C N L P – “La nascita imperfetta delle cose”, di Guido Tonelli

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “La nascita imperfetta delle cose”, di Guido Tonelli – Numero Catalogo: 88482

Guido Tonelli racconta col piglio dell’esploratore cosa vuol dire affacciarsi oltre il limite estremo della conoscenza, cosa vuol dire fare la scoperta del secolo il giorno del proprio compleanno, cosa vuol dire capire come tutto è cominciato e come forse andrà a finire. In quel preciso momento, un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, si è deciso il nostro destino. In un universo in cui materia e antimateria si equivalevano, e che quindi avrebbe potuto, in ogni istante, tornare a essere pura energia, può essere bastata una leggerissima preferenza del bosone di Higgs per la materia anziché per l’antimateria ed ecco che si è prodotto il mondo che abbiamo sotto gli occhi. “Ecco qua il minuscolo difetto, la sottile imperfezione da cui è nato tutto. Un’anomalia che dà origine a un universo che può evolvere per miliardi di anni.” Se tutto nasce da lì, dobbiamo capire in ogni dettaglio quel momento cruciale, ricostruirlo fotogramma per fotogramma, al rallentatore e da diverse angolature. Per questo al Cern di Ginevra è stato realizzato Lhc, l’acceleratore di particelle più potente del mondo, il posto più simile al primo istante di vita dell’universo che l’uomo sia stato in grado di costruire. Per questo da anni i migliori fisici del mondo lavorano giorno e notte, ai quattro angoli del pianeta. È così che è stata catturata la “particella di Dio”. Ed è per questo che si studia ancora, per capire di più su come tutto questo è nato e su come andrà a finire la nostra storia: se nel freddo e nel buio o in una catastrofe cosmica, che ci darebbe il privilegio di un’uscita di scena assai più spettacolare. Guido Tonelli è uno dei protagonisti di questa grande avventura, una delle guide di questo esercito di visionari. Qui racconta col piglio dell’esploratore cosa vuol dire affacciarsi oltre il limite estremo della conoscenza, cosa vuol dire fare la scoperta del secolo il giorno del proprio compleanno, cosa vuol dire capire come tutto è cominciato e come forse andrà a finire.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

C N L P – “Le parole sono finestre (oppure muri)”, di Marshall Bertram Rosenberg

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Le parole sono finestre (oppure muri)”, di Marshall Bertram Rosenberg – Numero Catalogo: 88563

Nella poesia di R. Bebermeyer che apre questo libro c’è tutta la sostanza del lungo percorso per imparare la CNV, ovvero la comunicazione non violenta. Nei rapporti interpersonali la prima cosa che proponiamo all’interlocutore è il nostro corpo, la nostra presenza fisica. Ma sarà solo quando parleremo che gli altri ci percepiranno, saranno le parole ad avere la funzione di ponte nei rapporti. Così nella comunicazione quotidiana ognuno di noi ha sperimentato lo scambio verbale che ci ha fatto trovare l’aria fresca dell’apertura delle finestre e il dolore di sbattere contro un muro. L’autore ha voluto cercare e trovare proprio quel ponte che costruito con le parole può avvicinarci al nostro prossimo, sia esso un parente, un amico, un conoscente e ancor di più un perfetto sconosciuto. Ma quanta fatica costruire quel ponte! Il primo lavoro è da fare su se stessi, imparando a controllare le reazioni, i giudizi affrettati, allenandosi all’ascolto empatico sia dei propri bisogni, sia delle esigenze degli altri. In questo percorso si deve riuscire a dare sfogo alla rabbia, sentimento importante che va espresso e incanalato nella giusta strada, ed avviare l’introspezione che porti in superficie i sentimenti e con essi l’espressione dei bisogni.

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C N L P – “Pulvis et umbra”, di Antonio Manzini

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Pulvis et umbra”, di Antonio Manzini – Numero Catalogo: 89301

Pulvis. È la polvere che ricopre i mobili della vecchia casa di Roma del vicequestore Schiavone. Un velo che si posa sui teli e sulle stanze vuote, dove il poliziotto non va ormai più. A meno che qualche fantasma, con la gola tagliata e un biglietto in tasca, non vada a bussare alla sua porta di Aosta. Umbra. Sono le ombre che gli turbinano intorno certe notti umide, per le vie della Valle. Sono l’ombra di Marina, che ormai passa a trovarlo sempre più raramente e si dilegua. Ma anche quella di Enzo Baiocchi, in fuga dal carcere di Velletri, ancora pericoloso e in cerca di vendetta. La polvere e le ombre compongono lo scenario, il fondale, di questo nuovo episodio della serie con protagonista il vicequestore Schiavone, mandato via da Roma, ora lo sappiamo, per i suoi metodi poco ortodossi, male accolto ad Aosta per lo stesso motivo, ma dotato del carisma che solo un vero poliziotto da Hard Boiled può avere. Anche questa volta Schiavone e la sua squadra dovranno fare i conti con un omicidio: il corpo di una trans è stato trovato nella Dora. Si tratta dell’esito di un gioco erotico, come succede spesso quando si eseguono pratiche sadomaso, eppure c’è qualcosa che non quadra. La scena del crimine è stata ripulita completamente, tutti i mobili della casa portati via senza che nessuno nel palazzo se ne accorgesse. Il telefono della vittima “bonificato” da tutte le chiamate. Per Schiavone, ma anche per Baldi e Costa della procura, c’è la mano dei servizi.

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IV Convegno Nazionale AMGO (a me gli occhi)

Prevenire l’ambliopia e la disabilità visiva nel bambino

Milano Venerdì 23 Marzo 2018

Organizzato da Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna e Istituto dei Ciechi di Milano

Con il patrocinio di:
Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica
Società Mediterranea di Ortottica
Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale

Segreteria scientifica: F. Bartolomei, E.Gallo

Presidenti del corso E. Piozzi, P.Nucci

8.15 Registrazione partecipanti

9.00 Saluto delle autorità: Mario Barbuto Presidente Nazionale UICI, Rodolfo Masto Commissario Straordinario Istituto dei Ciechi di Milano, Nicola Stilla Presidente UICI Regione Lombardia
Introduzione al Progetto Amgo – F. Bartolomei

9.40 Lectio Magistralis Ambliopia – P.E. Bianchi

10.10 Tavola rotonda
Correzione ottica delle ametropie da 0-3 anni.
Quando e quale valore correggere.
Moderatori: P. Nucci, E. Gallo
Relatori: M. Stoppani, A.Magli, E.Piozzi, M. Maffioletti

11.00 Tavola rotonda
Controllo della progressione miopica nel bambino.
Terapia medica, ortocheratologia, lenti a contatto, lenti oftalmiche.
Quale strategia scegliere.
Moderatori: R.Caputo, A.Arbasini
Relatori: M.Serafino, O.De Bona, M. Mazza, L. Venturelli

11.50 Pausa

12.10 Tavola rotonda
Chirurgia refrattiva in età pediatrica e correzione dello strabismo con componente refrattiva e accomodativa.
Moderatori: P. Nucci
Relatori: A. Magli, R. Caputo, X. Bucella

12.40 Tavola rotonda
Riassetto chirurgico dei disordini oculomotori nel bambino ipovedente.
Moderatori: E. Piozzi
Relatori: S. Pensiero, F. Polenghi, M. Stoppani, L. Seregni

13.10 Comunicazioni aziendali
Essilor
Occhio per Occhio Menicon

13.20 Lunch

14.00 Tavola rotonda
Valutazione morfologica della papilla predittiva di patologia oculare nel bambino? Casi clinici a confronto.
Moderatori: E. Piozzi, S. Osnaghi
Relatori: S. Bianchi Marzoli, A. Del Longo, L. Rossetti, A. Merico

14.50 Il bambino ipovedente. Aspetti medico-legali e necessità di un percorso riabilitativo integrato.
Moderatori: F. Bartolomei, E. Capris
Relatori: G. Abba, P. Ferri, D. Spinelli, F. Lisi

15.40 Prevenzione dell’ambliopia e gestione del percorso assistenziale territoriale.
Moderatori: P. Perissuti, E. Gallo
Relatori: M. Bettinelli, M. Dello Strologo, G. Di Mauro, D. Mazzacane

16.30 Pausa

16.50 Corsi di aggiornamento pratici
1: Videorefrattometria e studio del riflesso rosso. M. Angi, M. Mazza
2: Approccio, valutazione e comunicazione in corso di visita
oculistica pediatrica. E. Piozzi, P. Nucci

17.50 Corsi di aggiornamento pratici
3: Simposio Società Mediterranea di Ortottica. Modalità di pianificazione ed esecuzione dello screening. Esperienze a confronto. A. Meucci, C. Cavallini
4: Contattologia in età pediatrica G. Marsico, F. Bonsignore,
O. De Bona, M.G. Muzzi

18.50 Chiusura dei lavori e consegna attestati

Sabato 24 marzo dalle ore 9 alle ore 13 per i partecipanti sarà possibile seguire il tirocinio pratico presso i locali dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

RELATORI E MODERATORI
Giancarlo Abba, tiflopedagogista, Milano
Mario Angi, oculista, Padova
Antonella Arbasini, ortottista, Pavia
Federico Bartolomei, ortottista, Bologna
Maria Enrica Bettinelli, pediatra, Milano
Paolo Emilio Bianchi, oculista, Pavia
Stefania Bianchi Marzoli, oculista, Milano
Francesco Bonsignore, ortottista, Milano
Xenia Bucella, ortottista, Milano
Elisabetta Capris, oculista, Genova
Roberto Caputo, oculista, Firenze
Chanda Cavallini, Ortottista, Torino
Oscar De Bona, contattologo, Padova
Alessandra Del Longo, oculista, Milano
M. Dello Strologo, oculista, Milano
Giuseppe Di Mauro, pediatra, Napoli
Paolo Ferri, ortottista, Milano
Emilia Gallo, ortottista, Catania
Franco Lisi, dottore in sociologia e scienze Politiche, Milano
Marta Maffioletti, ortottista, Bergamo
Adriano Magli, oculista, Salerno
Marco Mazza, oculista, Milano
Danilo Mazzacane, oculista, Milano
Anna Merico, ortottista, Milano
Giovanni Marsico, oculista, Milano
Alessandra Meucci, Ortottista,
Reggio Calabria
Maria Giulia Muzzi, contattologa, Ferrara
Paolo Nucci, oculista, Milano
Silvia Osnaghi, oculista, Milano
Stefano Pensiero, oculista Trieste
Paolo Perissutti, oculista, Trieste
Elena Piozzi, oculista, Milano
Francesco Polenghi, oculista, Lecco
Luca Rossetti, oculista, Milano
Massimiliano Serafino, oculista, Milano
Luisa Seregni, ortottista, Milano
Demetrio Spinelli, oculista, Milano
Monica Stoppani, oculista, Milano
Luciano Venturelli, ottico, Milano

Caserta – Comunicato stampa: XI Giornata Nazionale del Braille

Uici Caserta E ITET Federico II di Capua insieme per una cultura accessibile.

Sabato 23 dalle ore 9.30 alle 13.30 presso l’istituto Federico II di Capua con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta è stata celebrata l’XI Giornata Nazionale del Braille.
L’istituto già impegnato in un progetto di alternanza scuola lavoro ha dimostrato la propria sensibilità per le persone con disabilità visiva, realizzando un percorso di cultura accessibile, attraverso la riproduzione di alcune opere presenti presso il museo campano di Capua, etichettando dette opere con didascalie e guide in braille.
La giornata ha coinvolto non solo le classi che hanno svolto il progetto (70 alunni circa), ma si è andati ben oltre i numeri previsti, grazie alla sensibilità del dirigente scolastico prof. Enrico Carafa e delle docenti Sergiano e Di Caprio.
Il presidente della sezione U.I.CI. Caserta l’avv. Cannavale Giulia Antonella: “l’accoglienza e l’attenzione verso le tematiche delle persone con disabilità visiva è stata straordinaria, per questo ringrazio tutto l’istituto, il dirigente scolastico e il corpo docente impegnati in quest’attività di condivisione e confronto. Il lavoro svolto dai docenti e dagli studenti è un esempio di crescita e di grande acquità intellettiva, poichè rendere la cultura accessibile a tutti, rispecchia perfettamente lo spirito della giornata nazionale del braille arrivata alla sua undicesima celebrazione”.
Il direttore scentifico I.Ri.Fo.R. della Campania sig. del Piano Vincenzo: “il sistema braille, nonostante i suoi due secoli continua a mantenere la sua importanza nell’accesso alla cultura e alle informazioni, e grazie al suo dinamismo si integra appieno con le moderne tecnologie digitali. Rendere accessibile la cultura si può e l’istituto ITET di Capua, come il grande Louis Braille, ne ha dato testimonianza”.
Gli alunni oltre ad aver approfondito la conoscenza del sistema di lettura e scrittura braille, incuriositi anche dalla quotidianità di chi vive una disabilità visiva sono stati protagonisti di esperienze sensoriali, come il riconoscimento di essenze attraverso l’educazione dell’olfatto; il riconoscimento di oggetti attraverso il tatto, ed infine, la mobilità nello spazio tempo dei luoghi, il tutto, fatto bendandoli;le esperienze sensoriali sono state realizzate grazie anche alla collaborazione dei volontari SCN in servizio presso la sede provinciale di Caserta dell’Univoc.

L’XI giornata nazionale del braille, istituita dal Parlamento italiano con legge dello stato (legge 126/2007) ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche relative ai ciechi ed agli ipovedenti, proponendo momenti di riflessione e di confronto.

Ragazzi durante l'XI Giornata Nazionale del Braille

Ragazzi durante l’XI Giornata Nazionale del Braille

Parco Durazzo Pallavicini per i non vedenti

Domenica 8 aprile alle ore 15:00
nel Parco Durazzo Pallavicini a Genova Pegli
vincitore del primo premio nel 2017 per il Parco più bello d’Italia
Visita guidata dedicata a persone non vedenti. Aperta a tutti.

Suoni, profumi, passi, tatto, racconto.
Visita il Parco più bello d’Italia.
Un itinerario inaspettato e ricco di significati nascosti.
Dedicato a tutte le persone che non vedono con gli occhi.

“Alla ricerca della meraviglia… che è in noi!”

Per info e prenotazioni:
010 853 1544
info@villadurazzopallavicini
328 4222168
(Lidia Schichter)

Locandina dell'evento

Locandina dell’evento

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel

Il 22 febbraio u.s. ci siamo ritrovati a Genova per una nuova riunione della Direzione Nazionale. L’occasione ci è stata fornita dalla contemporaneità dell’organizzazione negli stessi giorni sia della mostra “Facciamoci Vedere” che della celebrazione dell’undicesima Giornata Nazionale del Braille. Genova era stata scelta anche per partecipare come Associazione alle celebrazioni dei 150 anni di vita dell’Istituto per i Ciechi David Chiossone.
I lavori sono iniziati col saluto del Presidente del Consiglio regionale ligure dell’Unione Arturo Vivaldi e del Presidente della sezione di Genova Franco Pugliese. Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, si è passati alla presa d’atto dei verbali delle commissioni di lavoro: dipartimento politica e rapporti istituzionali, gruppo di coordinamento fra gli enti collegati all’Unione, commissione istruzione, ausili e tecnologie, pluridisabilità, commissione per la definizione dei criteri del fondo di solidarietà, commissione terza età. Per quest’ultima relazione si è preso in esame, tra l’altro, il problema delle modalità che potrebbero favorire l’accesso da parte delle persone anziane alla radioweb della nostra associazione, oltre ai problemi connessi all’ampliamento della sala virtuale telefonica e alle riunioni telefoniche dei referenti territoriali della commissione.
Come per gli anni precedenti ognuno di noi dovrà predisporre un breve testo da inserire nella sintesi della relazione consuntiva delle nostre attività per il 2017, sintesi che verrà messa a punto dal Presidente e che accompagnerà il testo di quella completa che scenderà nei particolari di quanto è stato realizzato l’anno scorso.
Angela Pimpinella illustra le proposte emerse dalla commissione sulla pluridisabilità: una serie di tre incontri, al nord, al centro e al sud, tra genitori di bambini con pluridisabilità e operatori qualificati incaricati dall’Unione. Ciò nell’intento di fornire alle famiglie tutte le informazioni e i suggerimenti su come affrontare i problemi della pluridisabilità, oltre all’organizzazione per il 27 giugno prossimo di un incontro in Parlamento in occasione della giornata del Sordocieco nella ricorrenza dell’anniversario della morte di Hellen Keller.
Per queste iniziative si decide di coinvolgere sia l’Irifor che la Lega del Filo d’Oro.
Marco Condidorio ha illustrato il progetto di un convegno nazionale sui temi dell’istruzione e dell’integrazione scolastica da tenersi in novembre a Rimini: abbiamo accolto con piacere la proposta, decidendo di coinvolgere la Erickson, che già collabora con noi, nella sua realizzazione, dando mandato alla commissione istruzione di approfondire il progetto, da sottoporre poi alla Direzione per le valutazioni del caso.
Sempre Condidorio propone, su decisione della commissione istruzione, l’istituzione di un gruppo che definisca i punti essenziali del regolamento del Premio intitolato alla memoria del prof. Lucio Carassale; del gruppo faranno parte: Daniela Floriduz, Arturo Vivaldi, Bartolozzi, lo stesso Condidorio e Vincenzo Bizzi.
Nell’occasione viene attribuita a Saltarel l’incombenza di autorizzare lo svolgimento di tutte le riunioni preparatorie e delle commissioni per i vari eventi e le diverse attività nazionali della nostra Associazione.
Si passa quindi ad affrontare la situazione del gruppo OSI. Essendo ormai in funzione l’Istituto nazionale per la Valutazione degli Ausili e delle Tecnologie (conformemente a quanto deciso in Congresso) la posizione di questo gruppo viene ad essere modificata come segue in questo settore delle nostre attività: la commissione ausili e tecnologie avrà principalmente il compito di indirizzo politico nei confronti della Direzione e dell’Invat (l’Istituto appena costituito), l’Invat avrà il compito di attuare questi indirizzi e, per farlo, si servirà delle prestazioni degli appartenenti all’ex gruppo OSI. A tal fine in una delle precedenti riunioni della Direzione era stato affidato al dott. De Rosa il compito di rappresentare l’Invat all’interno della commissione ausili e tecnologie.
Successivamente viene presa in considerazione la richiesta del commissario straordinario della sezione di Messina per un prestito che consenta alla stessa di superare le attuali difficoltà finanziarie legate alla grave situazione debitoria ereditata dalle gestioni precedenti. Si stabilisce di dare, in linea di massima, parere favorevole all’emissione del prestito richiesto, sottoponendo, comunque, ogni decisione ulteriore in merito alla prossima riunione del Consiglio Nazionale che dovrà, fra l’altro, stabilire le modalità per garantire il rispetto da parte della sezione del piano di rientro dall’attuale situazione debitoria.
Dopo una pausa utilizzata per una rapida visita alla Villa Chiossone, che ospitava la riunione, oggi sede del centro di riabilitazione per minorenni dell’Istituto Chiossone, i lavori riprendono con la trattazione dei punti successivi all’ordine del giorno, primo dei quali la situazione del patrimonio immobiliare. A riguardo si fissa un limite massimo di spesa di 35.000 euro, all’interno del quale la commissione patrimonio dovrà lavorare per mettere a punto un progetto già abbozzato per la redazione dell’anagrafe patrimoniale dell’Associazione, anagrafe che verrà poi messa a disposizione di un istituendo ufficio patrimonio in grado di valutare in maniera univoca tutti gli interventi richiesti per la manutenzione, la conservazione e l’arricchimento del patrimonio stesso.
A questo punto viene invitato a porgere il suo saluto il Presidente dell’Istituto David Chiossone, Claudio Cassinelli, che riassume in poche parole la missione dell’Ente e ringrazia per la scelta di svolgere nei locali dell’Istituto la riunione della Direzione.
Viene quindi esaminata la situazione patrimoniale proposta dalla sezione di Vicenza, mentre per i contributi vengono esaminate le situazioni proposte dalle sezioni di Campobasso ed Enna, oltre a quella del Consiglio regionale calabro e al sostegno per l’incontro internazionale di showdown.
Successivamente si decide di consentire ai componenti della Direzione di utilizzare la somma complessiva di 130 euro al giorno, per persona singola, per vitto e alloggio mentre sono a Roma oppure in trasferta, invece di avere somme specifiche per ogni voce, dal momento che la stagione turistica farà lievitare enormemente i costi del soggiorno, soprattutto nella capitale.
Venendo ai problemi relativi al personale si approva l’accordo sindacale relativo al sistema premiante che, in aggiunta ai buoni pasto già riconosciuti, garantirà, in via sperimentale per il 2018, l’erogazione di un premio legato alla produttività del personale dipendente della sede nazionale.
Continuando sui temi relativi al personale e riprendendo un argomento della scorsa riunione della Direzione, si dà mandato agli uffici della sede nazionale di verificare gli adempimenti necessari all’assunzione di un’unità di personale appartenente alle categorie protette, in ottemperanza alla legge n. 68 del 1999.
Si giunge così alle comunicazioni: Barbuto informa ufficialmente la Direzione che l’EBU (Unione Europea dei ciechi) ha approvato la nostra proposta per cui nel prossimo 2019 l’Italia ospiterà la assemblea generale di questo organo. Sempre Barbuto illustra il percorso che ha portato anche l’Unione, come tutta la FAND e parecchie altre Associazioni, a non essere rappresentata all’interno del Consiglio nazionale del Terzo Settore, restando comunque sempre all’interno di questo movimento e verificando le possibilità di recuperare spazi per le prossime decisioni. Legname ha concordato una procedura per poter comunicare al tavolo tecnico per la prevenzione della cecità, istituito presso il Ministero della Salute, i nostri rappresentanti alle diverse commissioni previste sull’argomento. Fratta informa in merito alla situazione per la messa in opera della nuova applicazione relativa al libro parlato e sui ritardi che stiamo subendo in proposito.
Alle 13 circa la riunione si conclude.

Commissione NAL – Programmatrici e programmatori, dove siete?, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Nel 1979, grazie ad una fortunata collaborazione dell’Istituto Cavazza di Bologna, ASPI e IBM, ha avuto inizio una nuova ed interessante esperienza nell’ambito della formazione professionale per la preparazione dei programmatori elettronici non vedenti ed il loro inserimento nel mondo del lavoro. Purtroppo il programmatore è una nostra attività lavorativa che sta scomparendo. Proprio così, e non stiamo parlando dell’ombrellaio che tirava il carretto e passava via dopo via ad aggiustare gli ombrelli o dell’arrotino, professioni sono scomparse già da parecchi anni! A scomparire in un mondo informatizzato e accelerato da tecnologie basate su programmi, è la professione del programmatore svolta ottimamente dai disabili visivi.
Inizia il tutto con l’impegno di due ragazzi del Cavazza, che in diversi anni hanno formato circa 200 giovani, quasi tutti indirizzati verso questa splendida professione. Alcuni di loro hanno fatto anche strada collocandosi in posizioni dirigenziali.
Chi erano i due ragazzi? Mario Barbuto, attuale Presidente Nazionale UICI e Salvatore Romano direttore generale Nazionale UICI, certo che ne hanno fatta di strada… Bravi ragazzi!!!
Durante un simposio a Verona, organizzato da Roberta Mancini, sono stato invitato a relazionare sulle nuove attività che la mia Commissione NAL sta elaborando e proponendo. Alla fine del mio intervento si è aperto un dibattito con il pubblico ed ecco che chiede la parola Giovanna Perbellini che mi chiede come mai il Programmatore non venga più proposto come lavoro per disabili visivi.
Inizia così un lungo colloquio tra me e Giovanna alla fine del quale le propongo una intervista.
E così pronti via, mettetevi comodi e troverete tante risposte e idee.
L’intervista è stata fatta telefonicamente.

Pronto Giovanna, hai tempo per rispondere ad un po’ di domande?
Sono le 17:30 e Giovanna è appena tornata dal lavoro. Si mette comoda e accetta molto volentieri di fare quattro chiacchiere con noi.
Giovanna Perbellini di Verona, per chi la vuole contattare la trovate su FB.
buona lettura
Valter

V: Buon giorno Giovanna, iniziamo subito a conoscerti, raccontaci brevemente la tua carriera lavorativa come programmatrice e il tuo percorso di studio.
G: Io sono ipovedente, già dai primi anni di vita. Quando è arrivato il momento di iniziare la scuola, mio padre non volle mandarmi in un istituto per disabili visivi, cosi mi iscrisse alla scuola pubblica. Anni fa non c’erano insegnanti di sostegno e gli ausili che ci sono adesso, perciò devo ammettere che ebbi parecchie difficoltà. Alle elementari devo ringraziare la maestra, persona eccezionale, che mi seguì in tutto il mio primo percorso formativo e le amiche che mi aiutarono.
Alle scuole medie ebbi ancora più difficoltà, non c’erano gli ausili di oggi come sintesi vocali e ingranditori, usavo una lente di ingrandimento per i testi più piccoli che mi aiutava abbastanza, ma era macchinoso e la lettura non sempre facile per le distorsioni della lente stessa. Uguali problemi li ho riscontrati alle superiori, devo dire che non conoscevo l’ UICI, forse, proprio per questo motivo, le difficoltà furono maggiori!
Mi sono diplomata con la maturità magistrale e subito dopo ho conosciuto il Presidente UICI di allora Luigi Gelmini, che mi ha consigliata e indirizzata ad iscrivermi al corso di Programmatrice. Ho subito approfondito questa opportunità, ma purtroppo sono arrivata tardi, le iscrizioni al corso erano chiuse. Dovevo aspettare un anno per il nuovo corso e allora Gelmini, mi consigliò un corso per centralinisti a Brescia.
Il corso era fatto molto bene e per questo è risultato facile e interessante, tra l’altro imparai il Braille.
A fine corso sostenni l’esame di abilitazione a Roma, per poter essere inserita nell’Albo dei Centralinisti. Passato l’anno, andai al Cavazza per poter accedere al corso per diventare Programmatrice, feci e superai
il test di ammissione.
V: Come ti sei trovata a Bologna? Parlaci del corso Programmatori
G: Il corso aveva la durata di un anno scolastico, quindi lungo e molto impegnativo. Gli insegnanti veramente molto bravi e disponibili, tutto il materiale didattico, come dispense in nero e braille preparate dagli assistenti ASPHI, Hardware e Software fornito da IBM. Mi sono dovuta impegnare molto durante tutto l’anno anche perché erano tutte materie nuove. Alla fine del corso abbiamo sostenuto un esame finale e ci è stato rilasciato un attestato. Il corso è stato organizzato e gestito molto bene e parecchie grandi società guardavano allo sviluppo del progetto e apprendimento degli studenti con molto interesse. Società come IBM, Cassa di Risparmio, Assicurazioni, Istituti di Credito, Montedison, Alfa Romeo e altri. A chiusura corso fu organizzata una cena con i corsisti, gli insegnanti, gli organizzatori e gli sponsor, già in questa occasione ci furono i primi contatti per possibili assunzioni.
V: Il tuo primo lavoro come programmatrice quale è stato, ma soprattutto raccontaci i primi giorni di lavoro e come ti sei trovata.
G: Sono stata contattata subito da un rappresentante della Cassa di Risparmio che mi ha invitata ad un colloquio, e questo è stato il mio primo lavoro. All’inizio tutto molto difficile, ho riscontrato molta differenza tra l’ambiente scolastico e quello lavorativo, devo anche dire che il corso mi ha aiutato tantissimo, per fortuna e sono stata inserita in un ottimo ambiente di lavoro, dove tutti i colleghi mi hanno aiutata. Lo standard lavorativo e organizzativo era molto diverso, ma avevo buone basi e mi sono solo dovuta adeguare.
V: Adesso sei in Unicredit che ha inglobato la Cassa di Risparmio, insomma da un Istituto di Credito a rilevanza locale sei passata ad un gruppo internazionale, raccontaci un po’ l’evoluzione del tuo lavoro.
G: Come dici tu eravamo un’impresa a carattere locale, cosi i programmi e le procedure le facevamo noi. Una volta assorbiti da Unicredit ci siamo dovuti adeguare ai loro standard lavorativi e quindi per tutti è iniziato un periodo di transizione e chi conosceva bene l’inglese è stato avviato a gestioni internazionali delle problematiche di nostra competenza, infatti in quel periodo Unicredit ha iniziato fortemente ad espandersi in Germania, Austria e Repubblica Ceca, per poi entrare anche nel mercato Russo.
V: Giovanna fammi capire bene, hai iniziato come programmatrice e poi…come si è sviluppato il tuo lavoro?
G: Non è stato facile ma da programmatori interni alla Cassa di Risparmio abbiamo dovuto iniziare a collaborare con le società esterne che si occupavano di software, cosi chiamate software house, Successivamente quando queste società sviluppavano progetti per conto del nostro business, noi programmatori siamo stati posizionati come filtro tra i Call Center e la Software house, il primo è un back office che filtra le chiamate e risolve i primi problemi, poi interveniamo noi. Le nostre competenze sono diventate quelle di risolvere le problematiche dei clienti finali o filiali e agenzie di Unicredit, intervenendo sui software e segnalando eventuali disservizi o malfunzionamenti, specialmente sui nuovi sistemi operativi, non solo in Italia ma anche all’estero, quindi è diventato più un lavoro di assistenza e manutenzione del software.
V: ok, sei stata chiara, ma fammi un esempio concreto
G: Come dicevo, la maggior parte dei problemi nasce con i nuovi pacchetti di software e ci possono essere dei problemi di diversa natura, noi li esaminiamo e li segnaliamo a chi li ha prodotti, affinchè vengano corretti, oppure spesso succede che vengono commessi degli errori, per una non completa conoscenza del prodotto, da parte dei colleghi di filiale che inviano dei tickets e noi dobbiamo controllare le procedure e correggere le anomalie o indicare ai colleghi la giusta operatività.
V: La professione di programmatore tra i disabili visivi la riproporresti?
G: Assolutamente Si, si può riproporre, Anche in una software house, all’interno del nostro ambiente ci possono essere possibilità come: Gestore delle procedure, nelle Architetture di progetti o analista funzionale che è un esperto che analizza come deve essere sviluppato un progetto. Per questo compito però credo sia più facile per un ipovedente: confesso da ipovedente la mia ignoranza nel gestire una sintesi vocale o la barra braille, quindi non saprei dare un parere veritiero sulle difficoltà di un non vedente a ricoprire queste mansioni
V: Giovanna, secondo te è possibile fare carriera nella tua professione?
G: Direi proprio di si, infatti una mia collega ipovedente è diventata responsabile di architettura di progetti con 15 collaboratori che coordina senza problemi, anche lei aveva fatto il corso al Cavazza di Bologna.
V: Per la formazione di un nostro giovane, cosa consiglieresti di studiare?
G: Difficile parlare per gli altri, sono scelte molto soggettive, poi come ho detto sopra io potrei parlare solo per gli ipovedenti, in quanto non conosco e non utilizzo sintesi vocali o barre Braille. Sicuramente un ipovedente se è interessato all’informatica può avere possibilità di lavoro, cosi anche un non vedente, ma in entrambi i casi devono essere molto determinati, sia durante gli studi, sia nella ricerca di un lavoro.
V: Va bene, però non vorrei creare troppe aspettative, in quanto tu hai fatto un corso sostenuto e ideato dal Cavazza, come sai il mondo del lavoro è molto difficile e ci sono parecchi pregiudizi, ma ti chiedo come si potrebbe inquadrare al giorno d’oggi un disabile visivo con una specializzazione come la tua?
G: Valter, credo che ci possa essere ancora questa possibilità come programmatore, magari di linguaggio tipo il java o una figura come centralinista avanzato con padronanza di lingue e di una materia, potrebbe essere una prospettiva possibile, anche in altri settori, ad esempio: Il nuovo progetto di Unicredit, ha trasformato disabili visivi centralinisti in addetti back office di primo livello per il Recupero Crediti. Si tratta non solo di rispondere o chiamare i clienti al telefono, ma interagiscono direttamente con il cliente, trovando soluzioni, credo che questa sia una opportunità interessante di impiego in diversi settori lavorativi. Non dimentichiamoci che i ragazzi di oggi sono nati digitali ed interagiscono tranquillamente con parecchi dispositivi diventati accessibili. Bisogna essere disponibili a cambiare, ad imparare ad usare nuovi prodotti, ad essere flessibili altrimenti si rimare fuori e poi si rischia di essere messi da parte! Questa tipologia di lavoro alcune volte è molto stressante, ma da anche parecchie soddisfazioni in quanto si lavora alla pari di persone che ci vedono benissimo, quindi psicologicamente ti senti inclusa a tutti gli effetti, senza dimenticare che questo è uno dei modi migliori per farci conoscere e la conoscenza abbatte i pregiudizi.
V: Se tu fossi al posto mio come coordinatore di una Commissione Nazionale per le nuove attività lavorative, che suggerimenti daresti ad un giovane?
G: Fammi pensare, beh credo che tutti i lavori legati all’ascolto debbano essere presi in considerazione, come traduttori oppure call center professionali, in ogni caso penso sia importantissimo per i giovani studiare una seconda lingua e chiaramente metterei l’inglese come priorità e tutte le altre come terze lingue. Personalmente conosco una persona che ha aperto partita IVA e da casa fa traduzioni, se posso consiglierei ai giovani di specializzarsi in un settore specifico per le traduzioni, come ad esempio il settore farmaceutico o alimentare e altri. Questo è un lavoro che un disabile visivo può tranquillamente fare.
V: Puoi raccontarci i due momenti della tua vita, il più bello e il più brutto?
G: Il momento più bello è stato il mio matrimonio, un po’ la realizzazione di un sogno che ricorreva in me fin da bimba, ma metto sullo stesso livello la nascita dei miei due figli, Elisa e Simone. Un altro bellissimo momento è stato quando mi hanno assunta alla Cassa di Risparmio come programmatrice, una immensa felicità poter coronare anni di studio e finalizzare gli obiettivi, pensa che è stato il mio primo e ultimo lavoro, non ho mai cambiato! Tra i momenti brutti della mia vita, sicuramente quando avevo 14 anni ed è morto mio papà, è stata una grande mancanza non averlo vicino in tanti momenti difficili e belli della mia vita. Un altro momento molto brutto è stato quando mia figlia si è ammalata di tumore, aveva solo 6 anni, credo di aver passato giorni e notti molto difficili, dove veramente non sai cosa pensare ma sia io che Elisa abbiamo trovato una grande forza interiore per combattere questa battaglia. Dalla malattia mia figlia è guarita fortunatamente e questa esperienza vissuta insieme ci ha unito tantissimo.
V: Come vivi la tua disabilità visiva?
G: Valter ti confesso, in questi anni molto bene, ho avuto problemi quando ero giovane, oltre che con la scuola come ho detto prima, chiaramente i problemi più difficili allora, sono stati con i ragazzi, avevo difficoltà di interpormi e di identificarmi con me stessa, insomma credo i soliti problemi delle diciottenni. Poi questo periodo è passato e chiaramente era accentuato dalla mia ipovisione. La mobilità mi dà un po’ di problemi la sera o in determinate situazioni di luce, diversamente mi muovo ancora autonomamente, non uso il bastone bianco, anche se alcune volte mi sarebbe molto utile per essere identificata dagli altri, come biciclette e auto elettriche o persone distratte.
V: Giovanna in cucina, so che sei una brava cuoca. Se mi invitassi a cena cosa prepareresti?
G: Il mio piatto forte sono le lasagne al forno o il risotto con il tastasal che è un piatto tipico Veronese, che non ti spiego, ma devi venire a casa mia a provarlo, poi spezzatino e polenta, per finire ti preparo una torta di mele.
V: Giovanna dimmi, hai difficoltà in cucina?
G: In genere no, solo quando ci sono ricette scritte molto piccole devo usare la lente di ingrandimento o chiedere aiuto ad altri, oppure se devo pesare gli ingredienti, un particolare che mi fa sorridere è che mi scotto quasi tutti i giorni.
V: invece di programmatrice, che lavoro ti sarebbe piaciuto fare?
G: Fossi stata vedente, mi sarebbe piaciuto fare la hostess in una compagnia aerea, mi piace moltissimo viaggiare, come ipovedente sono felicissima del mio lavoro dovessi trovarne uno alternativo sarebbe bello lavorare in una agenzia di viaggi, magari dedicata a persone con disabilità.
V: trovi la lampada di Aladino, eccola qua, esprimi tre desideri.
G: Il primo, girare il mondo.
Il secondo, la felicità dei miei figli.
Il terzo, realizzare alcuni sogni che ho nel cassetto, chiaramente non li dico.
V: Giovanna ti ringrazio per questa piacevole chiacchierata, sei una persona fantastica, spero tanto che i tuoi desideri si realizzino tutti.
G: Grazie Valter è stato bello e piacevole parlare con te, ma posso farti nuovamente una domanda alla quale non hai risposto?
V: Certo Giovanna, ma veramente non ricordo a cosa ti riferisci?
G: Su su dai, non fare finta di niente.. allora, quando vieni a mangiare a casa mia?

Un saluto a tutti da Giovanna e Valter.

Foto di Giovanna davanti al computer

Foto di Giovanna davanti al computer

Sommario rivista “Corriere Braille” n. 9 1-7 marzo 2018

Tolleranza, inclusione, cultura (di Mario Barbuto)
Crescere insieme… in Centro Italia (di Maria Panariello)
Quei pullman che condizionano la vita (a cura di Daniela Bucci e Stefano Borgato)
La condizione degli anziani nella società odierna (di Girolamo Rotolo)
Sistema FreeStyle Libre
Seminario internazionale giovanile sulla mobilità degli studenti universitari con disabilità visiva
A lume di legge (a cura di Giulia Cannavale)
Iniziativa a sostegno del Programma Esplora