Ho letto con molto interesse l’articolo del dott. Rapisarda sul giornale del 17 aprile, sulle intenzioni rottamatorie di un eventuale nuovo governo e non posso esimermi dal fare un commento: è ora di finirla. Per essere meno criptico, affermo recisamente che è ora di finirla con il fatto sotto gli occhi di tutti, costituito dal ripetersi della situazione per cui ogni nuovo governo che entra in carica immancabilmente mette le mani nella scuola e la stravolge secondo intendimenti che troppo spesso si mostrano figli di un unico pensiero: risparmiare sull’istruzione. Anche quando le intenzioni dichiarate siano condivisibili e non basate esclusivamente sul risparmio, il prodotto non cambia: negli ultimi 20 anni abbiamo avuto un tentativo di sconvolgimento della scuola in media ogni 4 anni, oltretutto spesso con un andamento ondivago che contrastava apertamente con quanto stabilito pochi anni prima. Verissimo, io non sono uno specialista in materia e non ho certo le competenze dell’amico Rapisarda, ma 15 anni di presidenza di sezione mi hanno costretto giocoforza a vedere, si fa per dire, tutti i guai possibili; per di più mia moglie è insegnante di ruolo nel sostegno dal 2006 e referente per il sostegno, ora inclusione, di IC dal 2011, quindi obbligatoriamente sono al corrente del minuto effetto di tutte le varie leggi scolastiche che sono sopravvenute; insomma il classico osservatore “buon padre di famiglia”. Pensiamo veramente che questo turbinare di riforme a ciclo continuo, anche con tutte le buone intenzioni del caso, porti effetti benefici o invece costituisca un ammasso di norme spesso contraddittorie tra loro e che producono una confusione che crea ulteriore confusione, e via spiraleggiando? Sto farneticando? Esaminiamo un esempio. Nell’articolo dell’amico Rapisarda si afferma che ormai abbiamo raggiunto il rapporto 1 /2 tra insegnanti di sostegno e disabili e pare però questo comporti che molti genitori debbano ricorrere al tribunale per ottenere tutte le ore di sostegno previste per i propri figli ; la colpa viene attribuita al sistema delle deroghe. Orbene L’amico Rapisarda sa benissimo che questa situazione non è generata per autopoiesi, ma è frutto guarda caso della ennesima riforma scolastica , una delle tante,, che appunto stabiliva quel rapporto standard senza minimamente tener conto che altra legge prevedeva invece che i disabili gravi e gravissimi avessero diritto al rapporto 1 a 1; in pratica se una scuola ha 50 alunni disabili la legge di cui parliamo gli da al massimo 25 insegnanti di sostegno; ma se 20 di questi alunni sono gravi o peggio, 20 insegnanti vanno riservati per legge a loro e gli altri 5 restanti vanno ripartiti tra i 30 disabili rimasti, con quali risultati per la copertura delle ore di sostegno richieste lo lascio decidere al lettore. Le deroghe, per balzane che siano, hanno lo scopo di rettificare in parte questa situazione certo non ragionevole e spesso è proprio questa mancanza di copertura oraria a determinare il ricorso legale da parte dei genitori. Si tenga conto che la maggioranza dei possibili rottamatori è costituito oggi esattamente da coloro che hanno creato la situazione che ha richiesto la creazione delle deroghe. Mi pare proprio che non sia il caso di lasciargli ripetere questo tipo di geniali riforme o rottamazioni che si chiamino. Ulteriore osservazione: non so da dove il dott. Rapisarda tragga il valore di 1600 euro come stipendio medio degli insegnanti di sostegno; personalmente il conto non mi torna, perché la moglie citata sopra, dopo 12 anni di ruolo percepisce a malapena 1300 euro, ben lontani quindi dalla cifra citata come media, ma può anche darsi che più della metà degli insegnanti di sostegno percepisca 1900 euro mensili, che sarebbe la cifra necessaria per ottenere la media citata; ho qualche dubbio in merito ma non do mai per certo un dato se non ho le prove in mano, anche se ognuno ricorda il paradigma statistico del singolo italiano che in media mangia mezzo pollo al giorno. Ma torniamo un attimo al discorso centrale, cioè a questa mania governativa che impone a qualsiasi neofita ministeriale una bella riforma della scuola. Rapisarda presenta molti punti dolenti che vanno certamente affrontati senza se e senza ma. Resta però da dimostrare che buttare all’aria la legge 66 serva a risolvere quei problemi. Non lo credo, per la semplice ragione che ogni riforma e riformina del passato ventennio in realtà non ha mai fatto altro che sovrapporre norma a norma già esistente e magari contraddittoria. Insomma, nessuna riforma fatta finora ha mai posto il problema di cancellare quanto fatto prima se non corrispondeva agli stessi principi; comincio a pensare seriamente che l’operazione necessaria da farsi non sia rottamare la 66 per magari tornare alla situazione normativa precedente con qualche modanatura barocca di abbellimento, ma sia una vera e propria tabula rasa di tutto il sistema legislativo scolastico, compresi le linee didattiche, la disposizione delle aule, l’architettura stessa della scuola, ancora impostata sul modello ottocentesco della trasmissione del sapere. Se inventassimo una macchina del tempo e portassimo qui un personaggio dell’ottocento, questi non riconoscerebbe nulla delle nostre città, delle poste, delle banche, degli ospedali, ma se entrasse in una classe scolastica tirerebbe un sospiro di sollievo perché troverebbe ancora le classi costituite da banchi e cattedre, con magari l’unica differenza di una lim al posto di una lavagna di mica. Questo taglio tra scuola e società attuale, l’inserimento limitatissimo del sapere reticolare basato su internet, l’arretratezza della strumentazione rispetto al mondo del lavoro, questi sono i problemi da affrontare una volta per tutte, anche per gli alunni disabili. E non credo proprio che i presunti “rottamatori” abbiano intenzione di farlo, come non lo ha fatto chi li ha preceduti. Certo, dove troviamo i soldi? Ma tra le sognanti riduzioni delle tasse al 15% e gli altrettanto sognanti redditi di cittadinanza, forse una riforma radicale della scuola sarebbe un investimento ben più fruttuoso per il nostro futuro anche per gli alunni disabili, che finalmente, non vivono in un altro pianeta.
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Exposanità: al via domani a Bologna la 3a edizione di Disabili Abili Fest
Dal 18 al 21 aprile giornalisti, atleti e artisti ospiti di un talk show
Dall’ex GF Valentina Acciardi al giornalista Max Ulivieri, dal nuotatore Salvatore Cimmino alle star di Youtube Stortomanontroppo e Cris Brave fino a Clara Woods, pittrice di 12 anni, reduce dalla sua prima mostra personale
Il programma degli interventi, trasmessi anche in streaming sui social
Bologna, 17 aprile 2018 – Ci sarà anche Clara Woods, giovanissima pittrice di 12 anni che non parla ma si esprime con tele e colori, reduce dalla prima mostra personale a Firenze, alla terza edizione di Disabili Abili Fest, che si terrà dal 18 al 21 aprile a Bologna, nell’ambito di Exposanità, evento di riferimento nel settore sociosanitario.
Quest’anno il festival, nato per abbattere le barriere fisiche e mentali attraverso la musica, lo sport, l’arte e l’informazione, assume le vesti di un talk show di stampo televisivo, a cui assistere live all’interno dello stand di Disabili Abili srl (Padiglione 16 stand E30), tutti i pomeriggi dalle ore 14 alle 18, ma anche in streaming sui canali social dell’azienda di Campi Bisenzio (Firenze), specializzata nello sviluppo di soluzioni personalizzate e altamente tecnologiche per la mobilità.
Il programma si apre domani, mercoledì 18 aprile, alle 14 con l’esperienza di Andrea De Chiara blogger che racconta il mondo della disabilità attraverso i suoi articoli, si prosegue alle 15 con l’intervento della squadra La Fortezza che parteciperà agli Special Olympics destreggiandosi in varie discipline. Valentina Acciardi, ex concorrente del Grande Fratello, che presenterà il suo libro “Mi riprendo la vita con una mano sola” (ore 16).
Giovedì 19 sarà la volta della star del web Stortomanontroppo, al secolo Michele Spanò, youtuber 25enne, che nel suo canale scherza sulla sua disabilità (ore 14). A seguire l’intervento di Max Ulivieri, firma del Fatto quotidiano ed esperto di turismo accessibile, impegnato nelle tematiche legate all’affettività e la sessualità nella disabilità (ore 15).
Venerdì 20 sul palco di Disabili Abili Fest salirà Cristiano Rossi alias Cris Brave, giovanissimo rapper affetto da tetraparesi spastica, ma dotato di grande parlantina (ore 14), seguito alle 14.30 dal nuotatore Salvatore Cimmino, colpito da un osteosarcoma che l’ha costretto all’amputazione di una gamba, ma autore di imprese incredibili come traversate in mare aperto, senza l’ausilio di protesi. Alle 15.30 sarà la volta della testimonianza di Guido Marangoni, esperto di sicurezza informatica e tutela dei minori online, nonché autore del libro “Buone notizie secondo Anna”, nel quale sfata con un sorriso i luoghi comuni che accompagnano la sindrome di Down, a partire dal rapporto con sua figlia.
Sabato 21, a chiusura del palinsesto, sarà presente Clara Woods, 12 anni, giovanissima artista reduce dalla prima mostra personale a Firenze, che ha riscosso una vasta eco sulla stampa nazionale. Clara Woods, che non parla a causa di un ictus prenatale, ma comprende cinque lingue e si esprime attraverso i suoi quadri, porterà all’interno di Expo Sanità due delle sue opere. A introdurre gli incontri Lulù Rimmel, cantautrice.
In occasione della manifestazione Disabili Abili presenterà inoltre alcuni prodotti innovativi, tra cui carrozzine elettriche personalizzabili, studiate su misura per ogni cliente, ausili innovativi come il MovingLife ATTO, uno scooter pieghevole che diventa un trolley leggero e trasportabile senza sforzi, adatto anche ai viaggi in aereo,PERMOBIL M3 CORPUS, altrimenti detto “la Ferrari delle carrozzine”. Ma anche la Verticalizzante Permobil f5 VS, che permette di stare anche in piedi migliorando la qualità della circolazione, e Magic Mobility Extreme X8 la carrozzina 4×4 in grado di viaggiare anche sulla neve.
Tutti i talk show di Disabili Abili Fest saranno trasmessi in diretta sulla pagina Facebook di Disabili Abili https://www.facebook.com/disabiliabili/
Info sui biglietti e l’accesso alle persone con disabilità: http://www.exposanita.it/it/orari-e-ingresso/
Disabili Abili Fest è organizzato da Disabili Abili, azienda che si occupa di soluzioni ai problemi di mobilità, personalizzando carrozzine elettroniche, manuali e ausili al movimento studiati su misura per ogni singolo cliente, ponendo la persona al centro dell’attenzione, studiando la sua postura e realizzando strumenti che abbiano un ruolo determinante nel prevenire, correggere e compensare le diverse problematiche individuali.
Info: 055 360562 | info@disabiliabili.net | www.disabiliabili.net
Se il nuovo Governo rottamasse la Buona Scuola? di Gianluca Rapisarda
Il 13 aprile dello scorso anno, in pompa magna”, veniva pubblicato dal Governo uscente il Decreto legislativo 66/17, attuativo de La Buona Scuola sull’inclusione scolastica.
Ebbene, ad un anno esatto dall’emanazione di tale “pontificata” Riforma del sostegno, le testimonianze dirette dei nostri ragazzi e dei loro genitori e la nostra quotidiana esperienza sul campo ci fanno purtroppo registrare il persistere delle solite annose carenze dell’attuale modello di inclusione.
Ci riferiamo innanzitutto alla scarsa formazione specifica dei docenti specializzati.
Tale punto di debolezza dell’odierno sistema inclusivo si spiega perché le modalità di arruolamento e di formazione iniziale degli insegnanti per il sostegno (disposte dal D. Lgs 59/17 e dal succitato Decreto legislativo 66 del 2017) entreranno a pieno regime solo a conclusione del nuovo percorso triennale FIT. Come dire che i benefici de La Buona Scuola, se ce ne saranno, si potranno avvertire almeno tra tre anni e che i reali ed urgenti bisogni educativi degli alunni con disabilità, nell’immediato, continueranno a non essere soddisfatti adeguatamente.
Inoltre, non si trascuri che, a causa di discutibili ciclici provvedimenti adottati dal Ministero nel corso degli ultimi anni nella sola logica dell’”emergenza” e della difesa di interessi “corporativi”, oggi, il 40% dei 120000 docenti per il sostegno risulta essere “in deroga”, con incarichi precari e spesso non specializzato, quando addirittura neanche abilitato.
Come si può ben comprendere, quest’elemento di forte criticità non depone di certo a favore della qualità del processo, costringendo circa l’8% (scuola primaria) e il 5% (scuola secondaria) delle famiglie italiane a “ricorrere” all’autorità giudiziaria per ottenere i loro diritti.
Questo ricorso ai giudici da parte dei genitori degli studenti disabili, a parere di chi scrive, è senz’altro “sacrosanto”, ma sta rischiando di diventare “indiscriminato” a causa della pericolosa china del nostro modello di inclusione verso la delega al solo docente di sostegno, considerato ormai quasi “intoccabile”, indipendentemente dalle sue competenze.
Infatti, contravvenendo ai principi pedagogici e didattici della “scuola per tutti e per ciascuno”, del “sostegno” alla classe, della flessibilizzazione dei contesti, della personalizzazione degli insegnamenti-apprendimenti, dell’autonomia didattica e delle pari opportunità (previsti dalla Legge 517 del 1977, dalla 104 del 1992 e dal Regolamento dell’autonomia del 1999), in questi ultimi decenni, il Ministero non se l’è sentita di “rivoluzionare” il sistema, investendo su servizi alternativi di supporto.
L’unica cosa che ha saputo fare è stata quella di “limitare” la sua attenzione soltanto sul docente di sostegno quale unico “garante” del processo di inclusione (la media nazionale si è ormai assestata sul rapporto di un docente ogni due alunni, come d’altra parte previsto dall’art 19 comma 11 della legge 111/11).
Lo stipendio medio di un docente di sostegno si aggira intorno a 1650 Euro. Dunque, conti alla mano, lo Stato italiano spende per il sostegno circa 2 miliardi e mezzo di Euro all’anno.
Con queste cifre, ci si aspetterebbe francamente molto di più.
Infatti, non mi sembra che tale massiccio intervento a favore del docente per il sostegno e non del “sostegno del contesto” abbia prodotto un elevamento della qualità del processo di inclusione degli studenti con disabilità.
Anzi, tali “storture” del sistema hanno finito per danneggiare ulteriormente i nostri ragazzi, privandoli di un adeguato supporto territoriale psicopedagogico, capace di “includerli” e di renderli veramente autonomi nello studio, nel lavoro, nello sport e nel tempo libero.
La cosa più deludente è che, purtroppo, neppure la di cui sopra “decantata” neonata Riforma del sostegno muterà tale “circolo vizioso”, perchè continua ad insistere colpevolmente solo sulla centralità del docente di sostegno, piuttosto che garantire agli alunni con disabilità un sostegno “diffuso” in tutto il contesto, che è invece la logica che sta alla base dell’autentica cultura dell’inclusione. Prova ne è il fatto che lo stesso D. Lgs 66/17 ha inspiegabilmente “annullato” i CTS, ridimensionandoli ad “ectoplasmatiche” Scuole Polo, la cui struttura è ancora tutta da definire.
Parimenti, sempre a conferma della mancata “responsabilizzazione” dell’intera comunità educante del processo d’inclusione, la formazione generalizzata di tutto il personale scolastico sulla didattica inclusiva prevista dall’art 13 del D. Lgs 66/17 pare non decollare in quanto, paradossalmente, esso non fa obbligo allo stesso personale di osservarla.
Senza dimenticare, infine, che il non più rinviabile riconoscimento del profilo dell’assistente alla comunicazione (che la Conferenza Stato-Regioni tarda ancora immotivatamente ad adottare) inficia ulteriormente una presa in carico “globale” da parte del contesto dei nostri ragazzi, compromettendo non poco la loro inclusione nella scuola “di tutti e di ciascuno”.
Le forze politiche che hanno vinto le elezioni del 4 marzo u.s., impegnate in questi giorni nelle consultazioni con il Presidente Mattarella, hanno dichiarato inequivocabilmente e senza se e senza ma di voler “strappare” ed azzerare la Buona Scuola, definendola nefasta per il nostro sistema nazionale di istruzione.
Non so se ciò sarà fatto realmente da chi avrà a breve l’onore e l’onere di governare il nostro Paese. Tuttavia, anche qualora la Buona Scuola dovesse essere “rottamata” nel prossimo futuro, mandando in soffitta pure la sua Delega sull’inclusione, con molta umiltà, mi sento di poter suggerire all’Esecutivo che verrà che non servono innumerevoli riforme, nuovi acronimi e semplici cambi formali di nomi per migliorare lo stato del sostegno in Italia. E’ invece necessario ed indifferibile che questi interventi si trasformino e traducano una volta per tutte in reali “buone prassi”.
L’inclusione scolastica, infatti, non è un “incidente di percorso”, né un’”emergenza da presidiare”, ma al contrario dovrà essere affrontata da qualsiasi nuovo Governo con una visione organica, con azioni di sistema ed a lungo termine e, soprattutto, applicando finalmente nei fatti e non la sciando più “sulla carta” gli innovativi e civilissimi principi della nostra avanzata ed invidiata legislazione inclusiva.
Ordine e Albo e non solo: stato dell’arte, di Giovanni Cancelliere
Il cambiamento che porterà la Legge n.3 dell’11 gennaio 2018 (Legge Lorenzin) sta creando un po di ansia tra i professionisti della sanità in quanto non è chiaro a molti cosa realmente accadrà e cosa comporterà per ognuno di noi ma, soprattutto, ci stiamo chiedendo dove e come iscriversi, quanto partirà? Facciamo un po’ di ordine.
Il Decreto Attuativo del 15 marzo 2018 del Ministero della Salute ha specificato gli step e le modalità con cui le Associazioni di Maggior Rappresentanza porteranno alla creazione dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (2020/2021) e dei rispettivi 17 Albi di nuova creazione.
Chi sono le Associazioni di Massima Rappresentanza (AMR)?
Il D.M. della Salute del 30 luglio 2013 individuava una Associazione più rappresentativa di altri per ogni profilo professionale e, per quanto ci riguarda come categoria, fu individuata l’Associazione Italiana Fisioterapisti; tale associazione fa parte del CO.N.A.P.S. (Coordinamento Nazionale Associazione Professioni Sanitarie).
In questa prima fase, gli iscritti alle Associazioni affiliati al CO.N.A.P.S. in data 31 marzo 2018 sono automaticamente iscritti all’Albo della propria categoria perché già censiti con i requisiti appropriati, di conseguenza iscritti anche alla Federazione degli Ordini. Requisiti:
– titolo universitario o titolo equivalente o equipollente ai sensi del D.M. Sanità 27 luglio 2000;
– cittadinanza italiana;
– certificato casellario giudiziario o autocertificazione, ecc.
Le AMR dovranno individuare un loro rappresentante di categoria su base regionale che diventerà la figura Istituzionale del neo Albo.
Le AMR smetteranno la loro funzione transitorie in 18 mesi dall’entrata in vigore del Decreto Attuativo, ma fino a quel momento, tramite il proprio rappresentante, sono i gestori dell’Albo di categoria sotto gli aspetti gestionali, amministrativi, di funzione e di tesoreria: tutto questo avverrà finchè a livello territoriale (Province) non saranno istituiti le sedi degli Albi.
Dal 15/2/2018, a seguito dell’entrata in vigore della legge 11 gennaio 2018, n. 3 “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute” la Federazione dei vecchi e nuovi Ordini assume la denominazione ufficiale seguente:
Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM PSTRP), in rappresentanza di ben 21 professioni sanitarie e 61 Ordini provinciali e interprovinciali ( SITO WEB: www.tsrm.org/index.php/chi-siamo/ )
Contemporaneamente i preesistenti Collegi professionali (provinciali e interprovinciali) hanno assunto la denominazione di Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.
Si stima che la neo costituita Federazione, in attesa del censimento ufficiale e della istituzione dei relativi albi professionali (provinciali e interprovinciali), rappresenti circa 220.000 professionisti sanitari.
Per avere le idee più chiare si consiglia di visionare il sito www.tsrm.org A riguardo degli Ordini e www.aifi.net A riguardo degli Albi; riguardo ai costi si stima una spesa individuale dai 130€ ai 160€ che dipenderà dal numero dei censiti per categoria.
Come avverrà il censimento?
Ci saranno incroci di banche dati tra AGENAS, CO.N.A.P.S, Provider pubblici e privati E.C.M, Associazioni no-AMR.
Il 18 aprile sarà una data importante perchè le AMR di CO.N.A.P.S. si incontrano a Bologna all’interno di EXPO SANITA’ per strutturare con norme condivise le nomine dei rappresentanti regionali AMR.
Professioni non normate
Per tutti coloro che non hanno né equivalenza, ne equipollenza, il Ministero della Salute sta cercando di produrre un documento in collaborazione con le Associazioni tutte e arrivare ad una sorta di ”sanatoria” permettendo, a coloro che hanno investito in quel tipo di formazione non riconosciuta professione sanitaria, di continuare a svolgere le attività lavorative fino ad oggi effettuate, dando anche un contenitore di riconoscimento a quel tipo di professione: i tavoli tecnici sono in svolgimento.
Il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale Fisioterapisti & Massofisioterapisti UICI darà periodicamente informazioni appena ci saranno altre comunicazioni esplicative da ridurre le criticità che normalmente si manifestano in presenza di trasformazioni e cambiamenti.
Giovanni Cancelliere
Lecco – “Io ti vedo così”: a Premana la mostra sull’ipovisione
PREMANA – La mostra fotografica “io ti vedo così” sul tema dell’ipovisione è arrivata anche in Valsassina e più precisamente a Premana, in piazza della Chiesa.
Di seguito la presentazione curata da Angela Gianola, referente per la sezione di Lecco presso la commissione regionale sull’ipovisione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti:
Questa mostra è stata voluta all’interno del gruppo di sostegno mensile del centro di ipovisione del U.O. di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Forlì/Cesena, per sensibilizzare e informare meglio la società sul tema dell’ipovisione e della non visione.
Un gruppo di persone ipovedenti ha descritto il loro modo di vedere e il fotografo, ritoccando le fotografie, ha cercato di trasformare in immagini quanto era stato descritto. Il risultato è stato una serie di fotografie a grandezza naturale che ad uno sguardo un po’ distratto, possono apparire come delle foto mosse o riuscite male; accanto ad ogni fotografia è presente un cartello con la descrizione fatta dalla persona ipovedente.
In Lombardia la mostra “io ti vedo così” è già stata esposta a Brescia, Como, Mantova e, in provincia di Lecco a Osnago, Lecco e Bellano. Adesso è giunta a Premana su richiesta dei bambini della classe quarta della scuola primaria e delle loro insegnanti, al termine di un percorso sul tema della diversità e della disabilità. I bambini, con i suggerimenti delle loro maestre, hanno fatto alcuni piccoli esperimenti per provare a comprendere cosa significa convivere con una forma di disabilità. Quindi hanno ospitato un ragazzo in carrozzina e, successivamente, tre donne ipovedenti e non vedenti, per ascoltare le loro testimonianze.
È stato un incontro molto stimolante, i bambini hanno mostrato sete di conoscenza e una bravura nel prendere coscienza e nell’elaborare ciò che veniva loro proposto.
Mercoledì 18 aprile i bambini di quarta visiteranno la mostra insieme alle loro insegnanti, successivamente, sabato 21 aprile mostreranno l’esposizione ai loro compagni di terza e di quinta. Quindi la mostra fotografica verrà aperta al pubblico con i seguenti orari:
sabato 21 dalle 10,30 alle 12 e dalle 15 alle 19
domenica 22 dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
Vi aspettiamo numerosi.
A Cinema senza Barriere il film “C’est la vie – Prendila come viene” di Olivier Nakache e Eric Toledano
La proiezione si terrà il 18 aprile, alle ore 19.30, all’Anteo Palazzo del Cinema
Mercoledì 18 aprile, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano, ore 19:30 (sala Rubino), torna l’appuntamento mensile con Cinema senza Barriere®, la rassegna cinematografica ideata da A.I.A.C.E Milano che consente la visione ai disabili sensoriali (ciechi, ipovedenti e sordi) assieme al normale pubblico, in un’ottica di integrazione e condivisione.
In programma il film C’est la vie – Prendila come viene di Oliver Nakache e Eric Toledano, commedia francese dai registi del grande successo Quasi Amici, e presentata in anteprima alla 12° Festa del Cinema di Roma.
L’esperto wedding planner Max Angély viene incaricato di organizzare il matrimonio di Pierre e Héléna, una coppia borghese e snob, che si terrà nel giardino di un castello rinascimentale. Max dovrà però fare i conti con il suo bizzarro ed eccentrico staff e tra litigi, manie di protagonismo e situazioni grottesche niente andrà come previsto.
Il progetto Cinema senza Barriere®, ideato nel 2005 da A.I.A.C.E Milano per la direzione di Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, ha lo scopo di promuovere concretamente il diritto di chiunque di andare al cinema, non udenti e non vedenti inclusi, godendo appieno di uno spettacolo nella stessa sala con persone normodotate.
Nato grazie alla collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UIC (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti), Cinema senza Barriere® è sostenuto da Fondazione Cariplo e negli anni ha ricevuto il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Bari, Città Metropolitana di Milano – Assessorato allo Sviluppo Economico, Formazione e Lavoro attraverso il Piano Emergo, Regione Lombardia, Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
Si ringrazia Videa per la cortese collaborazione.
Il calendario completo delle proiezioni è disponibile sul sito www.cinemasenzabarriere.it.
A.I.A.C.E Milano con Cinema senza Barriere® promuove l’utilizzo dei loghi che indicano l’accessibilità alle proiezioni per persone con disabilità della vista e dell’udito.
Sport – BXC: Successo dei Lampi Milano sulla Leonessa BXC Brescia
Si è disputato nel week-end il terzo turno del XXII Campionato Italiano di baseball per ciechi.
Domenica 15 aprile, a Brescia, i Lampi Milano hanno superato la formazione locale, la Leonessa BXC, per 7 a 4.
Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel/fax: +390276004839
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org
twitter: https://twitter.com/Gsdnvmilano
Facebook: https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO
Napoli – Corso di Autonomia in Cucina seconda edizione: un piccolo sogno che si duplica!, di Antonella Improta
Le Rappresentanze di Portici ed Ercolano (NA) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, anche quest’anno, grazie all’ospitalità della Cooperativa Bambù e al ricavato dello spettacolo teatrale organizzato annualmente dalla Filodrammatica UICI, sono riuscite ad organizzare un Corso di Autonomia in Cucina. Carmen, Anna, Valentina e Mena le protagoniste e fruitrici di questa seconda edizione che, come loro stesse hanno dichiarato, ha soddisfatto le loro aspettative. “Ho conosciuto altre persone che hanno le mie stesse difficoltà e condividerle con loro mi ha fatto sentire meno sola e mi ha incoraggiato a superarle… avevo paura di camminare con il bastone bianco, ma la piccola prova che ci ha fatto fare Gianni mi ha fatto capire che tutto sommato non è così terribile!… questo corso mi ha insegnato che un non vedente non solo può cucinare, ma affrontando le proprie paure può fare tantissime cose… Un corso utile ed incoraggiante fatto da una bellissima persona, Gianni Vitiello…. Una nota negativa c’è, è durato troppo poco!”: queste, le dichiarazioni delle corsiste, che dopo 4 lezioni stavano imparando tra l’altro anche a conoscersi meglio e che alla fine si sono salutate con un po’ di dispiacere. Gianni Vitiello, Istruttore di Orientamento, Mobilità e autonomia personale, componente dell’Associazione Aniomap, che tutela appunto questa professione, ha dimostrato a pieno la sua preparazione e sensibilità, non limitandosi all’autonomia in cucina, ma ritagliando del tempo anche per dimostrazioni pratiche con il bastone bianco; spiegazioni su diverse modalità che permettono il riconoscimento delle banconote; consigli pratici sul come truccarsi!! Questa, come la maggior parte delle attività dell’Uici, i laboratori, le gite, lo sport sono tutti aspetti che hanno un’unica finalità… far comprendere l’importanza dell’Autonomia, la chiave universale che apre tutte le porte!
Sport – GSD Non- e Semivedenti: Conclusa una stagione invernale ricca di neve momento culminante era la settimana di sci fondo in Val Casies
Sta per finire un inverno lungo e ricco di neve e contemporaneamente la stagione di sci fondo del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non- e Semivedenti Bolzano. IL GSD ha organizzato nel periodo da dicembre a marzo per i propri atleti regolarmente l’allenamento, e gli amanti di competizioni hanno partecipato alle gare di Gran Fondo nonché al Campionato Provinciale in Val Ridanna. Il momento culminante della stagione era però la settimana di sci fondo in Val Casies. Ad essa hanno partecipato 40 persone, provenienti dall’Alto Adige, da altre Province italiane, dall’Austria nonché dalla Germania. Erano presenti 2 istruttori di sci nordico ed inoltre 8 accompagnatori, anche loro come gli istruttori di sci, appositamente formati. A tutti va un sincero ringraziamento per il prezioso aiuto volontario, responsabile e disinteressato, inoltre anche alla Banca Popolare dell’Alto Adige per il sostegno finanziario ed all’Associazione Turistica della Val Casies per aver messo a disposizione gli impianti.
Il Gruppo sportivo dilettantistico non e semivedenti Bolzano (GSDNSV) organizza iniziative sportive non agonistiche, progetta il tempo libero e organizza la partecipazione a competizioni sportive nazionali ed internazionali. Il gruppo sportivo si articola nelle seguenti sezioni: Torball, sport invernali, atletica leggera e tandem/scacchi/bersaglio/tempo libero.
Info: Riccardo Tomasini (responsabile per lo sport invernale), tel. 0471-971117
Email: sport@unioneciechi.bz.it
Soggiorni in Terra Santa
Si informa che il Tour Operator Istituti Religiosi propone un viaggio in Giordania e Gerusalemme dal 16 al 23 giugno 2018.
La quota individuale di partecipazione è di 1.690,00 euro, di cui 300,00 euro di acconto.
La quota comprende:
– Quota di iscrizione;
– Trasporto aereo con voli di linea Roma/Amman e Tel Aviv/Amman/Roma
– Tasse aeroportuali;
– Sistemazione in camera doppia con servizi privati presso hotel di Categoria 4 stelle;
– Trattamento di pensione completa dalla cena del 16 giugno alla prima colazione del 23 giugno 2018;
– Spostamenti in pullman GT riservato, come da programma;
– Ingressi come riportato nel programma;
– Assistenza tecnica per tutta la durata del tour;
– Assistenza di accompagnatori dall’Italia in misura di 1/20 partecipanti;
– Portadocumenti o zainetto;
– Guida di Israele e Giordania;
– Visto di ingresso in Giordania;
– Mance;
– Assicurazione medico-bagaglio;
La quota non comprende:
bevande, extra e quanto non specificato ne “la quota comprende”
Supplementi:
Camera Singola 420,00 euro.
Prenotazioni entro il 20 Aprile.
Sarà possibile richiedere ad un costo aggiuntivo un accompagnatore ogni due persone.
Per prenotazioni e informazioni contattare Istituti Religiosi al tel. 0699330123 o 0696527888.
Programma
Giordania e Gerusalemme 16 – 23 giugno 2018
Programma di massima
Sabato, 16 giugno 2018 – ROMA – AMMAN
Partenza da Roma con volo di linea per Amman. Arrivo e incontro con la guida locale e visita panoramica
della città. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Domenica, 17 giugno 2018 – AMMAN – JERASH – AMMAN
Prima colazione. Al mattino escursione a Jerash, conosciuta anche come la Pompei del Medioriente,
splendida testimonianza della grandezza dell’opera di urbanizzazione romana nelle provincie dell’impero in
Medio Oriente. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio rientro ad Amman per la visita cittadella romana, Museo
archeologico e Teatro Romano. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Lunedì, 18 giugno 2018 – AMMAN – BETANIA – MADABA – MAR MORTO – PETRA
Prima colazione. Al mattino partenza per Betania, luogo del Battesimo di Gesù. Proseguimento per Madaba,
capitale dei mosaici bizantini. Pranzo in ristorante sul Mar Morto. Tempo a disposizione per un bagno. Nel
pomeriggio attraverso la “strada dei Re” arrivo a Petra. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento
Martedì 19 giugno 2018 – PETRA – WADI RUM – AQABA – EILAT
Prima colazione. Mattina dedicata alla visita di Petra, culla della civiltà nabatea, completamente scavata nella
roccia rosa e considerata una delle sette meraviglie del mondo. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio escursione
in Jeep lungo il Wadi Rum, caratteristico deserto giordano, scenario di molti film famosi. Partenza per Aqaba e
passaggio di frontiera giordano-israeliana. Arrivo ad Eilat. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Mercoledì, 20 giugno 2018 – EILAT – MASADA – BETLEMME – GERUSALEMME
Prima colazione. Al mattino escursione a Masada, antica fortezza romana. Partenza per Gerico e pranzo in
ristorante. Nel pomeriggio trasferimento a Gerusalemme con sosta a Betlemme per la visita alla Basilica della
Natività. Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.
Giovedì, 21 giugno 2018 – GERUSALEMME
Pensione completa. Al mattino visita allo Yad Vashem, il Museo storico dell’Olocausto. Nel pomeriggio
visita ai luoghi simbolo delle tre religioni monoteiste: Spianata del Tempio (Islam), Muro del Pianto
(Ebraismo) e Basilica del Santo Sepolcro (Cristianesimo).
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Venerdì, 22 giugno 2018 – GERUSALEMME
Pensione completa. Al mattino visita al Monte degli Ulivi: Ascensione, Basilica del Pater Noster e del Dominus
Flevit, Orto degli Ulivi, Getsemani, Basilica dell’Agonia e Tomba di Maria. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio Via
Crucis per le vie della città vecchia con ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro. Visita della Basilica della
Resurrezione, con il Golgota e l’edicola del Santo Sepolcro Celebrazione Eucaristica conclusiva.
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Sabato, 23 giugno 2018 – GERUSALEMME – ROMA
Prima colazione. Trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv e partenza con volo di linea per Roma (via Amman).