo al progetto, coinvolgendo anche la Biblioteca Nazionale per i Ciechi di Monza. Fin dalla fondazione della nostra associazione, abbiamo ritenuto la cultura e l’educazione le chiavi per l’inclusione delle persone con disabilità visiva nella vita sociale e lavorativa. Per questo, la possibilità prospettataci dall’Istituto di Cultura Italiano di dare un contributo concreto e durevole alla formazione delle persone non vedenti tunisine ci è parsa una preziosa occasione per estendere al di fuori dell’Italia lo sforzo che l’Unione compie ogni giorno da più di novant’anni nel nostro paese. Siamo lieti inoltre che il nostro sforzo in questo caso contribuisca ad un’altra importante missione, quella della diffusione della conoscenza della lingua italiana nel mondo. Anche se non siamo presenti con voi in questo momento importante per l’Università La Manouba, vogliamo estendere il nostro saluto e il nostro augurio di successo a tutte le istituzioni coinvolte e a tutti gli studenti non vedenti che beneficeranno d’ora in poi della lettura in autonomia delle opere dei nostri celebri scrittori classici, ascoltandole o facendo scorrere le loro dita sui puntini inventati dal grande Louis Braille”.
È’ importante sapere che lo studio della lingua italiana è molto diffuso in Tunisia; esso è scelto come lingua opzionale da circa 40.000 studenti delle scuole superiori e da circa un migliaio di studenti universitari, che lo sceglie come seconda lingua di studio.

 

Entra in vigore la Direttiva UE sui libri accessibili, presto la loro condivisione diventerà una realtà in Europa

All’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE del 20 settembre 2017 della Direttiva e del Regolamento per l’attuazione del Trattato di Marrakech, la Commissione europea ha pubblicato una pagina web dove vengono illustrati entrambi i testi legislativi: https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/implementation-marrakesh-treaty-eu-law.
La Direttiva e il Regolamento sono entrati in vigore l’11 ottobre 2017 e gli Stati membri hanno un anno di tempo per trasporre questa normativa nel rispettivo quadro legislativo nazionale. Passati questi 12 mesi, anche se non tutti i 28 Stati membri avessero integrato la legislazione europea nella loro normativa nazionale, l’Unione Europea depositerà la propria ratifica del Trattato di Marrakech presso l’Ufficio internazionale dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI) a Ginevra, diventando una delle parti contraenti del Trattato. Questo significherà che tutti i 28 Stati membri dovranno rispettare i criteri di riferimento per le eccezioni al copyright che il Trattato riconosce alle persone con difficoltà di lettura di testi a stampa e verrà costituito un quadro giuridico per la condivisione transfrontaliera dei libri accessibili all’interno e fuori dall’UE. I paesi UE si aggiungeranno dunque ai 31 paesi che stanno già beneficiando del Trattato, estendendo i suoi benefici a più di un terzo della popolazione mondiale, con il risultato che sempre più persone con difficoltà di lettura di testi a stampa godranno di un numero maggiore di pubblicazioni accessibili. Beneficiando anche degli standard e delle tecnologie sviluppate dal Consorzio DAISY, molti Stati membri hanno già attivato lo scambio internazionale di libri migliorando l’efficacia dei propri servizi bibliotecari e contribuendo a ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla cultura a livello mondiale.

Concorso europeo di temi sul Braille EBU/ONKYO 2017: annunciati i vincitori

Siamo lieti di comunicare che la giuria costituita dall’EBU per la valutazione degli elaborati selezionati dalle varie giurie nazionali per la fase finale del concorso, tra i cinquantacinque temi pervenuti da 19 paesi diversi, ha scelto quale vincitore del primo premio assoluto un elaborato trasmesso dalla nostra Unione, il tema di Marina Valenti dal titolo:  “Braille…an essential tool for the visually impaired or blind”, che si riporta di seguito nella versione originale in inglese e nella versione tradotta in italiano.

Titolo: Braille…an essential tool for the visually impaired or blind.
Why is it the trend nowadays to tell the visually impaired/ blind and their families that Braille is out of date, unnecessary and complicated? Is Braille really no longer a useful and essential tool for people who have little or no sight?
I live in Northern Italy and my daughter was born visually impaired. She has cone rod dystrophy which is a degenerative eye condition and the syndrome she has usually leads to a serious hearing disability too. The doctors underlined early on that one of the constructive steps we could take was to make sure that she learnt Braille as soon as possible. To me it seemed obvious that that was what we would be doing.
As of nursery school, in Italy, a blind/visually impaired child is assigned a professional figure called a typhlologist who is supposedly an expert on all that which is necessary for the inclusion of blind students in the classroom. The exact responsibility of this person is somewhat mystifying but I had imagined that he/she would encourage and promote the use of Braille. In the mainstream classroom, children with sensory problems in Italy are provided with a special needs teacher and another assistant who is responsible to the typhlologist and carries out his or her instructions. We were very fortunate to be assigned a really talented and competent assistant who not only started teaching our daughter Braille, but in a very jocose, fun way, involved the whole class. Right from the beginning it became clear however that the typhlologist did not share the assistant’s enthusiasm for Braille but in fact she began to obstacle the procedure. She argued that visually impaired children should be encouraged to use their remaining sight and that it was psychologically negative and stressful for the visually impaired to have to learn Braille. The assistant and the typhlologist did not see eye to eye and we realised that the assistant’s days were numbered. She left before our daughter completed primary school and there was no longer anyone able to continue with Braille at school. The typhlologist insisted adamently that Braille was too difficult, too stressful, unneccessary, obsolete and insinuated that we were unfair and ambitious parents to expect her to learn this code. We had our daughter continue with braille at home privately but this meant that she was not able to use it at school as a tool. Once you know the rudiments of Braille you have to use it regularly as it’s a skill which requires practice and maintenance if you want to be on a par with your peers.
My daughter is now in her second last year of language high school. She has always been able to cope with mainstream school as she is bright, motiviated and does not have cognitive difficulties.
She hardly has any sight now and can no longer rely on an enlarged document, her hearing has worsened and she now needs a hearing aid too. She is fortunate to have understanding, helpful teachers, special needs teachers and a very caring assistant. Had she had Braille at her finger tips she would be much more autonomous now, instead she has to be supported by many to make school material accessible.
I would like to reach all those parents who are in doubt as to whether the effort of learning Braille is necessary. I would like all those parents who are told that Braille is superfluous to reflect on the following: The school system lacks qualified instructors, resources and time needed to teach braille in the classroom. In most cases braille is discouraged because special needs teachers/assistants do not know braille and they have not been given the right tools to work with. In most cases they too have been brainwashed into thinking braille a waste of time and effort. It is much easier to tell parents
that braille is obsolete than to have to justify that the school or service cannot provide it beacuse it’s an expense.
I find it perplexing that a person with an academic background should consider braille ‘ too difficult’. Shouldn’t music or physics or maths be removed from school for sighted pupils then because it’s generally considered difficult?
Language learning requires 4 skills: writing, reading, listening and speaking. Each skill presents a different cognitive activity and if you are learning a foreign language you are at an enormous disadvantage if you are only able to listen to the spoken language. A foreign language spoken does not allow you to discern the various words. Learning a language like English as a foreign language can be a real headache because there is little correspondence between the phonetics and spelling.
You need to have something ‘tangible’ to be able to organise new language, spelling and structure.
Karen Wolfe of the American Foundation for the Blind reports:” You can’t be literate just listening.
Literacy helps us to communicate and to think. You will never be truly literate without Braille”.
Technology has advanced by leaps and bounds but screen readers and recorders cannot replace the ability to read and write. When giving a speech Braille is the only way to collect thoughts on paper.
Braille is necessary to identify labels, medicine packages, follow directions around a city, read menus in restaurants and so on.
Partially sighted children are forced into bad posture which in the case of our daughter caused bad scoliosis. Eye strain, headaches are part of each day and it is heart breaking watching your child try fathom out what is written on a screen. Braille allows good posture and the visually impaired can save their remainig sight for TV or other pleasure activities.
When Braille is presented to a blind/ v.i child by a competent person and the child understands it’s importance for him, it is neither too difficult nor a strain. Children accept it as natural. Robert Englebretson, Prof of Linguistics at Rice University explained in a presentation:” While sighted children learned to read and write in print is seemed just so natural that I should learn to read and write Braille.” Englebretson speaks about having a core attitude, valuing Braille as both natural and necessary.
Blind individuals deserve a chance at equality, and Braille provides them with this. Listening alone is not enough!

TRADUZIONE DALL’ORIGINALE INGLESE
Titolo: Braille…uno strumento essenziale per gli ipovedenti o i ciechi
Perché c’è oggi la tendenza di dire ai non vedenti e alle loro famiglie che il Braille ormai è sorpassato, inutile e complesso? Davvero il Braille non è più uno strumento utile ed essenziale per coloro che hanno poca o nessuna vista residua?
Vivo nell’Italia settentrionale e mia figlia è nata con una disabilità visiva. Ha la distrofia dei coni, una condizione degenerativa dell’occhio e la sindrome da cui è affetta porta solitamente ad acquisire anche una grave disabilità uditiva. I medici hanno presto insistito sul fatto che una delle azioni più costruttive che potevamo compiere era assicurarci che lei imparasse il Braille il più presto possibile.
A me sembrava ovvio che fosse quello che avremmo fatto.
Nella scuola materna, in Italia, al bambino cieco / ipovedente è assegnata una figura professionale chiamata tiflologo che è presumibilmente un esperto su tutto ciò che è necessario per l’inclusione di studenti ciechi in classe. La responsabilità esatta di questa persona non è molto chiara, ma avevo immaginato che lui o lei avrebbero incoraggiato e promosso l’uso del Braille. In Italia i bambini con problemi sensoriali sono affiancati nelle classi integrate da un insegnante di sostegno e da un altro assistente che agisce sotto la guida del tiflologo e segue le sue istruzioni. Siamo stati molto fortunati a vederci assegnati un’assistente di grande bravura e competenza che non solo ha iniziato a insegnare alla nostra figlia il Braille ma, in modo molto divertente e giocoso, ha coinvolto tutta la classe. Fin dall’inizio, tuttavia, è stato evidente che la tiflologa non condivideva l’entusiasmo dell’assistente per il Braille e in concreto cominciava a ostacolare questo processo. Sosteneva che i bambini con disabilità visiva dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare la loro vista residua e che sia psicologicamente negativo e stressante per gli ipovedenti dover imparare il Braille. L’assistente e la tiflologa erano in disaccordo e ci siamo resi conto che i giorni dell’assistente erano contati. È andata via prima che nostra figlia completasse la scuola primaria e non c’è più stato nessuno in grado di continuare a lavorare con il Braille a scuola. La tiflologa era irremovibile nella sua opinione che il Braille fosse troppo difficile, troppo stressante, inutile, obsoleto e insinuava che eravamo dei genitori ingiusti e ambiziosi se ci aspettavamo che lei imparasse questo codice. Nostra figlia ha continuato a studiare il Braille a casa privatamente, ma questo ha significato che non le è stato possibile utilizzarlo a scuola come strumento. Una volta che si conoscono i rudimenti del Braille, è necessario utilizzarlo regolarmente dato che è un’abilità che richiede pratica continua se si vuole essere alla pari con i propri coetanei.
Mia figlia è ora al secondo anno del liceo linguistico. È sempre stata in grado di affrontare la scuola integrata e dato che è intelligente, motivata e non ha difficoltà cognitive. Adesso non ha quasi più residuo visivo e non può più affidarsi ai documenti ingranditi, il suo udito è peggiorato e ha bisogno anche di un apparecchio acustico. È fortunata perché ha accanto a sé comprensione, insegnanti disponibili ad aiutarla, insegnanti di sostegno e un assistente molto attento. Se avesse acquisito padronanza del Braille, sarebbe molto più autonoma adesso, mentre invece ha bisogno dell’aiuto di molte persone perché il materiale scolastico le sia accessibile.
Vorrei farmi ascoltare da tutti quei genitori che sono in dubbio sul fatto che sia necessario lo sforzo di apprendimento del Braille. Vorrei che tutti quei genitori a cui viene detto che il Braille è superfluo riflettano su quanto segue:
il sistema scolastico manca di istruttori qualificati, risorse e tempi necessari per insegnare il Braille in classe. Nella maggior parte dei casi l’apprendimento del Braille viene scoraggiato perché gli insegnanti/assistenti di sostegno non conoscono il Braille e non sono stati dati loro gli strumenti giusti per lavorare con esso. Nella maggior parte dei casi anche loro hanno subìto un lavaggio del cervello per convincerli che il Braille è uno spreco di tempo e di energie. È molto più facile dire ai genitori che il Braille è obsoleto piuttosto che dover giustificare il fatto che la scuola o il servizio non lo può mettere a disposizione perché rappresenta una spesa.
Trovo sorprendente che una persona con studi universitari alle spalle consideri il Braille “troppo difficile”. Allora anche la musica, la fisica o la matematica dovrebbero essere eliminate dalle scuole frequentate dagli alunni vedenti perché sono generalmente considerate difficili?
L’apprendimento delle lingue richiede 4 abilità: scrivere, leggere, ascoltare e parlare. Ciascuna abilità comporta una distinta attività cognitiva e se si impara una lingua straniera ci si trova molto male se si è solo in grado di ascoltare la lingua parlata. Ascoltare una lingua straniera non ti permette di discernere le diverse parole. Imparare una lingua straniera come l’inglese può diventare un vero mal di testa perché c’è poca corrispondenza tra la fonetica e l’ortografia. Devi avere qualcosa di “tangibile” per poter organizzare una nuova lingua, con la sua ortografia e struttura.
Karen Wolfe della Fondazione americana per i Ciechi asserisce: “Non si può essere istruiti solo con l’ascolto. Il saper leggere e scrivere ci aiuta a comunicare e a pensare. Non sarai mai veramente istruito senza il Braille “.
La tecnologia è avanzata a grandi passi, ma i lettori di schermo e i registratori non possono sostituire la capacità di leggere e scrivere. Quando si fa un discorso, il Braille è l’unico modo per appuntare sulla carta i propri pensieri. Il Braille è necessario per leggere etichette, confezioni di medicinali, seguire indicazioni in una città, leggere i menu dei ristoranti e così via.
I bambini ipovedenti sono costretti ad una cattiva postura che nel caso di nostra figlia ha causato una brutta scoliosi. Affaticamento dell’occhio e le emicranie fanno parte della quotidianità e fa male al cuore guardare il tuo bambino che cerca di decifrare ciò che è scritto su uno schermo. Il Braille consente una buona postura e gli ipovedenti possono riservare la loro vista residua per la TV o altre attività del tempo libero.
Quando il Braille viene mostrato a un bambino cieco o ipovedente da una persona competente e il bambino capisce che è una cosa importante per lui, non è né troppo difficile né un peso. I bambini lo accettano come una cosa naturale. Robert Englebretson, professore di linguistica presso l’Università Rice ha spiegato durante una conferenza: “Mentre i bambini vedenti imparavano a leggere e scrivere in nero è sembrato così naturale che io dovessi imparare a leggere e scrivere in Braille”. Englebretson parla di agire secondo un valore fondamentale, la valorizzazione del Braille per il suo fatto di essere naturale e necessario.
Ai ciechi vanno offerte pari opportunità e il Braille fa sì che questo avvenga. L’ascolto da solo non basta!

Atto europeo sull’accessibilità, molti miglioramenti ma non è tutto OK

I membri del Parlamento europeo hanno votato il 14 settembre 2017 in sessione plenaria gli emendamenti in merito alla proposta di Direttiva sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative ai requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi (COM 615 final), ossia l’Atto Europeo sull’Accessibilità. La relazione finale è stata adottata con 537 voti a favore, 89 astensioni e 12 voti contrari. La plenaria del Parlamento ha dato al relatore dell’Atto sull’Accessibilità, on. Morten Lokkegaard, il mandato di iniziare i negoziati con il Consiglio il prima possibile.
Benché la plenaria abbia concordato su diversi emendamenti che hanno migliorato la proposta della Commissione e la relazione iniziale del Comitato per il Mercato Interno e la Protezione del Consumatore (IMCO), altri miglioramenti proposti dall’Unione Europea dei Ciechi (EBU), dal movimento della disabilità e da quello dei consumatori sono stati respinti.
L’Unione Europea dei Ciechi e il Forum Europeo della Disabilità (EDF), con il sostegno in Italia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS e del Forum Italiano sulla Disabilità, hanno condotto una intensa campagna di sensibilizzazione per convincere i membri del Parlamento europeo ad ascoltare le voci dei cittadini europei con disabilità e ad adottare un Atto sull’Accessibilità ambizioso e forte. L’EBU e l’EDF si stanno prendendo ancora un po’ di tempo per un’analisi più approfondita e accurata degli emendamenti e del testo finale. Nel frattempo, è riportato qui di seguito un breve aggiornamento dell’EDF sulle cinque priorità principali della sua campagna:
1. Applicabilità dell’Atto sull’Accessibilità ad altre leggi dell’Unione, come ad esempio gli appalti pubblici o i Fondi Strutturali dell’Unione europea. Questo punto è stato adottato, ora tutta la legislazione dell’Unione Europea che tratta di accessibilità dovrebbe essere in linea con i requisiti di accessibilità dell’Atto.
2. Adozione di una clausola forte e vincolante per l’ambiente costruito. Questo punto è stato adottato, nel senso che i requisiti di accessibilità dell’Atto sull’Accessibilità si applicheranno non solo ai prodotti e servizi, ma anche all’ambiente costruito nel quale sono collocati, ad es. non dovrebbe essere reso accessibile solo lo sportello bancomat, ma anche l’edificio della banca dove lo sportello stesso si trova. Tuttavia ciò riguarda solo gli edifici nuovi e ristrutturati inerenti i servizi bancari, telefonici e di trasporto.
3. Applicazione dei requisiti di accessibilità da parte delle microimprese e delle piccole e medie imprese (PMI). Questo punto è stato respinto. Le microimprese saranno escluse dall’Atto e non dovranno rendere accessibili i loro prodotti e servizi (come il commercio elettronico e i libri elettronici). Per quanto riguarda le PMI, esse dovranno informare le autorità nel caso i loro prodotti e servizi non siano accessibili.
4. Accessibilità dei trasporti. Ci sono stati dei miglioramenti, ma alcune richieste sulle definizioni sono state respinte. Ciò significa che importanti mezzi di trasporto, come metro, tram o autobus locali, restano esclusi dalla legge. Tuttavia, i requisiti relativi al trasporto nell’allegato I sono stati migliorati rispetto alla relazione iniziale del Comitato per il Mercato Interno e la Protezione del Consumatore (IMCO) ed è stato confermato che i principali requisiti di accessibilità del trasporto rimarranno nell’Atto.
5. Inclusione dei requisiti di accessibilità relativi a settori specifici nell’allegato I. Non ci sono state modifiche sostanziali al testo dell’allegato I nella sezione Servizi Media Audiovisivi.

 

Concorso internazionale di temi sul Braille 2017 – L’EBU rende noti i vincitori

Traduciamo di seguito il comunicato dell’Unione Europea dei Ciechi:
“L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) è orgogliosa e lieta di annunciare i vincitori della sezione europea del Concorso mondiale di temi sul Braille. Questo concorso è un’iniziativa mondiale organizzata e finanziata dalla Onkyo Corporation e da The Braille Mainichi, due aziende giapponesi impegnate attivamente nella promozione del Braille. La sezione europea del concorso è gestita dall’EBU.
Nell’offrire ai partecipanti l’opportunità di esprimere quale ruolo abbia avuto il Braille nella loro vita, il concorso ha lo scopo di incoraggiarne l’utilizzo in ogni fase della vita. Quest’ anno sono stati ricevuti 55 elaborati da 19 diversi paesi, di qualità così alta, come negli anni precedenti, da rendere il lavoro della giuria di selezione dei lavori molto difficile
Ecco la lista completa dei vincitori del 2017 :
Primo premio Otsuki
Marina Valenti (Italia): Braille… uno strumento essenziale per gli ipovedenti o i ciechi
Premio per opera di eccellenza
Categoria giovani:
Oleg Suvorin, (Russia): Lettera a Louis Braille
Categoria senior:
Boldizsar Szentgali-Toth, (Ungheria): Ciao Reni
Premio per opera di merito
Categoria giovanile:
Zuzana Fährerová, (Slovacchia): Puntini come il migliore dei regali?
James Scholes, (Regno Unito): Puntini rurali
Categoria senior:
Francisco Javier García Pajares, (Spagna): Il numero di cose che entrano in sei puntini è stupefacente!
William Lyons, (Svezia): Il ritardatario
Gli elaborati di altri due concorrenti hanno ricevuto un apprezzamento particolare da parte della giuria:
Milan Linhart, (Repubblica Ceca): La fine dei bei vecchi tempi o Basta guardare e vedere
Ivana Vinko, (Croazia): Il migliore amico
Cogliamo l’occasione non solo per congratularci con i nostri vincitori, ma anche per complimentarci con tutti i partecipanti e speriamo di avere ancora più concorrenti il prossimo anno. I saggi premiati possono essere scaricati da: http://www.euroblind.org/projects-and-activities/activities/nr/210”.

Settimana della musica ad Hannover, Germania, 28 luglio – 5 agosto 2018 (scadenza 30 novembre 2017)

“Il DBSV-Musikclub è la settimana della musica classica, pop, rap. Partecipando potrai esercitarti su composizioni polifoniche per voce e strumenti e insieme a te produrremo la musica che ti piace e che puoi cantare e suonare. Faremo un’escursione per conoscere la città di Hannover e al termine terremo un concerto pubblico. Per partecipare all’evento devi saper parlare il tedesco o l’inglese ad un buon livello poiché la attività si svolgeranno in queste due lingue. Alla settimana musicale possono partecipare anche persone minorenni, a condizione che i genitori abbiano dato il loro consenso scritto.

Il DBSV-Musikclub sarà ospitato dal Centro di formazione per adulti “Stephansstift” (ZEB), Kirchröder Straße 44, 30625 Hannover (Germania), sito web www.stephansstift.de. Ci saranno degli assistenti in loco, ma è richiesta una buona mobilità negli ambienti conosciuti e autonomia nelle attività quotidiane. Il coordinatore dello stage è Michael Kuhlmann, musicista e capo coro cieco. La quota di partecipazione è di 130,00 euro (comprendente il vitto, l’alloggio e le attività dello stage), ma  la DBSV potrà rimborsare 50,00 euro dei tuoi costi di viaggio. Un eventuale accompagnatore dovrà pagare la tua stessa quota di partecipazione. Per maggiori chiarimenti ti preghiamo di contattare Reiner Delgado, ai seguenti recapiti: email r.delgado@dbsv.org o telefono 0049-30-285387-240.

Le iscrizioni sono aperte fino al 30/11/2017. Per candidarti dovrai leggere con attenzione il regolamento allegato e compilare e inviare la scheda di seguito riportata (in lingua inglese) al sig. Torsten Resa all’email t.resa@dbsv.org. Ti preghiamo inoltre di inviare una  registrazione (non professionale) di una canzone o di un pezzo musicale da te eseguiti in file audio o caricato su piattaforma online per aiutarci nella preparazione della settimana della musica.

Dato il numero limitato dei posti disponibili, è consigliabile procedere all’iscrizione al più presto possibile. L’iscrizione è effettiva solo dopo aver ricevuto la conferma di ammissione da parte della DBSV per iscritto”.

Copia delle candidature dovrà essere inviata anche all’Ufficio Relazioni Internazionali dell’UICI all’email: inter@uiciechi.it.

 

Regolamento
Condizioni di partecipazione
Iscrizione
L’iscrizione viene effettuata per iscritto alla DBSV ed è vincolante. In caso di un numero di iscrizioni superiore a quello dei posti disponibili, la DBSV si riserva di avviare una procedura di selezione. Una volta completata l’iscrizione, il/la partecipante riceverà una conferma scritta. Il diritto a partecipare si determina solo previa conferma scritta da parte di DBSV e il puntuale pagamento della quota di partecipazione.
Le prenotazioni delle camere saranno effettuate esclusivamente dalla DBSV. Solo le camere prenotate tramite la DBSV possono essere fatturate.
In caso di cancellazione prima del completamento dell’iscrizione, il/la partecipante non dovrà in nessun caso sostenere dei costi. In caso di cancellazione prima del completamento dell’iscrizione, qualora la DBSV fosse impossibilitata a cancellare senza aggravio di spesa le camere già prenotate, al/alla partecipante saranno addebitati i costi derivanti. Eventuali sostituzioni dei referenti e modifiche al programma delle manifestazioni non danno ai partecipanti il diritto di cancellare la propria iscrizione o di ridurre la propria quota di partecipazione.
In caso di presenza di partecipanti minorenni, i genitori affidano la sorveglianza dei figli alla direzione dell’organizzazione. I genitori devono informare la DBSV di tutte le cose importanti che riguardino i minori, come malattie, allergie, medicine e cose simili, al fine di permettere agli organizzatori di prendersi cura di loro nel miglior modo possibile. I minorenni devono seguire le istruzioni della direzione dell’organizzazione e se non lo fanno possono essere esclusi dalla manifestazione e rimandati a casa prima del tempo a spese dei genitori.
Condizioni di pagamento
La quota di partecipazione sarà pagata entro la data indicata nella lettera di conferma o nella relativa fattura. La quota di partecipazione è a carico del/della partecipante. Solo in caso di registrazione effettuata a termini di legge dall’associazione nazionale o locale, DBSV fatturerà le quote di partecipazione a tale associazione.
La quota per gli accompagnatori è la stessa di quella prevista per i partecipanti.
Cancellazione
La DBSV si riserva il diritto di cancellare un evento, per esempio in caso di numero di adesioni insufficiente o di malattia. In tal caso, i pagamenti già effettuati saranno rimborsati. È esclusa qualsiasi ulteriore richiesta di risarcimento danni.

Raccolta dei dati
All’atto della registrazione, il/la partecipante presta il proprio consenso affinché:
– il proprio nome e indirizzo completo di recapito telefonico e indirizzo di posta elettronica, nonché altre informazioni relative alla manifestazione siano raccolti e memorizzati da DBSV
– il proprio nome e indirizzo siano trasmessi alla sede della manifestazione per la gestione della prenotazione
– tutti i partecipanti ricevano un elenco dei partecipanti completo di nomi, numeri di telefono e indirizzi di posta elettronica
Qualora non intendesse prestare il Suo consenso all’acquisizione e/o al trasferimento dei Suoi dati, La preghiamo di comunicarcelo.

Scheda in lingua inglese
Send till 30.11.2017 per mail, post oder fax to:
Deutscher Blinden- und Sehbehindertenverband e. V. – Torsten Resa
Rungestr. 19 – 10179 Berlin
Mail: t.resa@dbsv.org – Fax: 0049-30-285387-273

 

Name:

Adress:

 

Phone:

E-Mail:

Date of Birth:

Accompaning Person, Name and Adress :

 

I play the following Instruments:

 

I will bring the following Instruments with me:

Please mark the correct things!

[ ] I sing in a Choir

My Voice:
[ ] Alto [ ] Sopran
[ ] Bass [ ] Tenor

I use music notation
[ ] in Braille
[ ] in normal Print

Online link of my musical activities:

[ ] I come with Guide Dog

[ ] I agree that photos and audio recordings of me will be published on DBSV-Jugendclub-Facebook-Fanpage and in other Media of DBSV-Jugendclubs.

prefered room: [ ] Single Room [ ] Dubble Room

 

Additional Remarks like Alergies, Deseases, Medication:

 

I register to the Music Week and agree to the following participation rules.

Date, Signature