Museo Tattile Omero – Corso Accessibilità ai beni culturali

Dall’11 aprile al 13 aprile 2024, in Ancona, potrai vivere giornate di alta formazione sui seguenti temi: accessibilità al patrimonio culturale, educazione artistica ed estetica per persone cieche, ipovedenti e sorde, turismo accessibile. Ti parleremo di tecnologie, strumenti, metodi ed esperienze nazionali.

Se lavori in un museo o luogo della cultura, o in campo sociale, se sei una guida turistica o un docente, questo corso può aprirti a competenze sempre più richieste e necessarie.

Il corso è diviso in due moduli a cui potrai iscriverti separatamente.

Primo modulo

L’accessibilità al patrimonio museale e l’educazione artistica ed estetica per persone cieche e ipovedenti

11 e 12 aprile 2024.

Luogo: Auditorium del Centro Congressi Accademia di Babele

Largo Fiera della Pesca 11, 60125 Ancona.

Durata complessiva: 14 ore.

Attestato di partecipazione: con almeno 11 ore di frequenza.

Numero minimo di partecipanti: 25.

Numero massimo di partecipanti: 70.

Costo: euro 98,36 + IVA 22% = 120,00 euro.

Per le persone con disabilità l’iscrizione è gratuita.

Secondo modulo

Beni culturali e turismo: come renderli accessibili alle persone sorde

13 aprile 2024.

Luogo: Sala conferenze del Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona.

Durata complessiva: 4 ore.

Attestato di partecipazione: con 4 ore di frequenza.

Numero minimo di partecipanti: 25.

Numero massimo di partecipanti: 60.

Costo: euro 32,79 + IVA 22% = 40,00 euro.

Per le persone con disabilità l’iscrizione è gratuita.

La scadenza delle iscrizioni è il 29 marzo 2024, salvo esaurimento posti.

Seguici sul sito www.museoomero.it a breve usciremo con il programma completo e le modalità di iscrizione. Per ulteriori informazioni scrivere a info@museoomero.it.

Pubblicato il 27/02/2024.

Museo Tattile Statale Omero – Esplora il Codice Braille al Museo Omero!

Un’esperienza unica ti aspetta! 📚👁️‍🗨️

🗓️Sabato 24 febbraio

🕟ore 16:30.

📍Museo Tattile Statale Omero, Ancona.

🖐️✨ Il Museo Tattile Statale Omero prosegue la celebrazione della Giornata Nazionale del Braille, proponendo per sabato 24 febbraio alle ore 16:30 una attività dedicata al sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo.

👀❌Il pomeriggio inizia con una visita bendata alla collezione del museo: un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente che consentirà al pubblico di apprezzare l’arte e la bellezza attraverso il tatto, escludendo temporaneamente la vista.

🎉🎲Successivamente, nel laboratorio dedicato, lo staff guiderà le persone nell’apprendimento, sperimentando la lettura e la scrittura Braille con giochi divertenti attraverso i proverbi più noti.

ℹ️ Info:

🆓 Attività gratuita con prenotazione obbligatoria

👶 Età minima: 8 anni

📞 WhatsApp e Telefono: 335 56 96 985

📧 E-mail: prenotazioni@museoomero.it

Pubblicato il 22/02/2024.

Museo Tattile Omero – Giornata Nazionale del Braille

Sai cosa si celebra ogni 21 febbraio? La Giornata internazionale della lingua madre, indetta dall’UNESCO, e la Giornata Nazionale del Braille, il codice che ha rappresentato per tante persone cieche la vera svolta sociale e culturale.

Per narrare questa magnifica invenzione del francese Louise Braille (1809-1852) partecipiamo ad un incontro alla Biblioteca Benincasa di Ancona mercoledì 21 febbraio dal titolo “Leggere oltre: dal Braille al digitale sperimentiamo la lettura in tutti i sensi” e organizziamo un laboratorio gratuito sabato 24 febbraio alle ore 16:30 sul “Codice Braille” al Museo Tattile Statale Omero.

Leggere oltre: dal Braille al digitale sperimentiamo la lettura in tutti i sensi

Mercoledì 21 febbraio ore 16:30.

Biblioteca Benincasa, Palazzo degli Anziani, Piazza B. Stracca 2, Ancona.

Evento aperto alla cittadinanza e coordinato da Emanuela Impiccini.

Dopo i saluti di Andrea Cionna, Presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Ancona e Aldo Grassini, Presidente Museo Tattile Statale Omero, interverranno:

* Daniela Bottegoni, Esperta di scrittura Braille

* Sauro Cesaretti, Vicepresidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Ancona, Presidente Accessibility days

* Sonia Carletti, Ottico Optometrista e Operatore di ausilioteca

* Giovanna Pirani, Biblioteca Benincasa

Info: tel. 071 222 50 20, email benincasa@comune.ancona.it

Codice Braille: attività gratuita

Sabato 24 febbraio ore 16:30.

Museo Tattile Statale Omero, Ancona.

Inizieremo con una visita bendata alla collezione del museo: un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente che ti consentirà di apprezzare l’arte e la bellezza attraverso il tatto, escludendo temporaneamente la vista.

Successivamente, nel laboratorio dedicato, ti guideremo nell’apprendimento, sperimentando la lettura e la scrittura Braille con giochi divertenti che metteranno alla prova la tua destrezza con i proverbi più noti.

Attività gratuita con prenotazione obbligatoria.

Età minima: 8 anni. Telefono e WhatsApp 335 56 96 985, email didattica@museoomero.it

Pubblicato il 19/02/2024.

Museo Tattile Statale Omero – L’amore e le sue forme

Hai mai festeggiato San Valentino al museo?

Da mercoledì 14 a domenica 18 febbraio lo celebriamo insieme.

Ti aspetta un’esperienza multisensoriale tra le opere d’arte che ci parlano d’amore in tutte le sue forme.

Prenditi il tempo per passeggiare tra le sale ascoltando testi, musiche, poesie ed esplorando tattilmente le sculture della nostra collezione.

Al termine avrai l’opportunità di catturare un momento con una foto speciale, da condividere con i tuoi cari o sui social, arricchendo così il tuo San Valentino con un ricordo tangibile.

Ti aspettiamo per celebrare insieme l’amore!

Info e orari

L’attività è gratuita, non occorre prenotare ed è disponibile negli orari di apertura del Museo: dal martedì al sabato dalle 16:00 alle 19:00 e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 e alle 19:00.

Telefono e WhatsApp 335 56 96 985; email didattica@museoomero.it

Pubblicato il 12/02/2024.

Forum Terzo Settore – Ricerca nazionale su Terzo Settore e PPAA

Autore: Vanessa Pallucchi

Il Codice del Terzo Settore ha introdotto con l’art 55 importanti evoluzioni nel rapporto tra ETS e Enti Pubblici, aprendo le porte alla Amministrazione condivisa. Si tratta di un considerevole passo verso un ulteriore maggior protagonismo degli ETS, coinvolti dagli EPP non solo nel realizzare le politiche pubbliche, ma anche a collaborare alla loro programmazione e progettazione.

In questi anni si sono cominciate a realizzare diverse esperienze di amministrazione condivisa (da un primo censimento oltre mille) che si aggiungono agli storici rapporti (es. piani di zona, convenzioni, etc.) degli anni scorsi.

L’Agenzia per la Coesione Territoriale ha avviato, in collaborazione con il Forum Nazionale Terzo Settore, un primo progetto di ricerca di respiro nazionale su “Terzo Settore e Pubblica Amministrazione: analisi quali-quantitativa del rapporto tra privato sociale ed enti pubblici”. La ricerca mira ad indagare le relazioni PPAA – ETS, con un particolare focus relativo alle esperienze, laddove presenti, di amministrazione condivisa.

Si tratta di una iniziativa di rilevante importanza poiché è tesa ad acquisire in modo sistematico ed esteso a tutta l’Italia informazioni assai utili anche in vista di sempre miglior sinergie tra PPAA e ETS per la implementazione della amministrazione condivisa.

La tua esperienza è preziosa e la compilazione del questionario è occasione per poterla condividere. E’anche previsto la possibilità, al termine del questionario, di dare la disponibilità per una intervista per ulteriori approfondimenti, opportunità che invitiamo a cogliere e che fornirà una ulteriore occasione per far sentire la propria voce.

Ti invito pertanto ad accedere al seguente linkrelativo al QUESTIONARIO  e a dedicare ad esso alcuni minuti del tuo tempo, seguendo le indicazioni più sotto riportate.

I termini per la raccolta dei questionari SONO STATI PROROGATI AL 15/03/2024.

Pubblicato il 09/02/2024.

Il Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto incontra il Ministro Orazio Schillaci

Il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e di IAPB Mario Barbuto, ha incontrato oggi il Ministro della Salute Orazio Schillaci in un clima di affabile e collaborativa cordialità.
Il Presidente Barbuto ha rappresentato al Ministro il disagio di milioni di cittadini italiani, dovuto alla riduzione delle tariffe rimborsate dal servizio pubblico per gli interventi di cataratta, con il conseguente allungamento dei tempi e delle liste di attesa che in molti casi si risolve in una mancanza di prestazione medica e quindi in un rischio maggiore di ingenerare ipovisione e cecità.
Il Ministro ha ricordato come il tema sia già stato posto alla sua attenzione e ha precisato che nel bilancio dello Stato 2024-2025 saranno impiegati rispettivamente 50 e 250 milioni di Euro per innalzare l’importo della tariffa corrisposta, non soltanto per gli interventi oculistici, ma più in generale per una gamma di prestazioni sanitarie attualmente penalizzate.
Il Presidente Barbuto ha poi illustrato le caratteristiche del progetto di prevenzione sanitaria denominato “AstroEyes”, che prenderà il via quanto prima nelle scuole primarie in tutta Italia, con il supporto dei Ministeri dell’istruzione e della salute, già autorizzato dal coordinamento tecnico interministeriale.
Il Presidente, inoltre, ha chiesto l’impegno e il sostegno del Ministro per attuare un piano di prevenzione della cecità e tutela della vista tramite una grande azione di screening di massa da condurre nelle scuole elementari in tutta Italia per la prevenzione dell’ambliopia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del merito.
Il Ministro ha mostrato molto interesse e ha indicato alcune possibili vie istituzionali di supporto al progetto.
Infine, il Presidente Barbuto ha illustrato al Ministro il piano di trasformazione di IAPB in Fondazione di partecipazione, aperta al contributo di tutte le realtà scientifiche, pur nel rispetto dei soci fondatori ai quali sarà comunque garantita la presenza secondo la rappresentanza e la consistenza attuale.
Il Ministro attende di ricevere il piano in ogni suo dettaglio e segue con attenzione l’attuale fase di ridefinizione del profilo di IAPB.

Pubblicato il 06/02/2024.

Museo Tattile Omero – Un salto verso l‘innovazione con valori tradizionali

Dalla Lega del Filo d’Oro, al turismo sensoriale, dall’indovinello coniglio o lepre, all’estetica dell’aria

Aisthesis, scoprire l’arte con tutti i sensi – Gennaio 2024

Un 2024 con l’ottimismo dell’impegno e la confermata fiducia nei valori comuni è quello che troviamo nell’ultimo numero, il 25, della Rivista vocale AISTHESIS. SCOPRIRE L’ARTE CON TUTI I SENSI, da alcuni giorni online con una nuova e colorata veste grafica.

Della straordinaria vicenda di Sabina Santilli, fondatrice sordocieca della Lega del Filo d’Oro, ci racconta Sara De Carli, con una ritrattistica dei sentimenti e dell’indomito coraggio che portarono la bambina della Marsica alla ribalta internazionale, riuscendo a collegare, nel 1964 tra loro più di 50 sordociechi. Certamente Sabina era una persona speciale: infatti già all’asilo leggeva e scriveva. Ma la forza, la volontà e l’impegno crebbero in lei in modo costante. Oggi la Lega del Filo d’Oro è una realtà in costante evoluzione e simbolo di integrazione ed inclusione.

Con il filosofo Andrea Pinotti, (pubblicazioni di estetica psicologica e immagine artistica), comprendiamo come la suggestione e il ricordo sedimentato possano indurre ad una visualizzazione differente di una stessa immagine o di uno stesso oggetto; fino ad avere la possibilità di vedere ciò che lo sguardo del momento impone. Vedo il profilo di un coniglio che guarda verso destra, le orecchie belle tese all’indietro verso sinistra. Dopo qualche secondo, come se da qualche parte scattasse un misterioso interruttore, si verifica uno strano cambiamento: le orecchie del coniglio diventano il becco dell’anatra, il suo muso si trasforma nella parte posteriore del capo; solo l’occhio rimane saldo al suo posto, ma il suo sguardo è ora rivolto a sinistra (non necessariamente in quest’ordine: posso prima cogliere l’anatra, e poi il coniglio).

Alice Devecchi, dinamica ricercatrice (Università di Urbino e Macerata), afferma che “abbiamo un forte bisogno di sentire lo spazio, la forma, gli oggetti e le persone. Di giocare, anche.” Forse è utile tenderci verso lo spazio che ci circonda, con dispositivi d’inciampo che solleticano i nostri sensi meno frequentati, invitandoci a sviluppare una consapevolezza più acuta del nostro posto nel mondo. Gabriele Devecchi è l’artista che ha realizzato opere d’arte con questa finalità, così come la famosa “Oggetto a linee d’aria”: qui su una superficie concava, nera, liscia si trovano 9 pulsanti che, attivati, costruiscono e delineano già una forma.

Il tuffo poi nell’azzurro del Cilento di Monica Bernacchia diventa un vero e proprio viaggio sensoriale, sottolineando come una vacanza non è solo turismo, ma apertura a tutti sensi; dal silenzio del paesaggio, al gusto e l’olfatto degli alberi di limoni e i prodotti tipici, al tatto risvegliato dal caldo del mare e della sabbia. Si recupera un insospettato rapporto pelle- corpo- natura. Un piacere da ricordare e replicare. Insieme poi a Manuela Alessandrini, Monica Bernacchia riporta il laboratorio, “Viaggio di mani”, dove alcune tavole tattili consentono di viaggiare con tutti i sensi. Inevitabile il riferimento a Tommaso Marinetti. Questi gli itinerari con Tavola “Sudan-Parigi” e Tavola “Marocco-Ancona”. Il viaggio è sempre un sentimento rigenerativo?

“Aisthesis. Scoprire l’arte con tutti i sensi”

Direttore: Aldo Grassini

Direttrice Responsabile: Gabriella Papini

Redazione: Monica Bernacchia e Alessia Varricchio, con Andrea Sòcrati, Annalisa Trasatti, Massimiliano Trubbiani.

Pubblicato il 02/02/2024.

Arte Fiera 2024 – Progetto Camera Chiara fotografia e disabilità visiva

L’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza sarà presente con gli autori e collaboratori del progetto Camera Chiara all’edizione di Arte Fiera 2024 che si svolgerà a Bologna dal 2 al 4 febbraio p.v. Ci trovate al Padiglione 26 – Spazio B98.

L’epoca che stiamo vivendo viene definita come società dell’immagine e come società dell’accesso. Mai nella storia dell’uomo sono state prodotte così tante immagini e mai è stato così ampio l’accesso all’informazione. Ma l’accessibilità a tutto e le immagini di tutto non sono per tutti.

Il progetto Camera Chiara ha l’obiettivo di incrociare immagine e accessibilità mettendo al centro le persone con disabilità visive. L’obiettivo del progetto è di sviluppare un nuovo linguaggio fotografico contaminando una tecnica fotografica antica e formalizzata come la rayografia con una tecnologia di stampa a rilievo utilizzata dalle persone non vedenti.

Questo nuovo linguaggio fotografico permette alle persone con disabilità visive di entrare da protagoniste in camera oscura e realizzare una fotografia in modo consapevole. Non si tratta di toccare una foto realizzata da altri attraverso una riproduzione tattile o di immaginare qualcosa che passa davanti all’obiettivo di una macchina fotografica, ma di realizzare la “fotografia” di oggetti creando attraverso la loro ombra e opacità vere e proprie fotografie. In modo paradossale è proprio la scoperta dell’ombra la grande protagonista del progetto Camera Chiara.

ll progetto Camera Chiara nasce da un’idea di Davide Conte ed è stato sviluppato in collaborazione con l’Istituto Cavazza nel corso del 2023. Il progetto ha ricevuto il contributo economico di Banca di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Marchesini, Gruppo HERA. Hanno partecipato al progetto con le loro competenze e professionalità il Museo Anteros, Museo Tolomeo, Spazio Labo e Associazione PER Persone Ecologia Relazioni.

All’interno dello stand in Fiera sarà possibile conoscere il progetto, capire il processo e vedere i primi risultati della sperimentazione svolta in camera oscura.

Il processo di stampa denominato Camera Chiara si caratterizza per l’impiego di tecniche tradizionali che dialogano attraverso un processo innovativo. Dal punto di vista tecnico, i procedimenti adottati e le macchine impiegate appartengono a due mondi diversi: a) la stampante a rilievo appartiene al mondo della disabilità visiva; b) la tecnica fotografica della rayografia esclude(va) invece le persone con disabilità visive.

Dal punto di vista tecnico-formativo il processo si caratterizza per la ricerca dell’autonomia da parte delle persone con disabilità visive nello sviluppo dell’attività fotografica e per una particolare attenzione alla studio della percezione delle ombre. L’ombra è in qualche misura la protagonista del nostro progetto.

“Questo progetto” dichiara Elio De Leo, Presidente dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza “è un ulteriore passo della lunga marcia intrapresa dalle Istituzioni pro-Ciechi e dall’Istituto Cavazza in particolare per affermare la pari dignità dei non vedenti ed ipovedenti nel campo dei diritti, inclusi quelli alla cultura ed alla fruizione e produzione di arte. Abbiamo accumulato molta esperienza in altre forme artistiche; quella fotografica si presentava più difficoltosa, ma questa esperienza dice che è un cammino possibile. Il progetto è già stato e sarà ancor più un formidabile esperimento di inclusione”.

Mario Barbuto, Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, aggiunge che “la realtà che rappresento esprime interesse per il progetto “Camera Chiara” perché esso non intende rappresentare una sorta di idea di avvicinamento alla fotografia. Siamo, piuttosto, dinanzi a una nuova pratica che può diventare diffusa e condivisa. Parlare di fotografia e disabilità visive significa che la creatività e l’accessibilità possono non solo essere obbligo e prescrizione, ma divenire pratiche di creazione di nuove opportunità di crescita per le persone e di sviluppo della comprensione reciproca per le comunità”.

Davide Conte spiega la genesi del nome: “La camera oscura diventa Camera Chiara poiché permette ai non vedenti e agli ipovedenti di appropriarsi in modo innovativo di uno strumento artistico, tecnico e comunicativo da cui sono da sempre stati esclusi”. Il progetto si sviluppa in collaborazione con la Fondazione Cavazza attiva nell’ambito del sociale ma c’è una importante precisazione “il progetto Camera Chiara non è un progetto sociale dal risvolto culturale ma un processo culturale dagli impatti anche sociali. Negli ultimi anni la fotografia è cambiata e rischia di essere sempre più una questione di codici di programmazione e sempre meno una questione di canoni artistici e di esperienza di vita; sempre più intelligenza artificiale e sempre meno esperienza del reale. Nel progetto Camera Chiara prende spazio la fisicità della luce e dell’ombra: la fisicità delle persone con le proprie luci e le proprie ombre interiori.” Infine: “la partecipazione ad Arte Fiera 2024 può sembrare paradossale ma è importante per la Fondazione Cavazza poiché questo evento è il primo evento dell’arte contemporanea del 2024 e pensiamo sia un’occasione utile per raccontare il nostro progetto che non è solo un progetto da laboratorio ma un progetto che si apre alla città e che immagina una città più accessibile.”

Luca Torrente, Project Manager dell’Istituto Cavazza e referente dell’iniziativa, approfondisce un aspetto ulteriore specificando come “data la natura sperimentale e innovativa, il progetto consente un incremento delle professionalità degli attori coinvolti e della loro funzione sociale.  L’esperienza di lavorare con persone non vedenti e ipovedenti rappresenta un’importante innovazione metodologica, insieme alle garanzie della storia e delle competenze dell’Istituto Cavazza.”

Bana Abreham, una delle persone che ha partecipato al progetto, raccontando la sua esperienza sottolinea come “Io sono nata nel 2003, quindi per me la fotografia era fare un clic, questo progetto mi ha permesso di vivere la mia prima esperienza in camera oscura. È stato molto interessante vedere il procedimento del passare dall’intenzione della fotografia alla fotografia vera e propria.

Creare fotografia è un ambito ancora molto inesplorato per chi non vede, qualcosa che credevo fosse diventato per me impossibile. Dopo questa esperienza, invece, ho capito quanto possa essere una forma espressiva, come la musica, un mezzo per unire il mondo degli ipovedenti, dei non vedenti e quello delle persone vedenti.”

Amanda Pulega un’altra partecipante al laboratorio “Ho accettato di partecipare a questo corso perchè c’era qualcosa di sperimentale per noi. Perchè si tratta di una attività che ci viene preclusa perché un certo tipo di attività dove la vista è indispensabile. L’esperienza in camera oscura mi è piaciuta perchè mi fa capire come un oggetto o appoggiato o sospeso viene impressionato.”

Pubblicato il 01/02/2024.

Museo Tattile Omero – Il Museo Omero protagonista in Spagna su “El País”, il quotidiano più seguito

“Icon Design”, allegato de “El País”, dedica un lungo articolo all’idea pionieristica alla base dell’unico museo tattile statale al mondo.

Il Museo Omero, pioniere nell’esplorazione dell’arte attraverso il senso del tatto, approda su “Icon Design” rubrica dedicata alla moda e agli stili di vita, presente sulla stampa spagnola come allegato al celebre quotidiano “El País”.

Il giornalista Alessandro Leone, autore dell’articolo “Así es la Galería Omero, el primer museo donde se puede tocar todo (Il museo dove si può toccare tutto)”, racconta in modo ricco e dettagliato al pubblico spagnolo la storia di Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni, che nel 1985 hanno avuto l’idea di riprodurre i grandi classici dell’arte in modo che potessero essere toccati. Il giornalista ripercorre i 30 anni del Museo, grazie ad una lunga intervista al suo presidente Grassini.

I fondatori, entrambi non vedenti, hanno trasformato la loro passione per l’arte in un’esperienza tattile accessibile a tutti. L’approccio innovativo del Museo Omero, che valorizza il senso del tatto come veicolo per apprezzare e comprendere l’arte, è al centro dell’articolo che sottolinea il ruolo cruciale del museo nell’offrire un’esperienza artistica ed estetica inclusiva.

“Non accetto il ‘se’, cioè quando mi dicono vediamo se è possibile rendere accessibile questa cosa. Deve diventare accessibile”, dichiara Aldo Grassini, presidente del Museo Omero, il quale consapevole che non tutto può essere trattato allo stesso modo suggerisce altre soluzioni di fruizione come le copie, l’uso dei guanti in lattice o la fruizione tattile esclusiva per le persone non vedenti.

“Il museo è stato concepito fin dall’inizio come esperienza accessibile a tutti, infatti offre anche un percorso da bendati per stimolare la percezione delle opere attraverso altri sensi; uno dei suoi primi slogan è stato “non è vietato toccare, ma non è vietato nemmeno guardare” afferma Monica Bernacchia, referente Dipartimento Comunicazione.

Ad oggi il Museo Omero vanta una collezione di oltre 200 riproduzioni di capolavori classici, modellini architettonici e sculture contemporanee originali e come ricordato nell’articolo ha allacciato numerose collaborazioni internazionali a favore dell’inclusività come quelle con il Louvre, il parco archeologico del Colosseo, il Museo Archeologico del Cairo, il Museo Greco-Romano di Alessandria d’Egitto.

Pubblicato il 26/01/2024.

Museo Tattile Statale Omero – Il 2023 in numeri

L’anno dell’esportazione della cultura dell’accessibilità

Nel 2023 il Museo ha compiuto 30 anni e ha potuto tirare le somme di un percorso nato in pochi metri quadrati di una scuola e arrivato ai 2.700 metri quadrati della prestigiosa Mole Vanvitelliana.

Una collazione aumentata da 20 a oltre 200 opere, un pubblico passato da poche centinaia a decine di migliaia e soprattutto un’idea che da nuova e “strana” è divenuta vincente e imitata.

L’anno 2023 ha confermato infatti il Museo Omero come modello sull’accessibilità ai beni culturali e punto di riferimento riconosciuto dalla comunità nazionale e internazionale.

Quest’anno in particolare sono oltre 50 gli Enti, i Musei, le Università, le Associazioni e le Istituzioni che si sono rivolte al Museo per servizi di consulenza, formazione e produzione di materiali tiflodidattici.

Le collaborazioni internazionali

Si è rinnovata la collaborazione con l’Egitto, dopo il Museo del Cairo, anche il Museo greco-romano di Alessandria d’Egitto, in occasione della riapertura di ottobre, ha richiesto al Museo Omero la consulenza per l’allestimento di un percorso tattile. Sono state selezionate 19 opere esplorabili tattilmente per le quali il Museo ha prodotto le didascalie informative in Braille multilingue, con i relativi disegni a rilievo e le audio descrizioni in audiopen.

Il Museo Omero è inoltre partner del progetto europeo Erasmus+ In-VisIBLe (2022- 2024). Coordinato dall’Università di Bologna vede tra i paesi partecipanti Italia, Turchia, Grecia e Polonia. Il progetto si propone di favorire l’accesso delle persone con disabilità visiva ai contenuti relativi alle arti e all’architettura nei corsi universitari e nella scuola d’istruzione superiore, attraverso l’uso di strumenti innovativi. Il 6 dicembre il Museo Omero ha accolto i partner in Ancona, organizzando un evento dedicato alla divulgazione delle linee guide elaborate.

Il Museo Omero è partner del progetto Erasmus+ Next-Museum (2022-2023), con capofila la Fondazione Marche Cultura e l’Università Politecnica delle Marche e tra i paesi partner Italia, Grecia, Croazia e Spagna. Il progetto è nato per favorire la digitalizzazione dei musei di piccole e medie dimensioni attraverso la figura del curatore digitale. Il Museo ha contribuito al progetto con moduli formativi e con la consulenza nella realizzazione dell’installazione accessibile “I Guerrieri Cagli”, ospitata al Museo Archeologico e della Via Flaminia di Cagli.
Il Museo è intervenuto online al meeting del progetto europeo OMNIS, volto a creare proposte e itinerari di viaggio per turisti con disabilità visiva, e all’incontro organizzato dall’Ulusóphone Museology, Centro di Ricerca in Tiflologia di Castelo de Vide (Portogallo).

Numerosi sono inoltre i professori, gli operatori e gli amministratori stranieri venuti in visita al Museo Omero per una formazione specifica e uno scambio di buone prassi.
Un gruppo di docenti dell’Università di Tecnologia di Białystok della Polonia, operatori e amministratori del Museo del Goriziano (incaricati di creazione una Galleria tattile per il 2025, anno in cui Nova Gorica – Gorizia sarà capitale europea della Cultura); i professori del primo Master sull’Architettura accessibile del Messico, dott.ssa Adriana Hernández Sánchez e il Dott. Christian Enrique De La Torre Sánchez, della Facoltà di Architettura Benemérita Universidad Autónoma de Puelba.
Dal Giappone il Signor Toshiyuki Kitai dall’Istituto Nazionale di Ricerca per i Beni archeologici di Nara, la Dr. Chieko ASAKAWA, Chief Executive Director, e il Dr. Hironobu TAKAGI, Executive Director del Museum of Emerging Science and Innovation di Tokyo, i signori Shinsuke e Kiyoe Shimura, organizzatori del Dialogue in the Dark a Tokyo.

Dall’Egitto il dott. Mohamed Ahmed Mohamed Hassan, direttore del Museo Ahknaton e borsista di studio presso il CNR ISPC. A questi ci aggiungo gruppi di operatori della cultura e del sociale provenienti da diversi Paesi, tra cui ad esempio il gruppo aderente al progetto europeo dell’Inrca denominato “Ageing e Social change”.

I lavori per enti, istituzioni e musei italiani

Anche a seguito dei fondi PNRR erogati a favore dell’accessibilità nei luoghi della cultura, nel 2023 numerose sono le istituzioni e musei italiani che si rivolti al Museo Omero per avviare o migliorare l’accessibilità nei loro spazi, riconoscendolo come faro su questo tema.

Il Museo ha svolto formazione agli operatori, consulenza nella strutturazione di percorsi tattili, anche in occasione di mostre, realizzazione di supporti alla visita come disegni a rilievo, audiodescrizioni, didascalie in Braille, libri tattili, traduzione in alto rilievo di un’immagine, testi accessibili.

Tra i lavori conclusi citiamo l’altorilievo scultoreo dell’opera di Alfredo Catarsini “Marina”, per il progetto “I luoghi di Catarsini” dell’omonima Fondazione; la creazione del libro tattile per l’Archivio di Stato di Ancona; la produzione di disegni a rilievo e descrizioni inclusive per la mostra “Logos. Le immagini parlano” in corso presso la Fondazione Modena Arti Visive di Modena; la consulenza per visite e laboratori alla mostra “Nostos” di Graziano Spinosi al Museo della Regina di Cattolica.

Si è intensificata quest’anno anche la produzione di lavori per i teatri: oltre alla storica collaborazione con lo Sferisterio di Macerata, citiamo il Teatro Grande di Brescia, il Teatro alla Scala, il Teatro Luciano Pavarotti di Modena. Il Museo ha realizzato i disegni a rilievi delle scenografie delle Opere, utili durante le visite multisensoriali prima degli spettacoli.

Il Museo Omero ha inoltre già avviato progetti con il Comune di Macerata (progetto Sferisterio accessibile), il Comune di Recanti (Museo Beniamino Gigli accessibile), il Museo Palazzo Pretorio di Prato, il Cassero per la scultura di Montevarchi (Totem sensoriale).

Il Museo ha svolto formazione specifica per: il Museo archeologico e quello etnografico di Santarcangelo di Romagna; il Museo Diocesano di Lanciano; l’Associazione culturale “Senza titolo” di Roma; i Musei di Palazzo dei Pio di Carpi; il Museo della Collegiata e il Museo del Vetro di Empoli; la Fondazione Modena Arti Visive di Modena; la Fondazione Verona Minor Hierusalem; l’Associazione Amici del FAI; la Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri di Città di Castello; l’Archivio di Stato di Ancona; ho svolto moduli formativi nel Master in Accessibility to Media, Arts and Culture (AMAC) dell’Università di Macerata, lezioni all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila (2023) e al Master di secondo livello in Management, Promozione, Innovazioni Tecnologiche nella Gestione dei Beni Culturali – Roma Tre.

Il Presidente Aldo Grassini e lo staff del Museo hanno inoltre partecipato ad oltre 20 incontri dal Nord al Sud dell’Italia in qualità di relatori a convegni, lezioni, masterclass, tavole rotonde. Tra queste ricordiamo la partecipazione al convegno “Le ali della bellezza” organizzato da Arte sella, la masterclass “La progettazione accessibile e inclusiva per i musei” organizzata dal Muse di Trento, la conferenza Audecon sull’audiodescrizione a Cinecittà, l’incontro internazionale Edi Global forum sulla didattica organizzato dalla Fondazione Morra Greco a Napoli, la partecipazione al We Make Future di Rimini, il workshop intensivo di formazione al Giardino Sonoro di Pinuccio Sciola, Cagliari.

A questa formazione fuori sede si aggiungono il consueto Corso nazionale sull’accessibilità ai beni culturali organizzato ogni anno al Museo Omero, la Giornata di Studio sull’arte contemporanea e la multisensorialità organizzata con la Direzione Generale Creatività Contemporanea (28 novembre), il Corso di formazione gratuito per guide inclusive dello scorso giugno all’interno del progetto “Marche for all” per un turismo culturale accessibile.

Sintesi in numeri dell’anno 2023

Il Museo Omero nel 2023 ha raggiunto i 000 visitatori.
Più di 5.700 alunni e alunne hanno partecipato ai laboratori e alle visite guidate e più di 400 famiglie alle attività a loro dedicate; 3.500 persone hanno presenziato alle serate estive della rassegna “Sensi d’Estate”.

Cinquanta sono gli eventi del Museo Omero, tra cui presentazione di libri, i Dialoghi differenti intorno all’Italia riciclata di Michelangelo Pistoletto, la partecipazione al Festival della Letteratura di Mantova, al Festival della lettura accessibile, al Convegno Internazionale di Studi su Luigi Vanvitelli.

Quarantatre sono gli interventi formativi tra master, workshop, relazioni, corsi e convegni e la partecipazione al Tedx Macerata.

Dieci i lavori complessivi di consulenza e produzione materiali per altri enti

Due sono le mostre organizzate dal Museo nel 2023: “Patamacchine” e “La cultura della plastica” che è stata ospitata a Genova e Verona.

Quattro sono le mostre che ha collaborato a rendere accessibile: Mostra “Logos. Le immagini parlano”, Mostra “Laboratorio Prampolini#2. Disegni, taccuini e progetti inediti dal Futurismo all’Art Club”, Mostra “Osvaldo Peruzzi – Splendore geometrico futurista”, Mostra “L’Allieva di danza di Venanzo Crocetti. Il ritorno”, Mostra “Pasolini Pittore”.

Una collaborazione con la mostra “Nostos” di Graziano Spinosi;

Tre sono le opere concesse in prestito: la copia della Pietà Rondanini per la mostra “Architettura a regola d’arte” presso il MAXXI di Roma e il modello architettonico del Partenone e la copia in gesso di un frammento del fregio della cella per la mostra “Fidia” ai Musei Capitolini di Roma.

Due sono i film con il Museo Omero protagonista:

“Le mani toccano il mondo” il film documentario della regista giapponese Koko Okano, proiettato in anteprima nazionale per la prima volta in Ancona a settembre 2023.

“Scolpire il vento” il film documentario di Francesco Bartoli in mostra al Museo delle Arti di Carrara fino a ottobre 2023.

Tre podcast a cui ha partecipato: due italiani (Motto Podcast) e uno internazionale (Lighthouse Guild).

Quattro i numeri della rivista Aisthesis (l’ultimo in uscita).

Sei nuovi volontari del Servizio Civile Universale.

Una nuova opera in arrivo con i fondi del Piano per l’Arte Contemporanea 2022-2023: “Pietra sonora verticale” dell’artista Pinuccio Sciola, realizzata nel 2012.

Sei gli interventi radiofonici nel programma “Conversazioni d’arte”, curato dalla Direzione generale Educazione in collaborazione con Slash Radio Web, la radio ufficiale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Due onorificenze ad Aldo Grassini: cavaliere della Crescia dall’Accademia della Crescia di Offagna (AN) e “I Marchigiani dell’Anno- Beniamino Gigli” dall’ Accademia di Scienze e Cultura Marchigiana.

Pubblicato il 04/01/2024.