Fish – Disabilità: riprende l’iter del Programma di Azione

Ieri pomeriggio è stato approvato in Consiglio dei Ministri il “Programma di Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”.
Il testo passa ora alla valutazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per tornare poi in Consiglio dei Ministri prima della firma del Presidente della Repubblica.
“Finalmente riprende l’iter di approvazione di questo documento, licenziato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità nel lontano ottobre scorso e già trasmesso da mesi dal Ministero del Lavoro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Programma di Azione è il risultato di due anni di lavoro, condiviso e dettagliato, su aspetti di particolare rilievo e delicatezza, dal riconoscimento della disabilità alla vita indipendente, dalla mobilità al diritto allo studio, dall’inclusione lavorativa alla tutela della salute. Non poteva rimanere ancora in un cassetto.” Cosi commenta Vincenzo Falabella, presidente della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
E che la FISH tenesse particolarmente alla pubblicazione del Programma, quale condizione essenziale per la sua attuazione, appariva evidente nelle dichiarazioni, in crescendo, delle settimane scorse, non ultimo uno stringente editoriale nel sito Superando.it (FISH ne è l’editore) che denunciava e dettagliava l’incomprensibile ritardo.
“Ci auguriamo che dopo questo dovuto passaggio, i successivi atti siano molto celeri per restituire alle amministrazioni, alle regioni, ai ministeri, uno strumento essenziale nell’orientamento di politiche e servizi per la disabilità. Su questi passaggi, ovviamente, FISH manterrà la consueta elevata attenzione.”
Nel frattempo si attende anche la ricostituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, luogo strategicamente essenziale sia per il monitoraggio di quanto previsto nel Programma di Azione che per la declinazione di interventi congruenti.
Ma, al momento, manca ancora il decreto ministeriale di nomina.

11 luglio 2017

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Fish – Riconoscere la segregazione, Conferenza di Consenso

Importante appuntamento a Roma il 15/16 giugno.
Nel 2017, anche nel nostro Paese, ci sono persone con disabilità che vivono segregate in istituti e strutture. Non è loro riconosciuto il diritto umano di essere inclusi nella società, di scegliere dove, come e con chi vivere, come chiaramente espresso dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il fenomeno è forse poco noto ma emerge drammaticamente in seguito a fatti di cronaca di violenza e di abusi, conseguenze delle stesse premesse che hanno prodotto segregazione.
Contro la segregazione delle persone con disabilità è necessario un impegno normativo, culturale, politico che necessita di una solida e condivisa premessa etica e scientifica. Una riflessione che consenta di individuare, con opportuna strumentazione oggettiva, quelle strutture che siano da considerare effettivamente segreganti o a rischio di segregazione.
“Quando e a quali condizioni un servizio di carattere abitativo, diurno o riabilitativo per le persone con disabilità può essere definito segregante? Quando può esserne richiesta la chiusura o, quanto meno, la cessazione di accreditamento e finanziamento pubblico?”
Una domanda “scomoda”, una sfida definitoria e politica che FISH ha raccolto nella conduzione del progetto “Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità”, puntando alla centrale e preliminare individuazione delle “strutture segreganti”.
Nel corso del progetto è stata effettuata – da un qualificato gruppo di lavoro con la supervisione di un comitato tecnico scientifico – una ricognizione della letteratura e delle esperienze nazionali e internazionali sulla questione ed è stato compiuto un ampio confronto, aperto a tutte le realtà interessate, attraverso la realizzazione di 15 focus group, in 15 diverse regioni italiane.
Si giunge ora ad una Conferenza di Consenso, promossa da FISH con il patrocinio di ANCI, Confcooperative Federsolidarietà e Lega delle Cooperative che propone l’esame e la validazione di un documento finale di proposta e di un poster con definizioni ed evidenze relative al concetto di segregazione.
Un altro passo verso l’obiettivo: giungere ad una condivisione che ponga solide basi al cambiamento inclusivo.
Per affinare e rendere tali documenti, oltre che condivisi, “inattaccabili” sotto il profilo semantico, culturale, scientifico e politico, è previsto il ruolo centrale di una Giuria di tecnici particolarmente preparati che ne effettueranno le valutazioni e le proposte correttive, sentito anche il dibattito alla Conferenza di Consenso che si si augura ampio e propositivo.
La Conferenza di Consenso “Disabilità: riconoscere la segregazione” si terrà il 15 e 16 giugno 2017 a Roma presso lo Spazio Europa in Via Quattro Novembre, 149.
L’incontro è aperto a tutti ma la registrazione è obbligatoria con comunicazione via mail alla segreteria congressuale (presidenza@fishonlus.it) entro il giorno 14 giugno (ore 14).
L’evento sarà sottotitolato.
Nel sito FISH è possibile scaricare il programma completo dell’evento e, successivamente, alcuni materiali propedeutici all’incontro.

13 giugno 2017

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Sono giorni di vigilia per l’avvio della nuova stagione di Happy Hand in Tour, il ciclo di eventi che al suo esordio, tra il 2015 e il 2016, ha ottenuto grande successo in tanti Centri Commerciali IGD di tutta Italia, trasmettendo una nuova cultura sulla disabilità, tramite lo sport e l’espressione creativo-artistica, sempre per volontà della Società IGD (Immobiliare Grande Distribuzione), della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), oltreché dell’Associazione WTKG (Willy the King Group) e – da quest’anno – di due nuovi importanti partner, quali il CSI (Centro Sportivo Italiano) e l’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti).
Il nuovo “giro d’Italia” di Happy Hand in Tour, che consentirà ancora una volta di avvicinare moltissime persone, incomincerà dunque sabato 10 e domenica 11 giugno a Forlì, presso il Centro Commerciale Punta di Ferro (Piazzale della Cooperazione, 2), con una serie di proposte aperte a tutti, all’insegna dello sport, del divertimento e della conoscenza di alcune belle realtà.
Basti pensare, ad esempio, alla vicenda di Lorenzo Major, rispetto al quale in molti si chiesero negli anni scorsi: “Come può un paraplegico arrampicarsi su una parete?”. Ebbene, può, eccome, se è vero che Lorenzo, quarantaseienne con paraplegia, è diventato campione del mondo di paraclimbing, ovvero di arrampicata sportiva, tramite la forza delle sole braccia.
Nella mattinata di sabato 10 (ore 11), Major racconterà a Forlì la propria storia ai presenti, anche tramite materiale video.
Altra disciplina che la farà da protagonista nel corso delle due giornate sarà quella del basket in carrozzina, che sia sabato 10 (ore 17) che domenica 11 (ore 12 e 17) prevede l’esibizione degli atleti del Wheelchair Basket Forlì, associato all’UISP, insieme ad altri paracestisti afferenti all’Unione Italiana Sport per Tutti.
Sempre dall’UISP di Forlì-Cesena, inoltre, arriveranno anche, sia sabato che domenica (ore 11 e 18), le proposte di alcuni laboratori motori e dell’interessante iniziativa denominata Un chilometro in salute, progetto basato su gruppi di “camminatori veloci” o di “corridori lenti”, che punta a mettere a disposizione delle persone sedentarie l’attività fisica più adatta per la propria salute. A tale evento è prevista per il sabato mattina anche la partecipazione dell’ANFFAS locale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), con un gruppo di giovani con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Il tutto in una cornice curata da Okay Animazione, Società che ormai da molti anni offre soluzioni di intrattenimento, organizzando eventi e animazione commerciale.
A rappresentare infine la FISH saranno Aristide Savelli della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e Angelo Dall’Ara.
Vale senz’altro la pena, a questo punto, ricordare rapidamente le cifre della prima stagione di Happy Handy in Tour: in dodici mesi, sono state ben 154 le iniziative in 11 Regioni italiane, con il coinvolgimento di 500 volontari, 200 tra associazioni e gruppi sportivi, culturali e musicali e migliaia di persone ad incuriosirsi e ad appassionarsi. Un grande successo popolare, che ha colto appieno il messaggio culturale basato innanzitutto sul principio che la disabilità non è dipendenza, né malattia, ma un fatto strettamente connesso all’ambiente, alla cultura e ai pregiudizi.
Questo è stato possibile, come detto, innanzitutto grazie alla Società Immobiliare Grande Distribuzione (IGD), uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare della grande distribuzione organizzata, con quotazione in borsa, che sviluppa e gestisce Centri Commerciali su tutto il territorio nazionale. E al fianco di IGD la FISH, Federazione che raggruppa decine di Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), e l’Associazione WTKG (Willy the King Group), fondata da William “Willy” Boselli, persona con tetraplegia, vero e proprio “veterano” di questo tipo di eventi. Ma anche due nuovi partner come il CSI (Centro Sportivo Italiano) e l’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), vale a dire le due Associazioni che maggiormente favoriscono la promozione dell’attività sportiva in Italia.

Fish – Decreti “Buona Scuola”: pubblicati fra luci e ombre

Sono stati dunque pubblicati in Gazzetta Ufficiale (n. 112 del 16-5-2017 – Suppl. Ordinario n. 23) i decreti applicativi della cosiddetta “Buona Scuola”.
“Per FISH è stato un percorso molto sofferto e di intensi confronti fino all’ultimo per tentare di far apportare tutti i possibili miglioramenti, ma anche per frenare derive o rischi per la reale inclusione delle persone con disabilità – commenta il Presidente Vincenzo Falabella – Un confronto cui vanno riconosciute anche nuove sensibilità e disponibilità.”
FISH, in questo scenario, rileva alcuni elementi di cambiamento soprattutto dalla lettura del decreto legislativo 66/2017 che riguarda appunto l’inclusione degli alunni.
Viene chiarito il procedimento di riconoscimento della disabilità, sino ad oggi di handicap, che negli ultimi anni aveva assunto situazioni diversificate nelle varie regioni italiane con gravi disagi per le famiglie. Il riconoscimento della disabilità degli alunni viene ora ricondotta ai criteri dell’ICF, uno strumento scientifico internazionale che dovrebbe consentire la più puntuale definizione del profilo di funzionamento delle persone. Viene valorizzato, in tal senso, anche il ruolo delle famiglie e delle loro associazioni, riconoscendone la rilevanza anche nella definizione del PEI, il piano educativo individualizzato e del progetto di vita. Per ragioni di opportunità e per la portata innovativa di tali aspetti, l’entrata in vigore è posposta al 2019, in attesa anche di congrue indicazioni e decreti applicativi.
La continuità didattica dovrebbe, secondo il decreto, essere maggiormente garantita. Viene potenziata la formazione iniziale dei futuri docenti per il sostegno sia della scuola dell’infanzia e primaria che della scuola secondaria.
Risulta rafforzato anche il ruolo dell’Osservatorio scolastico ministeriale, ora espressamente previsto da una norma di legge, i cui compiti sono di maggiore collaborazione con l’amministrazione scolastica nel campo dell’inclusione.
Sulla delicata questione del tetto massimo di alunni per classe, FISH riconosce il miglioramento rispetto alla formulazione iniziale che prevedeva “di norma” un tetto di 20 alunni, significando con ciò che si sarebbe potuto eccezionalmente superarlo senza limiti. Nel nuovo testo, grazie alla pressione di FISH, scompare quel “di norma”. Ciò significa che continua ad essere vigente la regola attuale: il tetto di 20 alunni può essere eccezionalmente aumentato ma non oltre il 10%, cioè due alunni in più.
Altri aspetti, tuttavia, continuano a lasciare molte perplessità.
Il testo del decreto insistitamente ripete che le innovazioni si svolgeranno sulla base delle risorse finanziarie disponibili, quasi che i diritti possano essere compressi da limiti di bilancio. E in tal senso esistono sentenze numerose della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato che garantiscono l’inviolabilità del diritto allo studio degli alunni con disabilità.
Il testo del decreto 66 conserva degli elementi di ambiguità: non è più precisata la sede in cui effettuare la quantificazione delle risorse necessarie per ciascun alunno. Invero si prevede che il Dirigente scolastico invii le proposte al GIT sulla base di tutti i dati relativi a ciascun alunno contenuti nella valutazione e nel PEI. È questo uno degli elementi più rilevanti che ci si augura vengano chiariti nelle Linee guida che si prevede vengano emanate entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
FISH ha già chiesto di partecipare alla stesura di tale documento, ottenendone rassicurazioni dal Ministro Fedeli.
Ma c’è un’ulteriore criticità. Nessuna novità in materia di didattica inclusiva nella formazione iniziale dei futuri insegnanti curricolari: il numero di crediti formativi richiesti rimane immutato rispetto agli obblighi attuali.
“Questa lacuna – commenta Vincenzo Falabella – è un aspetto assai grave perché continuerà ad alimentare la delega del progetto inclusivo ai soli docenti per il sostegno: è un fronte su cui la Federazione già annuncia un rinnovato impegno.”

17 maggio 2017

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Fish – Manovrina: ri-scompaiono i Fondi sociali

“La vicenda dei Fondi Sociali e del loro aumento, poi del loro taglio, quindi della loro reintegrazione, degli accordi fra Stato e Regioni per recuperare la dovuta capienza sembra non avere mai fine ingenerando un clima a dir poco imbarazzante.”
Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, si riferisce ovviamente alla cosiddetta “manovrina”, cioè al decreto legge 50/2017 pubblicato in Gazzetta il 24 aprile scorso e approdato oggi all’esame della Camera.
La sorpresa e la stizza sono motivate dai numeri e dal loro significato politico.
Ci si aspettava infatti che nel maxi-decreto il Governo avrebbe realmente previsto 210 milioni di euro per integrare i recenti tagli che hanno ridotto ad un terzo il Fondo nazionale per le politiche sociali e i 38 milioni per garantire l’assistenza e il trasporto degli alunni con disabilità nel prossimo anno scolastico.
Queste almeno erano le promesse che il Governo, e in particolare il MEF, avevano assunto con le Regioni affinché queste da parte loro integrassero il Fondo per la non autosufficienza per 50 milioni di euro riportandolo a 500. Ma niente di tutto ciò.
“Oltre ad augurarci che il Parlamento ripari a questa bizzarra dimenticanza, restituendo un senso alla lealtà dei confronti istituzionali, confidiamo che le Regioni, forti della lacuna del Governo, ritirino la loro disponibilità frutto di una specifica e documentata intesa.”
Ma la preoccupazione maggiore è l’inaccettabile ipotesi che manchino le risorse per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità: “Su questo, con più forza, la FISH darà battaglia, se necessario anche nelle aule dei tribunali.”

26 aprile 2017

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Fish – LEA, approvati ma non applicabili

I nuovi LEA sono stati dunque pubblicati in Gazzetta Ufficiale (18 marzo) ma, nonostante la grande enfasi, risultano ancora lontani dall’essere applicabili.
“FISH espresse, in audizione a Camera e Senato, critiche piuttosto articolate e severe. – ricorda Vincenzo Falabella, Presidente della FISH – Le Commissioni di Camera e Senato ne accolsero solo alcune ma nemmeno quelle sono state recepite, se non in modo residuale, nel testo in Gazzetta Ufficiale.”
Non è ripresa, solo a titolo di esempio, la raccomandazione che sia previsto espressamente il diretto coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia nella predisposizione del percorso assistenziale (articolo 4, comma 2, lettera d).
Ancora: che sia garantita alle persone con disabilità la continuità assistenziale attraverso il progetto individuale previsto dall’articolo 14 della Legge n. 328 del 2000, che integri interventi sanitari, sociali e di tutela (articolo 5).
E nel testo viene ancora ignorata l’esplicita richiesta di escludere da gara alcuni prodotti protesici di serie che necessitano di un percorso prescrittivo individualizzato e di un appropriato percorso valutativo.
A questi mancanti recepimenti si aggiungono tutte le culturali e strutturali criticità dei LEA che FISH ha già avuto modo di esprimere e che sono trasversali ai contenuti: dalla prevenzione alla diagnosi, dalla riabilitazione alle prestazioni protesiche, dai servizi ospedalieri ai servizi sociosanitari residenziali e semiresidenziali, dalle malattie rare a quelle croniche.
“Se qualcuno spera che questi LEA – continua Vincenzo Falabella – siano davvero compiutamente esigibili rimarrà presto deluso. Lo stesso testo prevede, per essere realmente applicato, una serie di Intese Stato-Regioni: sui dispositivi monouso, sulle prestazione protesiche, sui percorsi assistenziali integrati, sull’assistenza ambulatoriale… Sui tempi e gli intenti poco è dato sapere.”
Ma oltre a ciò sono pendenti anche le decisioni che dovrebbe assumere la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA (già istituita lo scorso anno) e da cui sono escluse le organizzazioni dei pazienti e delle persone con disabilità. La Commissione entro il 15 marzo (termine già scaduto) dovrebbe presentare la proposta di aggiornamento dei LEA “prioritariamente attraverso la ridefinizione delle prestazioni ovvero la modifica delle loro modalità erogative, garantendo il mantenimento della compatibilità tra risorse e prestazioni da erogare in maniera omogenea sul territorio nazionale, secondo le modalità erogative appropriate, da finanziare in base alla quota d’accesso.”
“Nella sostanza – conclude Falabella – se mancano le risorse i tanto celebrati LEA possono essere ridotti o applicati in modo progressivo. Il che rende i diritti dei Cittadini molto aleatori.”
Ed i segnali, proprio a partire dalle risorse ancora incerte e che mancherebbero all’appello, sono poco rassicuranti dalle parti della Conferenza delle Regioni.
“In questo clima piuttosto caotico, in considerazione di uno strumento – i LEA – su cui nutriamo moltissime riserve, non possiamo che mantenere l’attenzione elevata ed esercitare tutte le azioni possibili per pretendere l’applicazione di un diritto umano incomprimibile: quello alla salute. Per ora i LEA non esistono, non garantendo livelli essenziali e uniformi di prestazioni e servizi nel Paese. E ciò è gravissimo.”

24 marzo 2017

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FISH – Pareri sui decreti “Buona Scuola”: FISH si rivolge al Ministero

Le Commissioni VII (Cultura, Scienza e Istruzione) e XII (Affari sociali) della Camera dei Deputati hanno dunque espresso congiuntamente i loro parerei sugli schemi dei decreti attuativi della Legge 107/2015 (“Buona Scuola”). Un’attività impegnativa nel corso della quale vi è stato un intenso confronto anche con FISH che ha espresso un notevole e articolato assieme di proposte emendative.
Ed è su questi pareri che il Consiglio Nazionale FISH, tenutosi sabato scorso a Roma, ha puntato la sua attenzione, in particolare sugli Atti 377 e 378.
FISH ha espresso apprezzamento per il lavoro compiuto dalle Commissioni. Le relative proposte migliorerebbero, se adeguatamente recepite dal MIUR, gli schemi dei decreti ritenuti in origine largamente insoddisfacenti. Sono numerose, anche se non tutte, le richieste FISH recepite dalle Commissioni.
Tuttavia, oltre alla preoccupazione sull’effettiva adozione dei suggerimenti da parte del Ministero, rimangono irrisolti alcuni elementi tutt’altro che marginali e che potrebbero inficiare l’intero impianto della riforma stessa.
Per questo motivo il Consiglio Nazionale FISH esprime al Ministro Fedeli la richiesta di attivare, con estrema urgenza, un confronto per ottenere garanzie rispetto ad alcuni stringenti punti.
Nel profilo di funzionamento e/o nel PEI dovrebbero essere chiaramente indicati i sostegni (a partire da quello didattico) necessari a garantire un compiuto percorso di inclusione scolastica, anche in termini di qualità, quantità ed intensità. Nei testi questo obbligo è assai aleatorio.
Il numero massimo di alunni per classe, in presenza di un alunno con grave disabilità, dovrebbe essere inderogabilmente di 20 persone e non come ora indicato nel parere “di norma 20”. In ogni caso, non ci dovrebbero essere più di due alunni con disabilita per classe, ove senza grave disabilità.
È fondamentale che venga espressamente chiarito che agli alunni che non raggiungono gli obiettivi del proprio PEI ed a quelli che non si presentino agli esami sia, in ogni caso, rilasciato l’attestato di crediti formativi.
La formazione iniziale per gli insegnanti di sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria dovrebbe garantire che all’interno del percorso di laurea magistrale, dopo il terzo anno, sia reso obbligatorio scegliere l’indirizzo sul sostegno. Inoltre per l’accesso al concorso in ruolo, per i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado, siano innalzati ad almeno 31 i crediti formativi universitari o accademici in pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione, psicologia, metodologia e tecnologie didattiche. Inoltre nel 2° e 3° anno del contratto su posti di sostegno si acquisiscano almeno 90 crediti formativi.
Ed infine il Consiglio FISH insiste affinché venga contrastata ogni forma di precariato sul sostegno. Esso infatti pregiudica il diritto alla continuità didattica ed incide negativamente sulla valorizzazione dell’esperienza professionale dei docenti.
Massima vigilanza, quindi, da parte di FISH ma anche disponibilità al confronto costruttivo con il Ministero. Il tema dell’inclusione scolastica è – da sempre – centrale nell’azione della Federazione.

Fish – Fondi politiche sociali e non autosufficienza: verso il reintegro?

“Apprendiamo, con cauta soddisfazione, che Ministero del Lavoro e Regioni hanno espresso la loro volontà di reintegrare il Fondo Nazionale per Politiche Sociali e il Fondo per la Non Autosufficienza, sui cui tagli la nostra Federazione aveva – per prima – espresso forte disappunto. Ora attendiamo maggiori precisazioni su dettagli, tempi e modalità, ma l’inversione di tendenza è sicuramente apprezzabile.”
Questo il commento di Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, al comunicato stampa con cui il Ministero del Lavoro riporta gli esiti del confronto di ieri, 17 marzo, con il Presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, l’Assessore Massimo Garavaglia, Coordinatore della Commissione Affari Finanziari, e l’Assessore Vittorino Facciolla, Coordinatore della Commissione Politiche Sociali della stessa Conferenza delle Regioni.
L’incontro, richiesto dal Presidente Bonaccini, era finalizzato ad esaminare la situazione che si è determinata a seguito dell’Intesa del 23 febbraio scorso in Conferenza Stato?Regioni sul documento concernente il contributo alla finanza pubblica delle regioni che ha determinato una riduzione dei trasferimenti ai fondi sociali (meno 212 milioni FNPS, meno 50 FNA).
Secondo quanto riportato dal comunicato stampa ufficiale, il Ministro Poletti e il Presidente Bonaccini hanno convenuto sulla necessità di riportare la dotazione di risorse all’ammontare precedente all’Intesa. Con la finalità di ripristinare l’entità delle risorse destinate al Fondo per la non autosufficienza e alle politiche sociali, il Presidente Bonaccini ha espresso la volontà delle Regioni di procedere ad un recupero delle risorse da destinare alle non autosufficienze e il Ministro Poletti, a sua volta, ha espresso la volontà del Governo di intervenire per recuperare le risorse da destinare al rafforzamento delle politiche sociali territoriali.
“Questo è sicuramente un primo risultato anche della nostra attività di vigilanza civile e di pressione, che proseguiranno nel monitorare le effettive declinazioni di Ministero e Regioni. – conclude Vincenzo Falabella – Di certo, dopo questi interventi sulle risorse, è necessario tornare speditamente a riflettere sulla pianificazione delle politiche e dei servizi per la non autosufficienza e per l’inclusione sociale.”
Non c’è invece traccia nel comunicato di un altro aspetto che sarebbe stato meritevole di attenzione dato il ruolo delle Regioni: “Ci saremmo aspettati che fosse affrontata anche un’altra emergenza che sta divenendo cronica: l’individuazione di adeguati stanziamenti a garanzia del trasporto e dell’assistenza scolastica per gli alunni con disabilità. Al contrario ancora il silenzio. Un’altra battaglia da proseguire a Roma e nelle Regioni.”

18 marzo 2017

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Fish – Tagli al sociale e alla non autosufficienza: nessuna smentita. Comunicato Stampa

Giorni febbrili di confronto-scontro fra le Regioni e il Ministero dell’Economia. Le Regioni, chiamate a stringenti clausole di salvaguardia, non sempre e non ovunque sono state in grado di rispettarne la perentorietà.
Il MEF da parte sua spinge verso un rigoroso e rigido controllo dei conti e del loro equilibrio tentando, di conseguenza, di ridurre i trasferimenti alle Regioni stesse.
Il primo tentativo, denunciato nei giorni scorsi dal coordinatore della commissione Affari finanziari della conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia, è sul fronte della sanità: ridurre i trasferimenti proprio all’indomani dell’approvazione dei Lea e della legge di bilancio che ne prevedeva una già limitata copertura finanziaria.
Avendo incontrato una durissima opposizione da parte delle Regioni, l’attenzione del MEF sembrerebbe ora spostarsi sul FNPS, Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (appena poco più di 300 milioni di euro) e sul FNA, Fondo per le Non Autosufficienze (500 milioni per il 2017). Voci insistenti ne prospettano una riduzione al fine di recuperare almeno 400 milioni.
“Una ipotesi da rispedire con durezza al mittente – replica Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – “Abbiamo sempre ritenuto risibile la destinazione al FNPS che dovrebbe affrontare emergenze ma, soprattutto, sostenere la qualità delle politiche sociali nel nostro Paese. Si può ben immaginare come possiamo accogliere questa ipotesi che, se concretizzata, sarebbe fonte di ulteriore disparità, emarginazione, diseguaglianza.”
Ma ancora più offensiva viene considerata la voce di una riduzione del FNA: “Da anni stiamo ipotizzando l’avvio di un Piano per la non autosufficienza. Finalmente c’è un impegno politico in questo senso, risultato di una pressione molto forte dell’intero movimento delle persone con disabilità. I 500 milioni destinati al FNA per il 2017 rappresentano un traguardo raggiunto con impegno e con lotte di persone con disabilità, loro familiari, associazioni. Non ci lasceremo scippare questa conquista che è il primo tassello per politiche più inclusive e servizi più efficaci.”
La FISH, assieme a migliaia di persone con disabilità, attende dal Governo quella netta smentita che ad ora non è ancora giunta.

13 febbraio 2017

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Decreti “Buona Scuola”: si riapre il confronto – Comunicato Stampa

I toni decisi e le posizioni ben motivate mantenuti dalle Federazioni delle persone con disabilità (FAND e FISH) nelle audizioni presso le Commissioni Cultura e Affari sociali, chiamate ad esprimere pareri sui decreti attuativi sulla “Buona Scuola”, hanno sortito i primi effetti: si apre uno spiraglio per ridiscutere i testi.
In ordine di tempo la prima apertura proviene proprio dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che, assieme al sottosegretario Vito De Filippo, ha incontrato le delegazioni di FAND e FISH, raccogliendo le ribadite osservazioni critiche sui decreti attuativi e profilando possibili interventi correttivi.
La seconda apertura si è registrata nella giornata di ieri, nuovamente con le Commissioni Cultura (VII) e Affari sociali (XII): anche in questa sede FAND e FISH hanno avuto l’opportunità di sostenere ancora e più nel dettaglio l’esigenza di emendare i decreti sottoposti all’esame parlamentare. La disponibilità è di entrare nel merito delle singole correzioni proposte prima di chiudere i lavori e restituire il parere alla Presidenza del Consiglio.
L’impegno di FAND e FISH è quindi ora rivolto alla presentazione e al sostegno dei singoli emendamenti che non sono pochi, né marginali.
Da un lato si esprime una cauta soddisfazione per le aperture raccolte, ma si mantiene uno stato di mobilitazione fino al raggiungimento degli obiettivi che le Federazioni ritengono irrinunciabili per la reale qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

8 febbraio 2017

Il Presidente Nazionale FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

Vincenzo Falabella

Il Presidente Nazionale FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità

Franco Bettoni

Fish- Decreti attuativi “Buona scuola”: si riapra il confronto

La FISH è stata oggi ricevuta alla Camera dalle Commissioni VII (Cultura, Scienza e Istruzione) e XII (Affari sociali) che congiuntamente stanno esaminando gli schemi dei decreti attuativi della legge 107/2015 (“Buona Scuola”) per i relativi pareri.
“Sono norme che possono segnare in modo determinante la qualità didattica e, prima ancora, l’effettiva inclusione degli alunni e studenti con disabilità. – anticipa Vincenzo Falabella, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – Sulla rilevanza di questo momento sentiamo tutto il sostegno, ma anche la preoccupazione, di migliaia di famiglie. Abbiamo, quindi, vissuto e condotto questo confronto con particolare determinazione e fermezza, anche perché le premesse e le proposte sono molto lontane dai principi e dalle soluzioni che perseguiamo da sempre.”
E le osservazioni di FISH, contenute in una dettagliata e ponderosa memoria, non riguardano solo lo schema di decreto sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità (Atti del Governo, n. 378), ma anche altri 3: n. 377 (formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria), n. 380 (scuola d’infanzia), n. 384 (valutazione e certificazione delle competenze).
“Non abbiamo espresso solo osservazioni, critiche, suggerimenti a tutto tondo, ma anche richieste che riteniamo irrinunciabili per poter considerare questi provvedimenti per lo meno non in contrasto con la Costituzione e con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. – prosegue Vincenzo Falabella – Vista l’ampiezza degli aspetti sollevati e il dettaglio dei rilievi abbiamo raccolto la disponibilità da parte delle relatrici delle Commissioni a ulteriori confronti di approfondimento.”
In effetti, gli elementi sollevati sono particolarmente pressanti. Si va dalla richiesta di partecipazione di tutti gli attori (persone con disabilità, famiglie, enti locali e sanitari) alla formulazione del profilo di funzionamento ed alla quantificazione delle risorse per una effettiva inclusione, alla concreta realizzazione della continuità didattica, in particolare dei docenti per il sostegno, sullo stesso alunno con disabilità. Si chiede la declinazione dei livelli essenziali delle prestazioni in tema di inclusione scolastica alla determinazione del tetto massimo inderogabile di 22 alunni per classe di ogni ordine e grado, in presenza di uno con disabilità grave o due con disabilità non grave.
E ancora: il riconoscimento del ruolo educativo degli asili nido (0-3 anni) con l’esplicitazione del diritto all’istruzione precoce dei bambini con disabilità di età 0-6 con priorità di accesso.
Ma richieste forti riguardano anche la formazione iniziale sulle didattiche inclusive per tutto il personale scolastico, in particolare per i docenti curriculari di scuola secondaria.
“Ci sentiamo – speriamo non ingenuamente – in una posizione di forza: abbiamo dimostrato al contempo capacità tecnica nel proporre soluzioni sostenibili e la presenza politica che deriva dalle istanze di migliaia di famiglie. Ci auguriamo prevalga quella ragionevolezza necessaria a modificare i decreti proposti e a riaprire il confronto.”

30 gennaio 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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