Rilevatore della glicemia: un problema per i ciechi diabetici, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Chi è affetto da diabete conosce le difficoltà che noi ciechi abbiamo nel misurarci la glicemia.
I vari misuratori parlanti sono tutti di difficile utilizzo e, a mio avviso non accessibili come si vuole far credere. Pungersi il dito per provocare la fuoriuscita del sangue, posare la lancetta pungidito, prendere l’apparecchio nel quale va inserita una lancetta sulla quale si deve posare il dito nella speranza che ci sia il sangue e che vada nel posto giusto è decisamente una tortura.
Tutto questo da farsi nei luoghi di lavoro, di studio o in mobilità comporta problemi di vario genere e non ultimi, problemi di igienici.
Oggi la tecnologia ci viene in aiuto e ci propone un apparecchio utilissimo.
Il rilevatore   Freestyle Libre,  ci permette di misuraci la glicemia quando vogliamo e leggerci i risultati in modo autonomo o con uno smartphone o con il computer.
Il dispositivo si compone di una macchinetta che legge i valori e di un cip che si applica con semplicità sul braccio.
La macchinetta lettore, può essere sostituita da uno smartphone. Non si può usare l’iphone.
Il problema di questo apparecchio è il costo.
Ogni sensore da applicare sul braccio costa 45 euro più iva e dura 15 giorni.
Alcune regioni iniziano a riconoscerlo ai diabetici cronici insulino dipendenti e ai ciechi.
una di queste regioni è la Toscana.
L’apparecchio va prescritto da un Diabetologo di struttura pubblica. La regione Toscana autorizza la prescrizione con provvedimento . 13639 del 16/12/2016 .

Potete verificar il tutto sul sito:
https://www.freestylelibre.it/libre/?ov=rimborsoToscana&gclid=CNjanpSeqNMCFVW7GwodQOEK7g#
Massimo Vita

EasyDom, Casa domotizzata. Visita per verificare se può essere utile ad un disabile visivo, di Nunziante Esposito

Autore: Nunziante Esposito

Nel mese di Marzo 2017 è stata programmata una visita ad una casa domotizzata per verificarne quale utilità possa apportare alla vita quotidiana di ciechi ed Ipovedenti.
Anche se in modo non proprio simile, mi è sembrato di rivivere la visita che la Commissione OSI fece alla casa del futuro della Microsoft nella sua sede a Redmond in USA.
Non sono novità eccezionali, perché tutti veniamo a conoscenza giorno per giorno dei progressi che le nuove tecnologie stanno avendo in tutti i campi, ma trovare tutto concentrato in un solo posto, programmato appositamente per poterne venire a conoscenza in modo pratico, è sembrato doveroso valutare i progressi della tecnica nelle cose quotidiane, ma anche e soprattutto per verificare una realizzazione con comandi vocali.
Entrati nella casa domotizzata e precisamente nel salone, dopo i convenevoli di rito, ci siamo accomodati ed è iniziata la spiegazione di quello che è stato realizzato e la dimostrazione pratica di quello che si può fare tramite un device mobile, precisamente un Windows phone, utilizzando la guida vocale Cortana, e con un computer con Windows 10 e sempre con l’utilizzo della stessa guida vocale.
Premesse:
1. Cortana è presente nel sistema operativo Windows a partire dalla versione 8.1, ma nell’ambiente dei disabili visivi non è usata molto in quanto non riesce ancora a gestire in modo completo tutto il sistema operativo e le applicazioni comunemente usate dai disabili visivi. Però, abbiamo potuto apprezzarne l’utilizzo con i comandi vocali nella gestione della casa smart EasyDom, sia da un dispositivo Windows Phone, sia tramite un computer.
2. E’ da considerare che Windows Phone non si sa se sarà mantenuto sul mercato da Microsoft, quindi, è importante verificare se il sistema è gestibile dai device mobili con sistema operativo Android e iOS, due sistemi operativi che hanno già al loro interno uno screen-reader.
3. E’ sicuro che, avere la possibilità di comandare tutti i dispositivi di una casa dalla console di un computer o tramite un device mobile, quale uno smartphone o un tablet, mediante la voce come consentito da Cortana, Siri o Google Now, ci semplifica non poco l’utilizzo dei dispositivi e degli elettrodomestici di una casa.
4. Anche se giorno per giorno ne sono immessi sul mercato sempre di più, tranne alcuni tipi di televisore che hanno un sistema operativo Android, di elettrodomestici smart ce ne sono veramente pochi.
5. Da diversi anni c’è la possibilità di poter gestire da remoto e tramite un telefono l’antifurto di casa e, tramite questo impianto, l’attivazione e la disattivazione di alcune delle utenze di casa. Per esempio, farsi accendere il riscaldamento piuttosto che il forno o altra utenza, ma non è la stessa cosa.
6. Di dispositivi che si possono comandare tramite App apposite ce ne sono già in giro, ma anche in questo caso non è la stessa cosa.
Ciò premesso, vediamo da vicino lo stato dell’arte attuale e per la smart home che abbiamo visitato.
Componenti per la realizzazione:
1. Un computer che contiene il programma di gestione dei dispositivi della smart home.
2. Tutti i fili dell’impianto tradizionale vengono sostituiti con un solo cavetto con tre fili.
3. Per ogni elemento dell’impianto, prese, interruttori, eccetera, serve un circuito di interfaccia.
Il computer è, con il suo programma di gestione della smart home, il cervello che consente di effettuare le impostazioni e di dare i comandi. Il tutto in funzione delle esigenze che si hanno, con comandi diretti o con la programmazione predisposta.
Le interfacce dell’impianto, ognuna per ogni dispositivo, servono a collegare i dispositivi con il cavetto a tre fili che collega tutti gli elementi dell’impianto.
Il cavetto con tre fili che, praticamente, collega l’output/input del computer con tutte le interfacce, serve per fornire i comandi da parte del computer ai dispositivi o per inviare i segnali dai dispositivi al computer. In pratica una sorta di bus di dati.
Il sistema è fatto in modo che, tramite l’interfaccia da web, tramite device mobile o tramite computer, si può programmare qualsiasi scenario, prevedendo di attivare o disattivare qualsiasi utenza o dispositivo installato.
Tanto per far capire meglio cosa si può fare, ecco due esempi per tutti:
Esempio 1:
se sto uscendo, attiverò lo scenario Uscita che prevede di chiudere tutte le tapparelle, di chiudere l’elettrovalvola del gas e quella dell’acqua, di inserire l’allarme dopo due minuti dopo che sono uscito, di accendere e poi spegnere tutte le luci dopo un minuto che sono uscito, di spegnere l’impianto multimediale e di spegnere le eventuali altre utenze.
Esempio 2:
Se ritorno a casa, prima di entrare, attiverò lo scenario Entrata che prevede di alzare le tapparelle se è giorno, accendere le luci se è già buio, aprire le elettrovalvole del gas e dell’acqua, accende l’impianto multimediale con la musica che mi piace, oppure il televisore sul programma preferito, attivazione del riscaldamento se non è stato già attivato e in base alla temperatura rilevata, eccetera.
E’ chiaro che quelli indicati sono degli scenari semplici di esempio.
Infatti, avendo la possibilità di effettuare tutti gli scenari che mi servono, ne posso programmare quanti ne voglio, con tutte le combinazioni di azioni che mi servono, per tutti i momenti e le necessità della giornata. Inoltre, con un solo comando dato a voce e tramite un device mobile, faccio fare all’impianto quello che mi serve.
Per concludere, si programmano gli scenari e si scelgono all’occorrenza, in base alle necessità di quello che ci serve in quel momento. Tutto ciò si fa dal tablet o il computer di casa, piuttosto che da uno smartphone in casa o da remoto e tramite una connessione web.
Nota bene: è da precisare che se per una qualsiasi ragione non dovesse funzionare l’impianto smart, tutto funziona normalmente con i comandi locali, quindi, funziona ugualmente come se la casa non fosse stata domotizzata.
Considerazioni.
Al di là che si possono creare e si può usufruire degli scenari preimpostati dall’utente, è da considerare che, potendo fornire comandi a tutti i dispositivi che abbiamo in una casa, quando questi dispositivi saranno tutti smart, quindi, con la possibilità di programmarli e dare loro dei comandi complessi e non solo accensione/spegnimento come quelli che attualmente non sono smart, avremo anche noi disabili della vista, un vantaggio non indifferente, soprattutto se sarà possibile comandare l’impianto con qualsiasi smartphone, perché qualsiasi dispositivo può essere comandato a voce.
Attualmente, sono pochi i dispositivi smart che si riesce a comandare con comandi complessi in una casa, quindi, questo tipo di impianto può sembrare poco utile. Però, se consideriamo che gli elettrodomestici smart stanno cominciando ad apparire sul mercato, per esempio, abbiamo già alcuni tipi di televisori, qualche lavatrice, qualche forno ed altri piccoli elettrodomestici, e, considerando che ci sono antifurti già gestibili, come per le caldaie e i condizionatori, qualche pensiero si può fare.
La ragione è semplice. Una volta montato un impianto di questo tipo, con una interfaccia per ogni elemento dell’impianto, quando sarà il momento che si potrà usufruire degli elettrodomestici smart, li potremo usare in modo semplice, con la possibilità di poterli programmare e comandare anche a voce, sia in casa, sia da remoto, con la possibilità di usarli completamente attraverso l’impianto smart.
Da quello che ci hanno spiegato i tecnici che hanno creato questo tipo di impianto che si gestisce con Windows 10 e Cortana, tutto a voce, un impianto di questo tipo non costa molto. Il costo complessivo, dipende dalla grandezza della casa e dagli elementi da gestire. Per una casa non molto grande, tale costo per rifare l’impianto si aggira intorno ai 5000 euro.
E’ ovvio che se si ristruttura casa e si deve rifare l’impianto, la convenienza è quella di farsi fare un impianto domotizzato.
Di seguito, quanto concordato a fine incontro.
Alla fine della visita, avendo valutato positivamente un impianto del genere, abbiamo preso accordi per avviare una collaborazione tra l’Unione e la società che ha costruito questo prototipo di casa domotizata.
La società che ha preparato il prototipo:
1. Fornisce un ambiente da testare tramite web, con le credenziali di accesso, per poter testare il software che consente di programmare un impianto tipo.
2. Metterà a disposizione le App per ambiente di programmazione iOS e Android per device mobili.
3. consentirà di installare un ambiente software su un computer da noi fornito per poter fare le prove di accessibilità del software di gestione dei componenti.
4. Ci fornirà l’assistenza adatta affinché possiamo effettuare i test, impegnandosi altresì a rendere accessibile quello che non dovesse esserlo.
L’Unione, una volta che sarà tutto accessibile, si impegna a dare la massima visibilità a questo impianto, dandone informazione attraverso tutti i canali informativi dell’associazione a tutti i disabili visivi italiani.

Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it

Il nuovo sistema del sostegno è legge, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Il CDM avrebbe dovuto licenziare il Testo definitivo della Delega sull’inclusione della Buona Scuola il prossimo 17 Aprile, ma l’approssimarsi delle vacanze di Pasqua, ha fatto accelerare a Venerdì scorso l’approvazione finale della tanto attesa e “sospirata” Riforma del sostegno.
Innanzitutto, estremamente positivo è che, con le novità introdotte in CDM, si rimette al “centro” del processo di inclusione scolastica la famiglia, che partecipa a tutte le fasi: dalla formulazione del profilo di funzionamento dell’alunno (che sostituisce la valutazione diagnostica funzionale, come chiesto dalle associazioni, ndr), alla quantificazione delle risorse da assegnare. Su richiesta delle famiglie, poi, il Piano educativo individualizzato (Pei) entra a far parte del profilo di funzionamento.
Se la prima bozza introduceva la valutazione diagnostico-funzionale (che andava a sostituire gli attuali profilo dinamico funzionale e diagnosi funzionale), adesso, il testo finale del Consiglio dei Ministri, dopo il parere delle Commissioni VII e XII della Camera e VII del Senato parla di un «profilo di funzionamento secondo i criteri del modello bio-psico-sociale dell’ICF, ai fini della formulazione del progetto individuale (di cui all’articolo 14 della legge 8 Novembre 2000 n. 328), nonché per la definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI).
In verità, c’è un poco di confusione poiché nel PEI non paiono esserci cenni al sostegno didattico (art .10), mentre i sostegni – incluso quello didattico – sembrano dover essere contenuti nel profilo di funzionamento: quindi a determinare e quantificare le ore di sostegno sarà pare l’unità di valutazione multidisciplinare, oggi sì arricchita di componenti rispetto all’inizio ma comunque non composta dalle persone che effettivamente conoscono il ragazzo e con un assetto prevalentemente medico.
Una delle novità del testo iniziale del decreto era il fatto che la valutazione dell’inclusione scolastica fosse parte integrante della valutazione della scuola, tramite indicatori che l’Invalsi andrà a definire: ora, con il Decreto definitivo, grazie all’intervento delle principali Associazioni di e per disabili, alla stesura di questi indicatori parteciperà anche l’Osservatorio per l’inclusione scolastica istituito presso il Miur.
Inoltre, apprezziamo tanto gli sforzi delle Commissioni parlamentari e del Governo circa la formazione iniziale universitaria specifica degli insegnanti per il sostegno della scuola dell’infanzia e primaria,i cui crediti formativi sulla Didattica inclusiva e sulla Pedagogia speciale aumenteranno dagli attuali 60 a 120. Tuttavia, resta il” rebus” della mancata previsione della medesima formazione iniziale specifica per i docenti di sostegno della superiore di I° e II°. Su tale parte del decreto, ritengo che il MIUR debba necessariamente intervenire.
Anche la formazione generalizzata di tutto il personale scolastico sulle singole disabilità stabilita dal decreto n.378 mi pare un po’ lacunosa, in quanto non prevede alcun obbligo di osservarla. A tal proposito, per ovviare a ciò, il recente “Piano Triennale di Formazione Obbligatorio” per i docenti curricolari e di sostegno in servizio mi sembra un ottimo strumento e una preziosa opportunità da cogliere da parte di tutte le Istituzioni scolastiche.
Valuto molto positivamente anche il mantenimento ad un massimo di 20 alunni per classe in presenza di ragazzi con disabilità da parte del CDM, dopo il parere delle Commissioni Affari sociali e Cultura della Camera e Istruzione e Beni Culturali del Senato. Infatti, tale disposizione recepisce quanto previsto dagli articoli 4 e 5 del D.P.R. n. 81 del 2009, contrastando il proliferare delle classi “pollaio” tanto deleterie per gli alunni con disabilità. Però, resta il fatto che il Decreto non stabilisce l’inderogabilità del numero di 20 alunni per classe in presenza di disabili, prevedendo che ciò avvenga soltanto in virtù della generica dicitura “di norma”.
Circa la spinosa questione della continuità, mentre la prima bozza di decreto prevedeva un vincolo decennale sul sostegno per gli insegnanti, ora invece, a seguito delle raccomandazioni delle Commissioni, il Governo ha ridotto tale vincolo, nelle more «di superarlo definitivamente al momento di entrata a regime della nuova disciplina della formazione iniziale e del reclutamento degli insegnanti». I contratti a tempo determinato potranno poi essere reiterati «il più possibile», in caso di fruttuoso rapporto docente-alunno e con il consenso delle famiglie.
All’articolo 16 dello Schema iniziale di Decreto 378 (continuità didattica) si aggiunge oggi infine che «al fine di garantire la continuità didattica durante l’anno scolastico, si applica l’articolo 462 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994»: almeno per tutto l’anno l’insegnante di sostegno dovrebbe rimanere lo stesso.
A parere di chi scrive, sulla continuità didattica, qualche ombra rimane, e cioè che il neonato Decreto non prevede nulla per contrastare il fatto che più del 40% degli attuali docenti per il sostegno sono supplenti e hanno incarichi precari “in deroga”. Per ovviare bisognerebbe rivedere i criteri degli organici dei docenti specializzati, che dovrebbero poter transitare dal presente organico di fatto a quello di diritto delle scuole e prevedere un serio e strutturale Piano di assunzione attraverso appositi Concorsi.
Infine, in merito alla continuità “negata”, ritengo che le Commissioni parlamentari e l’Esecutivo si siano dimenticati inspiegabilmente della raccomandazione della medesima Buona Scuola che indicava di “vincolare” il docente di sostegno all’intero ciclo d’istruzione dell’alunno con disabilità.
Invece, sono positive le mie considerazioni sulll’altro tema “caldo” della Delega, e cioè la valutazione degli alunni con disabilità in sede di Esame di Stato. Infatti, l’articolo 12 del D.Lgs. n. 384, sulla valutazione degli alunni con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, che aveva creato molte perplessità, viene modificato: per gli alunni con disabilità certificati il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe, possono prevedere per lo svolgimento delle prove standardizzate misure compensative o dispensative, adattamenti della prova o l’esonero dalla prova.
All’esame di Stato che conclude il primo ciclo di istruzione, il vecchio testo diceva che le prove differenziate – qui stava la preoccupazione – «se equipollenti a quelle ordinarie, hanno valore ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma finale», mentre ora, secondo quanto approvato in CDM, «le prove differenziate hanno valore equivalente ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma».
Infine, il comma 4 dell’art 3 del D.Lgs n. 378 che istituisce l’assistenza igienico-personale degli allievi con disabilità a “carico” dei collaboratori scolastici, non avendo subito modifiche dal CDM, a mio avviso, farà certamente discutere, perché su di esso ancora non c’è chiarezza. Infatti, oggi, solitamente, è il personale specializzato con corsi di formazione da 900 ore ad occuparsi dei bisogni “personali” degli allievi con disabilità, mentre tale supporto da parte dei collaboratori scolastici è facoltativo (tra l’altro con sole 40 ore di formazione ai sensi dell’art 47 del CCNL).
Con l’approvazione definitiva della Delega, dunque, il personale ATA sarà tenuto ad occuparsi oltre che delle tante mansioni quotidiane, anche dell’assistenza igienica degli studenti, con l’obbligo di partecipare ad iniziative formative nell’ambito del Piano Nazionale, ma senza specificarne né le modalità di svolgimento, né il numero di ore.
Come dire che, non solo ci rimetteranno i “collaboratori”, che verranno non adeguatamente formati ed oberati con prestazioni aggiuntive”, ma soprattutto, gli alunni con gravi disabilità, che rischieranno di veder penalizzato il servizio di assistenza personale nei loro confronti, con buona pace di un loro proficuo processo di inclusione.
In definitiva, sono stati certamente apprezzabili gli sforzi delle Commissioni di Camera e Senato e dell’Esecutivo che hanno accolto taluni nostri suggerimenti, quali il già citato inserimento dell’associazionismo di riferimento tra gli interlocutori dei processi di inclusione scolastica insieme alle famiglie, o anche quello dell’Osservatorio per l’Inclusione Scolastica tra i soggetti che esprimono parere sulla valutazione della qualità dei servizi delle istituzioni scolastiche; e bene anche il recepimento della nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF)».
E tuttavia,a parere dello scrivente, il Testo definitivo del Decreto del Governo sull’inclusione scolastica è da ritenersi “vecchio” dal punto di vista culturale e pedagogico, in quanto non fa esplicito riferimento all’art 24 della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità e considera ancora “staticamente” la Didattica inclusiva una prerogativa soltanto degli alunni/studenti con disabilità e non come una preziosa risorsa al servizio dei bisogni educativi di tutti e di ciascuno.
L’attenzione alle “differenze individuali” di ciascun alunno da parte di tutto il “contesto” e non solo del docente di sostegno per le necessità degli allievi disabili: è questa la vera “discriminante” pedagogica, lo spartiacque su cui insistere per transitare definitivamente dalla vecchia dimensione “integrativa” della scuola italiana alla nuova cultura dell’inclusione “for all”.

Beni Culturali – Pasqua al Museo Omero

In occasione delle festività pasquali il Museo Tattile Statale Omero sarà aperto e come sempre ad ingresso gratuito, con i seguenti orari sabato 16 – 19; domenica e lunedì di pasqua 10 – 13 e 16 – 19. Famiglie e bambini potranno divertirsi tra le sale del Museo alla ricerca di molte curiosità grazie alle attività di “caccia al dettaglio” predisposte dallo staff. Sarà inoltre possibile cimentarsi nella visita bendata e scoprire con il tatto la bellezza, non solo di famose copie, ma anche di numerosi originali di scultura contemporanea. Aperta con gli stessi orari la mostra a pagamento “Ecce homo. La scultura di figura nell’arte italiana dal secondo dopoguerra ad oggi”.

Info e prenotazioni tel. 0712811935 e didattica@museoomero.it

Alcune sculture della mostra Ecce Homo

Alcune sculture della mostra Ecce Homo

Un momento durante la visita bendata

Un momento durante la visita bendata

Soggiorno estivo “Raduno con cani guida” a Barcis (PN) 1-10 agosto 2017

La Commissione Nazionale Cani Guida in collaborazione con “STUDIO IN” propone, per l’estate 2017 a tutti i soci il Raduno con cani guida, che si svolgerà presso Barcis in provincia di Pordenone, nel comprensorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane patrimonio UNESCO (consulta il sito http://www.barcis.fvg.it/Home.3.0.html).
Si tratta di un soggiorno estivo, giunto alla sua seconda edizione, ideato per persone con disabilità visiva che possiedono il cane guida e per chi desidera avvicinarsi a questa realtà. Attraverso la presenza di operatori specializzati, vogliamo raggiungere due importanti obiettivi:
– offrire al team Conduttore/Cane l’opportunità di condivisione e confronto sulle varie problematiche che tale “coppia” affronta quotidianamente;
– permettere ai partecipanti, che non conoscono il cane come animale in senso generale e nel suo particolare ruolo di guida, quale fondamentale ausilio alla mobilità, di raccogliere informazioni provenienti dagli operatori e da persone con disabilità visiva che ne fanno esperienza diretta ogni giorno nei più vari contesti di vita;
Tutto questo avverrà in un luogo accogliente, ricco di stimoli e di spazi idonei che consentono momenti di socializzazione e di relax, anche per i nostri amici a quattro zampe. Il soggiorno si svolge in una casa per vacanze con servizi a gestione familiare, dislocata a pochi passi dal lago di Barcis. Le valli limitrofe sono ricche di percorsi strutturati e funzionali da vivere in tutta libertà e sicurezza.
Il personale specializzato coadiuverà gli ospiti nel potenziare le loro capacità, puntando a migliorare le competenze di mobilità di ognuno, in una cornice di condivisione e svago, tramite la gestione della relazione con il cane nei diversi contesti.

Proposte e attività
L’alimentazione e i premi per i nostri amici a quattro zampe, l’importanza del gioco, gestione in guida e in libertà, la comunicazione tra uomo e cane, toelettatura, leggi e regolamenti sull’accessibilità del cane guida, condivisione di esperienze personali.
Escursioni pratiche nel Parco Naturale delle Alpi Carniche, visita al Vajont, camminata nelle malghe in Piancavallo, Museo archeologico Montereale, quad, piscina, kayak, cantina vitivinicola.

Condizioni e costi:
12 partecipanti di cui 7 con cane guida, persone con e senza cane guida autonome nell’igiene e cura della persona
(4 camere singole e 4 camere doppie).
L’importo del soggiorno a persona è di € 1400 + 4% IVA per le 4 singole (4 Persone)
€ 1200 + 4% IVA per le 4 doppie (8 persone)

L’offerta include:
* n. 9 pernottamenti a pensione completa, biancheria da camera e da bagno, pulizie quotidiane;
* due operatori specializzati mobilità, due operatori specializzati mobilità e cane guida;
* Il trasferimento a/r Pordenone-Barcis;
* Varie attività ed escursioni, spostamenti locali;

Esclude:
Servizi a richiesta o a pagamento: viaggio a/r Pordenone, spese personali.

Anticipo: 50% al momento dell’iscrizione.
Saldo: restante 50% entro il 14 luglio 2017

I costi del soggiorno si potrebbero abbassare, qualora arrivassero quote di finanziamento al progetto, di cui siamo in ricerca e daremo notizia tempestiva.
Le prenotazioni saranno accolte in ordine di arrivo, sarà data priorità a coloro che non hanno partecipato al soggiorno nella sua precedente edizione, fino ad esaurimento posti, con scadenza al 15 giugno 2017.

Per informazioni e chiarimenti sull’iscrizione e il pagamento:
Coordinatrice Commissione Nazionale Cani Guida U.I.C.I. Elena Ferroni
cell. 3493022571
email caniguida@uiciechi.it

Facciamoci sentire! Concorso Musicale Internazionale “Dinu Lipatti”

La Commissione Nazionale Studi Musicali ci segnala questa importante opportunità:

“l’Accademia Musicale Mediterranea in collaborazione con l’Accademia Musicale di Romania organizzano il Concorso Internazionale Giovanile “Dinu Lipatti” – Roma 2017″, allo scopo di valorizzare i giovani musicisti di tutto il mondo, che si svolgerà dal 15 al 19 maggio 2017 a Roma. Limiti di età: Sono previste varie categorie, a partire dai nati nel 2007, fino ad arrivare ai nati nel 1977.

Il concorso si suddividerà in tre sezioni:
a) Premio Internazionale Giovani Pianisti
b) Premio Internazionale Giovani Solisti (Archi – Chitarra – Fiati – Canto Lirico)
c) Premio Internazionale Musica da Camera (Duo – dal Trio all’ Ensemble).

Le audizioni, le serate di premiazione e il concerto finale si terranno presso la Sala Concerto dell’Accademia di Romania in Piazza Josè de San Martin n° 1 – Roma.

Di seguito alcuni dettagli e in allegato il regolamento in italiano.
“I concorrenti saranno ammessi alle prove in ordine alfabetico. Il calendario delle prove delle singole categorie sarà reso noto in tempo utile. Tutte le prove saranno pubbliche. I concorrenti sono tenuti a informarsi sul sito www.accademiamusicalemediterranea.it riguardo il giorno, l’ora della propria audizione.

Premi:
1° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa e Medaglia di Bronzo Presidenze del Parlamento
– Diploma, Borsa di Studio di euro 500.00,
– Premio Speciale “Propatria Festival Internazionale dei Giovani Talenti” offerto dal M° Catalina Diaconu, Dir. Artistico “Festival Internazionale Propatria dei Giovani Talenti”
– Opera della pittrice Letizia Lisi
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio Hierosolimitano di Mik’ael)
– Targa di Benemerenza organizzazione no profit Le cose che vanno
2° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio Hierosolimitano di Mik’ael)
– Diploma e un’opera della pittrice Letizia Lisi.
3° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio Hierosolimitano di Mik’ael)
– Diploma e un’opera della pittrice Letizia Lisi.
Premio Speciale al miglior pianista rumeno:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Premio Speciale “Dinu Lipatti 100 years” offerto dall’Istituto Culturale Romeno.

Domanda di iscrizione:
Le domande di iscrizione possono essere compilate su apposito modulo predisposto dall’organizzazione o su copia di esso. I partecipanti possono utilizzare il modulo on-line presente o scaricarlo in formato pdf dal sito www.accademiamusicalemediterranea.it

Per informazioni si possono utilizzare i seguenti contatti:
tel. (+39) 099 531.50.28 mobile (+39) 328.2424.840
(dalle ore 10,30 alle ore 19,00 dei giorni feriali)
E-mail: info@accademiamusicalemediterranea.it
Sito: www.accademiamusicalemediterranea.it
Facebook: https://www.facebook.com/music.competition.dinulipatti?fref=nf

Le domande on-line presente sul sito con la relativa ricevuta dalla Quota di Iscrizione, vanno inviate o tramite posta a:
Accademia Musicale Mediterranea
Via Dante “Palazzo Lanza” – 74020 Leporano (TA) – Italia entro il 22 aprile 2017.
La Quota d’iscrizione va versata con Bonifico Postale intestato a:
Accademia Musicale Mediterranea
IBAN: IT21 I076 0115 8000 0100 1746 781
BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
CIN: I
ABI: 07601
CAB: 15800
CONTO: 001001746781

Tutte le spese bancarie e/o postali sono a carico del concorrente.
La quota d’iscrizione non è restituibile.
Quote di iscrizione:
Pianoforte – Archi – Chitarra – Fiati
(cat. Junior A – B) 50 Euro
Pianoforte – Archi – Chitarra – Fiati
Canto Lirico – (cat. Junior C – D – E) 60 Euro
Pianoforte
(cat. F – G) 70 Euro
Duo (cat. A – B – C – D – E) 90 Euro
Ensemble (cat. A – B – C – D – E) 110 Euro
Le Quote di Iscrizione per Duo e Ensemble si intendono complessive, qualsiasi sia il numero dei componenti i gruppi partecipanti. I Solisti che intendono fruire del pianista accompagnatore del Concorso dovranno inviare una quota ulteriore di 50 Euro e copia dei brani da eseguire insieme alla domanda di iscrizione”.

REGOLAMENTO
Art. 1- BANDO DI CONCORSO
L’International Music Competition for Youth “Dinu Lipatti” – Rome 2017, è organizzato dall’Accademia Musicale Mediterranea in collaborazione con l’Accademia di Romania allo scopo di valorizzare i giovani musicisti e di evidenziare il loro talento, arte e ispirazione, stimolando scambi culturali internazionali e promuovendo culturalmente e turisticamente il territorio.
Art. 2 – PERIODO
L’International Music Competition for Youth “Dinu Lipatti” – Rome 2017, si svolgerà dal 15 al 19 maggio.
Il concorso è aperto ai musicisti di tutto il mondo.
Art. 3 – SEZIONI
Il Concorso si suddividerà in 3 Sezioni:
a) Premio Internazionale Giovani Pianisti
b) Premio Internazionale Giovani Solisti
(Archi – Chitarra – Fiati – Canto Lirico)
c) Premio Internazionale Musica da Camera
(Duo – dal Trio all’ Ensemble)
Art. 4 – PREMIO INTERNAZIONALE GIOVANI PIANISTI
Categoria Junior
per i nati dall’anno 2009 in poi.
Programma a scelta della durata massima di 5 min.
Categoria A
per i nati negli anni 2007- 2008.
Programma a scelta della durata massima di 7 min. che includa almeno due brani di differente stile e periodo; uno di questi pezzi potrebbe essere un brano di un compositore della stessa nazione del partecipante.
Categoria B
per i nati negli anni 2005 – 2006.
Programma a scelta della durata massima di 10 min. che includa almeno due brani di differente stile e periodo; uno di questi pezzi potrebbe essere un brano di un compositore della stessa nazione del partecipante.
Categoria C
per i nati negli anni 2003 – 2004.
Programma a scelta della durata massima di 12 min. che includa almeno due brani di differente stile e periodo, di cui uno di J. S. Bach.
Categoria D
per i nati negli anni 2001 – 2002.
Programma a scelta della durata massima di 15 min. che includa almeno due brani di differente stile e periodo; uno di questi dovrà essere uno studio di carattere brillante.
Categoria E
per i nati negli anni 1998 – 1999 – 2000.
Programma a scelta della durata massima di 20 min. che includa almeno due brani di differente stile e periodo; uno di questi dovrà essere il primo movimento di una Sonata Classica.
Categoria F
per i nati negli anni 1994 – 95 – 96 – 97.
Programma a scelta della durata massima di 25 min., che includa almeno uno studio brillante e il primo movimento di una Sonata Classica.
Categoria G
per i nati negli anni 1987 – 88 – 89 – 90 – 91 – 92 – 93.
Programma a scelta della durata massima di 30 min., che includa almeno uno studio brillante e il primo movimento di una Sonata Classica.
Art. 5 – PREMIO INTERNAZIONALE GIOVANI SOLISTI
ARCHI – CHITARRA – FIATI
Categoria Junior
per i nati dall’anno 2008 in poi.
Programma a scelta della durata massima di 5 min.
Categoria A
per i nati negli anni 2005 – 2006 – 2007.
Programma a scelta della durata massima di 8 min.
Categoria B
per i nati negli anni 2002 – 2003 – 2004.
Programma a scelta della durata massima di 10 min.
Categoria C
per i nati negli anni 1998 – 1999 – 2000 – 2001.
Programma a scelta della durata massima di 15 min., che includa almeno uno studio.
Categoria D
per i nati negli anni 1993 – 1994 – 1995 – 1996 – 1997.
Programma a scelta della durata massima di 20 min., che includa almeno due brani di differente stile e periodo.
Categoria E
per i nati dal 1987 al 1992.
Programma: 1) Uno studio a scelta. 2) Un tempo di un concerto a scelta. 3) Un brano a scelta della durata massima di 10 min.
Art. 6 – PREMIO INTERNAZIONALE GIOVANI SOLISTI
CANTO LIRICO
Categoria Unica
Potranno partecipare al concorso:
Soprani, Mezzosoprani, Contralti che al 1 gennaio 2017 non abbiano compiuto 40 anni di età;
Tenori, Baritoni e Bassi che alla data del 1 gennaio 2017 non abbiano compiuto 42 anni di età.
Il concorrente dovrà presentare due brani a sua scelta tratti da opere liriche di repertorio (max 13 min.)
Tutte le Arie devono essere eseguite a memoria.
L’intero programma dovrà essere cantato in lingua originale.
I concorrenti si devono presentare alle prove con gli spartiti dei brani scelti.
Ogni concorrente potrà usufruire del pianista accompagnatore ufficiale, pagando 50 Euro al momento dell’iscrizione, oppure farsi accompagnare da altro pianista a proprie spese.
Art. 7- PREMIO INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA – DUO – ( qualsiasi strumento o voce escluso i due pianoforti )
Categoria A
per i nati dall’anno 2002 in poi.
Programma a scelta della durata massima di 10 min.
Categoria B
per i nati negli anni 1998 – 1999 – 2000 – 2001.
Programma a scelta della durata massima di 15 min.
Categoria C
per i nati negli anni 1993 – 1994 – 1995 – 1996 – 1997.
Programma a scelta della durata massima di 18 min.
Categoria D
per i nati negli anni 1987 – 1988 – 1989 – 1990 – 1991 – 1992.
Programma a scelta della durata massima di 20 min., che includa almeno due brani di differente stile e periodo.
Categoria E
per i nati dal 1977 al 1986.
Programma della durata massima di 25 min., che includa almeno due brani di differente stile e periodo
– ENSEMBLE – (qualsiasi strumento e/o voce dal Trio all’Ensemble)
Categoria A
per i nati dall’anno 2002 in poi.
Programma a scelta della durata massima di 10 min.
Categoria B
per i nati negli anni 1998 – 1999 – 2000 – 2001.
Programma a scelta della durata massima di 15 min.
Categoria C
per i nati negli anni 1993 – 1994 – 1995 – 1996 – 1997.
Programma a scelta della durata massima di 18 min.
Categoria D
per i nati negli anni 1987 – 1988 – 1989 – 1990 – 1991 – 1992.
Programma a scelta della durata massima di 20 min., che includa almeno due brani di differente stile e periodo.
Categoria E
per i nati dal 1977 al 1986.
Programma della durata massima di 25 min., che includa almeno due brani di differente stile e periodo.
N.B.: Nelle Categorie della Sezione di Musica da Camera (duo ed ensemble) e Pianoforte a 4 mani è ammessa la partecipazione di elementi di età superiore a quella indicata, purchè la media dell’età di tutti i componenti non sia superiore a tale limite.
Art. 8 – NORME COMUNI
I Concorrenti possono iscriversi a una categoria superiore alla loro età e partecipare a più sezioni del concorso, ma non a più categorie all’interno della stessa sezione. Il minutaggio massimo stabilito per ciascuna categoria, mentre non obbliga i concorrenti a raggiungerlo, dà facoltà alla commissione di interrompere l’esecuzione qualora superi i limiti previsti. E’ facoltà della commissione far ripetere o interrompere le esecuzioni qualora lo ritenga opportuno.
Art. 9 – AUDIZIONI
I concorrenti saranno ammessi alle prove in ordine alfabetico. Il calendario delle prove delle singole categorie sarà reso noto in tempo utile. Tutte le prove saranno pubbliche. Le audizioni, le serate di premiazione e il concerto finale si terranno presso la Sala Concerto dell’Accademia di Romania in Piazza Josè de San Martin n° 1 – Roma, dove sarà altresì ubicata la segreteria del concorso per la registrazione e le informazioni. I concorrenti sono tenuti a informarsi sul sito www.accademiamusicalemediterranea.it riguardo il giorno, l’ora e della propria audizione. Eventuali ritardatari potranno essere ammessi solo a insindacabile giudizio della Giuria, prima della chiusura del Verbale relativo alla loro categoria. Prima della propria Audizione, i concorrenti dovranno consegnare alla Giuria un documento d’identità e copia dei brani da eseguire.
Art. 10 – CALENDARIO
Le audizioni si terranno secondo il seguente calendario provvisorio:
Premio Internazionale Giovani Solisti
• Canto Lirico 15 – 17 Maggio 2017
• Chitarra 15 – 17 Maggio 2017
• Fiati 15 – 17 Maggio 2017
• Archi 15 – 17 Maggio 2017
Premio Internazionale di Musica da Camera
• Pianoforte 4 mani 15 – 17 Maggio 2017
• Ensemble 15 – 17 Maggio 2017
Premio Internazionale Giovani Pianisti
• Pianoforte 16 – 18 Maggio 2017
N.B.: Il presente calendario potrebbe essere modificato in relazione al numero delle iscrizioni.
Concerto dei finalisti e Serata di Gala 19 Maggio 2017
Art. 11 – COMMISSIONE
La commissione giudicatrice sarà composta da musicisti di provata esperienza. E’ membro di diritto il Presidente dell’Accademia e/o un suo Delegato. I Commissari esprimono il proprio voto a scrutinio segreto in centesimi; la media sarà calcolata aritmeticamente escludendo il voto più alto e il più basso.
E’ facoltà del Presidente arrotondare i punteggi.
Art. 12 – PUNTEGGI, SERATE DI PREMIAZIONE, REGISTRAZIONI
Il vincitore assoluto per ciascuna categoria è il concorrente che ha riportato il punteggio più alto e non inferiore a 98/100. Primi classificati sono i concorrenti che hanno riportato un punteggio non inferiore a 96/100; secondi classificati quelli con un punteggio da 91 a 95; terzi classificati quelli con un punteggio da 86 a 90; per tutti gli altri diploma di partecipazione.
I vincitori assoluti di categoria che avranno conseguito una votazione d’accesso di 98/100 si esibiranno nella Finale del concorso e concorreranno per aggiudicarsi l’assegnazione dei primi 3 Premi Assoluti del Concorso. L’esibizione nella serata di Gala secondo il Programma predisposto dall’Accademia, nel concerto finale, sarà obbligatorio e gratuito pena l’annullamento del relativo Premio.
I concorrenti non potranno vantare alcuna pretesa economica per le registrazioni audio e/o video relative ad ogni fase del concorso e dei concerti di premiazione. Tali registrazioni resteranno di proprietà esclusiva dell’Accademia Musicale Mediterranea per qualsiasi utilizzazione. Non potranno altresì essere effettuate riprese, registrazioni o foto dei concorrenti durante tutto il concorso, se non tramite espressa autorizzazione dell’Accademia.
Art. 13 – PREMI
• 1° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa e Medaglia di Bronzo Presidenze del Parlamento
– Diploma, Borsa di Studio di euro 500.00,
– Premio Speciale “Propatria Festival Internazionale dei Giovani
Talenti” (consiste in un concerto da tenere a Roma in qualità di ospite nell’ambito della VII edizione del Festival Internazionale Propatria dei Giovani Talenti), offerto dal M° Catalina Diaconu
Dir. Artistico “Festival Internazionale Propatria dei Giovani Talenti”
– Opera della pittrice Letizia Lisi
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio
Hierosolimitano di Mik’ael)
– Targa di Benemerenza organizzazione no profit Le cose che vanno
• 2° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio
Hierosolimitano di Mik’ael)
– Diploma e un’opera della pittrice Letizia Lisi.
• 3° Premio Assoluto del Concorso:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Trofeo Cavalieri Templari del PTHM (Priorato Tempio
Hierosolimitano di Mik’ael)
– Diploma e un’opera della pittrice Letizia Lisi.
• Premio Speciale al miglior pianista rumeno:
– Targa Presidenze del Parlamento
– Premio Speciale “Dinu Lipatti 100 years” offerto dall’Istituto Culturale
Romeno
• Ai 1° Classificati di categoria:
Targa e Diploma di Primo Premio
• Ai 2° Classificati di categoria:
Medaglia e Diploma di Secondo Premio
• Ai 3° Classificati di categoria:
Medaglia e Diploma di Terzo Premio
• Ai restanti classificati:
Diploma con classificazione e punteggio.
Art. 14 – QUOTE DI ISCRIZIONE
Pianoforte – Archi – Chitarra – Fiati
(cat. Junior A – B) 50 Euro
Pianoforte – Archi – Chitarra – Fiati
Canto Lirico – (cat. Junior C – D – E) 60 Euro
Pianoforte
(cat. F – G) 70 Euro
Duo (cat. A – B – C – D – E) 90 Euro
Ensemble (cat. A – B – C – D – E) 110 Euro
Le Quote di Iscrizione per Duo e Ensemble si intendono complessive, qualsiasi sia il numero dei componenti i gruppi partecipanti. I Solisti che intendono fruire del pianista accompagnatore del Concorso dovranno inviare una quota ulteriore di 50 Euro e copia dei brani da eseguire insieme alla domanda di iscrizione.
Art. 15 – DOMANDA DI ISCRIZIONE
Le domande di iscrizione possono essere compilate su apposito modulo predisposto dall’organizzazione o su copia di esso. I partecipanti possono utilizzare il modulo on-line presente o scaricarlo in formato pdf dal sito www.accademiamusicalemediterranea.it
Per informazioni si possono utilizzare i seguenti contatti:
tel. (+39) 099 531.50.28 mobile (+39) 328.2424.840
(dalle ore 10,30 alle ore 19,00 dei giorni feriali)
E-mail: info@accademiamusicalemediterranea.it
Sito: www.accademiamusicalemediterranea.it
Facebook:
https://www.facebook.com/music.competition.dinulipatti?fref=nf
Le domande on-line presente sul sito con la relativa ricevuta dalla Quota di Iscrizione, vanno inviate o tramite posta a:
Accademia Musicale Mediterranea Via Dante “Palazzo Lanza” – 74020 LEPORANO (TA) – ITALIA entro il 22 aprile 2017.
La Quota d’iscrizione va versata con Bonifico Postale intestato a:
Accademia Musicale Mediterranea
IBAN: IT21 I076 0115 8000 0100 1746 781
BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
CIN: I
ABI: 07601
CAB: 15800
N. CONTO: 001001746781
Tutte le spese bancarie e/o postali sono a carico del concorrente.
La quota d’iscrizione non è restituibile.
Art. 16 – NORME FINALI
L’iscrizione al Concorso implica l’accettazione integrale e incondizionata delle Norme contenute nel presente Regolamento. Per eventuali controversie è competente il Foro di Taranto e valido il testo italiano.

Sport – Il G.S.D. Colosimo Napoli conquista il quinto Trofeo di Coppa Italia

Bergamo, 8 e 9 aprile 2017

È festa grande per la società sportiva del Colosimo Napoli che nelle due giornate di Coppa Italia, travolge gli avversari e si aggiudica l’ambito Trofeo. Erano sei su dodici, le squadre qualificate per le fasi finali: ASD Omero Bergamo (punti 6), ASD Augusta No.Ve. (punti 6), GSD NV Trento (punti 3), GSD Colosimo Napoli (punti 1), ASD Olimpic Paideia Campobasso (punti  1) e APD Picena NV (punti 0). Il Colosimo non partiva da squadra favorita e fin da subito ha dovuto mettere in campo tutta la grinta per non subire l’eliminazione definitiva. Nella giornata di sabato 8 aprile ha prima sconfitto la Picena, poi il Trento e infine anche il Bergamo, raggiungendo a pieno titolo la qualificazione per le semifinali. Nella prima tranche di gare sono state eliminate proprio la Picena di Ascoli e l’Olimpic Paideia di Campobasso. In base al regolamento federale di Coppa Italia, la prima classificata (Bergamo) si è incontrata nella giornata di domenica 9 aprile con la quarta (Augusta), mentre la seconda classificata (Colosimo Napoli) con la terza (Trento). Nella prima semifinale l’Omero Bergamo (campione in carica) ha subito il 3 – 2 dell’Augusta, con i siciliani che sono volati in finale. Nella seconda semifinale tra il Colosimo Napoli e il Trento si è avuto lo stesso punteggio 3 – 2 ma dopo una stenuante lotta perdurata fino ai supplementari. Poi si è disputata la finalissima tra i campani del Colosimo e i siciliani dell’Augusta. La prima partita, essendo terminata in parità (4-4), è continuata ai rigori dove il Colosimo è riuscito a prevalere con il risultato finale di 5-6. Nella seconda gara il Colosimo si è imposto nettamente sull’Augusta con il risultato finale di 6-2. La squadra è stata quindi premiata nel finale dal Presidente della FISPIC, Sandro Di Girolamo, il quale si è congratulato con atleti, tecnici e dirigenti per il gioco espresso in campo. Una stagione ricca di successi per il GSD Colosimo: scudetto nel campionato italiano di Goalball, primo posto nel campionato di Serie B di Torball con la squadra giovanile e infine il primo posto in Coppa Italia. A breve ripartirà il campionato italiano di Goalball e il Colosimo dovrà difendere il titolo di Campione d’Italia conquistato nella passata stagione. Le parole del Presidente del GSD Colosimo, Husam Rawashdeh: “è stata una vittoria ricercata e sofferta, che alla fine è arrivata. Questa vittoria dimostra ancora una volta che nel nostro IstitutoPaolo Colosimo si svolgono attività di eccellenza che vanno dalla formazione scolastica e lavorativa alle attività sportive e teatrali. Non è facile essere primi in qualcosa, ma lavorando nella maniera giusta tutto diventa possibile. Ringrazio sentitamente gli atleti, i tecnici, i dirigenti e quanti collaborano con noi e con le nostre iniziative. Un ringraziamento particolare alla Regione Campania, ai gestori dei servizi Gesco, Centro Medicina Psicosomatica e Icaro, alla Suola ISIS “P. Colosimo”, alla SAUIE e a tutte le persone che ci seguono direttamente e indirettamente. Grazie a tutti”.

Gruppo sportivo Colosimo dopo la conquista del Trofeo di Coppa Italia

Gruppo sportivo Colosimo dopo la conquista del Trofeo di Coppa Italia

Prendere il contesto inclusivo per superare l’emergenza educativa e uscire dalla “medicalizzazione” della diversità, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Venerdì scorso il governo ha approvato in via definitiva le otto deleghe alla legge 107 accogliendo in buona parte gli emendamenti proposti dalle associazioni, tuttavia, come sempre, l’approvazione di una norma non rappresenta solo un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza.
In questi ultimi mesi, nel dibattito a “tutto tondo” che si è sviluppato sull’inclusione scolastica ho avuto modo di sottolineare più volte che a garantire una reale inclusione delle persone con disabilità, scolastica prima e sociale poi, era il livello di inclusività del “contesto”. Altri hanno avuto modo di ricordare che, perché l’inclusione si realizzi, occorre che la scuola e il contesto sociale cambi in questo senso, contemporaneamente però leggevamo articoli che parlavano di emergenza educativa nel nostro paese e statistiche che posizionavano la scuola italiana sempre più in basso. Oltre alla ormai diffusa convinzione che le leggi ci sono, ma poi tutto resta come sempre, credo occorra fare alcune riflessioni per capirne la carenza che sta degradando il nostro sistema educativo.
Il nostro sistema scolastico fino alla fine degli anni ’60 aveva funzionato secondo un modello che potremo definire: “scuola organismo”. Era questa la scuola gentiliana, governata e diretta dal centro, quella dove la norma era prescrittiva, che si reggeva su curriculum rigidi e su programmi predefiniti e dove il ruolo del docente rispetto all’organizzazione era sostanzialmente passivo e I suo dovere era applicare le norme e il suo piano di lavoro, quando richiesto, era , spesso, la trascrizione dell’indice del libro di testo. Definisco questo modello “scuola organismo” perché esso era caratterizzato dalle modalità di funzionamento analoghe a quelle dell’organismo umano, dove i vari organi funzionano ed interagiscono tra di loro secondo regole precise e determinati fenomeni si ripetono in modo immutato e ciclico. E’ questo il periodo che gli storici chiamano dell’”esclusione”: la scuola organismo non sapeva integrare il “diverso” al suo interno, così come l’organismo umano rigetta un corpo estraneo.
Quel modello è andato in crisi , non solo sotto la spinta ideologica del ‘68, ma come conseguenza del passaggio dalla scuola di “élite” a quella di “massa” e a partire dagli anni ‘70 la scuola si organizza secondo un modello che chiameremo ” modello arena”. Un’arena caratterizzata da un valore della norma sempre più debole, nella quale, rotti i vecchi schemi, nascono spontanee iniziative di sperimentazione con diversi tentativi di progettazione settoriale: è tipico di questo periodo avere, all’interno di un istituto, un gruppo di docenti che lavorano benissimo programmando insieme ed innovando la loro azione didattica, a fianco di altri che continuano più rigidamente a seguire i programmi ed ignorano cosa fanno i colleghi. E’ in questo “clima” che si avviano i primi inserimenti di alunni con disabilità nella scuola di tutti, che, nel ’77, preceduta nel ’74 dalla riforma Malfatti, viene emanata la legge 517, la quale pone quale “conditio sine qua non “perché l’integrazione si realizzi la modifica del contesto scuola. Cosa questa che, in questi anni, è avvenuta solo in modo disorganico e disomogeneo a “macchia di leopardo”, il “sistema” nel suo complesso non mutò, nonostante la legge 104, né le cose sono cambiate molto neanche con la concessione alle scuole dell’autonomia didattica e organizzativa, un modello di “scuola sistema dove la norma è solo più atto di indirizzo nell’ambito della quale ogni istituto esercita la sua autonomia dalla progettazione del piano dell’offerta formativa (definisce la propria carta dei servizi ed il regolamento disciplinare(è possibile anche modificare fino al 20% del curriculum, rendere flessibile l’orario dei docenti nel corso dell’anno, lavorare per classi aperte, ecc.), la normativa non è più prescrittiva: non descrive più il “come fare”, non precisa più le procedure specifiche, ma si limita a fornire gli “indirizzi”, ad indicare le “piste” entro le quali muoversi per raggiungere gli obiettivi definiti nel P.T.O.F..
Parallelamente all’evoluzione del sistema abbiamo avuto l’evoluzione dei principi ai quali si riferiva la scolarizzazione degli alunni con disabilità: fino alla fine degli anni ’60 la loro educabilità era fondata su una pedagogia incentrata sulle specifiche disabilità (scuole speciali per alunni con disabilità intellettive, visive, motorie auditive). Nei primi anni ’70 la proposta pedagogica dei sostenitori dell’integrazione degli alunni con disabilità , faceva riferimento alla pedagogia di “tutti” ed era incentrata sull’alunno in quanto persona da educare ed ha questo modello si ispirò la legge 517 , quando subordinò il successo dell’integrazione ad un adeguamento del contesto. L’evoluzione del modello, così come avvenuta negli anni ’80, ‘90 e continuata negli anni 2000, sottovalutando l’importanza del contesto e facendo del docente di sostegno il “perno” del processo di inclusione, ha favorito il sorgere delle cattedre di pedagogia speciale (non specialistica) il che ha incentrato il modello di inclusione su una “pedagogia speciale” riservata solo agli alunni con problemi, e ha rafforzato lo svilupparsi della delega creando il binomio tra l’alunno con disabilità e il “suo” docente per il sostegno. Tutto ciò a fatto dell’alunno con disabilità sempre più un “problema” di cui si occupa la pedagogia speciale o un “caso” di cui si devono occupare esperti del settore (psicologi, psicoterapeuti, neuropsichiatrici infantili, riabilitatori, ecc.)
Come abbiamo detto, al di là di felici situazioni, il sistema nel suo complesso spesso esprime ancora scarse capacità e competenze progettuali e organizzative e rimane incapace di utilizzare tutte le opportunità che la norma gli offre, rimanendo in un “limbo” tra il “vecchio” che non c’è più ed un “nuovo” che non riesce a costruire., con l’inevitabile caduta di qualità del servizio scolastico in generale e di una crescente incapacità nel garantire il successo dell’inclusione degli alunni con disabilità.
Se questa è, sia pur molto sintetica, l’analisi di come si è venuto evolvendo il nostro sistema scolastico e, al suo interno, il modello di inclusione, è necessario cercar di capirne la causa profonda.
In questi ultimi due mesi leggendo e rileggendo i testi degli atti di delega della legge 107 per proporne gli emendamenti possibili, ho fatto alcune considerazioni che vorrei condividere. La scuola dagli anni ’70 ad oggi dal punto di vista normativo è molto cambiata, così come è cambiata la normativa sull’inclusione , in entrambi i casi in senso positivo, negli anni nelle scuole sono entrate diverse nuove figure: il docente per il sostegno, ma anche psicologi, educatori, psicomotricisti, assistenti alla comunicazione alla persona, ecc. alla cui scarsa specializzazione abbiamo spesso imputato la “debolezza” del modello di inclusione, questo può essere vero, ma perché sostanzialmente il contesto oggi è meno inclusivo di quanto lo fosse nei primi anni ’70 e perché la nostra scuola non è riuscita a stare al passo con quella del resto dell’Europa? Cosa è mancato?
E proprio scorrendo gli atti di delega che ho notato come nel nostro sistema educativo manchi una figura fondamentale: quella del Pedagogista, tanto che nella commissione di valutazione per la definizione del profilo di funzionamento prevista dall’atto di delega 378, volendo inserire una figura con competenze pedagogiche non si è potuto far di meglio che in dicare genericamente un rappresentante esperto del MIUR, nella stesura del P.E.I. gli “esperti” sono tutti di area sanitaria (neurospichiatra infantile e riabilitatori), mi si dirà, ma i pedagogisti sono i docenti, questo può essere vero nella scuola per l’infanzia e nella primaria, ma certamente non nella secondaria. In quasi nessuno dei piani di studio che hanno condotto all’insegnamento delle diverse discipline sono previsti esami di pedagogia, docimologia e didattica della disciplina (non sto parlando di crediti relativi alle tematiche della disabilità). Questo mentre la scuola dell’autonomia non è più la scuola del “programma” uguale per tutti (principio di uguaglianza), ma la scuola della progettazione di percorsi formativi “per tutti e per ciascuno” (principio di equità). Una progettazione per unità didattiche per ciascuna delle quali dovrebbero essere previsti: le metodologie, e gli strumenti didattici da utilizzare, i tempi e le modalità di valutazione formativa e sommativa da applicare, capacità di progettazione queste che possiede solo chi è esperto pedagogista e che non appartengono certo alla generalità dei docenti. Le grandi assenti dalle nostre scuole sono le scienze pedagogiche: come potrà diventare inclusivo un contesto scolastico in cui i docenti imparano ad insegnare sulla pelle dei ragazzi, di tutti i ragazzi.
Nell’atto di delega 377 sulla formazione iniziale dei docenti per la scuola secondaria si è chiesto l’acquisizione di almeno 30 CFU sulle tematiche pedagogiche riferite alla disabilità, ma come si potrà parlare con profitto di metodologie didattiche particolari a studenti che nulla sanno di pedagogia e didattica.
Infine è sicuramente lodevole aver inserito i servizi per l’infanzia (0-3 anni) nel sistema educativo , atto di delega 380, ma anche qui a sostenere le famiglie fornendo consulenza saranno, ancora una volta, figure dell’area sanitaria, pediatri, psicologi e neuropsichiatrici infantili per i quali il bambino con difficoltà diventerà un “caso” da curare, anziché essere affidato ad un pedagogista che si “prenda cura” della sua educazione ed aiuti i genitori a vivere il loro ruolo di educatori dando loro gli strumenti per educare il bambino con attenzione alla sua diversità.
Infine l’atto di delega 378 richiamando l’art. 14 della legge 328/2000, per favorire l’inclusività del territorio, prevede nella procedura per l’inclusione scolastica la redazione del Progetto individuale che, unitamente al P.E.I. sarà alla base nella definizione delle risorse per il sostegno da affidare alla scuola, ma anche in questo caso manca la figura che dovrebbe avere le competenze necessarie a tracciare un percorso educativo efficace: quella del pedagogista, ma il decreto non poteva prevederlo mancando , nel nostro paese, il riconoscimento di tale figura.
Se è vero , come è vero che ciò che garantisce il successo del processo di inclusione è il livello di inclusività del contesto, se non vogliamo che questa resti , ancora una volta, una bella affermazione è urgente il riconoscimento della figura che, capace di “prendersi cura” (non curare” i ragazzi con disabilità affiancando i genitori nei primi anni di vita non per indicare “terapie”, ma suggerire comportamenti educativi e percorsi formativi idonei a sviluppare le potenzialità del loro bambino, ma anche di fornire alla scuola e alle diverse agenzie educative del territorio il necessario supporto per la progettazione di percorsi educativi attenti ai bisogni del singolo, sia in grado di rendere i diversi contesti inclusivi, favorendo altresì il superamento dell’emergenza educativa: il pedagogista. Da diversi mesi è giacente in Senato il Disegno di legge n. 2443 già approvato alla camera che ne prevede l’istituzione, ma che sembra essersi arenato, ci attende una nuova battaglia, rendere consapevoli parlamentari di un principio sul quale abbiamo promosso il processo di inclusione quando affermavamo che la scuola che è capace di includere gli alunni più deboli è la scuola che va meglio per tutti, così dotare il nostro sistema educativo di una figura con specifiche competenze nel settore, vuol dire uscire dalla “medicalizzazione” della diversità, favorire il superamento dell’emergenza educativa, rendere la nostra scuola più efficace e inclusiva.
Luciano Paschetta

Fispic, i giovani prima di tutto: nasce l’under 22 di calcio a 5 b2/3

Il lavoro della Fispic è sempre più rivolto verso i giovani. Il progetto, iniziato nei mesi scorsi con la creazione dell’Under 22 di Goaball, di Judo e di Calcio e 5 B1, ora vede protagonista il Calcio a 5 B2/3, che presto avrà una rappresentativa giovanile L’avviso è partito pochi giorni fa e sono già 18 i ragazzi che hanno aderito e parteciperanno al raduno che si svolgerà a Volpago del Montello (Treviso) dal 29 al 30 aprile 2017. Si tratta di un risultato straordinario che spinge la Federazione a promuovere con impegno sempre maggiore le opportunità per i ragazzi. L’obiettivo principale è il ringiovanimento delle rappresentative nazionali in vista dei Giochi Paralimpici di Tokio 2020. Al tempo stesso il programma darà nuova linfa alle società affiliate offrendo l’opportunità a molti ragazzi di praticare l’attività sportiva. L’evento di fine aprile rientra nella serie di misure approvate circa un anno e mezzo fa dal Consiglio Federale, che intende promuovere la pratica sportiva tra le persone con deficit visivo di età inferiore a 22 anni. Un’occasione importante per i nostri ragazzi, utilissima anche per l’integrazione e la socializzazione. Il presidente della Fispic, Sandro Di Girolamo, spiega con entusiasmo i propositi dell’iniziativa.  “Abbiamo sempre sostenuto che i giovani sono al centro del programma della Federazione – afferma Di Girolamo – con questo progetto cerchiamo di ringiovanire le varie rappresentative nazionali e dare nuovo slancio alle società. Dopo il Goalball, il Judo e il Calcio a 5 B1, tocca al calcio a 5 B2/3 e la straordinaria risposta che c’è stata subito dopo l’avviso con 18 ragazzi già intenzionati a cominciare gli allenamenti è per noi motivo di grande gioia e soddisfazione. Faccio i complimenti al Direttore Sportivo di disciplina, che con grande merito è riuscito già a coinvolgere un bel numero di Under 22”.
Allo stage del 29 e 30 aprile potranno prendere parte tutti gli atleti Under 22 tesserati alla FISPIC per l’anno sportivo corrente o, comunque, intenzionati ad effettuare il tesseramento alla FISPIC per l’anno sportivo 2016/2017. L’obiettivo è coinvolgere nuovi praticanti alle attività e perfezionare le qualità tecniche dei tesserati che di recente si sono avvicinati al movimento sportivo. Il programma prevede l’organizzazione di stage con programmi mirati alla preparazione e alla tecnica della disciplina. Gli atleti che dimostreranno le maggiori qualità andranno a formare la Nazionale 22 creata appositamente dalla Federazione e, con l’inizio del nuovo quadriennio paralimpico, rappresenterà un importante serbatoio per la Nazionale maggiore al fine di raggiungere buoni risultati agli Europei, ai Mondiali e, in ottica futura, ottenere il pass per i Giochi Paralimpici estivi di Tokyo 2020.

la squadra under 22

la squadra under 22  di calcio a 5 b2/3

 

Sport – I risultati del week-end

A Casoria (NA) si è concluso il torneo di qualificazione maschile ai Campionati Italiani di showdown.
Giuseppe Cesena e Riccardo Buelloni hanno conquistato l’accesso ai Campionati italiani di showdown in programma dal 19 al 21 maggio.
Di seguito le posizioni conquistate dai nostri soci:
Giuseppe Cesena – quinto
Riccardo Buelloni – decimo
Fabrizio Palumbo – dodicesimo
Giovanni Maria Giglio – tredicesimo
Alfonso Giorgio – trentunesimo
Oggi pomeriggio, domenica 9 aprile , si è svolta la quindicesima edizione del meeting interregionale lombardo di nuoto Città di Busto”.
La nostra giovane socia Martina Rabbolini ha vinto le tre gare (categoria S11 – non vedenti) a cui ha partecipato con i seguenti tempi:
400 stile libero – 6.03:00
100 rana – 1.39:00
100 dorso – 1,30:00
Per quanto riguarda il baseball per ciechi, a Staranzano, oggi pomeriggio, i Lampi Milano hanno riportato due vittorie contro i Ducks Staranzano (9 a 0 e 8 a 0).
La classifica del Girone Ovest è la seguente:
1. Patrini Malnate punti 8 vinte 4 pareggiate 0 perse 0 media 1000
2. Lampi Milano 8 4 0 2 667
3. Thunder’s Five Milano 4 2 0 2 500
4. Ducks Staranzano 0 0 0 6 000