U.I.C.I. Catanzaro – Assemblea dei soci

Autore: Luciana Loprete

Si è conclusa con un unanime consenso l’assemblea dei soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro chiamati ad approvare la relazione morale e il bilancio delle attività che la sezione ha posto in essere nell’intero anno 2023. Uno scenario, quello della sala del tricolore della prefettura di Catanzaro, che ha fatto da sfondo all’importante momento di confronto che annualmente vede la associazione chiamare a raccolta tutta la sua base associativa non solo per dettami statutari ma soprattutto per mantenere sempre saldo quel sentimento di unità e fratellanza che come riportato anche a margine della relazione morale a firma della Presidente Luciana Loprete è da considerarsi fondamentale visti gli scenari che purtroppo veicolano dagli organi di stampa e che riportano notizie allarmanti su proposte di tagli e revisioni delle pensioni dei soggetti invalidi.

Ad aprire i lavori insieme alla Presidente Loprete è stato sua eccellenza il Prefetto Enrico Ricci che da buon padrone di casa ha salutato i convenuti manifestando la sua fierezza per aver ospitato l’importante momento di confronto e ha analizzato quelle che sono ancora le mancanze che la società purtroppo ancora oggi riserva nei confronti della disabilità.

Ad intervenire ai lavori sono stati poi la vicepresidente nazionale Linda Legname che ha portato gli aggiornamenti in campo nazionale con particolare riguardo alla risoluzione del problema legato al Runts e dell’uscita di importanti bandi riabilitativi, il presidente regionale Pietro Testa che ha aggiornato sull’iter del progetto pluriminorati e su quelle che sono le azioni messe in campo di tutta la Calabria, la consigliera nazionale Anna Maria Palummo che ha richiamato ad un senso di unità, il consigliere regionale della Calabria avvocato Antonello Talerico che nel portare il suo personale saluto ha voluto sottolineare come nella sua consiliatura stia cercando di dare precedenza a quelli che sono i bisogni delle persone con maggiore difficoltà tanto che ha da poco incontrato il CDA di ferrovie della Calabria per risolvere il problema legato al trasporto di disabili e su richiesta della presidente Loprete ha promesso il coinvolgimento dell’Uici nei prossimi incontri, il consigliere comunale Tommaso Serraino che si è complimentato per i lavori assembleari e per quello che l’associazione costantemente svolge da sempre, manifestando la sua totale disponibilità per eventuali istanze da portare in ambito comunale, il direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia Dott. Marcello Malamisura.

A presenziare all’assemblea sono stati inoltre i rappresentanti del CS Calabria centro con il presidente Guglielmo Merazzi ed il direttore Stefano Morena che pungolati dalla Presidente Luciana su una maggiore centralità del centro di Catanzaro, hanno risposto con l’impegno di riportare la sede di Catanzaro nel posto che merita, i rappresentanti dell’associazione Controvento rappresentati dal presidente Francesco Mancuso, dal vicepresidente e dalla consigliera Valentina Faiella con la quale di recente l’Uici ha organizzato una cena al buio e il presidente dell’Unione nazionale mutilati invalidi per servizio della Calabria Antonio Sabatino.

Nel proseguo dei lavori assembleari, come da statuto, il presidente Loprete ha inteso poi proporre alla presidenza dell’assemblea la professoressa Concetta Loprete e come vicepresidente la professoressa Rosanna Fabiano che con parsimonia e rispetto totale dei dettami statutari hanno poi portato i vari punti all’ordine del giorno all’approvazione sia per quanto riguarda la relazione morale che il bilancio 2023.

Una relazione questa, incentrata soprattutto sui tanti servizi anche innovativi posti in essere dalla sezione nei confronti dei propri soci e non solo perché come ricordava la presidente Loprete ad inizio assemblea l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è posta sotto la vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, esercita le funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali delle persone cieche e ipovedenti.

I Soci durante i lavori non hanno fatto mancare le proprie osservazioni circa le problematiche che la disabilità visiva vive ancora oggi nei contesti sociali, basti pensare alla totale assenza di servizi specialistici per l’inserimento scolastico ad esempio o per la formazione degli alunni ciechi, ipovedenti e pluriminorati, oppure la mancata osservanza delle normative sui cani guida o sull’autonomia di firma, dal servizio di trasporto pubblico ai servizi pubblici di base che non mettono ancora oggi il disabile nelle condizioni di poter in autonomia vagliare e svolgere le proprie funzioni e faccende giornaliere. Di tutto questo si è anche discusso durante l’incontro con i presenti che hanno rivolto un sentito ringraziamento alla Presidente, al consiglio e alla segreteria per il lavoro svolto.

A conclusione dei lavori, prima del trasferimento presso il ristorante prescelto per vivere in convivialità la giornata, tutti i convenuti sono stati omaggiati con alcuni lavoretti realizzati dal laboratorio di manualità della sezione.

U.I.C.I. Pordenone – Esposizione di quadri tattili 

Autore: Giorgio Piccinin

“L’equipe diocesana di Pordenone per la catechesi nella disabilità, qualche anno fa, ha dedicato attenzione al tema della cecità e dell’ipovisione, dando avvio a un progetto di creazione di quadri tattili sui temi dei Vangeli. All’appello di volontari hanno risposto con entusiasmo un bel gruppo di catechiste della diocesi e signore volenterose, che, dopo opportuna formazione sui criteri di costruzione di un quadro tattile, hanno prodotto una quarantina di opere. Il 21 marzo nella sezione di Pordenone ne sono state presentate una decina, in sintonia con il periodo quaresimale.

All’esposizione hanno presenziato, oltre a soci della sezione di Pordenone, altri utenti provenienti da altre zone limitrofe: Treviso e Udine.

In generale è emersa soddisfazione sia per la realizzazione, sia per la fruizione di alcuni aspetti della vita di Gesù che, rappresentata in modo tattile, ha offerto motivi e spunti di ulteriore riflessione.

L’esposizione è stata curata dalla Sig.ra Natascia Rosa, mamma di un nostro giovane socio, che, con grande disponibilità, ha condotto i presenti in un percorso tattile unico e suggestivo.

U.I.C.I. Monza e Brianza – Compagnia teatrale CircoSvista

Il Comune di Bernareggio ha aperto le porte di casa all’UICI di Monza e Brianza. Un’apertura, non solo virtuale, ma reale ospitandoli per un’intera giornata. Una giornata indimenticabile quella vissuta dagli attori della compagnia teatrale CircoSvista dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Monza e Brianza che sabato 23 marzo hanno portato in scena nel comune di Bernareggio lo spettacolo “Funamboli”.

L’amministrazione comunale ha accolto e patrocinato l’iniziativa aprendo le porte della sua “Casa”, fin dalle prime ore del mattino, per consentire alla compagnia le prove generali prima dello spettacolo. Agli attori è stata riservata un’accoglienza solidale, gratuita ed emozionante che ha visto coinvolte Vittoriana Cardinale e Lia Diodato (presidente e componente del direttivo dell’Associazione interculturale Mondo a Colori), Lauro Barelli (SPI Cgil di Bernareggio) e Giuseppe Cannarozzo (presidente dell’Associazione Anziani di Bernareggio). Ma non solo. Gli attori a Bernareggio hanno anche pranzato, accolti in uno spirito di grande amicizia nel salone dell’associazione anziani dove sono stati accompagnati coi pullmini messi a disposizione dall’amministrazione comunale.

Ma la compagnia (formata da persone con e senza disabilità visiva) ha ricambiato l’accoglienza conquistando il pubblico con il suo spettacolo – già presentato con successo alla fine del 2023 al Teatro Binario 7 di Monza – risultato del corso di teatro, attivo ormai da diversi anni nella sezione UICI di Monza, anche grazie alla dedizione di Max Brembilla, attore e regista teatrale con più di quarant’anni di esperienza. Uno spettacolo dove i componenti della Compagnia “CircoSvista” sono autori e attori al tempo stesso.

Una storia intensa che racconta reali esperienze di vita vissute dai protagonisti, una rappresentazione che regala momenti di leggerezza ma, al contempo, fa riflettere sulla vita, sulle difficoltà quotidiane e sulle relazioni interpersonali che i non vedenti e gli ipovedenti vivono ogni giorno in un costante e precario equilibrio; dove pertanto la caduta è all’ordine del giorno. “Grazie alla sensibilità del Comune di Bernareggio, alla compagnia è stata regalata questa nuova opportunità – ha commentato la presidente dell’UICI Monza Silvana Oliva, ringraziando anche le Associazioni Anziani, Mondo a colori, e SPI Cgil – Il Sindaco Andrea Esposito, l’Assessore alle Politiche sociali Jamila Abouri e l’Amministrazione comunale tutta hanno creduto fortemente nel compito che la Sezione UICI di Monza e Brianza svolge a favore delle persone non vedenti e ipovedenti e che, anche attraverso attività come quella del corso di teatro, richiama attenzione per sensibilizzare e far riflettere tutti sulle reali difficoltà che le persone con disabilità visiva quotidianamente affrontano. Un connubio di mutuo aiuto e partecipazione dettato dalla semplice voce del cuore. Questo esempio di sinergia e collaborazione tra amministrazioni pubbliche e associazioni è quanto di più auspicabile per raggiungere e sostenere il maggior numero di persone con fragilità. Una iniziativa che la presidente Oliva spera venga presa a modello anche da altri Comuni della Brianza, così da replicare l’esperienza e portare il lavoro e il messaggio dell’Unione a una platea sempre più ampia.

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale

Il 26 marzo alle ore 18.00 si è riunita la Direzione Nazionale per esaminare l’attuale situazione politico-associativa, anche alla luce di una recente interrogazione parlamentare riguardante l’Unione.

La Direzione, all’unanimità dei suoi componenti, ha ribadito il pieno sostegno al presidente nazionale Mario Barbuto e ha stigmatizzato ancora una volta i tentativi di delegittimazione della nostra Associazione, attuati mediante la diffusione di false informazioni volte a rappresentare una realtà del tutto distorta.

La Direzione sottolinea che l’Unione, nonostante la restrizione delle risorse finanziarie disponibili per il 2024, continua a operare quotidianamente senza aver ridotto alcun servizio e/o intervento di assistenza, promozione e supporto per i nostri soci e rappresentati in tutta Italia, grazie anche all’impegno dei dirigenti a tutti i livelli e dei presidenti regionali e sezionali.

In merito all’interrogazione rivolta ai ministri dell’Interno e del Lavoro e Politiche Sociali, la Direzione ha definito e approvato le iniziative più adeguate, idonee a precisare termini, contenuti e contorni dell’attività associativa, sollecitando con serena fiducia, ogni eventuale azione ispettiva e/o di verifica che le pubbliche autorità ritengano eventualmente di porre in essere.

La Direzione, altresì, ha conferito ampio mandato ai legali dell’Unione per l’adozione di tutte le azioni opportune, utili a salvaguardare e tutelare l’immagine, la credibilità e l’onorabilità dell’Unione e dei suoi dirigenti a ogni livello.

La Direzione, infine, ha accolto la proposta del Presidente in relazione alle attività internazionali e ha approvato la candidatura di Francesca Sbianchi e Barbara Leporini quali componente titolare e supplente in seno alla commissione di collegamento dell’EBU.

La riunione si conclude alle 19.30.

U.I.C.I. Torino – Inaugurata la nuova sede sociale

Una casa per le persone con disabilità visiva, sempre aperta alla città

L’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino ha appena inaugurato la nuova sede sociale: una casa per tutte le persone con disabilità visiva presenti nel capoluogo piemontese e nella Provincia, ma anche uno spazio sempre aperto alla cittadinanza, un luogo di confronto, di dialogo, di incontro e sensibilizzazione. L’indirizzo (corso Vittorio Emanuele II 63) resta quello di sempre, ma, grazie all’acquisizione dei locali al secondo piano dello storico palazzo nel cuore della città, l’associazione è ora in grado di offrire ambienti più funzionali e più confortevoli, adatti alle tante sfide del presente e del futuro.

La nuova sede UICI Torino si compone di una reception, sale riunioni, un ampio salone, ideale per momenti di incontro (molti dei quali, nella tradizione dell’associazione, aperti al pubblico) e una sala museale, dove sono esposte opere multisensoriali, da guardare e toccare, e oggetti che raccontano la storia dell’inclusione, come i vari strumenti usati nel tempo per scrivere l’alfabeto Braille, il sistema che ha rivoluzionato la vita delle persone non vedenti. La sala può anche ospitare mostre temporanee, come accade in questo periodo con le sculture dell’artista Emilia Pozzo La Ferla, dedicate al tema della musica e ideate proprio per essere esplorate anche attraverso il tatto.

All’inaugurazione, che si è svolta lunedì 25 marzo, hanno preso parte numerose autorità regionali e cittadine. Tra loro, è intervenuto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, mentre, in rappresentanza della Città di Torino, hanno partecipato gli assessori Jacopo Rosatelli (Politiche Sociali) e Chiara Foglietta (Mobilità), insieme con vari consiglieri regionali e comunali. Presenti anche il direttore sanitario dell’Asl Torino 1, Stefano Taraglio, il direttore generale dell’Asl Torino 4, Stefano Scarpetta, oltre ai dirigenti di diverse istituzioni che collaborano con l’associazione. Durante la giornata sono stati anche organizzati momenti di incontro e visite multisensoriali per le persone con disabilità visiva e per le loro famiglie.

Da oltre cento anni, l’UICI lavora per costruire inclusione a tutti i livelli, nel mondo della scuola come in quello del lavoro, attraverso le tantissime opportunità offerte dalla tecnologia, nella cultura che è cibo per l’anima, nelle relazioni sociali e nelle innumerevoli sfide del quotidiano – ha sottolineato il presidente UICI Torino Gianni Laiolo – Desideriamo che questi nuovi spazi siano uno strumento concreto per consentirci di proseguire e ampliare il nostro lavoro, verso un sempre maggior coinvolgimento delle persone cieche e ipovedenti nel tessuto sociale”. “Ma questo sarà anche uno spazio aperto a ogni cittadino – ha aggiunto il presidente nazionale UICI Mario Barbuto – perché puntiamo a costruire un dialogo attivo e stimolante con le diverse componenti della comunità, in quella logica di incontro e scambio di idee che arricchisce tutti. Gli spazi della nostra Unione possono essere tanto più preziosi in un momento storico come questo, nel quale molte persone, con l’andare degli anni, sperimentano patologie visive. Vogliamo impegnarci perché nessuno si senta solo”.

U.I.C.I. Torino – Presentazione nuova sede e centro tiflodidattico

Lunedì 25 marzo (ore 11), nei locali di Corso Vittorio Emanuele II 63 (Torino), l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) del capoluogo piemontese inaugura la nuova sede sociale: una casa per tutte le persone con disabilità visiva di Torino e non solo, ma anche un luogo sempre aperto alla cittadinanza. L’indirizzo è lo stesso di sempre, ma, grazie all’acquisizione di nuovi ambienti, l’associazione è ora in grado di offrire spazi più accoglienti e attrezzati, adatti al confronto, alla formazione, alla condivisione di competenze e cultura.

Durante la mattinata si parlerà anche del nuovo Centro di Consulenza Tiflodidattica, un punto di riferimento regionale per gli studenti con cecità e ipovisione. Attivo da inizio marzo, il centro offre un supporto concreto e prezioso agli alunni, alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutti coloro che si impegnano per l’inclusione scolastica.

Saremmo davvero felici di poter condividere con voi questo momento di inaugurazione e di festa, insieme con i referenti dell’associazione e con le autorità cittadine e regionali.

Vi aspettiamo lunedì 25 marzo (ore 11). Per ragioni logistiche, vi chiediamo solo la gentilezza di confermare la vostra presenza, rispondendo a questa mail entro venerdì 22 marzo. Grazie fin d’ora per la vostra attenzione e partecipazione.

U.I.C.I. Imperia – A Coldirodi di Sanremo la mostra sensoriale “Visione oltre la luce”!

“Visione oltre la luce”: un’esplosione di sensi a Coldirodi di Sanremo!

Un’esperienza sensoriale straordinaria e unica per tutti, vedenti e non vedenti, dice il Presidente UICI sezionale Fabrizio D’Alessandro.

Dal 23 marzo al 12 maggio 2024, la Pinacoteca Rambaldi – Museo di Villa Luca a Coldirodi, in provincia di Imperia, ospiterà una mostra davvero speciale: “Visione oltre la luce”.

Un’arte che si fa esperienza

L’idea è nata dalla creatività dell’artista contemporanea Paola Arrigoni, che ha concepito un percorso sensoriale in cui le opere d’arte non si guardano solo con gli occhi, ma si toccano, si annusano e persino si assaggiano.

Il Sound Design e il progetto sonoro sono di Gianluca Verlingieri, mentre la voce narrante è di Claudia Ferrari.

Un’occasione per abbattere le barriere

La mostra è un’occasione unica per abbattere le barriere sensoriali e permettere a tutti, vedenti e non vedenti, di vivere l’arte in modo nuovo, accessibile e coinvolgente.

Un viaggio emozionale

I visitatori saranno bendati e guidati da un’audioguida che li accompagnerà alla scoperta delle opere, immergendoli in un viaggio emozionale fatto di suoni, profumi e tattilità.

Un invito a esplorare nuovi mondi

“Visione oltre la luce” è un invito a esplorare nuovi mondi e a vedere con il cuore. Un’esperienza che non lascia indifferenti e che cambia il modo di percepire l’arte e la realtà stessa.

Tutti i quadri e le sculture esposte dovranno essere toccati e questo permetterà di sperimentarne le forme, la texture e le caratteristiche dei materiali utilizzati, attivando un senso di connessione con l’opera.

In questo modo, si riceverà la possibilità di condividere uno spazio di incontro e dialogo attivo e trovare un mezzo comune interattivo per comprendere l’opera d’arte contemporanea e scambiarsi emozioni e sensazioni.

Com’è articolata la mostra

All’entrata della mostra si troverà una mappa tattile dove verranno fornite tutte le informazioni necessarie a visitare la mostra con tutti i sensi escluso la vista.

Verranno fornite al visitatore delle audioguide che lo accompagneranno con la voce narrante lungo tutto il percorso, spiegheranno il tema e il dettaglio delle opere esposte nelle due sale e poi come muoversi.

Inoltre verranno fornite ai vedenti delle mascherine da mettere sugli occhi per visitare la mostra al buio.

Una volta entrati, un percorso tattile creato con delle corde aiuteranno il visitatore a procedere in totale sicurezza, i più timorosi potranno usufruire della consulenza di guide non vedenti e in tre punti della mostra si incontreranno delle sedie dove sedersi per rilassarsi qualche istante e immergersi nell’ascolto del quadro.

Un progetto inclusivo e innovativo

La mostra è realizzata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della sezione territoriale di Imperia, i Circoli ACLI Di Coldirodi e San Martino di Sanremo e la Fondazione CRC nella figura del vicepresidente avv. Enrico Collidà, mentre il Comune di Sanremo ha concesso il patrocinio.

Informazioni e orari

Pinacoteca Rambaldi – Museo Villa Luca Via Rambaldi 51 – 18038 Coldirodi – Sanremo.

La mostra “Visione oltre la luce” è aperta al pubblico il venerdì dalle 9:00 alle 12:00, il sabato dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 e la domenica dalle 15:00 alle 18:00.

È possibile prenotare visite in altri giorni e orari telefonicamente al numero 0184 670398 o al cell. +39 320 0375820, oppure inviando un’e-mail a ufficio.museocivico@comunedisanremo.it o info@pinacotecarambaldi.it.

Biglietti

Intero: € 5

Ridotto: € 3 (over 65, studenti fino a 26 anni, gruppi minimo 10 persone)

Gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili e guide turistiche munite di patentino

Un’esperienza da non perdere

“Visione oltre la luce” è un’esperienza da non perdere, un’occasione per vivere l’arte in modo nuovo e coinvolgente, abbattendo le barriere sensoriali e aprendo la mente e il cuore a nuove emozioni!

Pubblicato il 18/03/2024.

U.I.C.I. Torino – Scomparsa Enzo Tomatis

Con tristezza comunichiamo che ieri, mercoledì 13 marzo, è mancato, all’età di 87 anni, Enzo Tomatis, una persona a cui i ciechi e gli ipovedenti italiani devono molto, ma, per noi, prima di tutto un caro amico. Enzo ha lavorato al servizio della nostra Unione per una vita intera, dando il massimo per favorire il benessere, la crescita e la piena inclusione delle persone con disabilità visiva. Nel tempo ha ricoperto molti ruoli, in vari settori: tra il 1969 e il 2014 è stato, a più riprese, Presidente provinciale UICI, ma è stato anche membro del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale, nonché presidente dell’Istituto Sant’Alessio di Roma. Consigliere Provinciale fino al 2020, attualmente era Presidente Provinciale emerito.

Ci stringiamo, in queste ore, al dolore della famiglia e di tutti i suoi cari. Comunicheremo data e luogo delle esequie non appena saranno resi noti. Grazie Enzo per tutto quello che hai costruito. Grazie per la schiettezza, l’attivismo, la positività e l’ironia. Ti porteremo sempre nel cuore.   

Pubblicato il 14/03/2024.

U.I.C.I. Enna – L’8 marzo 2024 della Sezione UICI di Enna

Autore: Anna Buccheri

Quest’anno in occasione della Giornata dell’8 marzo, la Sezione UICI di Enna ha scelto di evidenziare due tematiche che riguardano le donne: quella della violenza e quella della malattia, del cancro che colpisce due parti del corpo che sono sinonimo di femminilità quali il seno e l’utero. Entrambi i temi riguardano l’identità della donna, la sua autostima e la sua capacità di essere nel mondo come persona che si autoafferma autodeterminandosi.

Il Presidente Santino Di Gregorio, dopo i saluti istituzionali, ha posto l’accento sulla Giornata della donna in relazione alle pari opportunità, questione che coinvolge anche i disabili nell’ambito dell’inclusione sociale soprattutto. Ha fatto anche un breve accenno alla conquista dei diritti sociali delle donne, all’incendio della fabbrica tessile a New York nel 1911 in cui morirono 123 operaie e al voto alle donne in Italia nel 1946. Ha posto quindi l’accento sui femminicidi, fenomeno troppe volte oggetto della cronaca quotidiana.

La dottoressa Marta Potenza, Direttore Sanitario dell’Ambulatorio Oculistico dell’UICI di Enna, ha sottolineato il dato del numero di donne disabili nel mondo e della necessità di assistenza oftalmica. Si è soffermata sull’aspetto psicologico della mancanza del contatto visivo, dello scoraggiamento legato alla perdita della vista in seguito a degenerazioni invalidanti, della necessità di imparare ad utilizzare altri sensi in un percorso di ricostruzione dell’autostima e di sostegno alla donna accompagnandola perché possa realizzare le sue ambizioni in totale autonomia personale e lavorativa, direzione nella quale l’UICI di Enna lavora.

La professoressa Gabriella Polizzi dell’Università di Enna Kore ha tenuto una relazione dal titolo La rappresentazione mediale della violenza contro le donne in Italia: un’analisi delle campagne governative di comunicazione sociale degli ultimi quindici anni. La relazione ha esaminato le modalità comunicative messe in atto in funzione della prevenzione della violenza sulle donne dal governo italiano, focalizzando l’attenzione sulla rappresentazione delle vittime, dell’attore della violenza, del testimone della violenza. Punto di partenza è stato il 2009, anno della legge che tutela le vittime di stalking, con un’analisi degli spot audiovisivi diffusi in TV (per un pubblico generalista: adulti e anziani) e su Internet (per un pubblico di giovani e adolescenti). Una prima osservazione è che generalmente vengono distinti tre tipi di violenza: fisica, economica e psicologica. Rimangono escluse altre forme di violenza. Inoltre la violenza è trattata come un fenomeno indifferenziato e non si tiene conto dei micro-comportamenti come la svalutazione. Una strategia diversa è quella degli spot contro lo stalking che spiegano cos’è, elencandone i comportamenti che lo definiscono. Procedendo negli anni, la violenza è raccontata, quasi mai è vista mentre avviene, forse per non turbare il pubblico generalista, scelta che però rende la comunicazione meno efficace e troppo astratta. Le vittime sono quasi sempre giovani adulte, le adolescenti non sono mai protagoniste degli spot, così come non ci sono mai (tranne in un caso) minori. Gli attori di violenza sono uomini senza volto, mostrati dal busto fino al collo, di spalle, con il viso sfuocato. La violenza riguarda solo la vittima, a chi la mette in atto non si dà alcuna responsabilità. Il 1522 è il filo conduttore di tutte le campagne, si invita a chiamare, ma questo è l’ultimo anello della catena, ci sono passaggi intermedi che mancano, uno fra tutti: la consapevolezza di essere vittime. Un altro aspetto non trascurabile della narrazione è quello dei luoghi fisici e degli spazi sociali in cui avviene la violenza. La rappresentazione che se ne dà è astratta: fondale bianco, luogo vuoto e non identificato. Soltanto la casa è mostrata e quindi l’unica violenza è quella domestica, che è certo la più frequente, ma non è la sola. Alla donna si chiede di reagire: reagisci, liberati, sblocca il coraggio. Durante il Covid che ha determinato una convivenza forzata vittima/autore di violenza la campagna ha coinvolto persone celebri e si è concentrata sulla possibilità di avere comunque protezione e sul non perdere la speranza. Un dato recente rilevante è quello che, dopo Giulia Cecchettin, molte madri hanno chiamato il 1522.

Un altro momento significativo della Giornata è stata la presentazione del libro di Giusi Antoci, Polvere d’oro. Una storia vera, che mostra la forza, il coraggio, la disperazione, la voglia di reagire, l’amore per la vita in tutte le sue forme e di tutti coloro che si incontrano di una donna che si ammala due volte di cancro (prima al seno e poi all’utero). Racconta di una rinascita e di una restituzione a sé stessi, della riscoperta del valore del tempo avendo fatto i conti ed essendosi misurati con un mondo altro rispetto a quello conosciuto: quello di chi sta bene e dà un po’ per scontato di poter fare tutto senza limitazioni. Poi arriva la malattia e il tuo mondo si capovolge, cominciano una serie di: non per ora, forse dopo, non so se posso/se potrò/quando potrò; mentre il cancro lascia i segni sul corpo e sull’anima e ti catapulta in un mondo che si rivela pieno di pericolo, di dolore e di speranza, un mondo caotico in cui ognuno vuole consigliare o sconsigliare, in cui capisci che non si deve solo accettare di essere malati e comprendere cosa questo comporta, ma si deve anche spiegare, giustificare e ringraziare per l’interessamento. Le parole narrano tutte le fasi e gli stati d’animo, scavano e mettono a nudo piccole euforie, scoraggiamento, rabbia, ricadute, rivalse (quel continuare a lavorare nonostante tutto e al di là di tutto), la paura (quella di non migliorare mai, di perdere i capelli); non temono di dichiarare l’ignoranza che tiene all’oscuro dai rischi e dalle possibili complicazioni. Per questo l’esortazione sincera e forte è alla prevenzione, a non trascurare i piccoli segnali che il nostro corpo ci manda. Reagire significa riavere la propria normalità per riprendere fiato, curare il proprio makeup più di prima, alternare tre parrucche cambiandole come si fa con gli abiti. L’obiettivo è escludere la malattia dai propri pensieri, non pensarsi malati, considerare sano il proprio corpo ad eccezione di alcune cellule rese “pazze” dal male e per le quali si affrontano le cure. Questo libro è un libro di grande umanità che sa guardare anche al dolore e alla sofferenza degli altri, alla forza che è richiesta a chi accompagna, stando accanto, ognuno con il suo modo di gestire la preoccupazione. Grazie all’autrice per aver condiviso la sua storia perché altre donne si sentano meno sole e più capite, per averlo fatto non per mettersi sotto i riflettori, ma per far conoscere tutto ciò che della malattia non si dice, senza nascondimenti o concessioni, senza finzioni o bisogno di mostrarsi diverse da chi si è; grazie per aver raccontato la sua duplice esperienza con il cancro: da paziente e da caregiver con la sorella che si ammala a sua volta ed esce sconfitta dalla lotta contro la malattia; grazie per aver presentato il punto di vista del malato per sottolineare che occorre rispettare il suo equilibrio mentale oltre che curarne il corpo.

Giusi Antoci, che era presente, ha precisato che il libro è nato dall’invito di un Club Service di Gela a raccontare e ha rimarcato l’importanza delle associazioni che cercano di capire i bisogni della persona e si occupano di donne che hanno bisogno di rinascere e di ricominciare.

L’onorevole Stefania Marino ha rimarcato che le donne sono sempre soggette a discriminazione (sociale, economica, politica) e che bisogna fare prevenzione nonostante i ridotti finanziamenti per la sanità per cui la prenotazione degli esami è sempre troppo differita nel tempo, e ha riconosciuto che se non ci fossero le associazioni le persone resterebbero sole.

Il professore Stefano Salmeri dell’Università di Enna Kore ha tenuto una relazione dal titolo Disabilità, differenza di genere, pari opportunità esortando a non rifugiarsi in complici silenzi perché bisogna avere il coraggio di prendere posizione. La questione femminile e della disabilità è ancora aperta, e non va dimenticato che la fragilità è legata alla definizione sociale dell’altro. La disabilità visiva va affrontata e declinata anche al femminile, in famiglia e nel quotidiano, in tutti gli ambiti in cui le donne vivono ancora una integrazione subalterna. Bisogna decostruire i pregiudizi, ponendo al centro l’altro e non l’io, perché l’altro ci riguarda. Bisogna agire per cambiare, avendo il coraggio di costruire autentici percorsi di incontro tra un Io e un Tu, per costruire il Noi, attraverso la solidarietà. Infatti, parafrasando Lorenzo Milani, non è importante come sono le cose, ma come siamo noi mentre facciamo le cose.

Due sono stati i momenti di dibattito, arricchito anche da testimonianze spontanee: uno, stimolato dalla relazione della professoressa Polizzi, e un secondo, nato dalle suggestioni offerte dal libro e dalla relazione del professore Salmeri.

Le conclusioni della giornata sono state affidate a Maria Grazia Barreca, Coordinatrice del Gruppo Donne della Sezione UICI di Enna, che riconoscendo la persistenza dei pregiudizi contro le donne e la doppia criticità dell’essere donna ed essere disabile, e a volte dell’essere donna, disabile e madre, ha portato la sua testimonianza da ex vedente diventata ipovedente da adulta, dovendo ricominciare tutto daccapo: studio, lavoro, ricerca della propria autonomia. Ed è con l’esortazione ad essere autonome che ha chiuso la sua riflessione.

Infine il Presidente Di Gregorio si è dichiarato soddisfatto per lo svolgimento della Giornata, per gli interventi e per le testimonianze che hanno (sono le sue parole) “coronato e colorato” la mattinata e ha invitato tutti i partecipanti al rinfresco previsto al termine dell’incontro.

Pubblicato il 14/03/2024.