C N L P – “Lo sportello degli addii”, di Antonella Nina Onori

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Lo sportello degli addii”, di Antonella Nina Onori – Numero Catalogo: 89571

Arrivano ogni giorno allo sportello del cittadino aperto dalla Regione Lazio a San Benedetto del Tronto per chiedere un vestito, un aiuto per una pratica, un documento o anche per non chiedere nulla. Sono gli sfollati laziali negli alberghi della costa marchigiana dopo il terremoto del 24 agosto 2016. Chi li accoglie per aiutarli, come l’autrice di questo diario, sa che ci sarà sempre una voragine tra quello che si può e quello che si vorrebbe fare. Perché, se la vita continua anche dopo la fine del mondo, per quelle persone un intero mondo di affetti, di cose, di ricordi, di paesaggi, di certezze, è ormai perduto per sempre. Ma non è perduto, nonostante tutto, lo spazio del dono reciproco e della solidarietà.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

C N L P – “Il fiuto del dottor Jean e altri racconti”, di Georges Simenon

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Il fiuto del dottor Jean e altri racconti”, di Georges Simenon – Numero Catalogo: 89799

Il 1938 è per Simenon un anno fausto: pubblica, da Gallimard, dieci romanzi e due raccolte di novelle, nonché, nella collana «Police-Film», dieci nuove inchieste di Maigret (che pure, nel 1934, aveva deciso di mandare in pensione). Nel frattempo, mentre ristruttura una casa a Nieul-sur-Mer, nella Charente-Maritime, non smette di produrre a un ritmo infernale: «non romanzi, che avrebbero richiesto troppa concentrazione, ma racconti di una cinquantina di pagine, uno al giorno». Tra gli altri, nel corso del solo mese di maggio, ne scrive tredici dedicati al dottor Jean Dollent: un giovane medico di campagna che, per la sua statura non imponente, ma soprattutto perché è una persona semplice e gentile, i pazienti chiamano familiarmente «il dottor Jean», o anche solo «il dottorino». Irruente, competitivo ed entusiasta (nonché sensibile al fascino femminile e incline all’innamoramento), il dottorino scopre di possedere notevoli capacità investigative, di essere «un risolutore di enigmi umani» – simile, in questo, al commissario Maigret, e come lui pronto a mettersi nella pelle degli altri, a «vederli muoversi nel loro ambiente». Con Jean Dollent, Simenon ci regala un personaggio non meno accattivante dei componenti dell’Agenzia O – un personaggio capace di conquistarci al primo incontro.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

C N L P – “Tutte le liriche”, di Friedrich Hölderlin

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Tutte le liriche”, di Friedrich Hölderlin – Numero Catalogo: 89645

“Il mio primo incontro con Hölderlin è avvenuto nel momento in cui stavo entrando all’università, avevo diciassette anni e iniziavo le frequenze a Padova. Un amico mi fece avere una vecchia edizione di Hölderlin in caratteri gotici, assicurandomi che avrei riconosciuto senza alcun dubbio un grande poeta, e io cominciai, col poco tedesco che avevo, a decifrarlo.” (dall’introduzione di Andrea Zanzotto).

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

Ferrara – Giovedì 25 ottobre aperitivo al Cafè Noir per sensibilizzare la prevenzione alle patologie della vista

Nell’ambito degli eventi organizzati dalla sezione territoriale UICI di Ferrara in occasione della giornata mondiale della vista (si è tenuta giovedì 11 ottobre 2018), giovedì 25 ottobre gli eventi proseguono con un aperitivo dedicato alla prevenzione alla cecità.

Dalle ore 19:00 presso il bar Cafè Noir (largo castello 14/16) si svolgerà un appuntamento aperto alla cittadinanza con ospiti d’eccellenza. È infatti stata invitata una rappresentanza della squadra di calcio Spal. Nel corso dell’happening verrà consegnato a tutti gli intervenuti una copia in braille del calendario delle partite che la Spal sosterrà nel campionato 2018-2019.

Durante la giornata mondiale della vista, a Ferrara sono state svolte diverse attività: informazione e volantinaggio presso alcuni centri di interesse pubblico e sanitario; visite oculistiche gratuite di prima esplorazione della condizione degli occhi, presso alcuni oculisti che hanno messo alcune ore di attività del proprio studio a disposizione della cittadinanza in occasione della speciale ricorrenza. Inoltre, la Fabbrica Italiana Contadina (F.I.CO) il parco del cibo più grande del mondo, ha donato all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti materiali informativi che riportano in breve tutti i servizi dell’Istituto Francesco Cavazza di Bologna e della Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. All’interno dei depliant, al centro, il test oculistico di AMSLER, molto utile per la prevenzione della cecità.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo ci sono 217 milioni d’ipovedenti e 36 milioni di ciechi (per un totale di 253 milioni di disabili visivi). Ben 1,2 miliardi di persone hanno bisogno d’occhiali e, tra l’altro, la miopia è in forte aumento nel mondo. Per questo è importante che tutti possano accedere a un’assistenza oftalmica e a cure adeguate. Anche in Italia ancora troppe persone non si sottopongono regolarmente a visite oculistiche; gli eventi di sensibilizzazione sono un’opportunità per diffondere cultura attorno al tema della cecità e delle malattie della vista con l’obiettivo di rendere consapevoli cittadini e istituzioni sull’importanza della tutela del più importante dei cinque sensi: a livello mondiale otto casi di disabilità visiva su dieci sono evitabili.

Bolzano – Non vedenti appassionati di montagna esplorano la Val di Fassa

Le persone cieche o ipovedenti nella vita quotidiana spesso sono gravemente limitate nella loro spontaneità. Per lo svolgimento di tante attività, anche quelle del tempo libero, il minorato della vista necessità di una guida vedente, la quale deve essere organizzata preventivamente. E non sempre è a disposizione. Per soddisfare questa necessità, e per promuovere il contatto tra i minorati della vista, l’Unione Ciechi ed Ipovedenti organizza ogni anno numerose iniziative, sia culturali che ricreative. Socializzando, i partecipanti possono confrontarsi tra loro e scambiare informazioni ed esperienze e vivere inoltre dei belli momenti in compagnia.
Nell’ambito di queste attività viene proposta ai soci ogni anno una settimana di escursioni in montagna la quale quest’anno aveva luogo in Val di Fassa. Ne hanno preso parte 27 persone appassionate di montagna non vedenti, ipovedenti o vedenti. I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi, così che di volta in volta i camminatori più e meno esperti hanno potuto scegliere la gita giornaliera adatta a loro. Le singole escursioni durante la settimana hanno portato in Val San Nicolò o alla Malga Lusia (2338 m), al Lago di Cece in Val Maggiore, nonché dal Passo Rolle intorno al Monte Cristo Pensante (2200 m). La tappa principale hanno portato in Val Duron e sul Rifugio Micheluzzi (ca. 1860 m) da dove alcuni hanno proseguito il camino fino al Rifugio Antermoia (2496 m). La settimana di escursioni è stata conclusa con un pranzo al Passo Carezza verso il Latemar.
Un ringraziamento e apprezzamento speciale va agli accompagnatori vedenti, i quali essendosi messi a disposizione per l’iniziativa hanno reso possibile questa stupenda esperienza vissuta nelle montagne della Val di Fassa, inoltre a coloro i quali si sono assunti l’incarico della programmazione delle singole gite nonché dello svolgimento della settimana.
L’Unione Ciechi e Ipovedenti con sede in Bolzano, Via Garibaldi 6, Tel. 0471971117,
www.unioneciechi.bz.it, è a disposizione di tutte le persone con gravi disturbi visivi e dei loro familiari per consulenze e sostegno di vario genere. Riunisce i minorati della vista di tutti e tre i gruppi linguistici, li rappresenta e tutela i loro interessi, fornisce aiuto per l’espletamento delle pratiche di pensione e simili, procura ausili tiflotecnici e aiuta nella presentazione delle relative domande di contributo, si occupa sia della formazione professionale che dell’inserimento nel mondo del lavoro e organizza soggiorni estivi nonché attività culturali.

Info: Unione Ciechi ed Ipovedenti Alto Adige
Tel.: 0471-971117 E-Mail: info@unioneciechi.bz.it

Foto scattata durante la settimana di escursioni in montagna dei soci dell'Unione, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell'Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Lecco – Premana per vivere, sentire, toccare e gustare la vita di un tempo, di Angela Gianola

Sabato 13 Ottobre un folto gruppo di soci e amici dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Lecco, ha partecipato a una visita guidata alla manifestazione “Premana rivive l’antico 2018” giunta ormai alla decima edizione.
Premana è un paese di 2200 abitanti, posto a 1000 metri di altitudine in provincia di Lecco, noto per la sua produzione di forbici e coltelli.
La manifestazione che si svolge ogni 2 anni, rappresenta uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti del paese, agli inizi del 1900, e richiama migliaia di visitatori (quest’anno circa 8000) grazie all’ormai consolidata organizzazione e alla collaborazione degli abitanti del paese (i figuranti erano circa 500).
Si snoda su un percorso di circa 2 chilometri, partendo dal fondo valle, dove è stata ricostruita una ruota di legno simile a quella dei mulini che, grazie all’acqua del vicino torrente, fa muovere i magli all’interno delle officine per la lavorazione del ferro. Nelle vicinanze si possono vedere i minatori e i taglialegna al lavoro e i carbonai che preparano il carbone, indispensabile nelle stesse officine.
Proseguendo lungo il percorso verso il paese, si possono osservare le donne al lavoro nei prati e nei piccoli campi o mentre accudiscono il bestiame nelle stalle.
Sono sempre le donne che, con il latte delle mucche e delle capre, preparano burro, formaggio e ricotta o che fabbricano il sapone che utilizzeranno per lavare i panni.
Nonostante la vita difficile, gli abitanti riuscivano anche a trovare il tempo per divertirsi in compagnia. Lungo il percorso è possibile vedere la rappresentazione di una di queste feste che, per la verità si fanno ancora oggi.
Al termine della monticazione del bestiame, in ogni alpeggio si festeggiava con il Past, facendo bollire, in un grosso calderone, una pecora o un montone; con il brodo si faceva poi una squisita minestra, quindi si mangiava tutti in compagnia, accompagnando il pasto con vino e canti.
Poiché, nelle precedenti 2 visite, il gruppo dell’Uici non era riuscito a terminare il percorso, per mancanza di tempo, quest’anno si è deciso di trascurare la prima parte della manifestazione per approfondire meglio quella all’interno del paese.
Accompagnati dalle nostre 2 guide, Maria ed Efrem, che si sono dimostrate molto disponibili e attente alle nostre esigenze, abbiamo iniziato la visita assistendo alla preparazione delle salamelle, con un impasto costituito, prevalentemente, da carne di maiale.
Abbiamo quindi visitato l’antico forno, dove le donne portavano, per farle cuocere, le loro pagnotte di farina di segale.
Proseguendo la visita nel vecchio nucleo del paese, siamo entrati nelle case, costituite spesso da 2 o 3 piccoli ambienti, totalmente privi di qualsiasi confort, senza servizi e riscaldati solo da un camino o da una piccola stufa in cucina.
In queste povere case, abbiamo assaggiato formaggi, salumi e prodotti della gastronomia locale.
I panni si lavavano al lavatoio pubblico, per gli abiti maschili si andava dal sarto, mentre quelli femminili venivano tagliati e cuciti dalle stesse donne.
L’abito di tutti i giorni era il coton, la cui lunga gonna plissettata, richiedeva molto lavoro per mantenere in buono stato le piccole pieghe. Il coton veniva completato da una camicia bianca con le maniche a sbuffo ricamate e con i pizzi, da un grembiule scuro e da un foulard per le spalle.
Ma il vero capolavoro era il morel, l’abito da sposa, ricco di pizzi e di ricami.
Ogni donna del paese li possiede entrambi ancora oggi, anche se li indossa molto raramente.
Abbiamo visto anche un antico telaio, grazie al quale, utilizzando stoffe di scarto, si fabbricavano i borash, piccole coperte da mettere sulle spalle per proteggerle, quando si utilizzava la gerla. La tosatura delle pecore era di solito affidata agli uomini, ma la cardatura e la filatura della lana, così come il confezionamento di maglioni e calze, era esclusivamente compito delle donne.
Le donne, partendo da una soletta di gomma, fabbricavano anche i scapin, pantofole di velluto che, insieme agli zoccoli in legno fabbricati dagli uomini, costituivano le calzature di tutti i giorni.
Gli uomini, oltre agli zoccoli, fabbricavano rastrelli, gerla, collari in legno per le capre, bastoni dal manico ricurvo, attrezzi per la lavorazione del latte, come le zangole, attrezzi per la casa come scodelle, sedie, culle ecc.
Agli inizi del 900 si iniziava l’attività che avrebbe fatto conoscere Premana in tutta Italia, cioè la fabbricazione di forbici e coltelli.
Non poteva mancare la visita a una stamperia e, quindi, a un’officina dove ci sono state mostrate tutte le fasi della lavorazione di questi articoli da taglio.
Ma a Premana si fabbricavano e si fabbricano ancora i campanacci per le mucche e per le capre e noi abbiamo potuto assistere anche alle varie fasi di questa lavorazione.
I premanesi erano bravi anche nella lavorazione del ferro battuto, alcuni di loro sono emigrati a Venezia dove fabbricavano i ferri per le gondole.
I loro discendenti sono tornati a Premana, in occasione della manifestazione, per mostrare la lavorazione del ferro battuto.
Naturalmente non poteva mancare l’addetto alla lavorazione e alla pulizia dei paioli in rame, molto utilizzati nella lavorazione del latte e per fare la polenta, piatto che costituiva la base dell’alimentazione.
Non sono mancati momenti di coinvolgimento e di emozione, come quando, in piazza del Consiglio, abbiamo ascoltato il gruppo dei coscritti cantare la canzone il minatore.
Il museo etnografico, che raggruppa in un unico spazio, la storia e le tradizioni del paese, è stato l’ultima tappa della nostra visita.
Siamo quindi risaliti sul bus di linea per il rientro, stanchi ma soddisfatti.

Angela Gianola
Referente Commissione Regionale Ipovedenti
Sezione U.I.C.I. Lecco

C N L P – “Mi vivi dentro”, di Alessandro Milan

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Mi vivi dentro”, di Alessandro Milan – Numero Catalogo: 89755

Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Lui è appena arrivato e cerca di svegliarsi con un caffè, lei sta correndo a casa dopo aver lavorato tutta la notte. E succede che nella fretta i due si scambiano per errore i cellulari. Si rivedono qualche ora più tardi, e da un dialogo surreale nasce un invito al cinema, poi una mostra, un aperitivo, una gita in montagna. Francesca è bassina, ha i capelli biondi sparati, due occhioni azzurri che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. E da lei impara, giorno dopo giorno, a vivere pienamente ogni emozione, a non arretrare di fronte alle difficoltà, a capire il significato della resilienza. E così anni dopo, insieme, con il sorriso sulle labbra, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie. Senza arrendersi mai.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

C N L P – “Nome d’arte Doris Brilli”, di Andrea Vitali

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Nome d’arte Doris Brilli”, di Andrea Vitali – Numero Catalogo: 89771

La notte del 6 maggio 1928, i carabinieri di Porta Ticinese a Milano fermano due persone per schiamazzi notturni e rissa. Uno è un trentacinquenne, studente universitario provvisto di tesserino da giornalista. Interrogato, snocciola una lista di conoscenze che arriva fino al direttore del «Popolo d’Italia», quel Mussolini fratello di…, per accreditare la sua versione, ovvero che è stato fatto oggetto di adescamento indesiderato. L’altra è una bella ragazza che, naturalmente, sostiene il contrario. Ma amicizie per farsi rispettare non ne ha, e soprattutto non ha con sé i documenti, per cui devono crederle sulla parola circa l’identità e la provenienza: Desolina Berilli, in arte, essendo cantante e ballerina, Doris Brilli, di Bellano. E dunque, la mattina dopo, la ragazza viene scortata al paese natio. Che se ne occupi il nuovo comandante, tale Ernesto Maccadò, giovane maresciallo di origini calabresi giunto sulle sponde del lago di Como da pochi mesi. E lui, il Maccadò, turbato per il clima infausto che ha spento l’allegria sul volto della fresca sposa Maristella, coglie al volo l’occasione per fare il suo mestiere, ignaro delle complicazioni e delle implicazioni che il caso Doris Brilli è potenzialmente in grado di scatenare.Con Nome d’arte Doris Brilli, Andrea Vitali inaugura una serie di romanzi che hanno per protagonista uno dei personaggi più amati dal pubblico dei suoi lettori, il maresciallo Ernesto Maccadò, presente nelle storie di maggior successo come La signorina Tecla Manzi, Olive comprese, La mamma del sole, Galeotto fu il collier, Quattro sberle benedette, Le belle Cece, A cantare fu il cane, raccontando i suoi esordi alla caserma di Bellano, e il suo faticoso acclimatarsi, non solo per via del tempo meteorologico.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

C N L P – “U4. Koridwen”, di Yves Grevet

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “U4. Koridwen”, di Yves Grevet – Numero Catalogo: 89757

Il mondo è popolato solo da adolescenti che hanno tra 15 e 18 anni: gli unici sopravvissuti al virus U4. Ko-ridwen vive in una fattoria isolata in Bretagna dove, da sola, prova a rimettere in piedi la propria vita. Fino al giorno in cui tutto cambia. Fino al giorno in cui scopre di essere la prescelta per fermare il virus nella sua corsa mortale. Koridwen non capisce perché abbiano scelto proprio a lei, ma non può non rispondere al misterioso appello che ha ricevuto da Khronos, il game master di Warriors of Time, il videogioco online di cui era appassionata prima della catastrofe: deve trovarsi il 24 dicembre a mezzanotte sotto l’orologio più antico di Parigi. Spetta a lei salvare il mondo. Koridwen ha paura, eppure sa che c’è una sola cosa che può darle la forza di affrontare il suo destino: la lettera che la nonna le ha lasciato e che le rivelerà il segreto che si nasconde nel suo nome. Quello che trova arrivata nella capitale francese è una realtà totalmente nel caos: il cibo scarseggia, le comunicazioni sono impossibili, non c’è elettricità e i monumenti più importanti della città sono stati presi d’assalto. Ko-ridwen deve fare di tutto per proteggere la sua vita e raggiungere il luogo dell’appuntamento. Ma non è sola. Con lei altri tre ragazzi, altri tre prescelti: Jules che ha tra le mani segreti che non può svelare; Stéphane, convinta che il padre medico non sia morto; e Yannis, assetato di vendetta per la morte della sorellina. Insieme sono l’unica speranza di salvezza per l’umanità. Non c’è tempo per la paura, i dubbi, le incertezze: anche se sono solo quattro ragazzi devono sfoderare il loro coraggio e tutte le loro risorse. Perché nessuno sa cosa li aspetta. Nessuno sa cosa dovranno affrontare. Nessuno sa perché è toccato proprio a loro. L’unica cosa sicura è che il futuro è nelle loro mani.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/

La musica: un ponte fra noi, di Ilaria Cavallaro e Gabriele Sacchi

Nella giornata di domenica 16 settembre 2018, la nostra orchestra giovanile, ha avuto modo di partecipare ad un iniziativa svolta in collaborazione con la ludoteca il “Castello dei sogni” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù della sede di Palidoro. Il progetto è nato dall’idea di far vivere un esperienza significativa ai ragazzi della Junior, affinché tramite il valore unificante della musica, potessero donare momenti di gioia e spensieratezza ai bambini ricoverati e alle loro famiglie.
Chi meglio degli stessi giovani può raccontarci cosa ha significato per loro quest’esperienza?

• “È stato bello… mi sono sentita bene” (Alessandra, 10 anni);
• “C’erano tanti bambini malati…ma loro sono uguali a noi, perché ci siamo divertiti insieme con la musica” (Viola, 6 anni);
• “È stato toccante e mi sono sentito arricchito. Sono stato sollevato per i bambini che potevano essere spensierati” (Gioele, 14 anni);
• “Ero molto concentrato a suonare le note. Quando ho finito, mi sono accorto che i bambini di fronte a me erano felici” (Federico, 10 anni);
• “È stato toccante, emozionante, ma anche un po’ triste” (Sofia, 11 anni);
• “Mi sono sentito fortunato: vorrei in futuro diventare un chirurgo per aiutarli” (George, 14 anni);
• “È stata una cosa bella che mi ha fatto scoprire nuovi punti di vista per guardare il mondo” (Valentina, 11 anni);
• “Non mi sono accorto di nulla, ma quando tutti i bambini mi hanno guardato…mi sono emozionato” (Daniele, 9 anni);
• “Ho sentito molta emozione, perché i bambini ricoverati volevano vedere altri bambini che suonavano” (Andrea, 11 anni);
• “Ho sentito tanta felicità, perché siamo andati lì per fare contenti i bambini dell’ospedale e stare insieme a loro con la musica” (Giulia, 9 anni).

Abbiamo donato musica ed in cambio abbiamo ricevuto consapevolezza, empatia e grande forza, la stessa di cui hanno bisogno quotidianamente queste persone per sentirsi meno sole e continuare a combattere.