Cara Sezione, che fai?, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

In questo periodo di emergenza ci siamo chiesti come si poteva cercare di non lasciare da soli i soci e gli amici dell’Unione.

Contatto con i soci

Dopo aver chiuso l’ufficio al pubblico con una decisione unanime del Consiglio, abbiamo predisposto i telefoni in modo da essere raggiunti in qualsiasi momento e il nostro personale UICI, I.Ri.Fo.R. e i volontari, sono rimasti a casa ma pronti a rispondere a ogni richiesta.

Abbiamo fissato un appuntamento quotidiano nella sala telefonica e sono stati contattati tutti i soci telefonicamente dando loro tutte le informazioni utili per vivere meglio questo momento.

Sono stati forniti loro numeri utili, consigli burocratici e appuntamenti su iniziative nostre o di altre realtà locali.

Nella stanza telefonica abbiamo trattato più argomenti:

regole da corona virus, regole associative, riferimenti dalla nostra sede regionale e nazionale, ascolto comune della radio web dell’Unione, storia dell’arte, storia popolare, salute, poesia, giochi e ogni altro argomento che i presenti hanno desiderato.

Ogni giorno partecipano una decina di soci in media e la maggioranza sono donne giovani e meno giovani.

Insieme abbiamo festeggiato e riflettuto sul 25 aprile incontrando un partigiano che è nostro socio e due suoi amici che si occupano di divulgazione storica.

Abbiamo programmato per il prossimo futuro alcuni temi come:

usura, medicina, diritto e diritti, incontro con giornalisti del territorio.

L’attività della sezione è proseguita anche nel contatto con le istituzioni locali, con le istituzioni religiose e con le altre associazioni.

Nella sala telefonica abbiamo potuto godere della benedizione del vescovo prima di Pasqua e incontrato il difensore civico regionale.

Ieri il consiglio ha deciso, all’unanimità di non riaprire la sezione al pubblico e di mantenere il personale a casa con lavoro a distanza ma mettendo in atto tutte le azioni di legge per prepararci alla prossima apertura se sarà possibile.