Napoli – Cinquantanovesima giornata nazionale del cieco

Nell’ambito delle celebrazioni per la Cinquantanovesima giornata nazionale del cieco, per mercoledì 13 dicembre 2017 la sezione territoriale UICI di Napoli, ha organizzato un importante momento di riflessione sulle tematiche inerenti alla disabilità visiva, allo storico Istituto Domenico Martuscelli di Napoli sito al largo Martuscelli n° 26.

Alle ore 18, il Vescovo ausiliario di Napoli Mons. Lucio Lemmo, infatti, ha celebrato la Santa messa in onore di Santa Lucia.
Al termine della celebrazione, alcuni dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e il Commissario dell’Istituto Domenico Martuscelli Andrea Torino, hanno incontrato i soci per un momento di festa e di scambio di auguri.

L’Istituto per Ciechi Domenico Martuscelli, che per tantissimi anni ha rappresentato  una eccellenza per la formazione di  tanti disabili visivi, nelle intenzioni del Commissario Andrea Torino, del personale dell’Istituto e dei dirigenti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dovrà tornare ad essere, come ha dichiarato anche Mario Mirabile attuale presidente della sezione UICI organizzatrice, “il punto di riferimento per l’integrazione sociale e la riabilitazione dei ciechi e degli ipovedenti campani”.

Inoltre, per sabato 16 dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 19 e per domenica 17 dicembre 2017 dalle 9 alle 13, sono state organizzate, dalla Sezione territoriale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in collaborazione con Ottica Sacco, due giornate per la prevenzione delle patologie oculari.

Tutti i cittadini hanno potuto sottoporsi a check-up oculistici gratuiti grazie ad un’unità mobile oftalmica, che ha stazionato in Napoli, alla piazza Dante.

 

Quest’ultima iniziativa, che ha avuto il patrocinio della Municipalità 2: Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino e Porto, è nata dalla consapevolezza che molte patologie oculari, se non diagnosticate tempestivamente, possono causare seri abbassamenti della vista e, nei casi più gravi, portare anche alla cecità; infatti, in Italia, nonostante le diverse campagne informative di profilassi visiva, esistono ancora sacche di popolazione dove la cultura della prevenzione non è pienamente arrivata e la presenza di un ambulatorio oftalmico mobile sul territorio, consentirà a molti cittadini di sottoporsi ad uno screening oculistico gratuito.

Per contatti Gianluca Fava 3394867416

 

Quello che gli occhi non vedono, di Sandra Minichini

Autore: Sandra Minichini

Era la primavera del 2007 quando, nasceva a Sant’Anastasia in provincia di Napoli, il Presidio Zonale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) come rappresentanza dell’hinterland vesuviano.
Per i dieci anni di attività del Presidio, è stato realizzato un convegno esulando dagli standard a cui siamo abituati… un convegno in cui le Istituzioni presenti, nelle figure di sindaci, assessori, rappresentanti politici e di cultura, si sono spogliati delle loro vesti istituzionali e, nel buio della sala consiliare del Comune di Sant’Anastasia, venerdì 15 dicembre c. a., hanno raccontato inediti aneddoti della loro vita in relazione al concetto di cecità inteso, straordinariamente, non nella sua accezione di menomazione sensoriale piuttosto nel suo significato metaforico; infatti, “quello che gli occhi non vedono”, così intitolato l’evento, per mettere l’accento su cosa, davvero, non “fa vedere”: la cecità dell’anima! “Sogna ed impegnati, tutti i giorni, a realizzare i tuoi sogni” – è con questa frase che, Giuseppe Fornaro, responsabile del Presidio, interviene al convegno raccontando la sua storia.
Dopo aver perso la vista all’età di sette anni, viene iscritto presso l’Istituto Speciale “Domenico Martuscelli” di Napoli, dove affronterà gli studi e vivrà per circa otto anni ritornando a casa solo nei fine settimana. La frase che, suo padre, gli ripeteva sovente, è ancora oggi, sprone per la sua vita, tant’è vero che, sognava di aiutare tutti coloro che vivessero la sua medesima condizione di disabile visivo, ed il sogno diventa realtà col Presidio Zonale Uici.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è la storica Associazione nata per tutelare i diritti dei video lesi ed oggi vanta circa 97 anni di storia. Agli inizi del Novecento, mentre in altri paesi europei, come Francia e Regno Unito, il diritto all’istruzione per i ciechi era già acquisito, nel neocostituito Regno d’Italia, la maggior parte dei ciechi (definiti inabili dalla legge) era di fatto emarginata dalla società: essi infatti, non potendo accedere al mondo del lavoro e conquistare quindi una propria indipendenza, vivevano in famiglia o venivano ricoverati presso istituti/ospedali, ma nel caso in cui i familiari non possedevano la disponibilità economica per mantenerli o pagare le rette alle strutture, essi conducevano una vita di stenti, abbandonati a se stessi e molto spesso riuscivano a sopravvivere soltanto chiedendo l’elemosina.
L’inizio del lungo percorso che porterà i ciechi e gli ipovedenti all’ottenimento dei loro diritti fondamentali e alla costituzione dei presupposti per una completa integrazione sociale coincide con la fine della Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto, infatti, molti militari rimasero privi della vista e fra loro anche ufficiali e persone di alto rango che spesso erano già in possesso di un diploma o di una laurea. Questi militari, socialmente rilevanti, che in guerra avevano perso la vista, nei primi mesi successivi al conflitto, promossero un vasto movimento di portata nazionale, finalizzato in un primo momento al loro reinserimento nella società, ma ben presto si estese a tutta la categoria dei ciechi, al di là della loro condizione economica e sociale. Come conseguenza di questo vasto movimento, nel 1920 nacque a Genova l’Unione Italiana dei Ciechi. Quasi tutti i fondatori furono ciechi di guerra, come Aurelio Nicolodi che ne divenne il primo presidente. Con la fondazione dell’Unione Italiana dei Ciechi i non vedenti italiani avevano a disposizione uno strumento di aggregazione, di tutela e di rappresentanza che li metteva nella condizione di porsi come interlocutori attivi nei confronti delle Istituzioni e della società civile, nonché di gestire in prima persona i loro problemi, sino a quel momento affidati ad altri. Sin dalle sue origini, l’Unione Italiana Ciechi affrontò problematiche di vario genere riguardanti le condizioni dei ciechi in Italia ed il primo ad essere affrontato fu proprio l’istruzione come mezzo fondamentale per accedere al mondo del lavoro ed ottenere quindi indipendenza e dignità sociale.
Tantissimi i traguardi raggiunti nel corso di quasi cento anni di impegno per i minorati della vista, dall’emanazione di leggi in materia d’istruzione, lavoro, previdenza sociale allo sviluppo di tecnologie assistive per concludere con un piano di formazione per docenti in tiflologia, autonomia e mobilità ed informatica.
Il Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia, da dieci anni, è il punto di riferimento delle persone affette da cecità o ipovisione che vivono nell’area vesuviana ed ambisce a crescere in competenze ed attività affinché possa offrire sempre più servizi ed efficienza ai portatori della disabilità visiva. Ha condotto collaborazioni con scuole ed amministrazioni non solo anastasiane ma, anche dei paesi limitrofi, realizzando progetti relativi all’inclusione scolastica degli alunni Ciechi e Ipovedenti, nonché, progetti relativi all’autonomia e alla mobilità, ed infine allo sport.
Il Presidio ha sempre puntato sull’alta qualità dei suoi collaboratori, professionisti esperti della minorazione visiva, i quali, offrono, presso la stessa Rappresentanza Uici, consulenze gratuite ai Soci; un team costituito da varie figure professionali che operano in squadra per offrire il massimo in termini di attività, competenze e servizi erogati. Tanta eccellenza è stata ben onorata da figure di spicco della politica e della cultura non solo anastasiane; erano presenti i Dirigenti scolastici delle scuole di Sant’Anastasia, il Sindaco Raffaele Abete, il Vescovo Francesco Marino, la Direzione Uici Nazionale nella persona di Marco Condidorio, il giornalista Francesco De Rosa, l’Associazione “Gli Amici di Skinny” nella persona di Carolina Nappi, e molti altri rappresentanti di rilievo.
La serata è stata molto variegata ed articolata, oltre alle lectio magistralis che hanno avuto come sfondo una leggera luce soffusa rendendo l’atmosfera accattivante ma al contempo intima e suggestiva, si sono alternati momenti quali, la consegna delle targhe alle autorità come ricordo dell’evento, la consegna di favole personalizzate scritte in Braille ai bambini e ragazzi disabili visivi ed infine la lettura di temi, attinenti all’argomento, prodotti dagli studenti anastasiani.
Una serata ricca, soprattutto di emozioni; storie vere, talune intrise di dolore e tristezza, questi, sentimenti che, inevitabilmente, accompagnano la vita, o parte della vita, di un disabile; ma, questo “evento al buio” si è fatto portatore di un importante messaggio, portando alla riflessione su cosa sia davvero la cecità, se una condizione del corpo o un animo spento. Una gremita platea ha onorato dieci lunghi anni di dedizione, lavoro ed impegno sociale; una grande dimostrazione di stima ed affetto per il Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia che conferma l’intenzione di una, ancora lunga, permanenza.

L’albero di Natale dell’UICI, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Ricordando i racconti di Natale, mi sovviene in maniera nitida il valore delle luci e la loro intermittenza. A tanti di noi capita, alla fine dell’allestimento dell’albero di Natale, di chiedere un conforto per capire se vi sono zone al buio che meritano un’attenzione particolare. Ho provato a pensare all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti per cercare di comprendere quali rami debbano essere maggiormente illuminati per creare condizioni sempre più inclusive per la nostra categoria nel 2018. Partendo dalla prevenzione e profilassi della vista, debbo constatare come il nostro paese sia rimasto al palo per le iniziative di sostegno a campagne più massive nelle scuole e nelle zone socialmente più depresse. La crisi economica ha portato tante famiglie ad evitare di curarsi, figuriamoci se si possa pensare di prevenire patologie che, se prese in tempo, potrebbero risolversi e alla lunga si trasformano in costi sociali. Le scuole dovrebbero essere il primo luogo in cui intervenire anche per creare una nuova cultura sul benessere della vista. Girando in quelle aule, mi pare di non trovare troppa luce dove siedono i nostri ragazzi, visto che continuano ad accumularsi ritardi e disattenzione sui processi formativi e di sostegno per gli alunni minorati della vista. Il percorso si complica ulteriormente quando le minorazioni sono plurime perché il rischio di esclusione ed isolamento diventa quasi scontato.
Infatti queste persone, secondo il pensare di troppi, non possono diventare una risorsa. Questa è anche la considerazione che spinge tanti datori di lavoro ad eludere le leggi dello Stato che, faticosamente, in 98 anni di vita il nostro sodalizio ha conquistato. Tali leggi assegnano dei percorsi particolari per l’avviamento nel mondo del lavoro per ciechi e ipovedenti. In questi anni il nostro sodalizio sta tentando anche strade alternative pur di recuperare spazi e prospettive di futuro. Crediamo, infatti, che il diritto di cittadinanza passa anche dalla possibilità di poter offrire il nostro contributo allo sviluppo del paese anche perché, con questo percorso, si costruisce autostima, autonomia e libertà. Una libertà che nella terza età diventa desiderio ancora più forte, visto che senza avere una mano tesa che ti accoglie, non si ha neanche la possibilità di ascoltare il canto degli uccelli, farsi coccolare dalla carezza del sole o farsi avvolgere dalla brezza marina che ci fa ascoltare la carezza delle onde ed il profumo della natura che la circonda. Pensando alle luci, mi piace partire da quelle più piccole che, con i loro primi vagiti o le prime poesie recitate in maniera intermittente, richiamano l’attenzione di tutti sulla loro esistenza. Immaginando che per aumentare la forza della luce si possa provare ad aumentare la dimensione e l’intermittenza delle lampadine, mi sembra di percepire un’energia straripante che freme per essere liberata e andare alla scoperta del mondo e della vita. Questi sono i nostri giovani, sposati o single, uniti nel ricercare questa meta. Questi fili intrecciati fra loro si uniscono alla parte di luci fisse che immagino come la grande casa della nostra Unione e, dentro, amiche ed amici affaccendati ad evitare che la casa deperisca e resti sempre aperta ed accogliente per quelli che dovranno fare, purtroppo, il viaggio della vita con il buio. Ora pensando ai doni che mi piacerebbe trovare sotto l’albero dell’Unione, immagino una sacca piena di proposte concrete per poter trasformare il 2018 in un anno di svolta per tutti i nostri ciechi e ipovedenti. In particolar modo sarebbe bello che nelle nostre comunità aumentasse lo spirito di solidarietà e tolleranza verso la disabilità perché essa non è una scelta ma una condizione con cui vivere. A volte un sorriso, una mano tesa, una parola di conforto, una visita in più a chi è da solo, vale più di qualunque altra cosa. Questo sarebbe un bel dono da fare e da ricevere per i prossimi 365 giorni. Un dono che mi piacerebbe trovare sotto l’albero, la sorpresa di ritrovarmi in un paese con meno burocrazia e più concretezza nella concessione ed erogazione dei servizi ai minorati della vista. Un maggiore rispetto per le leggi speciali per la nostra categoria, evitando bracci di ferro o pastoie burocratiche che offendono lo Stato di diritto. Azioni concrete dunque, che servano per arrivare ad una vera inclusione scolastica che possa far parte di un percorso formativo e che accompagni i non vedenti nel mondo del lavoro e della società garantendo a tutti la possibilità di una vita decorosa e dignitosa. L’albero della nostra Unione è solido e forte ed in 98 anni, anche se abbiamo dovuto sostituire delle luci che con il tempo e le difficoltà si sono spente, non si è mai spezzato e né piegato perché le radici salde hanno consentito un rigenerarsi continuo e vigoroso. Ecco perché i ciechi non hanno mai perso la speranza e la voglia di continuare a lottare per la vita che è e rimane il dono più prezioso da difendere, anche quando sei costretto a viverlo al buio. Questo è il momento di reagire e riaccendere la memoria perché non possiamo più tollerare gli orrori e gli egoismi che continuano a pervadere la nostra società. Il nostro albero è splendido perché, con le sue migliaia di luci, irradia pace, fratellanza, solidarietà e la stella che lo illumina è la speranza che da 98 anni, accompagna il sogno dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di poter avere un mondo per tutti e di tutti.
Buon Natale!

 

Torino – Comunicati del 15 dicembre 2017

COMUNICATI DEL 15 DICEMBRE 2017
1) Convocazione Consiglio Provinciale UICI Torino
2) Chiusura per feste natalizie
3) Rinnovo iscrizione UICI Torino
4) Stampa associativa: aboliti gli abbonamenti. Riviste totalmente
gratuite
5) Settimana bianca a Cogne
6) Comitato pari opportunità e associazione Verba
7) Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino
8) Sportello legale
9) Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo
10) Accompagnamenti UNIVoC
11) Calendario delle attività del Circolo tra Ciechi e Vedenti

Convocazione Consiglio Provinciale UICI Torino Informiamo i soci che Giovedì
21 Dicembre 2017 alle ore 16,00 è convocato il Consiglio Provinciale della nostra sezione UICI con il seguente Ordine del Giorno:

1 – Lettura ed approvazione dei verbali delle riunioni precedenti;
2 – Ratifica delibere dell’Ufficio di Presidenza;
3 – Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;
4 – Amministrazione;
5 – Patrimonio;
6 – I.RI.Fo.R. Torino;
7 – Settori, Commissioni e Comitati;
8 – CRV e Rappresentanze;
9 – Organizzazione attività;
10 – Rapporti con Enti Locali e altre associazioni;
11 – Ricerca nuovo medico rappresentante UICI Torino nella Commissione Provinciale Ciechi;
12 – Iscrizione nuovi soci;
13 – Personale e collaboratori;
14 – Varie ed eventuali.

Il Consiglio si svolgerà parzialmente a porte chiuse per la trattazione di argomenti personali.

 

 

Chiusura per feste natalizie
Le feste sono ormai alle porte. Quest’anno gli uffici della nostra sezione, in corso Vittorio Emanuele 63, saranno aperti fino a venerdì 22 dicembre e riapriranno, dopo la pausa natalizia, lunedì 8 gennaio. Vi ricordiamo, inoltre, che, a partire dal nuovo anno, la sezione rimarrà chiusa al pubblico il lunedì mattina per consentire al personale di svolgere quelle mansioni organizzative difficilmente compatibili con l’attività di sportello. Gli uffici, quindi, saranno aperti il lunedì dalle 14 alle 18, mentre dal martedì al venerdì osserveranno il consueto orario: dalle 9 alle
13 e dalle 14 alle 18.

Rinnovo iscrizione UICI Torino
E’ già possibile rinnovare, per l’anno 2018, l’iscrizione all’UICI Torino.
La quota, invariata rispetto all’anno passato, è di 49,58 Euro. E’ possibile versare il contributo direttamente presso i nostri uffici (in una soluzione unica), oppure sottoscrivendo la delega Inps per il pagamento attraverso trattenuta di 4,13 Euro ogni mese sull’indennità di accompagnamento o sull’indennità speciale. Chi sceglierà questa seconda possibilità riceverà un piccolo omaggio da parte della nostra sezione.

Stampa associativa: aboliti gli abbonamenti. Riviste totalmente gratuite Nel corso degli anni, l’Unione Ciechi ha saputo dar vita a varie riviste, differenziate per argomenti trattati, stile e pubblico a cui si rivolgono.
Recentemente il Consiglio Nazionale UICI ha deciso di abolire tutti gli abbonamenti, rendendo i periodici completamente gratuiti. La decisione punta a favorire il più possibile la diffusione della stampa associativa. Anche se gratuite, le riviste dovranno essere espressamente richieste all’ufficio stampa della sede centrale UICI, tramite telefono, chiamando il numero 06 69988339, oppure via mail, scrivendo all’indirizzo ustampa@uiciechi.it

Settimana bianca a Cogne
Anche quest’anno la Polisportiva organizza la settimana bianca a Cogne in Val d’Aosta presso l’hotel Sant’Orso. Il periodo prescelto va dal 28 gennaio al 3 febbraio 2018. Il costo di pensione completa è di 580 euro, 540 euro per i soci della Polisportiva. Il prezzo non comprende le bevande, il noleggio degli sci e il viaggio di andata e ritorno da Torino, che avverrà con autopullman privato. Le prenotazioni si raccoglieranno presso la Polisportiva, fino ad esaurimento posti e comunque entro il 15 dicembre prossimo. La priorità sarà data ai soci della polisportiva. Solo dopo il 15 dicembre potremo accettare eventuali altre adesioni.

Comitato pari opportunità e associazione Verba Ricordiamo la collaborazione in atto tra il comitato pari opportunità della nostra sezione e l’associazione Verba, che da oltre quindici anni offre un aiuto concreto alle donne più fragili e più sole. Tra le tante, preziose iniziative, va segnalato l’ambulatorio Fior di Loto, che garantisce prestazioni ginecologiche alle donne disabili. La struttura, gestita in collaborazione con l’Asl Torino 1, si trova in via Silvio Pellico 28: offre visite gratuite e consulenze su vari temi, dalla gravidanza alle malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, presso la sede dell’associazione Verba, in via San Marino 10, esiste uno sportello di ascolto rivolto alle donne vittime di violenza, che lì possono trovare assistenza psicologica e legale. Per saperne di più potete contattare le referenti del nostro comitato pari opportunità, oppure direttamente la responsabile dell’associazione, Giada Morandi, al numero 011 011 28 007.

Presenze dei responsabili dei Comitati UICI Torino Ricordiamo che i responsabili dei comitati attivi presso la nostra sezione UICI sono sempre a disposizione di tutte le persone che necessitano di assistenza, consulenza o informazioni, telefoniche o su appuntamento, nei seguenti giorni e orari:
• Comitato Anziani: tutti i lunedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
• Comitato Centralinisti: tutti i lunedì dalle ore 17.00 alle ore
18.00
• Comitato Fisioterapisti: tutti i giovedì dalle ore 16.00 alle ore
17.30
• Comitato Ipovedenti: tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00
• Gruppo Informatico: tutti i venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.00
• Comitato Pari Opportunità: tutti i venerdì dalle ore 17.00 alle ore
18.00
• Comitato genitori: contattare la signora Maria Inglese all’indirizzo
email mariainglese92@gmail.com
Si invitano tutte le persone che necessitano di assistenza a prenotare il loro appuntamento al numero di telefono 011 535567.

Sportello legale
VEDIAMO cosa dice la legge!!!
Ricordiamo che, al fine di essere sempre più vicina alle esigenze dei soci, la sezione UICI di Torino ha attivato uno sportello di consulenza legale presso i propri uffici. La consulenza legale sarà offerta gratuitamente dal Presidente nonché Avvocato Franco Lepore a tutti i soci regolarmente iscritti all’associazione. Tale servizio permetterà agli interessati di ottenere consulenze legali in diverse materie, dalle questioni di famiglia a controversie condominiali, da problemi sul lavoro a cause di risarcimento danni, dal recupero crediti a questioni di successione ecc.. i soci potranno beneficiare di una consulenza per ogni singola questione. Non potranno essere espressi pareri in ordine all’operato di altri avvocati.
L’Avv. Lepore sarà lieto di ricevere tutti gli interessati direttamente presso la sede UICI di Corso Vittorio Emanuele 63, previo appuntamento telefonico al numero 011/535567, tutti i giovedì dalle ore 17.00 alle ore 18.00. All’atto della prenotazione, invitiamo i soci a specificare genericamente la materia oggetto della richiesta della consulenza.

Mail “dilloalpresidente”: un prezioso strumento di dialogo Ricordiamo che è attiva la casella di posta elettronica dilloalpresidente@uictorino.it, uno strumento dedicato a soci e amici che vogliano porre quesiti, segnalare iniziative, avanzare suggerimenti o critiche (purché costruttive) relative alla vita associativa del nostro sodalizio e più in generale alla condizione dei disabili visivi.
Le e-mail verranno lette personalmente dal Presidente, che risponderà nel più breve tempo possibile, compatibilmente con gli impegni lavorativi e istituzionali. Questo è un ulteriore strumento per promuovere un contatto diretto, immediato e personale con i nostri soci.

Accompagnamenti UNIVoC
Si informano gli utenti che le richieste di accompagnamento possono essere rivolte, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, alla signora Laura telefonando al numero 011/859523 o cellulare
333/7773309 oppure alla signora Enza al numero 339/6836001.

Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie
attività:

Lunedì 18 Dicembre – RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO Mercoledì 20 Dicembre
– SERATA DEGLI AUGURI DI NATALE
Condividiamo questo momento di gioia con lo scambio di doni e la raccomandazione di portare omaggi non riciclati e confezionati, ma che esprimano un pensiero di sincera amicizia. Vi sarà il brindisi con spumante, panettone e pandoro.
Mercoledì 27 Dicembre – LA SEDE E’ CHIUSA Formuliamo a tutti gli amici i più fervidi auguri di un sereno anno nuovo.
Mercoledì 3 gennaio – IL CIRCOLO E’ ANCORA IN VACANZA Mercoledì 10 gennaio – TOMBOLA DELLA BEFANA

 

Genova – Segreteria telefonica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Sezione di Genova del 15 dicembre 2017

 

Il Consiglio e l’ufficio augurano a tutti Buone feste.
Si ricorda che tutte le attività della Sezione si intendono sospese in caso di qualsiasi tipo di allerta metereologica e rinviate a data che verrà successivamente comunicata.
I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.
Si segnala che in Via Caffaro dal numero civico 6 a salire sono poste impalcature di lavoro sulle facciate dei palazzi che insistono sul marciapiede; si raccomanda di fare la massima attenzione.
Si rende noto che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2018 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1 nell’orario di apertura al pubblico; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la sede di Via Caffaro, previo appuntamento.
La seduta del Consiglio Sezionale prevista per lo scorso 11 dicembre e rinviata a causa dell’allerta meteo, si svolgerà lunedì 18 dicembre alle ore 15,15, sempre nella sede sociale di Via Caffaro 6/1.
Si ricorda che è possibile iscriversi alla lista di discussione della nostra Sezione per essere puntualmente informati sulle nostre iniziative e le notizie di maggiore interesse; chi fosse interessato alla registrazione alla lista può comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica all’ufficio nell’orario di apertura al pubblico.
Si ricorda che è attivo il servizio gratuito di distribuzione del Libro Parlato presso la Sezione di Via Caffaro 6/1; ogni utente ha la disponibilità mensile di 10 audiolibri in formato mp3; per ulteriori informazioni contattare l’ufficio nell’orario di apertura al pubblico.
Si invitano i soci a consultare il sito internet www.uiciliguria.it per essere sempre al corrente delle iniziative dell’associazione sia a livello sezionale che regionale.
Si rende noto che lo sportello bancomat della Banca Carige presente in Via Caffaro è stato rimosso; si ricorda che gli sportelli bancomat della stessa Banca Carige presenti in Via Venticinque Aprile permangono funzionanti e sono dotati di sintesi vocale per l’uso autonomo da parte dei non vedenti e degli ipovedenti.
I corsi di alfabetizzazione informatica sono sospesi per le festività natalizie e riprenderanno mercoledì 10 gennaio.
Mercoledì 20 dicembre su SlashRadio dalle ore 15,30 alle ore 17,30 andrà in onda la trasmissione “Scodinzolando” realizzata con la collaborazione della Commissione Nazionale Cani Guida; venerdì 22 dicembre alle ore 10,30 Eugenio Saltarel, componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale, informerà gli ascoltatori relativamente ai lavori della Direzione Nazionale.
Per informazioni ed adesioni alle iniziative sezionali contattare:
per il gruppo di auto mutuo aiuto, la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55;
per il progetto Spazi Ri-Vita di Palazzo Bianco, la coordinatrice Alessia Cotugno al numero 329 64 95 151;
per il laboratorio teatrale “Ad occhi chiusi”, i docenti Carola Stagnaro al numero 347 19 25 902 o Paolo Drago al numero 340 41 81 308
Prossimo bollettino il 22 dicembre 2017

 

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 45/2017 di venerdì 15/12/2017. Di seguito il link:

 

In primo piano:
Apre anche a livello regionale, sull’esempio di Torino, lo sportello legale per persone con disabilità visiva. A gestirlo sarà il presidente della nostra sezione, l’avvocato Franco Lepore
Nel 2018 Alessandria ospiterà l’unico corso italiano per formare i Disability Manager, figure potenzialmente preziose ma ancora poco considerate
Italia stellare. Risultati oltre ogni aspettativa per la nazionale azzurra ai mondiali di nuoto paralimpico di Città del Messico. Trionfo per Carlotta Gilli, giovanissima iscritta all’UICI Torino, che ha conquistato ben 5 ori e un argento

 

Buon ascolto.

Vercelli – Arcobaleno dicembre 2017

ANNO XIX n. 3

DICEMBRE 2017
ARCOBALENO – Periodico a cura dell’Unione Italiana Ciechi – Sezione provinciale di Vercelli
Via Viotti 6 – Tel. 0161/253539 – Fax 0161/257290 – INDIRIZZO EMAIL: uicvc@uiciechi.it – SITO INTERNET: www.uicivercelli.it – Autorizzazione del tribunale di Vercelli n. 265 del 20/01/89 – Spedizione in A.P. – Art.2 Comma 20/C – Legge 662/96 – D.C.- D.C.I./VC. Stampato in proprio – SEDE DI VERCELLI – Orario di apertura al pubblico: Ufficio di Vercelli, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e il martedì, mercoledì e giovedì pomeriggio dalle 14 alle 16.

EDITORIALE
Carissimi,

Esattamente il 19 dicembre di ben 174 anni fa, uno dei più importanti romanzieri di tutti i tempi, Charles Dickens, pubblicava per la prima volta il romanzo noto come “Canto di Natale” che divenne uno dei classici maggiormente conosciuti e studiati in tutto il mondo. Dickens,nella sua mozione positiva, paragonava il Natale ad un bella circostanza, esso era l’unico momento che conosceva, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente i loro cuori, solitamente chiusi. Christmas Carol invita tutti ad essere più buoni e a donare agli altri non solo i presenti ma anche l’amore e il bene. Il Natale è di per se la festa in cui tutti diventano più buoni, in questo periodo lo spirito natalizio estrinseca la sua positività attraverso le lucine colorate, le canzoncine allegre, le espressioni gioiose delle persone e molto altro. Sono sicura che per molti voi il 2017 è stato un anno difficile,come molti di voi sapranno posso assicurare che lo è stato anche per me…ecco perché come suggerisce Harland Miller invito tutti voi a mettere lo spirito del Natale all’interno di un barattolo, e tirarlo fuori mese per mese, poco alla volta. Così facendo, magari, potremo affrontare tutto il 2018 con la positività e la felicità propria del periodo natalizio. Augurare Buone Feste è una felice usanza che tutti interpretano in maniera differente, io con la speranza che il 2018 sia un anno migliore per tutti noi, vi auguro i più sentiti auguri di Buon Natale!

Maria Paola Vaccino

 

Concerto di Natale al Teatro Civico
Cari amici è con immenso piacere che vi invitiamo sabato 23 alle ore 21.00 presso il Teatro Civico di Vercelli per partecipare all’atteso Concerto di Natale. Come ogni anno, da 37 anni a questa parte, la Vercelli Jazz Filarmonica si esibirà dinnanzi al pubblico Vercellese poche ore prima dell’attesa Vigilia di Natale. L’entrata è a offerta libera e comunichiamo che il ricavato sarà devoluto all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Vi invitiamo quindi a partecipare numerosi a questo piacevole spettacolo per trascorrere una gradevole e armoniosa serata all’insegna della buona musica e della compagnia.

Agevolazioni sulle tariffe telefoniche dedicate ai soggetti con disabilità visiva.
Lo scorso gennaio l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, ha approvato la delibera 46/17/CONS recante “Misure specifiche e disposizioni in materia di condizioni economiche agevolate, riservate a particolari categorie di clientela, per i servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa e mobile”.
A seguito di questa delibera tutte le compagnie telefoniche erano tenute ad aggiornare nei successivi 4 mesi le tariffe di internet e telefonia riservate agli utenti ciechi, ipovedenti e sordi. Riportiamo di seguito un’offerta molto conveniente che la compagnia telefonica Kena Mobile, in conformità alla delibera sopra citata, dedica esclusivamente alla categoria degli utenti non vedenti e ipovedenti. Grazie all’offerta “Kena per te Parole” si ha la possibilità di parlare gratuitamente fino a 2.000 minuti e navigare in Internet con tecnologia 3G, fino a 4GB al mese, in Italia e in roaming nei Paesi appartenenti all’Unione Europea.
Come si attiva l’offerta? E’ molto semplice…Bisogna inviare all’indirizzo mail assistenzaclienti_offerteagevolate@kenamobile.it la seguente documentazione che potrete trovare nel sito internet riportato di seguito: www.kenamobile.it/offerte/offerte-agevolate/.
-Modulo di richiesta attivazione di un nuovo numero Kena Mobile o
-Modulo di richiesta di portabilità del tuo numero di un altro operatore in Kena Mobile
-Fotocopia di un valido documento di identità
-Fotocopia dell’attestazione medica che accerti lo stato di cecità totale o parziale
-Modulo di richiesta attivazione debitamente compilato e firmato
Una volta ricevuta ed esaminata la documentazione richiesta, il Servizio di assistenza Clienti, prenderà contatti ai recapiti telefonici indicati al fine di fissare un appuntamento con il Corriere per ricevere a casa la SIM Kena Mobile. Deve essere la persona che richiede l’offerta a ritirare personalmente la SIM presentando la fotocopia di un documento di identità. L’offerta agevolata sarà attivata entro 24 ore dalla consegna e può essere disattivata in qualsiasi momento chiamando gratuitamente il numero del servizio Assistenza Clienti 181.

Libro Parlato
Cari lettori ricordiamo che la Sezione UICI di Vercelli offre la possibilità di usufruire del download digitale degli audio-libri forniti dal Centro Nazionale del Libro Parlato. Ricordate che, così come sostenuto da Fabrizio Caramagna, leggere un libro non vuol dire uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso. Tramite il servizio del Libro Parlato i nostri lettori hanno questa possibilità! Possono addentrarsi in svariati ed innumerevoli generi letterali scegliendo quello che maggiormente si addice ai propri gusti: antropologia, arte, diritto, cinema, ecologia, economia, medicina, pedagogia, romanzi, sono solo alcuni dei tantissimi generi che potrete ritrovare!
Il servizio del Libro Parlato è gratuito e si rivolge alle persone con disabilità visiva, soci e non soci, che dimostrino il proprio status visivo attraverso valide certificazioni medico legali. In questo modo la persona potrà ricevere l’opera su supporto cd, o mp3, che non dovrà essere né pagato né restituito. Informiamo infine che in caso di impossibilità a recarsi presso la sede dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti si potrà beneficiare ugualmente degli audio-libri grazie ad un’eventuale richiesta telefonica o via mail e alla successiva spedizione a mezzo di posta all’indirizzo indicato dall’utente.
Per maggiori informazioni potete contattare il nostro ufficio al numero 0161/253539.

Tesseramento 2018
Cari Soci, un nuovo anno sta arrivando e vogliamo ricordare che la nostra Unione ha ancora senso di esistere al fine di salvaguardare e difendere i diritti delle persone non vedenti. Vi informiamo dunque che sono disponibili presso la nostra sede i nuovi bollini dell’anno 2018 utili al rinnovamento della tessera associativa. La quota associativa, sempre pari a 49,58, può essere versata oltreché nelle modalità consuete, bollettino postale o presso gli uffici, anche, come sollecitato dalla Presidenza nazionale, tramite delega di riscossione della quota direttamente dalla pensione con la trattenuta di circa 4,16 euro mensili. Chiunque voglia aiutare e sostenere le attività dell’Unione Italiana Ciechi di Vercelli, e non abbia le caratteristiche per diventare socio, può diventare nostro Socio sostenitore attraverso un contributo minimo annuale di 30,00 euro.

Giornata Mondiale della vista: 12 ottobre 2017
Cari lettori siamo fieri ed orgogliosi di condividere con voi quanto è accaduto nella splendida giornata di giovedì 12 ottobre: la giornata mondiale della vista!
L’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti sezione provinciale di Vercelli, anche quest’anno, ha aderito alla giornata mondiale della vista per fare in modo che la prevenzione e la cura delle malattie oculari siano accessibili a tutti e per cercare di inculcare alla cittadinanza la cultura della diffusione della prevenzione da sempre portata avanti dalla IAPB (Agenzia Internazionale per la prevenzione della Cecità). La nostra associazione, in occasione della suddetta giornata, ha organizzato tre iniziative finalizzate a sensibilizzare la popolazione con riferimento al bene prezioso della vista.
In primo luogo nella tiepida mattinata del 12 ottobre scorso in corso Libertà, Angolo Veneto, è stato allestito un gazebo e numerosi soci e volontari hanno attivato una vivace distribuzione di volantini, opuscoli informativi e gadget.
In Secondo luogo per celebrare a pieno la giornata mondiale di prevenzione della vista l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Vercelli, attraverso il Centro di Riabilitazione Visiva, ha dato modo alla cittadinanza di accedere gratuitamente ad uno screening visivo che contemplava la misurazione della pressione oculare, la quale, se elevata, costituisce uno dei principali fattori di rischio del glaucoma.
In terzo luogo, sempre presso il Centro di Riabilitazione Visiva è stato organizzato un incontro divulgativo sul tema “Ti aiutiamo a vederci chiaro” tenuto dal Dott. Andrea Mazzone. Il nostro ortottista ha avuto premura di parlare agli invitati della miopia e di presentare le attività e gli scopi della IAPB e dell’Unione Italiana Ciechi sottolineando l’importanza della prevenzione per scongiurare l’insorgere di patologie.

Campagna di prevenzione del glaucoma
Continua ogni ultimo giovedì del mese, presso il Centro di Riabilitazione Visiva, la apprezzata Campagna di prevenzione del Glaucoma.
Come molti di voi già sapranno il glaucoma è una malattia che colpisce il nervo ottico: si verifica un aumento della pressione interna dell’occhio dalla quale possono derivare danni permanenti alla vista. Al fine di salvare il bene prezioso della vista è opportuno individuare la malattia in assenza di sintomi e dunque quando ancora non si sa di averla. Questo tipo di prevenzione ha luogo presso il Centro di Riabilitazione Visiva: ogni ultimo giovedì del mese è possibile effettuare uno screening visivo che contempla la misurazione della pressione oculare ed è estremamente consigliato per prevenire il glaucoma. L’esame, consigliato ai soggetti che hanno superato i 40 anni, è gratuito, veloce e indolore. Qualora si volesse prendere in considerazione il fatto di eseguire uno screening visivo occorre prenotare telefonando all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti allo 0161/253539.

Campagna di Prevenzione dei disturbi della vista nelle scuole
Nel mese di ottobre 2017 è stata attivata anche per l’anno scolastico 2017/2018 la nona Campagna di prevenzione dei disturbi della vista presso le Scuole. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione provinciale di Vercelli, in collaborazione con l’ASL VC, vuole divulgare la cultura della prevenzione della vista, non solo tra gli adulti, ma anche tra i giovani fanciulli. Siamo lieti di informare che quest’anno gli screening visivi non sono solamente rivolti ai bimbi frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e il primo anno della scuola primaria poiché la nostra Campagna è stata ampliata volendo comprendere anche i giovanissimi del primo anno della scuola secondaria di primo grado. L’ortottista del Centro di Riabilitazione visiva di Vercelli, Andrea Mazzone, a partire dal mese di ottobre 2017 ha iniziato le visite presso i plessi degli Istituti Comprensivi della Provincia di Vercelli per effettuare gli screening visivi e far i modo che la cultura della prevenzione sia diffusa anche tra coloro che posseggono una tenera età.

Settimana Bianca Dobbiaco 27 gennaio/3 febbraio 2018
Cari amici appassionati della montagna informiamo che la Sede Centrale, con il comunicato n. 144, informa che anche quest’anno sarà organizzata la settimana bianca sulle candide nevi di Dobbiaco dal 27 gennaio 2018 al 3 febbraio 2018. Durante questa piacevole settimana sarà possibile partecipare a escursioni ma non solo: presso il noleggio sci ubicato di fronte all’Hotel Union, sarà possibile noleggiare l’attrezzatura per praticare lo sci di fondo.
Il costo dell’iniziativa sarà di euro 544,00 compresa la tassa di soggiorno ed escluso il premio della polizza assicurativa obbligatoria per tutti i partecipanti. La quota comprende quanto segue: colazione a buffet, pranzo con menù unico di tre portate, cena con buffet di antipasti verdure e un menù a scelta tra una cena tipica e una mediterranea, uso del parcheggio autobus di fronte all’Hotel, zona wellness, palestra e piscina coperta.
La prenotazione potrà essere effettuata contattando Angelo Grazzini ai seguenti recapiti: telefono fisso 0572/33772, telefono mobile 3384248181, e-mail angelo.grazzini0@alice.it.

Assemblea dei soci
Sabato 25 novembre 2017 si è tenuta presso il Centro di Riabilitazione Visiva la seconda assemblea annuale dei Soci per l’approvazione della Relazione Programmatica 2018 e del Bilancio Preventivo 2018.

Assemblea dei quadri
Da sabato 30 settembre a domenica 1 ottobre si è tenuta a Tirrenia l’assemblea Nazionale dei Quadri Dirigenti dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti presso il Centro le Torri.
A rappresentare la nostra Sezione territoriale era presente il Vice Presidente Diego Borsetti. Il Consigliere fa notare due rilevanti aspetti che sono emersi in quella sede: da un lato da parte della sede Centrale non ci sono impegni concreti sulle nuove attività lavorative: è stato creato un gruppo di lavoro (NAL) ma non si discute sull’opportunità di leggi specifiche che possano tutelare alcune attività come in passato era stato fatto per i centralinisti; dall’altro il problema dell’istruzione è stato trattato in modo molto generico. Argomento invece trattato in modo molto approfondito è stato l’organizzazione del Centenario dell’Unione Ciechi che sarà celebrato nel 2020.

Corso di Ginnastica
Dal mese di ottobre sono riprese le lezioni di ginnastica dolce aperte a volontari, amici e ai soci non vedenti. Ogni martedì, dalle 18.00 alle 19.30, la Prof.ssa Gianna Frisari vi aspetta alla Palestra Ferrari di Vercelli. Il corso non è a frequentazione obbligatoria ed è prevista una lezione di prova. Per informazioni e costi potete telefonare a Claudio Costa al 338/6108290.

 

Prossimi avvenimenti
23 dicembre: Concerto di Natale presso il Teatro Civico alle ore 21.00
6 gennaio: Come da molti anni a questa parte, presso il Centro di Riabilitazione Visiva in Via Dante 71, in occasione dell’Epifania si terrà la Tombola a partire dalle ore 15.00.

Orari 2017 dei nostri Uffici:
Unione Italiana Ciechi, aperta al pubblico da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00; il martedì, mercoledì e giovedì anche il pomeriggio dalle 14.00 alle 16.00.
Potete contattarci allo 0161/253539 (nei giorni di chiusura è attiva la nostra Segreteria telefonica) o per email uicvc@uiciechi.it
Centro Riabilitazione Visiva, aperto il mercoledì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00; telefono 0161/54212 (nei giorni di chiusura è attiva la Segreteria telefonica), email crv@uicivercelli.it.
U.N.I.Vo.C., aperta il giovedì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00; telefono 0161/54212, email univocvc@univoc.org

 

Chiusure per Festività:

Unione Italiana Ciechi, dal 22 dicembre al 5 gennaio.
Centro Riabilitazione Visiva, dal 21 dicembre al 10 gennaio.
U.N.I.Vo.C., dal 22 dicembre all’11 gennaio.

 

Dona il tuo 5 per 1000 alla nostra Unione

Cos’è il 5 per 1000?
Il 5 per mille è una quota di imposte, a cui lo Stato rinuncia perché sia destinata alle organizzazioni no-profit a sostegno delle loro attività
Il 5 per mille non è una tassa in più, infatti, non comporta costi aggiuntivi per il contribuente
Il 5 per 1000 per la nostra Associazione è un aiuto prezioso per continuare a offrire servizi efficienti che permettano a ciechi e ipovedenti il massimo livello di autonomia personale e di integrazione sociale

Ora più che mai abbiamo bisogno anche del Vostro aiuto:

Aiutateci a guardare oltre scrivendo nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 80007580022.

Grazie per l’Aiuto!

UICI Sant’Anastasia – Fidati di lui, di Sandra Minichi

Autore: Sandra Minichini

“C’è qualcosa nel corpo del cavallo che fa bene all’animo dell’uomo”, è con questa frase del celebre letterato tedesco, Goethe, che esordisce il Progetto di Pet Therapy, “Fidati di lui…ciecamente”, realizzato dal Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia; iniziato lo scorso mese di Maggio c.a. e terminato lo scorso mese di Novembre, il Progetto ha visto come protagonisti i Soci, Ciechi ed Ipovedenti dell’Uici, i quali hanno svolto il percorso con un animale dalle rare caratteristiche, fiero, elegante, affettuoso non solo con i suoi simili ma anche con gli esseri umani e con una straordinaria capacità di adattamento: il cavallo.
Ma cos’è la Pet Therapy?
Il termine è stato coniato nel 1953 in America da uno psichiatra infantile di nome Boris Levinson e designa oggi una serie complessa di interventi volti a migliorare la salute psicofisica dell’uomo e basati sull’utilizzo del rapporto uomo-animale. In realtà, l’uso degli animali da compagnia (pets) come supporto ad altre forme di terapia affonda le sue radici in tempi molto lontani: una forma storica di terapia con gli animali è quella che veniva utilizzata già da Ippocrate il quale consigliava, per combattere problemi d’insonnia, di mancanza di energia e sintomi legati allo stress, una forma molto spontanea e destrutturata di quella che oggi è l’ippoterapia.
Quest’ultima è stata sperimentata nel diciannovesimo secolo anche in Francia per supportare efficacemente la riabilitazione di portatori di handicap neurologici, ma ancora prima altre forme di utilizzo degli animali per migliorare le condizioni di salute dei pazienti sono state rintracciate in altri paesi in cui, soprattutto cani e gatti, riuscivano spontaneamente a produrre il miglioramento dell’umore di persone con problemi psichici.
Le Attività Assistite con Animali (AAA), note anche come Animal Assisted Activities, consistono in attività educative e/o ricreative svolte con la presenza attiva di animali e finalizzate a migliorare la qualità della vita dei destinatari. Questo tipo di interventi non necessitano di obiettivi specifici per ogni visita o incontro, ma prevedono comunque sempre degli obiettivi globali di miglioramento, lasciando più spazio alla spontaneità e all’improvvisazione rispetto alla durata delle attività programmate.
Oggi, la Pet Therapy è tanto in voga, a volte per “moda” , ma quando, invece, viene praticata nella sua effettiva ratio, essa apporta molteplici benefici soprattutto in casi di persone affette da handicap; infatti, non a caso, Pet Therapy e disabilità rappresentano due inscindibili binomi capaci di apportare straordinari benefici alla mente e al corpo della persona portatrice di una o più minorazioni, fisica e/o sensoriale; in questi casi, i benevoli effetti sono:
diminuzione dell’ansia;
riduzione dell’aggressività e agitazione;
riduzione dell’apatia;
miglioramento dell’attenzione;
riduzione della percezione del dolore;
riduzione della spasticità;
aumento dell’autostima;
miglioramento delle capacità motorie e dell’abilità manuale;
favorisce la socializzazione.
Ciò considerato, non poteva mancare l’attenzione, in questo senso, del Presidio dell’Unione Italiane dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) di Sant’Anastasia, dedito al benessere e all’autonomia dei suoi Soci, ed è proprio per tale ragione che, “Fidati di lui…ciecamente” ha voluto essere, per i disabili visivi, la sintesi di tutte quelle attività necessarie per
il recupero dell’autonomia, della propriocezione e della spazialità, del coordinamento e, non meno importante, dell’integrazione e della socializzazione; ed ecco come, l’Uici e A.S.D. Real Vesuviana, con Presidente Giuseppe Fornaro, avviano il protocollo d’intesa con A.S.D. La Fattoria, Associazione dilettantistica sportiva equestre, autorizzata per attività E.D.A, con responsabile Salvatore Sdino.
Il Progetto, coordinato dalla referente Sandra Minichini, ha avuto la durata di sette mesi con un incontro mensile in cui, grazie all’attività E.D.A.
(Equitazione Diversamente Abili), i partecipanti, ragazzi ed adulti, minorati della vista, hanno recuperato una comunicazione autentica, semplice, profonda, basata sulla corporeità, sulla spontaneità; giocando insieme, in un ambiente sereno, divertente, affettivo, dove la presenza del cavallo ha creato costantemente circostanze ed occasioni nuove di diverse comunicazioni, divertenti e stimolanti. Nella relazione utente-cavallo si è instaurato un importante canale di contatto corporeo attraverso il quale si è acquisito controllo e fiducia di sé, si è favorito un arricchimento sensoriale ed emotivo, si è stimolata una riorganizzazione delle strutture psichiche in un clima relazionale che ha permesso di lasciarsi andare.
Questo, un Progetto che ha tanto entusiasmato i partecipanti e che si è rivelato un vero successo, ha strappato la promessa del Presidio Uici di Sant’Anastasia di un remake nella prossima primavera 2018.
Sandra Minichini

Vibo Valentia – Volontariato, integrazione, cultura: a Vibo Valentia un Convegno, un Calendario e tante testimonianze d’altruismo e di vita, di Pierfrancesco Greco

Autore: Pierfrancesco Greco

La Tavola rotonda, svoltasi lo scorso 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, e impreziosita dalla partecipazione d’insigni relatori, ha costituito l’occasione più bella per presentare il raffinato almanacco 2018 promosso dalla Sezione territoriale dell’UICI e incentrato sulle esperienze di sei personalità risultate capaci di superare le barriere che hanno lastricato il loro percorso e diventare esempi di speranza e riscatto per tanti di noi.
Da Vibo Valentia
Un’articolata discussione, sulla dimensione del volontariato e dell’integrazione, tra soggetti abituati ad andare oltre il mero enunciato verbale, essendo, piuttosto, adusi a fare, a organizzare, a costruire, ad agire nell’orizzonte sociale proteso verso la promozione dell’individuo, delle sue specificità, della sua unicità e, in ultima analisi, della sua libertà: la tavola rotonda, dal tema “Volontariato: gesti altruistici o testimonianza di vita?”, svoltasi, presso il Centro di Aggregazione Sociale “Solidarietà e Amicizia” di Vibo Valentia, nel pomeriggio di domenica 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, non è stato un mero contenitore di parole e buoni propositi. Proprio no! Promosso dalla Sezione Territoriale “Giovanni Barberio” dell’UICI e ingemmata dal contributo di autorevoli ospiti e relatori, i quali hanno trattato la tematica con una non comune acribia e una schiettezza non disgiunta da intenti costruttivi, tale seminario ha rappresentato uno dei tanti squarci di chiarore che l’esistenza stessa di quest’Associazione riesce a portare in seno a una società ombrosa, sovente refrattaria a porsi domande e a cercare soluzioni riguardo alla diffusa realtà del disagio e alla conseguente necessità di socializzazione tra le nostre individualità, diverse nell’essenza soggettiva, e, tuttavia, uguali nel diritto a vivere ogni aspetto della vita, gioioso o drammatico che sia, pienamente, con quella intensità e quella dignità connaturate alla nostra condizione umana e, in questo caso, splendidamente affrescate in un prezioso calendario, realizzato dalla sezione Territoriale UICI di Vibo Valentia; un calendario che “parla” di persone non vedenti, le quali, valicando ogni steccato, sono riuscite a rendere i loro talenti visibili a tutti, affermandosi in molteplici ambiti professionali e ad assurgere a figure paradigmatiche di quel proficuo processo d’integrazione verso cui tutti dobbiamo guardare senza alcun dubbio e tendere con ferma determinazione. Già, l’integrazione: un sostantivo che indica sacrificio, cultura, audacia, ovviamente amore. “Non è facile declinare l’integrazione, perché dietro l’integrazione c’è un mondo”, ha evidenziato, in proposito, nella sua appassionata relazione, elaborata sulla base di una riflessione inerente all’approccio al disagio e ai segni d’integrazione, la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI; “un mondo – ha proseguito la Dirigente, che ha, nell’occasione, rappresentato la Presidenza Nazionale UICI – di analisi, di sforzi, d’idee, di fatti, a cui dare respiro quotidianamente, soprattutto in una realtà come la Calabria, ove urgente è la necessità di integrare non solo i disabili, ma ogni persona, al cospetto di un’universalità ove le difficoltà nell’affrontare i vari aspetti del quotidiano risultano generalizzati, non affliggenti specifiche categorie. Giornate come queste servono certamente a sensibilizzare le coscienze su tali argomenti, ma vanno articolate nel complesso della nostra attività, di tutela e sostegno, che l’UICI, da quasi cento anni, e altre associazioni di analoga natura hanno posto come essenza della loro presenza nella realtà italiana; una presenza costante di un grande movimento di pensiero, opinioni e azioni chiamato a garantire effettiva applicazione all’importante corpus di regole, di principi, di leggi relative alla disabilità, ad annullare la dicotomia tra quello che è formale e quello che è sostanziale, a cercare di rendere sempre meno marcata l’accezione di limite connotante il disabile; una presenza, che, nel caso dell’Associazione a cui appartengo, ha prodotto una forza rivendicativa tale da ottenere leggi a nostra tutela, come l’integrazione scolastica, il collocamento mirato, i sussidi economici per il titolo della disabilità, come tante altre risultanze che si collocano in un quadro ove, e su questo ritornerò dopo, le spinosità, dovute a un’ancora lacunosa interazione con le istituzioni, tuttora permangono. Ma, innanzitutto, cerchiamo di dare ulteriori elementi nell’esplicitazione dei motivi che chiamano tutti a occuparsi della disabilità. Oggi non siamo qui a definire la disabilità: ognuno di noi, per il vissuto diretto, familiare o amicale, la conosce, sia essa sensoriale, fisica o psichica. Partiamo dal mio caso, inerente alla minorazione sensoriale visiva, che l’Organizzazione mondiale della Sanità definisce come la minorazione peggiore, perché il limite, la privazione della vista impedisce alla persona l’accesso in qualsiasi ambito sociale, se non correttamente supportata e attrezzata, quindi guidata a un apprendimento diverso, a un’esplorazione diversa, a una conoscenza diversa della società e dello spazio circostante. Il discorso della diversità viene fuori a questo punto e diventa negativo nel momento in cui il contesto sociale non è attrezzato a ottimizzare tale limite, a far funzionare, questo è il termine esatto, le peculiarità che esso, invece, schiude. Come osserva, in proposito l’OMS, mentre la minorazione è qualcosa che va a incidere sulla persona, l’handicap è, piuttosto, qualcosa che la persona riceve. Io, noi, quindi, veniamo definiti handicappati quando, nel contesto sociale, non siamo dotati di quegli strumenti funzionali al superamento del nostro limite. Questo è il punto nodale della questione concernente l’approccio alla realtà della disabilità, a cui dare sbocco attraverso specifici processi d’integrazione, per dare a ognuno di noi la possibilità di agire autonomamente nella società, per poter studiare, lavorare, vivere, dare forma al nostro progetto di vita. Qui è intervenuta l’ONU, che ha anche istituito nel 1981 la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, a pronunciarsi su tale questione, che è prima di tutto morale, affinché tutte le Nazioni del mondo lavorino sinergicamente, sulla base di un modello unico, sancito nel 2006, per rendere le situazioni sociali idonee a consentire a tutte le donne e a tutti gli uomini di avere pari diritti e opportunità, ossia lo spiegamento della medesima libertà a ogni membro della famiglia umana. Purtroppo, questi principi, in certi ambienti, non si traducono in concreta positività, dando luogo a stantie derive di marginalizzazione, soprattutto quando gli Enti, come i comuni o le Asl, non riescono ad affrontare efficacemente determinate questioni, non essendo in grado di dare quel sostegno costante che le Associazioni, come, nel mio caso, l’UICI, sono, invece, maggiormente preparate a offrire, fungendo, secondo il principio di sussidiarietà, da agenzie esecutive di quel lavoro di tutela che lo Stato non fa. Attività, questa, che, naturalmente, sarà possibile elargire solo fino a quando queste associazioni, riunite nella FAND, riusciranno a trovare i mezzi che permettono loro di lavorare, assestandosi nel rivolgimento normativo che le sta interessando. In questo senso, occorre mettere a fattor comune quei fondi, che lo Stato mette a disposizione di queste associazioni, insieme con quello che noi progettiamo e a tutto ciò che deve essere seguito, anche direttamente, dalle istituzioni. I problemi, e qui mi riallaccio al ragionamento che stavo svolgendo prima, sorgono nel momento in cui alcune azioni poste in essere dalle nostre associazioni devono necessariamente intersecarsi con quelle degli Enti Locali. Nel momento in cui noi abbiamo l’esigenza di integrarci nel nostro contesto quotidiano, per forza di cose appaiono necessarie le relazioni positive che impostiamo con le Asl e gli Enti locali. Faccio un esempio: c’è tanto bisogno di azioni per l’autonomia e la mobilità dei ciechi e degli ipovedenti, un tema forte e a noi molto caro che, però, non è normato a livello nazionale; in pratica la riabilitazione di un cieco non è considerata un’esigenza vitale. Al contrario, in ogni sede locale, in ogni Asl regionale, dovrebbero esistere protocolli d’intesa con la Regione volti allo sviluppo di progetti dedicati al recupero funzionale del disabile visivo, indispensabili alla definizione di efficaci percorsi riabilitativi in cui l’uso di supporti, come il bastone bianco, trovasse simbiotica interazione con quell’atteggiamento di cura e vicinanza che le nostre associazioni, e gli organismi di volontariato, non faranno mai mancare. Tutto questo darebbe un grande impulso al reale affrancamento del disabile dal disagio e sarebbe elemento denotante un elevato grado di civiltà in una prospettiva complessiva, soprattutto dinanzi a contesti cittadini realmente fruibili, privi di barriere architettoniche, e a realtà sociali depurate da quelle convenzioni subculturali veicolanti l’idea della disabilità come elemento di esclusione sociale, in certi casi da nascondere sulla scorta di un illogico concetto di vergogna che le nostre associazioni si trovano ogni giorno a dover combattere e confutare, segnatamente nella nostra regione. Insomma, noi, come Associazioni, dobbiamo far fronte continuamente a problematiche, a lacune vecchie e nuove, di natura strutturale e normativa, morale e culturale, in un sistema ove la riabilitazione finisce con l’essere esclusivamente compito nostro: compito a cui assolviamo con passione, coscienza e competenza; compito che però, da sole, le Associazioni non possono assolvere in maniera capillare su tutti i territori. Questa è una questione veramente seria, che io ho voluto sottolineare in questa sede, perché laddove c’è spazio e possibilità di veicolare questi messaggi forti noi lo facciamo, nella speranza di far giungere i nostri appelli a quegli interlocutori investiti dalla responsabilità di aiutarci ad approcciare adeguatamente ogni disagio e a dare segnali fattuali in tema d’integrazione. Non dobbiamo stancarci mai di riflettere, di discutere, di insistere, di fare, perché il mondo è per tutti, perché la felicità è per tutti, perché la Vita è per tutti”. Insomma, l’impegno, da parte di tutti, società civile e istituzioni, è qualcosa di apicale importanza nel lungo e arduo cammino verso un tempo finalmente mondato dal soffio dell’effettiva assimilazione tra persone, punti di vista, particolarità, emozioni, trovante vigore nell’impetuoso battito d’ali di quella “buona volontà” in cui risiede la nostra umanità. Ma sperare è possibile, se facciamo tesoro delle testimonianze di altruismo e di servizio che a volte, come domenica 3 dicembre, rischiarano il grigiore della rassegnazione, splendendo nel firmamento dei nostri pensieri come Astri di Solidarietà, di Impegno, di Vita, di “buona volontà”, appunto. Sì, sperare è possibile, soprattutto se consideriamo coloro i quali di questa “buona volontà” sono indefessi alfieri, avendo votato una parte della loro esistenza all’assistenza, all’aiuto, al sostegno degli altri, di quel prossimo che gran parte di noi, sovente, fa finta di non vedere; stiamo parlando di quei giovani, donne e uomini, il cui appellativo è già indicativo della loro vocazione, o meglio, della loro missione nel dare concreta testimonianza di “buona volontà”: essi sono i volontari, i quali, come ha evidenziato, nella sua relazione sulla strutturazione del volontariato tra attualità e prospettive, Roberto Garzelli, presidente del Centro Servizi per il Volontariato di Vibo Valentia, “sono quelle sentinelle, che sospingono la società, gli Enti a rendere meno gravose le difficoltà cagionate da quelle barriere che condizionano negativamente la vita di tutti, non solo dei disabili. Una funzione, quella del volontariato che recentemente è stata oggetto di un intervento di riforma; in relazione a ciò, pur sottolineando la positività insita nel Codice del Terzo Settore, che ha regolamentato il complesso panorama del servizio volontario, va francamente posto l’accento anche sui limiti di questa legge, che, avendo provocato un po’ di confusione su quello che è un caposaldo del volontariato, cioè la gratuità, rischia di stritolare le piccole associazioni. Ecco perché occorre studiare a fondo questo nuova normativa, facendo, nel frattempo, rete: solo così – ha concluso Garzulli – potremo garantire efficacia ai nostri sforzi, alle nostre idee, ai nostri progetti, ai nostri valori; solo così, solo lavorando insieme, potremo fare qualcosa di veramente bello per tutti”. E se il giornalista e sociologo Maurizio Bonanno, moderatore dell’incontro, ha visto, nella “partecipazione dei rappresentanti di tante associazioni, un passo giusto in direzione dell’appello lanciato dal Consigliere Palummo e dal presidente Garzulli”, Rocco Deluca, presidente della sezione territoriale UICI di Vibo Valentia, ha osservato come “l’attenzione degli altri può veramente rendere la vita migliore e la società più bella. Nella nostra individualità – ha proseguito Deluca – siamo resi uguali dalle nostre anime e dall’Amore che esse possono esprimere. Quell’Amore che permette d’affrontare ogni difficoltà, come le barriere che ogni giorno ostacolano il nostro cammino; quell’amore in grado di liberarci dal disagio, il medesimo a cui non dobbiamo arrenderci solo per il fatto di essere stati un po’ meno fortunati degli altri; è con l’amore che si potrà trovare la luce e condividere la gioia”. E’ su tali premesse che è nato il Calendario 2018 “Senza Barriere, Insieme per un Mondo senza Limiti – Esperienze di Vita che abbattono il buio”, un toccante spaccato di quella sensibilità, di quell’ingegno, di quell’indole, di quella forza che ha permesso a sei persone di andare oltre ogni ostacolo, trovando la propria strada e coronandola col successo. Un calendario con i crismi di un raffinato almanacco, che, a prescindere dalle foto e dalle testimonianze dei protagonisti, in esso contenute, è estremamente espressivo, contestualmente all’auspicabile evoluzione dei nostri giorni verso una società sempre più integrata, giacché le esperienze, su cui lo scorrere dei mesi pone l’attenzione, ci narrano segmenti d’esistenza in cui le difficoltà affrontate e brillantemente superate non sono state solo quelle legate all’handicap, ma anche altre, relative, ad esempio, anche alla complessità del territorio ove si sono mossi i primi passi di certi percorsi, in altre parole a questa terra di Calabria, di cui, come già accennato, ha parlato, proprio in tali termini, Annamaria Palummo nel suo intervento, di cui è opportuno reiterare uno stralcio, allorché ha riaffermato come “è da questa terra di Calabria che dobbiamo percorrere queste tappe d’integrazione, perché qui c’è bisogno di rendere realmente e pienamente parte attiva del consesso umano non solo coloro i quali sono portatori di una qualche forma di disabilità. Da quello che conosciamo, da quello che tutti quanti viviamo ogni giorno, dalle criticità che tocchiamo appare cristallino come sia necessario, da parte nostra, integrare proprio il cittadino calabrese nel mondo: nel mondo del lavoro, nella scuola, nella cultura, nella sanità, in ogni ambito, insomma, della socialità. Il disagio che viviamo come calabresi, si aggrega, quindi, precisamente al nostro disagio come portatori di handicap”. E, in questo senso, il summenzionato calendario, introdotto, durante i lavori, da un emozionante filmato, costituisce un possente segnale, soprattutto se consideriamo che tra le sei esperienze proposte ve n’è una riguardante un vedente, il quale, nello specifico, è soprattutto un giovane, un atleta olimpionico calabrese, cosentino, rispondente al nome, decisamente noto, di Giovanni Tocci, talentuoso tuffatore del Centro Sportivo dell’Esercito e dell’ A.S.D. “Cosenza Nuoto”, rappresentato, nel corso del simposio di Vibo Valentia, dalla pallanuotista Giulia Gorlero, portiere del Cosenza e della Nazionale, e da Marco Capanna allenatore della squadra femminile del Cosenza. Un’esperienza, quella di Tocci, che, nel calendario, si integra, è il caso di scriverlo, alla perfezione con quelle di altri cinque professionisti, i seguenti: Alessandro Macedonio, prolifico scrittore; la già citata Annamaria Palummo, la quale, oltre che nella vita associativa e nel lavoro quotidiano, durante gli anni è stata attiva anche come docente, alquanto apprezzata, nei Corsi di Tiflopedagogia presso l’Università della Calabria; Simone Gentile, appassionato docente di Chitarra; Anna Barbaro, poliedrica e solare sportiva; Giuseppe Pastafiglia, stimato psicologo del lavoro. Cinque persone, cinque cittadini esemplari, capaci di infrangere con passione e caparbietà l’oscurità in cui i loro occhi e una società, quella sì, veramente cieca sembravano averli perennemente relegati. Loro cinque e Giovanni Tocci: sei personalità forti, sei passioni, sei dimostrazioni di perseveranza, sei incitamenti a non rinunciare, in nessun caso, ai propri sogni. Importanti, al riguardo, le parole pronunciate da Annamaria Palummo, in merito al suo percorso esperienziale, alla stregua delle altre vite presentate nel calendario, le quali, o di persona o attraverso contributi audio e video, hanno portato il loro saluto al numeroso pubblico che ha assistito al convegno: “Sacrificio e impegno della felicità sono il segno: queste parole – ha spiegato la Dirigente Nazionale dell’UICI – rendono perfettamente, meglio di tante altre elaborazioni verbali, la dimensione precipuamente caratterizzante non solo la mia attività accademica e associativa, bensì la mia vita, che trova la sua strada attraverso i percorsi quotidiani, sovente increspati dai piccoli e grandi ostacoli cagionati dalla mia ipovisione, a lungo fonte di sofferenza e amarezza. Eppure, la mia condizione, filtrata dall’incedere del tempo, da debolezza s’è trasfigurata in forza, nella mia forza: la forza di trovare uno scopo in ogni giorno; la forza di trovare Amore nella comprensione degli altri e con gli altri; la forza di trovare linfa vitale nell’aiutare le sorelle e i fratelli chiamati, come me, a scorgere, in qualche modo, la luce nelle aurore che non si vedono; la forza di ottimizzare le competenze, acquisite nella caparbietà dello studio e affinate nella ricerca e sul campo dell’esistenza, insegnando, anzi, indicando, da una cattedra universitaria, che, durante le lezioni, lascio sempre accessibile alla presenza e alle esperienze del mondo che ci circonda, a tante ragazze e a tanti ragazzi la bellezza di essere utili ai bisognosi, ai più deboli, a coloro i quali rischiano di finire ai margini di questa rutilante società contemporanea; la forza di trovare in tutto questo una fonte di speranza, un orizzonte di vita; soprattutto, la Forza di vedere, comunque, brillare in ogni momento quella Luce che dona calore a ogni battito del nostro Cuore. Coraggio – ha concluso la dottoressa Palummo –, la strada è lunga: andiamo Avanti!”. Una strada che la Sezione territoriale di Vibo sta percorrendo da tempo, anche attraverso questo strumento del Calendario: “Grazie alle testimonianze contenute nel Calendario 2016 e in quello 2017 – ha argomentato Rocco Deluca – , abbiamo posto all’attenzione di tutti il tema delle barriere architettoniche e mentali, queste ultime spesso più resistenti delle prime ma certamente non insuperabili. Abbiamo dimostrato ciò attraverso foto di persone non vedenti impegnate nelle varie attività da noi organizzate. Abbiamo divulgato immagini divenute segni indelebili di abbattimento di ogni erronea concezione della diversità. Questa terza edizione del Calendario intende proseguire sulla strada di una nuova cultura, percorso mai abbastanza agevole, poiché caratterizzato da insidie vecchie e nuove. Per fare ciò, dopo aver reso visibile l’Io posso nel contesto di attività associative e di gruppo, entriamo nella vita quotidiana di quanti, nel lavoro, nell’arte, nello sport, nelle piccole grandi azioni contaminate da ostacoli, sono vincenti: sì, perché ogni semplice passo può divenire un’impresa. Un’impresa da dover compiere solo con la propria determinazione. Così, ogni foto del calendario, frutto prezioso di vita intensamente vissuta, potrà infondere forza e coraggio a quanti si sentono deboli dinanzi alle difficoltà di ogni giorno. Ogni foto, ogni attimo carpito potrà rappresentare una piccola fiammella per illuminare il cammino di ciascuno di noi, particolarmente dei più giovani”. Un cammino che la Sezione UICI vibonese intende continuare speditamente, con l’attività quotidiana a favore degli associati e dei non vedenti in genere, con le tante campagne di prevenzione, con momenti di riflessione, divulgazione e studio, quale la tavola rotonda e il calendario in oggetto, e anche con manifestazioni più “leggere”, quali quelle previste in occasione delle imminenti Festività Natalizie, con un cartellone ove spicca la “Tumbulata Calabrisi”, la cui XIX edizione, programmata per il prossimo 5 gennaio, Vigilia dell’Epifania, alle ore 16.00, presso l’Auditorium dello Spirito Santo, è stata annunciata, a margine dell’incontro, dal Segretario Territoriale dell’UICI Paolo Massaria. Attività, queste, che, unitamente a quelle animate dalle altre associazioni, dal Servizio volontario, dalla “buona volontà” di tante donne e tanti uomini, donano linfa al Cuore, ritemprano lo spirito, inducono, come s’è già scritto, a sperare: a sperare che la contemporaneità riesca ad affrancarsi dall’ottenebrante velo della “disabilità morale”, quella tipologia di disabilità generalizzata, endemica, simile a una forma d’insalubre senso comune, che spesso impedisce a tanti cosiddetti “normali” di “vedere”, perfino di sfuggita, con gli occhi della sensibilità coloro i quali, sono, invece, loro malgrado impossibilitati a vedere i nostri volti e, tuttavia, perfettamente in grado di “sentire” la freddezza dell’indifferenza, conseguente alla “inabilità morale” di cui si diceva poc’anzi, o, viceversa, il calore di un sentimento, d’affetto o d’amore che sia, capace di spazzare via ogni velo e di far volare lo sguardo del nostro animo lontano, lontanissimo, fino ad abbracciare tutto il mondo, fino a planare sul dolce mare della solidarietà e dell’altruismo; quel mare ove tuffarsi, senza paura, con coraggio, consci delle problematiche da affrontare ma con la serena certezza di fare la cosa giusta, colorando di sole la volta della nostra Umanità. Non è sempre facile, non sarà sempre facile, però è doveroso, anzi è vitale: d’altronde, adoperando la stessa immagine metaforica che Giovanni Tocci ha affidato al Calendario, “ tuffarsi è sempre un rischio, ma fa superare le barriere e può far vincere… nello sport e nella vita”. E noi, con la forza della buona volontà, della cultura, del senso civico, la nostra sfida quotidiana dobbiamo vincerla. Per sempre!
Pierfrancesco Greco

Il tavolo dei relatori

Foto di gruppo finale, con relatori, ospiti… e Calendario

Catania – 13 dicembre: oltre la retorica, di Simonetta Cormaci

Autore: Simonetta Cormaci

Il 13 dicembre è una giornata il cui contenuto simbolico abbraccia inevitabilmente non vedenti e ipovedenti e dunque la nostra Associazione. Immagino che su tutto il territorio si saranno svolti incontri, eventi, manifestazioni…
Ho il piacere di raccontare alle lettrici e lettori del Corriere dei ciechi on line la giornata catanese di Santa Lucia.
Nella mattina Una Unità Mobile con oculista volontario ha sostato all’interno della Casa circondariale di Piazza Lanza (CT) offrendo uno screening della vista ai detenuti; la nostra Presidente prof.ssa Rita Puglisi, che aveva fortemente voluto questo momento concreto di solidarietà, ha partecipato all’ingresso dell’Unità Mobile incontrando la Direttrice e le altre cariche del carcere. Nell’arco di tempo autorizzato sono stati visitati 30 detenuti.
Nella stessa mattinata l’Arcivescovo di Catania ha celebrato una Messa presso la Chiesa di S. Lucia dedicando una particolare riflessione ai non vedenti e ipovedenti.
Il pomeriggio, nei locali della Sezione abbiamo assistito ad un importante momento e cioè l’attesissima inaugurazione del nuovo ascensore totalmente accessibile. Come è noto la Sezione di Catania ospita un Centro di riabilitazione per pluriminorati con molteplici attività e equipe pluridisciplinare. Da molto tempo si sentiva l’esigenza di consentire ai carrozzati un comodo e sicuro accesso ai piani superiori e finalmente ci si è arrivati. Bisognava essere presenti per notare la gioia di alcuni bambini in sedia a rotelle che con i loro genitori si introducevano nell’ascensore per salire ai piani…
Abbiamo sperimentato con mano, ancora una volta, che accessibilità vuol dire inclusione e sicurezza, vuol dire accoglienza, vuol dire serenità.
Il pomeriggio è proseguito con un momento festoso di condivisione e convivialità allietato dal canto di un tenore che ci ha omaggiato della sua presenza artistica.
Dunque una bella giornata vitale e intensa all’insegna di solidarietà e condivisione.
14 dicembre 2017 Simonetta Cormaci per la Sezione UICI Catania

un momento festoso del pomeriggio