Torino-“Fiori Recisi” Convegno su disabilità e violenza di genere

Autore: Sezione di Torino

Protagonisti, scrittori ed esperti a confronto

La violenza contro le donne è tristemente all’ordine del giorno. Con agghiacciante frequenza la cronaca ci racconta storie di sopraffazione fisica e psicologica, episodi che arrivano, nei casi più estremi, all’orrore del femminicidio. Ma che cosa può accadere quando alla condizione femminile si affiancano particolari forme di fragilità, ad esempio la mancanza della vista? Più in generale, quanto può influire la condizione di disabilità visiva in una dinamica di coppia? Come aiutare le persone cieche e ipovedenti a costruire un rapporto sereno col proprio corpo e la propria affettività? Di questi delicati argomenti si occupa il convengo “Fiori Recisi”, organizzato dal Comitato Pari Opportunità dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino in collaborazione con l’UNITRE (Università delle Tre Età). L’appuntamento è per sabato 21 febbraio (ore 9 – 13.30) presso la Sala Colors (via Sacchi 63).

Durante la giornata i temi verranno affrontati sotto diverse angolazioni. Ad aprire i lavori sarà il prezioso contributo delle istituzioni: interverranno infatti Monica Cerutti, assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte e Domenica Genisio, consigliera del Comune di Torino. Troverà poi spazio la testimonianza di Fernanda Flamigni e Tiziano Storai, coautori del romanzo autobiografico Non volevo vedere (Edizioni Ediesse, 2013). Il libro ripercorre con lucidità una storia di odiose prevaricazioni e violenze, fino al tragico epilogo: un colpo di pistola che causa la cecità della protagonista e la morte della sorella di lei. Seguirà l’intervento di Domenico Matarozzo (Associazione Maschile Plurale), che rifletterà sul ruolo dell’uomo nella società contemporanea, tra scenari socio-culturali profondamente mutati e costante bisogno di ridefinire la propria identità. L’orizzonte si amplierà ulteriormente con le relazioni di Eleonora Castellano (psicologa, scrittrice) e Margherita Toscano (psicoterapeuta): la prima affronterà il tema Relazioni asimmetriche e abuso di potere, una riflessione che porta alle radici del comportamento violento, mentre la seconda si concentrerà sul Diritto di essere “sufficientemente” amati, dallo sguardo alla carezza. Concluderà la psicologa Federica Ariani, che tratterà del ruolo e dell’importanza del consulente sessuale per persone disabili. Questa figura, che da tempo esiste in vari Paesi europei e che recentemente sta prendendo piede anche in Italia, è al centro di un serrato dibattito. A conclusione dei lavori vi sarà spazio per il dibattito, che sarà moderato da Flavia Navacchia e Titti Panzarea, responsabili UICI per le pari opportunità rispettivamente a livello regionale e provinciale.

Il convegno “Fiori Recisi” intende proiettare un raggio di luce sulla vita dei ciechi e degli ipovedenti (scandagliandone gli aspetti più personali e forse meno noti) ma vuole anche richiamare l’attenzione di cittadini e istituzioni sui rischi cui sono soggette tutte le persone più indifese (donne, minori, disabili), promuovendo la cultura della conoscenza reciproca e del rispetto.

Il convegno si inserisce nelle iniziativa per la Giornata Nazionale del Braille 2015: è aperto a tutti e totalmente gratuito. Per questioni organizzative chiediamo, se possibile, di confermare la propria partecipazione entro lunedì 16 febbraio, telefonando al numero 011 53 55 67

Ufficio Stampa: Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 ufficio.stampa@uictorino.itlorenzo.montanaro@gmail.com

Pari Opportunità, di Giovanni Taverna

Autore: Giovanni Taverna

Proposte per la definizione degli orientamenti programmatici del XXIII congresso dell’UICI sul tema delle Pari Opportunità nell’Organizzazione, elaborate nel convegno “Quali idee? Su quali gambe?”(Napoli, 15-16 novembre 2014), promosso dal movimento Uicirinnovamento.

Il gruppo di lavoro, composto da Giuseppe Marinò, Giovanni Taverna e Massimo Vita, intende affrontare il tema pari opportunità andando anche oltre al classico riferimento di pari opportunità tra generi, riferendolo anche ad altre situazioni che all’interno della organizzazione richiedano un incremento di possibilità per incidere sulla vita associativa.
1 PARI OPPORTUNITA’ DI GENERE
Lo statuto vigente stabilisce già una regola grossolanamente equiparabile alla prescrizione di una quota rosa per i consigli provinciali e nazionale, basata però soltanto sulla presentazione di liste: si propone che tale regola venga estesa anche agli altri livelli associativi, consiglio regionale e direzione nazionale, anche modificando le regole elettive nei casi che lo richiedono: per es. andrebbe modificata la modalità di elezione del consiglio regionale affidandolo in modalità indiretta , cioè convocando per la sua elezione i consiglieri delle varie sezioni territoriali e permettendo quindi l’effettiva presenza di una quota riservata. Poiché la presenza di quote di genere nelle liste non garantisce di per sé la presenza bilanciata di genere negli organi eletti, si dovrebbe altresì modificare tutte le parti regolamentari e statutarie che regolano l’espressione delle preferenze.

Durante la discussione , in particolare per quanto riguarda i consigli regionali emerge la necessità di profonde rivoluzioni nella costituzione di quest’organo; in particolare si ritiene di dover approfondire se nel livello regionale debba prevalere il principio di rappresentanza rispetto al principio di giurisdizione e se esista un modo di tenerli presenti entrambi. In pratica, se prevale il principio territoriale i membri devono essere proporzionatamente divisi sui vari territori provinciali; se prevale il principio di giurisdizione, cioè il compito di indirizzo e controllo sulle realtà provinciali, la rigida proporzionalità su basi territoriali potrebbe addirittura impacciare la funzione di controllo facendo coincidere controllori e controllati. Una via intermedia potrebbe essere salvaguardare il principio di rappresentanza territoriale tramite la presenza dei presidenti provinciali, ma far eleggere gli altri componenti regionali non dalle singole sezioni ma dall’assemblea dei quadri regionali , permettendo di valutare le competenze dei singoli candidati invece della mera provenienza territoriale.
Si propone inoltre che il bilanciamento di genere sia tenuto presente anche nelle nomine dirette negli enti collegati e nelle rappresentanze associative all’interno di istituti paralleli qualora il numero dei nominati lo permetta.

2 PARI OPPORTUNITA’ PER LE MINORANZE
Se è vero che anche qui lo statuto prevede certe regole in materia di tutela delle minoranze è altrettanto vero che tali regole si sono dimostrate spesso facilmente aggirabili pur rispettando la lettera della norma; si tratta quindi di rendere ineludibili tali regole tramite alcuni semplici meccanismi regolamentari o statutari:
– Omogeinizzare tutte le procedure elettive, utilizzando le stesse norme per tutti i livelli associativi; in pratica, elezione diretta del presidente provinciale direttamente nelle assemblee provinciali, presentazione obbligatoria ad ogni livello di liste che comprendano il presidente e i membri del consiglio che lo sostengono. Per le sezioni per esempio si dovrebbero presentare due o più liste che indichiino il presidente e la maggioranza dei consiglieri a lui collegati, non più liste comprendenti solo i consiglieri candidati in numero pari al numero di consiglieri previsto.

Si propone di rendere maggiormente stringenti le incompatibilità di carica tra i vari livelli gerarchici interni all’associazione e negli enti collegati, al fine di mobilitare il massimo delle forze presenti nell’associazione.

Durante la discussione di questo punto viene sollevata ancora una volta l’opportunità che alcuni ravvedono nel considerare l’incompatibilità come un principio non assoluto ma che va anche contemperato con eccezioni in casi di particolare difficoltà, in specie nelle realtà più periferiche. Comunque si condivide che le incompatibilità assolute restino valide per i livelli apicali nazionali e regionali di uici e delle associazioni in qualche modo collegate e degli istituti emanati da uici, almeno per quanto riguarda presidenze e consigli, e la presenza reciproca sia soltanto quella eventualmente prevista negli statuti. specifici.

Incredibile ma vero- Il femminicidio, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Non è facile né tanto meno semplice soffermarsi a riflettere sul femminicidio, un brutto neologismo semantico che vuole indicare tutte quelle sciagurate circostanze in cui una donna viene uccisa da un uomo. Soltanto soffermandoci a riflettere si viene assaliti da un brivido e il sangue si raggela pensando come sia tanto diffuso questo guasto sociale che intende annientare l’identità femminile attraverso l’assoggettamento fisico e psicologico e non ci conforta sapere che tali comportamenti possono scaturire da sovrastrutture ideologiche di matrice patriarcale.
Si tratta dunque di “violenza di genere” inaccettabile, una piaga sociale che deve essere necessariamente sanata non solo attraverso l’istituzione a livello mondiale della giornata contro la violenza sulle donne fissata per il 25 novembre e nemmeno attraverso l’assunzione simbolica del colore arancione per evidenziare la brutalità del fenomeno, ma necessita che anche in Italia si costituisca un osservatorio nazionale che non si limiti a fornire i dati numerici, ma sappia sostenere e incrementare comportamenti sociopolitici utili per combattere questo comportamento disumano.
Certo, la violenza sulle donne esiste da sempre ed è segnalata da un testo inglese del 1801, ma ciò non significa che non sia davvero giunto il momento per scrivere a caratteri cubitali la parola” fine”. In tale direzione esiste la convenzione di Istanbul del 2011 adottata dall’Italia soltanto il 16 luglio 2013, ma per essere vincolante dovranno aderirvi almeno dieci stati europei.
Siamo insomma ancora lontani dalla comprensione reale del fenomeno e dal conseguente raggiungimento delle pari opportunità. Proprio per questo sarà con noi la Dott:ssa Erica Monteneri psicologa, responsabile per la Lombardia quale membro della commissione nazionale che si occupa di superare ogni ostacolo che impedisca il conseguimento della parità giuridica e sociale tra uomo e donna.
La relazione sarà tenuta come sempre nella sala telefonica degli anziani 98 90 50 venerdì 12 novembre alle ore 18.
Sono certo che la proposta sarà favorevolmente accolta dalle donne, ma voglio sperare che siano presenti molti uomini che avvertono l’urgenza inderogabile di conoscere il problema nelle sue pieghe più nascoste e nella sua cruda realtà.

Come è ormai consuetudine per accedere alla sala virtuale telefonica è necessario conoscere il pin di ingresso e per questo siamo a disposizione di quanti vorranno telefonarci o scriverci
Se saremo in molti potremo dimostrare, per così dire, che esiste veramente la possibilità di superare ogni disparità sociale.
Cesare Barca

Email: cesarebarca@alice.it tel.045 83 00 282
Nunziante Esposito email: Nunziante. Esposito@alice.ittel.349 67 23 351
Pino Servidio email: Giuseppe.servidio@alice.it tel.80 82 002

Giornata contro la violenza sulle donne, Redazionale

Autore: Redazionale

Comunicato EBU
Unione Europea dei Ciechi
comunicato stampa
Parigi, 25 novembre 2104

Il diritto di vivere libere dalla violenza – sapevate che….?

Oggi 25 novembre 2014, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’EBU lancia una campagna di sensibilizzazione a sostegno del diritto delle donne e delle bambine non vedenti a vivere libere dalla violenza.
La violenza contro le donne con disabilità è ancora difficile da monitorare e da affrontare. Questo è in parte dovuto al fatto che le donne con disabilità non appaiono nei campioni  delle ricerche generali sulla relazione tra violenza e genere. Tuttavia, i dati resi disponibili da una ricerca  specifica dimostrano che le donne con disabilità sono soggette a diverse forme di abuso caratterizzate da valori particolarmente elevati: più spesso, più a lungo, in più modi e da parte di più persone.
Lo sapevate che questo vale anche per le donne non vedenti e ipovedenti? Il progetto Daphne, svolto dall’EBU nel 2003, lo ha dimostrato. Oltre alle diverse forme di violenza di genere di cui possono cadere vittima le donne vedenti, le donne cieche e ipovedenti si confrontano anche con la violenza legata alla disabilità. Questi e altri fattori fanno sì che le donne cieche e ipovedenti siano esposte a un rischio altissimo di subire abusi. Essere cieche o ipovedenti significa dover dipendere da altri per ricevere supporto o assistenza in determinate attività; avere una disabilità visiva significa anche avere molte meno possibilità di fuggire, di reagire contro un’aggressione o di trovare aiuto. Alle donne cieche e ipovedenti sono offerte molte meno garanzie per la loro sicurezza e sono meno propense a denunciare gli abusi. A ciò si deve aggiungere che per questo gruppo di persone non esistono né programmi né servizi o, se ci sono, essi risultano estremamente limitati o non accessibili e gli operatori che vi lavorano spesso non sono a conoscenza dei rischi specifici e delle necessità che comporta un deficit visivo.
Questa situazione richiede un intervento da parte di tutti coloro che si occupano di disabilità, di coloro che lavorano nei servizi sanitari, sociali e di altro tipo, della polizia e anche della società nel suo insieme, iniziando con un’azione di sensibilizzazione. Per quelle organizzazioni membro che   non hanno ancora organizzato una campagna di sensibilizzazione sulla violenza legata alla disabilità visiva, l’EBU ha preparato del materiale rivolto agli operatori, alle organizzazioni nazionali dei ciechi e degli ipovedenti e alle donne con disabilità visiva.
La documentazione informativa della campagna è costituita da un volantino e due fascicoli dal titolo “Il diritto di vivere libere dalla violenza”. Il primo fascicolo si propone di sensibilizzare gli operatori dei servizi e dei programmi che aiutano le vittime di violenza. Il miglioramento delle conoscenze  da parte degli operatori riguardo l’elevata vulnerabilità e le esigenze specifiche delle donne con disabilità visiva consente loro di migliorare il loro intervento, proteggendo e assistendo le (potenziali) vittime in modo efficace. Il secondo fascicolo ha lo scopo di sensibilizzare le bambine e le donne con disabilità visiva e le loro organizzazioni sul loro diritto fondamentale a vivere libere dalla violenza.
Entrambi i fascicoli sono uno strumento utile per capire l’importanza di come riconoscere i segni della violenza, cosa si può fare e in che modo aiutare le donne con disabilità visiva tramite la cooperazione con i servizi di sostegno e i programmi di prevenzione. L’EBU esorta le organizzazioni associate e tutti coloro che leggeranno questo messaggio ad aderire a questa campagna e intervenire a sostegno del diritto delle bambine e delle donne con disabilità visiva a vivere libere dalla violenza.
Come?
Scarica i fascicoli e condividi le informazioni pubblicate su http://www.euroblind.org/working-areas/women/#ipack (in inglese)
Per ulteriori informazioni si prega di contattare l’ufficio dell’EBU:  ebu@euroblind.org.
Ricorda: Ogni bambina e donna cieca e ipovedente in Europa ha il diritto di vivere libera dalla violenza e la tua azione può realmente salvare una vita !!
L’Unione Europea dei Ciechi
L’Unione Europea dei Ciechi (EBU) è un’organizzazione europea non governativa e senza scopo di lucro fondata nel 1984. È uno dei sei organismi regionali dell’Unione Mondiale dei Ciechi. Protegge e promuove gli interessi dei non vedenti e degli ipovedenti in Europa. Attualmente opera all’interno di una rete di organizzazioni nazionali dei non vedenti in 44 paesi europei.

La replica di Penelope, di Carmen Romeo

Autore: Carmen Romeo

Chiunque abbia letto l’articolo che apre il numero di Giugno del mensile “Kaleidos”, rivista al femminile dell’U.I.C.I.”, di sicuro sorriderà perché questo mio modesto commento rappresenta appunto una veemente replica a quanto affermato dalla Beard. Qui di seguito citerò qualche esempio atto a sfatare quanto espresso nell’articolo: “Fin dal tempo di Omero le donne vengono zittite”; nulla di più sbagliato. Ad ulteriore riprova della tesi contraria vorrei citare un evento culturale del 16/4 U.S. al quale ho avuto il piacere di assistere al Teatro Greco di Siracusa in occasione della celebrazione del centenario dell’Inda (Istituto dramma antico) dal titolo “Verso Argo”. L’originalità di questo testo elaborato da Eva Cantarella, famosa giurista e scrittrice grecista, che ha legato brani di diverse opere classiche di autori come Omero, Eschilo, Euripide e Gorgia da Lentini,consiste nel dare voce alle troiane: tra monologhi e cori si sono alternate Andromaca, Cassandra, Ecuba e perfino la tanto vituperata Elena che,pur rese schiave e incatenate,furono profondamente libere nel pensiero e nell’eloquio. Concludendo la parentesi classica e ritornando al nostro articolo,ditemi che genere di argomentazione è,che al Parlamento afgano si spengono i microfoni quando parlano le donne? Ma dov’è il Presidente che dovrebbe garantire la procedura di legalità e le pari opportunità? E che genere di proporzione è quando si dice che in un Parlamento, maggiore è il numero delle donne e minore è il potere espresso dallo stesso e poi, stranamente, fanno eccezione la Svezia e la Finlandia? A me sembra normale che una giovane democrazia faccia più fatica a decollare rispetto a delle democrazie più consolidate e questo non dipende certo dal numero di donne o di uomini che ne fanno parte. E che dire dei compassati parlamentari inglesi, che come indisciplinatissimi adolescenti, intimano alle colleghe di “chiudere il becco”?
Che lo chiudessero loro…
Concludendo voglio accennare al tema dell’autorevolezza, certo la Beard ha dimenticato di menzionare l’inossidabile Cancelliera Angela Merkel che tiene testa a molti colleghi Premier europei dell’altro sesso,assoggettandoli alla propria leadership. Ricordo altresì la figura di Nilde Iotti, che per circa un ventennio ha ricoperto ruoli istituzionali di grande rilievo. In quanto alla tonalità di voce più o meno stridula la Beard sicuramente non ha mai assistito ad un comizio di Susanna Camusso, che non ha proprio nulla da invidiare a un qualunque collega del Sindacato dei metalmeccanici,sia per le argomentazioni che per il timbro di voce per niente stridulo.
Carmen Romeo
Componente Commissione Nazionale
Pari Opportunità

Potenza: Profumi, aromi, fragranze e additivi alimentari, di Anita Varriale

Autore: Anita Varriale

“Dove desiderate che il profumo sia spruzzato? Beh, spruzzatelo ovunque desideriate essere abbracciate”. Così Coco Chanel rispose, con l’inimitabile charme ironico che la caratterizzava, ad una domanda rivoltale da alcune donne che volevano “imparare” lo stile dell’eleganza.
Ne abbiamo parlato oggi, fra digressioni storiche e informazione al consumo, durante un seminario presso la sede UICI di Potenza, dal titolo “Profumi, aromi, fragranze e additivi alimentari”, promosso dalla coordinatrice per le pari opportunità Anita Varriale.
Un’occasione interessante per esplorare il mondo delle fragranze e fare promozione al consumo critico. Il Relatore del seminario, il Dott. Augusto Larocca, chimico, responsabile Controllo Qualità presso la SM Farmaceutici. Strutturata in due momenti, la prima parte dell’iniziativa ha scandagliato le varie sfumature esistenti tra profumi, essenze e fragranze; la seconda, invece, è servita a fare una piccola indagine sul nostro carrello della spesa e su quanto sappiamo degli additivi utilizzati nell’industria alimentare e non.
Nato nelle botteghe artigiane della Francia e dell’Inghilterra, fino al XVIII secolo, il profumo veniva realizzato al 100% dalle materie prime che madre natura ci forniva; poi arrivò la “chimica industriale”, che accelerò i tempi di produzione e ne incrementò la quantità. Ma quante e quali sostanze sono presenti nei prodotti di uso cosmetico che utilizziamo quotidianamente?
Cosa sono ad esempio i parabeni e dove si trovano?
Come ci ha spiegato Larocca, si tratta di sostanze che evitano il deterioramento di un prodotto, ma allo stesso tempo possono produrre allergie in soggetti più sensibili. Pensiamo poi ai saponi, articoli irrinunciabili per la nostra igiene personale, ma poco gentili con la nostra pelle se contengono solfati, sostanze che detergono in profondità alterando il ph della pelle, specialmente di quella delicata che hanno i bebè. E quando mangiamo, a cosa dobbiamo stare attenti?
Quante volte, provando a decifrare l’etichetta presente nei prodotti dei supermercati, vi siete rassegnati al primo tentativo, nell’impossibilità di accedere alle informazioni contenute in quella misteriosa tabella? Per esempio additivi e addensanti cosa sono e dove sono contenuti?
Gli addensanti sono sostanze che hanno lo scopo di condensare, ovvero rendere più denso, si trovano di frequente nei gelati confezionati, gli additivi sono sostanzialmente aggiunte agli alimenti per conservarli o renderli più dolci. Sono presenti in quantità maggiore nelle merendine.
Insomma per volerci più bene è meglio scegliere cibi freschi e di stagione. Presente all’iniziativa anche Rossella Farenza, esperta in psicofisiologia olfattiva.

Anita Varriale

Trento: Giornata della Donna 2014, di Luciana Brida

Autore: Luciana Brida

L’incontro svoltosi sabato 8 marzo 2014 ha suscitato vivo interesse fra i presenti, considerato l’argomento trattato: “Di tutto e di più sull’alimentazione”.

La mattinata si è aperta con il saluto della presidente, Ivanna Marini” e delle componenti il Comitato di settore della Sezione; il tema è stato trattato dalla Nutrizionista Stefania Menapace, che ha illustrato le linee guida per una sana e corretta alimentazione, formulate dall’INRAN, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

In dieci punti l’istituto indica quali comportamenti alimentari è giusto tenere, ad esempio in relazione al consumo di grassi, fibre, zuccheri, acqua, tenendo conto delle condizioni dell’individuo, delle sue necessità in rapporto all’età, all’attività svolta e ad eventuali patologie da cui il singolo può essere affetto. Non si deve tuttavia dimenticare l’importanza dell’associazione fra alimenti e del momento in cui si consumano i vari cibi durante l’arco della giornata, perché il metabolismo corporeo è soggetto a mutamenti in questo lasso di tempo. La tesi è, comunque, quella di variare il più possibile l’alimentazione, anche se nel caso di condizioni particolari ciò non è sempre possibile.

Numerosissime le domande dei presenti, anche volte a sfatare alcune credenze o a comprendere gli errori che sovente si possono compiere nella gestione dell’alimentazione.

Non è stato difficile riempire il tempo a disposizione e sicuramente si cercheranno occasioni per approfondire qualche aspetto particolare, necessità di cui alcuni associati hanno accennato anche durante il momento conviviale del pranzo conclusivo.

Luciana Brida

Seminario Nazionale “Dalla pelle al cuore. Cecità ed ipovisione: sessualità, affettività, diritti e amore. Come passare dagli stereotipi e tabù ad una cultura di condivisione?” – Brescia 16-17 Novembre 2013, Redazionale

Autore: Redazionale

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione ONLUS
in collaborazione con
UICI Consiglio Regionale della Lombardia
UICI Sezione Provinciale di Brescia
I.Ri.Fo.R. Consiglio Regionale della Lombardia

La S.V. è invitata a partecipare al Seminario Nazionale “Dalla pelle al cuore. Cecità ed ipovisione: sessualità, affettività, diritti e amore. Come passare dagli stereotipi e tabù ad una cultura di condivisione?” che si terrà a Brescia il 16-17 Novembre 2013 presso il Novo Hotel Brescia Due in Via Pietro Nenni, 22.

PROGRAMMA

Sabato 16 Novembre

Ore 15,00 Apertura dei lavori

Tommaso Daniele
Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Nicola Stilla
Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Sandra Inverardi
Presidente della Sezione Provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS di Brescia

Luisa Bartolucci
Coordinatore della Commissione Nazionale per le Pari Opportunità UomoDonna dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

Saluto delle autorità presenti

Marilisa D’Amico
Donne e disabilità visiva:diritti negati e diritti contesi, ostacoli, barriere e soluzioni

Chiara Valentini
Violenza e femminicidio, fenomeni sempre più diffusi: quali le cause? Quali le manchevolezze da parte delle istituzioni? Quali le responsabilità dei media? Quali le azioni positive?

Domenico Matarozzo
Essere maschi oggi: una nuova identità, una nuova autocoscienza

Maria Teresa Coglitore
Piacere e dolore nell’esperienza femminile

Dibattito

Ore 20,00 Chiusura dei lavori

Domenica 17 Novembre

Ore 9,00 Riapertura dei lavori

Marco Silvaggi
Il dolore delle donne, implicazioni psicologiche e fisiche: prevenzione, diagnosi, soluzioni; eventuali implicazioni legate alla cecità ed ipovisione

Dibattito

Coffee break

Marco Rossi
Amore, sessualità e disabilità visiva: andare oltre i tabù tra stereotipi, desideri maschili e femminili, approcci, paure, rifiuti, successi e speranze verso una piena realizzazione di sé

Dibattito

Ore 12,30 Conclusioni

Coordina Luisa Bartolucci

Scarica l’invito

Bari: Settima Edizione Race for the cure, di Luigi Iurlo

Autore: Luigi Iurlo

L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Bari, prenderà parte a tre giorni di salute, sport e benessere per la lotta ai tumori al seno, il 24, 25 e 26 maggio 2013. organizzate da Susan G. Komen Italia "Race For The Cure". Tre giorni ricchi di iniziative rivolte a famiglie, aziende, scuole, atleti e sportivi della domenica.
E' possibile iscriversi alla Susan G. Komen Italia "RACE FOR THE CURE" anche presso la Sezione Provinciale di Bari dell'U.I.C.I. di Bari, Viale Ennio n. 54. Con il versamento di soli 10 euro sarà possibile ritirare una borsa contenente prodotti per il corpo e non solo oltre ad una t-shirt. Per giunta, gli iscritti alla Susan G. Komen Italia avranno diritto a partecipare, domenica 26 maggio, presso il Teatro Team, con un biglietto di ingresso di soli 5 euro, ad un concerto in onore dei Beatles. Per i non iscritti, invece, il biglietto di ingresso è pari a 16 euro. Di seguito il programma delle tre giornate in oggetto e dell'evento concertistico.
 
INFO RACE 2013 BARI.pdf
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BARI RACE FOR THE CURE, 24 – 25 – 26 MAGGIO 2013
TRE GIORNI DI SALUTE, SPORT E BENESSERE PER LA LOTTA AI TUMORI DEL SENO- 7ª ed.
La Race for the Cure è l'evento simbolo della Susan G. Komen Italia, organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno. La manifestazione si propone di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano, raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle Donne in Rosa, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che testimoniano che da questa malattia si può guarire.
La Race è un evento di tre giorni ricco di iniziative dedicate alla salute, allo sport e al benessere, che culmina la domenica con la partecipatissima corsa di 5 km e passeggiata di 2 km.
Correre non è indispensabile. Puoi passeggiare, partecipare alle attività che si susseguono nei tre giorni della manifestazione o semplicemente stare in compagnia con i tuoi amici e la famiglia, l'importante è esserci! Tanto divertimento per tutti, anche per i "perfetti sedentari" che possono godersi l'atmosfera festiva in attesa delle premiazioni. Se non puoi esserci … iscriviti comunque e sostieni la Race e la lotta ai tumori del seno!
Madrine dell'evento saranno nuovamente le attrici Maria Grazia Cucinotta, da sempre molto vicina ai progetti della Susan G. Komen Italia e Rosanna Banfi, "Donna in Rosa" lei stessa.
QUANDO E DOVE Il Villaggio Race (Piazza Prefettura) apre già venerdì 24 e sabato 25 maggio per il ritiro delle borse gara e le iscrizioni dell'ultima ora. Ad aspettarti tanti stand degli sponsor, intrattenimenti per bambini, attività sportive e laboratori educativi. E domenica 26 maggio, alle 9.30, tutti ai nastri di partenza su Piazza Prefettura. Il percorso si snoda attraverso
un circuito di 5 km (percorrendo il Lungomare Nazario Sauro fino all'altezza di Piazza Gramsci e ritorno) e una passeggiata nel centro storico di Bari (passando per la Muraglia, Chiesa di Santa Chiara, Piazza Federico di Svevia e Piazza Massari) e termina con le premiazioni e i festeggiamenti in Piazza Prefettura.
COME ISCRIVERSI E RITIRARE LA BORSA GARA, IL PETTORALE E LA T-SHIRT E' possibile iscriversi on line, presso gli uffici della Komen Italia, e in altri punti di iscrizione pubblicati sul sito www.raceforthecure.it aggiornato continuamente.
La donazione minima per partecipare alla Race è di 10€ (sia adulti che bambini). Presentando la propria ricevuta al Villaggio Race, l'iscritto potrà ritirare la nuovissima borsa gara con la t-shirt da collezione e il pettorale della Race
(Piazza Prefettura: 24 maggio dalle 15.00 alle 20.00 – 25 maggio dalle 10.00 alle 20.00 – 26 maggio entro le ore 9.00).
Per partecipare alla gara competitiva è necessario aver compiuto 18 anni (entro il 26.05.13) ed essere tesserato per il 2013 alla FIDAL o altro ente di promozione sportiva convenzionato con la FIDAL (AICS, UISP, ACSI, LIBERTAS).
Il tesserino va esibito al ritiro del pettorale presso lo stand "iscrizione competitivi" al Villaggio Race; in caso contrario, l'iscrizione sarà considerata valida esclusivamente per la gara non competitiva. L'iscrizione deve essere comunque effettuata entro il 24
maggio e comunicata a Bari Road Runners (
rinopiepoli@libero.it
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fax 080 5521691) o alla Komen Italia (bari.race@komen.it).
Ulteriori informazioni su www.raceforthecure.it.
CREA UNA SQUADRA Partecipare insieme è più divertente! Iscrivi almeno 10 persone entro il 22 maggio e potrai concorrere con i tuoi compagni ai premi per il gruppo più simpatico ed originale, quello proveniente da più lontano, il circolo sportivo o la palestra più numerosa, la più grande squadra aziendale, femminile, scolastica o universitaria, ospedaliera, "in divisa", nuova iscritta e la più numerosa in assoluto.
I PREMI Non vince solamente chi corre più veloce! Tantissimi premi ad estrazione tra i partecipanti e le squadre presenti alla cerimonia finale.
DIVENTA VOLONTARIO Se vuoi donarci un po' del tuo tempo e della tua esperienza scrivi a:
bari.race@komen.it
 
PRENDI POSIZIONE NELLA LOTTA AI TUMORI DEL SENO I fondi raccolti dalla Race di Bari saranno devoluti a favore di progetti volti a promuovere la diagnosi precoce, il benessere psico-fisico delle donne operate, l'aggiornamento degli operatori sanitari e l'acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura nel territorio pugliese.
CORRI O PASSEGGIA INSIEME A NOI.
E se non puoi venire, offri comunque un tuo contributo. Anche un euro può fare la differenza.
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ROMA 17 18 , 19 maggio BOLOGNA 27 , 28 , 29 settembre
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Beatles.pdf
Teatro Team per la Susan G. Komen Italia
La Jazz Studio Orchestra interpreta i Beatles
Venerdì 24 maggio alle 21, chi si iscrive alla "Bari Race for the Cure" per la lotta ai tumori
del seno paga solo 5 euro.
Il concerto è della Jazz Studio Orchestra diretta dal maestro Paolo Lepore. Protagonisti
d'eccezione, i Beatles, attraverso le voci soliste di Silvia Anglani, Serena Brancale,
Stefania Dipierro, Gigi Zanni, Cinthia Eremo, Fabio Lepore e Antonio Tuzza. Insieme per
una nobile causa: lottare contro le neoplasie della mammella a fianco alla Susan G.
Komen Italia – Comitato Puglia, presieduto dal prof. Vincenzo Lattanzio.
Il concerto, omaggio all'insostituibile gruppo di Liverpool è in programma il 24 maggio al Teatro Team di Bari con inizio alle 21.
Lo spettacolo è reso possibile grazie alla sensibilità di Bartolomeo Pinto e del suo Teatro che, insieme alla Jazz Studio Orchestra, hanno voluto offrire il loro contributo alla Susan G. Komen Italia, un'organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato, che dal 2000 opera in Italia nella lotta ai tumori del seno.
La Susan G. Komen Italia si sostiene principalmente grazie alla sua ormai famosa Race for the Cure, la manifestazione sportiva (che si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica) attraverso la quale finanzia progetti sul territorio e che a Bari giunge quest'anno alla settima edizione.
Ma, come fare a partecipare al concerto? E' presto detto: saranno riservati posti limitati in galleria al costo di 5 euro a chi si sarà iscritto alla Race del 26 maggio. Per tutti gli altri, il costo sarà di 16 euro. Chi si iscriverà on line, potrà presentarsi al teatro la sera stessa con la stampa dell'iscrizione e ritirare il biglietto.
Quest'anno il week-end di Sport, Salute e Benessere sarà organizzato, ancora una volta, in Piazza Prefettura proprio a partire da venerdì 24 maggio e culminerà con la corsa e passeggiata di 5km di domenica 26.
"Ogni anno, sebbene le possibilità di guarigione siano alte, quasi 12.000 donne – su
47mila casi – perdono la loro battaglia, spiega il prof. Lattanzio. I tumori del seno rappresentano, infatti, le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. La prevenzione è, dunque, fondamentale se si vuole sconfiggere il cancro. Sono grato, pertanto, a Bartolomeo Pinto ed all'amico Paolo Lepore con la sua Jazz Studio Orchestra per la loro grande disponibilità nei confronti di un problema di forte rilevanzasociale".
(Per informazioni: Teatro Team tel. 0805210877 – www.teatroteam.it ; Susan G. Komen Italia – Comitato regionale Puglia – c/o Serv Senologia SARIS AOU Policlinico Bari tel. 0805593622 – bari.race@komen.it).
 
 Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Sezione Provinciale di Bari
Il Presidente
(Luigi Iurlo)
Telefono e fax 0805429082 – 0805429058
E-mail: uicba@uiciechi.it

 

Unione Europea dei Ciechi: Parigi, 8 marzo 2013: Giornata Internazionale della Donna, di Maria Kyriacou

Autore: Maria Kyriacou

L'8 marzo di ogni anno governi, organizzazioni, istituti di istruzione, gruppi di donne e mass media di tutto il mondo rendono omaggio ai risultati economici, politici e sociali ottenuti dalle donne nel corso della storia. Per l'occasione, eventi e conferenze stampa si concentrano su temi specifici che riguardano le donne a livello sia locale che mondiale.

Oggi, 8 marzo 2013, l'Unione Europea dei Ciechi vuole richiamare l'attenzione sull'impatto che la crisi economica e finanziaria ha sulle donne con disabilità visiva.

Gli effetti della crisi economica stanno divenendo piuttosto evidenti in diversi ambiti della vita delle donne con disabilità visiva: l'introduzione di misure di austerità in molti paesi Europei ha come risultato la riduzione di quei sussidi e servizi essenziali che finora hanno contribuito a coprire i costi aggiuntivi causati dalla perdita della vista. L'opportunità di usufruire di tali sussidi, in passato, forniva a queste donne il supporto necessario a superare le barriere con cui si scontrano per condurre vite piene e indipendenti.

A causa di una crisi economica senza precedenti, si assiste al  progressivo aggravamento dei tassi già elevati di disoccupazione e dei tassi minimi di partecipazione alla forza lavoro relativi alle donne con disabilità visiva. Per loro è più difficile ottenere o mantenere un'occupazione, soprattutto a causa della riduzione di offerte di lavoro e dei tagli ai fondi governativi per i programmi per l'occupabilità e l'occupazione di persone con disabilità.

La ricerca e le informazioni sulle buone prassi mostrano che esistono alcuni modi per affrontare le sfide in tempo di crisi e che dalla risoluzione di queste sfide si generano nuove opportunità.

Nel tentativo di superare l'impatto della crisi economica, bisognerebbe soprattutto porre l'accento su quanto è importante che le donne con disabilità visiva sviluppino un maggior potere economico e la chiave è nell'istruzione, sia formale che informale, e nella tutela sociale. Si deve garantire alle donne con disabilità visiva l'accesso allo sviluppo di capacità, alla difesa dei diritti e alla formazione e questo permetterà anche altre forme di emancipazione di tipo sociale, politico e culturale, forgiando la loro fiducia e la loro autostima. La sicurezza economica contribuirà inoltre a realizzare uno sviluppo sostenibile a lungo termine e a ridurre la povertà.

Nonostante possa suonare come un "ossimoro", l'attuale crisi economica e finanziaria può in effetti rivelarsi per le donne con disabilità visiva un'opportunità per sensibilizzare maggiormente i legislatori e aiutarli a formulare e a valutare delle politiche di risposta a questa situazione. In tempo di crisi, le donne con disabilità visiva e le rispettive organizzazioni possono rendere ancora più vivido il bisogno di uno sviluppo sostenibile e inclusivo; esse possono porre rimedio alle diseguaglianze economiche e strutturali nei sistemi esistenti e formulare politiche e nuove strutture che condurranno a un risultato più egualitario.

Senza dubbio è ancora lunga la strada da percorrere prima che le donne con disabilità visiva siano in  prima linea nella partecipazione economica, politica e sociale. Tuttavia, se insieme collaboriamo con fiducia allora sarà possibile superare alcune delle sfide più grandi della crisi e fare realmente la differenza.

Maria Kyriacou
Coordinatrice della Rete Donne
dell'Unione Europea dei Ciechi
traduzione di Valentina Romano