Sport – Alla Roma Allblinds la Coppa Italia 2016 di baseball per ciechi

Si è svolta, domenica 25 settembre, a Bologna la fase finale della Coppa Italia di baseball per ciechi.

In mattinata la Roma Allblinds ha battuto, 10 a 7, i Lampi Milano.

Successivamente i Patrini Malnate si sono imposti 16 a 5 sulla Fiorentina BXC.

La finale, che si è disputata nel pomeriggio, è stata molto combattuta ed equilibrata ed ha visto la Roma Allblinds superare 7 a 6 i Patrini Malnate all’extrainning.

Istruzione – Una sfida che non possiamo perdere, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

In questi giorni abbiamo letto quotidianamente agenzie di stampa che sottolineano la mancanza di docenti di sostegno (e quando ci sono la loro non specializzazione), Conseguenza: le famiglie vengono invitate a tenere a casa i loro figli con disabilità in attesa che la situazione del personale si “normalizzi”. Prima accusata la legge 107 sulla buona scuola, dimenticando che se è vero che le difficoltà nell’avvio dell’anno scolastico quest’anno sono state acuite dall’intrecciarsi di regole del nuovo ed il vecchio sistema di mobilità del personale in particolare in riferimento ai vincitori di concorso. A chi semplicisticamente ritiene responsabile di tutto la legge 107 sulla “buona scuola” va anche ricordato che gli effetti sull’inclusione di questa legge sono, al momento, nulli : le nuove norme previste, demandate ad un decreto delegato, non sono ancora state emanate. La causa profonda di quanto sta accadendo agli alunni con disabilità viceversa sta nella pericolosa “deriva” verso la delega del disabile al docente di sostegno interpretato come il “garante” dell’inclusione, che ha ormai pervaso il nostro modello e che, tra l’altro, per la scolarizzazione dei nostri ragazzi ha creato più danni che vantaggi.

I ritardi di questi giorni nelle nomine hanno solo reso evidenti e messo a nudo le contraddizioni dell’attuale modalità di realizzare ‘l’integrazione degli alunni con disabilità. La contraddizione avverso la normativa: la legge fa obbligo alla scuola di accettare tutti gli alunni con disabilità, nessuna norma subordina la loro accettazione in classe alla presenza o meno del docente di sostegno, ma una contraddizione ancora più grave la rileviamo rispetto ai principi pedagogico didattici che stanno alla base della corretta cultura dell’inclusione : impedendo all’alunno con disabilità di frequentare se manca il docente di sostegno, di fatto si legittima, che ai docenti titolari non competa insegnare all’alunno con disabilità e che non siano loro i responsabili del suo apprendimento, quasi egli appartenesse ad una scuola “altra”.

Scuola “altra” la cui presenza sembra essere stata in qualche modo “riconosciuta” quando per l’inclusione degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali anziché chiedere alle scuole la progettazione di un P.T.O.F inclusivo (Piano triennale dell’offerta formativa) si è richiesto loro la redazione di un documento separato in riferimento all’inclusione: il P.A.I. (Piano annuale per l’inclusione) quasi che si trattasse di qualcosa particolare al di fuori del PTOF. Tutto ciò evidenzia lo stato di “malessere” della nostra scuola nei confronti della scolarizzazione degli alunni con disabilità e come questo sia causato dalla “distorsione” del nostro attuale modello di inclusione che, sempre più incentrato sul docente di sostegno, si allontana sempre più dai principi della “uguaglianza di opportunità”,, della “scuola per tutti e per ciascuno “, della “progettazione for all” e, dal contesto culturale nel quale ci riconoscevamo “tutti uguali, tutti diversi”, che, negli anni ‘70’, aprì la scuola di tutti a tutti. Questo modello di inclusione che fa del docente di sostegno il “garante” dell’inclusione è destinato a far fallire il processo stesso di integrazione: l’inclusione ha alla base la relazione positiva con l’altro (compagni, docenti e personale tutto), in attività comuni in gruppo, questo non lo garantisce il docente di sostegno ma il “contesto”.

Senza un contesto scuola inclusivo che favorisca rapporti positivi con i compagni, dove il docente titolare si occupa dell’alunno con disabilità, dove il disabile partecipa alle iniziative di pos ed extra scuola con i compagni, dove i vari ambienti siano accessibili, così come i libri ed i documenti, dove egli possa trovare gli strumenti ed i sussidi che gli permettano di seguire in pari opportunità, o comunque secondo le sue possibilità, l’attività didattica, è difficile si sviluppi un positivo processo di inclusione. Garante dell’inclusione non è e non può essere il docente di sostegno, ma un contesto che sa accogliere in pari opportunità l’alunno con disabilità e ne favorisce l’inclusione nelle diverse attività.

Noi come associazione, nonostante l’impegno, non potremo incidere più di tanto sul cambiamento della organizzazione della scuola, ma possiamo e dobbiamo fornire il necessario sostegno alle scuole per renderne il “contesto” inclusivo per i ragazzi con disabilità visiva fornendo il nostro competente supporto. All’interno delle nostre diverse istituzioni : Federazione delle istituzioni pro ciechi, Biblioteca Regina Margherita, IRIFOR e UICI sono presenti competenze e servizi che possiedono le potenzialità per farlo. Il Network, voluto dalla nostra presidenza nazionale, dopo aver messo a fuoco i principali problemi e definito le linee di intervento, ha oggi davanti a sé la sfida più importante: tradurre le idee in prassi, sviluppando un “sistema” nazionale di sostegno alle famiglie ed alle scuole. All’interno delle nostre diverse istituzioni sono presenti competenze, strumenti, buone prassi ed eccellenze, spesso sconosciute a genitori e scuole, si tratta di farle “uscire dall’oblio”, condividerle ed organizzarle in una rete strutturata a livello nazionale capace di interagire con le scuole, gli altri centri di supporto all’inclusione previsti dal MIUR: CTS e CTI e gli altri servizi del territorio. Una rete, che, definita la mappa delle strutture e delle competenze presenti, messa insieme e condividendo risorse e strategie, realizzi un “servizio nazionale di sostegno all’inclusione”. Un servizio che partendo dalle attuali risorse presenti sul territorio (Centri tiflodidattici, ex istituti per ciechi, Cooperative per l’assistenza tiflopedagogica, stamperie braille, centri di ipovisione, BIC, Museo Omero, sedi UICI e IRIFOR con specifici servizi di supporto all’inclusione, ecc.) “li riorganizzandoli in un unicum”,, ne definisca il livello dei servizi erogati sulla base di alcuni criteri quali ad es. le competenze tiflodidattiche e tifloimformatiche, i sussidi ed i materiali didattici disponibili, la capacità di formazione tiflopedagocica, il numero e la qualifica degli operatori, le strutture (aule e attrezzature), individuando: Centri di sostegno di base di I libello, Centri di sostegno più specializzati di II livello, Centri di eccellenza riferiti a specifiche competenze a livello nazionale, capaci di fornire percorsi formativi avanzati e/ sussidi particolari.

Un servizio nazionale per l’inclusione che a sua volta “entri” nella rete dei servizi offerti da altri enti (associazioni e organizzazioni di disabili, enti pubblici, cooperative, consorzi socioassistenzali, ecc.). Un portale dove il tutto venisse presentato in modo organico, potrebbe essere la vetrina della nostra proposta per far conoscere e offrire ai genitori, ai docenti ed agli operatori tutti, quel “sostegno al contesto”, famigliare, scolastico e sociale capace di renderlo inclusivo per i nostri ragazzi e attento ai loro bisogni. Concretamente avremo una organizzazione strutturata che ci consentirà di proporci alle scuole per incontrare i consigli di classe e agli operatori delle realtà locali che erogano servizi integrativi ed orientarli verso il servizio più idoneo che potrà aiutarli a costruire percorsi socioeducativi mirati al piano sviluppo del ragazzo con problemi di vista.

Potremo organizzare ai diversi livelli (provinciale, regionale o nazionale (attività di formazione qualificata per genitori e per docenti, ma anche per educatori ed assistenti. Potremo fornire agli altri servizi territoriali per la disabilità presenti sul territorio la informazioni necessarie per orientare genitori e scuole a rivolgersi al nostro sevizio. Sapremo indicare a docenti, genitori e educatori all’autonomia e alla comunicazione ed agli assistenti domiciliari dove trovare e come utilizzare i necessari sussidi per lo studio, per l’autonomia personale e per il gioco ed il tempo libero; come avere a disposizione una audioteca dove trovare audiolibri, riviste e quotidiani. Realizzare un servizio nazionale per il sostegno all’inclusone delle persone con disabilità visiva, questa la sfida che ci viene dalla situazione della nostra scuola, alla quale siamo chiamati a rispondere, per farlo non sono necessari interventi “esterni”, o legislativi, né delibere di enti locali, dipende solo dalla capacità e dalla volontà delle nostre diverse istituzioni di “fare squadra”, superando personalismi e individualismi, mettendo in comune esperienze, competenze e risorse, lavorando insieme su obiettivi comuni. Questo lo spirito che ha caratterizzato i primi passi del gruppo di lavoro del Network )e, chi ben incomincia E che serve per vincere la sfida dell’inclusione reale per i nostri ragazzi, una sfida che non possiamo permetterci di perdere.

Sport – Peter Zidar (Slovenia) e Hanna Vilmi (Finlandia) Campioni d’Europa di showdown

Si sono conclusi a Tirrenia i campionati Europei di Showdown. Il titolo continentale è stato conquistato da Peter Zidar (Slovenia) e da Hanna Vilmi (Finlandia). Il primo si è imposto nel torneo maschile battendo nella finalissima l’olandese Leander Sachs, mentre la Vilmi ha sconfitto nella finalissima la slovena Sanja Kos.

I nostri soci hanno conseguito i seguenti piazzamenti:

– Luca Liberali (decimo)

– Jessica Buttiglione (tredicesima)

– Domenico Leo (ventiduesimo)

Hanno partecipato all’importante manifestazione 51 atleti (30 uomini e 21 donne) provenienti da 14 paesi europei (Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Russia, Slovacchia, Slovenia e Svezia.

CLASSIFICA UOMINI

1° – Peter Zidar – Slovenia

2° – Leander Sachs – Netherlands

3° – Krystian Kisiel – Poland

4° – Juha Oikarainen – Finland

5° – Ari Lahtinen – Finland

6° – Teemu Ruohonen – Finland

7° – Ziedonis Mazurs – Latvia

8° – Luigi Abate – Italy

9° – Adrian Sloninka – Poland

10° – Luca Liberali – Italy

11° – Miha Susman – Slovenia

12° – Mindaugas Dvylaitis – Lithuania

13° – Dusan Milo – Slovakia

14° – Claudio Quitral – Sweden

15° – Rnaldo Massola – Italy

16° – Štefan Marcin – Slovakia

17° – Pavol Kubosko – Slovakia

18° – Brian Winther Knudsen – Denmark

19° – Ondrej Kodet – Czech Republic

20° – Denis Repa – Slovenia

21° – Vladislav Lapchenko – Russia

22° – Domenico Leo – Italy

23° – Christoffer Örnevik – Sweden

24° – Kevin Kjelldahl – Sweden

25° – Jack Van Oosterhout -Netherlands

26° – Petr Bayer – Czech Republic

27° – Deniz Kürtoglu – Germany

28° – Vladimir Polyakov – Russia

29° – Robert Lätt – Estonia

30° – Pavel David – Czech Republic

CLASSIFICA DONNE

1° – Hanna Vilmi – Finland

2° – Sanja Kos – Slovenia

3° – Elzbieta Mielczarek – Poland

4° – Tanja Oraníc – Slovenia

5° – Liene Fibiga – Latvia

6° – Jaana Pesari – Finland

7° – Mariah Sethsen – Sweden

8° – Graziana Mauro – Italy

9° – Oksana Dobrovolskaja – Lithuania

10° – Ilvina Nasirova – Rssia

11° – Heidi Torn – Finland

12° – Nicky Corstanje – Netherlands

13° – Jessica Buttiglione – Italy

14° – Sabrina Schmitz – Germany

15° – Birgit Riester – Germany

16° – Anja S. V. Svendsen – Denmark

17° – Emanuela Pontiroli – Italy

18° – Lone Møller – Denmark

19° – Yulia Mukhortova – Russia

20° – Kvetoslava Trnecková – Czech Republic

21° – Ingrid Welling – Netherlands

Osi – Esselunga collabora con il gruppo OSI per l’accessibilità del suo sito di E-commerce

Continua la collaborazione tra Esselunga ed il gruppo OSI per rendere accessibile sito di E-commerce Esselunga a casa.

https://www.esselungaacasa.it/ecommerce/nav/welcome/index.html

Questo sodalizio continuerà nel tempo, grazie ad una stretta intesa che renderà possibile non solo il mantenimento dell’attuale livello di accessibilità, ormai raggiunto per la maggior parte di piattaforme; ma proseguirà nel tempo grazie ad un protocollo di intesa che sarà formalizzato a breve, il quale permetterà di seguire fin dal suo sviluppo le evoluzioni tecnologiche che Esselunga vorrà implementare, così da continuare a garantire un alto grado di accessibilità per tutti i disabili visivi.

Il Gruppo di lavoro OSI dovrà essere da supporto tecnico alla Direzione Nazionale nonché accompagnare le sfide della tecnologia e dell’accessibilità, che non saranno più legate solamente al web, ma spazieranno ai dispositivi mobili, alle APP, ai werables ed all’internet delle cose.
Per maggiori informazioni o richieste potete scrivere a osi@uiciechi.it

www.uiciechi.it/osi/

Pubblicato in OSI

Istruzione – Riflessioni ad Alta Voce, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Bambini di 5 anni portati in braccio a scuola, ragazzi adolescenti vestiti dalle madri, giovani uomini imboccati dai padri.

Di queste scene se ne vedono sempre più frequentemente, persone disabili, per lo più’ bambini, adolescenti, giovani, capaci di potersi muovere, nutrirsi, pensare e decidere secondo gusto, completamente sostituiti dalle famiglie. Ciò che maggiormente lascia amareggiati è la disinvoltura con cui questi giovani sono rassegnatamente abituati. Proiettati con la mente chissà dove, mentre alzano un braccio per essere vestiti o aprono la bocca per essere imboccati. Giovani perfettamente in grado di curarsi di se,nel rispetto dell’handicap senza un minimo accenno di ribellione..

Perché non lo fanno?

Perché nel tempo in cui questi ragazzi hanno reclamato il diritto all’autonomia, piangendo e arrabbiandosi per i loro tentativi falliti, sono stati interpretati con l’ingiusto parametro “dell’impossibilitato“, dimenticando di insegnare loro, invece, come sarebbe stato possibile fare da soli. È su questo parametro che i bambini, poi diventati adolescenti ed oggi adulti, si sono sentiti giudicati e da li, hanno ritenuto inutile la loro ribellione, abituandosi a non approfittare della gioia di fare da soli, di superare la difficoltà e fare nuove scoperte. L’autonomia è una richiesta naturale che appartiene ad ognuno di noi quando ad un certo punto della vita sentiamo una spinta dall’interno che ci spinge a fare da soli, al pari di camminare è un percorso che va guidato dai genitori o chi li sostituisce. Una richiesta spesso male interpretata, ritenuta nel migliore dei casi, un capriccio o un bisogno da soddisfare in fretta. Quei momenti però, diminuiscono di frequenza lasciando spazio all’abitudine di essere accudito e gli stimoli all’autonomia non saranno più percepiti, ritenuti come un ingiustificato ammonimento di chi ha sempre fatto per lui. I gesti quotidiani che possono essere svolti in autonomia diventano incombenze pesanti e difficili da risolvere e al loro posto subentra la richiesta, sia essa esplicita o frutto di una tacita aspettativa consolidata dalle abitudini. Poi arriva il giorno in cui il genitore, stanco o invecchiato prende coscienza di avere un figlio adulto che non regge il confronto con una buona parte di coetanei disabili quando si tratta di autonomia. Tutto questo per cosa? Per non alzarsi mezz’ora prima al mattino, per non arrivare a casa un po’ più tardi, per non aggiungere ansie genitoriali a quelle che già ci sono per condizione. Eppure io sono fortemente convinto che i sacrifici che i genitori devono compiere siano la necessaria componente al raggiungimento dell’autonomia e l’autostima che devono essere riconosciute anche alle persone disabili.

Sintesi dei lavori – Commissione Nazionali “Studi Musicali”, 8 settembre 2016

Il giorno 08 settembre 2016 si è riunita in presenza presso i locali della Presidenza Nazionale, via Borgognona 38, III° piano, la Commissione Nazionale “Studi Musicali”. Nell’intento di risolvere il problema legato alla promozione ad ogni livello degli studi musicali e dei risultati raggiunti, in particolare dalle eccellenze e dai giovani, si è discusso profusamente, delineando i seguenti punti su cui si dovrà andare avanti:

  1. lavorare con il MIUR;
  2. aggiornare e diffondere il vademecum pubblicato sul sito della biblioteca di Monza a cura della AGRIMUS;
  3. stabilire contatti con associazioni professionali, bollettini informativi, nel settore della scuola, della educazione permanente, con particolare riferimento alle attività musicali, per diffondere materiale che illustri i vantaggi legati allo studio della musica per le persone con disabilità visiva e/o pluriminorazione, le potenzialità spesso non conosciute, i punti di riferimento per reperire informazioni, consigli e suggerimenti;
  4. acquisire i nominativi di coloro che studiano musica ed ogni altra informazione utile per offrire eventuale aiuto;
  5. informarsi presso i fruitori di Braille Music Editor per conoscere il loro parere sul software e i loro suggerimenti, raccomandando una sinergia fra IRIFOR Nazionale e Biblioteca di Monza;
  6. convocare in audio-conferenza un rappresentante del servizio di trascrizione musicale Ottavio Orioli, per iniziare una sinergia, finalizzata a migliorare la situazione degli studi musicali per i nostri giovani.

Fra le proposte emerse:

  1. costituire un centro nazionale per la consulenza tiflomusicale;
  2. attivare un indirizzo di posta elettronica commissione-studimusicali@uiciechi.it;
  3. chiedere a tutte le sezioni della UICI di individuare una persona referente per la musica;
  4. formazione degli insegnanti e degli operatori para ed extrascolastici;
  5. promuovere corsi di musica a livello locale;
  6. fare il punto sulle borse di studio erogate da IRIFOR, valutare i risultati e diffondere l’informazione alle scuole ed alle famiglie;
  7. fare il punto con la Biblioteca di Monza sulle trascrizioni musicali di testi rivolti alle scuole di base e valutare se è possibile associare al testo Braille la versione in formato BMML ed in formato MIDI, soprattutto per incoraggiare i principianti;
  8. occuparsi di “Visibilità e Comunicazione”.

 

 

 

Terme Vigliatore, di Angelina Pimpinella

Autore: Angelina Pimpinella

Terme Vigliatore in provincia di Messina questa è la località scelta per la realizzazione del soggiorno estivo socio-culturale riabilitativo per persone sordocieche, un progetto I.RI.FO.R; infatti ogni anno c’è la possibilità di creare queste occasioni che sono un momento di incontro tra persone sordocieche provenienti da varie regioni e il gruppo volontari che svolge un servizio di supporto alla comunicazione e mobilità. Naturalmente il gruppo volontari ha le giuste competenze in ambito di comunicazione conoscendo i vari linguaggi tattili: Malossi, Lingua italiana dei segni tattile, e dove necessario un tipo di interpretariato vocale per coloro che utilizzano protesi acustiche o impianti cocleari.

Durante questo soggiorno tenutosi dal 4 al 11 Settembre 2016  è stato possibile visitare alcuni luoghi come la città di Tindari, Taormina e Milazzo. In ognuno di questi luoghi le persone sordocieche hanno potuto conoscere la storia e aspetti culturali importanti quindi un arricchimento socio-culturale. Molti sono stati i momenti trascorsi in spiaggia e coinvolti in attività di animazione come il risveglio muscolare, partecipare a tornei di bigliardino, attività acquatiche come acquagym o fare nuove conoscenze. A mio avvisto è stato molto interessante l’integrazione anche con gli animatori che hanno coinvolto le persone sordocieche anche a fare delle esibizioni come per esempio raccontare barzellette, fare degli sketch, ballare e cantare.

Dopo tanto lavoro organizzativo è stato gratificante durante la riunione di chiusura del soggiorno ascoltare come alcune persone sordocieche e volontari hanno vissuto questo evento; ricordo ancora benissimo alcuni pensieri che riporto di seguito: “è stata la prima volta che mi sono fatto il bagno nel mare della Sicilia”; “mi sono divertita molto grazie alle attività che sono state pensate per noi”; “i volontari sono diventati nostri amici”; “ringrazio l’I.RI.FO.R per averci aiutato a fare questo soggiorno”; “ormai tra volontario e sordocieco si è instaurato un feeling particolare, si è una grande famiglia”.

Ci siamo salutati con l’augurio di ritrovarci di nuovo per fare altre esperienze come questa di Terme Vigliatore.

Sport – Al via i Campionati Europei di showdown

Si svolgeranno dal 21 al 24 settembre, a Tirrenia, i Campionati Europei di showdown con la partecipazione di giocatori provenienti da 14 paesi europei (Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Olanda, Polonia, Russia, Slovacchia, Slovenia e Svezia).

Parteciperanno all’importante evento anche i nostri soci Jessica Buttiglione, Domenico Leo e Luca Liberali.

Sede delle gare:

Hotel and venue: Olympic Beach Le Torri

Via Delle Orchidee 44, 56018, Tirrenia (PI)

Per seguire l’evento:

http://www.fispic.it/showquestion.php?fldAuto=1683&faq=21

Beni Culturali – 24 e 25 settembre: Il Museo Omero partecipa al GEP con visite guidate multisensoriali

24 e 25 Settembre – Giornate Europee del Patrimonio

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio il Museo Tattile Statale Omero organizza visite guidate multisensoriali: un’attività inclusiva e accessibile dagli 8 anni in poi. Appuntamento a sabato 24 settembre alle ore 16,30 e domenica 25 settembre alle ore 10,30.

 

INFO

Prenotazione obbligatoria.

Ingresso al Museo: gratuito.

Costo visita: 4,00 euro a partecipante, esclusi bambini 0 – 4 anni, disabili e loro accompagnatori.

Telefono 071 28 11 93 5

e-mail didattica@museoomero.it

http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5466

#GEP2016

#culturaèpartecipazione

Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona

Scuola: ottimismo della volontà per il futuro, realismo della ragione per il presente, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Ad oltre una settimana dall’inizio dell’anno scolastico, si moltiplicano gli ostacoli al diritto allo studio di tanti alunni ciechi ed ipovedenti nelle scuole di ogni ordine e grado; in molte regioni si sta procedendo a nominare sui posti di sostegno docenti carenti, o addirittura privi di titoli specialistici, segno, questo, di una concezione puramente riempitiva e, perciò stesso, antipedagogica e, contraria al rispetto dei diritti di crescita culturale degli allievi, perché ridotti a persone da assistere, invece che ragazzi da valorizzare in base alle capacità; la continuità educativa si sta riducendo ad uno slogan cui più nessuno crede: eppure la legge 107, ormai in vigore da un anno, non solo introduceva elementi interessanti che riaprivano un dibattito pedagogico, culturale, organizzativo; ma, come spesso accade nella nostra bella e, al tempo stesso, frammentata Italia dei campanili e municipi, la sovrapposizione di interessi delle varie parti in causa, le lentezze burocratiche, il prevalere dell’immagine di velocità a fronte della sostanza delle reali necessità, stanno severamente compromettendo ogni cosiddetta buona intenzione, creando sconcerto e approfondendo solchi tra città e città, regioni e regioni, allargando le fasce di marginalizzazioni soprattutto per ragazzi e famiglie che dovrebbero ricevere sicurezza e garanzie.
Si aggiunga la totale incertezza che permane circa i servizi basilari per andare a scuola, studiare a casa, acquisire gli strumenti per imparare ad essere autonomi o migliorare le proprie esperienze di relazione; non so cosa accada nelle regioni del nord, ma qui in Campania e, mi risulta in altre regioni del sud, non ci sono impegni concreti circa i trasporti per andare a scuola e ritornare a casa, non ci sono criteri per l’attivazione dell’assistenza post-scolastica, né, tantomeno per gli assistenti educativi e alla comunicazione.
Auspico che almeno siano state regolarizzate le convenzioni per le trascrizioni dei testi scolastici e che, ove ciò sia avvenuto, la biblioteca nazionale regina margherita faccia ogni sforzo per fornire i libri in tempi tali da poter essere utilmente funzionali alle necessità di studio dei destinatari.
A fronte di una situazione tanto pesante per i nostri ragazzi e le loro famiglie: possono bastare le lettere che facciamo alle istituzioni competenti che continuano ad ignorare le richieste e tergiversare in quei vaghi incontri che si risolvono con promesse generiche?
Possono bastare le volenterose rassicurazioni di tanti dirigenti periferici che tentano di evidenziare quanto si sta cercando di fare con la preparazione del network per l’inclusione,
quando ti viene richiesto che senza trasporti e senza assistenza allo studio domestico un figlio di famiglia monoreddito, a scuola non può andare?
Ci abbiamo creduto nelle mozioni congressuali e, personalmente, voglio continuarci a credere ed è per questo che contribuisco a dare ciò che posso all’Uici: però occorre pensare ad azioni politiche che coinvolgano ragazzi e genitori nelle trattative con le istituzioni, rendere più snelle le procedure di questi incontri, spesso troppo chiusi nel ristretto giro dei presidenti vari, avere una maggiore fiducia nelle persone che collaborano nei gruppi di lavoro, ripensare alla funzione delle commissioni, al loro grado di autonomia, o alla loro sostituzione ove si ravvisi che servono solo a fare da orpello o a corrispondere ad una necessità di compensazione per persone che non abbiano avuto altri ruoli soddisfacenti nelle compagini associative.
Sono guidata dalla passione per la crescita culturale e l’inclusione sociale di tutti, ma voglio continuare ad impegnarmi senza mai rinunciare allo spirito critico e costruttivo.
Silvana Piscopo